Onda d'urto dicembre2007 · dato la rubrica delle iene e cosa fanno gli ex ... Dopo l’esperienza...

22
ONDA DURTO Periodico degli studenti del Liceo ‘Porporato’ di Pinerolo - Anno X, n.2, dicembre 2007 www.liceoporporato.it/studenti/onda/onda_d'urto.htm ins. resp. antonio denanni Indice: Io e gli altri pag. 2 Giornata dell’abbraccio pag. 2 Di quelle che non… pag. 3 Gli incontri quando… pag. 4 Inseguendo un sogno pag. 4 Complicità degli amici pag. 5 I personaggi del gruppo pag. 6 Gli italiani tutti mafiosi? pag. 6 Grazie… pag. 8 Gli incontri di terzo tipo pag. 8 7 in condotta pag. 9 Grazie mamma pag. 10 Dialogo con Chanel pag. 11 Artisti e campioni pag. 12 Babbo Natale pag.13 Splash pag.14 L’enigma pag.15 Test Margherita pg.16 I bamboccioni? pag.17 Photoforum pag.18 Musica&Film pag.19 Lettera dal tempo pag.20 Lettere alla redazione pag.20 Spero di turbarvi… pag.21

Transcript of Onda d'urto dicembre2007 · dato la rubrica delle iene e cosa fanno gli ex ... Dopo l’esperienza...

1

ONDA D’URTO Periodico degli studenti del Liceo ‘Porporato’ di Pinerolo - Anno X, n.2, dicembre 2007

www.liceoporporato.it/studenti/onda/onda_d'urto.htm ins. resp. antonio denanni

Indice: Io e gli altri pag. 2 Giornata dell’abbraccio pag. 2 Di quelle che non… pag. 3 Gli incontri quando… pag. 4

Inseguendo un sogno pag. 4 Complicità degli amici pag. 5 I personaggi del gruppo pag. 6 Gli italiani tutti mafiosi? pag. 6 Grazie… pag. 8

Gli incontri di terzo tipo pag. 8 7 in condotta pag. 9 Grazie mamma pag. 10 Dialogo con Chanel pag. 11 Artisti e campioni pag. 12

Babbo Natale pag.13 Splash pag.14 L’enigma pag.15

Test Margherita pg.16 I bamboccioni? pag.17

Photoforum pag.18 Musica&Film pag.19 Lettera dal tempo pag.20 Lettere alla redazione pag.20 Spero di turbarvi… pag.21

BUON NATALE

ONDA D’URTO

Noi e gli altri Gli altri hanno un grande potere su di noi: ci fanno vivere! È attraver-so il rapporto con gli altri che cresciamo, a incominciare dalle relazioni all’interno della nostra famiglia, fino a quelle deliziose con gli amici. Sono soprattutto le relazioni significative con questi altri che lasciano una traccia nella nostra persona, un segno nel carattere o negli atteggia-menti. Il rapporto con gli altri può essere fatto di timori e di distanza, ma an-che di grande slancio e di profondi legami come l’amicizia. Gli amici sono tutto, sono la nostra forza. È a loro che dedichiamo molto del no-stro tempo e delle nostre energie. “Gli altri siamo noi” è il titolo di una canzone di Umberto Tozzi. “Noi e gli altri” è il tema di apertura di questo numero di dicembre di Onda d’urto. Gli articoli che ne sono nati sono vari e diversi. Abbiamo riman-dato la rubrica delle iene e cosa fanno gli ex al prossimo numero. In compenso non perdetevi lo spaccato di una giornata tipo di una studen-tessa, Lilly, che nel suo blog ci descrive come scorre il tempo… Pure l’articolo “Spero di turbarvi almeno un po’” merita la vs. attenzione. Grazie a… è stato realizzato da un’intera classe, una terza, che non ha voluto svelarsi (a voi scoprirlo). Tutti gli articoli sono comunque da leg-gere, compreso l’ultimo di copertina, una sorpresa, che per una volta non è una vignetta. E se qualche art. vi stuzzica per una risposta inviatecela, la pubblicheremo! Poiché siamo in periodo di Natale facciamo a tutti gli auguri di buone feste e soprattutto di buone vacanze. La Redazione

2

Adozioni in Bangladesh Anche quest’anno per il Progetto adozio-ni a distanza in Bangladesh abbiamo rac-colto e versato nella cassa d’Istituto una bella cifra: € 6.187, che verranno poi gi-rati alla Rishilpi, l’associazione umanita-ria che opera in Bangladesh e alla quale ci appoggiamo. Questo è il nostro regalo di Natale a chi è meno fortunato di noi! Altri 1380 euro (lordi) ha fruttato lo spet-tacolo teatrale A teatro è diverso organiz-zato dalla 3BCl, a favore di Rishilpi e di APSM.

Grazie!!!

Venerdì 21 dicembre Giornata dell’Abbraccio Libero

Ultimo giorno di scuola, Natale:abbracciamoci Anche quest'anno, sull'onda dell'esperienza positiva dell'anno

passato, vi proponiamo la Giornata dell'Abbraccio Libero, o "Free Hug". Per chiunque non la conosca, ecco un breve riassunto: si

tratta di un'iniziativa nata pochi anni fa dall'idea di un ragazzo australiano, Juan Mann, che annoiato dalla monotonia della vita quotidiana decise di rallegrare

con un abbraccio la vita di chiunque incontrasse. Su questo spirito, è nata a livello mondiale la Giornata dell'Abbraccio Libero, accolta con en-tusiasmo da milioni di persone. E quindi, noi studenti del Porporato bisognosi d'affetto e di allegria, abbiamo pensato lo scorso anno di or-ganizzare una mini Giornata dell'Abbraccio

Libero nel nostro Liceo. Ed essendo stata una bella giornata, capace di

sciogliere addirittura il cuore di arcigni profes-sori, abbiamo voluto riproporla anche quest'an-no, per poterci di nuovo scambiare tanti caldi abbracci! Il giorno dedicato a questa originale iniziativa sarà venerdì 21 dicembre 2007, ovvero l'ultimo giorno di scuola prima della vacanze natalizie. Un bel regalo di Natale, no? Preparatevi quindi a ricevere e donare abbracci e non abbiate ti-more di avvicinarvi a chi non conoscete: il vo-stro gesto sarà sicuramente apprezzato! Alcuni (speriamo in tanti), proprio come l'anno scorso, avranno un cartellino da attaccare alla maglia per incitare al "Free Hug". Partecipate numero-si!!! Gabriella, 4BL

Annuario 2007/08 Per le vacanze di Natale siamo riusciti a consegnarvi l’Annuario 2007-08. Dal-le prime impressioni e dai commenti che ci sono giunti il giudizio - come l’anno scorso - è super positivo. I soldi che sia-mo riusciti a risparmiare l’anno scorso per via del lavoro fatto in proprio li ab-biamo impegnati per l’acquisto di un microfono per le videointerviste e del software Adobe Premiere per i montag-gi. Quest’anno contiamo di acquistare una telecamera e una fotocamera per immortalare le gite. Il rimanente andrà per le attività integrative degli studenti che verranno programmate. Chi non ha potuto prenotare l’annua-rio, può richiederlo in Centro stampa o al prof. Denanni

Dopo l’esperienza di “Famiglia bastarda” “A teatro è diverso” un grande successo

Circa 250 persone erano presenti al Teatro Incontro venerdì 7 dicembre alla rappresentazione della commedia della 3B Classico “A teatro è diverso”, con testi e sceneggiatura di Maurizio Allasia, regia di Mattia Magra. Il successo è stato grande, come l’anno scorso per “Famiglia bastarda”. La prestazione è stata di alto livello, frutto di un cospicuo numero di ore di prove. L’argomento dell’opera è l’informazione, la televisione e i media di massa che rincorrono ormai solo più lo scoop e il protagonismo, con la pubblicità che fa da padro-na su tutto. Originale la conclusione a sorpresa con il sequestro, proprio per protagonismo, degli spettatori. Il fine della rappresentazione, oltre che ricrea-tivo, è stato di beneficenza a favore del progetto umanitario Rishilpi in Ban-gladesh e APSM, nobilitando ulteriormente la serata. Ora manca solo un’altra classe che raccolga il testimone di questa mitica 3B e dei “Fuori di teatro”. A.d.

35 sono le mie ore di lezione settimanali 20 i minuti che perdo ad spettare gli autobus [se non ritardano]

18 sono le ore attive durante la mia giornata 15 i minuti che impiego per farmi 1 doccia

(comprese crema e capelli: non potrei permettermi di +) 12 sono le mie materie scolastiche

7 su 7 i pomeriggi impegnati a studiare 6 le ore approssimative di sonno giornaliere

5 i caffè che mi ci vorrebbero x reggere 1 giornata del genere 3 le ore giornaliere che in media passo sui libri

2 le ore giornaliere che in media passo in palestra 1 su 7 le sere in cui esco di casa con gli amici...

0 il tempo libero a fine giornata... Beh, quella che sto tracciando è la giornata tipo di una studen-tessa del tutto nella media, di un liceo complicato e frenetico..

ATTENZIONE!

Sto parlando di studenti di LICEI seri e duri...Non di quei surro-gati di carceri minorili o pensioncine patetiche che chiamano scuole o "istituti"...Bah...

No signori, la giornata di un liceale non è semplice come sem-bra, anzi è un vero e proprio inferno,come quello di Dante, e sì abbiamo pene basate sulla legge del contrappasso ( così come si è stati poco attenti durante le lezioni ora gli insegnanti danno poca attenzione ai tuoi sforzi pomeridiani nella correzione dei compiti e agli orali...).

Abbiamo demoni e diavoli ( vedi compagne di classe impro-ponibili e insopportabili e insegnanti di cui solo il cognome già ti fa sbadigliare o la cui laurea è un racconto di fantasia..)

La nostra caratteristica?!..beh, ci riconoscete dalle facce..Avete presente quelle ragazze che appena le vedi, capisci che passano parecchie ore dedicandosi alla cura del corpo, ai capelli e alla pelle, quelle che non hanno mai la faccia stanca e il colo-rito spento, quelle sempre vestite da velina stile "se la gonna non è corta perchè la metti?" con l'aria rilassata di chi è lì tanto per fare una sfilata??

Ecco, noi siamo le altre, quelle con le occhiaie e il bicchierino del caffè in mano..quelle nervose che se ci becchi alla fermata dell'autobus piuttosto di salire su un mezzo pubblico con noi resti a scuola che magari sei + al sicuro...quelle impegnate, con la Divina Commedia sotto braccio e il dizionario di latino in mano che se provi a rimorchiarci ti rispondiamo: "sì, guarda, verso la fine di dicembre dovrei avere un giorno libero, oh no scusa, mi sono confusa, sarò libera perché è Natale, ma sai...Natale con i tuoi…" E Capodanno?? Se sei ancora vivo, con chi vuoi!

Cosa facciamo per essere tanto nervose??...beh tanto per dire siamo quelle che si alzano la mattina presto. Sempre alla solita ora, tra le 6.30 e le 7.00, per prendere un autobus che in effetti non arriva mai in tempo. Allora ti svegli e ti attacchi alla moka del caffè sperando che quella tazzina ,che ormai è diventata una tazza, basti per l'intera mattinata. Ti vesti e corri per arrivare prima di perdere anche il terzo pulman, sperando di non incon-trare la classica "ragazza-entusiasmo" che inizia a blaterare sen-za sosta qualcosa che non ti interessa, e tu fai finta di stare a sentire e continui ad annuire con l'aria inebetita di chi si è appe-na svegliato.

E poi via col “can-can”… Lotte tra compagni che più che una classe formano una setta, il cui culto è "il suicidio della solida-rietà". Lotte con professori straconvinti che la loro materia sia la più utile e l’unica che valga la pena studiare. Un paio di veri-

fiche o interrogazioni al giorno. Lezioni luuuuuuuuuunghe e noiooooooooooooooooooooose...E...dai, ma non dire! 180 SBADIGLI AL MINUTO!! RECORD! Complimenti...Wow... sei da Guinness dei primati!

E poi vai a casa e ti abbuffi perchè sei nervosa e sai che devi ricominciare a studiare ma non hai voglia, anzi, magari inizi a studiare mentre ti stai ingozzando la pastasciutta, perchè altri-menti non finirai in tempo.. Già.. e allora studia, studia, studia, finché tua sorella attaccherà la musica a palla e avrai quasi la sensazione che in salotto abbia luogo un concerto degli U2 o semplicemente inviterà un gruppo di amiche a casa per decidere se andare a ballare al venerdì o al sabato...

Ma non disperare, verso le 17.00/ 18.00 dopo tre ore di studio potrai andare in cucina a farti un tè caldo, perchè intanto nella tua cameretta stavi ibernando (poiché rimane un pò isolata dal resto della casa e non arriva bene il riscaldamento)..Ed eccoti entrare nella caliente España!!!...E sì infatti tua sorella che sta facendo il lettorato di spagnolo invita tutti i pomeriggi la colla-boratrice domestica cubana di tuo zio per imparare la lingua...

E la sera… corri, corri, che il corso di aerobica e tonificazione in palestra sta per cominciare... e ... 5, 6, 7, 8...su quelle ginoc-chia! Squod! Addominali! Sauna...

E poi una doccia è d’obbligo, e cercando di dare una forma pressoché decente ai tuoi capelli… Torni a casa per cena e tua madre, attenzione, è nervosa perchè ha avuto una giornataccia (Lei) e allora farai le pulizie al posto suo, come se non bastasse-ro a pranzo...

