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Numero 8- 2010, Anno XIII

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Numero 8 - 2010

Una pubblicazione

Iscrizione al tribunale di Torinon° 5271 del 24.5.99

Direttore responsabileLuciano Platter

CaporedattoreElisabetta Farina

Comitato di redazioneMarco CanavosoAndrea Colombo

Hanno collaboratoSimona ArpellinoPaola BrusaRoberto Guazzo

Redazionec/o SGI srl Società Generale dell’ImmagineVia Pomaro 3 - 10136 TorinoTel. 011.35.99.08 - 329.07.02Fax 011.329.06.79e-mail: [email protected]

Progetto, realizzazione grafica e pubblicitàSGI srl

StampaLa Terra Promessa OnlusNOVARA

www.farmaciaamica.org

In questo numeroEditoriale 5

FederfarmaCorretto smaltimento 7Farmacovigilanza 8Distribuzione per Conto 9Sicurezza farmaci 10Rimborso di riferimento 11Presidi per diabetici 12

IntervisteRiflessioni sul marketing "per" la farmacia ed "in" farmacia 14

AttualitàCorretto uso dei farmaci 18Farmaco, sostantivo femminile singolare 19Da Torino le regole per la corretta alimentazione dei bambini 21

FormazioneI prossimi eventi formativi 24

EventiUna notte dedicata alla ricerca 28Le medicine personalizzate 30

LibriNoi, farmacisti 31

Daigiornali 32

NonsolofarmacistiNuovo bando per i farmacisti scrittori 39

TempoliberoCamillo Benso di Cavour e il suo tempo 41

ConvenzioniCardFarmaciaAmica 42

La copertina

Piemonte

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EditorialeEditoriale

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In tutte le articolazioni territoriali di Federfarma, tra il mese di novembre e i primi mesi del 2011 si svol-geranno le elezioni per insediare i nostri rappresentanti, che rimarranno in carica nel prossimo triennio. Nel maggio prossimo, infine, si terranno le nuove elezioni nazionali Federfarma, che dovranno offrire un assetto il più possibile stabile e solido, per lo stesso periodo di tempo.Si tratta dunque di un lasso temporale assai importante per la vita delle nostre Associazioni ed Unioni regionali, che usciranno dalle consultazioni con rinnovata energia da offrire alla sempre vivace dialettica sindacale, interna ed esterna.Il problema che si pone ad ogni tornata elettorale è proprio quello del ricambio: molti Consigli necessi-terebbero di nuova linfa in grado di vivacizzarne l’opera, rendendola ancora più incisiva. Viceversa, si as-siste normalmente ad un fuggi-fuggi dei colleghi che vengono contattati per un’eventuale candidatura. La cosa può essere ottimisticamente letta come un convinto sostegno ad un gruppo dirigente che da tempo porta avanti la baracca e che, non fosse altro che per riconoscenza, merita ogni volta ampia fiducia. Oppure - più realisticamente - che nessuno è disposto a perdere tempo, arrabbiarsi, lottare con le Asl, il potere politico e, in qualche caso, anche con i colleghi, mettendo in secondo piano i propri interessi per perseguire un bene comune sempre più difficile da raggiungere.Vogliono queste mie parole essere di incitamento ai tanti giovani capaci e meritevoli che in farmacia non trovano pieno sfogo per le loro potenzialità ed ambiscono a fare qualcosa di più a favore di tutti. Nelle Associazioni c’è spazio per chiunque abbia intenzione di lavorare con serietà e convinzione: li aspettiamo a braccia aperte!A tutti gli elettori un invito a recarsi compatti alle urne per assolvere al proprio diritto/dovere di elettora-to attivo, ed agli eletti - in particolare a quelli nuovi - l’augurio di essere sempre e comunque un punto di riferimento utile per tutti colleghi.

Luciano Platter

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iInterviste

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CorrettosmaltimentoCome distruggere i medicinali stupefacenti soggetti a registrazione

Come noto, la legge n°38/2010 di modifica del Tu in materia di stupefacenti (vedi circolare n°75 del 31 marzo 2010) ha tra l’altro introdotto (art. 25 bis) la possibilità per le farmacie di procedere alla distruzione dei medicinali stupefacenti soggetti a registrazione (quindi delle sezioni A-C della tabella II) avvalendosi di un’azienda autorizzata allo smaltimento dei rifiuti sanitari e trasmettendo alla Asl il verbale di distruzione re-datto dall’azienda stessa.Tale possibilità di smaltimento, alternativa alla consueta distruzione effettuata direttamente da parte della Asl e che potrebbe in futuro rendere possibile l’invio dei medicinali in questione all’Assinde, è stata analizzata ed approfondita da Federfarma anche in relazione alla disciplina in materia di rifiuti ex D. Lgs 152/2006 e s.m.i. al fine di poter suggerire alle farmacie interessate alla sua adozione modalità operative contenenti i necessari elementi di garanzia e tutela.La procedura individuata, condivisa dal Ministero della Salute, è già stata portata a conoscenza dell’Assessorato Regionale alla Sanità e delle Asl del Piemonte e prevede due casi e i seguenti passaggi:

