Organizzazione e sistemi di gestione Mod. C1 ing. Domenico Mannelli wwww wwww wwww.... mmmm aaaa...

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ing. Domenico ing. Domenico Mannelli Mannelli www.mannelli.info

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ing. Domenico ing. Domenico MannelliMannelli

www.mannelli.info

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LA SICUREZZA NELLE LA SICUREZZA NELLE IMPRESEIMPRESE

dall’analisi degli incidenti rilevanti dichiarati nella Comunità europea risulta che, nella maggioranza dei casi, essi sono dovuti a errori umani indotti spesso da errori di gestione o di organizzazione…

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Lavorare in sicurezza e attivarsi per la diffusione della Lavorare in sicurezza e attivarsi per la diffusione della salute è un GIOCOsalute è un GIOCO

TEORIA DEI GIOCHI

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TEORIA DEI GIOCHI

Soluzioni Competitive

Scenario in cui un soggetto vince e l’altro perde

Giochi a Somma Zero

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TEORIA DEI GIOCHI

Strategia Coopetitiva

Strategia di cooperazione nella competizioneDal latino coo-petere:

correre insieme per raggiungere in collaborazione obiettivi che supportino vantaggi comuni

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TEORIA DEI GIOCHI

Soluzioni Coopetitive

Scenario in cui i risultati possono essere di reciproco vantaggio o svantaggio

Giochi a Somma Diversa da Zero

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Gestione della prevenzione dal rischio sul lavoro

CEE

Governo

Sindacati

Stato

ASL

DPL INPS

INAIL

Formazione

Aziende

Famiglie

Imprenditori

Lavoratori

RSPP

RLS

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Le figure del gioco della sicurezza

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LAVORATORE

Guadagno in termini di salute (non quantificabile)

COOPETIZIONE tra le figure del gioco della sicurezzaCOOPETIZIONE tra le figure del gioco della sicurezza

VANTAGGI VANTAGGI

DATORE DI LAVORO

Guadagno economico (abbassamento dei premi assicUrativi, meno multe, etc.)

Guadagno organizzativo (meno problemi nella gestione delle pratiche organizzative, meno visite ispettive, etc.)

Guadagno legale (meno spese per avvocati e consulenti, meno stress a causa dei processi, etc.)

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ASL, DPL, INAIL, INPS

Guadagno economico e organizzativo

COOPETIZIONE tra le figure del gioco della sicurezzaCOOPETIZIONE tra le figure del gioco della sicurezza

VANTAGGI VANTAGGI

SOCIALE

Salute psicologica del lavoratore

Maggiore produttività

Maggior fiducia nella propria organizzazione

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Cause di insuccesso della Strategia CoopetitivaCause di insuccesso della Strategia Coopetitiva

Mancanza di percezione della complessità del sistema sicurezza

Trattamento rapido di problemi complessi ed incerti che portano a conclusioni affrettate o errate

Mancanza di un vissuto di “gioco a somma diversa da zero” da parte di tutti i player

Arroganza delle istituzioni

Disistima del dipendente pubblico

Ignoranza tecnica

Problemi economici

Mancanza di un SGSL

Mancanza di cultura della sicurezza

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Individui/Lavoratori

Perdita della salute fisica

Riduzione della qualità della vita

Impatto a livello psicologico e sociale

Riduzione degli introiti economici

Costi della non sicurezzaCosti della non sicurezza

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AziendaImpatto sull’efficienza ed efficacia lavorativa

Perdita di risorse (materiali e know how)

Perdita di fiducia delle maestranze e conseguente peggioramento del “clima” sociale e organizzativo

Aumento delle spese (multe, aumento premi assicurativi, sostituzione macchinari, ricerca, selezione e formazione nuovo personale)

Aumento delle spese di gestione organizzativa

Aumento delle spese legate alla gestione delle pratiche giudiziarie

Costi della non sicurezzaCosti della non sicurezza

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Sistema/Paese

Pesante incidenza sul Sistema Sanitario Nazionale (costo delle giornate ospedale, costo di utilizzo delle strutture sanitarie in generale)

Pesante incidenza in termini di riduzione dei contributi in caso di incidenti invalidanti (INPS, pensioni, assicurazioni)

Pesante incidenza sul sistema familiare

Costi della non sicurezza

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IL SISTEMA SICUREZZA IL SISTEMA SICUREZZA AZIENDALE “626”AZIENDALE “626”

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DATORE DI LAVORO

VALUTAZIONE DEI

RISCHI

RESPONSABILE DEL SERVIZIO PREVENZIONE E

PROTEZIONE MEDICOCOMPETENTE

DIRIGENTI E PREPOSTI

RAPPRESENTANTE DEI LAVORATORI PER

LA SICUREZZA

LAVORATORI

SORVEGLIANZASANITARIA

FORMAZIONE EINFORMAZIONE

PIANODI

SICUREZZAPROCEDURE DI

SICUREZZA

MONITORAGGIO

AGGIORNAMENTO DEL PIANO DI SICUREZZA

(in progress)

