Nutzfahrzeuge-Händler für IVECO, Fiat Professional, MAN ...2020/05/15  · vi modelli IVECO...

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IL FUTURO DELLA MOBILITÀ PRODUZIONE DI NIKOLA TRE A ULMA A CASA SUI MONTI UNA SOCIETÀ DI TRASPORTI CON UN VEICOLO SPECIALE ACCESSORI S-WAY ULTERIORE VALORE AGGIUNTO PER IL SUO VEICOLO IL RE DELLA LOTTA SVIZZERA COME AMBASCIATORE DEL MARCHIO CHRISTIAN «CHRIGU» STUCKI PARLA DELLA SUA VITA E DEL NUOVO S-WAY MAGGIO 2020

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    IL FUTURO DELLA MOBILITÀ

    PRODUZIONE DI NIKOLA TRE A ULMA

    A CASA SUI MONTI

    UNA SOCIETÀ DI TRASPORTI CON UN VEICOLO SPECIALE

    ACCESSORI S-WAY

    ULTERIORE VALORE AGGIUNTO PER IL SUO VEICOLO

    IL RE DELLA LOTTA SVIZZERA COME AMBASCIATORE DEL MARCHIO

    CHRISTIAN «CHRIGU» STUCKI PARLA DELLA SUA VITA E DEL NUOVO S-WAY

    MAGGIO 2020

  • Con il tempo cambiano le priorità: massimo dopo 7 anni, i ricambi superano spesso i pezzi originali a vantaggio dei clienti. Per questo offriamo NEXPRO by IVECO, la seconda linea per i veicoli IVECO, a prezzi concorrenziali rispetto ai prodotti del libero mercato di ricambi.

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    SOMMARIO

    A CASA SUI MONTIUNA SOCIETÀ DI TRASPORTI CON UN VEICOLO SPECIALE

    PP. 6 – 7

    ACCESSORI S-WAYULTERIORE VALORE AGGIUNTO PER IL SUO VEICOLO

    P. 8

    IL RE DELLA LOTTA SVIZZERA COME AMBASCIATORE DEL MARCHIOCHRISTIAN «CHRIGU» STUCKI PARLA DI SÉ E DEL NUOVO S-WAY

    PP. 10 – 11

    IL FUTURO DELLA MOBILITÀPRODUZIONE DI NIKOLA TRE A ULMA

    PP. 12 – 13

    LA POLITICA RICONOSCE POTENZIALEINTERVISTA AL PARLAMENTARE FEDERALE TEDESCO MATTHIAS GASTEL

    PP. 14 – 15

    LA SPEDIZIONE PROSEGUELUNGO VIAGGIO CON IL DAILY 4X4

    P. 19

    SGUARDO AD UN FUTURO PROSPERO SOSTENIBILE

    Cara lettrice,Caro lettore,

    Un vecchio proverbio di origine sconosciuta dice che l’artigianato ha una base dorata. Tuttavia, la maggior parte degli studenti che lascia la scuola sembra aver dimenticato questo proverbio o almeno non vi presta più attenzione. Le professioni artigianali non sono più in voga tra molti ragazzi. In molte professioni artigianali ci sono più posti di apprendistato aperti del numero di ragazzi che termina la scuola e che vuole imparare la professione corrispondente. Inoltre è facile trovare un lavoro dopo l’apprendistato. Tuttavia è difficile per noi, come per alcuni di voi, trovare buoni apprendisti e specialisti qualificati. Proprio per questo motivo investiamo molto nella formazione di speciali-sti. Leggete come Timo Fallegger, il nostro responsabile della formazione, crea nuovi modelli di formazione per l’UPSA con i nostri apprendisti e contribuisce così a una buona formazione nel settore automobilistico.

    Non solo la formazione dei giovani professionisti è orientata al futuro, ma anche i nuo-vi modelli IVECO dimostrano che siamo pronti per il futuro. L’anno scorso non solo è stato rilanciato il leader del mercato dei veicoli commerciali leggeri, l’IVECO Daily, ma è stata anche lanciata una nuova ammiraglia con l’IVECO S-WAY. A pochi mesi dal lancio del nuovo IVECO S-WAY, siamo riusciti a convincere diversi clienti dei costi complessivi e delle prestazioni imbattibili di questo autocarro di tendenza e persino ad effettuare le prime consegne.

    Le auguriamo una piacevole lettura del nuovo IVECO & YOU e siamo lieti di andare verso un futuro di successo insieme a lei.

    Marc ZieglerCEO Auto AG Group

  • 4 | AUTO AG TRUCK

    INTERESSANTE PROGETTO DI FORMAZIONE PER GLI APPRENDISTI

    Circa 55 apprendisti vengono formati presso Auto AG Truck in tutta la Svizzera, gran parte dei quali presso la sede centrale dell’azienda a Rothenburg. L’anno scorso è stato lanciato qui un progetto pilota. In stretta colla-borazione con l’UPSA (Unione professionale svizzera dell’automobile), gli apprendisti di Rothenburg progettano modelli per diversi corsi di formazione presso l’UPSA.

