Numero17 Giugno2009 Vieni, Santo Spirito - Unita ... · loro voci è andato via via sceman - ......

28
Periodico trimestrale della Parrocchia di Pieve di Soligo www.parrocchiapieve.qdp.it Tel. 0438 82026 - Fax 0438 981483 Giugno 2009 Numero 17 IN QUESTO NUMERO: Vieni, Santo Spirito e manda a noi dal cielo un raggio della tua luce! (continua a p. 2) Nel giorno di Pentecoste metto mano a questa pagina de “La Nostra Pieve”. Natural mente la dedico allo Spirito Santo! Vorrei “balbettare” qual- cosa di Lui che è Dio, con il Padre e il Figlio Gesù Cristo, ma cosa dire? La Bibbia per descriverLo ricorre a delle immagini: “respiro”, vento”, fuoco”, “acqua” … tutti segni di forza, essenziali alla vita e che agiscono con discrezione, nel nascondimento, silen- ziosamente, efficacemente … La Liturgia invoca lo Spirito Santo come: Padre dei poveri, datore dei doni, luce dei cuori, consolatore perfet- to, ospite dolce dell’anima, dolcissimo sollievo, riposo nella fatica, riparo nella calura, conforto nel pianto... La Tradizione cristiana ci ricorda che i doni dello Spirito sono: sapienza, intelletto, consiglio, fortezza, scienza, pietà, timore di Dio. Sono “sette”, per- ché nel linguaggio biblico “sette” è un numero perfetto che indica compiutez- za e, in questo caso, indica tutto ciò che serve per la vita dell’uomo. Anche san Paolo ci ricorda che i frut- ti dello Spirito sono: amore, gioia, Strada sul brolo canonica Relazione economica Patronato e palestra con fotovoltaici Nelle festività, con la partecipazione di tante persone, il Duomo è davvero bello. Una grande festa è la Messa di Prima Comunione, che siamo soliti celebrare la prima domenica di maggio. I bambini, anche se numerosi, tro- vano posto in presbiterio per essere vicini all’altare. Foto Spina

Transcript of Numero17 Giugno2009 Vieni, Santo Spirito - Unita ... · loro voci è andato via via sceman - ......

Periodico trimestrale della Parrocchia di Pieve di Soligowww.parrocchiapieve.qdp.it Tel. 0438 82026 - Fax 0438 981483

Giugno 2009Numero 17

IINN QQ

UUEESS

TTOO

NNUUMM

EERROO::

Vieni, Santo Spirito e manda a noi dal cielo un raggio della tua luce!

(continua a p. 2)

Nel giorno di Pentecoste mettomano a questa pagina de “La NostraPieve”. Natural mente la dedico alloSpirito Santo! Vorrei “balbettare” qual-cosa di Lui che è Dio, con il Padre e ilFiglio Gesù Cristo, ma cosa dire?

La Bibbia per descriverLo ricorre adelle immagini: “respiro”, “vento”,“fuoco”, “acqua” … tutti segni di forza,essenziali alla vita e che agiscono condiscrezione, nel nascondimento, silen-ziosamente, efficacemente …

La Liturgia invoca lo Spirito Santocome: Padre dei poveri, datore deidoni, luce dei cuori, consolatore perfet-to, ospite dolce dell’anima, dolcissimosollievo, riposo nella fatica, riparo nellacalura, conforto nel pianto...

La Tradizione cristiana ci ricorda chei doni dello Spirito sono: sapienza,intelletto, consiglio, fortezza, scienza,pietà, timore di Dio. Sono “sette”, per-ché nel linguaggio biblico “sette” è unnumero perfetto che indica compiutez-za e, in questo caso, indica tutto ciò cheserve per la vita dell’uomo.

Anche san Paolo ci ricorda che i frut-ti dello Spirito sono: amore, gioia,

SSttrraaddaassuull bbrroollooccaannoonniiccaa

RReellaazziioonneeeeccoonnoommiiccaa

22000088

PPaattrroonnaattooee ppaalleessttrraa

ccoonnffoottoovvoollttaaiiccii

Nelle festività, con la partecipazione di tante persone, il Duomo è davverobello. Una grande festa è la Messa di Prima Comunione, che siamo soliticelebrare la prima domenica di maggio. I bambini, anche se numerosi, tro-vano posto in presbiterio per essere vicini all’altare.

Foto Spina

Giugno 2009

2

pace, pazienza, benevolenza, bontà, fedeltà,mitezza, dominio di sè.

Lo Spirito tutto riempie con la sua forza, masi rende manifesto e si concede solo a chi loinvoca e in rapporto all’intensità della sua fede.Poiché conosciamo la sua azione e i doni cheelargisce, sentiamo il bisogno di Lui e Lo invo-chiamo.

La fede è un dono coltivato in famiglia.Ricordo sempre la fede di mia mamma: invoca-va ogni giorno lo Spirito Santo su noi, suoi figli.Quando mi vedeva in qualche difficoltà mi dice-va: “Va’ traquilo, mi te dise su i doni deloSpirito Santo!” La sua preghiera semplice,senza tante conoscenze teologiche, era davveroefficace. Ed è così che ho imparato fin da bam-bino ad avere fiducia nello Spirito Santo! Non hofatto tanta strada come lei, ma mi pare almenodi essere sulla via giusta.

Voglio fare tesoro con voi dell’esempio di per-sone della nostra comunità di Pieve, davvero ani-mate e sostenute dai doni dello Spirito Santo. E’passato solo un anno dalla morte di Paola Breda,la mamma coraggio, che ha trovato la serenaforza di procrastinare la chemioterapia per nondanneggiare il bimbo che portava in grembo.Sono passati appena due mesi dalla morte diCarla Stella, moglie e mamma impegnata in varisettori della parrocchia, che ha affrontato concoraggio la lunga malattia sperimentando in lei enei familiari la presenza dello Spirito Santo.

Sto pensando a mamme ormai da tanti mesiaccanto a figli, in letti di ospedale, gravementeammalati. Chi, se non lo Spirito Santo, dà a lorola forza di vivere con serenità interiore questotempo di prova, che sembra non finire?

Tanti di voi, che state leggendo queste righe, potreste dirmi: “Don Giuseppe, perché nonscrivi anche la mia testimonianza?”. Non ne

sono a conoscenza, ma sono certo che molti divoi sono animati dallo Spirito Santo per esserecapaci di amore, di perdono, di pazienza, di dol-cezza, di impegno, di dedizione agli altri!

Invochiamo lo Spirito Santo per noi e per lepersone che portiamo nel cuore. Si verificheràcosì quanto dice San Paolo ai Corinzi: “A cia-scuno lo Spirito darà una manifestazione par-ticolare per l’utilità comune”: ci darà il dono damettere a frutto nelle nostre famiglie, nellanostra comunità, nelle varie realtà in cui siamogià inseriti o che portiamo in animo il desideriodi inserirci, per far crescere la fede e la carità.

Buona Pentecoste!Don Giuseppe

La Pentecoste: uno degli affreschi di M. Sammartini sulle pareti del Duomo.

(segue da p. 1)

Editore: don GIUSEPPE NADALDirettore responsabile: Federico Citron

Iscritto al Registro di Stampa del Tribunale di Treviso n. 1170 del 5/08/2002

Stampa: GRAFICHE V. BERNARDI s.r.l. - Pieve di Soligo (Tv)

In Redazione:don Giuseppe NadalM. Teresa Campagnoli

Antonia RicoldoGiuseppe Gagliano per le fotografiee con la collaborazione di Rita Tonel

3

Giugno 2009

Nel periodo dopo Pasqua eprima della Pentecoste, è ormaiconsuetudine trovarci o nelle chie-sette, o presso i capitelli, o sottola tenda nei parchi e nei parcheg-gi… per celebrare la Messa echiedere al Signore la benedizio-ne per tutte le famiglie di quellazona. All’inizio avevo dato questamotivazione: la parrocchia ègrande e il parroco non riesce apassare di casa in casa. Da partevostra poi c’è un ritmo di vita e di

lavoro chevi porta “fuori” fino a sera tarda,per cui, durante il giorno, nontrovo nessuno che mi apra laporta. A distanza di alcuni annivedo con soddisfazione che cele-brare l’Eucaristia nei luoghi sopracitati porta anche tanti aspettipositivi che non avevo previsto.

* * * *Eccone uno. Una sera l’ap-

puntamento era al “Parco Vela”,zona abitata da tanti extra-comu-nitari. Qualche minuto primadella Messa sono arrivato con lamacchina per scaricare i vasi e iparamenti sacri. Nel piazzale tantibambini stranieri stavano giocan-

do, le panchine erano occupateda mamme di diverse etnie, conaccanto le carrozzine dei lorobambini più piccoli, sul pratointorno, i ragazzi più grandi dava-no calci al pallone.

Vedendomi arrivare sicuro,come fossi a casa mia, e indaffa-rato a preparare l’altare, i bambi-ni mi hanno chiesto: “Sei ilSinda co?”. “No – risposi – sonoil prete cristiano e vengo a farela più bella preghiera dei cristia-

ni, la San -ta Mes sa.

Voi pregate?”, domando.“Siamo musulmani!”, mi

rispondono. “Fra poco – ho con-tinuato io - verranno qui i cri-stiani e vedrete come pregano!”.Con il canto di inizio e l’introdu-zione alla Messa il chiasso delleloro voci è andato via via sceman-do e ci osservavano incuriositi. Cihanno guardato con stuporeanche quando, al momento delPadre Nostro, ci siamo tenuti permano facendo un grande cerchiointorno all’altare. Al termine dellaMessa più di qualcuno di Pieve miha detto: “Perché non vieni piùspesso a celebrare qui? Sarebbeuna bella occasione per testimo-niare la nostra fede e mostrare il

nostro modo di dare lode alSignore!”.

