OBESITÀ, BYPASS GASTRICO MEGLIO della DIETA per … · Questo intervento di chirurgia bariatrica...

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Anno V Numero 1099 Giovedì 20 Aprile 2017 S. Adalcisa AVVISO Ordine 1. ORDINE: assistenza legale gratuita 2. Concorso straordinario 3. ORDINE: FAD in farmaDAY Notizie in Rilievo Scienza e Salute 4. Obesità, bypass gastrico meglio della dieta per ridurre il rischio cardiaco 5. Un esame della troponina nel sangue può predire un infarto futuro? Prevenzione e Salute 6. Trombosi, i fattori che aumentano il rischio 7. “stress, le donne più degli uomini ricorrono al cibo per combatterlo”, vero o falso? 8. Papilloma, tutte le info su virus e vaccino. Meteo Napoli Giovedì 20 Aprile Variabile Minima: 7° C Massima: 15 °C Umidità: Mattina = 80% Pomeriggio = 44% OBESITÀ, BYPASS GASTRICO MEGLIO della DIETA per RIDURRE il RISCHIO CARDIACO Il cuore ha più probabilità di mantenere la sua funzione di pompa se una persona obesa è sottoposta a bypass gastrico. Questo intervento di chirurgia bariatrica garantirebbe una perdita di peso associata a una forte riduzione del rischio di sviluppare scompenso cardiaco. Più della dieta ipocalorica. È la conclusione di uno studio pubblicato su Circulation. Ne parliamo con il dr Giuseppe Marinari, resp. di Chirurgia Bariatrica dell’ospedale Humanitas. I ricercatori, hanno messo a confronti gli interventi sullo stile di vita con il bypass gastrico. Hanno preso in esame due gruppi di individui obesi prevalentemente quarantenni, tutti liberi da scompenso cardiaco all’inizio dello studio: il primo composto da oltre 25mila persone operate di bypass gastrico e il secondo di poco meno di 14mila soggetti seguiti con dieta a basso apporto calorico e modifiche dello stile di vita. PIÙ CHILI PERSI GRAZIE A BYPASS GASTRICO Quali sono stati i risultati? «La popolazione di soggetti obesi operati di bypass gastrico ha perso in media 18 chili in più dopo un anno e 23 chili in più dopo due anni rispetto a chi aveva provato un trattamento solo conservativo. Inoltre, durante il periodo studiato, le persone sottoposte a intervento hanno sviluppato un numero inferiore di casi di scompenso cardiaco, circa il 50% in meno dell’altro gruppo. La conclusione dello studio è quindi che perdere peso in modo sostanziale (non 5 chili, di più) coincide con la riduzione del rischio di sviluppare uno scompenso cardiaco». L’obesità rientra tra i fattori di rischio dello scompenso cardiaco anche per via delle condizioni che spesso la accompagnano, dall’ipertensione all’ipercolesterolemia. Come ricorda l’American Heart Association questa condizione può portare il cuore a lavorare di più rispetto a una persona normo-peso e può anche causare cardiomiopatia . (Salute, Humanitas) SITO WEB ISTITUZIONALE : www.ordinefarmacistinapoli.it E-MAIL: [email protected] ; [email protected] SOCIAL Seguici su Facebook Diventa Fan della nostra pagina www.facebook.com/ordinefarmacistinapoli iBook Farmaday Proverbio di oggi….…….. Arremediammo pe mmo, ca Dio nce penza appresso

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Anno V – Numero 1099 Giovedì 20 Aprile 2017 – S. Adalcisa

AVVISO Ordine

1. ORDINE: assistenza legale

gratuita

2. Concorso straordinario

3. ORDINE: FAD in

farmaDAY

Notizie in Rilievo

Scienza e Salute 4. Obesità, bypass gastrico

meglio della dieta per

ridurre il rischio cardiaco

5. Un esame della

troponina nel sangue può

predire un infarto futuro?

Prevenzione e Salute

6. Trombosi, i fattori che

aumentano il rischio

7. “stress, le donne più degli

uomini ricorrono al cibo

per combatterlo”, vero o

falso?

8. Papilloma, tutte le info su

virus e vaccino.