CONTROLLO CONTINUODA PARTE DEL MANAGEMENT

RIUNIONI PERIODICHEANNUALI

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LA SICUREZZA NELLE LA SICUREZZA NELLE IMPRESEIMPRESEl’esperienza insegna che l’approccio

più efficace e’ rappresentato dai sistemi di gestione aziendale (iso 9000, 14000, emas):

coinvolgimento della direzioneanalisi dei rischiobiettivi di miglioramento continuomisurazione ed analisi delle prestazioni

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GESTIONE PER SISTEMIGESTIONE PER SISTEMI

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nell’impostazione di un sistema, l’adozione di un modello “standardizzato”, consente di:

•ottenere il riconoscimento del proprio sistema da parte di un Organismo terzo accreditato (certificazione);

•“parlare lo stesso linguaggio” con clienti e fornitori, indipendentemente dal tipo di prodotto realizzato;

•disporre di un modello comune e condiviso a livello internazionale;

•operare con modelli derivati dalle migliori pratiche organizzative esistenti.

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in particolare la certificazione di conformità, rilasciata da un organismo accreditato a fronte dei requisiti di un modello, può (a seconda del tipo):

•consentire la partecipazione a gare che pongano la certificazione del sistema come requisito ineludibile;

•far acquisire un maggior punteggio nella valutazione per l’assegnazione di gare e/o appalti;

•avere positive ricadute in termine di immagine;

•far ottenere una riduzione dei premi assicurativi.

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PianificarePianificare(Plan)(Plan)PianificarePianificare(Plan)(Plan)AAAA PPPP

DDDDCCCCAttuareAttuare(Do)(Do)AttuareAttuare(Do)(Do)

ControllareControllare(Check)(Check)ControllareControllare(Check)(Check)

AgireAgire(Act)(Act)AgireAgire(Act)(Act)

MODELLO PDCAMODELLO PDCA

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Ciclo di DemingCiclo di DemingCiclo di DemingCiclo di Deming

Miglioramento

Miglioramento

continuocontinuoMiglioramento

Miglioramento

continuocontinuo

AAAA PPPP

DDDDCCCC

AAAAPPPP

DDDDCCCC

AAAAPPPP

DDDDCCCC

AAAAPPPP

DDDDCCCC

AAAAPPPPDDDD

CCCC

AAAA PPPPDDDDCCCC

SSGGSSGG

Il sistema dinamicoIl sistema dinamico

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Miglioramentocontinuo delle

prestazioniRiesamedella Direzione

Politicaambientale

Controlli e azioni correttive

PoliticaPer la sicurezza

•sorveglianza e misurazioni•non conformità,

azioni correttive e preventive•registrazioni• audit del sistema di gestione

Pianificazione•identificazione dei pericolo e controllo dei rischi•prescrizioni legali e altre•obiettivi e traguardi•programma di gestione della sicurezza

Attuazione e funzionamento•Struttura e responsabilità•formazione, sensibilizzazione e competenze•comunicazione•documentazione del SGS•controllo della documentazione•controllo operativo•preparazione alle emergenze e risposta

LA SICUREZZA NELLE IMPRESE

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I SISTEMII SISTEMI

•ISO 9001:2000 “SISTEMI DI GESTIONE PER LA QUALITÀ. REQUISITI”

•ISO 14001:1996 “SISTEMI DI GESTIONE AMBIEN-TALE. REQUISITI E GUIDA PER L’USO”

•OHSAS 18001:1999: “SISTEMI DI GESTIONE DELLA SALUTE E SICUREZZA NEI LUOGHI DI LAVORO - SPECIFICA”

a livello mondiale esistono molti modelli per i sistemi di gestione, tra cui i più diffusi sono:

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Confronto tra i Sistemi

ISO 9001:2000

ISO 14001:2004

OHSAS 18001:1999

OBIETTIVO Soddisfazione del cliente

Contenere gli impatti ambientali

Eliminare o ridurre i rischi in materia di salute e sicurezza dei lavoratori

ORIENTAMENTO PRINCIPALE

Esigenze del cliente

Esigenze della collettività

Esigenze dei lavoratori e delle altre parti interessate

SCOPODimostrare la conformità dei processi

Dimostrare l’attuazione delle politiche

Dimostrare l’attuazione delle politiche

PROCESSI/ATTIVITA’

Attività influenti sulla soddisfazione del cliente

Tutte le attività che possono avere effetti sull’ambiente

Tutte le attività che presentano pericoli per la salute e la sicurezza dei lavoratori

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Modelli per la gestione Modelli per la gestione preventiva della Salute e preventiva della Salute e della Sicurezzadella Sicurezza

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OHSAS 18001:1999 (OHSAS = Occupational Health and

Safety Assessment Series): specifica tecnica sviluppata con

l’assistenza e la collaborazione di alcuni tra i maggiori enti di

normazione e certificazione (BSI, BVQI, DNV, Lloyd’s

Register, SGS, ecc.) e dei loro documenti guida.

