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1 All’Assessore Regionale all’ambiente Silvano Rometti Alla Regione Umbria – Servizio Energia, Qualità dell’Ambiente, Rifiuti e Attività Estrattive – Dott. Domenico Mattioli Al direttore tecnico Arpa Giancarlo Marchetti Al Responsabile Servizio Gestione e Controllo Ambientale. Area Ambiente e Territorio, Provincia Perugia, Vujovic Borislav Al Sindaco del Comune di Castiglione del Lago Sergio Batino All’Assessore all’Urbanistica del Comune di Castiglione del Lago, Nicola Cittadini Al Presidente della Comm. Urbanistica, Amb. e Sviluppo Econ. di Cast. del Lago Daniz Lodovichi Al Responsabile dell’Area Urbanistica del comune di Castiglione del Lago Arch. Mauro Marinelli OGGETTO: Osservazioni riguardanti il progetto relativo al Centro di compostaggio nel Comune di Castiglione del Lago in località Lacaioli Indice: - PREMESSA pag. 2 - OSSERVAZIONI pag. 3 a- Vincoli del Piano regionale rifiuti pag. 3 b- Politica regionale sui rifiuti pag. 6 c- Vincoli ambientali pag. 7 d- Pista ciclabile pag. 8 e- Vasca di raccolta pag. 8 f- Falda freatica pag. 9 g- Emissioni odorigene vecchio e nuovo impianto pag. 9 h- Vecchio impianto pag. 10 i- Piantumazioni per riqualificazione naturalistica pag. 11 - CONSIDERAZIONI CONCLUSIVE pag. 11 - ALLEGATI A, B, C

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All’Assessore Regionale all’ambiente Silvano Rometti

Alla Regione Umbria – Servizio Energia, Qualità dell’Ambiente, Rifiuti e Attività Estrattive – Dott. Domenico Mattioli

Al direttore tecnico Arpa Giancarlo Marchetti

Al Responsabile Servizio Gestione e Controllo Ambientale. Area Ambiente e Territorio, Provincia Perugia, Vujovic Borislav

Al Sindaco del Comune di Castiglione del Lago Sergio Batino

All’Assessore all’Urbanistica del Comune di Castiglione del Lago, Nicola Cittadini

Al Presidente della Comm. Urbanistica, Amb. e Sviluppo Econ. di Cast. del Lago Daniz Lodovichi

Al Responsabile dell’Area Urbanistica del comune di Castiglione del Lago Arch. Mauro Marinelli

OGGETTO: Osservazioni riguardanti il progetto relativo al Centro di compostaggio nel

Comune di Castiglione del Lago in località Lacaioli

Indice:

- PREMESSA pag. 2

- OSSERVAZIONI pag. 3

a- Vincoli del Piano regionale rifiuti pag. 3

b- Politica regionale sui rifiuti pag. 6

c- Vincoli ambientali pag. 7

d- Pista ciclabile pag. 8

e- Vasca di raccolta pag. 8

f- Falda freatica pag. 9

g- Emissioni odorigene vecchio e nuovo impianto pag. 9

h- Vecchio impianto pag. 10

i- Piantumazioni per riqualificazione naturalistica pag. 11

- CONSIDERAZIONI CONCLUSIVE pag. 11

- ALLEGATI A, B, C

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1. Premessa

Come da accordi presi con i rappresentanti dell’Arpa e della Regione Umbria durante la

Commissione urbanistica del 21/04/2015 che si è svolta a Perugia nelle sede della Regione di

Piazza Partigiani, nella quale si è parlato del Progetto di costruzione del nuovo Centro di

Compostaggio della Trasimeno srl in località Lacaioli, con la presente i consiglieri comunali del

Movimento 5 Stelle del comune di Castiglione del Lago, Stefano Bistacchia e David Cerboni,

riassumono in questo documento le osservazioni fatte durante la seduta della Commissione.

Vogliamo precisare che le stesse osservazioni furono fatte anche in occasione della Commissione

svoltasi presso il comune di Castiglione del Lago il 24 febbraio 2015.

