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Scegliere il titolo di un giornalino non è facile e spesso, utilizzando internet, si rischia di mutuare idee altrui. I no- stri ragazzi, invece, han- no deciso di utilizzare la stessa deno- minazione del PON che hanno fre- quentato ed hanno scelto “Un giornale … di idee”. Le idee sono quelle svi- luppate du- rante il corso e poi conflui- te nella pro- duzione del giornalino. Idee e competenze scolastiche, ma anche trasmissione di Valori, primo fra tutti il bene co- mune e quindi l’Amore per il pro- prio paese che non può essere di- sgiunto dalla salvaguardia del cen- tro storico e del territorio. E insie- me alla protezione dell’ambiente la conoscenza di personaggi come Antonio De Ferrariis, mente ge- niale del suo tempo, che con le sue opere ha illustrato la Comuni- tà galatonese. Poi la visita alla re- dazione di Piazzasalento, l’incontro con il Sindaco, la visita degli Uffi- ci comunali e le proposte per la toponomastica del centro an- tico mediante la quale far rivivere la storia dei luo- ghi. Infine, argomenti prettamente scolastici, pri- mo fra i quali il grave feno- meno del bul- lismo e il di- battito sull’u- tilità dei com- piti a casa. Ringraziamo la prof.ssa Adele Polo, dirigente scolastico dell’Istituto Comprensivo polo 1 di Galatone, il personale della segretaria, i col- laboratori scolastici ed i genitori degli alunni che hanno frequenta- to il corso, un’esperienza che au- spichiamo possa essere utile a sti- molare la partecipazione respon- sabile dei loro figli alla vita della Comunità. Fernando Scozzi Giuseppe Gatto Lintervista alla dirigente scolastica 2 Piccoli giornalisti alla redazione di Piazzasalento3 Nel cuoredi Galatone. 4 Caro Sindaco, ti scriviamo. 5 La risposta del Sindaco Flavio Filoni 6 Nella Casa Comune. Cronaca della visita agli uffici del Comune di Galatone 7 Il Centro Storico di Galatone 8 Pro o contro i compiti a casa? 10 MaBasta Bullismo 11 Dal Don Milani”: Con occhi più green 12 Piccoli lettori e scrittori crescono 13 Antonio De Ferrariis Umanista italiano 14 I nostri cognomi 14 All’interno... Aprile 2019 Numero Unico delle classi I e II Scuola Scondaria 1° Grado Polo 1 - Galatone Gli alunni e le alunne del Pon a Gallipoli, nei pressi della torre San Giovanni Giornalino realizzato con il sostegno del Fondo Sociale Europeo - PON 10.2.2A-FSEPON-PU-2017-130 CUP H37I17000670007 - MODULO UN GIORNALE DI IDEE

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Scegliere il titolo di un giornalino non è facile e spesso, utilizzando internet, si rischia di mutuare idee altrui. I no-stri ragazzi, invece, han-no deciso di utilizzare la stessa deno-m i n a z i o n e del PON che hanno fre-quentato ed hanno scelto “Un giornale … di idee”. Le idee sono quelle svi-luppate du-rante il corso e poi conflui-te nella pro-duzione del giornalino. Idee e competenze scolastiche, ma anche trasmissione di Valori, primo fra tutti il bene co-mune e quindi l’Amore per il pro-prio paese che non può essere di-sgiunto dalla salvaguardia del cen-tro storico e del territorio. E insie-me alla protezione dell’ambiente la conoscenza di personaggi come Antonio De Ferrariis, mente ge-niale del suo tempo, che con le sue opere ha illustrato la Comuni-tà galatonese. Poi la visita alla re-

dazione di Piazzasalento, l’incontro con il Sindaco, la visita degli Uffi-ci comunali e le proposte per la

toponomastica del centro an-tico mediante la quale far rivivere la storia dei luo-ghi. Infine, a r g o m e n t i pret tamente scolastici, pri-mo fra i quali il grave feno-meno del bul-lismo e il di-battito sull’u-tilità dei com-piti a casa. Ringraziamo la prof.ssa Adele Polo,

dirigente scolastico dell’Istituto Comprensivo polo 1 di Galatone, il personale della segretaria, i col-laboratori scolastici ed i genitori degli alunni che hanno frequenta-to il corso, un’esperienza che au-spichiamo possa essere utile a sti-molare la partecipazione respon-sabile dei loro figli alla vita della Comunità.

Fernando Scozzi

Giuseppe Gatto

L’intervista alla dirigente scolastica

2

Piccoli giornalisti alla redazione di “Piazzasalento”

3

Nel “cuore” di Galatone.

4

Caro Sindaco, ti scriviamo.

5

La risposta del Sindaco Flavio Filoni

6

Nella Casa Comune. Cronaca della visita agli uffici del Comune di Galatone

7

Il Centro Storico di

Galatone 8

Pro o contro i compiti a casa?