LINEE GUIDA PER UN SISTEMA DI GESTIONE DELLA

SALUTE E SICUREZZA SUL LAVORO sviluppate da UNI e

INAIL in collaborazione con CGIL, CISL, CNA,

CONFAGRICOLTURA, CONFAPI, CONFARTIGIANATO,

CONFCOMMERCIO, CONFINDUSTRIA, ISPESL, UIL

(settembre 2001)

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OHSAS 18001 ScopoOHSAS 18001 ScopoLa OHSAS 18001 si applica a ciascuna

organizzazione che desideri: stabilire un Sistema di Gestione Salute e

Sicurezza per eliminare o minimizzare i rischi associati alle proprie attività ,

implementare, mantenere attivo e migliorare il Sistema di Gestione Salute e Sicurezza

assicurare la conformità alla Politica di Salute e Sicurezza stabilita

dimostrare tale conformità ottenere la certificazione del proprio

Sistema di Gestione da parte di un ente terzo fare un’autodichiarazione di conformità

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Linee guida UNI INAIL Linee guida UNI INAIL FinalitàFinalità

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Le Linee Guida UNI INAIL si propongono di:• ridurre i costi legati alla Salute e Sicurezza minimizzando i rischi• aumentare l’efficienza dell’impresa• migliorare i livelli di Salute e Sicurezza• migliorare l’immagine dell’azienda

Le Linee Guida UNI INAIL non possono essere considerate una norma o una specifica tecnica da utilizzare a scopo di certificazione di parte terza né per attività di vigilanza da parte di Autorità di Controllo in materia di Sicurezza e Igiene del Lavoro.

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Politica OH&S

PianificazioneAttuazione e

funzionamento

Controlli e azioni correttive

Riesame dellaDirezione

Miglioramento continuo

OHSAS 18001 – Elementi del OH&SMS

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Linee Guida UNI INAIL – B. Sequenza ciclica

Politica

Pianificazione eorganizzazione

SensibilizzazioneAzione

Monitoraggio

Riesame eMiglioramento

Miglioramento continuo

EsameIniziale

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Linne guida UNI INAILLinne guida UNI INAIL

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IdentificareIdentificareIdentificareIdentificare

ReagireReagireReagireReagireCredere di Credere di aver risoltoaver risoltoCredere di Credere di aver risoltoaver risolto

Attendere un Attendere un nuovo eventonuovo eventoAttendere un Attendere un nuovo eventonuovo evento

SISTEMA AZIENDALE SISTEMA AZIENDALE TRADIZIONALETRADIZIONALE

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Da così …

Funzione 3

Funzione4

Funzione2

processo 1

processo 2

processo 3

risultato 1

risultato 2

risultato 3

funzi

one 1

funzi

one 2

funzi

one 3

sapere

1

sapere

2

sapere

3

… a così

Funzione1

LA TRASFORMAZIONE LA TRASFORMAZIONE ORGANIZZATIVAORGANIZZATIVA

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KPI

KPI

KPI

KPI

Organizzazione per processi(presenza funzioni)

Organizzazione verticale

1

KPI

Identificazione processiorganizzazione verticale

2

KPII Key Performance Indicator (KPI) sono una serie di indicatori quali/quantitativi che misurano i risultati aziendali conseguiti

L’APPROCCIO PER PROCESSI L’APPROCCIO PER PROCESSI E LA TRASFORMAZIONE E LA TRASFORMAZIONE ORGANIZZATIVA ORGANIZZATIVA

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Visione aziendale olistica totalità organizzata non riconducibile alla sommadelle parti componenti

Il “cosa”Processo

Procedura

“Il come”

Processo

AttivitàISO 9001 – OHSAS 18001ISO 9001 – OHSAS 18001

Organizzazione per Organizzazione per processiprocessi

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Verifica ispettiva / auditVerifica ispettiva / auditesame sistematico per determinare se le attività ed i risultati ad esse collegate, siano o meno conformi agli adempimenti pianificati, se questi siano stati attuati in modo efficace e sono adeguati per il perseguimento della politica e degli obiettivi dell’organizzazione.Il processo deve essere sistematico, documentato ed indipendente per ottenere evidenze oggettive, in maniera obiettiva, se i criteri dell’audit siano stati soddisfatti.

Non conformitàNon conformitàogni deviazione dalle norme di lavoro, dalle pratiche, dalle procedure, dalle leggi, dalle prestazioni del sistema di gestione, che potrebbe portare, direttamente o indirettamente, a ferite, malattie, a danni a cose, a danni all’ambiente di lavoro o a un insieme di questi.

