OPIFICIO ARTIGIANALE -...

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Comune di GRAVINA in PUGLIA (BARI) OPIFICIO ARTIGIANALE PRODUZIONE DI MANUFATTI PREFABBRICATI IN C.A. SP 137 Per Corato N.C.T. Foglio 85, P.lle 141-368 committenza PAN SYSTEM SRL Via F. Meninni, 283 70024 Gravina in P. (BA) P.I. 07146630723 progetto Arch. Raffaele CATALDI Via G. Bruno 27 70024 Gravina in P. (BA) RELAZIONE IMPIANTI ELETTRICI ELAB. SP 01 PRELIMINARE Allegati: DICEMBRE 2013 X DEFINITIVO ESECUTIVO Il tecnico: Arch. Raffaele CATALDI Il committente: Pan System s.r.l. pag.1

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Comune di GRAVINA in PUGLIA(BARI)

OPIFICIO ARTIGIANALEPRODUZIONE DI MANUFATTI PREFABBRICATI IN C.A.

SP 137 Per CoratoN.C.T. Foglio 85, P.lle 141-368

committenza

PAN SYSTEM SRL

Via F. Meninni, 28370024 Gravina in P. (BA)

P.I. 07146630723

progetto

Arch. Raffaele CATALDIVia G. Bruno 27

70024 Gravina in P. (BA)

RELAZIONE IMPIANTI ELETTRICI

ELAB. SP 01 PRELIMINARE Allegati: DICEMBRE 2013X DEFINITIVO

ESECUTIVO

Il tecnico: Arch. Raffaele CATALDI Il committente: Pan System s.r.l. pag.1

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INDICE0.01 PREMESSA

0.02 RIFERIMENTI NORMATIVI

1.00 ARTICOLAZIONE DEI CIRCUITI E DELLE PROTEZIONI1.01 IMPIANTO DI MESSA A TERRA1.02 DISPERSORI 1.03 CONDUTTORI DI TERRA1.04 COLLETTORE O NODO DI TERRA1.05 CONDUTTORI DI PROTEZIONE1.06 COLLEGAMENTI EQUIPOTENZIALI

2.00 PRESCRIZIONI PARTICOLARI PER LOCALI DA BAGNO2.01 DIVISIONE IN ZONE E APPARECCHI AMMESSI2.02 COLLEGAMENTO EQUIPOTENZIALE NEI LOCALI DA BAGNO2.03 ALIMENTAZIONE NEI LOCALI DA BAGNO2.04 CONDUTTURE NEI LOCALI DA BAGNO

3.00 CAVI E CONDUTTORI3.01 GENERALITA’3.02 CONDIZIONI DI POSA3.03 ISOLAMENTO DEI CAVI3.04 COLORI DISTINTIVI DEI CAVI3.05 SEZIONI MINIME E CADUTE DI TENSIONE MASSIME AMMESSE3.06 SEZIONE MINIMA DEI CONDUTTORI NEUTRI3.07 SEZIONE DEI CONDUTTORI DI TERRA E PROTEZIONE3.08 SEZIONE MINIMA DEL CONDUTTORE DI TERRA3.09 SEZIONI MINIME DEI CONDUTTORI EQUIPOTENZIALI3.10 RESISTENZA DI ISOLAMENTO

4.00 TUBAZIONI4.01 SCATOLE DI DERIVAZIONE - MORSETTIERE4.02 TUBAZIONI PVC FLESSIBILI4.03 TUBAZIONI PVC RIGIDE4.04 SISTEMA DI CANALIZZAZIONE IN MATERIALE PLASTICO

5.00 PROTEZIONE DELLE CONDUTTURE5.01 CRITERI DI PROTEZIONE5.02 PROTEZIONI CONTRO LE SOVRACORRENTI ED I SOVRACCARICHI5.03 PROTEZIONE CONTRO I CONTATTI DIRETTI5.03.1 PROTEZIONE TOTALE MEDIANTE ISOLAMENTO DELLE PARTI ATTIVE5.03.2 PROTEZIONE TOTALE MEDIANTE INVOLUCRI O BARRIERE5.03.3 PROTEZIONE PARZIALE MEDIANTE OSTACOLI5.04 PROTEZIONE CONTRO I CONTATTI INDIRETTI5.05 PROTEZIONE BIDIREZIONALE DI IMPIANTO CONTRO I RADIODISTURBI

6.00 QUADRI DI COMANDO6.01 NORME DI RIFERIMENTO6.02 CARPENTERIA6.03 VERNICIATURA6.04 SICUREZZE DI MANOVRA6.05 APPARECCHIATURE6.06 STRUMENTI6.07 APPARECCHIATURE MODULARI6.08 INTERRUTTORI AUTOMATICI MODULARI6.09 SEZIONATORI MODULARI6.10 INTERRUTTORI SEZIONATORI SOTTO CARICO6.11 ACCESSORI DI CABLAGGIO

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6.12 COLLEGAMENTI DI POTENZA6.13 COLLEGAMENTI AUSILIARI6.14 COLLEGAMENTI ALLE LINEE ESTERNE6.15 PROVE E COLLAUDI

7.00 PUNTI DI COMANDO E PRESE7.01 APPARECCHI DI COMANDO E PRESE7.02 PRESE A SPINA7.03 APPARECCHI DI SEGNALAZIONE

8.00 DISPOSIZIONI PARTICOLARI PER GLI IMPIANTI DI ILLUMINAZIONE8.01 VALORI DI ILLUMINAMENTO8.02 TIPI DI ILLUMINAZIONE8.03 UBICAZIONE E DISPOSIZIONE DELLE SORGENTI

9.00 IMPIANTO PROTEZIONE SCARICHE ATMOSFERICHE9.01 SOVRATENSIONI

10.00 IMPIANTO DI ALLARME INCENDIO10.01 COMANDO DI EMERGENZA

11.00 CRITERI D'INSTALLAZIONE11.01 IMPIANTO LUCE E PRESE11.02 CRITERI DI PROGETTAZIONE E DI DIMENSIONAMENTO11.03 IMPIANTO F.M.

12.00 COEFFICIENTI DI UTILIZZAZIONE, CONTEMPORANEITA' E CADUTA DI TENSIONE 12.01 GENERALITÀ 12.02 IMPIANTO TELEFONICO – DATI12.03 IMPIANTO VIDEO-CITOFONICO12.04 IMPIANTO AUTOMATICO DI RIVELAZIONE INCENDI - IMPIANTO ALLARME INCENDIO -SEGNALAZIONE MANUALE ANTINCENDI – EVACUAZIONE12.05 IMPIANTO ANTINTRUSIONE12.06 IMPIANTO DI DIFFUSIONE SONORA

13.00 VERIFICHE E PROVE PRELIMINARI IN CORSO D’OPERA13.01 PROVE IN CORSO D’OPERA13.02 DOCUMENTI PER LA DENUNCIA ALL'ISPESL DELLA RETE DITERRA

14.00 VERIFICHE E PROVE FINALI DI COLLAUDO14.01 ESAME A VISTA14.02 VERIFICA DELLE PROTEZIONI CONTRO I CONTATTI INDIRETTI14.03 VERIFICA DEL TIPO E DIMENSIONAMENTO DEI COMPONENTI DELL'IMPIANTO E DELLAAPPOSIZIONE DEI CONTRASSEGNI DI IDENTIFICAZIONE14.04 PROVE14.05 PROVA DELLA CONTINUITA’ DEI CONDUTTORI DI PROTEZIONE, COMPRESI I CONDUTTORIEQUIPOTENZIALI PRINCIPALI E SUPPLEMENTARI14.06 MISURA DELLA RESISTENZA DI ISOLAMENTO DELL’IMPIANTO ELETTRICO14.07 VERIFICA DELLA PROTEZIONE MEDIANTE INTERRUZIONE AUTOMATICA DELL’ALIMENTAZIONE14.08 MISURA DELLA RESISTENZA DI TERRA14.09 PROVA DI POLARITA’14.10 PROVA DI TENSIONE APPLICATA14.11 PROVE DI FUNZIONAMENTO14.12 MISURA DELLA CADUTA DI TENSIONE14.13 COLLAUDO DEFINITIVO

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0.01 PREMESSATrattasi della realizzazione di un opificio da destinare alla produzione di manufatti prefabbricati incemento armato. Sorgerà in territorio di Gravina in P. alla contrada “Castello”, sulla SP 137 perCorato, su un’area avente una estensione di mq 5400, significata in Catasto dei Terreni al fg. 85p.lle n°141-368.La Pan System s.r.l., quale soggetto proponente, con sede a Gravina in P. in Via F. Meninni 283, permezzo del suo legale rappresentante Sig.ra Panzarini Veronica, ha affidato la progettazione e ladirezione lavori all’Arch. Raffaele CATALDI, con studio tecnico in Gravina in P. in Via GirolamoBruno 27.Il progetto architettonico prevede la realizzazione di un corpo opificio separato da un corpouffici\alloggio. Ubicato in area pianeggiante, è così articolato:CORPO OPIFICIO· ambiente laboratorio;· servizi igienici e spogliatoio;CORPO UFFICI\ALLOGGIOuffici· direzione;· amministrazione;· accettazione;· archivio;· servizio igienico;alloggio· ingresso\tinello;· cucina;· letto;· ripostiglio;· servizio igienico;· porticato comune.

Gli impianti elettrici saranno realizzati in conformità ai dispositivi di legge e possono riassumersi nelseguente modo:a) Realizzazione del quadro elettrico generale opificio, ufficio\alloggio e di tutti i quadri di zona;b) Realizzazione linee dorsali e di derivazione impianti di illuminazione e forza motrice;c) Realizzazione impianto luce di sicurezza e di emergenza;d) Realizzazione linea alimentazione centrale termica;f) Realizzazione linea alimentazione centrale idrica;g) Realizzazione collegamenti equipotenziali;h) Montanti primarie;i) Realizzazione dell’impianto di terra;l) Utilizzo di scaricatori di sovratensione.

0.02 RIFERIMENTI NORMATIVISi deve fare riferimento per tutti gli ambienti ordinari alla Norma CEI 64-8.E' sempre necessario almeno lo studio della protezione contro le scariche atmosferiche, secondo laNorma CEI 81-10 al fine di determinare l’eventuale esigenza di uno specifico impianto.Gli impianti di potenza e segnale ed i componenti dovranno essere realizzati a regola d'arte(Legge 186 del 1.3.68). Le caratteristiche degli impianti stessi, nonché dei loro componentidovranno corrispondere alle norme di Legge e di regolamenti vigenti alla data del contratto ed inparticolare devono essere conformi:- norme CEI ed I.S.P.E.S.L.;- norme UNI;in particolare:CEI 3-14 - Segni grafici per schemi (elementi dei segni grafici, segni grafici distintivi e segni di uso generale).CEI 3-15 - Segni grafici per schemi (conduttori e dispositivi di connessione).CEI 3-18 - Segni grafici per schemi (produzione trasformazione e conversione dell'energia elettrica).CEI 3-19 - Segni grafici per schemi (apparecchiature e dispositivi di comando e protezione.CEI 3-20 - Segni grafici per schemi (strumenti di misura, lampade e dispositivi di segnalazione.