    I modelli possono essere utilizzati per simulare, ad esempio, le singole fasi di manutenzione. L’istruzione e il lavoro sull’oggetto reale sono indispensabili per la formazione pratica ed estremamente preziosi per gli apprendisti . Nel quadro della nuova ordinanza sull’istruzione, le singole fasi di produzione nel lavoro pratico sono attualmente in fase di adattamento e i nuovi modelli potrebbero ora essere adattati a queste innovazioni. Timo Fallegger, responsabile della formazione professionale di Auto AG Group, è entusiasta dei progressi compiuti finora: «Nell’ambito di questo progetto pilota, gli apprendisti si assumono la responsabilità e imparano a lavorare in modo indipendente. Inoltre incoraggia anche il lavoro di squadra, ad esempio quando un apprendista del quarto anno può istruire ed allenare un collega più giovane».

    PROGETTO PIONIERISTICO DI AUTO AG TRUCKL’idea di permettere agli apprendisti di lavorare per la propria organizzazione di formazione è innovativa e porta a una situazione vantaggiosa per tutti. Timo Fallegger: «Gli apprendisti beneficiano di un’ampia gamma di attività nelle nostre off icine, l’UPSA riceve i modelli a buone condizioni e ne benef iciano anche tutti gli altri apprendisti di altre aziende della Svizzera centrale.»L’Auto AG Truck vede il progetto come par te di una strategia di formazione di successo a lungo termine per giovani lavoratori qualificati. Inoltre, le condizioni sono favorevoli, in quanto le spaziose officine della sede centrale di Rothenburg offrono un’infrastruttura eccellente e all’avanguardia con off icina di fabbro, verniciatura e costruzione.

    4 |

  • | 5AUTO AG TRUCK

    UN CAMION REALE PER IL RE «CHRIGU»

    Il capo nella segatura è anche un re della strada: Christian «Chrigu» Stucki, il re della lotta svizzera in carica, come mestiere guida camion pesanti. È impiegato presso la Freshfood Logistik AG, l’azienda di trasporti della grande macelleria Lüthi & Portmann Fleischwaren AG. Il famoso bernese lavora al 60% e consegna carne fresca e salsicce ai clienti.

    «CHRIGU» STUCKI CON IL NUOVISSIMO IVECO S-WAYAuto AG Truck ha recentemente consegnato un altro veicolo commerciale a Lüthi & Por tmann, cliente di lunga data. «Chrigu» Stucki si è rallegrato dello speciale arredamento «King’s Truck» sopra la cabina del veicolo e ha subito fatto un commento spontaneo: «Un gran bel mezzo... ». Il re della lotta svizzera guida normalmente il suo IVECO Stralis da 460 CV, che nel 2003 è stato votato «Camion dell’anno».Christian Stucki – o Stucki «Chrigu» – è nato nel 1985 ad Aarberg ed è un lottatore attivo dal 1992. Nel 2019 ha (finalmente) vinto il suo grande titolo al Festival nazionale dei lotta-tori e degli alpigiani di Zugo, dopo essere arrivato secondo una volta e terzo due volte. Da alcuni anni è anche in viaggio come ambasciatore del marchio per i veicoli commerciali IVECO.

    Consegna del nuovo IVECO S-WAY AS440 S48TP da Auto AG Truck a Christian Stucki.

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    CON L’AUTOCARRO CON COFANO SUI MONTI INTERVISTA A MARTIN MONTALTA

    Signor Montalta, quando e da chi è sta-ta fondata la società? Chi sono i titolari odierni?Montalta: la società fu fondata nel 1928 da mio nonno, Martin Montalta. All’epoca il set-tore dei trasporti era solo un’attività secon-daria; iniziò con cavalli e carri, por tando anche dei visitatori nelle aree di sport inver-nale con slitte con cavalli. Più tardi segui-rono traspor ti di legno e opere di ghiaia. Mio nonno mi ha lasciato un insegnamento importante: «Se hai 50 centesimi, comprali per un franco.» Voleva spiegarmi che per un’impresa è impor tante investire. Fino al 2017 eravamo una ditta individuale; ora sia-mo una società anonima. Da tre anni anche mio figlio Manuel lavora nell’amministrazione aziendale. La sorella di Manuel è impegnata nella pianificazione.

    Quali sono state le pietre miliari più impor-tanti per giungere alle dimensioni odierne?Montalta: in realtà abbiamo seguito una crescita continua. Due anni e mezzo fa

    abbiamo rilevato un concorrente della valle e sono stati aggiunti alcuni camion.

    Signor Montalta, può presentarci brevemen-te la sua impresa? In quali settori opera o che servizi offre, che dimensioni presenta il parco veicoli e quali di questi vengono impiegati? E cosa ci dice dei motori?Montalta: abbiamo una fabbrica di ghia-ia, realizziamo traspor ti, calcestruzzo pre-confezionato e, dopo l’acquisizione, ero-ghiamo anche ser vizi di manutenzione e pulizia delle fognature. Un altro campo di attività è il riciclaggio. Al momento dispo-n iamo di un tota le di 33 veicol i nel la nostra flotta in tre diversi impianti, da mini camion, r ibaltabili a veicoli a tre, quattro e cinque assi, trattori per il traspor to del cemento, fino ai caricatori a quattro ruo-te. Il carrello da officina è un IVECO Daily. In inverno vengono impiegati molti dei nostri veicoli nel servizio invernale. Pertanto, disponiamo di molte casse mobili, fino a 3 o 4 per veicolo. Queste sono più costose in

    termini di approvvigionamento ma consen-tono maggiore flessibilità. Questo riguarda sia il passaggio da attività estiva a invernale, sia la nostra struttura clienti. Non facciamo affidamento su pochi principali clienti ma puntiamo ad una clientela diversificata.

