Obiettivo Scuola

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42 Obiettivo Scuola IL LICEO SCIENTIFICO “VITTORIO VENETO” DI MILANO INCONTRA VANESSA FERRARI. S ono stata ai Campionati del Mondo di Aahrus come giudice, e, una volta ritornata al lavoro a scuola, sono stata sommersa da mille domande da parte degli studenti. “Ma conosce veramente Vanessa Ferrari?” Ma sul serio lei era lì quando ha vin- to?” “Ma davvero ha 16 anni?” “Ma veramente…”. Mi hanno così tanto bersagliato di domande che alla fine ho deciso. D’accordo con il dirigente scolastico, professor Michele D’Elia, ho organizzato un incontro-intervista fra la “plurimedagliata” Vanessa ed alcu- ne studentesse del mio liceo. Ho scel- to una ventina di ragazze delle classi seconde, che si sono dimostrate le più interessate e curiose di conoscere que- sta famosa coetanea. Hanno prepara- to una serie di interventi, sia riguar- danti il percorso sportivo che la vita di Vanessa. Si sono equamente divise le domande e si sono organizzate per prendere nota delle risposte al fine di realizzare un articolo da pubblicare sul sito della scuola (www .liceovittoriove - neto.it ); inoltre sono stati invitati alcu- ni giornalisti e fotografi. Insomma, era tutto sotto controllo. Così, il 17 no- vembre, ci siamo recati alla palestra Guglielmetti di Milano. Dopo una se- rie di foto, è iniziata l’intervista. Timi- damente Vanessa rispondeva e le stu- dentesse prendevano nota; ma, una volta terminata questa prima fase più strutturata, le alunne, stimolate nella loro curiosità, hanno cominciato ad intervenire in modo più spontaneo e libero chiedendo cose più personali, più vicine a loro, più interessanti. Dal- le risposte di Vanessa hanno capito che chi pratica un’attività sportiva ad altis- simo livello, non ha tempo per amici e svaghi, né, tanto meno, ha grilli per la testa; hanno però anche ben com- preso che fare sport è entusiasmante e dà enormi soddisfazioni. Insomma, non finivano più di fare domande. Tan- to che l’allenatore Enrico Casella è do- vuto venire a chiamare la ginnasta per poter continuare l’allenamento. Le ra- gazze allora sono rimaste a seguire con attento interesse gli esercizi di Vanes- sa, continuando a sottopormi richie- ste di informazioni riguardanti gli at- trezzi ed i vari elementi tecnici. E, alla fine, mi hanno domandato: “ Possia- mo tornare ancora ad assistere agli al- lenamenti?” Di Carmen Basla La Professoressa Carmen Basla La Professoressa Carmen Basla Da sinistra la Professoressa Basla con Vanessa, la classe del Liceo Vittorio Veneto e, ultimo a destra il Preside

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Obiettivo ScuolaIL LICEO SCIENTIFICO “VITTORIO VENETO” DI MILANO INCONTRA VANESSA FERRARI.

Sono stata ai Campionati delMondo di Aahrus come giudice,e, una volta ritornata al lavoro a

scuola, sono stata sommersa da milledomande da parte degli studenti. “Maconosce veramente Vanessa Ferrari?”“Ma sul serio lei era lì quando ha vin-to?” “Ma davvero ha 16 anni?” “Maveramente…”. Mi hanno così tantobersagliato di domande che alla fineho deciso. D’accordo con il dirigentescolastico, professor Michele D’Elia, hoorganizzato un incontro-intervista frala “plurimedagliata” Vanessa ed alcu-ne studentesse del mio liceo. Ho scel-to una ventina di ragazze delle classiseconde, che si sono dimostrate le piùinteressate e curiose di conoscere que-sta famosa coetanea. Hanno prepara-to una serie di interventi, sia riguar-danti il percorso sportivo che la vita diVanessa. Si sono equamente divise ledomande e si sono organizzate perprendere nota delle risposte al fine di