- esiste il verbale di affidamentonel caso in cui i medicinali delle sezioni A, B e C siano già stati oggetto di verifica da parte dell’Asl, con inseri-mento in un pacco sigillato e rilascio di un verbale di affidamento in custodia, la farmacia provvede a richiedere in via preventiva dall’Asl stessa il nulla osta allo smaltimento tramite ditta autorizzata. Successivamente, la farmacia consegna alla ditta stessa il pacco sigillato degli stupefacenti e conserva il predetto verbale di affida-mento e la copia del formulario di identificazione dei rifiuti (che potrebbe riguardare, oltre agli stupefacenti, anche altri medicinali scaduti da avviare alla distruzione) rilasciato dal vettore, quali documenti giustificativi temporanei, in attesa di acquisire il verbale relativo alle operazioni di distruzione;

- non esiste il verbale di affidamentoin assenza di un verbale Asl di affidamento in custodia (nel caso, quindi, la Asl non abbia ancora effettuato alcuna verifica), la farmacia racchiude in un apposito pacco sigillato i soli medicinali stupefacenti inutilizzabili e ne redige un elenco analitico sul quale siano esattamente e chiaramente indica-ti, per qualità e quantità, i prodotti. Suc-cessivamente consegna alla ditta il pacco sigillato e conserva l’elenco analitico e la copia del formulario di identificazione dei rifiuti (che, come sopra, potrebbe riguar-dare, oltre agli stupefacenti, anche altri medicinali scaduti da avviare alla distru-zione) rilasciato dal vettore, quali docu-menti giustificativi temporanei, in attesa di acquisire il verbale relativo alle operazioni di distruzione.

In entrambi i casi, il verbale delle operazio-ni di distruzione viene redatto dall’azienda di smaltimento e da questa consegnato alla farmacia interessata che, a questo punto, provvede a scaricare dal registro i medicinali elencati nel verbale ed a trasmette all’Asl competente il verbale stesso conservandone una copia in allegato al registro di entrata e uscita per due anni dall’ultima registrazione.

Pagine a cura di Elisabetta Farina

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f Federfarma

FarmacovigilanzaNuovo elenco Aifa per il monitoraggio intensivo

L’attuale disciplina in materia di Farmacovigilanza (in fase avanzata di revisione da parte del Parlamento Europeo) circoscrive alle sole sospette reazioni avverse gravi e/o inattese le segnalazioni relative ai farmaci in commercio da tempo, ma mantiene l’obbligo di segnalare tutte le sospette reazioni avverse legate all’as-sunzione dei vaccini e dei farmaci sottoposti a monitoraggio intensivo, inclusi in elenchi periodicamente ela-borati dall’Aifa secondo i criteri definiti dal Dm 21 novembre 2003. Lo scopo di tale monitoraggio intensivo è di completare, anche a maggior garanzia degli utilizzatori, il profilo di sicurezza di questi farmaci (farmaci di nuova introduzione in commercio, farmaci per i quali sono state modificate le condizioni di impiego ecc.) colmando le inevitabili lacune della sperimentazione pre-registrativa (quali il limitato numero dei pazienti, la selezione di essi, il limitato periodo di trattamento).Si ribadisce che per i medicinali contenuti in tale elenco dovranno essere segnalate - anche da parte dei farmacisti - tutte le reazioni avverse osservate (gravi e non gravi, attese e non attese) attraverso la com-pilazione e l’invio dell’apposita scheda (approvata con Dm 12 dicembre 2003, e trasmessa da ultimo in allegato alla circolare n°147 citata in apertura) al Responsabile di Farmacovigilanza della Asl competente per territorio.

LE TIPOLOGIE DI REAZIONE

1 - avversa grave: qualsiasi reazione che provoca la morte di un individuo, ne mette in pericolo la vita, ne richiede o prolunga l’ospedalizzazione, provoca disabilità o incapacità persistente o significativa, comporta una anomalia congenita o un difetto alla nascita.2 - avversa inattesa: reazione avversa la cui natura, gravità o conseguenza non è coerente con il riassunto delle ca-ratteristiche del prodotto.3 - avversa: risposta ad un farmaco che sia nociva e non intenzionale e che avvenga alle dosi normalmente usate nell’uomo per la profilassi, la diagnosi, la terapia o per ripristinare, correggere o modificare le funzioni fisiologiche.

