OGGETTO: Osservazioni riguardanti il progetto relativo al ......ha pertanto richiesto agli Enti...
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All’Assessore Regionale all’ambiente Silvano Rometti
Alla Regione Umbria – Servizio Energia, Qualità dell’Ambiente, Rifiuti e Attività Estrattive – Dott. Domenico Mattioli
Al direttore tecnico Arpa Giancarlo Marchetti
Al Responsabile Servizio Gestione e Controllo Ambientale. Area Ambiente e Territorio, Provincia Perugia, Vujovic Borislav
Al Sindaco del Comune di Castiglione del Lago Sergio Batino
All’Assessore all’Urbanistica del Comune di Castiglione del Lago, Nicola Cittadini
Al Presidente della Comm. Urbanistica, Amb. e Sviluppo Econ. di Cast. del Lago Daniz Lodovichi
Al Responsabile dell’Area Urbanistica del comune di Castiglione del Lago Arch. Mauro Marinelli
OGGETTO: Osservazioni riguardanti il progetto relativo al Centro di compostaggio nel
Comune di Castiglione del Lago in località Lacaioli
Indice:
- PREMESSA pag. 2
- OSSERVAZIONI pag. 3
a- Vincoli del Piano regionale rifiuti pag. 3
b- Politica regionale sui rifiuti pag. 6
c- Vincoli ambientali pag. 7
d- Pista ciclabile pag. 8
e- Vasca di raccolta pag. 8
f- Falda freatica pag. 9
g- Emissioni odorigene vecchio e nuovo impianto pag. 9
h- Vecchio impianto pag. 10
i- Piantumazioni per riqualificazione naturalistica pag. 11
- CONSIDERAZIONI CONCLUSIVE pag. 11
- ALLEGATI A, B, C
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1. Premessa
Come da accordi presi con i rappresentanti dell’Arpa e della Regione Umbria durante la
Commissione urbanistica del 21/04/2015 che si è svolta a Perugia nelle sede della Regione di
Piazza Partigiani, nella quale si è parlato del Progetto di costruzione del nuovo Centro di
Compostaggio della Trasimeno srl in località Lacaioli, con la presente i consiglieri comunali del
Movimento 5 Stelle del comune di Castiglione del Lago, Stefano Bistacchia e David Cerboni,
riassumono in questo documento le osservazioni fatte durante la seduta della Commissione.
Vogliamo precisare che le stesse osservazioni furono fatte anche in occasione della Commissione
svoltasi presso il comune di Castiglione del Lago il 24 febbraio 2015.
In quella sede, dopo aver esposto le perplessità al progetto senza aver ricevuto nessuna risposta,
richiedemmo all’Assessore all’urbanistica Nicola Cittadini di rimandare la seduta del Consiglio
comunale (prevista il 3 marzo, sette giorni dopo) per approfondire meglio il progetto: invece il
Consiglio comunale non fu rimandato e durante quella seduta venne approvata la variante al P.R.G.
che di fatto ha aperto la strada all’iter autorizzativo del Centro di compostaggio a Lacaioli. Infatti
solo con la variante al P.R.G. che definisce una nuova perimetrazione dell’area in cui sono presenti
gli edifici della Trasimeno srl è possibile realizzare il nuovo capannone e quindi l’impianto di
compostaggio.
Durante la Commissione urbanistica del 24 febbraio i Consiglieri del Movimento 5 Stelle hanno
fatto presente all’Assessore Nicola Cittadini che alcuni documenti necessari per poter giudicare con
serietà il progetto non erano in possesso del Comune (documenti che non sono all’interno della
documentazione che ci è stata fornita dagli uffici comunali). Infatti come si può leggere dalla copia
dei verbali della Conferenza dei Servizi del 15/05/2014 l’Arpa ha chiesto al proponente (Trasimeno
srl) di:
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- fornire alle autorità di controllo una descrizione dei possibili malfunzionamenti o eventi
accidentali che possono generare pericolo per l’ambiente. Dovranno inoltre essere
previste per ogni evento le procedure gestionali delle stesse;
- il proponente entro 30 giorni dovrà presentare ulteriori soluzioni tecniche gestionali al
fine di limitare le emissioni odorigene in fase di scarico-movimentazione in alternativa
alla sola chiusura con pannelli di plastica.