realizzare un articolo da pubblicare sulsito della scuola (www.liceovittoriove-neto.it); inoltre sono stati invitati alcu-ni giornalisti e fotografi. Insomma, eratutto sotto controllo. Così, il 17 no-vembre, ci siamo recati alla palestraGuglielmetti di Milano. Dopo una se-rie di foto, è iniziata l’intervista. Timi-damente Vanessa rispondeva e le stu-dentesse prendevano nota; ma, unavolta terminata questa prima fase piùstrutturata, le alunne, stimolate nellaloro curiosità, hanno cominciato adintervenire in modo più spontaneo elibero chiedendo cose più personali,più vicine a loro, più interessanti. Dal-le risposte di Vanessa hanno capito chechi pratica un’attività sportiva ad altis-simo livello, non ha tempo per amicie svaghi, né, tanto meno, ha grilli perla testa; hanno però anche ben com-preso che fare sport è entusiasmantee dà enormi soddisfazioni. Insomma,non finivano più di fare domande. Tan-

to che l’allenatore Enrico Casella è do-vuto venire a chiamare la ginnasta perpoter continuare l’allenamento. Le ra-gazze allora sono rimaste a seguire conattento interesse gli esercizi di Vanes-sa, continuando a sottopormi richie-ste di informazioni riguardanti gli at-trezzi ed i vari elementi tecnici. E, allafine, mi hanno domandato: “ Possia-mo tornare ancora ad assistere agli al-lenamenti?” Di Carmen Basla

La Professoressa Carmen BaslaLa Professoressa Carmen Basla

Da sinistra la Professoressa Basla con Vanessa, la classe del Liceo Vittorio Veneto e, ultimo a destra il Preside

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a cura di Cinzia Delisi

INTERVISTA A VANESSA FERRARI Venerdì 17 novembre, grazie allaprof.ssa Basla, giudice italiano nei cam-pionati mondiali di ginnastica artistica06 disputati in Danimarca, abbiamoavuto l’opportunità di incontrare unanostra coetanea….speciale! Infatti nel-la palestra di via Ovada a Milano, la gin-nasta campionessa del mondo VanessaFerrari ha interrotto i suoi allenamentiper soddisfare alcune nostre curiositàsulla sua singolare esperienza. Dopo unvero e proprio servizio fotografico conVanessa, abbiamo cominciato il nostrobotta e risposta per rompere il ghiacciosulla sua vita da campionessa.A che età hai cominciato la Ginna-stica Artistica? Quando a livello ago-nistico? Sono nove anni che praticoquesto sport; ho iniziato ginnasticanella squadra L1 a sette anni, e a ottosono passata alla fase agonistica; lemie prime gare erano a livello regio-nale. Cosa ti ha spinto a scegliere questosport? Guardando la tele mi sono in-curiosita e ho voluto provare.Facendole gare ho capito che poteva diventa-re qualcosa di più che uno sport diver-tente a livello amatoriale.Con tantoimpegno sono riuscita a miglioraresempre di più fino a raggiungere imondiali. Infatti l’unico modo per rag-giungere ogni risultato e avere dellesoddisfazioni è impiegare molta faticae avere parecchia forza di volontà. Peresempio: ogni volta che non mi vieneun esercizio lo riprovo tante volte finoa che non mi riesce. Com’è la tua routine giornaliera?Mi sveglio alle 7.00 quando mi alle-no a Cremona (dove vivo), alle 6.30quando invece sono a Milano. Le orein palestra di sport sono sei al gior-no, quindi in totale trenta alla setti-mana;l’ allenamento consiste in un

iniziale riscaldamento, seguito dal po-tenziamento con coreografia e fini-sce con il corpo libero, che è la par-te che preferisco. Cosa pensavano i tuoi genitori diquesta scelta? Ti hannomai costretta aportarla avan-ti? Loro so-no moltocontentidella miascelta e mihanno sempreincoraggia-to ad an-dareavanti,

masenza co-

stringermi, anche per-ché la ginnastica è unapassione che conser-vo da una vita. Hai mai avuto dei ri-pensamenti? No,mai.Come vivi la tua po-polarità? Ti pesano leaspettative degli altri? Inizialmente non mene accorgevo neanchedi essere famosa; poi tor-nando dalla Danimarca,in aeroporto mi ricono-scevano tutti e ho capitodi essere popolare. Or-mai però mi sono abi-tuata.