Potresti finire la giornata andando a dormire SUBITO...ma NO..prima vai su Msn a chattare sperando di non beccare il lo-gorroico di turno che non vedi da una vita ma che OGGI ha vo-glia di parlare con TE... Mezzanotte circa, e vai F I N A L M E N T E a letto...Ti accasci sul materasso e vorresti addormentar-ti ,MA… i pensieri ti assalgono d'un tratto: "Avrò fatto bene il compito di tedesco? E il tema di domani? Oddio, non sono ab-bastanza preparata per il test di fisica… Ma qual'è già la tangen-te di 45?" Alla fine ti addormenti e magari sogni la tua vita nella notte, perché è chiaro che di giorno è impossibile avere una vita sociale.

E domani ricomincerà una nuova giornata piena di imprevisti e cambiamenti di programma, compiti che vengono spostati e argomenti da studiare aggiunti all'improvviso, gente che rompe-rà le scatole e x fortuna qualcuno che ti farà sorridere...

Ma poi, non è così male la vita da studentessa… ♠ WHO DARES WINS ♠

♥☻Lelly☻♥ Ovvero una studentessa di 4a del Porporato

Scoprite la sua identità nel suo blog

Vita da studentessa Di quelle che non dormono mai...

Il meglio del web

3

A volte ci ritrovia-mo a dover far fron-te a nuovi incontri, a volti diversi, a voci mai sentite prima, a profumi sconosciuti ed affascinanti…

Senza volerlo ci capita di venire a contatto con persone a noi del tutto estranee, ma che in qualche modo riesco-no a colpirci. Si tratta di incontri non necessariamente lunghi e definitivi, ma significativi, incontri che ci se-gnano e che entrano a far parte della nostra essenza. Spesso sono proprio gli incontri più brevi e casuali, de-finiti di terzo tipo, che ricordiamo meglio. La cosa buffa è che questi nuovi incontri non si fanno aspettare, ti colgono quando meno te lo aspetti e a volte proprio quando ne hai più bisogno. Capitano un po' o-vunque, ma soprattutto viaggiando, quando ci si ritrova sullo stesso mezzo di trasporto,magari anche seduti vicini… e da lì si apre un nuovo mondo: l'Incontro. I pendolari degli autobus nascondono sempre storie fantastiche...dietro a volti di dolci vecchiette si nascondono donne scatenate che si dilettano raccontandoti le loro avventure: un pomeriggio in piscina con le amiche, la palestra tre volte alla settimana e tu pazientemente le ascolti e ti congratuli con loro:” ma che brava, che bello avere ancora così tanta energia alla sua età”, anche se dentro di te pensi “non è possibile, mi sento più vecchia io!!”. Purtroppo però c'è anche la seconda specie di vecchiette: quelle depres-se, assolutamente e incondizionatamente: c'è il sole, si lamentano perché non piove mai, se piove non va di nuovo bene perché è scomodo viaggiare con l'ombrel-

lo...allora tu ti senti tanto psicologa, le fai accomodare comodamente sul sedile accanto al tuo e ascolti i loro problemi. Gli argomenti più trattati sono la scomodità degli animali domestici, gli “euri” che ci hanno rovinato e i luoghi più indicati per fare la spesa. E a sentire tutte queste cose un sorriso sorge spontaneo e ti rendi conto di quanto bisogno di socializzare abbiano certe persone. Ma gli incontri più belli sono quelli che riescono a la-sciarti senza parole: può capitarti una persona in seria carenza di affetto che prima di scendere alla sua fermata si preoccupa di stamparti un bel bacio sulla guancia...oppure persone con alcuni problemini, anzi problemoni che ti chiedono per esempio di tirargli il collo in cambio di denaro… oppure individui che ti scambiano per qual-cun'altro...oppure vecchietti galanti, bambini simpaticis-simi che riescono sempre a tirarti i capelli, gruppi di ra-gazzi rivoluzionari che scambiano il pullman per una discoteca abusiva, membri onorari del CAT, personaggi in presunta libertà vigilata... Tra questi incontri però si possono celare anche ami-cizie bellissime o storie d'amore da sogno che riescono a rendere più piacevoli e divertenti quelle ore che ogni giorno passiamo sui mezzi di trasporto. Una volta superate le porte del pullman devi essere pre-parato ad entrare in un mondo a parte che ha sempre qualcosa di nuovo, speciale, strano o semplicemente im-proponibile pronto per te. E così, quando giungi a desti-nazione avrai la consapevolezza che anche quella mez-z'ora di pullman non è stata inutile e già un pensiero si presenta: a quando il prossimo incontro?

Bea 4^B/L

4

In pullman, tornando a casa Gli incontri... quando meno te l’aspetti

Cortometraggi&Porporato Inseguendo un sogno e un... Obiettivo

“Lo storpio” di Stefano Simone, 2007 cd. 19’ Ognuno di noi ha desi-derato, almeno una volta nella vita, di es-

sere un attore. Diventa-re una persona del tutto diversa, immedesimarsi in

un ruolo talmente dissimile dal nostro quotidiano da non riuscire neppure a riconoscerci.

Beh… questo è il mondo della cinepresa! Eppure, anche se questo mondo ci pare così lontano, è più vicino di quanto sembri: infatti alcuni ragazzi e ragazze del pinerolese (tre dei quali sono studenti del Porporato!), han fatto da comparse in un cortometraggio girato tra Pi-nerolo, Torino e Collegno. L’ardua scelta delle location e del cast è toccata ad una studentessa dell’istituto “Federico Fellini” di Torino, Federica Castagno. Il regista, Stefano Simone, anch’egli studente dell’istituto torinese che apre le porte del cinema ai giovani talenti, ci dice: “Il cortometraggio è stato girato quest’estate, quasi completamente a costo zero. Gli unici soldi che abbiamo

speso sono stati quelli dei na-stri”. La trama intrecciata e, a detta di alcuni “eccentrica”, si basa sulle vicende di due fratelli, uno dei quali viene soprannomina- to “Lo Storpio”, a causa della sua inva- lidità. Nel corso delle vicende si susseguono realismo e surrealismo, termi-nando con alcune scene più cruente. Un’ottima interpreta-zione degli attori, sicuramente credibili; ricordiamo co-munque che non sono professionisti, ma individui con la passione per la recitazione e il sogno di vestire magari dei ruoli più importanti. Alla fine di Novembre il cortometraggio ha superato le selezioni del Festival di Roma, come anche “L’uomo ve-stito di nero”, sempre di Simone. Non ci resta che augura-re buona fortuna a tutta la troupe, sperando di vederli, in un futuro prossimo, accanto ai più famosi attori e registi italiani e stranieri. Silvia e Valentina 3°A/l

5

Fino a pochi decenni fa, ai tempi dei nostri genitori, i ragazzi - e molto spesso anche gli adulti – avevano cono-scenze ristrette, limitate al paesello o alla grande città di appartenenza. Se non legate a parentele, le conoscenze extraregionali erano rarissime, e quelle extranazionali qua-si inesistenti. Oggi la so-cietà permette conoscenze internazionali vastissime: ragazzi di anche meno di quindici anni di età hanno contatti con altri ragazzi di tutta Italia, e sono sempre più comuni i casi di con-tatti con ragazzi stranieri. La rivoluzione di questa mentalità è legata ai nuovi mezzi di comunicazione, soprattutto all’informatica. Oggi soprattutto internet è il nuovo fenomeno di mas-sa, che con la sua presso-ché mondiale diffusione costituisce il miglior mezzo di comunicazione ed informazione di cui disponiamo. E su internet avvengono anche veri e propri “incontri virtuali”. Tra le new entry più importanti di questa grande rivoluzio-ne, che vede come protagonista principale proprio la nostra generazione, c’è la “chat”, ovvero una sorta di stanza vir-tuale tramite la quale è possibile parlare in tempo reale con tutte le persone che si vogliono. Mi è un po’ difficile de-scrivere esaurientemente ed in maniera chiara cosa sia una chat, ma al contempo è anche inutile, perchè son sicuro che tutti i ragazzi, dai 14 in su sanno perfettamente di cosa sto parlando! Questo luogo di incontro rappresenta ormai una situazio-ne di vita semireale, attraverso la quale è veramente possi-bile interagire con altre persone e letteralmente conoscersi!

Anzi, con una gioventù molto introversa come quella dell’attuale generazione, un mezzo come internet può aiu-tare le persone ad aprirsi più facilmente tra loro, con la possibilità di svelare il proprio carattere in maniera di gran lunga più sincera che nella vita reale.

Questo è da una parte un punto forte della comunicazione via etere, ma dall’altra rappresenta per certi versi una perdita di individualismo e di personali-tà, costretta, per comunicare, a rifugiarsi dietro un monitor ed una tastiera. La personalità dovrebbe rimanere inva-riata tra vita reale e chat, ma spesso non accade, e questo induce la società odier-na a una falsificazione della persona. È altresì vero che si tratta di una evolu-zione, anzi, di uno sviluppo della socie-tà, la quale ora si incentra principalmen-te sul mondo informatico e trasforma le persone in una sorta di robot in grado di provare sentimenti di dubbia realtà;

molto spesso si leggono i messaggini personali che affer-mano cose del tipo “so depressed”, senza poi magari avere motivi di depressione superiori magari al fatto che “l’Italia ha perso una partita”… Questa sorta di invettiva delle ultime righe non è un’ostentata volontà di andare controcorrente per il sem-plice gusto di farlo; come diceva Wilde, “Bisogna essere contro la moda di essere contro”. È quindi questo un tenta-tivo di vedere i fatti come stanno, in un’epoca del tutto di-pendente dalla comunicazione elettronica, senza dubbio più veloce ed efficace di qualunque altra, ma che tende a svilire l’animo umano, trasformandolo in una vera e pro-pria vittima della Rete Telematica.

Carlo Guassone I C Classico

La complicità fra amici è una sorta di colloquio intimo in cui la persona sa tut-to di te e, teorica-mente, tu sai tutto di lui oppure è qualco-sa di insito, un fee-ling che scatta con alcune persone e con altre no. In fondo sapere l’uno

dell’altro non conta poi molto, perché la complicità sta in una sensazione ed in uno sguardo. Da piccoli ci si sente complici quando si è uniti da un segreto e con una promessa ci si lega nel silenzio per nascondere una marachella che nessuno deve scoprire, cosa che ci rende forti e uniti più di prima. Quando si diventa adulti, la complicità serve a rendere un senti-mento più saldo e tenace: si ride, complici, per una co-

sa buffa detta, si parla degli amici comuni, degli amori, della vita, ecc.. Voglio citare una frase che mi ha particolarmente col-pito: “In fondo non si hanno degli amici, si hanno sol-tanto complici, e quando la complicità cessa, l’amicizia svanisce”. L’amicizia, in parte, finisce quando cessa la complicità, ma anche la concordanza d’interessi tra i protagonisti. Delle due, senz’altro più importante in una amicizia è la complicità; in quanto il secondo aspetto, di solito, porta ad una separazione delle strade,ad un cambia-mento, una trasformazione nel rapporto, ma non per forza alla fine dell’amicizia. Quando comincia a man-care la complicità tra due amici, in effetti, il rapporto comincia a sgretolarsi, ma ancora la situazione non è irrecuperabile e in ogni caso non è solitamente un buon motivo per giustificare un raffreddamento del rapporto. La complicità induce la condivisione di emozioni e di sensazioni con una persona speciale.

Antonella 4A/S

Gli incontri in chat Tra vita reale e falsificazione del sé

virtual love

La complicità degli amici

6

Stranieri e pregiudizi Gli italiani tutti mafiosi e stupratori?

Sera del 30 ottobre, Giovanna Reggiani viene seviziata e violentata dal romeno Nicolae Romulus Mailat. A denunciare il fatto Emilia, anche lei rom. Pochi giorni dopo persone incappucciate ag- grediscono quattro uo-mini di nazionalità romena. Questi due terribili fatti di cronaca hanno però in comune una parola: Romania. Nome che sentia- mo al telegiornale an-che quando si par- la di prostituzione, pic-cola criminalità e rapine nelle ville. 1930, l’italo- americano Al Capone viene nominato "nemico pubblico nu-mero 1" della città di Chicago. 12 ottobre 2006, in Germania un sardo viene incriminato per stupro. Anche questi due fatti di cronaca hanno un comune punto di origine: l’Italia. Ma questo cosa significa, che gli italiani sono tutti mafiosi o stupra-tori? Allora perché oggi si pensa, guardando una rumena, che di notte passeggi in minigonna sulla statale? Perché quando si vede un albane-se per strada si stringe con maggiore forza la borsetta o si controlla subito il portafoglio? Se non erro agli italiani dà fastidio essere identificati subito come fracassoni, ignoranti e rozzi, allora quasi sicuramente gli immigrati nel nostro paese non sono entusiasti di ciò che pensiamo di loro. Secondo alcuni sondaggi, una buona parte degli intervistati avrebbe più paura di un rumeno armato di coltello, che di un italiano che impu-gna la stessa arma. Non sarebbe più giusto dire che si ha la paura del coltello, e solo dopo di chi lo impugna? Oppure non sarebbe più giu-sto dire che i media ci stanno inducendo a credere in una razza incivile proveniente dalla Romania? E forse non sarebbe più corretto prendere con le pinzette ciò che ci dicono i telegiornali? E forse non sarebbe ancora meglio conoscere una persona prima di guardare la sua nazionalità e giudicarla in base a questo? Perché in fondo loro sono tutti stupratori e prostitute come noi siamo tutti ma-fiosi e fracassoni.

Lara IVB Ginn

Il gruppo e i suoi personaggi Ecco una lista dei più frequenti comportamenti che si possono notare in un gruppo. Quale perso-naggio vi sentite?? Crocettate quello che più vi corrisponde.