In quella sede, dopo aver esposto le perplessità al progetto senza aver ricevuto nessuna risposta,

richiedemmo all’Assessore all’urbanistica Nicola Cittadini di rimandare la seduta del Consiglio

comunale (prevista il 3 marzo, sette giorni dopo) per approfondire meglio il progetto: invece il

Consiglio comunale non fu rimandato e durante quella seduta venne approvata la variante al P.R.G.

che di fatto ha aperto la strada all’iter autorizzativo del Centro di compostaggio a Lacaioli. Infatti

solo con la variante al P.R.G. che definisce una nuova perimetrazione dell’area in cui sono presenti

gli edifici della Trasimeno srl è possibile realizzare il nuovo capannone e quindi l’impianto di

compostaggio.

Durante la Commissione urbanistica del 24 febbraio i Consiglieri del Movimento 5 Stelle hanno

fatto presente all’Assessore Nicola Cittadini che alcuni documenti necessari per poter giudicare con

serietà il progetto non erano in possesso del Comune (documenti che non sono all’interno della

documentazione che ci è stata fornita dagli uffici comunali). Infatti come si può leggere dalla copia

dei verbali della Conferenza dei Servizi del 15/05/2014 l’Arpa ha chiesto al proponente (Trasimeno

srl) di:

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- fornire alle autorità di controllo una descrizione dei possibili malfunzionamenti o eventi

accidentali che possono generare pericolo per l’ambiente. Dovranno inoltre essere

previste per ogni evento le procedure gestionali delle stesse;

- il proponente entro 30 giorni dovrà presentare ulteriori soluzioni tecniche gestionali al

fine di limitare le emissioni odorigene in fase di scarico-movimentazione in alternativa

alla sola chiusura con pannelli di plastica.

2. Osservazioni

a- VINCOLI DEL PIANO REGIONALI DEI RIFIUTI

1) Attualmente la Trasimeno srl non è capace di compostare i rifiuti organici umidi (F.O.U.) ed

ha pertanto richiesto agli Enti competenti l’autorizzazione a costruire un nuovo impianto di

compostaggio aerobico. Come viene scritto anche nella Relazione illustrativa (pag. 11) il progetto

propone di realizzare opere (il nuovo impianto) che consentano di eseguire le lavorazioni

propedeutiche alla produzione di fertilizzanti e concimi organo minerali all’interno della stessa

area impiantistica senza ricorrere ad ingenti trasporti su gomma per l’approvvigionamento delle

materie prime. Il nuovo impianto dovrebbe permettere alla Trasimeno srl una nuova attività

che ora non è in grado di fare, cioè quella di compostare a Lacaioli presso un nuovo

stabilimento/impianto aerobico la Frazione Organica Umida proveniente dalla raccolta

differenziata.

Il piano Regionale di Gestione dei rifiuti definisce i vincoli che si devono rispettare nella

localizzazione dei nuovi impianti che trattano i rifiuti.

Per impianti classificati A3, cioè quelli che producono compost si dichiara che:

“I nuovi impianti di compostaggio non possono essere costruiti nelle aree che

il Piano Stralcio per il lago Trasimeno identifica come zone agricole di

riqualificazione”.

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L’area in oggetto rientra in questa zona (vedi elaborato grafico, Allegato A).

Nel piano Regionale di Gestione dei rifiuti si scrive inoltre che:

“I nuovi impianti di compostaggio classificati A3 devono essere costruiti ad

almeno 500 metri dai nuclei abitati”.

L’Istat definisce “nucleo abitato” un insieme di case distanti fra loro meno di

30 metri dove vivono almeno cinque famiglie. Il gruppo di case in via Marco

Polo – Lacaioli ha queste caratteristiche. Quindi, se si prende la distanza di

500 m dal nucleo abitativo in via Marco Polo (vedi figura allegata, Allegato

B) il nuovo impianto aerobico non può essere costruito perché in questo

modo ricadrebbe nell’area agricola EL, al di fuori dell’area ED che è stata

oggetto di nuova perimetrazione con la variante al PRG.

2) Nello stesso Piano Regionale dei rifiuti (citato anche a pagina 14 della Relazione illustrativa

del progetto della Trasimeno srl) si scrive che “per ampliamenti di impianti esistenti non superiori

del 50%, sia in termini di nuovo consumo di suolo oltre al sedime attuale dell’impianto, che di

aumenti di potenzialità e di gestione dei flussi non si applicano i criteri localizzativi” del piano.

