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Operatore1 Operatorel2010; 24/01/2013

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Aveva fama di essere uno dei pirati più feroci, e alla sua immagine e alle sue imprese (reali e leggendarie) si deve in gran parte lo stereotipo del "pirata cattivo" nella cultura. I suoi modi terrorizzavano le sue vittime ma anche lo stesso equipaggio; si dice che usasse sparare con la pistola alle gambe dei suoi uomini come misura punitiva o semplicemente per mantenere la disciplina a bordo. In una occasione avrebbe fatto riempire con fuoco e zolfo la stiva della sua nave allo scopo di creare un'atmosfera infernale, e avrebbe sfidato i suoi a una gara di resistenza in mezzo al fumo (ovviamente vincendo). Si dice che bevesse rum mischiato con polvere da sparo e che la sua barba fosse così lunga che egli se la attorcigliava attorno alle orecchie; che quando andava in battaglia si mettesse dei pezzi di miccia accesi sotto il cappello in modo da essere sempre avvolto da una fitta nuvola di fumo (particolare che rendeva il suo aspetto al tempo stesso bizzarro e spaventoso). I cronisti dicono che Blackbeard "durante le azioni indossava una fascia intorno alle spalle con appese tre paia di pistole nelle loro fondine a mo' di bandoliera".

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Il 20 luglio 1718 Barbanera rifiutò l'amnistia offertagli da Woodes Rogers, Governatore di Nassau e delle Bahamas. Il governatore della Virginia Alexander Spotwood ordinò al tenente di vascello della Marina inglese Maynard di catturare Barbanera, vivo o morto. A bordo della nave da guerra Pearl, Maynard raggiunse Barbanera il 21 novembre del 1718, nell'insenatura di Ocracoke, e riuscì a ucciderlo dopo una sanguinosa battaglia. Si racconta che Barbanera non morìprima di aver subito 25 ferite, di cui 5 da arma da fuoco, e che il suo corpo fece tre volte il giro della nave prima di inabissarsi. La testa mozzata del pirata venne infissa sulla punta del bompresso dellaPearl. Nella sua carriera Barbanera aveva catturato quasi 140 navi. Alla sua morte aveva 38 anni.

Nel marzo 2007 i responsabili del Queen Anne's Revenge ShipwreckProject hanno annunciato l'intenzione di recuperare la Queen Anne's Revenge entro tre anni. La nave si trova al largo delle coste della Nord Carolina ed attualmente è coperta di coralli.

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Forse il più sfortunato capitano nella storia della pirateria, William “Captain” Kidd era un corsaro, ma finì per diventare un pirata. In realtà, Kidd era stato incaricato di dare la caccia ai pirati da parte di Richard Coote, il governatore di New York e Massachusetts. Poco dopo aver cominciato la missione, però, un terzo del suo equipaggio era morto di colera, la sua nave perdeva a causa di numerose falle e i primi sforzi per attaccare le navi nemiche erano falliti. Ancora peggio, Kidd non aveva incontrato alcun pirata. Kidd e il suo equipaggio erano disperati e la violenza all’interno dell’equipaggio era dilagante. Kidd uccise proprio il suo cannoniere, William Moore, e ciò tenne tranquillo quello che era stato un equipaggio ammutinato. Nel gennaio del 1698, Kidd catturò una nave appartenente alla Compagnia britannica delle Indie orientali: era carica di oro, argento, seta e altri oggetti di valore. Dal momento che Kidd era un corsaro per conto dei britannici, questo attacco venne considerato un atto di pirateria (Kidd inizialmente credeva che la nave navigasse sotto la corona di Francia). Dopo aver catturato la nave, tuttavia, cominciarono a sorgere leggende su dove Kidd avesse nascosto il suo tesoro, come raffigurato nell’illustrazione sopra. Quando Kidd sbarcò a New York, apprese di essere stato dichiarato pirata. Venne arrestato a Boston, dove era andato con la falsa promessa di clemenza per i suoi crimini. Kidd fu giudicato colpevole di un capo d’accusa per omicidio e cinque capi d’accusa per pirateria e condannato all’impiccagione il 23 maggio 1701.

William Kidd

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Jean Lafitte è stato un eroe americano o un feroce criminale? A quanto sembra, un po’ di entrambi. Da un lato, Lafitte evitò di depredare le navi americane per gran parte della sua carriera di pirata, mentre invece non risparmiava le navi inglesi e spagnole che si avventuravano nel Golfo del Messico. Difese anche con successo la città di New Orleans nella guerra anglo-americana del 1812 accanto a Andrew Jackson. Dall’altro, era un contrabbandiere e un pirata che fece una piccola fortuna nella sua carriera (venne conosciuto per trattare bene i prigionieri nemici). Anche se la sua reputazione è in discussione, Lafitte è noto senza dubbio per le voci di un tesoro sepolto che si lasciò alle spalle per tutta la Louisiana – una fortuna che è stata cercata per molto tempo dopo la sua morte, circa 200 anni fa.

