ORDINE: Sanzioni per violazione degli obblighi di comunicazione … · livello del follicolo...

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Anno IV Numero 729 Venerdì 16 Ottobre 2015, S. Edvige, Margherita AVVISO Ordine 1. ORDINE: Lo Psicologo in Farmacia 2. Sanzioni per violazione degli obblighi di comunicaz. al Sistema Tessera Sanitaria Art. 23, D. Lgs. n. 158/2015 Notizie in Rilievo Scienza e Salute 3. Legumi tre volte a settimana e la glicemia scende 4. Altezza aumenta il rischio-cancro: confermata l'associazione Prevenzione e Salute 5. Capelli che cadono: come affrontare il problema in 10 passi 6. Si può morire dal ridere? Meteo Napoli Venerdì 16 Ottobre Cielo Nuvoloso Minima: 16°C Massima: 21°C Umidità: Mattina = 76% Pomeriggio = 57% ORDINE: Sanzioni per violazione degli obblighi di comunicazione al Sistema Tessera Sanitaria. Art. 23, D. Lgs. n. 158/2015 Con il D. Lgs. n. 158/2015 sono state disposte le sanzioni in caso di violazione degli obblighi di comunicazione al Sistema tessera sanitaria da parte delle farmacie. Si informa che il D. Lgs. n. 158/2015, pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale n. 233 del 7 ottobre 2015, Supplemento Ordinario n. 55, ha disposto le sanzioni in caso di violazione degli obblighi di comunicazione al Sistema tessera sanitaria da parte delle farmacie pubbliche e private. In particolare, l’art. 23 del citato decreto prevede che: in caso di omessa, tardiva o errata trasmissione dei dati si applica la sanzione di € 100,00 per ogni comunicazione, con un massimo di 50.000,00; nei casi di errata comunicazione dei dati la sanzione non si applica se la trasmissione dei dati corretti è effettuata entro i 5 giorni successivi alla scadenza ovvero, in caso di segnalazione da parte dell'Agenzia delle Entrate, entro i 5 successivi alla segnalazione stessa; se la comunicazione è correttamente trasmessa entro 60 giorni dalla scadenza prevista, la sanzione è ridotta a un terzo con un massimo di 20.000,00. Si comunica, altresì, che il citato decreto legislativo n. 158/2015 entrerà in vigore il 22 ottobre 2015, ma che, ai sensi dell’art. 32 dello stesso decreto, le sanzioni si applicheranno dal 1° gennaio 2017. SI PUÒ MORIRE DAL RIDERE? Sono noti casi di individui con gravi disfunzioni cardiache che sono morti in seguito alle convulsioni del riso. Ma la maggior parte dei “morti dal ridere” ridevano mangiando e il cibo li ha soffocati. SITO WEB ISTITUZIONALE : www.ordinefarmacistinapoli.it E-MAIL: [email protected] ; [email protected] SOCIAL Seguici su Facebook Diventa Fan della nostra pagina www.facebook.com/ordinefarmacistinapoli iBook Farmaday Proverbio di oggi……….. Ll'acqua scarzeggia e 'a papera nun galleggia.

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Anno IV – Numero 729 Venerdì 16 Ottobre 2015, S. Edvige, Margherita

AVVISO Ordine

1. ORDINE: Lo Psicologo

in Farmacia

2. Sanzioni per violazione

degli obblighi di

comunicaz. al Sistema

Tessera Sanitaria Art.

23, D. Lgs. n. 158/2015

Notizie in Rilievo

Scienza e Salute 3. Legumi tre volte a

settimana e la glicemia

scende

4. Altezza aumenta il

rischio-cancro:

confermata l'associazione

Prevenzione e Salute

5. Capelli che cadono:

come affrontare il

problema in 10 passi

6. Si può morire dal

ridere?