Il nuovo impianto per il compostaggio aerobico in oggetto è superiore in termini di superficie al

50% della superficie esistente. L’edificio esistente dovrebbe essere circa 6.600 mq (da misure

calcolate sulle tavole grafiche) mentre quello nuovo è di 4.700 mq.

Calcolo:

Il nuovo impianto aerobico è composto da diverse aree in comunicazione fra di loro, tutte

interconnesse e necessarie al trattamento dei rifiuti. Di seguito l’elenco delle aree di lavorazione:

A) area ricezione: arrivo dei rifiuti all’interno dell’impianto

B) area pretrattamento: triturazione e miscelazione

C) area biossidazione accelerata: insuflaggio aria e umidificazione dei rifiuti su celle

(biocelle)

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D) area prima maturazione: insufflaggio aria e movimentazione rifiuti;

E) area seconda maturazione: insufflaggio aria e movimentazione rifiuti;

F) area vagliatura;

G) filtro (“biofiltro”)

La superficie totale è la somma delle seguenti parti:

- A) + B) +D) + E) + F) = 3.300 mq +

- C) = 1.000 mq +

- G) = 400 mq = ------------------------------------------------------

Totale superficie impianto 4.700 mq

L’area C), biossidazione accelerata, non può essere sottratta dal conteggio della superficie

complessiva riguardante il nuovo impianto aerobico in quanto fa parte di un processo

produttivo unico. Infatti la biossidazione fatta nelle celle (“biocelle”) è indispensabile alle altre

lavorazioni ed è nello stesso spazio coperto.

Quindi alla luce di quanto scritto nel Piano Regionale di Gestione dei rifiuti, secondo quello

che abbiamo riportato sopra il nuovo impianto aerobico in progetto non può essere costruito.

 

3) Gli  artt.  13  e  14  della  legge  regionale  11/2009  recitano  inoltre,  a  proposito  dei  Piani 

d’ambito:

“Il  Piano  d’ambito  ha  durata  quinquennale  ed  esplica  i  suoi  effetti  fino 

all’approvazione  del  successivo;  comprende  il  programma  degli  interventi 

necessari  e  la  localizzazione  dei  relativi  impianti  ed  è  accompagnato  dal 

piano finanziario e dal connesso modello gestionale ed organizzativo”.

“Per  gli  impianti  previsti  sono  definiti  i  tempi  e  i  relativi  costi  per  la  loro 

realizzazione e gestione”. 

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“Le previsioni contenute nel Piano d’ambito sono vincolanti per  i comuni e 

gli  altri  enti  pubblici  nonché  per  i  concessionari  o  affidatari  dei  servizi 

pubblici  e  per  i  soggetti  privati.  In  particolare  i  comuni,  nell’ambito  delle 

rispettive competenze, conformano i propri atti ed ordinamenti ai contenuti 

del Piano d’ambito per la gestione integrata dei rifiuti”. 

Nel Piano d’ambito dell’ATI 2  l’impianto  in progetto ai Lacaioli non è previsto, allo stato attuale risulta 

quindi non realizzabile. 

b- POLITICA REGIONALE DEI RIFIUTI

Secondo quanto riportato nel progetto il nuovo impianto di compostaggio aerobico potrà

compostare 33.000 t/anno di rifiuti organici e 7.000 t/anno di S.O.A. (sottoprodotti di origine

animale). Il quantitativo dei rifiuti organici rappresenta 1/3 dell’intera raccolta differenziata urbana

dell’Umbria (circa 100.000 tonnellate prodotte nel 2013). A fronte dei rifiuti prodotti nella nostra

regione, circa 100.000 t/anno, nei quattro Ambiti Territoriali Integrati (ATI) in cui è suddiviso il

territorio ci sono in progetto nuovi impianti ed ammodernamenti di impianti esistenti per

compostare circa 330.000 t/anno di rifiuti organici, cioè tre volte tanto. Quindi da quali

regioni proverranno i rifiuti?

Di seguito si scrive un breve elenco riguardante gli impianti in progetto ed in funzione che trattano

il rifiuto organico:

- ATI 1: rifiuti 2013__16.933 t in progetto imp. anaerob. Belladanza = 23.600 t

- ATI 2: rifiuti 2013__53.620 t ammodernamento Pietramelina = 105.000 t

in progetto imp. aerob. Cast. del Lago = 33.000 t

in progetto impianto Assisi = ?

