ORDO BENEDICTI Il Sacro Speco di Subiaco. d’Appennino...

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Sorprese d’Appennino Sorprese d’Appennino ORDO BENEDICTI Il Sacro Speco di Subiaco. 7 MONTI SIMBRUINI p 62-71 Simbruini p10_lbm 15-07-2008 13:14 Pagina 62

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Sorpresed’Appennino

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MontiSimbruini

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Roma

scino e valore naturalistico. Viole egenziane, gigli selvatici, camedri alpi-ni sono tra i più appariscenti e ricercatifiori del parco, dove sono state censi-te finora ben 1.246 specie tra cui 79considerate a rischio di estinzione.D’inverno la neve ricopre tutto e leescursioni con le ciaspole, o con gli scida escursionismo, hanno il fascino tut-to particolare della visita a un mondoovattato. Quanto agli animali, il gradodi conservazione degli ambienti e l’ac-cesso in molti casi difficoltoso consen-te tuttora la presenza di buona partedella grande fauna appenninica. Maanche di numerosi tra anfibi, rettili, in-setti e - in fiumi e torrenti - del gambe-ro d’acqua dolce.Tra i tesori del parco ci sono poi, e a

buon diritto, i segni dell’uomo. I mo-nasteri di Subiaco, innanzi tutto, do-ve ebbe origine l’ordine benedetti-no. Qui, attorno alla grotta del mon-te Teleo, si ritirò in preghiera alla fi-ne del V secolo il giovane Benedetto,proveniente da Norcia. Le chiese og-gi intitolate a lui e alla sorella ge-mella Scolastica, i chiostri ma soprat-tutto le decorazioni ad affresco d’etàmedievale, fanno di quest’angolodei Simbruini una delle principali me-te culturali del Lazio. E poi da vede-re ci sono i paesi compresi nei confi-ni dell’area protetta, falcidiati da unimpressionante spopolamento daldopoguerra ad oggi ma ricchi – inparticolare Cervara e Jenne - di pic-cole suggestioni montane.

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I monti Simbruini costituiscono l’area protettapiù estesa della regione. Faggete e pianoricarsici ospitano una ricca fauna, mentre neifondovalle si aggiungono i tesori d’arte legatialla nascita dell’ordine benedettino.

I l primo segreto sta nel nome. “Sim-bruini” viene infatti da latino sub im-

bribus, cioè “sotto le piogge”. Grotte,doline e inghiottitoi rivelano infatti lanatura carsica del territorio, una verae propria spugna calcarea che assor-be le precipitazioni e le acque di scio-glimento delle nevi. A restituirle in su-perficie sono quindi le numerose sor-genti, di grande portata e qualità, tracui quelle dell’Aniene e dell’AcquaMarcia, che rifornisce la Capitale cosìcome avveniva già al tem-po dell’antica Roma.E poi la fauna, di una va-rietà insospettabile. Chipuò immaginare che, a ot-tanta chilometri da Roma,qui vivano l’aquila, il lupoe l’orso, il gufo reale, ilgatto selvatico, il cervo?Istituito nel 1983, con29.990 ettari di estensio-ne, quello dei monti Sim-bruini è il parco naturale

più grande del Lazio. Montagne vere,quelle alle spalle di Cervara, Subiacoe Filettino, e ricche di paesaggi inte-gri, di fauna e flora, di arte e storia.Ai piedi delle creste rocciose si esten-dono pianori spettacolari come quellodi Camposecco, sopra CamerataNuova. A quote minori caratterizzanoinvece il paesaggio le forre dei fiumi ei boschi misti pedemontani, sovrastatitalvolta da impressionanti pareti roc-ciose. A un’ora d’auto dal traffico del

grande raccordo anulare,la ricchezza di biodiver-sità di queste montagne –quasi una wilderness fuo-ri porta - è davvero sor-prendente. I boschi siestendono su due terzidel parco e spesso - comealla Tagliata, al Vallone ea Campo dell’Osso perl’età degli alberi e le as-sociazioni vegetali pre-senti - sono di grande fa-

BIANCHI SIMBRUINI Escursione con le ciaspole a Monte Livata. Nella pagina a fianco in alto:i boschi dell’alta valle dell’Aniene; in basso: una peonia selvatica (Paeonia officinalis).

Sorto a partire dal Duecento intorno alla grotta dove si ritirò in preghiera il gio-vane Benedetto da Norcia, il Sacro Speco conserva sulle sue pareti sca-vate nella roccia un ciclo di affreschi che figura a buon diritto tra i capola-vori dell’arte medievale italiana. In realtà la datazione dei dipinti è varia. Lapiù alta delle due chiese sovrapposte che formano il santuario, detta ChiesaSuperiore, presenta volta a crociera, costoloni e affreschi di scuola senese,mentre nella Chiesa Inferiore tra gli autori dei dipinti – alcuni dei quali illu-stranti il tema della vita e della glorificazione di San Benedetto - spicca un nonmeglio identificato Magister Conxolus, facente parte della scuola romana ca-peggiata da Pietro Cavallini.

