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CUP E3 1 B05000390007 CUP E3 1 B05000390007 CUP E3 1 B05000390007 CUP E3 1 B05000390007 COLLEGAMENTO AUTOSTRADALE COLLEGAMENTO AUTOSTRADALE COLLEGAMENTO AUTOSTRADALE COLLEGAMENTO AUTOSTRADALE DI CONNESSIONE TRA LE CITTA’ DI DI CONNESSIONE TRA LE CITTA’ DI DI CONNESSIONE TRA LE CITTA’ DI DI CONNESSIONE TRA LE CITTA’ DI BRESCIA E MILANO BRESCIA E MILANO BRESCIA E MILANO BRESCIA E MILANO P ROCEDURA A UTORIZZATIVA D. L GS 163/2006 D ELIBERA C.I.P.E. DI A PPROVAZIONE DEL P ROGETTO D EFINITIVO N ° 42/2009 PROGETTO ESECUTIVO PROGETTO ESECUTIVO PROGETTO ESECUTIVO PROGETTO ESECUTIVO Opere connesse Opere connesse Opere connesse Opere connesse – lotto 0B lotto 0B lotto 0B lotto 0B Riqualificazione della tangenziale sud di brescia Riqualificazione della tangenziale sud di brescia Riqualificazione della tangenziale sud di brescia Riqualificazione della tangenziale sud di brescia DM DM DM DMB0 B0 B0 B02 - Demolizioni Demolizioni Demolizioni Demolizioni tratto tratto tratto tratto 2 tra le pKm tra le pKm tra le pKm tra le pKm 0+000 e pKm 00 e pKm 00 e pKm 00 e pKm 0+948 948 948 948 Relazione generale Relazione generale Relazione generale Relazione generale PROGETTAZIONE PROGETTAZIONE PROGETTAZIONE PROGETTAZIONE: VERIFICA: VERIFICA: VERIFICA: VERIFICA: CONSORZIO CONSORZIO CONSORZIO CONSORZIO B.B.M B.B.M B.B.M B.B.M. . . PER IL CONSORZIO PER IL CONSORZIO PER IL CONSORZIO PER IL CONSORZIO PER IL CONSORZIO PER IL CONSORZIO PER IL CONSORZIO PER IL CONSORZIO IL PROGETTISTA RESPONSABILE INTEGRAZIONE IL PROGETTISTA RESPONSABILE INTEGRAZIONE IL PROGETTISTA RESPONSABILE INTEGRAZIONE IL PROGETTISTA RESPONSABILE INTEGRAZIONE PRESTAZIONI SPECIALISTICHE PRESTAZIONI SPECIALISTICHE PRESTAZIONI SPECIALISTICHE PRESTAZIONI SPECIALISTICHE IL IL IL IL DIRETTORE TECNICO DIRETTORE TECNICO DIRETTORE TECNICO DIRETTORE TECNICO IMPRESA PIZZAROTTI e C. S.p.A. IMPRESA PIZZAROTTI e C. S.p.A. IMPRESA PIZZAROTTI e C. S.p.A. IMPRESA PIZZAROTTI e C. S.p.A. IMPRESA PIZZAROTTI e C. S.p.A. IMPRESA PIZZAROTTI e C. S.p.A. IMPRESA PIZZAROTTI e C. S.p.A. IMPRESA PIZZAROTTI e C. S.p.A. Dott. Ing. Pietro Mazzoli Dott. Ing. Sabino Del Balzo Ordine degli Ingegneri di Parma N. 821 Ordine degli Ingegneri di Potenza N. 631 I.D. I.D. I.D. I.D. IDENTIFICAZIONE ELABORATO IDENTIFICAZIONE ELABORATO IDENTIFICAZIONE ELABORATO IDENTIFICAZIONE ELABORATO PROGR. PROGR. PROGR. PROGR. DATA: DATA: DATA: DATA: EMITT. TIPO FASE M.A. LOTTO OPERA PROG. OPERA TRATTO PARTE PROGR. PART.DOC. STATO REV. 30211 04 RG E C 0B DM B02 00 00 001 00 A 00 SCALA: ELABORAZIONE PROGETTUALE ELABORAZIONE PROGETTUALE ELABORAZIONE PROGETTUALE ELABORAZIONE PROGETTUALE REVISIONE N REV DESCRIZIONE DATA REDATTO DATA CONTROLLATO DATA APPROVATO IL PROGETTISTA 1 00 Emissione 24.05.10 Englaro 24.05.10 Colucci 24.05.10 Mazzoli IMPRESA PIZZAROTTI e C. S.p.A. Dott. Ing. Piergiorgio Zanzi Ordine degli Ingegneri di Parma N. 1493 IL DIRETTORE DEI LAVORI IL CONCEDENTE IL CONCESSIONARIO IL PRESENTE DOCUMENTO NON POTRA’ ESSERE COPIATO, RIPRODOTTO O ALTRIMENTI PUBBLICATO, IN TUTTO O IN PARTE, SENZA IL CONSENSO SCRITTO DELLA SdP BREBEMI S.P.A. OGNI UTILIZZO NON AUTORIZZATO SARA’ PERSEGUITO A NORMA DI LEGGE THIS DOCUMENT MAY NOT BE COPIED, REPRODUCED OR PUBLISHED, ETHER IN PART OR IN ITS ENTIRETY, WITHOUT THE WRITTEN PERMISSION OF SdP BREBEMI S.P.A. UNAUTHORIZED USE WILL BE PROSECUTE BY LAW

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CUP E3 1 B05000390007CUP E3 1 B05000390007CUP E3 1 B05000390007CUP E3 1 B05000390007

COLLEGAMENTO AUTOSTRADALECOLLEGAMENTO AUTOSTRADALECOLLEGAMENTO AUTOSTRADALECOLLEGAMENTO AUTOSTRADALE DI CONNESSIONE TRA LE CITTA’ DIDI CONNESSIONE TRA LE CITTA’ DIDI CONNESSIONE TRA LE CITTA’ DIDI CONNESSIONE TRA LE CITTA’ DI

BRESCIA E MILANOBRESCIA E MILANOBRESCIA E MILANOBRESCIA E MILANO

PROCEDURA AUTORIZZATIVA D. LGS 163/2006 DELIBERA C.I.P.E. DI APPROVAZIONE DEL PROGETTO DEFINIT IVO N ° 42/2009

PROGETTO ESECUTIVOPROGETTO ESECUTIVOPROGETTO ESECUTIVOPROGETTO ESECUTIVO

Opere connesse Opere connesse Opere connesse Opere connesse –––– lotto 0Blotto 0Blotto 0Blotto 0B

Riqualificazione della tangenziale sud di bresciaRiqualificazione della tangenziale sud di bresciaRiqualificazione della tangenziale sud di bresciaRiqualificazione della tangenziale sud di brescia

DMDMDMDMB0B0B0B02222 ---- Demolizioni Demolizioni Demolizioni Demolizioni tratto tratto tratto tratto 2222 tra le pKm tra le pKm tra le pKm tra le pKm 0000++++000000 e pKm 00 e pKm 00 e pKm 00 e pKm 0000++++948948948948

Relazione generaleRelazione generaleRelazione generaleRelazione generale

PROGETTAZIONEPROGETTAZIONEPROGETTAZIONEPROGETTAZIONE: VERIFICA:VERIFICA:VERIFICA:VERIFICA:

CONSORZIOCONSORZIOCONSORZIOCONSORZIO B.B.MB.B.MB.B.MB.B.M....

PER IL CONSORZIOPER IL CONSORZIOPER IL CONSORZIOPER IL CONSORZIO PER IL CONSORZIOPER IL CONSORZIOPER IL CONSORZIOPER IL CONSORZIO

IL PROGETTISTA RESPONSABILE INTEGRAZIONE IL PROGETTISTA RESPONSABILE INTEGRAZIONE IL PROGETTISTA RESPONSABILE INTEGRAZIONE IL PROGETTISTA RESPONSABILE INTEGRAZIONE

PRESTAZIONI SPECIALISTICHEPRESTAZIONI SPECIALISTICHEPRESTAZIONI SPECIALISTICHEPRESTAZIONI SPECIALISTICHE

IL IL IL IL DIRETTORE TECNICODIRETTORE TECNICODIRETTORE TECNICODIRETTORE TECNICO

IMPRESA PIZZAROTTI e C. S.p.A.IMPRESA PIZZAROTTI e C. S.p.A.IMPRESA PIZZAROTTI e C. S.p.A.IMPRESA PIZZAROTTI e C. S.p.A. IMPRESA PIZZAROTTI e C. S.p.A.IMPRESA PIZZAROTTI e C. S.p.A.IMPRESA PIZZAROTTI e C. S.p.A.IMPRESA PIZZAROTTI e C. S.p.A. Dott. Ing. Pietro Mazzoli Dott. Ing. Sabino Del Balzo

Ordine degli Ingegneri di Parma N. 821 Ordine degli Ingegneri di Potenza N. 631 I.D.I.D.I.D.I.D. IDENTIFICAZIONE ELABORATOIDENTIFICAZIONE ELABORATOIDENTIFICAZIONE ELABORATOIDENTIFICAZIONE ELABORATO PROGR.PROGR.PROGR.PROGR. DATA:DATA:DATA:DATA:

EMITT. TIPO FASE M.A. LOTTO OPERA PROG. OPERA TRATTO PARTE PROGR. PART.DOC. STATO REV.