Gatto: è sicuramente il più sornione del gruppo; cerca di farsi benvolere da tutti anche se non è del tutto sincero e autentico, e pur di ottenere ciò che vuole farebbe di tutto. Cerca sempre di non espri-mere le proprie idee... non si sa mai, gli altri po-trebbero non condividerle! (Ecco perché si dice che non bisogna fidarsi dei gatti...)

Farfalla: non si accontenta di avere un solo a-mico e non ha amicizie stabili. Preferisce "svolazzare" da un gruppo all'altro per conoscere più persone e divertirsi con queste, ma non ha "veri amici" con cui condividere qualcosa di più delle risate.

Cactus: allontana le altre persone con le sue "spine" (e non è una semplice metafora!); infatti preferisce "pungere" quando gli altri si avvicinano perché la sua filosofia è: meglio soli che male ac-compagnati. E difatti... resta solo!

Riccio: è timido e insicuro; tende a chiudersi in se stesso ed è terrorizzato dalle relazioni con le al-tre persone, perché mettono in gioco e costringono al confronto. Perciò crea una sorta di "barricata" intorno a sé, che non ha alcuna intenzione di abbat-tere. Troppa fatica!

Edera: appena sente odore di affetto, sicurezza e stima, si appiccica e non si stacca più (peggio dell'Attak, insomma!): infatti si sentirebbe persa senza quelle persone che spandono stima e affetto, ma soprattutto sicurezza. Sono come un sostegno che permette alla sua personalità di stare in piedi.

Ippopotamo: fa di tutto, ma proprio di tutto, per avere un certo peso nel gruppo (e di sicuro ce l'ha!). Non gli importa di essere indelicato, volgare o grossolano: l'importante è stare al centro dell'at-tenzione, perché costi quel che costi, deve riuscire a crearsi una posizione nel gruppo, deve valere. Inoltre, non presta attenzione alle altre persone, perché questo significherebbe (e guai se succe-de!!!) che dà più importanza agli altri che a sé stes-so.

Bandiera: non è stabile e non vuole esserlo; segue sempre la corrente (strano, pensavo seguisse il vento...), cambiando frequentemente idea e atteg-giamento in base alle persone e alle situazioni. La sua più grande paura? Le forbici! Non sto scher-zando: ha davvero paura di essere tagliata fuori, in questo caso, dalla cerchia degli amici. Non siamo di certo stati clementi descrivendo i comportamenti dei giovani di un gruppo, ma se ci pensate bene molto spesso in gruppo tendiamo ad avere dei comportamenti un po' "strani" che ci fan-no sembrare qualcosa che non siamo o che vorrem-mo (segretamente) essere. Indossiamo una masche-ra (in questo caso un costume...!) per diventare qualcosa che non siamo; ma non sarebbe più sem-plice restare quelli che siamo?? Anche perché, do-po un po' “che male le spine del cactus...!!!”

Gabriella, 4BL

Ancora una primina Il 10 settembre è incominciato per tutti un nuovo anno scolastico, per alcune persone anche il primo anno di superiori, ed io sono una di queste. Ho così incominciato il prossimo passo per crescere. Il mio primo impatto con il nuovo ambiente è stato abbastanza positivo e spero che continui ad essere così per i prossimi quattro anni e mezzo.

Ho avuto modo di conoscere nuove materie, nuovi professori e nuovi compagni; questi ultimi, nella mia classe, si sono già ridotti da 29 a 27, comunque sono sempre moltissimi. Purtroppo alcuni di loro sottovaluta-no l’indirizzo Scienze Sociali, una cosa che molti, troppi studenti fanno: non lo si può criticare finché non lo si vive! Non bisognerebbe mai met-tere a confronto i vari indirizzi, perché ognuno ha caratteristiche e obiet-tivi differenti. Concludo col dire che questa è una scuola fantastica che offre una moltitudine di attività extra al normale piano di studi (come vedete anch’io partecipo!) e come tutte le scuole ha aspetti positivi e negativi che non sto ad elencare, ma mi sento in dovere di dire che bisognerebbe fare più gite. In ogni caso auguro un buon e proficuo anno scolastico a tutti!

Alessia M.,1Cs

•..a Lelly per aver capito che tra tante parole ne bastavano due;al mio tesoro,che ho perso per troppo tempo;a Dally,compagna di giochi(a 4)e migliore partner in disco,unica in queste settimane;ai sms gratis con Ily,alle risate con Ry;grazie a Spiderman e ai libri perversi di Giugy;..al tempo che io e Terry,che adoro,abbiamo dovuto aspettare per essere FELICI;..alla 3°B/L in generale:uniche!Grazie a Stefano,perché nonostante tutto ti amo ancora e il nostro rapporto non potrà cambiare mai..e grazie ai miei stupendi Ty&Enzo:senza di loro non sarei qui…VI AMO. Nina •..Mamma perché quando esco con gli amici mi dici che devo pensare alla scuola e quando sto studiando mi incoraggi ad ampliare la mia vita sociale.Grazie Nina per i post-it colorati e per i fogli.. Giugy •..alla prof. che per un suo errore di calcolo ha abbassato a tut-te il voto,giustificandosi dicendo che era troppo facile;grazie a Nina per aver detto che spiegavo meglio io chimica della prof...così ora mi odia…Bimba •..a Morena per avermi regalato la tua amicizia per i bei mo-menti insieme,ma soprattutto perché anche nei momenti peg-giori sai sempre regalarmi il sorriso. Elena •...agli amici che rendono la vita più bella. Cerrys •…Amiche mie perché esistete e mi state vicine;grazie a te che esisti solo per me. Odry •…a Cioffola che mi sopporta e mi consiglia,ma soprattutto perché mi considera sempre;grazie alla 3°B/L unica nel suo genere e grazie mamma per arrivare sempre nei momenti meno opportuni,con discorsi assurdi. Ry •…mamma perché sai ascoltarmi tutte le volte e sei forse l’unica che mi sa capire..e grazie a voi che sapete rendere felici anche i momenti per me più tristi. Ale •…a Cristian,il mio migliore amico.Grazie per essermi sempre stato vicino e per avermi sopportato in questi anni;grazie ad Elisa per essere la mia seconda mamma e per pensare sempre a me riguardo a cicles e fogli protocollo;grazie ai miei che sono i più forti del mondo. Isa •…alla mamma di Ale(il mio migliore amico)per essersi con-vinta che io sia la donna della vita di tuo figlio(…ma anche no…!);grazie a Nina per avermi esasperata per 5h fino a farmi scrivere due ringraziamenti,TVB;grazie mamma per avermi consolata quando io e Davide ci siamo lasciati,dicendo che almeno così non avrei più avuto le labbra gonfie perché lui non sapeva baciare.. Vero •…ai miei,che nonostante non sia una figlia modello,mi fanno ancora entrare in casa e a te…il tuo silenzio è meglio di qual-siasi parola.. Miky •…a Silvia che,nonostante tutto,mi ha perdonata..almeno spe-ro..;a tutte le persone che mi vogliono bene ed ai nuovi amici che ho trovato;..alle mie due più grandi amiche,a cui voglio molto molto bene,che mi stanno sempre vicine,sopportandomi,aiutandomi… Eli •Non voglio sprecare lo spazio concesso per dedicare il mio affetto,subito con il solito”GRAZIE”che spesso è solo un a parola senza significato,ma vorrei ricordare a Kia e Keyla che le ammiro un casino in quanto mi stanno sempre vicine(..ci credo sono le mie vicine di banco!..)e che riescono a soppor-tarmi anche quando sono la più stressante del mondo;grazie anche a Marta(=Pusher)e a Giu(=Giu)..quindi ricordate che io ci sono sempre per voi.VVB;grazie a Chiara Dello per la tua compagnia e allegria..mi mancherai. Ste •Un supermega grazie a Key e Ste perché mi siete vicine e mi sostenete sempre!Grazie a Key,perché tu sei per me un punto di riferimento,la mia ancora di salvezza..e a te,Ste,perché con te il divertimento è assicurato.GRAZIE .. Kia •Ringrazio Giulietta che mi delizia ogni giorno con canzonci-ne allegre; la ringrazio perché mi sa stare vicino e cerca di ca-pirmi quando nessun altro lo fa;ringrazio tutti perché ognu-no ha,in qualche modo,fatto qualcosa per me. Marta/Pusher

•Un mega GRAZIE a:Key che sa sempre tirarmi su il morale e che

mi”innalza verso il cielo”,sperando di essere mental-mente equilibrata per Malta(compagna di tut-

to4ever);grazie a Giuly che mi accompagna fuori per sfuggire a chimica;..a Pusher..prima o poi imparerò a farmi i compiti da so-la..;grazie a Ste e Kia:con voi devo dire che esce il”meglio di me”..;alla 3°B/L:siete uniche..e grazie alla mia Cice(o Patacix)per tutti i suoi insulti e critiche,ma soprattutto per gli aiuti..grazie alla sua grande amicizia,perché sai sempre dimostrarmi che mi vuoi bene..e anche io te ne voglio! Sere •…al mio “Amore”,al “Tesoro mio” e a “Tesoro”..vi adoro e non so che farei senza di voi..grazie semplice-mente di esistere!Grazie anche ai miei fantastici genitori e alla mia sorel-lina.Vi amo.Grazie. Dally •…Sere perché mi sei sempre stata vicina nei momenti importanti e con la tua felicità “mi elevi verso il cielo” e mi insegni a sorridere;un bacio alla mia Chiaretta perché con te la vita è tutta un’altra cosa;grazie Ste per la tua simpatia(anche se ti spacci per me..!..);un big grazie alle mie amiche(soprattutto un bacio alla mia piccola Vero)perché mi rendete la vita più bella!W il pesce sagace! Keyla •Un grosso DANKE a tutte le mie amiche e i miei amici perché quest’anno mi avete re-galato un compleanno fantasticoe indimentica-bile,ricco di sorprese e di emozioni;grazie Mar-ta,perché illumini le mie giornate con il tuo colo-rito “acceso”;grazie Sere perché mi nascondi nei miei attacchi di fame durante le ora di lezione;grazie alla prof di deutsch che ci ha regala-to la canzone-tormentone di quest’anno(..”on m’as promis” passa al secon-do posto..!..);grazie mamma perché,nonostante casa nostra sia un bed&breakfast,non mi hai ancora chie-

sto di pagare il conto. Giuly 7

Citazioni celebri Noi e gli altri

Chi macchina sventure per gli altri tende trappole a se stesso. Esopo Chi non ama il suo prossimo vive una vita sterile e prepara una tomba miserabile per la sua vecchiaia. Percy Bysshe Shelley Ciò che gli altri pensano di noi avrebbe poca importanza se non influenzasse, quando lo veniamo a sapere, quello che noi pensiamo di noi stessi. George Santa-yana È facile amare l'umanità, difficile è amare il prossimo. Luciano De Crescènzo Giove ci impose due bisacce: ci mise die-tro quella piena dei nostri difetti, e, da-vanti, sul petto, quella con i difetti degli altri. Perciò non possiamo scorgere i no-stri difetti, e, non appena gli altri sbaglia-no, siamo pronti a biasimarli. Fèdro Gli altri sono veramente terribili. La sola società accettabile è quella di noi stessi. Oscar Fingall O'Flahertie Wills Wilde Il maestro disse: Non è grave se gli uomi-ni non ti conoscono, è grave se tu non li conosci. Confucio L'io è detestabile... ma si tratta di quello degli altri. Paul Ambroise Valéry Se poi l'«io» è detestabile, amare il pro-prio prossimo «come se stessi» diventa un'atroce ironia. Paul Ambroise Valéry Non fare agli altri quello che vorresti fos-se fatto a te. I loro gusti potrebbero essere diversi. George Bernard Shaw Volete aver molti in aiuto? cercate di non averne bisogno. Alessandro Manzóni «Se ognuno si impicciasse dei fatti suoi» disse la Duchessa quasi ringhiando «il mondo girerebbe molto più svelto!» Le-wis Carroll Fate agli altri ciò che volete che sia fatto a voi; questa la legge e i profeti. San Mat-teo Impara dagli altri qual è il tuo bene! Publio Afro Terènzio Gli uomini son proprio tutti così e l'uno è come l'altro; ciascuno si diverte a curiosa-re quando accade una disgrazia al vicino. Johann Wolfgang von Goethe