OHSAS 18001 OHSAS 18001 terminologiaterminologia

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Identificazione del pericoloIdentificazione del pericoloprocedura di riconoscimento dell’esistenza di un pericolo e definizione delle sue caratteristiche.

RischioRischiocombinazione della probabilità e delle conseguenze del verificarsi di uno specificato evento pericoloso.

Rischio tollerabileRischio tollerabilerischio che sia stato ridotto ad un livello che possa essere tollerabile per l’organizzazione, in considerazione dei suoi obblighi di legge e della sua stessa politica sulla SSL.

OHSAS 18001 OHSAS 18001 terminologiaterminologia

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Normali o routinariequelle per le quali l’utilizzo di risorse in gioco è quantificabile e qualificabile, che sono esattamente programmate nel tempo e che corrispondono alle attività giornaliere a regime (es. funzionamento impianti, trasferimento personale).

Anomale o eccezionaliquelle per le quali l’utilizzo di risorse in gioco è quantificabile e qualificabile, che sono esattamente programmate nel tempo e che non corrispondono alle attività giornaliere a regime (es. manutenzione programmata, turni di lavoro per ferie).

Emergenzaquelle per le quali l’utilizzo di risorse in gioco non è né quantificabile né qualificabile, che sono ipotizzabili ma non programmabili nel tempo per le quali è solamente possibile prevedere una preparazione in risposta sulla base di supposizioni, anche in virtù di eventuali effetti domino possibili (es. manutenzione straordinaria, infortunio sul lavoro).

OHSAS 18001:1999 la OHSAS 18001:1999 la terminologia condizioni terminologia condizioni operativeoperative

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OHSAS 18001:1999 – I Requisiti

• Impegno al rispetto delle leggi applicabili e delle altre prescrizioni volontarie sottoscritte dall’organizzazione

• Impegno al miglioramento continuo delle prestazioni

• Essere appropriata alla natura e alla dimensione dei rischi associati all’organizzazione

• Diffusa a tutto il personale

• Disponibile alle parti interessate

• Documentata, attuata e mantenuta nel tempo

• Sottoposta a revisioni periodiche per garantire che rimanga attuale nel tempo

4.2 – Politica

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OHSAS 18001:1999 – I Requisiti

4.3 – Pianificazione

4.3.1 – Pianificazione per l’identificazione dei pericoli, della valutazione e controllo dei rischi

• Attività ordinarie e straordinarie

• Attività di tutto il personale ( fornitori e visitatori compresi)

• Mezzi ed impianti (anche di terzi)

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La quantificazione del rischio risulta essere condizione necessaria affinché l’indagine di analisi e valutazione dei rischi abbia caratteristiche di condivisibilità, oggettività e riscontro.

Per la quantificazione del rischio sono state proposte formulazioni diverse, ma tutte, essenzialmente, definiscono il rischio reale (Risk) in funzione della probabilità di accadimento di un certo evento e delle conseguenze ad esso legate:

RISCHIO = f ( P, M )

P = Frequenza con cui si possono verificare eventi non voluti;M = “Magnitudo” delle conseguenze che il verificarsi degli eventi comporta.

OHSAS 18001:1999 – I OHSAS 18001:1999 – I Requisiti la valutazione dei Requisiti la valutazione dei rischirischi

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OHSAS 18001:1999 – I OHSAS 18001:1999 – I RequisitiRequisiti

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OHSAS 18001:1999 – I OHSAS 18001:1999 – I RequisitiRequisiti

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OHSAS 18001:1999 – I OHSAS 18001:1999 – I RequisitiRequisiti

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LA VALUTAZIONE DEI RISCHI

Definita una ponderazione del danno e della probabilità, il rischio può

essere stimato mediante la formula

R= M X P

ed è raffigurabile mediante una rappresentazione grafico-matriciale

avente in ascisse la gravità del danno e in ordinate la probabilità del suo

verificarsi.

In tale tabella i rischi maggiori occuperanno le caselle in alto a destra,

mentre, quelli minori le posizioni più vicine all’origine degli assi.

Una tale rappresentazione costituisce un punto di partenza per la

definizione delle priorità e la programmazione temporale degli interventi

da adottare.

OHSAS 18001:1999 – I OHSAS 18001:1999 – I RequisitiRequisiti

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OHSAS 18001:1999 – I OHSAS 18001:1999 – I RequisitiRequisiti

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LA VALUTAZIONE DEI RISCHI

In relazione ai valori della tabella precedente si potranno trarre le seguenti considerazioni:

R>8 azioni correttive indilazionabili

4<R<8 azioni correttive da programmare con urgenza

2<R<3 azioni correttive e/o migliorative da programmare nel breve/medio termine

R = 1 azioni migliorative da valutare in fase di programmazione

OHSAS 18001:1999 – I OHSAS 18001:1999 – I RequisitiRequisiti

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4.3 – Pianificazione4.3.3 – Obiettivi

• Stabilire e mantenere documentati obiettivi relativi

alla SCR per ogni livello e funzione interessate

nell’ambito dell’organizzazione.