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CEI 3-23 - Segni grafici per schemi (schemi e piani di installazione architettonici e topografici.CEI 7-4 - Conduttori elettrici per connessioni di rame, di alluminio e di leghe d'alluminio.CEI 11-1- Impianti di produzione, trasporto e distribuzione di energia elettrica.Norme generali.CEI 11-8 - Impianti di produzione, trasmissione e distribuzione di energia elettrica. Impianti di terra.CEI 11-17 - Impianti di produzione, trasporto, distribuzione energia elettrica linee in cavo.CEI 13-4 - Complessi di misura dell'energia elettrica.CEI 13-6/10 - Strumenti di misura elettrici indicatori, ad azione diretta e relativi accessori.CEI 13-11 - Strumenti di misura elettrici registratori ad azione diretta e relativi accessori.CEI 14-6 - Trasformatori di isolamento e trasformatori di sicurezza.CEI 16-1/2/3/4 - Contrassegni dei terminali ed altre identificazioni.CEI 17-5 - Interruttori per corrente alternata e tensione nominale non superiore a 1000 V.CEI 17-12/14 - Apparecchi ausiliari per tensione non superiore a 1000 V.CEI 17-13 - Apparecchiature costruite in fabbrica ACF (Quadri Elettrici) per tensioni non superiori a 1000 V incorrente alternata, compresa variante, fascicolo s/605.CEI 23-19 - Canali portacavi in materiale plastico e loro accessori uso battiscopa.CEI 64-8 - Impianti elettrici utilizzatori. Norme generali.CEI 64-9 - Impianti elettrici utilizzatori negli edifici civili a destinazione residenziale similare.CEI 70-1 - Gradi di protezione degli involucri. Classificazione.CEI 79-1 - Impianti rivelazione incendi e relative apparecchiature.CEI 81-10 - Protezione di strutture contro i fulmini.CEI 103-1 - Impianti telefonici interni.- DPR 547 del 24 aprile 1955- Norme per la prevenzione degli infortuni sul lavoro.- Legge 18 ottobre 1977, n° 791- Attuazione della direttiva del consiglio delle Comunità Europee (n.73/72/CEE) relativa alle garanzie disicurezza che deve possedere il materiale elettrico destinato ad essere utilizzato entro alcuni limiti di tensione.- Legge 1 marzo 1968, n° 186- Disposizioni concernenti la produzione di materiali, apparecchiature, macchinari, installazioni eimpianti elettrici ed elettronici.- Legge 7 dicembre 1984, n° 818- Legge 5 marzo 1990, n° 46– Norme per la sicurezza degli Impianti e successivo D.P.R. 447 del 6/12/1991.

1.01 IMPIANTO DI MESSA A TERRAL'impianto di messa a terra, dovendo essere conforme alle Norme CEI 64/8, dovrà avere leseguenti caratteristiche di base:- disperdere nel terreno tutte le correnti elettriche di guasto che si vengono a generare sugliinvolucri metallici esterni della apparecchiature elettriche quando nelle stesse viene a mancarel'isolamento elettrico;- ridurre al minimo la tensione di contatto verso terra che si viene a stabilire tra la parte esternametallica degli apparecchi elettrici in contatto con le persone e la terra;- deve essere coordinato con i dispositivi di protezione elettrica installati sulle linee di alimentazionedegli apparecchi elettrici in modo che, con il loro tempestivo intervento, evitino il formarsi ditensioni di contatto superiori al limite massimo imposto dalle Norme CEI.Il raggiungimento della prima e seconda condizione è legato alle caratteristiche del terreno in cuiè posato l'impianto di terra, cioè alla sua capacità di disperdere più o meno le correnti di guasto,ed alla struttura dello stesso impianto di terra.Si deve tenere presente che la suddetta capacità del terreno è maggiore dove lo stesso è moltocompatto e poco permeabile.La terza condizione si ottiene con il coordinamento tra le protezioni elettriche installate sulle lineeelettriche ed il valore della resistenza di terra dell'impianto, cioè con interruzione del circuitoelettrico interessato dal guasto mediante:- interruttori automatici magnetotermici;- interruttori automatici differenziali.

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Premesso ciò, si procederà con la misurazione della resistività del terreno (mediante idoneostrumento) nel quale si dovrà procedere alla realizzazione dell'impianto.La resistenza globale dell'impianto di terra sarà dimensionata in funzione della relazione (trattasi diun sistema TT Trifase):

Rg = 50 /Iddove :Id = Valore di intervento del dispositivo differenziale a soglia di intervento più bassa (0.5/1A);50 V = massima tensione ammessa sulla rete di terra in caso di guasto.La dislocazione nel terreno degli elementi che costituiscono l'impianto di messa a terra esistentedeve essere rappresentato su apposita pianta con opportuni simboli che saranno specificati nellalegenda.

1.02 DISPERSORIPossono essere costituiti da elementi metallici in genere di acciaio rivestito di rame, ferro zincato,oppure da un conduttore rettilineo, sempre degli stessi materiali, direttamente interrato; possonoutilizzarsi anche dispersori di altro materiale purché compatibili con il terreno e di sezione piùgrande di quella dei dispersori protettivi contro le ossidazioni; inoltre, devono essere costituiti inmodo che il collegamento del conduttore di terra al dispersore venga realizzato opportunamentecon idonee superfici di contatto ed idonei mezzi di unione. Premesso quanto sopra, l'installatore dovrà operare in modo che siano specificate, sullaplanimetria esterna dell'edificio, tutte le caratteristiche tecniche del dispersore prima che vengarichiuso lo scavo, infatti, nel suddetto scavo, si dovrà interrare il dispersore che sarà costituito da:- conduttore nudo utilizzato come dispersore orizzontale;- picchetti di terra collegati al suddetto conduttore e che dovranno scendere in profondità nelterreno;In questa fase dovranno essere indicati sul disegno, anche i punti di collegamento del citatodispersore alle armature metalliche del cemento armato e delle travi e colonne dell'edificio.

1.03 CONDUTTORI DI TERRAPossono essere di rame o ferro zincato, la sezione minima non deve essere inferiore a 16 mmq seesiste una protezione contro le ossidazioni; i conduttori di terra sono quelli che collegano ildispersore al collettore o nodo di terra.

1.04 COLLETTORE O NODO DI TERRAIn genere è costituito da una piastra o sbarra in rame alla quale devono convergere sia ilconduttore di terra che proviene dai dispersori e sia i conduttori di protezione ed equipotenzialiche andranno alle apparecchiature elettriche dei servizi comuni all'interno delle singole unità di cuiè costituito l'edificio; i collegamenti dei conduttori di terra alla suddetta piastra o sbarra devonoessere eseguiti in modo che, mediante attrezzo, si possa effettuare il loro sezionamento pereseguire la misura della resistenza di terra; il suddetto nodo di terra dovrà essere installato nellocale quadri elettrici da dove si dipartono tutte le colonne montanti e le linee elettriche per iservizi.

1.05 CONDUTTORI DI PROTEZIONEI conduttori di protezione con sezione variabile a seconda delle sezioni dei conduttori di fase, sonoquelli che collegano all'impianto di terra tutte le apparecchiature elettriche dei servizi, il polo diterra delle prese a spina ed i centri luce delle singole unità di cui è composto l'edificio.

1.06 COLLEGAMENTI EQUIPOTENZIALISono conduttori che collegano le masse estranee dell'impianto elettrico all'impianto di terra inmodo che, al momento del guasto elettrico verso terra, le suddette masse vengano a trovarsi allostesso potenziale elettrico; sono da considerarsi masse estranee all'impianto elettrico tutte letubazioni metalliche di acqua, gas e aria ed anche gli infissi metallici di porte e finestresemprechè, gli stessi presentino verso terra, un basso valore di resistenza elettrica (≤ 0.2 KΩ ).Particolare attenzione sarà curata nei locali servizi igienici con doccia o vasca da bagno, dovesarà effettuato il collegamento equipotenziale a terra in corrispondenza delle entrate e delle uscitedi ogni tubazione metallica.

2.00 PRESCRIZIONI PARTICOLARI PER LOCALI DA BAGNO

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2.01 DIVISIONE IN ZONE E APPARECCHI AMMESSII locali da bagno sono suddivisi in 4 zone e rispettivamente per ognuna delle quali, valgono regoleparticolari:

ZONA O:è il volume all'interno della vasca o del piatto doccia: non sono ammessi apparecchi elettrici; ZONA 1:è il volume al di sopra della vasca da bagno o del piatto doccia fino all'altezza di 2,25 m dalpavimento: sono ammessi lo scaldabagno (del tipo fisso, con la massa collegata al conduttore diprotezione) o altri apparecchi utilizzatori fissi, purché questi ultimi alimentati a tensione nonsuperiore a 25 V, cioè con la tensione ulteriormente ridotta rispetto al limite normale dellabassissima tensione di sicurezza, che corrisponde a 50V;ZONA 2:è il volume che circonda la vasca da bagno o il piatto doccia, largo 60 cm e fino all'altezza di 2,25m dal pavimento: sono ammessi oltre allo scaldabagno, altri apparecchi, alimentati a non più di25V. Gli apparecchi illuminanti dovranno essere dotati di doppio isolamento (Classe II). Gliapparecchi installati nelle zone 1 e 2 devono esser protetti contro gli spruzzi d'acqua (grado diprotezione IP X4).Sia nella zona 1 che nella zona 2 non devono esserci materiali di installazione come interruttori,prese a spina, scatole di derivazione; possono essere installati pulsanti a tirante con cordoneisolante e frutto incassato ad altezza superiore a 2,25 m dal pavimento.Le condutture devono essere limitate a quelle necessarie per l'alimentazione degli apparecchiinstallati in queste zone e devono essere incassate con tubo protettivo non metallico; gli eventualitratti in vista necessari per il collegamento con gli apparecchi utilizzatori (per esempio con loscaldabagno) devono essere protetti con tubo di plastica o realizzati con cavo munito di guainaisolante;ZONA 3:è il volume al di fuori della zona 2, della larghezza di 2,40 m (e quindi 3 m oltre la vasca e ladoccia);sono ammessi componenti dell'impianto elettrico protetti contro la caduta verticale di gocced'acqua (grado di protezione IP X4), come nel caso dell'ordinario materiale elettrico da incassoquando installati verticalmente, oppure IP X5 quando è previsto l'uso di getti di acqua per la puliziadel locale; inoltre l'alimentazione delle prese a spina deve soddisfare una delle seguenti condizioni:a) bassissima tensione di sicurezza con limite 50V (BTS).Le parti attive del circuito BTS devono comunque essere protette contro i contatti diretti;b) trasformatore di isolamento: si tratta di un trasformatore con rapporto 1:1 installato in unascatola da incasso con una presa a spina.c) interruttore differenziale ad alta sensibilità, con corrente differenziale non superiore a 30 mA: èl'unico modo da alimentare apparecchi di elevata potenza, come asciugacapelli (1000W) .Le regole date per le varie zone in cui sono suddivisi i locali da bagno servono a limitare i pericoliprovenienti dall'impianto elettrico del bagno stesso, e sono da considerarsi integrative rispetto alleregole e prescrizioni comuni a tutto l'impianto elettrico (isolamento delle parti attive, collegamentodelle masse al conduttore di protezione, ecc.).

