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Anno IV Numero 973 Giovedì 20 Ottobre 2016, S. Irene AVVISO Ordine 1. ORDINE: FAD in farmaDAY 2. ORDINE: Concorso straordinario 3. ORDINE: Un Farmaco per Tutti Notizie in Rilievo Scienza e Salute 4. Melanoma avanzato: AIFA approva la combinazione di terapie target 5. Bruxismo, colpisce 15 milioni di italiani Prevenzione e Salute 6. Trapianto capelli, ecco perchè sempre più persone lo vogliono evitare 7. La curiosità è femmina, proprio come la prevenzione! 8. Legumi, cereali, frutta: con le fibre scende il rischio dei diverticoli Meteo Napoli Giovedì 20 Ottobre Variabile Minima: 14°C Massima: 21°C Umidità: Mattina = 61% Pomeriggio =66% MELANOMA AVANZATO: AIFA approva la 1° combinazione di terapie target L’AIFa ha approvato la prima combinazione di terapie target, cobimetinib e vemurafenib, per il trattamento dei pazienti adulti con melanoma non operabile o metastatico, positivi alla mutazione del gene BRAF V600. La combinazione delle due molecole ha ricevuto il via libera in Europa lo scorso novembre in base ai dati dello studio coBRIM che ha evidenziato come i pazienti con melanoma avanzato con mutazione BRAF V600 non trattati precedentemente vivano più di un anno senza peggioramento della malattia. “L’approvazione da parte di AIFa della combinazione VEMURAFENIB- COBIMETINIB rappresenta un grande passo in avanti per tutti i pazienti italiani affetti da melanoma metastatico BRAF mutato. I risultati ottenuti con la combinazione di vemurafenib e cobimetinib, segnano una svolta importante: basti pensare che siamo passati da un tasso di sopravvivenza nel melanoma avanzato o metastatico che, fino a pochi anni fa, si misurava in mesi ai risultati attuali che ci permettono di arrivare a circa 2 anni”. “I passi in avanti nel trattamento di questa malattia registrati negli ultimi 5 anni sono senza precedenti aggiunge Paolo Ascierto, direttore dell’Unità di Oncologia Melanoma, Immunoterapia Oncologica e Terapie Innovative del ‘Pascale’ di Napoli – La combinazione delle due molecole è risultata più efficace rispetto alla monoterapia a base di Vemurafenib. Questo, sottolinea il ruolo fondamentale della combinazione di farmaci nell’aiutare i pazienti con melanoma a vivere più a lungo senza peggioramento". (Salute, Libero) SITO WEB ISTITUZIONALE : www.ordinefarmacistinapoli.it E-MAIL: [email protected] ; [email protected] SOCIAL Seguici su Facebook Diventa Fan della nostra pagina www.facebook.com/ordinefarmacistinapoli iBook Farmaday Proverbio di oggi….…….. ‘A scopa nova scopa buono sulo tre gghiuòrne. VEMURAFENIB - COBIMETINIB

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Anno IV – Numero 973 Giovedì 20 Ottobre 2016, S. Irene

AVVISO Ordine

1. ORDINE: FAD in

farmaDAY

2. ORDINE: Concorso

straordinario

3. ORDINE: Un Farmaco

per Tutti

Notizie in Rilievo

Scienza e Salute 4. Melanoma avanzato:

AIFA approva la 1°

combinazione di terapie

target

5. Bruxismo, colpisce 15

milioni di italiani

Prevenzione e Salute

6. Trapianto capelli, ecco

perchè sempre più

persone lo vogliono

evitare

7. La curiosità è femmina,

proprio come la

prevenzione!

