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ILLAMPIONEDICOSTALARGA dicembre 2008 PUBBLICAZIONE BIMESTRALE DELLA NOBILE CONTRADA DELL’AQUILA – CASATO DI SOTTO 82 – 53100 SIENA – Direttore responsabile: Alessandro Orlandini – Autorizzazione del Tribunale di Siena n. 575 del 18/02/93 Il Costituto senese Correre tutti gli anni? No grazie! Tutti i mini ‘Mas-galanti’ Pronti per la Piazza Cielo... mio facebook! Santità aquilina Un soprannome è per sempre Cittini & Contrada Cittini & Palio

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ILLAMPIONEDICOSTALARGAdicembre 2008

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• Il Costituto senese• Correre tutti gli anni? No grazie!• Tutti i mini ‘Mas-galanti’• Pronti per la Piazza• Cielo... mio facebook!• Santità aquilina• Un soprannome è per sempre• Cittini & Contrada• Cittini & Palio

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ILLAMPIONEDICOSTALARGA

IMMAGINIDEL

BATTESIMODUEMILAOTTO

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lo di democrazia raggiunto dalla Repub-blica Senese.

Il Costituto Senese, volgarizzato nel1309, è anche un omaggio a quel fervo-re culturale che la città conobbe fra la finedel Duecento e l’inizio del Trecento.

In quel periodo Siena viveva il mo-mento più alto e significativo della sua ci-viltà: sono gli anni di Duccio e delprovvisorio completamento della Catte-drale, dell’intensa attività economico-fi-nanziaria dei suoi mercanti e banchieri,impegnati a vario titolo in tutta Europa.

Si avvertiva quindi la necessità di ga-rantire i più deboli, favorendo la diffusio-ne e la conoscenza dei diritti e dei doveridei cittadini, specie di chi non conoscesseil latino. Tutto ciò fa risaltare una volontàpolitica senza precedenti ed una sceltaideologica di larghe proporzioni, oggettoormai di studi e ricerche per chiarirne ilsignificato civico e politico.

Per merito del Costituto volgare si èriusciti a indagare meglio il tema del“guelfismo” senese e, cosa più importan-te, l’ideologia “popolare”, che è l’elemen-to portante del Costituto stesso, a sua voltamomento fondamentale dello sviluppo diquesta dottrina politica.

La redazione

Nel 2009 cade la ricorrenza del fe-steggiamento dei 700 anni della nascitadel Costituto Senese.

Ci pare opportuno descrivere, inpoche parole, la storia del Costituto Sene-se stesso: all’inizio del ‘300 il Comune diSiena decise di tradurre in “volgare” l’in-sieme di norme e leggi che regolavano lavita pubblica per renderle comprensibilianche a chi, ed era la maggior parte, nonconosceva la grammatica latina.

È un episodio di singolare ricerca di“trasparenza” che non trova un simile ri-scontro nel panorama politico dell’epocae testimonia, ancora una volta, l’alto livel-

“Essere o non essere…questoè il problema…!”, PalioStraordinario 2009 si fa o

non si fa…questo è il problema…!! Perdonateci il paragone, ma di certo la

frase shakespeariana dell’Amleto in questoperiodo ci pare azzeccata, dal momentoche la proposta di poter correre un Palio inpiù il prossimo anno, è diventato un argo-mento ormai ricorrente nelle discussioni deipopoli di tutte le Contrade di Siena.

Ma qual’è veramente la motivazioneper cui potrebbe essere proposta l’effet-tuazione di un Palio Straordinario il pros-simo anno?

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ILLAMPIONEDICOSTALARGA

IL COSTITUTOSENESE

I PALII STRAORDINARI DAL 1900 AD OGGI28 settembre 1902 VALDIMONTONE per il congresso della Dante Alighieri17 aprile 1904 LEOCORNO per la visita di Vittorio Emanuele III18 agosto 1907 LUPA con cavalli scossi13 settembre 1910 TORRE per il passaggio del VIII Corpo d’Armata25 settembre 1913 GIRAFFA per il congresso delle scienze14 settembre 1928 ONDA per il IV Festival di musica moderna20 agosto 1945 DRAGO per la pace18 maggio 1947 CIVETTA per il VI centenario nascita Santa Caterina28 maggio 1950 VALDIMONTONE per il V centenario della canonizzazione di San Bernardino5 settembre 1954 LEOCORNO per l’anno Mariano4 settembre 1960 CIVETTA per l’VIII centenario della vittoria di Montaperti5 giugno 1961 NICCHIO per il I centenario dell’Unità d’Italia24 settembre 1967 GIRAFFA per il 49° congresso della società italiana per il progresso delle scienze21 settembre 1969 OCA per la conquista della Luna17 settembre 1972 ISTRICE per il V centenario del Monte dei Paschi7 settembre 1980 SELVA per il VI centenario della morte S.Caterina13 settembre 1986 VALDIMONTONE per la commemorazione del Comune9 settembre 2000 SELVA per il nuovo millennio

Qualche riflessione: la prima è che tutti noi dell’Aquila, senza dubbio, abbiamo voglia di rivincere il Palio, dopo questi lunghianni di attesa e quindi saremmo tutti (o quasi) concordi nell’approvare la proposta del Palio Straordinario, al fine di avere una pos-sibilità in più di vincerlo; un’altra, invece, ci fa riflettere molto sulla motivazione stessa. È così necessario far correre un altro Palionel 2009 per festeggiare il Costituto Senese? È così rilevante tale Costituto da poter essere giudicato “straordinario”?