    E cosa ci dice dei motori? I veicoli sono dotati di intarder?Montalta: per i motori siamo generalmente a 450 CV. L’uso di intarder è per noi sconta-to già da tempo. Abbiamo già ordinato freni Telma non appena arrivati sul mercato. Per dirla con semplicità, le pastiglie non dovran-no più essere sostituite a causa dell’usura ma per via dell’età.

    Quando è stato deciso l’acquisto di veicoli IVECO per la flotta?Montalta: già nel 1989. Acquistammo un veicolo che fu convertito per l’impiego sulle montagne e che aveva 360 CV invece di soli 300 (conversione dal tipo 330-30 a 330-36H).

    In viaggio verso Coira, sui monti incontriamo a Laax, nella Regione Surselva del Cantone dei Grigioni, il primo veicolo con la tipica verniciatura blu nettuno-gialla e la scritta Montalta sotto il parabrezza: si tratta di uno spazzaneve. La società di trasporti Montalta si occupa anche del servizio invernale sulle strade montuose. L’origine del nome ci viene raccontata poco dopo volontariamente dal capo senior della media impresa diversificata, Martin Montalta, in una sala riunioni con vista su opere di ghiaia, silos e sulle montagne dei Grigioni, innevate almeno in cima. L’insolito veicolo, che ha attirato la nostra attenzione su Martin Montalta, è parcheggiato di fronte all’edificio di uffici: da un po’ di tempo il parco veicoli include anche un veicolo dotato di cofano, IVECO Strator, un concetto insolito e quindi sorprendente in Europa e soprattutto sulle montagne svizzere.

    AVANTI CON IVECO

  • | 7AVANTI CON IVECO

    Quali furono i motivi determinanti?Montalta (ridendo): volevamo semplicemente pro-vare qualcosa di nuovo.

    Cosa apprezza particolarmente di IVECO?Montalta: i veicoli sono molto affidabili. Andiamo fino a 2700 m di altitudine. Pertanto le caratteristiche del motore sono impor tanti perché raggiungono la massima capacità sulle montagne. Presentano una coppia ottimale e sono molto potenti. Uno dei nostri veicoli più vecchi, con un motore di 370 CV, ha fatto qui nella regione circa 500.000 km e non abbiamo mai avuto problemi. A breve riceveremo altri due IVECO. Entrambi a quattro assi, di cui uno con un asse poste-riore sterzante.

    Riparate voi i veicoli o vi affidate ad un’autorimessa IVECO?Montalta: abbiamo una nostra autorimessa. Molti dei nostri conducenti hanno anche una formazione da meccanico. Per le riparazioni in garanzia o in caso di problemi specifici ci rechiamo presso un’autorimessa IVECO; del resto ci occupiamo noi.

    Ha mai trascorso le vacanze in Australia o è un fan dei Road Trains?Montalta: Sì, certo.

    Ha già pensato di seguire un «modello australiano»? Per quali motivi lo ha fatto e dove ha acquistato l’I-VECO Strator?Montalta: come già menzionato, ci siamo sempre un po’ differenziati; non bisogna fare sempre quello che fanno gli altri. Lo Strator è stato un progetto in occa-sione del nostro 88o anniversario. I veicoli vengono

    costruiti in Olanda ma mi interessava saper già prima se si trattasse di un laboratorio di for tuna o di un’a-zienda seria. Per questo ci siamo recati sul posto prima di inviare l’ordine, facendo andata e ritorno in un solo giorno. Il veicolo dell’anniversario doveva essere sorprendente e questo ci è riuscito bene. Il veicolo è stato portato in Svizzera in modo abbastanza discre-to; è stato poi dipinto con i colori dell’azienda poco prima dell’anniversario, diventando così una grande attrazione.

    Durante la sua visita in Olanda ha avuto modo di vedere come viene costruito uno Strator?Montalta: il veicolo di base per l’autocarro con cofa-no è un Trakker N260 T 50 PO, che avevamo ordinato e acquistato anche per il problema doganale in Svizze-ra. Nella fase di conversione, il telaio viene allungato, l’asse anteriore spostato in avanti di 40 cm e la cabina all’indietro. Al di sopra viene posizionato il cofano dello Strator. Nel veicolo di base, il passo misurava 3500 mm; dopo la conversione, 3900 mm.

    Che vantaggi porta secondo lei il cofano?Montalta: ripeto, per noi l’importante era che fosse un’attrazione. la manutenzione è sicuramente più facile con un autocarro con cofano: tutto ciò che è impor-tante è sotto il cofano. Lo svantaggio è che non si pos-sono usare i soliti rimorchi perché sono troppo lunghi.

    Ci sono stati imitatori che le hanno chiesto consigli o interessati a conoscere le sue esperienze con il veicolo?Montalta: finora non si è fatto sentire nessuno. Per quanto ne so io, continua ad essere l’unico autocarro con cofano IVECO in Svizzera.

  • 8 | ACCESSORI

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  • | 9RESTATO NEL VICINATO

    Livio Maspoli ha 41 anni e dal 1o marzo 2019 è responsabile delle operazioni nella filiale IVECO di Kloten. Nel suo tempo libero gioca a golf e, meno frequentemente, pratica anche altre discipline outdoor, come kitesurf o wakeboard.

