Ogm, si studia il monitoraggio ambientale · dei tre obiettivi del progetto di ricerca «Geogrid»...

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Ispra e Arpac hanno stipulato un'intesa per studiare la di- spersione accidentale di colza geneticamente modificata (GM) sul territorio campano. L'ac- cordo siglato tra l'Istituto su- periore per la protezione e la ricerca ambientale e l'Agenzia regionale per la protezione am- bientale della Campania, di durata triennale, è intitolato "Progetto pilota per la reda- zione di protocolli di monito- raggio, campionamento e analisi finalizzati alla valuta- zione della dispersione nel- l'ambiente di colza GM nella regione Campania". a pag. 7 Bio-Architettura Skylodge Adventure Suites Ci sono hotel “sorprendenti” in tutto il mondo ma lo Skylodge Adventure Suites, recente- mente realizzato nella Valle sacra degli Incas a Cusco, in Perù, li batte tutti. Si tratta di una struttura a dir poco fuori dal comune: basti sapere che è stata soprannominata “Nido del Condor”, in quanto per raggiungere le capsule entro cui è possibile dormire... Palumbo a pag.11 De Crescenzo-Lanza a pag.14 Alessandro Scarlatti Avere in tasca i meravigliosi spazi verdi della città di Napoli oggi è possi- bile, grazie alla “Green Map of Na- ples”, una mappa portatile che racchiude tutti i giardini partenopei. Funaro a pag.16 Arriva la Green Map of Naples L’uso di sostanze xenobiotiche prodotte dall’industria chimica e la loro emis- sione nell’ambiente, recentemente, hanno assunto dimensioni preoccupanti: attualmente si conoscono milioni di composti commercializzati, dei quali circa 30.000 vengono utilizzati in quantità superiore alla tonnellata annua. Mosca a pag.6 Ecotossicologia e salute, esperti a confronto CURIOSITÀ AMBIENTE & TRADIZIONE Ogm, si studia il monitoraggio ambientale ARPAC A furia di metterci una pietra sopra è nata una catena montuosa NATUR@MENTE Con la venuta delle belle gior- nate esco prima di casa… già c’è traffico per strada. Un gran numero di persone partono, ar- rivano o si spostano semplice- mente. Lungo la strada che percorro per raggiungere i mezzi di trasporto che mi por- teranno al lavoro, passo sotto ad un ponte dell’autostrada e sento sfrecciare sopra di me molti autotreni. Che cosa muove tutte queste persone? Per quale motivo si alzano al mattino presto, si mettono in viaggio, scambiano e traffi- cano? La risposta immediata e più semplice è che lo fanno per denaro o per interesse. Tafuro a pag.19 AMBIENTE & TENDENZE Abbrunzo a pag.17 L’inquinamento atmosferico che affligge le città italiane è un pro- blema noto contro il quale le mi- sure adottate dagli enti locali sembrano ancora inadeguate. Qualche pedonalizzazione qua e là, qualche divieto di usare le auto una tantum, non risolvono certo il problema sistematica- mente. Le sostanze nocive più diffuse sono biossido di zolfo, piombo, ossidi di azoto, polveri, monossido di carbonio e tante altre provenienti da gas... WhatsAiR: un’app per monitorare la qualità dell’aria Paparo a pag.5 Nuovo allarme per lo scio- glimento dei ghiacci. I cam- biamenti climatici stanno recando danni davvero gravi a tutto il nostro pia- neta. Ed ora è venuto fuori che lo scioglimento subac- queo del ghiaccio antartico è molto maggiore di quanto si sia potuto pensare. Sta, in- fatti, raddoppiando ogni vent’ anni e l'Antartide potrebbe presto superare la Groenlan- dia nel diventare la maggiore fonte di sollevamento del li- vello dei mari. In Antartide il ghiaccio subacqueo si sta sciogliendo Liguori a pag.4 I dati pubblicati negli anni dall’Istituto Superiore di Sa- nità (Iss) hanno messo in luce nell’area della Terra dei Fuo- chi “un’elevata mortalità per un insieme di patologie” ... Le api a guardia dell’inquinamento ISTITUZIONI DAL MONDO La tanto attesa Università nel cuore di Scampia Martelli a pag.3 Ispra e Arpac preparano i protocolli finalizzati alla valutazione della dispersione di colza GM I giardini partenopei in una mappa tascabile

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Ispra e Arpac hanno stipulatoun'intesa per studiare la di-spersione accidentale di colzageneticamente modificata (GM)sul territorio campano. L'ac-cordo siglato tra l'Istituto su-periore per la protezione e laricerca ambientale e l'Agenziaregionale per la protezione am-bientale della Campania, didurata triennale, è intitolato"Progetto pilota per la reda-zione di protocolli di monito-raggio, campionamento eanalisi finalizzati alla valuta-zione della dispersione nel-l'ambiente di colza GM nellaregione Campania".

a pag. 7

Bio-ArchitetturaSkylodge Adventure Suites

Ci sono hotel “sorprendenti” in tutto il mondoma lo Skylodge Adventure Suites, recente-mente realizzato nella Valle sacra degli Incasa Cusco, in Perù, li batte tutti. Si tratta diuna struttura a dir poco fuori dal comune:basti sapere che è stata soprannominata“Nido del Condor”, in quanto per raggiungerele capsule entro cui è possibile dormire...

Palumbo a pag.11

De Crescenzo-Lanza a pag.14

Alessandro Scarlatti

Avere in tasca i meravigliosi spaziverdi della città di Napoli oggi è possi-bile, grazie alla “Green Map of Na-ples”, una mappa portatile cheracchiude tutti i giardini partenopei.

Funaro a pag.16

Arriva la Green Map of Naples

L’uso di sostanze xenobiotiche prodotte dall’industria chimica e la loro emis-sione nell’ambiente, recentemente, hanno assunto dimensioni preoccupanti:attualmente si conoscono milioni di composti commercializzati, dei qualicirca 30.000 vengono utilizzati in quantità superiore alla tonnellata annua.

Mosca a pag.6

Ecotossicologia e salute, esperti a confronto

CURIOSITÀAMBIENTE & TRADIZIONE

Ogm, si studia il monitoraggio ambientale

ARPAC

A furia di metterci una pietra sopra è natauna catena montuosa

NATUR@MENTE

Con la venuta delle belle gior-nate esco prima di casa… giàc’è traffico per strada. Un grannumero di persone partono, ar-rivano o si spostano semplice-mente. Lungo la strada chepercorro per raggiungere imezzi di trasporto che mi por-teranno al lavoro, passo sottoad un ponte dell’autostrada esento sfrecciare sopra di memolti autotreni. Che cosamuove tutte queste persone?Per quale motivo si alzano almattino presto, si mettono inviaggio, scambiano e traffi-cano? La risposta immediata epiù semplice è che lo fanno perdenaro o per interesse.

Tafuro a pag.19

AMBIENTE & TENDENZE

Abbrunzo a pag.17

L’inquinamento atmosferico cheaffligge le città italiane è un pro-blema noto contro il quale le mi-sure adottate dagli enti localisembrano ancora inadeguate.Qualche pedonalizzazione qua elà, qualche divieto di usare leauto una tantum, non risolvonocerto il problema sistematica-mente. Le sostanze nocive piùdiffuse sono biossido di zolfo,piombo, ossidi di azoto, polveri,monossido di carbonio e tantealtre provenienti da gas...

WhatsAiR: un’app per monitorare

la qualità dell’aria

Paparo a pag.5

Nuovo allarme per lo scio-glimento dei ghiacci. I cam-biamenti climatici stannorecando danni davverogravi a tutto il nostro pia-neta. Ed ora è venuto fuoriche lo scioglimento subac-queo del ghiaccio antartico èmolto maggiore di quanto sisia potuto pensare. Sta, in-fatti, raddoppiando ogni vent’anni e l'Antartide potrebbepresto superare la Groenlan-dia nel diventare la maggiorefonte di sollevamento del li-vello dei mari.

In Antartide il ghiaccio subacqueo si sta sciogliendo

Liguori a pag.4

I dati pubblicati negli annidall’Istituto Superiore di Sa-nità (Iss) hanno messo in lucenell’area della Terra dei Fuo-chi “un’elevata mortalità perun insieme di patologie” ...

Le api a guardia dell’inquinamento

ISTITUZIONI

DAL MONDO

La tanto attesa Universitànel cuore di Scampia

Martelli a pag.3

Ispra e Arpac preparano i protocolli finalizzati alla valutazione della dispersione di colza GM

I giardini partenopei in una mappa tascabile

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Il Ministro dell’Ambiente GianLuca Galletti ha trasmesso alPresidente del Consiglio deiMinistri e al Ministro dell’Eco-nomia la seconda edizione delRapporto sullo Stato del Capi-tale Naturale in Italia – 2018.Il Collegato ambientale, per laprima volta ha istituito un Co-mitato per il Capitale Natu-rale (CCN), presieduto dalMinistro dell’Ambiente, dellaTutela del Territorio e delMare (MATTM), e compostoda 10 Ministri, dall’Associa-zione Nazionale dei ComuniItaliani (ANCI), dalla Confe-renza delle Regioni, 5 Istitutipubblici di Ricerca e 9 espertidella materia nominati dalMATTM. A supporto del Comi-tato per il Capitale Naturale,per la redazione del Rapportoha lavorato un gruppo diesperti della materia prove-nienti da università, enti di ri-cerca e settore imprenditorialeed hanno inoltre fornito un im-portante contributo anchel’ISPRA, l’ISTAT e Banca d’Ita-lia. Dopo il Primo Rapportodello scorso anno, questa nuovaedizione 2018 intende raffor-zare la sensibilizzazione sultema del Capitale Naturale e lasua integrazione nei processidecisionali politici, inoltre gra-zie ad una sempre maggiore si-nergia tra esperti dellamateria, centri di ricerca nazio-nali ed internazionali, e la pub-

blica amministrazione, impor-tanti progressi sono stati fattiin termini di arricchimento deifattori di analisi, di migliora-mento della valutazione biofi-sica degli ecosistemi, didefinizione di un percorso me-todologico per l’attribuzione diuna misurazione monetaria delflusso di Servizi Ecosistemiciprodotti dal nostro CapitaleNaturale. Vengono approfon-diti alcuni dei principali ele-

menti di pressione sugli assetdel Capitale Naturale. In parti-colare, vengono valutati suscala nazionale, ed anche eco-regionale, evidenziando gli ele-menti di pressione che mettonoa rischio lo stato di conserva-zione del capitale naturale,nonché le funzionalità. Ampiaattenzione è stata dedicata al-l’impatto dei cambiamenti cli-matici sulla capacità degliecosistemi di continuare a ga-

rantire Servizi Ecosistemici,anche attraverso dei focus sucriticità ambientali di grandeattualità per l’Italia, quali gliincendi e la siccità. A questi siaggiunge la valutazione di altrielementi di pressione, quali ilconsumo di suolo o la frammen-tazione degli ecosistemi natu-rali che richiedono interventied azioni mirate a sostegno delterritorio. I valori monetari ot-tenuti, seppur frutto di metodo-

logie e di ipotesi da raffinarenei prossimi rapporti, apronouna prospettiva ineludibilecirca la straordinaria impor-tanza del Capitale Naturale,anche in cooperazione con altritipi di capitale come quello Cul-turale. Il Comitato per il Capi-tale Naturale propone nuoveraccomandazioni che si pon-gono come agenda per i pros-simi rapporti, che intendonoassicurare un contributo signi-ficativo alla realizzazione degliobiettivi mondiali tracciatidall’Agenda 2030 per una cre-scita sostenibile che l’Italiadeve continuare a perseguireper le generazioni presenti e fu-ture. Il Rapporto per il CapitaleNaturale ha l’obiettivo istitu-zionale, dunque, di porsi comestrumento utile e propedeuticoalla valutazione delle policy edel loro impatto su una fonte diricchezza e benessere fonda-mentale del nostro paese chesempre più deve emergere peressere preservata e valorizzata.In tal senso, con il Comitato peril Capitale Naturale, l’Italiapercorre un ulteriore passolungo la strada verso quelloSviluppo Sostenibile che deveessere il faro della pianifica-zione di lungo periodo per l’in-tera comunità globale.

Il secondo rapporto sullo statodel capitale naturale in Italia

Clima, incendi e siccità tra i fattori di pressione che mettono a rischio lo stato di conservazione

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Giulia Martelli

I dati pubblicati negli annidall’Istituto Superiore di Sanità(Iss) hanno messo in luce nel-l’area della Terra dei Fuochi“un’elevata mortalità per un in-sieme di patologie” come tu-mori e presenza alla nascita dimalformazioni. Tra le tanteazioni messe in campo per veri-ficare e soprattutto limitare taliallarmanti risultati c’è senz’al-tro il progetto C.A.R.A. Terra,inaugurato nel novembre 2013in piena emergenza “Terra deiFuochi” e che a luglio 2014 haconquistato l’Oscar Green 2014nella sezione “non solo agricol-tura”. Nato dalla volontà deisoci del CoNaProA vanta ungran numero di centraline dibiomonitoraggio dislocate suquest’area del casertano.Il fine è quello di portare avantiun’indagine conoscitiva sull’in-quinamento ambientale in ter-mini di metalli pesanti eidrocarburi policiclici aromaticiosservando le api e tutte le ca-ratteristiche scientifiche cheporterebbero i segni di un even-tuale inquinamento. Perché l’ape? Innanzitutto per-

ché è ubiquitaria, cioè utilesempre e ovunque; perché ingrado di raccogliere dati attualima anche storici attraversoessa stessa e ciò che produce;perché ha il corpo coperto dipeli che consentono di intercet-tare i materiali e le sostanzecon le quali entra in contatto;perché perlustra tutti i settoriambientali grazie al fatto cheha un ampio raggio di volo, finoa 7 chilometri quadrati; perché

in pratica è un sensore viag-giante, capace di raccoglieredati sul territorio a differenzadi statiche centraline. E così,queste “sentinelle scugnizze”stanno rimandando dei dati chesembrano essere alquanto con-fortanti: sono stati infatti dapoco presentati i risultati delleanalisi condotte attraverso diesse nel raggio di sette chilome-tri intorno a Carditello. Analiz-zando le sostanze trasportate

dai piccoli insetti ed il miele daqueste prodotto sono risultatepresenze di piombo ben al disotto dei limiti previsti per il ri-schio alla salute umana, maanche assenza di cadmio e diglifosato e la mortalità delle apibottinatrici si è sempre tenutaa livelli fisiologici. Grazie alla curiosità e al la-voro instancabile dell’ape “scu-gnizza”, messa a disposizionedal Conaproa, e all’ausilio

scientifico delle Università Fe-derico II di Napoli e del Molise,i professori Emilio Caprio e An-tonio de Cristofaro hanno po-tuto dimostrare l’assenza dimetalli pesanti e di diserbanti.È toccato poi a Luciano Ric-chiuti, ricercatore dell’IstitutoZooprofilattico Sperimentale diTeramo confermare le ricerchee la bontà della metodologiaadottata sebbene perfettibile edampliabile ad altre matrici (apivive e cera per la loro funzionedi bioindicatori e bioaccumula-tori) e ad altri elementi (Ipa,diossine, altri metalli e pesti-cidi). Soddisfazione è stataespressa dal presidente di Col-diretti Caserta Tommaso DeSimone e dal direttore AngeloMilo. Una grande vittoria – concludeColdiretti – che rende giustiziaalle produzioni ortofrutticole ezootecniche d’eccellenza del ter-ritorio, che vedono riconosciutol’impegno verso la sostenibilitàambientale, con l’auspicio diproseguire nel lavoro di ricercaampliando le analisi su altriterritori costruendo un modelloreplicabile grazie alle piccolesentinelle ambientali.

