Oltre l’emergenza educativa: capitale umano, talento e meritocrazia.

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Oltre l’emergenza educativa: capitale umano, talento e meritocrazia Venezia, 19 Settembre 2008 Sintesi della ricerca a cura dell’Ufficio Studi di Confcommercio con la collaborazione del Prof. Giorgio Casoni (Politecnico di Milano) e del Prof. Paolo Polidori (Università di Urbino)

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Oltre l’emergenza educativa:capitale umano, talento e

meritocrazia

Venezia, 19 Settembre 2008

Sintesi della ricerca a cura dell’Ufficio Studi di Confcommercio con la collaborazione del Prof. Giorgio Casoni (Politecnico di

Milano) e del Prof. Paolo Polidori (Università di Urbino)

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Che Cosa è il capitale umano?

• Fattore produttivo accumulabile attraverso un certo ammontare di risparmio che si tradurrà in investimento determinando a sua volta una maggiore accumulazione del fattore stesso: – Tramite l’istruzione formale e/o professionale – Mediante l’esperienza accumulata sul posto di lavoro

• L’importanza del CU si fonda su due elementi scientifici:– il livello (stock) e lo sviluppo di capitale umano

determinano un diverso livello e sviluppo delle retribuzioni e redditi individuali

– Il CU determina per l’economia nel suo complesso il livello e la crescita complessiva del paese (anche imprese)

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Vantaggi dell’investimentoin capitale umano? (1/2)

• Livello microeconomico – Capitale umano principale determinante del successo

nel mondo del lavoro – Lifelong Learning per migliorare accesso e

permanenza nel mercato del lavoro, progressioni di carriera, miglioramento delle condizioni professionali e retributive (employability)

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Vantaggi dell’investimentoin capitale umano? (2/2)

• Livello macroeconomico – Capacità competitive dipendono anche

dall’investimento e dallo stock di conoscenze incorporate nel capitale umano

– Oltre alla quantità di capitale umano conta anche la qualità per la crescita economica

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Livelli di istruzione e crescita economica

• Esistono 3 meccanismi attraverso cui l’istruzione influenza la crescita economica:

① L’istruzione aumenta il capitale umano incorporato nella forza lavoro (effetti positivi sulla produttività)

② L’istruzione può far aumentare la capacità innovativa dell’economia, la produzione e diffusione di nuove conoscenze sulle nuove tecnologie, prodotti e processi promovendo crescita economica

③ L’istruzione può facilitare la diffusione e trasmissione di conoscenze necessaria per comprendere e processare nuova informazione e per implementare con successo nuove tecnologie messe a punto da altri

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Come l’istruzione potrebbe influenzare la crescita dell’Italia

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• Un anno aggiuntivo di istruzione medio stimola la crescita economica nel lungo periodo di circa 0,72 punti base

• Se ad es. l’Italia riuscisse ad innalzare di 3 anni gli anni medi di istruzione della popolazione, il tasso medio annuo di crescita del PIL potenziale passerebbe dal valore attuale di 1,3%-1,5% ad un più europeo e moderno 2,3%-2,7%

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Non solo quantità ma anche qualità dell’istruzione nella crescita

• Seppure in forma implicita, alcune ricerche hanno definito delle soglie di povertà di competenze fissate in corrispondenza di livelli minimali di conoscenze necessarie (literacy) nel contesto sociale di riferimento

• I dati dell’indagine PISA-Ocse (2006) rilevano gravi deficit nelle abilità cognitive dei quindicenni italiani rispetto alla media OCSE, con forti divari tra Nord e Sud del Paese

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Qualità dell’istruzione e PIL

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Qualità dell’istruzione universitaria e knowledge economy

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Capitale umano, mercato del lavoro e imprese

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Quote di occupati laureati industria manifatturiera

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Capitale Umano e meritocrazia

• L’offerta di capitale umano si deve incontrare con una domanda e dunque con un sistema sociale che richieda e premi il merito

• Il sistema Paese si rivela invece scarsamente meritocratico:– Scarsa mobilità sociale e intergenerazionale– Brain drain di personale altamente qualificato– Debole capacità di attrattiva di capitale umano

dall’estero– Segmenti di mercato non competitivi (es. servizi) che

non garantiscono pari opportunità tra gli agenti economici

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Politiche settoriali, ma non solo…

• Politiche esclusivamente rivolte al settore della formazione rischiano di infrangersi contro il muro rappresentato dal “ciclo del demerito” con effetti dispersivi se non addirittura fallimentari

• Da qui la necessità di affiancare a riforme istituzionali (scuola e/o università) strumenti di soft law e soft regulation utili a:– accrescere il livello di informazione dei cittadini– aumentare trasparenza e accountability istituzionale

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Alcune azioni da intraprendere

• Sviluppare un modello di valutazione integrato standard del capitale umano fondato su basi informative complete, sufficientemente disaggregabili a livello territoriale, gestito e coordinato a livello nazionale

• È necessario passare da un orientamento alla valutazione della performance ad un orientamento per la gestione strategica del capitale umano

• Promuovere azioni rivolte alla creazione di incentivi (meccanismi selettivi vs. inclusivi) che premino l’impegno, la mobilità verticale dei migliori, l’apertura dei sistemi istituzionali

• Riconoscere le specificità territoriali soprattutto per quanto riguarda i processi di formazione (continua) favorendo azioni intese a rispondere le esigenze dei contesti

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