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Olga BOGDASHINA LE PERCEZIONI SENSORIALI NELL’AUTISMO E NELLA SINDROME DI ASPERGER Prefazioni di Enza Crivelli, Wendy Lawsono e Theo Peeters Ed UOVONERO 2012 "se ti trovi davanti a un "comportamento problema" nell'autismo, non focalizzarti troppo sui comportamenti stessi, sono soltanto la punta dell'iceberg; cerca di comprendere le cause che sottostanno ai comportamenti e di sviluppare un approccio basato non sui sintomi, ma sulla prevenzione. I comportamenti problema sono causati da problemi di comunicazione, di comprensione sociale, da una diversa immaginazione, da problemi sensoriali .... Cerca quindi di comprendere l'autismo "dal di dentro" Dalla prefazione di Theo Peeters "Dobbiamo innanzitutto cercare di scoprire che funzioni hanno questi comportamenti, per poterlo poi sostituire con esperienze aventi la medesima funzione" "Imparare come funzionano i sensi di ogni singola persona con autismo è una delle chiavi cruciali per comprendere quella persona" (O'Neill)l "Dobbiamo abbandonare le nostre convenzionali assunzioni non- autistiche e lasciare che loro ci insegnino i loro sistemi di comunicazione per costruire ponti tra i due mondi." "la nostra interpretazione ("visione") del mondo è basata sulla nostra immaginazione, memoria ed esperienza. (...) Ne risulta inevitabilmente un'immagine (multi sensoriale: visiva, uditiva, olfattiva, ecc.) distorta, senza neppure che noi capiamo che il nostro "mondo percettivo" non è una vera copia di quello reale. (...) Oltre a ciò, la nostra percezione è anche influenzata dalla nostra cultura" "L'incapacità di filtrare informazioni di primo piano e di sfondo può spiegare sia i punti di forza, sia quelli di debolezza della percezione autistica. Da un lato. essi sembrano percepire informazioni più accurate e in maggiore quantità; dall'altro, tale quantità di informazioni non selezionate non può essere trattate in modo simultaneo, e ne può derivare un sovraccarico di informazioni." "Le persone autistiche possono esperire la percezione della GESTALT in qualunque modalità sensoriale. Una persona che sperimenta una GESTALT ha una grande difficoltà nel focalizzassi su un singolo dettaglio della scena, e trova quasi impossibile separarlo dsll'immagine intera. Persone con una percezione della GESTALT uditiva hanno una grande difficoltà nel concentrarsi su un singolo stimolo uditivo, per esempio la voce di qualcuno quando arriva insieme a tutti i rumori ambientali (...) Le loro orecchie sembrano ricevere tutti i suoni con la medesima intensità. Se cercano di filtrare il rumore di fondo (...), filtrano anche la voce che stanno cercando di ascoltare. "

