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Dipartimento di Scienze Politiche Università di Pisa Organizzazione dei servizi sociali (6cfu) Classe L-39 26-02-2018 Riccardo Guidi E-mail: [email protected] Blog: people.unipi.it/riccardo_guidi/didattica Ricevimento: Lunedì 12.45-13.45, aula B2

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Dipartimento di Scienze PoliticheUniversità di Pisa

Organizzazione dei servizi sociali (6cfu)

Classe L-39

26-02-2018

Riccardo Guidi

E-mail: [email protected]: people.unipi.it/riccardo_guidi/didatticaRicevimento: Lunedì 12.45-13.45, aula B2

Dipartimento di Scienze Politiche / Università di PisaOrganizzazione dei servizi sociali / Riccardo Guidi (6cfu)

Cosa facciamo oggi?

2) Chiusura PARTE 1 - Introduzione e questioni fondamentali

26-02-2018

1) Domande e osservazioni

Dalle scorse lezioni dovresti aver imparato qualcosa su...AASS e organizzazioni nel Codice deontologicoImportanza organizzazioni per le/gli AAS e le/gli cittadin*-utenti

Definizione di servizio sociale

Differenza contributo economico / servizi

3) Inizio PARTE 2 - L’assetto istituzionale dei servizi sociali inItalia

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Una mission (quasi) impossible: definire cosa è un’ORGANIZZAZIONE

«Le organizzazioni sono entità familiari; come tutto ciò che è familiare, si presentanopoco interessanti, sbiadite e piatte. Di solito non avvertiamo la necessità di chiederci

che cosa sono le organizzazioni: le diamo per scontate» (Bifulco, 2002: 7).

Secondo Maurizio Catino, le organizzazioni sono...

«entità sociali, intese come un processo di azioni e decisioni, cheperseguono un obiettivo o un insieme di obiettivi, basandosi su processidi differenziazione e integrazione, con ruoli distinti assegnati aipartecipanti e con un sistema di autorità riconosciuta e accettata daimembri, in interazione dinamica con l’ambiente esterno» (Catino, 2012: 18).

Gli spettatori di una partita di calcio sono un’organizzazione?Gli utenti di un servizio sociale territoriale sono un’organizzazione?

Di quali organizzazioni fate parte? E quali sono icaratteri fondamentali di queste?

Iniziamo dalle notre esperienze comuni...

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ORGANIZZAZIONE / Struttura, ORGANIZZARE / Processo

«entità sociali, intese come un processo di azioni e decisioni, che perseguono unobiettivo o un insieme di obiettivi, basandosi su processi di differenziazione e integrazione, conruoli distinti assegnati ai partecipanti e con un sistema di autorità riconosciuta e accettata daimembri, in interazione dinamica con l’ambiente esterno» (Catino, 2012: 18).

Le ORGANIZZAZIONI sonoSTRUTTURE

Le ORGANIZZAZIONI sonoPROCESSI

ORGANIZZAZIONE ORGANIZZARE

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Livelli di analisi delle organizzazioni

A livello MICROConsideriamo le relazioni tra individui e organizzazioni,

ovvero intendiamo le organizzazioni come contestid’interazione e processi dell’organizzare

A livello MESOConsideriamo le relazioni che organizzazioni diverse

all’interno di uno stesso campo hanno tra loro

A livello MACROConsideriamo i caratteri e le tendenze tipici di un

campo organizzativo, ovvero «un’area riconosciuta divita istituzionale» (Powell, DiMaggio, 1983: 148)

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Cfr. Rossi, 2014: 32-33

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Tipicità delle organizzazione del servizio sociale

«entità sociali, intese come un processo di azioni e decisioni, che perseguono un obiettivo o uninsieme di obiettivi, basandosi su processi di differenziazione e integrazione, con ruoli distintiassegnati ai partecipanti e con un sistema di autorità riconosciuta e accettata dai membri, ininterazione dinamica con l’ambiente esterno» (Catino, 2012: 18).

ORGANIZZAZIONE ORGANIZZARE

E cosa caratterizza specificamente leorganizzazioni del servizio sociale??

Livello MACRO

Livello MESO

Livello MICRO

26-02-2018

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Welfare State: «l’insieme di politiche pubbliche (...) tramite cui loStato fornisce protezione contro rischi e bisogni sociali sulla basedi diritti e doveri» (Ferrera, 2006: 16).

Il campo organizzativo dei servizi sociali èsignificativamente strutturato dalle politiche di Welfare.

