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Mattioli 1885 VIAGGI NELLA STORIA NORMANDIA I LUOGHI DELLO SBARCO E DELLA BATTAGLIA MARIO BUSSONI ITINERARI STORICI E TURISTICI BIOGRAFIE DEI PROTAGONISTI CRONOLOGIA DEGLI AVVENIMENTI SCHEDE TECNICHE DEGLI ARMAMENTI INDIRIZZI UTILI >>>>>>> 978-88-6261-015-5

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Mattioli 1885

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NORMANDIAI LUOGHI DELLO SBARCO E DELLA BATTAGLIA

MARIO BUSSONI

I Viaggi nella Storia nascono per soddisfare la curiosità delturista più attento, fornendo informazioni preziose per chiun-que voglia capire i fatti, scoprire i personaggi che li hannodeterminati e soprattutto ritrovare, sul terreno della Storia, letracce del passato. Con la speranza di accompagnarvi nel-l’esperienza gratificante di una preziosa, indimenticabilevacanza.

• ITINERARI STORICI E TURISTICI• CONTESTO STORICO• BIOGRAFIE DEI PRINCIPALI PROTAGONISTI• CRONOLOGIA DEGLI AVVENIMENTI• SCHEDE TECNICHE DEI PRINCIPALI

ARMAMENTI IMPIEGATI• INDIRIZZI UTILI

Collana diretta da:Emanuele Roncalli

Fotografie di:Marcello Calzolari

ITINERARI STORICI E TURISTICI • BIOGRAFIE DEI PROTAGONISTI • CRONOLOGIA DEGLIAVVENIMENTI • SCHEDE TECNICHE DEGLI ARMAMENTI • INDIRIZZI UTILI >>>>>>>

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Viaggi nella Storia

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in memoria di mia moglie Antonietta, dolce incomparabile creatura

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NORMANDIAI LUOGHI DELLO SBARCO E DELLA BATTAGLIA

di Mario Bussoni

M a t t i o l i 1 8 8 5

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Normandiai luoghi dello Sbarco e della Battagliaseconda edizione 2008

©Mattioli 1885spa - via Coduro 1/b 43036 Fidenza (Parma)05214 84547www.mattioli1885.com

Grafica e ImpaginazioneOfficine grafiche multimedialiwww.offigm.com

Viaggi nella storia ®

direttore editoriale: Emanuele Roncalli

Testi:Mario Bussoni

Foto:Marcello Calzolari, Paolo SimonazziStefano Aldrovandi, Gian Maria CalzolariComité Regional du Tourisme Normandie-Evreux

L’Editore ringrazia la Maison de la Françe - Ente NazionaleFrancese per il Turismo - Milano, il Comité Régional duTourisme Normandie-Evreux e tutti i Musei riferiti ailuoghi dello Sbarco e della Battaglia di Normandia, perl’assistenza prestata e le foto storiche concesse.

Tutti i diritti sono riservati. La riproduzione, anche parzialee con qualsiasi mezzo, non è consentita senza la preventivaautorizzazione scritta dell’editore.

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Presentazione

PERCHÉ una nuova guida sulla Normandia?Non bastavano, forse, quelle già editate? Larisposta a una simile domanda implica una solarisposta: “No”. Per chi, oltre a un interesse turi-stico mostra di averne anche un altro spiccato perla storia, l’insoddisfazione non può essere chetotale. Ogni volta, gli si prospetta infatti unasorta di incompatibilità tra le due cose. Succede che, spesso e volentieri, egli sia costret-to a accontentarsi e quindi a arrangiarsi. Il per-ché è presto detto. Gli autori di guide sono perlo più redattori specializzati nel campo del turi-smo, mentre quelli di libri di storia vengonoannoverati tra gli storici di professione.Entrambi sono due interessi che male riescono aconiugarsi tra loro. Da ciò, nascono guide prettamente turistiche,putroppo una eguale all’altra, oppure corposisaggi, qualche volta incomprensibili ai nonaddetti ai lavori. I Viaggi nella storia nascono, al contrario, daun’esigenza particolare. Quella di poter final-mente soddisfare chiunque voglia capire i fatti,scoprire i personaggi che li hanno determinati esoprattutto ritrovare, nei vari luoghi, quello cheoggi è realmente rimasto ancora da vedere.Senza trascurare l’altra parte eccitante di unqualsiasi viaggio: quell’esperienza, gratificante,che comunque deve essere sempre intesa anchecome una vacanza. Nel proporre la formula di un turismo intelli-gente abbinato alla storia, innovativa sul merca-to italiano, l’Editore è convinto di offrire a tutti ilettori motivati un nuovo, indispensabile stru-mento per appagare interessi, curiosità e vogliadi scoperta e di novità.

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Lo sbarco Gli eventi storici

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Gli Alleati

Operazione Overlord,una decisione storica

La decisione di sbarcare sul Continenteeuropeo viene presa il 24 agosto 1943, nel corsodella Conferenza Quadrant, a Québec (Canada),dal presidente degli Stati Uniti Franklin DelanoRoosevelt e dal primo ministro britannico Win-ston Spencer Churchill. In realtà, il piano erastato messo allo studio già dal giugno 1942, purriconoscendo l'impossibilità di aprire, in tempibrevi, un secondo fronte in Europa.

Sei mesi prima, Roosevelt e Churchill si eranoincontrati a Casablanca. Qui, era stata presa ladecisione di iniziare la stesura dei piani relativialla realizzazione di uno sbarco sul Continenteeuropeo, previsto per il 1944.

Il 25 maggio 1943 era quindi nato il Cossac(Chief of staff to the supreme allied comman-der), destinato a studiare a fondo l'attacco allaFortezza Europa. Nel mese di luglio, il piano erastato quindi ritenuto sufficientemente pronto,per essere sottoposto al vaglio dei capi di StatoMaggiore riuniti. Esso prevedeva come data ilmaggio 1944 e infine come obiettivo di sbarco laNormandia.

Appianate più o meno le rivalità, le divergenzee le gelosie, tra americani e britannici, era tocca-to comunque a Roosevelt prendere la decisionedefinitiva, durante la riunione a Il Cairo del 2dicembre 1943. “Bene, Ike”, aveva assicurato algenerale Dwight David Eisenhower il presiden-te degli Stati Uniti: “Sarà lei a condurre Over-lord”.

Non appena avuta la conferma della nomina, ilneo comandante in capo alleato (che aveva temu-to di essere scavalcato nell'assegnazione dell'inca-rico dal capo di Stato Maggiore dell'Esercito,

I numeri dello sbarcoEsso prevedeva come datail maggio 1944, lapartecipazione di 29Divisioni di Fanteria (piùuna, probabile, francese),lo sbarco iniziale da partedi 5 Divisioni più 2, conun rinforzo immediato dialtre 2 e infine comeobiettivo la Normandia.

Il distintivo dello Shaef.

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George Catlett Marshall) si era premurato dimettere alla frusta gli uomini del proprio nuovoQuartier generale, denominato Shaef (Supremeallied expeditionary force), impiantato nel parcodi Bushes, all'estrema periferia di Londra. Diesso facevano parte il maresciallo dell'Aria bri-tannico sir Arthur Tedder, quale incaricato delcomandante in capo e il generale americanoWalter Bedell Smith, come capo dello Staff.

La mole di lavoro che il generale Eisenhower,pur non essendo un accentratore, si era trovato asvolgere, era stata enorme, impressionante. Sinoa sentirsi, come avrebbe ammesso più tardi, “unapulce in un forno acceso”. Anche la sua respon-sabilità era stata immensa. Con il rischio, se l'o-perazione Overlord fosse fallita, non solo di pro-lungare la guerra a tempo indefinito, ma di assi-curare una vittoria alla Germania di Hitler, conconseguenze inimmaginabili.

Il 9 maggio egli aveva quindi presieduto unariunione di comandanti in capo, nel corso dellaquale era stata presa la decisione definitiva. Ilgiorno del D day era stato infatti fissato 4 giornidopo il giorno Y (o 1° giugno).

Il 4, 5, 6 e 7 giugno la marea sarebbe statafavorevole e anche la luna. Queste condizioni

erano state giudicate indispen-sabili, perché l'invasione potes-se andare a buon fine.

La traversata avrebbe dovutoessere compiuta in una notte diplenilunio, mentre lo sbarconon avrebbe potuto essereeffettuato che con la bassamarea, perché solo così sareb-bero rimaste allo scoperto que-gli ostacoli e quelle mine

subacquee, predisposti dai tedeschi a difesa dellespiagge.

L'operazione Overlord aveva infine evidenzia-to un'altra condizione essenziale e inderogabile:quella di essere preceduta da alcune ore di luce,per consentire ai bombardieri dell'Usaaf e dellaRaf e alle navi da guerra dell'US Navy e della

Un porto dell’Inghilterrameridionale, prima del D day.

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Royal Navy di “preparare” gli obiettivi d'attacco.Dal 1° al 5 giugno, il generale Eisenhower si

trova comunque a vivere ore angosciose e di ten-sione. Le condizioni atmosferiche sono infattiproibitive per le operazioni aeree, mentre sulcanale della Manica è segnalato mare mosso.Ciononostante, il 2 giugno egli dà ordine allenavi più lente di iniziare a muoversi. Il 4 giugnodecide quindi di rinviare il D day di almeno 24ore. Il tempo, pur essendo ancora limitativo perl'appoggio aereo, appare infatti leggermentemigliorato, tanto che le navi potranno effettuarela traversata. Una nuova riunione viene allora fis-sata per l'indomani, alle ore 09,30. Il bollettinometereologico aveva dato un risultato ancora sfa-vorevole, ma poi c'era stata la previsione di untemporaneo miglioramento di 36 ore, a partiredal mattino successivo. Ed è proprio questomutamento che il generale Eisenhower prende inseria considerazione.

Da questo momento, la responsabilità sulledecisioni da prendere grava tutta sulle sue spalledi comandante in capo alleato. A lui solo spettainfatti l'ingrato compito di dare il via all'opera-zione Overlord, oppure il rimandarla. Egli valu-ta pertanto tutti i pro e i contro. Una parte dellaflotta, dislocata nei porti setten-trionali dell'Inghilterra, si è nelfrattempo già avviata in mare.Se si dovrà rinviare lo sbarcoanche solo di altre 24 ore,rimarrà priva di rifornimenti.