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Olga BOGDASHINA LE PERCEZIONI SENSORIALI NELL’AUTISMO E NELLA SINDROME DI ASPERGER Prefazioni di Enza Crivelli, Wendy Lawsono e Theo Peeters Ed UOVONERO 2012 "se ti trovi davanti a un "comportamento problema" nell'autismo, non focalizzarti troppo sui comportamenti stessi, sono soltanto la punta dell'iceberg; cerca di comprendere le cause che sottostanno ai comportamenti e di sviluppare un approccio basato non sui sintomi, ma sulla prevenzione. I comportamenti problema sono causati da problemi di comunicazione, di comprensione sociale, da una diversa immaginazione, da problemi sensoriali .... Cerca quindi di comprendere l'autismo "dal di dentro" Dalla prefazione di Theo Peeters "Dobbiamo innanzitutto cercare di scoprire che funzioni hanno questi comportamenti, per poterlo poi sostituire con esperienze aventi la medesima funzione" "Imparare come funzionano i sensi di ogni singola persona con autismo è una delle chiavi cruciali per comprendere quella persona" (O'Neill)l "Dobbiamo abbandonare le nostre convenzionali assunzioni non- autistiche e lasciare che loro ci insegnino i loro sistemi di comunicazione per costruire ponti tra i due mondi." "la nostra interpretazione ("visione") del mondo è basata sulla nostra immaginazione, memoria ed esperienza. (...) Ne risulta inevitabilmente un'immagine (multi sensoriale: visiva, uditiva, olfattiva, ecc.) distorta, senza neppure che noi capiamo che il nostro "mondo percettivo" non è una vera copia di quello reale. (...) Oltre a ciò, la nostra percezione è anche influenzata dalla nostra cultura" "L'incapacità di filtrare informazioni di primo piano e di sfondo può spiegare sia i punti di forza, sia quelli di debolezza della percezione autistica. Da un lato. essi sembrano percepire informazioni più accurate e in maggiore quantità; dall'altro, tale quantità di informazioni non selezionate non può essere trattate in modo simultaneo, e ne può derivare un sovraccarico di informazioni." "Le persone autistiche possono esperire la percezione della GESTALT in qualunque modalità sensoriale. Una persona che sperimenta una GESTALT ha una grande difficoltà nel focalizzassi su un singolo dettaglio della scena, e trova quasi impossibile separarlo dsll'immagine intera. Persone con una percezione della GESTALT uditiva hanno una grande difficoltà nel concentrarsi su un singolo stimolo uditivo, per esempio la voce di qualcuno quando arriva insieme a tutti i rumori ambientali (...) Le loro orecchie sembrano ricevere tutti i suoni con la medesima intensità. Se cercano di filtrare il rumore di fondo (...), filtrano anche la voce che stanno cercando di ascoltare. "

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È sbagliato usare metodi non-autistici per insegnare ai bambini autistici e prendersi cura di loro. È destinato a fallire e a volte può recare danno alle loro vite. Dobbiamo abbandonare le nostre convenzionali assunzioni non-autistiche e lasciare che loro ci insegnino i loro sistemi di comunicazione per costruire ponti tra i due mondi. ETIENNE BONNER CONDILLAC 1715 come impariamo a utilizzare i nostri sensi per dare un significato al mondo intorno a noi? 1 crescita della capacità di discriminazione 2 ottimizzazione dell'attenzione 3 crescita dell'economia nella raccolta delle informazioni Il mondo reale e il mondo percepito (ovvero la nostra immagine mentale del mondo) differiscono fra loro. Tutte le informazioni che riceviamo dai nostri sensi sono fabbricate (ricostruite) nel nostro cervello. Il nostro cervello non sa trattare tutti gli stimoli presenti: seleziona quindi gli aspetti chiave dello scenario, mentre tutto il resto rimane a fare da sfondo. Il processo di percezione è insomma un processo attivo, guidato dal cervello. È inoltre un processo a doppio senso: le informazioni provenienti dagli organi di senso (materiale relativamente grezzo) sono influenzate dalle "informazioni interne" (le informazioni che abbiamo immagazzinato e adattato alle nost precedenti esperienze). Percezione letterale Le persone autistiche sembrano percepire tutto per come è. È una sorta di percezione letterale: per esempio, possono vedere cose senza interpretare e comprendere Incapacità di distinguere tra informazioni di primo piano ed di sfondo (GESTALT) Ciò che è sfondo per altri, per loro può ugualmente essere primo piano; essi percepiscono tutto senza filtrare o selezionare. (varie teorie) L'incapacità di filtrare informazioni di primo piano e di sfondo può spiegare sia i punti di forza, sia quelli di debolezza della percezione autistica. Da un lato, essi sembrano percepire informazioni più accurate e in maggiore quantità; dall'altro, tale quantità di informazioni non selezionate non può essere trattata in modo simultaneo, e ne può derivare un sovraccarico di informazioni. intera scena come singola entità con tutti i dettagli percepiti (non elaborati!) simultaneamente. Costoro sono potenzialmente a conoscenza di informazioni che ad altri sfuggono, ma l'elaborazione di "situazioni olistiche" può essere insostenibile. "Che cosa osservare:

1. Non è ingannato/a da illusioni ottiche

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2. Nota ogni piccolo cambiamento nell'ambiente 3. Non riconosce un ambiente familiare se lo raggiunge da una diversa direzione 4. Si innervosisce facilmente quando tenta di fare qualcosa in una stanza rumorosa e affollata 5. Non sembra comprendere le istruzioni se sta parlando Liu di una persona 6. Non riesce a distinguere fra stimoli tattili di differente intensità 7. Non riesce a distinguere fra odori / sapori forti e deboli 8. È goffo/a; si muove in modo rigido 9. Oppone resistenza a cambi di posizione del capo / movimenti"

"La teoria della coerenza centrale debole "inizia a funzionare" nel successivo stadio del processo di percezione, laddove la percezione della GESTALT conduce inevitabilmente a distorsioni e a una frammentazione, necessarie a limitare la quantità di informazioni da trattate." Ipersensibilità Ipervista significa che queste persone possono vedere più delle altre, ovvero che la loro vista è troppo acuta. (...) Iperdudito (...) persone con iperudito possono riuscire a udire alcune frequenze che normalmente solo altri animali odono. (...) Spesso i bambini con iperudito si coprono le orecchie quando il rumore è per loro doloroso, benché altri nella stessa camera possono non accorgersi affatto di alcun rumore molesto. Ipogusto / iperolfatto Alcuni individui hanno sensibilità olfattive paragonabile aquile dei cani (Morris 1999) . Per loro "quasi tutti i tipi di cibo hanno un odore troppo intenso", ed essi "non riescono a sopportare" l'odore delle persone, anche se sono molto pulite. Non gradiscono alcuni cibi perchè "l'odore o il sapore" può essere insopportabile (Rand). L'ipsensibilità a determinati stimoli sperimentata da persone autistiche può essere paragonata alle allergie. (...) alcuni problemi con i cibi possono però dipendere no giá da sapori o odori, ma dall'intollersnza alla loro consistenza, ai suoni che producono o anche al loro colore. (...) L'ipertatto è molto comune nella popolazione autistica. Alcuni bambiniattici di ritraggono quando altre persone tentano di abbracciarli, piche temono di essere toccati. Molti bambini si rifiutano di indossa Ipersensibilità vestiobolare Iposensibilità Ipovisione Ipoudito Ipogusto/ipoolfatto Ipotatto Iposensibilità vestibolare Iposensibilità propriocettiva Incoerenza della percezione (fluttuazione)

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Percezione frammentaria In una condizione di percezione frammentaria, la persona ha grosse difficoltà a interagire con altre persone, sia perché queste appaiono consistere di parti sconnessi, sia perchè i movimenti di questi “pezzi di persone” sono imprevedibili. La strategia per ovviare al problema è di evitare le persone e non guardarle mai. La frammentazione può essere percepita in tutte le modalità sensoriali. Dal momento che alcuni individui con autismo percepiscono ogni cosa come divisa nelle sue parti, essi necessitano di tempo per adattarsi ad ambienti diversi. Dato che il numero di oggetti da loro visti è maggiore, non si sentono al sicuro in questo caos di cose e persone. Come conseguenza di questa percezione frammentaria, gli individui autistici mostrano ripetitività, resistenza al cambiamento, ansia in luoghi non familiari. Elaborando ciò che percepiscono una parte alla volta e non tutto insieme, riconoscono le cose e le persone tramite le “parti sensoriali” che registrano come loro definizioni. Un altro “effetto collaterale” della percezione a pezzi è un senso di paura che non è specificamente correlato a determinati oggetti ma ha origine dal fatto che il primo incontro con un oggetto fisico è un oggetto parziale. VanDalen paragona questa esperienza all’incontro con una sagome nel buio: si sa che c’è qualcosa, ma non è subito completamente chiaro di che cosa si tratti. Percezione distorta ... un cambiamento (distorsione) nella percezione di forme, spazi. Suoni. Ecc.. A causa di queste distorsioni la loro percezione dello spazio può essere diversa: lo spazio può apparire espanso o, al contrario, sembrare più piccolo. Problemi con i propriocettori possono complicare la comprensione dei confini e delle relazioni fra gli oggetti nello spazio e il corpo. Agnosia sensoriale La conseguenza di non saper filtrare le informazioni sensoriali e di essere inondati da stimoli sensoriali a una velocità insostenibile è di essere in grado di sentire (vedere, udire, ecc), ma di non riuscire ad associare alle sensazioni il loro significato (ovvero ad interpretarle). Donna Williams chiama queste esperienze con le espressioni “cecità al significato / sordità al significato / insensibilità tattile” (meaning-blindness / menaning-deafness / touch-death) Percezione ritardata Molti individui autistici sottolineano la quantità di “pensiero” necessaria a dare un senso al mondo.