    Signor Maspoli, come è giunto da IVECO e da quanto tempo lavora già in azienda?Maspoli: Sono cresciuto nel quartiere dell’a-zienda qui a Kloten. Già da piccolo, nel quar-tiere in cui abitavo, ho potuto vivere ed espe-rire il mondo degli autocarri. Durante la mia formazione scolastica ho poi fatto un prati-cantato breve in azienda e dal 1o agosto 1994 lavoro qui.

    Può elencare alcune fasi importanti della sua carriera?Maspoli: Le cose sono arrivate una dopo l’altra. Innanzitutto la formazione triennale come riparatore di autoveicoli, poi la forma-zione aggiuntiva come meccanico di mezzi pesanti. Nel 2000 ho svolto una formazione da tecnico di sistema, dal 2006 al 2008 quel-la di diagnostico federale. Sono in seguito diventato caposquadra e poi capo officina per dodici anni. Per tre anni e mezzo sono stato anche responsabile di una seconda officina a Muttenz. Successivamente ho conseguito una formazione in economia aziendale, nel 2015 ho acquisito la direzione delle vendite per Fiat Professional e nel 2019 mi sono

    state affidate la gestione e la responsabilità del marchio di Fiat Professional a Kloten e Hendschiken.

    Secondo lei, cosa caratterizza lo «spirito IVECO» e cosa differenzia IVECO dagli altri produttori?Maspoli: la mentalità italiana gioca senz’altro un ruolo importante. Se sfruttata in modo intelligente, si acquistano molte competenze e libertà ma anche tante responsabilità.

    Come appare il «mix di clienti»? Ci sono molti clienti che operano nel medesimo segmento o è piuttosto diffuso? Che dimen-sioni ha la flotta?Maspoli: Funziona su tutta la linea, camper, costruzioni, servizi di corriere. Abbiamo qua-si esclusivamente clienti locali e di questi il 60-70 % nel settore Light.

    La Svizzera presenta una topografia impe-gnativa in alcuni luoghi. Questo lascia tracce percettibili nella sua attività? In termini di configurazione di trasmissione, interasse o tipo e ambito di servizio?Maspoli: Rispetto ad altri mercati impieghe-remo principalmente veicoli a motore più potenti. Inoltre, rimane la questione delle versioni a trazione integrale e dei convertitori automatici.

    Come vengono recepiti i «concetti verdi» di IVECO dai clienti svizzeri?Maspoli: Per i clienti di dimensioni minori,

    come un servizio di corriere con tre veico-li, può costituire ancora un problema. Ma in par ticolare i clienti più grandi sono oggi disposti a investire del denaro. Abbiamo già alcuni interessati a Nikola Tre. I clienti apprez-zano anche che il veicolo sia costruito in Europa e non importato dagli USA.

    La sua giornata tipo sul lavoro prevede mol-te attività di routine oppure deve affrontare nuove sfide ogni giorno?Maspoli: Sicuramente dopo 25 anni molte cose rientrano nella routine. Ma non manca-no certo le sfide che rendono il lavoro più stimolante.

    Oggi i ricambi si trovano a prezzi più con-venienti anche su internet. I clienti percepi-scono comunque la necessità di utilizzare ricambi originali per garantirne qualità e affidabilità?Maspoli: I clienti fedeli non si pongono affat-to il problema. Apprezzano la qualità, l’in-formazione e la consulenza. Anche la dispo-nibilità e la consegna rapida sono fattori importanti.

    Ha degli obiettivi specifici per il 2020?Maspoli: Non necessariamente obiettivi spe-cifici ma quest’anno e negli anni a venire ci focalizzeremo sul miglioramento dei processi di servizio al cliente.

    C’è un modello IVECO che le sta partico-larmente a cuore?Maspoli: Uno dei miei preferiti è il Daily serie 96. Ho lavorato personalmente a quel modello. Quando occasionalmente ne giunge qualcuno in officina, si riaccendono emozioni nostalgiche.

    DA MECCANICO A RESPONSABILE DELLE OPERAZIONI INTERVISTA A LIVIO MASPOLI

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    Christian Stucki, innanzitutto urge una domanda: ormai hai ottenuto grandi suc-cessi, hai vinto tutto quello che si poteva vincere nello sport della lotta svizzera. Dove trovi la motivazione per exploit futuri?

    Stucki: È una questione di passione, che provo da sempre e non mi abbandona e che, anzi, mi spinge ad andare avanti. Poi mi pia-ce l’atmosfera unica della lotta svizzera, uno spor t all’insegna della correttezza e che si

    porta dietro una grande tradizione.

    In concreto, cosa hai in programma per il 2020?Stucki: Naturalmente mi preparo già da tan-to tempo. I punti di eccellenza della stagione sono da un lato il 125o anniversario della lotta svizzera dell’Associazione federale di lotta svizzera ad Appenzello. Poi attendo con par-ticolare ansia l’unico festival di montagna che non ho ancora mai vinto: la lotta svizzera di Schwägalp ad agosto.

    Certo, gli ultimi successi e la nomina di atle-ta dell’anno hanno scatenato un enorme clamore mediatico. Non ne hai abbastanza delle innumerevoli interviste e home story?Stucki: Un atleta è sempre in cerca del successo e quando lo si ha, si accetta con piacere anche l’interesse dei media. Le due cose vanno insieme e prima o poi andrà scemando.

