Opere Complete. Scritti 1938-1941

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Walter Benjamin Opere complete

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    Walter Benjamin

    Opere complete

    Einaudi

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    Non si faceva illusioni, Walter Benjamin, su quale sarebbe stato il destino dellEuropa alla fine degli anni Trenta. E sapeva che per lui e per i suoi compagni di esilio

    lesistenza sarebbe diventata ancora pi difficile allorch il conflitto - giudicato ormai

    inevitabile dopo lannessione tedesca dellAustria e di gran parte della Cecoslovacchia

    - avrebbe coinvolto la Francia, il paese che da molti anni lo ospitava. Si aggiunga che

    anche dallUnione Sovietica, in cui molti intelettuali avevano riposto le proprie speranze, giungevano segnali inequivocabili, ultimo fra i quali il patto Hitler-Stalinnellestate del 1939.

    In questa situazione, ulteriormente aggravata dai costanti problemi di mera sussi

    stenza, Benjamin riusc tuttavia a tornare su Kafka, uno dei suoi autori prediletti, aredigere un nuova stesura diInfanzia berlinese intorno al millenovecento,e soprattut

    to ad affrontare quel libro su Baudelaire che, se fosse stato portato a termine, sarebbe senza dubbio diventato una delle sue opere pi significative. Del vastissimo

    materiale accumulato su questo tema, il presente volume propone per la prima volta in italiano il saggioLa Parigi del secondo Impero in Baudelaire,la rielaborazione delmedesimo testo {Su alcuni motivi in Baudelaire),ledizione integrale diParco centra

    le, leNote sui Quadri parigini di Baudelairenonch una serie di frammenti anchessi

    inediti in Italia. Espressione definitiva dellatteggiamento estremo del filosofo berlinese sono infine le celebri tesi Sul concetto di storia, redatte nella primavera del

    1940. Poco prima dellingresso della Wehrmachta Parigi il 14 giugno, Benjamin lasci la citt, approdando dopo diverse tappe a Port Bou, nei Pirenei. Da qui inten

    deva attraversare la frontiera e raggiungere la Spagna. Venne tuttavia respinto dalle guardie di frontiera spagnole, e temendo di essere riconsegnato ai tedeschi si tolse la vita nella notte tra il 25 e il 26 settembre.

    Hermann Schweppenhauser professore emerito di Filosofia alluniversit di Lneberg.

    Accanto a una vasta attivit di pubblicista, curatore, con Rolf Tiedemann, delle

    dizione tedesca delle opere complete di Walter Benjamin.

    Rolf Tiedemann ha diretto per molti anni il Theodor W. Adorno Archiv di Fran

    coforte sul Meno. Autore di numerosi saggi, ha curato l'opera omniatanto di Adorno quanto dello stesso Benjamin.

    In sopracoperta; Una fotografia di Gisle Freund /

    Grazia Neri.

    95,00

    ISBN 88-06-18216-1

    9 7 8 8 8 0 6 1 8 ? 1 6 8

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    opere complete di 'Walter Benjamina cura di Rolf Tiedemann e Hermann Schweppenhuser

    Edizione italiana a ciora di Enrico Ganni

    Volume VII

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    Opere complete di Walter Benjamin

    I( 1 9 0 6 - 1 9 2 2 )

    II( 1 9 2 3 - 1 9 2 7 )

    III

    ( 1 9 2 8 - 1 9 2 9 )

    IV( 1 9 3 0 - 1 9 3 1 )

    V( I 9 3 2 - I 9 3 3 )

    VI( I 9 3 4 - I 9 3 7 )

    VII( 1 9 3 8 - 1 9 4 0 )

    VIIIFrammenti

    IXI passages di Parigi

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    Walter Benjamin

    S c r i t t i 1 9 3 8 - 1 9 4 0

    A cura di Rolf Tiedemann

    Edizione italiana a cura di Enrico Gannicon la collaborazione di Hellmut Riediger

    Giulio Einaudi editore

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    Titolo originale Gesammelte Schriften

    1972-1989 Suhrkamp Verlag, Frankfurt am Main

    2006 Giulio Einaudi editore s.p.a., Torino

    Traduzioni-.Francesca Boarini 93-100, 416-30, 438-39; Gianfranco Bonola e Michele Ranchetti483-317; Margherita Botto 5-8, 77-80, 254-63, 465-66, 479-82; Cinzia Cerrato 242-45; EnricoFilippini 270-97, 300-31,332-58; Enrico Ganni 17-61,101-78,518-20; Ugo Marcili 230-31, 240-241, 376-77, 467; Ginevra Quadrio-Curzio vn-xx, 298-99, 332-42, 323-74; Anna Maria Marietti 9-16, 62-76, 81-84, 89-92, 234-39, 249-53, 264-69, 468-69, 473-73; Giulio Schiavoni 83-88,210-33. 343'3*> 35975>431-37 . 44-64, 476-78; Renato Solmi 378-413; Renato Solmi ed Enrico Ganni 179-209.

    Redazione: Rossetto Editing, Moncalieri (TO)

    www.einaudi.it

    ISBN 88-06-18216-1

    http://www.einaudi.it/http://www.einaudi.it/
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    Indice

    p. vn Prefazione

    XI Cronologia delk vita di Walter Benjamin(gennaio 1938 - settembre 1940)

    Scritti 1938-1940

    1 9 3 8

    5 Dipinti cinesi alla Bibliothque Nationale

    9 Un istituto tedesco di libera ricerca17 Infanzia berlinese intorno al millenovecento.[Ultima redazione (1938)]

    60 [Appendice aInfanzia berlinese intorno al millenovecent\

    62 Una cronaca dei disoccupati tedeschi

    70 Anni di crisi del primo romanticismo

    73 Albert Bguin, L 'anima romantica e il sogno.Saggio sul romanticismo tedesco e la poesia francese

    76 Curriculum vitae [V]

    81 Max Brod, Franz Kafka. Una biografia. (Ricordi e documenti)

    85 [Appendice a Max Brod, Vranz Kafka. Una biografia]

    89 II paese in cui non si pu nominare il proletariato

    93 Appunti di diario

    lo i La Parigi del Secondo Impero in Baudelaire

    179 Parco centrale210 [Appendice aLa Parigi del Secondo Impero in Baudelaire]

    234 Roger Caillois,L aridit

    238 Romanzo di ebrei tedeschi

    240 Louise Weiss, Souvenirs d une enfance rpuhlicaine

    242 RoUand de Renville, L exprience potique

    244 Lon Robin,La morale antique

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    VI Indice

    1 9 3 9

    . 249 Richard Hnigswald, Filosofia e linguaggio

    254 Louis Dimier,De lesprit la parole. Leur bruille et leur accord257 Dolf Sternberger, Panorama o vedute del xrxsecolo

    264 Encyclope'die Francaise,voli. XVI e XVII:Arts et littratures dans la societ contemporaine

    270 Commenti a poesie di Brecht298 SuUInstitut fiir Sozialforschung

    300 Lopera darte nellepoca della sua riproducibilit tecnica[seconda stesura]

    332 [Appendice aL opera darte nellepoca della sua riproducibilit tecnic\343 Note sui Quadri di Parigidi Baudelaire

    352 Che cos il teatro epico? [seconda stesura]

    359 Tedeschi dellottantanove376 [Appendice a Tedeschi dellottantanove]378 Su alcuni motivi in Baudelaire

    416 [Appendice a Su alcuni motivi in Baudelaire]440 1 regressi della poesia.Di Cari Gustav Jochmann465 Sogno delli i - i2 ottobre 1939

    467 Appunto su Brecht

    468 Jean Rostand, Ereditariet e razzismo

    1 9 4 0

    473 Henri-Irne Marrou, Saint Augustin et la fin de la culture antique

    476 [Su Scheerbart]479 Una lettera di Walter Benjamin suLo sguardodi Georges Salles

    483 Sul concetto di storia494 [Appendice a Sul concetto di storia]

    518 Curriculum vitae dott. Walter Benjamin

    521 Note

    575 Indice dei nomi

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    Prefazione

    Per i suoi xiltimi anni di vita, Benjamin stesso ha coniato l immagine delluomo che insediatosi comodamente nelle fauci di un

    coccodrillo le mantiene aperte per mezzo di controvenature.Emigrato a Parigi, non si faceva ormai nessuna illusione sullimminenza di una guerra che lo avrebbe letteralmente collocato frai due fronti. La Francia era per forza di cose destinata a diventare un campo di battaglia dal quale Benjamin, espropriato ed esiliato dai tedeschi, difficilmente avrebbe potuto fuggire. A questoveniva per ad aggiungersi la crescente mancanza di una patria spi

    rituale: il carattere inoppugnabilmente totalitario della situazionenellUnione Sovietica di Stalin aveva privato il comunista della suaidentit di intellettuale rivoluzionario. Nel dicembre del 1937 Benjamin si imbatt nellopera di BlanquiL Etemitpar les astres,la cui visione infernale del mondo considerava affine alla sua:nella forma di una visione naturale, [essa era] il complemento diun ordinamento sociale dal quale [Blanqui] alla fine dei suoi giorni, [...] doveva considerarsi vinto [cfr. L, 331-32]. Fra il 1938 e il 1940, su come andava il mondo Benjamin la pensava pi o meno allo stesso modo.

    Le speranze che lui e i suoi amici avevano per lungo tempo riposto nellUnione Sovietica erano state annientate al pi tardi coni processi di Mosca (il terzo si concluse nel marzo del 1938 con lesecuzione di Bucharin); il patto tra Hitler e Stalin nellagosto del1939 non fu che una sorta di sigillo apposto sotto queste condan

    ne. Dopo l annessione dellAustria al Reich tedesco nel marzodel 1938, nellautunno dello stesso anno le potenze occidentali riunite alla conferenza di Monaco permisero che Hitler occupasse anche gran parte della Cecoslovacchia. In novembre in Germania ebbe luogo il grande pogrom in seguito al quale gli ebrei perdetteroi loro ultimi diritti. La costituzione forzata di un Protettorato delReich di Boemia e Moravia e lentrata delle truppe tedesche nel

    resto della Cecoslovacchia costrinsero Francia e Gran Bretagna a

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    mettere fine alla loro politica dellappeasement.Lattacco tedescoalla Polonia il i settembre del 1939 port, due giorni dopo, alladichiarazione di guerra da parte di Francia e Gran Bretagna: eracominciata la seconda guerra mondiale.

    Benjamin, che nonostante la profonda inquietudine per gli avvenimenti politici - di cui si hanno molteplici testimonianze nell epistolario - a quanto pare prosegui tranquillamente il suo lavoro di scrittore, nel gennaio del 1938 era riuscito a installarsi nellasua prima vera casa dallinizio dellesilio. Aveva ripreso Infanzia

    berlinese intorno a l millenovecentoredigendone ima ulteriore stesura, era tornato nuovamente su Kafka con significative riflessioni inedite; la sua preoccupazione principale riguardava tuttavia illibro su Baudelaire, estratto daiPassagese destinato a configurarsi come modello in miniatura degli stessi; nel settembre del 1938port a termine, gi in una sorta di gara con la guerra,La Pari

    gi del Secondo Impero in Baudelaire,e nel luglio del 1939 la rielaborazione dello stesso testo sulla base dei rilievi mossi da Adornocon il titolo Su alcuni motivi in Baudelaire.