Meteo Napoli

Giovedì 20 Aprile

Variabile

Minima: 7° C Massima: 15 °C Umidità: Mattina = 80%

Pomeriggio = 44%

OBESITÀ, BYPASS GASTRICO MEGLIO della DIETA per RIDURRE il RISCHIO CARDIACO

Il cuore ha più probabilità di mantenere la sua funzione di pompa se una persona obesa è sottoposta a bypass gastrico.

Questo intervento di chirurgia bariatrica garantirebbe una perdita di peso associata a una forte riduzione del rischio di sviluppare scompenso cardiaco. Più della dieta ipocalorica. È la conclusione di uno studio pubblicato su Circulation. Ne parliamo con il dr Giuseppe Marinari, resp. di Chirurgia Bariatrica dell’ospedale Humanitas. I ricercatori, hanno messo a confronti gli interventi sullo stile di vita con il bypass gastrico. Hanno preso in esame due gruppi di individui obesi prevalentemente quarantenni, tutti liberi da scompenso cardiaco all’inizio dello studio: il primo composto da oltre 25mila persone operate di bypass gastrico e il secondo di poco meno di 14mila soggetti seguiti con dieta a basso apporto calorico e modifiche dello stile di vita.

PIÙ CHILI PERSI GRAZIE A BYPASS GASTRICO Quali sono stati i risultati? «La popolazione di soggetti obesi operati di bypass gastrico – ha perso in media 18 chili in più dopo un anno e 23 chili in più dopo due anni rispetto a chi aveva provato un trattamento solo conservativo. Inoltre, durante il periodo studiato, le persone sottoposte a intervento hanno sviluppato un numero inferiore di casi di scompenso cardiaco, circa il 50% in meno dell’altro gruppo. La conclusione dello studio è quindi che perdere peso in modo sostanziale (non 5 chili, di più) coincide con la riduzione del rischio di sviluppare uno scompenso cardiaco». L’obesità rientra tra i fattori di rischio dello scompenso cardiaco anche per via delle condizioni che spesso la accompagnano, dall’ipertensione all’ipercolesterolemia. Come ricorda l’American Heart Association questa condizione può portare il cuore a lavorare di più rispetto a una persona normo-peso e può anche causare cardiomiopatia. (Salute, Humanitas)

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Proverbio di oggi….…….. Arremediammo pe mmo, ca Dio nce penza appresso

PAGINA 2 FARMADAY – IL NOTIZIARIO IN TEMPO REALE PER IL FARMACISTA Anno IV – Numero 1099

SCIENZA E SALUTE

TROMBOSI, I FATTORI CHE AUMENTANO IL RISCHIO

La coagulazione del sangue è il meccanismo fondamentale che permette di bloccare il sanguinamento ogni volta che ci si procura un taglio, una ferita, si subisce un’operazione chirurgica, evitando un’emorragia e favorendo la guarigione della ferita.

Il sangue può coagulare anche dentro le arterie e le vene e in questo caso si forma un trombo, ovvero un grumo, che può impedire completamente o parzialmente la normale circolazione del sangue. È un evento patologico, potenzialmente molto grave perché se il trombo ostruisce un’arteria coronarica ovvero una di quelle che nutrono il muscolo cardiaco, si rischia l’infarto; se il trombo si localizza a livello della carotide può bloccare o ridurre il normale afflusso di sangue al cervello e si rischia l’ischemia cerebrale o l’ictus. Se il trombo si forma nel cuore e si frammenta in emboli (formazioni cioè che in ogni caso occludono le arterie) che arrivano alle arterie delle gambe e le chiudono provocando ischemia, si può arrivare all’estrema conseguenza dell’amputazione della gamba, una sequela nient’affatto rara nei pazienti diabetici. Se il trombo si forma in una vena delle gambe e libera emboli, si può rischiare l’embolia polmonare e l’infarto del polmone.

TROMBOSI: UN MECCANISMO ALLA BASE DI GRAVISSIME MALATTIE La giornata nazionale per la lotta alla trombosi è stata ideata da ALT - Associazione per la Lotta alla Trombosi e alle malattie cardiovascolari – Onlus, nel 2012 e si rinnova di anno in anno, con l’intento di comunicare che è proprio la trombosi il meccanismo alla base di gravi malattie cardiovascolari come l’embolia polmonare, l’infarto del miocardio, l’ictus o l’ischemia.