    Christian «Chrigu» Stucki è uno dei lottatori svizzeri di maggior successo di sempre. Ornano il suo impressionante palmarès ben 127 ghirlande e 41 vittorie del festival delle ghirlande. Tra i punti di eccellenza della sua carriera si contano la vittoria della lotta svizzera di Kirchberg nel 2008, quella di Unspunnen nel 2017 e, di recente, quella della festa federale dei lottatori e degli alpigiani nel 2019. Grazie a questi successi e ai suoi modi aggraziati, nel 2019 è stato il primo lottatore ad essere nominato atleta svizzero dell’anno.

    Da molti anni, Chrigu Stucki passa gran parte del suo orario lavorativo alla guida di un veicolo IVECO. Siamo orgogliosi di averlo da ormai sei anni tra noi come impegnato ambasciatore del marchio.

    INTERVISTA A CHRISTIAN STUCKI

    AMBASCIATORE SVIZZERO DEL MARCHIO IVECO INTERVISTA A CHRISTIAN STUCKI

  • | 11INTERVISTA A CHRISTIAN STUCKI

    La tua famiglia come vede il grande interes-se pubblico?Stucki: Dipende dalle situazioni: a volte sono più rilassati, altre meno. A seconda del conte-sto, di come si sentono i bambini o di come ci sentiamo noi genitori.

    Per quanto riguarda la lotta svizzera, l’im-pressione è che questa si limiti in gran parte alla Svizzera tedesca. Come mai è così e come si potrebbe cambiare?Stucki: L’impressione è comprensibile ma un po’ ingannevole. La Svizzera occidentale ha cer tamente un ottimo livello ed è rappre-sentata da molto tempo, anche per questo la festa federale dei lottatori e degli alpigiani nel 2016 si è svolta a Estavayer. Anche in Ticino negli ultimi anni si assiste alla fonda-zione dei primi club e dei primi festival di lotta svizzera.

    Essendo da molti anni un conducente IVECO, il tuo impegno nei confronti del marchio è particolarmente credibile. Secon-do te, quali sono i maggiori punti di forza di IVECO?Stucki: Nel mio lavoro quotidiamo l’affida-bilità è sempre un aspetto centrale. IVECO garantisce la massima affidabilità. Si tratta di un veicolo che non ti lascia mai in asso ma resiste... Inoltre sono affascinato dal progresso tecnologico conseguito. L’indimenticabile forza d’innovazione di IVECO si rispecchia in non meno di 6 grandi award internazionali negli ultimi anni: premi assegnati da una giuria di alta competenza.

    Associ anche altre caratteristiche ad IVECO?Stucki: Quello che mi impressiona da anni (sempre in merito alla forza d’innovazione di cui dicevamo poc’anzi) è il chiaro orienta-mento strategico del marchio verso moto-ri alternativi. Anche in questo caso IVECO assume un ruolo pionieristico, nel settore dei motori a gas, elettrici o ibridi.

    In occasione dell’esposizione di veicoli com-merciali transport.ch nello scorso novem-bre, hai potuto farti un’idea della nostra nuova ammiraglia, l’IVECO S-WAY. Che impressione hai avuto?Stucki: Sicuramente, considerata la mia altezza, mi ha colpito molto positivamente la generosità degli spazi riservati alla cabina. Trasmette una sensazione «confor tevole» e spaziosa. Tutto è progettato con coerenza in base alle esigenze del/della conducente, cominciando dalla connettività all’avanguardia fino allo straordinario Infotainment e ai pratici

    sistemi di assistenza. Convince molto anche l’economia di S-WAY. L’aerodinamica miglio-rata ha permesso un aumento dell’efficienza di carburante pari al 4%!

    Ma ritorniamo allo sport: come re della lotta svizzera, siederai sul trono per ben tre anni. I re di solito mantengono dei giullari a corte: chi o cosa ti fa ridere di più? Stucki: I miei figlia Xavier e Elia, ma a volte mi fanno anche venire dei dubbi...

    Come vivi la collaborazione con gli sponsor e, in particolare, con IVECO?Stucki: In modo molto familiare, cordiale e rispettoso. Posso restare me stesso e comu-nicare quello che rappresento e con cui mi identifico.

    Negli ultimi anni, questo tipo di sport ha acquistato sempre più popolarità, in partico-lare tra i giovani. Come te lo spieghi?Stucki: La lotta «uomo contro uomo» è cer-tamente molto interessante e dà motivazione. A questo si aggiunge la correttezza che viene trasmessa per garantire rapporti cordiali. Tut-tavia, alcuni si appassionano più tardi, quando avviene la transizione in lottatori attivi.

    Ringraziamo Christian Stucki per l’im-pegno profuso in IVECO e auspichiamo ad una prospera collaborazione anche per i prossimi tre anni. Sul lato sportivo facciamo un grande in bocca al lupo a Christian Stucki, augurandogli grande successo.

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    L’INIZIO DI UNA STORIA DI SUCCESSO ALL’AVANGUARDIAIVECO è un marchio di successo nel campo dei veicoli commer-ciali; dietro FPT Industrial si nascondono gli specialisti del motore di CNH Industrial. Con un par tner come Nikola Motor Company, un precursore globale nello sviluppo dei veicoli a idrogeno, si aprono possibilità infinite. A settembre 2019 la cooperazione è diventata realtà: al CNH Industrial Capital Markets Day è stata comunicata la fondazione di una joint venture e già a dicembre ha avuto luogo la presentazione di Nikola TRE, un autocarro per carichi pesanti elettri-co a batteria (BEV).

