Obiettivo della lezione - cidimi.it 4/I Nuovi Ordinamenti... · Letizia Moratti nel 2003 con la...

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1 Corso di preparazione al concorso per Dirigente Scolastico I nuovi ordinamenti della secondaria di secondo grado Cidi di Milano - Walter Moro Obiettivo della lezione La lezione ha lOBIETTIVO di offrirvi un QUADRO COMPLESSIVO degli ordinamenti che regolano attualmente la secondaria di secondo grado, in particolare vorrei richiamare l’attenzione sui tre regolamenti introdotti con tre Decreti nel marzo 2010 riferiti : ai licei ai istituti tecnici agli istituti professionali

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Corso di preparazione al concorso per Dirigente Scolastico

I nuovi ordinamenti della secondaria di secondo gradoCidi di Milano - Walter Moro

Obiettivo della lezione

� La lezione ha l’OBIETTIVO di offrirvi un QUADRO COMPLESSIVO degli ordinamenti che regolano attualmente la secondaria di secondo grado, in particolare vorrei richiamare l’attenzione sui tre regolamenti introdotti con tre Decreti nel marzo 2010 riferiti :

� ai licei� ai istituti tecnici � agli istituti professionali

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Un cambiamento atteso da oltre 40 anni� PER CAPIRE la dimensione del

processo di cambiamento introdotto nella secondaria di secondo grado – si è iniziato parlarne dagli anni 70 dal famoso convegno di Frascati – è necessario aver chiaro lo sfondo storico/legislativo che è caratterizzato da un quadro complessoe disomogeneo .

Lo sfondo storico legislativo

� Infatti negli ultimi 10 anni la secondaria di secondo grado è stata oggetto di molteplici interventilegislativi da parte dei Ministri:

� Luigi Berlinguer nel 2000 con la legge n. 30 � Letizia Moratti nel 2003 con la legge delega n. 53 � Giuseppe Fioroni nel 2006 con la legge 296 e nel� 2007 con la legge n. 40 � Maria Stella Gelmini nel 2008 con la legge n. 133

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Un quadro normativo disomogeneo

� Appare evidente che siamo di fronte a una trasformazione della secondaria di secondo grado che non ha come riferimento una

unica legge organica , ma è il prodotto di un insieme di interventi normatividisomogenei tra loro approvati in tempi diversi e da Ministri di governi diversi sia di centro destra che di centro sinistra.

Vediamo gli interventi normativi� I tre regolamenti attuativi di riordino della

secondaria di secondo grado discendono dall’art. 64 del Decreto Legge n. 112 del 2008 convertito nella legge n. 133 del 2008.

� La legge n. 133 ha come punto centrale il contenimento della spesa sull’istruzione che passa attraverso una revisione degli ordinamentiattuata con regolamenti governativi. L’obiettivo è stato quello di risparmiare quasi otto miliardi di euro nel triennio 2009/12 come si vede dalla tabella …

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Economie in via di realizzazione� …” dall’attuazione

della presente legge … devono derivare per il bilancio dello Stato economielorde di spesa, non inferiori per gli anni”

� 2009/12

Anno 2009 456milioni euro

Anno 2010 1.650milioni euro

Anno 2011 2.538milioni euro

Anno 2012 3.188milioni euro

Totale 7.832Milioni euro

Ancora le norme per gli istituti tecnici professionali e i licei

� I regolamenti degli Istituti Tecnici e degli Istituti professionali fanno riferimento alla legge n. 40 del 2007

mentreil regolamento dei Licei ha come riferimento il decreto legge n. 226 del 2005 che discende dalla legge delega n.53 del 2003.

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L’OBBLIGO DI ISTRUZIONE: COM’È CAMBIATO ?

Le norme sull’obbligo di istruzione

� Inoltre il riordino della secondaria fa riferimento alla:

� legge n. 296 del 2006 che innalza l’obbligo di istruzione a 16 anni .

� Obbligo attuato con il Decreto Ministeriale n. 139 del 2007 che definisce con uno specifico regolamento gli impianti culturali per il primobiennio incentrati sul curricolo per competenze riferite alle indicazione UE.

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Un passaggio importante ancora il rinnovamento dei curricoli all’Europa

� Il DM n.139 costituisce uno snodo fondamentale di riferimento per l’applicazione dei regolamenti perché prevede per il primo biennio:

� un impianto culturale organizzato per competenze trasversali incentrato su 4 assi culturali (dei linguaggi, matematico; scientifico-tecnologico e storico -sociale); strettamente collegate alle 8competenze chiave di cittadinanza (che fanno riferimento alle direttive del Parlamento europeo del dicembre 2006).