Meteo Napoli

Venerdì 16 Ottobre Cielo Nuvoloso

Minima: 16°C Massima: 21°C Umidità: Mattina = 76%

Pomeriggio = 57%

ORDINE: Sanzioni per violazione degli obblighi di comunicazione al Sistema

Tessera Sanitaria. Art. 23, D. Lgs. n. 158/2015

Con il D. Lgs. n. 158/2015 sono state disposte le sanzioni in caso di violazione degli obblighi di comunicazione al Sistema tessera sanitaria da parte delle farmacie.

Si informa che il D. Lgs. n. 158/2015, pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale n. 233 del 7 ottobre 2015, Supplemento Ordinario n. 55, ha disposto le sanzioni in caso di violazione degli obblighi di comunicazione al Sistema tessera sanitaria da parte delle farmacie pubbliche e private. In particolare, l’art. 23 del citato decreto prevede che: in caso di omessa, tardiva o errata trasmissione dei dati si applica la

sanzione di € 100,00 per ogni comunicazione, con un massimo di 50.000,00;

nei casi di errata comunicazione dei dati la sanzione non si applica se la trasmissione dei dati corretti è effettuata entro i 5 giorni successivi alla

scadenza ovvero, in caso di segnalazione da parte dell'Agenzia delle Entrate, entro i 5 successivi alla segnalazione stessa;

se la comunicazione è correttamente trasmessa entro 60 giorni dalla scadenza prevista, la sanzione è ridotta a un terzo con un massimo di €

20.000,00.

Si comunica, altresì, che il citato decreto legislativo n. 158/2015 entrerà in vigore il 22 ottobre 2015, ma che, ai sensi dell’art. 32 dello stesso decreto, le sanzioni si applicheranno dal 1° gennaio 2017.

SI PUÒ MORIRE DAL RIDERE?

Sono noti casi di individui con gravi disfunzioni cardiache che sono morti in seguito alle convulsioni del riso.

Ma la maggior parte dei “morti dal ridere” ridevano mangiando e il cibo li ha soffocati.

SITO WEB ISTITUZIONALE: www.ordinefarmacistinapoli.it

E-MAIL: [email protected]; [email protected] SOCIAL – Seguici su Facebook –Diventa Fan della nostra pagina www.facebook.com/ordinefarmacistinapoli

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Proverbio di oggi……….. Ll'acqua scarzeggia e 'a papera nun galleggia.

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PAGINA 2 FARMADAY – IL NOTIZIARIO IN TEMPO REALE PER IL FARMACISTA Anno IV – Numero 729

PREVENZIONE E SALUTE

CAPELLI CHE CADONO: COME AFFRONTARE IL PROBLEMA IN 10 PASSI

È spesso fonte di ansia e disagio: bisogna capirne le cause e, se necessario, individuare con l’aiuto di un dermatologo o tricologo le terapie giuste.

Ecco una guida ragionata e dettagliata sui possibili disturbi dei capelli redatta con l’aiuto del prof. Antonino Di Pietro, dir. scientifico dell’Ist. Dermoclinico di Milano e della dott.ssa P. Bezzola.

Il ciclo di vita del capello: Ogni giorno ciascuno di noi perde tanti capelli (è normale che ne cadano fino a un centinaio al dì), ma si tratta del normale ricambio tra vecchi e nuovi. In testa ne abbiamo grossomodo tra i 100mila e i 140mila, di questi è destinato a cadere il 10-15% (percentuale che sale fino al 30% e oltre in caso di disturbi). Il capello ha un ciclo di vita di circa 3 anni, con una crescita di 1 centimetro al mese: passati i tre anni, viene “spinto via” dal nuovo pelo che si forma nello stesso follicolo. Un’eccessiva caduta è spesso fonte di ansia e disagio: è importante capirne le cause e, se necessario, individuare con l’aiuto di un dermatologo o tricologo le terapie giuste per risolvere il problema. Ecco una guida ragionata e dettagliata sui possibili disturbi dei capelli redatta con l’aiuto del prof. A. Di Pietro.