COLPISCE IL DOPPIO DEI TUMORI MA SI PUÒ EVITARE IN UN CASO SU TRE «Fare prevenzione della trombosi, dunque, significa evitare in maniera molto efficace la comparsa di disturbi gravi e invalidanti e non di rado mortali. Tutti dovrebbero sapere che la formazione di un trombo è favorita da una serie di FATTORI che agiscono come complici fra loro: la pressione arteriosa non controllata, il fumo di sigaretta, un’alimentazione sregolata, la pigrizia, il colesterolo troppo alto per troppo tempo, le malattie infiammatorie e la predisposizione famigliare che, insieme, rendono il sangue più

incline a coagulare nelle vene e nelle arterie, e contribuiscono alla comparsa di aterosclerosi». : I farmaci anticoagulanti devono rendere il sangue più fluido del normale perché non formi trombi, ma non troppo fluido per evitare emorragie.

Esistono due grandi categorie di farmaci contro la trombosi: gli antiaggreganti, usati per prevenire e curare l’infarto del miocardio e l’ictus cerebrale, che

impediscono alle piastrine di aderire fra di loro e dare avvio alla trombosi; gli anticoagulanti, invece, non agiscono sulle piastrine, ma bloccano parzialmente i fattori pro

coagulanti normalmente prodotti dal fegato.

TERAPIA ANTICOAGULANTE

PAGINA 3 FARMADAY – IL NOTIZIARIO IN TEMPO REALE PER IL FARMACISTA Anno IV – Numero 1099

A tal proposito chiarisce ancora la dott.ssa Rota: «Antiaggreganti e Anticoagulanti sono farmaci salva vita e devono essere non solo prescritti dal medico, ma assunti dal paziente con molta disciplina. Gli anticoagulanti tradizionali, chiamati DICUMAROLICI, richiedono un prelievo di sangue periodico che permette di adeguare la dose, sono indispensabili in pazienti con trombosi venosa ed embolia polmonare e in pazienti che soffrono di fibrillazione atriale o di malattia delle valvole del cuore: oggi sono disponibili nuovi farmaci anticoagulanti che si prendono per bocca e non richiedono prelievi per aggiustare la dose, ma solo per il controllo periodico della salute del rene e del fegato, possono essere prescritti per prevenire la trombosi venosa e l’embolia polmonare in pazienti sottoposti a chirurgia ortopedica per protesi di anca o di ginocchio o per curare la trombosi e l’embolia polmonare in chi ne viene colpito ».

: Lo slogan che contraddistingue la Giornata per la Lotta alla Trombosi per questo 2017 è «SALTA COME TI PARE, MA SALTA»,

Una campagna per sottolineare come la prevenzione si fa soprattutto facendo un salto di qualità nello stile di vita ovvero svolgendo regolarmente attività fisica e sfruttando ogni occasione per muoversi, dal fare regolarmente le scale a piedi, a evitare l’ascensore, la macchina quando possibile, persino alzandosi per cambiare di canale anziché usare il telecomando. Fondamentale è l’attenzione per l’alimentazione che dev’essere varia ed equilibrata e prevedere, nella giusta misura, carboidrati, grassi e proteine. È importante evitare l’abuso di alcol, di fumo di sigarette, uso di droghe e tenere sempre sotto controllo tutti i fattori di rischio come il colesterolo alto, il diabete, l’ipertensione o il sovrappeso. (Salute, Il Secolo XIX)

“STRESS, LE DONNE PIÙ DEGLI UOMINI RICORRONO AL CIBO PER COMBATTERLO”, VERO O FALSO?

Sia che si tratti di ragioni di cuore o di lavoro, molti affermano che le donne, più degli uomini, ricorrono al cibo per combattere lo stress. Vero o falso?

L’abbiamo chiesto alla dottoressa Manuela Pastore, dietista clinico della Direzione Sanitaria dell’Istituto Clinico Humanitas.