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L’Aifa ha aggiornato l’elenco dei farmaci sottoposti a monitoraggio intensivo che è scaricabile sul sito dell’Aifa in ordine di Atc

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DistribuzioneperContoL’Aifa riclassifica i medicinali

Con Determinazione 2 novembre 2010 (pubblicata sulla Gu n°261 dell’8 novembre u.s. ed in vigore dal 9 novembre 2010), l’Aifa ha provveduto a riclassificare dalla classe H alla classe A i medicinali (vedere l’elenco allegato alla circolare Prot. 155 dell’11 novembre di Federfarma Piemonte), inserendoli nel PH-T. In attesa di dare seguito agli impegni reciprocamente assunti sulla questione, tali medicinali non potranno che essere distribuiti in Piemonte in modalità Dpc (Distribuzione per Conto) alle attuali condizioni, a fronte della pre-sentazione in farmacia di regolare ricetta Ssn.Al fine di evitare disagi agli assistiti, affetti nella fattispecie da patologie di particolare rilevanza, Federfarma Piemonte auspica che l’Assessorato alla Tutela della Salute e Sanità della Regione Piemonte vorrà dare tempestive indicazioni alla Asl di At per l’acquisto dei medicinali relativi e il loro inserimento nel ciclo distri-butivo.

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L’Aifa ha reso disponibile sul proprio sito internet una nota informativa importante riguardante diversi casi di sovradosaggio, dovuti ad errori di somministrazione con la nuova pompa dosatrice del medicinale memantina cloridrato soluzione orale (Ebixa).Gli errori di somministrazione del farmaco sono stati causati dalla confusione verificatasi tra i quantitativi ero-gati con la pompa dosatrice (nuova confezione in commercio in Italia da luglio 2010) e quelli erogati con il contagocce (confezione in via di smaltimento scorte).Si evidenzia che l’Aifa nella nota raccomanda agli operatori sanitari, tra cui i farmacisti, di prestare attenzione alle dosi ed allo schema posologico del nuovo confezionamento. Inoltre, si raccomanda all’atto della dispen-sazione del farmaco di informare i pazienti e/o le persone che se ne prendono cura:- che memantina ha un nuovo erogatore con pompa dosatrice, di come deve esser utilizzata la pompa dosa-trice ed in merito ai nuovi dosaggi e schemi posologici,- della necessità di leggere attentamente il foglio illustrativo di memantina soluzione orale erogata con la pompa dosatrice.

SicurezzafarmaciNota informativa Aifa su Ebixa

Oltre che sul sito dell'Aifa, la nota è consultabile anche su www.farmapiemonte.org insieme al riassunto delle caratteristiche del prodotto ed al foglietto illustrativo

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Il 1° novembre scorso è stato recepito in Piemonte l’elenco dei medicinali interessati dal sistema di rimborso di riferimento recentemente aggiornato dall’Aifa e pubblicato sul sito dell’Agenzia.Rispetto alla situazione precedente, non si segnalano inserimenti di confezionamenti o principi attivi, ma sol-tanto alcune variazioni nei valori di rimborso:- la diminuzione del prezzo di riferimento dei seguenti confezionamenti per uso orale:

CONFEZIONAMENTOPrezzo riferimento31 ottobre 2010

Prezzo riferimento1° novembre 2010

FINASTERIDE 15 unità 5 mg € 9,81 € 9,76

FLUCONAZOLO 7 unità 200 mg € 38,18 € 36,89

LOSARTAN + IDROCLOROTIAZIDE 28 unità (100+25) mg € 8,83 € 8,33

LOSARTAN + IDROCLOROTIAZIDE 28 unità (50+12,5) mg € 8,83 € 8,33

QUINAPRIL + IDROCLOROTIAZIDE 14 unità (20+12,5) mg € 4,78 € 3,28

- l’aumento da € 65,83 a 67,83 del prezzo di rimborso del confezionamento Valaciclovir 42 unità 500 mg - uso orale, attualmente in regime di Distribuzione per Conto (Dpc) salvo le situazioni di urgenza analitica-mente definite e ricordate - da ultimo - nella circolare n°66 del 22 marzo u.s.. Si ricorda che i medicinali inclusi nel sistema sono esentati dalla quota fissa (ticket) e che non sono variate le modalità operative da porre in atto dalle farmacie sulle prescrizioni dei farmaci in argomento (ivi compresa la necessità di evidenziare sulla Distinta Contabile Riepilogativa la “quota assistito” - cfr. circolare n°10 del 15 gennaio 2009):

- in caso di temporanea irreperibilità del farmaco a prezzo più basso, il farmacista consegna il farmaco di prez-zo immediatamente superiore riportando apposita annotazione sul retro della ricetta, senza porre la differenza a carico dell’assistito;