* * * *Eccone un altro. Un bel modo

di trovarsi insieme per la benedi-zione comunitaria delle famiglie èquello di far seguire all’incontro dipreghiera un momento convivia-le. Ciò avviene sempre presso lachiesa delle fornaci, presso il capi-tello di Sant’Anna, presso il capi-tello delle Pezzolle… Tanta genteviene a piedi, alcuni arrivano conborse di bottiglie, altri tirano fuori

dalla macchina vassoi di dolci,altri portano la frutta, altri persinopane e soppressa... e lo stareserenamente insieme si prolunganel tempo. Questi segni contribui-scono a far crescere la fraternità ela nostra cultura cristiana di con-divisione e comunione.

Vi ringrazio per essere statisempre numerosi a questi appun-tamenti che mi hanno portatoidealmente dentro le vostre case ariversare la benedizione delSignore. Grazie anche per esserestati generosi nelle offerte destina-te alle necessità della chiesa eall’aiuto, con la mediazione dellaCaritas parrocchiale, a personeche si trovano nel bisogno.

Don Giuseppe

La messa vicino a casa...Perchè?

4

Giugno 2009

LE MERAVIGLIE DEL NOSTRO DUOMOIl nostro Duomo non finisce mai di stupirci con le sue bel-

lezze. Per apprezzarlo veramente bisogna ammirarlo non solocon gli occhi della fede, ma anche con lo sguardo assetato diconoscenze. Solo allora ci si può innamorare, come lo sonoio, cresciuto tra gli arcani del suo fascino. Continuiamo quin-di ad esplorarlo per godere delle sue preziosità.

Parleremo delle dodici statue in pietra collocate all’internosopra le colonnine degli archi dei matronei. Inizialmente

PIETRO: nato a Betsaida, svolgeva lasua attività di pescatore a Cafarnao.Con Andrea suo fratello, divenneapostolo di Gesù quando questi lichiamò e dopo aver assistito allapesca miracolosa presso il lago diGalilea. Assistette con Giovanni eGiacomo alla risurrezione della figliadi Giairo, alla trasfigurazione di Gesùsul Tabor, alla sua agonia nell’Ortodegli ulivi. Con il discepolo Giovanniseguì Gesù fin presso la casa delsommo sacerdote Caifa, dove lo rin-negò tre volte. Dopo la risurrezione diGesù, venne nominato dallo stessoMaestro capo dei Dodici e promotoredella Chiesa nascente. Instancabilepredicatore, fu il primo a battezzareun pagano, il centurione Cornelio.Secondo la tradizione continuò la suapredicazione fino a Roma dove morìfra il 64 e il 67, durante le persecu-zioni di Nerone.

SIMONE: sopran-nominato “Zelota”,probabilmente per-ché era molto attac-cato all’idea teocra-tica e messianicadegli Ebrei e anima-to da decisa opposi-zione ai Romani.Della sua azioneapostolica e dellasua morte o del suomartirio, non c’ènessuna tradizione.

ANDREA: un nomegreco che significa virile.E’ un uomo generoso,aperto ed entusiasta, fra-tello minore di Pietro.Discepolo di GiovanniBattista, fu lui a condurrea Gesù il fratello Pietrodicendogli: “Abbiamotro vato il Messia!”Alcune tradizioni riferisco-no che svolse il suo mini-stero apostolico in Greciae in Asia Minore e chemorì a Patrasso, soprauna croce ad X, detto ap -punto “croce di sant’An -drea”.

BARTOLOMEO: nato a Cana. E’quel Natanaele, di cui Gesù disse:“è un israelita genuino in cui nonc’è frode”. Passò dallo scetticismoironico: “da Nazaret può venirequalcosa di buono?”, a un atto difede ardente: “Maestro, tu sei ilFiglio di Dio, il Re d’Israele”. Nonsi sa nulla di preciso sulla sua attivi-tà apostolica. Molte fonti fannopensare che abbia avuto un vastoraggio di azione. Il martirio subìto,“scorticato vivo”, figura nel costu-me penale dei Persiani. E’ venera-to a Roma, nell’isola Tiberina.

5

Giugno 2009

LE MERAVIGLIE DEL NOSTRO DUOMOdovevano essere sistemate nelle nicchie della facciata, assiemealla statua di Gesù Redentore, ma poi, su parere dell’ing.Ferdinando Forlati della Soprintendenza ai Monumenti diVenezia, che curò la ricca decorazione del Duomo, l’arcipreteMons. Domenico Martin con il Comitato decise di collocarlelungo la navata principale. Le statue raffigurano undici Apostolie San Paolo. Sono state ivi posizionate prima dell’apertura alculto del Duomo avvenuta il 15 agosto 1924.

FILIPPO: discepolo del Battista,fu uno dei primi a seguire ilSignore. Era originario diBetsaida. Il suo nome greco lasciasupporre che appartenesse ad unacomunità ellenizzata. Nel Vangelosono riportati tre suoi interventi:nel primo esprime la speranza divedere la realizzazione delle profe-zie nella persona di Gesù; nelsecondo ci aiuta a capire il mira-colo della moltiplicazioni dei pani;nel terzo chiede a Gesù: “Mostraciil Padre!”. Le tradizioni stabilisco-no la Turchia come luogo del suoapostolato e del suo martirio.

GIOVANNI: figlio di Zebedeo, ricco pescatore diBet saida. Giovanni fu probabilmente educato, comeil fratello Giacomo, nell’ambito della setta degliZeloti. Di scepolo del Battista fu indirizzato a Gesùdal suo Maestro. Fu uno dei più attivi nel gruppo deiDo dici, quello al quale il Signore affidò tanti incari-chi e confidò i segreti più intimi. Partecipò alConcilio di Gerusalemme e, al termine di una lungavita apostolica, fu esiliato nell’isola di Patos altempo di Diocleziano. Ha scritto un Vangeloponendo al centro la manifestazione di Dio almondo nella persona di Gesù. Le sue 3 Letterecompletano l’insegnamento del suo Vangelo. E’autore anche dell’Apocalisse, che è un meditazio-ne sul significato della storia destinata a fortificare lafede dei cristiani provati dalle persecuzioni.

GIACOMO, detto ilminore: figlio di Alfeo, èindicato nella tradizionecome il “fratello del Signo -re” (cioè parente di Gesù).Testimone del Risorto, ebbeun posto preminente nellacomunità di Gerusalemme.A lui Pietro fa annunciare lasua liberazione; con luiprende contatto Paolo con-vertito, ha un ruolo impor-tante nel Concilio diGerusalemme. E’ autoredella “Lettera di Gia -como”, il cui messaggio vi -tale e operativo è l’esaltazio-ne dei poveri, il severomonito ai ricchi e l’insisten-za che la fede è sterile senzaopere di carità e di giustizia.Morì verso il 62.

GIUDA: ha il so -prannome di Tad -deo, ed è l’apostoloche nell’ultima Cenachiese a Gesù per-ché si era manifesta-to solo ai discepoli enon al mondo. Lo siritiene autore della“Lettera di Giu -da”. Non ci sononotizie storiche sullasua azione missiona-ria, né della suamorte o del suo mar-tirio.

6

Giugno 2009

Concludo questa descrizionedelle figure degli Apostoli con leparole di Gesù riportate dagli evan-gelisti. Un giorno Pietro disse aGesù: “Ecco, noi abbiamo lasciatotutto e ti abbiamo seguito, checosa dunque ne avremo?”. Gesùrispose: “In verità vi dico: voi chemi avete seguito, quando il Figliodell’uomo sarà seduto sul trono della sua gloria, alla rigene-razione del mondo, siedereteanche voi su dodici troni a giudi-care le dodici tribù di Israele.Chiunque avrà lasciato case, o fra-telli, o sorelle, o padre, o madre, ofigli, o campi per il mio nome,riceverà cento volte tanto e avrà ineredità la vita eterna”.

MATTEO: esattore delle imposte a Cafarnao. Di formazio-ne ellenistica pare abbia grecizzato il suo nome Levi, di ori-gine ebraica. Il compito che ha svolto nella trasmissionedella “Buona Novella” è di capitale importanza. Scrisse inaramaico un’ampia sintesi di “parole” e di “fatti” di Gesù,mettendo in rilievo la sua messianicità e la posizione dei cri-stiani di fronte alla legge e al culto dell’Antica Alleanza. Il suoè il Vangelo del Regno di Dio, del compimento in Cristodell’Alleanza, delle Beatitudini, del Discorso della Montagna,delle parabole del Regno, del Giudizio universale… E’ ilVangelo della Chiesa fondata sulla roccia che è Pietro. Nonabbiamo notizie storiche certe del suo apostolato e delle cir-costanze della sua morte o del suo martirio.

PAOLO: nato a Tarso verso l’anno 10, da una fami-glia della tribù di Beniamino, godeva della cittadinan-za romana. Ricevette una profonda educazione reli-giosa, secondo la tradizione dei farisei. Un giorno,mentre da Gerusalemme si recava a Damasco perperseguitare i cristiani, gli apparve Gesù risorto. Daallora dedicò tutta la sua vita a servizio di Cristo. Perquesto è enumerato fra gli Apostoli. I territori da luitoccati nella predicazione itinerante furono l’Arabia,la Grecia, l’Asia minore, l’isola di Creta… Nel 58viene arrestato dagli ebrei a Gerusalemme con l’ac-cusa di turbare l’ordine pubblico e tenuto prigionieroa Cesarea fino al 60. Avvalendosi della sua cittadi-nanza romana, chiede di essere processato a Romadove venne tenuto per alcuni anni agli arresti domi-ciliari, riuscendo a continuare la sua predicazione.Venne decapitato, probabilmente attorno al 64-67,durante la persecuzione di Nerone. Le sue 14

Lettere e gli Atti (scritti da Luca) tracciano un ritratto impressionan-te della sua personalità. Mentre i Vangeli si limitano prevalentementea narrare parole e opere di Gesù, le sue lettere definiscono i fonda-menti dottrinali del valore salvifico della incarnazione, passione, mortee risurrezione di Cristo, ripresi dai più eminenti pensatori cristiani deisuccessivi millenni.