Dobbiamo ricordarci, inoltre che, dato che non stiamo attraversando un periodo facile dal punto di vista economico sotto tantipunti di vista, i costi totali di un Palio per l’Amministrazione Comunale e quindi per tutti noi cittadini, sono sempre più elevati, e quin-di, dovremmo stare maggiormente con i “piedi per terra” e convincerci che, alla fin fine, due Palii all’anno forse sono più che suf-ficienti. Almeno di questi tempi.

Intanto non ci rimane che aspettare nuovi sviluppi e sperare comunque in una vittoria nel 2009. Straordinaria o non.Astè

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andare a scapito delle contrade più pic-cole che, com’è noto, non possono com-petere con le più numerose in termini dipianificazione, stante le evidenti differen-ze di budget finanziario.

Per questi motivi credo che il Palio, puradeguandosi ai tempi, debba mantenereintatte quelle caratteristiche che lo rendo-no unico e mai paragonabile ad unacorsa regolare. L’attuale meccanismo dipartecipazione al Palio, nel suo piccolo,vi contribuisce. E allora pazienza se qual-che volta si deve aspettare due anni pervedere il nostro giubbetto sul tufo, vorràdire che la libidine di correre sarà anco-ra maggiore!

Un tradizionalista, ma non troppo

rità che contribuisce, a suo modo ed uni-tamente a mille altri aspetti, a rendere lanostra Festa unica.

Innanzi tutto, con la sicurezza di unPalio all’anno vivremmo l’estrazione asorte con intensità emotiva molto inferiorea quella odierna, così ridimensionando inqualche modo uno dei momenti crucialidel Palio.

Inoltre, consentire ad ogni Contradadi correre una volta all’anno renderebbemaggiormente pianificabili le scelte futu-re, sotto ogni punto di vista.

Pensiamo solamente a ciò che puòvoler dire in termini di strategie paliesche.Il lavoro invernale delle dirigenze risulte-rebbe molto meno aleatorio (e forse ancheun po’ meno intrigante) se levassimo ditorno l’incognita della futura partecipa-zione al Palio. Peraltro, a mio parere unasimile regolarizzazione non potrebbe che

Nell’ultimo numero del Lampio-ne veniva pubblicato un arti-colo di Paolo Goretti con il

quale questi spiegava le ragioni dellasua proposta di modifica del sistema diestrazione delle Contrade partecipanti alPalio. In particolare, si tratterebbe di ap-portare un piccolo accorgimento al mec-canismo al fine di consentire ad ogniContrada la partecipazione ad almenouna Carriera all’anno. Il Prof. Goretticoncludeva auspicando un approfonditodibattito invernale.

Rispondo prontamente all’invito soste-nendo, non me ne voglia, argomenti op-posti a quelli del proponente.

Premetto che la possibilità di correrealmeno un Palio ogni anno è decisamen-te “stuzzicante”. Tutti noi conosciamo latristezza di passare intere annate da spet-tatori. Oppure lo sconforto di quando aldieci di luglio, a fine estrazione, si ritornain società consapevoli che è già inverno.Tanto più che per noi il 2009 si presentarischioso, avendo corso questo anno en-trambe le carriere. Perché dunque perse-verare, se basterebbe così poco acambiare le cose?

Per rispondere si possono usare varieargomentazioni.

La prima e più radicale è questa: non sipuò cambiare ciò che costituisce tradizionee si ripete da tanto tempo, pena lo svili-mento del senso stesso della Festa. Devoperò dire che non condivido appieno que-sta impostazione. Gli anni passano, la so-cietà si trasforma, mutano i costumi, e nonc’è niente di male a tenere il Palio al passocon i tempi. Il Palio oggi non è certo lo stes-so di cento, o anche di cinquanta anni fa.Molte cose sono state cambiate e menomale che lo si è fatto: una tradizione chenon si rinnova e si adegua ai tempi è de-stinata prima o poi a finire.

Giusto quindi anche cambiare, ovvia-mente fintanto che il cambiamento sia mi-gliorativo. Credo però, e qui mi pongo inantitesi con il Prof. Goretti, che la sua pro-posta di modifica non si muova in talsenso.

Secondo chi scrive, l’attuale sistemacostituisce uno degli elementi di irregola- 3

ILLAMPIONEDICOSTALARGA

CORRERETUTTI

GLI ANNI?NO, GRAZIE!

