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La prima cosa che colpiscearrivando dal cielo è lo

spettacolo della fitta rete dicanali e canaletti. Dall’oblòdell’aereo l’occhio coglie ilverde dei grandi appezzamen-ti solcato da linee argentee.D’altronde vivere in un deltaformato dalla confluenza dialcuni grandi fiumi (tra cui ilReno) con metà del territorioche si trova mediamente a nonmeno di un metro sotto il livellodel mare ha la sua influenza.Una lunga storia che ha resogli olandesi degli esperti asso-luti per tutto ciò che riguardal’acqua e su come trattarla:flussi, livelli, maree.Per secoli hanno dovuto difen-dersi dalla forza distruttricedelle mareggiate (l’eterna lotta

degli olandesi contro il mare).Per questo sono costruttori didighe sin dal Medioevo. La“grande diga” (l’Afsluidijk) furealizzata tra il 1927 e il 1932e divise per sempre ilWaddenzee dallo Zuiderzee ilcui nome fu cambiato inIjsselmeer (lago di Ijssel). Fugrazie alla presenza dimigliaia di mulini a vento, uti-

lizzati per pompare l’acqua neicanali, che fu possibile bonifi-care grande estensionimigliaia di ettari di campi perl’agricoltura e l’allevamento dibovini, ovini ed equini. Oggi una catena di sbarra-menti, chiuse, stazioni di pom-paggio e dighe nei tratti interni(canali) e lungo le coste impe-discono che i terreni così fati-cosamente strappati al mare eai fiumi siano nuovamenteinondati.Un terreno totalmente pianeg-giante che rende facile e,sopratutto per i turisti, diver-tente gli spostamenti in bici-cletta. In Olanda ce ne sonomilioni, sono ovunque. E’ ilmodo più facile e bello pergustarsi questa regione.

Terra che prima non c’era, ora è giaciglio di fiori emensa per mandrie al pascolo. L’acqua è imbrigliata

in canali e canaletti. Ovunque sfrecciano le bici

Olanda

Il Zuiderzee in epoca romana (I sec) di fatto era un lago. Nel 1287 una grande tempesta travolse le dune costiereche lo speravano dal mare trasformandolo in un golfo. Nel secolo scorso (1916) terribili inondazioni convinseroil Parlamento a costruire Afsluitdijk, la grande diga lunga 32,5 km posta a nord dell'invaso. Nel 1932, con lacostruzione della diga di sbarramento fra la Frisia e l'Olanda settentrionale, l’ampio golfo è stato nuovamenteseparato dal mare e trasformato nel lago IJsselmeer (che include il Zuiderzee), chiamato anche Mare interno. Fu invece all’inizio nel XIX secolo che gli olandesi avviarono un grande progetto per la creazione dei cosiddetti pol-der (terreni strappati al mare attraverso dighe e sistemi di drenaggio dell'acqua anche azionati dai mulini, ndr). Le inondazioni del 1953 (quasi duemila morti e 200mila ettari di terra allagata), infine, portarono alla realizzazio-ne del progetto del Delta, una serie di infrastrutture, che includono 6 dighe, 2 sbarramenti antitempesta lungo lecoste e 300 altre strutture (i lavori durano 30 anni), che hanno il compito di respingere per sempre la marea.

La grande diga, i polder e il progetto del Delta

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Forse la definizione è un po’curiosa, ma calza a pen-

nello: tulipanomania. Sembrache negli olandesi sia ormaicronica. Pare ne soffrano dapiù di 400 anni. Era il 1593 quando il botanicoaustriaco Carolus Clusiusportò nei Paesi Bassi, al ritor-no da un viaggio in Turchia,alcuni bulbi. Erano tulipani. Laloro coltivazione si diffuserapidamente. Era nato uno deisimboli dell’Olanda. Ogni primavera lo spettacolosi rinnova. Assistere a quellameraviglia che è un campo ditulipani in fiore è impagabile.Ilterreno è occupato da file infi-nite e ordinatissime, dai millecolori e sfumature (sempreperò, le file, della stessavarietà). Ogni anno vengono presenta-te nuove varietà, ognuna dellequali è il risultato di 15/20 annidi prove e selezioni. Forsebasta questo per capire l’im-pegno e la passione cheanima gli olandesi nella colti-vazione di questo e di altrifiori. Forse si deve anchericordare che i Paesi Bassi

vantano un settore agricolo trai più sviluppati: è il secondoPaese al mondo per esporta-zione di prodotto alimentari,primeggiando nell’export dialcuni prodotti agricoli, ed è ilprimo esportatore al mondo difiori e bulbi con quote chesuperano il 60 per cento del-l’export mondiale.