10

MaBasta Bullismo 11

Dal “Don Milani”: Con occhi più green

12

Piccoli lettori e scrittori crescono

13

Antonio De Ferrariis Umanista italiano

14

I nostri cognomi 14

All’interno... Aprile 2019

Numero Unico delle classi I e II

Scuola Scondaria 1° Grado Polo 1 - Galatone

Gli alunni e le alunne del Pon a Gallipoli, nei pressi della torre San Giovanni

Giornalino realizzato con il sostegno del Fondo Sociale Europeo - PON 10.2.2A-FSEPON-PU-2017-130 CUP H37I17000670007 - MODULO “UN GIORNALE DI IDEE”

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Chiara Donadei: qual è il suo so-gno per l’Istituto Comprensivo polo 1 di Galatone?

Dirigente scolastico: I sogni sono tanti; molti si sono realizzati tra cui quello di vedervi uniti in un ambiente sereno, dove nessuno viene emarginato, impegnati nello studio e seguiti da docenti moti-vati che si prendono cura della vostra educazione.

Michela Mita: Quali altri progetti vorrebbe realizzare nel no-stro Istituto?

Dirigente: I progetti da realizzare saranno sempre in relazione con i bisogni della società in cui si opera. Quelli che hanno funziona-to di più sono i laboratori artistici, teatrali e musicali, ma anche la partecipazione ai Pon ci ha consentito di avere degli esperti e delle attività che non si fanno nel normale orario scolastico. Comunque, i progetti per il futuro terranno conto delle emergenze educative ed in particolare del “Legalità”, “Cittadinanza” e “Ambiente”; que-st’ultimo, in particolare, l’Ambien-te ci chiede continuamente aiuto.

Nicolò Inguscio: Perché ha deciso di fare il dirigente scolastico? Dirigente scolastico: Il cambia-mento fa parte della vita e dopo 28 anni di insegnamento volevo cam-biare rimanendo sempre nella Scuola, ma con responsabilità dif-ferenti.

Ludovico Martalò: Cosa fa ogni giorno un dirigente scolastico?

Dirigente Scolastico: Sarebbe

meglio chiedere cosa non fa, so-prattutto quando gli alunni, i do-centi, il personale scolastico ed i plessi dell’Istituto Comprensivo sono così numerosi. Le incomben-ze, quindi, sono tante: dall’inter-facciarsi con gli Uffici Comunali per i problemi relativi alla manu-tenzione e al funzionamento degli edifici scolastici, agli aspetti orga-nizzativi e didattici, dalla parteci-pazione agli organi collegiali della Scuola (Collegi, Consigli di Istitu-

to, di classe, di interclasse e inter-sezione) alla risoluzione di tutte quelle problematiche che possono sorgere in una comunità così com-plessa. Ovviamente, alla base di tutto, c’è la condivisione degli obiettivi ed un lavoro di staff. Inoltre, la reggenza dell’I.C. Polo 2 se da un lato ha aumentato le mie responsabilità, dall’altro mi ha consentito di conoscere meglio il nostro paese.

Da quanti anni lavora in questa scuola?

Dirigente Scolastico: Sono arri-

vata a Galatone nel 2009, come dirigente del Circolo Didattico “Don Lorenzo Milani”, poi Istitu-to Comprensivo polo 1 con un'u-nica dirigenza. Ora siamo una grande famiglia di oltre 800 alun-ni.

Nel corso degli ultimi anni, co-me si è modificato il comporta-mento degli alunni?

Dirigente Scolastico: Il compor-tamento degli alunni è notevol-

mente peggiorato. Spesso, i rapporti amichevoli tra figli e genitori e tra docenti ed alun-ni portano questi ultimi ad eccedere. Dobbiamo essere consapevoli che il rispetto dei ruoli e delle regole è indi-spensabile in ogni Comunità.

Gabriele Ruberto: Cosa pen-sa del Pon “Giornalismo”?

Dirigente Scolastico: Anche se non ho partecipato personalmente, i l Pon “Giornalismo” è stata un’e-sperienza molto bella. Ho vi-sto e monitorato, grazie alle

nuove tecnologie, le attività che avete svolto. In questo modo avete migliorato il vostro bagaglio cul-turale, anche dal punto di vista delle competenze linguistiche ed avete fatto quello che fa un gior-nalista: essere curioso, indagare, osservare e cercare di comunicare in modo trasparente , critico e co-struttivo. In questo modo avete migliorato il vostro bagaglio cul-turale, anche dal punto di vista delle competenze linguistiche ed avete fatto quello che fa un gior-nalista.