2.02 COLLEGAMENTO EQUIPOTENZIALE NEI LOCALI DA BAGNOPer evitare tensioni pericolose provenienti dall'esterno del locale bagno (ad esempio da unatubazione che vada in contatto con un conduttore non protetto da interruttore differenziale), èrichiesto un conduttore equipotenziale che colleghi fra di loro:a) i tubi dell'acqua calda e fredda con i rispettivi condotti metallici di scarico della vasca, delladoccia, dei lavandini. Nel caso della vasca da bagno il collegamento può essere fattodirettamente tra il gruppo dell'acqua calda e fredda e la vasca stessa; in particolare per letubazioni metalliche all'ingresso dei locali da bagno;b) i tubi metallici rivestiti con materiale non conduttore;c) i tubi dell'impianto di riscaldamento e del gas con i tubi dell'acqua calda e fredda;d) la guaina metallica di un eventuale cavo riscaldante annegato nel pavimento. Se il cavoriscaldante è senza guaina metallica si sovrappone ad esso una griglia da collegare al conduttoreequipotenziale;e) le masse degli apparecchi elettrici (come lo scaldabagno e gli apparecchi alimentati conprese a spina); questo collegamento avviene attraverso il conduttore di protezione;

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f) altre eventuali masse estranee, come serramenti metallici, apparecchi di condizionamento,ecc.Le giunzioni devono essere realizzate conformemente a quanto prescritto dalle Norme CEI 64-8; inparticolare devono essere protette contro eventuali allentamenti o corrosioni. Devono essereimpiegate fascette che stringano il metallo vivo. Il collegamento equipotenziale deve raggiungereil più vicino conduttore di protezione, ad esempio nella scatola dove è installata la presa a spinaprotetta dall'interruttore differenziale ad alta sensibilità. E' vietata l'inserzione di interruttori o di fusibilisui conduttori di protezione.Per i conduttori si devono rispettare le seguenti sezioni minime e comunque rispondenti le NormeCEI 64-8:

• 2,5 mmq (rame) per collegamenti protetti meccanicamente, cioè posati entro tubi o sottointonaco;

• 4 mmq (rame) per collegamenti non protetti meccanicamente e fissati direttamente a parete.

2.03 ALIMENTAZIONE NEI LOCALI DA BAGNOLa protezione delle prese del bagno con interruttore differenziale ad alta sensibilità può essereaffidata all'interruttore locale, che può servire anche per diversi bagni attigui. Nei bagni ciechi sideve provvedere all'aspirazione forzata dell'aria con ventola di aspirazione comandata datemporizzatore da incasso componibile con gli interruttori. Il temporizzatore deve anche consentirel'attivazione temporizzata dell'aspiratore dopo lo spegnimento della luce del locale.

2.04 CONDUTTURE NEI LOCALI DA BAGNOPossono essere usati cavi isolati in PVC tipo in tubo di plastica incassato a parete. Per ilcollegamento dello scaldabagno, il tubo di tipo flessibile, deve essere tripolare con guaina (fase +neutro + conduttore di protezione) per tutto il tratto dall'interruttore allo scaldabagno, uscendosenza morsetti da una scatoletta passa cordone.

3.0 CAVI E CONDUTTORI3.01 GENERALITA’Tutti i conduttori impiegati all'interno della struttura facenti parte dell'intero complesso saranno dicostruzione di primaria casa, rispondenti alle Norme costruttive stabilite dal CEI, alle Normedimensionali stabilite dall'Unel e dotati di Marchio Italiano di Qualità. In particolare i conduttori dialimentazione saranno unipolari o multipolari flessibili non propaganti l'incendio e bassa emissionedi fumi con grado di isolamento non inferiore a 0,6kV per le linee derivate posate entro tubazione avista.

3.02 CONDIZIONI DI POSADovranno in ogni caso essere rispettate le sezioni ed i tipi di cavi riportati negli elaborati graficidove la sezione in origine dai quadri deve essere intesa anche come sezione minima inderivazione. I cavi, nei loro alloggiamenti ispezionabili, dovranno essere contrassegnati in modotale da individuare prontamente il servizio a cui appartengono ed avranno le colorazioni delleguaine prescritte dalla Normativa CEI-UNEL. Opportune sigle, corrispondenti a quelle dei circuiti diappartenenza, dovranno essere apposte sui cavi all'interno delle scatole di derivazione, dovedovrà esserci opportuna identificazione con legenda da fissare sul retro della scatola stessa.

3.03 ISOLAMENTO DEI CAVII cavi utilizzati nei sistemi di prima categoria devono essere adatti a tensione nominale verso terra etensione nominale (Uo/U) non inferiori a 450/750V, simbolo di designazione 07. Quelli utilizzati neicircuiti di segnalazione e comando devono essere adatti a tensioni nominali non inferiori a300/500V, simbolo di designazione 05. Questi ultimi, se posati nello stesso tubo, condotto o canalecon cavi previsti con tensioni nominali superiori, devono essere adatti alla tensione nominalemaggiore.a) Propagazione del fuoco lungo i cavi.I cavi in aria installati individualmente, cioè distanziati tra loro di almeno 250 mm, devonorispondere alla prova di non propagazione prevista dalla Norma CEI 20-35. Quando i cavi sonoraggruppati in ambiente chiuso in cui sia da contenere il pericolo di propagazione di un eventuale

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incendio, essi devono avere i requisiti di non propagazione dell'incendio in conformità alle NormeCEI 20-22.b) Propagazione del fuoco lungo i cavi.Allorché i cavi siano installati in notevole quantità in ambienti chiusi frequentati dal pubblico e didifficile e lenta evacuazione si devono adottare sistemi di posa atti ad impedire il dilagare delfumo negli ambienti stessi o in alternativa ricorrere all'impiego di cavi a bassa emissione di fumosecondo le Norme CEI 20-37 e 20-38.c) Problemi connessi allo sviluppo di gas tossici e corrosivi.Qualora cavi in quantità rilevanti siano installati in ambienti chiusi frequentati dal pubblico, oppuresi trovino a coesistere in ambiente chiuso, con apparecchiature particolarmente vulnerabili daagenti corrosivi, deve essere tenuto presente il pericolo che i cavi stessi bruciando sviluppino gastossici o corrosivi.Ove tale pericolo sussista occorre fare ricorso all'impiego di cavi aventi la caratteristica di nonsviluppare gas tossici e corrosivi ad altre temperature secondo Norma CEI 20-37 e 20-38.

3.04 COLORI DISTINTIVI DEI CAVII conduttori impiegati nella esecuzione degli impianti devono essere contraddistinti dallecolorazioni previste dalle vigenti tabelle di unificazione CEI-UNEL 00712 e 00722. In particolare iconduttori di neutro e protezione devono essere contraddistinti rispettivamente ed esclusivamentecon il colore blu chiaro e con il bicolore giallo-verde. Per quanto riguarda i conduttori di fase,devono essere contraddistinti in modo univoco per tutto l'impianto dai colori: nero, grigio (cenere)e marrone.

3.05 SEZIONI MINIME E CADUTE DI TENSIONE MASSIME AMMESSELe sezioni dei conduttori calcolate in funzione della potenza impegnata e dalla lunghezza deicircuiti (affinché la caduta di tensione non superi il valore del 4% della tensione a vuoto) sono statescelte tra quelle unificate. In ogni caso non sono stati superati i valori delle portate di correnteammesse, per i diversi tipi di conduttori, dalle tabelle di unificazione CEI-UNEL. Indipendentementedai valori ricavati con le precedenti indicazioni, le sezioni minime dei conduttori in rame ammessesono:

• 0,50 mm2 per circuiti di segnalazione e telecomando;• 1,5 mm2 per illuminazione di base, derivazione per prese a spina per altri apparecchi di

illuminazione e per apparecchi con potenza unitaria inferiore o uguale a 2,2 kW;• 4 o 6 mm2 montati singoli e linee alimentati singoli apparecchi utilizzatori con potenza

nominale superiore a 3,6 kW.

3.06 SEZIONE MINIMA DEL NEUTROLa sezione dei conduttori neutri non deve essere inferiore a quella dei corrispondenti conduttori difase. Per conduttori in circuiti trifasi, con sezione superiore a 16 mm2, la sezione dei conduttori neutripuò essere ridotta alla metà di quella dei conduttori di fase, col minimo tuttavia di 16 mm 2 (perconduttori in rame) purché siano soddisfatte le condizioni dell' art. 3.1.07 delle Norme CEI 64-8.

3.07 SEZIONE DEI CONDUTTORI DI TERRA E PROTEZIONELa sezione dei conduttori di terra e di protezione, cioè dei conduttori che collegano all'impianto diterra le parti da proteggere contro i contatti indiretti, non deve essere inferiore a quella indicatanella tabella seguente, tratta dalle Norme CEI 64-8.– SEZIONE MINIMA DEL CONDUTTORE DI PROTEZIONE -

Sezione del conduttore di fase che alimenta la macchina o l'apparecchio

Cond. prot. facente parte dello stesso cavo o infilato nello stesso tubo

Conduttore protezione non facente parte dello stesso cavoe non infilato nello stesso tubo delconduttore di fase

mm2 mm2 mm2

< 16 sezione del conduttore di fase 2,5 se protettomeccanicamente4 se non protettomeccanicamente

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>16 e <35 16 16

>35 metà della sez. del conduttoredi fase;la sez. specificata dallerispettive norme

metà della sez. del conduttoredi fase nei cavi multipolari;la sez. specificata dallerispettive norme

3.08 SEZIONE MINIMA DEL CONDUTTORE DI TERRALa sezione del conduttore di terra non sarà inferiore a quella del conduttore di protezione suddettacon i minimi di seguito indicati:sezione minima

• protetto contro la corrosione ma non meccanicamente: 16 (Cu) 16 (Fe)• non protetto contro la corrosione: 25 (Cu) 50 (Fe)

In alternativa ai criteri sopraindicati è ammesso il calcolo della sezione minima del conduttore diprotezione mediante il metodo analitico indicato al paragrafo a) dell'art. 9.6.01 delle Norme CEI64-8.

3.09 SEZIONI MINIME DEI CONDUTTORI EQUIPOTENZIALIa) Conduttori equipotenziali principaliI conduttori equipotenziali principali devono avere una sezione non inferiore a metà di quella delconduttore di protezione principale dell'impianto, con un minimo di 6 mm2. Non è richiestocomunque che la sezione superi 25 mm2 se il conduttore equipotenziale è in rame, o una sezione diconduttanza equivalente se il conduttore è in materiale diverso.b) Conduttori equipotenziali supplementari.Un conduttore equipotenziale supplementare che connette due masse deve avere sezione noninferiore a quella del conduttore di protezione di sezione minore. Un conduttore equipotenzialesupplementare che connette una massa a masse estranee deve avere sezione non inferiore ametà della sezione del corrispondente conduttore di protezione. Un conduttore equipotenzialeche connette fra di loro due masse estranee, non deve essere inferiore a 2,5 mm2 se è prevista unaprotezione meccanica, o 4 mm2 se non è prevista una protezione meccanica. I conduttoriequipotenziali devono soddisfare le condizioni di cui in 9.6.01 c), Norme CEI 64-8.