Cambi di stagione A volte si ha la sensazione di avere i capelli più deboli in determinati periodi dell’anno, per esempio nel cambio di stagione, ma la stagionalità è un fatto individuale. «Sicuramente il periodo autunnale è quello più a rischio e una delle cause è l’esposizione al sole durante i mesi estivi, perché i raggi ultravioletti inducono un’apoptosi (morte cellulare) anche a livello del follicolo pilifero» spiega il professor Antonino Di Pietro.

Un cardine della femminilità La caduta dei capelli è un problema che riguarda circa il 50% delle donne e

ben l’80% degli uomini. Ma il disagio che ne deriva è diverso per i due sessi: le donne soffrono per un cambiamento dell’aspetto fisico che va a ledere alla base un cardine della femminilità (o almeno tale è nell’opinione comune), mentre - secondo diversi studi - tre quarti degli uomini con calvizie da moderata a severa non si crucciano affatto di avere la testa “nuda”. «Nei bambini la caduta è molto più rara, ma se si verifica la causa più frequente è l’alopecia areata (malattia che può essere circoscritta e transitoria o avere un andamento cronico con frequenti ricadute). Se vi sono carenze alimentari o particolari situazioni di stress, i bambini (come gli adulti) possono avere periodi di caduta più marcata che tendono a risolversi con la correzione del problema che è alla base»

Che cosa fare se cadono (troppo) Se si è preoccupati per la caduta eccessiva dei capelli la

prima cosa da fare è parlarne con il medico di famiglia, che può prescrivere un esame della funzionalità della tiroide e analisi del sangue per valutare il livello del ferro. Le cause possono infatti essere disordini ormonali (ipotiroidismo o ipertiroidismo), anemia o carenza di alcuni oligoelementi. In altri casi il disturbo può essere causato da traumi, interventi chirurgici o terapie pesanti (come la chemio). Escluse queste cause, il secondo passo è rivolgersi a un dermatologo tricologo, lo specialista che si occupa proprio di malattie dei peli e dei capelli.

Il «telogen effluvium» La caduta può essere dovuta al cosiddetto “telogen effluvium”, una perdita intensa e generalizzata (fino al 20-30% del totale dei capelli), spesso estesa all’intero cuoio capelluto, che colpisce quasi esclusivamente le donne. Spesso è però seguita dalla ricrescita. Un caso tipico è quello del post-partum: durante la gravidanza l’aumentata produzione di estrogeni favorisce l’attività dei follicoli che, dopo il parto, non sono invece più

stimolati. Inoltre durante l’allattamento aumenta la prolattina, un ormone che indebolisce ulteriormente i capelli. Un altro periodo a rischio è quello della menopausa, per lo squilibrio ormonale che si viene a creare. Il telogen effluvium può essere acuto, quando la caduta dei capelli è improvvisa e concentrata nell’arco di tre mesi, o cronico, se si protrae per un periodo superiore a sei mesi. Vi sono poi, soprattutto nelle donne, forme di telogen cronico che non sono semplici periodi di caduta protratta ma vere alterazioni nella dinamica del ciclo del capello: ne consegue un impoverimento della massa, spesso con accentuazione della stempiatura. Per diagnosticare il telogen ci si sottopone a un esame chiamato tricogramma, tramite il prevede di capelli, che vengono poi distinti in base alla fase del loro ciclo di vita: anagen (crescita), catagen (involuzione) e telogen (riposo). Se la percentuale di telogen supera il 20% si può parlare di telogen effluvium.