Federico Filoni - Benedetta Filoni, Michela Mita - Giorgia Zambonini

Gloria Gatto - Angelica Saccente

Pagina 2 Un giornale di idee

La Dirigente Scolastica

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PICCOLI GIORNALISTI IN REDAZIONE GLI STUDENTI DEL POLO 1 DI GALATONE A PIAZZASALENTO

Angelica Saccente, Giorgia

Zambinini, Elisea Cortese, Fede-

rico Filoni, Gianni Colitta, Mat-

teo Musardo Frascerra, Gabriele

Ruberto, Carlo Nuzzo, Marco

Spagnolo, Gioele Zuccalà, Gia-

como Portalatini, Gloria Gatto,

Michela Mita, Elisa Santese, An-

tonio Vetere, Mirko Mauro, Giu-

lio Colopi.

Gallipoli – Visita in redazione,

nei giorni scorsi, per i ragazzi

dell’Istituto Comprensivo Poli 1

di Galatone, diretto da Adele

Polo.

Gli studenti sono giunti alle 16

nella redazione di via Castro-

mendiano, a Gallipoli, accompa-

gnati dai professori Giuseppe

Gatto (di Galatone) e Fernando

Scozzi (di Melissano), rispettiva-

mente il tutor e l’esperto del pro-

getto Pon “Un giornale di idee”.

Ad accoglierli è stato il direttore

Fernando D’Aprile al quale i ra-

gazzi hanno rivolto molte do-

mande e dal quale hanno cercato

di carpire alcuni dei segreti del

giornalismo, da “esperti” del set-

tore impegnati nella redazione di

un loro giornalino.

Questi i nomi dei ragazzi: Sara

Potenza, Ludovico Martalò,

Chiara Donadei, Angela e Da-

niela Giannelli, Alice Carratta,

Mirco Mastrogiovanni, Federico

Moro, Benedetta Filoni, Federi-

co Misciali, Isabel Chirivì, Nico-

lò Inguscio, Neomi Esposito,

Gli alunni nella redazione di Piazzasalento

Gli alunni all’ingresso della redazione di Piazzasalento

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Nel “cuore” di Galatone Visita guidata nel centro storico: osservazione, riflessioni e iniziative

per la salvaguardia della parte antica del paese

Piazza San Demetrio deturpata dalle macchine

e dalle insegne delle attività commerciali.

Corte su Via San Sebastiano: erbacce, degrado

e piastrelle di ceramica.

Pagina 4 Un giornale di idee

Ma quando un luogo è bello ci vuole

una bella comunicazione.

Tipo di insegna per il centro storico.

Lasciare spazio alla fantasia o far rispettare il

“Piano del colore e dei materiali” per le abitazioni

del centro storico?

Il portale della chiesetta di San Pietro

e la porta di alluminio. Via S. Sebastiano aggredita dal traffico veicolare.

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Piazzetta Sascianne Nome dialettale di SA(nctu)S J(o)ANNE(s)

cui è dedicata la cripta della piazzetta

Via Galateo Anticamente detta

Via Sott’all’asche

Proposte per una toponomastica che conservi la

memoria dei luoghi.

Numero Unico delle classi I e II Pagina 5

Galatone, 7 marzo 2019

Al Sig. Sindaco

del Comune di Galatone

Egr. Sig. Sindaco,

sono un’alunna della Scuola Secondaria di

Primo Grado “Antonio De Ferrariis” che fre-

quenta il PON “Giornalismo”. Insieme ai

professori ed agli altri alunni abbiamo visi-

tato il centro storico di Galatone ed abbiamo

notato alcune situazioni che Le elencherò. In

primo luogo vorrei proporle di eliminare, per

quanto è possibile, l’asfalto dalle strade e di

sostituirlo con i basoli calcarei, così com’era

anticamente. Inoltre, vorrei che il “Piano del

Colore” fosse rispettato da tutti in modo da

salvaguardare l’identità storica dei fabbrica-

ti. A proposito di storia, vorrei che sulle tar-

ghe della toponomastica fosse incisa anche

l’antica denominazione delle strade, così da

non perdere la memoria dei luoghi.

Abbiamo notato, su Via San Sebastiano, una

chiesetta (dedicata a San Nicola di Bari) in

stato di abbandono, un traffico veicolare ec-

cessivo ed una sosta selvaggia di automobili

che non permettono ai turisti di ammirare i

monumenti. A mio parere, molti automobili-

sti attraversano il centro storico non perché

vi abitano, ma per raggiungere la parte op-

posta della città evitando i semafori di Via

XX Settembre. E’ necessario, quindi, limita-

re la circolazione dei veicoli almeno nei mesi

estivi, anche se questa soluzione sarebbe

sgradita ai commercianti i quali, per i loro

esercizi, dovrebbero installare insegne più

consone alla parte antica di Galatone.

In conclusione, Le chiedo di prendere dei

provvedimenti per non lasciare che il nostro

centro storico, uno dei più estesi e più belli

fra i centri storici della provincia di Lecce,

cada in rovina.

