ORGANIZZAZIONE AZIENDALE - web.uniroma1.it · Struttura funzionale: le diverse aree organizzative...
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ORGANIZZAZIONE AZIENDALE
• Struttura organizzativa
• Meccanismi di funzionamento
• Elementi immateriali
Prof. Michele Galeotti - Anno Accademico 2014/2015
1.STRUTTURA ORGANIZZATIVA
• Organi
• Compiti
• Relazioni
Organi: centri di costo – centri di ricavo – centri di profitto
Documenti relativi all’aspetto organizzativo dell’azienda:
• ORGANIGRAMMA: documento che rappresenta la struttura organizzativa aziendale. È un prospetto in cui sono indicati gli organi e le reazioni tra questi (sviluppo verticale e orizzontale della struttura)
• MANSIONARIO: documento che indica, riferendosi agli organi, quali sono le mansioni e le attività di cui si deve occupare ciascun organo.
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2.MECCANISMI DI FUNZIONAMENTO
Sono predisposti a dare degli impulsi ai meccanismi
di funzionamento dell’azienda.
• Sistemi di pianificazione: attivano i processi decisionali
dell’azienda, ossia impongono l’assunzione di decisioni
secondo schemi di funzionamento con determinate modalità
(es: budget)
• Sistemi informativi: acquisizione di informazioni per
renderle disponibili all’assunzione di decisioni
• Sistemi di controllo: verificano che gli obiettivi previsti
vengano raggiunti
• Sistemi di incentivazione: sono predisposti per
motivare le risorse umane
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3.ELEMENTI IMMATERIALI:
Sono risorse caratterizzate da immaterialità e creano
valore per l’azienda.
Esempio: cultura dell’azienda; leadership; stili
direzionali.
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STRUTTURA ORGANIZZATIVA-TIPO:
• Struttura elementare: vi è un unico soggetto (massimo due) intorno al quale ruota l’organizzazione dell’azienda, che rappresenta l’organo essenziale della struttura. Sono aziende monofunzionali o bifunzionali, ossia sviluppano al massimo una singola funzione, a discapito delle altre (marginali). Solitamente riguardano la PRODUZIONE o la COMMERCIALIZZAZIONE.
• Struttura funzionale: le diverse aree organizzative vengono suddivise orizzontalmente, in base alla funzione svolta da ogni organo (es: direzione marketing, direzione produzione, direzione ricerca, etc.). In questo modo non si creano problemi di sovrapposizione (ogni organo ha un suo spazio di operatività entro il quale decide, senza interferenze esterne di altri organi). Inoltre questo tipo di struttura favorisce la specializzazione crescente nel tempo, poiché ogni soggetto inserito in ogni organo è specializzato nella sua mansione e la sua capacità aumenta nel tempo.
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STRUTTURA ORGANIZZATIVA-TIPO:
• Struttura divisionale: caratterizza le aziende multi business (produzione/commercializzazione prodotti diversi). La struttura viene divisa per livelli. A un primo livello vengono considerate tutte le attività generali dell’azienda. Al secondo livello si trovano le funzioni e attività caratteristiche, necessarie alla realizzazione di uno specifico prodotto e la messa in vendita su un determinato mercato, quindi classificate secondo il concetto di combinazione prodotto-mercato. Al terzo livello, le attività caratteristiche che fanno capo a una specifica divisione, vengono organizzate secondo una logica funzionale.
I punti di debolezza di questo tipo di struttura sono due.
L’elevato costo (bisogna investire in più divisioni e sostenere costi che molto spesso tendono a duplicarsi). La bassa specializzazione (le diverse aree si occupano contemporaneamente di più funzioni). Inoltre le divisioni si dividono eccessivamente tra di loro, creando quasi una
situazione di indipendenza, e mancanza di relazioni e sinergie.
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STRUTTURA ORGANIZZATIVA-TIPO:
• Struttura a matrice: si sviluppa in orizzontale e in
verticale. Lo sviluppo orizzontale è per funzioni. In
posizione NON sotto ordinata delle funzioni, si ha uno
sviluppo verticale per combinazione prodotto-mercato.
Le unità operative aziendali si pongono tra gli incroci
verticali e orizzontali (quindi decisioni prese da due
soggetti, che devono mettersi di comune accordo per la
decisone). Nelle caselle troviamo le unità decisionali.
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