Il Sacro Speco a Subiaco

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chilometri

CamerataNuova

Arsoli

CamerataVecchia

Piano diCamposecco

Cervara

Sculture e opere artistiche

Campaegli

M. Calvo1590

1429 M. Livata

Panorama

Campodell’Osso

Subiaco

Rocca o castello

Centro storico

Monastero o chiesa

Aniene

Jenne

Vallepietra

S.S.Trinità

Rifugio

Rif. SAIFAR

A B R U Z Z O

L A Z I O

Trevi nel Lazio

Filettino

CampoStaffi

Sorgentidell’AnieneS.Scolastica

Sacro Speco

Mola Antica

Picicareglio

Fiuggi

Punto di partenzae arrivo

Punto di arrivo

Punto di partenza

Secondo itinerario

Primo itinerario

Roma

L’Aquila

ALPI

P a r c o R e g i o n a l e

d e i M o n t i S i m b r u i n i

2156

M. Viglio

1959M. Tarino

A24

ALPI

Gli itinerari

Primo itinerario: da Camposec-co a FilettinoPunto di partenza: CamerataNuovaPunto di arrivo: Filettino, FiumataDurata: due giorniLunghezza: 100 km circa

Raggiunta da una stradina che sem-bra uscita dalla Settimana enigmistica,la Ársoli-Carsóli (dal casello auto-stradale dell’A24 Roma-L’Aquila diCarsóli-Oricola), Camerata Nuo-va è una finis terrae con tutte le car-te in regola. Atmosfera fuori dalmondo, un pugno di abitanti, il na-stro di asfalto che termina tra le po-che case raccolte in una piazzetta.

Segnalata ma non molto evidente,una sterrata dal buon fondo che sa-le ad angolo retto a destra tra le abi-tazioni punta verso la montagna.Ignorando ogni deviazione, dopo unpo’ a sinistra compaiono su un colleboscoso i bei resti (raggiunti da unsentiero segnato) di CamerataVecchia, distrutta da un incendio nellontano 9 gennaio 1859. A un bivio,la pista a destra porta a Pratiglia diCervara, ma solo con mezzi fuori-strada; a sinistra, dopo poco, si sbu-ca nello spettacolare Piano diCamposecco, il più bello dei Sim-bruini, ai margini del quale l’enteparco ha recentemente ristrutturato ilrifugio delle Casette.Tornati a Camerata e toccata Ársoli,una serie di curve porta a Cervara.Arroccato sul fianco del monte, aipiedi di un roccione, è senza dubbio

il paese più singolaredell’area protetta. Vi-coli e rampe si snoda-no tra le case, tra duepiazzette in alto e inbasso collegate fra lo-ro dalla cosiddettaScalinata degli Ar-tisti, perché decoratada una serie di scultu-re scolpite sulla rocciadel monte negli anniOttanta. Per la suaposizione il borgo èstato spesso frequen-tato da artisti, a co-minciare da Oskar Kokoschka che visoggiornò nel 1930 guidato da unpastore-pittore locale. Altre sculturesono quelle della Montagna d’Euro-pa, dedicata alla pace nel mondo esempre a ridosso dell’abitato, manell’esplorazione del centro storicosi scoprono pure murales e testi dipoesie.La tappa successiva è Subiaco, gros-sa e movimentata cittadina. In alter-nativa alla strada principale da Cer-vara, si può salire prima a Cam-paegli per una stradina segnalata.Attraversata quest’ultima località,poco più che un agglomerato di vil-

lette in un contestoambientale di grandebellezza, l’asfalto fini-sce. La strada tuttaviacontinua rasentandouno stupendo pianorocarsico ricco di dolinee conduce, un po’sconnessa, fino almonte Livata. Anchequi alberghi e impian-ti di risalita non offro-no certo il colpo d’oc-chio migliore, soprat-tutto al di fuori dellastagione invernale.

Ma le faggete circostanti, come quel-la di Campo dell’Osso, mostranoscorci unici e la presenza di un ma-neggio offre anche la possibilità dieffettuare entusiasmanti escursioni acavallo. Quindi si scende a Subia-co. E qui, monasteri a parte, da ve-dere ci sono almeno la Rocca deiBorgia e il quartiere medievale chela cinge, il ponte medievale sull’A-niene e la vicina chiesa trecentescadi San Francesco. Sempre sul fiume,ma dalla parte opposta della cittàpresso il ponte di S.Antonio, un’atti-va scuola di canoa organizza corsiper principianti ed esperti in un trat-

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PAESE D’ARTISTI Veduta del borgo di Cervara. In alto: la Madonna con Bambino nella chiesadella Madonna della Rocca a Jenne.