Distinti saluti.

Benedetta Filoni

e gli altri alunni del Pon

“Giornalismo”

Caro Sindaco ti scriviamo Lettera degli alunni al Sindaco di Galatone sulle problematiche del centro storico

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Pagina 6 Un giornale di idee

Carissima Benedetta e alunni tutti del Pon “Giornalismo”, tutte le criticità che mi avete elencato nella vostra lettera sono sicuramente importanti e degne di essere attenzionate, su alcune l’Am-ministrazione ha già individuato una soluzio-ne, su altre provvederemo a seguire lo spunto che diligentemente ci avete suggerito. Il centro storico è stata fin da subito una delle nostre prio-rità ma, come avete esattamente notato anche voi, il nostro è uno dei più estesi della provincia di Lecce, dunque non avendo risorse finan-ziarie che ci permet-tano di intervenire direttamente come Comune, abbiamo partecipato al bando degli Attrattori turi-stici. Attraverso tale bando e candidando la piazza del SS. Croci-fisso come luogo di interesse da rivalutare, siamo in attesa (speranzosi) della graduatoria che stabilisca quale Comune sarà finanziato. Sarebbe bello se riuscissimo ad ottenere que-sto finanziamento, perche ci consentirebbe di intervenire per ridare vita a gran parte del centro storico con il basolato , interventi que-sti che richiedono uno sborso rilevante di de-naro che il Comune, con il suo Bilancio, non potrebbe permettersi. Perciò incrociamo le dita e speriamo di aggiudicarci questo bando! Per quanto riguarda il traffico veicolare, già dallo scorso anno abbiamo iniziato a chiude-re il centro storico al traffico dalle 19.30 alle 24.00 durante i weekend del periodo estivo e

a liberare Piazza SS, Crocifisso e Piazza San Demetrio dalle auto, cercando di abituare i cittadini a camminare a piedi o con le bici-clette e a rispettare il centro storico. Siamo in attesa di alcune autorizzazioni da parte di enti superiori al fine di installare del-le telecamere sui varchi che danno accesso al centro storico per farlo diventare definitiva-mente una zona a traffico limitato(ZTL) . Una volta definito il processo di attivazione

della ZTL provvede-remo ad incontrare tutte le attività com-merciali che esercita-no nel centro storico per incentivarle a do-tare il proprio eserci-zio di insegne più consone al luogo. Infine, la Chiesetta di San Nicola, su Via San Sebastiano, è pri-vata, cercherò di dia-logare con i proprie-tari e suggerire loro un interessamento per

portala alla sua bellezza naturale, altrimenti a valutare altre soluzioni. Vi ringrazio per l’attenzione posta verso il nostro Paese e per le proposte migliorative che mi avete indicato, sarò contento di rice-verne altre ogni qualvolta ne sentirete l’esi-genza, con la speranza di poter fare tutto ciò che è in mio potere per realizzarle. Sono fer-mamente convinto che l’interazione tra am-ministrazione e scuole e, più in generale, tra amministrazione e ragazzi, sia indicatore di una società che cresce e che si appassiona al suo territorio.

Il Sindaco Flavio Filoni

La risposta del sindaco

Benedetta Filoni legge la lettera al Sindaco

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Il 14 marzo, l’Esperto ed il Tutor ci hanno

accompagnati al Comune di Galatone. Il sin-

daco, Flavio Filoni, ci ha accolti calorosamen-

te nell’aula consiliare e Benedetta Filoni ha

letto una lettera nella quale erano esposte

alcune problematiche riguardanti il centro

storico di Galatone. Il Sindaco ci ha detto che

farà il possibile per migliorare la vivibilità

della parte antica del nostro paese, ma ha

fatto presente le difficoltà finanziarie in cui

si dibattono i Comuni per i minori trasferi-

menti dello Stato agli enti locali. Successiva-

mente, ci siamo recati presso l’Ufficio Ana-

grafe-Stato Civile, uno dei più importanti

Servizi Comunali, dove si redigono e si con-

servano gli atti di nascita, di matrimonio, di

cittadinanza e di morte dei cittadini di Gala-

tone. Il funzionario addetto ha letto gli atti

di nascita e gli atti di matrimonio dei genito-

ri di alcuni di noi. Così abbiamo compreso

l’importanza di questo Ufficio. E’ stata una

bellissima esperienza che non dimentichere-

mo mai perché abbiamo arricchito il nostro

bagaglio culturale.

Antono Vetere

Gabriele Ruberto

Mirko Mauro

Nella casa comune Cronaca della visita agli Uffici del Comune di Galatone

Il Sig. Salvatore Imbriani illustra ai ragazzi la tenuta

del registro della popolazione di Galatone.