2. Osservazioni
a- VINCOLI DEL PIANO REGIONALI DEI RIFIUTI
1) Attualmente la Trasimeno srl non è capace di compostare i rifiuti organici umidi (F.O.U.) ed
ha pertanto richiesto agli Enti competenti l’autorizzazione a costruire un nuovo impianto di
compostaggio aerobico. Come viene scritto anche nella Relazione illustrativa (pag. 11) il progetto
propone di realizzare opere (il nuovo impianto) che consentano di eseguire le lavorazioni
propedeutiche alla produzione di fertilizzanti e concimi organo minerali all’interno della stessa
area impiantistica senza ricorrere ad ingenti trasporti su gomma per l’approvvigionamento delle
materie prime. Il nuovo impianto dovrebbe permettere alla Trasimeno srl una nuova attività
che ora non è in grado di fare, cioè quella di compostare a Lacaioli presso un nuovo
stabilimento/impianto aerobico la Frazione Organica Umida proveniente dalla raccolta
differenziata.
Il piano Regionale di Gestione dei rifiuti definisce i vincoli che si devono rispettare nella
localizzazione dei nuovi impianti che trattano i rifiuti.
Per impianti classificati A3, cioè quelli che producono compost si dichiara che:
“I nuovi impianti di compostaggio non possono essere costruiti nelle aree che
il Piano Stralcio per il lago Trasimeno identifica come zone agricole di
riqualificazione”.
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L’area in oggetto rientra in questa zona (vedi elaborato grafico, Allegato A).
Nel piano Regionale di Gestione dei rifiuti si scrive inoltre che:
“I nuovi impianti di compostaggio classificati A3 devono essere costruiti ad
almeno 500 metri dai nuclei abitati”.
L’Istat definisce “nucleo abitato” un insieme di case distanti fra loro meno di
30 metri dove vivono almeno cinque famiglie. Il gruppo di case in via Marco
Polo – Lacaioli ha queste caratteristiche. Quindi, se si prende la distanza di
500 m dal nucleo abitativo in via Marco Polo (vedi figura allegata, Allegato
B) il nuovo impianto aerobico non può essere costruito perché in questo
modo ricadrebbe nell’area agricola EL, al di fuori dell’area ED che è stata
oggetto di nuova perimetrazione con la variante al PRG.
2) Nello stesso Piano Regionale dei rifiuti (citato anche a pagina 14 della Relazione illustrativa
del progetto della Trasimeno srl) si scrive che “per ampliamenti di impianti esistenti non superiori
del 50%, sia in termini di nuovo consumo di suolo oltre al sedime attuale dell’impianto, che di
aumenti di potenzialità e di gestione dei flussi non si applicano i criteri localizzativi” del piano.
Il nuovo impianto per il compostaggio aerobico in oggetto è superiore in termini di superficie al
50% della superficie esistente. L’edificio esistente dovrebbe essere circa 6.600 mq (da misure
calcolate sulle tavole grafiche) mentre quello nuovo è di 4.700 mq.