Link - direttive e raccomandazioni europee

Le direttive e le raccomandazioni del parlamento Europeo e del Consiglio da tener presente sono quelle: - del 18 dicembre 2006 relative alle competenze chiave di cittadinanza per l’apprendimento permanente;- del 23 aprile 2008 relativa all’European Qualifications Framework – EQF – Quadro Europeo delle Qualifiche. Accordo sottoscritto in conferenza Stato Regioni il 20 dicembre 2012 che colloca i titoli di studio e professionali del nostro Paese nell’ambito degli otto livelli previsti dal quadro europeo. Livello EQF

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Ritorniamo su Cosa dice il DM 139?� Nel Regolamento si legge che …” i saperi

e le competenze riferite ai quattro assicostituiscono il tessuto per la costruzionedi percorsi di apprendimento orientati all’acquisizione delle competenze chiave

� Ancora si sottolinea che� … i saperi sono articolati in abilità/capacità e

conoscenze con riferimento al sistema previsto dal Quadro europeo dei titoli di studioe delle qualifiche entrate in vigore nel 2012

Le 8 competenze chiave previste dal DM 139/07

Le 8 competenze chiave I quattro assi culturali previsti dal DM 139/07

1.Imparare a imparare2.Progettare3.Comunicare4.Collaborare5.Agire in modo autonomo6.Risolvere problemi7.Individuare collegamenti8.Acquisire e interpretare informazioni

Assi:LINGUAGGI

MATEMTICO

SCIENTIFICO -TECNOLOGICO

STORICO - SOCIALE

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Nei regolamenti e nel dm 139 si parla di equivalenza formativa nel biennioVa evidenziato cheLe competenze chiave proposte sono il risultato che si

può conseguire attraverso la reciproca integrazionetra i saperi e le competenze contenute negli assi …”

Ancora un passaggio fondamentale“ L’obbligo di istruzione si caratterizza perché i saperie le competenze assicurano (art. 2) l’equivalenza formativa di tutti i percorsi , nel rispetto dell’identità dell’offerta formativa … che caratterizzano i curricoli dei diversi tipi di indirizzi.”

Una prima chiave di lettura deiregolamenti

� Una prima chiave di lettura è quello di capirese nei tre regolamenti è stato recepitol’impianto normativo e culturale contenuto nel decreto 22 agosto 2007 n. 139.

� Ci si chiede se : gli assi culturalidell’obbligo di istruzione; - il curricolo organizzato per competenze in uscita del primo biennio sono stati tradotti nei regolamenti.

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La sfida è l’unitarietà del progetto educativo� La sfida di questa riforma è quello di provare a

ricondurre a unitarietà il progetto educativodella secondaria di secondo grado; garantendo a tutti gli studenti la possibilità di acquisire una solida e unitaria cultura generale per esercitare il diritto di cittadinanza attiva e responsabile.

� Invece il pericolo è quello di accentuare ulteriormente la gerarchizzazione e la separatezzaesistente tra gli indirizzi da un lato dei licei, e dall’altrodei tecnici e dei professionali.

Ci si chiede se questo è possibile?� Ricondurre a unitarietà il progetto educativo del primo

biennio CREDO che non sia facile, visto come si è sviluppato il percorso che ha portato alla realizzazione dei tre regolamenti.PERO’ ci sono degli spazi su cui agire: il primo fra tutti quello di rendere effettivamente concreto l’obbligo di istruzione, agendo nel primo biennio garantendo a tutti gli studenti: 1. l’acquisizione delle competenze chiave ; 2. un efficace orientamento e ri orientamento; i passaggi da un indirizzo all’altro. L’unitarietà si gioca soprattutto nei primi due anni dell’obbligo di istruzione nel garantire una reale equivalenza formativa in uscita a 16 anni che sia comune a tutti gli indirizzi dai licei alla formazione professionale. E’ una sfida ….

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La certificazione delle competenze introdotte con il DM n.9 del 2010

Ricordo che l’obbligo di istruzione a 16 anni si conclude con la CERTIFICAZIONE DELLE COMPETENZE. Il modello prevede la certificazione delle sedici competenze riferite ai quattro assi culturali più le otto competenze chiave di cittadinanzaLa valutazione, non è fatta attraverso il voto, ma è basata su livelli: - di base; - intermedio; -avanzato.Ricordo ancora che la certificazione è obbligatoria ed è di competenza del consiglio di classe; viene data su richiesta dello studente e della famiglia.

Un approccio sistemico per capire il cambiamento Per capire il cambiamento è necessario leggere i decreti

base attraverso una approccio sistemico� - il decreto 22 agosto 2007 n. 139 sull’obbligo di

istruzione� - il decreto legge n. 226/05 che definisce il PECUP -

Profilo Educativo, Culturale e Professionale -� - la Legge n. 40 del 2007� - i tre Regolamenti dei licei, dei tecnici e professionali � vanno visti in modo integrato tra loro.