Passi avanti verso una Napoli carbon free

Continuano gli studi e le ricer-che per rendere la città di Na-poli carbon free ed interamenteriscaldata con energia rinnova-bile. Dopo il progetto di geoter-mia dei Campi Flegrei, lasperimentazione si è spostatanel centro del capoluogo parte-nopeo dove l’azienda napole-tana Graded in collaborazionecon le università Parthenope,Federico II e Ateneo Salerni-tano ha previsto dieci sondegeotermiche, distribuite tra duegallerie, nei cantieri della Me-tropolitana di Piazza Municipioe collegate ad un Energy Boxche produce 22,5 kW di potenzatermica e 21,9 kW di potenzafrigorifera. Si tratta del primodei tre obiettivi del progetto diricerca «Geogrid» (Or5), glialtri due riguardano la ricercapura (Or1) e la realizzazione di

un impianto di trigenerazionealimentato da fonte geotermicae solare (Or4). La pompa di ca-lore a cui le sonde geotermichesaranno collegate è completa diun sistema di gestione e moni-toraggio di vari parametri comela temperatura dell'acqua al-l'interno delle stesse (5 a galle-ria, 10 in totale). «Una galleria– ha spiegato Vito Grassi, ma-nager di Graded - fungerà daset (caldo o freddo a secondadella stagione) e l'altra dautenza (fornirà energia termicao frigorifera, sempre a secondadella stagione o a discrezione dichi gestisce il sistema da utiliz-zare per le proprie ricerche)».All'impianto, in questa fase,dunque, non sarà collegata nes-suna utenza reale e l'energiaelettrica prodotta non sarà ce-duta al Gse, ma il progetto -

realizzato a scopo di ricerca -consentirà di testare il condi-zionamento di una struttura didimensioni maggiori di quelledi un'abitazione. Quella geoter-mica non è l'unica fonte energe-tica alternativa su cui siconcentra la ricerca di Graded.Sul fronte del solare a concen-trazione e sulla conversione

termochimica di biomassa, èprevista l'inaugurazione abreve anche del primo prototiponapoletano di «Bio-Value», pro-getto avviato a inizio 2014 perun valore di oltre 6 milioni dieuro e realizzato dal Distrettoad Alta Tecnologia della Cam-pania per l'energia «SmartPower System» in collabora-

zione con le aziende GradedSpa, Magaldi Power Spa eBioenergy Srl, tre universitàcampane («Federico II», Uni-versità del Sannio, UniversitàVanvitelli) e l'Istituto di Ricer-che sulla Combustione del Cnr.Tra gli altri progetti di ricercasu cui ha scommesso l'aziendaguidata da Vito Grassi ci sonoil «Fuel Cell Lab», che si foca-lizza sullo studio e lo sviluppodi piattaforme tecnologiche mo-dulari basate su celle a combu-stibile per la cogenerazione-poligenerazione dell'energia, e«Smart generation» che puntaal recupero energetico dei refluiindustriali attraverso la gassi-ficazione con torcia al plasmaper la produzione di syngas adelevato contenuto di idrogenoda impiegare come combusti-bile. G.M.

Le “api scugnizze” a guardia dell’inquinamento nella Terra dei fuochi

Confortanti i risultati del biomonitoraggio nella zona attorno a Carditello

Al via il progetto per installare sonde geotermiche nei cantieri della metropolitana cittadina

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Fabiana Liguori

Buone nuove per l’ambiziosoprogetto che prevede la realiz-zazione di un polo universita-rio a Scampia, quartierepartenopeo. I recenti incontri intercorsi trale amministrazioni locali (Re-gione Campania e Comune diNapoli) hanno determinato lavolontà comune di procederealla costruzione della facoltàdi Medicina e Chirurgia del-l’Università Federico II, laquantificazione delle risorsenecessarie a completarel'opera e l'individuazionedelle fonti di finanziamento.La Regione a breve acquisiràdagli uffici del Comune la do-cumentazione concordata epotrà emanare il decreto di fi-nanziamento riguardante lapropria quota partecipativa,pari a 5,5 milioni di euro.Nelle sedi del Comune invece,si procederà allo stanziamentodelle proprie risorse previstedal procedimento condivisopari a 2,2 milioni euro.Un progetto riguardante laformazione, i giovani, la salutee l’economia di una collettivitàe di un luogo talvolta troppodiscriminati è sempre cosagradita e giusta. Se non fosse che il progetto diquesta fantomatica “sede” uni-versitaria, esiste da oltre diecianni. La struttura, infatti, do-veva essere ultimata nel 2014,

ma le sempre verdi diatribeburocratiche, economiche edorganizzative ne hanno piùvolte ritardatola la costru-zione.Completare questo nuovo di-partimento universitario nellaperiferia Nord di Napoli signi-ficherebbe dare a Scampiauna vera occasione. Il lancio diquesta struttura creerebbe,un’inversione dei flussi. Finalmente il quartiere nonsarebbe “raccontato”, immagi-nato e visitato solo come luogodi spaccio o di violenza macome luogo di cultura, studio ecrescita.

Troppe opere pubbliche re-stano incompiute. Le periferieabbandonate. La popolazioneè stanca, sola, esasperata.Con la speranza che questonuovo impegno Regione-Co-mune possa contribuire nelconcreto alla realizzazione delnuovo complesso universita-rio, rivolgiamo un accurato in-vito ai cittadini: partecipare evigilare sulle iniziative e pro-getti messi in cantiere dalleamministrazioni locali è undovere, per se stessi e per lapropria città. Non lasciamociattanagliare dall’inerzia edall’oblio.

La tanto attesa Universitànel cuore di Scampia

Anche quest’anno parte la se-conda edizione della rassegna“Un Mare di Opportunità” or-ganizzata dal Comune di Na-poli. Si tratta di un insieme diattività e incontri finalizzati a“raccontare” e valorizzare i va-lori identitari e culturali dellatradizione marinaresca, del-l’economia del mare, del turi-smo costiero e delle attivitàricreative e sportive-acquati-che.La rassegna si svolgerà perquattro week-end a partire damaggio 2018 (19 e 20, 26 e 27maggio; 2 e 3, 9 e 10 giugno).Gli operatori interessati a par-

tecipare all’iniziativa possonofar pervenire entro il30.04.2018, tutte le propostevolte a promuovere, tutelare,rigenerare, salvaguardarel’economia del mare in tutte lesue forme. Tali proposte pos-sono essere di diversa tipolo-gia: performance artistiche,rassegne culturali, incontri ri-guardanti la tutela ambien-tale, la sicurezza o i sapori delmare, percorsi trekking o gio-chi sportivi-acquatici e ricrea-tivi. Nessun onere economicoè previsto a carico del Comunedi Napoli, che, tuttavia, potrà,solo ed esclusivamente, in pre-

senza delle necessarie condi-zioni, assicurare l'utilizzo distrutture comunali per lo svol-gimento degli eventi connessialla rassegna. Possono parte-cipare alla selezione soggettiprivati o pubblici in forma sin-gola o associata, purché in re-gola con la normativa vigente,operanti nel settore di riferi-mento e con esperienza nellaorganizzazione documentataed esplicitamente segnalata.A tutte le proposte presentateverrà data la maggiore visibi-lità possibile attraverso il WebIstituzionale, raggiungibilidalla home page del portale

web istituzionale www.co-mune.napoli.it, mentre quellepiù meritevoli di attenzioneesaminate e valutate dall’am-ministrazione Comunale, sa-ranno inserite nel programmadella Manifestazione. Le valu-tazioni, del tutto discrezionalie insindacabili, tenderanno apremiare le proposte proget-tuali che non prevederanno lavendita, che esprimano meglioi valori distintivi dell’identità,della tutela, della valorizza-zione, della salvaguardia deiluoghi, della fruibilità e dei sa-pori relativi al mare. F.L.

È stato pubblicato sul BURCn. 25 del 26 marzo 2018 l’Av-viso per la selezione di pro-getti da ammettere alfinanziamento del Fondo perle Imprese Artigiane Cam-pane - misura “ArtigianatoCampano per la Valorizza-zione del Territorio”. IlBando, in attuazione dellaDGR n. 633 del 18 ottobre2017, intende perseguire,sull’intero territorio regio-nale campano, le seguenti fi-nalità:• promuovere l’artigianatotradizionale, ed in partico-lare l’artigianato artistico;• promuovere l’artigianatoreligioso;• favorire l’ammoderna-mento e l’innovazione;• promuovere la semplifica-zione ai cittadini e alle fami-glie nell’accesso ai serviziforniti dai mestieri artigiani;• sostenere forme di aggre-gazione tra le imprese arti-giane;• favorire gli interventi perpotenziare l’identificabilità ela tracciabilità delle lavora-zioni artigianaliLe agevolazioni sono rivolteai seguenti beneficiari:- Micro, Piccole e Medie Im-prese Artigiane (MPMI)anche sotto forma di: Aggregazioni di impreseoltre che di Consorzi o So-cietà Consortili di imprese,Reti di Micro, di Piccole eMedie Imprese artigiane

(MPMI).Il bando prevede tre linee diintervento:1. LINEA A: Promozione evalorizzazione di impreseArtigiane artistiche e reli-giose (dotazione finanziariada 14 milioni)2. LINEA B: Innovazionedelle imprese Artigiane (do-tazione finanziaria da 7 mi-lioni)3. LINEA C: Sviluppo dinuove tecnologie nella frui-zione dei servizi delle im-prese Artigiane (dotazionefinanziaria da 7 milioni)Le agevolazioni sono con-cesse tra un minimo di €25.000,00 e un massimo di €200.000,00 a copertura del100% dell’investimento nellaforma di:- Contributo in conto capitalepari al 40% dell’investimentoammesso;- Finanziamento a tasso age-volato pari al 60% dell’inve-stimento ammesso delladurata di 7 anni, rate trime-strali, tasso 0,50% assistitoda garanzie reali e/o perso-nali.Le domande potranno essereinviate a partire dalle ore10:00 del giorno 25/05/2018accedendo alla piattaformainformatica S.l.D. (Sistemalnformativo Dipartimentale)tramite la URL: sid2017.svi-luppocampania.it entro enon oltre le ore 18:00 del25/06/2018. (DAL WEB)

Artigianato campano per valorizzare il territorio

L’unicità e l’incanto del mare partenopeo

La Regione Campania annuncia lo stanziamento di nuovi fondi

In programma nel mese di maggio la seconda edizione della rassegna dedicata alla risorsa blu

RISORSE ECONOMICHE, NUOVO BANDO

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Tina Pollice

La Cina è riuscita a tagliare leproprie emissioni di CO2 perunità di Pil del 46%, rispetto allivello del 2005, e con tre annid’anticipo rispetto al target fis-sato nel 2020.La notizia arrivadirettamente dall’agenzia distampa ufficiale cinese Xinhua,che riporta i dati diffusi dall’in-viato cinese XieZhenhua:“Que-sto risultato è il riconoscimentodegli sforzi a lungo terminecondotti dal nostro Paese e delcoordinamento raggiunto a li-vello nazionale e internazio-nale. Passando dall’affrontarela sfida dei cambiamenti clima-tici alla promozione dell’oppor-tunità storica di raggiungereuno sviluppo sostenibile”. LaCina ha posto l’ambiente alcentro delle priorità politichegovernative, l’ambiente qualemotore propulsore del nuovosviluppo economico del Paese.Ed è così che dopo tanti anni dinuvole grigie ed opprimenti,ilcielo sopra Pechino è final-mente ritornato azzurro. Lo sideve alle politiche coraggioseat-tuate da Xi Jinping (Segretariogenerale del Partito ComunistaCinese dal 15/11/2012 e Presi-dente della Repubblica Popo-lare Cinese dal 14/03/2013)chenon soloha condotto una duralotta contro la corruzione ma hapostola tutela della bellezza e

del patrimonio naturalisticonazionale e la lotta contro l’in-quinamento come assi strate-gici della visione di prosperitàper il futuro della Cina, chepunta a tenere insieme svi-luppo economico e riduzionedelle diseguaglianze, fattori de-cisivi per garantire il consensotra la popolazione. Sono le fontirinnovabili l’indicatore più im-pressionante di quanto avvienein campo ambientale. In pochianni la Cina è passata dall’es-sere la fabbrica dei pannelli so-lari che venivano installati inGermania e Italia, a diventareil primo Paese al mondo per in-stallazioni. Nel 2017 oltre metàdegli investimenti nelle rinno-vabili sono avvenuti in Cina,