“FALSO. Si tratta di una situazione che riguarda uomini e donne, senza

distinzione di genere, e che attiva meccanismi compensatori per combattere lo stress – spiega l’esperta. – Forse gli uomini ricorrono al cibo soprattutto in caso di stress da lavoro, mentre le donne lo fanno più per ragioni sentimentali, ma per entrambi il risultato e gli effetti non cambiano. Mangiare certi cibi, in particolare quelli del gruppo dei carboidrati, spesso svolge una funzione compensatoria perché funge da blando ansiolitico e/o antidepressivo, che permette anche di scaricare le tensioni accumulate grazie alla masticazione, spesso infatti in questi casi si mangia in fretta. Inoltre mangiare è anche un modo per appagare il gusto e avere una immediata e momentanea sensazione di benessere, poiché è limitata al momento in cui si mastica. Tra i cibi più “richiesti” per gestire e far fronte allo stress, quelli dal sapore particolarmente dolce o molto salato “viziano” sia il cervello, che si ritrova in poco tempo il glucosio di cui si “nutre”, sia le papille gustative: il risultato è che si fa molta fatica a smettere di mangiare quei cibi definiti anche come comfort food, ovvero patatine, biscotti, gelato, pizze, focacce, creme spalmabili, e dessert. Lo stress da lavoro o emotivo, anziché combatterlo con il comfort food, bisognerebbe imparare a gestirlo quotidianamente trovando del tempo da dedicare a rilassarsi e muoversi un po’, con una regolare attività fisica, per scaricare davvero gli accumuli di nervosismo e ansia, piuttosto che caricarsi ulteriormente con eccessi di cibo non utile e dannoso per la salute.” (Salute, Humanitas)

L’importanza di un CORRETTO STILE di VITA

PAGINA 4 FARMADAY – IL NOTIZIARIO IN TEMPO REALE PER IL FARMACISTA Anno IV – Numero 1099

SCIENZA E SALUTE

UN ESAME DELLA TROPONINA NEL SANGUE PUÒ PREDIRE UN INFARTO FUTURO?

Danni silenziosi al cuore possono essere svelati dalla troponina. Già oggi si usa questa

proteina come conferma di un infarto in corso, si studia la sua utilità in chiave preventiva

La TROPONINA. Il nome potrebbe diventarci familiare come colesterolo alto e ipertensione quando si tratta di valutare il rischio di infarto e crisi cardiovascolari. Con un semplice e poco costoso esame del sangue, si potrebbe individuare questo pericolo pur in assenza di sintomi. Un pericolo che avanza silenziosamente, dicono i ricercatori che si sono dedicati allo studio di questo test su tremila uomini col colesterolo alto, ma nessun precedente cardiologico (per ora nessuna donna ha partecipato alle prove). Lo studio è stato pubblicato sul Journal of the American College of Cardiology. Nella loro ricerca l’esame della troponina ha confermato il suo potere predittivo su futuri attacchi cardiovascolari per cui non c’erano segnali concreti. Dando la possibilità di intervenire subito con terapie preventive.

COSA E' LA TROPONINA? Con questo termine ci si riferisce a un gruppo di proteine coinvolte nella contrazione del cuore. Un aumento della loro concentrazione nel sangue circolante può indicare un’importante sofferenza cardiaca. La troponina, quindi, potrebbe diventare un terzo marcatore del rischio cardiaco accanto a colesterolo e pressione del sangue (anzi, «più efficace di questi»). Oggi l’esame della troponina è già in uso se c’è incertezza su una diagnosi di infarto. La ricerca ha anche rivelato che tramite la misurazione delle troponine cardiache nel sangue si può controllare pure quali pazienti possono maggiormente beneficiare della cura con statine.

LE PROSPETTIVE: I ricercatori ricordano che le malattie cardiovascolari rappresentando una delle

maggiori malattie-killer nel Regno Unito uccidendo ogni anno settantamila persone. Aggiungono che occorrono altri studi più ampi - e comprensivi delle donne, stavolta - per confermare la validità predittiva del test con la troponina che si presenta come un risultato «eccitante e che potrebbe rivoluzionale il modo di affrontare il rischio cardiovascolare».

UNA POSSIBILE MISURA DIRETTA Il professore aggiunge: «I livelli del colesterolo e della pressione del sangue sono associati al rischio di un eventuale disturbo cardiaco, mentre la troponina è una misura diretta del danno al cuore». Quanto è lontano il giorno in cui la troponina potrebbe rientrare nei normali esami del sangue prescritti dal medico di base? «Non si può dire, occorrono studi prospettici per verificare la novità evidenziata in questa interessante ricerca», modera gli entusiasmi Maurizio Averna, ordinario di Medicina interna all’Università di Palermo e Past President della Società italiana per lo studio dell’Aterosclerosi.