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D.M. n.1392007

OBBLIGOD’ISTRUZIONE

Dlg. n.226del 2005

PECUP

LEGGE n.133del 2008

Revisione degliordinamenti

REGOLAMENTILICEI

TECNICIe

PROFESSIONALI

LEGGE 40del 2007

Aspetti comuni ai tre regolamenti deilicei, tecnici e dei professionali

� Prima di analizzare i singoli regolamenti è importante vedere gli aspetti comuni ai tre regolamenti governativi”.Tutto il sistema della scuola secondaria superiore è RIORDINATO nel senso che vengono abolite tutte le sperimentazioni e tutti i corsi/gli indirizzi confluiscono nel nuovo ordinamento.

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Primo aspetto comune:Autonomia e flessibilità� 1. autonomia� Le istituzioni scolastiche possono modificare il

monte ore annuale delle discipline di insegnamento di ciascun anno scolastico per una quota non superiore al 20% per realizzare attività e insegnamenti facoltativi , coerenti con il profiloeducativo, culturale e professionale dello studente

� L’orario di ciascuna disciplina non può essere ridotta oltre il 20% (vedi art. 10 del Regolamento comma c)

� Gli studenti sono tenuti alla frequenza delle attività e degli insegnamenti facoltativi prescelti

Flessibilità� 2. Flessibilità� Gli spazi di flessibilità consentono:� a) articolare le aree di indirizzo in opzioni non

previste dal regolamento governativo. Gli studenti scelgono le opzioni a conclusione del primo biennio:

� b) Le opzioni possono essere previste solo se sono:� coerenti con il profilo professionale dell’indirizzo di

studi;� modifiche comprese entro quote di flessibilità del

30% (168 ore licei) e del 35% e 40% (196 tecnici e professionali);

� contenute in un apposito elenco nazionale aggiornato ogni 3 anni (vedi elenco)

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Secondo aspetto comune:la scansione curricolare� Un altro aspetto comune : nei Regolamenti

l’impianto curricolare della secondaria di secondo grado è segmentato in:

� 2+2+1. La durata del percorso è di 5 anni. � Organizzato in: � primo biennio dai 14 ai 16 anni;� secondo biennio dai 16 ai 18 anni, dove si

sceglie l’indirizzo di studi;� Un quinto anno 19 anni di raccordo con

l’università e o il mondo del lavoro-orientativo

Terzo aspetto comune: insegnamento di unalingua straniera in una disciplina non

linguistica

� Nel quinto anno è previsto l’insegnamento, in lingua straniera, di una disciplina non linguistica compresa nell’area delle attività e degli insegnamenti obbligatori per tutti gli studenti … tale insegnamento è attivato in ogni caso nei limiti degli organici determinati a legislazione vigente..

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Quarto aspetto comune:valutazione e certificazione

E’ previsto –come abbiamo già detto -� 1.alla fine del primo biennio dell’obbligo di

istruzione il rilascio di una certificazione che attesta l’acquisizione delle competenze relative agli assi culturali e alle competenze chiave

� 2. che i percorsi di studio quinquennale si concludono con un esame di Stato . E’rilasciato un diploma integrato dalla certificazione delle competenze acquisite dallo studente al termine del percorso di studio.

Quinto aspetto comune il modello organizzativo� Ampliamenti dell’autonomia scolastica si

possono prevedere (art. 10 comma b): � 1.la costituzione di dipartimenti quali

articolazioni funzionali del collegio a sostegno della progettazione formativa

� 2.un comitato scientifico con componenti interne ed esterne

� 3.organizzare insegnamenti facoltativicoerenti con il PECUP nei limiti delle disponibilità di bilancio, una volta scelti i corsi per gli studenti sono vincolanti

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IL RIORDINO DEL SISTEMA DEI LICEIil Regolamento n.89 del marzo 2010

Regolamento dei Licei� Aspetti significativi� Il riordino semplifica (razionalizza ) in 11

indirizzi liceali un sistema che nel tempo aveva accumulato attraverso diverse tipologiedi sperimentazioni oltre 644 indirizzi .

� Nell’art. 3 del regolamento viene evidenziato che il sistema dei licei è composto da sei ordinamenti: il liceo artistico, classico, linguistico, musicale e coreutico, scientifico e delle scienze umane.

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11 indirizzi� Gli indirizzi previsti sono 11:� Liceo artistico : 1) arti figurative; 2) architettura

e ambiente; 3) design; 4) audiovisivi e multimediale; 5) grafica; 6) scenografia;

� 7) Liceo classico ; 8) liceo linguistico ; 9) liceo musicale e coreutico ; 10) liceo scientifico con opzione delle “scienze applicate”; 11) liceo delle scienze umane con opzione in “economico sociale”.