8. Legumi, cereali, frutta:

con le fibre scende il

rischio dei diverticoli

Meteo Napoli

Giovedì 20 Ottobre

Variabile

Minima: 14°C Massima: 21°C Umidità: Mattina = 61%

Pomeriggio =66%

MELANOMA AVANZATO: AIFA approva la 1° combinazione di terapie target

L’AIFa ha approvato la prima combinazione di terapie target, cobimetinib e vemurafenib, per il trattamento dei pazienti adulti con melanoma non operabile o metastatico, positivi alla mutazione del gene BRAF V600.

La combinazione delle due molecole ha ricevuto il via libera in Europa lo scorso novembre in base ai dati dello studio coBRIM che ha evidenziato come i pazienti con melanoma avanzato con mutazione BRAF V600 non trattati precedentemente vivano più di un anno senza peggioramento della malattia. “L’approvazione da parte di AIFa della combinazione VEMURAFENIB-COBIMETINIB – rappresenta un grande passo in avanti per tutti i pazienti italiani affetti da melanoma metastatico BRAF mutato. I risultati ottenuti con la combinazione di vemurafenib e cobimetinib, segnano una svolta importante: basti pensare che siamo passati da un tasso di sopravvivenza nel melanoma avanzato o metastatico che, fino a pochi anni fa, si misurava in mesi ai risultati attuali che ci permettono di arrivare a circa 2 anni”. “I passi in avanti nel trattamento di questa malattia registrati negli ultimi 5 anni sono senza precedenti – aggiunge Paolo Ascierto, direttore dell’Unità di Oncologia Melanoma, Immunoterapia Oncologica e Terapie Innovative del ‘Pascale’ di Napoli – La combinazione delle due molecole è risultata più efficace rispetto

alla monoterapia a base di Vemurafenib. Questo, sottolinea il ruolo fondamentale della combinazione di farmaci nell’aiutare i pazienti con melanoma a vivere più a lungo senza peggioramento". (Salute, Libero)

SITO WEB ISTITUZIONALE: www.ordinefarmacistinapoli.it

E-MAIL: [email protected]; [email protected] SOCIAL – Seguici su Facebook –Diventa Fan della nostra pagina www.facebook.com/ordinefarmacistinapoli

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Proverbio di oggi….…….. ‘A scopa nova scopa buono sulo tre gghiuòrne.

VEMURAFENIB - COBIMETINIB O

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PAGINA 2 FARMADAY – IL NOTIZIARIO IN TEMPO REALE PER IL FARMACISTA Anno IV – Numero 973

PREVENZIONE E SALUTE

TRAPIANTO CAPELLI, ECCO PERCHÈ SEMPRE PIÙ PERSONE LO VOGLIONO EVITARE

Il trapianto capelli non cura la perdita dei capelli, per chi soffre di calvizie la tendenza degli ultimi anni, visti anche i benefici riscontrati, è a favore di Protocolli non invasivi di Medicina Rigenerativa che puntano ad affrontare il problema in modo completo.

Il trapianto di capelli non è una cura, lo sanno molto bene le

persone che dopo un trapianto di capelli vedendosi

nuovamente diradati o con risultati non soddisfacenti,

ripetono l’intervento più volte.

“In alcuni casi - spiega il Dott. Mauro Conti Direttore scientifico di HairClinic Italia, centro

internazionale specializzato in Medicina Rigenerativa nella cura alla calvizie - incontriamo pazienti con

5/6 interventi già eseguiti e con risultati finali abbastanza approssimativi.

La cosa che deve far ragionare è che siano ancora alla ricerca di una soluzione completa.

Il trapianto di capelli è la soluzione ideale solo se eseguito su una vera condizione di salute e solo dopo

aver curato la calvizie personale alla base.

Se il trapianto di capelli è inteso come una cura della calvizie non potrà mai fornire un risultato

definitivo e di buon valore estetico nel medio/lungo periodo.

Anche se la maggior parte dei capelli innestati non cadranno più, ci penserà l’evoluzione della

patologia e i vari effetti deleteri post trapianto di capelli, come lo shock loss, a ripresentare il conto al

paziente, che si ritroverà a perdere complessivamente i buoni risultati estetici ottenuti.