per un totale di 132 miliardi didollari mobilitati. Nel solaresono stati installati, negli ul-timi due anni, più GW diquanti non ve ne siano in tuttaEu. Sono state introdotte nuovepolitiche per spingere l’eolico aterra e in mare, il solare e lealtre rinnovabiliriducendo icosti degli interventi e limi-tando il peso del carbone. Percapire la dimensione di questesfide, sono in corso lavori percostruire nuovi elettrodotti lun-ghi 3mila Km per portare l’elet-tricità prodotta dai grandiparchi eolici nelle regioni pros-sime alla Mongolia verso learee costiere più industrializ-zate, utilizzando soluzioni cheper dimensione e complessità

nessuno ha mai progettatoprima. Nei prossimi anni, StateGrid of China, la società delloStato che gestisce le reti ener-getiche, sostituirà oltre 500mi-lioni di contatori elettrici inmodo da avere, in ogni casa eattività produttiva, modernismartmeterper garantire unagestione più efficiente e sicuradell’energia. Il successo raggiuntola Cina lodeve anche al suo Emissionstrading scheme (Ets), un mer-cato delle emissioni del carbo-nio che funziona attraversomeccanismo cap&trade: si fissaun tetto massimo(cap)al livellocomplessivo delle emissioniconsentite a tutti i soggetti vin-colati, ma si permette ai parte-cipanti di acquistare e venderesul mercato(trade) diritti aemettere CO2. L’Ets cinese èstato lanciato nel 2011 e com-prende settori come la produ-zione di ferro, acciaio e cemento(oltre che la produzione di ener-gia, aggiunta nel dicembre2017) in 7 Province e Comunitra cui Shangai. Ciò significache, sebbene sia solo in fase em-brionale, l’Ets cinese copreemissioni totali di anidride car-bonica superiori a 3 miliardi ditonnellate, rendendolo il piùgrande del mondo e il doppio diquello Ue. Una performanceche mette in ombra i risultatiraggiunti dall’Ets europeo, il

primo al mondo per rilevanza,nato nel 2005 e riformato nel2017,che tutt’oggi sconta prezzidel carbonio troppo bassi eri-sultati insufficienti. Il successodella Cina è significativo se in-crociato con i dati economici:dal2005 al 2015 l’economia cineseè cresciuta del 148%,mentrel’intensità di carbonio, cioè laquantità di emissioni di carbo-nio necessaria per produrreun’unità di Pil, è diminuita del38,6%, ed è continuata a calare(del 6,6%) nel 2016. Anche l’Ita-lia ha visto le proprie emissionidi gas serra diminuire del16,7% nel periodo 1990-2015, eriuscirà a raggiungere l’obiet-tivo di riduzione al 2020 asse-gnato dalle direttive europee,ma la performance economicadel nostro Paese non è parago-nabile a quella che ha caratte-rizzato la Cina negli ultimianni. Come certifica lo stessoIspra già dal 2015 le emissionidi gas serra italiane sono au-mentate del 2,3%, come proba-bile effetto di una ripresaeconomica.Un paradosso.Lasperanza che la crescita dellatemperatura del Pianeta sifermi entro i due gradi, comeprevisto dall’accordo di Parigi,viene da quanto sta attuando laCina,dal momento che non sipuò contare sull’America diTrump né sulla pochezza del-l’Europa.

In Antartide il ghiaccio subacqueo si sta sciogliendoAnna Paparo

Nuovo allarme per lo sciogli-mento dei ghiacci. I cambia-menti climatici stanno recandodanni davvero gravi a tutto ilnostro pianeta. Ed ora è venutofuori che lo scioglimento subac-queo del ghiaccio antartico èmolto maggiore di quanto si siapotuto pensare. Sta, infatti,raddoppiando ogni vent’ anni el'Antartide potrebbe presto su-perare la Groenlandia nel di-ventare la maggiore fonte disollevamento del livello deimari. Ad indicare tutto ciò è laprima mappa subacquea com-pleta della più grande massa dighiaccio al mondo. Secondo unostudio pubblicato su NatureGeoscience, le acque che si ri-scaldano hanno causato, fra il

2010 e il 2016, una riduzionedella base del ghiaccio, vicino alfondo dell'oceano attorno alpolo sud, pari a circa quindicimila chilometri quadrati. L'Antartide è stata semprevista come relativamente sta-bile. Dall'alto, le dimensioni delghiaccio terrestre e marino nonsono cambiate in misura dram-matica come nell'emisfero bo-reale. Nonostante queste falsecredenze, il nuovo studio hamesso in luce che anche un pic-colo aumento di temperatura èstato sufficiente a causare unaperdita di cinque metri di spes-sore ogni anno dal fondo dellostrato di ghiaccio, che in partearriva fino a una profondità didue mila metri. La ricerca, cheè stata condotta dall'UK Centrefor Polar Observation and Mo-

delling, University of Leeds, hasuggerito che il cambiamentoclimatico probabilmente im-porrà una revisione verso l'altodelle proiezioni globali del sol-levamento del livello dei mari."L'Antartide si sta sciogliendodalla base. Non lo abbiamo po-

tuto vedere prima perché ac-cade sotto la superfice marina",scrive il principale autore dellaricerca, il dottor Hannes Kon-rad. Nella pratica, lo studio ha mi-surato la “linea di contatto”, ov-vero il margine più profondo

del ghiaccio, lungo i sedici milachilometri di costa. Questo èstato ottenuto usando dati dialtimetria dal satellite del-l'Agenzia Spaziale EuropaCryoSat-2 e applicando il prin-cipio di galleggiamento di Ar-chimede, che collega lo spessoredel ghiaccio galleggiante conl'altezza della sua superficie.Anche nell'Antartide orientale,dove alcuni scienziati e moltinegazionisti del cambiamentoclimatico hanno creduto in baseall'area di superficie che ilghiaccio stesse aumentando,quando si tiene conto del ghiac-cio subacqueo i giacchiai si sonodimostrati in diminuzione e neimigliori casi stabili. Così, èstato mappato l’intero perime-tro della massa di ghiaccio, chenell’insieme si sta ritraendo.

Ritorna azzurro il cielo sopra PechinoLa Cina impegnata in prima fila contro i cambiamenti climatici

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M. Gallo, T.R. VerdeG. Matrullo

L’uso di sostanze xenobioticheprodotte dall’industria chimicae la loro emissione nell’am-biente, recentemente, hannoassunto dimensioni preoccu-panti: attualmente si cono-scono milioni di composticommercializzati, dei qualicirca 30.000 vengono utilizzatiin quantità superiore alla ton-nellata annua. Questo incre-mento delle sostanze chimicheha determinato un aumentodell’esposizione dell’uomo auna innumerevole moltitudinedi composti tossici, molti deiquali sono mutageni e cancero-geni, in concomitanza con l’au-mento di patologie correlate,ad esempio tumori, allergie,sindromi autoimmuni .La mutagenesi ambientalenasce con la scoperta dei “su-permutageni”, cioè quei com-posti capaci di provocareun’alta frequenza di mutazionia dosi che non risultano letaliper le cellule e per gli organi-smi e che hanno un alto e spe-cifico potere mutageno. Questisi trovano in diversi campi tec-nologici, dalla medicina all’ali-mentazione, dall’industriaall’agricoltura. Infatti le so-stanze chimiche diffuse nel-l’ambiente possono provocarediversi effetti tossici, ognunodei quali richiede un diverso

periodo di tempo per manife-starsi. Un effetto tossico puòcomparire dopo 24 ore di espo-sizione; un effetto fetale condanni all’embrione o al feto simanifesta dopo la nascita; uneffetto cancerogeno si può ma-nifestare anche dopo dieci annidi vita di un organismo, un ef-fetto mutageno si può espri-mere anche dopo unagenerazione. Col termine dimutagenesi si intende, quindi,un processo biologico duranteil quale sostanze genotossichemodificano l’informazione ge-netica contenuta nei geni,nella struttura, nei cromosomi.Gli effetti mutageni possono

attivare effetti cancerogeni.Questo succede quando unacellula mutata non è più ingrado di sottostare all’equili-brio omeostatico acquisendoproprie capacità di divisionecellulare. Tra le aree speciali-stiche della tossicologia si di-stingue la ecotossicologiagenetica, il cui scopo è quello divalutare e di prevenire i dannigenetici significativi in una po-polazione esposta ad agentichimici genotossici.Pertanto diviene sempre piùnecessaria per tutto l’ecosi-stema la ricerca in matrici am-bientali, (aria, acqua, suolo,sedimenti, eccetera) di so-

stanze mutagene e quindi po-tenzialmente cancerogene, at-traverso l’utilizzo di test dimutagenesi e l’analisi del ri-schio derivante dall’esposi-zione a tali sostanze. Il 27 marzo 2018 l’Istituto su-periore di sanità, Diparti-mento ambiente e salute, haorganizzato il primo Meeting“ecotossicologia e salute”, chesi è tenuto nell’Aula Bovetnella sede dell’Istituto.Lo scopo è stato quello di evi-denziare l’applicazione di ap-procci e metodologieinnovative per prevenire gli ef-fetti avversi e i potenziali im-patti sulla salute e l’ambiente

dovuti al rilascio e immissionenegli ecosistemi di contami-nanti anche emergenti e geno-tossici la cui diffusione,interazioni ed effetti sulla sa-lute umana sono spesso ignotio poco conosciuti. L’evento era destinato al per-sonale di Enti sanitari, am-bientali e di ricerca percostituire un gruppo di lavoroper sviluppare metodi ecotos-sicologici, saggi in vitro, invivo, biomarkers, per l’identifi-cazione e per rilevare gli effettidi sostanze chimiche/gruppi disostanze/miscele complessenegli ecosistemi, connessi allaprotezione della salute umanacon particolare focus sull’eco-genotossicologia.Arpac era presente nelle vestidi Marialuisa Gallo, dirigentedel Laboratorio regionaleREACH ed ecotossicologia e diTeresa Rosaria Verde, per l’ap-profondimento di questa pro-blematica ambientale, dellesue dimensioni e delle possibiliimplicazioni per una semprepiù completa valutazione del-l’impatto ambientale.Il fine sarà quello di elaborareuna proposta operativa che siada stimolo per il legislatore perregolamentare le attività dimonitoraggio della potenzialeecotossicità dei contaminantiambientali in relazione alla tu-tela della salute umana.

(foto in alto di Carlo Dani)

Ecotossicologia e salute, esperti a confrontoArpac ha partecipato a un meeting Iss per la definizione di metodologie innovative

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Ispra e Arpac hanno stipulato un'intesaper studiare la dispersione accidentaledi colza geneticamente modificata (GM)sul territorio campano. L'accordo si-glato tra l'Istituto superiore per la pro-tezione e la ricerca ambientale el'Agenzia regionale per la protezioneambientale della Campania, di duratatriennale, è intitolato "Progetto pilotaper la redazione di protocolli di monito-raggio, campionamento e analisi fina-lizzati alla valutazione delladispersione nell'ambiente di colza GMnella regione Campania". È uno studioche al termine dei tre anni potrebbe es-sere applicato anche ad altre regioni.Il colza è una pianta abbastanza co-mune in Italia che può crescere sponta-neamente oppure viene coltivata per laproduzione di olio combustibile per bio-diesel o come foraggio per la produzionedi mangimi per gli animali. In Italial’importazione di colza GM destinataalla coltivazione non è autorizzata; tut-tavia la presenza di piante di colza GMpotrebbe essere causata dalla perditaaccidentale di materiale vegetale desti-nato alla mangimistica e all’alimenta-zione umana. Non è da escluderequindi che l’importazione di lotti di ma-teriale di colza GM o lotti contaminatida semi di colza GM possa produrre

una dispersione accidentale nell'am-biente, durante le fasi di carico, scarico,trasporto, smistamento e lavorazione,soprattutto in prossimità di porti, aero-porti e altre strutture logistiche. Esistela possibilità che i semi dispersi germo-glino portando allo sviluppo e conse-guente fioritura di piante di colza GM;le piante GM possono essere impolli-nate o impollinare piante sessualmentecompatibili presenti sul territorio por-tando alla produzione di ulteriori semi

contenenti il transgene.L'attività congiunta Ispra-Arpac puntaa capire, innanzitutto, quali sono ipunti di ingresso in Campania delle se-menti di colza GM, e in generale i puntiin cui possono verificarsi delle disper-sioni accidentali. Intorno a questi punticritici verranno definite le modalità dicampionamento (numero di campioni,ampiezza del sito da monitorare); icampioni prelevati verranno analizzatipresso il Laboratorio regionale Arpac –

Ogm, di Avellino per la messa a puntodei protocolli di analisi più efficaci. Leinformazioni raccolte e i protocolli, siadi monitoraggio ambientale sia di ana-lisi di laboratorio, sviluppati nel corsodel progetto-pilota, potranno essereesportati, con i necessari adattamentilegati ai differenti ambienti e situa-zioni, alle altre regioni.«L'avvio di questo progetto-pilota», hadichiarato il commissario straordinarioArpac, Stefano Sorvino, «è la confermache in Campania possono svilupparsisperimentazioni che fungano da spuntoper l'intero Sistema nazionale per laprotezione dell'ambiente. Il tema OGMè in parte scomparso dall'agenda me-diatica negli ultimi anni – ha prose-guito Sorvino – e d'altronde non ci sonomotivi specifici di preoccupazione almomento nella nostra regione, ma ciònon toglie che occorre esplorare qual-siasi ipotesi di studio per evitare che ilpatrimonio naturale possa rischiare diessere alterato». Le attività previstedalla convenzione coinvolgeranno, perIspra, il Dipartimento per il monitorag-gio e la tutela dell'ambiente e per laconservazione della biodiversità, e perArpac il Laboratorio regionale Ogm, di-retto da Alfonso Sergio, con sede adAvellino e operativo dal 2016.