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L’esperienza dell’”udito ritardato” è chiamata da Rimland “ascolto mentale ritardato”: si ha quando la domanda è stata sentita e registrata senza interpretazione fino a un secondo processo uditivo (interiorizzato). A causa dell’elaborazione ritardata gli individui autistici possono avere bisogno di tempo per elaborare la domanda e la loro risposta. Prima dell’effettiva risposta le persone autistiche devono passare per una serie di fasi separate della percezione, e se questa lunga catena decisionale è interrotta dal mondo esterno, la persona autistica deve ricominciare tutto da capo, poiché l’iperselettività ha modificato completamente lo scenario- Anche l’esperienza soggettiva del tempo differisce da quella dei non-autistici. Lo scorrere del tempo può apparire più rapido, mentre le persone non autistiche potrebbero pensare che i bambini autistici siano lenti nel prendere decisioni. Vulnerabilità al sovraccarico sensoriale Il sovraccarico di informazioni può dissiparsi o meno prima di condurre ad arresti di sistema. Nel primo caso, una persona può sperimentare una grave ipersensibilità sensoriale (i colori diventano insopportabili, certi motivi prendono a mettersi in rilievo in modo invasivo, il tatto può dare sensazioni di “pizzicore” o di “solletico”, o provocare “choc”) e tuttavia continuare a trattare informazioni. Un sovraccarico di informazioni non distribuito nel tempo può dare luogo ad agnosia sensoriale temporale, una temporanea incapacità di trattare informazioni tattili, sonore o visive (Williams) Stili percettivi Elaborazione a singolo canale (monotropica) Percezione periferica Spesso capiscono meglio le cose se vi prestano attenzione in modo indiretto Lo stesso vale per gli altri sensi quando sono soggetti a ipersensibilità: la percezione indiretta degli odori o il “contatto fisico strumentale” sono spesso meccanismi di difesa atti a evitare il sovraccarico. Arresti di sistema L’ipersensibilità originata dalla deprivazione sensoriale sembra essere abbastanza permanente. Studi autoptici indicano che si hanno anomalie del cervelletto prima della nascita. Tuttavia il sistema limbico, che presenta anch’eso anomalie, non è maturo prima dei due anni di età. Temple Grandin sostiene che la possibilità di danni secondari del sistema nervoso possa spiegare perché i bambini piccoli oggetto di intervento precoce hanno una prognosi migliore di quelli che non ricevono trattamenti speciali.

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Tre forme base di arresto del sistema:

1. Tutta la capacità di elaborazione può essere deviata sul trattamento delle informazioni sensoriali in ingresso, mentre non sono stabilite connessioni in risposta a tali informazioni

2. Arresto della capacità di trattare simultaneamente le informazioni sensoriali in diversi canali allo stesso tempo. (...) gli arresti di sistema temporanei possono avere un impatto sull’elaborazione della consapevolezza del corpo, sul gusto, sull’olfatto, sulla visione o sull’udito.