Ma ottenere una soluzione completa si può solo se si agisce in modo completo.”

Un altro aspetto negativo è l’effetto estetico del solo trapianto di capelli fine a se stesso.

La maggior parte dei pazienti lamenta dopo breve tempo una bassa densità di capelli nella zona da

trattare e un effetto estetico non sempre naturale.

Questa situazione è dovuta al differente spessore dei capelli nell’area trattata, di fatto un capello

prelevato dalla zona donatrice (nuca) è molto più spesso di un capello nella zona diradata.

Questo effetto spesso/sottile nella stessa zona è assolutamente innaturale e anti estetico.

La condizione che impedisce di creare un' alta densità è sempre in relazione ai capelli sottili, piccoli,

danneggiati, presenti della zona da trattare, se il chirurgo eseguisse innesti ultra ravvicinati si

aumenterebbe il rischio di schok loss con la conseguente perdita di quei capelli sottili e fragili.

(Salute, Tgcom24)

TRAPIANTO CAPELLI, PERCHÈ NON CURA LA CALVIZIE?

TRAPIANTO CAPELLI, IL RISULTATO ESTETICO NON È SEMPRE CERTO, PERCHÉ?

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PAGINA 3 FARMADAY – IL NOTIZIARIO IN TEMPO REALE PER IL FARMACISTA Anno IV – Numero 973

SCIENZA E SALUTE BRUXISMO, COLPISCE OLTRE 15 MILIONI DI ITALIANI

La diffusione del disturbo è cresciuta in tutto il mondo

Lo comunicano gli esperti dell'Accademia italiana di odontoiatria protesica (Aiop), evidenziando che negli ultimi anni l’incidenza della malattia è aumentata significativamente in tutto il mondo. In Occidente, secondo le stime, il 12% delle persone soffrirebbe di bruxismo notturno, mentre circa il 30% della forma diurna. Il bruxismo è un disturbo che coinvolge l’apparato dentale e mandibolare e colpisce persone di ogni età, compresi i bambini. Può manifestarsi con il serramento e il digrignamento dei denti, ma può assumere anche la forma del “serramento mandibolare”, che porta a mantenere i muscoli rigidi, in una posizione fissa, senza alcun contatto dentale. Quest’ultima condizione, in particolare, è considerata dagli esperti uno dei fenomeni emergenti del nuovo millennio. Fra le cause che favoriscono la diffusione di questo disturbo, spiegano esperti di Aiop, ci sono anche i ritmi di vita sempre più frenetici e alcuni comportamenti a rischio, come fumo e consumo di alcolici. Inoltre, può manifestarsi come effetto secondario di alcune droghe sintetiche. Il disturbo può causare l’eccessiva e anomala usura dei denti e la presenza di scheggiature o incrinature della dentatura naturale e dei lavori odontoiatrici - come corone, intarsi, faccette e otturazioni. Inoltre, spesso provoca difficoltà funzionali nei movimenti di apertura e chiusura della bocca, indolenzimento dei muscoli masticatori e delle articolazioni temporo mandibolari. “Tra i principali segnali spia che possono far sospettare il bruxismo - spiega Fabio Carboncini, Presidente Aiop -, oltre a una dentatura danneggiata o consumata, vi sono il rumore notturno, presente nel 25% dei casi, la sensazione di tensione mandibolare al risveglio o di dolore localizzato alle arcate dentali e la ricorrenza di cefalee muscolo-tensive”. “Nel bruxismo diurno l’approccio cognitivo - comportamentale è probabilmente la migliore opzione terapeutica disponibile: consente infatti di ottenere maggiori benefici nel lungo termine, favorendo la consapevolezza individuale del fenomeno e facendo comprendere al paziente la necessità di controllare la muscolatura masticatoria, mantenendola in posizione di riposo, durante la giornata – prosegue l’esperto. Occorre poi agire sugli stili di vita meno alcol, fumo e caffè, soprattutto la sera, ritmi più rilassati e una buona qualità del sonno sono tutti fattori che aiutano ad allentare la tensione sui muscoli masticatori e il loro sovraffaticamento. In caso di bruxismo severo, è indicato l’uso delle placche intraorali in resina acrilica, i cosiddetti ‘bite’, di norma utilizzati solo la notte, allo scopo di proteggere la dentatura, alleviare la pressione sulle articolazioni mandibolari e distendere le fibre muscolari contratte. Assolutamente controindicate sono invece le placche ‘fai da te’ che, comprate in farmacia, possono addirittura accentuare il fenomeno”. (Salute, Sole 24 Ore)