ORA FACCIAMO I CONTI!Su 121 Palii effettuati Su 19 Palii effettuati Su 140 Palii effettuati

dal 1945 al 1999 dal 2000 al 2008 dal 1945 al 2008Corsi Vinti Corsi Vinti Corsi Vinti

AQUILA 69 8 12 0 81 8BRUCO 70 2 14 3 84 5

CHIOCCIOLA 67 9 9 0 76 9

CIVETTA 73 6 10 0 83 6

DRAGO 75 9 12 1 87 10

GIRAFFA 71 10 11 1 82 11

ISTRICE 70 5 7 3 77 8

LEOCORNO 80 6 12 3 92 9

LUPA 72 5 10 0 82 5

NICCHIO 68 9 10 0 78 9

OCA 72 11 10 1 82 12

ONDA 65 7 10 0 75 7

PANTERA 77 7 11 1 88 8

SELVA 70 11 12 3 82 14

TARTUCA 71 6 12 2 83 8

TORRE 71 2 14 1 85 3

VALDIMONTONE 69 8 14 0 83 8

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TUTTI I“MINI MAS-

GALANTI”

ANNO TAMBURINO ALFIERE ALFIERE

1977 Riccardo Chiesi Paolo Torriti Roberto Argentini1978 Mauro D’Angeli Luca Ricci Paolo Bernardi1979 Francesco Boschi Luca Ricci Paolo Bernardi1980 Stefano Pastorelli Luca Ricci Paolo Bernardi1981 Stefano Pastorelli Duccio Luchi Duccio Carapelli1982 Gianluca Rustici Duccio Luchi Duccio Carapelli1983 Gianluca Rustici Duccio Luchi Gabriele Fattorini1984 Paolo Bechi Gabriele Boschi Duccio Carapelli1985 Donatello Caselli Gabriele Boschi Alessandro Conticelli1986 Donatello Caselli Gabriele Boschi Alessandro Conticelli1987 Donatello Caselli Gabriele Boschi Alessandro Conticelli1988 Filippo Frignani Andrea Fontani Michele Masotti1989 Filippo Frignani Gabriele Boschi Alessandro Conticelli1990 Marco Frigerio Andrea Fontani Michele Masotti1991 Niccolò Moretti Andrea Fontani Michele Masotti1992 Niccolò Moretti Andrea Fontani Michele Masotti1993 Niccolò Moretti Giancarlo Nerli Andrea Orlandini1994 Niccolò Moretti Federico Romano Andrea Lisi1995 Niccolò Moretti Federico Romano Andrea Lisi1996 Guido Squillace Giancarlo Nerli Andrea Orlandini1997 Guido Squillace Giancarlo Nerli Andrea Orlandini1998 Guido Squillace Claudio Signorini Emanuele Giannì1999 Guido Squillace Claudio Signorini Emanuele Giannì2000 Guido Squillace Nikita Khalimov Christian Carlini2001 Guido Squillace Nikita Khalimov Daniele Terzuoli2002 Guido Squillace Giovanni Fineschi Daniele Terzuoli2003 Ettore Chiesi Francesco Aldo Tucci Edoardo Conticini2004 Ettore Chiesi Francesco Aldo Tucci Edoardo Conticini2005 Pierluigi Vannini Lapo Lorenzini Jacopo Valentini2006 Pierluigi Vannini Lapo Lorenzini Jacopo Valentini2007 Francesco Socci Vieri Emili Pierfrancesco Rugi2008 Francesco Socci Lapo Lorenzini Jacopo Valentini

In evidenza gli anni in cui abbiamo vinto.

ViCo

1978

1986

1989

1980

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ILLAMPIONEDICOSTALARGA

2008

1992

2008

I trofei vintidai nostri ragazzi

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ILLAMPIONEDICOSTALARGA

PRONTIPER

LA PIAZZA

Nome Francesco Lapo Jacopo

Cognome Socci Lorenzini Valentini

Età 12 11 e mezzo 11

Tamburino o alfiere? Tamburino Alfiere Alfiere

Chi ti ha insegnato? Ho avuto diversi maestri; Principalmente Adriano e Andrea Fontanisoprattutto Guido Squillace Andrea Fontani

Pensi di essere bravo? Io non posso dirlo. Sì, credo di essere Abbastanza.Ad essere sincero mi fanno abbastanza bravomolti complimenti.

Quante volte hai fatto 2 3 3il Minimasgalano?

Cosa si prova? Emozione? Paura? La prima volta avevo molta Quest’anno ero Ero un po’ emozionato, paura di sbagliare, mentre particolarmente emozionato soprattutto prima di quest’anno ero più tranquillo. perché l’anno scorso non arrivare in Piazza. Mentre aspetti il tuo turno l’ho fatto io e Meno delle altre volte te la fai addosso, poi quando mi ero scordato quello comunque. cominci a suonare che si prova.non ci pensi più.

Pregi e difetti dei tuoi compagni Lapo e Jacopo Francesco è bravissimo. Francesco e Lapo sono sono molto bravi. Fra me e Jacopo non ci molto bravi, mi piacciono

sono grandi differenze. molto. Nessun difetto in Siamo allo stesso livello. particolare… Lapo a volteLui deve migliorare solo la non tiene la mano penna dopo il salto del fiocco. al fianco.

Quest’anno non abbiamo vinto, C’era un po’ di vento e per Io e Jacopo s’è sbagliato C’è cascata la bandiera. perché… gli alfieri era difficile non due cose. La colpa Avevamo iniziato bene la

sbagliare. Anche io qualche non è del tamburino. sbandierata, poi abbiamo imprecisione l’ho commessa. sbagliato tutti e due.