Rimandandolo ancora oltre, iproblemi si complicherannoancora di più, sino a pregiudi-care totalmente la riuscita del-l'impresa. Inoltre, 3 milioni diuomini sono rimasti, snervati, in attesa del fatidi-co via a ondate, creando oltretutto spaventosiproblemi di sicurezza.

Nel proprio comando avanzato di SouthwickHouse, vicino a Portsmouth, il generaleEisenhower passa così intere ore a riflettere,chiuso dentro la propria roulotte nichelata, chia-

Il generale Dwight DavidEisenhower.

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mata Shipmate (Compagno di bordo): appareteso, ha dormito poco e fumato molto. In unanuova concitata riunione, quella dell'ultimominuto, egli rimane in silenzio per qualchemomento, assorto e con il capo chino. Ma, eccoche subito dopo il suo viso si rischiara. Senzaalcuna traccia di tensione, comunica quindi allostaff la propria storica, e da quel momento irre-vocabile, decisione: “Let's go” (Andiamo). Ungrande orologio a muro batte le ore 04,05 del 5giugno 1944, quando l'operazione Overlord simette finalmente e inesorabilmente in moto.

D day, il giorno più lungo

Il 6 giugno 1944 si compiva il D day, il gior-no più lungo. Ossia, lo sbarco alleato in Nor-mandia. Un avvenimento destinato a cambiare lastoria del Mondo. È stato detto e ripetuto che,tra tutte le battaglie della seconda Guerra Mon-diale, “nessuna più di questa merita gli attributidi epica e di drammatica”. Senza dubbio. Anchese, su di essa, è stata fatta in seguito una “glorifi-cazione eccessiva, accompagnata da una scarsaanalisi obiettiva”, come ha giustamente sottoli-neato lo storico inglese Basil Liddell Hart.

Il D day è stato sì un grande avvenimento. Maanche un'occasione unica, irripetibile, fortunosa efortunata. Occasione, nel corso della quale errorimacroscopici sono stati attenuati da geniali intui-zioni; improvvisazioni hanno ottenuto più suc-cesso che non una meticolosa preparazione; trup-pe raccogliticce e spesso prive di addestramentohanno avuto la meglio su unità veterane e speri-mentate; ufficiali, privi di carattere e di carismahanno, al contrario, saputo guidare attacchimeglio di “condottieri” trascinatori e sperimenta-ti; superiorità di uomini e mezzi rivelatasi il piùdelle volte non determinante; e infine armamen-ti superati, che hanno avuto il sopravvento sualtri ben più sofisticati.

Che dire poi del comandante in capo alleato, ilgenerale Dwight David Eisenhower, l'uomo cheha guidato una tale, memorabile impresa? Su di

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lui è stato dato un giudizio azzeccato e per nullaimpietoso: “Fu eccellente nella sua mediocrità”.“Ike” era infatti un uomo che, sul campo, nonaveva mai comandato neppure una compagnia,ma che si era poi trovato a decidere le sorti dicentinaia di migliaia di uomini.

E, tutto sommato, aveva deciso bene. Il 5 giu-gno 1944, appena dopo le ore 22, i paracadutistie le truppe aviotrasportate imbarcate su alianti,lasciano i campi d'aviazione dell'Inghilterrameridionale. Tre Divisioni aviotrasportate (82° e101° americane e 6° britannica), rispettivamente15.500 americani e 7.990 tra britannici e canade-si, scenderanno infatti nell'entroterra della Nor-mandia a ovest tra Sainte-Mère-Église e Caren-tan e a est del fiume Orne, a Ranville, nel setto-re di Caen, trasportati da 835 aerei e 355 aliantinella prima operazione e 1.612 aerei e 512 alian-ti nella seconda.

La stessa notte, la Flotta alleata (21 convogliamericani e 31 anglo-canadesi, agli ordini del-l’ammiraglio britannico sir Bertram Ramsay) siavvicina di soppiatto alla costa francese. E' la piùformidabile concentrazione di mezzi navali ditutta la storia dell'umanità. Si tratta di 1.213 navida guerra (cacciatorpediniere, fregate, corvette,dragamine, battelli leggeri, cacciasommergibili,sommergibili), 736 navi ausiliarie, 4.126 unità emezzi da sbarco, 864 navi mercantili e più di 300imbarcazioni diverse.

Gli uomini impegnati sulla Flotta alleata (USNavy e Royal Navy) assommano a 112.824 bri-tannici, 52.889 americani, 4.998 altri alleati e 25mila della marina mercantile.

La Flotta alleata si trascina dietro anche 145Phoenix, cassoni in calcestruzzo galleggianti che,montati insieme, costituiranno i Mulberries, igiganteschi porti artificiali, destinati a esseremontati a Arromanches-les-Bains e a Saint-Laurent-sur-Mer; e Pluto, ossia gli elementi diquella pipe line, che in seguito dovrà alimentaredi carburante tutto l'apparato d'invasione.

Alle ore 03,14 inizia il bombardamento aereosulle spiagge destinate a ricevere i contingenti di

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Il D day messo in pericolo da un cruciverba

Nei primi giorni del giugno 1944, tutto èpronto per il grande balzo al di là dellaManica. L'Inghilterra pullula letteralmente di truppe:26 divisioni britanniche, canadesi e polacchee 21 americane. Le strade del Dorset sono ingolfate da 50mila tra carri, autoblinde, autocarri etc. Ovunque, tonnellate di armi, munizioni eviveri attendono di essere trasportate oltre ilCanale, in Normandia. I porti meridionali sono intasati da quasi 7mila navi e imbarcazioni di ogni tipo. Negliaeroporti, congestionati al massimo, oltre 11mila aerei (bombardieri e caccia) attendono,a loro volta, di poter decollare. Ormai è tutto pronto. Il comandante in capo, generale DwightDavid Eisenhower, è però ossessionato dallasegretezza. Basta infatti un nonnulla permandare a monte uno dei presuppostidell'operazione Overlord: il fattore sorpresa. Soprattutto i punti dove lo sbarco verràeffettuato sono mantenuti segretissimi. Solopochi ufficiali superiori dello Stato Maggiorecongiunto ne conoscono dettagli eparticolari. Sul fattore segretezza Eisenhower nontransige. Il 22 aprile 1944 non aveva avutoun attimo di esitazione nel degradare erispedire negli Stati Uniti un generaledell'Usaaf. Quest'ultimo, durante un cocktail party alClaridge hôtel di Londra, si era lasciatoscappare qualche indiscrezione sullo sbarco.Nonostante il grandioso apparato di sicurezzaorganizzato dagli alleati, incredibilmente igelosissimi segreti dell'operazione Overlordsembrano sul punto di essere svelati. “A pensarci ancora mi vengono i brividi”,ammetterà, a distanza d'anni, il generaleEisenhower.Leonard Sidney Dawe è un tranquilloprofessore di fisica di 54 anni, che vive aLeatherhead (Surrey). Da oltre 20 anni ha una specie di hobby, cheè per lui anche un doppio lavoro, assairedditizio. Quello di preparare i cruciverbaper il Daily Telegraph. Dawe, oltre ad essereun buon esperto è uno dei pochi a vantarsidi non essersi mai ripetuto una volta.

Il 2 giugno 1944, quando il quotidiano escecon un nuovo gioco del professore, i Servizisegreti e di sicurezza alleati si mettono leletteralmente le mani nei capelli. Cosa é successo? Nella risposta alla domanda 11 orizzontale“ma qualche pezzo grosso ne ha rubatoqualcuno a suo tempo” ecco che,incredibilmente, salta fuori il nome diOverlord. Non solo: è da 2 mesi che questastoria va avanti. Il 2 maggio, alla riga 17 orizzontale, dove sichiedeva “indicare uno degli stati US”appariva il nome di Utah (nome in codice diun punto di sbarco americano). Il 22 maggio era quindi la volta della riga 3verticale a mettere in chiaro, nella replicaalla frase “pellerossa del Missouri” il nomedi Omaha (altra spiaggia destinata agliamericani). Ecco ancora la domanda 11orizzontale “questo cespuglio suscitarivoluzioni infantili” ottenere come rispostaMulberry (nome in codice dei porti artificiali,destinati a essere piazzati davanti allespiagge della Normandia, a sbarcoavvenuto). Ma non é finita. La soluzione dell'11 giugnoalla riga 15 verticale “divide il suo regno conBritannia” indicava Neptune, altra parola incodice per designare tutte le operazioninavali nel quadro dell'invasione.Come si vede, ce n'era abbastanza per farsobbalzare il generale Eisenhower dallasedia. Gli uomini del M5 (Servizio dicontrospionaggio) britannico arrestavanoDawe e lo mettevano sotto torchio. Ma, allafine erano costretti a lasciare perdere. Ilprofessore era innocente. Si era trattato solo di un caso fortuito.“Tutte queste cose militari me le avevasuggerite mia zia Elisabeth. Ma allora nonl'ho detto”, si era giustificato in seguitoDawe. “Tanto nessuno mi avrebbe creduto”.

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sbarco: 1.136 bombardieri pesanti spezzonano,con 5 mila tonnellate di bombe, tutte le batteriecostiere da Cherbourg a Le Havre. Segue poi unaseconda ondata di 1.083 aerei, che a sua voltasgancia altre 1.750 tonnellate di ordigni esplosivisulle difese avanzate tedesche, posizionate neisettori di sbarco. Infine, viene ceduto il passo aibombardieri medi e leggeri.

Quasi 10 mila sono le azioni in totale portate atermine dalle Forze aeree strategiche e dalleForze aeree tattiche alleate, in preparazione del-l'invasione. In tutto, vi prendono parte 6.080aerei dell'Usaaf e 5.510 della Raf, oltre a 3.500alianti. Con un impiego totale di 31.100 uomini(senza contare le truppe aviotrasportate e gliequipaggi degli alianti). A comandare la Flottaaerea (Gruppo di spedizione aereo interalleato),è il maresciallo dell'aria sir Trafford Leigh-Mal-lory.

Alle ore 00,20 le prime truppe aviotrasportateatterrano sul suolo francese, alle ore 01,30 toccaai primi paracadutisti Alle ore 05,30 prende il viaun furioso cannoneggiamento delle coste interes-sate dall'operazione Overlord, da parte delle navida guerra, ancorate al largo. Alle ore 06,00 iniziainvece il martellamento aereo. Lo sbarco vero hainizio infine alle ore 06,30 per le spiagge di Utah Sie kommen? (Arrivano?).

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e Omaha, alle 07,30 per quelle di Gold e Sworde alle 8 per Juno.