Sono oltre 15 milioni gli Italiani affetti da BRUXISMO

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PAGINA 4 FARMADAY – IL NOTIZIARIO IN TEMPO REALE PER IL FARMACISTA Anno IV – Numero 973

PREVENZIONE E SALUTE LA CURIOSITÀ È FEMMINA,

PROPRIO COME LA PREVENZIONE!

Il vento d’autunno, di questi primi giorni d’ottobre, porta con sé la prevenzione al femminile: si torna a parlare, divulgare e promuovere la buona abitudine della prevenzione per sconfiggere, fin sul nascere, i tumori femminili.

Sebbene la diagnosi precoce (tramite controlli regolari, pap test, mammografie, ecografie annuali) rimanga lo strumento per individuare un tumore ancora in fase iniziale (e quindi curabile), l’informazione è una pre-condizione necessaria per “fare squadra” contro il male del nostro secolo.

Ginecologo e senologo: quale contributo alla prevenzione?

Il primo si occupa dell’apparato riproduttivo (vagina, ovaie, utero), mentre il secondo ha competenze specifiche in ambito senologico.

Chiedilo al ginecologo

Il tumore alle ovaie è un nemico silenzioso, spesso asintomatico (almeno in fase iniziale) e non esistono esami di screening specifici, diversamente da quanto avviene per il tumore al seno, al collo dell’utero e al colon. Indizi da non sottovalutare. Nella maggior parte dei casi l’insorgenza è sporadica: i fattori di rischio

sono generalmente sfumati e vi si riconoscono il menarca precoce e la menopausa tardiva, l’assenza di gravidanze e l’obesità. Di particolare interesse è invece la presenza di una mutazione genetica a carico dei geni BRCA1 e BRCA2. Questa alterazione, che interessa meno del 20% di casi, predispone la donna allo sviluppo del tumore ovarico e della mammella.

Sintomi da ascoltare. Conoscere il proprio corpo significa anche prestare attenzione ai cambiamenti a volte repentini e immotivati: in questa ottica, difficoltà di digestione, distensione addominale, anoressia, nausea continua, irregolarità mestruali, addome gonfio e dolorante potrebbero suggerire un controllo dal proprio ginecologo.

Prevenzione da fare. Giocare d’anticipo assicura migliori risultati in termini di terapia. Aiutano in questo senso visite ginecologiche regolari, combinate alla palpazione addominale ed alle ecografie transvaginali.

Chiedilo alla radiologa senologa

Seno grande, grande pericolo? Il tumore al seno non tiene conto delle misure. In presenza di noduli, l’unica differenza è la maggior facilità, di esplorazione delle strutture mammarie nei seni piccoli.

L’autopalpazione è solo l’inizio. Anche se eseguita con regolarità, l’autopalpazione non esime la donna dagli esami specifici per la diagnosi precoce: mammografia ed ecografia, infatti, consentono di individuare tumori tanto piccoli da non essere percettibili al tatto.

Esami non intercambiabili: “Fare l’ecografia al seno non sostituisce la mammografia e viceversa. Sono due esami diagnostici che utilizzano metodiche diverse (ultrasuoni l’uno, raggi X l’altro) per accertare aspetti differenti della struttura mammaria” spiega la dottoressa Giuliana Zay.