TOMMASO: in aramaico significa“gemello”, per questo Giovanni lochiama con il nome greco, Didimo.Giovanni, nel suo Vangelo, dàmolta importanza alle reazioni di Tommaso nella vita quo-tidiana degli Apostoli. Lo considera quasi un simbolo dellaloro incredulità. E’ lui che percepisce subito le difficoltà ei pericoli di un viaggio a Gerusalemme, che non si entu-siasma alle prospettive di Gesù durante l’ultima Cena.Dopo l’annuncio della risurrezione pretende una cono-scenza sperimentale e “carnale” del Cristo risorto, davan-ti al quale poi fa una commossa professione di fede:“Signor mio e Dio mio!”.Non si conoscono le articola-zioni dell’opera apostolica di Tommaso dopo laPentecoste. Pare che abbia varcato le frontiere dell’impe-ro romano verso la Persia e l’India.

GIACOMO dettoil maggiore: erafiglio di Zebedeo efratello maggiore diGiovanni evangeli-sta, con il quale fuuno dei primi aseguire Gesù. E’ fra iprediletti di Gesù,insieme al fratelloGiovanni, a Pietro ead Andrea. Assistealla guarigione dellasuocera di Pietro,alla risurrezionedella figlia di Giairo,alla trasfigurazionedi Gesù sul Tabor. Con Pietro eGiovanni è chiamato da Gesù avegliare nel Getsemani. Fu il primoapostolo martire, decapitato daErode Agrippa I, nel 42/43. Nonrisulta sia andato in Spagna, però nelsecolo IX ebbe un culto straordinarioa Campostella, nella Galizia, che loebbe protettore nella fede e nelladifesa della libertà contro i Mori.Quel Santuario divenne per l’Europauno dei maggiori luoghi di pellegri-naggio nel Medioevo e oltre.

a cura di Pietro Furlan, foto Munari

Dal 1973 il Papa, mediante la“Sacra Congregazione per laDisciplina dei Sacramenti” ha

dato la facoltà ai Vescovi di sce-gliere persone idonee per porta-re la Comunione agli ammalati eaiutare i sacerdoti nella distribu-zione dell’Eucaristia nella assem-blee liturgiche più numerose.Questi “Ministri Straordinari dellaComunione” qui a Pieve ci sonogià da 10 anni. E’ il parroco chepropone al Vescovo delle perso-ne, dopo aver informato ilConsiglio pastorale parrocchiale.Non si pretende che siano per-fette, ma che diano sufficientegaranzia di stabilità nella fede enella testimonianza cristiana,abbiamo una profonda spirituali-tà eucaristica e siano bene accol-te nella comunità al cui serviziosono destinate.

Queste persone vengono pre-parate con un apposito corsopredisposto dalla Diocesi, chia-mate a partecipare a periodiciincontri di aggiornamento e isti-

tuite in questo ministero per unperiodo di 5 anni, che può esse-re rinnovato.

Di solito il Vescovo delega aiparroci la facoltà di conferire ilmandato ai nuovi ministri. Daquest’anno, invece, il nostroVescovo ha deciso di dare perso-nalmente questo ministero: eccoperché il 20 marzo, abbiamoavuto l’onore di avere nel nostroDuomo il Vescovo Corrado apresiedere il Rito per l’istituzionein questo ministero di sette per-sone della diocesi, tra i quali ilnostro Aldo Meneghello, che vaad aggiungersi agli altri 16 giàoperanti.

Nella IIIa domenica del mese,dopo la Messa del ore 9.00, por-tano la Comunione agli ammala-ti, accompagnati dalla preghieradella comunità. Sono disponibilianche in altre circostanze, se ilmalato ne fa richiesta.

Giugno 2009

Che dire dei diaconi? “Siamotutti nella stessa barca”. Cioènelle diverse comunità parroc-chiali condividiamo tratti di stra-da con i presbiteri e con i tantiche vivono in esse, cercando dicompiere i servizi di cui siamocapaci e che ci sono stati affida-ti. La nostra Diocesi conta 22diaconi permanenti: in 17 cisiamo ritrovati domenica 7 giu-gno qui, a Pieve di Soligo, ospi-ti della Parrocchia, partecipandoin presbiterio alla celebrazioneeucaristica delle 10.30, e poi inun momento conviviale con lapresenza delle nostre spose. I

servizi che ci sono affidati tradi-zionalmente si declinano in quel-li della Parola, della Liturgia,della Carità; ma poi ciascuno dinoi concretamente ha propricompiti e incarichi, tutti ricondu-cibili, tuttavia ai tre ambiti dettisopra, per i quali anche ci èstato conferito il sacramento del-l’ordine. Sacra mento dell’ordinesacro che, per i diaconi perma-nenti coniugati, si innesta suquello già ricevuto del matrimo-nio, e ne riceve e vi dà nuovaforza. Per questo motivo, duevolte l’anno, in giugno ed il gior-no di Santo Stefano, la comuni-

tà diaco-nale sente l’esigenza di incon-trarsi al completo, con spose efigli, per vivere un momento dicomunione fraterna che sottoli-nei l’aspetto di unitarietà che cilega e sostiene sia con le nostrespose che tra noi. Se trascuras-simo questa dimensione, ilnostro ministero sarebbe menoefficace.

Alberto Azzari

DIACONI PERMANENTI

Liturgia L

iturgiaLiturgia Liturgia

I MINISTRISTRAORDINARIDELLA COMUNIONE

Battesimi in cattedrale la notte di PasquaIl primo a sinistra è Usamane Paolo della nostra parrocchia originario della Guinea Bissau.

Giugno 2009

Catechesi CatechesiCate

chesi C

atechesi

Carla, quando eri tra noi non accettavi i complimenti

per il bene che facevi nella tua famiglia e nellacomunità, perché, modestamente, ti sentivi una deitanti. Ora però che vedi le cose dal punto di vista diDio, dopo essere passataattraverso la grande provadella sofferenza, elevi anchetu, come Maria, l’inno dilode: “L’anima mia magni-fica il Signore… perché hafatto in me cose grandi!”.

Al tuo funerale abbiamosentito in modo straordina-rio lo Spirito Santo che cisvelava la ricchezza di fede,di speranza e di amore nellatua vicenda terrena, soprat-tutto nel tempo della malat-tia. Più di qualcuno, ascoltando le testimonianze,ebbe a dire: “Che tesori di grazia abbiamo qui aPieve!”.

Ci ha commosso l’aver sentito qual era il tuomodo di rapportarti a Dio. Prima invocandolo coninsistente preghiera, affinché si manifestasse inmodo straordinario con una guarigione miracolosadel tuo male che ti perseguitava da 13 anni. Poiallenandoti ad ascoltarlo, insieme ai tuoi familiari,“nel sussurro di una brezza leggera”, come era

successo al profeta Elia sul monte Oreb. E ti seiaccorta, giorno dopo giorno, che Dio era con te econ i tuoi familiari, nella vita “normale”, pur nellacroce e nelle fatiche quotidiane.

Il Signore vi ha dato la gioia dei figli e la bellezzadelle relazioni familiari cariche di affetto; avete assa-

porato il gusto della casa da pocorestaurata; l’entusiasmo per lepasseggiate nella natura; la pre-ghiera imbevuta di SacraScrittura; l’amicizia di tante perso-ne che vi sono state sempre vici-no…

Arrivare a questo livello spiri-tuale è dono di Dio, ma è possibilese si coltivano le pianticelle dellevirtù teologali, come tesoro prezio-so della vita. E’ possibile se si ha lacostanza dei piccoli passi, come

quando si sale in montagna, come facevi anche tuCarla. E’ possibile se si è perseveranti nei propriimpegni familiari, professionali ed ecclesiali, anchenei momenti difficili ed oscuri, nutriti dal “Pane diVita” e dalla “Parola di Dio”.

Oltre a pensare ai tuoi cari, che ti sentono vici-na più che mai, intercedi anche per la tua parroc-chia, perché cresca nella fede, nella speranza enella carità anche attraverso l’opera di brave cate-chiste, come lo fosti tu.

A CARLA, CON RICONOSCENZA!

IL GRUPPO PIÙ NUMEROSOAnche quest’anno i chierichetti della nostraParrocchia hanno partecipato al Palio promossodalla diocesi di Vittorio Veneto. Il tema sul qualehanno lavorato i ragazzi per produrre le tre proverichieste era la figura del cristiano visto come unguerriero che emerge dalle Lettere di San Paolo. Daqui lo spunto di realizzare un’armatura con elmo,corazza e spada.Al Palio è stata significativa la partecipazione dellecantorine assieme ai chierichetti. I ragazzi hanno vis-suto con gioia ed entusiasmo tutti gli incontri di pre-parazione alle prove.Questa occasione è stataper chierichetti e cantori-ne un modo concreto divivere l’unità parrocchiale

fra gruppi, legandosi tra loro ancora di più. Inoltre,divertendosi insieme, hanno manifestato modi diver-si di avvicinarsi ai lavori proposti. Un altro momento indimenticabile è stata la festaconclusiva del Palio svoltasi in tre tempi: la visione diuna scenetta, un gioco e la Messa. La premiazione siè tenuta in Cattedrale a Vittorio Veneto dove ilVescovo, dopo la celebrazione della Messa, ha con-segnato l’uovo di Pasqua ai primi arrivati e un segnoparticolare al nostro gruppo perché il più numeroso.