Le Forze di terra, costituite dal XXI Gruppod'Armate alleato, sono agli ordini del marescial-lo Bernard Law Montgomery. Di esso fannoparte: a ovest, la 1° Armata americana (generaleOmar N. Bradley) con il VII Corpo d'Armata(Forza U, generale Joseph L. Collins, settore disbarco Utah) e il V Corpo d'Armata (Forza O,generale Leonard T. Gerow, settore di sbarcoOmaha); a est la 2° Armata britannica del gene-rale Miles Dempsey, con il XXX Corpo d'Ar-mata (Forza G, generale George C. Bucknall,settore di sbarco Gold) e il I° Corpo d'Armata(Forza J e S, generale John. T. Crocker, settori disbarco Juno e Sword).

Nel corso del J day, il giorno dell’attacco, le 3teste di sbarco Gold, Juno e Sword si costituisco-no con ragionevole profondità. All'estrema sini-stra gli anglo-canadesi riescono infatti persino astabilire un aggancio con i paracadutisti, lanciatiin precedenza. In questo settore, la resistenzanemica è infatti piuttosto modesta.

Nel punto di sbarco di Omaha le cose vannoinvece, sin dall'inizio, decisamente male. Le dif-ficoltà incontrate dagli americani (dovute sì allaparticolare conformazione della costa, ma ancheall'accanita resistenza opposta dai tedeschi)rischiano in qualche momento, di fare addirittu-ra fallire l'intera operazione Overlord. Oltretutto,in questo settore, la “preparazione” aeronavaledei punti di sbarco è stata insufficiente e ineffica-ce. I fanti americani si trovano così bloccati sullaspiaggia e lì tenuti inchiodati da un micidialefuoco nemico.

Relativamente agevole si mostra invece l'altrosbarco, sull'estrema sinistra, del contingente diinvasione: quello di Utah. Qui, la testa di ponteriesce non solo a costituirsi, ma anche a saldar-si a sua volta con i paracadutisti in precedenzalanciati. Con il J day, il primo atto dell'invasio-ne alla Fortezza Europa può dirsi, pur con l'in-certezza, la tensione e i timori creati da Omaha,compiuto.

I numeri dello sbarco: Gli sbarchi sulle spiaggedella Normandia contanosui seguenti uomini: Utah23.250; Omaha 34.250;Gold 24.970; Juno 21.400;e Sword 28.990. Riguardo ai lanci:i paracadutisti sono 15.500americani e 7.990 inglesi.

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Dopo una prima fase di consolidamento, l'o-perazione Overlord prevede a questo punto ilpassaggio al cosiddetto secondo stadio: quellodella saldatura delle varie teste di sbarco.

Ossia il crearsi di un insieme omogeneo, chepossa ottenere la profondità necessaria a levaremanovrabilità al nemico e quindi consenta disfondare le sue linee e procedere in avanti.

“Colpire sodo con il sinistro, per poi incalzareprontamente con un potentissimo destro”, si èraccomandato il generale Eisenhower. Il qualesolo quando le singole teste di sbarco diventanoun'unica, gigantesca linea di fronte e iniziano cosìa ricevere costanti e copiosi rifornimenti e rinfor-zi, può finalmente tirare un sospiro di sollievo.

L'operazione Fortitude

L'operazione nasce nel 1943, con lo scopo didissimulare le reali intenzioni alleate, creare neiComandi tedeschi effetti sorpresa e far loro crede-re ciecamente a tutta una serie di informazioniinesatte e comunque pilotate. Innanzi tutto, sitratta di dare a intendere che il vero obiettivo disbarco sarà Pas-de-Calais e non già la Normandia.

Per far ciò, l'operazione Fortitude prevedeanche una serie di piani e di sviluppi, a loro volta

Un carro armato gonfiabile(Operazione Fortitude).

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denominati in codice Fortitude north, south esouth II, studiati appositamente per indicarerispettivamente quali, eventuali punti di sbarcoanche la Scandinavia, il Belgio e Pas-de-Calais eancora il Pas-de-Calais addirittura dopo avereffettuato lo sbarco in Normandia.

I problemi che l'operazione Fortitude si trovaa dover affrontare non sono da poco. Si tratta,oltretutto, di “nascondere” la concentrazione disoldati delle forze terrestri, carri, mezzi aerei enavali nell'Inghilterra meridionale, impedendoche il nemico ne venga a conoscenza anche inmodo fortuito, causa magari una sola disatten-zione o una parola di troppo. Persino negli ulti-mi giorni d'attesa dell'invasione, i più frenetici, ipreparativi del D day rimarranno ben dissimula-ti. Il movimento dei porti a sud-ovest (quelliinteressati allo sbarco in Normandia) e di quelli asud-est (puntati su Pas-de-Calais), così come iltraffico radio e telefonico riceveranno un egualetrattamento. O almeno così si lascerà credere,anche attraverso una valanga di messaggi falsi.

Tra l'altro, si farà intendere che a a capo delleForze alleate di invasione sarà il generale GeorgeS. Patton, al comando di un fantomatico Grup-po d'Armate, così come si aspettano i tedeschi.Ogni giorno, verranno fatti da loro intercettare

Obiettivo: ingannare ilnemico.

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falsi messaggi (in chiaro o in codice), sia operati-vi che riferiti alle cose più futili come la richiestadi bulloni, pezzi di ricambio o persino carta igie-nica, come farebbe una qualsiasi, vera unità alleprese con l'organizzazione della partenza in vistadi un'operazione importante.

Non solo: quando gli alleati saranno già sulsuolo della Normandia, sarà fatto credere che ilgenerale Patton sia in procinto di sferrare unattacco (quello principale) su Pas-de-Calais. Unaltro inganno vede invece coinvolto il generaleBernard Law Montgomery, o meglio il suo sosia,impersonato dall'attore britannico Clifton James,spedito nel maggio 1944 a Gibilterra, a prepara-re un (falso) sbarco nella Francia meridionale,attraverso la Spagna.

Un progetto, quest'ultimo, che le spie al servi-zio dei tedeschi e i diplomatici non mancheran-no di rilevare e far conoscere a Berlino.

Così come, a Londra, altri diplomatici e ungruppo di giornalisti di alcuni paesi neutrali rice-veranno false notizie, ritenute però attendibili.

Quanto all'Inghilterra, intere aree vengonolasciate accessibili alle rare ricognizioni dellaLuftwaffe, perché possa scoprirvi gli sterminatidepositi di carri e automezzi e (nei porti) diimbarcazioni, tutti pronti per puntare verso Pas-de-Calais, ma tutti falsi, perché costruiti in tela,gomma gonfiabile e caucciù.

Nella notte stessa del D day, 105 aerei dellaRaf e 24 piccole unità della Royal Navy, innalze-ranno infine una selva di palloni aerostatici eesche radio nell'area di Boulogne, tale da provo-care una saturazione di segnali sui radar tedeschidi Pas-de-Calais, da far ritenere reale la presenzadi una imponente Forza d'invasione e quindiimminente uno sbarco in grande stile.

L'operazione Neptune

A trasbordare il contingente d'invasione aldi là della Manica e sino ai vari settori di sbarcodella Normandia, preparare le spiagge con bom-bardamenti navali, proteggere le truppe a terra e

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quindi rifornirle man mano di altri uomini,mezzi e materiali, organizzando il trasporto di6.939 unità navali grandi e piccole, è l'ammira-glio britannico sir Bertrand Ramsay, comandan-te in capo dell'Allied expeditionary force (Forzanavale di spedizione alleata). Il suo compito èimmane e fa capo alla complessa operazioneNeptune.

All'inizio della notte del D day, con unità pro-venienti da ogni porto dell'Inghilterra del sud eprincipalmente da Portsmouth, la Flotta alleatasi dà appuntamento per un grandioso radunonella cosiddetta zona Z, soprannominata Picca-dilly circus.

La scelta di attestarsi proprio qui, nel belmezzo del Canale della Manica, è dovuta a moti-vi logistici e organizzativi, ma è anche dettatadall'esigenza di inculcare nei tedeschi (sino all'ul-timo minuto) il dubbio, ove la presenza dellaFlotta alleata venga scoperta, sul vero punto disbarco, ossia se Pas-de-Calais o la Normandia.

Da quest'area di raccolta, si diramano quindi,lungo percorsi in precedenza ripuliti dalle mine,5 corridoi, ciascuno diretto alle previste spiaggedi sbarco: 2 toccano ai britannici (e conducono aSword e a Gold), 1 ai canadesi (a Juno), a est; e2 agli americani (Omaha e Utah), a ovest.

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I Tedeschi

L'intricata questione del comando voluta da Hitler

Hitler non appena ha sentore dell'intenzio-ne alleata di invadere il Continente europeo e ditentare l'assalto alla Fortezza Europa, richiama inservizio il dimissionario feldmaresciallo KarlGerd von Rundstedt, l'unico generale tedesco anon avere mai perso una battaglia. E gli affida ilcomando dell'OB West (OberbefehlshaberWest, Comando supremo ovest).

Nella primavera 1943, quest'ultimo presenta alFührer, nella sua residenza privata del Berghofall'Obersalzberg, un primo rapporto: “Il West-front è diventato un convalescenziario dell'Ost-front”, esordisce. “Numerose unità, esauste edecimate in Russia, vengono inviate da noi perun periodo di riposo e in attesa di essere ricosti-tuite. Al loro reimpiego sono spesso sostituite davolontari orientali, di nessuno affidamento”.

Il dittatore tedesco non lo lascia proseguire,bensì tiene banco per 3 ore con un lunghissimomonologo. Profondamente deluso, il feldmare-sciallo ritorna a Saint-Germain-en-Laye, sededel proprio comando.

“Parte dei soldati è troppo vecchia (36 anni dimedia, nda.)”, scrive allora a Hitler, puntigliosa-mente. “Molti ufficiali hanno arti artificiali.

Contiamo inoltre un Orh-renbataillon (Battaglione orec-chie, formato esclusivamenteda soldati che hanno subitolesioni all'udito, nda.); mentrela 70° Divisione di Fanteria ècomposta esclusivamente daMagenbataillonen (Battaglionicomposti da sofferenti di sto-

Il feldmaresciallo ErwinRommel, secondo da destra,ispeziona le coste dellaNormandia.

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maco, sottoposti a dieta speciale, nda.)”. Il Führer rimane alquanto sconcertato da un

simile rapporto. E la sua prima reazione è quelladi inviare il feldmaresciallo Erwin Rommel adare manforte. Quindi, il 3 novembre 1943emana, in 27 copie, la “Direttiva numero 51 per lacondotta della guerra”. Direttiva nella quale sanci-sce che “il fulcro di tutta la difesa tedesca è il Tea-tro di guerra occidentale”.