- nei casi in cui il medico abbia espresso sulla ricetta la volontà di non sostituibilità del farmaco prescritto (per es. sic volo) oppure l’assistito non accetti la sostituzione proposta, il farmacista consegna il farmaco prescritto, ponendo a carico dell’assistito stesso la differenza tra il prezzo di riferimento ed il prezzo del farmaco prescritto;

- tale quota, dal cui pagamento sono esentati i pensionati di guerra titolari di pensioni vitalizie (individuati dai codici nazionali G01 e GO2), gli invalidi vittime del terrorismo ed i loro famigliari ex legge 206/2004 (individuati dai codici V01 e V01.2) nonché i cittadini stranieri in possesso dello status di rifugiato o titolari di permesso di soggiorno per protezione sussidiaria o motivi umanitari (individuati dal codice E92) deve essere riportata sulla ricetta ed evidenziata al rigo 10b) “Quota assistito” della Distinta Contabile Riepilogativa.

RimborsodiriferimentoRecepito in Piemonte l’elenco medicinali aggiornato

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12 numero 82010

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Con Dgr n°61-895 del 25 ottobre 2010 (pubblicata in estratto sul Burp n°43 del 28 ottobre scorso), la Re-gione Piemonte ha provveduto a modificare le tariffe di rimborso dei presidi per diabetici (strisce glucosio, lancette, apparecchi pungidito, siringhe, aghi), anche sulla base di un recente pronunciamento della Direzione Centrale dell’Agenzia delle Entrate sul regime Iva applicabile alle forniture effettuate a carico del Ssr.Con parere del 25 maggio scorso, infatti, l’Agenzia aveva chiarito che alle forniture in questione può essere ap-plicata l’aliquota Iva del 4% in luogo di quella ordinaria del 20%, corrisposta in fase di acquisto dal produttore o dal distributore intermedio e di vendita al di fuori del Ssn.La questione dell’Iva, ancorché formalmente analizzata a seguito di interpello presentato dalla Asl To3, è stata a lungo sollecitata e sostenuta dal Federfarma Piemonte quale strumento per consentire all’Amministrazione regionale di conseguire un risparmio sui costi attualmente sostenuti per tale forma di assistenza senza inci-dere pesantemente sulla già ridotta marginalità della farmacia sui presidi in questione o ricorrere a forme di distribuzione alternative.

Da sottolineare che i valori di rimborso sono al netto dell’Iva (tale è il significato dell’acronimo o.f.e. oneri fiscali esclusi riportato in delibera), mentre quelli fino ad oggi praticati - salvo situazioni locali - sono comprensivi dell’Iva del 20%: i prezzi netti di rimborso di aghi, apparecchi pungidito, lancette ecc. restano quindi invariati, mentre quelli delle strisce hanno subito un’ulteriore riduzione che, in parte, verrà assorbita dalle aziende pro-duttrici, già sensibilizzate sulla questione.L’assoggettamento dei presidi suddetti all’Iva 4% indicata nella delibera della Regione rende necessaria l’ado-zione da parte delle farmacie delle medesime procedure di fatturazione a suo tempo definite per i presidi del Nomenclatore Tariffario.

PresidiperdiabeticiDal 1° novembre modifica prezzi rimborso

Le nuove condizioni di rimborso, che devono essere applicate dalle farmacie della Regione Piemonte sulle forniture effettuate dal 1° novembre:

• strisce per l’automonitoraggio glicemico: € 0,53 cadauna, + Iva 4%, per tutti i tipi di prodotto e confezionamento;• siringhe da insulina monouso: € 0,1225 + Iva 4% cadauna (ago G.30x8mm), € 0,1362 (Iva 4%) cadauna (ago

G.31x8mm);• altri presidi concedibili (apparecchi pungidito e relative lancette, aghi per iniettori a penna, strisce reattive per la

ricerca del glucosio e/o dei corpi chetonici nelle urine: prezzo al pubblico - Iva 20% - sconto 20% + Iva 4%.

La farmacia - pur continuando a contabilizzare l’importo relativo nella Distinta Contabile Riepilogativa (Dcr) - dovrà pertanto eseguire le seguenti operazioni:

• emettere apposita fattura alla propria Asl, esponendo l’Iva del 4%: tale fattura dovrà recare gli importi dei presidi del nomenclatore tariffario (punto D) e dei presidi per diabetici, legge n. 115/87 (punto E) del modello statistico riepilo-gativo;

• emettere il consueto scontrino a credito “corrispettivo non pagato” per l’importo del Rigo 16 della Distinta Contabile Riepilogativa, al netto dell’importo totale della fattura emessa presidi;

• emettere scontrino fiscale per importo totale fattura presidi all’atto della emissione della stessa (in questo tipo di ope-razione non è previsto l’uso del documento di trasporto in quanto operazione assimilata alla fatturazione immediata);