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to attrezzato di Aniene che scorretra il verde dei salici.Jenne, dove ha sede l’ente parco(in un vistoso edificio all’inizio delpaese), dista dieci chilometri di bo-schi e di panorami sulla valle dell’A-niene. Il centro storico è interessante,molte case hanno i vecchi portali inpietra e su un cocuzzolo c’è la chie-setta della Madonna della Roccacon begli affreschi del ‘500 e un’am-pia vista sui tetti e la sottostante val-lata. Non molto oltre il paese, a si-nistra, c’è il bivio per Vallepietra.E qui la strada conduce nel cuoreautentico dell’area protetta, tra pae-saggi solitari di pareti rocciose e fit-te boscaglie. L’interesse non sta tan-to nell’abitato, ai piedi della TorreCivica, quanto nel santuario dellaTrinità che si raggiunge proseguen-do per diversi altri chilometri. Inca-stonato nella roccia ai piedi di unavertiginosa parete alta alcune centi-naia di metri - dove nidifica da sem-pre il falco pellegrino - il piccolo san-tuario è una struttura modesta, pe-raltro attualmente in via di ristruttu-

razione, sorta attorno ad un affre-sco d’età e autore incerti (forse delsec. XII) raffigurante tre figure per-fettamente uguali nell’atto di bene-dire. Nonostante l’osceno assembra-mento dei chioschi in lamiera dellerivendite di souvenir, aperti soltantopochi giorni all’anno, l’atmosfera èsolenne ed il luogo di quelli da nonmancare assolutamente. Prima dirientrare, si può proseguire versol’Abruzzo fino al magnifico Campodella Pietra, altro pianoro carsicodove sorge il rifugio SAIFAR.Tornati sui propri passi fino alla pro-vinciale, si visitano in rapida succes-sione Trevi nel Lazio (imponenti iresti del Castello Caietani, circonda-to da vecchie case e vicoli) e Filetti-no, con le interessanti chiese di S.Ni-cola, dell’Assunta e di S.Bernardino.Ma prima del paese, una stradinache sale di quota porta alla localitàFiumata. È qui che da mille rivoli diacqua purissima nasce l’Aniene, ini-ziando una corsa che cento chilome-tri dopo finirà a un tiro di schioppodal Cupolone, nel cuore di Roma.

RAPIDO ANIENE Scuola di canoa sull’Aniene. Nella pagina a fianco, dall’alto in basso e da sinistra a destra: copertura boschiva nel parco dei Simbruini; incontri a Camposecco; a cavallo nella faggeta di Campo dell’Osso; trote dell’Aniene.

I dislivelli non sempre eccessivi e le molte piste sterrate offrono moltissime possibi-lità. Tra i percorsi possibili segnaliamo: Passo del Lupo, tra Jenne e il Livata (impe-gnativo, non segnalato, solo con guida); Le Cone, lungo l’omonimo affluente di si-nistra dell’Aniene, presso Subiaco (facile, vecchio sentiero di pescatori); anellomonte Livata - Fondi di Jenne - Curva Stellante - Campo dell’Osso (2-3 ore, diffi-coltà media, lungo sentiero segnato); traversata Camposecco-Campo dell’Osso(un giorno, difficoltà media, lungo sentieri nel bosco); Campo della Pietra.

Escursioni in mountain bike

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Secondo itinerario: lungo l’altavalle dell’AnienePunto di partenza e di arrivo:SubiacoDurata: mezza giornataDislivello: 150 mLunghezza: 27 km circa

Da Subiaco, piccola capitale delcomprensorio, si parte in mountainbike in direzione dei monasteri. Dopoi ruderi di una villa romana detta“di Nerone” – e in effetti l’imperato-re qui fece realizzare alcune opereidrauliche – si svolta a sinistra per lastrada che sale fino alprimo monastero, quel-lo di Santa Scolastica,con tre chiostri e un belcampanile romanico.Poco più avanti si trovail Sacro Speco (vedibox), sorto a partire dalDuecento in ecceziona-le posizione sull’altavalle dell’Aniene, intor-no alla grotta dove si ri-tirò in preghiera il gio-vane Benedetto da Nor-cia. Ultimata la visita e