La paura di dover combattere su 2 fronti ha ilsopravvento sulla profonda idiosincrasia del dit-tatore tedesco per ogni piano che mostri uncarattere puramente difensivo. “Ogni tentativo disbarco deve essere troncato sul nascere”, ordinapertanto. “In nessun modo si deve permettere aun contingente alleato di costituire una testa dìponte”.

Ordinando una difesa totale, il Führer nontiene in nessun conto la massima di colui che hasempre considerato il proprio idolo militare:Federico il Grande. Là quando afferma: “Solo lepiccole menti vogliono difendere tutto, ma gliuomini di buon senso concentrano la difesa in ciòche è essenziale”. Nello stesso tempo, egli assicu-ra a von Rundstedt l'invio di rinforzi. Promessa,questa, che non manterrà, in quanto il Fronte Estinghiottirà sempre più uomini e mezzi, come unpozzo senza fondo.

Galvanizzato comunque dal successo ottenutoin Italia dal feldmaresciallo Albert Kesselring conuna strategia puramente difensiva, pur non con-

La meteorologia come alleatoNel giugno del 1944 il Continente europeoè interessato da numerose depressioni, conprecipitazioni temporalesche e venti forti. Imeteorologi alleati sono messi sottopressione. Quando la situazione sembraormai essere tra le più sfavorevoli, con ilrischio di rimandare l'operazione Overlord,l'esperto della Commissione meteorologica J.M. Stagg, preannuncia al comandante incapo, generale Dwight David Eisenhower,un temporaneo, leggero miglioramento per

il 6 giugno. Lo sbarco, già previsto per il giorno prima,è così rimandato di 24 ore. Approfittandodi questa “schiarita”, verrà dato il sospiratovia. Paradossalmente, la situazionemeteorologica interessante la Normandiagiocherà a netto favore degli alleati. Itedeschi, convinti che, con il maltempo,quest'ultimi non avrebbero mai tentatol'invasione del Continente, si farannotrovare completamente impreparati e con laguardia abbassata.

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cedendo alcuna libertà di manovra, Hitler affidaal feldmaresciallo Erwin Rommel, gerarchica-mente sottoposto a von Rundstedt, un comandooperativo: l'Heeresgruppe B (Gruppo d'ArmateB). Pur se, dal punto di vista pratico, una similesoluzione rende un pessimo servizio al FronteOvest.

“Fra poco non sapremo più se siamo al coman-do di von Rundstedt o di Rommel”, sottolineasarcastico il capo di Stato Maggiore, generaleGünther Blumentritt. “La mia prerogativa dicomandante in Occidente”, si lamenterà invece,amareggiato, von Rundstedt, “era quella di cam-biare la sentinella davanti alla mia porta”.

Grazie alla “Direttiva numero 51”, anche laVolpe del deserto ha però le mani legate. Sì chele sue migliori doti di condottiero (e anche ilfrutto delle esperienze maturate in Africa setten-trionale) risultano vanificate e frustrate. Ma,un'altra condizione, ben più sfavorevole a un'e-ventuale, pronta risposta a un tentativo di sbarcoalleato, è l'estremo frazionamento (e accavalla-mento) dei comandi su tutto il Fronte Ovest.

I responsabili dei Militärregierung (Governa-torati militari) in Francia, generali Karl Heinrichvon Stuelpnagel e Alexander von Falkenhausen,ad esempio, possono ricevere ordini solo dal-l'Okw (Oberkommando der Wehrmacht,Comando supremo della Wehrmacht). Mentre icomandi SS fanno esclusivamente capo al Reich-sführer SS, Heinrich Himmler. L'Organizzazio-ne Todt, massicciamente presente in tutto il set-tore occidentale, fa infine capo al ministro degliArmamenti, Albert Speer.

Addirittura qualche giorno prima del D day,Rommel protesterà ancora contro questo stato dicose, facendo presente che, in campo avversario,le forze terrestri, aeree e navali, in vista dell'attac-co al Continente sono state poste sotto il coman-do unico del generale Dwight DavidEisenhower.

E'comunque in una simile, confusa situazione,oltretutto irta di difficoltà oggettive, che nel frat-tempo è maturato e man mano in qualche modo

Adolf Hitler.

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si concretizza l'idea di fare della Francia del nordun fortilizio inespugnabile, tale da troncare sulnascere ogni velleità alleata. Nasce così il proget-to dell'Atlantik Wall (Vallo atlantico), l'ambizio-sa pretesa di costruire una linea di fortificazioniarticolate, che per 1.300 chilometri corra lungotutta la linea costiera, dall'Olanda alla Bretagna.

Nei primi mesi di vita, esso è limitato a quelsettore dove si suppone gli alleati tenteranno disbarcare. Ossia a Pas-de-Calais, dove il canaledella Manica è più stretto. Non trascorre tuttaviaqualche settimana dal via, che la propagandanazista si impadronisce dell'Atlantik Wall, percrearne un mito. Mito del quale Hitler finirà peressere la prima vittima. “Io sono il più grandecostruttore di fortificazioni di tutti i tempi”, sivanterà infatti.

Quando Rommel prende comunque in manola situazione, resta allibito: “L'Atlantik Wall ésolo un grande bluff, un parto del Wolkenkuck-sheim (Paese nebuloso delle nebbie, nda.) delFührer”, sbotta incredulo. “Non é nulla di piùche una crosta superficiale in fatto di uomini e diarmamenti, senza profondità di imponenti riser-ve”, gli fa eco il suo capo di Stato Maggiore,generale Hans Speidel. Non c'è nulla, infatti, chevada oltre il frutto di un'allucinata fantasia.

Nella linea di fortificazione tracciata, propriol'area che riguarda la Normandia appare poicome la più sguarnita, sacrificata rispetto al set-tore di Pas-de-Calais. Cosciente che è pratica-mente impossibile difendere l'intera costa, laVolpe del deserto ricorre alla propria inventiva. Ilsuo piano prevede, lungo la costa, la costruzionedi 15 mila fortificazioni in cemento armato e l'in-stallazione in casamatta di 550 cannoni. Al con-trario, ne saranno approntati rispettivamente 5mila e 300. E addirittura contempla la “semina”di 200 milioni di mine, nel numero di 10 permetro. Un'impresa folle, anche se Rommel siaccontenterebbe di piazzarne 60 milioni. Dovràinvece limitarsi, a conti fatti, di 2 milioni e 500mila pezzi.

Poiché i radi capisaldi appaiono concentrati in

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aree isolate e risultano oltretutto troppo distan-ziati tra loro, al feldmaresciallo non resta a que-sto punto che rimboccarsi le maniche e daresfogo alla propria inventiva. Non solo impieganei lavori di fortificazione “volontari” francesi edi altri paesi occupati, prigionieri di guerra sovie-tici e polacchi, Osttruppen (soldati dell'Est euro-peo, inquadrati nella Wehrmacht), ma persino ipropri soldati, a scapito dell'addestramento. Tut-tavia, convinto che l'Hauptkampflinie (Lineaprincipale di difesa) sarà in Normandia, oltretut-to la zona più precaria, tenta in ogni modo dìrafforzarla. Sul tratto di spiaggia che, durantel'alta marea, viene a essere coperto dall'acqua, eglicrea scogliere artificiali, “cancelli”, intoppi e tra-bocchetti di ogni genere.

Sono infatti previste 4 linee successive diimpedimenti: 1 barriera nei 2 metri d'acqua a altamarea normale; 1 barriera nei 2 metri d'acqua aalta marea grande; 1 barriera nei 2 metri d'acquaa bassa marea; 1 barriera nei 4 metri d'acqua abassa marea. Il giornale di guerra dell’Heere-sgruppe B rapporterà in data 13 maggio 1944che, lungo il Canale della Manica, 31 mila diqueste barriere sono state anche minate.

Non ancora soddisfatto, Rommel collocaovunque anche infernali “giardini del diavolo”,già esperimentati a El Alamein; cavalli di Frisia;tetraedri in cemento armato; ricci ciechi; seghed'acciaio; rotaie saldate a X; porcospini; denti didrago in cemento rinforzati da filo spinato: iltutto collegato con “mine schiaccianoci” a accen-sione con filo a inciampo. Nell'immediato retro-terra, provvede poi a far piantare nelle radure icosiddetti “asparagi”: pali appuntiti, per impedi-re l'atterraggio degli alianti carichi di truppeaviotrasportate e per bloccare il lancio dei paraca-dutisti alleati e quindi il loro successivo congiun-gimento con le unità da sbarco; allaga intereaeree circostanti le spiagge; e sviluppa concentra-menti di artiglieria a tiro incrociato, con pezzipresi a prestito dalla sfortunata e inutile lineaMaginot.

Tutto questo fervore della Volpe del deserto

Un manifesto dipropaganda tedesca:“Fanteria, regina dellebattaglie”.

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agisce però anche come un'arma a doppio taglio.Contribuisce infatti a creare la pericolosa, quan-to falsa sensazione (soprattutto in Hitler e nel-l'Okw) che da solo, l'Atlantik Wall possa argina-re l'ormai, preventivata come prossima, invasionealleata. Pur se, dal canto suo, il feldmaresciallonon si fa illusioni, ma cerca solo di guadagnaretempo.

Von Rundstedt si mostra invece più realista.Egli non crede nelle difese fisse, essendo stato tral'altro proprio lui, nel 1940, a aggirare e a rende-re inoffensiva la linea Maginot. “Il nemico, gra-zie alle spie, ne sa sull'Atlantik Wall più di noi”,taglia freddamente corto. Quanto agli alleati,seguono passo dopo passo i “progressi” messi inatto dai tedeschi, pur mantenendo sull'interaquestione un certo scetticismo e soprattutto ilproprio sangue freddo.

Una ricognizione aerea efficiente e meticolosaindividua infatti man mano tutti i “giochetti”ideati da Rommel.

Il 10 aprile 1944 Hitler riduce ancora di piùl'autonomia di von Rundstedt. Il quale, avendoprogettato nel 1940 il piano See Loëwe (Leonemarino) di invasione dell'Inghilterra, nel qualeera previsto un assalto frontale attraverso il puntopiù stretto della Manica, applicando adesso arovescio il medesimo schema, si proclama piùche convinto che gli alleati si comporterannonella stessa maniera nella quale lui stesso avrebbeagito allora. Ossia, sbarcheranno a Pas-de-Calais.