Che spettacolo!Keukenhof (a Lisse, a pochichilometri da Amsterdam; info:www.keukenhof.nl) è un parcomolto, ma molto speciale econosciuto in tutto il mondoper la sua grandiosa esposi-zione floreale.E’ aperto soli due mesi l’anno(nel 2010 dal 18 marzo al 16maggio, nel 2011 dal 17marzo al 15 maggio) in quanto

i restanti mesi servono perpreparare il terreno per la suc-cessiva fioritura primaverile:32 ettari di giardino incantato.Protagonisti di questo fantasti-co, variopinto spettacolo sonoovviamente loro: i fiori dabulbo. A marzo dominano icrocus, ad aprile si susseguo-no tulipani, giacinti e narcisi. Amaggio è la volta dei gigli, nefioriscono ben 30mila di 300varietà diverse (il padiglioneWilliam Alexander ospita la piùgrande esposizione al mondodi gigli). Milioni di fiori riuniti in gruppi,divisi per colore oppuresapientemente mescolati, ilblu con il rosso, il bianco con ilgiallo e così via. Aiuole e com-posizioni ovunque, ai piedidegli alberi, nei prati verdissi-mi, lungo ruscelli zampillanti.Passeggiare tra i vialettiall’ombra delle grandi piante èun viaggio in una natura diuna bellezza stupefacente.Una natura che l’uomo esaltadisegnando spazi, giocandocon forme e colori, con mono-cromatismi e mille sfumature.Un sogno.

Sono uno dei simboli dell’Olanda. A primavera sonoovunque, un tripudio di colori, dalle infinite sfumature.

Uno spettacolo meravigliosamente incredibile

Tulipanomania

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Haarlem, posta lungo lerive del fiume Spaarne,

è il capoluogo del Noord-Holland. Fondata nel X seco-lo, la città sorse in un puntoideale per il commercio, veroincrocio tra le vie di navigazio-ne e le arterie stradali. Vennericonosciuta comune nel1245. Diventata capitale dellacontea d’Olanda, fu cinta damura difensive (ne rimangonopoche tracce). Il grande lavoro dell’uomo perstrappare la terra all’acqua,l’ha poi posta al centro di unaregione che è considerata la“terra delle bulbose”. Neglianni '30 del XVII secolo,Haarlem era (e lo è tuttora) unimportante centro per la vendi-ta dei tulipani e si trovò al cen-

tro della bolla dei tulipani,quando i bulbi venivano paga-ti cifre incredibili. E’ piacevole passeggiare trale vie di questa cittadina che èuna delle più antiche dei PaesiBassi. La Grote Markt (piazzaGrande) è il cuore pulsantedel centro storico e sede delmercato. La piazza, su cui siaffaccia anche il Stadhuis, iltrecentesco municipio gotico,

è dominata dalla Grote Kerk oSt. Bavokerk (cattedrale di S.Bavone, XV secolo). In stiletardogotico, con una torre apianta cruciforme, la cattedra-le all’interno custodisce latomba del pittore Frans Hals eil famoso organo di ChristianMüller del 1738 suonato persi-no da Händel e Mozart.Ad Haarlem ci sono 15 musei.Sicuramente meritano unavisita il Frans Halsmuseum(dedicato al celebre pittore quivissuto nel XVIII secolo), conuna raccolta di maestri delSeicento dell’antica scuola diHaarlem, e il Teylersmuseum(fondato nel 1784 grazie alladonazione di Pieter Teyler,ricco banchiere e mercante, èil più antico museo pubblicoolandese) che ospita diversecollezioni scientifiche di fossil-li, minerali, strumenti di fisica,monete, disegni e dipinti.Una curiosità: al centro dellaGrote Markt si trova la statuadi Laurens Jaszoon (1370-1440) personaggio a cuil'Olanda attribuisce l'invenzio-ne della stampa 16 anni primadi Gutemberg.