    Mentre im numero crescente di Stati entrava in guerra contro i

    tedeschi, la Germania in settembre occupava la Polonia, che Hitler e Stdin si sarebbero poi divisi. Sul fronte occidentale, invece,la guerra non procedette in modo significativo fino alla primaveradel 1940. Dallottobre del 1939 in Germania prese il via, sotto il nome di eutanasia, leliminazione sistematica di malati; i campidi concentramento furono definitivamente trasformati in fabbriche destinate allarmientamento di esseri umani. Allaggressione

    contro Norvegia e Danimarca nellaprile del 1940 fece seguito quella contro Olanda, Belgio e Francia; Parigi fu occupata il 14 giugno.Benjamin, che aveva 47 anni ed era malato di cuore, in quanto

    immigrato tedesco fu internato immediatamente dopo lo scoppiodella guerra, inizialmente per circa 12 giorni fuori Parigi, poi inun campo di Nevers, sul corso settentrionale della Loira. Tornatoa Parigi, riprese ancora una volta a lavorare al libro suiPassages,enella primavera del 1940 scrisse le tesi Sul concetto d i storia,in cui documentato il risveglio da quellautoinganno della sinistra cheBenjamin aveva condiviso con molti intellettuali della sua generazione. Appena prima dellingresso dei tedeschi a Parigi, Benjaminlasci la citt e in treno si diresse a Lourdes, nella zona ancora libera della Francia, dove rimase fino alla fine di agosto. Dopo avere ottenuto un visto per gli Stati Uniti grazie agli sforzi di Horkheimer si diresse a Marsiglia: non avendo un visto francese per le

    spatrio era costretto a passare illegalmente la frontiera con la

    vm Scritti

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    Spagna. Quando gli spagnoli gli prospettarono di rimandarlo in Francia, Benjamin si tolse la vita nella notte fra il 25 e il 26 settembre nella cittadina di confine di Port-Bou. La sua tomba nonesiste pi. La sostituisce una scultura paesaggistica dellartista

    israeliano Dani Karavan. Lamico Brecht gli scrisse lepitaffio:Per il suicidio del profugo W. B .

    Ho saputo che h a i^ a to la mano contro te stessoprevenendo il macellaio.Esule da otto anni, osservando lascesa del nemico,spinto alla fine a uninvalicabile frontierahai valicato, dicono, una frontiera valicabile.

    Imperi crollano. I capibandaincedono in veste di uomini di stato. I popolinon si vedono pid sotto le armature.

    Cosi il futuro nelle tenebre, e le forze del benesono deboli. Tutto questo hai vedutoquando hai distrutto il torturabUe corpo.

    Prefazione rx

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    Cronologia della vita di Walter Benjamin(gennaio 1938 - settembre 1940)

    1938

    Alla fine di dicembre del 1937 - probabilmente appena dopo Natale - Benjamin a San Remo, dove trova figlio Stefan e vede per lultima volta gli Ador

    no. Poco prima di morire, Adorno ha rievocato quellincontro: Lultima serache passam|no con Benjamin, nel gennaio del 1938 sul molo di San Remo, miamoglie e io, gi allora convinti dellimminenza della guerra e dellinevitabile catastrofe cui andava incontro la Francia, consigliammo insistentemente a Benjamin di tentare di emigrare al pid presto in America; tu tto il resto si sarebbe poideciso l. Benjamin rifiut, e disse testualmente: In Europa ci sono posizionida difendere .I colloqui tra gli amici sono dedicati al saggio su Wagfierdi Adorno e alBaudelairedi Benjamin, di cui lautore ritiene che sar influenzato in maniera decisiva dalla scoperta della Etemit par ks astres,una speculazione cosmo

    logica di Auguste Blanqui improntata a un profondo pessimismo; in effetti, soprattutto nel secondo exposdei Passagessi trovano tracce di questa lettura.L8 gennaio gli Adorno lasciano la citt ligure, mentre Benjamin rimane fino

    al 20 gennaio. Il giorno successivo entra nella sua prima vera casa da quando hadovuto abbandonare Berlino nel marzo 1933: 10 rue Dombasle, nel 15 arron-dissement.Il monolocale si trova allultimo piano. Il 7 febbraio scrive a Horkheimer: Da ieri linstallazione della mia stanza pi o meno conclusa. Si trova alsettimo piano e ha la vista libera sopra linfilata delle case. Il fatto che sia orientato a nord non un difetto, dato che lestate parigina spesso torrida; un pregio notevole la terrazza, sulla quale la sera tardi ci si pu trattenere anche inpi persone-. Comunque sia, lo spazio, quando gli scaffali vuoti ospiteranno lamia biblioteca, che si trova ora da Brecht, si presenter in modo che potr ricevere senza imbarazzo anche i locali. Uno dei suoi vicini Arthur Koestler, il cuiTestamento spagnolo- un ottimo libro - sar uno dei primi testi che Benjaminlegger nella nuova casa; i collegamenti con la Bibliothque Nationale sono eccellenti.

    In viaggio verso New York, li i febbraio passa da Parigi Scholem, che Benja

    min non vede da pi di dieci anni, dal 1927. Si ferma cinque giorni. Scholem haraccontato come laspetto esteriore di Benjamin fosse alquanto mutato. Siera appesantito, aveva qualcosa di pi trasandato nel contegno, portava baffi molto pi folti. I suoi capelli si erano notevolmente ingrigiti. RetrospettivamenteBenjamin cosi parla del loro incontro: La prevista disputa filosofica si svoltanelle debite forme. Se non mi sbaglio gli ha dato di me unimmagine che al-lincirca quella di chi si comodamente insediato nelle fauci di un coccodrilloche mantiene aperte per mezzo di controvenature. Stando a Scholem, la discussione con Benjamin ebbe luogo in unatmosfera piuttosto carica e concita

    ta, che la port in due o tre momenti a toccare punti di alta drammaticit, allor

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    ch si tratt di affrontare il personale atteggiamento di Walter, il suo rapportocon rinstitu t fiir Sozialforschung e con Brecht, nonch i processi di Mosca, chein quei mesi tenevano tutto il mondo con il fiato sospeso.

    Il i6 febbraio Adorno e la moglie si imbarcano sulla Champlaine lascianolEuropa per New York. Il 7 marzo, nella sua prima lettera dagli Stati Uniti,

    Adorno scrive a Benjamin: Se avessimo qui Lei, saremmo completamente soddisfatti, per quanto sia possibile esserlo in un mondo i cui interessi sono per unamet nelle mani della politica di Chamberlain con Hitler e per laltra nelle manidella giustizia di Stalin.

    Per la rivista Ma6 und Wert, edita da Thomas Mann, fra gennaio e marzo del 1938 Benjamin scrive il saggio Ufi istituto tedesco di libera ricerca,dedicato al lavoro dellInstitut fiir Sozialforschung; con il redattore Ferdinand Lion,deve sostenere spiacevoli discussioni a proposito della tendenza politica e della

    Ivmghezza del testo prima che questo venga pubblicato in forma fortemente ridotta. Ci nonostante, con Mafi und Wert, improntata a un certo conservatorismo culturale, si apre per lui un nuovo luogo di pubblicazione, sul quale usci-raimo sia recensioni sia brani diInfanzia berlinese.

    Nel terzo dei processi di Mosca, il 13 marzo, vengono dichiarati colpevoli egiustiziati, tra gli altri, Bucharin e Rykov. Se gi in precedenza non era politica-mente lecito farsi illusioni sulla situazione in Unione Sovietica, adesso era quasicriminale. Horkheimer, fra tutti il pi esperto di questioni politiche ed economiche, e al tempo stesso il pi sensibile dal punto di vista morale, fu verosimil

    mente il primo ad affrancarsi da ogni illusione, mentre Adorno, come molti radicali di sinistra, ancora per un certo tempo pens di poter distinguere tra Lenine Stalin. Il distacco risult senza dubbio ancora pi difficile per Benjamin che pia lungo degli altri fu propenso al compromesso e abbandon definitivamente questa menzogna solo in seguito al patto tra Hitler e Stalin. Il 9 marzo 1938 trasmette al Ministero di Giustizia la sua richiesta - sostenuta fra gli altri da AndrGide, Paul Valry e Jules Romains - di naturalizzazione in Francia.

    Il 12 marzo le truppe tedesche entrano in Austria; Arthur Seyfi-Inquart, ilcancelliere nazionalsocialista, opera lAnschlufi,e Hitler pu annimciare alla storia il ritorno della [sua] patria nel Reich tedesco; la grande maggioranza dellapopolazione austriaca vota il 10 di aprile a favore dellannessione. Stefan Benjamin, che ha fatto le scuole a Vienna, lascia la citt un istante prima che vi entrino i nazisti per raggiungere la madre a San Remo. Il fatto terribile, scrive Benjamin alla fine di marzo a Karl Thiem, nel caso dellAustria non meno che inquello della Spagna, mi sembra essere che il martirio non viene accettato in nome della propria causa, ma piuttosto in quello di una proposta di compromesso:sia esso il compromesso tra la preziosa cultura nazionale austriaca e uno scelle

    rato sistema economico e statale, oppure quello tra il pensiero rivoluzionario inSpagna, il machiavellismo del gruppo dirigente russo e il mammonismo di quello locale [...] Quanto alla sorte che si prospetta agli ebrei austriaci, di cui neppure quelli abbienti hanno la possibilit, che invece era data in Germania, di fuggire, insopportabile anche solo a pensarci.

    Il 13 aprile lincontro con Friedrich PoUock in un piccolo ristorante nei pressi di Notre Dame. Verso la met di aprile Benjamin scrive che la sua attenzione e [il suo] tempo sono dedicati quasi interamente al Baudelaire: Nonne ho scritto nemmeno una riga; ma da una settimana sto stendendo lo schema

    generale dellopera. Sempre in aprile - il 1 maggio Benjamin scrive nelle ul

    xn Scritti

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    time settimane - amplia e rielabora profondamente VInfanzia berlinese.Ma il 13maggio afferma che durante lesilio il lavoro maturato; nessuno degli ultimicinque anni passato senza che gli dedicassi almeno uno o due mesi.

    A New York ha luogo, per cos dire nel segno di Benjamin, il primo incontrodei suoi due amici pi intimi. Adorno scrive: Prima di tutto Scholem. [...] In

    qualche modo sono [...] riuscito a rompere lo speli,ed egli ha concepito Una sorta di fiducia nei miei confronti, che mi pare stia crescendo. [...] Non facile perme rendere la mia impressione personale di Scholem. Si propone un tipico casodi conflitto tra dovere e inclinazione. La mia inclinazione entra fortemente ingioco laddove egli si fa avvocato del motivo teologico della Sua, e forse posso dire anche della mia filosofia, e non Le sar sfuggito che una serie di suoi argomenticontro la rinuncia al motivo teologico (come ad esempio quello che, in verit, neiSuoi scritti non meno che nei miei, esso non risulta eliminato dal metodo) coincidono con le mie digressioni sanremesi; per poi tacere della pietra filosofale edello scandalo [ossia Brecht] in Danimarca. Ma subito entra in azione il dovere,e mi costringe ad ammettere che mi pare che la Sua metafora del foglio di cartaassorbente e la Sua intenzione di mobilitare nellanonimato la potenza dellesperienza teologica nella profanit, rispetto alle salvazioni scholemiane abbia ilvantaggio di possedere la decisiva forza probativa. Cosi mi sono attenuto alla linea generale definita tra di noi a San Remo, e cio gli ho bens concesso il momento del corpo estraneo, ma affermando la necessit che esso penetri. EScholem dal canto suo scrisse: Nel frattempo ho visto tre volte Wiesengrund e

    una volta anche Horkheimer, [...] qualche giorno fa. Horkheimer pareva annoiarsi mortalmente con me (educatamente), cosa che non potrei affermare diWiesengrund, con cui potei allacciare rapporti molto umani. Mi piace enormemente, e abbiamo trovato molte cose di cui parlare. Penso di coltivare intensamente i rapporti con lui e la moglie. Parlare con lui gradevole e stimolante, eho trovato un modo per comunicare con lui. Non ti devi stupire se pensiamo molto a te. Dopo la morte di Benjamin tra Adorno e Scholem si svilupper ima-micizia duratura.