• annotare gli estremi dello scontrino fiscale sulla fattura; lo stesso deve essere allegato alla copia della fattura che viene presentata alla Azienda Sanitaria Locale, insieme agli altri documenti contabili Ssn;

• sulla fattura non riportare il dettaglio ricette, bensì la quantità complessiva per tipologia di presidi delle varie ricette, descrizione dei prodotti e prezzo;

• intestare la fattura alla propria Azienda Sanitaria Locale (di competenza);• quando la Azienda Sanitaria Locale pagherà, battere lo scontrino fiscale per l’importo effettivamente incassato al

netto della fattura emessa sopra indicata.

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iInterviste

RIFLESSIONISULMARKETING“PER”LAFARMACIAED“IN”FARMACIA

D. Dottor Aggeri spesso i farmacisti descrivo-no il marketing in termini negativi: un insieme di tecniche che hanno come unico scopo inven-tare nuovi bisogni e imporre stili di vita e mo-delli di consumo non necessari. Fare marke-ting all’interno di Federfama e nella farmacia non può essere contrario alla professionalità del farmacia. Qual è la sua opinione in merito?

R. L’affermare i principi di una concreta e sana profes-sionalità non altera comunque il concetto che anche in farmacia si debbano sempre più utilizzare i con-cetti basilari del marketing. Certo, non un marketing operativo focalizzato in modo esasperato sul prezzo, tecnica propria da mass-market che poco si addice ad un “centro di servizi per la salute”, ma un marke-ting strategico che aiuti a cercare nuove opportunità, come ad esempio il tema della solidarietà sociale e del diritto alla salute di cui deve beneficiare ogni per-sona umana dal momento stesso in cui nasce.

D. Federfarma Piemonte aveva intuito questo possibile scenario già più di dieci anni fa quan-do aveva sviluppato una strategia di comu-nicazione e marketing attraverso il progetto Farmacia Amica. Lungimiranza?

R. Certamente il progetto di Farmacia Amica era stato lo strumento attraverso cui affermare i principi e le valenze positive di quello che già allora veniva definito come “centro qualificato per la salute ed il benessere” ovvero la farmacia. È cosa nota che Federfarma Piemonte ha dato il via ad una mol-titudine di iniziative che hanno visto, anno dopo anno, la costruttiva collaborazione di Enti Pubblici come la Regione, l’Università e di numerose Indu-strie Farmaceutiche. Iniziative come le campagne di prevenzione sul cardiovascolare o sull’obesità, la farmacovigilanza attiva, la campagna contro l’alco-lismo giovanile e molte altre ancora hanno sempre ottenuto un forte consenso a tutti i livelli.

intervistadiRobertoGuazzo

La “bottega dello speziale” descritta da Shakespeare nel Romeo e Giulietta come luogo misterioso ed affascinante non ha più nulla da spartire con le farmacie di oggi, che se dell’antica tradizione hanno ormai ben poco d’altra parte sono sempre più simili a megastore nei quali, nel nome di un abusato concetto di salute, è possibile trovare tutto e molto e di più ancora. Addirittura sempre più frequentemente lo stesso termine farmacia viene sostituito con quello di “punto vendita” da parte di molti operatori del settore. Se è vero che non è sufficiente cambiare il nome per cambiare la realtà dell’oggetto, tuttavia indicare l’esercizio farmaceutico con il termine punto vendita è suggestivo del sentimento di una parte della popolazione. La farmacia di oggi è infatti il risultato di un processo, che a certi pare di evoluzione mentre per altri si tratterebbe di involuzione e svilimento del suo valore professionale. Processo che tuttavia non è certo il risultato di un improvviso cambiamento del mercato, ma è stato la lenta conseguenza di una posizione poco definita da parte del legislatore. Posizione che è bene ricordare ha permesso nel tempo che le farmacie allargassero la loro offerta commerciale passando dai giocattoli, alle calzature sino ad arrivare, più recentemente, anche ad ausili per stimolare la sessualità della coppia, tutte cose che certamente poco contribuiscono a qualificare l’immagine della farmacia stessa. Fortunatamente Federfarma nell’estate del 2009 ha definito il nuovo ruolo della farmacia italiana, un ruolo che spetta di diritto a questa attività insostituibile e fortemente accettata dal cittadino, ovvero quello di essere il “centro di servizi per la salute” presente in tutte le località della penisola, grandi o piccole che siano. È una presa di posizione forte e decisa che darà i suoi frutti nel medio periodo quando cioè i Titolari di farmacia avranno compreso appieno la portata di questo cambiamento. Di questo ne parliamo con il dottor Marco Aggeri, il quale ha accettato nell’ambito dell’Asso-ciazione Titolari di Farmacia di Torino il difficile compito di gestire il cambiamento delle strategie di marketing prope-deutiche al nuovo corso della farmacia Italiana.

