Oltre l'orientamento

“ O L T R E L ’ O R I E N T A M E N T O ”Francesco Delrosso

Capitolo primo

LE ORIGINIDEL

SEGNO

*Johann Wolfgang Goethe

“Comunicare l’un l’altro, scambiarsi informazioni é natura.

Tener conto delle informazioni che ci vengono date è cultura”.


Corso | Progettazione MultimedialeCapitolo | Primo Tavola | 4


Le tracce incomunicative, venivano considerate come “memoria di un passato” e “memoria di un’azione”.Non avevano scopi comunicativi.




Le origini del segno | Le tracce incomunicative

Solo nel momento in cui un altro uomo occupava un luogo già abitato, questi segni assumevano valore comunicativo mettendo in luce il fatto che li c’era stato qualcuno.




Le origini del segno | Le tracce incomunicative




La necessità di comunicare nasce quando attività agricole, commerciali e di allevamento diventano fondanti per lo sviluppo della civiltà umana.

Le origini del segno | La necessità di comunicazione

È da questo momento in poi che si iniziano a sviluppare le prime forme di scrittura: pittografie, ideografie e geroglifici.




Le origini del segno | Le pittografie Le ideografie i geroglifici

Capitolo secondo

IL LINGUAGGIO DA

SUSSIDIARIO

IL LINGUAGGIO FIGURATO DI ISOTYPE, SAREBBE UTILE A UNA ENCICLOPEDIA INTERNAZIONALE DAL SAPERE GENERALE, COME LINGUAGGIO SUSSIDIARIO.

TUTTA UNA SERIE DI IMMAGINI CHE SONO GIÀ STATE SVILUPPATE ANDRANNO FORSE A FAR PARTE DI TALE ENCICLOPEDIA ILLUSTRATA.


Corso | Progettazione MultimedialeCapitolo | Secondo Tavola | 15





Il linguaggio da sussidiario | Il linguaggio “dittatore”

Il linguaggio viene considerato come l’intermediario tra la nostra mente e il mondo che ci circonda.




Accettiamo questa deflagrazione di immagini senza discutere. Lasciamo che il linguaggio imponga la sua autorità sui nostri pensieri, accettando questa sottile dittatura che esso ci obbliga a seguire.

Il linguaggio da sussidiario | Il linguaggio “dittatore”




“Il sogno di ogni grafico è l’ideazione di un linguaggio universale”.

*Otto Neurath




La teoria del Metodo Viennese,dimostrava che l’apprendimento da parte dell’uomo avviene in modo immediato attraverso immagini semplici, rispetto all’uso della parola.

Il linguaggio da sussidiario | Isotype un linguaggio universale




Il linguaggio figurato, veniva usato prima dell’avvento di Isotype, infatti esso precede l’avvento della scrittura ma non l’affermarsi della stessa.

Il linguaggio da sussidiario | Figure: protesi della scrittura




Il vero contributo che Neurath ha dato è stato lo stabilire alcune convenzioni che rendessero la comunicazione più facile e immediata.

Il linguaggio da sussidiario | Figure: protesi della scrittura




Lo sviluppo di un linguaggio figurativo rappresenta un vero e proprio cambiamento di stato. Partendo da questo si sono sviluppati sistemi di segni che hanno preso il sopravvento sulla lingua parlata.

Il linguaggio da sussidiario | Da cosa nasce cosa: “segni per lo sport”




Uno sviluppo del linguaggio visivo è il linguaggio iconico che consente anche a chi non ha familiarità con nessuna lingua di leggere il significato di un segno e trovare con esso una relazione.

Il linguaggio da sussidiario | Icone: “segnali di percorso virtuali”




“Le icone sono più simili a segnali stradali che a delle illustrazioni.Ma queste immagini non possono essere diverse da quello che in realtà sono”.

*Susan Kare




Con il sistema visivo sviluppato da Susan Kare, l’interfaccia grafica diviene una parte del “sentire” dell’essere umano divenendo uno spazio nel quale all’utente era permesso di abitarci.