    Benjamin legge il primo volume, ancora inedito, di Xber den Prozefi der Zivi-

    lisaton[Il processo di civilizzazione] di Norbert Elias, e ne progetta una recensione che per non scriver. Un destino simile avr anche lidea di recensire perMaB und WertlaIntroduction la philosophie de l'Histoire[Introduzione allafilosofia della storia] di Raymond Aron.

    In fuga da Barcellona arriva a Parigi Alfred Cohn, compagno di scuola diBenjamin, che egli cercher di aiutare in tutti i modi: Attualmente vive qui inuno stato di estrema indigenza. In primavera Benjamin per sei settimane []soggetto a forti attacchi di emicrania cronica.

    In una lunga lettera a Scholem del 12 giugno 1938 che avrebbe dovuto essere sottoposta alleditore Salman Schocken, Benjamin dispiega una severa criticadella biografia di Kafka di Max Brod e sviluppa la sua immagine dello scrittorepraghese in riflessioni che presentano aspetti nuovi e in parte indipendenti rispetto al saggio del 1934. Scholem aveva pregato Benjamin di prendere posizione sul libro di Brod per convincere Schocken ad affidargli lincarico per un suolibro su Kafka. Questa speranza non si realizzer. Alla fine Benjamin estrapolerdalla lettera la prima parte, dedicata esclusivamente a Brod, e la offrir come recensione a Lion per MaB und Wert, anche questa volta inutilmente. Lettera

    e recensione saranno pubblicate solo postume nel 1966 e nel 1972.

    Cronologia della vita di Walter Benjamin xm

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    Il 19 giugno, appena prima di partire per raggiungere Brecht in Danimarca,Benjamin scrive esaustivamente ad Adorno a proposito del suo Wagnere del problema della salvazione filosofica. A partire dal 22 giugno a Skosvsbostrand discussioni con Brecht sulla situazione in Unione Sovietica dopo l ucdsione di Bu-charin, su Lukcs e sulla politica culturale russa; sullo sfondo per c il lavoro al

    Baudelaire,portato avanti in condizioni di semiclausura. Siedo davanti a un massiccio tavolone in ima mansarda, alla mia sinistra la riva del mare e il silenzioso estretto Sund, che sulla sponda opposta delimitato dal bosco. Vi un relativo silenzio; il rumore dei motori delle barche che passano tanto pili gradito, in quanto ti permette di sollevare di tanto in tanto la testa dal tavolo e osservarle. Accanto c la casa di Brecht; ci sono due bambini ai quali voglio bene; la radio; lacena; laccoglienza pi cordiale e dopo cena una o due lunghe partite a scacchi. Igiornali qui arrivano con tanto ritardo che piti facile trovare coraggio di aprirli. Alla fine di agosto Benjamin deve per correggersi: A ci si aggiunge che

    devo traslocare; gli schiamazzi dei bambini rendono inutilizzabile la casa in cuiho alloggiato finora. La cambio con unaltra, abitata da un malato di mente. Feli-zitas forse si ricorda della forte idiosincrasia che da sempre ho nei confronti diquesti malati! In verit qui non esiste una soluzione abitativa decente.

    Dopo avere trascorso dieci giorni a Copenhagen per far battere a macchina ilmanoscritto delBaudelaire,il 28 settembre Benjamin spedisce a HorkheimerLaParigi del Secondo Impero in Baudelaire,il suo primo lavoro sul poeta, secondaparte del libro [allora in progetto] su Baudelaire. A proposito delle ultime duesettimane di lavoro Benjamin scrive; stata una sorta di gara con la guerra.

    Il 29 e 30 settembre del 1938 Gran Bretagna, Francia, Germania e Italia conil Patto di Monaco trovano unintesa sul destino della Cecoslovacchia, senza tuttavia consultarla. Il giorno successivo, le truppe tedesche occupano il territoriodei Sudeti, con il quale la Cecoslovacchia perde gran parte delle sue risorse economiche e circa 5 milioni di abitanti dei quali il 25 % sono Cechi e Slovacchi.In questo modo la guerra ancora una volta procrastinata.

    Prima di iniziare, il 17 ottobre, il viaggio di ritorno, Benjamin invia a Parigii libri che aveva depositato a casa di Brecht. Il 20 ottobre rientra nella capitalefrancese, dove ora frequenta pi spesso Adrienne Monnier, Pierre Missac, Gi-sle Freund, Hannah Arendt, e anche Franz Hessel, fuggito dalla Germania solo di recente. Sua sorella Dora, che abita nelle vicinanze, si ammala gravemente,Georg, il fratello tuttora in carcere in Germania. Il 9 novembre del 1938, giorno del grande pogrom in Germania (gli avvenimenti [...] che cos terribilmente pesano su di noi), partecipa a un ricevimento della rivista Cahiers du Sud,con Paul Valry, Lon-Paul Fargue e Jules Supervielle.

    Su incarico dellistituto per la Ricerca Sociale il 10 novembre 1938 Adorno

    scrive quella lettera sul primo saggio baudelairiano che in sostanza ne implica rifiuto; Sapr comprendere come la lettura del saggio, dei cui capitoli uno si intitola ilflneur,un altro addirittura la modernit, abbia prodotto in me una certa delusione? [...] Il lavoro non La rappresenta nel modo in cui proprio questolavoro deve rappresentarLa. E poich sono fermamente e irremovibilmente convinto che Le sar possibile produrre un manoscritto delBaudelairedi compiutaefficacia, vorrei pregarLa insistentemente di rinunciare alla pubblicazione dellaversione attuale e di scriverne laltra. Il colpo che la risposta infligge a Benjamin emerge chiaramente dalla sua replica del 9 dicembre 1938. Ci nonostante,

    si dice disposto a rielaborare il testo; Una verifica della struttura complessiva

    XIV Scritti

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    Cronologia della vita di Walter Benjamin xv

    sar quindi la mia prima mossa. Nel frattempo Benjamin aveva letto le bozzedel saggio adorniano Sul carattere di feticcio in musica e mila regressione dellascolto,forse senza riconoscervi appieno quella risposta alla sua teoria della ri-produzione che nelle intenzioni di Adorno esso rappresenta.

    1939

    In un opuscolo programmatico dellistituto, Benjamin ha la soddisfazionedi trovare il primo compendio bibliografico delle sue cose, ossia una bibliografia ragionata dei suoi scritti. NeUe intenzioni di Horkheimer, lopuscoloavrebbe dovuto attirare sullistituto, il cui patrimonio si era drasticamente ridotto, lattenzione delle fondazioni americane. Nel gennaio del 1939 Benjamin

    riprende la stesura delle lettere sulla letteratura, con le quali intendeva informare Horkheimer e gli amici di New York sulle pi recenti pubblicazioni francesi,e che non trano destinate alla pubblicazione. Al centro della pit recente letterac la posizione degli autori francesi riguardo alle violenze antisemite in Germania. Sempre in gennaio, ma forse addirittura prima, Benjamin scrive alcune importanti recensioni che saranno pubblicate solo postume, come quelle di Philo-sophie und Sprache[Filosofia e linguaggio] di Honigswald e di Panoramadi Stern-berger, in cui crede di riconoscere uno sfacciato tentativo di plagio ai dannidel suo lavoro. Nel contesto della revisione delBaudelaireva assumendo un pe

    so sempre maggiore la riflessione sul concetto di progresso storico.Allinizio del 1939, quando lantisemitismo comincia ad assumere un carat

    tere violento anche in Italia, la ex moglie e il figlio di Benjamin lasciano il paesee si rifugiano a Londra. Il 4 febbraio Benjamin viene privato della cittadinanzatedesca, probabilmente senza esserne informato. Tra le sue letture segnala positivamente lultimo libro di Lev estoy, Athen und Jerusalem [Atene e Gerusalemme]: Mi pare che la filosofia di Sestov sia abbastanza ammirevole ma deltutto inutile. Tanto di cappello invece di fronte al commentatore e anche il suomodo di scrivere sembra straordinario. Resta molto colpito anche dal librodi Hannah Arendt su Rahel Varnhagen. In occasione di un concerto, Benjaminrivede Soma Morgenstern, che fuggito da Vienna allultimo istante; legge ilromanzo di MorgensternDer Sohn des verlorenen Sohns[Il figlio del figjiol prodigo], che era uscito a Berlino gi nel 1935, ma poteva essere venduto soltantoa ^ ebrei.

    Alla fine di febbraio Benjamin inizia a rielaborare ilBaudelaire,inizialmentesenza entusiasmo: Di tu tti i procedimenti letterari le rielaborazioni sono quelle che mi piacciono meno. Ma una successiva lettera di Adorno del 1 febbraio

    1939 conduce Benjamin in una cella della problematica, in cui ritiene di potersi insediare: adesso pu dedicarsi nellusuale forma monografica al temadelfldneurnel contesto complessivo dei Passages.

    In una lettera del 23 febbraio, Horkheimer lo informa che in un tempo nontroppo lontano, potrebbe arrivare il giorno in cui ci troveremo costretti a farLesapere che anche con tutta la buona volont non siamo pi in grado di prolun-garLe il contratto di ricerca. Unipotesi molto inquietante, dato che dal 1934Benjamin vive quasi esclusivamente dei compensi dellInstitut fiir Sozialfor-schung. Nel marzo del 1939 scrive in francese l'expos Paris, Capitale du xix" si-

    cle:gli era stato richiesto da Horkheimer nel quadro dei suoi tentativi di trova

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    re un mecenate americano per il lavoro del collega. La minaccia di una sospensione dei pagamenti, in realt mai avvenuta, contribuisce a far s che Benjaminprenda finalmente in seria considerazione la possibilit di trasferirsi negli Usa.Sinora, scrive a un altro potenziale mecenate, non ho mostrato un eccessivointeresse per un trasferimento in America. Sarebbe bene che chi dirige listitu

    to avesse la certezza che su questo punto c stato un cambiamento giustificatodal crescente pericolo di una guerra e dallantisemitismo dilagante.

    A marzo Benjamin invia a Brecht i Commentiad alcuni suoi componimenti;il poeta tuttavia non pu o non vuole far nulla per la loro pubblicazione. Ad aprile o a maggio risale Cos' i l teatro epico?,il secondo saggio con questo titolo, che pubblicato anonimo su Mafi und Wert. Tra i lavori di una certa importanzadella primavera del 1939 si annovera una recensione dei volumi XVI e ^ I della Encyclopdie franfaiseche per non va oltre la realizzazione delle bozze dellaZ eitschrt fiir Sozialforschung.