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PAGINA 3 FARMADAY – IL NOTIZIARIO IN TEMPO REALE PER IL FARMACISTA Anno IV – Numero 729

L’alopecia areata. Un’altra possibile causa della caduta è l’alopecia areata, una malattia

dovuta a una disfunzione del sistema immunitario che non riconosce più i follicoli, li considera “nemici” e dunque li attacca e ne blocca l’attività. Colpisce il 2% della popolazione, uomini e donne. Nell’alopecia areata c’è la caduta dei capelli (spesso drammatica, nelle fasi attive della malattia anche oltre il 30% del totale) e a volte anche dei peli di altre parti del corpo (ciglia, sopracciglia, barba). Può essere a chiazze (con zone prive di capelli o peli), totale (quando la perdita si manifesta in tutto il cuoio capelluto), universale (se cadono tutti i capelli e i peli del corpo). Anche in caso di alopecia areata, e nelle forme più gravi, spesso la ricrescita dei peli può avvenire senza alcun trattamento, in particolare entro un anno dall’inizio della malattia (percentuale di guarigione fra il 34 e il 50%). Come terapia, si può scegliere tra medicinali che agiscono sulla componente autoimmune dell’alopecia areata (come i corticosteroidi) o tra principi attivi che possono favorire la ricrescita di peli e capelli (minoxidil, antralina). Vi sono anche sostanze che sensibilizzano la cute inducendo reazioni eczematose nell’area trattata (difenciprone, acido squarico). Qualsiasi cura dev’essere protratta per almeno 9-12 mesi prima di poterne valutare l’efficacia. «La diagnosi di alopecia areata è clinica (caratteristica delle chiazze, modalità di caduta, interessamento delle unghie e dei peli di altre zone corporee) e dermoscopica. La valutazione con dermatoscopio (uno strumento che consente di osservare cuoio capelluto e capelli con ingrandimenti fino a 100 volte) è fondamentale per la diagnosi».

L’alopecia androgenetica. È la classica calvizie, più tipica degli uomini, ed è irreversibile. In questo caso i follicoli si rimpiccioliscono e dunque i capelli si assottigliano, in particolare sulla fronte e sulle tempie. Questo fenomeno, in forma lieve, è molto frequente con l’avanzare dell’età, anche nelle donne. L’alopecia androgenetica colpisce circa il 70% degli uomini e il 40% delle donne, soprattutto dopo la menopausa: negli uomini si manifesta con la perdita di capelli sulla parte alta della testa, nelle donne c’è un

diradamento generalizzato. In alcuni casi di alopecia androgenetica la caduta è molto modesta. La diagnosi di alopecia androgenetica è clinica (area interessata, caratteristiche di diametro e qualità del capello) e dermatoscopica. In alcuni casi, specie nelle forme femminili (FPHL, female pattern hair loss), può essere necessaria anche una valutazione ormonale. L’alopecia androgenetica si cura con minoxidil, finasteride (antiandrogeno), PRP (plasma ricco di piastrine), analoghi delle prostaglandine (latanoprost). Esiste anche l’opzione chirurgica, l’autotrapianto, che consiste nel prelevare i capelli dalla zona occipitale, dove per definizione sono sani, e trasferirli nella zona diradata in piccole nicchie ricostruite con appositi aghi. I capelli trapiantati continuano il loro ciclo vitale (crescita e caduta) nella nuova sede, comportandosi come se fossero nati lì. Forme cicatriziali: Esistono poi numerose forme di alopecia cicatriziale, accomunate dal fatto che il follicolo va incontro a un processo di distruzione non reversibile e quindi si formano aree di alopecia definitiva senza possibilità di ricrescita. Tali forme vanno valutate e inquadrate dal dermatologo perché le terapie sono complesse e spesso molto lunghe.

I trattamenti: Secondo una revisione di studi della Cochrane, l’unico trattamento farmacologico che si è dimostrato davvero efficace contro la caduta dei capelli è il minoxidil (sotto forma di lozione da applicare al cuoio capelluto), ma la terapia deve durare almeno un anno per avere qualche effetto, e poi va continuata se la perdita dei capelli prosegue. Esistono poi trattamenti che riducono gli ormoni androgeni (un eccesso di questi ultimi - in particolare il diidrotestosterone - può infatti causare alopecia androgenetica), che hanno mostrato un certo successo nei pazienti maschi. Anche nella donna i trattamenti antiandrogeni sono spesso molto utili e la loro validità è supportata scientificamente (finasteride, spironolattone, ciproterone acetato). In tutti questi casi vanno soppesati però attentamente tutti i possibili effetti collaterali. Esistono poi, come detto, i trattamenti chirurgici, ovvero il trapianto di capelli (solitamente l’autotrapianto).

