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    DCA:epidemiologia,

    eziopatogenesietrattamento

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    DATIEPIDEMIOLOGICIIDCAsonosindromilegateafattorisocioculturali(culture

    bound)specificheciodialcuniPaesiedicerteculture.Tridenti A. e Bocchia S.(1994); Gordon R. A.(1990), Cuzzolaro M.(1997)

    Disturbi frequenti:

    nei Paesi occidentali industrializzati, in Australia e Nuova

    Zelanda, in Sudafrica, in Giappone.

    Assenti o molto rari: nei Paesi poveri dellAfrica, dellAsia e

    dellAmerica Latina.

    La loro diffusione in Paesi dellEst europeo, del Terzo Mondo e

    fra gli immigrati da nazioni povere verso nazioni ricche appare

    correlata al miglioramento delle condizioni economiche e

    allacquisizione di modelli culturali occidentali.

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    Anoressia e bulimia appaiono legate a valori e conflitti

    specifici della cultura occidentale, connessi, in

    particolare, alla costruzione dellidentit femminile e al

    ruolo familiare e sociale della donna (Nasser, 1997; Blechman eBrownell, 1998).

    Lanoressia nervosa in passato colpiva le classi sociali

    medioalte. Negli ultimi due decenni tutti i disturbi del

    comportamento alimentare si sono equamente diffusi

    nei vari strati sociali.

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    Nel loro insieme i DCA rappresentano un problema grave e

    diffuso soprattutto tra le adolescenti e le giovani donne (AN e

    BN colpiscono il sesso femminile nel 9095% dei casi). (CuzzolaroM., 1997)

    Nei Paesi occidentali industrializzati, compresa lItalia, ogni 100

    ragazze in et di rischio (1225 anni) 810 soffrono di qualche

    disturbo del comportamento alimentare: 12 nelle forme pi

    gravi (anoressia e bulimia), le altre nelle forme pi lievi, spesso

    transitorie, di disturbi parziali subliminali.

    Negli anni Sessanta i quadri clinici pi comuni erano leanoressie restrittive, nei decenni successivi sono diventate

    sempre pi frequenti le forme bulimiche. (Bruch H., 1973; Selvini

    Palazzoli, 1963). Tra le giovani donne la prevalenza della bulimia

    (1%) maggiore di quella dellanoressia (0,30,5%).

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    Et di esordio: per lo pi fra i 10 e i 30 anni.

    Et media dinsorgenza: 17 anni.

    Sono descritte forme, non rare, prepuberali che

    insorgono prima della pubert, prima del menarca,

    mai comunque prima degli 8 anni.[Lask B, Bryant-Waugh R (eds) Childhood onset anorexia nervosa and related eating

    disorders. Lawrence Erlbaum, Hove, 1994.]

    Sono descritte forme tardive, perfino successive alla

    menopausa; la diagnosi differenziale deve prestare

    attenzione a disturbi depressivi mascherati e

    ricercare precedenti episodi anoressici (possibile

    lontana recidiva).

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    FATTORIEZIOPATOGENETICIFattoriindividuali,familiariesocioculturali

    utile distinguere tra:

    FATTORI PREDISPONENTI A LUNGO TERMINE

    FATTORI PRECIPITANTI

    FATTORI CHE TENDONO A PERPETUARE LA SINDROME.

    Alcunifattoridinaturaiatrogena

    (Cuzzolaro M. Disturbi del comportamento alimentare in adolescenza.In: M Pissacroia (a cura di),

    Trattato di Psicopatologia delladolescenza. Piccin, Padova, 1997, pp 287-311)

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    Essi sono costituiti da fattori biologici e da fattori diordine psicosocioculturale.

    Predisposizione genetica

    Genere femminileGiovane et

    Storia di sovrappeso e di diete

    Alcune malattie croniche (ad es., diabete mellito)

    Tratti di personalit e problemi psicologici (ad es. trattiossessivi, ambizioni esasperate, perfezionismo, particolari

    difficolt nel processo di separazioneindividuazione, rifiuto

    del corpo adulto e della sessualit, fissazione allinfanzia e a

    forme infantili di dipendenza e di controllo). (Herzog et al. 1992)

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    Sono frequenti:

    soggezione al mito del successo il bisogno di rispondere sempre alle attese sociali e di

    eseguire al meglio i compiti richiesti

    la dipendenza dal consenso e dallammirazione degli altri

    competitivit esasperata di alcuni ambienti (scolastici,

    artistici, sportivi)

    la richiesta di prestazioni straordinarie

    lesaltazione della magrezza e il mito della bellezza

    le molteplici sollecitazioni alle quali esposta una giovane

    donna in epoca contemporanea

    (Mondini et al 1996, Cuzzolaro M. 1997)

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    Vari eventi della vita possono precipitare linizio diunanoressia o di una bulimia:

    separazioni e perdite,

    malattie,

    alterazioni dellomeostasi familiare,

    esperienze sessuali,

    situazioni minacciose per la stima di s.