Gabriella, 4BL

Grazie…

8

E' un fatto indi-scutibile che qual-cosa è precipitato nel deserto del New Mexico (U.S.A.) il 3 luglio 1947. L'8 luglio l'aeronautica fece un annuncio sorprendente, che fece il giro del mon-do: l’oggetto preci-pitato era un disco volante; sempre quello stesso giorno

però, ritirò il comunicato dichiarando che l’incidente era stato causato non da un UFO ma da un dirigibile meteorologico. Molti, però, ritengono che l'aeronautica lavorò insieme al-l'FBI per eliminare un elemento scomodo nel corpo militare che voleva rivelare la verità su eventuali visitatori alieni Veramente un Ufo precipitò sulla terra e veramente furono rinvenuti cadaveri di alieni? Partiamo dall'inizio. Nei primi giorni del giugno 1947, alcuni abitanti di Roswell dichiararono di aver visto degli strani oggetti muoversi di notte nel cielo, successivamente il Roswell Daily Record pubblicò un articolo dove si parla di una certa coppia, il signore e la signora Wilmot, che se ne stavano seduti in macchina quando all'improvviso videro un grande oggetto lampeggiante che si muoveva nel cielo ad una velocità elevata. Pochi giorni dopo ci fu la testimonianza di William Woody, che affermò di aver visto proprio uno di questi meteoriti muoversi nel cielo e scomparire dietro l'orizzonte. Ed ancora un'altra storia, proviene da due suore che lavoravano nel locale ospedale di Saint Mary, che raccontarono di aver visto una luce brillante muoversi nel cielo tra le 11:00 e le 11:30 del mattino. Queste dichiarazioni, però fanno pensare che tutte queste persone abbiano visto solo una semplice meteora, finché qualche giorno dopo suc-cesse qualcosa...Il 2 giugno William Brazel, un signore che lavorava in una fattoria, scoprì dei detriti di un disco volante precipitato proprio lì intorno. Brazel era in casa con i propri figli, quando sentì un boato e poi una tremenda esplosione.. Subito dopo si diresse con il suo camion sul luogo dell’esplosione e raccolse dei resti simili a delle spesse lami-ne di alluminio frammentate in tante piccole parti. Alcune di queste avevano delle specie di lettere e numeri incisi su di esse, ma anche disegni, che ricordavano alcune iconografie giapponesi o cinesi; ma la cosa più strana è che il metallo di cui erano composti era diverso da qualsiasi altro che conosce-va. Il 7 giugno, Jesse A. Marcel, un ufficiale della RAAF (Roswell Army AirForce) si reco sul luogo dell’incidente per vedere quanto ci fosse di vero in quelle storie. Quando vi arri-vo notò che una gran parte dell’area era occupata da detriti. Quello che colpì ancora di più il suo interesse fu di non ve-dere per terra nessun segno di schianto. Successivamente, in una recente intervista, Marcel ha dichiarato di conoscere a perfezione qualsiasi pallone o aereo usato dalla aviazione mi-litare e civile, e, dopo aver osservato i resti che ritrovò nell'a-rea disse che certamente non si trattava di un velivolo aereo americano, né tanto meno di un missile o qualcosa di simile;

così provò a bruciare uno dei resti ma questo non prese fuoco, provò allora a romperlo con un pesante martello ma non riu-scì a provocare nemmeno un piccolo graffio. Qualche giorno dopo una squadra di soldati fu inviata sul luogo del crash per recuperare tutto il materiale. Ad un miglio o due dall'area vera e propria fu ritrovato il corpo centrale dell'Ufo e ancora un paio di miglia distante da esso i famosi corpi umanoidi. I militari presero in consegna anche William Brazel per circa una settimana e lui quando fu rilasciato negò tutto quanto da lui affermato nei giorni prima, dichiarando di aver preso un grosso granchio. Nell’immensa distesa di sabbia del Nevada esiste una zona desertica, dove il Pentagono tiene nascosta la più importante base militare del paese: l’Area 51, una zona che si estende per circa 26000 Km. Nel cuore di Area 51 si estende la zona denominata S4, dove verrebbero studiati gli alieni e la loro attività sulla Ter-ra. Le indagini sui dischi volanti vengono effettuati in una zona più a nord, dove gli avvistamenti degli UFO pare siano stati frequenti. L'ingresso principale verso Area 51 è segnato da una strada sterrata, che si stacca dalla statale 375, all'altez-za di una grande cassetta per la posta di colore nero. La cate-na delle Groom Mountains, che corre parallela alla statale 375, impedisce la visione dell'Area 51. Negli anni ‘60 vi fu-rono sperimentati gli sr-17 e di lì a poco iniziarono i test de-nominati "Black projects". In quegli anni partì anche il pro-getto “Red Lights”, che sperimentò il volo di alcuni dischi alieni, ma dopo un incidente fu interrotto. C’è poi la vicenda dei cerchi nel grano che comincia sulla fine degli anni 70 in Inghilterra. Ma di questo parleremo un’altra volta. Il mistero continua...

Federica 4A sociale

Gli incontri di terzo tipo UFO, Roswell, Area 51, Crops Circles: indagine tra segreto e mistero

Frasi dei film “Gli uomini sono le pulci delle pulci dei porci. L'unico uomo del quale possiamo fidarci è il no-stro papà.” Grease

“È così difficile divertirsi di questi tem-pi, persino sorridere fa male alla faccia.” The Rocky Horror Picture Show

Milhouse: “Bart, abbiamo imparato che la guerra non è una risposta.” Bart: “Tranne che per tutti i problemi dell'America.” I Sim-pson

“Ho bisogno che ogni giorno succeda qualcosa di nuovo, per sentire che la mia vita va avanti.” L'ultimo bacio

C-3PO: “Se ti raccontassi la metà di quello che ho sentito su Jabba The Hutt ti prenderebbe un cortocircuito.” Guerre Stellari: episodio VI

“Ah! Un pensiero molto carino! Il giorno che io esco di prigione il mio unico fratello mi viene a

prendere con una macchina della polizia.” The Blues Brothers

Giulia, 3A/S

7 in condotta “7 in condotta”, la rubrica che raccoglie le imprese scolastiche degli studenti e le note dei pro-fessori che le hanno descritte. Pubblichiamo solo le migliori!!! Naturalmente le note sono “autentiche”. Sono riprese dal blog http://www.notadisciplinare.it. Ridere con moderazione!!!!

La classe IIIC durante l'ora di musica gioca a Star Wars con i flauti. L'alunno R. chiede di uscire dalla classe per andare in bagno dopo pochi minuti i compagni si accor-gono che R. è fuori in giardino a giocare a calcio con un'altra classe. Chiedo provvedimenti. L'alunno G. J. disegna col gesso sul pavi- mento e canta in continuazione "In fondo al mar". Si giustifica dicendo che vuole esprimere la sua arte creativa e che cantare gli mette allegria. "Ambrosioni, non avendo il dizionario per affrontare la versione di latino, chiede di poter fare autogestione" "Durante la lezione l'alunna X si toglie i peli dalla gamba con una pinzetta" "L'alunno C******* dopo aver ammanettato alla cattedra il compagno D******* si rifiuta di libe-rarlo finchè non gli risarà dato il denaro imprestato la settimana prima"

"L'allievo R***** si nasconde per un’ora sotto il banco, e a 5 minuti dal termine delle lezioni, si presenta davanti a me chiedendomi di andare in bagno"

Al suono della campana antincendio la classe si trasforma in un circo. D., S. e L. saltano sopra i banchi con una bandiera italiana e un della juve, T., E., D., C., L., E. E T. corrono per l'aula urlando come dei pazzi, A., C., D. e F. tentano la fuga dalla finestra, A.,

G., L. e F. vengono a tirarmi la gonna facendo finta di piangere spaventati e il resto della classe ur-la e sbatte i banchi. Nella classe non c'è disciplina e regna l'anarchia più assoluta. Richiedo seri prov-vedimenti. "L'alunno T***** rincorre e spaventa i piccioni durante l'ora di educazione fisica" L'alunno Francesco U. ha tentato di strozzare il suo compagno di scorribande, M. B., di-cendo che aveva un catalogo della Costa Crociere e che voleva prenotare la vacanza prima di lui.

L'alunno A. C. dopo innumerevoli rifiuti di partecipare alla lezione di educazione fisica in uno scatto d'ira lancia dal secondo piano sedia e scende in cortile mette a posto sedia e banco e si siede comodamente sotto gli occhi in-creduli dei presenti... chiedo seri provvedimenti e un colloquio con lo psicologo. Le alunne M. M. e R. sono rimaste in bagno oltre il tempo concesso per pipì di gruppo.

La classe per l'ennesima volta, al mio arrivo, si nasconde. Trovo 6 persone dentro l'armadio, 2 dietro di esso, 8 sotto i propri banchi, 4 sotto la cat-tedra, 1 rannicchiato dietro il cestino, e altri 3 in bagno.

In questa classe non vogliono la mia presenza, quindi chiedo il trasferimento ad altra classe. Giacomo 1B Cl

9

Grazie Mamma! Nessuno mette mai in dubbio l'amore per la propria mamma, eppure... anche le mamme, a vol-te, si rivelano moleste e iperprotettive. Insomma hanno un talento speciale nel rompere le scatole! Senza volerlo, s'inten-de. Il bolg gaziemam-ma raccoglie da anni i “ringrazia-menti” dei figli per queste pic-cole “angherie” Un’iniziativa originale e naturalmente un po’ scherzosa.

Grazie Mamma, Perché mi chiedi cosa voglio a cena urlando come un'ossessa, tirando giù la tapparella e coprendo l'audio e il video della televisione nel momento in cui stanno per rivelare il segreto degli X-Files (inviato da gimli)

Grazie Mamma, Perché ogni volta che mi metto il giaccone e sto uscendo di fretta ti viene la brillante idea di chiedermi se posso andare a com-prare l'oggetto random(x) al supermercato sotto casa, manco stessi aspettando il mo-mento giusto per sentirti dire di no? (Andrea)

Grazie Mamma, Perché da quando ho deciso di mettermi a dieta hai comprato una tavoletta enorme di cioccolato al latte e la lasci aperta sul tavo-lo della cucina, la credenza trabocca di wa-fer, dolcetti al cocco e biscotti vari, se apro il frigo c'è una confezione di Kinder Maxi in bella mostra, lasci sempre un sacchetto pieno di caramelle vicino al computer... E ogni volta che cerco qualcosa nella tua bor-sa mi ritrovo il bambino dei Kinder Barretta che mi sorride facendosi beffe dei miei sforzi! (Cris)

Grazie Mamma, Perché quel giorno che la mia collega e suo marito sono venuti a casa nostra a ritirare il pc e io ti ho detto "vanno subito via che sono di fretta" , tu li hai trattenuti per 45 minuti (!) lamentandoti PER TUTTO di me e accendendo il solito dibattito di cui sono arcistufa!!! Ah, era il loro anniversario...(inviato da salice)

Grazie Mamma, perché appena esulto per un gol del Milan tu riesci a smorzare il mio entusiasmo: "Ma cosa urli così tanto ??? Se hai rabbia repres-sa vedi di sfogarti altrove !!!"...(Marçelo)

Grazie Mamma, perché se ti faccio una confidenza su qual-cuno poi lo vengono a sapere tutte le tue amiche...(inviato da Marçelo)

Grazie Mamma, Perché ogni volta che studio e ti chiedo di non disturbarmi, hai la capacità di entrare 20 volte nel giro di mezz'ora, per vedere come sto, darmi delle dritte personali, por-tarmi qualcosa da mangiare...(Marcelo)

10

Visto che qua al Porporato ci sono più femmine che maschi e quindi i maschi han-no più possibilità di scelta, ho pensato di dare qualche dritta alle ragazze per poter conquistare il boy dei loro sogni. Se l’amore è a scuola: 1) Se il ragazzo che ti piace, non sa nemme-no che esisti, se ogni volta nell’intervallo (o tra una lezione e l’altra) schizzi fuori dall’aula e ti metti in posizione strategica per poterlo guardare, se per lui sei solo una fra le altre 1000, allora prova a fare cosi: se conosci una sua compagna di classe avvici-nala mentre è con lui e inizia a parlare; se invece non conosci nessuno, cerca di fare conoscenza con quella che ti sembra più avvicinabile (magari quella che prende il pullman con te) e parla di argomenti come prof, libri di testo, etc. Dopodiché, visto che hai già un “aggancio”, valla a cercare in classe, e se non la trovi parla con lui, chie-digli dove puoi trovarla e attacca bottone con lui, parlando di argomenti generali: e la prossima volta che lo incontri salutalo. 2) Se il ragazzo che ti piace è nella tua clas-se e durante le lezioni ti volti sempre verso di lui, allora prova a chiedergli delle spiega-zioni di qualche materia (la matematica è sempre la migliore!!) e alla fine ringrazialo. Se poi non vi ha fatti “avvicinare”, prova a chiedergli delle ripetizioni, ma se dice di no, non demoralizzarti, prova a parlare con lui della sua passione (musica, sport, film, etc.). Attenzione: non sbandierare troppo i tuoi sentimenti in classe, potrebbero ritor-cersi contro di te!! 3) Se il ragazzo in questione è più grande e credi che non ti guarderà mai, non darti per vinta, avvicinalo chiedendogli aiuto e spie-gazioni sulle lezioni o, se fuma, una sigaret-ta (anche se poi non la fumi!). Ora che hai fatto il primo passo hai la scusa per salutar-lo (nel caso della sigaretta, vai lì per ridar-gliela!!). Attenzione: nel caso dovesse cor-rispondere, non diventare il suo zerbino so-lo perché è più grande…. Non vorrete mica avere un altro genitore??? Se l’amore non è a scuola e non è proprio del vostro “giro”: 1) Gli hai mandato un messaggio: prima di

inviarlo l’hai letto mille volte e alla fine hai schiacciato “Invia”, ma il cellulare non suo-na…. Inizi a pensare che non ne vuole sape-re niente di te e ti disperi: no! Non fare così, distraiti ed esci dal “tunnel” del pensiero che se entro 2 minuti non ti risponde, non ne vuole sapere: o cambi tipo o accetti il fatto che sia un po’ lento nel rispondere! 2) Vi siete conosciuti, vi siete piaciuti e scambiati il numero. E c’è una domanda che vi assilla (che assilla sempre noi ragaz-ze): lo chiamo o aspetto che lo faccia lui? Se lo chiamo penserà che sia troppo fasti-diosa, ma in realtà vorrei solo conoscerlo meglio. Ma se non mi faccio sentire e lui è timido? Ma poi sarà veramente così o non gli importa di me? Beh, se riesci a resistere non chiamarlo, ma se proprio non ce la fai e passi tutto il tempo a fissare il cellulare, allora chiamalo. Però la seconda volta deve farlo lui, quindi fermati se ti dovesse venire l’impulso. 3) L’hai chiamato. Una, due, tre volte… ma non risponde. Che devo fare? Troppe chia-mate non saranno eccessive? Possibile che non veda le mie chiamate sul display? O magari è solo in giro con gli amici e non sente il telefono. Ma come mai non pensa a me? Tutte domande “logiche”, ma fermati a ragionare: forse ha ragione lui a non pensa-re sempre a te, non essere così ossessiva. Se vuole ti richiama lui. 4) Verso mezzanotte decidi di fargli lo squillo della buona notte…. Però non ri-sponde: come mai non risponde? Sarà con i suoi amici? Beh visto l’ora pensa alla cosa più probabile: dorme, ha messo il silenzioso e non ha sentito!! Dormi pure tranquilla!! 5) Gli hai mandato un messaggio molto dol-ce, gli hai detto che è il tuo primo pensiero al mattino e lui risponde in modo sinteti-co…. Il primo pensiero è: aveva molta gen-te intorno e non poteva ragionare su quello che scriveva, gli mando un messaggio ripa-ratore? Soluzione: non piangere sul messag-gio inviato, ormai è fatto. Magari in futuro, se ti accorgi che questo lo mette a disagio, impara a controllare la tua emotività. Sarah, 4BL