Rimedi fai da te: In attesa di capire ed eliminare le cause della caduta dei capelli, o quando il disturbo è ormai

cronico e senza speranza di recupero, si può mascherare il diradamento con alcuni trucchi: spray volumizzanti, microfibre di cheratina (una polvere che, sparsa sul cuoio capelluto, si “lega” elettrostaticamente ai capelli, dando un aspetto più folto alla capigliatura e nascondendo le eventuali aree lucide), e poi extension, parrucche (meglio quelle dette a pressione negativa, che garantiscono una buona adesione al cuoio capelluto). Esiste anche la possibilità del tatuaggio estetico, o tricopigmentazione, da effettuare su parte della capigliatura, ciglia e sopracciglia. Sono inoltre in corso degli studi su un dispositivo medico chiamato LaserComb, una spazzola da usare a casa che tramite un flusso laser stimola l’attività dei follicoli. È importante affrontare il problema della perdita di capelli, perché come si diceva inizialmente - soprattutto nelle donne - può essere, oltre che un problema di salute, anche causa di grave disagio psicologico e perdita di autostima. (Salute, Corriere)

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PREVENZIONE E SALUTE

LEGUMI TRE VOLTE a SETTIMANA e la GLICEMIA SCENDE

Le fibre e l’amido contenuti in fagioli, lenticchie e piselli sembrano avere anche un’azione vasodilatatoria

I legumi sono alimenti che non conoscono stagione: inverno o estate piacciono sempre. Basta cambiare ricetta. E se si entra nella ricchissima sezione che il sito EXPO ha dedicato alle ricette ci si rende conto di quanto siano numerosi i piatti a base di legumi. Si va, solo per fare qualche per esempio, dall’americana insalata di mais dolce

con fagioli neri e pomodori, al mediorientale hummus di ceci, all’italiana zuppa di fagioli da mangiare

fredda. E che convenga prevedere spesso i legumi sulla

nostra tavola lo confermano anche alcuni

recenti studi.

Uno di questi, pubblicato dall’European Journal of Clinical Nutrition, condotto su pazienti diabetici, ha

mostrato che una dieta moderata in cui tre volte alla settimana

la carne rossa viene sostituita con legumi come ceci, fagioli,

lenticchie e piselli, risulta più efficace nel migliorare il quadro

metabolico rispetto alla stessa dieta in cui, però, non veniva

fatta questa sostituzione.

Un altro studio, su Obesity Facts, condotto dall’IRCCS Istituto Auxologico Italiano, su 448 bambini e

adolescenti obesi, ha invece osservato che la salute cardio-metabolica dei ragazzi migliora

all’aumentare del consumo di proteine vegetali (di cui i legumi sono ottime fonti) oltre che di cereali

integrali.

«Sono moltissime le sostanze utili fornite dai legumi — commenta Cecilia Invitti, direttore del

Dipartimento di Scienze mediche e riabilitative, coordinatore di questo studio.

«Fra queste ricordiamo il potassio, il magnesio, il ferro, lo zinco, i folati, i polifenoli e, prime fra tutto ,

le fibre e le proteine vegetali.

Se le fibre, insieme all’amido “resistente” (frazione dell’amido, particolarmente elevata nei legumi, che

non è digerita dai nostri enzimi e si comporta in modo simile alla fibra) sono importanti perché

modulano l’assorbimento degli zuccheri - contribuendo a controllare la glicemia - alcuni aminoacidi

presenti nelle proteine vegetali, e non in quelle animali, sembrano avere un ruolo protettivo sul

sistema cardiovascolare; in primo luogo sulla pressione.