Ogm, si studia il monitoraggio ambientaleIspra e Arpac preparano i protocolli finalizzati alla valutazione della dispersione di colza GM

Arpa CAMPANIA AMBIENTE del 15 aprile 2018 - Anno XIV, N.7Edizione chiusa dalla redazione il 16 aprile 2018

DIRETTORE EDITORIALELLuigi Stefano SorvinoDIRETTORE RESPONSABILEPietro FunaroCAPOREDATTORISalvatore Lanza, Fabiana Liguori, GiuliaMartelliIN REDAZIONECristina Abbrunzo, Anna Gaudioso, LuigiMosca, Andrea TafuroGRAFICA E IMPAGINAZIONESavino CuomoHANNO COLLABORATOI. Buonfanti, F. Clemente, F. De Capua, G. DeCrescenzo, A. Esposito, R. Fanelli, R. Femiano,R. Funaro, M. Gallo, B. Giordano, R. Maisto,G. Matrullo, A. Palumbo, A. Paparo, D. San-toro, T.R. VerdeSEGRETARIA AMMINISTRATIVACarla GaviniDIRETTORE AMMINISTRATIVOPietro VasaturoEDITOREArpa Campania Via Vicinale Santa Maria delPianto Centro Polifunzionale Torre 1 80143 NapoliREDAZIONEVia Vicinale Santa Maria del Pianto Centro Polifunzionale Torre 1- 80143 NapoliPhone: 081.23.26.405/427/451 Fax: 081. 23.26.481 e-mail: [email protected]

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Iscrizione al Registro Stampa del Tribunale di Na-poli n.07 del 2 febbraio 2005 distribuzione gra-tuita. L’editore garantisce la massima riservatezzadei dati forniti e la possibilità di richiederne la ret-tifica o la cancellazione scrivendo a: ArpaCampa-nia Ambiente,Via Vicinale Santa Maria del Pianto,Centro Polifunzionale, Torre 1-80143 Napoli. In-formativa Legge 675/96 tutela dei dati personali.

Ispra e Arpa Campania hanno di re-cente siglato due convenzioni, per av-viare altrettanti progetti basati sui datidei servizi Copernicus della Commis-sione europea. Verrà aggiornato per laCampania il Corine Land Cover, il da-tabase che monitora l’utilizzo del suoloin tutto il continente. Inoltre Arpac haaderito alla piattaforma tematica delSentinel Collaborative Gs per realizzareun servizio di valutazione e previsioniin materia di inquinamento atmosfe-rico. I dati del Corine Land Cover ven-gono rilevati ogni sei anni (i risultati,attualmente riferiti al 2012, sono con-sultabili sul sito https://land.coperni-cus.eu/pan-european/corine-land-cover). Nei prossimi mesi Arpac censirà comevengono usati i terreni in tutto il terri-torio campano, grazie alle immagini sa-tellitari fornite dal programmaCopernicus. La stessa operazione verràcondotta parallelamente nelle altre re-gioni italiane, a cura di Ispra e dellealtre Agenzie ambientali che hannoaderito alla convenzione. In questomodo, quando saranno disponibili i ri-sultati, sarà possibile capire, ad esem-pio, di quanto è aumentato negli ultimianni il territorio edificato in Campania.Oppure se le aree percorse da incendi si

sono ampliate. Si tratta insomma didati preziosi, a disposizione della comu-nità scientifica e dei cittadini. L’aggior-namento del Corine del Land Cover inCampania è curato, per Arpac, dal-l’Unità operativa Sostenibilità ambien-tale. Arpa Campania ha aderito inoltrealla piattaforma tematica del SentinelCollaborative Gs per la qualità dell’aria.Si tratta di un progetto su scala nazio-nale, coordinato da Ispra e Arpae Emi-lia-Romagna, con la partecipazionedelle agenzie ambientali di Piemonte,Lombardia, Veneto, Friuli Venezia Giu-lia, Umbria, Lazio e Campania. La piat-

taforma si serve di dati al suolo, dati dasatelliti e modelli a scala globale, dispo-nibili grazie al programma Copernicus,nell’ambito di un accordo-quadro traIspra e l’Agenzia spaziale italiana. Lapartecipazione a questo progetto, che almomento è in fase sperimentale, con-sentirà ad Arpac di conseguire nume-rosi risultati tecnico-scientifici. Traquesti, il miglioramento delle capacitàdel modello a scala regionale Chimereutilizzato dal Centro meteorologico e cli-matologico dell’Agenzia per prevederela diffusione degli inquinanti nell’atmo-sfera. (pagina a cura di Luigi Mosca)

Copernicus: si aggiornano i datidel Corine Land Cover in Campania

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I VIGNETI VOLANO AD ALTA QUOTAI cambiamenti climatici influenzeranno anche la produzione del vino

Il cambiamento climatico con-tinua a far parlare di sé. Ora èla volta delle viti a risentiredella sua presenza.Infatti, ora preferiscono le altequote, arrivando a toccare alti-tudini impensabili fino a qual-che decennio fa. Così è statopossibile stimare per la viticol-tura mondiale un aumento diquota pari a circa ottocentometri e pari a seicento cin-quanta chilometri latitudinesulla rotta verso Nord. Ed inmolte regioni montuose è giàiniziata la "corsa verso l'alto"dei vigneti. Sono queste le pre-visioni fatte dal presidentedella Società Meteorologicaitaliana, Dottor Luca Mercalli,intervenuto oggi al convegnoVigneti sostenibili per climi in-sostenibili organizzato a Romadall'Alleanza delle CooperativeAgroalimentari. "La tempera-

tura globale - ha ben spiegatoMercalli - è aumentata di circaun grado nell'ultimo secolo e di1,5°C in Europa occidentale enel Mediterraneo: è come se unvigneto trovasse oggi le stesse

condizioni di cent'anni fa due-cento cinquanta metri più inalto e duecento chilometri piùa nord. L'aumento delle tem-perature entro la fine del se-colo potrebbe arrivare fino acinque gradi centigradi in più,in caso di fallimento delle mi-sure di riduzione delle emis-sioni di gas serra previstedall'Accordo di Parigi. Conquesto scenario l'aumento diquota e lo spostamento di lati-tudine per i vigneti sarà inevi-tabile". Un vero e proprio gridod’allarme che preoccupa i viti-coltori italiani alla luce dellebasse rese in vigna: lo scorsoanno, infatti, è stato registratoun forte calo produttivo in Ita-lia pari al venti per cento in

meno rispetto al 2016. Tutta-via, per una primissima previ-sione sulla vendemmia 2018,"la prudenza è d'obbligo", hadetto la coordinatrice “Vinodell'Alleanza delle cooperativeAgroalimentari”, Ruenza San-tandrea, "ma fortunatamentea partire dalla fine di febbraiosi sono registrate condizionimeteorologiche più consone aun normale ciclo di sviluppodella vite. Auspichiamo unavendemmia di quantità supe-riore allo scorso anno, ma infe-riore in ogni caso al raccolto2016 per effetto di una par-ziale riduzione della fertilitàmedia indotta dal colpo di ca-lore subito in estate". Una pro-spettiva futura tutt’altro che

rosea: in pratica, se non cor-riamo ai ripari, entro la fine diquesto secolo la geografia delvino mondiale sarà inevitabil-mente mutata. Tuttavia, sistanno cercando possibili solu-zioni e a dare una mano scendein campo anche la genetica. In-fatti, si stanno individuando igeni che aiutano le piante ameglio utilizzare l'acqua e ifertilizzanti e a proteggersiallo stesso tempo dagli agentipatogeni. Le nuove tecnologiedi miglioramento genetico pos-sono aiutarci a tradurre rapi-damente questa conoscenza innuove varietà che ci aiutino adaffrontare la grande sfida checi attende del cambiamento cli-matico. A.P.

Legambiente: quarantuno mete green per la montagna

Alessia Esposito

Finita la stagione fredda, Le-gambiente fa il punto sul turi-smo in montagna con il dossier“Nevediversa” in cui sono pro-poste 41 buone pratiche perun turismo sostenibile dalleAlpi agli Appennini. Le mete suggerite dall’associa-zione ambientalista sono di-vise per regione: ce ne sonootto in Piemonte, una in Ligu-ria, tre in Valle D’Aosta, duein Lombardia, due in Veneto,tre in Trentino, due in AltoAdige, quattro in Friuli Vene-zia Giulia, due in Emilia Ro-magna e Toscana, quattronelle Marche, tre in Abruzzo,una in Basilicata, Calabria etre in Sicilia.Tante le attività proposte,

dalle ciaspolate al trekking,dalle passeggiate nelle areeprotette al nordicwalking.Tutte rigorosamente a im-patto zero.Afferma Sebastiano Venneri,responsabile Turismo di Le-gambiente: "Si sta registrando

un vero e proprio boom per iturismi ambientali e questadinamica sulla montagna èmolto più evidente, un’accele-razione da ricondurre da unlato alla tradizione consolidatain questi luoghi a favore dellepratiche di sostenibilità e

dall’altro ai cambiamenti cli-matici in atto.”.Continua Vanda Bonardo, re-sponsabile Alpi Legambiente:"Buone pratiche che meritanodi essere replicate sul territo-rio e che ci devono far riflet-tere anche alla luce deicambiamenti climatici chestanno rendendo sempre piùfragile la montagna”.L’associazione culturale SassiVivaci (Cn) offre ciaspolate,trekking, escursioni fotografi-che nel Monviso, in Liguria ilParco Naturale Regionale delBeigua propone cinque trac-ciati, per un totale di 50 km, inFriuli Venezia Giulia i volon-tari CarnianGreeters fanno daguida in escursioni, visite gui-date e culturali.In Lombardia nel Parco Oro-

bie si possono scalare cascatedi ghiaccio, mentre l’associa-zione marchigiana “Con in fac-cia un po' di sole” propone, pertutte le stagioni, percorsi e iti-nerari storico culturali, natu-ralistici ed enogastronomici.Nel siciliano Parco dei Nebro-diè disponibile un’area per losci di fondo, escursioni e trek-king, mentre è possibile utiliz-zarele ciaspole per scoprire leMadonie.Infine, in Basilicata, "Ciaspo-lando verso sud", l’unica com-petizione di ciaspole del centrosud.Per scoprire tutte le metegreen, prima del prossimo in-verno o anche per organizzareun’estate in montagna, bastaconsultare il sito www.legam-biente.it.

L’associazione ambientalista con il dossier “Nevediversa” descrive le best practices italiane

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Rosario Maisto

L’Icar-Cnr ha progettato unsistema intelligente per il con-trollo decentrato in temporeale delle reti di drenaggiourbano, al fine di mitigare idanni prodotti da allagamentied eventi piovosi estremi, in-fatti, piogge e venti fortihanno ucciso decine di per-sone nel tempo, queste espe-rienzesono state una raraoccasione per assistere inprima persona a un fenomenoche lo preoccupava da tempo.Durante eventi piovosi in-tensi, gli allagamenti prodottidalla saturazione della rete didrenaggio ed il sovraccaricodegli impianti di depurazionerappresentano un potenzialerischio per la vita umana, lerisorse economiche e l’am-biente. Le applicazioni dell’In-ternet of Things (IoT) possonoessere d’aiuto per prevedere,gestire ed arginare questo ge-nere di fenomeni, infatti, pro-pongono di dotare le condottedelle reti di drenaggio di sen-sori e paratoie elettromeccani-che intelligenti, coordinate daun algoritmo di consenso de-centralizzato e controllate lo-calmente attraverso unregolatore che consente di de-finire il grado di aperturadella paratoia in modo da re-golarne il deflusso e la portatadell’acqua nella condotta. Per mitigare tali fenomeni, isistemi distribuiti di controlloin tempo reale rappresentano

una soluzione valida e conve-niente,di fatti, il metodo miraa ottimizzare la capacità di in-vaso della rete di drenaggiourbano, in modo da utilizzarele porzioni più scariche per ac-cumulare gli eccessi ed evitareallagamenti e sovraccaricodegli impianti di depurazionea valle della rete,l’approcciodecentrato permette al si-stema di superare guasti edostruzioni in punti specificidelle condotte. L’introduzionedi sensori intelligenti nelle tu-bature permette di rilevarecostantemente dati su qualità,quantità e pressione dell’ac-qua lungo le reti di scolo,uti-lizzando questi dati, adeguatialgoritmi permettono alle pa-ratoie di agire in tempo reale,determinandone l’apertura echiusura così da deviare leacque in eccesso nelle areemeno cariche ed evitare feno-meni disastrosi, I ricercatori dell’Icar-Cnr,confermano che questi algo-ritmi sono definiti di “gossip”,poiché si ispirano allo scam-

bio di informazioni fra gli es-seri umani. I nodi, nel nostrocaso le paratoie, convergonosu un unico valore che indical’altezza media dell’acquanelle condotte, minimizzandoe ottimizzando l’utilizzo deicanali di comunicazione. Per validare lo studio, sonostate eseguite simulazioni sulsistema di drenaggio dellacittà di Cosenza, conside-rando i fenomeni piovosi piùintensi e dannosi degli ultimianni. Gli esperimenti sonostati condotti utilizzando unaversione personalizzata delsoftware di simulazioneSwmm (Storm Water Mana-gement Model) e mostrano, afronte anche di eventi piovosiestremi, una riduzione signi-ficativa degli allagamenti edegli sversamenti di acquenon depurate. Con l’aiuto dell’IoT è possibilegestire i fenomeni alluvionalicontribuendo, nel contempo, arisolvere il problema dellascarsità idrica per l’agricol-tura.