30211 04 RG E C 0B DM B02 00 00 001 00 A 00 SCALA:

ELABORAZIONE PROGETTUALEELABORAZIONE PROGETTUALEELABORAZIONE PROGETTUALEELABORAZIONE PROGETTUALE REVISIONE

N REV DESCRIZIONE DATA REDATTO DATA CONTROLLATO DATA APPROVATO IL PROGETTISTA 1 00 Emissione 24.05.10 Englaro 24.05.10 Colucci 24.05.10 Mazzoli

IMPRESA PIZZAROTTI e C. S.p.A. Dott. Ing. Piergiorgio Zanzi

Ordine degli Ingegneri di Parma N. 1493

IL DIRETTORE DEI LAVORI IL CONCEDENTE IL CONCESSIONARIO

IL PRESENTE DOCUMENTO NON POTRA’ ESSERE COPIATO, RIPRODOTTO O ALTRIMENTI PUBBLICATO, IN TUTTO O IN PARTE, SENZA IL CONSENSO SCRITTO DELLA SdP BREBEMI S.P.A. OGNI UTILIZZO NON AUTORIZZATO SARA’ PERSEGUITO A NORMA DI LEGGE

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Sommario

1. SCOPO ................................................................................................................................................................................ 4

2. DOCUMENTI DI RIFERIMENTO ................................................................................................................................. 4

3. DMB02 - DEMOLIZIONI COMPRESE TRA LE PROG. 1+720 ÷ 2 +825 ................................................................... 4

SCHEDA N. 1 - DEMOLIZIONE SOTTOPASSO VIA F.LLI CERVI ALLA PK 1+720,00 ......................................................... 5 Foto 1 ................................................................................................................................................................................... 7

Foto 2 ................................................................................................................................................................................... 7

Foto 3 ................................................................................................................................................................................... 8

Foto 4 ................................................................................................................................................................................... 8

Foto 5 ................................................................................................................................................................................... 9

Analisi della demolizione ..................................................................................................................................................... 9 Analisi del contesto e delle interferenze ............................................................................................................................... 9 Demolizione: ...................................................................................................................................................................... 10

SCHEDA N. 2 - DEMOLIZIONE MURO IN C.A. ALLA PK 2+000 ............................................................................................... 12

Analisi della demolizione ................................................................................................................................................... 13 Analisi del contesto e delle interferenze ............................................................................................................................. 13 Demolizione: ...................................................................................................................................................................... 13

SCHEDA N. 3 - DEMOLIZIONE DEMOLIZIONE CORDOLO DEL PONTE IN C.A. SU VIA V. EMANUELE II, MURI DI CONTENIMENTO

E TOMBINI SCATOLARI ALLA PK 2+254 – 2+292 ....................................................................................................................... 15 Foto 6 – particolare muro di contenimento rampa ............................................................................................................ 16 Foto 7 - particolare tombini sotto il rilevato stradale ...................................................................................................... 17 Foto 8 - particolare tombini sotto il rilevato stradale ...................................................................................................... 17 Analisi della demolizione ................................................................................................................................................... 18 Analisi del contesto e delle interferenze ............................................................................................................................. 18 Demolizione: ...................................................................................................................................................................... 20

SCHEDA N. 4 - DEMOLIZIONE VIADOTTO SU FIUME MELLA, ALLE PK 2+370. ...................................................................... 22 Foto 9 - Spalla ................................................................................................................................................................... 23 Foto 10 - muro d’ala scatolare Via Girelli ....................................................................................................................... 24 Foto 12 - Tombino scatolare Via Girelli ........................................................................................................................... 25 Foto 13 ............................................................................................................................................................................... 25

Foto 14 ............................................................................................................................................................................... 26

Foto 15 ............................................................................................................................................................................... 26

Analisi della demolizione ................................................................................................................................................... 27 Analisi del contesto e delle interferenze ............................................................................................................................. 27 Demolizione: ...................................................................................................................................................................... 28

SCHEDA N. 5 - DEMOLIZIONE RAMPE E MURO DI CONTENIMENTO IN C.A., ALLE PK 2+400. ................................................. 30 Analisi della demolizione ................................................................................................................................................... 31 Analisi del contesto e delle interferenze ............................................................................................................................. 31 Demolizione: ...................................................................................................................................................................... 32

SCHEDA N. 6 - DEMOLIZIONE CAVALCAVIA IN C .A., ALLE PK 2+520. .................................................................................. 34

Foto 16 – Cavalcavia ......................................................................................................................................................... 35 Analisi della demolizione ................................................................................................................................................... 36 Analisi del contesto e delle interferenze ............................................................................................................................. 36 Demolizione: ...................................................................................................................................................................... 38

SCHEDA N. 7 - DEMOLIZIONE CORDOLO IN C.A., DA PK 2+572. ........................................................................................... 39

Analisi della demolizione ................................................................................................................................................... 40 Analisi del contesto e delle interferenze ............................................................................................................................. 40

VALUTAZIONE DEI RISCHI PRELIMINARE ................ ................................................................................................... 42

PROCEDURE OPERATIVE PER L’ INTERVENTO DI RIMOZIONE DI MATERIALI POTENZIALMENTE PERICOLOSI E PERICOLOSI .......... 45 Introduzione ....................................................................................................................................................................... 45 Amianto - pericolosità dell'amianto per la salute umana ................................................................................................. 45

Lana di vetro e lana di roccia ............................................................................................................................................ 47

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INDAGINE ED IDENTIFICAZIONE MATERIALE CONTENENTE AMIANTO .............................................................. 48 Misure di Sicurezza per la Rimozione ................................................................................................................................ 51 Utilizzo delle Cinture di Sicurezza durante interventi di bonifica delle coperture in cemento-amianto............................ 51

INDAGINE ED IDENTIFICAZIONE MATERIALI PERICOLOSI - LANE DI VETRO E/O ROCCIA ....................................... 52

MISURE DI SICUREZZA .................................................................................................................................................. 53

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1. Scopo

Scopo del presente documento è quello di fornire un maggior dettaglio di informazioni preliminari relativamente alle demolizioni di cui alla WBS DMB02.

Il presente documento va ad integrare quanto già espressamente previsto dalla sezione n. 2 del Piano di Sicurezza e Coordinamento, Lotto 0B, i.d. 04302-00005-A Sezione 4.2

Questo documento deve essere consultato congiuntamente ai documenti di riferimento di seguito elencati.

2. Documenti di riferimento

� Piano di Sicurezza e Coordinamento – Lotto 0B, i.d. 04302-00005-A Sezione 4.2

� Specifiche tecniche BBM, i.d. 03011-00000-A

� Planimetria delle demolizioni tav.1: id.20332_DMB02

� Planimetria delle demolizioni tav.2: id.20333_DMB02

� Planimetria delle interferenze tecnologiche – planimetria dello stato di fatto tav.3. id. 20644-ISB00

� Planimetria delle interferenze tecnologiche – planimetria dello stato di fatto tav.4 .id. 20645-ISB00

3. DMB02 - Demolizioni comprese tra le prog. 1+720 ÷ 2+825

Di seguito viene riportato l’elenco delle demolizioni comprese tra le progressive 1+720 e 2+825, secondo la nuova numerazione delle progressive del Lotto 0B: “Riqualificazione della tangenziale Sud di Brescia”.

scheda descrizione prog. Km note Sostanze pericolose

1. Demolizione sottopasso via f.lli Cervi 1+790 Sottopasso in calcestruzzo armato 30x7,5m No

2. Demolizione muro di contenimento 2+000 Muro L=7m in calcestruzzo armato No

3. Demolizione cordolo del ponte in c.a. su via V. Emanuele II, muri di contenimento e tombini scatolari

2+254 2+291

cordoli (88m), muri (21m) e tre tombini D1600 in calcestruzzo armato

No

4. Demolizione viadotto su fiume Mella . 2+360 Viadotto in c.a. e travi in c.a.p. L=95m, larghezza 19.50m

No

5. Demolizione rampe esistenti e muro di contenimento in c.a.

2+400 Rampe pavimentate (Larghezza=8m) e con materiale da rilevato e muri di sostegno in c.a. (L=80m)

No

6. Demolizione cavalcavia in c.a. 2+520 cavalcavia in c.a.p. L=24m, larghezza 20,5m No

7. Demolizione cordolo in c.a. Da 2+572 a 2+629,5

Cordolo in c.a. L=57m No

Si sottolinea inoltre che la delibera CIPE 42/06 non prevedeva nessuna prescrizione, cui eventualmente ottemperare, in merito alle demolizioni previste dalla WBS in oggetto.

