offerta di IeFP Repertorio 2010-11 e Standard formativi minimi nazionali e regionali

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offerta di IeFP offerta di IeFP Repertorio 2010-11 Repertorio 2010-11 e e Standard formativi minimi Standard formativi minimi nazionali e regionali nazionali e regionali 17 febbraio 2010 Roberto Vicini

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offerta di IeFP Repertorio 2010-11 e Standard formativi minimi nazionali e regionali. 17 febbraio 2010. Roberto Vicini. contesto normativo. Dlgs 226, art. 27, c. 2  fase di prima attuazione = rispetto dei LEP del Capo III° e Accordo in Conferenza Stato Regioni su: - PowerPoint PPT Presentation

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offerta di IeFPofferta di IeFP

Repertorio 2010-11Repertorio 2010-11

ee

Standard formativi minimi Standard formativi minimi

nazionali e regionalinazionali e regionali

17 febbraio 2010 Roberto Vicini

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contesto normativocontesto normativo

Dlgs 226, art. 27, c. 2 Dlgs 226, art. 27, c. 2 fase di prima attuazione = rispetto dei LEP del Capo III° e Accordo in Conferenza Stato Regioni su:

individuazione delle figurefigure di differente livello, relative ad aree professionali, sulla base dei fabbisogni del territorio; articolabili in specifici profili articolabili in specifici profili professionali professionali

standard minimi formativi relativi alle competenze di base linguistiche, competenze di base linguistiche, matematiche, scientifiche, tecnologiche, storico-sociali ed economiche matematiche, scientifiche, tecnologiche, storico-sociali ed economiche necessarie al conseguimento del profilo educativo, culturale e professionale dello studente, nonché alle competenze professionali competenze professionali proprie di ciascuna specifica figura professionale di cui alla lettera a).

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nuovo quadro nazionalenuovo quadro nazionale

21 Qualifiche e 21 Diplomi professionali

articolazione figura/indirizzi (nel 2010-11 solo

per Qualifiche)

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Standard nazionale e regionaleStandard nazionale e regionale• standard = elemento “minimo” (necessario e sufficiente)• standard minimo nazionale = figura + almeno un

indirizzo (contenuto e denominazione)• standard regionale:

a) ulteriore declinazione degli elementi di competenza (di figura / indirizzo)

b) declinazione delle figure / indirizzi in profili

c) distinzione tra profili vincolanti e non

• standard per i soggetti che erogano l’offerta = standard regionale

REGOLA: non è possibile togliere, ma aggiungerenon è possibile togliere, ma aggiungere

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Profilo regionale Profilo regionale

in che cosa consiste:

adattamento-ampliamento di un indirizzo accorpamento di più indirizzi articolazione specifica territoriale di una figura che non prevede

indirizzi

criterio:- sufficiente autoconsistenza (= presenza di competenze

caratterizzanti ulteriori all’indirizzo)- non determinazione in rapporto al settore / contesto di esercizio

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Profili vincolanti e nonProfili vincolanti e non

i Profili vincolanti – analogamente agli indirizzi -caratterizzano la figura in modo costitutivo; non è quindi possibile sviluppare una figura / Qualifica indipendentemente dal Profilo (ad es. trasformazioni agroalimentari o agricoltura)

nel caso di Profili non vincolanti è possibile sviluppare la figura / Qualifica indipendentemente dal Profilo (ad es. “Operatore meccanico”)

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Profilo e curvatura dell’offertaProfilo e curvatura dell’offerta

è possibile, da parte delle Istituzioni, operare ulteriori “curvature” della propria offerta

le curvature non costituiscono ulteriori Profili e standard regionale

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dal quadro nazionale a quello regionaledal quadro nazionale a quello regionale

• DDG n. 1144 dell’11 febbraio 2010 “Repertorio dell’offerta in DDIF 2010-11”: assunzione del quadro nazionale delle figure/indirizzi e riconduzione ad esso del precedente repertorio (tabella di corrispondenza)

• DDG n. 1544 del 22 febbraio 2010: assunzione degli standard formativi minimi nazionali (tecnico professionali di terzo e quarto anno; comuni di terzo anno; di base di quarto anno), quale base dei nuovi OSA regionali

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quota regionalequota regionale

il quadro degli standard regionali comprende - con particolare riferimento al segmento dell’Istruzione Istruzione - anche gli esiti di apprendimento (definiti nei termini di competenze) definiti negli “Indirizzi per la quota regionale Indirizzi per la quota regionale dei piani personalizzati di studiodei piani personalizzati di studio” di cui alla DCR VIII/879

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competenze della quotacompetenze della quota

1. utilizzare i servizi e le strutture partecipative locali, con specifico riferimento alla propria realtà e condizione giovanile ed all’esercizio dei propri diritti di cittadinanza, orientandosi con sufficiente grado di autonomia nell’ambito delle Istituzioni e dell’Amministrazione pubblica territoriale a livello comunale, provinciale e regionale;

2. esercitare il proprio senso di iniziativa e di autoimprenditorialità, sperimentando e verificando le proprie attitudini ed aspirazioni, nell’ambito di attività realizzate in stretta connessione col mondo del lavoro del proprio territorio;

3. operare in sicurezza e nel rispetto delle norme del codice della strada, assumendo comportamenti idonei ad assicurare la tutela della salute propria e degli altri nei diversi contesti di vita e lavorativi;

4. adottare comportamenti rispettosi dell’ambiente, impiegando le risorse naturali razionalmente e collaborando alla costruzione di stili di vita per uno sviluppo sostenibile;

5. utilizzare le tecnologie informatiche e di comunicazione in maniera interattiva per usufruire dei servizi forniti da enti pubblici e privati, per la comunicazione e ricezione di informazioni ed in rapporto al contesto culturale e sociale nel quale sono utilizzate;

6. comunicare con un discreto grado di autonomia in ambiti linguistico-culturali diversi, utilizzando codici adeguati al contesto ed alla specificità culturale di cui la lingua è veicolo.

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criteri della sceltacriteri della scelta

Le competenze 1, 2, 3 e 4 rappresentano la declinazione e la specificazione di obiettivi di apprendimento nazionali, con riferimento anche alla dimensione europea, tenendo presenti le specificità locali.

Le competenze 5 e 6, relative all’utilizzo delle TIC ed alla lingua straniera sono già individuate come centrali dalla normativa e dalle Indicazioni di livello nazionale. Regione Lombardia ne conferma l’importanza per la formazione dei giovani, in relazione alla collocazione della Regione nel sistema produttivo italiano e nello spazio europeo ed internazionale, contesti che richiedono il pieno possesso di strumentazioni informatiche aggiornate e di capacità comunicative efficaci.

Tale sottolineatura si traduce in una raccomandazione al sistemaraccomandazione al sistema formativo lombardo di curare in modo attento queste competenze utilizzando strumenti qualitativi (metodologie aggiornate ed efficaci) e quantitativi (ampliamento del tempo di apprendimento).

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la “quota” come strumentola “quota” come strumento

Nelle schedeschede di cui alla PARTE SECONDA vengono evidenziati gli elementi costitutivi delle competenze in termini di conoscenze ed abilità, nonchè i riferimenti specifici agli standard nazionali. Il riferimento agli standard dell’Obbligo di istruzione è stato esplicitato in relazione alla sua funzione di riferimento comune o cerniera dello riferimento comune o cerniera dello sviluppo formativo dell’intero sistemasviluppo formativo dell’intero sistema di Istruzione

Nelle schede si trova inoltre una indicazione circa il reciproco riferimento tra competenze ed Aree.