Il linguaggio da sussidiario | Icone: “segnali di percorso virtuali”

Capitolo terzo

SIGNAGE

WAYFINDING&


Corso | Progettazione MultimedialeCapitolo | Terzo Tavola | 33


In una società piena di rumori e stravolta dalle mille immagini che bombardano i pensieri delle persone la coerenza di orientamento è un problema scottante e onnipresente.

Signage & Wayfinding | Orientarsi con le figure




La segnaletica, nelle città come in qualsiasi altro luogo deve esserci quando serve e rappresentare una guida sicura a chi usa questo servizio.

Signage & Wayfinding | Orientarsi con le figure




Il wayfinding, non riguarda solo ed esclusivamente artefatti comunicativi ma riguarda anche artefatti che parlano di città come pavimentazioni, posizione degli edifici.La segnaletica è solo un aspetto del wayfinding.

Signage & Wayfinding | Wayfinding: “l’acquisizione di un ambiente”




Il wayfinding, coinvolge il processo di utilizzo delle informazioni territoriali, in modo da consentire agli utenti di “navigare” all’interno di un ambiente.





Le immagini ambientali devono essere usate per scindere l’ambiente in parti più piccole, ben collegate tra loro e facilmente codificabili in una gerarchia di conoscenze spaziali.





“Più l’ambiente è familiare più diventa facile spostarsi da un luogo all’altro nello spazio”.

*Kevin Lynch




Il wayfinding deve rendere immediatamente interpretabile un luogo, rendendo il tutto una guida premurosa che mette a proprio agio il fruitore. Un aiuto che non induca al “pensiero profondo” ma che conduca a “destinazione”.

Signage & Wayfinding | Rapporto tra semiotica e wayfinding




“Aspiriamo a lasciare un segno a scrivere le nostre osservazioni, gesti nel paesaggio, nel tentativo di interpretare e superare lo spazio in cui viviamo”.

*Claes Oldemburg

Capitolo quarto

v i s i o n a n d o v i s i o n a n d ov i s i o n a n d ov i s i o n a n d ov i s i o n a n d ov i s i o n a n d ov i s i o n a n d ov i s i o n a n d ov i s i o n a n d ov i s i o n a n d o

VISIONANDO


Corso | Progettazione MultimedialeCapitolo | Quarto Tavola | 47


La segnaletica, potrebbe trasformarsi in riflessione, tralasciando l’aspetto oggettivo e funzionale che ha caratterizzato questo sistema per tanto tempo.

Visionando | Vedere, riflettere, progettare




«Andare oltre la funzione, non vuol dire sviluppare un progetto “inutile” ma significa semplicemente vedere le cose da un altro punto di vista».

Visionando | Vedere, riflettere, progettare

AD OGNUNO

LA PROPRIA

SEGNALETICA

Visione 1 | Progetto




Creare una rete di segnali condivisibili generati in modo soggettivo da tutte le persone che vogliono dare al contesto una visione personale di segnaletica.

Visionando | Ad ognuno la propria segnaletica visione 1

Cerchio

1

Cerchio allungato

2

Quadrato smussato

3

Esagono

4

Triangolo

5





1. Famiglia cerchio 1. Famiglia esagono

2. Famiglia cerchio allungato 2. Famiglia triangolo

3. Famiglia quadrato smussato





1. Testa 3. Braccia

2. Busto 4. Gambe





1. Testa 2.Busto 3. Gambe 4. Braccia





1. Energico: rosso

10 %

10 %

10 %

20 %

20 %

20 %

30 %

30 %

30 %

40 %

40 %

40 %

50 %

50 %

50 %

60 %

60 %

60 %

70 %

70 %

70 %

80 %

80 %

80 %

90 %

90 %

90 %

100 %

100 %

100 %

2. Calmo: blu

3. Allegro: arancio





“Bisogna stabilire una relazione tra entità differenti tra di loro per avere un’interfaccia”.

Area sensibile al click per entrare all’interno dell’interfaccia

80 cm

133 cm

Area sensibile al passaggio del dito, consente di vedere le immagini in maniera orizzontale

Scompone i pitto-grammi in figure geo-metriche semplici

Menù delle categorie

Menù di navigazione









Area sensibile al tocco, l’utente può scegliere una figura geometrica tra le quat-tro categorie (una per categoria) in modo da formare la propria famiglia di pittogram-mi. Le figure selezionate cambiano colore dive-nendo gialle

Genera dalle figure geometriche scelte la nuova famiglia di pittogrammi



Area sensibile al passaggio del dito, consente di vedere le immagini in maniera orizzontale. Facendo click sull’icona succes-siva, questa si ingran-disce e viene in primo piano, (effetto genio) per avere una maggio-re visualizzazione dei minimi dettagli.