Jean Lafitte

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Il bucaniere francese François L’Olonese, al secolo Jean-David Nau, potrebbe essere il più sanguinario pirata su questa lista. L’Olonese era particolarmente noto per il modo in cui trattava i suoi prigionieri. Un racconto della sua spietatezza proviene dal saccheggio da Maracaibo, in Venezuela, una città che devastò e dalla quale si fece consegnare come riscatto oro, argento, gemme e schiavi. L’Olonese squarciò il petto di un prigioniero spagnolo, ne estrasse il cuore e cominciò a dargli dei morsi davanti agli altri prigionieri, assicurando loro che li avrebbe uccisi e mangiati tutti se non avesse ottenuto le informazioni che voleva. Ironia della sorte, alcuni mesi dopo questo episodio la sua nave si arenò al largo delle isole Las Petras, a Panamá, dove venne ucciso – e probabilmente mangiato –da una tribù nativa.

François l’Olonese

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Stede Bonnet è stato forse il pirata peggiore di tutti. Peggiore non perchéspietato, ma per la sua pura incompetenza. A differenza di altri corsari e bucanieri che salirono dalle stalle alle stelle, Bonnet iniziò come un colto e ricco proprietario di piantagioni prima di passare alla pirateria, nonostante la totale inesperienza nella navigazione. Non era certo il leader più capace, tuttavia incontrò ed ebbe un rapporto amichevole con Barbanera – che durò fino a quando questi non capì che Bonnet era un incapace, dopo di che gli prese pure la sua nave, la “Vendetta”. Nel 1718, poco più di un anno dopo essersi dato alla pirateria, Bonnet fu catturato e impiccato, a soli 30 anni.

Stede Bonnet

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Anne Bonny e Mary Read furono due pirate in grado di farsi valere in una professione dominata dagli uomini. Bonny entrò nella pirateria dopo aver avuto una relazione sentimentale con il pirata John “Calico Jack” Rackham, che sarebbe diventato famoso per aver avuto nella sua ciurma queste due donne. Dopo aver lasciato il marito e salpato con Rackham, Bonny divenne famosa come pirata e per la sua abilità nel combattimento, anche se non ottenne il comando di una nave. In tutta la sua vita, Mary Read agì e venne trattata come un uomo. Nel 1720 si unì a Bonny e Rackham come pirata e nonostante abbiano operato insieme per poco tempo, i tre si sarebbero per sempre legati nella storia. Nell’autunno dello stesso anno, Rackham e il suo equipaggio, tra cui Bonny e Read, vennero catturati. Durante il processo a Rackham, Bonny in qualità di testimone pronunciò la famosa frase: “Se avesse combattuto da uomo, a quest’ora non si sarebbe fatto impiccare come un cane!”. Rackham fu giustiziato, e Bonny e Read l’avrebbero dovuto seguire, ma entrambe affermarono di essere incinte e le loro esecuzioni furono sospese temporaneamente. Read morì a causa di complicanze del parto. Nulla si sa invece su quello che successe a Bonny dopo essere scampata all’esecuzione.

Anne Bonny e Mary Read

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Un eroe per gli inglesi e un flagello per gli spagnoli, Sir Francis Drake è stato forse il più potente pirata della storia, che alla fine della sua carriera rispondeva solo a Sir Charles Howard e alla regina Elisabetta I. Abile marinaio e navigatore, Drake saccheggiò insediamenti e porti spagnoli e catturò galeoni carichi d’oro. Gli spagnoli arrivarono ad offrire una ricca ricompensa perchiunque avesse catturato o ucciso Drake, per l’equivalente di oltre 6 milioni dollari di oggi. Drake è anche conosciuto come il primo inglese ogni ad aver circumnavigato il globo, impresa completata nel 1580. Sir Francis Drake viene insignito del titolo di cavaliere da Elisabetta I (Getty Images)

Francis Drake

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Conosciuto per il suo coraggio e il suo comando, Henry Morgan è stato forse il piùfamoso bucaniere di tutti i tempi. Morgan nacque in Galles nel 1635, ma la sua ambizione lo portò da giovane in Giamaica a cercare fama e fortuna. Divenuto corsaro e capitano per conto degli inglesi, egli costruì la sua ricchezza, accumulò un esercito e aumentò la sua reputazione nelle campagne contro spagnoli e olandesi catturandone le navi e saccheggiando le loro città. Morgan si ritirò in un luogo tranquillo e morì nel 1688, proprio quando l’età d’oro della pirateria cominciava a tramontare.

Henry Morgan

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Limosani – Sparacino – Pozzoli – Talibi