- ATI 3: rifiuti 2013__14.195 t in progetto imp. anaerob. Casone = 20.000 t

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imp. aerob. in funzione Casone = 20.000 t

- ATI 4: rifiuti 2013__13.947 t impianto Narni in funzione = 28.500 t

imp. aerob. in fuzione a Le Crete = 20.000 t

in progetto imp. anaerob. Orvieto = 80.000 t

------------------------------------------------------------------

Totale 330.100 t/anno

Sembra evidente che la Regione Umbria invece di organizzare e pianificare la costruzione degli

impianti sul quantitativo di rifiuti organici che produce vuole realizzare un business (visti gli alti

incassi che derivano dal conferimento) facendo costruire nuovi impianti per un quantitativo

sovradimensionato, tre volte tanto, usando di fatto i soldi dei cittadini tramite le tariffe che incassa.

L’ammodernamento del solo impianto di Pietramelina, il cui costo è stimato in 12.421.995 €,

basterebbe a compostare tutti i rifiuti organici umbri. Il 21 gennaio 2015 l’assemblea dei

rappresentanti dell’ATI 2 ha deliberato lo stesso giorno sia l’ammodernamento dell’impianto

pubblico di Pietramelina (Delibera n. 2), sia la possibilità da parte del gestore dei rifiuti di conferire

presso soggetti privati, per esempio la Trasimeno srl (Delibera n. 1).

c- VINCOLI AMBIENTALI

A circa 500 metri dal lago in un’area che la pianificazione territoriale ha giustamente voluto

tutelare come Zona a Protezione Speciale (ZPS) e come Sito di Interesse Comunitario (SIC) si

vuole realizzare un nuovo impianto di compostaggio aerobico. Il nuovo piano Regolatore Generale-

Parte strutturale individua l’area come parte della rete ecologica locale di nucleo primario nel

sistema paesaggistico ambientale. Il nuovo impianto di compostaggio aerobico in progetto sarà

composto da un capannone, da delle celle e da un filtro per una superficie complessiva di 4.700

metri quadrati (3.300 mq + 1.000 mq + 400 mq = 4.700 mq totali) e da un grande piazzale

impermeabile (cemento o asfalto). Un polo del rifiuto come quello che si andrebbe a configurare

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nella proprietà della Trasimeno srl, capace di trattare una grande molteplicità di rifiuti, localizzato

in un’area di grande valore ambientale, non è sicuramente il modo giusto per “riqualificare” il sito.

Infatti anche il nuovo Piano Regolatore Generale - Parte strutturale destina l’area in oggetto a

“Insediamenti esistenti recenti da riqualificare”.

d- PISTA CICLABILE

Nelle immediate vicinanze della nuova infrastruttura in progetto è prevista la realizzazione della

pista ciclabile del Parco del Trasimeno: questo nuovo tratto renderà possibile la chiusura dell’anello

che cinge il lago. Questa opera pubblica di grande importanza per il turismo dell’intero Parco

passerà di fatto vicino al centro di compostaggio in progetto: l’impianto di trattamento dei rifiuti

sarà la prima cosa che vedranno i cicloturisti che percorreranno la ciclabile arrivando a Castiglione

del Lago. Sarà di fatto la “porta d’ingresso al paese”, tradendo la vocazione turistica, agroturistica e

ambientale del luogo.

e- VASCA DI RACCOLTA

La vasca di raccolta delle acque piovane, con insieme i percolati provenienti dai depositi degli

ammendanti e dei rifiuti ligneocellulosici che staranno nel piazzale, sembra sottodimensionata. Il

dimensionamento è stato fatto considerando un evento di pioggia di 10 cm. Purtroppo negli ultimi

due anni abbiamo assistito a precipitazioni ben maggiori di 10 cm e che si protraggono anche per

una settimana intera. Inoltre il calcolo del volume di stoccaggio della vasca di raccolta è stato fatto

considerando che la vasca sia vuota all’inizio di ogni evento piovoso. Quindi cosa accade se le

precipitazioni piovose superano (è già accaduto) il limite dei 10 cm utilizzato per dimensionare la

vasca? L’acqua in eccesso dove va? Se la vasca di raccolta (V1 nel progetto) non può contenere

tutta l’acqua/percolato che arriva per effetto delle piogge questa dovrà per forza fuoriuscire dalla

stessa e per mezzo della pendenza e della falda freatica finirà nel Trasimeno.

