Opinione: al Friuli serve un "porto digitale"

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ilFRIULI BUSINESS 5 6 LUGLIO 2012 S toricamente, i poli at- trattori di concentra- zioni d’imprese sono stati i porti, i crocevia di grosse direttrici ferroviarie, le autostrade e, più recente- mente, gli aeroporti, perché nell’economia degli atomi era importante l’accesso veloce alle infrastrutture di spostamento dei beni verso le strutture di trasforma- zione e dei prodotti verso i mercati. È facile compren- dere che, laddove vi sia un facile accesso a una infra- struttura chiave per un cer- to business, lì si sviluppino concentrazioni di imprese che operano in quel busi- ness. Apparentemente l’eco- nomia digitale pare sfuggi- re alla località fisica, ma in realtà non è del tutto così: come i porti marittimi han- no una funzione strategica per l’economia della mate- ria, anche per l’economia digitale si può pensare alla creazione di un ‘porto digi- tale’ ovvero un ‘Cloud Data Center’ con connessioni a banda larga. TONNELLATE DI DATI Cominciamo da un paral- lelo tra i due tipi di econo- mia: nell’economia dei dati, i megabyte sostituiscono le tonnellate di materia, i calcolatori gli impianti di trasformazione, le memorie Al Friuli serve un porto digitale di ROBERTO SIAGRI ti si forniscono di elettricità dal gestore della rete elet- trica pagando il consumo, il Cloud Computing preve- de l’utilizzo dei servizi Ict a consumo. Questo significa che le imprese utilizzano hardware e software colle- gandosi a centri di elabora- zione non di loro proprietà e pagando secondo l’uso, sen- za acquistare tale infrastrut- tura informatica e, quindi, senza incorrere nelle spe- se di capitale e di gestione dell’infrastruttura stessa. Non ultimo come vantaggio, la possibilità di rendere le proprie risorse Ict accessibi- li da ogni dove e aumentare così la produttività, con ef- fetti positivi sull’efficienza operativa. GESTIONE DEL BUSINESS L’Ict non è più un elemen- to differenziante per l’im- presa, è un costo di gestio- ne del business, così come lo è l’elettricità. Allora, così come per le imprese energi- vore l’elevato costo dell’elet- tricità è un problema, lo stesso problema sorge per l’alto costo dell’Ict. Tutte le imprese sono ‘informivo- re’ e lo saranno sempre più, senza contare che per le Pmi e gli start-up rappresenta un costo più elevato dell’ener- gia stessa. C’è, infine, un altro fattore da considerare: in Italia, oggi, il costo del la- voro per attività di alto con- cetto è competitivo. Inoltre, il lavoro ad alto contenuto creativo è da sempre la pre- rogativa del nostro Paese, ci viene riconosciuta da più parti nel mondo ed è su questa peculiarità che pos- siamo e dobbiamo fare leva. Nell’economia dei dati, dove non ci sono materie prime e componenti da importare, possiamo ritrovare il van- taggio competitivo dell’in- ventiva e della creatività: la produzione di software può essere, quindi, il settore nel quale esprimere le nostre peculiarità, sia per favorire la competitività, sia per fa- cilitare la partenza di nuove imprese, allora, il ‘porto di- gitale’ potrebbe risultare un asset strategico per non dire necessario. INFRASTRUTTURE VICINE Più si è vicini al ‘porto digitale’, ovvero all’infra- struttura di calcolo, più la banda dati aumenta, più alta è l’efficienza nell’inte- razione a parità di tempo. Ecco, quindi, che, come nel caso dell’energia elettrica, la vicinanza alla centrale di generazione diventa un plus che innesca l’aggregazione di attività che da essa di- pendono. Il ‘porto digitale’, dunque, è un elemento che aumenta la competitività e che può innescare un nuovo ciclo di sviluppo per la no- stra regione e l’Italia. di massa i magazzini, men- tre le connessioni con filo o senza filo, in funzione delle loro velocità, sostituiscono le infrastrutture della via- bilità marittima, terreste o aerea dell’economia della materia. SERVIZI A CONSUMO La grande differenza tra economia della materia e dei dati è che in quest’ultima, grazie alle recenti tecnolo- gie del Cloud Computing, è possibile gestire tutto il pro- cesso di trasformazione del dato in modalità ‘servizio’: esattamente come gli uten- In Italia, oggi, il costo del lavoro per attività di alto concetto è competitivo; inoltre, il lavoro ad alto contenuto creativo è da sempre una nostra prerogativa IMPRESE INFORMIVORECOME LA FORNITURA ENERGETICA, ANCHE LE RISORSE INFORMATICHE DEVONO ESSERE ACCESSIBILI E A BUON MERCATO. UN AIUTO ARRIVA DALLA CLOUD L’OPINIONE