3.10 RESISTENZA DI ISOLAMENTOPer tutte le parti di impianto comprese fra due fusibili o interruttori automatici successivi o poste avalle dell'ultimo fusibile o interruttore automatico, la resistenza di isolamento verso terra o fraconduttori appartenenti a fasi o polarità diverse non deve essere inferiore a:

• 500.000 ohm per sistemi a tensione nominale verso terra superiore a 50V.• 250.000 ohm per sistemi a tensione nominale verso terra inferiore a 50V.

4.00 TUBAZIONII tubi di protezione dei cavi saranno scelti in base a criteri di resistenza meccanica e allesollecitazioni che si possono verificare sia durante la posa o l'esercizio. I tubi in PVC da installaresotto intonaco saranno del tipo pesante corrispondenti alle Norme CEI 23-14. I tubi PVC dainstallare sotto pavimento o a vista saranno del tipo pesante corrispondenti alle Norme CEI 23 – 8. Itubi per posa interrata ( linee primarie di alimentazione ed eventuale linea illuminazione esterna)saranno in PVC pesante Norme CEI 23 - 8 o equivalenti. Il diametro dei tubi è stato calcolatoalmeno 1,3 volte maggiore del diametro del cerchio circoscritto ai cavi contenuti, con un minimodi 16 mm. al fine di consentire eventuali utilizzi futuri. Le tubazioni incassate, entro parete opavimento, osserveranno le seguenti indicazioni :

• sulle pareti le tubazioni avranno un percorso orizzontale o verticale, sono vietati i percorsiobliqui.

• sulle pareti le scanalature, per l'incasso delle tubazioni, saranno realizzate solo da un lato• i tubi posati a pavimento saranno disposti il più possibile paralleli ad eventuali tubazioni

presenti• fra due cassette successive non ci saranno più di due curve da 900 ed in ogni caso l'angolo

totale non sarà maggiore di 2700.

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Le giunzioni dei conduttori devono essere eseguite nelle cassette di derivazione impiegandoopportuni morsetti o morsettiere. Dette cassette devono essere costruite in modo che nellecondizioni ordinarie di installazione non sia possibile introdurvi corpi estranei, deve inoltre risultareagevole la dispersione del calore in esse prodotto. Il coperchio delle cassette deve offrire buonegaranzie di fissaggio ed essere apribile solo con attrezzo.

4.01 SCATOLE DI DERIVAZIONE - MORSETTIEREOgni giunzione e derivazione (da canale a canale, da canale a tubo e da tubo a tubo) dovràessere effettuata tramite impiego di scatole e cassette di derivazione, inoltre:

• dovranno essere adottate ad ogni derivazione brusca e nei tratti rettilinei almeno ogni10/12 mt.;

• dovranno essere diverse per gli impianti o servizi a diversa tensione e per tutti gli impianti acorrenti deboli;

• i raccordi con le tubazioni nei tratti in vista dovranno eseguirsi tramite imbocchi opressatubi; - i morsetti dovranno essere del tipo volante in materiale isolante con cappuccioimperdibile, adeguati alla sezione dei conduttori derivati ed a quella dei conduttori ditransito; ciò per cavi con sezione unitaria fino a 6 mm2.; per cavi di sezione superiore sidovranno utilizzare morsettiere a mantello da fissare sul fondo delle scatole stesse;

• i coperchi dovranno essere fissati con viti in acciaio inox; quest'ultima caratteristica ètassativa, qualsiasi siano le dimensioni delle scatole.

Per le scatole da incasso è fatto obbligo di utilizzare quelle in PVC autoestinguente con coperchioa filo intonaco; in questi casi è consentito, per transiti di impianti o servizi a diversa tensione, diutilizzare scatole predisposte per setti separatori da fissare a scatto sul fondo delle scatole stesse.Qualsiasi sia il tipo di scatola impiegata, incassata e/o in vista, sul retro del coperchio dovrà essereapposta una legenda che permetta una immediata identificazione dei circuiti che vi si attestanoe/o transitano, utilizzando sigle e descrizioni corrispondenti a quelle esistenti sui cartellini indicatoridei circuiti ai quadri. Non saranno in nessun caso consentite giunzioni e derivazioni fra conduttorielettrici realizzati con nastrature, od altri sistemi che non siano quelli su descritti, ovvero giunzionieffettuate all'esterno delle scatole. Le scatole da incasso da parete dovranno essere del tipoidoneo a superare la prova del filo ad incandescenza a 530°C o 650°C se installate in luoghi edambienti particolari (classe 3).

4.02 TUBAZIONI PVC FLESSIBILIDovranno essere utilizzate esclusivamente nelle percorrenze sottotraccia, impiegando materialimuniti del contrassegno I.M.Q. che ne attesti la rispondenza alle rispettive Normative. Nei percorsi inparete si potranno utilizzare tubazioni flessibili della serie leggera, mentre nei percorsi a pavimentole tubazioni flessibili dovranno avere una resistenza allo schiacciamento superiore a 750 N/dm. Gliaccessi delle tubazioni flessibili alle scatole dovrà avvenire tramite le prerotture esistenti sullefiancate delle medesime evitando per quanto possibile di intervenire sulle strutture delle scatolestesse.

4.03 TUBAZIONI PVC RIGIDEDovranno essere utilizzate nelle percorrenze in vista in quei locali, in cui è ammesso detto tipo ditubazione. Dovranno essere munite del contrassegno IMQ che ne attesti la rispondenza allerispettive Normative ed assicurare un grado di protezione minimo IP40. Dette tubazioni dovrannoessere ancorate a parete e/o soffitto con sostegni in PVC fissati con tassellature in PVC posti aduna distanza massima di 80 cm. In quei locali, in cui è richiesto grado di protezione minimo IP44, letubazioni in PVC dovranno essere corredate di tutta una serie di accessori e/o di accorgimenticostruttivi (giunzioni filettate) onde ottenere il grado di protezione richiesto. Gli accessori delletubazioni rigide alle scatole, e/o le derivazioni dei canali e dei quadri, dovranno essere realizzatimediante la interposizione di appositi pressatubi; nei casi in cui è richiesto un grado di protezioneminimo IP40 i suddetti accessi possono realizzarsi anche senza interposizione di pressatubi, purché ildiametro delle tubazioni sia leggermente superiore a quello dei fori di alloggiamento.

4.04 SISTEMA DI CANALIZZAZIONE IN MATERIALE PLASTICOIn alternativa alle tubazioni incassate verrà utilizzato un sistema di canalizzazione in materialeplastico appositamente studiato per realizzare con la massima flessibilità e nel rispetto delle vigentinorme CEI ogni tipo di impianto elettrico a vista nel settore civile e terziario. Tale sistema ha

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ottenuto il Marchio Italiano di Qualità IMQ in quanto è rispondente alle vigenti normative CEI inmateria di canalizzazione in materiale plastico per installazione elettrica a vista. Tutti i componentisono classificati, come previsto dalla norma stessa, con le seguenti caratteristiche:- grado di protezione: IP40;- canale per posa a parete e a soffitto;- coperchio ed accessori smontabili senza l'ausilio di un attrezzo;Mediante l’installazione di apposite scatole porta apparecchi è possibile impiegare nellacanalizzazione tutti i moduli componibili, prese normalizzate Telecom ed apparecchiature di tipomodulare installabili su guida Din.Il sistema è composto da canali con dimensioni comprese da 21 x 10 mm a 75 x 20 mm e da unavasta serie di accessori che consentono di realizzare qualsiasi installazione elettrica a parete o asoffitto. Disponibile nelle versioni da uno a quattro scomparti il canale consente di soddisfare leattuali esigenze impiantistiche per quanto riguarda la integrazione degli impianti energia, telefonoo trasmissione dati nel settore civile e terziario. Il sistema comprende, oltre alle scatole portaapparecchi universali per tre moduli, pratiche scatole porta apparecchi dedicate alla seriemodulare che permettono l'installazione diretta degli apparecchi senza l'impiego dello specificosupporto. Per semplificare le operazioni di installazione il canale è dotato di fondo rigato per laposa con la colla e di un particolare separatore guidavite per la posa del canale per mezzo di viti.

5.00 PROTEZIONE DELLE CONDUTTURE 5.01 CRITERI DI PROTEZIONEI conduttori che costituiscono gli impianti devono essere protetti contro le sovracorrenti causate dasovraccarichi o da cortocircuiti. La protezione contro i sovraccarichi sarà effettuata inottemperanza alle prescrizioni delle Norme CEI 64-8 cap. VI. In particolare i conduttori sarannoscelti in modo che la loro portata (Iz) sia superiore o almeno uguale alla corrente di impiego (Ib)(valore di corrente calcolato in funzione della massima potenza da trasmettere in regimepermanente). Gli interruttori automatici magnetotermici da installare a loro protezione avrannouna corrente nominale (In) compresa fra la corrente di impiego del conduttore (Ib) e la suaportata nominale (Iz) ed una corrente di funzionamento (If) minore o uguale a 1,45 volte la portata(Iz). In tutti questi casi saranno soddisfatte le seguenti relazioni:

Ib ≤ In ≤ IzIf ≤ 1,45 Iz

La seconda disuguaglianza è automaticamente soddisfatta nel caso di impiego di interruttoriautomatici conformi alle Norme CEI 23-2. Gli interruttori automatici magnetotermici devonointerrompere le correnti di cortocircuito che possono verificarsi nell'impianto in modo tale dagarantire che nel conduttore protetto non si raggiungano temperature pericolose, secondo larelazione:

I2t ≤ K2S2 (Art. 6.3.02 Norme CEI 64-8)Essi devono avere un potere di interruzione almeno uguale alla corrente di corto circuito presuntanel punto di installazione. E' tuttavia ammesso l'impiego di un dispositivo di protezione con poteredi interruzione inferiore a condizione che a monte vi sia un altro dispositivo avente il necessariopotere di interruzione (art. 6.3.02 delle Norme CEI 64-8). In questo caso le caratteristiche dei duedispositivi devono essere coordinate in modo che l'energia passante I2t lasciata passare daldispositivo a monte non risulti superiore a quella che può essere sopportata senza danno daldispositivo a valle e dalle condutture protette.

5.02 PROTEZIONI CONTRO LE SOVRACORRENTI ED I SOVRACCARICHIAll'inizio di ogni impianto utilizzatore sarà installato un interruttore generale munito di adeguatidispositivi di protezione contro le sovracorrenti.Detti dispositivi saranno dimensionati secondo le disposizioni del paragrafo precedente e devonoessere in grado di interrompere la massima corrente di corto circuito che può verificarsi nel puntoin cui essi sono installati. Saranno protette singolarmente le derivazioni all'esterno. Saranno protettesingolarmente le condutture che alimentano motori o apparecchi utilizzatori che possono darluogo a sovraccarichi.

5.3 PROTEZIONE CONTRO I CONTATTI DIRETTI5.03.1 PROTEZIONE TOTALE MEDIANTE ISOLAMENTO DELLE PARTI ATTIVELe parti attive saranno completamente ricoperte da un isolamento che ne impedisca il contatto epossa essere rimosso solo mediante distruzione ed in grado di resistere agli sforzi meccanici, termici

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ed elettrici cui può essere soggetto nell'esercizio. Vernici, lacche, smalti e simili da soli non sono ingenere considerati idonei.