Aiuti e dritte per diverse situazioni Come conquistare un ragazzo

I “Fuori di teatro” della 3B Cl al Teatro Incontro nella rappresentazione “A teatro è diverso”

In Italia ci sentiamo a volte a disagio per la presenza di stranieri, nonostante fin dalle scuole elementari e medie si tratti una specifica educazione per accettare tutti quel-li “diversi da noi”, ma ora sentiamo anche il parere di una persona che, come tutti gli stranieri, ha dovuto im-parare a convivere con una società diversa dalla sua ori-ginale. Shanel è un ragazzo della classe 2/b linguistico: Qual è il tuo paese d’origine? Sono nato in Sri Lanka, a Kurunegala, un paese vicino alla capitale Colombo Hai qualche ricordo dello Sri Lanka? No, perché l’ho lasciato quando ero troppo piccolo. Prima di venire in Italia sei stato in altri paesi? No, sono venuto direttamente in Italia, sono cresciuto qui, però ho viaggiato molto con mio padre e da solo. Sei stato adottato o vivi qui con la tua famiglia na-turale? Sono stato adottato. I miei genitori adottivi sono venu-ti personalmente a prendermi in Sri Lanka, dove hanno aspettato per due mesi di avermi in affidamento. Io ero in un orfanotrofio dei Salesiani: mio padre naturale do-po la mia nascita tornò in Malaysia, il suo paese d’origine e mia madre non poteva crescermi da sola. Da quanto tempo sei in Italia? Da quando avevo circa sei/sette mesi. Ti piacerebbe conoscere la tua madre naturale? Si, vorrei tanto conoscerla! I miei genitori adottivi le hanno parlato quando sono venuti a prendermi all’orfanotrofio; so il suo nome, la sua età e dove abita-va: spero di poterla incontrare un giorno. Di lei ho solo una foto con me in braccio. Sei mai ritornato nel tuo paese? Purtroppo no, vorrei tornarci e mio padre ha detto che appena sarò maggiorenne mi ci porterà! Non vedo l’ora! Hai ancora dei contatti con persone del tuo paese? Si, grazie ad Internet posso avere dei contatti con il mio paese. Infatti ho degli amici di chat singalesi, ma non abitano nella mia città natale. Per me ciò è molto importante perché è un modo per sentirmi vicino al mio paese e alla sua cultura, che giorno per giorno imparo a conoscere ed apprezzare. Ti senti Italiano o ti piacerebbe tornare a vivere in Sri Lanka? A me piace molto l’Italia e specialmente l’Europa, ma penso che solo in Sri Lanka potrei sentirmi veramente a casa, vivere insieme a gente uguale a me, senza dovermi sentire sempre diverso.

Com’è vivere con persone fisicamente diverse da te? Hai mai provato disagi o vivi bene questa conviven-za? Essendo abituato fin da piccolo a vivere con persone diverse da me, non mi pesa il fatto di vivere in una comunità che non è la mia. Oggi giorno il telegiornale riporta quasi quotidiana-mente episodi di forme di discriminazione nei con-fronti degli stranieri, anche da parte di ragazzi. Tu sei mai stato colpito da questi, in ambiente scolastico oppure al di fuori? Secondo me in Italia, ma soprattutto qui al nord, la gente è troppo chiusa, troppo paurosa del diverso e spesso esagera con gli atti di discriminazione, perché, per il fatto che alcuni commettono reati, si tende a rifiu-tare tutti gli stranieri, giudicando magari uno di questi, senza neanche averlo veramente conosciuto. Io personalmente non ho mai dovuto subire di questi atti discriminatori, anche se, soprattutto alle medie ed ele-mentari, ho avuto qualche difficoltà ad integrarmi. Alle superiori invece mi sono trovato molto bene, forse per-

ché non ero l’unico straniero, o perché i ragazzi comun-que erano più aperti e amichevoli, essendo più maturi.

Federica Noardo 2BL

Dialogo con Chanel, originario dello Sri Lanka Gli italiani un po’ stranieri e gli stranieri un po’ italiani

11

Almeno l’italiano sallo… Il meglio della rete

* Almeno l'italiano sallo. * Scendi il cane che lo piscio. * Che fisico... fai bidi bolding? * Posso affliggere questi manifesti? * Riposiamoci e diamoci una rifucilata. * Tomba ha vinto lo slavo gigante. * Al TG parlavano degli ambientalisti islamici. * Il patè d'animo. * Di fronte a ste cose rimango putrefatto. * Siamo agli antilopi. * Quando muoio mi faccio cromare. * Ho un dolore in mezzo allo sterco. * Purtroppo è nel mio carattere: sodomizzo tutto. * Anche l'ottico vuole la sua parte. * Anche l'occhio va dalla sua parte. * Uniamo l'utero al dilettevole. * Arrivano certe zampate di caldo. * Mi son dato la zuppa sul piede. * C'è peluria di operai. * Sono animali che vivono solo allo stato ebraico.

Dopo il bellissimo spettacolo teatrale portato in scena dai i “Fuori di Teatro”, della 3B Cl, intitolato “A teatro è diver-so”, diamo voce allo sceneggiatore Mau-rizio Allasia e al regista Mattia Magra. Maurizio. Innanzi tutto, come ti è nata l’idea per questo spettacolo? Ho iniziato a scrivere quest’anno, intor-no a gennaio-febbraio. Il tema mi era già

chiaro: la mia urgenza era di riferire qualcosa su questa socie-tà che non va. Non una semplice critica, ma argomentazioni basate su fatti concreti, in particolare sulle cose che ci vengo-no dette in modo sbagliato, se non omesse del tutto. Con “A teatro è diverso” abbiamo voluto portare l’attenzione sulla distorsione che c’è nello spettacolo e nell’informazione. Maurizio. A quali autori ti sei ispirato? A differenza di “Famiglia Bastarda”, in cui ho seguito il testo di Terenzio, per questo spettacolo mi sono riferito a letture personali. Le impronte sono la commedia minimalista ameri-cana, i testi evangelici, da cui ho tratto sia citazioni che vere e proprie immagini (come la “Deposizione” di Caravaggio), e il teatro classico. Di quest’ultimo ho scelto Plutarco e il “Giulio Cesare” di Shakespeare, contrapposti al morbo che i due gior-nalisti portano in scena. Maurizio. Qual è la morale di quest’opera? Questo spettacolo è completamente amorale. L’emblema di ciò è il personaggio di Homo, il presentatore, che sradica tutte le certezze dello spettatore, rivolgendogliele contro con vio-lenza. Homo è però l’unico personaggio che sopravvive e,

anzi, in eterno scherno si mostra impassibile, quasi cinico, davanti all’ostilità della gente. Maurizio. Il Giulio Cesare di Shakespeare quale valore as-sume nel testo? Innanzi tutto il riferimento a Cesare crea un parallelo con la vicenda cristologica. Inoltre la battuta che conclude lo spetta-colo, “L’ambizione ha pagato il suo debito”, si riferisce sia a Cesare che ai terroristi, poiché ambo le loro ambizioni, quella di potere e quella di creare una propria notizia, vengono stron-cate con una brutale e inumana violenza. Maurizio. Ritieni la televisione e l’ormai decaduta infor-mazione i terroristi più insidiosi di questa nostra cultura? Io credo che il ruolo della televisione non vada sottovalutato, dato che è il maggior strumento di informazione di massa. Il problema della televisione non è legato solamente ai contenu-ti, ma bensì anche ai personaggi che incarnano la televisione stessa. Nello spettacolo Homo cita più volte la “Fenomenologia di Mike Bongiorno” di Umberto Eco, sca-gliando una forte critica contro il personaggio che è la televi-sione italiana: Mike Bongiorno. Ho introdotto questa citazio-ne nel testo perché ritengo Mike un personaggio deleterio. Mattia. Sappiamo che tu hai già avuto esperienze teatrali e che questa è la tua seconda regia. È stato difficile portare in scena il testo di Maurizio? Premetto che noi abbiamo montato e preparato questo spetta-colo in tre mesi, nonostante i numerosi impegni scolastici. Detto ciò ritengo il testo di Maurizio più maturo e teatrale del precedente, il che lo ha reso più stimolante da portare in sce-na. In quest’occasione abbiamo potuto osare di più e infatti la scenografia e la regia hanno avuto tratti più decisi. Dirigere

12

Artisti e campioni tra noi

1) Da quanto tempo pratichi questo sport? La prima volta che ho indossato gli sci avevo circa tre anni. 2) Com’ è nata la tua passione per lo sci di fondo? Dalla mia famiglia, dato che tutti pratichiamo questo sport, e in particolar modo da mio fratello maggiore: sin da piccolo mi piaceva fare tutto ciò che faceva lui ed è stato così anche per quanto riguarda lo sci di fondo. 3) Come hai imparato a sciare? Sono iscritto allo sci club di Pragelato, dove si trova una pista ben attrezzata e un allenatore che ci divide in categorie e ci insegna tutte le tecniche per essere in grado di gareggiare. 4) E attualmente hai partecipato a delle gare? Ho partecipato agli europei e sono arrivato secondo nella gara degli italiani sprint (600 mt). 5) Riesci ad organizzare le tue giornate tra allenamenti e studio? Essendo uno sport invernale, nei mesi in cui c’è la neve devo andare a Pragelato almeno quattro giorni alla settimana: du-rante questo periodo faccio molte assenze a scuola e a volte mi ritrovo indietro con le varie materie. Durante il resto dell’anno non è un problema, in quanto gli esercizi di allenamento posso praticarli anche a casa.

6) A chi consigli questo sport? È l’ideale per tutti coloro che amano la montagna e la neve: non è uno sport peri-coloso, però si deve essere pronti anche a cadere, specialmente quando si è alle pri-me armi. E poi è una disciplina che im-plica molto impegno e determinazione. 7) Preferisci sciare da solo o in compa-gnia? Durante gli allenamenti è molto meglio stare in compagnia: tante volte è piuttosto noioso, dunque è più piacevole se c’è an-che qualcun altro con cui poter parlare. Invece, mentre scio mi piace essere solo, perché contemporaneamente riesco anche a contemplare il panorama delle monta-gne. 8) Ultima domanda: ci insegneresti a sciare?? Ma certo!!! Chiunque può imparare, ma sappiate che all’inizio non è per nulla semplice!

Giulia & Karin, 3A/S

Tommaso Custodero, 2B Soc campione di sci di fondo

Un commediografo-sceneggiatore e un regista tra noi Intervista a Maurizio Allasia e a Mattia Magra, 3 B Cl

questo spettacolo è stato bello e divertente, anche perchè tutta la compagnia è cresciu-ta e maturata. Mattia. Quali sono stati i punti più ostici da mettere in scena? Lo spettacolo ha presentato diverse difficoltà sono state tutte superate tramite un’attenta discussione all’interno della com-pagnia. Di questi sicuramente è il momento dell’attentato, poiché per un attore è molto difficile partire dalla platea. Il palco ti dà sempre un vantaggio: tu sei più in alto rispetto al pubblico, siete due cose distinte; partire dal pubblico, sparando per di più, è sicuramente molto difficile. Mattia. In questo spettacolo tu sei un presentatore, show-man della televisione che per la prima volta cerca di consa-pevolizzare il suo pubblico sulla sua deleterietà... Per cominciare è utile dare una definizione di monologo: l’attore è qui solo sulla scena da dove esprime le idee dell’autore. Io mi trovo molto nel ruolo, è bello essere da solo sul palco, gli occhi di tutta la platea concentrati su di te. Ma il mio personaggio, Homo, è Maurizio: io ho fatto l’interprete, seppur migliorandone alcuni aspetti (ride), del mio amico. Questo è stato sicuramente molto divertente. Mattia. Tutto lo spettacolo, compresi gli aspetti tecnici, è stato preparato e montato da ragazzi del Porporato, in maggior parte vostri compagni di classe. Com’è stato diri-gerli? È stato molto bello e stimolante. Noi siamo tutti amici e quindi anche la gerarchia interna ad ogni compagnia teatrale decade. Si litiga di più, è vero, ma il risultato è una gioia collettiva. Maurizio e Mattia. Il vostro spettacolo sarà replicato forse verso febbraio. Volete darci qualche chiave di lettura? I livelli di lettura sono diversi. Uno è quello dell’iconografia cristiana. Tutto parte dal paradiso perduto, la discarica in cui si apre lo spettacolo, fino a giungere alla crocifissione e alla lapi-dazione di Homo per mezzo delle mele, simbolo del principio. Maurizio e Mattia. La dedica alle vittime del teatro Na Du-brovka di Mosca, cosa vuole significare? Questa è un’altra chiave di lettura del testo. Nell’ottobre 2002 un gruppo di terroristi Ceceni ha occupato il teatro Na Dubro-vka e la polizia, dopo solo poche ore dal sequestro, ha intro-dotto nel teatro del gas nervino, uccidendo tutti, sequestratori e sequestrati, vittime mai entrate in scena. Questo aggancio vuo-le anche ricondurre all’esistenza di un giornalismo positivo, quello di Giovanna che rappresenta la figura di Anna Politko-vskja, assassinata l’anno scorso, contrapposto a quello dei due giornalisti che, pur di far notizia, la creano.