«Una delle caratteristiche del servizio sociale è quella di essersisviluppato in collegamento stretto con le trasformazioni

organizzative dei sistemi di risposta ai bisogni» (Fargion, 2009: 80)

«l’azione del Welfare State è da inquadrare entro un sistema piùampio e complesso di attori e meccanismi sociali» (Ranci, Pavolini,2015: 21)

«Sistema di welfare» (Paci, 1989)«‘Diamante’ del welfare» (Ferrera, 2006)

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L’assetto istituzionale dei servizi sociali in Italia

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Autore Definizio n e

Dye (1972: 2) Qualsiasi cosa un governo scelga di fare o di non fare.

Jenkins (1978) [citato in Howlett,

Ramesh (2003: 7)]

Un insieme di decisioni interrelate, prese da un attore politico o da un gruppo di attori, sulla selezione degli obiettivi e dei mezzi atti al loro raggiungimento all’interno di una situazione specifica in cui gli attori

hanno, in linea di principio, il potere di prendere tali decisioni.

Anderson (2003: 2) Un corso di azione che che un attore o un gruppo di attori segue al fine

di gestire un problema o una questione di specifico interesse .

Dunn (1994: 2)

L’insieme delle idee e delle azioni assunte da una pluralità di soggetti - pubblici e/o privati - correlate alla soluzione di un problema collettivo.

Si tratta di un insieme di attività che hanno relazione con l’intenzione e la capacità di una comunità di soddisfare un bisogno, una domanda o un’opportunità per le quali è considerato rilevante, in un dato momento

storico, l’intervento da parte delle istituzioni pubbliche.

La politicapubblica (policy)

Il policy-makingLa “politica in azione”, a pr escindere dal ruolo funzionale di isti tuzioni e organizzazioni (...) Ciò che i governi e le istituzioni che assumono decisioni fanno o non fanno, i connessi processi e le interazioni tra attori pubblici e privati, individuali e c ollettivi attraverso i qu ali vengono perseguite soluzioni per problemi aventi rilevanza collettiva (Capano, Giuliani, 1996)

L’assetto istituzionale dei servizi sociali in Italia

Il ciclo (semplificato) di una politicapubblica (di welfare)

...i processi da cui ci si aspettache una politica pubblica (diwelfare) venga “realizzata,compiuta, eseguita, prodotta,completata” (Hill, Hupe, 2009: 3),“tradotta in pratica” (Gherardi,Lippi, 2000, 2002)

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26-02-2018

La collocazione dei servizi sociali nelle politiche di welfare

Le organizzazioni del serviziosociale e le/gli assistenti socialicontribuiscono al policy-making

complessivo (cfr. Codice deontologico;Gal, Weiss-Gal, 2014)

L’assetto istituzionale dei servizi sociali in Italia

Cfr. Guidi, 2016

Fattori demografici(Invecchiamento,

Migrazioni,Famiglia...)

“Crisi” del sistema di welfare dei ‘Trenta Gloriosi’

Trasformazioni e riforme del welfare

Fattori economici(Recessioni, Modello

produttivo,Disoccupazione...)

Fattori politici(Maggioranzeconservatrici,Rescaling...)

Disegnodisorganico e

pluralità difonti Disomogeneità

territoriale econtraddittorietà

esiti

Fattori culturali(Crisi di legittimità,

Valori post-materialisti...)

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1. Rescaling e territorializzazione2. Universalismo dei diritti (?)

3. Crescita del ruolo del Terzo settore4. Aziendalizzazione

26-02-2018

L’assetto istituzionale dei servizi sociali in Italia

TENDENZE

Disegnodisorganico e

pluralità di fonti

Disomogeneitàterritoriale e

contraddittorietà esiti

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1. Rescaling e territorializzazione

Trasformazioni e riforme delwelfare

Policy-making multilivello (sovra-nazionale, nazionale, regionale, di ambito e comunale)

UE

Stato

Regione

Ambito e Comune

Fase 1 (anni ‘70): avvio del processo(DPR 616/1977; L.833/1978)

Fase 2 (anni ‘80): stop al processo

Fase 3 (anni ‘90): rilancio del processo(L.142/1990; L.59/1997; D.Lgs.112/1998)Fase 4 (anni ‘2000): consolidamento del processo(L.328/2000; L.Cost.1/2001)

L’architettura istituzionale dei servizi sociali è oggi POLICENTRICA.

26-02-2018

L’assetto istituzionale dei servizi sociali in ItaliaRossi, 2014: cap.3

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ENZE PER

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Disegnodisorganico e

pluralità di fonti

Disomogeneitàterritoriale e

contraddittorietà esiti

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2. Universalismo dei diritti (?)