I licei: quali aspetti delregolamento vanno evidenziati ?� La finalità del liceo è quella di fornire agli

studenti strumenti culturali e metodologieper una comprensione approfondita della realtà … e acquisisca conoscenze, abilità e competenze coerenti con le capacità personali

� Le finalità sono il prodotto dei percorsi (piani) di studio (le indicazioni nazionali) riferite agli obiettivi specifici di apprendimento (definite nel PECUP)

� Il punto di riferimento è il profilo Educativo, culturale e professionali (allegato A)

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Il profilo in uscita� In altri termini il profilo in uscita dello

studente al quinto anno dovrebbe essere il prodotto dei piani di studio articolati in conoscenze, abilità e competenze strettamente riferite ai risultati di apprendimento comuni a tutti i percorsi che sono riferite a 5 aree : 1.metodologica; 2.linguistico comunicativo;3.logico argomentativa; 4.storico umanistico;5.scientifico matematica e tecnologica .

I bienni e il quinto anno� Come già detto il primo biennio che va dai 14 ai

16 anni è volto a “garantire il raggiungimento di una soglia equivalente di competenze comuni a tutti gli indirizzi.

� Il secondo biennio e finalizzato ad approfondimento delle conoscenze, delle abilità e delle competenze caratterizzanti l’area di indirizzo;

� Nel quinto anno è finalizzato alla piena realizzazione del profilo educativo, culturale e professionale dello studente

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Vediamo rapidamente i singoliindirizzi: il Liceo artisticoIl dato più significativo è che gli istituti d’arte sono

confluiti nei licei artistici. Il problema è che nessuno dei 6 indirizzi garantiscono curricoli legati all’economia del territorio; in altre parole non hanno più uno sbocco professionale.

Il liceo artistico è indirizzato a «sviluppare conoscenze dei fenomeni estetici , a far acquisire metodi di ricerca … a sviluppare capacità di produzione artistica … conoscere il patrimonio artistico , padroneggiare i linguaggi artistici e delle tecniche, a fornire capacità di progettazione …»

Il liceo classico� L’asse culturale rimane quello di Gentile

basato (italiano, latino, greco, storia e filosofia) e “finalizzato allo studio della civiltà classicae della cultura umanistica ”. Punta su una formazione letteraria , storica filosofica . “Favorisce l’acquisizione di metodi per lo studi classici e umanistici con un ottica anche alle scienze, matematiche, fisiche ecc.”

� Elemento di novità è il rafforzamento dell’asse matematico/scienze naturali nel biennio e fisica dal terzo anno

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Liceo scientifico e opzione delle scienze applicate� Nel liceo scientifico la novità è da un lato il

mantenimento del liceo scientifico tradizionale con il latino, e dall’altra l’istituzione dell’opzione dello scientifico delle “scienze applicate ” in sostituzione dello scientifico tecnologico, senza latino.

� Lo scientifico è indirizzato allo «studio del nesso tra cultura scientifica e tradizione umanistica . Favorisce l’acquisizione delle conoscenze e dei metodi della matematica, della fisica e delle scienze naturali.»

� Nell’opzione delle scienze applicate è più accentuato l ’asse matematico, informatico e scientifico tecnologico.

Liceo linguistico� E’ una novità . Viene istituito per la prima volta

l’indirizzo linguistico nell’ordinamento statale e prevede l’insegnamento di 3 lingue straniere. Inoltre è impartito in lingua straniera dalla terza classe un insegnamento non linguisticoe dalla quarta un secondo insegnamento (metodologica CLIL) prevista anche nel quinto anno degli altri licei nell’area degli insegnamenti obbligatori o facoltativi.

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Liceo delle scienze umane� E’ il liceo che riordina tutte le sperimentazioni in cui

era collocato il vecchio istituto magistrale. Ha come finalità lo studio delle teorie che spiegano i fenomeni collegati all’identità personale e alle relazioni umane e sociali . Guida lo studente a maturare le competenze necessarie per cogliere la complessità e la specificità dei processi formativi.

� E’ prevista l’opzione economico sociale già presente nella versione morattiana, fornisce allo studente competenze legate agli studi afferenti alle scienze giuridiche ed economich e e sociali. Le perplessità è che faccia concorrenza all’analogo indirizzo previsto negli istituti tecnici commerciali.

Liceo musicale e coreutico� Anche questo liceo è una novità , può

essere costituito solo senza nuovi e maggiori oneri, in prima applicazione possono essere istituiti non più di 40 sezioni musicali e 10 di coreutico. E’ uno dei licei più gettonati nelle iscrizioni. E teso ad approfondire e sviluppare le conoscenze, le abilità e le competenze necessarie per acquisire la padronanza dei linguaggi musicali e coreutici.

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I quadri orario� Rispetto alle sperimentazioni dove la quota

oraria oscillava dalle 34/35 ore; con il nuovo regolamento siamo di fronte ad una forteriduzione della quota oraria settimanale.

� Nel liceo classico, linguistico, scientifico, scienze umane sono previsto mediamente nel primo biennio 27 ore e 30/31 nel secondo biennio . Nel liceo artistico 34/35 e 32 nel musicale coreutico. E’ ripristinata l’ore di lezione in 60 minuti .