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    La minaccia e la paura di perdere il controllo e la

    stima di s rappresentano un importante fattore

    precipitante in cui la reazione difensiva pu

    essere una estrema concentrazione sul corpo, sul

    peso e sulla dieta come campo privilegiato nel

    quale recuperare un sentimento di dominio, divalore e di recupero dellautostima.

    Sembra infatti che dieta, immagine, controllo corporeoe stima di s siano estremamente legati nel disturbo delcomportamento alimentare per riparare debolezze econflitti della stima di s.

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    Sono i fattori che mantengono in atto la malattia.

    Effetti del digiuno e della perdita di peso: tendono a

    mantenere i sintomi perch accentuano la concentrazione sul

    cibo, il corpo e il mangiare; aggravano le distorsioni

    dellimmagine del corpo e dei segnali enterocettivi, scatenano

    crisi bulimiche.

    Le crisi bulimiche aumentano lansia e la paura di perdere il

    controllo e impongono contromisure difensive come il vomito

    autoindotto, labuso di lassativi, restrizioni ulteriori delladieta.

    Altri fattori di autoperpetuazione sono i guadagni secondari

    legati alla malattia: posizione di potere in famiglia, attenzioni

    particolari, esonero da situazioni sessuali e sociali temuteVandere cken 1995 .

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    Alcuni interventi medici possono favorire loscatenamento, il mantenimento o laggravamento deidisturbi del comportamento alimentare. (Cuzzolaro M. 1997)

    La prescrizione di diete senza una adeguata valutazione dei

    fattori di rischio pu avviare linizio della malattia.

    Una gravidanza consentita da trattamenti dellinfertilit pu

    riaccendere una sindrome anoressica in remissione.

    Rialimentazioni forzate non contrattate con la paziente, non

    accompagnate da un efficace supporto psicoterapeutico e tali da

    provocare un aumento rapido di peso scatenano gravissime

    ansie, sono seguite da ricadute e, talora, provocano tentativi di

    suicidio o scompensi psicotici.

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    CRITERICLINICI

    I DA sono malattie caratterizzate da una patogenesi

    multifattoriale e da una presentazione clinica

    complessa e variabile (con manifestazioni psichiatriche

    e mediche).

    Altrettanto complesso (interdisciplinare e integrato)

    deve essere lapproccio terapeuticoriabilitativo, sia in

    fase di valutazione (assessment) che di trattamento(management).

    [SIO e Dip. Fisiopatologia Medica Universit La Sapienza Roma. DCA INDICAZIONI PER I

    DIVERSI LIVELLI DI TRATTAMENTO; pagg. 14-29]

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    Infasediagnostica(assessment)opportunovalutare:

    X stato nutrizionale bilancio energetico: comportamento alimentare vs. livello di

    attivit fisica (calorimetria indiretta)

    composizione corporea: quota e distribuzione della massa

    grassa e della massa magra (DEXA, BIA, antropoplicometria) densitometria ossea (DEXA) parametri biologici correlati alla diminuzione della massa

    grassa e della massa magra (assetto lipidemico eprotidemico, funzionalit epatica etc.)

    X rischio cardiovascolare esami clinici, elettrocardiografici ed ecocardiografici

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    X profilo endocrinologico parametri ematochimici diagnostica per immagini (indagini ecografiche e con altre

    tecniche di imaging biomedico)

    Xstatus psichico con lausilio di strumenti psicometrici direttialla valutazione di aspetti diversi:

    disturbi dellalimentazione disturbi dellimmagine del corpo profili e disturbi di personalit la qualit di vita della paziente

    X funzionalit motoria resistenza forza

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    [ANeBN(fullepartialsyndromes):indicatorisomaticidigravit]

    Nel caso particolare del BED, come indicatori somatici di gravit,

    valgono quelli relativi alla condizione di obesit e alle patologie

    ad essa correlate (diabete di tipo 2, ipertensione arteriosa,

    dislipidemia, malattie coronariche e cerebrovascolari etc.).

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    Indicatoripsichicidigravit

    Condizioniche,dasoleocombinatefraloro,possonorenderenecessariounricoveroincasididisturbidellalimentazione

    [Disturbidellalimentazione:indicatoripsicoambientalidigravit]

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    Infaseditrattamento(management)lelineeguidaconcordanotuttesudueprincipi:

    1. team approach: approccio multidimensionale,

    interdisciplinare, multiprofessionale integrato che

    coinvolge medici (internisti, nutrizionisti clinici, psichiatri),

    psicologi, dietisti, fisioterapisti, educatori e infermieri

    2. setting multipli: dalla gestione ambulatoriale a lungo

    termine alla riabilitazione intensiva semiresidenziale e

    residenziale indirizzata agli stati gravi di malnutrizioneper difetto, alle fasi di instabilit e scompenso delle

    comorbilit somatiche e psichiatriche e allavvio di una

    correzione stabile dello stile di vita (alimentazione e

    attivit fisica).