Calcolo:
Il nuovo impianto aerobico è composto da diverse aree in comunicazione fra di loro, tutte
interconnesse e necessarie al trattamento dei rifiuti. Di seguito l’elenco delle aree di lavorazione:
A) area ricezione: arrivo dei rifiuti all’interno dell’impianto
B) area pretrattamento: triturazione e miscelazione
C) area biossidazione accelerata: insuflaggio aria e umidificazione dei rifiuti su celle
(biocelle)
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D) area prima maturazione: insufflaggio aria e movimentazione rifiuti;
E) area seconda maturazione: insufflaggio aria e movimentazione rifiuti;
F) area vagliatura;
G) filtro (“biofiltro”)
La superficie totale è la somma delle seguenti parti:
- A) + B) +D) + E) + F) = 3.300 mq +
- C) = 1.000 mq +
- G) = 400 mq = ------------------------------------------------------
Totale superficie impianto 4.700 mq
L’area C), biossidazione accelerata, non può essere sottratta dal conteggio della superficie
complessiva riguardante il nuovo impianto aerobico in quanto fa parte di un processo
produttivo unico. Infatti la biossidazione fatta nelle celle (“biocelle”) è indispensabile alle altre
lavorazioni ed è nello stesso spazio coperto.
Quindi alla luce di quanto scritto nel Piano Regionale di Gestione dei rifiuti, secondo quello
che abbiamo riportato sopra il nuovo impianto aerobico in progetto non può essere costruito.
3) Gli artt. 13 e 14 della legge regionale 11/2009 recitano inoltre, a proposito dei Piani
d’ambito:
“Il Piano d’ambito ha durata quinquennale ed esplica i suoi effetti fino
all’approvazione del successivo; comprende il programma degli interventi
necessari e la localizzazione dei relativi impianti ed è accompagnato dal
piano finanziario e dal connesso modello gestionale ed organizzativo”.
“Per gli impianti previsti sono definiti i tempi e i relativi costi per la loro
realizzazione e gestione”.
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“Le previsioni contenute nel Piano d’ambito sono vincolanti per i comuni e
gli altri enti pubblici nonché per i concessionari o affidatari dei servizi
pubblici e per i soggetti privati. In particolare i comuni, nell’ambito delle
rispettive competenze, conformano i propri atti ed ordinamenti ai contenuti
del Piano d’ambito per la gestione integrata dei rifiuti”.
Nel Piano d’ambito dell’ATI 2 l’impianto in progetto ai Lacaioli non è previsto, allo stato attuale risulta
quindi non realizzabile.
b- POLITICA REGIONALE DEI RIFIUTI
Secondo quanto riportato nel progetto il nuovo impianto di compostaggio aerobico potrà
compostare 33.000 t/anno di rifiuti organici e 7.000 t/anno di S.O.A. (sottoprodotti di origine
animale). Il quantitativo dei rifiuti organici rappresenta 1/3 dell’intera raccolta differenziata urbana
dell’Umbria (circa 100.000 tonnellate prodotte nel 2013). A fronte dei rifiuti prodotti nella nostra
regione, circa 100.000 t/anno, nei quattro Ambiti Territoriali Integrati (ATI) in cui è suddiviso il
territorio ci sono in progetto nuovi impianti ed ammodernamenti di impianti esistenti per
compostare circa 330.000 t/anno di rifiuti organici, cioè tre volte tanto. Quindi da quali
regioni proverranno i rifiuti?
Di seguito si scrive un breve elenco riguardante gli impianti in progetto ed in funzione che trattano
il rifiuto organico:
- ATI 1: rifiuti 2013__16.933 t in progetto imp. anaerob. Belladanza = 23.600 t
- ATI 2: rifiuti 2013__53.620 t ammodernamento Pietramelina = 105.000 t
in progetto imp. aerob. Cast. del Lago = 33.000 t
in progetto impianto Assisi = ?
- ATI 3: rifiuti 2013__14.195 t in progetto imp. anaerob. Casone = 20.000 t
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imp. aerob. in funzione Casone = 20.000 t
- ATI 4: rifiuti 2013__13.947 t impianto Narni in funzione = 28.500 t
imp. aerob. in fuzione a Le Crete = 20.000 t
in progetto imp. anaerob. Orvieto = 80.000 t
------------------------------------------------------------------
Totale 330.100 t/anno
Sembra evidente che la Regione Umbria invece di organizzare e pianificare la costruzione degli
impianti sul quantitativo di rifiuti organici che produce vuole realizzare un business (visti gli alti
incassi che derivano dal conferimento) facendo costruire nuovi impianti per un quantitativo
sovradimensionato, tre volte tanto, usando di fatto i soldi dei cittadini tramite le tariffe che incassa.