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IntervisteiD. Dottor Aggeri, anche Lei è convinto che il successo del progetto Farmacia Amica non sia spiegabile solo per il suo carattere inno-vativo ed ai temi affrontati?

R. Certamente, il successo di Farmacia Amica è stata la conseguenza del contributo attivo di tutte le Associazioni Provinciali del Piemonte i cui Pre-sidenti hanno sempre agevolato la diffusione di tutte le iniziative, coinvolgendo i Titolari a livello provinciale. È stato solo per ragioni logistiche e dimensionali che il tutto ha sempre avuto il suo quartier generale a Torino.

D. Come è cambiata la comunicazione in far-macia dagli esordi di Farmacia Amica ad oggi?

R. Direi in modo drastico e molto repentino. Nel passato parlare di comunicazione in farmacia o per la farmacia era improponibile sia per i vincoli legislativi e sia per la scarsa abitudine della Cate-goria in tal senso. Il decreto Bersani ha costituito una svolta. Non tanto per le sue effettive ricadu-te sul nostro mercato (è infatti evidente come la tanto temuta competizione commerciale da parte di corner e parafarmacie non ci sia stata) quanto soprattutto per aver aperto la strada ad un’inter-pretazione più orientata al mercato, in alcuni casi forse troppo, del ruolo della farmacia.

D. A cosa si riferisce?

R. L’immagine del farmacista di un tempo che con cura e sapienza preparava nel laboratorio sciroppi e pomate probabilmente è destinata a diventa-re un ricordo nella mente delle persone. Oggi si vedono farmacie che, rischiando di stravolgere il loro ruolo e la loro immagine, cercano di imitare i giganti della grande distribuzione (che peraltro stanno registrando considerevoli battute d’arresto) proponendo sconti e azioni promozionali esa-sperate. Non credo che sia quello che la gente si aspetta da una farmacia. Non mi fraintenda, non intendo dire che la farmacia debba ritornare ad un passato anonimo e silenzioso, tutt’altro. Dico solo che ogni attore sul mercato deve svolgere il suo ruolo e quello della farmacia non è di battagliare

sui prezzi o soltanto di fare le offerte promozionali bensì quello di essere il punto di riferimento cui rivolgersi con fiducia quando c’è di mezzo la salute ed il benessere.

D. Dal 2006 ad oggi sembra che l’attenzio-ne del farmacista si sia concentrata sul tema prezzo piuttosto che su gli altri elementi del marketing mix. Qual è la sua opinione in me-rito?

R. Credo che la guerra dei prezzi in farmacia sia stata soprattutto una sorta di guerra preventiva, giusta e necessaria in quel momento, ma che sia stata affrontata da alcuni di noi con scarsa avve-dutezza facendo valutazioni errate sulla crescita dei volumi e sulla sostenibilità della riduzione dei margini nel tempo.

D. Perchè parla di sostenibilità?

R. Il mercato Otc ha dei limiti per così dire fisiolo-gici dei consumi, nella popolazione italiana infatti più di un certo numero di casi di emicrania non sono possibili, come di casi di laringo faringite o di crisi emorroidale. Questo vuol dire che il dato aggregato dei consumi di farmaci Otc non aumen-terà ma si verificheranno solo dei trasferimenti di quote di mercato tra le farmacie a seconda di dove il consumatore troverà più convenienza. Ma la scelta del consumatore non è mai definiva ed esclusiva infatti il cliente è subito disposto a cam-biare farmacia non appena vedrà un’opportunità migliore. Alla fine la battaglia del prezzo avrà sem-pre e solo un vincitore: il cliente. Alla farmacia non resterà che vedere la propria marginalità ridursi in modo significativo.

D. Timore per i bilanci delle farmacia?

R. Purtroppo per tutti noi è venuto il momento di confrontarsi con l’evidenza che il conto econo-mico della farmacia vede stabili se non in leggera flessione i ricavi di vendita e aumentare sensibil-mente i costi. L’effetto combinato porta inevitabil-mente una compressione dell’utile.

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iInterviste

D. E quale potrebbe essere allora la solu-zione?

R. Spostare il piano della competizione tra le far-macie su un livello più virtuoso che è quello dell’of-ferta dei servizi, dove il ruolo di operatore sanitario del farmacista sia nettamente superiore a quello di un semplice operatore commerciale.

D. Probabilmente il cittadino auspica una farmacia come da lei descritta ma oggi è for-temente disorientato in quanto viene quoti-dianamente bombardato da spot pubblicitari, azioni promozionali e molto altro ancora. An-che in farmacia. Come si può fare?