Vorresti entrare in Piazza? Certo, mi piacerebbe Spero proprio di sì. È un sogno grandissimotantissimo. per me.

A quando il debutto? Spero fra 5 o 6 anni. Io sarei pronto anche Il più presto possibileper l’anno prossimo.

Sai chi era Mastuchino? No No No

Chi è il tamburino/l’alfiere Pippo Frignani. Spero un Lele Boschi, quello che Ora non lo so.più bravo dell’Aquila? giorno di poter essere sbandiera con Andrea. Un giorno sarò io.

bravo come lui.

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modo per perdere una quantità abissaledi tempo ogni giorno!

Andando a curiosa-re nella nostra piccola

realtà, a Siena si sonoformati numerosigruppi di Contrade

ed è, quindi, fa-cile imma-ginare che

tanti aquilinivi si siano già iscritti,

tanto che si ègià for-m a t o

qualchegruppo,

come ad esempio quello del “Circolo Il Ro-stro della Nobile Contrada dell’Aquila”,con circa 130 membri, in cui Acco, il no-stro Presidente di Società, ci avvisa di tuttele iniziative che vengono organizzate dalCircolo il Rostro; poi c’è anche quello di“Noi dell’Aquila” con circa 100 membri,ed altri ancora in espansione.

Frasi tipiche di vita privata che si sus-seguono spesso sono ad esempio: “devopreparare un esame in due giorni, non sose ce la faccio..!!”, o “sono tornato ora alavoro”, oppure “fra 10 minuti esco e vo’a prende’ il mi’ figliolo a scuola”, o anco-ra “sono sul pezzo…(si intende a lavo-ro..?)”, o “voglio andare ad Amsterdamper Capodanno”, “fra mezz’ora m’aspet-ta mezzo chilo di spaghetti”, “fra pocoesco e vado a comprare un mobile per lacucina…”, ecc.

Si dice anche che a Siena tanta gentesi sta mobilitando per organizzare unagrande festa proprio dal tema: “FacebookParty a Siena? Perché nooo!!!??”, quin-di…almeno per coloro che sono iscrit-ti…accorrete numerosi!

Mi sembra giusto dire, comunque, cheaccettare o cercare amici su facebook nonequivale esattamente a frequentarli o a vo-lerci per forza passare la serata o la notte,ma mi domando una cosa: che mi ag-giungono a fare, come amico, se poi al-cuni per strada non mi salutanonemmeno…??

dagli amici, altri chelo usano per altrifini…, ovvero inserendole foto un po’ compro-mettenti in costume dabagno nel proprio profilodi iscrizione, oppure sdra-iati sul letto, al fine di rice-vere un invito intrigante, oppuresolo e soltanto per “chattare” aqualunque ora del giorno anchecon qualche sconosciuto, usandofrasi con puntini di sospensioneche molte persone gettano lì appostasperando di creare un po’ di misteronel messaggio.

Fra i lati positivi di Facebook figurasicuramente quello che si può essere sem-pre in contatto ogni giorno con gli amiciall’estero, con i quali ti ci puoi rivedereraramente per le evidenti distanze, oppu-re quello di organizzare gli eventi o feste,o quello di riincontrarti con i vecchi amicidi scuola che ti propongono rimpatriate,ed infine quello di ricordarti addiritturadei compleanni degli amici che sono nellatua lista (…e meno male perché fino aquel momento non te ne ricordavi nem-meno uno...)!

C’è chi dice, addirittura, che possa es-sere un oggetto “sfasciafamiglie”, oppureun “giochetto pericoloso”, in cui qualchecoppia s’è divisa sentimentalmente acausa della gelosia di entrambe le parti,oppure per qualche conoscenza di trop-po dell’uno o dell’altro, o infine, a causadi foto osè del proprio partner, ma forse inquesto caso arriviamo quasi all’esagera-zione, ecc.

E costantemente arrivano altri mes-saggi dai tuoi amici che ti suggeriscono difare amicizia con altri, o che invitano aiscriversi a qualche gruppo (spesso acaso), come ad esempio: “Diamo neuronia Flavia Vento..”, “Pantera merda”,“Quelli che hanno dato qualche dispiace-re a babbo e mamma”, “Quelli degli anni70 e 80”, “M’hai mollato tu, e allorataci..!!”, “Se il Presidente USA decide ildestino del mondo perché non lo possovotare..”e via dicendo.

Fondamentalmente Facebook è un

Èesplosa la mania di Facebook!Una vera e propria “passione”che è diventata, in modo travol-

gente, un’abitudine di una gran parte diitaliani e quindi, ormai da qualche mese,anche quella di un folto gruppo di aquilini!!

Ma spieghiamo meglio la storia e il si-gnificato di Facebook: è un social networksempre più frequentato sul web, fondatoil 4 febbraio 2004 da Mark Zuckerberg,all’epoca diciannovenne e studente pressol’Università di Harvard.

È stato poi esteso al MIT (MassachusettsInstitute of Technology), all’Università di Bo-ston, al College di Boston, e di seguito inaltre Università di tutto il mondo, nelle lescuole superiori, nelle grandi aziende, ecc.,tutto ciò nel giro di pochi mesi.