UNA «PROMESSA» DA VERIFICARE : «Di fatto l’esame della troponina nel sangue oggi è utilizzato

come indicatore precoce di un infarto del miocardio». «Se la persona avverte un dolore che potrebbe essere cardiaco, si procede subito con la prova della troponina. Diverso, e da verificare a fondo, se questa può essere una misura di predizione per un evento imminente, non ancora in atto». Altro aspetto di novità che Averna sottolinea: «Nella ricerca la Troponina viene proposta come fattore di rischio a sé per i disturbi cardiovascolari, senza tenere conto di altri elementi come il colesterolo cattivo, l’ipertensione, il fumo. Ma la parola definitiva può venire solo da studi prospettici». (Salute, Humanitas)

PAGINA 5 FARMADAY – IL NOTIZIARIO IN TEMPO REALE PER IL FARMACISTA Anno IV – Numero 1099

PREVENZIONE E SALUTE

PAPILLOMA, TUTTE LE INFO SU VIRUS E VACCINO

Infuria la polemica sulla trasmissione di Report dedicata al vaccino contro il Papilloma virus, in cui si parlava degli effetti avversi a questo tipo di vaccinazione contro il tumore al collo dell’utero.

Ma cos'è l'HPV? Come si prende questa infezione? Come si cura? E perché è utile vaccinarsi? Il Papillomavirus umano è un virus molto comune, tanto che, secondo una stima, il 75% degli individui viene infettato nel corso della vita. Si trasmette soprattutto attraverso i rapporti sessuali, ma per contrarre l’infezione può bastare un semplice contatto nell’area genitale. In natura - si legge sul sito del ministero della Salute - ne esistono oltre 120 tipi diversi, in grado di aggredire la parete del collo dell’utero e produrre differenti tipi di alterazioni: alcuni sono responsabili di lesioni benigne (ad es. i condilomi), altri producono, invece, lesioni in grado di evolvere in cancro. Circa il 70% di tutte le lesioni pretumorali sono attribuibili a due tipi di papillomavirus (il 16 e il 18), mentre quasi il 90% dei condilomi è causato dai tipi 6 e 11. Non tutte le infezioni da HPV producono lesioni che poi possono evolvere in cancro. Anzi, la maggior parte di esse (circa l’80%) è temporanea e regredisce spontaneamente. Soltanto quelle che diventano croniche (una minoranza) possono trasformarsi nell’arco di 7-15 anni in una lesione tumorale.

IL CARCINOMA della CERVICE UTERINA è il SECONDO TUMORE più DIFFUSO nelle DONNE. Colpisce ogni anno circa 3.500 donne e causa 1.000 decessi in Italia. Negli ultimi 20 anni la mortalità per questo tumore si è ridotta drasticamente, soprattutto grazie alla diagnosi precoce realizzata attraverso i programmi di screening (Pap-test). A fianco dello screening, la vaccinazione anti HPV può contribuire a ridurre l’impatto del cancro del collo dell’utero, che rappresenta la prima forma tumorale riconosciuta come totalmente riconducibile a un’infezione: quella da Papillomavirus umano.

PERCHÉ VACCINARSI. Il fatto che il cancro del collo dell’utero sia di origine infettiva consente di

adottare contro questa malattia una strategia sconosciuta per le altre forme di tumore. Attraverso la vaccinazione contro l'HPV è infatti possibile interrompere all’origine la catena che dall’infezione porta al cancro. Se grazie al vaccino l’organismo è in grado di contrastare l’infezione da Papillomavirus, allora non si potranno verificare i cambiamenti delle cellule del collo dell’utero, che portano allo sviluppo del tumore.

I VACCINI CONTRO IL PAPILLOMAVIRUS: Oggi sono disponibili 2 vaccini contro il papillomavirus:

1. vaccino bivalente - protegge contro i tipi 16 e 18 (i tipi di virus in grado di causare le lesioni pretumorali)

2.vaccino quadrivalente - offre una protezione anche contro i tipi 6 e 11 (quelli che causano il maggior numero di condilomi).