3. L’arresto temporaneo o esteso della capacità di mantenere un’elaborazione cosciente e volontaria degli input porta all’”accumulo di conoscenze ignote”, ovvero la percezione delle informazioni è solo inconscia, la persona non è consapevole di riceverle.

Compensazione di un senso inaffidabile per mezzo degli altri sensi Nel caso delle distorsioni visive e della cecità al significato, (...) utilizzano le orecchie, il naso, la lingua o la mano per “vedere”, ovvero per compensare la loro “cecità” temporanea attraverso gli altri sensi. Risonanza La fascinazione per certi stimoli può culminare nel “perdersi” in essi, nella misura in cui si può diventare “risonanti” con essi. La persona può fondersi con (perdersi in) vari stimoli sensoriali, come se divenisse parte dello stimolo stesso. Nello stato di “risonanza” si può sentire la superficie, la consistenza e la densità di un materiale senza osservarlo con occhi fisici o toccarlo con mani fisiche o gustarlo con una lingua fisica o picchiettarlo per sentire come suona, cioè lo si può sentire con sensi non fisici (i cosiddetti “sensi ombra”). Chi speriementa questa condizione può essere “in risonanza” con colori, suoni, oggetti, luoghi, piante, animali, persone. Sogni a occhi aperti Sia esso il sesto senso, la preveggenza, precognizione o un’altra forma di percezione extrasensoriale, lo si possa spiegare o no, questo fenomeno esiste. Stili cognitivi Processi cognitivi subconsci, inconsci e preconsci Stile preconscio(indiretto) versus stile conscio (diretto) L’attenzione nell’autismo

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Un’attenzione selettiva deficitaria è all’origine di una maggiore distrazione e di un peggiore funzionamento cognitivo, poiché risposte a stimoli irrilevanti interferiscono con l’elaborazione delle informazioni ricercate. L’attenzione esplicita comprende:

Un processo selettivo per la distinzione tra ciò che è rilevante e ciò che è irrilevante

Un processo intensivo per la distribuzione dell’attenzione in quantità diversa su un insieme di stimoli, a seconda del valore di ciascuno

Un processo di messa in allerta e di mantenimento della vigilanza, cioè dell’energia necessaria a sostenere l’attenzione.

Ornits (1989) aggiunge a tali processi percettivi una componente motoria, che permette e modula l’attività percettiva. Ornits ipotizza che il comportamento autistico possa essere meglio compreso come un disturbo dell’attenzione esplicita che coinvolge meccanismi neurofisiologici localizzati principalmente, sebbene non necessariamente in modo esclusivo, nell’emisfero destro. Le persone autistiche potrebbero prestare attenzione a ciò che esse credono importante, che solitamente si rivela diverso da ciò che le persone non autistiche credono essere importante, ed è descritto come “focus idiosincratico di attenzione”. Modelli di attenzione nell’autismo “tunnellizzazione dell’attenzione” Un autistico savant è dotato della capacità di occuparsi di piccoli dettagli, a costo di essere ignaro dello sfondo o del contesto di questi dettagli: sa apprendere stimoli visivi, o uditivi, ma non li sa comprendere. Difficoltà nello spostare l’attenzione. Per molti di loro spostare l’attenzione da uno stimolo a un altro è un processo relativamente lento, che crea una specie di pausa o ritardo della reazione.

Insuccesso delle persone autistiche nello stabilire e mantenere l’attenzione congiunta Per imparare il linguaggio l’attenzione congiunta è essenziale La memoria nell’autismo Le principali caratteristiche della “memoria autistica” sono Gestalt e letteralità. Oliver Sacks nota che in una memoria di questo tipo tende ad essere presente un saldo legame tra la situazione e il tempo, tra il contenuto e il contesto, che è all’origine delle stupefacenti capacità di ricordo letterale tanto comuni negli autistici savant, insieme alla difficoltà di estrarre le caratteristiche salienti dei loro specifici ricordi per costruire un senso e una memoria generali.