Gaia De Marchi e Martina Callegari, II B Classico

13

Il Babbo Natale che si ar-rampica sui nostri balconi

Una figura particolare del Natale è quella di Babbo Nata-le, il simpatico vecchietto che porta i doni ai bambini buo-ni. La sua figura accomuna molti paesi, anche se non tutti festeggiano il giorno del suo arrivo nello stesso modo. Per esempio in Inghilterra è tradizione che il simpatico vec-chietto lasci i doni in un sacco sotto l’albero di Natale e che i bimbi, per ringraziarlo lascino sul tavolo della cucina un bicchiere di latte, il pezzo di un dolce per lui (un tipico dolce inglese di Natale è il Christmas Pudding), una carota per la sua renna. In Germania i festeggiamenti cominciano l’undici di novembre costruendo delle lanterne che i bam-bini usano per illuminare la strada a San Nicola e a Babbo Natale, che loro immaginano come due persone distinte, il primo arriva la notte del 6 dicembre portando dolci e il se-condo quella del 24 con i tanto attesi doni. Invece in Fin-landia, oltre ad allestire l’albero di Natale, si prepara un secondo alberello, fatto all’esterno, addobbato con appeti-tosi semi (anche in Germania è diffusa una tradizione simi-le), per far sì che anche gli uccellini possano passare un felice Natale. Roberta

Copertina di Onda d’urto del dicem-bre 1999 con Babbo Natale su slitta tecnolo-gica

La storia di Babbo Natale Quando si è piccoli ci viene raccontato di Babbo Natale, un uomo buono che con la sua slitta trainata da renne

volanti porta a tutti doni e felicità. Poi quando s’incomincia a crescere si scopre che è solo fantasia. Qualcuno però non si rassegna: negli U.S.A. è addirittu-

ra nata un’associazione che ne sostiene l’esistenza e ne ricerca le prove (Institute of Scientific Santacluasism). Sulla storia di Babbo Natale esistono diverse versioni ed in ognuna di queste l’uomo possiede diversi nomi a secon-da del paese, cultura, credenze in cui viene narrata. Uno di questi, il nome olandese Sinter Klass, venne importato dagli immigrati in America come Santa Claus, la cui tra-duzione in italiano è solitamente Babbo Natale, oppure, usato raramente, Papà Natale. Inizialmente Babbo Natale era verde ed era anche lui un folletto. Fu grazie all’inventiva dei pubblicitari della nota bevanda statunitense, la Coca-cola, che divenne il vec-chietto vestito di rosso che conosciamo. Quindi si può affermare che Babbo Natale esiste, esiste nei nostri ricordi, nei nostri cuori. Alessia M., 1Cs

Detti&Massime Coltiva l’ottimismo: esso è un ingrediente essenziale per una vita felice e di successo. (Martin Seligman, psicologo) La speranza è l’immaginazione... il presentimento che l’ultima parola non spetti alla brutalità dei fatti. (Alves Castro, poeta brasiliano) Il vero viaggio di scoperta non consiste nel cercare nuove terre, ma nell’avere nuovi occhi. (Marcel Proust)

Tuttomarchisio Ovvero… insegnare con il sorriso

• Gaspara la chiamavano Para... per risparmiare sul gas! • Apollo era sempre ritratto suonando la lira. Ora al massimo suonerebbe l'euro...! • Le statue di Firenze sono sottoposte a stress da penna-rello • Achille è un armadio quattro stagioni...! • Quando Ulisse è partito Telemaco aveva ancora il pan-nolino! • L'uomo primitivo era più spontaneo, però ti dava an-che una clavata in testa... Ora al massimo ti sparano...!

Detto: “Una giornata (a scuola, ndr) senza un sorriso è una giornata persa”. Papa Giovanni XXIII

Ipse Dixit

• “Eseguisci il lavoro… pardon esegui…” (Denanni) • “Per fare lezione devo combattere contro una ciurma anarchica di mangiatori di patatine!” (Moriondo) • “Mi fate impascisci… impascire… impa… mi fate diventare pazzo” (Guillot) • Richiama l’attenzione di un alunno dicendo: “Guarda verso di me, che sono il sole…!” (Pacciani) • “Virgilio parlò a Pluto e disse: stai fermo, bastar-do!” (Villa) • “Dio non ha creato cose inutili, ma fanno forse ecce-zione le mosche e i professori” (Boaglio)

14

Onda d’urto

BUON NATALE

Barzellette divertentissime!! "Beh ragazzo, hai fegato!!" come disse Zeus andando a trovare Prometeo inca-tenato alla roccia.

- Come si chiama l'ultimo film con Dra-cula? - Endovena chi viene a cena...

"Dottore, dottore! Sto perdendo i capel-li!". "Allora se ne vada: ho appena spazza-to!".

Colmo per un pizzaiolo: avere una mo-glie che si chiama Margherita che ogni 4 stagioni fa la capricciosa!

"Cosa fatta capo ha" come disse il boia.

"Non sto più nella pelle" come disse il serpente.

"Mi hai colto... in fragrante" disse il pa-ne al cracker.

Come ci sono oratori balbuzienti, umori-sti tristi, parrucchieri calvi, potrebbero esistere benissimo anche politici onesti. (Dario Fo).

Giulia, 3A/S

15

!?L’enigma?! Test di cultura generale

1. In una moderna orchestra sinfonica gli ottoni rispetto al direttore si trovano: A. A destra B. A sinistra C. In fondo 2. Come si chiama la donna di Metello Sala-ni, protagonista dell’omonimo romanzo di Vasco Pratolini? A. Ersilia B. Ervina C. Ernesta 3. Le zagare sono i fiori che, secondo la tra-dizione, … A. si lanciano al termine di un’opera B. si offrono alla mamma dopo il parto C. si usano in occasione delle nozze 4. Nel film “Pirati dei Caraibi”, quante croci ha sui lati il cappello di Jack Sparrow? A. Nessuna B. 2 C. 4 5. In quale secolo è stato inventato il deltaplano? A. XIX B. XVIII C. XVII

6. Quale parola deriva da due termini greci che significano « ruba » e « acqua » ? A. Borraccia B. Clessidra C. Spugna 7. Quanto è alto il Taipei Financial Center, l’edificio più alto del mondo? A. 468 m B. 488 m C. 508 m 8. La ciarda è una danza popolare con prelu-dio lento e una parte veloce e trascinante, ori-ginaria di quale Stato europeo? A. Lituania B. Repubblica Ceca C. Ungheria 9. Che cosa alleva un elicicolto-re? A. Lumache B. Ostriche C. Alici 10. Quale corpo celeste è composto prevalen-temente da ghiaccio? A. L’asteroide B. La cometa C. Il meteorite

Soluzioni: 1c; 2a; 3c; 4b; 5a; 6b; 7c; 8c; 9a; 10b.

A cura di Silvia 3° A/ l Pagella NON solo ROCK Sono aperte le iscrizioni gratuite a Pagella non solo Rock, un progetto del Settore Politiche Giovanili del Comune di Torino, organizzato con la collaborazione della Consulta Provinciale degli Studenti di Torino e Provincia e rivolto ai giovani. Gli iscritti a Pagella non solo Rock si potranno esibire dal vivo con impianti professionali audio e luci. Il concorso è aperto a gruppi musicali under 23 composti per almeno il 50% da studenti e/o studentesse delle scuole superiori di Torino e provincia, che pro-pongono brani propri appartenenti a qualsiasi genere musicale. La Sezione Fuori Concorso sarà dedicata alla per-formance di singoli musicisti e a gruppi musicali che suonino Musica Classica, Dj Set e Cover. Quest’anno le band saranno protagoniste di esibizioni live (ad ingresso gratuito in locali e club in città e pro-vincia) in compagnia di artisti e gruppi italiani noti e riconosciuti nell’ambito nazionale e internazionale. Le iscrizioni terminano il 10 gennaio 2008. Sia l'iscrizione che la partecipazione sono gratuite. Per ulteriori informazioni (premi, luoghi di esibizione, modalità d’iscrizione…) consultare: www.comune.torino.it/infogio/pagerock/cose.htm

L’Ordine dei gior-

nalisti ci scrive..

.

16

Io e gli altri

Test Margherita

Il nuovo Consiglio d’istituto

Nel mese di ottobre si sono svolte le elezioni per il nuo-vo Consiglio di istituto. Ecco gli eletti: Per i docenti: Povero Chiara Giacone Valeria Bilardi Rocco Gerlero Laura Filippucci Marino Ameglio Giulio Denanni Antonio Sclarandis Carla Per i genitori: Disaro Ivana Stano Franco DellaDonna Valter Cellino Giuseppe Per gli studenti: Allasia Maurizio Ruffino Elisa Piatti Lorenzo Pasini Gaia

Alessia M.,1CS

Gli altri siamo noi Non sono stato mai più solo di così è notte ma vorrei che fosse presto lunedì con gli altri insieme a me per fare la città con gli altri chiusi in se che si apro-no al sole come fiori quando si risvegliano, si rivestono, quando escono, partono, arrivano ci somigliano angeli avvoltoi, come specchi gli occhi nei volti perché gli altri siamo noi. I muri vanno giù al soffio di un'idea Allah come Gesù in chiesa o dentro una moschea e gli altri siamo noi ma qui sulla stessa via vigliaccamente eroi lasciamo indie-tro pezzi di altri nodi che ci aspettano e si chiedono per-ché nascono e subito muoiono forse rondini foglie d'Africa ci sorridono in malinconia e tutti vittime e carnefici tanto prima o poi gli altri siamo noi. Quando cantano, quando piangono gli altri siamo noi. siamo noi siamo noi In questo mondo gli altri siamo noi Gli altri siamo noi Gli altri siamo noi Gli altri siamo noi Gli altri siamo noi

Noi che stiamo in comodi deserti di appartamenti e di tranquillità lontani dagli altri, ma tanto prima o poi gli altri siamo noi. In questo mondo piccolo oramai Gli altri siamo noi Gli altri siamo noi Gli altri siamo noi Gli altri siamo noi

Si gli altri siamo noi fra gli Indios e gli Indù ragazzi in farmacie che ormai non ce la fanno più, famiglie di operai licenziati da robot e zingari dell'est in riserve di periferia siamo tutti vittime e carnefici tanto prima o poi gli altri siamo noi. L'Amazzonia il Sud Africa, gli altri siamo noi. siamo noi siamo noi quando sparano quando sperano Gli altri siamo noi siamo noi siamo noi Gli altri siamo noi Gli altri siamo noi In questo mondo gli altri siamo noi In questo mondo piccolo oramai Gli altri siamo noi In questo mondo gli altri siamo noi

Umberto Tozzi

1) scrivi nel gambo della margherita il tuo NOME; 2) sul primo petalo, il comportamento di CHI TI È PIÙ ODIOSO; 3) sul secondo petalo, l'OGGETTO A CUI SEI PIÙ AFFEZIONATO/A; 4) sul terzo, LA COSA O LA PERSONA DELLA SCUOLA CHE BUTTERESTI VIA; 5) sul quarto, IL TUO PIÙ GRAN-DE MITO; 6) sul quinto, IL TUO FILM O LIBRO PREFERITO; 7) nel centro, IL TUO SOGNO PIÙ GRANDE.

Istruzioni per l'uso La vita, la famiglia, la scuola sono anzitutto fatte di relazioni (relazioni di compagnia… perfino relazione con i personaggi del passato!). Sono spesso relazioni intense... Proviamo a misurare queste relazioni con il test Margherita

17

Non ha adope-rato giri di paro-le o modi di dire. Non ha parlato di “Gene-razione

X” o di giovani alla Tanguy (dal provo-cante film francese su un ventottenne mammone che accumulava lauree pur di non lasciare i genitori) o della classica sindrome di “Peter Pan”.

Il ministro dell’Economia Padoa Schioppa, davanti alle commissioni riu-nite di Camera e Senato, mentre illustra-va le agevolazioni sugli affitti per i gio-vani contenute nella Finanziaria, ha det-to: “Le misure a favore delle famiglie serviranno anche a mandare i ‘bamboccioni’ fuori di casa”.

Bamboccioni, ovvero? I giovani mam-moni che restano fino a età inverosimili in casa con i genitori. “Quelli che non crescono mai, non si sposano, non si rendono autonomi. È un’idea secondo me importante”.

Ha detto proprio così, il Ministro? Sì. E allora, apriti cielo! Storcono il naso sia la maggioranza che l’opposizione di fronte all’espressione usata dal ministro.

“Quando Padoa-Schioppa sarà riuscito a trasformare l’Italia in un Paese dove le banche concedono mutui anche ai preca-ri, allora forse cercheremo di capire se dietro quel suo bamboccioni ci sia una

fine analisi sociologica” replica Manue-la Palermi, capogruppo dei Verdi-Pdci al Senato. Il ministro forse ignora, dico-no altri, che a Roma un posto letto in una camera per gli studenti universitari costa 400 euro al mese.