Si pensa, ma è da confermare, che l’azione benefica di questi aminoacidi sia dovuta a un effetto

vasodilatatorio.

Ecco perché — conclude Invitti— il consiglio di consumare legumi tre o quattro volte alla settimana,

al posto della carne, si rivela sempre più fondato». (Salute, Corriere)

I BENEFICI SE

SOSTITUISCONO LA CARNE

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SCIENZA E SALUTE

ALTEZZA AUMENTA IL RISCHIO-CANCRO: CONFERMATA L'ASSOCIAZIONE

Il fenomeno non ha però ancora una spiegazione certa

Già in passato alcune ricerche avevano rilevato

un’associazione tra tumori e rischio di cancro.

Oggi questo studio - condotto su oltre 5 milioni di svedesi di

altezza variabile tra il metro e i 225 cm nati tra il 1938 e il

1991 - la conferma.

“Abbiamo scoperto che nella popolazione svedese il rischio

generale di cancro e quelli di tumore al seno e di

melanoma erano superiori all’aumentare dell’altezza”,

hanno spiegato i ricercatori, aggiungendo che questa

scoperta “è in linea con studi precedenti”.

La ricerca ha permesso di calcolare che: per le donne più alte il rischio di cancro al seno è superiore del 20% rispetto a quello corso dalle

donne più basse. Per quanto riguarda, invece, il melanoma, sia nel caso femminile che in quello maschile 10 cm di altezza in più corrispondono a un aumento del rischio di sviluppare il tumore pari al 30% circa. Lo studio non ha invece permesso di indagare più nello specifico i motivi dell’associazione. Fra le possibili spiegazioni ipotizzate da Emelie Beyi, primo autore della ricerca, c’è un maggior numero di cellule che possono mutare nelle persone alte, ma non solo. Una maggiore altezza potrebbe corrispondere all'esposizione a livelli più elevati di ormoni della crescita durante l’adolescenza, fenomeno che potrebbe contribuire alla comparsa di un tumore, o, ancora, ad entrare in gioco potrebbero essere le calorie assunte con il cibo (più abbondanti nel caso delle persone alte) che secondo studi precedenti sono associate proprio allo sviluppo del cancro. Benyi ha però anche smorzato le possibili preoccupazioni delle persone alte, ricordando che i fattori che possono influenzare il rischio di cancro sono anche molti altri e che su molti di questi – probabilmente più importanti rispetto all’altezza - è possibile agire attivamente per ridurre la probabilità di sviluppare un tumore. Ricerche di questo tipo sono però utili perché come ha spiegato la stessa Benyi “identificare i potenziali fattori di rischio per il cancro può aiutarci a comprendere i meccanismi che portano al suo sviluppo e potrebbe essere utilizzato per mettere a punto dei trattamenti”. (Salute, 24 ore)

Ogni 10 cm di altezza in più corrispondono a un

aumento del rischio di sviluppare un cancro pari

all’11% nel caso degli uomini e al 18% nel caso

delle donne

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PAGINA 6 FARMADAY – IL NOTIZIARIO IN TEMPO REALE PER IL FARMACISTA Anno IV – Numero 729

ORDINE: LO PSICOLOGO IN FARMACIA Da novembre lo psicologo in farmacia

Tale iniziativa, completamente gratuita sia per i farmacisti che per i cittadini, si articolerà in cinque settimane durante l’anno, ciascuna dedicata ad un tema pregnante per la salute pubblica, che di seguito si elencano: COME ADERIRE: il farmacista che intenda aderire, anche solo parzialmente per alcune delle settimane sopra riportate, ne dovrà dare comunicazione tramite le seguenti modalità, entro il 22 Ottobre:

1. Inviando una e-mail all’indirizzo: [email protected]

2. Restituendo la presente timbrata e firmata a mezzo fax al numero 081/5520961. Di seguito l’elenco delle farmacie che ad oggi hanno aderito al progetto “Lo psicologo in Farmacia”.