Progettato uno Smart system per il controllo delle inondazioni

L’asfalto delle strade di Londra è sempre piùgreen. Nel distretto di Enfield infatti è arri-vato un prodotto rivoluzionario realizzato conmateriali di scarto.Enfield è dunque il primomunicipio londinese a utilizzare questo mixche sfrutta i rifiuti plastici, sviluppato dalladitta MacRebur con sede a Lockerbie. MacRe-bur si occupa da tempo di realizzare mantostradale dai rifiuti in plastica. Anche a Londraè stato utilizzato questo materiale su un’im-portante arteria stradale nel distretto di En-field. Una sezione di Green Dragon Lane,trafficata linea di autobus, è stata ricoperta daquesto speciale mix Enfield ottenendo dei fi-nanziamenti da Transport for London per ren-dere più verde quest’area. “Si tratta di un mixdi polimeri accuratamente selezionati e pro-gettati per migliorare la resistenza e la duratadell’asfalto riducendo la quantità di bitumenecessaria nel mix. Sono realizzati con mate-riali di scarto al 100%. I prodotti offrono unmodo unico di migliorare l’asfalto offrendo unasoluzione economica e duratura” spiega Ma-cRebur. Il sito di prova è stato scelto proprioperché si tratta di una strada abbastanza traf-ficata, dove transitano tre linee di autobus ealtri veicoli. Daniel Anderson, membro delConsiglio di Enfield per l’ambiente, ha detto:“Sappiamo tutti che la plastica può avere unimpatto devastante sull’ambiente, in partico-lare quando il prodotto raggiunge i nostri marie gli oceani. Abbiamo tutti la responsabilità diintensificare gli sforzi per aiutare l’ambientericiclando di più e utilizzando materiali di pro-venienza responsabile”. La produzione di ma-terie plastiche si è moltiplicata negli ultimi 50anni. Ocean Watch stima che ci siano 140 mi-lioni di tonnellate di plastica nei mari e neglioceani del mondo. Nel 2014, meno di un terzodei rifiuti di plastica europei è stato riciclato,mentre un altro terzo è finito in discarica. Laplastica può impiegare fino a 400 anni per de-gradarsi. L’utilizzo di questa miscela quindiaiuta non solo a riciclare la plastica ma evitaanche l’utilizzo dei più inquinanti materiali dicui solitamente è fatto l’asfalto tra cui alcuniderivati del petrolio. La plastica utilizzata daMacRebur è la stessa che i cittadini londinesidifferenziano attraverso gli appositi conteni-tori blu. Il monitoraggio della strada ha dimo-strato che il mix di asfalto sta funzionandobene e si sta rivelando una soluzione duraturaper il rifacimento del manto stradale. Per que-sto, visto il successo si sta già valutando di uti-lizzarlo in altre strade. I.B.

A Londra le primestrade green

Lo studio è stato condotto dai ricercatori dell’Icar-Cnr

Un mix di asfalto e plastica rimacinata

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SION: L’AUTO “SOLARE” IN ARRIVO NEL 2019

Ilaria Buonfanti

Annunciata nel 2016, ora sta per diven-tare realtà, con la presentazione uffi-ciale del modello definitivo. Stiamoparlando della Sion della tedesca SonoMotors, l’auto “solare” progettata da tregiovani imprenditori di Monaco di Ba-viera e divenuta realtà grazie a unaraccolta fondi su internet che ha con-sentito di raccogliere oltre 600.000 europer avviare la produzione e più di 1.100ordini. La carrozzeria della Sono Sionè ricoperta per gran parte da celle so-lari (sono 330) capaci di catturare ener-gia destinata alla ricarica dellebatterie. Le celle fotoelettriche in siliciomonocristallino sono ad alta efficienzae protette da uno strato di policarbo-nato(sistema viSono). All’interno, unfiltro naturale in muschio (breSono) re-gola l’umidità e filtra le polveri sottili.Un’alimentazione “naturale” che, se-condo i responsabili della Sono Motors,dovrebbe garantire “corrente” suffi-ciente per percorrere circa 29 km algiorno. Un dato, per la verità, ottenibilesoltanto in condizioni atmosferiche ot-timali e durante il periodo estivo,quando l’irraggiamento solare è più in-tenso. Inoltre, la capacità di accumulodovrebbe variare sensibilmente in fun-zione del luogo d’uso della vettura, coni Paesi del Sud Europa come l’Italia adavvantaggiarsi rispetto a quelli delNord dove luce e calore della nostra

stella sono meno intensi. Di fatto, si ri-tiene plausibile un’autonomia “solare”reale intorno ai 15-20 km. La versione Urban della Sono Sionequipaggiata con batterie da 14,4 kWhe con autonomia dichiarata di 120 kmè stata abbandonata, almeno per il mo-mento, a causa della modesta percor-renza e della scarsa richiesta. Gli sforzidei tre giovani tedeschi si concentre-ranno, dunque, sulla variante Exten-

der con accumulatori da 30 kWh ingrado di assicurare autonomie teorichedi 250 km, che nella realtà si dovreb-bero attestare intorno ai 170-190 km.Si tratta di batterie abilitate alla rica-rica veloce e che dovrebbero consentirela bi-direzionalità, ossia permetterealla rete elettrica di prelevare l’energiadall’auto collegata alla colonninaquando la domanda di “corrente” è alta.Abbandonata pure l’idea di avere un

abitacolo a 6 posti per una più tradizio-nale configurazione a 5 posti. Si può già ordinare online e i primi mo-delli verranno consegnati nell’estatedel 2019. La Sion sarà proposta a16.000 euro escluse le batterie per ilquale si prevede una spesa supplemen-tare di 4.000 euro o un contratto di noloin linea con quello già attuato da Re-nault per la sua gamma di veicoli elet-trici.

Fabiana Clemente

Sky, ocean river, air. In altreparole Sora. Stiamo parlando diuna rivoluzione tecnologica. Ilprimo bus a idrogeno prodottoin grande serie, dalla ToyotaMotor Corporation. L’azienda sipropone di realizzare una flottaecologica in vista dei Giochiolimpici e paraolimpici di Tokyo2020. Si tratta di oltre un centi-naio dei suoi nuovi autobus afuel cell nella capitale, e princi-palmente nell’area metropoli-tana. Toyota ha annunciato chea partire dal 7 marzo sono ini-ziate le vendite di Sora, primobus a celle a combustibile (busFC) con certificazione di omolo-gazione in Giappone. Il Toyota Fuel Cell System(TFCS), sviluppato per il veicoloelettrico a celle a combustibileMirai (FCEV), è stato adottatosia per garantire il massimo intermini di performance ecolo-gica, azzerando le emissioni diCO2 e di agenti inquinanti, sia

per la silenziosità e le vibrazioniridotte. Il bus è equipaggiatocon un dispositivo di uscita dipotenza esterno ad alta capa-cità, in grado di trasformare ilmezzo in una mini centrale mo-bile. In caso di emergenza puòfornire fino 235 kWh di elettri-cità con 9 kW di potenza mas-sima. A bordo ospita unserbatoio per l’idrogeno da 600litri, una batteria in nichel-me-tallo idruro, due pile ad elettro-lita polimerico solido e duemotori elettrici asincroni, cia-scuno in grado di erogare 154Cv di potenza e 335 Nm di cop-pia massima. Un sistema di controllo a teleca-mere esterne ad alta defini-zione, permette al guidatore diindividuare pedoni e ciclistianche negli angoli ciechi. All’in-terno un arredamento decisa-mente innovativo. I sedili,infatti, si richiudono automati-camente quando non utilizzatiper migliorare confort e prati-cità per i passeggeri. L'anno

scorso, Toyota ha lanciato l'ini-ziativa globale - Start Your Im-possible - che segna l’inizio delpassaggio da automotive branda mobility brand. Progetto gui-dato dal desiderio dell'aziendadi contribuire al miglioramentodella vita dei clienti e della so-cietà, attraverso la realizza-zione di una società totalmentesostenibile, in cui ognuno sia ingrado di superare i propri limiti.Nello sviluppo di Sora, l’obiet-tivo di Toyota era quello di pro-gettare degli autobus in gradodi offrire ai clienti libertà di mo-vimento e che diventasseroicona urbana. Sora è il prodottofinale – connubio tra compatibi-lità ambientale e la sua capacitàdi essere utilizzato come gene-ratore elettrico in caso di emer-genza. Una tecnologia pensataper l’uomo. Il design HumanCentric di Sora, riflette infattila volontà dell’azienda di garan-tire una migliore mobilità pertutti, dove ognuno sia in gradodi superare i propri limiti.

“SORA”: IL PRIMO BUS A IDROGENO

L’automobile elettrica della Sono Motors pensata per ricaricarsi in parte con l’energia del sole

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Antonio Palumbo

Ci sono hotel “sorprendenti”in tutto il mondo ma lo Sky-lodge Adventure Suites, re-centemente realizzato nellaValle sacra degli Incas aCusco, in Perù, li batte tutti.Si tratta di una struttura adir poco fuori dal comune:basti sapere che è stata so-prannominata “Nido del Con-dor”, in quanto perraggiungere le capsule entrocui è possibile dormire, so-spese ad altezze vertiginose(superiori ai 400 metri), è ne-cessario arrampicarsi (comedei veri e propri free climber)lungo la parete rocciosa a cuii moduli stessi sono abbarbi-cati, o, in alternativa, servirsidi un’apposita teleferica. Letre “suite d’avventura”, com-pletamente trasparenti - rea-lizzate secondo l’ambiziosoprogetto della società NatureVive - hanno una vista a 360gradi sulle colline di MachuPicchu scolpite in angoli acu-minati dal fiume Urubamba.Lunga 7,5 m e alta 2,6 m, ognicapsula “Skylodge”, di formaottagonale, è realizzata in al-luminio aerospaziale e in po-licarbonato resistente agliagenti atmosferici ed è prov-vista di pannelli fotovoltaici,che rendono il singolare allog-gio completamente autosuffi-ciente rispetto al fabbisognodi elettricità e illuminazionenotturna.

I materiali che costituisconola struttura dei moduli nonsono stati scelti a caso: l’allu-minio aerospaziale (cono-sciuto col nome di ‘alluminio7075’) è una lega leggeris-sima, meno soggetta a termo-dilatazione e quindi parti-colarmente idonea ad essereutilizzata per ambientiesterni facilmente soggetti asbalzi di temperatura, moltoresistente agli urti, agli sforzi,

al peso e alla torsione; il poli-carbonato, materiale ricicla-bile al 100%, massimizza ibenefici delle risorse naturali,quali l’illuminazione naturalee l’irraggiamento solare, e ga-rantisce un elevato comfortabitativo interno, un ottimoriciclo dell’aria ed assenza dieffetto serra.All’interno delle capsule cisono quattro tavoli a scom-parsa e quattro comodi posti

letto (due singoli e due incombinazione matrimoniale,comprensivi di caldi mate-rassi, lenzuola e soffici tra-punte). Ci sono anche seigrandi finestre oscurabili eduna zona pranzo. L’illumina-zione interna, oltre ad essereassicurata di giorno dalla tra-sparenza delle pareti, che per-mettono il totale ingressodella luce solare, è fornita daquattro lampade interne e

una luce di lettura, tutte ali-mentate dai succitati pan-nelli, che immagazzinanoenergia nelle batterie. Letende interne, oltre a garan-tire la privacy, schermano lecapsule dal sole e, come ilresto dei tessuti, sono realiz-zate in cotone naturale al100%.Vi è inoltre un bagno con wcchimico (naturalmente sepa-rato da uno spesso muro ditela provvisto di relativaporta con chiusura a cerniera)e un lavandino ecologico asecco con acqua corrente.Questo tipo di composting toi-let non deve essere collegatoalla rete fognaria, né neces-sita di acqua o prodotti chi-mici. I rifiuti solidi umani vengonotrattati attraverso processi dicompostaggio e disidratazioneche producono un prodotto fi-nale organico, che può essereutilizzato anche in agricol-tura. L’unica cosa che mancaè la doccia.Il prezzo per una notte in que-ste suite non è proprio allaportata di tutti: occorre sbor-sare infatti circa 600 euro atesta per vivere l’esperienza;tra l’altro, a ciascun clienteviene consentita una solanotte di soggiorno, a causadelle continue richieste.

SKYLODGE ADVENTURE SUITESUna struttura fuori dal comune dove è possibile dormire in capsule “sospese” tra le rocce

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PASSI AVANTI CONTRO IL CANCRO AL SENO I meccanismi molecolari che determi-nano la resistenza del cancro al seno aifarmaci in uso clinico, come il tamoxi-fene, sono stati oggetto di uno studiodell’Istituto officina dei materiali delConsiglio nazionale delle ricerche(Iom-Cnr). L’utilizzo delle simulazionial computer ha consentito di compren-dere come le mutazioni degli estrogenidi tipo α (ERα) siano responsabili del-l’inefficacia dei trattamenti. Gli estro-geni, ormoni sessuali femminili, sonoresponsabili della crescita cellulare,quando un estrogeno si lega al recet-tore ERα lo attiva, facendolo legare atratti specifici del DNA, e innesca, diconseguenza, la produzione di RNA

messaggero,in questo modo, gli estro-geni danno l'ordine alle cellule di cre-scere, svolgendo funzioni difondamentale importanza tra cui losviluppo dei caratteri sessuali femmi-nili, il ciclo mestruale, il rimodella-mento delle ossa, tuttavia, se prodottiin concentrazione troppo elevata, taliormoni possono determinare una cre-scita cellulare innaturale e quindi in-durre o peggiorare il cancro. Iltamoxifene è un farmaco utilizzato perostacolare il cancro al seno,questo, le-gandosi al recettore ERα, non solo im-pedisce che gli estrogeni vi si leghino,ma ne cambia anche la forma, impe-dendo la produzione di RNA messag-gero e quindi l’attivazione del segnaledi crescita cellulare. Tuttavia le muta-zioni somatiche (cambiamenti di am-minoacidi) del recettore ERα, che siverificano con elevata incidenza fino al40% in pazienti con carcinoma mam-mario metastatico sottoposti a tratta-menti medici prolungati, sonoresponsabili di fenomeni di resistenzaai farmaci in uso clinico. Le simulazionial computer possono essere utilizzateper permettere di seguire i movimentidi proteine e farmaci.Gli studi condottihanno rivelato che alcune mutazioni ri-correnti (cioè L536Q, Y537S, Y537N,D538G) inducono cambiamenti strut-turali nel recettore ERα, tali da ren-derlo attivo in assenza di estrogeni e inpresenza di farmaci come il tamoxi-

fene,immaginando ERα come un inter-ruttore, che normalmente si accendesolo in presenza di estrogeni e si spegnein presenza di tamoxifene, le mutazionirendono ERα sempre acceso, quindi at-tivo anche in presenza di farmaci anti-tumorali. Ciò, oltre a spiegare i motividell’inefficacia del tamoxifene, ha per-messo di predire quali caratteristiche inuovi farmaci dovrebbero avere perpoter “spegnere l’interruttore”, cioè laforma e dimensione di molecole ingrado di ostacolare i cambiamentistrutturali di ERα indotti dalle muta-

zioni. Tale conoscenza consentirebbe diimpedire l’attivazione del recettore mu-tato e permetterebbe di combattere ef-ficacemente i tipi di cancro al senorefrattari alle terapie comunementeutilizzate. I risultati forniscono per-tanto informazioni per lo sviluppo di te-rapie mirate a combattere le formeresistenti di cancro alla mammella epotrebbero in futuro consentire di com-piere un passo avanti verso la medicinadi precisione, calibrata sui profili gene-tici dei pazienti e sulla progressionedella malattia. R.M.