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Molte persone con autismo non ricordano verbalmente, ma, mentre ricordano, effettivamente vedono, odono o sentono al tatto, all’olfatto o al gusto le cose (nella loro mente). Nonostante i loro eccellenti meccanismi mnemonici, numerose persone autistiche sono molto smemorate. Jordan e Powell considerano la principale difficoltà di memoria nell’autismo il fatto di non riuscire a sviluppare una memoria personale degli accadimenti. C’è il ricordo delle cose, ma può mancare il ricordare tali cose in quanto accadute a sé. Per essere riportate alla mente devono essere richiamate con indizi specifici. Modalità di accesso alla memoria (tipi di richiamo della memoria) Sembrano non avere un controllo cosciente sulla loro “banca dati”, e dipendono dai “giusti inneschi”. Memoria associativa (o memoria seriale) Può essere attivata da stimoli sensoriali come odori, determinati colori, motivi visuali, contatto, movimento fisico, combinazioni di suoni o di parole. Formazione di concetti. Categorizzazione. Generalizzazione Prima del linguaggio, nelle modalità sensoriali opera il processo di formazione dei simboli (concettI). Gli aspetti dell’esperienza percepita sono immagazzinati nella memoria a lungo termine e formano come degli archivi di “simboli percettivi”, da usare come riferimento in un momento successivo. Dalla vista sono acquisite immagini visive. Dall’udito sono registrati simboli percettivi uditivi. Dall’olfatto sono ricevute “immagini olfattive”. Dal gusto è riempito un archivio di “sapori”. Dal tatto si formano simboli percettivi per le consistenze, la pressione e le temperature. E dalla propriocezione sono mappati simboli percettivi per i movimenti degli arti e la posizione del corpo. Le ricerche delle neuroscienze indicano che ciascun tipo di simbolo percettivo è realizzato e immagazzinato nella rispettiva area del cervello. Se delle aree sono danneggiate, la concettualizzazione di questa particolare modalità viene compromessa. Nello stadio pre- verbale della formazione dei concetti, i bambini autistici evidenziano delle differenze. Essendo presente una disfunzione sensoriale, i simboli percettivi differiranno, nell’autismo, da quelli non autistici. Il processo di formazione dei simboli nell’autismo dipende spesso da che canale o canali la persona utilizza, o da quale particolare canale è “connesso” in un dato momento. Con la comparsa del linguaggio, il sistema di formazione dei concetti si modifica. Ogni parola è generalizzata. Le “etichette” ci permettono di categorizzare e generalizzare. Possiamo “archiviare” nella mente rappresentazioni del mondo esterno e con esse lavorare alla creazione di nuove idee. Il contenuto di un simbolo linguistico (una parola) non somiglia al suo referente. Al contrario, le