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Si scrive nella relazione illustrativa (pag. 40) che gli ammendanti e i rifiuti del verde costituiscono

la massa assorbente capace di assorbire metà delle acque. Infatti la vasca invece di avere una

capacità di 900 mc per effetto di questa massa assorbente passa a 500 mc. Ci chiediamo: chi

garantisce che questa massa sia sempre presente nel piazzale e nella quantità che assicuri il suo

potere assorbente? Questa “massa assorbente” è capace di assorbire l’acqua anche quando le piogge

sono distribuite in più giorni e quindi quando questa risulta bagnata?

f- FALDA FREATICA

L’elaborato denominato “Studio preliminare ambientale” depositato presso il comune di Castiglione

del Lago nel 2013 prende come documento di riferimento per la determinazione della profondità

della falda freatica dal piano di campagna le ormai datate indagini eseguite e discusse dal Dott.

Geologo Gianfranco Corbucci nell’anno 2009. In questo studio la profondità della falda dal piano di

campagna è fissata in 3,5 metri. Invece le conoscenze derivanti dagli scavi per lavori edili fatti nelle

immediate vicinanze rilevano che la falda si trova a meno di 1,5 metri dal piano di campagna; ne

consegue che il documento del 2009 non è ormai da considerare realistico. Infatti negli ultimi

quattro anni le piogge sono state copiose tanto da permettere al lago di recuperare lo zero

idrometrico. Quindi, prima di prendere qualsiasi decisione sul progetto, chiediamo che sia eseguita

una prova penetrometrica per controllare e monitorare il livello piezometrico della falda in un arco

di tempo significativo che potrebbe essere 6 mesi, comprendendo anche la stagione della piogge.

g- EMISSIONI ODORIGINE VECCHIO E NUOVO IMPIANTO

1) Vecchio impianto. Alcuni abitanti della zona di Lacaioli ci hanno informato che i cattivi odori e

le polveri prodotte dalla Trasimeno srl sono stati sempre presenti nell’area circostante l’impianto.

Già nel 1996 circa 130 persone fecero formale richiesta al Sindaco per intervenire e risolvere la

grave situazione. Dopo questa prima “lettera ufficiale” si sono susseguite molte segnalazioni sia

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all’Arpa che al Comune. Il progetto riguardante il nuovo centro di compostaggio non migliora la

grave situazione delle emissioni odorigene provenienti dagli edifici esistenti (aree di ricezione,

stoccaggio, messa in riserva, vagliatura, pellettizzazione, confezionamento, trasformazione dei

S.O.A.): in questi fabbricati, infatti, non è previsto alcun intervento. Se non si interviene anche nei

fabbricati esistenti i problemi e i disagi segnalati più volte dalle persone che abitano vicino

rimangono irrisolti.

2) Nuovo impianto in progetto. Nonostante il volume dell’aria che sta all’interno del capannone sia

tenuto in depressione il sistema progettato pensiamo non garantisca l’eliminazione delle emissioni

odorigine. In colloqui con operatori che lavorano in impianti simili abbiamo appreso che per la

natura stessa del processo produttivo, che prevede la movimentazione dei materiali

(movimentazioni che prevedono che la porta sia aperta), i sistemi di aspirazione risultano poco

efficaci generando la fuoriuscita dei cattivi odori.

Per migliorare la situazione delle emissioni odorigine proponiamo di inserire una “zona di filtro”,

anch’essa in depressione, provvista di porte che separano la comunicazione diretta tra l’esterno e

l’interno degli impianti (vedi Allegato C). Il principio è quello che viene usato dai Vigili del fuoco

quando si devono compartimentare i locali all’interno di un edificio.

h- VECCHIO IMPIANTO

Come sottolineato al punto g-, nel progetto presentato dalla Trasimeno srl nessun intervento di

miglioramento è previsto nel vecchio impianto che tratta i S.O.A. e che tanti problemi odorigeni e

di dispersione di polveri nere ha creato e continua a creare agli abitanti del posto. L’impianto

necessita di interventi che andrebbero previsti in un nuovo piano di ammodernamento.

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ALLEGATO A
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ALLEGATO B
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ALLEGATO C
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FOTO AEREA
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