Ultima questione, ma non per questo di pococonto, è infine quella che riguarda l'impiego deimezzi corazzati. Rommel sa che, senza potercontare su un loro tempestivo intervento, ognisperanza di difesa a oltranza diventerà sterile eimpotente. “Le prime 24 ore dell'invasionesaranno decisive”, non si stanca di proclamare.“Una volta superata la crisi della testa di ponte,durante la quale gli alleati cercheranno di conso-lidarsi, sarà molto difficile ricacciarli in mare. Lasorte della Germania è legata a quelle ore. Per glialleati e per i tedeschi, sarà il giorno più lungo”.

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Rommel tenta di esporre queste proprie con-vinzioni anche a Hitler. “Se non saltiamo allagola del nemico appena sbarca”, ripete più volte,“la situazione non potrà essere sostenuta a lungo.Se non siamo in grado di respingerlo e cacciarlodal Continente entro le prime 48 ore, l'invasionesarà riuscita e la guerra perduta”. Ma, di unasimile eventualità, il Führer non vuole neppuresentire l'accenno.

La Volpe del deserto, da sempre fautore di unadifesa mobile, è così costretto a accettare alcunicompromessi. Quand'ecco schierarsi al suo fian-co l'ispettore delle Panzerwaffen (Forze corazza-te), generale Heinz Guderian. Quest'ultimo va asua volta a parlamentare da Hitler, per fare ilpunto della situazione. Purtroppo, riesce sola-mente a insinuare nella testa del dittatore tedescoalcuni dubbi, grazie ai quali quest'ultimo adotteràuna soluzione salomonica. Le Panzerdivisionendi riserva verranno assegnate al Westfront, masaranno gerarchicamente sottoposte all'Okw e,soprattutto, a lui stesso.

Una simile decisione indebolirà drammatica-mente sia l'OB West di von Runstedt che l'Hee-resgruppe B di Rommel. I quali, nel momentocruciale, si troveranno privati dei mezzi essenzia-li per sferrare un qualsiasi, efficace e soprattuttotempestivo contrattacco. E pertanto sarannocostretti a assistere impotenti, dopo il D day, aldilagare delle truppe alleate in Normandia. Ilgiorno più lungo si risolverà a vantaggio degliassalitori.

Les sanglots longs des violons de l'automne...

Nei primi mesi del 1944, i tedeschi vengonogrossomodo a conoscenza dell'intenzione deglianglo-americani di sbarcare in Francia. L'8 gen-naio, grazie alla spia Elyeza Bazna, meglio notocon il nome in codice di Cicero e operante aAnkara, avevano saputo che “gli alleati sonodecisi a venire al dunque, aprendo (in Europa,nda.) un secondo fronte nel corso dell'anno. A

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questa operazione è stata dato il nome conven-zionale di Overlock”.

I tedeschi, pur rettificando in seguito il nomeOverlock in Overlord e pur sottolineando il fattoche, in una simile impresa, “il nemico intendeimpiegarvi grandi forze, poiché da essa ci siattende la risoluzione finale della guerra,mediante un attacco su vasta scala”, non dannotuttavia a questa notizia il peso che invece meri-terebbe. “L'invasione è certa, rimane pur sempreda definire il dove e il quando”, si limita a scrol-lare le spalle, fatalisticamente, il generale HansSpiedl, capo di Stato Maggiore dell’Heeresgrup-pe B e braccio destro del feldmaresciallo ErwinRommel.

A Berlino, così come su tutto il Westfront(Fronte occidentale), nessuno si agita più ditanto, anche quando l'invasione, ormai data perscontata, sembra essere più che prossima. E' purvero che in molti, per prima cosa l'Abwehr(Auslandsnachrichten und Abwehr, Ufficioinformazioni estero e difesa, il Servizio di spio-naggio retto dall'ammiraglio Wilhem OttoLudwig Canaris), si danno da fare per scoprire illuogo dove avverrà lo sbarco e soprattutto ilmomento nel quale sarà effettuato. Ma, è altret-tanto incontrovertibile il fatto che vengono poicommessi troppi errori, leggerezze, imprudenzee pacchiane sottovalutazioni.

Inoltre, il controspionaggio britannico haprovveduto a ripulire l'Inghilterra meridionale dispie piccole e grandi, che agivano per conto dellaGermania. Senza contare il fatto che la ricogni-zione aerea della Luftwaffe è stata messa datempo nella condizione di non nuocere, per rive-larsi poi pressoché inesistente. Eppure, una voltascoperte le aree e i porti nei quali gli alleati hannocontinuato a ammassare ingenti quantitativi diuomini e armamenti in vista dell'invasione, sipotrebbero facilmente dedurre le direttrici e ipunti di sbarco in Francia prescelti dagli alleati.

Per parare una simile eventualità, gli anglo-americani hanno però messo in atto anche uningegnoso piano di disinformazione: l'operazio-

Il generale Hans Spiedl.

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ne Fortitude, con lo scopo di convincere i tede-schi che lo sbarco avverrà da tutt'altra parte, ossiaa Pas-de-Calais. Intrappolati così in un mare difalse notizie, prese però per buone, nel momentoin cui prenderà il via il D day essi rimarranno nonsolo disorientati, ma continueranno a credereciecamente, fatta eccezione (in un secondotempo) per il feldmaresciallo Erwin Rommel,che lo sbarco avverrà in qualsiasi altro luogo chenon in Normandia, così come gli alleati hannointeso far loro credere.

Tuttavia, cosa ancora più grave, i Comanditedeschi, pur venendo approssimativamente aconoscenza, grazie a un delatore, dell'imminenzadel D day, si lasciano sfuggire all'ultimo momen-to un'occasione unica e irripetibile. Nei convulsigiorni della preinvasione e dell'attacco alla For-tezza Europa, i capi della Resistenza francesericevono infatti l'ordine da Londra di mettersi inascolto, nei giorni 1 e 2 e 15 e 16 giugno, delletrasmissioni radio della Bbc. E di prestare atten-zione alla poesia di Paul Verlaine Chanson del'automne.

Innanzi a tutto, alla prima strofa: “Les sanglotslongs des violons de l'automne”, che in codicesignifica “l'invasione è imminente”. E poi allaseconda strofa: “blessent mon coeur d'une lan-gueur monotone”, che vuol dire invece che il Dday sta per scattare entro le prossime 48 ore.

Alle ore 21,15 del 5 giugno 1944, il responsa-bile del Servizio informazioni della 15° Armata,Hellmuth Meyer, ha in mano entrambe le strofe

Un ufficiale tedesco scrutala Manica.

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della poesia. E ne conosce anche 1'esatto signifi-cato. Si precipita così dal proprio comandante,generale Hans von Salmuth. Il quale si mostraperò assai scettico al riguardo.

Di propria iniziativa, Meyer informa allora ilcapo dell'Obw (Oberbefehlhaber West, Coman-do superiore ovest), feldmaresciallo Karl Gerdvon Rundstedt. Ma, anche quest'ultimo si limitaa sua volta a scrollare le spalle: “Il generaleEisenhower non annuncia certo l'invasione allaBbc”.

Inspiegabilmente, non accade nulla. Né puòessere diversamente. Hitler, pur avendo ordinatoche “ogni tentativo di sbarco deve essere stronca-to sul nascere”, ha infatti sempre considerato ilWestfront (Fronte occidentale) come secondariorispetto all'Ostfront (Fronte orientale). E di con-seguenza non ha mai dato l'ordine di dotarlo diquegli uomini e quei mezzi adeguati dei qualiinvece abbisognerebbe.

Nel momento cruciale, ossia nell'imminenzadello sbarco, ecco infine mettersi contro i tede-schi anche le avverse condizioni meteorologiche.Il 5 giugno, vigilia del D Day, dal Quartier gene-rale della Luftwaffe, a Parigi, il colonnello Wal-ter Stoebe assicura: “Gli alleati non possono dicerto venire con questo tempo”.

Confortato da una simile previsione, il feldma-resciallo ErwinRommel, lasciatoil proprio Quar-tier generale di LaRoche-Guyon, simette in viaggioper la Germania,sia con lo scopo diincontrare Hitlerall'Obersalzbergdi Berchtesgadenper chiedergli inecessari rinforzi e

sia per effettuare un rapido salto a casa, a Herlin-gen, dove conta di festeggiare, proprio il 6 giu-gno, il compleanno della moglie Lucie Marie.

Ostacoli antisbarco.

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Sempre approfittando dell'inclemenza deltempo, il comandante del 2° Corpo paracadutisti,generale Eugen Meindl, decide a sua volta diorganizzare a Rennes, anche lui per quel fatidico6 giugno, un Kriegsspiel. Ossia, una sorta digrandi manovre sulla carta, che hanno comescopo quello di simulare, ironia della sorte, pro-prio un ipotetico sbarco alleato in Normandia.

I comandanti di settore invitati a prendereparte a tale “gioco” si troveranno quasi tutti perstrada, e quindi irraggiungibili, quando gli allea-ti, da qualche ora, avranno già toccato le spiaggedella Normandia. L'assenza dei troppi responsa-bili di settore e i primi rapporti sullo sbarco,vaghi, confusi e contraddittori, su quanto staaccadendo nelle zone di invasione contribuisco-no infine a far precipitare la situazione, sino arenderla irrecuperabile.

Tuttavia, a dare il colpo di grazia sono le con-clusioni che, nell'insieme, ne trae l'Okw(Oberkommando der Wehrmacht, Comandosupremo della Wehrmacht). Il quale ritiene chelo Schwerpunkt, ossia il punto di sbarco segnala-to in Normandia, non sia affatto quello reale,bensì si tratti di un diversivo messo in atto daglialleati, allo scopo di coprire il vero obiettivo: Pas-de-Calais.

Così, quasi nessun comando si prende laresponsabilità di ordinare un pronto contrattac-co. E tutti restano in attesa degli sviluppi dellasituazione. Peggio ancora, nessuno se la sente disvegliare Hitler, per dargli la brutta notizia del-l'attacco alleato e per ottenere da lui il permessodi poter disporre di quelle unità corazzate diriserva, che costituiscono l'unica forza in grado dipoter recuperare la situazione. Quando le primecontromisure verranno prese, sarà ormai troppotardi. E per la Germania, costretta da quelmomento a combattere su 2 fronti, sarà l'iniziodella fine.