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4.3 – Pianificazione4.3.3 – Obiettivi

ESEMPI

• Ridurre i giorni di prognosi per infortuni dovuti a carenze

nelle misure di prevenzione

• Ridurre gli incidenti dovuti a carenti manutenzioni

• Migliorare i tempi di primo soccorso

• Ridurre le persone o i tempi di esposizione al rumore o altri

rischi

• Ridurre la presenza di sostanze pericolose in stabilimento

• Ridurre la gestione manuale a favore di quella automatizzata

per le lavorazioni a rischio

Esempio di obiettiviEsempio di obiettivi

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4.3 – Pianificazione4.3.4 – Programma di gestione della salute e

sicurezza sul lavoro

• Per perseguire gli obiettivi occorre stabilire

programmi che includano le risorse necessarie alla

loro realizzazione (tempi, mezzi, denaro, metodi,

regole, controlli)

• Riesaminare quando necessario ed a fronte di ogni

cambiamento

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Esempio di programma di Esempio di programma di miglioramentomiglioramento

Area:________________________________________

Funzioni coinvolte:________________________________________

Cause:________________________________________

Obiettivi:________________________________________

FaseRespons

abile

Data previstacompleta

mento

Verificato

Data effettivacompleta

mento

Sintesi dei risultati

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4.4 – Implementazione e operatività

4.4.1 – Struttura e responsabilità

• Definire ruoli, responsabilità ed autorità delle persone coinvolte nel SCR

• La gestione compete alla Direzione Generale, che nomina un Rappresentante dell’Alta Direzione

• Fornire risorse essenziali

• Dimostrare l’impegno al continuo miglioramento delle prestazioni di SCR da parte delle persone responsabili.

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4.4 – Implementazione e operatività

4.4.2 – Formazione, preparazione e competenza

• Personale competente (adeguata educazione, formazione, esperienza)

• Sensibilizzazione e consapevolezza

• Importanza della conformità dei comportamenti (emergenze comprese)

• Considerare i diversi livelli di abilità, responsabilità e cultura delle persone e di rischio associato alle loro attività nel determinare le necessità di formazione

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4.4 – Implementazione e operatività

4.4.3 – Consultazione e comunicazione

• Garantire canali di comunicazione interna ed esterna

• Coinvolgere i dipendenti nella valutazione del rischio

51

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4.4 – Implementazione e operatività

4.4.4 – Documentazione

• Carta o formato elettronico

• Ridotta al minimo

• Fornire indicazioni sulla documentazione correlata

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4.4 – Implementazione e operatività

• Localizzati

• Riesaminati, revisionati ed approvati da personale autorizzato

• Controllo distribuzione

• Controllo dati e documenti obsoleti

• Adeguata identificazione dati e documenti di archivio

4.4.5 – Documenti e controllo dei dati

53

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4.4 – Implementazione e operatività

• Identificare attività correlate ai rischi individuati

• Predisporre procedure documentate se necessario

• Definire criteri operativi

• Gestire i criteri relativi a fornitori ed appaltatori

• Procedure apposite per la progettazione di impianti, luoghi di lavoro, attrezzature, ecc.

4.4.6 – Controllo operativo

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4.4 – Implementazione e operatività

• Identificare situazioni di emergenza

• Predisporre metodi per la gestione degli eventi di emergenza, anche per prevenire e mitigare possibili malattie e ferite che potrebbero essere a loro associate

• Verificare e provare, ove possibile, le procedure

4.4.7 – Prevenzione e reazione alle emergenze

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4.5 – Controlli e azioni correttive

• Misurare e monitorare periodicamente le prestazioni di SCR

• Monitorare incidenti, malattie, eventi accidentali (compresi i mancati incidenti)

• Gestire gli strumenti di misura e tarature

4.5.1 – Monitoraggio e misurazione delle prestazioni

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Esempi di indicatori per il Esempi di indicatori per il monitoraggio di SCRmonitoraggio di SCR

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Esempi di indicatori per il monitoraggio di SCR

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Esempi di indicatori per il monitoraggio di SCR

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ESEMPI DI INDICATORI DI ESEMPI DI INDICATORI DI SICUREZZASICUREZZA

60

PROCESSO PREVENZIONE DEL RISCHIO

INDICE TENDENZIALE = 1

QUESTO INDICE MISURA, AD ESEMPIO, LA CONSAPEVOLEZZA DEL PERSONALE RELATIVAMENTE AI RISCHI CORSI

SVOLGENDO ATTIVITA’ SPECIFICHE

NUMERO DPI UTILIZZATI

NUMERO DPI DISTRIBUITI

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ESEMPI DI INDICATORI DI ESEMPI DI INDICATORI DI QUALITÀ E SICUREZZAQUALITÀ E SICUREZZA