5.03.2 PROTEZIONE TOTALE MEDIANTE INVOLUCRI O BARRIERELe parti attive saranno racchiuse entro involucri o dietro barriere che assicurino almeno il grado diprotezione IP2X o IP4X nel caso di superfici superiori di involucri o barriere orizzontali se a portata dimano. Quando sia necessario, per ragioni di esercizio, aprire gli involucri si deve eseguire una delleseguenti disposizioni:- uso di un attrezzo o di una chiave se in esemplare unico ed affidata a personale addestrato; -sezionamento delle parti attive mediante apertura con interblocco;– interposizione di barriere o schermi che garantiscono un grado di protezione IP2X.

5.03.3 PROTEZIONE PARZIALE MEDIANTE OSTACOLIGli ostacoli impediranno l'avvicinamento non intenzionale del corpo a parti attive ed il contattonon intenzionale con parti attive sotto tensione.

5.04 PROTEZIONE CONTRO I CONTATTI INDIRETTISaranno protette contro i contatti indiretti tutte le parti metalliche accessibili dell'impianto elettricoe degli apparecchi utilizzatori, normalmente non in tensione ma che, per cedimentodell'isolamento principale o per altre cause accidentali, potrebbero trovarsi sotto tensione (masse).Per la protezione contro i contatti indiretti ogni impianto elettrico utilizzatore, o raggruppamento diimpianti contenuti in uno stesso edificio e nelle sue dipendenze (quali alloggi custodi e simili) dovràessere collegato all’impianto di terra. A tale impianto di terra devono essere collegati tutti i sistemi ditubazione metalliche accessibili destinati ad adduzione, distribuzione e scarico delle acque, nonchètutte le masse metalliche accessibili di notevole estensione esistenti nell'area dell'impianto elettricoutilizzatore stesso.

6.0 QUADRI DI COMANDO6.01 NORME DI RIFERIMENTOIl costruttore dovrà eseguire la costruzione del quadro seguendo tutte le indicazioni delle principalinorme CEI in vigore alla data di riferimento e precisamente la Norma CEI 17-13 Norma CEI 17-43.

LEGGI DI RIFERIMENTOLa costruzione e l’installazione del quadro dovrà rispondere alle seguenti leggi:

• Legge 46/90 - DPR 6/12/91 - 447• Legge 791/77 - Direttiva Comunitaria 73/23 CEE• Decreto Ministeriale DM 23/7/79• Legge 186/68 - Direttiva Comunitaria 83/189 CEE• DPR 547 – 27/10/55

DIRETTIVE COMUNITARIEIl quadro dovrà soddisfare le specifiche tecniche delle direttive comunitarie per la marcatura CE.

6.02 CARPENTERIALa struttura dei quadri sarà realizzata con montanti in profilato di acciaio e pannelli di chiusura inlamiera ribordata di spessore non inferiore a 10/10, per quadri di piccole dimensioni o permontaggio da incasso. I quadri saranno chiusi su ogni lato e, i pannelli frontali saranno asportabili amezzo di viti. Tutte le apparecchiature saranno facilmente accessibili dal fronte mediante pannelliavvitati o incernierati. Tutte le apparecchiature saranno fissate su guide o su pannelli fissati suapposite traverse di sostegno. Gli strumenti e lampade di segnalazione saranno montate suipannelli frontali. Sul pannello frontale ogni apparecchiatura sarà contrassegnata da targhetteindicatrici che ne indicheranno il servizio.Ogni quadro, anche il più semplice, sarà corredato di apposita tasca porta-schermi dove sarannocontenuti in involucro i disegni degli schemi di potenza e funzionali rigorosamente aggiornati.

6.03 VERNICIATURAPer garantire una efficace resistenza alla corrosione, la struttura e i pannelli sarannoaccuratamente trattati e verniciati. Il trattamento di fondo prevede il lavaggio, decapaggio,

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fosfatazione ed elettrozincatura delle lamiere. Le lamiere così trattate saranno verniciate conpolvere termoindurente a base di resine epossidiche mescolate con resine poliesteri colore a finiredella gomma RAL liscio e semi lucido spessore minino 70 micron.

6.04 SICUREZZE DI MANOVRAOgni sezione del quadro, sia verticale od orizzontale, con alimentazione propria e indipendente,sarà completamente separata dalle altre mediante separatori interni in lamiera e munita di portellae pannello frontale di accesso; per impedire che persone vengano accidentalmente in contattocon parti in tensione saranno usati apparecchi generali completi di dispositivo di bloccomeccanico che impedisce l'apertura della portella con apparecchio in posizione "chiuso" e calottecoprimorsetti per i terminali in tensione. Per armadi e cassette di piccole dimensioni potranno esserealtresì impiegati interruttori con bobine di sgancio azionate da microswitch sulle portelle. Tutte leparti metalliche saranno collegate a terra; le portelle o pannelli asportabili, anche se non montanocomponenti elettrici, saranno collegati a terra mediante corda di opportuna sezione e dadi agabbia autograffianti. Le caratteristiche fondamentali dei vari scomparti o cassette dovrannoessere identiche. Sarà oggetto di preferenze da parte del committente, comparti che incorporinoapparecchiature principali del medesimo costruttore. Sarà garantita una facile individuazionedelle manovre da compiere, che dovranno pertanto essere concentrate sul fronte dello scomparto.All'interno sarà garantita una agevole ispezionabilità ed una facile manutenzione. Le distanze tra leapparecchiature e le eventuali diaframmature metalliche saranno tali da impedire che interruzionidi elevate correnti di corto circuito od avarie notevoli possano interessare le apparecchiaturemontate in vani adiacenti. Saranno in ogni caso garantite le distanze che realizzano i perimetri disicurezza imposti dal costruttore delle apparecchiature principali. Tutte le apparecchiature internesaranno contraddistinte con targhette di identificazione. Sarà lasciato libero uno spazio pari al 20%dell'ingombro totale, in modo da consentire eventuali ampliamenti senza intervenire sulla strutturadi base ed i relativi circuiti di potenza.

6.06 STRUMENTIAvranno dimensioni 72x72 mm, saranno del tipo elettromagnetico per corrente alternata, amagnete permanente e bobina mobile per corrente continua, ferrodinamici per i registratori e adinduzione per i contatori. Gli amperometri di lettura degli assorbimenti dei motori avranno il fondoscala ristretto, dove sarà localizzata la corrente nominale del relativo T.A.

6.07 APPARECCHIATURE MODULARILe apparecchiature da installare nei quadri di comando e negli armadi saranno del tipo modularee componibile con fissaggio a scatto sul profilato normalizzato EN50022. Gli interruttori automaticida 5 a 100A saranno modulari e componibili con dimensioni del modulo base 17,5 mm. - Tutte leapparecchiature necessarie per rendere efficiente e funzionale l'impianto (ad es. trasformatori,suonerie, lampade di segnalazione, interruttori programmatori, prese di corrente CEE ecc.) sarannomodulari e accoppiabili nello stesso quadro con gli interruttori automatici.- Gli interruttori differenziali fino a 100A devono appartenere alla stessa serie degli interruttoriautomatici.E' ammesso l'impiego di interruttori differenziali puri purché abbiano un potere di interruzione condispositivo associato di almeno 4500A (quadri di piano) e 6000A ( quadro generale) . Al fine diassicurare la continuità di esercizio nell'impianto anche in caso di dispersione superiore a 0,03A èammesso installare su circuiti monofasi interruttori differenziali con 2 soglie di intervento, una ad altasensibilità (0,03A) ed una a bassa sensibilità (0,3A).Detta commutazione, a cura dell'utente, dovrà effettuata mediante la rottura di un sigillo e larotazione di 90 gradi del dispositivo di commutazione con l'uso di un attrezzo. Il coordinamento conl'impianto di messa a terra deve essere effettuato prendendo come riferimento la correntedifferenziale più alta (0,3A).Sugli interruttori, installati nell'uso ordinario, dovrà apparire chiaramente la posizione assunta dalcommutatore di sensibilità. Nel caso di interruttori differenziali che alimentano prese a spina postenella zona 3 di locali da bagno è ammesso solo il tipo ad alta sensibilità. Gli interruttori automaticimagnetotermici fino a 60A saranno modulari e componibili con dimensioni del modulo base17,5x45x40 mm.- Gli interruttori per impianti monofase devono avere un potere di interruzione di 4500A in caso diinstallazione in sistemi TT.

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- Gli interruttori per impianti trifasi devono avere un potere di interruzione di 6000A in caso diinstallazione in sistemi TT o TN con corrente di corto-circuito fino a 4500A.I morsetti devono poter serrare i conduttori e le barrette di rame o i capocorda a forcella.- Gli interruttori differenziali fino a 100A saranno modulari e componibili con dimensioni del modulobase 17,5x45x44 mm.- Gli interruttori magnetotermici differenziali saranno componibili con gli interruttori automatici.Saranno interamente assemblati e tarati in fabbrica e la versione da 47A e da 60A non dovrannooccupare più di 8 moduli base. Saranno dotati di un dispositivo che consenta la visualizzazionedell'avvenuto intervento e permetta di distinguere se detto intervento è provocato dallaprotezione magnetotermica o da quella differenziale.- Gli interruttori tetrapolari saranno provvisti di morsetti per lo sgancio a distanza.- La serie modulare alla quale appartengono gli interruttori magnetotermici e differenziali devecomprendere una vasta gamma di apparecchi complementari come: trasformatori, limitatori disovratensione, filtri, antidisturbo, strumenti di misura, relè passo-passo, contatori, ecc.).Gli interruttori magnetotermici e gli interruttori differenziali con e senza protezione magne-totermicacon corrente nominale da 100A in su devono appartenere alla stessa serie.

6.08 INTERRUTTORI AUTOMATICI MODULARIGli interruttori automatici modulari saranno del tipo adatto per montaggio a scatto su profilato tipoDIN 46.277/3 e dovranno soddisfare alle seguenti caratteristiche:- dimensioni normalizzate (modulo = 17,5 mm.);- curva d'intervento C (salvo diverse indicazioni rilevabili dalle Tav. di progetto);- potere d'interruzione sufficiente a garantire il corretto coordinamento delle protezioni ecomunque non inferiore a quanto indicato sulle Tavv. di progetto secondo le CEI 23-3 e CEE 19 IIcd.;- nel caso gli interruttori siano corredati di relè differenziali essi dovranno essere pure modulari permontaggio su profilato DIN e solidali a corpo dell'interruttore, anche con eventuali collegamentiesterni;- accessoriabilità con tutti gli ausiliari richiesti dagli elaborati di progetto;– cablaggio con corde dimensionate per la portata nominale dell'apparecchio.

6.09 SEZIONATORI MODULARII sezionatori modulari dovranno essere del tipo adatto per il montaggio a scatto su profilato DIN46.277/3 di dimensioni normalizzate con modulo DIN 17,5 mm.Se utilizzati quali generali di quadri elettrici dovranno essere corredati di calotte e/o diaframmaisolante sul lato arrivo linee. Cablaggio con corde dimensionate per la corrente nominaledell'apparecchio.

6.10 INTERRUTTORI SEZIONATORI SOTTOCARICOGli interruttori sezionatori sottocarico dovranno essere del tipo in scatola isolante con comandosimultaneo su tutti i poli per mezzo di manopola diretta e/o rinviata ad interruzione visualizzata,idonei anche per installazione orizzontale. Se utilizzati quali generali di quadri elettrici dovrannoessere corredati di calotte e/o diaframma isolante sul lato arrivo linea ed essere dimensionatialmeno per il doppio della corrente presente nel punto d'installazione.