IL RIORDINO DEGLIISTITUTI TECNICIil Regolamenton.88 del marzo 2010

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Il regolamento dei istituti tecnici� Il regolamento ha come sfondo la necessità di un

forte rilancio dell’istruzione tecnica e professionale che negli ultimi anni ha subito un progressivo declino attraverso il calo delle iscrizioni.

� Le legge n. 40/07 modifica l’impianto della legge Moratti che aveva previsto la licealizzazione della secondaria e il trasferimento degli istituti tecnici nel così detto secondo canale.

� La legge n. 40 rimette al centro il ruolo dell’istruzione tecnica dove si dice che “fanno parte del sistema dell’istruzione secondaria i licei, gli istituti tecnici e professionali finalizzati al conseguimento di un diploma di istruzione secondaria”.

Istruzione professionale e formazione professionale� Un altro aspetto rilevante previsto nella legge

n.40/07 è che gli istituti professionali vengono organizzati su un percorso quinquennale e rilasciano diplomi e non più qualifiche .

� Nella legge 40/07 viene detto che con apposite linee guida d’intesa con la Conferenza unificata gli Istituti Professionali conducono al diploma, mentre l’istruzione e formazione professionale rilasciano qualifiche in un apposito repertorio nazionale. Stabilito ora in 21 qualifiche .

� E’ questa una rilevante novità che determina un nuovo scenario nel segmento istruzione, formazione professionale e nel rapporto tra Stato e Regioni .

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L’identità degli Istituti tecnici

� L’identità è connotata da una solida baseculturale a carattere scientifico e tecnologico in linea con le indicazioni dell’UE, costruita attraverso lo studio, l’approfondimento e l’applicazione di linguaggi e metodologie di carattere generale e specifico ed è espressa in un limitato numero di indirizzi correlati a settori fondamentali per lo sviluppo economico e produttivo.

Poli tecnico professionali� L’articolo inoltre precisa che gli istituti

tecnici collaborano con le strutture formative accreditate dalle Regioni nei poli tecnico professionali … con l’obiettivo prioritario di sostenere lo sviluppo delle professioni tecniche a livello terziario … con le specializzazionirichieste dal mondo del lavoro in riferimento alle piccole e medie imprese.

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I poli sono composti …Link COSA SONO GLI IFTS E GLI ITS?IFTS –Istruzione Formazione Tecnica Superiore - sono stati istituti con l’art.69 della legge n.144 del 17 maggio 1999. dice… “è istituto il sistema dell’istruzione e formazione tecnico superiore, al quale si accede di norma con il possesso del diploma di scuola superiore … o di qualifica professionale… garantisce l’integrazione tra sistema di istruzione, formazione professionale… di intesa con il MPI, il Ministero del lavoro e la conferenza unificata Stato-Regioni …con la stessa legge viene istituto l’obbligo formativo sino a 18 anniGli ITS cosa sono? Istruzione Tecnica Superiore – Istituiti con la legge 296 del 27 dicembre 2006 - sono centri di alta specializzazione post diploma nati per rispondere alla domanda dell’impiego di elevate competenze tecniche e tecnologiche…si costituiscono secondo le forme della Fondazione- composte da Istruzione Tecnica e Professionale, Imprese, università, Regione….

Ritorniamo sull’ist. tecnica Settori e indirizzi� I settori e gli indirizzi vengono drasticamente

ridotti. Si passa da 10 settori a 2 e da 39 indirizzi a 11.

� I due settori identificati sono

Il settore economico articolato in due indirizzi:

� 1. Amministrazione, finanza e marketing;� 2. Turismo

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Il settore tecnologico� Il settore tecnologico è articolato in 9

indirizzi� 1. Meccanica, Meccatronica ed Energia� 2. Trasporti e Logistica� 3. Elettronica ed Elettrotecnica� 4. Informatica e Telecomunicazioni � 5. Grafica e Comunicazione� 6. Chimica, Materiali e biotecnologie� 7. Tessile, Abbigliamento e moda� 8. Agraria e Agroindustria � 9. Costruzioni, Ambiente e Territorio

Alcune novità da evidenziare� Il monte ore annuale è di 1.056 corrispondente

a 32 ore settimanali� 1.I percorsi sono caratterizzati da una area di

istruzione generale comune a tutti i percorsi e da aree di indirizzo comprese in ciascuno dei due settori.

� 2.Il primo biennio è articolato in 660 ore di insegnamenti di istruzione generale e in 396 di insegnamenti di indirizzo ed è finalizzato all’assolvimento dell’obbligo di istruzione.