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“parole” percettive fanno chiaro riferimento a specifici oggetti, stati, eventi. Avendo contenuti percettivi diversi, le “parole” autistiche sono molto concrete e specifiche. Invece di conservare i significati generali di cose ed eventi, costruiscono immagini mentali senso-percettive. Immagazzinano le esperienze (sensazioni / schemi mentali). Una volta immagazzinata nella memoria a lungo termine, un’immagine percettiva diventa una rappresentazione di input fisici. Questo significa che se una persona ha immagazzinato “una palla” attraverso l’olfatto, non potrà più identificare un oggetto dello stesso tipo come “una palla” se non avrà lo stesso odore registrato la prima volta, anche se ha l’aspetto di palla, fa lo stesso rumore, ecc. Paradossalmente, a volte stimoli diversi possono essere “percepiti” nello stesso modo e diventano “sinonimi personali non convenzionali” Pensiero percettivo Nell’autismo i sistemi che elaborano le informazioni visuo-spaziali sono intatti. Le parole sono come una seconda lingua I “pensatori visivi” vedono, effettivamente, i propri pensieri Hanno difficoltà con informazioni verbali troppo lunghe e preferiscono i testi scritti Il pensiero visivo è molto rapido e non sequenziale. Molto spesso le persone autistiche hanno una scarsa memoria uditiva a breve termine. Hanno difficoltà a ricordare istruzioni orali che constano di tre o più passaggi. Tuttavia quando tali istruzioni sono presentate in “passaggi visivi”, è tutto molto più facile per loro, giacchè questa cosa li aiuta a “tradurre” dalla forma ”uditiva” alla loro forma visiva interna. I “pensatori percettivi” possono sperimentare il pensiero come realtà. Ciò significa che quando pensano a una cosa, la rivivono visivamente, uditivamente, ecc., ed emotivamente. Alcune persone autistiche che non sono pensatori visivi possono pensare per “spezzoni di nastri audio”: invece di utilizzare immagini visive, lavorano con spezzoni audio specifici. “Vedono” meglio con le loro orecchie, immagazzinando “immagini acustiche” con informazioni sonore dettagliate, e “leggendo” questi audio testi. Esempi di immagini gustative e olfattive possono essere le “allucinazioni gustative / olfattive” riferite da alcune persone autistiche. In tutti i casi è visualizzata / udita ecc un’unità Gestalt e i dettagli si sommano in modo non sequenziale. “Inerzia” (deficit delle funzioni esecutive)

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Un altro problema che le persone autistiche dicono di incontrare è l’”inerzia”: la difficoltà a cominciare e a pianificare l’azione. Ma una volta che hanno cominciato, trovano difficile fermarsi prima di aver finito. In alternativa, alcuni bambini autistici possono avere difficoltà a dedicarsi in modo persistente a un compito e passare rapidamente a un’altra cosa, un’altra cosa e un’altra cosa ancora. Immaginazione Una delle caratteristiche diagnostiche dell’autismo è una mancanza o carenza di immaginazione. Gli individui autistici non concordano tuttavia con questa descrizione. Migliore è la memoria, più scarsa è l’immaginazione. La memoria delle persone autistiche è eccessiva. Tuttavia essi possiedono capacità immaginative. L’immaginazione nell’autismo è qualitativamente diversa dall’immaginazione non-autistica. Le persone autistiche trovano difficile inventare storie o conversazioni. Sanno scrivere poesie e prose piene di immagini grafiche “dentro” la loro testa e poi scriverle, dirle, cantarle o recitarle. Altre condizioni sensoriali Sinestesia (dal greco syn, “insieme” e aeshesis, “percezione”) o “sensazione congiunta” o “percezione cross-sensoriale” è un’esperienza fisica involontaria di un’associazione cross-modale, ovvero ciò che avviene quando la stimolazione di una singola modalità sensoriale causa una percezione in uno o più altri sensi. La sinestesia può essere di due tipi: 1. Sinestesia

bisensoriale di una modalità causa la percezione in una seconda modalità, in assenza di stimolazione diretta di questa modalità.

2. Sinestesia multisensoriale

Nella sinestesia vi sono trenta diverse combinazioni possibili di sensi, ma solitamente cono coinvolti soltanto due sensi. Nei sinesteti si osservano abilità cognitive variabili. Gli studi riportano che essi preferiscono l’ordine, l’accuratezza, la simmetria e l’equilibrio. Sono particolarmente portati per esperienze insolite come déja vu, chiaroveggenza, ecc. Fra le loro carenze quelle più comunemente riportate sono la confusione tra destra e sinistra (allorchia), scarse abilità matematiche e uno scarso senso dell’orientamento