6.11 ACCESSORI DI CABLAGGIOCostituiranno titolo di preferenza, accessori per l'alimentazione di apparecchiature modulatiprevisti dal costruttore degli stessi.

6.12 COLLEGAMENTI DI POTENZALe sbarre e i conduttori di cablaggio saranno dimensionate per i valori della corrente nominale eper i valori delle correnti di corto circuito richiesti. Le sbarre dovranno essere completamenteperforate e saranno fissate a mezzo supporti isolanti a pettine, atti a sopportare gli sforzielettrodinamici dovuti al corto circuito. I supporti inoltre saranno adatti a ricevere fino a 4 sbarreper fase e dovranno essere fissati alla struttura del quadro già predisposta anche nell'ipotesi dimodifiche future. Le sbarre saranno in rame elettrolitico con punti di giunzione bullonati epredisposti contro l'allentamento. Le sbarre principali dovranno essere predisposte per esseresuddivise in sezioni pari agli elementi di scomposizione del quadro e dovranno consentireampliamenti su entrambi i lati. Le derivazioni saranno realizzate in corda o bandelle inguainate di

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rame flessibile con isolamento non inferiore a 3KV. I conduttori saranno dimensionati per la correntenominale o massima del tipo di interruttore, a prescindere dalla sua taratura, e alimenterannosingolarmente ogni interruttore a partire dal sistema di sbarre sopra indicato od in caso di piccoliquadri, da un piccolo sistema di sbarre prefabbricato ubicato a valle dell'interruttore generale. Percorrenti superiori a 160A tali collegamenti saranno in ogni caso realizzati con bandelle inguainate.Gli interruttori saranno normalmente alimentati dalla parte superiore, salvo diversa necessità,preventivamente garantita dal costruttore. Dovrà essere verificato altresì lo spazio, la possibilità diammaraggio e collegamento elettrico di tutti i cavi entranti od uscenti dal quadro senzainterposizione di morsettiere. A tale riguardo di norma i cavi di alimentazione si attesterannodirettamente ai morsetti dell'interruttore generale, provvisto di coprimorsetti, mentre nontransiteranno in morsettiera i cavi uscenti con sezione superiore a 50 mmq. Le sbarre dovrannoessere identificate con opportuni contrassegni autoadesivi a seconda della fase di appartenenzacosì come le corde saranno equipaggiate con anellini terminali colorati. Tutti i conduttori siaausiliari che di potenza si attesteranno a delle morsettiere componibili su guida, con diaframmiadatti, salvo diversa prescrizione, ad una sezione di cavo non inferiore a 6 mmq.

6.13 COLLEGAMENTI AUSILIARISaranno in conduttore flessibile con isolamento per 3KV con le seguenti sezioni minime:. 4 mmq per i T.A.. 2,5 mmq per circuiti comandi. 1,5 mmq per circuiti di segnalazione e T.V.Ogni conduttore sarà completo di anellino numerato corrispondente al numero sulla morsettiera esullo schema funzionale. Saranno identificati i conduttori per diversi servizi (ausiliari in alternata,corrente continua, circuiti di allarme, circuiti di comando, circuiti di segnalazione, ecc.)impiegando conduttori con guaine colorate differenziate oppure ponendo alle estremità anellinicolorati. Saranno consentiti due conduttori sotto lo stesso morsetto solamente sul lato interno delquadro. I morsetti dovranno essere del tipo cui la pressione di serraggio sia ottenuta tramite unalamella e non direttamente dalla vite.I morsetti saranno in numero da garantire una scorta del 20%suddivisi per tipologia impiegata. I conduttori saranno riuniti a fasci entro canaline o sistemianaloghi con coperchio a scatto. Tali sistemi consentiranno un inserimento di conduttori aggiuntiviin volume pari al 25% di quelli installati. Il sistema di fissaggio dovrà essere esclusivamentemeccanico.

6.14 COLLEGAMENTI ALLE LINEE ESTERNELe linee di alimentazione si attesteranno alle morsettiere ordinatamente, con una buona scorta deiconduttori. Le morsettiere non dovranno sostenere il peso dei conduttori ma gli stessi devonoessere ancorati ove necessario a dei profilati di fissaggio.

6.15 PROVE E COLLAUDII quadri dovranno essere sottoposti alle prove di accettazione stabilite dalle norme CEI 17-13, daeffettuarsi presso l'officina a carico del fornitore. Il fornitore inoltre dovrà, se richiesto, fornire icertificati relativi alle prove di tipo, previste dalle norme CEI 17-13, effettuati dal costruttore suiprototipi del quadro. Sono stati scelti apparecchi di protezione facendo riferimento alla produzioneBTicino/ABB con curva di intervento “C“ ; gli stessi apparecchi potranno essere variati purchévengano assicurate le protezioni ( contro sovraccarichi, correnti di corto circuito etc. ) richiestedalle vigenti norme CEI 64-8, facendo riferimento alle caratteristiche delle utenze, allecaratteristiche ed al dimensionamento dei cavi, riportati nell’elaborato .

7.00 PUNTI DI COMANDO E PRESE7.01 APPARECCHI DI COMANDO E PRESEPer locali ad uso residenziale e similare si intendono ambienti nei quali gli impianti avranno unosviluppo prevalentemente sottotraccia e comunque rilevabile dalle Tavv. di progetto. Leapparecchiature di comando da installare nei suddetti locali dovranno essere del tipocomponibile modulare assemblati su scatole portapparecchi in combinazione da 1 a 3 frutti,montati su telai in PVC e protetti esternamente da placche in alluminio anodizzato. Gli interruttoridestinati alle accensioni dei punti luce rilevabili dalle Tavv. di progetto, dovranno essere del tipo adinterruzione Unipolare 16A. Le prese ubicate nelle aule dovranno essere del tipo modulare 10A, adalveoli schermati. Le apparecchiature dovranno essere munite del contrassegno I.M.Q. che neattesti la rispondenza alle vigenti Normative. Le apparecchiature di comando devono essere

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installate a un'altezza massima di 1,10 m dal pavimento. Le apparecchiature di prelievo devonoessere installate a un'altezza massima di 0,40 m dal pavimento.

7.02 PRESE A SPINALe prese a spina devono essere installate in modo da rispettare le condizioni di impiego per lequali sono state costruite. La corrente nominale delle prese se superiore a 10A non deve esseresuperiore a quella del circuito nel quale esse sono inserite. Le operazioni di posa e le manovreripetute non devono alterarne il fissaggio né sollecitare i cavi e i morsetti di collegamento.Negli edifici, o parti di edifici, a destinazione specializzata, l'installazione di scatole per le prese diutilizzazione o per le analoghe custodie per derivazione a presa (placche, torrette, calotte, ecc.),deve essere effettuata in modo che l'asse della presa risulti distanziata dal pavimento finito di 75mm nel caso di applicazione a parete (zoccolo attrezzato) e di 40 mm nel caso di applicazione apavimento (torretta attrezzata o simili). Nel caso di torrette o calotte (sporgenti dal pavimento) e dicassette (affioranti sul pavimento) le loro parti, ad esclusione delle singole prese incorporate,devono assicurare almeno il grado di protezione IP52 per l'accoppiamento meccanico sul pianodel pavimento. Nel caso di realizzazioni che comportino l'innesto delle spine in verticale, deveinoltre essere assicurata la tenuta stagna alla polvere ed agli spruzzi d'acqua, degli organi di presaquanto la connessione è inattiva, e dall'accoppiamento completo (prese e spina) quando laconnessione è attiva. Le prese a spina destinate all'alimentazione di apparecchi che per potenzao particolari caratteristiche possono dare luogo a pericoli durante l'inserimento e il disinserimentodella spina e comunque le prese a spina di corrente nominale superiore a 16A, devono essereprovviste, a monte della presa, di organi di interruzione atti a consentire le suddette operazioni acircuito aperto. In particolare si deve installare un organo di interruzione immediatamente a montedelle prese a spina destinate ad alimentare apparecchi utilizzatori fissi o trasportabili di potenzanominale superiore a 2,2 KW. Al contatto di protezione delle prese a spina deve essere semprecollegato il conduttore di protezione.Per quanto riguarda altre prescrizioni si rimanda a quelle riportate nelle Norme CEI 64-8. Le prese aspina che alimentano apparecchiature con forte assorbimento devono avere un propriodispositivo di protezione di sovracorrenti. Detto dispositivo può essere installato nel quadro di zonao in una normale scatola nelle immediate vicinanze dell'apparecchio utilizzatore.

7.03 APPARECCHI DI SEGNALAZIONETutti gli apparecchi elettrici di segnalazione devono essere posti, nei vari locali, in posizione tale daconsentire l'immediata percezione visiva ed acustica. Le segnalazioni acustiche devono avereun'intensità di almeno 70 dB a 3 metri. La chiamata della porta deve avere una tonalità diversa daquella dal cancello o da altri eventuali punti.

8.0 DISPOSIZIONI PARTICOLARI PER GLI IMPIANTI DI ILLUMINAZIONE8.01 VALORI DI ILLUMINAMENTOI valori medi di illuminamento da ottenere su un piano orizzontale posto a 0,80 m dal pavimento, incondizione di alimentazione normale, sono precisati in progetto. Di seguito si indicano i valoriminimi di alcuni ambienti:Magazzini, depositi, locali tecnologici 150 luxCorridoi, passaggi, scale 200 luxLaboratori 500 luxNegli ambienti chiusi è ammesso sul piano orizzontale a 0,80 m dal pavimento, un coefficiente diuniformità (inteso come rapporto tra i valori massimo e minimo di illuminazione) non superiore a 2.In linea generale, ambienti adiacenti, fra i quali si hanno frequenti passaggi di persone dall'unoall'altro, non dovranno di norma, avere differenze nei valori medi di illuminazione superiori al 50%;non solo ma la qualità della illuminazione dovrebbe essere la stessa. All'aperto, il coefficiente diuniformità può raggiungere valori più elevati, fino ad un massimo di 5, salvo particolari prescrizionial riguardo, da parte della Direzione Lavori.

8.02 TIPI DI ILLUMINAZIONEI corpi illuminanti da installarsi nei laboratori, corridoi, dovranno essere di tipo a fluorescenza conportalampada aventi ottica parabolica tipo Dark livello 2 in alluminio preanodizzato 99,90% semi-speculare brillantato con luminanza media diretta inferiore a 200 cd/mq per angoli superiori a 60°sia trasversali che longitudinali. I circuiti relativi ad ogni accensione o gruppo di accensionisimultanee, non dovranno avere un fattore di potenza a regime inferiore a 0,95, ottenibile

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eventualmente mediante rifasamento. Devono essere presi opportuni provvedimenti per evitarel'effetto stroboscopico.

8.03 UBICAZIONE E DISPOSIZIONE DELLE SORGENTIParticolare cura si dovrà porre all'altezza e al posizionamento di installazione, nonchè allaschermatura delle sorgenti luminose per eliminare qualsiasi pericolo di abbagliamento diretto eindiretto. In mancanza di indicazioni, gli apparecchi di illuminazione si intendono fissati al soffittocon disposizione simmetrica e distanziati in modo da soddisfare il coefficiente di uniformità. E'tuttavia consentita la disposizione di apparecchi a parete (applique), per esempio, nelle seguenticircostanze: sopra i lavabi a circa 1,80 m dal pavimento, in disimpegni di piccole dimensioni.