Tiziana

IL GRUPPO PIÙ NUMEROSO

8

Giugno 2009

Carissimi/e,a conclusione dell’anno catechistico vi esprimo il

mio grazie più sincero per quanto fate nella nostra parroc-chia. Voi offrite ai bambini e ai ragazzi la possibilità di cono-scere i contenuti della fede in cui sono stati battezzati e siete perloro testimoni di una comunità cristiana che con responsabilitàsi prende cura delle nuove generazioni, per trasmettere loro ildono della fede. So che avete affrontato e superato momenti difatica nel vivere questa esperienza. Per tutto questo vi dico:Grazie di cuore!

I ragazzi di cui vi occupate, forse, fra qualche anno, dimenti-cheranno tante delle cose che avete loro insegnato, ma conserve-ranno il ricordo che quando erano piccoli hanno incontrato per-sone generose, che con amore hanno donato qualcosa di prezioso,completamente gratis. Questo ricordo, porterà certamente buonifrutti.

Anche in quest’anno appena trascorso avete fatto quello chedovrebbe fare ogni battezzato e avete sperimentato che l’impe-gno catechistico vi ha dato modo di crescere nella fede e che lafede si rafforza donandola. So che la forza per questo serviziol’avete attinta nel rapporto personale con Gesù a cui volgetecostantemente lo sguardo del cuore e della mente. Per tutto que-sto vi dico: Grazie di cuore!

Cari catechisti/e, conto su di voi anche per il prossimo annoe coltivo la speranza che altre persone della parrocchia si uni-scano a voi per poter fare gruppi meno numerosi e, di conse-guenza, meno faticosi da seguire. La forza per continuare viverrà dallo stare insieme come “gruppo catechistico”, ben inseritonella comunità, che non mancherà di accompagnarvi e sostenervi con la preghiera.

Insieme chiediamo allo Spirito il dono della Sapienza per comprendere la bellezza e la verità dellachiamata e il dono della Fortezza per perseverare nel cammino di risposta alla chiamata che aveteaccolto. Se vi lascerete guidare da Lui, non mancherà di condurvi per vie buone e belle: per voi, per la nostra comunità, per ogni per-sona che incontrerete sul vostro cammino e alla quale trasmetterete la vostra esperienza di fede.

Per tutto questo vi dico: Grazie di cuore! Don Giuseppe

Ai catechisti/e

Catechesi Catechesi

La bella esperienza dello scorsoanno, quella di passare una gior-nata insieme nella Casa Alpina diPecol, la ripeteremo anche ilprossimo settembre, prima diincominciare la nuova attivitàcatechistica. Inviteremo anchecoloro che, nel frattempo, daran-no la loro disponibilità per diven-tare catechisti/e.

10

Giugno 2009

A.C.R. e A.G.G.A.C.R. e A.G.G.

Gruppo GG2Gruppo GG2

Giugno 2009

I Giovani a Pecol

Quanta neve a Pecol!

I Cresimandi in ritiro

Jessica

12

Giugno 2009

GREST 2009: UNA NUOVA AVVENTURA

Giugno 2009

GREST 2009: UNA NUOVA AVVENTURA

a cura di Samuele

14

Giugno 2009

Progetti in corso Progetti in corso

Lo Stato dellaCittà del Vaticanonon ha mancato dimanifestare la pro-pria attenzione aisempre più urgentiproblemi di naturaambientale checoinvolgono il pia-neta.

La Santa Sededispone, dallo scor-so anno, di ungeneratore solareformato da pannellifotovoltaici capacedi produrre circa 300 MWh ogni anno a parzialecopertura dei consumi e contemporaneamente evi-terà l’emissione di 225 tonnellate di anidride carbo-nica e risparmierà 80 tonnellate di petrolio.

Anche nella nostra Parrocchia non ci lasciamosfuggire l’opportunità di sfruttare le nuove tecnolo-gie per ridurre i costi e contribuire alla salute delPianeta (nel nostro piccolo). Sui tetti del patronatoverrà installato quest’estate un impianto fotovoltaicodi quasi 90 KW che genererà l’energia necessaria aiconsumi energetici sia del patronato che della cano-nica.

L’impianto che servirà il patronato sarà compo-sto di 224 pannelli fotovoltaici sistemati sul tettodella palestra. L’energia elettrica prodotta alimente-rà le utenze varie del patronato e un sistema dipompe di calore che provvederanno al riscaldamen-to del complesso. Inoltre sarà sostituito l’impianto diriscaldamento della palestra (obsoleto, inefficiente erumoroso) con un impianto a pavimento che assicu-rerà una temperatura uniformemente gradevole. La

rimanente parte del pa -tronato sarà riscaldataattraverso i radiatori esi-stenti che riceverannol’acqua calda dalle pompedi calore.

Per i consumi dellacanonica servono invece138 pannelli che sarannosistemati sul tetto del pa -tronato.Un’apposita condutturainterrata porterà i cavielet trici dal patronato allacanonica per alimentare

anche qui un sistema di pompe di calore.

L’operazione sarà interamente finanziata da duebanche locali che saranno ripagate attraverso l’in-centivo previsto dalla legge 29.12.2003 “Criteri perl’incentivazione della produzione di energia elettricamediante conversione fotovoltaica dell’energia sola-re” e successivi decreti.

Con questa soluzione, si bonificherà e si imper-meabilizzerà finalmente la copertura del patronato(chi lo frequenta sa quanto ce ne sia bisogno!), sialleggerirà più che sensibilmente l’onere economicorelativo alle bollette energetiche (metano ed energiaelettrica) e, non meno importante, si contribuirà amigliorare la salute di nostra Madre Terra con 75tonnellate di anidride carbonica in meno nell’atmo-sfera e 27 tonnellate di petrolio risparmiate ognianno.

Pasquale Cacciatore

ECOLOGIA E RISPARMIONello scorso autunno, i temporali hanno danneg-

giato i tetti dell’oratorio in modo tale da non poter piùessere riparati. Si rende necessario intervenire radical-mente per bonificare il tipo di copertura e renderlosolido e sicuro.

Nel Consiglio per gli Affari Economici, la propostadell’ing. Pasquale Cacciatore, di mettere pannelli foto-voltaici, è parsa buona e anche fattibile dal momentoche lui stesso si è reso disponibile di seguire i lavori.

Don Giuseppe

ECOLOGIA E RISPARMIO

Progetti in corso

ECOLOGIA E RISPARMIOECOLOGIA E RISPARMIO

15

Giugno 2009

VVIIAABBIILLIITTÀÀ IINN VVIIAA BBUUSSOOLLLLIIIn questi ultimi tempi il Consiglio Pastorale e il

Consiglio per gli Affari Economici hanno dovuto occu-parsi più volte dell’argomento “brolo della canonica”,messo al centro dell’attenzione in seguito alla richiestadel Comune di farvi passare una strada per risolvere ilproblema della viabilità Barbisano-Pieve.

Questo progetto era stato reso noto nel 2003, mapoi accantonato in seguito ad una protesta degli abi-tanti di via Busolli che si sentivano penalizzati con ilpassaggio di una strada, troppo trafficata, vicino alleloro case. Anche la parrocchia aveva fatto conoscerele sue perplessità nell’affrontare un “affare” così com-plesso e delicato. Sembrava che tutto fosse finito là,invece…

La precedente Amministrazione Comunale, tenen-do conto delle osservazioni, ha recentemente ripropo-sto il progetto.

Se questa operazione è per il bene della cittadinanoi non possiamo rifiutarci. Dobbiamo però cercareche tutto avvenga nella correttezza per gli uni e per glialtri e, quindi, abbiamo messo alcune condizioni: - in questo progetto non ci deve essere speculazioneedilizia, cioè nessuna costruzione, ma tutto il terrenoceduto sia adibito a strada, parcheggio, parco … econservato come zona verde;

- il compenso economico alla parrocchia sia adegua-to, e venga poi investito in capitale, per ristrutturarele Opere parrocchiali, soprattutto la Canonica peradibirla a “casa presbiterale” dove poter ospitarealtri sacerdoti, anche anziani;

- siano rispettate le richieste degli abitanti di viaBusolli e degli altri viciniori in modo che nessuno

abbia da subire ingiustizie.L’Amministrazione Comunale ha fatto i suoi passi

avvalendosi della Legge Regionale (L.R.V. art 6 N11/2004) che prevede accordi tra pubblico e privato,per migliorare strade, zone verdi, parcheggi, ecc. conla possibilità di risarcire eventuali espropri anche con“crediti edilizi”.

Nel nostro Comune c’erano dei privati, da tempoin attesa di poter avere questi “crediti edilizi” e ilComune li ha messi in contatto con la Parrocchia.

Per affrontare questa “operazione” così delicata,abbiamo sentito la necessità di chiedere la mediazionedi una persona competente, al di fuori del Comune edella Parrocchia. Ci siamo rivolti all’Arch. Carlo Piccindi Vittorio Veneto il quale, dopo lunghe trattative congli acquirenti, ci ha condotti a firmare un preliminarecon il consenso unanime dei nostri ConsigliParrocchiali e con l’approvazione degli Organismicompetenti della Curia. Ci sono però ancora dei condizionamenti:• una dichiarazione della Sovrintendenza dei BeniPaesaggistici che questo terreno non ha vincoli artistici;

• il “placet” della Regione per la variazione del P.A.T;la volontà della nuova Amministrazione di portare a compimento l’opera.

Metteremo al corrente dei passi successivi tutta lacomunità parrocchiale, tramite i nostri organi di stam-pa: “Il Filodiretto”, “La Nostra Pieve”, il settimanalediocesano “L’Azione”, nella trasparenza e senza sot-tintesi che potrebbero essere mal interpretati.