    A maggio Benjamin prende parte agEBntretiensdi Pontigny, che si tengonoin unabbazia benedettina del xn secolo. Pu utilizzare la biblioteca che lospitePaul Desjardins rende accessibile ai partecipanti, lavora al secondo saggio su Baudelaire e tiene una confrencesul proprio lavoro; basandosi su una versione stenografata della stessa redige in seguito leNotes sur les Tabkaux parsiens de Baudelaire.

    Tornato a Parigi, lavora letteralmente giorno e notte per concludere Su alcuni motivi in Baudelaire,il cui manoscritto viene spedito il i agosto. Tra le let

    ture estive di Benjamin ci sonoLe mur[Il muro] di Sartre, le Pices sur lart[Scritti sullarte] di Valry, Gestalten und Probleme[Figure e problemi] di Eugen Gottlob Winkler e il manoscritto del Karl Marxdi Karl Korsch. Fino alla fine del mese- il 23 agosto siglato il patto di non aggressione tra Hitler e Stalin - ancoraimpegnato dalle

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    Nello Chteau de Vernuche incontra tra gli altri Hermann Kesten, Hanns-Erich Kaminski e il direttore dorchestra Hans Bruck. Qui lo raggitmge anche iltesto di un telegramma firmato da Horkheimer e Gretel Adorno a proposito delsuo secondo saggio su Baudelaire: Votre tude admirable sur Baudelaire nousest venue comme trait de lumire. Nos penses sont avec vous. Benjamin si rifugia soprattutto nel gioco degli scacchi: nella prima fase della detenzione nonriesce quasi a dedicarsi alla lettura. E probabilmente la lealt dimostratagli dagliamici non solo di New York, ma anche francesi - tra gli altri Adrienne Monnier,Sylvia Beach e Bryher [ovvero Winifred EUerman], e poi Paul Desjardins, Pierre Missac e Jean Ballard - a restituirgli la forza interiore, cos che dopo qualchetempo torna a leggere e scrivere. Partecipa ai preparativi per un giornale del campo e per la prima volta legge le Confessionsdi Rousseau.

    Il 25 novembre del 1939 Benjamin torna a Parigi, prima della maggior partedegli altri internati. Il suo rilascio avviene in base alla decisione di una commis

    sione interministeriale influenzata in maniera decisiva da Henri Hoppenot, chericopre una posizione importante al Quai dOrsay ed molto amico di Adrienne Monnier. Benjamin pu tornare alla sua abitazione parigina e riprendere il lavoro alla Bibliothque Nationale. Fino a maggio inoltrato del 1940 continua atrascrivere brani destinati ai Passages.Il 30 novembre del 1939 scrive a Horkheimer: Une chose vous proposer, ce serait une tude compare des Confessionsde Rousseau et du Journal de Gide. Horkheimer lo lascia libero di sceglierese come prossimo lavoro preferisce affrontare questa ricerca o proseguire lo studio su Baudelaire; Benjamin decide infine per ilBaudelaire,che per non far in

    tempo a riprendere.Dopo che il Pen-Club francese si era adoperato per la liberazione dal campo,

    sostenuto da Alfred Doblin e Hermann Kesten, Benjamin fa richiesta per essere ammesso nel Pen tedesco in esilio: viene ammesso il 24 gennaio 1940. Volendo raccogliere la somma necessaria per un viaggio a New York, prega StephanLackner, che si trova gi negli Usa, di cercare un acquirente per il suoAngelusNovusdi Klee; in realt E quadro stato poi trovato nel lascito di Benjamin.

    Legge le bozze del saggio di HorkheimerDie Juden und Europa[Gli ebrei elEuropa]: Depuis bien des annes, il ny en a pas eu danalyse politique quimait impression ce point. Cest le son de cloche que nous avons attendu pendant trs longtemps.

    1940

    A Benjamin viene diagnosticata una miocardite che lo costringe a fermarsi

    per strada ogni tre o quattro minuti. Alla fine di aprile la diagnosi di tachicardia e ipertrofia cardiaca, cui si aggiunge lipertensione. Poich il suo appartamento non sufficientemente riscaldato, allinizio dellanno costretto a passare a letto met della giornata. Il giorno in cui per la prima volta torna alla Bibliothque Nationale per lui una piccola festa. Allinizio di gennaio lultimofascicolo della Zeitschrift fiir SozisJforschung uscito in Europa e in lingua tedesca, accanto aifragmente iiber Wagner[Frammenti su Wagner] di Adorno e alcitatoDie Juden und Europadi Horldieimer, contiene Su alcuni motivi in Baudelairedi Benjamin nonch la sua introduzione aRuckschritte der Poesie[Regressi

    della poesia] di Cari Gustav Jochmann.

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    In modo indipendente dallistituto per la ricerca sociale, che si adopera perprocurare a Benjamin un visto turistico per gli Usa, gi dal novembre dellannoprecedente sono in corso tentativi di permettergli limmigrazione da parte delNational Refugee Service di New York; Benjamin inoltra domanda di immigrazione presso il consolato americano di Bordeaux sulla base di un affidavit pro

    curatogli dallorganizzazione citata.Probabilmente nel febbraio del 1940 Benjamin inizia la stesura di quelle tesi

    Sul concetto di storiache segnano il suo ridestarsi dallo shock del patto Hitler-Stalin (Scholem II}.Il testo propone riflessioni che lautore afferm di avere serbato in s, anzi di avere anche protetto da se stesso, per una ventina danni;il tema una critica di quel concetto di progresso che agisce nel marxismo comenellidealismo. Benjamin non pensa a una pubblicazione: spalancherebbe portee finestre a un entusiastico fraintendimento, cosa che fecero a sufficienza anchecome pubblicazione postuma. Sempre in febbraio, Benjamin riprende, ora in francese, le sue lettere sulla situazione in Francia. Lultima missiva tratta tra laltrodi L age dhomme[Et duomo] di Michel Leiris, delLautramontdi Bachelard edi Verge cantre Quinette[Vorge contro Quinette] di Jules Romains. Sullintroduzione alloJochmannsi verifica una spiacevole controversia con Werner Kraft cheaveva riscoperto e fatto conoscere a Benjamin lo scrittore ormai dimenticato.

    In vista dellemigrazione Benjamin prende lezioni di inglese, insieme a Hannah Arendt; alla fine di aprile fa un primo tentativo con un autore inglese e affronta i meravigliosi Examples ofAntithetadi Bacon. Comincia a leggereLight

    in August[Luce dagosto] di Faulkner, ma nella traduzione francese. Tra le sueletture ci sono inoltreLe Regard[Lo sguardo] di Georges Salles, che Benjaminrecensisce per Adrienne Monnier, eLa vie des formes[Vita delle forme] di Henri Focillon, come ancheHeart ofdarkness[Cuore di tenebra] di Joseph Conrad eAu Chteau dArgol[Nel castello di Argol] di Julien Gracq.

    Il IO maggio inizia loffensiva tedesca contro Olanda, Belgio e Francia, il 3giugno ha luogo il primo attacco aereo su Parigi. La citt occupata dalle truppe tedesche il 14 giugno. Alla fine di aprile viene aperto il campo di conceritra-mento di Auschwitz, di cui il 4 maggio Hss diventa comandante. La prima selezione avviene il 28 luglio, il 3 settembre ha inizio lo sterminio degli ebrei nelle camere a gas.

    del 7 maggio una lunga lettera ad Adorno che contiene un resoconto dellalettura del saggio adorniano sul carteggio tra George e Hofmannsthal; quandonel 1955 il testo sar pubblicato, lautore lo dedicher alla memoria di Benjamin.Nel maggio 1940, quando gli emigranti tedeschi a Parigi devono confluire in punti di raccolta per essere internati, Henri Hoppenot interviene in favore di Benjamin, come anche di Siegfried Kracauer, Arthur Koestler e Hanns-Erich Kamin-

    ski. Alla met di giugno, uno o due giorni prima che i tedeschi entrino a Parigi,Benjamin fugge insieme alla sorella Dora: Riusc a salire sullultimo treno chelasciava la citt (Hannah Arendt). Pu portare con s soltanto la sua mascheraantigas e il suo necssaire. Prima di partire, divide i suoi manoscritti in tre parti: i materiali considerati irrilevanti restano nella sua abitazione; la parte pi importante - il manoscritto dei Passagesnonch quelli di tutti i lavori non ancorapubblicati - vengono affidati a Georges Bataille, che li nasconde alla Biblioth-que Nationale. Non si sa dove sia stata lasciata la terza parte che quanto a dimensioni era la pi cospicua; lecito immaginare che sia rimasta a Parigi, pro

    babilmente depositata presso qualche altro conoscente.

    xvni Scritti

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    Benjamin si dirige a Lourdes, nei Pirenei, dove confluiscono molti emigrantiin fuga da quelli che un tempo furono loro compatrioti. Lourdes si trova nellaparte ancora libera della Francia e inoltre non lontana dalla frontiera spagnola, che tutti devono passare. Dora stata internata nel campo di Giura, distantesoltanto 60 chilometri in linea daria da Lourdes e potr raggiungere il fratello

    dopo il rilascio; rester con lui fino alla di lui partenza per Marsiglia, alla metdi agosto. Mentre ancora allinizio di agosto Benjamin parla della assoluta incertezza in cui si trova riguardo ai propri scritti, prima della met del mese laterza parte lo raggiunge a Lourdes; sembra che qualche conoscente si sia ancorauna volta recato nella Parigi occupata e abbia portato con s il materiale che Benjamin affider poi alla sorella. Fra le letture di queste settimane, le memorie delcardinale de Retz,Le rouge et k noir[Il rosso e il nero] di Stendhal e lultimo volume dei ThthaulUdi Roger Martin du Gard. Il passatempo pi gradevole sonogli scacchi, sebbene i compagni di gioco non siano proprio allaltezza. Nellulti

    ma settimana di luglio Benjamin scrive a Cari Jacob Burckhardt pregandolo direndergli possibile un breve soggiorno in Svizzera, dato che in Francia prevededi trovar[si] in brevissimo tempo in una situazione che deve essere definita senza scampo.

    Il 16 agosto Benjamin lascia Lourdes in treno per Marsiglia, dove incontraancora numerosi amici e conoscenti, come Siegfried Kracauer e Fritz Frankel,Arthur Koestler e Hans Sahl. Lhotel in cui abita sconosciuto, la corrispondenza arriva al fermo posta. Poich il collegamento postale diretto periodicamente interrotto o difficile, le comunicazioni con listituto a New York vengo

    no mantenute tramite Juliane Favez, che rappresenta listituto a Ginevra. Gi il3 agosto questultima ha ricevuto un telegramma in cui Benjamin viene informato che a Marsiglia lo aspetta un visto americano del massimo livello di priorit. Laffidavit di Horkheimer datato 6 agosto. A Marsiglia Benjamin riesce aprocurarsi visti di transito per la Spagna e il Portogallo, ma non un visto di uscita francese.