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    Lareteassistenzialedeveesserearticolata:

    a. longitudinalmente perch lo stesso paziente puaver bisogno, nel corso degli anni, di diverse modalit

    assistenziali in relazione allandamento della malattia e

    alla riacutizzazione di eventuali complicanze.

    b. trasversalmente perch pazienti con DA, in relazioneal grado di comorbilit, fragilitdisabilit, possono

    giovarsi delluno o dellaltro nodo della rete

    assistenziale.

    E su 5 livelli che garantiscano un programma terapeuticoriabilitativo dal MMG fino a ricoveri H24

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    Percorsiditrattamento

    IlprogrammaditrattamentodelpazienteconDAdeveintegrare

    medianteapprocciointerdisciplinare:

    a. interventonutrizionalefinalizzatoa:

    ottenere un graduale recupero ponderale con un buon equilibrio

    FM/FFM

    ricostruire durevolmente corrette abitudini alimentari (qualit,

    quantit, ritmo) basate sui principi della Dieta Mediterranea

    ottenere una compliance del paziente, funzionale al

    raggiungimento degli obiettivi

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    b. programma di rieducazione finalizzato a:

    riattivare strutture muscolari ipotoniche e ipotrofiche

    migliorare la performance cardiocircolatoria e respiratoria

    bilanciare la spesa energetica con lintroito calorico e le

    necessit nutrizionali migliorare il rapporto massa magra/massa grassa favorendo

    una pi corretta distribuzione della massa grassa nella fase

    di recupero ponderale

    contrastare il depauperamento della densit minerale ossea

    rieducare il paziente a uno stile di vita attivo e salutare in

    alternativa allattivit fisica compulsiva

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    c. educazione terapeutica: interventi psicopedagogici epsicoterapeutici brevi focalizzati, condotti da operatoriabilitati e formati, diretti in particolare a:

    allenare alla gestione e allautocontrollo

    dellalimentazione, dellattivit fisica, dei momenti distress ed ansia (diario alimentare, automonitoraggio,

    controllo degli stimoli, problem solving)

    contrastare le pratiche improprie e dannose di controllodel peso corporeo (vomito, lassativi etc.)

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    migliorare il rapporto con il corpo e la sua immagine

    (danzamovimentoterapia, training autogeno e altre

    tecniche corporee di rilassamento)

    il controllo di semplici parametri clinici (frequenza

    cardiaca, glicemia nei diabetici)

    aumentare il senso di responsabilit verso la malattia e

    la cura (illness behaviour)

    favorire la compliance terapeutica (intervista

    motivazionale)

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    d. nursing riabilitativo (rehabilitation nursing) interventi

    svolti da infermieri e diretti a:

    migliorare le risposte dei pazienti a malattie croniche,

    disabilit e stili di vita patogeni

    potenziare i supporti ed i compensi ambientali e sociali

    proteggere e stimolare le capacit funzionali e

    relazionali al fine di migliorare la partecipazione alleattivit riabilitative ed ai programmi assistenziali

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    Durataedobiettividelricovero

    I

    ricoveri

    ospedalieri

    demergenza

    e

    i

    trattamentiobbligatori

    Durata:

    poche settimane

    Obiettivi:

    a. risolvere o tamponare una fase critica ad alto

    rischio per la vita

    b. indirizzare a trattamenti successivi, gi in corso o

    da istituire ex novo

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    Iricoveririabilitativiincentrispecializzatinella

    curadeiDA Durata:

    da due a sei mesi

    Obiettivi:

    a. stabilire unalleanza leale e rispettosa con la paziente

    b.

    stabilire un rapporto di collaborazione con la famigliac. sviluppare la motivazione alle cure e al cambiamento

    d. avviare uno stile di vita pi sano, in particolare in materia

    di alimentazione e di attivit fisica

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    e. migliorare lo stato nutrizionale e metabolico e altri

    parametri biologici

    f. attenuare i sintomi psicopatologici specifici

    (alimentazione, attivit fisica, immagine del corpo) e

    quelli eventualmente,associati (disturbi dellumore,

    dansia, abuso di sostanze etc.)

    g. ridurre il grado di disabilit

    h. migliorare gli indici di qualit della vita

    i. confermare, riparare o costruire ex novo una rete

    terapeutica adeguata per continuare le cure, in un setting

    ambulatoriale, dopo la dimissione.

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    Lintensit dellintervento deve essere funzione del livello di

    gravit delle condizioni psichiche e somatiche, delle

    comorbilit, del grado di disabilit e della qualit di vita del

    paziente.

    Nei DA, tenuto conto delle caratteristiche di cronicit della

    malattia, il followup del paziente quanto maiimportante. In caso di ricorrenti ricadute e recidive si dovr

    intraprendere un nuovo percorso riabilitativo, di intensitvariabile in funzione della gravit della malattia e/o della

    ricaduta.

    [SIO e Dip. Fisiopatologia Medica Universit La Sapienza Roma. DCA INDICAZIONI PER I

    DIVERSI LIVELLI DI TRATTAMENTO.