Consente di aggiun-gere alla famiglia dei pittogrammi la varia-bile del colore







Area sensibile al tocco, l’utente può scegliere il colore da applicare ai suoi pitto-grammi, in base al suo stato. Le categorie: ener-gico, calmo, allegro si attivano con un click e con lo slider è possibile decidere la percentuale di colore da applicare

Il sistema viene sal-vato all’interno di un archivio che conserve-rà tutte le famiglie di pittogrammi create



Area sensibile al tocco, l’utente prima di applicare tutto il sistema di segnaleti-ca al contesto, deve inserire dei dati che servono all’archivia-zione dell’artefatto prodotto







Area sensibile al passaggio del dito, consente di vedere l’anteprima di tutti i progetti realizzati da diversi utenti che sono stati archiviati

Possibilità di vedere l’autore, il nome della segnaletica e lo stato durante la progetta-zione, possibilità di vedere il progetto nel dettaglio

Sezione Archivio con possibilità di ritornare alla home

Area sensibile al passaggio del dito, consente di vedere l’anteprima di tutti i progetti realizzati da diversi utenti che sono stati archiviati

Possibilità di vedere l’autore, il nome della segnaletica e lo stato durante la progetta-zione, possibilità di vedere il progetto nel dettaglio

Sezione Archivio con possibilità di ritornare alla home





96 cm

150 cm

7 cm96 cm 7 cm

220 cm




L’obiettivo di questa visione è abbattere il rigore “classicista” della segnaletica comune, trasformando il tutto in un’esperienza; che servendosi dell’interazione va oltre il linguaggio comunicativo.


ASSENZA

DI

SEGNALETICA





Siamo talmente assuefatti dalla segnaletica che non ci rendiamo conto della sua esistenza.

Visionando | Assenza di segnaletica visione 2

La città ideale è una città immaginata in astratto caratterizzata per lungo tempo da una struttura spiccatamente regolare, in gra-do di rispondere in modo ideale alle esigen-ze materiali e spirituali che una determinata società identifica, in base alla proprie forze produttive, in una città

“Idealstadt”, in Lexicon der Kunst.




Ciò che la gente ricorda, non è uno specifico cartello stradale o una specifica indicazione, ciò che la gente ricorda e che fa fatica a dimenticare è l’esperienza vissuta nel contesto.





Tutto tace, nulla disturba la quiete apparente. L’eliminazione della segnaletica produce un vuoto che genera pienezza.


SEGNALO

TUTTO





Segnalo tutto ciò che c’è all’interno di uno spazio, tutti gli elementi che connotano un ambiente.

Visionando | Segnalo tutto visione 3





Le dimensioni dei pittogrammi, saranno variabili in base all’oggetto che questi andran-no a ricoprire. Per i pittogrammi più grandi, ho pensato di incollare solo un lato sull’oggetto da segnalare, mentre l’altra parte va oltre l’oggetto segnalato

Parte che si incolla sull’oggetto da se-gnalare

Esempio di sticker 2 che contraddistingue uno degli elementi più piccoli da segna-lare





Fronte

Parte dell’adesivo che si stacca

Retro




Come un ambiente incontaminato cambia, portando all’estremo il concetto di segnalazione.





Il tessuto di segni che caratterizza la nostra città, viene enfatizzato. Tutto viene reso ancora più noto.





I corpi geometrici nello spazio, assumono maggiore importanza divenendo così più evidenti del solito.





La segnaletica non deve essere utilizzata solo come mezzo funzionale, ma bisogna sfruttare il suo potenziale per indurre la gente alla riflessione e alla manifestazione dei propri intenti cercando di ampliare quelli che sono i paradigmi della “buona segnaletica”.

Conclusioni | Cosa ho imparato

“ O L T R E L ’ O R I E N T A M E N T O ”Fine

Oltre l'orientamento

Design

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