Trasformazioni e riforme delwelfare

A. Frammentazione istituzionale e organizzativa

26-02-2018

Esistenza (e parziale sovrapposizione) di moltepliciorganizazioni erogatrici di prestazioni e servizi

B. Discrezionalità organizzativa

C. Differenziazione (qualitativa e quantitativa) dell’offerta regionale di servizi

Logica categoriale (per target)Logica settoriale (per servizi)

Facoltà di ogni organizzazione di definire icriteri di selezione dei beneficiari

Esiti discriminatori e iper-segmentazione dell’utenza

Differenti caratteri, orientamenti e performance delle Regioni italiane

Istituzione del Servizio Sanitario Nazionale (L.833/1978)

Legge-Quadro sull’assistenza sociale (L.328/2000)

Mancatadefinizione

dei parametri

Introduzione del LIVEAS = insieme di prestazioni da erogare su tutto il territorio nazionale

LOGICAUNIVERSALISTICA

L’assetto istituzionale dei servizi sociali in ItaliaRossi, 2014: cap.3

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Disegnodisorganico e

pluralità di fonti

Disomogeneitàterritoriale e

contraddittorietà esiti

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3. Aziendalizzazione

Trasformazioni e riforme delwelfare

New Public Management (Hood, 1991; Osborne, Gaebler, 1992)

26-02-2018

Introduzione di principi, strumenti e pratiche gestionalitipiche delle imprese profit nelle organizzazioni della PA.

Welcome to the era of...

L’assetto istituzionale dei servizi sociali in ItaliaRossi, 2014: cap.3

Disegnodisorganico e

pluralità di fonti

Disomogeneitàterritoriale e

contraddittorietà esiti

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Aziendalizzazione e Governance

Trasformazioni e riforme del welfare

New Public Management“Managerialese”, «il latino dei nostritempi» (Gherardi, Jacobsson, 2010)

Neo-managerialismo (Osborne, Gaebler, 1992; Hood, 1995)

Governance (Rhodes, 2007)

Far crescere l’efficienza dei servizi pubblici (“Fare meglio con meno”).

Far crescere la legittimità e l’efficacia delle politiche e dei servizi pubblici.

Introduzione di principi, strumenti e pratiche aziendali .

Introduzione di principi, strumenti e pratiche di partecipazion e .

Es.: esternalizzazione di parte dei servizi sociali territoriali a organizzazioni nonprofit

Es.: co-programmazione dei servizi sociali territoriali insieme a organizzazioni nonprofit

(CHI) I “nuovi” dirigenti: Post-burocrazia e amministrazione

imprenditoriale (Grey, Garsten,2001; Pollitt, 2009; Osborne, Gaebler,

1992)

(COSA) Intensificazioneprocedure di

contrattualizzazione,rendicontazione e controllo di

gestione (Power, 199; Gherardi,Lippi, 20007)

Un’ideologia, una politica pubblica, un setdi misure organizzative (Battistelli, 2002)

Una retorica d’innovazione, un set diproposte diverse (Hood,1995; Dahl, 2009)

L’assetto istituzionale dei servizi sociali in Italia

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Rossi, 2014: cap.3

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Disegnodisorganico e

pluralità di fonti

Disomogeneitàterritoriale e

contraddittorietà esiti

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3. Crescita del ruolo del Terzo settore

Trasformazioni e riforme delwelfare

A. Esternalizzazione dei servizi

B. Welfare-mix

C. Governance multilivello (programmazione partecipata)

- Riconsiderazione delle funzioni dello Stato (da gestore a regolatore)

Pluralizzazione di attori e logiche dell’assistenza, favorita da: rigidità burocratiche,riduzione spesa sociale, complessità bisogni sociali, crescita di istanze partecipative

Complessificazione del policy-making (=> processi del Piano di Zona)

- Liberalizzazione, esternalizzazione, co-produizione

26-02-2018

L’assetto istituzionale dei servizi sociali in ItaliaRossi, 2014: cap.3

Disegnodisorganico e

pluralità di fonti

Disomogeneitàterritoriale e

contraddittorietà esiti

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Welfare-mixPluralizzazione di attori e logiche dell’assistenza

(Ascoli, Ranci, 2003; Fazzi, 1998)

Esternalizzazione/Co-produzione dei servizi(Brandsen, Pestoff, 2006, Boccacin, 2009; Guidi, 2011)

Welfare-partnership

Crescita del ruolo del Terzo settore

Programmazionesociale localepartecipata

Processi di governo mediante accordi tra attoripubblici, non-profit e profit aventi più scale

Inclusione di organizzazioni del terzo settorenei processi di programmazionale locale dellepolitiche e dei servizi sociali

Rescaling e terriorializzazione

Trasformazioni e riforme del welfare

Governancemultilivello

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