ORTICARIA ACQUAGENICA:L’ALLERGIA ALL’ACQUA

L’acqua. È una molecola di im-portanza vitale per il nostro or-ganismo. Un buon livello diidratazione è essenziale per ilfunzionamento degli organi,per ritardare gli effetti dell’in-vecchiamento, per mantenereun buon peso forma e d elimi-nare le tossine. Basti pensareche il nostro organismo è ca-ratterizzato per lo più diacqua. Tuttavia alcuni soggettisviluppano una particolarecondizione di ipersensibilità. Ilcontatto con l’acqua può rap-presentare un problema di sa-lute per le persone che soffronodi orticaria acquagenica, unavera e propria patologia checolpisce la pelle e dà origine amanifestazioni cutanee anchemolto fastidiose. Ovviamente, la composizionedell’acqua varia in base allaprovenienza e ai processi na-

turali o artificiali ai qualiviene sottoposta. A causarequesta malattia può esserel’ipersensibilità individuale auna delle componenti dell’ac-qua, come il cloro e il fluoro,con la conseguente produzionein eccesso di acetilcolina, chefunge da neurotrasmettitoreper la trasmissione delle in-formazioni che riguardano lasensibilità cutanea. Le mani-festazioni correlate all’ortica-ria acquagenica interessanosoprattutto la cute. Prurito,vescicole, rossore e dolore.Sono queste le reazioni localimaggiormente evidenziate. Incaso di reazioni allergiche con-seguenti al contatto con l’ac-qua, è sempre bene fareriferimento al proprio derma-tologo. Tra le terapie possibili,vanno annoverate alcune nonrisolutive ma in grado di alle-

viare i sintomi,quali i farmaciantistaminici da usare primadi bagnarsi e l’uso di prodottidetergenti delicati e neutri,mentre la sostituzione dell’ac-qua comune con quella distil-lata non sembra produrrebenefici in quanto quest’ultimarisulta ugualmente prurito-gena. Alcuni rimedi naturalivengono in nostro aiuto. Per evitare che bagnarsi conl’acqua diventi fonte di disagio

e prurito, è fondamentale cer-care di mantenere sempre lapelle idratata, utilizzando pro-dotti possibilmente emollientie privi di profumazioni. Per placare il fastidio e limi-tare il rischio di sviluppareuna vera e propria orticaria:detergere la pelle con l’ag-giunta di bicarbonato di sodioo avena colloidale; dopo il

bagno tamponare delicata-mente la pelle con tessuti incotone; spalmare una lozione abase di glicerolato d’amido; ap-plicare pomate a base di cap-saicina oppure olio vegetale,cera d’api. Non si tratta di ri-medi in grado di debellare ilproblema. Tuttavia, il sollievoche arrecano è già un ottimopunto di arrivo. F.C.

Realizzato uno studio dall’Istituto officina dei materiali del Consiglio nazionale delle ricerche (Iom-Cnr)

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Bruno Giordano

Le concentrazioni di polverisottili nell’aria continuano asuperare i limiti stabilitidall’Unione Europea, conserie ricadute sulla salute deicittadini, come ribadito dal-l’Agenzia europea per l’Am-biente nell’ultimo report sullasalute dell’aria, l’Air QualityEurope 2017. Il report, rife-rito a dati del 2015, evidenziacome in tutta Europa il set-tore dei combustibili fossili auso commerciale, civile e do-mestico sia stato il principaleresponsabile delle emissionidi CO2 e polveri sottili, qualiPM2.5 e PM10. Le emissionidi PM sono rimaste relativa-mente costanti tra il 2000 e il2015, mentre sono aumentatele emissioni di sostanze alta-mente nocive quali ammo-niaca, piombo, cadmio emercurio. Un inquinamentoche ha ricadute economiche esociali considerevoli poichéaccorciandosi la durata dellavita aumentano i costi sani-tari e si riduce la produttivitànei giorni lavorativi. Camini,stufe a legna e stufe a pelletvengono spesso presentaticome sistemi di riscalda-mento ecologici, ma, sonosotto accusa poiché in realtàsono molto più inquinantidelle caldaie a metano o gpl eperfino di quelle a gasolio. Aconferma uno studio di Inno-vhub-Stazioni Sperimentaliper l'Industria, azienda di ri-cerca e consulenza della Ca-

mera di Commercio di Mi-lano, che rivela chiaramentecome legna e pellet, anche secertificati ed impiegati in im-pianti di gamma medio-alta,contribuiscono in maniera si-gnificativa all’inquinamentoatmosferico. Si è notato che lastufa non produce solo ani-dride carbonica, ma anchealtri inquinanti pericolosi,come benzopirene e partico-lato. L'anidride carbonica as-sorbita da un albero in 80anni di vita, viene rilasciata,

bruciando la legna, in pocheore, aumentando la concen-trazione della stessa nell'at-mosfera. L’Italia, ogni anno,importa 3,5 milioni di tonnel-late di legno e pellet, princi-palmente da Canada edEuropa dell'est. Il che vuoldire che essi si sono presi l'os-sigeno prodotto dall'albero,noi prendiamo la CO2. Sa-rebbe auspicabile ridurnel'utilizzo attraverso una revi-sione degli incentivi previsti eadottare nelle nostre città so-

luzioni in grado di abbatterequesto rilevante problema,sensibilizzando i cittadini esviluppando politiche ingrado di incentivare l’uso disoluzioni per il riscaldamentoa basso impatto ambientale,quali ad esempio il metano e,dove questo non sia disponi-bile, il GPL che presenta im-patti limitati sulla salutedelle persone. Questo combu-stibile presenta infatti livelliquasi pari a zero di emissionidi polveri sottili, genera emis-

sioni limitate di SO2 (diossidodi zolfo), e NOX (sigla gene-rica che identifica gli ossidi diazoto e loro miscele) e minoriemissioni di CO2 oltre a nonavere impatto su suolo, sotto-suolo e falde acquifere. Sitratta quindi di una soluzionesubito disponibile, che puòcontribuire in maniera effi-cace a raccogliere l’allarmelanciato dall’Agenzia europeaper l’Ambiente in merito al-l’impatto della qualità del-l’aria sulla salute pubblica.

Anche legni e pellet inquinanoSono materiali che in realtà emettono polveri sottili e benzopirene

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Gennaro De CrescenzoSalvatore Lanza

La nostra terra è stata se-gnata, da circa tremila anni,da uomini e donne che l’-hanno resa grande. Storia,teatro, pittura, scultura, mu-sica, architettura, lettera-tura… I settori nei qualiNapoletani e Campani sonodiventati famosi e hanno resefamose Napoli e la Campaniasono numerosissimi. Conti-nuiamo il nostro piccolo viag-gio tra Napoletani e Campanifamosi.

Alessandro Scarlatti nacque aPalermo il 2 maggio 1660 daPietro, originario di Trapani,ed Eleonora Amato. Anche ilfratello e la sorella erano le-gati alla musica (il primo eramusicista, la seconda can-tante). Dal matrimonio conVittoria Ansalone ebbe nume-rosi figli (tra essi i futuri mu-sicisti Domenico e PietroFilippo). Nel 1678 il suo primoincarico come maestro di cap-pella della Chiesa di S. Gia-como degli Incurabili: “A dì 27gennaio 1679. E fu resolutonel modo di tenere circa l'ele-zione de li M.ri di Cappellache devono fare l'Oratorii nellicinque venerdì di Quaresima.[…] si pensava per parte delSig. Duca Altemps di valersidel Sig. Foggia, il Sig. DucaD'Acquasparta il Sig. Don Pie-tro Cesi, il Sig. Duca di Paga-nica il Scarlattino alias ilSiciliano”… Nel carnevale del 1679 ilprimo successo come operista(“Gli equivoci nel sembiante”,dramma per musica) in Italiae a Vienna (con la protezionedella regina Cristina di Sve-zia, che lo assunse al suo ser-vizio come maestro dicappella). Fu anche organistae maestro di cappella dellachiesa di S. Girolamo dellaCarità ma da Roma si trasferìa Napoli forse convocato dalnuovo viceré, il marchese delCarpio, già ambasciatore spa-gnolo a Roma, insieme a unacompagnia di cantanti e stru-mentisti (del viceré napole-tano si ricorda il suo amoreper la città: si sarebbe fattoseppellire sotto l’uscio dellapopolare chiesa del Carminecome gesto di affetto e di

umiltà). Nel 1683 vennerorappresentate nel Real pa-lazzo di Napoli le sue opere“L'Aldimiro” e “La Psiche” e(carnevale 1684) “Il Pompeo”,già rappresentato l'anno pre-cedente a Roma nel teatro dipalazzo Colonna. Nel febbraio1684, grazie all'appoggio delviceré, diventò maestro dellaReal cappella di Napoli. Riu-scì a conservare rapporti im-portanti anche con i suoimecenati romani: del cardi-nale Benedetto Pamphilj misein musica l'oratorio a tre voci“Il trionfo della grazia ovverola conversione di Maddalena”(1685), il III atto dell'opera“La Santa Dimna” (1687) e ilsecondo atto dell'opera “La

Santa Genuinda” (1694); dellcardinale Pietro Ottobonimise in musica l'oratorio acinque voci “La Giuditta”(1695) e il dramma “La Sta-tira” (1690). Significativi eproficui anche i rapporti con ilprincipe Ferdinando de' Me-dici in Toscana (vi composemusiche sacre e solennità dicorte). Nel 1716, presso il tea-tro San Bartolomeo di Napoli,la prima rappresentazionedell'opera seria “Carlo red'Alemagna” (negli intervallidell'opera vennero rappresen-tati i tre intermezzi tra Palan-drana vecchia vedova eZamberlucco giovine da bravo,anch'essi musicati da Scar-latti).

Del 1718 un importantedramma per Musica (Tele-maco), su libretto di Carlo Si-gismondo Capeci, dedicato alConte di Gallas, ambasciatoredell'Imperatore d'Austriapresso la Santa Sede. Nelruolo del protagonista, Tele-maco, Scarlatti scelse Dome-nico Gizzi, famoso sopranodella Real Cappella di Napoli.A Napoli gli ultimi anni dellasua vita con il plauso di musi-cisti come Georg FriedrichHaendel, Johann AdolphHasse, o Johann JoachimQuantz. Frutto della sua raf-finata ricerca formale, furonoi due capolavori della matu-rità: “Il trionfo dell'onore”(1718), “Griselda” (1721), lacantata “La gloria di prima-vera” con Margherita Dura-stanti al Her Majesty'sTheatre di Londra: partituredi incantevole fattura che in-contrarono all'epoca i gusti delpubblico. Morì a Napoli il 22ottobre del 1725 e fu sepoltonella chiesa di Santa Maria aMontesanto. Oltre alle sue in-nate capacità da organista (fuun grande innovatore), il suotalento maggiore si legò allecantate: il tipo di voce utiliz-zata era prevalentemente le-gato al registro sopranile(sarà così per la quasi totalitàdelle circa 700 cantate a vocesola composte da Scarlatti nelcorso della sua carriera). Fu

grande il successo ottenuto daqueste composizioni (in tuttoil mondo si conservano nume-rosissimi esemplari mano-scritti a testimonianza dellaloro diffusione) nonostante lacomplessità della scrittura diScarlatti: un’ulteriore dimo-strazione della grandissimacultura diffusa a quel tempo.Agli inizi del Settecento, purnon risiedendo stabilmente aRoma, egli era stato il domi-natore incontrastato in unambiente dove la concorrenzaera rappresentata da musici-sti del calibro dei fratelli Me-lani, di Bernardo Pasquini edi Antonio Caldara, e doveperfino cardinali e principicomponevano libretti e taloracantate o musica strumentale.Molti critici del Novecentohanno evidenziato l'impor-tanza delle sue ouverture: unmodello per la prima fase disviluppo della sinfonia clas-sica. Le sue dodici Sinfonie diConcerto Grosso sono entratea far parte stabilmente delbagaglio di molte gruppi stru-mentali specializzati nell'ese-cuzione di musica anticagrazie al loro perfetto uso delcontrappunto, alla bellezzadelle melodie in cui prevaleuna sublime e sottile malinco-nia, il tratto principale (e forseprofondamente napoletano) ditutta la grande produzione diScarlatti.