Numero Unico delle classi I e II Pagina 7

Gli alunni del PON nell’Aula Consiliare

Il dott. Fernando Scozzi legge l’atto di nascita di un alunno.

La sede municipale di Galatone, in Piazza Colonnello Costadura

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Pagina 8 Un giornale di idee

Il centro storico di Galatone

e i suoi principali monumenti

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Legenda tettura barocca della provincia di Lecce, edi-ficato fra il 1683 ed il 1694. L’apparato de-corativo è opera di Giuseppe Zimbalo e di fra’ Nicolò da Lequile. La sfarzosa facciata barocca realizzata in carparo e pietra leccese è divisa in tre ordini ed è arricchita da nic-chie con statue.

7. Chiesa di San Sebastiano e di San Rocco.,

Attigua al convento dei Domenicani, venne edificata nel 1500 per volontà del feudatario Giovanni Castriota e ricostruita in stile ba-rocco nel 1712. L'interno, ad uni-ca navata con presbiterio, presenta quattro altari barocchi arricchiti da tele di pregevole fattura, fra cui una Madonna del Rosario del pittore neretino Donato Antonio D'Orlando.

Alla periferia Sud dell’abitato sorge Il Ca-

stello di Fulcignano, realizzato tra il XII e

il XIV secolo dai Normanni. Apparteneva

all'antico casale di Fulcignano abbandonato

nel XV secolo, mentre alla periferia Nord fra

il 1591 ed il 1595, fu edificata la Chiesa

della Madonna della Grazia e successiva-

mente il convento degli Alcantarini.

1. Porta San Sebastiano. Costituita da un impo-nente apparato murario in carparo, con al centro un arco a tutto sesto che risale al XVI secolo. E’ l’unica rimasta fra le porte che si aprivano nelle mura di Galatone fatte erigere dagli aragonesi. In cima si erge la statua di San Sebastiano, patrono della città, mentre sull’arco è raffigurato lo stemma dei Pigna-telli, feudatari di Galatone.

2. Chiesa di San Nicola di Myra. Risalente

al XVI secolo, presenta un semplice prospet-to caratterizzato da una nicchia centrale con la statua di san Nicola e un modestissimo in-terno con altare.

3. Chiesa di San Pietro Apostolo. La facciata,

eseguita secondo lo stile e gli schemi del barocco leccese, , reca in alto la piccola statua dell'apostolo san Pietro La porta è sor-montata da un artistico timpano curvilineo che racchiude un cartiglio. Nella parte sini-stra del prospetto è posto un campanile a ve-la con la campana che viene fatta suonare quando a Galatone nasce un bambino.

4. La Collegiata dell’Assunta . Fu edificata fra

il 1591 ed il 1595 sui resti di una chiesa pre-cedente. Il prospetto principale è diviso in tre ordini. L'interno, ad aula a croce latina, ospi-ta altari con dipinti di Donato Antonio D'Or-lando. Nel cappellone di san Sebastiano è conservata una copia settecentesca del Martirio di San Sebastiano di Mattia Pre-ti e un armadio con pregevoli reliquiari. Sull'altare maggiore troneggia un seicente-sco Cristo ligneo.

5. Palazzo marchesale “Belmonte- Pignatelli”-

Si sviluppa su una superficie di 3000 mq. e comprende tre corpi architettonici che cir-condano il cortile. Il nucleo originario risale all’XI secolo, mentre la torre, edificata nel 1500, era circondata da un fossato.

6. Santuario del Santissimo Crocifisso della

Pietà. E’ uno dei maggiori esempi di archi- Il prof. F. Danieli con i ragazzi del Pon

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Ritorna periodicamente il tema dell’utilità

o inutilità dei compiti a casa. I ragazzi del

corso, guidati dall’Esperto, hanno affronta-

to l’argomento par-

tendo dalla tesi

dell’utilità dei compi-

ti perché solo il ri-

passo a casa degli ar-

gomenti affrontati in

classe permette una

effettiva comprensio-

ne e l’approfondi-

mento indispensabile

per il consolidamento

nella memoria e nel

patrimonio culturale

degli studenti. L’anti-

tesi, invece, parte

dalla considerazione

che i compiti a casa

sono inutili; diversi

genitori, infatti, lamentano l’eccessiva dif-

ficoltà di certi esercizi e, di conseguenza,

il ricorso ad internet e all’aiuto degli adul-

ti. Inoltre, sempre secondo i genitori, il ca-

rico di lavoro impedisce lo svolgimento di

altre attività importanti per la formazione

dei giovani, come lo sport.

I ragazzi, componendo un testo argomen-

tativo, hanno espresso le loro considera-

zioni sull’argomento. Circa la metà della

classe si è dichiarata favorevole alla tesi e

quindi all’utilità dei compiti a casa, pur

auspicando un maggiore coordinamento

fra i docenti finalizzato a diminuire il cari-

Pagina 10 Un giornale di idee

co di lavoro di determinati pomeriggi.