Animato centro della regione del Noord-Holland edella “terra delle bulbose”, pochi chilometri lo

separano dalla linea delle dune e dal Mare del Nord

Haarlem

Da Haarlem, in treno o inbicicletta, si raggiunge inun quarto d’ora la stazio-ne balneare di Zandvoort,una meta turistica moltofrequentata lungo il Maredel Nord con una bellavista sulla spiaggia liberache si estende per chilo-metri.

La spiaggia

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Girare nel Noord-Hollandequivale a percorrere

strade che corrono lungo este-si appezzamenti dove tran-quille pascolano pecore emucche. Sono quest’ultime afornire la materia prima, illatte, per la produzione digustosi formaggi che vengonovenduti in mercati come quellidi Alkmaar e Edam.

AlkmaarUna delle caratteristiche delcentro cittadino è l’intreccio distrade, non dissimile dacom’era un centinaio di annifa. Lungo i canali della cittàsorgono le case dei mercanti,le hofjes (piccole abitazionidisposte intorno a un giardinointerno) e i ponti levatoi (XVIIsecolo). Viene definita anchela città dei monumenti inquanto nel suo centro se ne

contano ben 400. Ma Alkmaarè conosciuta soprattutto comecittà dei formaggi. Ognivenerdì mattina, da aprile asettembre, presso laWaagplein (la piazza dellaPesa), puntualmente si ripetel’antico rito: il mercato dei for-maggi. E’ dal 1365 che in que-sta piazza si pesano le formee qui, nel 1622, ebbe luogo ilprimo mercato pubblico. Ilpalazzo della Pesa (ex ospe-dale dello Spirito Santo) ospi-ta il Museo Olandese del

Formaggio con una mostrapermanente di vecchi attrezzie strumenti per la produzionecasearia.

EdamTracce della storia di questabella cittadina, tutta circondatae attraversata da canali,occhieggiano qua e là sulleantiche case dei marinai, sulleville dei mercanti ornate difrontoni, retaggio del benesse-re e della prosperità cheEdam conobbe nei secoli XVIe XVII.Il nome della città è poi indis-solubilmente legato a quellodel formaggio Edammer la cuiproduzione risale al 1622quando il lago Purmer fu tra-sformato in polder. La terra dapoco bonificata non era anco-ra adatta alle coltivazioni, masolo all’allevamento delbestiame. Da qui la grandeproduzione di latte, burro eformaggio che fece fiorire l’in-dustria casearia locale.Edam ha il suo mercato ognimercoledì mattina nei mesi diluglio e agosto nella zonadella Pesa.

I mercati del formaggio tra antiche tradizioni e ritisecolari. Da metà aprile a metà settembre ad

Alkmaar; a luglio e agosto a Edam

Alkmaar - Edam

La corporazione dei portatori di formaggio fu fondata nel 1593. AdAlkmaar operano quattro squadre, ognuna composta da 6 uomini, con-traddistinte da diversi colori: rosso, verde, blu e giallo. I portatori di for-maggio, tutti vestiti di bianco, hanno un nastro sul cappello del colore dellapropria squadra. Il capo, chiamato “paps” dai portatori, dirige la squadraed è riconoscibile dal cappello arancione e dal bastone. Il formaggio (8forme da 12 kg l’una) viene trasportato su una portantina di legno.

I portatori di formaggio

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Lo Zaan è il fiume che dà ilnome a tutto il distretto in

cui scorre (per circa 10 km anord di Amsterdam), da West-Knollendam nel nord fino aZaandam nel sud, dove sfo-cia. Il fiume scorre anche attra-verso la Zaanse Schans, unvillaggio con molti mulini avento e case del “Secolo d’oro”olandese (XVII secolo).

Zaanse SchansLe case e alcuni mulini sonotornati a nuova vita nel museoall’aria aperta dello ZaanseSchans, un quartiere-villaggiodove la gente abita e lavoranelle tradizionali case e neimagazzini del XVII e XVIIIsecolo recuperati a uso resi-denziale.