    SULLA STRADA VERSO UN VEICOLO ELETTRICO ALIMENTATO A CELLE DI CARBURANTEQuesta presentazione ha segnato un passo importante verso un gran-

    de obiettivo comune: la produzione di versioni elettriche e altre con celle di carburante, in seguito collocate su questa piattaforma elettrica, il cui lancio sul mercato è pianificato per il 2023. In questa prima fase del progetto di vasta portata, la joint venture investe 40 milioni di euro nella modernizzazione degli impianti di produzione per poter realizzare la produzione in serie di Nikola TRE con motore elettrico a batteria, pianificata a Ulma per il 2021. I primi modelli prodotti nel nuovo sta-bilimento sono i veicoli 4x2 e 6x2 elettrici a batteria, dotati di batterie modulari e scalabili con capacità fino a 720 kWh. Il motore elettrico presenta una potenza di massimo 480 kW.

    VENTO IN POPPA DALLA POLITICACon questi piani concreti, la cooperazione aziendale presuppone pie-tre miliari centrali e precorre i tempi. «La nostra joint venture euro-pea con Nikola è una chiara dimostrazione del fatto che il trasporto

    A Ulma, nel cuore del Baden-Württemberg, presto usciranno soluzioni visionarie dalla catena di montaggio: la sede IVECO diventerà centro di produzione per modelli Nikola TRE elettrici a batteria e alimentati a celle a combustibile. Con questa decisione, l’avveniristica partnership di CNH Industrial e Nikola Motor Company pone un’altra pietra miliare.

    PLASMARE INSIEME IL FUTURO DELLA MOBILITÀ

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    a distanza senza emissioni è possibile e che por ta con sé concreti vantaggi per l’ambiente, per i vettori a lunga distanza in Europa, e per cittadini e cittadine», spiega Hubertus Mühlhäuser, Chief Execu-tive Officer di CNH Industrial. Anche la politica se ne è resa conto: il governo federale tedesco desidera promuovere il lavoro pionieristico dell’azienda nel campo della tecnologia a idrogeno con un consisten-te programma di investimenti.

    UNA SEDE SOSTENIBILEA Ulma si trova attualmente il centro di competenza per la costruzio-ne e il design di telai per IVECO. Grazie ad una lunga storia orientata all’innovazione nella costruzione di autocarri pesanti, alla presenza in zona di specialisti con un’ottima formazione e alla sua vicinanza geo-grafica a rinomati istituti di ricerca, l’area è diventata un hub leader a livello internazionale per la mobilità con celle a combustibile. Pertan-to, la decisione di investire qui è stata logica e anche pratica: «costru-ire Nikola TRE a Ulma, un centro di competenza per lo sviluppo di autocarri pesanti, sottolinea la posizione strategica della sede, nel cuore del cluster tedesco per la tecnologia di celle a combustibile», sottolinea il CEO di CNH Industrial. Anche Trevor Milton, Chief Exe-cutive Officer di Nikola Motors, si dice convinto della scelta della

    sede: «la decisione di produrre il TRE in serie a Ulma è un ottimo esempio di come creare posti di lavoro, promuovere le innovazioni e dare sicurezza ai nuovi fornitori a emissioni zero. Il mondo è pronto per il trasporto di beni senza emissioni. La joint venture tra Nikola e IVECO sarà la prima a produrre i suoi frutti. Sono lieto di poter vedere uscire i primi veicoli dalla catena di montaggio». Lo stabilimen-to di Ulma viene rifornito dalle sedi produttive IVECO spagnole di Valladolid e Madrid con moduli che consentono un rapido aumento della produzione. Così, dopo l’avvio della produzione, pianificato per il primo trimestre 2021, non ci sono più ostacoli alla consegna di Nikola TRE nello stesso anno.

    RIVOLUZIONARE INSIEME L’INDUSTRIAL’obiettivo di lunga data è quello di portare e stabilire sul mercato veicoli a motore pesanti senza emissioni. Per un risultato perfetto, i partner di cooperazione equivalenti si affidano alle rispettive com-petenze: il Nikola TRE, attualmente in fase di sviluppo, si basa sulla nuova piattaforma IVECO S-WAY e integra la tecnologia di motore, comandi e infotainment di Nikola. La joint venture intraprende così una trasformazione importante per migliorare il mondo delle gene-razioni future.

    | 13UNA PARTNERSHIP SOSTENIBILE

  • 14 | LA POLITICA RICONOSCE DEL POTENZIALE

    POLITICA CON MOTORE DEL CAMBIAMENTO MATTHIAS GASTEL PARLA DI POSSIBILITÀ E OPPORTUNITÀ

    Molte sono le strade che portano verso un futuro all’insegna di una mobilità sostenibile. Per questo IVECO punta su diversi concetti in base alle esigenze: oltre a motori elettrici e a metano, lo sviluppo attraverso la cooperazione con la start-up americana Nikola Motors si sta chiaramente muovendo verso le celle a combustibile. Il parlamen-tare tedesco Matthias Gastel si dice entusiasta dei tanti anni che lo hanno visto impegnato su questo tema e conosce l’opinione della politica. Nella seguente intervista, ha risposto alle nostre domande.