Entrambi i vaccini hanno un'efficacia elevata, se somministrati prima che la persona sia stata contagiata con il virus HPV, che si acquisisce, di norma, subito dopo l’inizio dell’attività sessuale. Inoltre inducono una migliore risposta immunitaria nelle persone più giovani. La campagna di vaccinazione contro l'HPV è indirizzata agli adolescenti di entrambi i sessi, preferibilmente intorno agli 11 e i 12 anni di età. La vaccinazione in questa classe di età consente di prevenire, nella quasi totalità dei casi, l’insorgenza di un’infezione persistente dei due ceppi virali, che più frequentemente provocano il tumore della cervice uterina. Ambedue i vaccini sembrano presentare un certo grado di protezione verso altri ceppi di HPV. (Adnkronos)

PAGINA 6 FARMADAY – IL NOTIZIARIO IN TEMPO REALE PER IL FARMACISTA Anno IV – Numero 1099

ORDINE: parte la II° Edizione di FAD in farmaDAY (30 CF): un NUOVO MODO di AGGIORNARSI

FAD in farmaDAY è una nuova opportunità che l’Ordine da ai propri iscritti per ottemperare all’obbligo dell’aggiornamento ECM

a) Puoi Inviare all’indirizzo [email protected] la richiesta di fruizione del Corso. Tale richiesta deve contenere i seguenti dati:

1. Nome, Cognome; 2. Codice Fisc. , indirizzo mail (non PEC!!), 3. luogo e data di nascita, 4. n. di iscrizione all’Ordine dei Farmacisti di Napoli; 5. n. tel. mobile che verrà utilizzato

esclusivamente per comunicazioni urgenti relative a modifiche del Corso

b) In tempi brevi riceverai le credenziali con una USERNAME e una PASSWORD PERSONALE

insieme alle istruzioni per fruire del Corso

c) All’arrivo del farmaDAY, notiziario dell’Ordine redatto quotidianamente dal Presidente Prof.

V. Santagada, l’ultima pagina sarà dedicata all’argomento del corso o argomenti similari e

conterrà un link che vi “porterà” direttamente sulla piattaforma FAD del Provider.

d) Il Titolo del Corso : “SINTOMI in FARMACIA – Ruolo del FARMACISTA

Influenza, Raffreddore, Influenza e Raffreddore, Mal di Gola, Rinite, Tosse,

Sinusite,Patologie dell’Orecchio”

e) Cliccandoci sopra si aprirà la pagina contenente i vari moduli.

Al termine di ogni Modulo dovrai rispondere al questionario di fine modulo che Ti consentirà

di passare al modulo successivo e così via.

Una volta terminato il corso potrai accedere al modulo di assegnazione dell’attestato ECM

che potrai liberamente scaricare e stampare. Ma non finisce qui!! Avrete a disposizione un

tutor on-line a cui vi potrete rivolgere in caso di difficoltà.

Ordine dei Farmacisti della Provincia di Napoli

La Bacheca

La POSSIBILITÀ di effettuare la formazione obbligatoria ECM in modo semplice,

GRATUITO e .....quotidiano e a casa propria, seguendo il notiziario farmaDAY

30 Crediti

ECM

COME PARTECIPARE

PAGINA 7 FARMADAY – IL NOTIZIARIO IN TEMPO REALE PER IL FARMACISTA Anno IV – Numero 1099

ORDINE: “SINTOMI in FARMACIA – Ruolo del FARMACISTA Influenza, Raffreddore, Influenza e Raffreddore, Mal di Gola, Rinite,

Tosse, Sinusite,Patologie dell’Orecchio”

Di seguito schema generale del corso.

SCHEMA DEL CORSO FAD IN FARMADAY: 30 CF Modulo TITOLO Data N. Modulo TITOLO Data N.

1/A Influenza 1 26-Apr 1 5/A Rinite 1 8-Giu 29

1/B Influenza 2 27-Apr 2 5/B Rinite 2 9-Giu 30

1/C Influenza 3 28-Apr 3 5/C Rinite 3 12-Giu 31

1/D Influenza 4 2-Mag 4 5/D Rinite 4 13-Giu 32

1/E Influenza 5 3-Mag 5 5/E Rinite 5 14-Giu 33

1/F Influenza 6 4-Mag 6 5/F Rinite 6 15-Giu 34

1/G Influenza 7 5-Mag 7 5/G Rinite 7 16-Giu 35

1/H Influenza 8 8-Mag 8 5/H Rinite 8 19-Giu 36

1/I Influenza 9 9-Mag 9 5/I Rinite 9 20-Giu 37

QUESTIONARO n.1 QUESTIONARO n. 5 2/A Raffreddore 1 10-Mag 10 6/A Tosse 1 21-Giu 38