Grandi Napoletani, grandi Campani

Alessandro Scarlatti

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Rosemary Fanelli

Continua la crescita dei servizi“sharing” nelle città italiane.Come evidenziato dal rapportonazionale realizzato dall’Os-servatorio Sharing Mobility,sono più di un milione gliutenti del carsharing in Italia,mentre per il bikesharing il no-stro è il primo paese europeoper estensione del servizio. Ri-sultati confortanti, che testi-moniano come la mobilitàcondivisa sia in costante cre-scita ed evoluzione. Ad oggi,sono 18,1 milioni gli italianiche possono usufruire di al-meno un servizio di mobilitàcondivisa. I servizi che hannoavuto maggiore diffusionenell’ultimo anno sono il bike-sharing, il carsharing, maanche il carpooling, lo scooter-sharing e il bus sharing, oltrealle nuove App, che permet-tono di prenotare ed acqui-stare tutta la sharing mobilitya disposizione nelle città ita-liane. Questo successo è con-fermato anche dai numeri,lievitati negli ultimi anni finoad arrivare alle 40.000 bici-clette offerte in bikesharing in265 Comuni, 8.000 auto in car-sharing nelle formule freefloating (l’auto che si preleva esi lascia ovunque) e station-

based (si prende e si lascia inappositi spazi) e a circa 2,5 mi-lioni di utenti per il carpoolingextraurbano. Continua inoltrea salire il numero di veicoli azero emissioni: è elettrico il27% degli scooter e delle autocondivise che circolano nellecittà italiane. Dal punto divista territoriale, le regioni delsud hanno fatto registrare unacrescita più forte, anche se Mi-lano si conferma il fiore all’ oc-

chiello per sharing mobility. IlRapporto nazionale, oltre adoffrire una panoramica com-pleta sulla situazione italiana,ne ha evidenziato le criticità.Nell’ultimo anno, ad esempio,il bikesharing è cresciuto del147%, nonostante sia necessa-rio ampliare e migliorare lospazio a disposizione per la ci-clabilità. Quanto al carsha-ring, invece, il servizio èdisponibile in poche aree ur-

bane: dei 7.679 veicoli censitial 31/12/2017, il 43% è infattial servizio della sola città diMilano, seguita da Roma con il24% dei veicoli, Torino con15% dei veicoli e Firenze conl’8%. Quanto al carpooling ovvero ilservizio che consente di condi-videre con altre persone unospostamento in automobile, ilrapporto evidenzia una cre-scita pari 350%. Sono soprat-

tutto i giovani a prediligere lasharing alla proprietà deimezzi: il tasso di motorizza-zione degli italiani tra i 18 e i45 anni è sceso dal 53% del2005 al 37% del 2016. Molteplici i vantaggi per la so-stenibilità ambientale dellecittà. Se sharing e trasportopubblico continueranno a cre-scere, si potrà ridurre drastica-mente l’uso dell’auto privata edelle emissioni inquinanti.Oltre ad incidere in modo si-gnificativo sull’inquinamentoatmosferico urbano, il trafficoresta uno dei principali fattoridi stress della vita in città.Condividere mezzi, tragitti,viaggi, spostamenti casa-la-voro è un modo concreto peraiutare i cittadini a vivere me-glio e resta senza dubbio la di-rezione giusta per un’Italiamigliore e più green. A conferma di ciò, è esaustivala simulazione realizzata dal-l’International TransportForum sulla città di Lisbona:se si usassero solo veicoli con-divisi e trasporto pubblico, purrealizzando lo stesso numerodi spostamenti giornalieri, siavrebbe una riduzione del nu-mero di auto pari al 90%, conimponenti vantaggi per la qua-lità dell’aria e per le emissionidi CO2.

La mobilità condivisa è in crescita

Al via il bando per la realizzazione di piste ciclabili

Dal 3 aprile scorso e fino al 2luglio 2018 sono aperte le do-mande di ammissione albando che prevede, in favoredei Comuni, 50 milioni dieuro di mutui a tasso zero perprogettare, realizzare e mi-gliorare le ciclovie. Il progetto “Comuni in pista#sullabuonastrada” nasce dalprotocollo d’intesa, siglato loscorso cinque febbraio,tra l’Associazione NazionaleComuni Italiani (ANCI), laFederazione Ciclistica Ita-liana e l’Istituto per il CreditoSportivo. L’iniziativa è tesaad incentivare l’uso della biciin città, sulla scia del boomdel bike sharing in Italia e didiffusione delle bici elettri-che. “In un Paese in cui il 65per cento delle persone si spo-

sta in auto su percorsi infe-riori ai cinque chilometri, labicicletta ha ottime chance didiventare il mezzo primarioper questo tipo di sposta-menti. Purché ci si creda e silavori per renderla un’alter-nativa vera all’auto”, ha di-chiarato Antonio Decaro,Presidente di ANCI, in occa-sione della firma del Proto-collo d’Intesa. CiascunComune potrà accedere afondi per un massimo di 3 mi-lioni di euro e potrà usu-fruire, per la eventuale parteeccedente, di tassi molto age-volati; la cifra raddoppia a 6milioni di euro nel caso diun’Unione di Comuni o Co-muni in forma associata, unComune capoluogo, una Cittàmetropolitana o una Provin-

cia. Ciascuna istanza, rela-tiva ad un solo progetto, saràesaminata con procedura asportello ed ammessa a con-tributo fino ad esaurimento

delle risorse stanziate. Gli interventi spaziano dallarealizzazione alla ristruttura-zione di piste ciclabili, ciclo-dromi e strutture di supporto,

ma le risorse messe a disposi-zione dal bando potranno es-sere utilizzate anche perabbattere le barriere archi-tettoniche, acquistare attrez-zature e materiali a bassoimpatto ambientale ed effi-cientamento energetico dellepiste. I progetti, definitivi o esecu-tivi, per essere ammessi acontributo, dovranno esseremuniti di parere favorevolerilasciato dal CONI. I mutui,della durata massima di 15anni, dovranno essere stipu-lati entro il 31 dicembre del2018. L’inizio dei lavori dovràavvenire entro dodici mesidalla data di sottoscrizionedel mutuo e l’ultimazioneentro ventiquattro mesi.

F.DEC.

Secondo il rapporto dell’Osservatorio Sharing Mobility, sono più di un milione gli utenti del carsharing in Italia

I Comuni possono presentare istanza fino al prossimo due luglio

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Rosa Funaro

Avere in tasca i meravigliosispazi verdi della città di Na-poli oggi è possibile, graziealla “Green Map of Naples”,una mappa portatile che rac-chiude tutti i giardini parte-nopei. In occasione del Maggio deiMonumenti 2018 ne ver-ranno distribuite 20milacopie gratuite con lo scopo dicondurre per mano cittadini evisitatori stranieri alla sco-perta del verde urbano citta-dino. La mappa, realizzatadall’associazione Premio Gre-enCare, è stata redatta in ita-liano e in inglese e “racconta”di 37 tra ville storiche e giar-dini di quartiere, riserve na-turali, orti botanici, chiostri eparchi urbani. È la primavolta che una città si dota diuna carta tascabile per pro-muovere percorsi green all’in-segna di un turismosostenibile. La Green Map ofNaples sarà distribuita nelcircuito di Where Naples esarà disponibile presso gli

Info Point del Comune di Na-poli e all’aeroporto di Capodi-chino. Questo nuovo strumento dipromozione turistica indicaanche itinerari che riuni-scono visite a diversi giar-dini, attraverso l’uso diantiche scalinate, linee me-tropolitane e funicolari. La bellezza del patrimoniobotanico, dentro e fuori lemura cittadine, è descrittocon l’ausilio di una legendaesplicativa che mette in evi-denza le opportunità di frui-

zione dei giardini: panchine,fontane, fontanelle, aree at-trezzate per bambini o picnice scorci con viste spettacolarisul Golfo di Napoli. GreenMap of Naples sarà anche in-terattiva grazie al QR CodeGreen Map of Naples che per-metterà di accedere online aulteriori informazioni e ap-profondimenti (come le va-rietà botaniche rare presentinei giardini napoletani). La prima copia della GreenMap of Naples è stata donataal Presidente della Repub-blica, onorevole Sergio Mat-tarella: la mappa dedica, tral’altro, proprio a Villa Rose-bery, residenza del Capo delloStato, affacciata sulla linea dicosta di Posillipo, ma ancheal Real Bosco di Capodi-monte, il parco urbano e sto-rico più grande d’Italia; aidue orti botanici federiciani,ai giardini degli Scavi archeo-logici di Pompei e alle belleville della Penisola, Costierae Isole: Villa Cimbrone e VillaRufolo, Villa San Michele e aiGiardini La Mortella.

Arriva la Green Map of Naples

Cosa c’è da sapere sulle rinnovabili

Dante Santoro

Spesso assistiamo ad inizia-tive e dibattiti per incorag-giare la collettività le nuovegenerazioni all’uso delle ener-gie rinnovabili, ma bisogne-rebbe partire da un presup-posto, sappiamo quali sono leenergie rinnovabili e che van-taggi avremmo dal loro uti-lizzo?L'energia rinnovabile è quellaforma di energia che è pro-dotta da fonti naturali reperi-bili sul nostro pianeta e chevengono rigenerate in ma-niera costante in natura. Adifferenza di combustibili fos-sili ( carbone, metano, petrolioecc) le energie rinnovabilicome l'energia solare quellaeolica e l'idroelettrica non con-tribuiscono all'effetto serraperchè non creano gas. Cono-sciamo di fatto quali sono leenergie rinnovabili ad oggiutilizzate dall’uomo: energia

solare, energia idroelettrica(elettricità creata con l'uso didighe artificiali e condotte for-zate d'acqua che azionano tur-bine), energia eolica (energiaelettrica che viene prodottamediante la forza del vento),biocarburanti (carburantiestratti da materiali vegetali),geotermica ( energia prodottacon gli scarti di materie natu-

rali, esempio deiezioni dellemucche o materiali agricoli discarto) e l'energia marina(l'elettricità creata dallemaree). Il ricorso all’energia rinnova-bile non costituirebbe unanuova tendenza, quasi unamoda, ma qualcosa di moltopiù importante: il principalemodo per evitare la distru-

zione del pianeta e scongiu-rare l’apocalisse che nei secoliavremmo con il surriscalda-mento globale; un esempio sututti lo abbiamo con le fonti dienergia geotermica che sonotalmente numerose che èstato calcolato che l'energiageotermica reperibile sempli-cemente in natura sarebbesuperiore all'energia ricava-

bile dalla somma delle fontipiù gettonate come il petrolio,carbone, gas e uranio.Altro dato choc l'energia so-lare totale che il sole mandasulla Terra per una sola orapotrebbe addirittura soddi-sfare le richieste di energia ditutto il mondo per un interoanno... questo per calcolarequanto potenziale inespressoc'è nello sfruttamento del-l'energia solare. Purtroppo gli interessi con-fliggenti dei grandi colossi chesfruttano e impongono l’usodelle energie tradizionalicombattono lo sviluppo el’evoluzione delle energie rin-novabili, portando le comu-nità ad ignorare questi dati ele infinite opportunità che an-cora non sono state colte, per-dendo la più grande occasioneche abbia mai avuto l’uma-nità : quella di evitare la di-struzione del pianeta deiprossimi secoli …

I giardini partenopei in una mappa tascabile

Una sola ora di sole potrebbe soddisfare le richieste di energia mondiale

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Cristina Abbrunzo

L’inquinamento atmosferico cheaffligge le città italiane è un pro-blema noto contro il quale le mi-sure adottate dagli enti localisembrano ancora inadeguate.Qualche pedonalizzazione qua elà, qualche divieto di usare leauto una tantum, non risolvonocerto il problema sistematica-mente. Le sostanze nocive piùdiffuse sono biossido di zolfo,piombo, ossidi di azoto, polveri,monossido di carbonio e tantealtre provenienti da gas di sca-rico di autoveicoli, caldaie, cen-trali elettriche, fabbriche eimpianti di incenerimento. InItalia, nei grandi centri urbani,secondo l’Oms muoiono percausa loro oltre 8 mila vittimel’anno. E mentre i grandi dellapolitica si preoccupano – spessocon scarso impegno – di cercaresoluzioni per risolvere sfide glo-bali, ecco si fa avanti una realtàsempre più in espansione:quella delle start up green, ov-vero, giovani imprese innova-tive a vocazione ambientale.Start up che strizzano l’occhio atemi quali la sostenibilità manon perdono mai di vista la com-ponente principale del loroDNA, la tecnologia. Molte sononel mondo le iniziative che rac-colgono queste realtà giovaniche lavorano per salvare il pia-neta dal collasso totale.

La tecnologia, nell'ultimo pe-riodo, ha fatto dei passi da gi-ganti, contribuendo a miglioraresempre di più il nostro stile divita. In particolar modo, l'av-vento degli smartphone e la pos-sibilità che essi ci danno discaricare app, hanno contribuito

a divulgare un enorme numerodi applicazioni che ci consentonodi poter fare un'infinità grazie aidati delle agenzie Arpa Regio-nali di azioni nei più svariati ar-gomenti. Degna di nota èsenz’altro whatsAiR, un’utilis-sima applicazione che consente

di verificare le condizioni di in-quinamento atmosferico dellapropria zona di residenza oanche di un’altra località del ter-ritorio italiano sviluppata dal-l’azienda di sofware torinesePgdue.Pgdue è un’azienda di softwareinnovativi. Realizza anche sitied e-commerce e si è specializ-zata soprattutto nella realizza-zione delle app. Avendoesperienza nel settore dell’otticaha inizialmente realizzato appsia per gli ottici che per la saluteoculare e per l’attenzione nel-l’uso delle lenti a contatto. Perquesto motivo sono sensibilianche alle radiazioni U.V. e nonsolo all’inquinamento. “Il nostro progetto whatsAiR ènato quando ci siamo dovutiscontrare con la difficoltà neltrovare informazioni sulla con-dizione dell’aria della nostracittà” spiega la portavoce PgdueCecilia Gallo. “Tutti i dati sonodisponibili sui siti delle agenzieArpa, ma per trovarli è necessa-rio avere un computer e non ècosì immediato raggiungerli.Così abbiamo pensato che sa-rebbe stato molto utile realiz-zare una unica App cheraccoglie tutti i dati sulla qua-lità dell’aria di tutta Italia. I dati vengono forniti dal nostroserver, che a sua volta li prendedai server/siti delle varie agen-

zie ARPA con connessioni Ser-verToServer. Ed è doveroso rin-graziare tutte le Agenzie ARPAregionali, che oltre a monitorarecostantemente la qualità del-l’aria ci hanno consentito di farequesta applicazione al serviziodi tutti.”Ma vediamo più nel dettagliocome è strutturata whatAiR:La pagina principale che pre-senta una tabella con un elencodegli inquinanti relativi allacittà in cui si è posizionati(usando la geolocalizzazione op-pure si può selezionare una cittàdifferente premendo l’iconadella matita). Per saperne di piùsugli inquinanti basta premeresopra la sigla (apparirà un pop-up con la spiegazione). Losfondo cambia in base allaquantità di inquinamento del-l’aria (cielo azzurro= aria pu-lita). Nell’app sono inoltre stateinserite anche due funzioni inpiù rispetto all’indicazione del-l’inquinamento dell’aria: i raggiUv e la realtà aumentata.– L’indice UV: nella paginaprincipale in alto a destra c’è unsole con il raggio che può essereverde, giallo arancio, rosso oviola in base al valore dell’indiceUV in sovrimpressione. Pre-mendo sul sole apparirà la spie-gazione relativa all’indice uvdella città selezionata e relativiconsigli di prevenzione.– Realtà aumentata (disponibilesolo in geolocalizzazione): pre-mendo l’icona della fotocamerain alto a sinistra si aprirà la se-zione “realtà aumentata”. Siaprirà la fotocamera con in so-vrimpressione la città in cui ci sitrova con la data. Scegliendo unfiltro si vedrà ad esempio delfumo nero più o meno in traspa-renza in base alla quantità di in-quinante. C’è la possibilità diruotare la fotocamera per scat-tare anche dei selfie. Una voltascattata la foto si potrà salvaresul proprio dispositivo oppurecondividere sui social o con chivogliamo. WhatsAiR non è una app soloper ambientalisti incalliti, maper tutti i cittadini che respi-rano e vorrebbero un’aria piùpulita. E poi… una volta che sirileva l’inquinamento cosa sipuò fare? Siamo anche consape-voli che poco possiamo fare permodificarlo. Quello che rite-niamo importante è sensibiliz-zare oltre al cittadino anche le leistituzioni con la prevenzione.Almeno con whatsAiR, l’esse-ziale è ora visibile agli occhi!!!