    Le sjour Marseille est une terrible preuve de nerfs, si legge in una delle ultime lettere. Alla fine Benjamin decide di lasciare il paese illegalmente, in

    sieme a Henni Gurland, una conoscenza occasionale, e al di lei figlio, il diciassettenne Joseph. Probabilmente il 23 settembre, un lunedi, il gruppo lascia lacitt in direzione di Perpignan e, pi in l, della frontiera spagnola. A Port-Ven-dres, ormai in vista del confine, il gruppetto scende dal treno e va a trovare Lisa Fittko, una emigrante il cui marito Benjamin ha conosciuto lanno precedente nel campo di Vernuche e incontrato nuovamente ora a Marsiglia. Il 25 settembre Lisa Fittko conduce Benjamin e i due Gurland da Banyuls attraverso iPirenei fino allultima collina prima della frontiera, da cui si intrawede gi lastrada per Port-Bou.

    Benjamin e i suoi compagni di viaggio si presentano alla stazione della polizia di frontiera per adempiere alle formalit per lentrata in Spagna. Vengono asapere che pochi giorni prima stata diramata una nuova disposizione che proibisce di lasciare entrare in Spagna persone prive di nazionalit. Il minacciatoreimpatrio dei profughi in Francia equivarrebbe a una consegna ai tedeschi. Ilgruppo trascorre la notte tra il 25 e il 26 settembre in un alberghetto, il FondaFrancia, che pi tardi si chiamer Hostal International. Benjamin muore il 26settembre 1940, attorno alle 22, in seguito allavvelenamento causato dalle pastiglie di morfina che ha ingerito la sera precedente. Per unironico gioco della

    storia, il giorno prima del suicido di Benjamin a Berlino viene presentato il film

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    Jud Sufi[SiiB lebreo] di Veit Harlan con Werner KrauB e Heinrich George, checome nessun altro vanifica la teoria dellOpen? darte nell'epoca della sua riproducibilit tecnicae la sua speranza in una funzione emancipatoria del medium film:la pellicola contribuir a far sf che la popolazione tedesca accetti la soluzione finale della questione ebraica e ne sia complice.

    E stato in varie occasioni messo in dubbio che la morte di Benjamin sia stataun suicidio. Ma si tratta di ipotesi poco credibili. Heimy Gurland comprer unatomba per cinque anni nel cimitero di Port-Bou. Qui - in un loculo, una sorta dicolombario con il numero 563 - Benjamin viene seppellito il 28 settembre del1940. Nessuno di quelli che lo hanno conosciuto prende parte alla cerimonia. Alla fine del 1945, la tomba viene riassegnata una prima volta, pi tardi trasformata in doppia sepoltura con quella sottostante. I resti di Benjamin saranno trasferiti nellossario del cimitero.

    XX Scritti

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    SCRITTI

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    Dipinti cinesi alla Bibliothque Nationale

    Nellottobre scorso stata esposta alla Bibliothque Nazionaleuna collezione di dipinti cinesi appartenente a J. P. Dubosc che

    per il suo interesse merita di essere segnalata. Il pubblico ha potuto vedere capolavori in cui ha raramente modo di imbattersi,mentre gli intenditori hanno approfittato delloccasione per individuare una ricongiunzione di valori che oggi si verifica in questambito. Va ricordata, qui, la mostra allestita a Oslo nel 1936 dal dottor O . Sirn, che aveva gi richiamato lattenzione sulla pittura cinese del xvi, xvn e xvm secolo.

    La fama dei dipinti appartenenti alle epoche che abbiamo appena citato ben consolidata in Cina e in Giappone; ma da noi,per un certo partito preso e una certa ignoranza, si caldeggiatasoprattutto la pittura cinese di epoca Sung (x, xi, xn secolo) concedendo uno sguardo anche allepoca Yuan (xn, xrv), considerataper altro il prolungamento del periodo precedente. Questa ammirazione alquanto confusa per i Sung-Yuan si trasformava subito in disprezzo al solo menzionare le dinastie Ming e Ching.

    Ora, va detto anzitutto che lautenticit di molti dipinti cosiddetti Sung o Yuan assai discutibile. Gli scritti di Arthur Waley,del dottor Sirn, hanno sufficientemente indicato quanto siano rari i quadri che possibile attribuire con certezza allepoca cosiddetta classica della pittura cinese. A quanto pare, dunque, ci estasiati soprattutto per delle copie. Ma senza entrare nel meritodella vera grandezza della pittura cinese delle epoche Sung e Yuan,

    la mostra della Bibliothque Nazionale ci ha almeno permesso dicorreggere il giudizio che era stato espresso con molta disinvoltura sui pittori cinesi delle dinastie Ming e Ching. A dire il vero,non era neppure il caso di citare uno solo di quei pittori. Non nevaleva la pena. La condanna colpiva in blocco, come decadenti, lapittura Ming, la pittura Ching.

    Georges SaUes, a cui siamo grati di averci presentato la colle

    zione Dubosc, insiste tuttavia sul perdurare dellantica maestria

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    nei pittori pi recenti. Si tratta, sostiene, di unarte la cui tecnica ormai fissata - sfaccettature mallarmeane intagliate nel vivodel vecchio verso alessandrino.

    Questa mostra ha suscitato il nostro interesse anche per un al

    tro aspetto, che si ricollega pi direttamente alla persona stessa delcollezionista. Dubosc, che ha vissuto in Cina per quasi dieci anni, diventato un eminente esperto di arte cinese grazie a una formazione estetica che invece essenzialmente occidentale. Dallasua prefazione emerge, fra le righe, quale valore abbia avuto perlui, in particolare, linsegnamento di Paul Valry. Non sorprender quindi il suo interesse per la condizione del letterato, che in Cina inscindibile da quella di pittore.

    E im fatto capitale e abbastanza strano agli occhi degli europei:il nesso che ci viene rivelato fra il pensiero di un Valry, che a proposito di Leonardo da Vinci dice che per filosofia ha la pittura, ela visione sintetica dellUniverso che caratterizza quei pittori-filo-sofi cinesi. Pittore e grande letterato, calligrafo, poeta e pittore: cosi vengono abitualmente designati i maestri della pittura. Iquadri stessi dimostrano quanto tali denominazioni siano fondate.

    Molti di questi dipinti recano legenda importanti. Senza contare quelle aggiunte in seguito da collezionisti, le pi interessantisono quelle di mano degli artisti stessi. Molteplici sono i temi diqueste calligrafie che in certo modo fanno parte del quadro. Vi troviamo commenti o riferimenti a celebri maestri. Ancor pi spesso, semplici annotazioni personali. Eccone alcune che potrebberoessere tratte da un diario come da una raccolta di liriche:

    Sugli alberi la neve ancora ghiacciata...Per un intero giorno non mi stanco di questo spettacolo.

    Tsien Kiang

    In un padiglione al centro delle acque, al riparo da tuttoHo finito leggere i canti di PinQuelli del settimo mese.

    Lieu Wang-Ngan

    Questi pittori sono dei letterati, dice Dubosc. E aggiunge:Tuttavia la loro pittura allopposto di ogni forma di letteratura.

    Lantinomia che egli cos indica potrebbe costituire la soglia ched autenticamente accesso a questa pittura - antinomia che trovala propria soluzione in un elemento intermedio, il quale, lungidal costituire un giusto mezzo fra letteratura e pittura, abbracciaintimamente ci a cui esse sembrano contrapporsi nel modo pi ir

    riducibile, vale a dire il pensiero e l immagine. Intendiamo la cal

    6 Scritti

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    ligrafia cinese. La calligrafia cinese in quanto arte - dice il saggioLinYu-tang - implica [...] il culto e lapprezzamento della bellezza astratta della linea e della composizione in caratteri assemblatiin modo tale da dare limpressione di un equilibrio instabile [...]

    In questa ricerca di tutti i tipi teoricamente possibili del ritmo edelle forme di strutture che compaiono durante la storia della calligrafia cinese, si scopre che sono stati incorporati e assimilati praticamente tutte le forme organiche e tutti i movimenti degli esseri esistenti in natura [...]. Lartista [...] si impadronisce dei sottili trampoli della cicogna, delle forme scattanti del levriero, delle zampe massicce della tigre, della criniera del leone, della pesante andatura dellelefante e li tesse in una rete di magica bellezza.

    La calligrafia cinese - quei giochi dinchiostro, per riprendere l espressione con cui Dubosc designa i quadri stessi - si presenta quindi come una cosa eminentemente mobile. Bench i segni abbiano un legame e una forma fissati sulla carta, la moltitudine delle somiglianze che essi racchiudono li mette in moto.Quelle somiglianze virtuali che si trovano espresse sotto ogni tratto di pennello formano uno specchio in cui si riflette il pensiero in

    questa atmosfera di somiglianza o di risonanza.D i fatto, queste somigUanze non si escludono lun laltra; si in

    trecciano e formano un insieme che sollecita il pensiero come labrezza sollecita una vela di organza. Significativo, a tale proposito, il nome con cui i cinesi designano questa scrittura: hsie-yi,pittura di idea.

    E proprio dellessenza dellimmagine contenere un che di eter

    no. Questa eternit si esprime nella fissit e stabilit del tratto,ma pu anche esprimersi, pi sottilmente, integrando nellimmagine stessa ci che fluido e mutevole. Da questa integrazione lacalligrafia trae tutto il suo significato. Parte alla ricerca deUim-magine-pensiero. In Cina - dice Salles - larte di dipingere anzitutto arte di pensare. E pensare, per il pittore cinese, significapensare per somiglianza. Poich, daltro canto, la somiglianza ciappare soltanto come in un lampo, poich nulla pi sfuggentedellaspetto di una somiglianza, il carattere fuggevole e intriso dimutamento di queste pitture si confonde con la loro intelligenza del reale. Ci che esse fissano ha sempre soltanto la fissit dellenuvole. Ed questa la loro autentica ed enigmatica sostanza, fatta di mutamento, come la vita.

    Perch i pittori di paesaggi vivono sino a una cos tarda et ? sidomanda il pittore filosofo. Perch la nebbia e le nubi offrono

    loro nutrimento.

    1938 7

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    Scritti

    La collezione di Dubosc suscita queste riflessioni. Ed evoca molti altri pensieri. Render uno straordinario servigio alla conoscenza dellOriente. Merita di durare. Merito che il museo del Louvre,acquistandola, ha appena sancito.

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    Un istituto tedesco di libera ricerca

    Quando, nel 1933, incominci la diaspora degli studiosi tedeschi, non cera alcun campo la cui padronanza avrebbe potuto pro

    curare loro un prestigio esclusivo. Eppure gli sguardi dellEuropaerano diretti su di loro ed esprimevano qualcosa di pi della partecipazione. In questi sguardi era contenuta una domanda, comequella che rivo ta a coloro che si sono trovati di fronte a un pericolo inconsueto, che sono stati colpiti da una nuova forma di terrore. Pass un certo tempo, prima che le vittime avessero fissatonel proprio intimo la riproduzione di ci che era comparso davan

    ti a loro. Ma cinque anni sono un periodo lungo. Usati per considerare una stessa, identica esperienza, da ciascuno alla propria maniera e nel suo campo, dovevano bastare perch un gruppo di ricercatori rendesse conto a s e agli altri di quello che era accadutoa loro, come ricercatori, e avrebbe condizionato il loro futuro lavoro. Non da ultimo essi erano tenuti a questo rendiconto, forse,nei confronti di coloro che nellesilio avevano loro dimostrato fiducia e amicizia.