La Parrocchia è proprietariadella canonica, del cortile edel giardino. Ci sono poimq. 11.244 di brolo. La parte di brolo richiestaper fare la strada, il parcoverde e i parcheggi è di mq.6.230. Il denaro che verrà ricono-sciuto alla parrocchia perquesta operazione è soddi-sfacente, a giudizio degliintenditori, e verrà reso notoin seguito.

CANO

NICA

16

Giugno 2009

Il nuovo Consiglio DirettivoSarà per l’Associazione Careni

un’estate caratterizzata da moltolavoro e importanti novità.

Il 28 maggio scorso è stato nomi-nato il nuovo Consiglio Direttivodell’Associazione.Pasquale Cacciatore, il Presi -dente del progetto, della costituzionee della crescita dell’Asso cia zione, halasciato il posto a Nicola Stella,

anch’egli membro del gruppo fonda-tore. Il passaggio è il compimentodel lavoro dell’ing. Caccia tore, nomi-nato per i suoi indiscussi meritiPresidente Onorario dell’As so -ciazione. Sin dall’inizio egli ha forte-mente voluto, promosso e accompa-gnato la crescita dei giovani attraver-so il consolidamento di una lineaverde, diretta a conferire alla gioven-tù pievigina un ruolo di guida e unadecisa assunzione di responsabilitànel panorama sociale del paese. Purrimanendo presente la sua autorevo-le voce, da og gi l’Associazione pro-segue la sua atti vità non più sorrettadalla mano paterna di Pasquale.

Finalità e obiettivi L’estate 2009 sarà allora una sta-

gione caratterizzata dal consolida-mento del lavoro compiuto, dall’as-sestamento organico interno e dallaricerca di nuovi strumenti di crescitaculturale, il tutto nel solco tracciatoin sei anni di vita dell’Associazione.

Anche con l’ingresso di nuovisoggetti, il Careni tiene fermi finalitàe obiettivi statutari. E la beneficienza

rappresenta lo scopo ultimo per ilquale il Consiglio Direttivo incorag-gia i volontari nella loro opera.

Da sempre vicina alle popolazio-ni deboli, l’Asso cia zione ha devolutoin questi anni una parte moltoimportante dei ricavi conseguiti conla programmazione cinematograficaai due progetti: il Villaggio Ca reni inBurundi e l’opera degli Alpini inMozam bico.

Con il finanziamento diretto dilavori edilizi compiuti sulla casa alpi-na di Pecol poi, è dimostrata l’atten-zione a un riferimento naturale per ilCareni, la parrocchia, istituzionequest’ultima dalla quale provengono

molte forze vive dall’As so ciazione.A riprova del legame con i giova-

ni e con il territorio, il residuo deiproventi dell’attività è stato investito,in parte per la realizzazione e l’in-stallazione delle tribune per il campodi calcetto contiguo al Cinema e inparte per favorire le attività di altreassociazioni locali, CAI e ENAM.

L’Associazione ha conseguitoinoltre importanti e soddisfacentirisultati, in particolare consolidandoil suo ruolo di punto di riferimentoper famiglie e giovani e per gliappassionati di cinema del Quartierdel Piave.

Voglia di fare di piùTuttavia, i volontari Careni non

possono fermarsi. La partecipazioneall’Associazione è per essi unmomento dello spirito, un percorsoparallelo alla vita quotidiana fatta distudio e di lavoro. Ciascuno dei cen-totrenta partecipanti agisce nell’As -sociazione consapevole che essa è ingrado di accogliere e amplificareogni singolo apporto, dandogliforma e sostanza; allo stesso modol’Associazione si nutre dell’attività edelle idee dei suoi membri. Una con-seguenza del vincolo associativo, chesi manifesta a ogni livello dello stareinsieme.

Ciò che rende speciale l’Asso -ciazione Careni è che la maggiorparte dei suoi volontari ha meno ditrent’anni. Giovani cresciuti in unterritorio generoso, sedotto dellamemoria della tradizione; giovani lacui preparazione è stata arricchitadall’iper-tecnologia della società del-l’ultimo ventennio; giovani che sisono incaricati di gestire il cinema, direnderlo un orgoglio per Pieve diSoligo: gli stessi giovani che andava-no al cinema, quando questo eragestito dalla parrocchia. I bambini di

RICERCA DI NOVITÀ NELLA CONTINUITÀ

Associazione C ulturale Careni

Il nuovo direttivo

Dal “Villaggio Careni” in Burundi

Giugno 2009

allora accolgono al cinema i bambini di oggi.Esperienza e innovazione sono miscelate da una

volontà organica diretta all’apprendimento e al continuomiglioramento del servizio cui è preordinata l’o pe ra del-l’intera compagine. Alla base v’è un lavoro di ordine eirrobustimento compiuto da un gruppo di ret tivo maturoed entusiasta.L’identità sta bilita e consolidata in questi anni è il puntodi partenza di ogni svolgimento operativo volto alla co -stante crescita del numero dei partecipanti e, da qui, adun allargamento dell’orizzonte entro il quale il progettosi svolge.

Specchio della società…In questo modo, l’Associazione valorizza e accoglie a

braccia aperte le famiglie, apre le porte ai giovani, orga-nizza per loro attività che consentano di creare un rap-porto diretto con Pieve di Soligo. È un progetto che assi-mila energie e prospettive del mondo d’oggi, le filtra e lericolloca nel contesto locale attraverso un processogovernato esclusivamente dai giovani che nell’associa-

zione trovano una valida proposta a fronte della carenzadi soggetti territoriali in grado di interpretare le esigenzeculturali delle nuove generazioni.

Seguendo questa logica fondamentale, si giunge arilevare che più importante di cosa possa farel’Associazione per i giovani è cosa possano fare i giova-ni nell’Associazione. Non si tratta di giovani alla ricercadi attività ludiche o di temporanee occupazioni ma, piut-tosto, del diffondersi della coscienza di ciò che va profi-landosi, ovvero sia lo sviluppo di un’entità che sta almondo in forza di un progetto contemporaneo, regola-ta da una struttura solida e disposta a raggiungere unobiettivo-visione.

…voce da ascoltare.Una vitalità complessa esce dal cinema, si spiega per

le strade come un’aria leggera, richiama i pievigini,accompagna i loro figli a vedere un cartone animato, sol-letica il gusto culturale degli adulti proponendo loro un’e-levata occasione per incontrarsi.

Nata come un bisbiglio, l’Associazione è oggi unavoce da ascoltare e mira a divenire un coro che accom-pagni il talento e le emozioni dei suoi solisti, giovani chene compongono l’organico, ne sviluppano l’attività e nedefiniscono l’andamento con il lavoro, le idee e i sogni.

Quel che si è realizzato negli ultimi cinque anni all’inter-no del Cinema Careni è forse qualcosa di tipico del nostrotempo e dei nostri luoghi, caratterizzati da un significativosviluppo dell’associazionismo in quanto manifestazione piùautentica dell’insopprimibile bisogno di comunità cheanima l’uomo verso l’aggregazione, verso l’iniziativa liberae solidale offrendo a chi vi lavora l’occasione di arrotolare«il mondo reale su una bobina per poi srotolarlo come untappeto magico della fantasia».

Antonio Taglietti

RICERCA DI NOVITÀ NELLA CONTINUITÀ

La tribuna del centro ricreativo è firmata”Associazione C.C. Careni”

Carissimo Pasquale, nonso se ti ho ringraziato delgrande dono dei 4.000euro: tutta grazia di Dioper i nostri ragazzi delVillaggio Careni. Le casesono già 56, non sono

tutte vostre, ma l’inizio è stato vostro e all’entrata delvillaggio c’è il vostro pancard VILLAGGIO CARENI.Ultimamente ho avuto delle difficoltà con i ragazzi.Due, tre volevano tornare ai loro costumi: rubacchiaree fare niente. Ci siamo trovati ultimamente e ne abbi-amo parlato, hanno parlato i colpevoli davanti aglialtri e tutti li hanno riammessi nel loro gruppo. Unoera venuto a chiedere perdono da me gentilmente,l’ho pregato di presentarsi davanti ai suoi compagni ed

ha accettato. Ora sto cercando di farecon i ragazzi dei piccoligruppi, creare confiden-za e fiducia reciproca,renderli autonomi e,come gli altri, cercarsilavoro. Cinque hanno già una casetta, e non è poco! altrihanno ancora un terreno e desidero che rientrino sulleloro colline: quattro di loro hanno accettato, e bisogn-erà aiutarli a costruire la loro casetta. Se accetterannoe si aiuteranno sarà un esempio anche per gli altri e siaprirà una strada nuova di inserimento nella società.Sarebbe troppo bello! Speriamo!Grazie di nuovo. Una preghiera. P. Bepi

Dal “Villaggio Careni” in Burundi

Il “Careni” cresce anche in Burundi

Associazione C ulturale Careni

18

Giugno 2009

Una “casa” viva per anzianiFinalmente, con l’arrivo della bella stagione,

anche i “nonni” della “Fondazione Casa perAnziani” Onlus di Pieve di Soligo possono uscireall’aperto! Tutte le attività e i laboratori organizzatidagli educatori si tengono nel giardino antistante laCasa oppure al parco adiacente il nuovo centrodiurno. Chiunque si trovasse a passare per viaOspedale potrà notare come già di buon mattinoun gruppo di ospiti sia impegnato nella lettura enella discussione del quotidiano.

E’ in questa CASA VIVA dove, dal 1980,era cappellano Don Mansueto Viezzer.

Ha servito con dedizione e attenzione lesingole persone, tanto che tutti, ospiti epersonale, erano a lui affezionati. E’ mortoimprovvisamente il 22 febbraio 2009,all’età di 84 anni. Per la vitalità che dimo-strava pensavamo avesse ancora una lungavita davanti a sé, invece i tempi di Dio nonsono i nostri.