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Scheda n. 1 - DEMOLIZIONE SOTTOPASSO VIA F.LLI CERV I alla Pk 1+720,00

Estratto planimetria demolizioni – tav. 1 , doc. id. 20332_DMB02

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Rif. Aerofotogrametrico n. 1

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Foto 1

Foto 2

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Foto 3

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Foto 5

Analisi della demolizione

La demolizione riguarda un manufatto in cemento armato, nella fattispecie un sottopasso. Il manufatto non presenta particolarità ma trattasi di semplice struttura in calcestruzzo armato con acciaio d’armatura.

Le dimensioni sono: L=30m, 7.50m di luce, 4m di altezza.

La struttura presenta dei muri d’ala anch’essi da demolire.

L’impalcato è costituito da travi in c.a.p. accostare e legate da soletta irrigidente.

Analisi del contesto e delle interferenze

È opportuno segnalare l’esistenza di metanodotto DN200 GAS T62-30/02 di proprietà Snam rete gas S.p.A, oltre che alla presenza di un collettore fognario FOF T05/23 di proprietà A2A S.p.A, come evidente nella planimetria interferenze. In planimetria, di cui si allega stralcio, sono indicai i tracciati delle linee oggi presenti e la loro futura collocazione, a seguito dello spostamento necessario per raggiungere la configurazione definitiva.

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Estratto da Planimetria delle interferenze tecnologiche - tav.3. id. 20644-ISB00

È prevista una fasizzazione del traffico in modo tale da svincolare la realizzazione del tratto in cui ricade l’opera da demolire da interferenze di traffico veicolare e, pertanto, l’opera e le altre presenti nello stesso contesto, saranno demolite senza particolari accorgimenti per quanto riguarda interferenze veicolari. A tale riguardo vedasi planimetria fasi realizzative dell’Opera.

Demolizione: L’impresa esecutrice individuata per la demolizione in oggetto, preventivamente all’esecuzione dei lavori, deve presentare:

- Piano della demolizione completo di tutte le verifiche circa la presenza di materiali potenzialmente pericolosi (impermeabilizzazioni, amianto, ecc.), oltre alla verifica dei rischi associati alla presenza di eventuali sottoservizi non noti.

- Progetto della demolizione, completo del programma di intervento, dettagliato con tutte le informazioni relative a uomini (mansioni) mezzi e attrezzature impiegate. Il progetto deve stabilire ed individuare le aree di operatività dei mezzi e delle attrezzature impiegate, le delimitazioni o sbarramenti, le opere provvisionali, le opere di sostegno provvisionali che si intende adottare, ecc., sia per l’esecuzione della demolizione che per la protezione degli eventuali sottoservizi presenti nell’area

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o nell’intorno della stessa e/o la protezione degli addetti e dell’ambiente circostante limitrofo dai rischi derivanti dalla presenza di sottoservizi e/o sostanze pericolose.

- Piano di gestione di tutti i materiali di risulta, dei recuperi (calcestruzzo, acciaio, ecc.).

- Pratiche inerenti la rimozione dei materiali pericolosi (piani di lavoro e relative autorizzazioni da parte degli enti).

- Misure - dispositivi di protezione e prevenzione adottati per la rimozione dei materiali di recupero.

Gli elaborati di cui sopra devono essere presentati al Direttore dei Lavori per visione ed approvazione.

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Scheda n. 2 - DEMOLIZIONE muro in c.a. alla Pk 2+000 Estratto planimetria demolizioni – tav. 1 , doc. id. 20333_DMB02 – pk 2+000

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Rif. Aerofotogrametrico n. 2

Analisi della demolizione

La demolizione riguarda un manufatto in cemento armato, nella fattispecie un muro di sostegno. Il manufatto non presenta particolarità ma trattasi di semplice struttura in calcestruzzo armato con acciaio d’armatura.

Il muro ha una lunghezza pari a 17,00ml ed un’altezza pari a 4m.

Analisi del contesto e delle interferenze

Non sono presenti interferenze.

È prevista una fasizzazione del traffico in modo tale da svincolare la realizzazione del tratto in cui ricade l’opera da demolire da interferenze di traffico veicolare e, pertanto, l’opera e le altre presenti nello stesso contesto, saranno demolite senza particolari accorgimenti per quanto riguarda interferenze veicolari. A tale riguardo vedasi planimetria fasi realizzative dell’Opera.

Demolizione: L’impresa esecutrice individuata per la demolizione in oggetto, preventivamente all’esecuzione dei lavori, deve presentare:

- Piano della demolizione completo di tutte le verifiche circa la presenza di materiali potenzialmente pericolosi (amianto, impermeabilizzazioni, ecc.), oltre alla verifica dei rischi associati alla presenza di eventuali sottoservizi non noti.

- Progetto della demolizione, completo del programma di intervento, dettagliato con tutte le informazioni relative a uomini (mansioni) mezzi e attrezzature impiegate. Il progetto deve stabilire ed individuare le aree di operatività dei mezzi e delle attrezzature impiegate, le delimitazioni o sbarramenti, le opere provvisionali, le opere di sostegno provvisionali che si intende adottare, ecc., sia

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CODIFICA DOCUMENTO 3021104RGEC0BDMB02000000100A00

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per l’esecuzione della demolizione che per la protezione degli eventuali sottoservizi presenti nell’area o nell’intorno della stessa e/o la protezione degli addetti e dell’ambiente circostante limitrofo dai rischi derivanti dalla presenza di sottoservizi e/o sostanze pericolose.

- Piano di gestione di tutti i materiali di risulta, dei recuperi (calcestruzzo, acciaio, ecc.).

- Pratiche inerenti la rimozione dei materiali pericolosi (piani di lavoro e relative autorizzazioni da parte degli enti).

- Misure / dispositivi di protezione e prevenzione adottati per la rimozione dei materiali di recupero.

Gli elaborati di cui sopra devono essere presentati al Direttore dei Lavori per visione ed approvazione.

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CODIFICA DOCUMENTO 3021104RGEC0BDMB02000000100A00

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Scheda n. 3 - DEMOLIZIONE Demolizione cordolo del ponte in c.a. su via V. Emanuele II, muri di contenimento e tombini scatolari alla Pk 2+254 – 2+292

Estratto planimetria demolizioni – tav. 1 , doc. id. 20332_DMB02

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Rif. Aerofotogrametrico n. 3

Foto 6 – particolare muro di contenimento rampa

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Foto 7 - particolare tombini sotto il rilevato stradale

Foto 8 - particolare tombini sotto il rilevato stradale

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Analisi della demolizione

La demolizione riguarda un manufatto in cemento armato, nella fattispecie cordoli del cavalcavia esistente su via V. Emanuele II, oltre che a un muro in c.a. (che si vede in fotografia sopra) e l’imbocco di tre tombini diametro 2000mm (in acciaio a piastre ondulate, vedi foto), che verranno prolungati a causa della nuova configurazione. I manufatti non presentano particolarità ma trattasi di semplici strutture in calcestruzzo armato con acciaio d’armatura.

I cordoli sell’impalcato misurano complessivamente 88m, mentre i muri misurano complessivamente 21m.

Analisi del contesto e delle interferenze

È da segnalare l’esistenza di linea elettrica aerea LEA T-52 25 MT di proprietà Enel distribuzione, come evidente nella planimetria interferenze, prevista in demolizione ed interramento da parte dell’Ente gestore; è presente linea telefonica Telecom LTI T 63-102/4, la linea Gas T 62 – 30/2, metanodotto DN200 di proprietà Linea Snam rete gas .

Si riporta stralcio della planimetria interferenze con tabella codici per una migliore interpretazione dei tipi di interferenze presenti.

Si raccomanda di consultare la planimetria demolizioni – tav. 1 , doc. id. 20332_DMB02 congiuntamente con la planimetria delle interferenze tecnologiche Planimetria delle interferenze tecnologiche – planimetria dello stato di fatto tav.3. id. 20644-ISB00 e con la Planimetria delle interferenze tecnologiche – planimetria dello stato di fatto tav.4 .id. 20645-ISB00.