Ma torniamo indietro neltempo, fino al periodo tra il XVIe il XVII secolo. A quell’epoca,per chi viveva sul fiume, illegno rappresentava la princi-pale fonte di ricchezza in quan-to serviva sia alla flotta navalesia a quella mercantile olande-se e la costruzione di unasegheria eolica consentì dirafforzare quella supremazia. Il legno veniva impiegato

anche per costruire le casedipinte di verde tipiche dellaregione. E fu proprio durante ilSecolo d’oro olandese che ildistretto fu dotato di mulini avento per ottenere prodottiindustriali come l’olio di lino,usato nei colorifici, lavorareprodotti agricoli (come i semi dimostarda) e, naturalmente, illegno. Nel periodo di massimosplendore lungo il fiume sorge-vano circa mille mulini chesfruttavano il vento, prima diessere soppiantati, verso lafine dell’Ot tocento, dalle mac-chine a vapore. Nonostante ildistretto continui a esserepesantemente industrializza-to, in particolare intorno allacittà di Zaandam, navigare sulfiume è comunque suggestivo.

Navigare sul fiume, avvistare i mulini a vento, ammirare le tipiche case dipinte di verde dove

soggiornò anche Monet. Siamo nel distretto di Zaan

Zaandam

A Zaandam nell'estate del 1871 Claude Monet dipinse una serie di 24 quadri. In quel periodo scrisse al suo amicoCamille Pissarro che “qui c'è da dipingere per tutta la vita”, infatti Monet tornò spesso lungo lo Zaan per dipingere.

Nella zona chiamata Zaanstreek esistevano più di 1000 mulini, nel 1731 ne esi-stevano di 256 tipi differenti (per macinare la farina, per l’olio, la carta, il cacao,la mostarda, il cemento…). Nel ’900 il loro numero diminuì drasticamente fino apoche decine. Per questo nel 1925 l’Associazione “Vereninging De ZaanscheMolen” decise di conservare i restanti mulini per il futuro, per mostrare allenuove generazioni la storia dei mulini a vento della zona. Nel 1928 fu apertoanche il museo “Molenmuseum”. Inoltre Zaanse Schans è uno dei punti di forzadell’European Route of Industrial Heritage (ERIH).

La casa di Monet. I mulini di Zaanstreek

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Uno dei più significativiesempi di polder, la

“nuova terra”, è quello diBeemster, nei Paesi Bassi.Una deliziosa area a soli25/30 km da Amsterdam.Creata, prosciugando un lago,nel 1612 è stato dichiarata nel1999 patrimonio dell'Unescoper la sua accurata pianifica-zione secondo criteri di stam-po rinascimentale (l’idea dibellezza presa a modellodoveva unire equilibrio earmonia) e alla sua quasi inte-grale conservazione dellostato originario. Ogni lotto di terra misura1.850x1.850 m ed è suddivisoin altri quattro equilateri daicanali che lo attraversano. Unmodello di parcellizzazioneche ancora oggi, a distanza di

400 anni, è visibile.L'acqua, aspirata dai mulini avento, fu drenata nel mare, inmodo da ottenere un ampiospazio di terra asciutta.Questo è Beemster, un para-diso dove si coltivano frutt,ortaggi e fiori, tantissimi fiori.Può capitare di vedere mentrevengono spostate le grandiserre per seguire le tecnichedi rotazione dei campi coltiva-ti, mentre piccole chiuse lungo

i canali e le rogge garantisco-no il controllo del livello del-l’acqua.Una campagna che merita diessere visitata soprattutto inbicicletta (qualcuno anche acavallo). Ovunque animali alpascolo. In primavera i campisono dipinti di giallo, rosso,viola, rosa… Qua e là si vedo-no i filari dei meleti in fiore. Inestate parchi e giardini sono insplendida forma, mentre l’au-tunno è ricco di sfumature.Pedalando nel Beemster siincontrano anche gli edificidelle vecchie linee difensivedella Guerra Mondiale, spes-so trasformati in musei o risto-ranti.Infine un paio di curiosità. Nelcuore del polder di Beemsterc’è il paesino di De Rijp. NelXVI secolo era un villaggioisolano famoso per la sua flot-ta delle aringhe e la fiorenteindustria baleniera. A seguitodella bonifica non ebbe piùuno sbocco diretto al Mare delSud, il Zuiderzee. Ancora piùcurioso il fatto di incontrare aqueste latitudini un vignetoche si trova a -4 m slm.