L’altra metà, invece, ha dichiarato che i

compiti a casa sono

inutili perché stres-

sano i ragazzi e ridu-

cono il tempo per le

attività sportive e per

il divertimento. Per

alcuni di essi sareb-

be meglio svolgere i

compiti a scuola in-

sieme agli insegnan-

ti, ai quali chiedere

spiegazioni nel caso

in cui non si fosse

compresa la lezione.

Con il sistema dei

compiti a casa, inve-

ce, le esercitazioni

più difficili sono

svolte dagli inse-

gnanti del doposcuola o dai genitori degli

stessi ragazzi. Ma, svolgere i compiti a

scuola comporta modificazioni di non po-

co conto sia per quanto riguarda l’orario di

lavoro degli insegnanti, sia per quanto con-

cerne l’intera organizzazione del sistema

scolastico.

Come al solito, le opinioni sono diverse.

Ma è grazie al ripensamento a posteriori ed

alla personale rielaborazione del lavoro

precedentemente svolto, che gli studenti

possono acquisire progressivamente un’au-

tonomia di pensiero e di pratica che fa par-

te del loro processo educativo.

Pro o contro i compiti a casa?

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Numero Unico delle classi I e II Pagina 11

MaBasta bullismo

Ultimamente i giornali riportano troppo spesso casi di bullismo che accadono nelle scuole o per strada. Ci sono stati episodi molto gravi, gruppi di ra-gazzi che hanno picchiato un compagno con handikap, riprendendo la scena con i cellulari; altri che si sono presi gioco di un insegnante co-prendolo di ridicolo in classe, naturalmente fil-mando le scene finite poi su un sito Internet. Non sono mancati fatti gravissimi di bullismo che, a lungo andare, hanno portato le giovani vit-time ad uno stato di forte depressione, di instabi-lità psicologica e, purtroppo, ad un paio di casi di suicidio. Ma perché si verificano questi feno-meni che coinvolgono ragazzi in azioni negative e talvolta piene di cattiveria per colpire dei com-pagni che spesso hanno l’unica colpa di essere troppo buoni per reagire? Per capire a fondo la questione bisogna analizza-re i personaggi e le situazioni che entrano in gio-co: i bulli, le vittime, le reazioni. I bulli si riten-gono dei leader; per comandare e manipolare hanno bisogno di qualcuno più debole e che non faccia parte del gruppo per coprirlo di insulti, prese in giro, per deriderlo e ferirlo in qualunque maniera. Ma cosa si nasconde dietro questa figura? Si tratta di ragazzi con problemi familiari che eser-

citando atti di violenza e di sopruso e trovano una via per sfogarsi; oppure l’eccessiva autosti-ma e il bisogno di essere sempre al centro dell’attenzione non permette loro di fare propri i valori positivi della vita. L’elemento chiave è comunque la vittima. È un ragazzo riservato che spesso si trova isolato, non integrato nella scuola o nella cerchia di amici, che ha paura delle sue reazioni e di quelle degli altri e il più delle volte non si confida con nessuno. E questo è l’errore più grande perché il silenzio non aiuta a risolve-re il problema anzi lo aggrava. Con questo fenomeno si sta mettendo in risalto la prepotenza, ma soprattutto il voler essere pro-tagonisti e sostenitori di tutto quello che è illega-le, non permesso, per il gusto di fare qualcosa di illecito senza pensare che in tale modo si colpi-sce la sensibilità della vittima, che è così costret-ta per paura a subire uno stress umiliante. Porre fine ad azioni di bullismo è quasi impossibile, purtroppo, perché usare violenza fisica o psico-logica sui più deboli, sugli emarginati, su chi si trova solo davanti al gruppo, o forse è meglio dire “branco”, è molto facile e di grande effetto; è in poche parole la strada più breve per imporsi. Il problema deve essere affrontato su più fronti; sono gli educatori, gli insegnanti, i genitori che dovrebbero far capire ai ragazzi che i veri valori sono altri e che la prepotenza e l’insensibilità verso i compagni e soprattutto i deboli non è de-gna delle persone civili. Secondo me bisogna intervenire subito e con fermezza per stroncare sul nascere tutte le situazioni di bullismo, altri-menti questi ragazzi crescono credendo solo sul-la superiorità fisica e nella prepotenza, convinti di poter fare quello che vogliono. Una volta di-ventati adulti non saranno in grado di rispettare le leggi e gli altri, tutto ciò necessario per vivere civilmente, allora sarà troppo tardi per tornare indietro. Ultimamente, alcuni studenti dell’Istitu-to “Galilei- Costa”, di Lecce, hanno deciso di reagire ed hanno intrapreso “Mabasta”, una ini-ziativa per aiutare concretamente le vittime di bullismo.