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Estratto da Planimetria delle interferenze tecnologiche - tav.3. id. 20644-ISB00

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CODIFICA DOCUMENTO 3021104RGEC0BDMB02000000100A00

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GESTORE LINEA SERVIZIO

AOB2 S.r.l. ACQ 08-07 ACQUEDOTTO

AIR LIQUIDE S.r.l. OSS T 03-15/2 OSSIGENODOTTO

AIR LIQUIDE S.r.l. OSS T 03-16/1 OSSIGENODOTTO

AIR LIQUIDE S.r.l. OSS 03-16/2 OSSIGENODOTTO

AIR LIQUIDE S.r.l. OSS 03-16/3/1 OSSIGENODOTTO

AIR LIQUIDE S.r.l. OSS 03-16/3/2 OSSIGENODOTTO

AIR LIQUIDE S.r.l. OSS N 03-21 OSSIGENODOTTO

AIR LIQUIDE S.r.l. OSS T 03-17 OSSIGENODOTTO

A2A SpA FOG T 05-23 FOGNATURA MISTA A2A SpA ACQ T 05-18 ACQUEDOTTO A2A SpA ACQ T 05-27 ACQUEDOTTO A2A SpA LEI T 05-21 ILLUMINAZIONE PUB A2A SpA LEI T 05-22 ILLUMINAZIONE PUB A2A SpA LEI T 05-17 ELETTRICO BT MT A2A SpA LEI T 05-16 ELETTRICO BT MT A2A SpA LEI T 05-19 ELETTRICO BT MT A2A SpA FO T 05-25 FIBRA OTTICA

A2A SpA TR T 05-20

TELERISCALDAMENTO

TELECOM ITALIA LTI T 63-102/4 TELEFONIA

ENEL BRESCIA LEA T 52-21 LEMT aerea e interrata ENEL BRESCIA LEA T 52-24/2 LEMT aerea ENEL BRESCIA LEI T 52-24/3 LEMT aerea ENEL BRESCIA LEA T 52-25 LEMT aerea

ENEL BRESCIA LEA T 52-51 LEBT aerea

ENEL BRESCIA LEA T 52-53 LEBT aerea ENEL BRESCIA LEA T 52-54 LEBT aerea

ENEL BRESCIA LEI T 52-59 LEBT interrata SNAM RETE GAS GAS T 62-30/1 GAS A. P.

SNAM RETE GAS GAS T 62-30/2 GAS A. P.

ITALCEMENTI LEA 66-02 LEAT

Tabella riassuntiva codici interferenze tecnologiche

È prevista una fasizzazione del traffico in modo tale da svincolare la realizzazione del tratto in cui ricade l’opera da demolire da interferenze di traffico veicolare e, pertanto, l’opera e le altre presenti nello stesso contesto, saranno demolite senza particolari accorgimenti per quanto riguarda interferenze veicolari. A tale riguardo vedasi planimetria fasi realizzative dell’Opera.

Demolizione: L’impresa esecutrice individuata per la demolizione in oggetto, preventivamente all’esecuzione dei lavori, deve presentare:

- Piano della demolizione completo di tutte le verifiche circa la presenza di materiali potenzialmente pericolosi (impermeabilizzazioni, ecc.), oltre alla verifica dei rischi associati alla presenza di eventuali sottoservizi non noti.

- Progetto della demolizione, completo del programma di intervento, dettagliato con tutte le informazioni relative a uomini (mansioni) mezzi e attrezzature impiegate. Il progetto deve stabilire ed individuare le aree di operatività dei mezzi e delle attrezzature impiegate, le delimitazioni o

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sbarramenti, le opere provvisionali, le opere di sostegno provvisionali che si intende adottare, ecc., sia per l’esecuzione della demolizione che per la protezione degli eventuali sottoservizi presenti nell’area o nell’intorno della stessa e/o la protezione degli addetti e dell’ambiente circostante limitrofo dai rischi derivanti dalla presenza di sottoservizi e/o sostanze pericolose.

- Piano di gestione di tutti i materiali di risulta, dei recuperi (calcestruzzo, acciaio, ecc.).

- Pratiche inerenti la rimozione dei materiali pericolosi (piani di lavoro e relative autorizzazioni da parte degli enti).

- Misure / dispositivi di protezione e prevenzione adottati per la rimozione dei materiali di recupero.

Gli elaborati di cui sopra devono essere presentati al Direttore dei Lavori per visione ed approvazione.

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Scheda n. 4 - DEMOLIZIONE viadotto su fiume Mella, alle Pk 2+370.

Estratto planimetria demolizioni – tav. 3 , doc. id. 20332_DMB02-pk 2+370

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Rif. Aerofotogrametrico n. 4

Foto 9 - Spalla

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Foto 10 - muro d’ala scatolare Via Girelli

Foto 11- scatolare via Girelli con muro d’ala

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Foto 12 - Tombino scatolare Via Girelli

1

Foto 13

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Foto 14

1

Foto 15

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Analisi della demolizione

La demolizione riguarda viadotto in cemento armato, su due campate, con impalcato realizzato con travi in c.a.p. e soletta superione in c.a, composto da spalla di appoggio, pila intermedia e appoggio su tombino scatolare presente lungo la via Girelli, (di sezione pari a 5.60x8.00m) anch’esso da demolire comprensivo di 16m di muro d’ala. I manufatti non presentano particolarità ma trattasi di semplici strutture in calcestruzzo armato.

Analisi del contesto e delle interferenze

È opportuno segnalare l’esistenza di linea elettrica aerea LEI T-52 59 MT e LEI T52-24/3 di proprietà Enel distribuzione, la presenza di metanodotto GAS T62-30/2 , DN200 della Snam rete gas, la presenza di un collettore fognario, ACQ T 05-27 come evidenziato nella planimetria interferenze, di cui si riporta stralcio.

Per la corretta lettura delle codifiche delle interferenze si rimanda alla tabella riassuntiva codici delle interferenze, riportata nelle pagine precedenti.

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Estratto da Planimetria delle interferenze tecnologiche - tav.3. id. 20644-ISB00

È prevista una fasizzazione del traffico in modo tale da svincolare la realizzazione del tratto in cui ricade l’opera da demolire da interferenze di traffico veicolare e, pertanto, l’opera e le altre presenti nello stesso contesto, saranno demolite senza particolari accorgimenti per quanto riguarda interferenze veicolari. A tale riguardo vedasi planimetria fasi realizzative dell’Opera.

Demolizione: L’impresa esecutrice individuata per la demolizione in oggetto, preventivamente all’esecuzione dei lavori, deve presentare:

- Piano della demolizione completo di tutte le verifiche circa la presenza di materiali potenzialmente pericolosi (impermeabilizzazioni, ecc.), oltre alla verifica dei rischi associati alla presenza di eventuali sottoservizi non noti.

- Progetto della demolizione, completo del programma di intervento, dettagliato con tutte le informazioni relative a uomini (mansioni) mezzi e attrezzature impiegate. Il progetto deve stabilire ed individuare le aree di operatività dei mezzi e delle attrezzature impiegate, le delimitazioni o sbarramenti, le opere provvisionali, le opere di sostegno provvisionali che si intende adottare, ecc., sia per l’esecuzione della demolizione che per la protezione degli eventuali sottoservizi presenti nell’area o nell’intorno della stessa e/o la protezione degli addetti e dell’ambiente circostante limitrofo dai rischi derivanti dalla presenza di sottoservizi e/o sostanze pericolose.

- Piano di gestione di tutti i materiali di risulta, dei recuperi (calcestruzzo, acciaio, ecc.).

- Pratiche inerenti la rimozione dei materiali pericolosi (piani di lavoro e relative autorizzazioni da parte degli enti).

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FOGLIO 29 di 53

- Misure / dispositivi di protezione e prevenzione adottati per la rimozione dei materiali di recupero.

Gli elaborati di cui sopra devono essere presentati al Direttore dei Lavori per visione ed approvazione.

Page 30: Opere connesse Opere connesse –––– lotto 0Blotto 0Blotto 0B · Doc. N. 30211-DMB02-A00.docx CODIFICA DOCUMENTO 3021104RGEC0BDMB02000000100A00 REV. 00 FOGLIO 9 di 53 Foto 5

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FOGLIO 30 di 53

Scheda n. 5 - DEMOLIZIONE rampe e muro di contenimento in c.a., alle Pk 2+400.

Estratto planimetria demolizioni – tav. 3 , doc. id. 20332_DMB02-pk 2+400

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Rif. Aerofotogrametrico n. 5

Analisi della demolizione

La demolizione riguarda muro in cemento armato di lunghezza pari a 76m circa e le rampe dell’attuale viadotto, che verranno smantellate per la nuova configurazione. I manufatti non presentano particolarità ma trattasi di semplici strutture in calcestruzzo armato.

Analisi del contesto e delle interferenze

È opportuno segnalare l’esistenza di linea elettrica aerea LTI T-63-102/4 , linea Telecom Italia e LEI T 05-16 e LEI T 05-21 di proprietà A2A Spa come evidenziato nella planimetria interferenze, di cui si riporta stralcio. Sarà opportuno il coordinamento con gli enti gestori all’atto della realizzazione dei lavori per verificare lo stato dell’arte circa la presenza o meno dei sottoservizi.