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� 3.Il secondo biennio e articolato in 495 ore di attività di insegnamenti di istruzione generale e in 561 di insegnamenti di indirizzo

� 4.Il quinto anno è articolato in 495 ore di attività di insegnamenti generali e 561 di attività e insegnamenti di indirizzo

I percorsi di studio sono basati su competenze

� L’aspetto da sottolineare è che i percorsi di studio indicati nelle linee guida sono chiaramente riferiti a risultati di apprendimento declinati in competenze , abilità e conoscenze . Coerenti con le raccomandazioni del Consiglio di Europa (del 23 aprile 2008 e del quadro delle qualifiche per l’apprendimento permanente (EQF) diversamente dalle indicazioni del licei che risultano formulate su un impianto ambiguo più per contenuti che per competenze.

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Format dei curricoli presenti nelle linee guida dei tecnici e professionali

COMPETENZE

CONOSCENZE’ ABILITA ’

L’organizzazione della didattica� Le novità sul piano organizzativo sia dei

tecnici che degli istituti professionali� 1.Possono costituire dipartimenti per il

sostegno alla didattica, questo è previsto anche per i licei;

� 2.costituiscono un comitato tecnico-scientifico con docenti, esperti del mondo del lavoro e delle professioni

� 3.Possono stipulare contratti d ’opera con il mondo del lavoro e delle professioni …

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IL RIORDINO DEGLI ISTITUTI PROFESSIONALIil regolamento n.87 del marzo 2010

Alcuni punti significativi del regolamento degli Is. Professionali

� Qual è l’identità dei professionali e cosa si differenziano dei tecnici?

� L’identità è connotata da una “solidaistruzione generale e tecnicoprofessionale … che consente di sviluppare in una dimensione operativa, i saperi e le competenze necessarie per rispondere alle esigenze formative del settore produttivo di riferimento …”

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Qualifiche professionali� Con la legge 40/07 gli Istituti Professionali non

sono più organizzati sul modello 3 + 2, con il riordino sono articolati in 2 bienni più il quinto anno . Essi portano al diploma di istruzione, ma è previsto, che nella fase transitoria, possano in regime di sussidiarietà e nel rispetto delle competenze esclusive delle Regioni rilasciare qualifiche e diplomi professionali quadriennali.

L’offerta formativa degli Istituti professionali� Gli Istituti professionali possono rilasciare: � 1. diplomi quinquennali.� In accordo con le Regioni e in regime di

sussidiarietà possono rilasciare:� Qualifiche professionali triennali� Diplomi professionali di durata

quadriennale

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Si va verso regionalizzazione degli istituti professionali?� E’ evidente che siamo di fronte ad un

mutamento radicale dell’istruzione professionale che si sta progressivamente regionalizzandosi cioè legando sempre di più i sui profili alla domanda produttiva del territorio.

� Come per i tecnici anche gli istituti professionalicollaborano con le strutture formativeaccreditate dalla Regione nei Poli tecnico professionali.

I settori e gli indirizzi� Come per gli istituti tecnici anche per i

professionali è prevista una forte riduzione sia dei settori che degli indirizzi.

� I settori previsti dal regolamento sono solo due:

� 1. servizi a loro volta articolati in 5 indirizzi :� a) servizi per l’agricoltura e lo sviluppo rurale;

b)servizi per la manutenzione e l’assistenza tecnica;c) servizi socio sanitari; d) servizi per l’enogastronomia e l’ospitalità alberghiera; e) servizi per il commercio

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Il settore industria e artigianato� 2. settore per l’industria e l ’artigianato

con un solo indirizzo� Flessibilità� Molto ampia risultano gli spazi di flessibilità

finalizzati a realizzare un organico collegamento con il territorio

� Entro il 25% nel primo biennio� Il 35% nel secondo biennio� Il 40% nel ultimo anno

Tecnici e professionali perché due regolamenti?� C’è una forte similarità tra il regolamento dei

tecnici e dei professionali, si poteva stilare un solo regolamento puntando su unico impiantoordinamentale di tipo:

� Tecnico - Professionale. In questo modo sarebbe stato più facile capire la natura, gli spazi e i ruoli dell’istruzione e formazione professionale di competenze Regionale

� La strada intrapresa sembra però andare in questa direzione.

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Proviamo a sintetizzare i passaggi fondamentali

Dobbiamo sapere… i riferimenti noramtivi

In sostanza –ancora oggi - il nostro sistema della secondaria superiore rimane ORGANIZZATA sull’impianto normativo introdotto da Gentile nel 1923 basato sulla netta separazione degli indirizzi in quattro canali paralleli, non comunicanti tra loro che sono: i licei, i tecnici, i professionali e la formazione professionale. ATTUALMENTE la fonte normativo che regola gli ordinamenti dell’istruzione di secondo grado vanno rintracciati nella:1.Legge Delega n. 53, in particolare nel Dlgs n.226/2005 - rimane in

parte in vigore - a cui fa riferimento soprattutto il regolamento dei licei. Inoltre della legge n.53 vanno ricordati: il Dlgs n. 76 del 2005 sulle norme generali sul diritto dovere all’istruzione e il Dlgs n.77 sempre del 2005 sull’alternanza scuola lavoro.