Alice Carratta, Angela Giannelli, Chiara Donadei, Daniela Giannelli,

Elisa Santese, Isabel Chirivì

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Dal “Don Milani”

CON OCCHI PIU’ GREEN

natura ad amare".

Le nostre piccole ma energiche voci chiedono

semplicemente qualcosa di molto concreto:

un cambio di prospettive per guardare al fu-

turo on OCCHI PIU' GREEN.

Con semplici e concreti gesti quotidiani pos-

siamo contribuire anche noi:

- non sprecare le risorse, utilizzare l'acqua

potabile in modo misurato;

-limitare il consumo di plastica;

-spegnere la luce a casa o a scuola quando

non è indispensabile;

-spostarsi in bicicletta o a piedi anziché con

le macchine;

-differenziare i rifiuti e riciclare;

-piantare più alberi.

Siamo consapevoli, come dice Greta Thun-

berg, che:

NON SI È MAI TROPPO PICCOLI PER FA-

RE LA DIFFERENZA.

Carol e Ludovica

Classe 3 B “Don Milani”

Venerdì 15 marzo, giovani studenti di diversi

Paesi del mondo hanno manifestato per dire

stop ai cambiamenti climatici, aderendo al

"Friday for future", un'iniziativa promossa

dalla ragazza svedese Greta Thunberg.

Anche noi bambini della Classe 3 B del “Don

Milani”, accompagnati dalla nostra inse-

gnante Lucia Filieri e dalla tirocinante Si-

mona Stefani, insieme alla classe 3 A con la

maestra Daniela Petrucelli, nel nostro picco-

lo, abbiamo voluto far sentire la nostra voce

e sostenere un'iniziativa così lodevole.

Ci siamo ritrovati sul piazzale della nostra

suola con i nostri disegni raffiguranti gli esi-

ti drammatici dell'inquinamento globale e

con striscioni riportanti i seguenti slogan:

-I CAMBIAMENTI CLIMATICI METTONO

IN PERICOLO LA VITA DI MOLTE SPE-

CIE VEGETALI E ANIMALI E IL FUTURO

DELL'UMANITÀ.

-SALVIAMO LA TERRA: LA NOSTRA CA-

SA

- OGNI PICCOLO GESTO CONTA

Poi abbiamo cantato " La canzone dei gab-

biani che trasmette il messaggio " impara la

Pagina 12 Un giornale di idee

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Numero Unico delle classi I e II Pagina 13

Se i libri fossero…

Se i libri fossero di acqua di mare

non finirei più di navigare.

Se i libri fossero un parco giochi

per la felicità sparerei tanti fuochi.

Se i libri fossero un arcobaleno

ci scivolerei sopra in un battibaleno.

Se i libri fossero caramelle

volerei fra le nuvole a pecorelle.

Se i libri fossero di marzapane

ne leggerei uno tutte le settimane.

Se i libri fossero una crostata

ne farei una scorpacciata.

Se i libri fossero di zucchero filato

sarei sempre molto aggiornato.

Se i libri fossero di frutta e verdura

avremmo tutti una ricca cultura.

Carol Esposito

Matteo Luperto

Ludovica Marulli

Classe 3 B “Don Milani”

Gli alunni nella biblioteca di Nardò

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Biografia di Antonio De Ferrariis:

un umanista italiano

Antonio De Ferrariis nacque a Galatone fra il 1444

e il 1448 e dal luogo di nascita fu detto “Galateo”.

Il padre, notaio Piero De Ferrariis, morì quando An-

tonio era giovanissimo e perciò la madre, Giovanna

D’Alessandro, lo affidò ai frati del paese che gli

impartirono le nozioni formative di base. Chiuso il

primo ciclo scolastico, proseguì gli studi a Nardò

spaziando fra la filosofia antica, la letteratura greca

e latina, la geografia e la medicina. Passò quindi a

Napoli dove dal 1465 approfondì le discipline

umanistiche e la medicina e fu ammesso all’Acca-

demia Napoletana. Qui entrò in contatto con un

gran numero di intellettuali. Successivamente, con-

seguì il diploma di Medicina a Ferrara dove sog-

giornò praticando la professione di medico. Poi

ritornò a Napoli e divenne medico di Ferdinando I

d’Aragona. Verso il 1478, per il suo carattere riser-

vato e modesto, si adattò a svolgere la funzione di

medico a Gallipoli dove sposò l’aristocratica Maria

Lubelli. Fra il 1481 ed il 1485, affermatosi nella

professione medica, si trasferì nuovamente a Napo-

li, apprezzato dottore al servizio della corte arago-

nese. Dopo la morte di Ferdinando I e di Alfonso II

che gi era succeduto, lasciò definitivamente Napoli

non prima di avere composto l’Antonius Galateus

medicus in Alfhonsum Regem Epitaphium.