inforcate di nuovo le bici, si scendeverso Subiaco, ma al bivio presso lavilla di Nerone si prende a sinistraper l’unica deviazione. Pedalando senza difficoltà, primasull’asfalto e poi su un buon fondobianco, si percorre l’ambiente solita-rio della sponda destra del giovaneAniene, nato alle falde del monte Ta-rino nei pressi di Filettino. Tra prati epiccoli boschi di faggi, aceri e noci,frequentati dagli scoiattoli, non man-cano davvero le occasioni di sostalungo le acque cristalline del fiume. Ilpercorso procede a comodi saliscen-di, e circa a metà percorso c’è laMola Antica, da poco restaurata

dal parco. A una dozzi-na di km dalla parten-za, tranquillamente per-corribili in un’ora, sigiunge in località Pici-careglio, dove rivolid’acqua zampillano dauna roccia tappezzatadi muschio. Ancora unkm e mezzo e si sbucadi nuovo sulla provin-ciale per Trevi e Valle-pietra. Tra andata e ri-torno occorre calcolaredue ore.

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Come arrivareIn auto: da Roma e da L’Aquila siesce dall’autostrada A24 a Carsoli-Ori-cola, per Camerata Nuova e Cervara.Per Subiaco, Vallepietra e Trevi convie-ne il precedente (da Roma) casello au-tostradale di Vicovaro-Mandela e poila statale 5 Tiburtina fino al bivio a de-stra per la statale 411 Sublacense. PerFilettino, l’uscita autostradale è quelladi Avezzano, poi superstrada per Sorafino a Capistrello e risalita al valico diSerra S.Antonio (chiuso nei mesi inver-nali). In autobus: da Roma per Su-biaco, Linee Laziali spa con partenzadalla fermata della metropolitana - Li-nea B - di Ponte Mammolo; tempo dipercorrenza 55 minuti (per gli orarichiamare lo IAT di Subiaco).

Quando andareD’inverno ai Simbruini si va per sciaresulle piste di discesa di Campo Staffi odel Livata, su diversi itinerari di fondo,per giocare con le ciaspole ai piedi neiboschi bianchi di neve o per cogliere laparticolare atmosfera dei centri abitatidi fondovalle. Ma è l’estate la stagionegiusta per le escursioni, insieme allatarda primavera e all’autunno per ifantastici colori del bosco.

Prodotti tipiciNelle trattorie lungo l’Aniene si mangia-no strozzapreti con sugo di gamberidi fiume e trote alla brace, ma c’èsempre l’alternativa più robusta e sapo-rita della pasta fatta in casa, carni e for-maggi ottimi, tartufi locali e polentad’inverno.

Escursioni a piedi, a cavallo,in canoaChi cerca solo una passeggiata può an-dare a Camposecco, il più bel pianorodel massiccio; oppure a Fiumata, ai pia-nori che si aprono tra fitte faggete pres-so Campaegli o il Livata. Chi ha più tem-po e un po’ di allenamento può sceglie-re ad esempio tra le cime del monte Ta-

rino (dalla Trinità), la vallata di FossoFioio (da Camerata Nuova), il Viglio(dalla fonte della Moscosa e Filettino).

ManifestazioniLa più interessante e singolare è il Piantodelle zitelle, rappresentazione della Pas-sione di Cristo che ha luogo la domeni-ca successiva alla Pentecoste a Val-lepietra, presso il santuario della Trinità.A Subiaco si festeggia il patrono, SanBenedetto, il 20 e 21 marzo mentre amaggio c’è il Raduno internazionale diCanoa. A Cervara il 16 agosto è ilgiorno del Ballo della Mammoccia, conil rogo finale del grande pupazzo di car-tapesta attorno al quale si intreccianodanze e festeggiamenti vari.

Da visitareMonastero di Santa Scolastica, Subiaco;tel. 0774.82421.Monastero del Sacro Speco, Subiaco; tel.0774.85039.

Aree protetteParco Naturale Regionale MontiSimbruiniEstensione: 30.000 ettariSede: a Jenne in via Roma 48; tel. 0774.827219, www.simbruini.it. In ognuno deisette Comuni c’è un centro visita: per gliorari è meglio contattare prima il Parco.

Indirizzi utiliAPT Provincia di Roma, via XX Settembre26, 00187 Roma; tel. 06.421381,www.aptprovroma.it.APT Frosinone, via Aldo Moro 465,03100 Frosinone; tel. 0775.83381,www.apt.frosinone.it.Pro Loco Jenne, corso Vittorio Emanuele,tel. 0774.827608.Pro Loco Camerata Nuova, via Manzoni1, www.cameratanuova.com.

INFORMAZIONI UTILI

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DUE RUOTE In bici lungo la valle dell’Aniene. In basso: il campanile di santa Scolastica a Subiaco.

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