Quindi se lo scopo principale inizialedi Facebook era di far mantenere i con-tatti tra studenti di università e licei di tuttoil mondo, adesso è diventata una rete so-ciale che unisce tutti gli utenti di internetindistintamente.

Facebook offre la possibilità di averevarie opportunità di cercare vecchi amiciper nome e cognome, scambiare foto, la-sciare commenti sulle bacheche dei profi-li altrui, partecipare a gruppi tematici,gestire un gruppo di fans, trovare amiciincontrati nei viaggi, e tanto altro ancora.

Gli utenti possono fare parte di una opiù reti partecipanti, come la scuola supe-riore, il luogo di lavoro, una regione geo-grafica, un movimento politico, la propriasquadra del cuore, la propria città, ecc.

Il sito conta attualmente oltre 100 mi-lioni di utenti in tutto il mondo e figuranella Top 10 dei siti più visitati al mondo,tanto che in Italia, ad esempio, nel 2008si è verificato un vero e proprio boom,tanto che nel mese di agosto si sono regi-strate oltre un milione e trecentomila visi-te, che hanno fatto arrivare l’Italia in testaalla lista dei Paesi con il maggiore incre-mento di utenti.

Di certo Facebook è un modo per sa-pere quasi tutto di tutti, in cui l’impicciarsidei fatti altrui e pubblicizzarne i proprirende conseguentemente la privacy abba-stanza limitata; c’è chi lo usa per commen-tare insieme agli altri tutte le foto inserite 7

ILLAMPIONEDICOSTALARGA

CIELO…MIO

FACEBOOK!!di Astè

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l’incarico di Vicario Generale della Con-gregazione Leccetana, si dedicò alla pe-nitenza ed alla scrittura fino alla morte il30 ottobre 1422. Celebre è la raccolta dei62 Assempri che scrisse fra il 1397 e il1416, deidcandoli a fatti della vita quoti-diana nel Convento o a personaggi più omeno famosi della sua comunità. Anchein questo caso la Chiesa non lo ha innal-zato ufficialmente agli onori degli altarima l’ordine lo ha da sempre consideratoBeato.

Entrambi gli Agazzari, essendo con-siderati “beati” dalla congregazione ago-stiniana di Lecceto rientrano nella festacumulativa dei cosiddetti “Beati Leccetani”di cui si fa memoria liturgica il 9 ottobre.

Il sagrestano agiografo

P.S. La schiera di beati aquilini si fermaqui… almeno per ora.

di torno, mediante la Bolla“Fragrantia Sacrae Reli-gionis”, affidò loro ilmonastero di San-t’Ambrogio di Gub-bio. Da questa nuovasede cominciò adespandersi la fa ma disantità di Stefanotanto che un tale Aba -te Francesco Ghisleri,lo nominò Priore Ge-nerale dei Ca noniciRegolari di S. Salvato-re di Dentro a Bolo-gna. Qui morì il 28ottobre del 1433.

Non sembra chela Chiesa lo abbiamai riconosciuto comeBeato (infatti non vi ètraccia in nessunoMartirologi Romani)eppure tutti i biografiricordano l’Agazzaricon il titolo di beato edue immagini (unascultura a Roma eduna pittura a Siena)lo ritraggono seduto accanto ad un tavo-lino su cui posa un teschio ed una disci-plina, in mano la corona con un crocefissoal quale appoggia il capo aureolato (cfr.:U. Meiattini - Santi e Beati senesi, 1980).

Filippo Agazzari pare sia nato aSiena intorno al 1339. Entrato nel con-vento di Lecceto il 31 dicembre 1353, fudestinato, ancora studente, al convento diS. Agostino di Siena senonchè fu beccatomentre, insieme ad altri giovanotti, era in-tento a giocare a dadi. Fu severamentepunito (si ignora il tipo di punizione) dal-l’allora Priore Gregorio da Rimini. Dopoquesto piccolo incindente giovanile Filippofece parecchia carriera. Prima Diacono aSan Leonardo al Lago poi Priore di Lecce-to e Vicario generale della Congregazio-ne Leccetana. Seguì inizialmente ilprocesso di riforma della congregazione,per poi abbandonare l’idea pochi mesidopo e ritornare, nel 1408 nella vita con-templativa di sempre. Fu confermato nel-

L’escursus della santità aquilina si èaperto sulla figura del Beato An-tonio Patrizi, meglio noto come

Beato Antonio da Monticiano. Pare peròche nella schiera degli oltre 300 santi ebeati senesi compaiano altre figure che,se non per nascita, almeno per motivi“familiari” si ricollegano alla nostra Con-trada. Si tratta infatti di due eremiti ago-stiniani: Stefano e Filippo Agazzari.Subito non può non saltare in mente il Pa-lazzo Agazzari, recentemente restaura-to e ampiamente descritto in diversi testiediti proprio dalla nostra Contrada. Que-sto palazzo sembra sia stato costruito, oquantomeno ampiamente rimaneggiatoe decorato, in epoca rinascimentale; idue Beati Agazzari in verità sono natiqualche secolo prima ma niente vieta dipensare che i loro ascendenti abitasseroin zona; tanto più che tale famiglia ap-parteneva al Monte dei Nove i cui rap-presentanti avevano quasi sempre la lororesidenza in Via del Casato.