R. La farmacia, o meglio la Categoria nel suo insie-me, deve continuare a far marketing perché ogni attività, non solo economica, ha l’esigenza di co-municare. Anche la gallina fa sapere a tutti di aver fatto l’uovo… Battute a parte, se la farmacia vuole affermare un suo nuovo (o meglio, ritrovato) ruolo deve parlare con il cittadino, deve saperlo fare non solo con lui ma anche con le Istituzioni ed con il mondo politico oltre che industriale. A questo pro-posito si stanno progettando varie ipotesi di comu-nicazione, alcune più immediate e circoscritte ad un territorio, come ad esempio un format televisivo che parli di salute (e non solo) in cui il Farmacista sia protagonista. E poi bisogna comunicare anche al proprio interno e questa rivista deve diventare sempre più lo strumento con il quale Federfarma Piemonte e tutte le Federfama provinciali dialoga-no con i propri associati, fornendo loro le necessa-rie indicazioni di appartenenza ad una Categoria.

D. Quali sono secondo lei gli strumenti e le azioni che più si prestano alla comunicazione a favore della farmacia?

R. Il farmacista dovrà essere sempre più attento ad occupare spazi all’interno dei mezzi di comuni-cazione, programmi tv e giornali, che parlino di sa-lute e benessere. Dovrà diventare sempre più una voce autorevole sia perchè competente sia perchè capace di dimostrare di essere indipendente dal-la pressione commerciale esercitata dalle aziende

produttrici. Assumere quindi un ruolo importante all’interno della comunicazione ma anche impara-re a presidiare le aree dell’informazione sanitaria.

D. In farmacia in termini di comunicazione si può agire anche a favore delle minoranze et-niche?

R. Sicuramente. Se non manca la pubblicistica su temi di salute importanti per il cittadino, sicura-mente siamo ancora carenti con l’utenza neoco-munitaria ed extracomunitaria, che è oramai ben presente nella popolazione italiana Ritengo che un processo di integrazione all’interno della società italiana passi anche per la farmacia.

D. Esistono esempi a riguardo?

R. Voglio portare il caso del progetto informafar-maco che è stato sviluppato dal lavoro della com-missione farmaceutica aziendale ex art. 8 pres-so la Asl To1. Nella commissione hanno lavorato rappresentanti dei medici del territorio e dei far-macisti titolari e grazie alla volontà e impegno del presidente della commissione dottoressa Rolle si è arrivati in tempi brevi alla realizzazione di una pri-ma versione del progetto. Oggi nelle farmacie del territorio Asl To1 il farmacista può utilizzare una scheda tradotta nelle principali lingue straniere parlate in città per capire il problema di salute del suo cliente e consigliarlo correttamente. Oppure fornire una scheda informativa sintetica tradotta in lingua straniera per assicurare la corretta com-pliance del paziente alla terapia.

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Intervistei

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aAttualità

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La gestione del rischio clinico in sani-tà (clinical risk management) rappresenta l’insieme delle azioni messe in atto per migliorare la qualità delle prestazioni sanitarie e garantire la sicurezza dei pazienti, basata sulla cultura dell’apprendere dall’errore. Solo una gestione integrata del rischio può portare a cambiamenti nella pratica clinica, promuovere la crescita di una cultura della salute più attenta e vicina al paziente ed agli operatori, contribuire indirettamente ad una diminuzione dei costi delle prestazioni ed, infine, favorire la destina-zione di risorse su interventi tesi a sviluppare orga-nizzazioni e strutture sanitarie sicure ed efficienti.Con queste premesse del direttore generale del Di-partimento della Qualità, il ministero della Salute ha pubblicato sul suo sito il docuemnto «Qualità e si-curezza delle cure nell’uso dei farmaci. Raccoman-dazioni, Integrazione e Formazione» che raccoglie i principali strumenti prodotti, a cura dell’Ufficio Qualità della Direzione Generale della Programma-zione Sanitaria del ministero della Salute, per il mi-glioramento della sicurezza delle cure e la gestione del rischio clinico nell’uso dei farmaci. In particolare, in collaborazione con i referenti delle Regioni e Province Autonome, le istituzioni interes-sate (Aifa, Iss), gli esperti nazionali di ordini profes-sionali, società scientifiche, università, enti di ricerca ed altre organizzazioni pubbliche e private, sono state diffuse, a partire dal 2005, Raccomandazioni e linee guida, per offrire agli operatori sanitari infor-mazioni su condizioni particolarmente pericolose, che possono causare gravi e fatali conseguenze ai pazienti, aumentando la consapevolezza del loro potenziale pericolo ed indicando azioni da intra-prendere per prevenire gli eventi avversi. Sono raccolti nel manuale la Raccomandazione n. 1 sul Corretto utilizzo delle soluzioni concentrate di Cloruro di Potassio - KCl - ed altre soluzioni con-centrate contenenti Potassio, la Raccomandazione n. 7 per la prevenzione della morte, coma o grave danno derivati da errori in terapia farmacologica,

nella gestione degli eventi avversi dovuti ad errori in corso di “terapia farmacologia”, l’Indagine nazio-nale sull’Implementazione della Raccomandazione n. 7, condotta in collaborazione tra il ministero della Salute e la Società Italiana di Farmacia Ospedaliera e dei Servizi Farmaceutici delle Aziende Sanitarie (Sifo).