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La Resistenza

Il ruolo dei maquis nell'operazione Overlord

In Francia, l'operazione Overlord ha inizio,per certi versi, ancora prima dello sbarco alleatosulle spiagge della Normandia, grazie all'azionedella Resistenza. Quest'ultima era rimasta alungo nella spasmodica attesa che la Bbc tra-smettesse le 2 strofe della poesia di Paul VerlaineChanson de l’automne. Non appena udita laseconda “blessent mon coeur d'une langueurmonotone”, che indicava l'imminenza dello sbar-co entro le prossime 48 ore, i partigiani passanoall'azione secondo piani stabiliti in precedenza e,in piccoli gruppi, vanno a colpire ciascuno gliobiettivi assegnati. In vista del D day, i resistentisono stati ben equipaggiati di armi e esplosivi,grazie a 120 ponti aerei. Quest'ultimi hannoinfatti trasportato in Francia circa 1.800 contai-ner, in grado di mettere in condizioni di combat-tere 12 mila uomini. La Resistenza francesepassa così subito all'azione in tutto il Paese. Leoperazioni di sabotaggio assommano a oltre un

migliaio. Si tratta soprattutto di impedire chei tedeschi possano inviare rinforzi sui punti disbarco alleati e di sconvolgere quindi ferrovie,strade, ponti e gallerie e le linee di comuni-cazione telefonica.

Nei ranghi dei resistenti sono presentianche specialisti britannici della Sas (Specialair force, l'unità commando speciale fondatadal colonnello David Stirling), paracadutatiin Francia ai primi di giugno, con compiti diistruttori o anche autonomi. Dopo il D day,le schiere della Resistenza si allargheranno,per lottare a fianco degli alleati sino alla con-quista della libertà.

Manifesto di propaganda.

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CRONOLOGIA DEL GIORNO PIÙ LUNGOore 00,15: nei settori americani vengonolanciati i primi “rischiaratori”, per marcare lezone di lancio dei paracadutisti. ore 00,20: 6 alianti britannici atterrano neipressi del Pégasus bridge.ore 00,30: paracadutisti americani si lancianosu Sainte-Mère-Église. ore 01,11: i Comandi tedeschi in Franciaricevono le prime notizie circa un’incursione diparacadutisti nemici. ore 01,30: paracadutisti americani sonolanciati alle spalle di Utah beach.ore 01,50: paracadutisti britannici prendonoterra dietro le zone di sbarco di Gold beach,Juno beach e Sword beach. ore 02,30: iniziano i primi bombardamentiaerei alleati contro le difese costieretedesche. ore 03,00: la Flotta alleata prende posizionedavanti ai vari settori di sbarco.ore 03, 25: la Kriegsmarine denuncia lapresenza di navi nemiche nella Manica. ore 04,30: Sainte-Mère-Église è presa dagliamericani.ore 04,45: 2 sommergibili si posizionanodavanti alle spiagge, per indirizzare le unità disbarco nei propri settori.ore 05,30: le navi da guerra alleate aprono ilfuoco contro le difese costiere tedesche.ore 06: bombardieri alleati attaccano le difesetedesche alle spalle di Utah beach e Omahabeach. ore 06,30: scatta l’ora H dello sbarcoamericano a Utah beach e a Omaha beach. ore 07: la radio tedesca diffonde la notiziariferita a un attacco alleato in atto. ore 07,10: rangers americani sbarcano a LaPointe du Hoc.ore 07,25: scatta l’ora H dello sbarcobritannico a Gold beach e a Sword beach. ore 07,30: scatta l’ora H dello sbarcobritannico a Juno beach.ore 08: su tutte le 5 spiagge destinate allosbarco, gli alleati cercano di consolidare unatesta di ponte.ore 09: il generale Dwight David Eisenhowerautorizza i giornalisti a dare notizia dellosbarco ormai in atto. ore 09,13: il generale Omar Nelson Bradleyteme di dover abbandonare Omaha beach,causa le pesantissime perdite subite. ore 10: mentre a Utah beach le truppeamericane riescono a avanzare, a Omaha

beach la situazione rimane drammatica.ore 12: a Londra, il primo ministro Winston S.Churchill tiene un’allocuzione alla Camera deiComuni; a Utah beach, le truppe sbarcateamericane si saldano con i paracadutisti; aGold beach si procede verso l’interno; aSword beach i fanti britannici incontrano iparacadutisti.ore13: i tedeschi contrattaccano con unitàpanzer.ore 15: unità panzer prendono posizione a suddi Caen. ore 15,30: Hitler autorizza il feldmarescialloErwin Rommel a impiegare le divisioni panzerpiù prossime ai settori di sbarco alleati.ore 16: i tedeschi contrattaccano a Saint-Mère-Église; a Sword beach, i britanniciarrestano l’avanzata, costretti alla difensiva.ore 20: a Luc-sur-Mer, unità panzer tedeschesi incuneano pericolosamente tra le truppebritanniche e canadesi, attestate a Swordbeach e Juno beach; da Radio Londra, ilgenerale Charles De Gaulle lancia un appelloai francesi; la stessa cosa fa, da Vichy, ilmaresciallo Henri Philippe Pétain. ore 20,30: il maresciallo Bernard LawMontgomery si imbarca a Portsmouth peravvicinarsi alla Normandia. ore 21,15: a Londra, lo Shaef fa il bilancio delJ day. Le 5 spiagge sono nel complesso benmantenute, ma i britannici non hanno presoCaen e gli americani incontrano ancoradifficoltà a Omaha beach. ore 22: a Gold beach gli obiettivi sonoraggiunti e le truppe britanniche e canadesiriescono a saldarsi; a Juno beach lasituazione, pur non essendo ancora statoeffettuato l’aggancio con Sword beach, pareevolversi positivamente.circa ore 24: il feldmaresciallo ErwinRommel sta rientrando al proprio Quartiergenerale di La Roche-Guyon, dopo unsoggiorno in Germania. ore 24: risultano liberate Ranville, Merville,Bernières-sur-Mer, Corseulles-sur-Mer,Ouistreham/Riva-Bella, Hermanville-sur-Mer,Douvres-la-Délivrande, Vierville-sur-Mer,Sainte-Marie-du-Mont, Arromanches-les-Bains, Saint-Aubin-sur-Mer e Saint-Laurent.

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GLI SCHIERAMENTI ALLA VIGILIA DEL D DAY

AAlllleeaattiiSHAEF (Supreme headquarters alliedexpeditionary force)comandante in capo: generale Dwight D.Eisenhower (Usa).vicecomandante: maresciallo dell'aria sir Arthur Tedder (Gb).capo di Stato Maggiore: generale WalterBedell Smith (Usa).

>EsercitoXXI Gruppo d’Armatemaresciallo sir Bernard L. Montgomery.1° Armata americana generale Omar N. Bradley (Usa).VII Corpo d’Armata (Forza U): generale JosephL. Collins (Usa).V Corpo d’Armata (Forza O): generale LeonardT. Gerow (Usa).2° Armata britannicagenerale Miles Dempsey (Gb)XXX Corpo d’Armata (Forza G): generaleGeorge C. Bucknall (Gb).I Corpo d'Armata (Forza J e S): generale JohnT. Crocker (Gb).>Marina(Allied naval expeditionary force-US Navy eRoyal Navy)ammiraglio sir Bertram Ramsay (Gb).Gruppo ovest: viceammiraglio Alan G. Kirk(Usa).Gruppo est: viceammiraglio Philip L. Vian (Gb). >Aviazione(Allied air expeditionary force-Usaaf e Raf)maresciallo dell’aria sir TraffordLeigh-Mallory (Gb).IX Army air force: generale Lewis H. Brereton(Usa).2° Tactical Air force: maresciallo dell’aria SirArthur Coningham (Gb).Difesa aerea della Gran Bretagna: maresciallodell’aria sir Roderick M. Hill (Gb).Comando bombardieri Raf: maresciallodell’aria Sir Arthur T. Harris (Gb).8° Flotta Aerea Usaaf: generale James H.Doolittle (Usa).

TTeeddeesscchhii OKW (Oberkommando der Wehrmacht) comandante in capo: Adolf Hitler.capo di Stato Maggiore: feldmarescialloWilhelm Keitel.capo delle operazioni: generale Alfred Jodl.

>EsercitoOb West (Oberbefelshaber West) feldmaresciallo Karl Gerd von Rundstedt.Heeresgruppe B (Gruppo d’Armate B)feldmaresciallo Erwin Rommel. 7° Armata: generale Friedrich Dollmann 15° Armata: generale Hans von Salmuth.LXXXIV Corpo d’Armata: generale ErichMarks.LXXXVIII Corpo d’Armata: generale HansGeorge Reinhardt.XXXXVII Corpo d’armata corazzato: generaleHans von Funck. Panzergruppe West (Gruppo corazzato ovest)5° Armata: generale Leo freiherr Geyr vonSchweppenburg LXXXVI Corpo d’Armata: generale Hans vonObstfelder.Heeresgruppe G (Gruppo d’Armate G)generale Johannes Blaskowitz.1° Armata: generale Hellmuth von derChevallerie.19° Armata: generale Friedrich Wiese.(Comandante in capo delle Forze dioccupazione in Francia: generale Karl Heinrichvon Stuelpnagel). > Marina(Kriegsmarine)comandante in capo: grand’ammiraglio KarlDoenitz.Kommando Marine Westammiraglio Theodore Krancke.Schnellboote (motosiluranti): capitano RudolfPetersen.Sicherungsstreikrafte (unità di scorta):viceammiraglio Udo Breuning.Kuenstensektor (settore Manica): capitanoFriedrich Reve.U boote West (sommergibili ovest): capitanoHans Rudolf Roesing. > Aviazione(Oberkommando der Luftwaffe)comandante in capo: maresciallo del ReichHermann GoeringLuftflotte 3: feldmaresciallo Hugo SperrleIII Flakarmeekorps (contraerea): generaleWolfgang Pickert.

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I Protagonisti - Alleati

Dwight David Eisenhower (Ike) nasce il14 ottobre 1890 a Denison. Nel 1915, uscitodall’Accademia militare di West Point con ilgrado di sottotenente, è assegnato al 19° Reggi-mento di Fanteria, a San Antonio. Durante laprima Guerra Mondiale, è istruttore in Texas ein Pennsylvania (mezzi corazzati). Quindi fre-quenta la scuola di Stato Maggiore dell’Esercitoa Fort Leavenworth e quella di Guerra a Wash-ington.