Stefano Agazzari nacque a Sienaverso la metà del 1300 (alcuni storici ri-portano il 1354 come anno di nascita).Giovanissimo entrò nel convento agosti-niano di Lecceto, allora forte centro di spi-ritualità monastica a livello regionale. IlPapa Gregorio XII, agostiniano di forma-zione, di pasaggio sul suolo senese, ebbemodo di visitare il convento e vi incontròStefano del quale restò favorevolmente im-pressionato tanto da vedere in lui unnuovo Elia. Stefano raggiunse il Papa aLucca con l’intento di presentare un docu-mento relativo alla riforma dell’Ordine. IlPapa approvò la riforma e con la Bolla“Excitat nostrae mentis” dispose che l’Ere-mo di Lecceto divenisse un priorato di Ca-nonici Regolari con Bolla. Era il 9 aprile1408. Stefano incontrò, come prevedibile,forti opposizioni negli ex-confratelli i qualinon avevano preso troppo bene questocambiamento tanto che l’incompreso Ste-fano fu costrettò a vagare con altri com-pagni in vari paesi fino a1 1414. Presodallo sconforto, insieme ai pochi suoi se-guaci, ritornò dal Papa (il solito GregorioXII) il quale, un po’ per compassione versoqueste anime in pena un po’ per levarseli8

ILLAMPIONEDICOSTALARGA

SANTITÀAQUILINA2

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Nome: VincenzoCognome: PratelliSoprannome: PELFOIdeatore: MauroD’AngeliAnno di attribuzione:1982

Motivazione: Secondo nomeSpiegazione: Dopo cena in Società. Un gio-

vane Vincenzo telefona a casa (dal vec-chio telefono a gettoni) e si fa passare lozio Pelfo. Il singolare nome di battesimodello zio incuriosisce così tanto i presentiche decidono di ribattezzare anche Vin-cenzo con tale nome.

Nome: MatteoCognome: FusiSoprannome: TOROIdeatore: FrancescoSquillaceAnno di attribuzione:2000

Motivazione: HobbisticaSpiegazione: Non fatevi ingannare dalla faci-

le conclusione che si faccia riferimento astorie di corna! I tradimenti non c’entranoniente. L’allusione all’animale porta a benaltre capacità. Capacità sessuali, tipiche diun toro, che riesce a domare anche interigruppi di giumente. (E se non è pubblicitàquesta, Teo! Poi mi allunghi quel centino…)

Nome: Francesco AldoCognome: TucciSoprannome: ZIO

(FESTER)Ideatore: Francesco

SquillaceAnno di attribuzione: Fine

anni ‘90Motivazione: SomiglianzeSpiegazione: Una certa affinità con il perso-

naggio della serie televisiva ‘La famigliaAddams’ effettivamente esisteva. Con lapubertà e successivamente l’adolescenzala somiglianza è del tutto sfumata, tant’èche il soprannome ha subito un’apocopetrasformandosi semplicemente in Zio. Emeno male che non assomigliava a Mano!

ViCo

Nome: BenedettaCognome: MazzolliSoprannome: BPM (leggasi Bippiemme)Ideatore: Mirko RighiniAnno di attribuzione: 1992Motivazione: FisicaSpiegazione: “B” sta per Benedetta, “M” sta

per Mazzolli, “P” sta per una piacevol-mente notevole parte del suo corpo cheviaggia sempre in coppia. Attenzione:non sono i polpacci!

Nome: FabioCognome: SempliciSoprannome:EMILIOIdeatore:Frequentatori delCasato nati agliinizi degli anni ‘60Anno diattribuzione: metàanni ‘70

Motivazione: Secondo nomeSpiegazione: Quando il bambino Fabio Sem-

plici, con i suoi coetanei, andava a gio-care nel Casato o nei Percennesi, siimbatteva negli Aquilini un po’ più gran-di di lui che saltuariamente si divertivanoa “scapaccionare” i più piccoli. Per Fabioil primo soprannome ufficioso fu appunto“Scapaccione”, che presto si trasformò nelmeno eclatante “Scipione”. Da qui le duevarianti “l’Africano” o “l’Emiliano” (qual-cuno evidentemente aveva studiato un po’di storia). E fu proprio quest’ultimo adavere la meglio e bastò una semplice ul-teriore crasi per arrivare ad “Emilio”.

Nome: GuidoCognome:SquillaceSoprannome:SUSTAIdeatore: IgnotoAquilinoAnno diattribuzione:1992/1993

Motivazione: HobbisticaSpiegazione: Estate 1992 (o ‘93) i fratelli Squil-

lace sono in Piazzetta. Non avendo anco-ra l’età per bere, stanno ovviamentegiocando a calcio. All’ennesima bordatache il piccolo Guido tira al pallone (o aduno stinco del fratello Francesco) un Aqui-lino che si trova nei paraggi intima a Guidodi smettere di tirare le SUSTE!