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PROCESSO DI PRODUZIONE

INDICE TENDENZIALE = 0

questo indice misura lo stato di obsolescenza degli impianti o, con opportune modalita’ rilevazione dei dati, l’efficacia di manutenzione ordinaria e straordinaria, ma indica anche il

livello di rischio associato all’utilizzo degli impianti obsolescenti

NUMERO INTERVENTI PER GUASTI

TOTALE ORE UTILIZZO MACCHINA

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4.5 – Controlli e azioni correttive

• Gestione ed indagine per:• Incidenti• Non conformità• Eventi accidentali

• Trattamento

• Azioni correttive e preventive

• Valutazione efficacia azioni preventive e correttive attuate

4.5.2 – Incidenti, infortuni,non conformità, azioni preventive e correttive

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4.5 – Controlli e azioni correttive

• Controllo archivi

• Rintracciabilità

• Dimostrano la conformità alla specifica

4.5.3 – Registrazioni e gestione delle registrazioni

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4.5 – Controlli e azioni correttive

• Programma di audit

• Verifica di: • Conformità a quanto pianificato ed alla specifica • Adeguata implementazione • Efficacia nel perseguire la politica ed obiettivi

• Ambito, frequenza, metodologie, competenze per gli audit

• Indipendenza auditor

4.5.4 – Audit

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•Periodicità definita

•Documentato

•Garantire continua idoneità, adeguatezza ed efficacia del SCR

•Stabilire necessità future (positive e negative)

4.6 – Riesame della Direzione

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Linee Guida UNI-INAIL & OHSAS 18001:1999

66

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STRATEGIE DEL STRATEGIE DEL MIGLIORAMENTOMIGLIORAMENTO

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Strategia dei piccoli passi Graduale eliminazione dei problemi cronici Lavoro di gruppo Tecniche del “problem solving”

Il personale è la risorsa più importante

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GLI STRUMENTI STATISTICI GLI STRUMENTI STATISTICI DEL MIGLIORAMENTODEL MIGLIORAMENTO

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Foglio Raccolta Dati

Istogramma

Analisi di Pareto

Stratificazione

Diagramma causa-effetto

Diagramma di correlazione

Carta di controllo

?

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ISTOGRAMMAISTOGRAMMA

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LSL USL

Esempio:

Raccogliere dati relativamente al numero di guasti di una macchina per un periodo di x settimane. Ora attribuire a ciascuna macchina il numero di guasti verificatisi settimanalmente. Disegnare l’istogramma.

Le barre rappresentano le settimane .

L’altezza della barra sull’asse delle y indica il numero di guasti che si sono verificati durante una determinata settimana.

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CARTA DI PARETO CARTA DI PARETO

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Tipi di difetti

Perc

en

tuale

di difett

i ri

scontr

ati

100%

50%

esempio: data una certa macchina, mettere il relazione il tipo di difetto riscontrato sul prodotto con la % dei difetti

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““Run Charts”Run Charts”

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Esempio Consumo olio lubrificante per una specifica macchina

relativamente ad un determinato periodo di tempo .

Tempo

Cosu

mo d

i olio

lubri

fica

nte

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DIAGRAMMA DI DIAGRAMMA DI CORRELAZIONECORRELAZIONE

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Y

X

Serve a verificare se esiste una relazione Y = f (x) fra la variabile x e la variabile y

Serve a verificare se esiste una relazione Y = f (x) fra la variabile x e la variabile y

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CARTA DI CONTROLLO CARTA DI CONTROLLO

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Y

X

Limite Superiore

Limite inferiore

Media

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verificare che il Sistema sia conforme a quanto pianificato, sia stato attuato correttamente e stia ottenendo gli obiettivi e i miglioramenti stabiliti

evidenziare le aree critiche di rischio e le necessità di azioni correttive

comunicare alla Direzione i risultati

OHSAS 18001 – 4.5.4 Audit del OH&SMS

Linee Guida UNI INAIL – F.1 Monitoraggio interno della sicurezza

F.2 Caratteristiche e responsabilità dei verificatori

Sono richiesti audit periodici (da parte di auditor esterni all’area in esame) per:

Le Linee Guida UNI INAIL presentano anche una sezione descrittiva delle caratteristiche e delle responsabilità dei verificatori.

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MISURAZIONI, ANALISI E MISURAZIONI, ANALISI E MIGLIORAMENTOMIGLIORAMENTO

75

Azione correttiva◦ Azione per eliminare la causa di una

non conformità rilevata, o di altre situazioni indesiderabili rilevate

Azione preventiva◦ Azione per eliminare la causa di una

non conformità potenziale o di altre situazioni potenziali indesiderabili

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76

OHSAS 18001 – 4.4.6 Controlli operativi

Linee Guida UNI INAIL – E.7 Integrazione della salute e sicurezza

nei processi aziendali e gestione operativa

Le procedure sono applicate a:

• processi (inclusa la manutenzione)

• acquisti• prodotti• servizi

L’organizzazione deve stabilire procedure adeguate per definire:• criteri operativi per eseguire le attività• limiti operativi (< limiti di legge)

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CHE COSA È UNA CHE COSA È UNA PROCEDURA?PROCEDURA?