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in sintesi i riferimenti normativi

vanno inoltre rintracciati nella:2. legge n.296 del 2006 per quanto riguarda, in particolare l’innalzamento dell’obbligo di istruzione a 16 anni e l’ITS;3. legge n. 40 del 2007 per quanto riguarda l’istruzione tecnica e l’istruzione professionale4. legge n. 133 del agosto 2008 sul riordino della secondaria di secondo grado – da cui discendono i tre regolamenti

Ancora è necessario richiamare: i TITOLI ITALIANI e gli 8 LIVELLI EQF

1°liv. EQF - licenza media2° - certificazione obbligo di istruzione3° - qualifica professionale triennale regionale4° - ex “maturità ” e diploma di qualifica

professionale quadriennale regionale5° - diploma di Istruzione Tecnica Superiore6° - laurea triennale7° - laurea magistrale e master di 1 ° livello8° - dottorato e master di 2 ° livello

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IN CONCLUSIONE ALCUNE RIFLESSIONI

COME RISULTA ORGANIZZATO da un punto di vista

ordinamentale l’attuale sistema di istruzione e formazione?COME avete VISTO il nostro sistema di ISTRUZIONE risulta organizzato in ORDINAMENTI RIGIDI e SEGMENTATI separati tra loro sia in VERTICALE dai 3 ai 6, dai 6 agli 11 ai 14 anni nel ciclo primario, sia in ORIZZONTALI negli indirizzi dei licei, dei tecnici, dei professionali e della formazione professionale del secondo ciclo. NON c’è continuità: il sistema di istruzione risulta frammentato

Abbiamo un MODELLO di sistema di istruzione frammentato, riordinato per aggiustamenti parziali succedutisi dal 1861 a oggi

- Indicazioni nazionali per- la scuola dell ’infanzia- la scuola primaria- la scuola media o secondaria di primo grado

- Decreti ministeriali obbligo di istruzione nn. 139 /07 e 9/10- Indicazioni nazionali per i licei- Indicazioni nazionali per gli istituti tecnici- Indicazioni nazionali per gli istituti professiona li- Istruzione e formazione professionale di competenz a delle Regioni- Corsi IeFP in regime di sussidiarietà, complementa ri e integrativi- Apprendistato: tre tipologie

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MANCA un quadro ordinamentale unitario e integrato. Questo sistema risulta inadeguato

Per capire l’impatto del nostro sistema di istruzione sulla società è necessario tener conto di alcuni dati:� 1. il 46,9% della popolazione adulta che va dai 24 ai 64 anni ha solo la licenza media; � 2. solo il meno del 70% dei giovani escono dalla secondaria con un diploma o una qualifica professionale; � 3. permane un tasso di abbandono in media del 20-30%soprattutto nei tecnici e nei professionali

I DATI CI DICONO4. i dati OCSE PISA offrono un quadro dove appare dai risultati una chiara segmentazione sociale:- Nelle prove risultano allineati alla media ocse i risultati dei licei, sotto la media ocse i tecnici e più giù i professionali e ancora più giù la formazione professionale; - 5. permane un forte squilibrio tra le regione del Nord e del sud e le isole (due Italie); la scuola non copre il gap- 6.Permane ancora un sistema che nei fatti è duale se non triale. A livello delle regioni manca una strategia capace di integrare il sistema dell’istruzione e della formazione professionale

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COSA SERVE? una riforma organica in particolare della sec. di secondo grado

� Serve un sistema nazionale unitariobasato sull’INTERAZIONE traISTRUZIONE e FORMAZIONE eLAVORO

Per questo è necessario ridisegnare il nostro sistema ordinamentale in modo organico per superare i compartimenti stagnideterminati dagli ordinamenti -antichi ancora in vigore - sia nel ciclo di base sia nella secondaria di secondo grado

1.Testi normativi da conoscere� Legge 17 maggio 1999, n. 144 art. 68 sull’obbligo formativo a 18 anni� Legge 10 febbraio 2000, n.30 sul riordino dei cicli scolastici � Legge 28 marzo 2003, n. 53 delega al governo per la definizione delle

norme generali sull’istruzione e dei livelli essenziali � Decreto legislativo 17 ottobre 2005, n. 226… decreto recante norme

generali e livelli essenziali delle prestazioni relativi al secondaria di secondo grado … il Profilo educativo, culturale e professionale

� Legge 27 dicembre 2006 n. 296 … nel testo è sancito l’obbligatorietà dell’istruzione per almeno dieci anni

� Decreto Ministeriale 22 agosto 2007 n.139 regolamento sull’adempimento dell’obbligo di istruzione

� Legge 31 aprile 2007 n. 40 che modifica l’art. 1 del D.lg 17 ottobre 2005, n. 226 norme sull’istituti tecnici e istituti professionale