Anche noi, della parrocchia di Pieve, loconoscevamo bene. Ha celebrato tantevolte nel nostro Duomo e abbiamo speri-mentato quale rapporto instaurasse concoloro che incontrava. Originale, certo,ma sempre cordiale e generoso.Apparentemente burbero, era in realtàbuono e disponibile, tanto che ogni voltache gli si chiedeva di celebrare per noi o difare qualche altro servizio pastorale dicevadi sì volentieri.

Umile e semplice, non si è mai vantatodel suo prestigioso curricolo come docentee compositore musicale. Conseguì il diplo-ma in Pianoforte al Conservatorio di Udinenel 1958 e quello in Composizione aVenezia nel 1964. Fu docente di armonia,contrappunto, fuga e composizione al con-servatorio di Vicenza, di Venezia, di

Ferrara… Glisono stati attri-buiti vari esignificativi ri -co no scimentiper la sua pro-duzione musi-cale. Vanno ri -cordati, in mo -do particolare,i numerosi O -ra tori, ultimodei quali dedicato al bea to fra Clau dio. Isuoi Oratori sono opere di grande respiroe impegno compositivo e traggono ispira-zione da spunti biblici e liturgici.

Continuò a comporre musica fino allafine. Appena due giorni prima di morireaveva concluso la musica di un SalveRegina.

La nostra parrocchia avrà un suo ricor-do. Ha lasciato a noi delle offerte di Messecelebrate con le quali abbiamo commissio-nato una “lunetta” della Madonna Assuntada mettere sopra la porta d’ingresso prin-cipale del Duomo in sostituzione del SacroCuore, deteriorato dalle intemperie, biso-gnoso di restauro e destinato poi ad esse-re conservato in un luogo protetto.

UN PRETE BUONO, UN MUSICISTA ECCEZIONALE

La giornata trascorre veloce e frenetica tra milleattività diverse: chi gioca alla tombola,...

...chi si dedica alla cura de

l pollaio e del parco...

Una

“casa” viva per anziani

Una “casa” viva per anziani

E’ in questa CASA VIVA dove, dal 1980,era cappellano Don Mansueto Viezzer.

Ha servito con dedizione e attenzione lesingole persone, tanto che tutti, ospiti epersonale, erano a lui affezionati. E’ mortoimprovvisamente il 22 febbraio 2009,all’età di 84 anni. Per la vitalità che dimo-strava pensavamo avesse ancora una lungavita davanti a sé, invece i tempi di Dio nonsono i nostri.

Anche noi, della parrocchia di Pieve, loconoscevamo bene. Ha celebrato tantevolte nel nostro Duomo e abbiamo speri-mentato quale rapporto instaurasse concoloro che incontrava. Originale, certo,ma sempre cordiale e generoso.Apparentemente burbero, era in realtàbuono e disponibile, tanto che ogni voltache gli si chiedeva di celebrare per noi o difare qualche altro servizio pastorale dicevadi sì volentieri.

Umile e semplice, non si è mai vantatodel suo prestigioso curricolo come docentee compositore musicale. Conseguì il diplo-ma in Pianoforte al Conservatorio di Udinenel 1958 e quello in Composizione aVenezia nel 1964. Fu docente di armonia,contrappunto, fuga e composizione al con-servatorio di Vicenza, di Venezia, di

Ferrara… Glisono stati attri-buiti vari esignificativi ri -co no scimentiper la sua pro-duzione musi-cale. Vanno ri -cordati, in mo -do particolare,i numerosi O -ra tori, ultimodei quali dedicato al bea to fra Clau dio. Isuoi Oratori sono opere di grande respiroe impegno compositivo e traggono ispira-zione da spunti biblici e liturgici.

Continuò a comporre musica fino allafine. Appena due giorni prima di morireaveva concluso la musica di un SalveRegina.

La nostra parrocchia avrà un suo ricor-do. Ha lasciato a noi delle offerte di Messecelebrate con le quali abbiamo commissio-nato una “lunetta” della Madonna Assuntada mettere sopra la porta d’ingresso prin-cipale del Duomo in sostituzione del SacroCuore, deteriorato dalle intemperie, biso-gnoso di restauro e destinato poi ad esse-re conservato in un luogo protetto.

UN PRETE BUONO, UN MUSICISTA ECCEZIONALE

19

Giugno 2009

...chi è impegnato nei laboratori di cucinae di cucito...

...chi nel canto, chi prepar

a cartelloni coloratissi-

mi da mettere in bacheca per avvisa

re dell’immi-

nente festa ecc, ecc.

Non si può certo dire che ci si annoi; tutti, volendo,hanno sempre qualche cosa da fare ed è per questaragione che la nostra è una CASA VIVA! CASA VIVA!

a cura di Nicola Marin

Come avviene ormai da molto tempo anche quest’annola Fondazione Casa per Anziani di Pieve di Soligo haorganizzato la consueta gita estiva. Questa volta, la metascelta è stata il Parco Archeologico del Livelet.

Una “casa” viva per anziani

20

Giugno 2009

Scuola d’Infanzia “Maria Bambina” Scuola d’Infanzia “Maria Bambina”SSUUOORRAA DDAA 5500 AANNNNII

Il 22 novembre faremo festa allaSuperiora per il suo cinquantesimodi vita religiosa. Le abbiamo chiesto di presentarsi.

Sono Suor Piera, nata a Lodi,in Lombardia, la terza di cinquefratelli. Ho vissuto la mia fanciul-lezza e giovinezza, fino a 21 anni,nell’Oratorio e nell’Azione Catto -lica. I miei genitori sono stati diforte esempio nell’educarmi allafede cristiana e alla carità verso ipiù bisognosi.

A 21 anni, già maestra elemen-tare, ho lasciato la mia famiglia perentrare nella Congregazione delleSuore della Carità delle santeBartolomea Capitanio e VincenzaGerosa, dette di “Maria Bambina”,la medesima famiglia religiosa incui era entrata 10 anni prima miasorella Sr. Roberta. Ho sempreprestato il mio servizio nella scuolae nelle attività parrocchiali: 35anni a Milano, 4 anni a Sesto SanGiovanni, 6 anni a Fagagna e 7anni a Pieve di Soligo, dove vivotuttora.

Non sono mancate fatiche e dif-ficoltà, ma il Signore, grazie ancheall’aiuto di persone che mi hannosempre voluto bene e con le qualiho vissuto bellissime relazioni, èstato la mia forza, la mia speranzae la mia gioia.

Ora con tanta gioia in cuore, lolodo e lo ringrazio per quanto haoperato in me e per avermiaccompagnato e sostenuto in que-sti 50 anni di vita consacrata echiedo a Lui di ricompensare tutticoloro che mi hanno amato e checontinuano ad amarmi, nonostan-te i miei limiti. Amen. Alleluia!

SULLE ORME DELLA STORIAAnche in quest’anno scolastico

la creatività, le tante attività e lagioia dei bambini hanno fatto tra-scorrere il tempo molto veloce-mente. I bambini hanno sperimen-tato ogni giorno attività nuoveattraverso progetti-laboratori ehanno imparato tante cose diver-tendosi.

Il programma 2008-2009aveva per tema “Sulle ormedella storia”, con l’intento di farconoscere ai bambini alcuni grandicambiamenti avvenuti nella storiadell’uomo. Partendo dall’era dei

dinosauri e passando per cavernee palafitte, volevamo arrivare aicastelli feudali in compagnia diGUGU’, amico immaginario.

Oltre alle attività di sempre,alcune con il coinvolgimento digenitori e parenti (castagnata, S.Nicolò, festa di Natale, festa dicarnevale…); oltre alle attività sultema dell’anno svolte all’internodella scuola, il cammino diapprendimento prevedeva anchedelle uscite.

Per stimolare la conoscenzadelle abitudini paleolitiche, nellaCaverna, li abbiamo portati alle“Grotte del Caglieron”, aFregona.

La secondatappa è statala visita alle“Pala fitte di Livelet”,a Re vine.

Giugno 2009

Scuola d’Infanzia “Maria Bambina” Scuola d’Infanzia “Maria Bambina”

SULLE ORME DELLA STORIA

La terza tappa, coinvolti nella storia del Principe Giacomo eBiancaluna nel loro Castello, li abbiamo portati al “Castello SanSalvatore”, a Susegana, dove hanno percorso viali e visitato stanzeimmedesimandosi nei due fantastici personaggi.

Poi, per unire insieme passato e presente abbiamo fatto un pic-nica “Casa Forcolera” dove, con spensieratezza, abbiamo tutti insiememangiato e giocato.

Un grazie ai geni-tori, sempre attivi epartecipi; un grazieal personale scola-stico e alla comuni-tà delle suore perla vitalità data allascuola, un grazie asuor Agnese per lasua preziosa pre-senza in questi treanni.

Suor Giovannina Berno è partita daPieve di Soligo silenziosamente nel-l’autunno 2008, dopo aver fatto inmezzo a noi un prezioso servizio per68 anni. Il 26 aprile siamo andati inparecchi a Crespano per dimostrar-le riconoscenza ed affatto.Abbiamo ringraziato il Signore conla celebrazione della S. Messa pre-sieduta dal parroco don Giuseppee concelebrata da don Aquino, fra-tello di Suor Giovannina.

Foto don Aquino 039

Il regalo più gradito è stata la fotodella facciata del Duomo con il cam-panile. Suor Giovannina ha assicu-rato che lo terrà sulla parete dellasua camera e che ci porterà tutti nelsuo cuore e nella sua preghiera.