Questioni di famiglia. La questione dell’ereditarietà del tumore al seno è tema dibattuto. In realtà, solo il 5% dei tumori mammari è ereditaria, questo significa che avere una parente colpita

da questo male, non si traduce nella matematica predisposizione alla malattia. (Salute, Humanitas)

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PAGINA 5 FARMADAY – IL NOTIZIARIO IN TEMPO REALE PER IL FARMACISTA Anno IV – Numero 973

PREVENZIONE E SALUTE LEGUMI, CEREALI, FRUTTA:

CON LE FIBRE SCENDE IL RISCHIO DEI DIVERTICOLI

Oltre la metà degli italiani adulti ha i diverticoli. Di questi fino a circa 2 persone su 10 potrebbero però dover fare i conti con la diverticolite.

Ancora una volta, per salvaguardare la salute intestinale, la parole d’ordine è ‘fibre‘. «Un’alimentazione scorretta, povera di fibre, è uno dei fattori di rischio di malattia diverticolare», dice il professor Silvio Danese, gastroenterologo e responsabile del Centro Malattie Infiammatorie Croniche Intestinali dell’ospedale Humanitas, intervenuto a Tutta Salute, programma in onda su Rai 3. La presenza di queste piccole sacche nel colon, simili alle punte delle dita dei guanti, è piuttosto diffusa nella terza età come risultato del processo di cedimento dei tessuti e delle fibre che sostengono l’intestino: «A partire dai 40 anni la diverticolosi, ovvero la semplice, asintomatica formazione dei

diverticoli, diventa sempre più comune. Certamente una dieta non equilibrata, la sedentarietà, ma anche l’alterazione della motilità intestinale sono fattori di rischio», spiega il professore. Se i sintomi invece cominciano a farsi sentire – primo fra tutti il dolore al basso ventre – allora la situazione è in via di peggioramento e la diverticolosi si sta trasformando in malattia diverticolare. Se i sintomi diventano sempre più invalidanti allora siamo all’infiammazione dei diverticoli, la diverticolite.

NESSUNA PAURA PER I “SEMINI”: È MOLTO RARO CHE CAUSINO DIVERTICOLITE

L’assunzione di fibre è sempre consigliata per evitare l’intera catena di disturbi a carico dell’intestino: «È indicato assumere fibre nelle dosi consigliate di 20-35 grammi al giorno: più frutta e verdura, più cereali integrali, più legumi e un’adeguata idratazione facilitano il moto

intestinale e prevengono l’alterazione della regolarità intestinale». Anche la frutta e gli ortaggi con i “semini”, come i kiwi o le melanzane, possono essere tranquillamente consumati da chi ha ai diverticoli? «Sì, la probabilità che siano questi semini a scatenare l’infiammazione è rarissima. Uno studio americano condotto su 50mila individui – ricorda lo specialista – suggerisce addirittura il contrario, ovvero che chi riduce il consumo di frutta e verdura, anche con semi, corre un rischio maggiore di diverticolite». La dieta con il giusto apporto di fibre insolubili resta indicata anche per il trattamento della malattia diverticolare: «In questo caso il paziente assume antibiotici ad azione intestinale o antinfiammatori intestinali e potrebbe prendere anche dei fermenti lattici», conclude il professor Danes. (Salute, Humanitas)

Cosa mangiare per evitare queste piccole “tasche” sulle pareti del

COLON s’infiammino?