“Da come parla nonno Padoa-Schioppa” dicono ancora i giovani di An “sembra che i ragazzi siano felici di dover restare a casa: così il lavoro precario, il futuro incerto, l’impossibilità di metter su casa e famiglia diventano privilegi per noi bamboccioni”.

Altri giovani in rete ricordano che se è vero che restare attac-cati alle sottane di mamma è una tendenza abbastanza natu-rale dei giovani italiani d’oggi, è altrettanto vero che il nostro è il Paese dell’adolescenza infinita ed esprimono le loro opinioni sul sito dedicato ap-positamente a loro: www.bamboccioni.com, intitolato “Il sito della generazione pre-caria”.

Invece, il Ministro per le Poli-tiche Giovanili Giovanna Me-landri, definisce “ingenerose” le parole di Padoa Schioppa: "La Finanziaria è a sostegno dell'autonomia dei giovani che escono dalla famiglia per affit-tare una propria casa, è evi-dente che il ministro si rivol-gesse a quasi 5 milioni di cit-tadini di età compresa tra i venti e i trent’anni e non certo a un gruppo di bamboccioni”.

Giulia, 3A/S

Chi vuol essere “bamboccione”??

Test: Quanto sei bamboccione?

A questo punto, mettiti alla prova e rispondi (sinceramente!!) alle domande del test…(ogni ri-ferimento a cose o fatti avvenuti è puramente ca-suale…!!) Quando ti svegli la mattina, chi ti mette le panto-fole ai piedi?

a) Ma che domande… da solo, no?! b) Il cane di famiglia c) La mia mamma

Quante volte pensi al tuo futuro? a) Quasi sempre b) Di tanto in tanto c) Sarà quel che sarà… d'altronde la vita è

un’avventura, no?! A che età pensi di andare via dalla casa di mam-ma e papà?

a) Non appena troverò un lavoro e una casa b) Quando sarò autosufficiente c) Come farò a sopravvivere senza la cro-

stata di mele di mammà?! In futuro creerai una tua famiglia?

a) Certamente b) Quando mi sentirò pronto c) Mah… troppa fatica…

Quando pensi di concludere gli studi? a) Entro e non oltre i 25 anni b) Mi occorre il tempo necessario c) Mah… FORSE… UN GIORNO…

Sai già che lavoro svolgerai “da grande”? a) Sì b) Ne ho una vaga idea c) …lavoro..??!!

Maggioranza di risposte a: L’INDIPENDENTE Hai le idee chiare e sei determinato a raggiungere il tuo scopo: potresti andare a braccetto con Padoa Schioppa! Maggioranza di risposte b: L’INDECISO Non hai ancora le idee del tutto chiare, ma sei sul-la strada giusta per non diventare un bamboccio-ne! Maggioranza di risposte c: BAMBOCCIONE DOC Quando sei in giro per strada guardati dietro le spalle, ogni tanto: potresti ritrovarti Padoa Schiop-pa pronto a farti un bel “discorsetto”….!!

Giulia, 3A/S

18

PhotoForum

ROSSO PORPORATO “Rosso Porporato”, perchè

Molti nel nostro istituto hanno partecipato all’iniziativa “Rosso Porporato”. Ma tutti cono-scono veramente il perché dell’iniziativa e cosa sta succedendo in Myanmar o Birmania? Ciò che noi diamo per scontato come la libertà di espres-sione, di parola e di pensiero là non è concesso a causa di una dittatura che dura da più di 40 anni. In Birmania sono i monaci a lottare per ottenere queste libertà elementari. Essi, votati alla non violenza, manifestano pacificamente nelle più grandi città contro la dittatura militare e solo da poco si è unita a loro la gente comune. Le mani-festazioni sono cominciate quest’estate, con l’ulteriore aumento del costo della vita. I primi ad aver reagito, oltre ai monaci, sono stati gli abitanti dei villaggi quando è raddoppiato il prez-zo della benzina, quintuplicato quello del gas naturale e triplicato quello del biglietto del bus che li accompagna in città per lavorare, inoltre il servizio elettrico non è continuo. Mediamente un loro stipendio è di 20 euro al mese e questi au-menti hanno ridotto la popolazione allo stremo. La repressione violenta della rivolta aumenta di giorno in giorno, anche se non viene divulgato il numero di arrestati, feriti o uccisi. È per ricorda-re questi monaci vestiti di rosso e per sostenerli moralmente che si è deciso di organizzare questa giornata. Roberta Bariosco, 2°b ling.

Avete ascoltato la radio in quest’ultimo mese??? A-vete sentito il nuovo singolo di Irene Grandi, o il nuovo CD di Britney Spears? Avete ballato e cantic-chiato mentre facevate i compiti?? Allora non dispe-rate, ci aspetta un altro frizzantissimo mese musica-le!! Prima di tutto gioite per la prossima uscita, nello spe-cifico il ventuno dicembre, di Life After Death, il nuovo album degli Iron Maiden, che avevano già fat-to presupporre qualcosa, circa l’uscita del nuovo di-sco, partecipando il 14 giugno all'Heineken Jammin' Festival. Il gruppo britannico ha anche annunciato che tra febbraio e marzo del prossimo anno saranno impegnati in un tour che tra l’altro li riporterà dopo quindici anni in Australia. Il ventotto uscirà anche In Rainbows, l’ultima fatica dei Radiohead, album sul quale stannno lavorando da più di un anno. Le prossime classifiche saranno occupate anche dai Linea 77 con Horror Vacui, lavoro col quale la band torinese tornerà in classifica dopo Venareal 1995, album uscito il gennaio scorso. A produrre il disco sarà Toby Wright, al lavoro in passato con gruppi come Korn. Si stanno facendo pesanti le voci di una reunion dei Jackson 5, a darne notizia Leonard Rowe, un sedi-cente tour promoter che sostiene di essere in trattati-

ve da tempo con la band, ma ciò non è del tutto at-tendibile poiché il più famoso dei cinque, Michael, è impegnato a registrare un nuovo album prodotto da Will.i.am e Kanye West. Altra news per i fan dei 30 Seconds To Mars, la band ha annunciato che ci sarà un loro concerto a Milano il dodici febbraio prossimo. Notizia bomba… è prevista una reunion dei mitici Led Zeppelin, per un concerto londinese (avvenuta mentre andiamo in stampa), ciò a dimostrare che le leggende non si stancano mai!!! Ciao ragazzi, le nuove news al prossimo numero!!! Lara IVB Ginn

Musica & film

…I film in arrivo Cari amici del cinema, anche questo numero di “Onda D’Urto” vi regala delle novità. Per cominciare si può citare il fantasy La Bussola D’Oro, film tratto dall’omonimo best seller di Philip Pullman, primo della trilogia che comprende anche “La Lama Sottile” e “Il Cannocchiale d’Ambra”. Il film vanta un cast di eccezione, in cui spiccano i nomi di Nicole Kidman, Eva Green e Ian McKellen. Per gli amanti dei cartoon uscirà poi il tenerissi- mo Bee Movie, storia dell’amicizia tra un’ape e una ragazza. Sarà anche protagonista delle sale L’Amore Ai Tempi Del Colera, drammatico statunitense interpretato anche dalla nostrana Giovanna Mezzogiorno, già distintasi con la nomination come migliore attrice nel drammati- co La Bestia nel Cuore. Ottima la critica poi per The Assassination of Jesse James by the Coward Robert Ford, film narrante l’omicidio del bandito Jesse Ja- mes, interpretato dal sex simbol Brad Pitt, per mano dell’amico Robert Ford, interpretato da Casey Affleck, che dopo tanti tenta-tivi riesce finalmente ad uscire dall’ombra del fratello Ben. Si parla poi di girare un film sulla vita dei Rolling Stones, tratto dai racconti del manager del gruppo. Alcune fonti parla- no dell’interpretazione dei membri della band da parte di loro familiari o pa- renti, tra cui si distingue il nome di James Jagger, figlio del più famoso Mick, che presumibilmente interpreterebbe il padre, dati i suoi recenti successi teatrali e la prossima uscita di Gangster Kittens, film che lo vedrà protagonista. Per i fans di J.R.R. Tolkien si è riacceso un barlume di speranza: probabilmente presto inizieranno le riprese de Lo Hob-bit, diretto dall’ormai veterano Peter Jackson. Alcune voci dicono che fondamentale è stato l’intervento dello stregone Gandalf, alias Ian McKellen, le cui insistenze hanno permesso il sotterramento dell’ascia di guerra tra il regista e il pro-duttore della trilogia. Grazie Ian!!! Altre voci non irrilevanti nel mondo del cinema parlano di una trasposizione cinematografica del manga Dragon Ball, reso famoso dalla serie di cartoni animati. Il film sarà prodotto dalla 20th Century Fox e diretto da James Wong, regista reso famoso dal film “Final Destination”, il ruolo del sayan sarà affidato al giovane Justin Chatwin, che abbiamo già po-tuto notare ne “La Guerra Dei Mondi”, in cui interpretava il figlio di Tom Cruise. Speriamo di avervi ingolosito e…….buona visione!!!! Lara IVB Ginnasio

19

…Le novità musicali

20

Lettere alla redazione Lettera dal tempo Cara DN, preferisco mantenere l’anonimato, perché quello che è ac-caduto a Luca è orribile. Luca è morto nel mese di dicembre ed io l’ho assistito fino all’ultimo momento. Gli abbiamo trovato addosso questa lettera per “Dimensioni” e ve la invio nel caso voleste pubblicarla. Io ero Maryleen e Luca era Minerva. Ci picchiavano, ci rubavano i soldi, eravamo bambini, solo bambini. Non si può immaginare come sia per-verso il mondo in cui viviamo. Venivano a cercarci uomini sposati, fidanzati, marinai, soldati e anche persone importanti. Ci prometteva-no la luna, un lavoro diverso, gratificante. E invece ci hanno abbando-nati a noi stessi. Ma io e Luca abbiamo sempre trovato la forza di resi-stere. Le nostre borsette erano piene di preservativi, spinelli e dosi di eroina. Ho deciso di uscire dal buio del nostro silenzio, della nostra doppia personalità per portarvi l’ ultima testimonianza di Luca. Non posso rivelare il vero nome mio e di Luca, perché ho paura. Forse un giorno lo farò. E’ già molto se ho scritto e il coraggio non mi man-ca. Un saluto a tutti da Maryleen Cari amici, è proprio finita! La malattia ha raggiunto lo stadio termi-nale e mi accingo a morire. Mi sento talmente debole che non riesco quasi a scrivere, perché tremo in continuazione. Questa notte ho vomi-tato sangue dalla bocca e dal naso e ho pianto a lungo pensando ai fio-ri che ho ricevuto da alcuni amici di Napoli. Mi sento malissimo, an-che se sono lucidissimo e capisco. L’infermiera Tania stamane mi ha accarezzato dicendomi che ero bello anche senza capelli e che avevo dei begli occhi. Poi le flebo mi hanno tramortito e il dolore è diventato atroce. Aspetto di prendere la polmonite e di entrare in coma. A ciò si aggiungono anche le meno frequenti crisi d’astinenza e il tutto contri-buisce a rendermi l’esistenza insopportabile. Ieri l’altro ho compiuto 15 anni! Quindici anni fa nascevo, dodicesimo di 13 fratelli e mia ma-dre (defunta) decise di chiamarmi Luca, perché era il nome che l’aveva affascinata fin da bambina ed era il nome del principe azzurro che essa sognava, prima di rimanere incinta a 15 anni. Dopo la morte di mia madre, quando avevo 5 anni, mio padre scappò via con un’amante e noi 13 fratelli fummo dispersi per il mondo e l’Italia per-ché non sapevamo dove andare. Io e mia sorella Nunzia, che ora ha 13 anni e vive in Canada, rimanemmo con mia nonna per un po’ di tem-po. Nonna morì quattro anni dopo e all’età di 9 anni la strada è stata la mia maestra. Fui così adescato da gente senza scrupoli che nel giro di due anni mi ha costretto a battere i marciapiedi e a procurarmi i soldi per la dose. Ero bello travestito da donna, con i tacchi, i capelli lunghi e biondi, il rossetto. Ma vi giuro di non essere mai stato vuoto dentro, di aver cu-stodito sempre gelosamente la mia personalità. Ho sempre portato fio-ri sulla tomba di mia madre, ma adesso non ci sarà nessuno che li por-terà a me. Mi basterà solo un raggio di sole che ogni tanto riscalda il mio corpo in decomposizione nelle giornate assolate di primavera. Mi basterà essere ricordato ogni tanto da voi giovani. Mi basterà una pre-ghiera da parte vostra. Io vi guarderò tutti e vi proteggerò. Sarò il pro-tettore della vostra adolescenza, che vi prego di vivere per me. Io l’ ho vissuta rincorrendo i miei sogni, cercando di aggrapparmi ad un mon-do che non mi apparteneva. Ora mi gira la testa e mi fa male la pancia. Le vene sono ingrossate terribilmente... Sto proprio male, ragazzi, e non ce la faccio più. Pian-gere ora non serve, perché tutto si è compiuto ed è impossibile tornare indietro. Ogni volta che vorrete ricordarvi di me vi prego di ascoltare il Con-certo n° 1 in mi minore di Chopin o la Sinfonia di Dvorak. Sarò nelle note di queste due sinfonie a portarvi sollievo. Preferisco rimanere uno dei tanti, anonimo possibilmente. Preferisco che la mia storia ri-manga utile per voi. Per voi sono LUCA. Vi ringrazio tutti e vi saluto. Addio per sempre!