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Un bambino con sovraccarico sensoriale impara presto a evitare bombardamenti sensoriali in grado di sopraffarlo, (…)TEMPLE Grandin ipotizza che facendo ciò il bambino impara a chiudere i suoi canali sensoriali e e a ritrarsi nel suo mondo. Ipotizza che facendo ciò il bambino autistico si crei la propria deprivazione sensoriale autoimposta, che dà o origine ed anomalie del sistema nervoso centrale (SNC) secondario derivanti dal fatto che il bambino evita gli input. Gli effetti di restrizioni sensoriali in età precoce sono spesso duraturi, inoltre le onde cerebrali di bambini autistici mostrano segnali di elevata eccitazione. L’ipersensibilità originata dalla deprivazione sensoriale sembra essere abbastanza permanente, studi autoptici indicano che si hanno anomalie del cervelletto prima della nascita, tuttavia il sistema limbico, che presenta anch’esso anomalie, non è maturo prima dei due anni di età. Temple Grandin sostiene che la possibilità di danni secondari del sistema nervoso possa spiegare perché i bambini piccoli oggetto di intervento precoce hanno una prognosi migliore di quelli che non ricevono trattamenti speciali. Prosopoagnosia Difficoltà a riconoscere i volti delle persone. Oltre alle difficoltà nella “lettura” delle espressioni facciali, alcune persone prosopoagnosiche hanno problemi a comprendere il linguaggio dei gesti e dei segni, che fa ampio uso di espressioni del volto Disturbo dell’elaborazione uditiva centrale (CAPD) Fra i problemi uditivi nell’autismo di cui la letteratura si è occupata vi sono l’ipersensibilità (Delacato, Grandin…), iposensitività / irresponsività a determinati stimoli (Kanner, Koegel…) incapacità di modulare determinati suoni (Ornitz), ritardi nell’elaborazione uditiva (Condon, Rimland) e altri. Tutti questi problemi possono essere classificati sotto il nome di disfunzione uditiva. Di recente e stato isolato un sottotipo di disfunzione uditiva, descritto come disturbo dell’elaborazione uditiva centrale (CAPD). Il CAPD è definito come una disfunzione neurologica responsabile di deficienze nei percorsi neurali del cervello che collegano l’orecchio con il sistema uditivo centrale per cui l’orecchio funziona correttamente, ma non lo fanno le parti del cervello che interpretano e analizzano le informazioni uditive. L’otorinolaringoiatra e psicologo A. A. Tomatis ha sviluppato l’audio-psico-fonologia come scienza multidisciplinare (udito, sviluppo della parola / del linguaggio e atteggiamenti psicologici) e il metodo Tomatis che interessa la parola, il linguaggio, l’apprendimento e le interazioni sociali. Tomatis: “Una persona può riprodurre vocalmente soltanto ciò che è in grado di udire”, ovvero gli organi uditivi e vocali sono parte dello stesso circuito neurologico, e cambiamenti nel sistema uditivo comportano immediatamente

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cambiamenti nella voce e viceversa. Tomatis ipotizzò che l’orecchio possa essere “risintonizzato” per l’ascolto delle frequenze mancanti e che possa a sua volta alterare l’auto-ascolto e la produzione di suoni della persona. Secondo Tomatis, i problemi di ascolto (quando no sono fisiologici) sono psicologici. Le capacità di ascolto sono cruciali per lo sviluppo della comunicazione. Egli ritiene che problemi psicologici come una nascita difficile, un ambiente domestico disturbante, abusi fisici ed emotivi, possano causare un arresto degli stimoli uditivi e creare così un rilassamento dei muscoli dell’orecchio medio. Se rimangono inattivi per un tempo troppo lungo, i muscoli dell’orecchi perdono la loro tonicità. In questo modo i suoni sono distorti e non correttamente analizzati. Tomatis sviluppò tecniche speciali per il recupero di un “buon ascolto”, cioè dell’efficacia funzionale dell’orecchio Guy Bérard, contrariamente a Tomatis, che presumeva cause psicologiche dell’origine del disturbo, suggerisce cause biologiche. Secondo Bérard possono verificarsi problemi di elaborazione quando una persona sente alcune frequenze meglio di altre e sviluppa “picchi uditivi” Sensibilità scotopica / Sindrome di Irlen (SS/IS)