ADESIONI PROGETTO "LO PSICOLOGO IN FARMACIA" – CITTÀ NAPOLI

ACAMPORA Anna CELENTANO Ettore e Patrizia PANAREA SUD DI ESPOSITO Agostino

AL DUOMO Ciardiello Raffaele GRECA Mario e Fabio PANTANO Daniela

ALFANI Errico GUARINO Vincenzo PELUSO Luigi

ANNECCHINO Bianca IORIO Riccardo RAGNO Roberto

AUGUSTEO Salvatore LAMAGNA-STAIANO Flora RAUCCI Carmengilda

BOSCIA Carlo MELILLO-CARRATURO Renato RICCIARDI Michele

CALABRESE Fuorigrotta Eleonora DE ANGELIS MIANO Ornella RUSSO DI RUSSO Lidia

CALABRESE - Soccavo Eleonora DE ANGELIS MIANO Eva S. GERARDO di DE ANGELIS Giuseppina

CANNONE Del Vecchio Domenico MONACO Rosaria SALVATI Veronica

CARRATURO Emilia MORRA - SOLLO Vincenzo

DE FALCO Giovanni NATALE Fulvio TERRANOVA BARBERIO Riccardo

DI LULLO-LORITO Giuseppe PALMIERI Nicola VITALE Consiglia

ADESIONI PROGETTO "LO PSICOLOGO IN FARMACIA" - PROVINCIA ARZANO CANTONE Raffaele MASSALUBRENSE CELENTANO Pasquale

ARZANO ZUCCONELLI Mariateresa MASSA DI SOMMA PISANO Giovanni

BACOLI COLESANTI Laura MELITO SGRAVO Maria

BACOLI GUARDASCIONE Ermelinda META DE SIMONE Giuseppe

BAIA DEL PORTO - MUGNANO S. BIAGIO SCIORIO Angela

BOSCOREALE SORRENTINO Catello NOLA VISCONTI Pietro

BRUSCIANO COMUNALE Pesce OTTAVIANO LEONE Nicola

CALVIZZANO DE FALCO Giuseppe PIANO SORRENTO IROLLA Rita

CASALNUOVO CANTONE Domenico PORTICI BRIGNOLA Sergio

CASAMARCIANO CAVACCINI Ciro PORTICI DI FRAIA Patrizia

CICCIANO CELENTANO Erminia PORTICI ROTOLI Brigida

CRISPANO AGATIELLO Francesca Maria S. ANTONIO ABATE DI MAGGIO Annamaria

ERCOLANO CUNETTA Silvana S. SEB. VESUVIO LOPEZ Ciro

ERCOLANO CANTONE Mariarosaria SANT'ANASTASIA DE LUCA Armando

FORIO D'ISCHIA CIRILLO Annunziata SORRENTO FARFALLA

FRATTAMINORE BARBATO LETIZIA Mariarosaria SORRENTO LIMONE Renata

GRAGNANO SCHETTINO Michele STRIANO DEL CORE Grazia

GRAGNANO VINGIANI Giovanni Torre ANNUNZIATA Centrale PALOMBA Maria

LIVERI DE LUCA Raffaella Torre ANNUNZIATA Rovigliano PALOMBA Maria

MARANO MORRICA Patrizia TORRE DEL GRECO PISANO Giovanni

MARIGLIANO AURIEMMA - TORRE DEL GRECO PISANO Giovanni

Periodo Argomento Adesione

(barrare X)

9 – 14 Novembre 2015 Stili di vita e salute: il fumo e le cattive abitudini 18 – 23 Gennaio 2016 L’alimentazione nell’equilibrio mente-corpo 21 – 26 Marzo 2016 La nascita e il benessere nella relazione genitori/figli 16 – 21 Maggio 2016 La lunga vita, malattia cronica e sostegno ai caregiver

12 – 17 Settembre 2016 Cura di se nell’equilibrio mente corpo

Ordine dei Farmacisti della Provincia di Napoli

La Bacheca