    Signor Gastel, come è giunto ad occuparsi dei temi di cui è responsabile e da dove nasce il suo interesse?Gastel: Una volta diventato maggiorenne, mosso dall’amore per l’ambiente, mi unii ai Verdi circa 30 anni fa. Nella politica comunale mi sono occupato per anni di trasporti. Creai un nuovo concetto di autobus e par tecipai alle programmazioni per il prolungamento della S-Bahn (ferrovia metropolitana urba-na e suburbana) nel mio luogo di residenza. Quando iniziai la carriera da parlamentare, fu automatico il desiderio di aderire al comi-tato dei trasporti. Nella progettazione della distribuzione delle tematiche legate al traffico, mi toccò la competenza della ferrovia, il che cadde a pennello, dato che il mio collegio elettorale era fortemente toccato dal proget-to «Stuttgart 21». Nel mio primo periodo di legislatura mi spettò anche la competenza del

    mercato degli autobus a lunga percorrenza, recentemente liberalizzato.

    Oggi non è più possibile, come avvenne con il petrolio, risolvere tutte le questioni legate al trasporto con un unico concetto di motore. Facendo una divisione appros-simativa tra «trasporto urbano» e «a lunga percorrenza», quale tecnologia o soluzione e quale tipo di motore ritiene adatto al futu-ro e perché?Gastel: Per vari tipi di veicoli saranno impie-gate tecnologie e carburanti alternativi dif-ferenti in futuro. Per le auto e, spesso, per gli autobus a tratta breve avrà la meglio il motore elettrico a batteria per via della sua efficienza energetica. La batteria dovrà essere ulteriormente migliorata in termini di utiliz-zo delle risorse e di densità energetica. Per gli autobus da viaggio, gli autocarri e le navi

    prevarranno le celle di carburante a idrogeno verde o gli e-fuel. Qui la ricerca fa ancora grandi passi e la tecnologia è in continuo sviluppo: le celle di carburante devono essere più durevoli e l’idrogeno e i carburanti sin-tetici devono essere fabbricati in modo più economico di prima. Quello che in ogni caso ci occorre è uscire dalla produzione di ener-gia elettrica a carbone e puntare su una mas-siccia espansione delle energie rinnovabili. È essenziale poter disporre di energia elettrica pulita in quantità sufficienti. Lo spazio urbano con distanze relativamente brevi è predesti-nato all’impiego di veicoli elettrici a batteria. Già oggi esistono i primi settori applicativi; con prezzi in calo e gamme più elevate, sarà il motore elettrico a prevalere nel medio termine. Nel traspor to a lunga percorren-za, dal punto di vista odierno, la gara per i camion non è stata ancora decisa. Sulle tratte

  • | 15LA POLITICA RICONOSCE DEL POTENZIALE

    a lunga percorrenza, le catene di trasporto intermodali sono lo standard nelle lunghe distanze. Le ferrovie elettriche per il traspor-to merci assumono la direzione principale in questi rapporti, mentre i camion elettrificati (con batteria) eseguono la distribuzione al dettaglio. Ciò si traduce nel pieno sviluppo dei punti di forza di entrambe le modalità di trasporto e nella creazione di catene di tra-sporto elettrificate.

    Esistono diversi programmi di finanziamento ma questi risultano difficili da comprendere per i potenziali acquirenti e le parti interes-sate, in particolare per le PMI senza diparti-menti specializzati. La politica prevede delle semplificazioni in questo settore?Gastel: Ci adopereremo per liberare la giun-gla dei finanziamenti. Nel lungo termine, le nuove tecnologie dovranno essere in grado di affermarsi economicamente. Per poter rag-giungere questo obiettivo, però, i prezzi del carburante fossile devono riflettere la verità ecologica e al momento questo non accade ancora. Una tariffazione più elevata di CO2 è quindi il modo migliore per promuovere nuo-ve tecnologie e la costante messa a disposi-zione di nuove fonti di finanziamento.

    Esistono attualmente considerazioni relative ai finanziamenti, analogamente a quelli per i comuni (direttiva sui veicoli puliti), applica-bili anche alla logistica delle merci private in vista di un’introduzione globale?Gastel: La Clean Vehicles Directive è una leva forte per guidare la decarbonizzazione del traspor to pubblico. Restrizioni simili si

    applicano anche alla logistica della città, ad esempio concepibile per rispettare i valo-ri limite per gli inquinanti atmosferici e per decarbonizzare gradualmente questo settore.

    Tutte le alternative di unità sono un proble-ma di infrastruttura: non esiste abbastanza metano verde e non c’è quasi nessun idroge-no verde; l’elettricità verde potrebbe anche non bastare con l’aumento dell’elettrifica-zione. Tuttavia, i veicoli vengono attualmente pubblicizzati separatamente e indipenden-temente dalle infrastrutture di ricarica e da ulteriori concetti energetici. Sarebbe un valore aggiunto per enti pubblici e richie-denti organizzare gare olistiche e orientate a soluzioni complete? Questo non incorag-gerebbe anche le joint venture tra le società?Gastel: Il raggruppamento di concetti ener-getici o di veicoli e la relativa infrastruttura di ricarica ha senso in ogni caso e naturalmente ciò può favorire le sinergie.