SSUUOORR GGIIOOVVAANNNNIINNAA6688 aannnnii ccoonn nnooii

21

Scuola d’Infanzia “Maria Bambina”

22

Giugno 2009

Carissima Suor Agnese,si avvicina la fine dell’anno scolastico che coinci-de per Lei con la conclusione dell’impegno nelmondo della scuola d’infanzia.E’ arrivata a Pieve di Soligo 3 anni fa, dopo itanti anni passati nelle realtà di Piove di Sacco,Fagagna e…Tutte le mattine ha accoltoi nostri figli, aprendo loroil Suo sorriso; li ha confor-tati offrendo loro la Suamano, particolarmente neiprimi giorni di inizio anno,quando per tanti di lorocoincideva con il primogrande distacco dai genito-ri: la Sua vicinanza li ha aiu-tati in questo passo. E’ stataper loro un punto fermo acui rivolgersi quando lamaestra era magari impe-gnata con altri bambini eloro cercavano la “mamma”.Anche per noi genitori, specialmente per lemamme, in questi primi giorni di ogni anno,vedere con quanto affetto circondava i bambini èstato di aiuto per affrontare il distacco, sentendoil loro pianto, avviandoci verso l’uscita, con latranquillità di chi sapeva di averli comunquelasciati in buone mani.Con il passare dei giorni, ha cercato di coinvol-gerci in quella sempre fattiva collaborazione trascuola e famiglia, per una partecipazione attivache fosse di supporto all’attività didattica maanche di stimolo per la crescita dei nostri figli edelle nostre famiglie. Mantenendo il distacco, hasollecitato i rapporti di amicizia e di fraternità trafamiglie, facendoci lavorare insieme, e semprepresente quando i momenti si facevano più tesi,riusciva a mediare le tensioni.E’ riuscita a trasmettere la Sua serenità e la Suagioiosità: chi non ricorda con un sorriso la parte-cipazione ai carri di Carnevale, quando si è “vesti-

ta” da capo indiano o da Alice nel paese dellemeraviglie. Così, ha “arruolato”, quest’ultimoanno, nel ruolo di cow-boy, cow-girl e indianianche qualche genitore che mai si sarebbe lascia-to coinvolgere dal Carnevale, meno che meno a

mascherarsi. Anche que-sta è stata una occasionedi festa con la sfilata diSernaglia, l’apoteosi del -la domenica a Pieve diSoligo (dove abbiamo sfi-lato in più di 100 perso-ne), e continuata con lesfilate di Vittorio e Co -negliano, il tutto con ilsottofondo di una sanaallegria.Carissima Sr. Agnesedav vero GRAZIE.Grazie per il bene cheha voluto a ciascun

bambino, per la serenità che ha donato allenostre famiglie, per aver aiutato ogni bambino ascoprire che è un dono di Dio, per averci inse-gnato il valore della gentilezza, della bontà edella pazienza, per aversi sempre accolto con unsorriso e salutato augurandoci una buona giorna-ta, grazie per aver reso la scuola un luogo doveogni mattina siamo felici di incontrarci.Grazie di tutto… anche di tutte le cose che nonricordiamo o non sappiamo che hanno reso piùluminose e belle le giornate dei nostri bambiniche sono la nostra vera e grande gioia!Grazie perché ogni attenzione di bene e di for-mazione che Lei e tutte le insegnanti avete avutonei confronti dei nostri bambini sono un granderegalo a noi genitori e ai nostri figli, protagonistidel domani.Un grande abbraccio, per dirle che Le vogliamotanto bene e Le auguriamo le cose più belle perla Sua vita personale e religiosa. Con tanto affetto.

I genitori dei bambini

Un grazie a Suor Agnese

Scuola d’Infanzia “Maria Bambina”

23

Giugno 2009

Caro don Giuseppe, mando segnali di fumo e

attendo risposta. Grazie per ilricco e curato giornalino parrocchiale chemi hai inviato.

Qui tutto procede al solito, in povertà,sotto un sole feroce. La fatica maggiore ècostruire comunione, tenere insieme letessere di un mosaico, fare corpo. Qui c’èun piccolo gregge, povero e preda di faci-li lacerazioni e divisioni. Costruire nellacarità non significa senza conflitti, senzacontrasti più o meno espressi che, se nonsfuggono di mano, possono concorrere aun bene più grande. In questo camminonon si può essere idealisti ma neppure scettici edelusi. Bisogna credere, andare avanti e teneresaldo il timone, pur constatando le contraddizio-ni e i limiti della propria parte umana. Dio, cer-tamente farà la sua, correggerà, perdonerà, rad-drizzerà e porterà a compimento.

Ecco l’ultima avventura. Domenica scorsa, alle due e mezza del pome-

riggio, sono andato a visitare una comunità dellaroça per celebrare la Messa. Per arrivarci, 25 chi-lometri, 15 dei quali di terra e sassi. Non aveva-no ancora celebrato l’inizio della Quaresima.Pertanto ho avuto la “brillante” idea di inserireal posto dell’atto penitenziale, il rito delle cene-ri. Ne avevo un sacchetto di scorta sotto il sediledell’auto. Ho mandato un giovane a prenderlo.Forse poco abituato alle serrature delle porte diauto o forse perchémaldestro, è ritor-nato con la serratu-ra dell’auto inmano. La chiave siera spezzata. Fuuna bella celebra-zione, con un felicemomento di cate-chesi che coinvolsei molti bambini pre-senti. Fumo per ildiavolo che meditava come farmela pagare.

Dunque, dopo la Messa, tentammo di vedereil da farsi. La chiave rotta non voleva saperne diaccendere il motore. Inutili i tentativi di recupe-rare il pezzetto mancante conficcato nella porta,per mancanza di un minimo di attrezzatura. In

seguito, arrivò un giovane con un’idea. Disse disaper accendere l’auto collegando i fili. Dopopochi minuti il tentativo franò. L’antifurto delvolante bloccò tutto e punto! Intanto il tempopassava. Vista la mala parata decisi di cercare untelefono per farmi venire a prendere. In quellaregione il cellulare non prende, ma un signoredella zona ha un telefono “radio” in casa. Ingroppa a una moto andammo a telefonare. Il taleci avvisò che purtroppo il telefono aveva le bat-terie scariche e funzionava male. Nulla di fatto.Ormai era l’imbrunire. Me la vedevo brutta, didover rimediare ospitalità da quelle parti. Dicerto non sarebbe mancata, anche se con pochiconforti. Il giovane che causò il guaio risolvettedi accompagnarmi in moto. Arrivai in canonicaalle 8.00 di sera con la schiena rotta. Ma allafine “tudo deu certo”. Il giorno dopo, con la chia-

ve di riserva, sono andato a recu-perare l’auto.

Qui non si può far tanto affida-mento sui progetti pastorali.Basta una chiave rotta per man-dare all’aria i piani di una giorna-ta. Ma tutto è bene quel che fini-sce bene. E un po’ di penitenza cidispone alle Grazie di Dio. A talproposito, sperimento anche quiche la Quaresima è un tempomagnifico per i doni e la forza che

Dio ci dona se ci disponiamo alla conversione eall’affidamento.

Dunque procediamo! Buon cammino diQuaresima a tutti e felice Pasqua!

d. Alberto Basso

DAL BRASILE Finestra

sul mondo

Finestra sul mondo

24

Giugno 2009

Relazione Economica Amministrativa 2008

a cura di Danilo Toffolin

La casa alpina ha ora anche un belcaminetto vicino alle scale esterne.È opera dei membri del Comitato.A loro diciamo grazie, non soloperché fanno cose belle per lacasa, ma anche perché le fannogratuitamente.

25

Giugno 2009

Apostolato della PreghieraAnche il Gruppo Apo stolato della preghiera è sensibi-

le alle situazioni di bisogno ed è generoso con la parroc-chia. Nell’anno in corso ha dato per le iniziative missio-narie di don Bruno Pizzato € 150; alla Cassa diSolidarietà della diocesi per famiglie in necessità € 200;ai poveri della parrocchia attraverso le mani del parroco€ 100. Ha dato inoltre € 100 per la lampada delSantissimo e l’offerta di una S. Messa per i defunti.

Ma il bene più grande che fanno le persone di questogruppo è quello di offrire le preghiere, le azioni, le soffe-renze di ogni giorno per le necessità della Chiesa e delmondo, e di diffondere questa spiritualità. Il gruppo diPieve ha circa 40 Zelatrici e più di 500 iscritti che rice-vono regolarmente il foglietto mensile.

Elena

Caritas parrocchialeLa Caritas parrocchiale, a nome di tutta la comunità,

rende i seguenti servizi:- Raccoglie e distribuisce vestiario, scarpe, arredi per lacasa, ogni giovedì, dalle ore 14.30 alle ore 18.30, pres-so la sede Caritas in via Marconi, 16.- Tiene corrispondenza diretta con circa 40 famigliedella Polonia, alle quali vengono spediti vestiario, alimen-ti e medicinali.- Visita gli ospiti di Sarmeola, fra i quali anche pievigi-ni, consegna loro vestiario, biancheria e soddisfa altreloro necessità.- Spedisce vestiario e giocattoli ai bambini dei Paesidell’Est, attraverso don Alfeo Nespolo.- Cura adozioni a distanza: 23 in Kenia, 2 in Nicaragua,1 in Mato Grosso, 16 in Brasile, per un importo com-plessivo di € 8.400,00. - Dà accoglienza, assistenza, attenzione al rispetto delleregole in casa Santa Maria Maddalena. Dall’inizio della suaapertura a tutt’oggi la Casa ha ospitato più di 20 persone.

- Visita, nel periodo natalizioe pasquale, le famiglie doveci sono persone malate, sole,anziane, e le Case di Riposodi Pieve e di Soligo per por-tare un segno della vicinan-za e dell’affetto di tutta laComu nità.