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FOGLIO 32 di 53

Estratto da Planimetria delle interferenze tecnologiche - tav.3. id. 20644-ISB00

È prevista una fasizzazione del traffico in modo tale da svincolare la realizzazione del tratto in cui ricade l’opera da demolire da interferenze di traffico veicolare e, pertanto, l’opera e le altre presenti nello stesso contesto, saranno demolite senza particolari accorgimenti per quanto riguarda interferenze veicolari. A tale riguardo vedasi planimetria fasi realizzative dell’Opera.

Demolizione: L’impresa esecutrice individuata per la demolizione in oggetto, preventivamente all’esecuzione dei lavori, deve presentare:

- Piano della demolizione completo di tutte le verifiche circa la presenza di materiali potenzialmente pericolosi (impermeabilizzazioni, ecc.), oltre alla verifica dei rischi associati alla presenza di eventuali sottoservizi non noti.

- Progetto della demolizione, completo del programma di intervento, dettagliato con tutte le informazioni relative a uomini (mansioni) mezzi e attrezzature impiegate. Il progetto deve stabilire ed individuare le aree di operatività dei mezzi e delle attrezzature impiegate, le delimitazioni o sbarramenti, le opere provvisionali, le opere di sostegno provvisionali che si intende adottare, ecc., sia per l’esecuzione della demolizione che per la protezione degli eventuali sottoservizi presenti nell’area

Page 33: Opere connesse Opere connesse –––– lotto 0Blotto 0Blotto 0B · Doc. N. 30211-DMB02-A00.docx CODIFICA DOCUMENTO 3021104RGEC0BDMB02000000100A00 REV. 00 FOGLIO 9 di 53 Foto 5

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CODIFICA DOCUMENTO 3021104RGEC0BDMB02000000100A00

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FOGLIO 33 di 53

o nell’intorno della stessa e/o la protezione degli addetti e dell’ambiente circostante limitrofo dai rischi derivanti dalla presenza di sottoservizi e/o sostanze pericolose.

- Piano di gestione di tutti i materiali di risulta, dei recuperi (calcestruzzo, acciaio, ecc.).

- Pratiche inerenti la rimozione dei materiali pericolosi (piani di lavoro e relative autorizzazioni da parte degli enti).

- Misure / dispositivi di protezione e prevenzione adottati per la rimozione dei materiali di recupero.

Gli elaborati di cui sopra devono essere presentati al Direttore dei Lavori per visione ed approvazione.

Page 34: Opere connesse Opere connesse –––– lotto 0Blotto 0Blotto 0B · Doc. N. 30211-DMB02-A00.docx CODIFICA DOCUMENTO 3021104RGEC0BDMB02000000100A00 REV. 00 FOGLIO 9 di 53 Foto 5

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FOGLIO 34 di 53

Scheda n. 6 - DEMOLIZIONE cavalcavia in c.a., alle Pk 2+520.

Estratto planimetria demolizioni – tav. 4 , doc. id. 20333_DMB02-pk 2+520

Demolizione

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Rif. Aerofotogrametrico n. 6

Foto 16 – Cavalcavia

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CODIFICA DOCUMENTO 3021104RGEC0BDMB02000000100A00

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FOGLIO 36 di 53

Analisi della demolizione

La demolizione riguarda ponte in cemento armato costituito da travi in c.a.p. di luce pari a 21.00m, 5.60m di altezza fal piano asfalto, larghezza pari a 23.30m e i muri d’ala, di lunghezza pari a circa 15m che verranno smantellati per la nuova configurazione. I manufatti non presentano particolarità ma trattasi di semplici strutture in calcestruzzo armato.

Analisi del contesto e delle interferenze

È opportuno segnalare l’esistenza di linea elettrica aerea LTI T-63-102/4 , linea Telecom Italia e LEI T 05-16 e LEI T 05-21 di proprietà A2A Spa come evidenziato nella planimetria interferenze, di cui si riporta stralcio. Sarà opportuno il coordinamento con gli enti gestori all’atto della realizzazione dei lavori per verificare lo stato dell’arte circa la presenza o meno dei sottoservizi.

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Estratto da Planimetria delle interferenze tecnologiche - tav.3. id. 20644-ISB00

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È prevista una fasizzazione del traffico in modo tale da svincolare la realizzazione del tratto in cui ricade l’opera da demolire da interferenze di traffico veicolare e, pertanto, l’opera e le altre presenti nello stesso contesto, saranno demolite senza particolari accorgimenti per quanto riguarda interferenze veicolari. A tale riguardo vedasi planimetria fasi realizzative dell’Opera.

Demolizione: L’impresa esecutrice individuata per la demolizione in oggetto, preventivamente all’esecuzione dei lavori, deve presentare:

- Piano della demolizione completo di tutte le verifiche circa la presenza di materiali potenzialmente pericolosi (impermeabilizzazioni, ecc.), oltre alla verifica dei rischi associati alla presenza di eventuali sottoservizi non noti.

- Progetto della demolizione, completo del programma di intervento, dettagliato con tutte le informazioni relative a uomini (mansioni) mezzi e attrezzature impiegate. Il progetto deve stabilire ed individuare le aree di operatività dei mezzi e delle attrezzature impiegate, le delimitazioni o sbarramenti, le opere provvisionali, le opere di sostegno provvisionali che si intende adottare, ecc., sia per l’esecuzione della demolizione che per la protezione degli eventuali sottoservizi presenti nell’area o nell’intorno della stessa e/o la protezione degli addetti e dell’ambiente circostante limitrofo dai rischi derivanti dalla presenza di sottoservizi e/o sostanze pericolose.

- Piano di gestione di tutti i materiali di risulta, dei recuperi (calcestruzzo, acciaio, ecc.).

- Pratiche inerenti la rimozione dei materiali pericolosi (piani di lavoro e relative autorizzazioni da parte degli enti).

- Misure / dispositivi di protezione e prevenzione adottati per la rimozione dei materiali di recupero.

Gli elaborati di cui sopra devono essere presentati al Direttore dei Lavori per visione ed approvazione.

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Scheda n. 7 - DEMOLIZIONE cordolo in c.a., da Pk 2+572.

Estratto planimetria demolizioni – tav. 4 , doc. id. 20333_DMB02-pk 2+572

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Rif. Aerofotogrametrico n. 7

Analisi della demolizione

La demolizione riguarda cordolo in cemento armato di lunghezza pari a 57m circa. Il manufatto non presentano particolarità ma trattasi di semplici strutture in calcestruzzo armato.

Analisi del contesto e delle interferenze

È opportuno segnalare l’esistenza di linea elettrica aerea LTI T-63-102/4 , linea Telecom Italia e LEI T 05-16 e linea pubblica illuminazione LEI T 05-21 di proprietà A2A Spa come evidenziato nella planimetria interferenze, di cui si riporta stralcio. Sarà opportuno il coordinamento con gli enti gestori all’atto della realizzazione dei lavori per verificare lo stato dell’arte circa la presenza o meno dei sottoservizi.

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Estratto da Planimetria delle interferenze tecnologiche - tav.4. id. 20645-ISB00

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VALUTAZIONE DEI RISCHI PRELIMINARE