    Le dispendiose procedure di autorizzazione nella costruzione di stazioni di servizio GNL sono note. Bisognerebbe standardizzarle e semplificarle?Gastel: Il gas naturale, indipendentemente dalla forma, può essere solo una soluzione di passaggio nel medio termine per alcuni campi di applicazione. L’importante è fare chiarezza sulla tecnologia da impiegare per quali appli-cazioni. In questo senso, una standardizzazio-ne avrebbe senso.

    In merito allo sviluppo di motori alternativi, che requisiti devono avere i produttori? Ha

    dei suggerimenti per loro? Come si com-portano in merito le società di autobus e di logistica?Gastel: In veste di politico, mi guardo bene dal dispensare consigli alle imprese. Credo che la maggior parte dei costruttori stia ora seguendo la strada giusta in quanto in molti stanno espandendo la propria gamma di vei-coli a motori alternativi e stanno lavorando sulle gamme più richieste. Potrebbe essere utile offrire sistemi completi con infrastrut-ture di carica e ampliare l’offer ta di servizi in loco.

    MATTHIAS GASTEL Ufficio: parlamentare dei Verdi al Parla-

    mento tedesco, circondario di Nürtingen BW, dal 2013

    Funzione: • Nella frazione: portavoce per

    la politica ferroviaria• In Parlamento: membro ordinario

    (comitato per i trasporti e l’infrastruttura digitale) e membro supplente (comitato per il turismo e comitato per l’alimenta-zione e l’agricoltura)

    | 15LA POLITICA RICONOSCE DEL POTENZIALE

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  • | 17

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    MOTORI RICONDIZIONATI

  • | 19GRANDE SPEDIZIONE CON IVECO

    Nel 1991 Tanja e Denis Katzer hanno iniziato il loro «grande viaggio». Da allora hanno percorso oltre 430.000 km, ossia senza voli ma su cammelli ed elefanti, con motociclette e e-bike e a piedi. Attualmente guidano un IVECO Daily 4x4 nelle loro avventure. Già nell’ultima edizione di IVECO & YOU siamo andati in giro con loro due sul Circolo polare artico. Qui vi raccontiamo di come si sono preparati per il loro prossimo viaggio.

    GRANDE SPEDIZIONE CON IVECO

    CON «TERRA LOVE» VERSO NUOVE SPONDECome sono arrivati al loro camper offroad questi due avventurieri? All’acquisto di un veicolo così si stavano già preparando da tempo. Alla fiera «ABENTEUER & ALLRAD» nel 2018 è poi giunto il fatidico momento. Il loro sogno a quattro ruote è diventato rapidamente realtà dopo aver preso una decisione definitiva. Un IVECO Daily 4x4 costituisce una base affidabile: la cabina abi-tativa individuale proviene da bimobil, un’a-zienda tradizionale della città tedesca di Oberpframmern. La soluzione IVECO è quella che meglio soddisfa le elevate esigen-ze dei due girovaghi. Il robusto telaio e gli ammortizzatori di alta qualità permettono di percorrere indisturbati migliaia di chilo-metri in tour regolari anche sui terreni più difficili. Prima della prima uscita, ovviamente, era necessario trovare un nome adatto per l’abitazione mobile. La scelta di «Terra Love»

    è stata fatta rapidamente e chiaramente rispecchia l’amore di entrambi per il Piane-ta Terra.

    IL LUNGO VIAGGIO CONTINUADopo un primo viaggio di prova per la Sicilia, con tanto di esperienze su ghiaccio e neve sul vulcano Etna attivo, passando per un lun-go tour di conferenze in tutta la Germania, fino ad un training offroad professionale e ad un successivo tour in tutta la Norvegia: tutte queste stazioni sono state importanti per familiarizzare con il nuovo veicolo di IVECO e scoprirne le caratteristiche. Poi si sono diretti dal Capo Nord al confine rus-so-norvegese, da dove i due, insieme a un gruppo di camper, hanno esplorato la taiga di quelle latitudini. Il viaggio di preparazione a questa par te l’abbiamo già raccontata in dettaglio nel numero precedente: a nord del circolo polare, conducenti e veicolo sono

    stai messi a dura prova. Ma neanche un ter-reno impraticabile, un terrapieno ferroviario e le condizioni esterne più avverse hanno avuto la meglio sul camper offroad né su Tanja e Denis Katzer. Ora sono preparati al meglio per la loro successiva spedizione: per la seconda tappa della spedizione in e-bike mondiale, percorreranno circa 30.000 km con l’IVECO Daily 4x4 fino in Cambogia: attrezzature e e-bike sono già pronte. Lì parcheggeranno il veicolo e inizieranno un viaggio in bici di due anni attraverso il Sud-est asiatico. Infine rientreranno a casa, certa-mente con un bagaglio ricco di straordinarie esperienze.

    IVECO fa loro un grande in bocca al lupo per la prossima spedizione! Per conti-nuare a seguire le avventure di Tanja e Denis Katzer, al seguente link trova i rac-conti del loro diario di viaggio e le novità più attuali: www.denis-katzer.de

    Preparati al meglio, con 31.000 km di prova attraverso Germania, Austria, Italia, Danimarca, Norvegia, Finlandia, Russia, Estonia, Lettonia, Lituania e Polonia.

    Attrezzati per tutte le eventualità con training professionali come meccanico IVECO.

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