Nome: AlessandroCognome: OrlandiniSoprannome: IL CINAIdeatore: Ansano StanghelliniAnno di attribuzione: anni ‘70 Motivazione: PoliticaSpiegazione: Avanti Popolo, alla riscossa...

Nome: LorenzoCognome: LorenziniSoprannome: FEDERALEIdeatore: Mario Brocchi e

Ameraldo BianciardiAnno di attribuzione: anni ‘70Motivazione: PoliticaSpiegazione: Se tu dall’altipiano guardi il

mare…

Nome: FrancescoCognome: RovetiSoprannome: CIPOLLAIdeatore: Marco BrocchiAnno di attribuzione:1983/1984Motivazione: FisicaSpiegazione: Il piccoloFran cesco Roveti avevadalla nascita due picco-lissime escrescenze dipelle site accanto al-

l’orecchio destro. Tali “cicciolini” furonoassociati a due cipolline. In seguito le ci-polline sono state mozzate, ma il so-prannome no. 9

ILLAMPIONEDICOSTALARGA

UNSOPRANNOME

ÈPER SEMPRE

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Non mi sembra che questa sia unacosa fatta per fare divertire noi bambini epoi, diciamoci la verità, per me, che abitoun po’ fuori dal centro, la cosa importanteè vedere i miei amici dell’Aquila, quandovengo in città, e stringere vere amicizie conloro. I bambini delle altre Contrade li vedotutti i giorni a scuola o al pattinaggio.

Insomma complimenti alla Commis-sione Giovani! Io sono pronta a passareun altro inverno con voi!

Contrade. Mi è sembrato di capire cheAdriano e gli altri non sono proprio con-tenti di questa iniziativa. Io invece ero fe-licissima. Mi vedevo già calata dalla Torredel Mangia vestita da stella cometa, comefanno a Venezia (mi pare). Quando poiho saputo che ogni Contrada deve rap-presentare il proprio “mestiere” e chequindi io dovrò fare il notaio per tutto ilpomeriggio e al freddo ho pensato difarmi pagare come un notaio.

Non per fare la ruffiana maprima di tutto devo ringrazia-re Nonno Adriano e i suoi

aiutanti che ci fanno sempre divertire tan-tissimo e ci fanno stare insieme moltospesso. E non parlo solo dei giorni delPalio o della Settimana Gastronomica(durante i quali abbiamo anche aiutato aservire per la prima volta), ma anche ditutti gli altri appuntamenti che ci fannovivere l’Aquila e ci fanno crescere tutti in-sieme in mezzo alle persone più grandiche ci insegnano, anche senza volerlo,certi valori troppo spesso dimenticati enon tramandati a noi bambini.

Molto importante, per questo, è statala visita al Palazzo Comunale per vederecome avviene l’estrazione delle Contradee l’assegnazione del posto al canape peril Palio.

E poi le serate passate in Società, dovemagari è più facile correre e giocare (avolte anche al Palio!) piuttosto che piaz-zarsi alla play station o parlare di calciotutta la sera.

Fra i prossimi appuntamenti c’è il Pre-sepe vivente in Piazza del Campo, orga-nizzato dagli addetti ai giovani di tutte le

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CITTINI&

CONTRADAdi PGA

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ha fatto vedere l’ordine dei cavalli allaMossa. Ci sono tre scatole contenenti ognu-na fogli di carta, penna, spago, alcunipiombini, un contenitore d’argento, i bar-beri ed un tubo con nove fori tondi e l’ulti-mo quadrato. I dieci barberi delle Contradeche corono vengono posti all’interno delcontenitore d’argento; poi si collega a que-st’ultimo mediante, mediante lo spago ed ilpiombino, il tubo. Capovolgendo il conte-nitore d’argento, i barberi prendono postonei primi nove fori, nell’ultimo (il quadrato)il barbero che rappresenta la Contrada dirincorsa. Questa operazione viene fatta perognuna delle tre scatole, perché tre sono lemosse che si possono dare il giorno delPalio, variando l’ordine.

È stata una gita molto divertente, masoprattutto istruttiva, che ci ha svelato tuttii segreti riguardanti le Contrade ed il loroordine alla Mossa.

Sindaco di Marzapolio. Con NonnoAdriano e gli addetti piccoli siamo an-dati a vedere il meccanismo di estrazio-

ne delle Contrade chedovranno correre ilPalio ed il loro ordinealla mossa.

Sul tavolo c’eranodue urne ed un cestinoche conteneva, in ordi-ne alfabetico, i bigliet-tini con i nomi delle 17Contrade. Il Sindaco diMarzapolio ha rivesti-to le veci del vero Sin-daco. Nella primaurna ha messo, imbus-solati, tutti i bigliettini.Finito questo lavoro,ha estratto sette Con-trade e le ha messenella seconda urna.

Dopo poco ne haestratte altre tre: tutte edieci saranno quelleche correranno il Paliosuccessivo.