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PAGINA 6 FARMADAY – IL NOTIZIARIO IN TEMPO REALE PER IL FARMACISTA Anno IV – Numero 973

Ordine: Corsi ECM 2016 – MESE DI OTTOBRE Di seguito gli eventi formativi organizzati dall’Ordine

MESE DATA TITOLO CF NOTE

Ottobre

Venerdì 21 Ottobre Ore 20.45

Sessione I° Parte

Corso Teorico - Pratico di Primo Soccorso (PHTC, Pre Hospitalization Trauma Care)

12 per

4 Sessioni

Prof. M. Santomauro

Domenica 23 Ottobre

Ore 9.00

Sessione 2 Omeopatia Omeopatia e Omotossicologia. I farmaci omotossicologici e gli integratori alimentari

fondamentali nelle malattie di pertinenza ORL e Pneumo

Lunedì 24 Ottobre Ore 20.45

Serata MONOTEMATICA

Conoscere e Prevenire il Melanoma: Ruolo del Farmacista

10

FAD

Prof. P. Ascierto Ist. Naz. Tumori

“G. Pascale” Martedì

25 Ottobre Ore 19.30

L’Omeopatia: verità e stato dell’arte

Venerdì 28 Ottobre Ore 20.45

Sessione II° Parte

Corso Teorico-Pratico di Primo Soccorso (PHTC, Pre Hospitalization Trauma Care)

12 per

4 Sessioni

Prof. M. Santomauro

COME PRENOTARSI: RECARSI DIRETTAMENTE in SEDE PRIMA dell’EVENTO oppure è possibile prenotare i Corsi ECM

collegandosi sul sito dell’Ordine www.ordinefarmacistinapoli.it / sezione ECM ;

Venerdì 21 Ottobre, ore 20.45

L’obiettivo primario del corso sarà quello di far acquisire ai partecipanti un metodo che permetta il rapido riconoscimento delle situazioni di rischio di complicanze per un traumatizzato e di acquisire le conoscenze ed abilitá pratiche per assicurare sia la stabilizzazione con manovre di base, sia la modalitá di un rapido allertamento delle equipe avanzate (118);

Lunedì 24 Ottobre, ore 20.45

Parteciperà all’evento il Prof. Paolo Ascierto, Ist. Nazionale Tumori “G. Pascale”

Nel corso dell’evento si parlerà dei Fattori predisponenti, Prevenzione e Diagnosi, Come individuare il Melanoma, Il Trattamento, Ruolo del Farmacista

Ordine dei Farmacisti della Provincia di Napoli

La Bacheca

Conoscere e Prevenire il Melanoma: Ruolo del Farmacista , 10 CF FAD

OBIETTIVO del Corso Teorico Pratico di Primo Soccorso PHTC, 12 CF

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PAGINA 7 FARMADAY – IL NOTIZIARIO IN TEMPO REALE PER IL FARMACISTA Anno IV – Numero 973

Progetto “UN FARMACO PER TUTTI” :

Progetto per contrastare la povertà sanitaria.

FARMACIE COME ADERIRE:

Clicca sul link sottostante e compila il form in modo da avere

le informazioni utili riguardo il luogo di consegna del

contenitore per la raccolta dei farmaci.

http://www.ordinefarmacistinapoli.it/ordineNuovo/news/1097-un-farmaco-per-tutti

I

Colleghi VOLONTARI che intendono partecipare al progetto potranno farlo contattando gli Uffici dell’Ordine o inviando una e-mail all’indirizzo:

[email protected]

RACCOLTI FINORA 23.000 CONFEZIONI di

FARMACI e DISPOSITIVI Donati ai seguenti ENTI

ASSISTENZIALI:

La Tenda, La Casa di Tonia, Emergency,

UNITALSI Campania, Stelle in Strada,

Suore della Carità Madre Teresa di Calcutta,

Ordine di Malta, Croce Rossa

FARMACISTI VOLONTARI: Come Aderire

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PAGINA 8 FARMADAY – IL NOTIZIARIO IN TEMPO REALE PER IL FARMACISTA Anno IV – Numero 973

REGIONE CAMPANIA: COMMISSIONE CONCORSO STRAORDINARIO:

“Pubblicata sul BURC la Commissione

BURC n. 65 del 3 Ottobre 2016, Decreto Presidente Giunta n. 203 del 28/09/2016

Di seguito la composizione della commissione:

Prof. Vincenzo SANTAGADA, Presidente – Docente Università Federico II Napoli

Dott. Luigi RICCIO, Componente - Dirigente DG per la Tutela della Salute

Dott. Vincenzo DEL PIZZO, Componente - Farmacista Dirigente ASL Salerno

Dott.ssa Aurora CANNAVALE, Componente - Farmacista Titolare

Dott. Armando CUSANO, Componente - Farmacista esercente in farmacia

Per visualizzare il decreto pubblicato sul BURC, premere il seguente link:

http://www.ordinefarmacistinapoli.it/ordineNuovo/news/1547-concorso-straordinario-campania

Napoli: Convegno “Titolari di Farmacia Indipendenti e Società di Farmacisti: un Legame Indissolubile

Apre i lavori Antonello Mirone – Presidente di Federfarma Servizi.

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PAGINA 9 FARMADAY – IL NOTIZIARIO IN TEMPO REALE PER IL FARMACISTA Anno IV – Numero 973

Modulo 6/D La MALATTIA CRONICA e L’ALIMENTAZIONE

CONSAPEVOLE

OBESITÀ 4

Vediamo alcuni documenti tratti da una iniziativa di educazione sanitaria organizzata dalla ASL di Terni. PROMOZIONE DEL COMPORTAMENTO ALIMENTARE CORRETTO. Nutrirsi in modo sano ed adeguato sembra un problema sempre più difficile da risolvere, anche se mai come oggi siamo stati ben informati su cosa e quanto dovremmo mangiare per mantenere il peso forma, tenere a bada il colesterolo, garantirci il giusto apporto di vitamine e sali minerali ecc. Dov’è dunque il problema? Probabilmente è nella nostra psiche. Esistono molte ragioni che esulano dal solo significato fisiologico che fanno del cibo un "oggetto" così speciale da poter rappresentare simbolicamente tutti gli "oggetti" del mondo. Tendiamo, infatti, a stabilire con il cibo un rapporto che assomiglia, sostituisce o compensa il nostro rapporto con il mondo esterno, cioè con le persone e gli oggetti (concreti o astratti) che ne fanno parte.

REGOLE BASE PER RAGGIUNGERE GLI OBIETTIVI IMPOSTI CON UN REGIME ALIMENTARE CONTROLLATO:

1. Avere chiari i propri obiettivi e le proprie motivazioni 2. Procedere a piccoli passi e porsi piccoli traguardi 3. Organizzarsi in modo tale da rendere semplici le piccole cose quotidiane che riguardano la

dieta Per tutte queste motivazioni il FARMACISTA svolge un ruolo di “MOTIVATORE” fondamentale. Ricordiamo, infatti, che secondo la legge 69 sui servizi in farmacia, il farmacista assume un ruolo di educatore sanitario. Peraltro tale ruolo gli è sempre stato riconosciuto e quindi apre la strada a tutta una serie di iniziative a carattere educazionale che possono essere intraprese in farmacia. Sulla base delle esperienze avute in questi anni di rapporto diretto con le farmacie territoriali possiamo affermare che il canale farmacia si conferma come uno dei canali previlegiati per attività di promozione ed educazione sanitaria. Attività che oltre alla remunerazione diretta di servizi che possono essere organizzati porta ad un indotto di notevole importanza sia di immagine che commerciale. A tale proposito citiamo solo alcuni dei servizi trovati nelle farmacie territoriali: Analisi di primo grado su tutti i parametri significativi della sindrome metabolica Distribuzione di libretti educativi su argomenti correlati Servizio di consulenza alimentare con Nutrizionista o Dietista Vendita di prodotti correlati alla corretta alimentazione con spiegazioni alimentari

Il link che vi “porterà” direttamente sulla piattaforma FAD del Provider.

www.ecm-corsi.it