Dal 1922 al 1924, nominato comandante della1° Divisione Fanteria, è inviato nella zona delcanale di Panama. Rientrato negli Stati Uniti nel1933 con il grado di maggiore, diventa assisten-te del capo di Stato Maggiore del generale Dou-glas MacArthur e, 2 anni dopo, lo segue nelleFilippine. Nel 1940 è invece tra i diretti collabo-ratori del neo capo di Stato Maggiore GeorgeCatlett Marshall, con l’incarico di capo aggiuntoalla sezione Progetti operativi. Nel 1942, con ilgrado di generale, si trasferisce quindi a Londra- il suo compito è quello di preparare l’Opera-zione Torch (sbarco in Africa settentrionale).Agli inizi del 1944 è invece capo dello StatoMaggiore interalleato (Shaef), cui spetta lamessa a punto dell’operazione Overlord (sbarcoin Normandia). Dopo l’invasione, dirige la fasefinale dell’attacco al cuore della Germania. E,una volta concluso il conflitto, diventa governa-tore della Germania occupata. Alla fine del1945, il neo presidente degli Stati uniti HarryTruman lo nomina capo di Stato MaggioreGenerale. Nel 1948, lasciato il servizio attivo,Eisenhower si ritrova rettore della ColumbiaUniversity. Ma, nel 1950, rientra in servizio perassumere l’incarico di comandante supremo delleForze della Nato. Due anni dopo, si candida alle

Dwight DavidEisenhower (Ike)(generale e uomo politicoamericano 1890-1969). Comandante in capo delloShaef (Comando supremoalleato delle forze dispedizione).

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presidenziali per il Partito repubblicano e vieneeletto presidente degli Stati Uniti, così come 4anni dopo. Eisenhower muore infine il 28 marzo1969, a Washington.

Arthur William Tedder (sir) nasce aGlenguin l’11 luglio 1890. Nel 1913 è ufficialedell’Esercito ma, 2 anni dopo, passa all’Aviazio-ne. Come pilota, partecipa alla prima GuerraMondiale sia sul Fronte occidentale che inMedio Oriente. Nel 1939 è invece direttoregenerale al ministero dell’Aria, con compiti diricerca e di sviluppo. Dopo una breve parentesiin Medio Oriente, alla fine del 1940 ottiene lanomina a vice comandante in capo delle Opera-zioni aeree. L’anno dopo, è quindi comandantein capo dell’Aviazione di stanza in MedioOriente. Nel 1943 è responsabile delle Forzeaeree del teatro di guerra del Mediterraneo(campagne di Tunisia, Sicilia e Italia). Il suomodo di impiegare l’arma aerea, impegnandolaa ottenere il controllo totale in aria e nel bom-bardamento a tappeto delle difese nemiche perspianare la strada ai mezzi corazzati, si imponesu ogni altra strategia e gli vale la nomina anumero 2 del generale Dwight DavidEisenhower nell’Ope-razione Overlord (sbarcoin Normandia).

Tocca infatti a Tedder “preparare” le spiaggeall’invasione, annullando ogni punto di difesatedesco.

Il comandante in capo del Shaef lo definisce“uno dei pochi grandi comandanti militari dellanostra epoca”. L’8 maggio 1945 tocca a Tedderricevere, a Karlhorts (Berlino), la firma dellaresa da parte della Germania. Dopo aver ricevu-to incarichi speciali presso il ministero dell’Ariae la nomina a maresciallo dell’aria, Tedder èprimo membro del British air council. Nel1946, diventa capo di Stato Maggiore dell’Ae-ronautica. Muore infine nel Surrey il 3 giugno1967, dopo essere stato nominato barone diGlenguin.

Arthur William Tedder(maresciallo dell’Ariabritannico, 1890-1967) Incaricato del comandantein capo.

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Walter Bedell Smith nasce a Indianapolisil 5 ottobre 1895. Intrapresa la carriera militare,dal 1925 al 1929 ha un incarico presso l’Ufficioinformazioni dell’Esercito e poi in quello delBilancio federale. Quindi, con il grado di capita-no, raggiunge le Filippine. Rientrato negli StatiUniti, frequenta la Scuola di Fanteria di FortBenning e di Fort Leawenworth. Promossomaggiore, è quindi addetto allo Stato Maggioredell’Esercito. Nominato colonnello (1941) egenerale (1942), per alcuni mesi svolge, aWashington, l’incarico di segretario per gli StatiUniti nella Commissione mista dei capi di StatoMaggiore. Per poi passare in Inghilterra comecapo di Stato Maggiore del generale DwightDavid Eisenhower. Quest’ultimo lo definisce “ilmiglior capo di Stato Maggiore che un coman-dante abbia mai avuto”, mentre il primo ministrobritannico Winston Spencer Churchill lo ribat-tezza “Bulldog”. Nel 1943, dopo aver preso con-tatto a Lisbona con il generale Giuseppe Castel-lano, Bedell Smith tratta, a Cassibile, l’armistizioe l’uscita dell’Italia dal conflitto. L’8 maggio1945, a Reims, presiede invece alla cerimoniadella resa senza condizioni della Germania.

Nell’immediato Dopoguerra, nel divamparedella Guerra fredda, è ambasciatore degli StatiUniti a Mosca. Rientrato a Washington nel1948, assume quindi il comando della I Armatae, nel 1950, è responsabile del controllo delleInformazioni militari. Dopo essere stato perbreve tempo anche direttore della Cia (Centralintelligence agency), quando nel 1952 DwightDavid Eisenhower è eletto presidente degli StatiUniti, assume l’incarico di segretario di stato.Bedell Smith muore infine a Washington il 9agosto 1961.

Trafford Leigh-Mallory (sir) nasce nel1892 a Londra. All’inizio della seconda GuerraMondiale e durante la Battaglia d’Inghilterra è alcomando del 12° Gruppo caccia, con il compitodi difendere le Midlands e le rotte navali dellacosta orientale della Gran Bretagna. Nel 1940 è

Walter Bedell Smith(generale americano,1895- 1960). Capo dello Staff.

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quindi trasferito all’11° Gruppo caccia. Il suotentativo di trasformare l’arma della caccia aereada puramente difensiva a offensiva scatena nonpoche polemiche e ostilità, ma alla fine ottienesuccesso.

Alla fine del 1942 Leigh-Mallory diventa per-tanto responsabile del Comando caccia, sosti-tuendo sir Hugh Caswall Tremenheere Dow-ding, l’”eroe della Battaglia d’Inghilterra”. Nel1943 riceve invece la nomina di maresciallo del-l’Aria. Nell’operazione Overlord è quindicomandante in capo delle Forze di spedizioneaeree interalleate della Raf e dell’Usaaf. E, nelnovembre 1944, è nominato comandante incapo delle Forze aeree di stanza nel Sud Est asia-tico. Leigh-Mallory muore infine il 4 dicembre1944, vittima di un incidente aereo, mentre,dalla Francia, sta per recarsi a prendere possessodel nuovo incarico.

Bernard Law Montgomery nasce a Ken-sington il 17 novembre 1887. Frequentata l’Ac-cademia militare di Stardhust, nel 1908 è asse-gnato al Reggimento Royal Warwickshire. Par-tecipa alla prima Guerra Mondiale nel Corpo dispedizione britannico in Francia. Ottiene ilgrado di capitano, è ferito più volte e guadagnala Dso (Distinguished service order). Dopoessere rimasto in Germania nell’Armata delReno, nel 1922 è assegnato al Comando territo-riale irlandese con il grado di maggiore. Diven-tato colonnello, dopo aver frequentato la scuoladi Stato Maggiore, presta servizio in India eeffettua alcune missioni in Egitto e in Palestina.Promosso generale, ottiene il comando del 9°Reggimento di Fanteria, a Portsmouth. Alloscoppio del secondo conflitto mondiale è quindia capo dell’8° e poi della 4° Divisione del Bef(British expeditionary force) e partecipa al reim-barco a Dunkerque. Nell’agosto 1942 gli vieneinvece affidato il comando dell’8° Armata inEgitto, con la quale sconfigge poi l’Afrika Korpsdel feldmaresciallo Erwin Rommel in Africasettentrionale. Nel 1943 Montgomery sbarca in

Trafford Leigh-Mallory(maresciallo dell’Ariabritannico, 1892-1944). Comandante dell’Allied airforces (Gruppo dispedizione aereointeralleato).

Bernard Law Montgomery(maresciallo britannico1887-1996). Comandante XXI Gruppodi Armate interalleate.

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Sicilia e, in competizione con gli americani, laconquista in soli 38 giorni. Dopo aver partecipa-to alle prime fasi della campagna d’Italia, vieneperò richiamato a Londra. E si vede affidare dalShaef, nonostante il pessimo carattere, il coman-do di tutte le forze di terra destinate all’opera-zione Overlord. Nominato maresciallo, si ritro-va così a capo del XXI Gruppo di Armate allea-te. Dopo lo sbarco in Normandia, Montgomeryha il compito di liberare via via Francia (nord),Belgio, Olanda e Germania (nord). Il 5 maggio1945, a Lünenburg, accetta così la resa parzialedella Germania (settore nord-ovest). Ottenutodai sovietici l’ordine di Suvarov e avuta la nomi-na a visconte di El Alamein, nel 1946 Montgo-mery diventa capo di Stato Maggiore generaleimperiale. E, nel 1948, è comandante militaredel Consiglio di difesa dell’Unione Europeaoccidentale. Mentre, dal 1951 al 1958, è primavicecomandante e poi comandante in capo dellaNato. Montgomery muore infine a Alton il 24marzo 1976.

Bertram Home Ramsay (sir) nasce aHampton Court il 20 gennaio 1883. Dopoun’oscura carriera nella Royal Navy, nel 1940 èufficiale di bandiera a Dover, da dove organizzail rimpatrio da Dunkerque delle forze del Bef(British expeditionary forces), impegnate nelladisastrosa campagna di Francia. Specializzatosiin operazioni di sbarco con mezzi anfibi, Ram-say partecipa alla stesura dei piani di sbarco inAfrica settentrionale e in Sicilia (in quest’ultimoè comandante della Task force orientale).Impegnato nell’operazione Overlord, gli variconosciuto il merito di avere assolto il nonfacile compito di trasportare oltre la Manica,dall’Inghilterra alla Normandia, un milione diuomini e tonnellate di armi e approvvigiona-menti. Ramsay muore infine il 2 gennaio 1945 inun incidente aereo in Olanda, mentre si starecando a incontrare il maresciallo Bernard LawMontgomery.