    Il gruppo di cui parliamo si raccolto nella repubblica tedescaintorno allInstitut fiir Sozialforschung di Francoforte. Non si pudire che in origine fosse caratterizzato da ununica, particolare specializzazione. Il direttore dellistituto. Max Horkheimer, un filosofo, il suo pi stretto collaboratore, Friedrich PoUock, un economista. Accanto a loro ci sono lo psicoanalista Fromm, il teoricodelleconomia politica Grossmann, i filosofi Marcuse e Rottwei-

    ler, che anche teorico di estetica musicale, lo storico della letteratura Lwenthal, e vari altri. Lidea intorno a cui si raccoltoquesto gruppo che oggi la teoria della societ si pu svilupparesolo in stretta connessione con una serie di discipline, anzituttocon leconomia politica, la psicologia, la storia e la filosofia. D altro lato gli studiosi che abbiamo nominato hanno in comune losforzo di adeguare il lavoro della loro particolare disciplina al li

    vello raggiunto dallo sviluppo sociale e dalla sua teoria. Ci che

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    qui in questione pu essere difficilmente presentato come una dottrina, e certamente non come sistema. Appare soprattutto comelespressione di unesperienza inalienabile che pervade tutte le riflessioni. Essa dice che il rigore metodologico a cui la scienza aspi

    ra merita il suo nome solo se essa include nel suo orizzonte non soltanto l esperimento realizzato nellambiente segregato di un laboratorio, ma anche in quello libero della storia. Negli ultimi anni i ricercatori di origine tedesca hanno dovuto rendersi conto diquesta necessit pi di quanto potessero augurarsi. Essa li ha portati a sottolineare lo stretto legame tra il loro lavoro e la correnterealistica della filosofia europea, quale si sviluppata nel secolo xvn prevalentemente in Inghilterra, nel secolo xvm in Francia enel secolo xix in Germania. Un Hobbes e un Bacone, un Diderote un dHolbach, un Feuerbach e un Nietzsche avevano chiaramente presente la portata sociale della loro ricerca. Questa tradizione ha acquistato nuovamente autorit, e la sua prosecuzione gode oggi di un interesse sempre maggiore.

    Nelle grandi democrazie, specidmente in Francia e in America, la solidariet del mondo della cultura ha dato a questi ricerca

    tori tedeschi qualcosa di pi di un rifugio. In America alla Columbia University annesso un Institute for Social Research, mentre in Francia l Ecole Normale Superieure comprende un Institutdes Recherches Sociales. Ovunque ancora possibile una liberadiscussione scientifica, essa ha luogo allinterno di questo gruppodi lavoro. Molti motivi inducono a ricondurre questa discussione,dalle pi recenti parole dordine e locuzioni, alle questioni di fon

    do della filosofia europea tuttora non chiarite. Il fatto che esse nonsiano ancora state chiarite strettamente connesso con lo stato diemergenza sociale.

    E questo il motivo di una discussione sul positivismo - sulla filosofia empirica, come si dice oggi - che stata condotta dallistituto negli ultimi anni. Il suo principale interlocutore era rappresentato dalla scuola viennese di Neurath, Carnap, Reichenbach.Gi nel 1932, in Osservazioni sulla scienza e la crisi,Horkheimer at

    tir lattenzione sulla tendenza, cos caratteristica per il positivismo, a considerare la societ borghese come eterna e a minimizzare le sue contraddizioni - quelle teoriche come quelle pratiche. Treanni dopo il saggio Sul problema della verit colloca tale osservazione in un contesto pi ampio. La ricerca tiene conto dellinterocontesto della filosofia occidentale, poich la sottomissione acritica al sussistente che accompagna il relativismo del ricercatore po

    sitivo come la sua ombra appare per la prima volta in Descartes,

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    nellunione del dubbio metodico universale [...] con il suo sincero cattolicesimo (Zeitschrift iir Sozialforschung, IV, n. 3, p.322). Due anni pi tardi si dice: La teoria nel senso tradizionale,istituito da Descartes, come operante nellesercizio di tutte le

    scienze specialistiche, organizza lesperienza sulla base di problemi che emergono in connessione con la riproduzione della vita allinterno della societ contemporanea (ZfS, VI, 3, p. 625). A rigore criticare il positivismo significa analizzare l attivit' scientifica. Non a caso essa si disinteressata delle cose dellumanit, ele stato tanto pi facile stipulare un contratto di servizio con ipotenti. Il girare a vuoto di certe parti dellattivit accademicacosf come lacume inconcludente, la formazione ideologica metafisica e non metafisica harmo [...] il loro sigmficato sociale, senzaessere veramente conformi agli interessi di una qualsiasi maggioranza della societ degna di nota (ZfS, VI, 2, p. 261).

    Quali speranze potrebbero riporre, in particolare, nellattivitscientifica, gli studiosi esiliati, dal momento che la sua funzionepi positiva - tutelare le relazioni internazionali fra i ricercatori - oggi impedita in cos larga misura ? Singoli rami della scienza, co

    me la psicoanalisi, sono preclusi a interi paesi; alcune dottrine della fisica teorica sono proscritte; l autarchia minaccia lo scambio intellettuale, non fossaltro che per motivi materiali; i congressi, cheavrebbero lo scopo di assicurarlo, sono colmi di tensioni politichenon risolte. La teoria diventata il cavallo di legno e Vuniversitaslitterarumuna nuova Troia in cui i nemici del pensiero e della ragione hanno cominciato a uscire dal loro nascondiglio. Tanto pi

    importante contrastare il predominio dei rapporti attuali sullandamento della ricerca con lattualizzazione di questultima.Questo intento comune ai contributi della Zeitschrift fiir Sozialforschung . Sui suoi obiettivi pi precisi informa una discussione con il pragmatismo, che aveva anticipato tale attualizzazio-ne alla propria maniera - in verit quanto mai problematica.

    Una teoria della conoscenza scientifica soprattutto in Americase non poteva eludere il positivismo a maggior ragione non pote

    va ignorare il pragmatismo. Il pragmatismo si distingue da questultimo soprattutto per la concezione del rapporto tra teoria eprassi. Secondo il positivismo la teoria volta le spalle alla prassi;secondo U pragmatismo deve fare di essa il proprio criterio. Se-

    *Nelloriginale Betrieb [N.d.T.]. Zeitschrift fiir Sozialforschung, pubblicato a cura dellIn stitu t fiir Sozialforschung

    da Max Horkheimer, Verlag von C. L. Hirschfeld, Leipzig 1932 sg.; dalla seconda anna

    ta, n. 2: Flix Alcan, Paris 1933 sgg. [N.d.A.].

    1938 I I

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    condo il pragmatismo la conferma della teoria nella prassi il criterio della sua verit. Invece per il pensatore critico la prova, ladimostrazione che il pensiero e la realt oggettiva coincidono costituisce a sua volta un processo storico, che pu venire ostaco

    lato e interrotto (ZfS, IV, 3, p. 346). Il pragmatismo cerca invano di non tenere conto dello stato di cose storico, facendo della prima prassi migliore U criterio del pensiero. Invece per lateoria critica le categorie del meglio, dellutile, del funzionale(ZfS, VI, 2, p. 261) con cui esso opera non possono essere accettate acriticamente, senza riflettere su di esse. Essa concentra,in particolare, la sua attenzione su quel punto dove la concettualizzazione scientifica comincia a privarsi del ricordo critico dellaprassi sociale, per accondiscendere alla sua sublimazione. Nella misura in cui al posto dellinteresse per una societ migliore [...] subentrato lo sforzo di giustificare leternit di quella presente,nella scienza si introdotto un fattore di impedimento e disorganizzazione (ZfS, I, 1-2, p. 3). Tale sforzo tende a nascondersi dietro lapparenza del rigore concettuale; stanarlo era lo scopoin vista del quale erano trattati, nella rivista, alcuni dei concetti

    fondamentali della critica della conoscenza e della scienza, i concetti di verit, di essenza, di dimostrazione, di egoismo, di natura umana.

    Chi ha subito un torto tende a convincere se stesso e gli altridellineccepibile legittimit del proprio essere e agire. Ci ancheaccaduto in ogni emigrazione. Il mezzo pi salutare contro questatendenza consister nel cercare, nel torto subito, il diritto. Non si

    pu affermare che gli intellettuali abbiano previsto il futuro, e ancora meno che gli abbiano sbarrato la strada. Dalla scienza positiva, che diventata cos spesso complice della violenza e brutalit, oltre i titolari delle loro cattedre, gli sguardi devono spostarsi sulla libera intellighenzia. Essa pretendeva una forma diprimato che in quanto tale non le spetta. Il compito che si poneattualmente ai ricercatori liberi di considerare le possibilit loroproprie, a loro riservate di arrestare la ritirata dellumanit che si

    sta verificando in Europa. A questo scopo essi non hanno bisogno di essere istruiti dallaccademia circa la loro cosiddetta collocazione scientifica (ZfS, VI, 2, p. 275). Ma altrettanto sterile il mero ricorso agli slogan, qualunque sia la loro provenienza.Lintellettuale che si limita a considerare con sguardo adorantee a proclamare la forza creatrice del proletariato [...] ignora il fatto che lassenza di uno sforzo teorico che potrebbe anche por

    tarlo, in una maniera forse utile, in un temporaneo contrasto con

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    le masse, rende queste masse pi cieche e pi deboli del necessario (ZfS, VI, 2, p. 268). Non la sublimazione del proletariato che pu dissolvere il nimbo imperiale di cui si sono circondaticoloro che aspirano al dominio millenario. In questa cognizione

    gi implicito loggetto di una teoria critica della societ.I lavori dellistituto per la Ricerca Sociale convergono in unacritica della coscienza borghese. Questa critica non avviene dallesterno, ma nella forma di unautocritica. Non legata al momentoattuale, ma rivolta allorigine. I confini pi esterni sono tracciati dai lavori di Erich Fromm le cui ricerche risalgono a Freud e, pisu, fino a Bachofen. Freud ha indicato i nimierosi strati che si sono accimiulati e intrecciati nella pulsione sessuale. Le sue scopertehanno carattere storico; ma concernono pi spesso la preistoria chele epoche storiche dellumanit. Fromm pone con energia il problema delle variabili storiche della pulsione sessuale. (Analogamente, altri studiosi del gruppo hanno posto H problema delle variabili storiche della percezione umana). Fromm fa un uso moltocauto dellidea di strutture istintuali naturali; ci che gli importa di accertare il condizionamento dei bisogni sessuali in societ

    storicamente date, dove gli sembra errato considerarli di volta involta come omogenei: La classe dipendente deve reprimere le suepulsioni in misura maggiore di quella dominante {Studien ber

    Autortat und Famlie [Studi sullautorit e la famiglia]). Ricerchecondotte nellInstitut fr Sozialforschung, Parigi 1936 {Schrften

    des Insttuts fr Sozialforschung,a cura di Max Horkheimer, voi. V].Le ricerche di Fromm concernono la famiglia come elemento di

    trasmissione grazie al quale le energie sessuali influenzano la struttura sociale, mentre le energie sociali influenzano la struttura sessuale. Lanalisi della famiglia lo riconduce a Bachofen. Fromm fapropria la sua teoria dellordine polare della famiglia, matricentri-co e patricentrico, che a loro tempo Engels e Lafargue avevanoconsiderato come una delle maggiori conquiste storiche del secolo. La storia dellautorit, nella misura in cui la storia della crescente integrazione della coazione sociale da parte della vita inte

    riore dellindividuo, coincide sostanzialmente con la famiglia pa-tricentrica. La stessa autoritdtpaterfam tliassi fonda in ultimaanalisi sulla struttura autoritaria della societ nel suo insieme. Neiconfronti del figlio il capofamiglia sf il primo mediatore (dal punto di vista temporale) dellautorit sociale, ma (dal punto di vistadel contenuto) non il modello di quest'ultima, bens la sua copia (op. cit., p. 88). Linteriorizzazione della coazione sociale,

    che nella famiglia estremamente patriarcale che si forma nellet

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    moderna assume un carattere sempre pi tetro, sempre pi ostilealla vita, loggetto principale della critica di Fromm esplicitatain modo pregnante nel saggio Significato sociopsicologico della teoria matriarcale^dove si dice: Anche se gi i pi progrediti filoso

    fi dellilluminismo francese si sono liberati dalla struttura sentimentale e mentale patricentrica, tuttavia diventa propriamentesoggetto [.. .] di tendenze matricentriche quella classe in cui gli impulsi verso una vita dedicata interamente al lavoro derivano sostanzialmente da una coazione economica, e solo in parte da unacoazione interiorizzata (ZfS, III, 2, p. 225).