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E’ una formalizzazione scritta del normale operare

Come deve essere stilata?Non esiste un modello “standard”

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TIPI DI PROCEDURETIPI DI PROCEDURE

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gestionali o generali:

regolamentazione degli accessi in azienda in funzione della sicurezza;

formazione – informazione alle ditte appaltatrici sui rischi presenti in ditta;

verifica delle materie prime acquistate;

gestione emergenze, incidenti e infortuni;

verifica della qualità dei fornitori;

ecc.

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TIPI DI PROCEDURETIPI DI PROCEDURE

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2) operative specifiche:

si riferiscono ad attività specifiche

sono strettamente connesse con gli interventi di Formazione

scaturiscono dal modo di operare nella singola mansione o lavorazione.

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METODOLOGIA METODOLOGIA PROCEDUREPROCEDURE

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Per “funzionare” queste procedure devono essere estremamente collaborative, ovvero: una procedura per i gruisti deve essere stabilita insieme al gruppo dei gruisti.

Il Consulente Esterno che elabora la procedura fornisce un metodo di operare, chiamando a definire i dettagli chi effettivamente compie l’attività.

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PRINCIPI GENERALIPRINCIPI GENERALI

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- Evitare di fare procedure per tutto e per tutti

- Non esistono una procedura di sicurezza ed una procedura operativa, bensì esistono solo procedure sicure (che contemplano quindi entrambi gli aspetti). Ovvero: la sicurezza non deve essere considerata come un corpo estraneo disgiunto dalla produzione!

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ELEMENTI FONDAMENTALIELEMENTI FONDAMENTALIDI UNA PROCEDURA DI DI UNA PROCEDURA DI SICUREZZASICUREZZA

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identifica:- area di lavoro ed operazione da svolgere

(modalità e sequenze operative)

- strumenti di lavoro con cui operare

- principali rischi connessi dell’attività da effettuare

- misure tecniche, organizzative e procedurali da adottare

- DPI da usare

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ESEMPI DI PROCEDURE DA ESEMPI DI PROCEDURE DA CONSIDERARSI CONSIDERARSI “IMPORTANTI” “IMPORTANTI”

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- EMERGENZA (l’unica obbligatoria per legge)

- APPALTI (comprese per manutenzioni)

- ACQUISTI (macchine, impianti, materie prime)

- ANALISI INFORTUNI/INCIDENTI/M.P.- FORMAZIONE NUOVI ADDETTI - MANUTENZIONE ordinaria e

straordinaria

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SCHEMA CON GLI ELEMENTI DI UNA SCHEMA CON GLI ELEMENTI DI UNA BUONA PROCEDURA OPERATIVABUONA PROCEDURA OPERATIVA

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Stabilimento Reparto Macchina Operazione

Mezzi di protezione individuale … …

Strumenti di lavoro … …

Modalità e sequenze operative Esempio. Manutenzione di attrezzatura

Funzioni/responsabilità coinvolte

Nota: l’individuazione delle funzioni e responsabilità coinvolte non necessariamente dovranno essere presenti in una procedura; esse potranno essere esplicate nella definizione del sistema aziendale di gestione della sicurezza

Principali rischi connessi … … …

Titolo della procedura Compilata da Data di compilazione Consegnata a Data di revisione

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POSSIBILI TECNICHE PER POSSIBILI TECNICHE PER VERIFICARE LE AZIONI DI VERIFICARE LE AZIONI DI MANTENIMENTO MANTENIMENTO

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1. Sistematiche ispezioni sul luogo di lavoro con check list

2. “tour” della sicurezza = passeggiata attraverso l’organizzazione

3. Verifiche di impianti o macchinari o allestimenti o procedure specifiche per controllare le parti di rilievo per la sicurezza

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POSSIBILI TECNICHE PER VERIFICARE LE POSSIBILI TECNICHE PER VERIFICARE LE AZIONI DI MANTENIMENTO AZIONI DI MANTENIMENTO

86

4. campionatura della sicurezza: esame di specifici aspetti

5.campionatura dell’ambiente: misura dell’esposizione a rischi chimici o fisici e confronti con riferimenti

6. campionatura dei comportamenti dei lavoratori: per individuare pratiche di lavoro non sicure

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POSSIBILI TECNICHE PER VERIFICARE POSSIBILI TECNICHE PER VERIFICARE

LE AZIONI DI MANTENIMENTOLE AZIONI DI MANTENIMENTO

87

7. studi sul comportamento delle persone

8. analisi della documentazione

9. analisi delle registrazioni

10. benchmarking = ricerca di prestazioni comparative rispetto alle buone pratiche