9.00 IMPIANTO PROTEZIONE SCARICHE ATMOSFERICHELa struttura sarà dotata di impianto di protezione dalle scariche atmosferiche con LPS formato dapiattina di materiale conduttore che seguirà il perimetro delle coperture. Le attività che sisvolgeranno su tale impianto saranno: • i collegamenti di elementi che scongiurino soluzioni di continuità;• le calate protette nei punti dove è possibile che vengano toccati i conduttori nudi, questiandranno protetti tramite materiale isolante idoneo.

9.01 SOVRATENSIONII fulmini possono causare danni ad una struttura anche se non la colpiscono direttamente. Inparticolare, i fulmini a terra possono generare sovratensioni sugli impianti esterni o perchécolpiscono direttamente le linee entranti nella struttura o le strutture da cui essi provengono, o peraccoppiamento induttivo.Le sovratensioni, in genere tra conduttori attivi e terra, sono trasmessi dagli impianti esterni allastruttura.Le sovratensioni possono provocare:1. danni agli impianti interni;2. incendio, innescato da scariche pericolose fra impianti interni e masse;Pertanto all’interno dei quadri generali saranno installati scaricatori di sovratensione dalle seguenticaratteristiche:1. Limitatore di sovratensione di classi I (installati all’arrivo della linea nella struttura fra tutti iconduttori attivi e terra).

10.00 COMANDO DI EMERGENZADovrà essere previsto un interruttore generale dotato di comando di apertura posto in posizionesegnalata, che permetta di togliere tensione all’impianto elettrico dell‘attività durante eventualiincendi, da porre nelle vicinanze dell’ingresso o in zona presidiata. Questi comandi a distanzasaranno accessibili solo a personale autorizzato ed abbinati a cartelli indicatori delle rispettivefunzioni. E’ stata prevista l’installazione di un comando di emergenza, sganciatore di emergenzache interrompe l’alimentazione anche in assenza rete. Alla rottura del vetro il pulsante si apreazionando la bobine di sgancio a minima tensione che apre l’interruttore generale.

11.00 CRITERI D'INSTALLAZIONE11.01 IMPIANTO LUCE E PRESEL'altezza di installazione degli apparecchi di comando e delle prese risponderanno a criteri difunzionalità e sicurezza. Sulla guida CEI 64-50 sono riportate le quote ritenute ottimali per i casi piùricorrenti con particolare attenzione alle prese situate in prossimità del piano di calpestio per laevidente esposizione agli urti ed all'acqua utilizzata per le pulizie. Questo tipo di installazione ètrattato direttamente dalle norme CEI 64-9 con la prescrizione che l'asse geometrico di inserzionedelle spine deve essere orizzontale ed opportunamente distanziato dal pavimento in funzione deltipo di fissaggio della presa stessa.

11.02 CRITERI DI PROGETTAZIONE E DI DIMENSIONAMENTOImpianto luce Suddivisioni dei circuitiSezione del circuito terminale 1 circuito ogni1,5 mmq 2000W2,5 mmq 2500W

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4 mmq 3600WGli apparecchi di comando fondamentali per i circuiti luce e cioè l' interruttore, il deviatore,l'invertitore ed il pulsante sono trattati dalle norme CEI 23-9/III.

11.03 IMPIANTO F.M Il tipo di presa da installare in un determinato punto dell'impianto e le caratteristiche della lineadestinata ad alimentarla saranno determinate in funzione dell'utilizzatore da collegare. Tenendopresente che tutte le prese devono essere bipolari con polo di terra e rispondere alle norme CEI 23-5 o 23-16,in generale si possono prevedere :- punti prese da 10/16A per alimentare piccole utenze sia fisse che mobili con potenza inferiore ai1000W.La relativa linea con sezione minima di 1,5mmq è comune al circuito prese.Eventuali utenze con assorbimento unitario superiore ai 3,6kVA connessi direttamente ad una lineapropria, o tramite specifica presa, saranno alimentati singolarmente da un apposito circuito consezione minima di 4 mmq.

12.00 IMPIANTI SPECIALI12.01 GENERALITÀGli impianti ausiliari, da installare a completamento degli impianti di illuminazione e distribuzioneF.M., sono nel seguito descritti e comunque la caratteristica comune per tutti questi impianti è chesaranno sempre separati dagli impianti di energia, con tubazioni/canalizzazioni distinte e cassettedi derivazione esclusive, ovvero comuni agli impianti di energia, ma dotate di setto separatore, ciòal fine di evitare che linee a tensione diversa e non tutte isolate per la tensione più elevatapresente, risultino posate nella medesima conduttura, oltre che per evitare possibili interferenze efenomeni di disturbo. Ove non sia possibile e/o conveniente realizzare la separazione fisica dellelinee di energia da quelle di pertinenza degli impianti ausiliari e speciali, le linee di energia sarannorealizzate con cavi di classe II, tipo FG7(O)M1, in modo da consentire la posa promiscua di linee atensione diversa nella stessa tubazione/canalizzazione. Le centrali di alimentazione e controllodegli impianti ausiliari preleveranno l’energia elettrica dal quadro servizi, tramite partenzeopportunamente predisposte. La consistenza degli impianti ausiliari è riportata nella planimetrie.

12.02 IMPIANTO TELEFONICO - DATIL'impianto telefonico, come detto in precedenza, dovrà essere realizzato utilizzando tubazionidedicate posate sottotraccia e scatole di derivazione separate (anche attraverso appositi settiseparatori) da quelle per la distribuzione di energia (linee a 230/400V). Le planimetrie riportanol’ubicazione delle prese telefoniche e delle prese dati per rete cablata, nonché delle tubazioniche le collegano alla centrale telefonica ed all’armadio lan di rete (locale segreteria). Nel localedirezione/segreteria sarà installato il centralino telefonico.

12.03 IMPIANTO VIDEO-CITOFONICOIn corrispondenza dei vari ingressi carrai, pedonali e di servizio, si è prevista l’installazione divideocitofoni così collegati:– posto esterno (ingresso piazzale) – comunicazione con uffici;

12.04 IMPIANTO AUTOMATICO DI RIVELAZIONE INCENDI - IMPIANTO ALLARME INCENDIO -SEGNALAZIONE MANUALE ANTINCENDI - EVACUAZIONE

12.05 IMPIANTO ANTINTRUSIONEL’impianto di antintrusione si comporrà essenzialmente di una centrale (ubicata in locale dagarantire la massima sicurezza del funzionamento del sistema stesso – locale guardiola), seguendole indicazione della D.L.; tale centrale dovrà essere conforme ai requisiti indicati nelle norme CEIspecifiche.I sensori antintrusione, dovranno risultare a doppia tecnologia con sensore infrarosso a lente diFresnel protetto dall’accesso di insetti e microonda planare, autocompensazione dellatemperatura, protezione dalle radiofrequenze e dalla luce bianca, saranno dotati di dispositivoantistrisciamento, tarabili, con LED escludibili, portata minima di 12 m su almeno tre piani e conapertura minima del campo di copertura orizzontale pari a 90° minimi.

13.00 VERIFICHE E PROVE PRELIMINARI IN CORSO D’OPERA

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Consistono nella verifica qualitativa e quantitativa dei materiali e nelle prove di funzionamento deisingoli apparecchi in corso d’opera. Tali verifiche preliminari saranno utilizzando personale edattrezzature messe a disposizione dalla ditta che esegue i lavori.

13.01 PROVE IN CORSO D’OPERALe prove per quadri elettrici e per le linee elettriche sono eseguiti durante le prove sugli impiantitecnologici cui si riferiscono. Le prove devono accertare la rispondenza degli impianti alledisposizioni di legge, alle Norme CEI ed a tutto quanto tenuto conto di eventuali modificheconcordate in corso d’opera, sia per quanto riguarda l’efficienza delle singole parti che della loroinstallazione. A titolo esemplificativo, elenchiamo le verifiche e/o attività che possono essererichieste:- protezioni: verifica della loro adeguatezza e del loro coordinamento; misura delle impedenzedell’anello di guasto;- sicurezza: verifica di tutto l’impianto di terra; misura della resistenza dell’impianto di dispersione;verifica della inaccessibilità di parti sotto tensione salvo l’impiego di utensili;- conduttori: verifica dei percorsi, della sfilabilità e del coefficiente di riempimento, delle portate edelle cadute di tensione, prova di isolamento dei cavi fra fase e fase e tra fase e terra in cantiere;verifica delle sezioni dei conduttori in funzione dei livelli di corto circuito;- quadri: prova di isolamento prima della messa in servizio; prova di funzionamento di tutte leapparecchiature, degli Interblocchi e degli automatismi;– impianti di terra e parafulmine: verifica dell’efficienza dell’impianto; misura della resistenzaverso terra dell’impianto.

13.02 DOCUMENTI PER LA DENUNCIA ALL'ISPESL DELLA RETE DI TERRASarà necessario produrre la seguente documentazione e le misurazioni necessarie alladenuncia, all’ISPESL, del sistema di messa a terra:- planimetrie dell’impianto di terra realizzato con le seguenti indicazioni:- posizione dei dispersori, loro numerazione e relativo valore della resistenza di terra;- tipo e sezione dei conduttori di terra e dei conduttori di collegamento ai singoli collettori;- album con fotografie di alcune zone specifiche dell’impianto.- dichiarazione dell’Appaltatore che l’impianto è stato eseguito in conformità alle norme, alleleggi ed ai decreti vigenti.- misura della resistenza di terra del dispersore

14.00 VERIFICHE E PROVE FINALI DI COLLAUDOConsistono nella verifica qualitativa e quantitativa dei materiali e nelle prove di funzionamento deisingoli apparecchi al termine dei lavori. Tali verifiche preliminari saranno eseguite utilizzandopersonale ed attrezzature messe a disposizione dalla ditta che esegue i lavori. A lavoro ultimato sideve provvedere alle seguenti verifiche di collaudo:- rispondenza alle disposizioni di legge;- rispondenza alle prescrizioni dei VV.FF.;- rispondenza a prescrizioni particolari concordate in sede di offerta;- rispondenza alle Norme CEI relative al tipo di impianto.In base alle norme CEI 64-8 ,le prove si suddividono in due parti:- esami a vista che, avvalendosi della documentazione accertino che i componenti dell’impiantoelettrico siano conformi alle prescrizioni di sicurezza, siano stati scelti correttamente ed installatisecondo normativa, siano integri in modo da non compromettere la sicurezza;- prove per accertare la rispondenza delle parti di impianto ai dati progettuali ed alla normativa invigore.