SCHEDA VALUTAZIONE RISCHI S1 Attività generale: DEMOLIZIONI

Caratteristiche della fase Disposizioni di legge

L’attività di demolizione è tra le più pericolose nel settore dell’edilizia, per questa ragione già nel 1956 il legislatore ha ritenuto necessario puntualizzare gli obblighi del datore di lavoro, prevedendo a suo carico, tra gli altri, la redazione del precursore degli odierni piani di sicurezza. Questo piano di sicurezza, chiamato “ordine delle demolizioni”, oggi previsto dall’art. 151 del D.Lgs n. 81/08 e s.m.i., è particolarmente importante quando occorre intervenire manualmente, perché l’esposizione ai rischi di seppellimento per crollo intempestivo, caduta dall’alto, caduta di materiale dall’alto, urti, tagli e rumore sono notevolmente più elevati rispetto alle demolizioni meccanizzate. La demolizione di un fabbricato o di strutture metalliche o in c.a. può essere totale o parziale: l’abbattimento totale è finalizzato, in genere, al recupero dell’area per il successivo reimpiego, mentre la demolizione parziale è rivolta al recupero del fabbricato o delle strutture metalliche o in c.a. per un semplice risanamento o per una trasformazione. La demolizione totale, generalmente, riguarda vecchi edifici ed è eseguita utilizzando macchine attrezzate con martelli demolitori e cesoie pneumatiche o più semplicemente con normali escavatori. Negli ultimi anni l’abbattimento di grossi fabbricati o manufatti in c.a. avviene anche per mezzo di cariche esplosive: questa tecnica comporta l’intervento di una ditta specializzata che può operare solo dopo aver ottenuto il consenso dell’autorità di pubblica sicurezza. Senza dubbio, durante tutte queste attività, vi è un coinvolgimento dell’ambiente esterno al cantiere in relazione ai possibili rischi trasmessi, i quali vanno valutati, eliminati o sufficientemente ridotti con un’efficace pianificazione obbligatoria. La demolizione delle strutture prevede, ai sensi della Sezione VIII Capo del D.Lgs 81/08 e s.m.i., la redazione di un piano di sicurezza, denominato “ordine delle demolizioni”, nel quale devono essere definite le varie operazioni, la loro sequenza e le conseguenti misure di prevenzione. Per una corretta stesura del documento sopracitato è fondamentale l’analisi preventiva dell’edificio o delle strutture in c.a. o metallo, volta ad accertare le caratteristiche strutturali della costruzione all’origine, le eventuali modifiche intervenute nel tempo e lo stato di conservazione, accertando inoltre i deterioramenti, anche occulti, oppure i difetti di costruzione. Prima di iniziare la demolizione delle strutture occorre procedere, ove necessario, ai rafforzamenti delle parti che potrebbero cedere per le sollecitazioni prodotte dalle lavorazioni. Questi rafforzamenti possono essere realizzati con normali puntellamenti o con opere di carpenteria metallica, fino ad arrivare, se necessario, al consolidamento strutturale, ripristinando le condizioni statiche originarie. Il fabbricato o le strutture metalliche o in c.a. da demolire viene isolato dagli eventuali edifici adiacenti, i quali non devono subire dannose ripercussioni, dovute a vibrazioni o scuotimenti; inoltre i fabbricati o le strutture adiacenti ed i luoghi di transito interni o esterni al cantiere vengono adeguatamente protetti con mantovane parasassi o ripari di altro genere, o se possibile

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mediante l’interdizione totale delle aree al personale non addetto.

Fattori di rischio Principali fattori di rischio derivanti da estese demolizioni

VERIFICHE DELL’OPERA Prima di dare inizio alle operazioni di demolizione, l'impresa esecutrice si deve accertare della struttura iniziale, le eventuali modifiche introdotte successivamente, lo stato di conservazione allo stato attuale. L'impresa esecutrice deve individuare le eventuali modifiche apportate alle opere minori oggetto di demolizione e precisamente:

• aperture ricavate nelle strutture; • parti sostenute dall'alto anziché dal basso, ecc.; • crolli precedenti

Tutte le condizioni sopradescritte sono causa di crollo non voluto o anomalo quando, al momento della demolizione, vengano alterate le speciali condizioni di equilibrio delle opere. Oltre alla verifica dello stato di conservazione del fabbricato o delle strutture oggetto di demolizione, l'impresa esecutrice delle demolizioni deve preventivamente ricercare quelle azioni interne che sono trattenute in equilibrio da altre che possono, però, provocare il collasso strutturale dell'opera, quando queste vengono sollecitate. La verifica iniziale preventiva deve riguardare sia l'accertamento delle condizioni di conservazione e stabilità dell'opera, sia l'individuazione della struttura portante. In relazione a tale verifica, l'impresa esecutrice deve redigere il programma dei lavori in riferimento all’art. 151 del D.Lgs 81/08 e s.m.i. inserendolo nel POS dell’intervento e mettendolo a disposizione degli enti di controllo, scegliendo la tecnica di demolizione, i mezzi tecnici e il personale più idonei.

SEQUENZA DELLE LAVORAZIONI

- Studio del lavoro; - Pianificazione del cantiere; - Verifica di resistenza dell’opera e tipo di struttura; - Analisi dei punti deboli; - Problematiche di sicurezza; - Messa in opera delle protezioni; - Scelta delle macchine ed attrezzature; - Identificazione degli impianti e modo per dimetterli; - Singole fasi esecutive; - Smaltimento dei rifiuti.

ACCORGIMENTI PER LE DEMOLIZIONI Per le opere oggetto di intervento in buone condizioni si prescrive una demolizione completa, che può essere effettuata mediante il sistema a grandi massi. I lavori saranno eseguiti in modo da non compromettere la stabilità delle opere portanti procedendo con cautela e con ordine dall'alto verso il basso dando la precedenza a quelle opere che non hanno funzione di sostegno indi alle strutture secondarie ed infine alle strutture principali. L'impresa esecutrice dei lavori dovrà procedere alle demolizione allo stesso livello per tutta l'estensione in modo da evitare che gli operai lavorino su piani diversi e che possano essere colpiti da materiale caduto accidentalmente dall'alto. Il preposto all'assistenza dei lavori, da parte dell'impresa esecutrice, deve costantemente coordinare tutte le operazioni al fine di monitorare in qualsiasi momento l'incolumità degli addetti.

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L'impresa deve costantemente bagnare le macerie e le parti da demolire con acqua, naturalmente senza esagerare, al fine di impedire il sollevamento di polveri. DEMOLIZIONE DELLE STRUTTURE Nello sviluppo delle demolizioni va evitato di lasciare distanze eccessive tra i collegamenti orizzontali delle strutture verticali. La demolizione a mezzo di spinta deve essere eseguita in modo regolare e su elementi che sono opportunamente isolati dal resto del fabbricato in demolizione, in modo da non determinare crolli imprevisti del fabbricato. Per questa operazione l'impresa esecutrice deve adottare idonee misure di sicurezza, quali la trazione effettuata da una distanza non inferiore ad una volta e mezzo l'altezza della struttura da demolire e l'allontanamento delle persone dalla zona interessata. In ogni caso, si dovrebbe evitare il più possibile che il terreno venga scosso eccessivamente, in seguito alla caduta delle strutture, attutendola su del materiale di risulta. Come precauzione si prescrive agli addetti di non sostare nelle vicinanze dell'opera per una decina di minuti dal momento del rovesciamento. Per quanto riguarda i lavoratori, possono stare sui muri fino a che l'altezza di possibile caduta non arrivi a 2 m.; il muro deve essere abbastanza largo e stabile. Per altezze fino a circa 5 m. è ancora possibile stazionare sopra il muro, ma facendo uso di cinture di sicurezza, naturalmente trovando punti di ancoraggio sicuri e che consentano un'altezza di caduta limitata dalla cintura di 1,5 m. senza urto contro la struttura. Eventualmente si prescrive di utilizzare un cesto autosollevante, in questi casi ci deve essere una perfetta intesa tra chi si trova sulla piattaforma e chi manovra le altre macchine.

Misure di prevenzione Prescrizioni di sicurezza e sorveglianza delle strutture

Alla sospensione dei lavori, non devono rimanere parti pericolanti. Nel caso di impossibilità di rimuoverle, bisogna segnalarle con mezzi efficaci e vistosi e interdire ulteriormente la zona di possibile caduta. Le condizioni di stabilità dell'opera in demolizione vanno continuamente seguite per intervenire prontamente, se necessario, ad interrompere le lavorazioni e permettere agli operatori di mettersi in condizioni di sicurezza. La sorveglianza, nel caso di edifici contigui, sarà estesa ai corpi adiacenti a quello di demolizione, in quanto in questi si possono verificare lesioni a causa delle vibrazioni prodotte.

Demolizioni globali

Per i fabbricati o le strutture oggetto di intervento in pessime condizioni si prescrive una demolizione completa, effettuata mediante escavatore dotato di pinze idrauliche. L'escavatore effettua il lavoro stazionando, sia che la demolizione interessi fabbricati o strutture in c.a, da una posizione sopraelevata rispetto il piano di caduta delle macerie. In modo tale che si garantisca l’escavatore contro l’eventuale rotolamento delle macerie verso il mezzo stesso. In caso di fabbricati l’escavatore, dopo una prima fase, stazionerà sopra le macerie stesse del fabbricato e demolendo progressivamente dal fronte del fabbricato fino sul retro. L'escavatore, si potrà avvicinare ai muri da demolire, solo quando la sua distanza sarà maggiore dell'altezza della struttura (per questo motivo è necessario un escavatore con braccio idraulico particolarmente lungo in funzione all'altezza del fabbricato da demolire). L'impresa deve porre particolare cura anche alla stabilità delle superfici di appoggio dei cingoli o comunque delle superfici di supporto delle macchine

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di lavoro. Nel caso di terreno con portanza non adeguata, le pressioni specifiche delle macchine possono richiedere cingoli più larghi o cautele nel disporsi su determinate aree. Per le precauzioni di sicurezza in cantiere c'è anche quella relativa alla scelta dell'adeguata tenaglia idraulica, secondo i materiali presenti e la potenza dell'escavatore. La cabina dell'escavatore dev’essere a protezione contro la caduta di materiale di demolizione dell'alto verso la macchina e contro il rovesciamento della stessa. La cabina sarà chiusa, protetta, insonorizzata del tipo ROPS e FOPS secondo ISO 3471/86 e 3449/84. Nel caso di demolizioni di fabbricati o complessi particolarmente grandi ed estesi, i lavori saranno controllati mediante una piattaforma aerea che permetterà di vedere dall'alto la zona delle operazioni e dare quindi le opportune istruzioni via radio agli operatori delle macchine operatrici impiegate, in modo da evitare incomprensioni, interferenze ed un ottimale procedere del lavoro con mantenimento della caduta dei materiali sempre nella giusta direzione prevista. Molta attenzione dovrà essere posta nella movimentazione delle travi, nella distanza di sicurezza da tenere per evitare il contatto con elementi di travi metalliche lanciati dall'azione delle tenaglie. In cantiere verranno separati i materiali di demolizione in riferimento alla loro natura e gli autocarri a demolizioni ultimate e/o ad intervalli regolari, provvederanno poi a trasportare il materiale di risulta nelle apposite discariche autorizzate.