� Legge 6 agosto 2008 n. 133 prevede con l’attuazione di uno o più regolamenti “una revisione dell’attuale assetto ordinamentale, organizzativo e didattico del sistema scolastico”

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2.Testi normativi da conoscere

� Legge 11 gennaio 2007, n.1 norme in materia di esami di Stato della secondaria di secondo grado …

� Decreto 22 giugno 2009, n. 122 norme vigenti per la valutazione degli alunni

� Decreto presidente della repubblica del 25 gennaio n. 86 - 2008 guida per la riorganizzazione del sistema dell’istruzione e formazione tecnica superiore e costituzione degli istituti tecnici superiori

� DM 13 giugno 2006, n. 47 relativo alla quota dei curricoli rimessa all’autonomia scolastica

� Raccomandazione del Parlamento europeo e del Consiglio, 18 dicembre 2006, relativo alle competenze chiave per l’apprendimento permanente

� Raccomandazione del parlamento europeo e del consiglio del 23 aprile 2008 sulla costituzione del Quadro europeo delle qualifiche per l’apprendimento permanente

3.Testi normativi di base da conoscere?

Il Dlgs n. 77 del 2005Il Dlgs n.76 del 2005DPR n. 89 marzo 2010 -Il regolamento degli istituti professionaliDPR n. 88 marzo 2010 - Il regolamento degli istituti tecniciDPR n. 87 marzo 2010 -Il regolamento dei Licei

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Quadro analitico della normativa dal 1997 al 2011 organizzata in riferimento ai Ministri della pubblica Istruzione che si sono succeduti dal 1994 al 2011

Luigi Berlinguer (dal 17 maggio 1996 al 25 aprile 2000)

Legge n.59 marzo 1997, art. 21 sull’autonomia delle istituzioni scolastiche;Legge n. 425, 1997 - Esame di Stato;DPR n. 323, 1998 - Regolamento sull’Esame di Stato;Legge n. 9, 1999 - Elevamento dell’obbligo di istruzione (da 8 a 10 anni e provvisoriamente a 9 anni);Legge n. 144, 1999, art. 68 obbligo formativo a 18 anni;DPR n. 275 1999 - Regolamento sull’autonomia delle istituzioni scolastiche; Dlgs n. 112/98 – compiti e funzioni degli enti locali DPR n. 323, 1999 - Regolamento sull’obbligo di istruzione;DPR n. 300, 1999 riforma del MPILegge n. 30, 2000 - Riordino dei cicli scolastici;Legge n. 62, 2000 - Parità scolastica

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Tullio De Mauro (25 aprile 2000 – giugno 2001)

DM 234, 2000 - Curricoli delle istituzioni scolastiche

DPR 257, 2000 – Regolamento obbligo formativo

Programma quinquennale di attuazione della legge n. 30 del 2000;

Letizia Moratti (giugno 2001 al maggio 2006)Legge 448 - 2001 art. 22 c.7 Esame di Stato (commissione interna)

Legge n. 53- 2003 Norme generali istruzione e livelli essenziali di prestazione.

D. lgs n. 59 -2004 Norme generali su scuola infanzia e primo ciclo

D. lgs n.226 - 2005 Norme generali sul secondo ciclo.

D.lgs. n. 76 -2005 Norme sul diritto e dovere all’istr. Formazione

D.lgs n. 77 -2005 Norme sull’alternanza scuola lavoro

Giuseppe Fioroni (17 maggio 2006 /maggio 2008)

Legge 296, 2006 (finanziaria) - Obbligo di istruzione di 10 anni. Percorsi e progetti nella FP regionaleDM n. 139 /97 impianto culturale del biennio assi e competenze Legge n. 1, 2007 - Esame di Stato ripristino commissione mistaLegge n. 40, 2007 - art. 13 Abrogazione dei licei economico e tecnologico. Ripristini degli istituti tecnici e professionaliDM 31 luglio 2007- Indicazioni scuola dell’infanzia e primo cicloDM 80, 2007- Sospensione dello scrutinio per il debito formativo e integrazione dello scrutinio

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Mariastella Gelmini – 2008 – 2011

Legge 133, 2008, art.64 Piano programmatico di interventi (riduzione personale docente e ata, sospensione SSIS.Legge 169, 2008, Cittadinanza e Costituzione, volto di comportamento, voti decimali, insegnante unico, libri di testo, laurea abilitante …DPR n. 89, 2009- Regolamento infanzia e primo cicloDPR n. 87, 2010- Regolamento istituti professionaliDPR n. 88, 2010- Regolamento Istituti TecniciDPR n. 89, 2010- Regolamento dei LiceiDPR n. 244, 2010- Regolamento “definizione della disciplina dei requisiti e delle modalità della formazione iniziale degli insegnanti della scuola dell’infanzia, della scuola primaria e secondaria di 1° e 2° grado”