    Le teorie di Fromm sono verificate da Horkheimer in un saggio sulla situazione della coscienza di coloro che hanno guidato lelotte di emancipazione della borghesia. Lautore definisce la suaricerca suEgoismo e movimento di liberazioneun contributo all antropologia dellepoca borghese. La sua visione della storia dellemancipazione borghese traccia im grande arco che va da Cola diRienzo a Robespierre. Il raggio di questarco determinato da unariflessione di cui. evidente lanalogia con quelle citate qui sopra.Quanto pi assoluto il dominio della societ borghese [...] tan

    to pi gli uomini sono reciprocamente indifferenti e ostili. Manel sistema di questa realt egoistica la critica dellegoismo si conviene meglio delia sua aperta difesa, poich esso si basa in misuracrescente sul rinnegamento del suo carattere. Nellet modernail rapporto di dominio nascosto economicamente dallapparenteindipendenza dei soggetti economici, filosoficamente dal [.. .] concetto di unassoluta libert delluomo, ed interiorizzato median

    te l addomesticamento e la mortificazione delle pretese libidiche(ZfS, V, 2, pp. 165, 169, 172). Tra i passi pi significativi del saggio ci sono quelli in cui lautore imprende a ricondurre la spiritualizzazione, la dovizia oratoria solenne e anche ascetica che comune ai movimenti rivoluzionari della borghesia alle energie delle masse scatenate dirette gi durante il movimento dallesternoverso linterno (ZfS, V, 2, p. 188). Ci accade in particolarecon riguardo alla Rivoluzione francese. Le masse che essa avevamesso in azione come forza istintuale storica alla fine erano molto lontane dal vedere soddisfatte le loro rivendicazioni. Robespierre un capo borghese. Il principio della societ che egli rappresenta contiene la contraddizione con la sua idea di una giustizia universale. La cecit verso questa contraddizione imprime sulsuo carattere il sigillo della fantasticheria, nonostante tutta la suaappassionata razionalit (ZfS, V, 2, p. 209). Come da ultimo

    a questa fantasia si unisca il terrore, e quale interiorizzazione sia

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    ci che pu manifestarsi come crudelt - questi motivi si chiariscono in una prospettiva storica che si conclude nellattualit deinostri giorni. In effetti una serie di altri studi sviluppa gli stessitemi considerando fenomeni del presente. Hektor Rottweiler stu

    dia il jazz come complesso sintomatico sociale; Lwenthal risalealla preistoria dellideologia autoritaria in Knut Hamsun; Kracauerstudia la propaganda negK stati autoritari. Questi studi hanno incomune il fatto di evidenziare, nelle opere della letteratura e dellarte, da un lato la tecnica della produzione e dallaltro la sociologia della fruizione. In questo modo possono avvicinarsi a oggetti a cui una critica basata sul puro gusto non riesce facilmente adaccedere.

    Al centro di un lavoro scientifico che si prende sul serio ci sono problemi metodologici. Quelli toccati qui costituiscono insieme il centro di unaltra area di problemi, concentrica, appunto,con quella dellInstitut fiir Sozialforschung. Ai nostri giorni i liberi scrittori parlano molto delleredit ciilturale tedesca. Ci comprensibile se si considera il cinismo con cui oggi viene scrittala storia tedesca, e amministrato il patrimonio tedesco. Ma non si

    guadagnerebbe nulla, se, d altro lato, coloro che tacciono in patriao che allestero possono parlare per loro rivelassero la sufficienza degli eredi legittimi, se venisse di moda lingiustificato orgoglio diun altro omnia mea mecum porto. Poich ai nostri giorni le propriet intellettuali non sono affatto garantite pi di quelle materiali. E i pensatori e ricercatori che conoscono ancora una libertdella ricerca hanno il compito di distanziarsi dallidea di un patri

    monio di beni culturali disponibile una volta per tutte, inventariato una volta per tutte. A loro in particolare deve stare a cuorelelaborazione di un concetto critico della cultura da contrapporsia quello affermativo (ZfS, VI, i , pp. 54 sgg.). Come altre false ricchezze, questultimo concetto deriva dal periodo dellimitazione dello stile rinascimentale. Mentre la considerazione dellecondizioni tecniche delle creazioni culturali, della loro ricezione edella loro sopravvivenza crea lo spazio per una tradizione auten

    tica a spese delle comode convenzioni.Il dubbio sul concetto affermativo di cultura un dubbio te

    desco, e deve essere annoverato tra quelli che sono stati chiaramente espressi ed enunciati in tutto il loro peso in questa stessa sede (Ma und Wert, I, 4). La sconfitta della democrazia, - sidiceva, - cos pericolosa perch lo spirito a cui essa si richiamasta agonizzando. Questa frase indica implicitamente da che cosa

    dipende, in ultima istanza, la salvezza delleredit culturale. Se con

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    sideriamo i momenti del presente, il risultato finale che tutto ciche gi stato raggiunto gli dato soltanto come qualcosa che inpericolo e sta scomparendo (ZfS, VI, 3, p. 640). E ancora possibile isolare, dal processo di disgregazione della societ democra

    tica, gli elementi che - legati ai suoi primordi e al suo sogno - nonrinnegano la solidariet con una societ futura, con lumanit stessa ? Gli studiosi tedeschi che hanno abbandonato il loro paese nonavrebbero salvato molto e avrebbero avuto poco da perdere, se larisposta a questa domanda non fosse un s. Il tentativo di leggerlo sulle labbra della storia non un tentativo accademico.

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    Infanzia berlinese intorno al millenovecento.[Ultima redazione (1938)]

    Colonna della Vittoria, brano biscotto,con lo zucchero invernale dei giorni dellinfanzia.

    Premessa.

    Nel 1932, mentre ero allestero, iniziai a rendermi conto chepresto avrei dovuto dire addio per molto tempo, forse per sempre,alla citt in cui ero nato.

    Mella mia vita interiore avevo pi volte sperimentato come fosse salutare H metodo della vaccinazione; lo seguii anche in questaoccasione e intenzionalmente feci emergere in me le immagini - quelle dellinfanzia - che in esilio sono solite risvegliare pi intensamente la nostalgia di casa. La sensazione della nostalgia nondoveva per imporsi suUo spirito come il vaccino non deve imporsi

    su un corpo sano. Cercai di contenerla restando fedele non al criterio della causale irrecuperabilit biografica del passato bens aquella, necessaria, di ordine sociale.

    Ci ha comportato che i tratti biografici che si delineano piuttosto nella continuit che nella profondit dellesperienza, in questi brani restino del tutto sullo sfondo. E con essi le fisionomie - quelle deUa mia famiglia al pari di quelle dei miei compagni. Mi

    sono invece sforzato di impadronirmi di quelle immagini in cuilesperienza della grande citt si sedimenta in un bambino dellaborghesia.

    Ritengo possibile che a tali immagini sia riservato un particolare destino. Non sono ancora attese da forme ben modellate come quelle di cui, nel sentimento della natura, da secoli dispongono i ricordi di uninfanzia trascorsa in campagna. Le immagini della mia infanzia nella grande citt invece sono forse idonee a

    preformare nel loro intimo lesperienza storica successiva. Almeno in queste, spero, appare comprensibile quanto colui di cui quisi parla in una fase successiva fece a meno della sicurezza che eratoccata alla sua infanzia.

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    Logge.

    Come una madre che accosti il neonato al petto senza svegliar

    lo, cos la vita procede per lungo tempo con i ricordi ancora gracili dellinfanzia. E nulla irrobust i miei pi della vista sui cortilicon le loro buie logge. Una di esse, che in estate era ombreggiatada una marquise, fu per me la cuUa in cui la citt depose il nuovocittadino. Le cariatidi che sorreggevano la loggia del piano successivo avevano forse momentaneamente abbandonato il loro posto per cantare accanto a essa una canzone che niente, vero, conteneva di ci che pi tardi mi aspettava, e che tuttavia recava laparola magica grazie alla quale laria dei cortili anche in seguitonon smise di inebriarmi. Credo che una traccia ve ne fosse ancora fra i vigneti di Capri, dove tenni tra le braccia lamata; e in questa stessa aria vivono le immagini e le allegorie che dominano ilmio pensiero come le cariatidi allaltezza delle logge dominano suicortili del Westen berlinese.

    Il ritmo della ferrovia virbana e dei battipanni mi cullava nel son

    no. Era la conca in cui si formavano i miei sogni. Prima quelli informi, forse percorsi dallo scorrere dellacqua o dallodore del latte,poi quelli tessuti a lungo: sogni di viaggi e di pioggia. Qui, sul retro, la primavera innalzava i primi getti davanti a un muro grigio;e quando, pi oltre nel corso dellanno, un polveroso tetto di foglie sfiorava mille volte al giorno il muro della casa, lo strusciaredei rami fu per me un apprendistato di cui non ero allaltezza. Per

    ch nel cortile tutto per me si tramutava in cenno. Innumerevolierano i messaggi presenti nel chiacchiericcio provocato daUalzar-si degli avvolgibili verdi, e innumerevoli gli infausti annimci, chesaggiamente non decifrai, impliciti nel fragore delle saracineschequando, verso sera, venivano rumorosamente chiuse.

    In cortile, ad attirare pi spesso la mia attenzione era il punto dove cresceva lalbero. Era ricavato nel selciato, nel quale affondava un ampio collare di ferro attraversato da sbarre che forma

    vano una grata sopra la nuda terra. Che il terreno fosse protetto inquel modo non mi pareva un caso; talvolta rimuginavo su ci cheaccadeva nella scura fossa da cui usciva il tronco. Pi tardi estesiquesta fantasticheria alle fermate delle carrozze. Qui gli alberi erano radicati allo stesso modo, e in pi avevano tuttintorno una recinzione. I vetturini vi appendevano le loro pellegrine, mentre conun getto che spazzava via i resti del fieno e dellavena riempivano

    il bacino scavato nel marciapiede. Questi punti di sosta, la cui pa

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    ce solo raramente era turbata dal sopraggiungere o dal ripartire delle carrozze, erano per me remote province del mio cortile.