Procedure operative per l’intervento di rimozione di materiali potenzialmente pericolosi e pericolosi

Introduzione

Durante l’esecuzione degli interventi di demolizione dei fabbricati o dei manufatti esistenti interferenti con i lavori di realizzazione e costruzione dell’autostrada, le ditte esecutrici dei lavori possono incontrare e quindi confrontarsi con materiali contenenti fibre pericolose che dai sopralluoghi preliminari e dalle informazioni raccolte in fase preliminare e di progettazione non erano stati rilevati.

È comunque bene saper riconoscere da parte degli operatori addetti, la potenziale pericolosità di alcuni materiali.

È importante saperli riconoscere e sapere come comportarsi in caso sia necessario intervenire su di essi.

Ci riferiamo in particolare all’amianto o ai materiali contenenti amianto, nonché a materiali isolanti potenzialmente pericolosi come “lana di vetro” e “lana di roccia” o prodotti similari.

Amianto - pericolosità dell'amianto per la salute umana

È nota la pericolosità per la salute delle fibre di amianto, le quali possono essere facilmente inalate (il suo potere cancerogeno è molto elevato).

L’amianto può causare malattie molto gravi quali l’asbestosi, il tumore polmonare e il mesotelioma (della pleura o del peritoneo).

L’asbestosi è una malattia professionale causata dall’accumulo di fibre nei polmoni e dalla conseguente reazione dell’organismo nei loro confronti. Si ha la produzione di abbondante tessuto fibroso ed alterazioni gravi della struttura alveolare e della funzione polmonare, alterazioni di tipo permanente,

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irreversibili, che tendono (al pari della silicosi) ad aggravarsi anche al cessare dell’esposizione. Le altre due malattie associate all’esposizione alle fibre di amianto sono di tipo neoplastico.

In particolare il mesotelioma è un tumore molto raro nella popolazione non esposta all’amianto e, per questo motivo, questa malattia è stata riconosciuta come malattia professionale. I mesoteliomi hanno un lungo tempo di latenza che può arrivare anche a 30÷40 anni (il tempo di latenza è il tempo che intercorre tra la prima esposizione e l’insorgenza della malattia o la sua diagnosi). Questo tipo di tumore evidenzia, pertanto, esposizioni avvenute nel passato. Per questo motivo molti medici del lavoro ritengono che nel prossimo futuro si osserverà un incremento dei casi di mesotelioma maligno in Italia.

È stato dimostrato il rischio per i famigliari dei lavoratori esposti dovuto agli indumenti lavorativi contaminati (come per i famigliari dei lavoratori della fabbrica di Eternit di Casale Monferrato). Casi di mesotelioma evidenziano, quindi, esposizioni pregresse e per questo motivo la popolazione più giovane (come i bambini) deve essere particolarmente tutelata.

Per l’amianto, e le sostanze cancerogene in generale, non è possibile individuare una dose minima al di sotto della quale non vi sia rischio per la salute. In ogni caso il rischio aumenta statisticamente con la dose di fibre inalate (dove per dose s’intende il prodotto tra l’intensità e il tempo di esposizione).

La formazione e lo sviluppo della neoplasia sono, infatti, il risultato di un processo multifattoriale che passa attraverso fasi successive e sul quale intervengono fattori relativi sia all'individuo (corredo genetico, stato delle difese immunitarie, età, abitudini di vita, ecc.), che all'ambiente.

Nell'ambiente l'uomo può venire a contatto con numerosi fattori che, direttamente o indirettamente, singolarmente o per effetto combinato, possono indurre la trasformazione neoplastica della cellula. Lo IARC (International Agency for Research on Cancer) ha classificato tutti i tipi di amianto come sostanze cancerogene per l’uomo.

La pericolosità delle fibre di amianto è da mettere in relazione a:

1) Le dimensioni delle fibre

Le fibre biologicamente più importanti (maggiormente patogene) sono quelle “respirabili”, cioè le fibre lunghe e sottili (ipotesi di Stanton, basata solo su aspetti puramente fisico-meccanici). Le “fibre regolamentate” o “respirabili” sono le fibre che hanno :

- lunghezza > 5 µm

- diametro < 3 µm

- lunghezza/diametro ("aspect ratio") > 3 (dove 1 µm = un millesimo di millimetro).

2) Le caratteristiche superficiali, ed in particolare la composizione chimica e mineralogica.

3) La biopersistenza, cioè la durabilità in vivo.

Per quanto concerne l’ingestione delle fibre secondo l’Organizzazione Mondiale della Sanità (WHO) “gli studi epidemiologici sulle popolazioni le cui sorgenti di approvvigionamento d’acqua contengono forti tenori di amianto non mostrano alcuna prova seria che l’amianto ingerito sia cancerogeno”(Guidelines for Drinking Water Quality. World Health Organization Report, 1993). L’ingestione delle fibre può avvenire attraverso l’acqua contaminata naturalmente (rocce contenenti amianto) o antropicamente (ad esempio quando l’acqua potabile scorre attraverso condutture in Eternit

Tra i materiali o prodotti contenenti fibre di amianto, possiamo citare:

• Prodotti ignifughi di isolamento termico (materassini, pannelli,ecc)

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• Impasti misto gesso per coibentazione tubi ed impianti

• Intonaci miscelati con fibre

• Piastrelle con miscele di fibre

• Pannelli isolanti per soffitti;

• Pannelli di copertura tipo “Eternit”

• Tubazioni per scarichi fognari, canne fumarie, tubazioni acqua con materiale in fibrocemento

• Particolari elementi di usura (freni, ferodi, pezzi industriali)

La si può trovare inoltre negli ascensori, nelle macchine da trasporto (comprese le navi, gli aerei, i treni, i carri armati ed altri veicoli fuoristrada) o nelle cinghie di trasmissione e cinghie di trasporto di vari motori.

Lana di vetro e lana di roccia

La lana di vetro è un materiale costituito da ammassi fibrosi, simili ad ovatta, ottenuti per azione di violenti getti d'aria su colate di vetro o di materiale roccioso fuso (“lana di vetro” o "lana di roccia"). Le fibre che la costituiscono sono piuttosto grossolane ed hanno lunghezza e diametro variabili a seconda delle tecniche di produzione utilizzate.

La semplicità del processo di realizzazione, il basso costo delle materie prime e le particolari proprietà di cui è dotata (bassa conduttività termica, capacità di catturare l'aria negli interstizi tra fibra e fibra) fanno della lana di vetro un materiale molto usato come isolante termico o termo-acustico in edilizia, nell’impiantistica in genere ed in altre applicazioni industriali.

Tuttavia, soprattutto dopo la messa al bando nel 1993 dell'amianto (o asbesto), di cui è stata scientificamente provata la cancerogenicità, la lana di vetro ha attirato, oltre che quello dei costruttori edilizi, anche l'interesse di molti gruppi di ricercatori, che hanno condotto studi, abbastanza approfonditi ma ancora molto dibattuti, volti ad accertarne i possibili effetti patogeni sulla popolazione e soprattutto sugli operai che la producono.

La ricerca utilizzabile come punto di riferimento è stata quella condotta dalla IARC (Agenzia internazionale per la ricerca sul cancro) i cui risultati sono stati pubblicati nel 2001.

Come si legge nel riassunto, la proprietà chiave che consente di discriminare la pericolosità di una fibra minerale è la biopersistenza, cioè la capacità di rimanere per lungo tempo nel corpo umano e quindi potenzialmente provocare danni. Questo studio classifica le lane minerali più comuni, cioè la lana di vetro e di roccia, nel gruppo 3, cioè le sostanze "non classificabili come carcinogeniche per gli esseri umani". Rimangono nel gruppo 2B (possibili carcinogeniche) alcune lane speciali, utilizzate industrialmente negli ambienti ad alta temperatura.