Dopo Vincenza ci

Ciao a tutti! Ci siamo ritrovatisul “palco” del Palazzo Co-munale e non era il palco del

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CITTINI&PALIO

di Ilaria Cecchi e Carlotta Ceccarelli

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ISEGRETIDEGLICHEFAQUILINI

In cucina con Andrés

La paellaIngredienti per 5 persone: 500gr. diriso Carnaroli, 2 pomodori, 1 cipolla,2 spicchi d’aglio, prezzemolo, 1 cala-maro di 2 etti, 2 etti di seppioline pu-lite, 3 etti di code di gamberi,6 scampi, 500gr. di cozze, 300gr. divongole, 3 dadi di pesce, sale qb.Friggere gamberi e scampi in una pa-della con 1dl d’olio. Successivamentesoffriggere nello stesso olio aglio e ci-polla. Una volta che la cipolla hapreso un colore dorato, aggiungerecalamari e seppie puliti a piccolipezzi. Evaporata l’acqua, aggiungereil pomodoro e dopo qualche minutoaggiungere 1 litro e mezzo di acqua(nel quale abbiamo messo i 3 dadi dipesce) e due bustine di zafferano. Farbollire 5 minuti ed aggiungere il riso.Quando si raggiunge l’ebollizione siaggiungono i crostacei fritti all’inizio,le vongole e le cozze. Far bollire per25 minuti, aggiungere del sale, mette-re il prezzemolo tritato; spengere e co-prire con un canovaccio per 6 minuti.La paella è pronta!

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ILLAMPIONEDICOSTALARGAPUBBLICAZIONE BIMESTRALEDELLA NOBILE CONTRADA DELL’AQUILADirettore responsabile: Alessandro OrlandiniRedazione: Commissione Beni CulturaliSi ringraziano Filippo Frignani, Ilaria Cecchi,Carlotta Ceccarelli, Mario Lisi e Giuliana Nerli.Grafica: Bernard Chazine – Stampa digitale

UN BENVENUTOE TANTA FELICITÀ A:Ada TortorelliTeresa SquillaceAlice FrignaniAlessio Burroni

COMPLIMENTI AL NEO-LAUREATOGiovanni Maria Sardi

Si invitano tutti i contradaioli ad inviarciarticoli, lettere, foto o qualsiasi altro tipodi materiale che possa essere pubblica-to sui prossimi numeri del Lampione. In-viare a [email protected]

o contattare Marco Brocchi339.44.11.221 / [email protected]

RASSEGNA STAMPAQuest’anno la Settimana Gastronomica è stata di un tale livello eno-gastro-culinario che tutti i media in-

ternazionali hanno cercato di seguire l’evento. Ormai è l’evento nazionale più importante per mettere in mo-stra i prodotti tipici senesi e nel settore enologico è secondo solo al Vinitaly di Verona.

Questi sono solo alcuni degli articoli apparsi sulla stampa nazionale ed internazionale:

”Il Presidente Lorenzini dichiara: Non abbiamo bisogno di barà(ck), i nostri conti sono a posto. Le sal-sicce non sono dei fondi derivati di Lehman Borthers bensì i bu-delli del maiale.”

”Diego della Valle:La mia Fiorentina deveseguire le orme di quelladi Massimo Paganini eFlavio Frignani. Bellaalta e al sangue. Respin-gerò qualsiasi tentativodi scambiarla per un co-stoleccio.”

”Incredibile a Siena! Ritrovate due forme di pecorino sardo nel covo di Vicolo delVerchione, rifugio del noto bandito della Gallura Franco Morettu. Erano state rapitein estate e per un po’ erano rimaste nascoste nei pressi della Montagnola per poi es-sere portate sulle lastre dal banda del Moru. Purtroppo non abbiamo più notizie diuna terza forma forse impiegata come condimento di gnocchetti al pomodoro.”

”Scoperta scientifica clamorosa! Gli esperti enologi di fama mondiale che si riu-niscono sotto la sigla “I Tre bicchieri” hanno dimostrato che bere bene in contradaè possibile. Dopo anni di studio al Cern di Ginevra, hanno individuato il partico-lare campo magnetico che trasformava tutti i tipi di vini in vini spunti. La popolazione locale ne ha tratto im-mediatamente beneficio, soprattutto nelle loro funzioni fisiologiche al mattino .” EM

CIRCOLO IL ROSTROdella Nobile Contrada dell’Aquila

PROSSIMI APPUNTAMENTIVenerdì 5e Sabato 6 dicembre

Lunedì 8 dicembre

Sabato13dicembre CENINO

Venerdì19dicembre Cena degli AuguriPer partecipare alle cene bisogna segnarsi entro il giorno prima

direttamente in Società oppure telefonando al 0577 44 749 o a Marco Lorenzini 333 43 10 521

Festa Tirolesesotto il tendone nel giardino di Società

BANCHETTOBANCHETTOdi chiusuradell’anno contradaioloin Società. Sono in vendita le tessere di partecipazione.

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Francecso Cinotti, Antonio Brogi, Massimo Brocchi, Roberto Luppoli, Franco Moretti, Roberto Ricci, Mario Taddei, Marco Lorenzini, Ferdinando Sestini. Dietro Mario Brocchi, Fausto Manni.

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Museo della Nobile Contrada dell’Aquila - Passaggio tra l’abside e il muro di contenimento stradale del Vicolo dei Percennesi. (“Testimonianze del SecondoMillennio” - Terre de Sienne editrice, 1999).