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PROBLEMATICHE INIZIALIPROBLEMATICHE INIZIALI

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implementare un sistema di gestione della sicurezza richiede rigore nella gestione del progetto con particolare attenzione alle persone coinvolte.

infatti e’ dal modo nel quale le persone affrontano e partecipano al cambiamento che ha origine :

IL SUCCESSO

OIL FALLIMENTO

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Problematiche inizialiProblematiche iniziali

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le reazioni iniziali possono essere :

•di pieno appoggio – entusiasmo :vanno incoraggiati

• di indifferenza – apatia :occorre un intervento di coinvolgimento per non correre il rischio di essere rallentati nel processo

• palese opposizione : non e’ detto che siano dei veri nemici, le loro preoccupazioni iniziali potrebbero essere sincere

•  di diffidenza costituzionale: a questa categoria fanno riferimento quei personaggi sempre negativi, non occorre quindi preoccuparsi non avranno particolare ascendente sugli altri

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RICADUTE POSITIVE A FINE RICADUTE POSITIVE A FINE PERCORSOPERCORSO

90

SODDISFARE LE PARTI TERZE INTERESSATE COME :

-         Addetti e loro rappresentanze

-         Opinione pubblica locale e comunità in genere

-         Clienti e Fornitori

-       Gli istituti assicurativi

-         Le istituzioni finanziarie

-         Eventuali azionisti

dare valore aggiunto all’impresa, migliorandone l’immagine e la credibilità

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RICADUTE POSITIVE A FINE RICADUTE POSITIVE A FINE PERCORSOPERCORSO

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Rispetto della normativa cogente in materia di sicurezza e igiene dei lavoratori

Efficienza nell’utilizzo delle risorse e quindi un buon risvolto economico

Riduzione dei rischi lavorativi (meno infortuni etc.)   

Efficienza nella gestione e nel controllo operativo

Maggior consapevolezza a tutti i livelli aziendali e quindi il controllo esteso a tutta l’organizzazione compresi i siti distaccati (attività esterne, cantieri etc.)

Migliori rapporti con le parti sindacali e i lavoratori

Credibilità sul mercato e agevolazioni da parte di assicurazioni e finanziarie per erogazione fondi

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manuale: descrive gli elementi principali del Sistema e le loro interazioni

procedure: descrivono ruoli e responsabilità per le attività

istruzioni di lavoro: descrizioni specifiche e dettagliate

documenti di supporto : rapporti di sorveglianza, di manutenzione, di audit, ecc.

OHSAS 18001 – 4.4.4 Documentazione

Linee Guida UNI INAIL – E.6 Documentazione

• normative, regolamenti• schemi organizzativi• piani di emergenza• istruzioni d’uso ed informazioni varie

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identificabilidisponibiliriesaminati periodicamenterimossi, se obsoleticonservati per motivi legali o per

conoscenza

OHSAS 18001 – 4.4.5 Controllo dei documenti e dei dati

Linee Guida UNI INAIL – E.6 Documentazione

I documenti devono essere:

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P–D–C–A

ORDINANDO I PUNTI DEL TITOLO I ART. 30 …Modelli di organizzazione e di gestione

c.1 b) attività di valutazione dei rischi e di predisposizionedelle misure di prevenzione e protezione conseguenti;c.1 a) rispetto degli standard tecnico-strutturali di legge relativia attrezzature, impianti, luoghi di lavoro, agenti chimici, fisici ebiologici;

•••••

••

c.1 g) acquisizione di documentazioni e certificazioniobbligatorie di legge;c.1 c) attività di natura organizzativa, quali emergenze, primosoccorso, gestione degli appalti, riunioni periodiche disicurezza, consultazioni dei rappresentanti per la sicurezza;c.1 d) attività di sorveglianza sanitaria;c.1 e) attività di informazione e formazione dei lavoratori;c. 2) sistemi di registrazione;c. 3) articolazione di funzionic.1 f) attività di vigilanza con riferimento al rispetto delleprocedure e delle istruzioni di lavoro in sicurezza da parte deilavoratori;c.1 h) periodiche verifiche dell’applicazione e dell’efficaciadelle procedure adottate.c.4) idoneo sistema di controlloc.4) riesame del modello organizzativo

P

D

C

A

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D. Lgs. 81/08

documento di valutazione dei rischi

verbalizzazione RR art. 35

registri vari ( molti dei quali nonancora ben definiti a causa del ritardonell’emanazione dei decreti attuativi)

OHSAS 18001:2007

manuale

procedure

istruzioni operative

verbalizzazione degli audits

verbalizzazione delle N.C.

verbalizzazione delle A.C.

verbalizzazione del riesame delladirezione

37

DocumentazioneDocumentazione

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