L’ammodernamento del solo impianto di Pietramelina, il cui costo è stimato in 12.421.995 €,
basterebbe a compostare tutti i rifiuti organici umbri. Il 21 gennaio 2015 l’assemblea dei
rappresentanti dell’ATI 2 ha deliberato lo stesso giorno sia l’ammodernamento dell’impianto
pubblico di Pietramelina (Delibera n. 2), sia la possibilità da parte del gestore dei rifiuti di conferire
presso soggetti privati, per esempio la Trasimeno srl (Delibera n. 1).
c- VINCOLI AMBIENTALI
A circa 500 metri dal lago in un’area che la pianificazione territoriale ha giustamente voluto
tutelare come Zona a Protezione Speciale (ZPS) e come Sito di Interesse Comunitario (SIC) si
vuole realizzare un nuovo impianto di compostaggio aerobico. Il nuovo piano Regolatore Generale-
Parte strutturale individua l’area come parte della rete ecologica locale di nucleo primario nel
sistema paesaggistico ambientale. Il nuovo impianto di compostaggio aerobico in progetto sarà
composto da un capannone, da delle celle e da un filtro per una superficie complessiva di 4.700
metri quadrati (3.300 mq + 1.000 mq + 400 mq = 4.700 mq totali) e da un grande piazzale
impermeabile (cemento o asfalto). Un polo del rifiuto come quello che si andrebbe a configurare
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nella proprietà della Trasimeno srl, capace di trattare una grande molteplicità di rifiuti, localizzato
in un’area di grande valore ambientale, non è sicuramente il modo giusto per “riqualificare” il sito.
Infatti anche il nuovo Piano Regolatore Generale - Parte strutturale destina l’area in oggetto a
“Insediamenti esistenti recenti da riqualificare”.
d- PISTA CICLABILE
Nelle immediate vicinanze della nuova infrastruttura in progetto è prevista la realizzazione della
pista ciclabile del Parco del Trasimeno: questo nuovo tratto renderà possibile la chiusura dell’anello
che cinge il lago. Questa opera pubblica di grande importanza per il turismo dell’intero Parco
passerà di fatto vicino al centro di compostaggio in progetto: l’impianto di trattamento dei rifiuti
sarà la prima cosa che vedranno i cicloturisti che percorreranno la ciclabile arrivando a Castiglione
del Lago. Sarà di fatto la “porta d’ingresso al paese”, tradendo la vocazione turistica, agroturistica e
ambientale del luogo.
e- VASCA DI RACCOLTA
La vasca di raccolta delle acque piovane, con insieme i percolati provenienti dai depositi degli
ammendanti e dei rifiuti ligneocellulosici che staranno nel piazzale, sembra sottodimensionata. Il
dimensionamento è stato fatto considerando un evento di pioggia di 10 cm. Purtroppo negli ultimi
due anni abbiamo assistito a precipitazioni ben maggiori di 10 cm e che si protraggono anche per
una settimana intera. Inoltre il calcolo del volume di stoccaggio della vasca di raccolta è stato fatto
considerando che la vasca sia vuota all’inizio di ogni evento piovoso. Quindi cosa accade se le
precipitazioni piovose superano (è già accaduto) il limite dei 10 cm utilizzato per dimensionare la
vasca? L’acqua in eccesso dove va? Se la vasca di raccolta (V1 nel progetto) non può contenere
tutta l’acqua/percolato che arriva per effetto delle piogge questa dovrà per forza fuoriuscire dalla
stessa e per mezzo della pendenza e della falda freatica finirà nel Trasimeno.