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Storicamente, i poli at-trattori di concentra-zioni d’imprese sono

stati i porti, i crocevia di grosse direttrici ferroviarie, le autostrade e, più recente-mente, gli aeroporti, perché nell’economia degli atomi era importante l’accesso veloce alle infrastrutture di spostamento dei beni verso le strutture di trasforma-zione e dei prodotti verso i mercati. È facile compren-dere che, laddove vi sia un facile accesso a una infra-struttura chiave per un cer-to business, lì si sviluppino concentrazioni di imprese che operano in quel busi-ness. Apparentemente l’eco-nomia digitale pare sfuggi-re alla località fisica, ma in realtà non è del tutto così: come i porti marittimi han-no una funzione strategica per l’economia della mate-ria, anche per l’economia digitale si può pensare alla creazione di un ‘porto digi-tale’ ovvero un ‘Cloud Data Center’ con connessioni a banda larga.

tonnellate di dati

Cominciamo da un paral-lelo tra i due tipi di econo-mia: nell’economia dei dati, i megabyte sostituiscono le tonnellate di materia, i calcolatori gli impianti di trasformazione, le memorie

Al Friuli serve un porto digitaledi roberto siagri ti si forniscono di elettricità

dal gestore della rete elet-trica pagando il consumo, il Cloud Computing preve-de l’utilizzo dei servizi Ict a consumo. Questo significa che le imprese utilizzano hardware e software colle-gandosi a centri di elabora-zione non di loro proprietà e pagando secondo l’uso, sen-za acquistare tale infrastrut-tura informatica e, quindi, senza incorrere nelle spe-se di capitale e di gestione dell’infrastruttura stessa. Non ultimo come vantaggio, la possibilità di rendere le proprie risorse Ict accessibi-li da ogni dove e aumentare così la produttività, con ef-fetti positivi sull’efficienza operativa.

gestione del business

L’Ict non è più un elemen-to differenziante per l’im-presa, è un costo di gestio-ne del business, così come lo è l’elettricità. Allora, così come per le imprese energi-vore l’elevato costo dell’elet-tricità è un problema, lo stesso problema sorge per l’alto costo dell’Ict. Tutte le imprese sono ‘informivo-re’ e lo saranno sempre più, senza contare che per le Pmi e gli start-up rappresenta un costo più elevato dell’ener-gia stessa. C’è, infine, un altro fattore da considerare: in Italia, oggi, il costo del la-voro per attività di alto con-

cetto è competitivo. Inoltre, il lavoro ad alto contenuto creativo è da sempre la pre-rogativa del nostro Paese, ci viene riconosciuta da più parti nel mondo ed è su questa peculiarità che pos-siamo e dobbiamo fare leva. Nell’economia dei dati, dove non ci sono materie prime e componenti da importare, possiamo ritrovare il van-taggio competitivo dell’in-ventiva e della creatività: la produzione di software può essere, quindi, il settore nel quale esprimere le nostre peculiarità, sia per favorire la competitività, sia per fa-cilitare la partenza di nuove imprese, allora, il ‘porto di-gitale’ potrebbe risultare un asset strategico per non dire necessario.

infrastrutture vicine

Più si è vicini al ‘porto digitale’, ovvero all’infra-struttura di calcolo, più la banda dati aumenta, più alta è l’efficienza nell’inte-razione a parità di tempo. Ecco, quindi, che, come nel caso dell’energia elettrica, la vicinanza alla centrale di generazione diventa un plus che innesca l’aggregazione di attività che da essa di-pendono. Il ‘porto digitale’, dunque, è un elemento che aumenta la competitività e che può innescare un nuovo ciclo di sviluppo per la no-stra regione e l’Italia.

di massa i magazzini, men-tre le connessioni con filo o senza filo, in funzione delle loro velocità, sostituiscono le infrastrutture della via-bilità marittima, terreste o aerea dell’economia della materia.

servizi a consumo

La grande differenza tra economia della materia e dei dati è che in quest’ultima, grazie alle recenti tecnolo-gie del Cloud Computing, è possibile gestire tutto il pro-cesso di trasformazione del dato in modalità ‘servizio’: esattamente come gli uten-

In Italia, oggi, il costo del lavoro per attività di alto concetto è competitivo; inoltre, il lavoro ad alto contenuto creativo è da sempre una nostra prerogativa

imprese ‘informivore’ Come la fornitura energetiCa, anChe le risorse informatiChe devono essere aCCessibili e a buon merCato. un aiuto arriva dalla Cloud

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