    Fili per la biancheria correvano da una parete allaltra della loggia; la palma sembrava tanto pi smarrita in quanto da molto tem

    po ormai non era il continente nero a essere considerato sua patriama lattiguo salone. Cosf esigeva la legge del luogo, attorno a cuiun tempo si erano trastullati i sogni degli abitanti. Prima che esso fosse preda delloblio, l arte aveva a volte intrapreso il tentativo ditrasfigurarlo. Nel suo territorio penetrarono di soppiatto ora unalampada, ora un bronzo, ora un vaso cinese. E sebbene queste anticaglie raramente facessero onore al luogo, tuttavia si accordavano con quel tanto di antiquato che aveva in s. Il rosso pompeiano, che in unampia fascia correva lungo la sua parete, era lo sfondo obbligato delle ore accumulatesi in questa solitudine. Il tempoinvecchiava in questi locali ombrosi aperti sui cortili. E proprio perquesto il mattino, quando lo incontravo nella nostra loggia, eramattino gi da tanto tempo che qui pi che in ogni altro luogo sembrava se stesso. Non fui mai io ad aspettarlo; era gi sempre 11adattendere me. Era li da tempo, era per cos dire gi fuori moda,

    quando finalmente lo scovavo.Pi tardi riscoprii i cortili dal terrapieno della ferrovia. Quan

    do in afosi pomeriggi estivi li osservavo dallo scompartimento deltreno, lestate sembrava essersi imprigionata in loro e svincolatadal paesaggio. E i gerani che occhieggiavano dalle cassette con iloro fiori rossi, si accordavano allestate meno dei rossi materassiche al mattino erano stesi a prendere aria suUe ringhiere. Nella log

    gia, per sedersi, cerano sedie da giardino in ferro che sembravano cinte da rami o da canne. Le avvicinavamo quando a sera si radunava il piccolo circolo di lettura. Da una coppa fiammeggiante di rosso e di verde, la luce a gas splendeva sui libretti delle edizioni Reclam. Lultimo sospiro di Romeo girava per il nostro cortile alla ricerca delleco che la cripta di Giulietta teneva in serboper lui.

    Dallepoca in cui ero bambino, le logge sono cambiate meno de

    gli altri locali. Non soltanto per questo mi sono vicine. E piuttosto per il conforto che la loro inabitabilit offre a chi fatica a trovare dimora. La casa del berlinese ha in loro i propri confini. Berlino - anzi il dio stesso della citt - comincia qui. Nelle logge cos presente a se stesso, che accanto ad esso niente di effimero riesce a imporsi. Sotto la sua tutela spazio e tempo ritrovano sestessi, e luno ritrova laltro. Entrambi giacciono qui ai suoi pie

    di. Il bambino invece, che una volta era stato loro complice, ades-

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    SO, contornato da questo gruppo, si trattiene nella sua loggia come in un mausoleo destinatogli da molto tempo.

    Kaiserpanorama.

    Una grande attrattiva del Kaiserpanorama consisteva nel fatto che era indifferente dove si cominciasse il giro delle vedute di terre lontane. Infatti, poich la struttura con dinnanzi le sedie era diforma circolare, ciascuna veduta scorreva davanti a tutte le postazioni, e da queste, attraverso una doppia finestra, si osservavala sua sbiadita lontananza. Posto se ne trovava sempre. E special-mente verso la fine della mia infanzia, quando la moda gi volgeva le spalle al Kaiserpanorama, ci si abitu a viaggiare in un locale semideserto.

    La musica, che rende cos stancante viaggiare con il film, nelKaiserpanorama non esisteva. Mi sembrava che le fosse superioreun effetto insignificante, anzi addirittura fastidioso. Era uno scampanellio che risonava pochi secondi prima che limmagine si spo

    stasse con uno scatto per lasciar posto inizialmente a un vuoto epoi allimmagine successiva. E ogni volta che echeggiava, le montagne dalla vetta ai piedi, le citt con tutte le loro lucenti finestre,le stazioni con il loro fumo giallo, i vigneti fin nella pi minuscola foglia risultavano permeati dal dolore delladdio. Mi convincevo che per quella volta era impossibile sfruttare appieno la meraviglia di quei luoghi. E allora nasceva il proposito, mai mantenu

    to, di tornare di nuovo il giorno dopo. Ma prima ancora che avessipreso una decisione, lintera struttura, da cui mi separava il rivestimento in legno, trasaliva; limmagine barcollava nella sua piccola cornice per svignarsela presto verso sinistra.

    Le arti che qui sopravvivevano sono morte con il xx secolo.Quando ebbe inizio, avevano nei bambini il loro ultimo pubblico.Le terre lontane non sempre erano loro estranee. Lo struggimento che provocavano poteva essere un richiamo verso casa e non

    verso lignoto. Cos, davanti al trasparente della cittadina di Aix,un pomeriggio cercai di convincermi di avere un tempo giocato sullastrico, scortato dai vecchi platani, del Cours Mirabeau.

    Se pioveva, non indugiavo fuori, davanti allelenco delle cinquanta immagini. Entravo, e l dentro, nei fiordi e sotto le palmeda cocco, ritrovavo la stessa luce che di sera illuminava il mio scrittoio mentre facevo i compiti. A meno che un qualche guasto del-

    l iUuminazione non facesse allimprovviso ritrarre il colore dal pae

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    saggio che allora giaceva riservato sotto un cielo di cenere; e sembrava che avrei quasi potuto percepire il vento e le campane, sesolo avessi prestato maggiore attenzione.

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    Colonna della Vittoria.

    Si levava sulla grande piazza come la data in rosso di un calendario da tavolo. Con lvdtimo Anniversario di Sedan la si sarebbedovuta strappare via. Quando ero piccolo non ci si poteva immaginare un anno senza quellAnniversario. Dopo la battaglia di Sedanerano rimaste solo le parate. Cosi, quando nel millenovecentodue Ohm Kruger, perduta la guerra dei Boeri, sfil lungo la Tauentzien-straSe, mi ritrovai con la mia governante tra la gente a osservarestupiti un signore che in cilindro si reggeva ai sedili e aveva condotto una guerra. Cos si diceva. A me la cosa sembrava grandiosa e insieme ambigua; come se quelluomo avesse condotto un rinoceronte o im dromedario, e cos si fosse acquistato la fama. Del resto che altro ci si poteva aspettare dopo Sedan? Con la disfatta

    della Francia, la storia mondiale sembrava essere scesa nel suo glorioso sepolcro, di cui questa colonna era la stele.

    Da ginnasiale salii gli ampi gradini che portavano ai sovrani delviale della Vittoria; il mio interesse andava solo ai due vassalli cheda entrambi i lati ornavano la parte posteriore di quella strutturamarmorea. Erano pi in basso rispetto ai rispettivi sovrani e pifacilmente osservabili. Fra tutti prediligevo il vescovo che regge

    va il duomo nella mano destra guantata. Con la scatola delle costruzioni Anker riuscivo gi a riprodurne uno pi grande. Da allora, mai mi sono imbattuto in ima santa Caterina senza cercarela sua ruota, n in una santa Barbara senza cercare la sua torre.

    Mi era stato spiegato da dove provenivano gli ornamenti dellaColonna. Tuttavia non avevo ben capito la storia delle canne dicannone di cui era fatta: se cio i Francesi fossero andati in guerra con cannoni d oro, oppure se i cannoni li avessimo fusi noi conloro sottratto ai Francesi. La base della Colonna era circondata da un ambulacro. Non sono mai entrato in questo locale, invasodalla fioca luce riflessa dalloro degli affreschi. Temevo di trovarvi raffigurazioni che avrebbero potuto ricordarmi le illustrazionidi un libro nel quale una volta mi ero imbattuto nel salotto di unavecchia zia. Era unedizione di lusso deUJ/emo di Dante. Sotto sotto, quegli eroi, le cui gesta vivevano nelloscurit dellambula

    cro, mi sembravano maledetti al pari delle torme di dannati che

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    facevano penitenza flagellati dai turbini, imprigionati in arbustisanguinanti, raggelati in blocchi di ghiaccio. Cos questo ambulacro era linferno, lesatto contraltare del girone della Grazia chein alto circondava la sfavillante Vittoria. In certe giornate lass

    cerano delle persone. Sullo sfondo del cielo mi apparivano orlate di nero come le figurine da incollare negli album. Non prendevoforse in mano, quando avevo messo da parte la scatola delle costruzioni, forbici e barattolo della colla per distribuire questi pupazzetti su portali, nicchie e davanzali ? Creature di un simile beato capriccio erano le persone lass nella luce. Erano circonfuse dauneterna domenica. O era un eterno Anniversario di Sedan?

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    Telefono.

    Dipender dalla struttura dellapparecchio o da quella della memoria - certo che quando tornano a risuonare i rumori delle prime conversazioni telefoniche mi si presentano allorecchio diversi da quelli di oggi. Erano rumori notturni. Nessuna musa li an

    nuncia. La notte da cui provenivano era la stessa che precede ogninascita autentica. E neonata era la voce che sonnecchiava negli ap-jarecchi. Fin nel giorno e nellora il telefono mi fu fratello gemel-o. Potei essere testimone di come si lasci alle spalle le umiliazio

    ni del suo noviziato. Quando lampadari a corona, parafuochi e palme da salotto, consolle, guridon e balaustre dei bow window, cheallora si pavoneggiavano nelle stanze di riguardo, erano ormai da

    tempo desueti e defunti, lapparecchio telefonico, simile a un eroeleggendario rimasto abbandonato in una forra, si lasci alle spalleil tetro corridoio e fece il suo regale ingresso nelle stanze chiare eluminose, che ora ospitavano una generazione pi giovane, per laquale rappresent la consolazione della solitudine. Ai disperati chevolevano lasciare questo mondo malvagio ammicc con la luce dell estrema speranza. Con gli abbandonati divise il giaciglio. La voce stridula che lo aveva caratterizzato quando era in esilio, appariva attutita ora che tutti aspettavano la sua chiamata.

    Non molti fra coloro che usano l apparecchio sanno quale scompiglio la sua comparsa provoc allora nelle famiglie. Il suono concui si annunciava fra le due e le quattro, quando lennesimo compagno di scuola desiderava parlarmi, era un segnale daUarme cheminacciava non solo il riposo pomeridiano dei miei genitori, malepoca nel cui grembo essi si abbandonavano al sonno. I malinte

    si con i centralini erano la norma, per non parlare delle minacce e

  • 7/24/2019 Opere Complete. Scritti 1938-1941

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    delle imprecazioni con cui mio padre strapazzava lufficio reclami.Le sue orgie supreme, tuttavia, erano con la manovella, alla quale, dimentico di se stesso, si dedicava per interi minuti. La sua mano era un derviscio in preda al delirio. A me batteva il cuore, ero

    certo che in questi casi allimpiegata, a punizione della sua negligenza, sarebbe subito venuto un colpo.A quellepoca il telefono se ne stava, incompreso ed esiliato, fra

    il gasometro e il cassone della biancheria sporca, in un angolo del corridoio pi interno, da dove E suo squillo amplificava gli orroridellappartamento berlinese. Quando io, a mala pena padbrone deimiei sensi, dopo lungo brancolare per il cupo cunicolo arrivavo abloccare quel tumulto, staccando i due ricevitori pesanti come attrezzi da ginnastica e infilandoci la testa, mi consegnavo senza remissione alla voce che mi arrivava. E nulla mitigava la violenzacon cui mi assaliva. Impotente, pativo che annullasse