2/B Raffreddore 2 11-Mag 11 6/B Tosse 2 22-Giu 39

2/C Raffreddore 3 12-Mag 12 6/C Tosse 3 23-Giu 40

2/D Raffreddore 4 15-Mag 13 6/D Tosse 4 26-Giu 41

2/E Raffreddore 5 16-Mag 14 6/E Tosse 5 27-Giu 42

2/F Raffreddore 6 17-Mag 15 6/F Tosse 6 28-Giu 43

QUESTIONARO n.2 6/G Tosse 7 29-Giu 44

3/A Influenza e Raffreddore 1 18-Mag 16 6/H Tosse 8 30-Giu 45

3/B Influenza e Raffreddore 2 19-Mag 17 6/I Tosse 9 3-Lug 46

3/C Influenza e Raffreddore 3 22-Mag 18 QUESTIONARO n. 6

3/D Influenza e Raffreddore 4 23-Mag 19 7/A Sinusite 1 4-Lug 47

3/E Influenza e Raffreddore 5 24-Mag 20 7/B Sinusite 2 5-Lug 48

3/F Influenza e Raffreddore 6 25-Mag 21 7/C Sinusite 3 6-Lug 49

3/G Influenza e Raffreddore 7 26-Mag 22 QUESTIONARO n. 7

QUESTIONARO n.3 8/A Patologie dell’Orecchio 1 7-Lug 50

4/A Mal di Gola 1 29-Mag 23 8/B Patologie dell’Orecchio 2 10-Lug 51

4/B Mal di Gola 2 30-Mag 24 8/C Patologie dell’Orecchio 3 11-Lug 52

4/C Mal di Gola 3 31-Mag 25 QUESTIONARIO n.8

4/D Mal di Gola 4 5-Giu 26

4/E Mal di Gola 5 6-Giu 27

4/F Mal di Gola 6 7-Giu 28

QUESTIONARO n. 4

PAGINA 8 FARMADAY – IL NOTIZIARIO IN TEMPO REALE PER IL FARMACISTA Anno IV – Numero 1099

REGIONE CAMPANIA: CONCORSO STRAORDINARIO IN CORSO LA VALUTAZIONE

DEI TITOLI

BURC n. 65 del 3 Ottobre 2016, Decreto Presidente Giunta n. 203 del 28/09/2016

Di seguito la composizione della commissione:

Prof. Vincenzo SANTAGADA, Presidente – Docente Università Federico II Napoli

Dott. Luigi RICCIO, Componente - Dirigente DG per la Tutela della Salute

Dott. Vincenzo DEL PIZZO, Componente - Farmacista Dirigente ASL Salerno

Dott.ssa Aurora CANNAVALE, Componente - Farmacista Titolare

Dott. Armando CUSANO, Componente - Farmacista esercente in farmacia

Per visualizzare il decreto pubblicato sul BURC, premere il seguente link:

http://www.ordinefarmacistinapoli.it/ordineNuovo/news/1547-concorso-straordinario-campania

ORDINE: ASSISTENZA LEGALE GRATUITA

Da Febbraio 2016 assistenza legale gratuita per tutti gli iscritti

Cari Colleghi, l’Ordine è lieto di informarvi che a

seguito del bando 1635/15 del 20/10/2015, un gruppo

di Avvocati si è reso disponibile ad offrire agli iscritti

un servizio di assistenza legale di primo livello.

Tale iniziativa si inquadra nell’ambito di un processo di

sempre maggiore vicinanza che l’Ordine ha instaurato con i propri iscritti in un momento nel quale i

problemi che investono i laureati in farmacia, nelle sue varie declinazioni, appaiono sempre più attuali.

Il servizio è disponibile presso la sede dell’Ordine Martedì dalle 14.30 alle 16.30.

I Colleghi interessati potranno prenotarsi presso la segreteria dell’Ordine attraverso le seguenti

modalità:

1. Telefonando al numero 081 551 0648; 2. Inviare un fax al numero 081 552 0961

3. Inviare e-mail all’indirizzo: [email protected] o [email protected]