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Si scrive nella relazione illustrativa (pag. 40) che gli ammendanti e i rifiuti del verde costituiscono
la massa assorbente capace di assorbire metà delle acque. Infatti la vasca invece di avere una
capacità di 900 mc per effetto di questa massa assorbente passa a 500 mc. Ci chiediamo: chi
garantisce che questa massa sia sempre presente nel piazzale e nella quantità che assicuri il suo
potere assorbente? Questa “massa assorbente” è capace di assorbire l’acqua anche quando le piogge
sono distribuite in più giorni e quindi quando questa risulta bagnata?
f- FALDA FREATICA
L’elaborato denominato “Studio preliminare ambientale” depositato presso il comune di Castiglione
del Lago nel 2013 prende come documento di riferimento per la determinazione della profondità
della falda freatica dal piano di campagna le ormai datate indagini eseguite e discusse dal Dott.
Geologo Gianfranco Corbucci nell’anno 2009. In questo studio la profondità della falda dal piano di
campagna è fissata in 3,5 metri. Invece le conoscenze derivanti dagli scavi per lavori edili fatti nelle
immediate vicinanze rilevano che la falda si trova a meno di 1,5 metri dal piano di campagna; ne
consegue che il documento del 2009 non è ormai da considerare realistico. Infatti negli ultimi
quattro anni le piogge sono state copiose tanto da permettere al lago di recuperare lo zero
idrometrico. Quindi, prima di prendere qualsiasi decisione sul progetto, chiediamo che sia eseguita
una prova penetrometrica per controllare e monitorare il livello piezometrico della falda in un arco
di tempo significativo che potrebbe essere 6 mesi, comprendendo anche la stagione della piogge.
g- EMISSIONI ODORIGINE VECCHIO E NUOVO IMPIANTO
1) Vecchio impianto. Alcuni abitanti della zona di Lacaioli ci hanno informato che i cattivi odori e
le polveri prodotte dalla Trasimeno srl sono stati sempre presenti nell’area circostante l’impianto.
Già nel 1996 circa 130 persone fecero formale richiesta al Sindaco per intervenire e risolvere la
grave situazione. Dopo questa prima “lettera ufficiale” si sono susseguite molte segnalazioni sia
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all’Arpa che al Comune. Il progetto riguardante il nuovo centro di compostaggio non migliora la
grave situazione delle emissioni odorigene provenienti dagli edifici esistenti (aree di ricezione,
stoccaggio, messa in riserva, vagliatura, pellettizzazione, confezionamento, trasformazione dei
S.O.A.): in questi fabbricati, infatti, non è previsto alcun intervento. Se non si interviene anche nei
fabbricati esistenti i problemi e i disagi segnalati più volte dalle persone che abitano vicino
rimangono irrisolti.
2) Nuovo impianto in progetto. Nonostante il volume dell’aria che sta all’interno del capannone sia
tenuto in depressione il sistema progettato pensiamo non garantisca l’eliminazione delle emissioni
odorigine. In colloqui con operatori che lavorano in impianti simili abbiamo appreso che per la
natura stessa del processo produttivo, che prevede la movimentazione dei materiali
(movimentazioni che prevedono che la porta sia aperta), i sistemi di aspirazione risultano poco
efficaci generando la fuoriuscita dei cattivi odori.
Per migliorare la situazione delle emissioni odorigine proponiamo di inserire una “zona di filtro”,
anch’essa in depressione, provvista di porte che separano la comunicazione diretta tra l’esterno e
l’interno degli impianti (vedi Allegato C). Il principio è quello che viene usato dai Vigili del fuoco
quando si devono compartimentare i locali all’interno di un edificio.
h- VECCHIO IMPIANTO
Come sottolineato al punto g-, nel progetto presentato dalla Trasimeno srl nessun intervento di
miglioramento è previsto nel vecchio impianto che tratta i S.O.A. e che tanti problemi odorigeni e
di dispersione di polveri nere ha creato e continua a creare agli abitanti del posto. L’impianto
necessita di interventi che andrebbero previsti in un nuovo piano di ammodernamento.