Noemi Esposito

I nostri cognomi

Pagina 14 Un giornale di idee

Ruberto, Mauro, Moro, Vetere, Saccente e Co-

lopi sono cognomi che derivano da soprannomi

indicanti caratteristiche fisiche o comportamenta-

li di un individuo. Ruberto, infatti, deriva

dall’aggettivo latino ruber “rosso” ed indicava,

originariamente, una persona dai capelli rossi.

Mauro e Moro dall’aggettivo greco mayròs

“oscuro”, da cui il latino maurus, poi contratto in

moros per indicare persona dalla pelle scura.

Sempre dal latino deriva il cognome Vetere ed in

particolare dall’aggettivo vetus “anziano”, men-

tre Saccente dal participio presente della voce

dialettale saccio, a sua volta dalla prima persona

singolare del verbo latino sapio “so”. Alla cate-

goria dei soprannomi appartiene anche Colopi,

cognome che fa riferimento al greco antico

cholòpus “zoppo”.

Sono cognomi etnici, indicanti il nome della

località di origine o di provenienza, Spagnolo

e Potenza. Ma i più numerosi appartengono

alla categoria dei patronimici che ricordano i

nomi dei padri di coloro i quali furono origina-

riamente individuati con questi cognomi. In-

fatti, Colitta deriva dal personale Nicola com-

posto dal verbo greco nikào “vinco” e làos

“popolo”, con il significato di “chi vince per il

suo popolo”. Da Nicoletta, vezzeggiativo fem-

minile di Nicola, il cognome si è evoluto, per

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aferesi (perdita di un suono all’inizio di una pa-

rola) in Coletta e poi in Colitta. Sempre alla ca-

tegoria dei patronimici appartengono Giannelli,

Filoni, Nuzzo Misciali, Martalò, Zambonini e

Mita. Il primo, è l’alterato di Gianni, forma ab-

breviata di Giovanni, no-

me di origine ebraica for-

mato da Yò, abbreviazio-

ne di Yahvè “Dio” e ha-

nan “avere misericordia”

e significa, quindi, “Dio

ha avuto misericordia”;

Filoni potrebbe derivare

dal greco philòs “amico”

nome di persona presente

nell’antica Grecia e ri-

portato in alcune opere di

autori classici. Dalla Gre-

cia il nome potrebbe es-

sersi diffuso nella Magna

Grecia e quindi nel Sa-

lento. Misciali da Micha-

lis “Michele” nome

ebraico che deriva da Mi-

Kha’El nel senso di

“colui che è come Dio”,

mentre Nuzzo deriva da

nomi di persona come

Antonio, Stefano, Gio-

vanni il cui alterato affet-

tivo Antonuzzo, Stefanuzzo, Giovannuzzo, di-

viene, per aferesi, Nuzzo. Sempre ad un nome di

persona si richiama Martalò (forma tronca di

Martalone) accrescitivo del personale Marte, dio

della guerra. Zambonini è un cognome di origi-

ni settentrionali e costituisce il diminutivo del

nome Zambono, originato dai nomi dialettali

Zanni (contratto di Giovanni) e Bono “buono”.

Anche Mita si riferisce ad un nome di persona,

essendo meno probabile il riferimento al termine

dialettale mita “ catasta di legna”.

Il cognome Mastrogiovanni, invece, indicava,

originariamente, un artigiano mastro (forma sin-

copata di maestro) che si chiamava Giovanni e

sempre ad un mestiere fa riferimento Zuccalà,

sostantivo che in greco medioevale significa

“pentola” e quindi il co-

gnome potrebbe fare rife-

rimento all’artigiano che

produceva tali recipienti.

Anche alle origini del

cognome Carratta c’è

un mestiere: quello del

produttore di carràte,

piccoli vasi di legno, a

forma di botte, per conte-

nere vino da cui la voce

dialettale “carrateddhu”

che indica una piccola

botte.

I cognomi Cortese e

Santese terminano con il

suffisso -ese che indica

appartenenza, nel primo

caso alla corte, nel secon-

do caso al sacro, cioè alla

Chiesa. Gatto si riferi-

sce, ovviamente, alle ca-

ratteristiche fisiche o

comportamentali di un

determinato animale, mentre Chirivì, da Kyriòs

“Signore” è di chiara origine greca. Portalatini

potrebbe fare riferimento al nome di una porta

(ormai scomparsa) della città di Galatone o alla

contrada denominata Campi Latini. Avvalora

questa tesi il fatto che il cognome è peculiare di

Galatone, a differenza di Esposito diffuso in tut-

ta Italia particolarmente in Campania, nel Lazio

ed in Puglia. Ma il cognome più significativo è

Donadei poiché non ci può essere nulla di me-

glio di un dono di Dio.

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