La Direttiva della Commissione Europea 97/69/CE del 5 dicembre 1997 introduce espressamente per le Lane Minerali la "nota Q". Essa stabilisce la non applicabilità di alcuna classificazione pericolosità se è provato (attraverso documento di laboratorio internazionale accreditato indipendente) che la sostanza in questione rispetta almeno una delle quattro condizioni previste dalla legge stessa.

Il riferimento principale, in questo caso, analizza il tempo di dimezzamento ponderato (biopersistenza) all'interno del corpo umano che deve essere inferiore a 40 giorni. Questa Direttiva Europea è stata recepita dallo Stato Italiano con D.M. del 1/8/1998 e seguito dalla Circolare Interpretativa n. 4 del 15/3/2000 del Ministero della Sanità (che ha voluto chiarire alcuni dubbi interpretativi). Per questo motivo, sulle schede di sicurezza dei produttori di lane minerali appare (obbligo di legge) il rispetto ai canoni previsti dalla "nota Q".

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Il D.M. 13/3/2003 del Ministero dell'Ambiente pubblicato sulla G.U. n. 67 del 21/3/03 prevede che tutte le lane minerali, vanno smaltite nelle discariche di prodotti non pericolosi (codice di classificazione europea 170604)

INDAGINE ED IDENTIFICAZIONE MATERIALE CONTENENTE AM IANTO I materiali contenenti amianto possono essere di diverse tipologie

Lastre piane od ondulate Amianto contenuto in lastre di Fibrocemento. Comunemente chiamato “Eternit”. Si tratta di materiale a matrice compatta la cui degenerazione dipende dallo stato manutentivo delle lastre. Evitare il contatto. Evitare di tagliare, forare spezare le lastre.

Serbatoi in lastra di fibroamianto. Il materiale è facilmente riconoscibile essendo tipoligicamente simile alle lastre in “Eternit”

Canne fumarie Il materiale è facilmente riconoscibile essendo tipoligicamente simile alle lastre in “Eternit”

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Scarici e condotte in genere. Il materiale è facilmente riconoscibile essendo tipoligicamente simile alle lastre in “Eternit”

Intonaci e malte Il materiale puo essere contenuto in materiali come ad esempio intonaci o malte isolanti. Spesso il materiale veniva spruzzato. E’ necessario accertarsi della natura degli intonaci prima di procedere alla demolizione degli stessi.

Condotte coibentate. Il materiale, spesso contenuto con impasto di gesso o similare, veniva impiegato per l’isolamento di tubazioni, cannefumarie, impianti e macchinari di produzione calore. Il materiale è facilmente friabile soprattutto con azione meccanica. Evitare di comprimere, tagliare, schiacciare, perforrare il materiale.

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Tubazioni Il materiale potrebbe essere anche contenuto all’interno di involucri protettivi quali calotte in plastica, in lamiera o semplicemente trattate con materiale quale gesso, cemento resine,ecc.

Pavimenti in vinil-Amianto Si tratta di un materiale a matrice molto compatta. Evitare di comprimere, tagliare, schiacciare, perforrare, demolire, staccare il materiale.

Pannelli di controsoffitto. Anche in questo caso il materiale è inglobato in fibra in un supporto più o meno compatto. Non è consentito rimuovere le lastre, benché singole. Evitare di movimentare, rimuovere, comprimere, tagliare, schiacciare, perforrare il materiale.

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Misure di Sicurezza per la Rimozione

• L’indagine va effettuata con persona che conosca bene i luoghi di lavoro

• L’indagine non prevede interventi di demolizione o di sondaggio ma si limita ad analisi visiva del possibile contenuto di materiale contenente amianto

• Durante il sopralluogo evitare di toccare, manipolare, rompere i materiali indagati.

• Riscontrando la presenza di materiale sospetto: fotografare il materiale e valutare di procedere al monitoraggio ed all’eventuale campionamento. Rimanere in attesa di procedure specifiche. Isolare la zona ed indicare con un cartello il divieto di operare sulle parti soggette ad indagini ovvero dare istruzioni al personale presente in cantiere sul pericolo e sulle misure di sicurezza contenute nella presente procedura.

• Accertata l’assenza di amianto procedere nelle attività di demolizione o rimozione degli elementi indossando comunque una maschera antipolvere, occhiali protettivi, guanti in gomma ed indumenti facilmente lavabili o, se l’attività è particolarmente polverosa, indumenti monouso.

Utilizzo delle Cinture di Sicurezza durante interventi di bonifica delle coperture in cemento-amianto

Premessa di seguito si riportano alcune considerazioni relative alla scelata delle migliori tecniche di intervento in sicurezza durante le operazioni in oggetto:

Considerazioni

1) Per lavori di breve durata (pochissimi giorni), laddove non sia tecnicamente possibile il posizionamento di guardacorpo (parapetti) * e le fasi di montaggio e smontaggio del ponteggio superino per durata l’intervento di bonifica, è ammesso l’utilizzo della sola cintura di sicurezza; questo a condizione che:

a. vengano individuati i dispositivi ed i punti di ancoraggio che dovranno necessariamente rispondere ai requisiti previsti dalle norma UNI EN 795;

b. in caso di mancanza dei punti di aggancio di cui sopra, si può sopperire con una dichiarazione redatta da un professionista che individui, sulla copertura, la presenza di idonei manufatti ai quali agganciare le cinture e le modalità di aggancio delle stesse;

c. il sistema predisposto per l’aggancio degli organi di trattenuta delle cinture di sicurezza (che dovranno essere del tipo ad imbracatura) dev’essere tale da garantire che, in qualsiasi posizione di lavoro, un eventuale caduta dell’operatore non superi 1,5 metri.

2) In caso di coperture poggianti su strutture portanti costituite da travi in ferro o legno o calcestruzzo, prive di sottostante solaio, al fine della protezione contro il pericolo di precipitazione dall’alto all’interno dell’immobile non è sufficiente la realizzazione di ponteggio o parapetto perimetrale ed il posizionamento sopra la copertura di camminamenti in asse da ponte; come previsto dall’art. 148 D.Lgs 81/08 e s.m.i., è necessario anche:

• la realizzazione di sottopalchi o il posizionamento sotto la copertura stessa di reti di sicurezza, che devono essere collocate il più vicino possibile alla coperture;

• oppure l’uso delle cinture di sicurezza, con le modalità individuate nelle lettere a., b. e c. di cui sopra.

N.B.: * L’impiego dei guardacorpo è ammesso solo a condizione che detti presidi:

• siano fissati a “parti stabili” dell’edificio e vengano rispettate le indicazioni fornite dal

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costruttore. • la messa in opera venga effettuata nel rispetto delle norme di sicurezza (utilizzando ad esempio

idonee cinture di sicurezza o piattaforme di lavoro).

INDAGINE ED IDENTIFICAZIONE MATERIALI PERICOLOSI - lane di Vetro e/o Roccia

La lana di vetro o lana di roccia nuova, generalmente non crea rischi in materia di sicurezza se impiegata secondo le istruzioni rilasciate dal produttore. L’usura, l’esposizione al calore, l’azione meccanica, possono provocare una degenerazione del materiale andando a danneggiare la struttura fisica dei componenti e introducendo il rischio di esposizione a fibre minerali pericolose per i lavoratori addetti alla rimozione - demolizione.

Il materiale in genere veniva impiegato in materassi composti da un foglio di carta (a valte catramata) posati su supporto o ancorati a soffitto con chiodature o massellature.

Nelle tubazioni i materassi in lana di vetro o lana di roccia o fibra minerale venivano avvolti lungo il tubo, generalmente ancorati con fil di ferro e successivamente rivestiti con materiale protettivo (gesso o rivestimenti in plastica o in alluminio)

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MISURE DI SICUREZZA

• L’indagine va effettuata con persona che conosca bene i luoghi di lavoro

• L’indagine non prevede interventi di demolizione o di sondaggio ma si limita ad analisi visiva del possibile contenuto di materiale potenzialmente pericolosi

• Durante il sopralluogo evitare di toccare, manipolare, rompere i materiali indagati.

• fotografare il materiale e valutare di procedere al monitoraggio ed all’eventuale campionamento. Rimanere in attesa di procedure specifiche. Isolare la zona ed indicare con un cartello il divieto di operare sulle parti soggette ad indagini ovvero dare istruzioni al personale presente in cantiere sul pericolo e sulle misure di sicurezza contenute nella presente procedura..

• La tipologia di materiale va accertata con campionamento ed indagini di laboratorio da parte di ditta abilitata.

• Accertata l’assenza di fibre pericolose procedere nelle attività di demolizione o rimozione degli elementi indossando comunque una maschera antipolvere, occhiali protettivi, guanti in gomma ed indumenti facilmente lavabili o, se l’attività è particolarmente polverosa, indumenti monouso.

• Accertata la presenza di materiale pericoloso la bonifica verrà effettuata da parte di personale specializzato appositamente incaricato.