E’ uno dei primi polder ad essere stato bonificato nelXVII secolo. E’ stato dichiarato patrimonio dell’uma-

nità dall’Unesco nel 1999.

Beemster

In una piccola guida sull’Olanda David Harrup scrive: “Un tempo questotipico polder olandese non era altro che una serie di isole infinite travastissimi laghi minacciosi. Quello che si vede adesso è il frutto del lavo-ro di “Acque Basse”. Il soprannome dell’utopista dei lavori di bonificadelle terre olandesi era, infatti “Leeghwater”. Jan Adriaenszoon fu l’uomoche fece l’Olanda Settentrionale, che la fece al riparo dal mare, costruen-do dighe e mulini per prosciugare i laghi e per ricavarne polder agricoli.Oggi nell’entroterra di Alkmaar, si trova la terra più fertile d’Europa”.

E Acque Basse “ trovò” la terra

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Il Zuiderzeemuseum si trovaad Enkhuizen sulle rive

dell’Ijsselmerr (info in inglese:www.zuiderzeemuseum.nl). E’composto da un museo conesposizioni d’arte contempo-ranea e da un parco-museodove si passeggia tra piccole,vecchie case, vicoli e canali.Un luogo dove è possibileincontrare personaggi cheinterpretano gli stili di vita e ilavori degli abitanti del postoche risalgono agli anni tra il1880 e il 1930, poco primache fosse realizzata la digaAfsluidijk. A quel tempo loZuiderzee era un mare internonel nord-ovest dell’Olanda.Lungo le coste c’erano piccoliborghi abitati da pescatori ecommercianti. Il mare erafonte di sostentamento, avolte di ricchezza, ma anchedi sciagure. Le tempeste rove-sciavano le imbarcazioni, tuttoil territorio era colpito da fre-quenti inondazioni. La costru-zione della grande diga cam-biò tutto. Per non perdere lamemoria di quei tempi, fu rea-lizzato nel 1948 il Zuiderzee -museum.

Camminare tra le sue stradineequivale ad essere proiettatinell’Olanda di cento anni fa. Ilvillaggio è stato ricostruito conle abitazioni orginali di allora(sono state prese nella regio-ne, smontate pezzo per pezzoe rimontate all’interno delparco).Anzitutto ci sono le case, con iloro ambienti: la cucina, il sog-giorno, il vano dove dormire(una specie di grande armadioa muro, con un giaciglio dovea volte si dormiva anche inquattro). Alcune hanno annes-so il locale dove veniva svoltoil proprio lavoro. C’è il porto, lachiesa, la scuola, il villaggiodei pescatori, un affumicatoiodel pesce (dove è possibileassaggiare l’aringa preparataal momento, una vera preliba-

tezza), una bottega di formag-gi (dove è possibile acquistareun pezzo di buon formaggioolandese). Ci sono la banca,la lavanderia a vapore, l’ufficiopostale. C’è la farmacia con iflaconi tutti ordinatamente infila sugli scaffali. C’è la pastic-ceria, con una sala dove fareuna sosta e sorseggiare qual-cosa, e il negozio di dolciumi.C’è l’immancabile mulino,mentre lì attorno alcune peco-re, a volte accompagnate dailoro agnelli, pascolano tran-quillamente sul prato. Nella bella stagione (dal 2aprile al 30 ottobre, dalle ore10 alle 17), il parco-museocoinvolge i visitatori mostran-do attività e laboratori checonsentono di scoprire da vici-no i mestieri di un tempo. Sipuò vedere come si costruiva-no le funi, come si intrecciava-no i canestri, come si affumi-cava il pesce, come si realiz-zavano le reti per pescarlo,come si costruivano le vele.Tra le viuzze si incontranopersonaggi nei tipici costumi.Sembra davvero di essere tor-nati indietro nel tempo.

A Enkhuizen, nella provincia di Noord-Holland, si trova questro straordinario museo che riproducestili di vita e lavoro sullo Zuiderzee tra 1880 e 1930

Zuiderzeemuseum

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Per informazioni turisticheEnte Nazionale Olandese per il Turismo

[email protected]

Per volare in OlandaKLM

www.klm.it

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