M.Teresa

Per i terremotati Il terribile terremoto, che in Abruzzo ha devastato inte-

ri paesi lasciando dietro di sé dolore, morte e privando diun tetto migliaia di persone che ora vivono nella paura enel disagio, ha sconvolto tutti.

Le urgenti necessità dei sopravvissuti hanno stimolatoanche noi ad aprirci alla solidarietà e la nostra comunitàha risposto con generosità. Oltre ad offerte fatte loro per-venire per vie più impensate da tanti pievigini, laComunità parrocchiale ha raccolto dal digiuno delVenerdì santo e dalle offerte di domenica 19 aprile€ 6.038,44. Sono stati versati, come indicato dalVescovo, alla Caritas diocesana.

IL GRAZIE DELLA COMUNITA’Rivolgo a nome della comunità un grazie ricono-

scente alla Caritas, alla San Vincenzo, ad altri gruppie a tante persone che aprono il loro cuore ai fratelliche sono nel dolore e nella solitudine, che li sostengo-no con simpatia e generosità e che, con l’attenzioneche dedicano a loro, stimolano tutti noi a passare dal-l’indifferenza alla solidarietà, dalle parole ai fatti.Invito altre persone di buona volontà a diventare partedi questi gruppi e di aderire alle loro iniziative per ren-dere ancora più capillare il grande bene che fanno.

La carità in parrocchia e nel mondo

ANNO 2009

Conferenza San VincenzoLa Conferenza San Vincenzo di Pieve di Soligo ha dato

resoconto della sua attività caritativa dello scorso anno. Nellaboratorio di cucito sono state eseguite riparazioni e altrilavori su capi di vestiario per un totale di € 4.045. Questoricavato è stato usato per aiutare persone bisognose dellaparrocchia e per solidarietà con le “Conferenze della SanVincenzo” in Paesi del terzo mondo.

La San Vincenzo ringrazia chi vede con simpatial’Associazione e frequenta il laboratorio, provvisoriamentetrasferito presso l’ex cartoleria Bernardi.

Anche la parrocchia ringrazia i membri della Confe -renza San Vincenzo che offrono tempo, energie e abilità,per far del bene agli altri. In questi giorni hanno destinato€ 500 per pagare rette di bambini bisognosi che frequen-tano la Scuola Materna e hanno messo nelle casse dellaparrocchia € 500 da destinarsi secondo il bisogno.

Anna

RACCOLTI E DISTRIBUITI€€€€€€€€€€€

€€

26

Giugno 2009

Rinati nel Battesimo

Anagrafe Parrocchiale

1 febbraio1.Udali Pietro, di Giorgio e Baratto Camilla2. Dalla Betta Giorgia, di Alberto e Contessotto Anita3. Bortolingrande Marco, di Bruno e Modolo Barbara4. Cortese Diego, di Marco e Dal Col Katia5. Falcade Nicola, di Paolo e Zanetti Cinzia

21 febbraio6. Fechet Mattia Tommaso, di Gabriel Mihai

e Lungu Tatiana

24 maggio16. Donadel Costanza, di Andrea e Eporti Giorgia17. Zava Antonio, di Alfonso e Zaccaron Daniela18. Collodel Margherita, di Andrea e Piol Valentina19. Lorenzon Laura, di Loris e Spadetto Gianna20. Favretto Alessandro, di Luca e Orlandi Giovanna

13 aprile7. Lorusso Federica, di Francesco e Ladisa Lucia8. Cortiana Riccardo, di Roberto e De Nardo Ilenia9. Lucchetta Francesco, di Mirco e Sfoggia Alessandra

10. Biasi Nicola, di Giancarlo e Schena Anna11. Berton Alessandro, di Christian e Villanova Monica12. De Biasio Federico, di Ivan e De Coppi Romina13. Bortolamiol Emma, di Oriano e Mazzero Gabriella14. Busetto Alice, di Alan e Della Colletta Debora15. Gravesen Leonardo, di Kim e Bellé Gianna

21 giugno21. Babolin Riccardo Francesco, di Antonio e

Titton Sonia22. Povellato Giovanni, di Emanuele e

Dal Toè Roberta23. Spironelli Brando, di Primo e Tubiana Sonia24. Stella Marianna, di Paolo e De Franca

Xavier Renata25. Meler Veronica, di Edy e Sperandio Doriana26. Battilana Alessandro, di Tiziano e

Lucchetta Patrizia

27

Giugno 2009

Anagrafe Parrocchiale

Tornati alla Casa del Padre

I Cresimati nel 2009

1. Sciarra Bruno con Vicario Stefania (16 maggio)2. Bellé Sergio con Pol Chiara (17 maggio)3. Marcon Yuri con Zanin Chiara (23 maggio)4. Cason Remo con Campardo Tatiana (1 giugno)5. Bisol Marco con Grosso Flavia (21 giugno)

Sposi nel Signore

Anno 2008

68. Bellè Elisa, di anni 80 (13 dicembre)69. De Bortoli Elplenia, di anni 96 (17 dicembre)70. Collet Clelia, di anni 72 (29 dicembre)71. Menni Giuseppe, di anni 85 (30 dicembre)72. Gerlin Luigia, di anni 87 (31 dicembre)

Anno 2009

1. Colferai Arnaldo, di anni 58 (9 gennaio)2. Bertagnin Bottega Noemi, di anni 73

(2 febbraio)3. Vidor Donadel Tranquilla, di anni 77

(3 febbraio)4. Doimo Luciano, di anni 73 (5 febbraio)5. Lucchetta Beniamino, di anni 77 (9 febbraio)6. Viezzer Mons. Mansueto, di anni 84

(22 febbraio)7. Bertagnin Ada, di anni 84 (15 marzo)8. Fregolent Ferruccio, di anni 78 (15 marzo)9. Molinaro Rosa, di anni 84 (30 marzo)

10. Barazzuol D’Andrea Fausta, di anni 87 (12 aprile)11. Barisan Bruno, di anni 66 (13 aprile)12. Mura Donadel Chiara, di anni 81 (22 aprile)13. Stella Contessotto Carla, di anni 48 (3 maggio)14. Bernardi Walther (5 maggio)15. Fedato Carlo, di anni 43 (8 maggio)16. Pansolin Giuseppe, di anni 85 (17 maggio)17. Dalla Betta Salvador Maria, di anni 69 (17 maggio)18. Franceschi Antonietta, di anni 93 (24 maggio)19. Zago Margherito, di anni 95 (8 giugno)20. Merlin P. Mario Maria, di anni 98 (18 giugno)

Balliana Silvia, Barel Davide, BattistonRaju, Bedin Federica, Bernardi Elia,Biral Gianmaria, Bottega Valentina,Contessotto Marco, Da Ros Loris,D’A go stin Chiara, De Conto Sara,Domenichini Chiara, Donadel Diana,Donadel Laura, Dorigo Valentina,Ferrandino Christian, Foltran Nicola,Gagliano Sara, Giacomin Miriam, LotDavid Marcello, Marte Paola, MasetCaterina, Migotto Karen, MoscardiMarco, Munarin Alessio, Mura An -drea, Padoin Valentina, Padoin Eleo -nora, Preka Zef, Prenga Imelda, Re -bel lato Elia, Rica Florida, Rizzo Ser -gio, Ros Giulia, Rusalen Alessandro,Spironelli Claudia, Stella Sara, TrentinLuca, Venier Alessandro, VeroneseDi letta, Verri Emily, Zambon Sofia,Borsoi Federica, Di Iorio Giacomo.

Giugno 2009

Un grazie riconoscente a tutte le personeche generosamente contribuiscono a sostenere le spese del bollettino.

Grazie anche alle seguenti Ditte per le loro offerte.

BATTESIMI

Domenica 19 luglio, ore 10.30Rito di accoglienza, domenica 12, ore 16.00

Domenica 27 settembre, ore 10.30Rito di accoglienza, domenica 20, ore 16.00

Domenica 25 ottobre, ore 10.30Rito di accoglienza, domenica 18, ore 15.00

FESTA PATRONALE S. MARIA MADDALENADomenica 19 luglio S. Maria Maddalena è venerata in Duomo.

Mercoledì 22 luglio, ore 20,00Processione dal Duomo alla sua chiesa dove, alle 20.20 sarà celebrata la Messa solenne.

FESTA DI DEDICAZIONE DEL DUOMOSabato 15 agosto, Assunzione della B.V. Maria, Ore 10.30, Messa solenne.

S O C I E T À C A T T O L I C A D I A S S I C U R A Z I O N ES O C I E T À C A T T O L I C A D I A S S I C U R A Z I O N E

DAL 1896DAL 1896

FILIALE DI PIEVE DI SOLIGO - Tel. 0438 980182

AGENZIA DI PIEVE DI SOLIGO - Tel. 0438 83209

-39388340.leT 5559388340xaFti.alletsittab@inidro:liam-E

alletsittaB airtsudnI.A.p.S iliboMalletsittaB .mmoC .C&oderflA

)VT(ogiloSideveiP35013

Battistella S.p.A. Industria Mobili31053 Pieve di Soligo (Tv)

Nella lunetta, sopra la porta d’ingresso principale del Duomo, c’erauna tela con l’immagine del Sacro Cuore. Era stata restaurata nel2006, ma si è ulteriormente deteriorata. Dopo un nuovo restaurola metteremo in sacrestia. Ora stiamo pensando di mettere al suo posto l’immaginedell’Assunta, essendo il Duomo a Lei dedicato. Presenteremo il boz-zetto alla Commissione Diocesana d’Arte Sacra per l’approvazionee faremo eseguire l’affresco al nostro concittadino Ivan Ceschin.La spesa verrà coperta da un’offerta lasciataci da Don MansuetoViezzer.

Date da ricordare