Come ti senti davanti ad un pubbli-co numeroso e una giuria rigorosa?Il fatto di avere tante persone davan-ti che ti giudicano può farti venire pau-ra; infatti è normale provare ansia, co-munque è bello sapere che tutta l’ Ita-lia è con te. Cosa fai per calmarti neimomenti di pre-gara? Penso agliesercizi che devo svolgere, cercandodi concentrarmi solo su quelli e senzadistrarmi.Cosa hai provato durante la

premiazio-

ne deiMondiali in Danimarca?

Ero molto soddisfatta; comunqueio ritengo che tutte le gare sianougualmente importanti.

Hai mai avuto infortuni all’inter-no della tua carriera da atle-

ta? Purtroppo si:mi sono rot-ta una mano mentre mi al-lenavo sulle parallele. Hai porta-fortuna o unidolo a cui ti ispiri? Non

ho porta fortuna, né gestiscaramantici. Da piccola am-

miravo la squadra delle ginnasterumene, ma adesso sinceramente

non mi ispiro a nessuno perché nonmi piace farlo.Che rapporto hai con i giornalisti?Qual è la domanda più strana che tihanno mai fatto? Ultimamente nonli sopporto più! Invece per la doman-da più strana…pensate che un gior-no mi hanno chiesto quale fosse sta-ta la domanda più stupida che miavessero mai fatto… io ho rispostoche era quella! Segui una dieta particolare? No,non seguo diete particolari; l’im-

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portante è non esagerare con il cibo.A volte in allenamento prendo degliintegratori, ma comunque raramen-te. Li disegni tu i tuoi costumi da gara?Alcuni sì, ma quelli che ho indossatoai mondiali non sono stati disegnatida meCosa fai nel tuo tempo libero? A ca-sa non ho molto tempo libero, quin-

di non c’è una cosa che faccio spessocome hobby. Ogni tanto leggo e guar-do la televisione. Che tipo di musica ascolti? Come hogià detto sono molto impegnata, quin-di qualche volta ascolto la radio, manon compro CD e non ho cantantipreferiti. Che scuola frequenti? Sono iscritta aun istituto di comunicazione sportivadalle 16.30 alle 19.30 dal lunedì al gio-vedì e ho degli insegnanti privati chemi fanno lezioni individuali. Ho tre pro-fessori, uno per le materie umanisti-che, l’altro per matematica, e un ter-zo, per inglese e spagnolo; nonostan-te viaggi molto non amo l’inglese, incompenso so molto bene il bulgaro,perché mia mamma è bulgara.Alla fi-ne dell’anno devo sostenere degli esa-mi insieme alle mie compagne di squa-dre che frequentano il mio stesso in-dirizzo nella stessa scuola.Se non aves-si avuto l’impegnato della ginnastica,avrei continuato il liceo artistico cheavevo frequentato per un anno. Infat-ti mi piaceva molto disegnare, ma hodeciso di cambiare, in modo da averegli esami con le mie amiche.

Hai amiche al di fuori della ginnasti-ca? No, non ho amiche al di fuori del-la squadra e della nazionale. Hai tempo di visitare le città in cuigareggi? No, purtroppo non ho tem-po. Che rapporto hai con i tuoi fratelli?Ho due gemelli di 13 anni, con loroho un rapporto normale, anche se li-tighiamo spesso. Anche loro come mefanno sport: uno fa atletica, l’altro gio-ca a calcio.Cosa ti piacerebbe fare dopo la gin-nastica? Vorrei restare nel campo del-la ginnastica artistica, ad esempio co-me allenatrice. Dopo questa intervista siamo rimastesorprese dai suoi ritmi di vita ma an-cor più dal fatto che tutto ciò rappre-senti per lei la normalità: non le pesa-no le lunghe ore di allenamento, la fa-ma, la diversità dai propri coetanei, lostress delle gare … tutto ciò è lodevo-le. A proposito di queste ultime… lanostra campionessa parteciperà allaSerie A a febbraio… IN BOCCA AL LU-PO VANESSA! (L’intervista è stata svolta da alcuneragazze delle classi 2D, 2I, 2L e 5F)

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di Cinzia Delisi

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