Bertram H. Ramsay (sir) (ammiraglio britannico,1883-1945). Comandante in capodell’Anef (Forze navalialleate di spedizione).

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I Protagonisti - Tedeschi

Karl Gerd von Rundstedt nasce il 12dicembre 1875 a Aschersleben, da una nobilefamiglia prussiana. Entrato in una Scuola milita-re all’età di 12 anni, partecipa alla prima GuerraMondiale con il grado di maggiore. Nel Dopo-guerra, fa parte dell’Esercito della Repubblica diWeimar, ottiene il grado di tenente colonnello,comanda la 2° Divisione di Cavalleria e ha ilcomando del III Wehrkreise (Distretto di Berli-no). Nominato generale, nel 1932 è comandan-te del 1° Gruppo d’Armate.

Nella capitale del Terzo Reich, assiste allapresa e al consolidamento del potere da parte diHitler, ma si mantiene ai margini della politi-ca. E si mette in luce come uno degli arteficidella ricostruzione della Wehrmacht. La suavisione militare lo porta però a considerare imezzi corazzati come ausiliari della Fanteria, incontrasto con le nuove teorie della Blitzkrieg,ormai emergenti, espresse anche dall’uomoche, insieme a lui, condividerà le sorti dellaGermania in Normandia: Erwin Rommel. Nelmomento in cui Hitler si sbarazza dei verticidella Wehrmacht, silurando il feldmarescialloWerner Blomberg e il generale Werner vonFritsch, von Rundstedt dà le dimissioni e siritira a vita privata.

Allo scoppio della seconda Guerra Mondiale,il dittatore tedesco lo richiama però perentoria-mente in servizio. Nella campagna di Polonia,egli assume così il comando del Gruppo d’Ar-mate sud. In seguito, quando scocca l’ora dell’at-tacco alla Francia si trova a dirigere il Gruppo diArmate A, con il quale partecipa alla battaglia diSedan e all’accerchiamento del Bef (Britishexpeditionary force) a Dunkerque. Nonostantele sue vecchie e (forse) ancora ben radicate con-cezioni sulla guerra di movimento, von Rund-stedt si dimostra valido nell’organizzare laBlitzkrieg. Nel 1940 è pertanto promosso feld-maresciallo. Quindi, nonostante si esprima con-tro l’apertura di un secondo fronte a est, defi-

Karl Gerd von Rundstedt(feldmaresciallo tedesco,1875-1953). Comandante supremo delWestfront (Fronteoccidentale).

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nendola “un’idea assurda, che avrà un esito disa-stroso”, prende parte alla campagna contro l’U-nione Sovietica, al comando del Gruppo d’Ar-mate sud, riportando via via significative vittoriea Uman, Kiev, Kharkov, Kursk e Odessa. Il 30novembre 1941, non condividendo le vedute diHitler circa la conduzione della guerra, dà nuo-vamente le dimissioni. Ma, il 10 marzo 1942, èancora una volta richiamato in servizio, pervedersi affidare il comando del Westfront (Fron-te occidentale).

Dopo il successo ottenuto dagli alleati con losbarco in Normandia, il 2 luglio 1944 è rimossodall’incarico per non essere riuscito a respingerel’invasione. Ed è sostituito dal feldmarescialloHans Günther von Kluge. Dopo l’attentato del20 luglio contro Hitler, è invece presidente diuna Corte di Giustizia, incaricata di giudicare ungruppo di ufficiali implicati nel complotto. Il 17ottobre tiene inoltre l’orazione funebre al funera-le del feldmaresciallo Erwin Rommel. Nell’au-tunno 1944, von Rundstedt ritorna sulla scenanel corso dell’offensiva nelle Ardenne, l’ultimocolpo di coda di Hitler. Il 10 marzo 1945, causaun nuovo contrasto con il Führer è ancora unavolta destituito. Il 1° maggio von Rundstedt ècatturato dagli americani. Dopo aver testimonia-to al processo interalleato di Norimberga, vienecondannato per crimini di guerra. Liberato nelmaggio 1948, si ritira infine a Hannover, dovemuore il 24 febbraio 1953.

Erwin Johannes Eugen Rommel nasce il15 novembre 1891 a Heindenheim, figlio di uninsegnante. Nel 1910 si arruola nel 124° Reggi-mento di Fanteria a Wiengarten. Durante laprima Guerra Mondiale, è quindi in Francia,dove rimane ferito. E, nel 1915, si vede assegnarela croce di ferro di prima classe. Combatte quin-di nelle Argonne, riportando un’altra ferita. Lamedesima cosa gli accade anche l’anno successi-vo e poi, nel 1917, sul fronte italiano. Dopoun’ardita operazione di commando a Caporetto,Rommel ottiene la più alta decorazione militare

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dell’Esercito del Kaiser e il grado di capitano.Nel Dopoguerra, scrive un libro Infanterie greiftan (La Fanteria va all’attacco). In seguito, dopoavere aderito al Partito nazionalsocialista, siimpone all’attenzione dei militari per una suaconcezione moderna della guerra, che deveessere lampo (Blitzkrieg) grazie all’impiego mas-siccio di carri armati. Da Hitler, Rommel si vedequindi affidare la conduzione dei suoi Quartiergenerali mobili. Mentre, nel 1938, è comandantedella Scuola militare di Wiener Neustadt, l'annosuccessivo ottiene il grado di generale di divi-sione. All’inizio della seconda Guerra Mondiale,è invece destinato al Fronte occidentale, doveottiene il comando della 7° Divisione corazzata(soprannominata, per la sua velocità sul campoDivisione fantasma) e fa quasi 100 mila prigion-ieri francesi. I suoi successi sono ovunque rapidie fruttuosi, come quelli sferrati contro l’inutilelinea Maginot. Avuta la promozione a generaledi Corpo d’Armata, nel 1940 Rommel vienedestinato al teatro di guerra dell’Africa settentri-onale, a capo dell’Afrika Korps. Protagonistadelle battaglie di Tobruk e di El Alamein che glivarranno il bastone da feldmaresciallo e la famadi Volpe del deserto, compie nel 1943 una bril-lante ritirata dalle frontiere dell’Egitto sino aquelle della Tunisia, sottraendo così dal disastrototale le proprie truppe. Rientrato in patria permalattia (o forse anche per sottrarsi alla resa),Rommel svolge un breve incarico presso laRepubblica sociale italiana.

Quindi approda in Francia. Dove, al comandodell’Heeresgruppe B (Gruppo d’Armate B), inattesa dell’invasione anglo-americana tentadisperatamente di approntarvi i cosiddetti“comitati di accoglienza”, ideando ogni sorta diostacolo, pur di rendere difficile la vita agli allea-ti, una volta sbarcati sulle spiagge. Sorpreso dalD day lontano dal fronte, mentre si trova a Her-lingen, a casa, per festeggiare il compleanno dellamoglie Lucie Marie, Rommel rientra subito inFrancia. Ma, il 17 luglio, mentre sta viaggiandoin auto rimane gravemente ferito causa un inci-

Erwin Rommel(feldmaresciallo tedesco,1891-1944).Comandantedell’Heeresgruppe B(Gruppo d’Armate B)

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dente dovuto a un improvviso attacco aereo. Unavolta ristabilitosi, è accusato da alcuni documen-ti recuperati dalla Gestapo di avere in qualchemodo preso parte al complotto contro Hitler del20 luglio 1944. Il 14 ottobre gli vengono cosìofferte 2 prospettive: affrontare un processopubblico o suicidarsi e ottenere il funerale distato. Il feldmaresciallo opta per la seconda solu-zione. La versione destinata all’opinione pubbli-ca dirà che è morto a causa dei postumi delleferite riportate nell’incidente. Il 18 ottobre 1944Ulm assiste così alle imponenti esequie dellaVolpe del deserto.

Hans Günther von Kluge nasce a Poznanil 30 ottobre 1882. Scelta la carriera militare, nel1901 ottiene il grado di sottotenente presso il 46°Reggimento. Nel corso della prima GuerraMondiale, partecipa quindi come ufficiale diStato Maggiore alla battaglia delle Fiandre. E,nel 1931, è comandante dell’Artiglieria della 3°Divisione. Due anni dopo, ottiene invece ilgrado di generale e, nel 1935, si attesta alcomando del Wehrkreise IV (Dist. di Münster).

L’anno successivo è invece alla testa delle trup-pe della Wehrmacht che occupano militarmentela Renania. Allo scoppio della seconda GuerraMondiale, Von Kluge comanda quindi la IVArmata, con la quale partecipa all’invasione dellaPolonia. Sempre alla guida della medesimaunità, dopo essere stato schierato sul Fronteoccidentale, è destinato a quello orientale, alloscattare dell’operazione Barbarossa contro l’U-nione Sovietica.

Il 16 dicembre 1941, in seguito al defenestra-mento del feldmaresciallo Walther von Brau-chitsch, che aveva chiesto inutilmente a Hitler diarrestare l’avanzata verso Mosca per tutto ilperiodo invernale, assume il comando del Grup-po di Armate di centro, sostituendo il feldmare-sciallo Fedor von Bock, caduto in disgrazia puravendo riportato sul campo significative vittorie.

Von Kluge ottiene quindi qualche successo eviene messo al corrente del complotto contro il

Hans Günther von Kluge(feldmaresciallo tedesco,1882-1944). Comandante supremoWestfront OB (Fronteoccidentale, successore delfeldmaresciallo Karl Gerdvon Rundstedt).

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dittatore tedesco del 20 luglio 1944, ma lo acco-glie tiepidamente. Il 3 luglio è così chiamato asostituire il feldmaresciallo Karl Gerd von Rund-stedt al comando supremo del Westfront OBWest (Fronte occidentale). Quindi, il 17 luglio1944, quando il feldmaresciallo Erwin Rommelrimane gravemente ferito, assume a interimanche la responsabilità dell’Heeres-gruppe B(Gruppo d’Armate B).

Dopo le sconfitte via via collezionate dallaWehrmacht nel corso della tutto sommato tra-volgente avanzata delle truppe anglo-americaneverso la Germania, von Kluge (oltretutto èsospettato di essere coinvolto nella congiura con-tro Hitler), il 17 agosto 1944 si vede costretto alasciare il comando al feldmaresciallo WalterModel. Il giorno dopo, mentre è di ritorno inGermania, una volta raggiunta Metz si toglie lavita, lasciando una lettera da consegnare a Hitler,nella quale spiega i motivi del proprio gesto.

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