WhatsAiR: un’app per monitorare la qualità dell’ariaFunziona anche grazie ai dati pubblicati quotidianamente dalle Arpa Regionali

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Felicia De Capua

In tema di reati contro laPubblica Amministrazione, ilriserbo sulle generalità delpubblico dipendente cheabbia effettuato una segnala-zione di condotte illecite (cd.whistleblowing) all’ufficio delResponsabile della preven-zione della corruzione opera -alle condizioni stabilite dallanormativa - soltanto in am-bito disciplinare, e non anchein sede penale. Detto princi-pio, statuito dalla legge,è stato di recente confermatodalla Sesta Sezione penaledella Corte di Cassazione, conla sentenza n. 9041 del 31gennaio 2018, depositata il 27febbraio scorso, che ha preci-sato la natura di dichiara-zione accusatoria dellasegnalazione del dipendentepubblico, non assumendo laconfigurazione di semplicespunto investigativo a causadell’anonimato del denun-ciante. La procedura di whistleblo-

wing garantisce, dunque,l’anonimato del segnalantesul piano disciplinare, fermarestando la necessità di rive-lare le sue generalità laddovela segnalazione assurga avera e propria dichiarazioneaccusatoria in ambito penalee l’individuazione del whistle-

blower sia assolutamente in-dispensabile per la difesadell’incolpato. Il caso al-l’esame della Corte di Cassa-zione vedeva un dipendentedell’Agenzia del Territorio es-sere indagato per truffa ag-gravata, falso ideologico ecorruzione per atti contrari ai

doveri d’ufficio. Le indagininei confronti dell’incolpatoerano partite dalla segnala-zione di un c.d. whistleblowerche aveva segnalato all’ufficioanticorruzione la prassi delsoggetto di effettuare visureintascando somme di denaroe consentendo agli utenti di

non corrispondere i diritti do-vuti, in danno della PubblicaAmministrazione. Gli ermel-lini confermavano la pienautilizzabilità della segnala-zione del whistleblower, postoche l’istituto si pone fuoridall’ambito di applicazionedell’art. 203 c.p.p. che disponela inutilizzabilità delle infor-mazioni fornite da informa-tori anonimi che non sianostati esaminati in qualità ditestimoni. Sempre secondo i giudici,l’anonimato del segnalatore èuna tutela esclusivamente di-sciplinare, ai sensi del 54 bisdel D.Lgs. 30 marzo 2001, n.165, subordinata alla sussi-stenza di accertamenti di-stinti rispetto allasegnalazione, con la conse-guenza che, laddove una con-testazione sia basata sullasegnalazione, l’identità delwhistleblower può essere ri-velata nel procedimento pe-nale se la sua conoscenza siaassolutamente indispensabileper la difesa dell’incolpato.

RIFIUTIMancata comunicazione ereato. Sebbene l’art.257D.Lgs. 152\06 richiami gene-ricamente l’art. 242 del mede-simo decreto, il riferimentodeve ritenersi effettuato allacomunicazione di cui al primocomma di tale ultima disposi-zione e non anche agli altri ob-blighi di informazione previstidagli altri commi Cass. Sez.III n. 12388 del 15 marzo 2017(Ud 21 feb. 2017).

RUMORESpetta al sindaco e non ai di-rigenti comunali, la compe-tenza ad adottare ordinanzeper il contenimento o l’abbat-timento delle emissioni so-nore, compresa l’inibitoriatotale o parziale di determi-nate attività trattandosi di po-tere analogo a quelloattribuito allo stesso sindacodagli artt. 50 e 54 Tuel. TARCalabria (CZ) Sez. I n. 382 del7 marzo 2017.

ELETTROSMOG La mera sostituzione di an-tenne, parabole e apparatitecnologici preesistenti conmanufatti similari non com-porta la necessità di richie-dere un nuovo parerepaesistico, trattandosi di unaduplicazione di titoli già otte-nuti a suo tempo in contrasto

con le esigenze di accelera-zione della realizzazionedella rete a banda larga sot-tese all'articolo 87-bis delD.Lgs. 259/2003 oltre che conil principio di economicità enon aggravamento dell'arti-colo 1 della legge 7 agosto1990, n. 241 e trattandosi co-munque di opere di minimo

impatto e sostanzialmente as-similabili a quelle di ordinariamanutenzione Lazio RM),TAR sez. II-quater n.3153 del6 marzo 2017.

ARIALa contravvenzione previstadall'art. 279, comma primo,del d.lgs. 3 aprile 2006, n. 152(che, a seguito delle modificheintrodotte dall'art. 3, comma13, del d.lgs. n. 128 del 2010punisce chi inizia a installareo esercisce uno stabilimentoin assenza della prescritta au-torizzazione ovvero continual'esercizio con l'autorizzazionescaduta, decaduta, sospesa orevocata), è configurabile indi-pendentemente dal fatto chele emissioni in atmosfera su-perino o meno i valori limitestabiliti dalla legge, in quantoè sufficiente che le stessesiano comunque moleste e, diper sè, inquinanti, attesa lanatura formale del reatoCass. Sez. III n. 12165 del 14

marzo 2017 (Ud 12 gen 2017).

AMBIENTEIn tema di delitto di inquina-mento ambientale conse-guente a scarichi incorsod’acqua, si evidenzia che laridotta utilizzazione del corsod'acqua in conformità allasua destinazione quale conse-guenza della condotta è giàsufficiente a integrare il"danno" che la minaccia dellasanzione penale intende pre-venire. Inoltre quando lacausa dell’inquinamento è at-tribuita agli scarichi, nonconta la rilevanza penale diciascuno di essi ma l'evento,purché etiologicamente ricon-ducibile ad una condotta(commissiva o omissiva) aqualsiasi titolo non consen-tita ovvero posta in essere,per esempio in tema di scari-chi, anche solo in violazionedi valori non cogenti. Cass.Sez. III n. 15865 del 30 marzo2017 (Cc 31 gen 2017). A.T.

Viaggio nelle leggi ambientali

La natura di dichiarazione accusatoria del whistleblower

L’anonimato del segnalante è garantito solo in ambito disciplinare

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A furia di metterci una pietra sopra è nata una catena montuosa

Andrea Tafuro

Con la venuta delle belle giornate escoprima di casa… già c’è traffico perstrada. Un gran numero di persone par-tono, arrivano o si spostano semplice-mente. Lungo la strada che percorro perraggiungere i mezzi di trasporto che miporteranno al lavoro, passo sotto ad unponte dell’autostrada e sento sfrecciaresopra di me molti autotreni. Che cosamuove tutte queste persone? Per qualemotivo si alzano al mattino presto, simettono in viaggio, scambiano e traffi-cano? La risposta immediata e più sem-plice è che lo fanno per denaro o perinteresse. Se però rifletto oltre le appa-renza, mi accorgo che dietro un uomoche si mette alla guida di un tir, unadonna che cerca di raggiungere trafe-lata il suo ufficio, ci sono figli, mogli, ge-nitori. In definitiva ci sono esseri umaniche vivono con il frutto di quel lavoro, èquesto il motore che li fa saltare dalletto appena suona la sveglia, li co-stringe ad andare a letto tardi, li fa cor-rere durante il giorno? Ligabue direbbeche vivere è un atto di fede, non è uncomplimento, un qualcosa che si appellasolo alle proprie qualità. Insomma qual-cuno ha fiducia nell’affidarsi come attoche va oltre, che permette di scorgere unorizzonte e la luce anche nelle notti piùcattive. Ma è un affidarsi continuo, nonsolo nei momenti esistenziali contrasse-gnati dal buio. Ma, occorre lottare con-tro le sopraffazioni, l’indifferenza civile,perché c’è ancora tanta bellezza da scor-gere in ogni momento di vita. Vivere si-gnifica assaporare a fondo, ogni giorno,la propria quotidianità. Quanto sarebbebello e utile ripulire la vita da tutte le

sedimentazioni con cui la vostra civiltàdei consumi l’ha ricoperta e allora si chedietro i vostri affari ci sarebbe di più,quel di più, spesso oscurato dagli inte-ressi dei pezzenti. “Ho visto tanti giudatutti in buona fede e ho visto cani e porcifatturare a chi gli crede”, canta il Liga.I maître à penser dell’economia, invece,guardano nel mondo solo i consumatoriche come degli automi investono permassimizzare le loro rendite finanziarie.Economisti di tutto il mondo uscite daivostri modelli teorici, parlate con lagente in carne e ossa e vi accorgereteche le donne e, perché no, anche gli uo-

mini vanno nei mercati, perché devonofare la spesa e cucinare qualche leccor-nia per i propri figli o invitare a cena icompagni di liceo: “è tutto scritto ed èqui dentro e viene tutto via con me tuche cosa vedi tu che cosa vedi c’è ancoraun orizzonte lì con te di tutta la vita pas-sata questo è il momento…”.Ti accorge-rai così che tanti individui risparmianoper consentire ai figli di studiare in unabuona università o per lasciargli qual-cosa. E poi scoprirai che dietro a chi la-scia i propri figli in un altro continenteper occuparsi dei vostri figli o dei vostrigenitori c’è molto, moltissimo altro.

Siate ancora capaci di vederli guar-dando negli occhi la gente: “c’è ancoraun orizzonte lì con te vivere è un atto difede mica un complimento… questo è ilmio atto di fede”. Gli economisti dovrebbero incontrarel’economia di chi cucina per la famiglia,fa lezione in classe, di chi ogni mattinaapre l’edicola e così si libererebbero dalpotere dell’asfissiante economia imma-ginata. Se riuscissimo a vedere l’econo-mia dell’oncologa alle prese con i suoimalati, la scopriremo piena di umanitàe di vita. E se tutto questo lo chiamas-simo amore?

Dopo che lo ebbero legato alpalo, appena prima di accendereil fuoco, un sacerdote spagnolooffrì al leader Indiano Hatuey lagrazia spirituale. Avrebbe voluto garantirsi l’in-gresso dell’anima in paradiso,convertendosi al Cristianesimo?

Hatuey ragionò sulla proposta.“In paradiso, ci sono personecome lei?” chiese. Quando il prete lo rasicurò chesì, avrebbe trovato personecome lui, Hatuey rispose chepreferiva andare all’inferno,dove non avrebbe trovato uo-

mini tanto crudeli. Hatuey morìpiù di 500 anni fa, a Cuba. Lepersone che voleva evitare adogni costo erano i conquistatorispagnoli. La morte di questoleader indiano giocò un ruolocruciale nel plasmare i valorifondanti della fede di un uomodel clero cattolico: Bartolomé deLas Casas. Questo giovaneprete, nel 1514 si trovava sul-l’isola di Cuba, forte della prote-zione ideologico - religiosafornita dalla conquista militaree economica della maggioreisola delle Grandi Antille, eraegli un impavido colonizzatoreche utilizzava nelle sue colonieil lavoro servile degli indigeni ei vantaggi del sistema schiavi-sta africano che proprio in que-gli anni vedeva la luce. Una domenica durante la cele-brazione della messa davanti aisuoi servi e ai suoi schiavi, fu

letto un brano del libro del Sira-cide: “Sacrifica un figlio davantial proprio padre chi offre un sa-crificio con i beni dei poveri. Ilpane dei bisognosi è la vita deipoveri, colui che glielo toglie èun sanguinario. Uccide il pros-simo chi gli toglie il nutrimento,versa sangue chi rifiuta il sala-rio all'operaio”. Bartolomé lasciòa metà la celebrazione liturgica,non continuò a dir messa e li-berò i suoi schiavi. Lo scandalosuscitato dal sacrificio eucari-stico, dove il pane offerto è il cibosottratto ai poveri era troppo po-tente ed indiscutibile. Senza es-sere un marxista Bartolomé DeLas Casas aveva intuito che ilpane offerto nell’ eucaristia erail pane dei poveri, frutto del lorolavoro e sottratto al loro sosten-tamento. Un sacrificio non gra-dito a Dio! Mi son reso contoattraverso i miei figli, che fre-

quentano la vita in parrocchia,che avevo sì risolto il problemadella libertà, ma non quellodella socialità, l’intero greggevaga, tutti sono diventati volu-bili, individualisti, disponibili acontaminazioni e ipersensibili afenomeni di leaderanza parroc-chiale. Eh già! il vostro Dio ètroppo un affare di famiglia perliberarsene. Occorre essere con-sapevoli che, mentre abitiamo illocale della nostra origine, delnostro ambiente, del nostropaese, gli orizzonti di riferi-mento si sono ampliati. Non èsicuramente facile, per delle na-zioni rimaste così a lungo sepa-rate da sistemi valoriali e digoverno diversi, con tradizionireligiose e culturali differenti,giungere ad una unitarietà to-tale di visione, ma i valori fon-damentali della valorizzazionedelle diversità. A.T.

E DA QUI COME SI ESCE? COSA MANDA AVANTI LA VITA?

“Non desidero una rosa a Natale più di quanto possa desiderar la neve a maggio: d’ogni cosa mi piace che maturi quand’è la sua stagione”.

William Shakespeare, Pene d’amor perdute

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