14.01 ESAME A VISTAPer esame a vista si intende l’esame dell’impianto elettrico per accertare che le sue condizionidi realizzazione siano corrette, senza l’effettuazione di prove. L’esame a vista deve precedere leprove e deve essere effettuato, di regola, con l’intero impianto fuori tensione. L’esame a vistadeve accertare che i componenti elettrici siano conformi alle prescrizioni di sicurezza richiestedalle norme (ciò può essere accertato dall’esame di marchiature o di certificazioni). Che imateriali siano stati scelti correttamente e messi in opera in accordo con le prescrizioni dellenormative vigenti. Che i materiali non dovranno essere visibilmente danneggiati in modo tale da

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compromettere la sicurezza. L’esame a vista deve riguardare le seguenti condizioni, per quantoapplicabili:- metodi di protezione contro i contatti diretti ed indiretti, ivi compresa la misura delledistanze; tale esame riguarda per esempio la protezione mediante barriere od involucri, permezzo di ostacoli o mediante distanziamento;- presenza di barriere tagliafiamma o altre precauzioni contro la propagazione del fuoco emetodi di protezione contro gli effetti termici;- scelta dei conduttori per quanto concerne la loro portata e la caduta di tensione;- scelta e taratura dei dispositivi di protezione e di segnalazione;- presenza e corretta messa in opera dei dispositivi di sezionamento o di comando;- scelta dei componenti elettrici e delle misure di protezione idonei con riferimento alleinfluenze esterne;- identificazione dei conduttori di neutro e di protezione;- presenza di schemi, di cartelli monitori e di informazioni analoghe;- identificazione dei circuiti, dei fusibili, degli interruttori, dei morsetti ecc.;- idoneità delle connessioni dei conduttori;- agevole accessibilità dell’impianto per interventi operativi e di manutenzione.

14.02 VERIFICA DELLE PROTEZIONI CONTRO I CONTATTI INDIRETTIDevono essere eseguite per le verifiche dell'impianto di terra descritte nelle Norme CEI 64-8. Siricorda che per gli impianti alla disciplina del DPR 547 va effettuata la denuncia degli stessi allaISPESL a mezzo dell'apposito modulo, fornendo gli elementi richiesti e cioè i risultati delle misuredella resistenza di terra. Si devono effettuare le verifiche sottoscritte:• esame a vista dei conduttori di terra e di protezione. Si intende che andranno controllatesezioni, materiali e modalità di posa nonchè lo stato di conservazione sia dei conduttori stessi chedelle giunzioni.• controllare che i conduttori di protezione assicurino il collegamento tra i conduttori di terrae il morsetto di terra degli utilizzatori fissi e il contatto di terra delle prese a spina.• misura del valore di resistenza di terra dell'impianto, utilizzando un dispersore ausiliario eduna sonda di tensione con appositi strumenti di misura o con un metodo voltamperometrico. Lasonda di tensione e il dispersore ausiliario vanno posti ad una sufficiente distanza dall'impianto diterra e tra loro si possono ritenere ubicati in modo corretto quando sono sistemati ad una distanzadal suo contorno pari a 5 volte la dimensione massima dell'impianto stesso; quest'ultima nel caso disemplice dispersore a picchetto può assumersi pari alla sua lunghezza. Una pari distanza vamantenuta tra la sonda di tensione e il dispersore ausiliario. Controllare, in base ai valori misurati, ilcoordinamento degli stessi con l'intervento nei tempi previsti dei dispositivi di massima corrente odifferenziale.• nei locali da bagno deve essere eseguita la verifica della continuità del collegamentoequipotenziale tra le tubazioni metalliche di adduzione e di scarico delle acque, tra le tubazioni egli apparecchi sanitari tra il collegamento equipotenziale e il conduttore di protezione. Dettocontrollo è da eseguirsi prima della muratura degli apparecchi sanitari.

14.03 VERIFICA DEL TIPO E DIMENSIONAMENTO DEI COMPONENTI DELL'IMPIANTO E DELLAAPPOSIZIONE DEI CONTRASSEGNI DI IDENTIFICAZIONESi deve verificare che tutti i componenti dei circuiti messi in opera nell'impianto utilizzatore siano deltipo adatto alle condizioni di posa ed all'ambiente, nonchè correttamente dimensionati inrelazione ai carichi reali in funzionamento contemporaneo, o, in mancanza di questi, in relazione aquelli convenzionali. Per cavi e conduttori si deve controllare che il dimensionamento sia fatto inbase alle portate indicate nelle tabelle CEI-UNEL; inoltre si deve verificare che i componenti sianodotati dei debiti contrassegni di identificazione, ove prescritti.

14.04 PROVEDevono essere eseguite, per quanto applicabili, e preferibilmente nell’ordine indicato, leseguenti prove:- continuità dei conduttori di protezione e dei conduttori equipotenziali principali esupplementari- resistenza di isolamento dell’impianto elettrico- protezione mediante interruzione automatica dell’alimentazione;

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- misura della resistenza di terra;- prove di polarità;- prova di tensione applicata:- prove di funzionamento;- misura della caduta di tensione.Nel caso in cui qualche prova indichi la presenza di un difetto, tale prova e ogni altra provaprecedente che possa essere stata influenzata dal difetto segnalato devono essere ripetutedopo l’eliminazione del difetto stesso. I metodi di prova descritti nel presente capitolocostituiscono metodi di riferimento; è ammesso l’uso di altri metodi di prova, purchè essiforniscano risultati altrettanto validi.

14.05 PROVA DELLA CONTINUITA’ DEI CONDUTTORI DI PROTEZIONE, COMPRESI I CONDUTTORIEQUIPOTENZIALI PRINCIPALI E SUPPLEMENTARIDeve essere eseguita una prova di continuità. Si raccomanda che questa prova venga effettuatacon una corrente di almeno 0,2 A, utilizzando una sorgente di tensione alternata o continuacompresa tra 4 e 24 V a vuoto.

14.06 MISURA DELLA RESISTENZA DI ISOLAMENTO DELL’IMPIANTO ELETTRICOLa resistenza di isolamento deve essere misurata tra ogni conduttore attivo e la terra (durantequesta misura i conduttori di fase e di neutro possono essere collegati assieme. Nei sistemi TN-C, ilconduttore PEN è considerato come parte della terra). La resistenza di isolamento, misurata con ivalori della tensione di prova indicati nella tabella 1 che segue, è considerata come soddisfacentese ogni circuito, con gli apparecchi utilizzatori disinseriti, ha una resistenza di isolamento noninferiore a quanto indicato nella stessa tabella.

Tabella 1:

Tensione nominale del Tensione di prova Resistenza di

circuito c.c. isolamento

(V) (V) (Ma)

SELV e PELV 250 ≥ 0,25

Fino a 500 V compresi, conl’eccezione dei casi di cui 500 ≥ 0,5

sopra 1000 ≥ 1,0

Oltre 500 V

Le misure devono essere effettuate in c.c. L’apparecchio di prova deve essere in grado di fornire latensione di prova indicata nella tabella quando eroga la corrente di 1 mA. Quando il circuitocomprende dispositivi elettronici, durante le misure i conduttori di fase e di neutro devono esserecollegati assieme. Questa precauzione è necessaria perché l’effettuazione della prova senza unaconnessione tra i conduttori attivi potrebbe danneggiare i dispositivi elettronici.

14.07 VERIFICA DELLA PROTEZIONE MEDIANTE INTERRUZIONE AUTOMATICA DELL’ALIMENTAZIONELa verifica dell’efficacia delle misure di protezione contro i contatti indiretti mediante interruzioneautomatica dell’alimentazione viene effettuata nel seguente modo:Per i sistemi TT:La rispondenza alle prescrizioni delle norme CEI 64-8 cap. 413.1.4.2 deve essere verificata con:• la misura della resistenza di terra per le masse dell’impianto;• la verifica delle caratteristiche del dispositivo di protezione associato; questa verifica deveessere effettuata:· per dispositivi a corrente differenziale mediante esame a vista e con prove di funzionamento;· per i dispositivi di protezione contro le sovracorrenti mediante esame a vista (corrente diregolazione per gli interruttori automatici, corrente nominale per i fusibili e caratteristiche diintervento);· la verifica della continuità dei conduttori di protezione

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14.08 MISURA DELLA RESISTENZA DI TERRALa misura della resistenza di terra, quando è prescritta (vedere norma CEI 64-8 cap. 413.1.4.2 per isistemi TT, cap. 413.1.3.7 per i sistemi TN e cap. 413.1.5.3 per i sistemi IT), deve essere effettuata conun metodo appropriato. Quando in un sistema TT, il luogo dell’impianto (per es. nelle città) è taleche non è possibile, in pratica, fornire due elettrodi di terra ausiliari, si può eseguire la misura dellaresistenza del circuito di guasto, che dà un valore in eccesso. Quando si applica il collegamentoequipotenziale supplementare in accordo con quanto descritto dalla norma CEI 64-8 cap. 413.1.6,in caso di dubbio sull’efficacia di tale collegamento si deve misurare la resistenza R tra ogni massaed ogni massa estranea simultaneamente accessibili e si deve soddisfare la seguente condizione:R ≤ UL/Ia dove: UL = tensione di contatto limite convenzionale;

Ia = corrente di funzionamento del dispositivo di protezione entro 5 s.

14.09 PROVA DI POLARITA’Quando sia vietato installare dispositivi di interruzione unipolare sul conduttore di neutro, di deveeffettuare una prova di polarità per verificare che tali dispositivi siano installati solo sulle fasi.

14.10 PROVA DI TENSIONE APPLICATAQuesta prova viene effettuata sui componenti non costruiti in fabbrica, e che non siano statisottoposti a prove di tipo, con il metodo indicato nell’Appendice della norma CEI 1713/1.

14.11 PROVE DI FUNZIONAMENTOLe unità costituite da diversi componenti, come le apparecchiature prefabbricate, i motori e irelativi ausiliari, i comandi e i blocchi devono essere sottoposti a una prova di funzionamento perverificare che essi siano montati, regolati ed installati con le prescrizioni della norma CEI 64-8. Idispositivi di protezione devono essere sottoposti a prove di funzionamento se necessario, perverificare se sono stati installati e regolati in modo appropriato.

14.12 MISURA DELLA CADUTA DI TENSIONELa misura della caduta di tensione deve essere eseguita tra il punto di inizio dell'impianto ed ilpunto scelto per la prova; si inseriscono un voltmetro nel punto iniziale ed un altro nel secondopunto (i due strumenti devono avere la stessa classe di precisione). Devono essere alimentati tuttigli apparecchi utilizzatori che possono funzionare contemporaneamente; nel caso diapparecchiature con assorbimento di corrente istantaneo si fa riferimento al caricoconvenzionale scelto come base per la determinazione della sezione delle condutture. Le letturedei due voltmetri si devono eseguire contemporaneamente e si deve procedere poi alladeterminazione della caduta di totale percentuale che non deve essere superiore al 2%.

14.13 COLLAUDO DEFINITIVOIl collaudatore dovrà accertare:a) che le forniture e le opere siano perfettamente rispondenti a quanto richiesto dal presenteCapitolato con particolare controllo di una accurata esecuzione e di un perfetto funzionamentob) che il funzionamento di tutte le apparecchiature, comprese quelle di sicurezza, controllo, misurae regolazione automatica, risultino tecnicamente razionali e sufficienti allo scopo ed alleprescrizioni contrattualic) che siano eseguite tutte le opere accessorie a regola d'arte e contrattualmente, che lasistemazione delle centrali tecniche corrisponda ai disegni esecutivi, che tutte le verniciature, cosìcome previste dai capitolati e specifiche, siano state eseguite e che si sia provveduto agliadempimenti previsti nel progetto esecutivo.

Il tecnico: Arch. Raffaele CATALDI Il committente: Pan System s.r.l.pag.23