Luca (Dalla rivista giovanile “Dimensioni Nuove”)

Già pubblicata su Onda d’urto, dicembre 2002

Ruth Fulvio Gabriel Gabriela Gabriele Adela Adele Ester Fanny Evelyn Alberta Agostino Fiammetta Flavia Ettore Ercole Fiulia Alexandra Esra Alessio Alexa Adriana Eugenio Carolina Donatella Consuelo Clorinda Claudiu Andrea Federica Andrea Silvia Gaja Justine Christopher Centaine Cristian Cassandra Cristiana Carmela Ankie Carlo / Carla Calogero Brunilda Annunziata Aurira Antonietta Celeste Dense Alfonso Alfred Alisa Altea Edoardo Amalia Eddine Clara Donata Coraline Desireè Emily Amanda Amandine Daria Dalila Ana

Anamaria Anays Cristiano Andre’ Domenica Nicla Joselito Rachele Priscilla Piero Pierangelo Partick Paolo Ornala Omar Olga Oleksandra Oana Nina Rebecca Mounia Mikela Minoca Miriana Mirjam Mirko Nicoletta Moreno Nicola Nadine Natale Natalia Natascia Nazarena Renata Monia Steve Zoltan Zijie Yongsuo Yendry Xhensila Weiya Vivien Virginia Viola Verdiana Valeira Umberto Tommaso Raffaele Renato Rita Ritika Rocco Roraima Tiziana Rossella Tania Salvatrice Sandy Santina Shanel Solange

Melanine Rossana Gloriana Abdel Adim Johanna Jodie Jeanne Jean Iuliana Isotta Isidora Irina Ioana Ileana Horia Michaela Giuliana Gessica Gilda Ginevra Gioachino Gioia Guglielmo Giuditta Graziella Giuliano Giulio Giusi Giusy Gjyljana Karim Giorgio Mary Julien Mariaserena Mariasole Marica Marie Mariangela Martine Marco Marzio Massimiliao Matilde Maurizia Mauro Genny Marinella Lucio Mery Kassandra Ketty Kevin Krissy Marianna Lorenza Zuleika Ludovica Luisa Luisella Luna Manuel Mara Liliana

196 nomi unici al Porporato A seguito delle numerose richieste che ci sono giunte pubblichiamo tutti i nomi unici al Porpy

21

Lettere alla redazione

Se vi scrivo è perché sono un’illusa, ancora convinta che le pa-role possa-no davvero contare qualcosa. Auguro a

tutti voi un’ottima, perfetta verifica di storia, che avremo tra poche ore. Penso a quanti di voi per questo o altri svariati motivi (e per di più presumo tutti validissimi) hanno rinunciato a passare qualche ora insieme, ore spensierate, an-che solo per far vedere che ci siete, e ci siete un po’ anche per me. Sarà che io sono fatta a modo strano; sarà che a mettere i sentimenti dopo tutto il resto proprio non ci riesco; sarà che io le gioie enormi per un bel voto le ho già dimenticate, mentre quelle dell’essere stata importante o aver fatto sentire una persona importante non le dimenticherò mai. Sarà che ho un’altra visione della vita: di rincorrere la vita che mi rincorre proprio non ne ho voglia. Sarà che ho altre ambizioni, e il mio pro-getto massimo professionale è quello di tornare tra questi banchi e guardare negli occhi questi ragazzi, e guardarmi negli occhi guardando loro, e spendere le ore a provare ad insegnare ciò che ho imparato in una vita intera e spendere tanto e tanto di quel tempo e di quelle parole a inse-gnare le cose veramente importanti, le cose vere della vita e cambiare finalmen-te qualcosa, e sentirsi finalmente davvero utili. Sarà che sono un’ingenua: l’ultima a sini-stra dell’ultima fila; quella vicino alla finestra, sì, la finestra senza il termosifo-ne, quella con la carta velina affinché il sole non dia fastidio e, scherzo del desti-no, io adoro il sole, anche quello che bat-te sugli occhi, anche quello che tutti odia-no; sì, sono io, quella vicino alla finestra, che a seconda delle preferenze apre o chiude questa benedetta finestra, chiu-dendosi a volte il dito dentro, prendendo caldo o freddo in base a ciò che uno dei compagni in quel momento desidera, uno di voi, e sono sempre io, quella che fa ciò con un sorriso stampato sulle labbra e una felicità che nemmeno immaginate e proprio non riesce a farne a meno. Sì io, quella che ogni mattina, entrando in classe, il suo buongiorno quasi lo urla. Quella che se ha una caramella non la fa direttamente scivolare di nascosto

nell’intestino, ma piuttosto la divide in mille pezzi pur di darne uno a tutti. Quella che se canticchia appena può non è per farsi sentir dire che è brava. Quella che se fa tutto ciò non è poi per scriverlo su una stupida lettera ma perché ad immaginarsi diversa da come è pro-prio non ci riesce. Quella che ci mette tutta se stessa e si trova sempre a scoprire che non è mai sufficiente. Quella che tutti i giorni, con piccoli, mi-nuscoli gesti, cerca di conquistare un po-sto nei vostri cuoricini, quella che adesso vi sembrerà ridicola, che forse vi farà un po’ pietà, perché, disperata com’è, cerca di parlarvi di amore. Quella che, con tutta la paura che ha di rimanere sola, non vi siete curati più vol-te di abbandonare, quasi indifferenti ver-so quella gelida mano tesa intimorita. E poi mi ritrovo a chiedermi il perché. Perché tra tutti sentimenti che esistono proprio l’indifferenza. E se proprio indifferenza deve essere, che sia reciproca. E invece mi ritrovo a starci male, perché dall’alto dei vostri occhi vi guardate at-torno come degli scrutatori, che selezio-nano il migliore da ciò che non lo è; qua-si come se, posizionati sui nostri scaffali, i nostri corpi fossero tutti soprammobili a due dimensioni, da scegliere e acquistare. E poi ci chiudiamo nei nostri gusci, inpe-netrabili; chiusi e inafferrabili. Impauriti ad andare al di là di quella barriera che noi stessi ci siamo creati; perché in fondo noi nella nostra tanuccia ci stiamo troppo bene ed uscire sarebbe troppo rischioso per il nostro pelo appena lucidato. Sarà che sono debole, talmente debole da non riuscire a dimostrarvi quanto sono forte; sarà che io al mio guscio non ne ho mai fatto largo spazio all’uso; sarà che voi vi accontentate di quelle due dimen-sioni che vi saltano all’occhio e non avete quella curiosità di bimbi di scoprire il mondo, la vita e soprattutto le persone. E così non conoscete che una sfaccettatu-ra del mio carattere, del mio e di chissà quante altre persone che vi circondano e vi accontentate di ciò che ,elaborato dal vostro cervello, vi sembra di vedere con gli occhi. E qui dovete ammettere che ingenui lo siete un po’ anche voi; perché già il pic-colo principino di Antoine de Saint-Exupéry aveva cercato di insegnarci che non è con gli occhi che si guarda; tutti affascinati dalle parole del piccolo omet-to biondo ma mai uno che le metta in pra-tica… Sarà che, avete ragione, sono ancora un po’ bambina e il mio mondo lo guardo con i miei occhi e senza peli sulla lingua

ancora vi dico ciò che penso. Sarà che, lo dico sempre, parlo parlo ma poi non dico proprio nulla; specialmente se le orecchie non ascoltano. E adesso cosa avrò ottenuto?Forse pro-

prio nulla… Spero, in assoluta sincerità, di avervi tur-bato almeno un po’: perché badate che non parlo ad uno di voi, ma ad OGNU-NO di voi; e che nessuno si senta tirato in causa meno dell’altro. E adesso non scacciate via il pensiero con una risatina nervosa…vi conosco abba-stanza, eh? Già, per una volta non scappate e guarda-te in faccia quel pezzettino di realtà che ho cercato di mostrarvi… Perché penso che, almeno per questa vol-ta, di indifferenza io non ne meriti nem-meno un po’… Io ho fatto le mie considerazioni… A voi tutto il resto… Lettera firmata, Studentessa del Porporato del 3° anno (20 ottobre 2007)

DIZIONARIO INGLESE-PIEMONTESE

Theeth say fall = Ma tu sei pazzo! Ten = Prendi, agguanta The cheese = Deciso, determinato The steep sea = Di questo genere These cows = Scalzo Three fool-a = Tartufo Tie = Taglio Tie-a-ring = Tagliatelle To let = Barattolino To mean = Piccolo formaggio fresco To rent = Torrente To scan = Sigaro italiano

Spero di turbarvi almeno un po’... Il Natale Il Natale è bello perché na-sce Gesù bambino Festa cristiana che è un evento speciale per tutto il mondo È anche una festa piena di sorrisi E tutti si vogliono bene.

Elena, 4C Spp

22

E' nato prima il compito in classe o il bignami? Circa la “nobile arte” del co-piare ecco a voi una raccolta di espedien-ti e stratagemmi consolidati che si tra-manda da generazioni… Il tutto sta’ comunque sempre nel non farsi scoprire!!! Non svelate questi truc-chi ai proff.. 1:Il foglio bianco 2:La stampa in caratteri microscopici 3:Il walkman 4:Le fotocopie miniaturizzate 5:I tatuaggi indelebili 6:Medaglioni e monili double face 7:Le simulazioni di malattia 8:Telefonata a scuola 9:Cellulare con auricolare 10:Bigliettini impermeabili 11:Tecniche delle file alternate 12:La gomma 13:La cinta 14:Agenda elettronica 15:Le mini-fotocopie sul muro 16:Il calzino 17:La penna della scienza 18:Con la gonna 19:La cartucciera 20:Camuffare il banco...parte 1 21:Camuffare il banco...parte 2 22:Al bagno 23:La carta carbone 24:La camicia 25:Il compagno di banco 26:Il labiale 27:Il sopra della tuta 28:Gli scavi sul foglio 29:Il compito preparato 30:La scarpa 31:Il barbatrucco 32:Le banconote 33:Il lettore CD/MP3 34:La pergamena dei desideri 35:Il dizionario 36:Enciclopedia camuffata 37:La lavagna amica 38:La poesia tra i fogli del libro 39:Copiatura laser 40:Gli SMS 41:Bigliettini sulla tenda 42:Per le ragazze 43:Il cestino 44:Le formule alla lavagna 45:La prima stampa 46:Il vecchio bignami 47:Il casco 48:La custodia della calcolatrice 49:In sala informatica 50:Il polso rotto 51:Il bianchetto roller 52:Album da disegno 53:Al bagno 54:La Penna 55:Il foglio trasparente 56:L'indifferenza

57:Metodo della sciarpa 58:Il banco!

59:Autoaiutarsi nelle interrogazioni 60:Schiena dell'amico

61:L'evidenziatore 62:Tavole di legno sul muro

63:Uso...improprio dei vocabolari di lati-no e greco

64:Strategia per copiare dal più bravo nei test a crocette

65:La sedia...della speranza 66:Il polpaccio sapiente

67:Con la Kefia 68:La penna della scienza: versione per

piccoli ingegneri meccanici 69:Bigliettino tra le gambe

70:La tavoletta porta-bigliettini invisibile 71:Il fazzoletto

72:La gomma da masticare 73:Il banco, seconda versione!

74:Per scrivere meglio...

75:Fogli di brutta 76:Lo scotch di carta

77:Sedurre la prof! (solo per i forti di stomaco)

78:Modifica il tuo vocabolario... 79:Nel panino con la mortadella

80:Il cassetto del prof (attenzione, sono 3 anni con la condizionale!)

81:Le scarpe...parlanti 82:L'etichetta della bottiglia d'acqua

83:La suola della scarpa 84:L'MMS salvavita

85:Calcolatrice Programmabile 86:Nel colletto

87:Stampare foglietti in grigio chiaro 88:Tossire crocette

89:Il correttore esaurito 90:Giro-caviglia

91:Il braccio rotto 92:Il thermos del caffé

93:Garzantine...in incognito 94:In sala di informatica - 1 95:In sala di informatica - 2 96:In sala di informatica - 3

97:Sbadataggine 98:La calcolatrice-lavagna

99:Il foglietto nel tappo 100:Il Cellulare e Quickword

101:Bigliettini....a scomparsa!! 102:Suggerimenti dai compagni senza

rischi... 103:Il retro della sedia (versione stealth)

104:Astuccio 105:La copertina trasparente

106:Il grassetto è amico 107:Metodo art attack

108:Il cielo è sempre più blu.....tooth 109:Il floppy

110:l'unico modo per non essere sgama-ti..

111:Lo zaino di Mary Poppins 112:Dentro la bella

113:Il biglietto perfetto 114:il foglietto magico

115:cerco la pinzetta x i capelli 116:la cartella aperta

117:Riflesso della lavagna... 118:!!Bigliettinielettronici!!

119:Il libro 120:le scritte invisibili

121:la tecnologia del nano...... 122:scrittura sulla gamba

123:Il Nintendo DS 124:nelle all star

125:La bottiglietta d'acqua 126:Righello sapiente: Bigliettini su un

lato del righello 127:Cellulare E Auricolare...arriva il

bluetooth 128:Cellulare con fotocamera e zoom

129:copiare con l'IPOD! 130:fateve curà

131:cerkietto! 132:RiaSSuNT

133:Per le ragazze che mettono spesso lo smalto

134:L'evidenziatore 135:alfabeti stranieri

136:Trucco per avere appunti da un com-pagno dal compito

137:il borsellino a doppio fondo 138:Bottiglietta dell'acqua

139:il girocollo XD 140:soluzioni nel cappello

141:Righello metallico 142:Scompartimento Segreto

143:Con il cellulare

http://skuola.tiscali.it/impicci.html#Q:1o

Impicci... Come copiare senza essere scoperti