Inoltre viene presentato il Progetto “Lookalike/sound-alike” - Lasa, per la gestione dei farmaci, che possono essere facilmente scambiati con altri per la somiglianza grafica e/o fonetica del nome e per l’aspetto simile delle confezioni, ed il Program-ma, in corso, sul Farmacista di Dipartimento in am-bito oncologico. Infine, il documento è corredato dal manuale e dal relativo corso Fad sul rischio clinico che rappresen-tano lo strumento di educazione continua sviluppa-to dal ministero insieme alla Federazione degli Or-dini dei Farmacisti (Fofi) ed altri soggetti interessati, per promuovere la formazione per i farmacisti.

CorrettousodeifarmaciIl manuale del Ministero della Salute

Ministero della Salute DIPARTIMENTO DELLA QUALITÀ

DIREZIONE GENERALE DELLA PROGRAMMAZIONE SANITARIA, DEI LIVELLI DI ASSISTENZA E DEI PRINCIPI ETICI DI SISTEMA

UFFICIO III

Qualità e sicurezza delle cure nell’uso dei farmaci

Raccomandazioni, Integrazione e Formazione

Settembre 2010

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aAttualità

Uomini e donne si ammalano in modo di-verso e dovrebbero essere curati in modo diverso. È confermato da uno studio congiunto tra Istituto superiore di sanità (Iss) e Università di Sassari che sostiene che le cellule che costituiscono il corpo dell’uomo e della donna non sono solo diverse per quanto riguarda i cromosomi ma anche per il loro destino. Quelle femminili si adattano di più e rie-scono a sopravvivere meglio di quelle maschili sotto stress ambientale e farmacologico.Per questo i risultati della ricerca scientifica ottenuti nell’uomo non dovrebbero essere ‘automaticamen-te’ trasferiti alla donna ed è necessario un approc-cio di genere per assicurare terapie appropriate. In

quest’ottica l’Iss, grazie ai fondi della Ricerca finaliz-zata del Ministero della salute, ha avviato il progetto strategico La medicina di genere come obiettivo per la sanità pubblica: l’appropriatezza della cura per la tutela della salute della donna.“Si tratta di un progetto ambizioso”, spiega il presi-dente dell’Iss Enrico Garaci, “che studia le differenze non soltanto fisiologiche ma anche sociali e psico-logiche tra uomini e donne. Abbiamo la certezza scientifica della differenza degli organismi sotto il profilo ormonale e genetico e delle risposte diverse alle terapie. Basti pensare che le reazioni avverse ai farmaci nelle donne sono circa il doppio rispetto agli uomini e concorrono al 6% delle ospedalizzazioni”.Ciò non dovrebbe meravigliare se si considera che almeno in alcuni settori, le differenze biologiche sono così numerose - dalle dimensioni degli organi ai meccanismi elettrici e meccanici, alla risposta allo stress ossidativo, ai mitocondri, fino alla program-mazione del destino cellulare - che è evidente la necessità di arrivare, nel lungo periodo, a farmaci femminili e farmaci maschili. Invece, il numero di donne ‘arruolate’ per gli studi clinici è molto basso, rispetto agli uomini.Anche l’Organizzazione mondiale della sanità ha redatto un ‘manifesto’ sulla medicina di genere, mettendo in evidenza come “i luoghi scelti, i metodi usati e le analisi dei dati riflettono una prospettiva maschile in molti campi importanti. Laddove le stes-se patologie colpiscono sia gli uomini che le donne, molti ricercatori hanno ignorato le possibili differen-ze tra i sessi rispetto agli indicatori diagnostici, ai sin-tomi, alla prognosi e all’effettiva efficacia dei diversi trattamenti. Fintanto che i ricercatori continueranno a usare come modello gli uomini, le cure mediche delle donne continueranno ad essere compromes-se”.

(*) fonte Cnr

Farmaco,sostantivofemminilesingolare(*)

La medicina di genere per la tutela della salute della donna

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aAttualità

Frutta, latte, ma anche merendine e crema alle nocciole nel menù ideale per i bimbi che crescono e stanno tornando proprio in questi giorni fra i banchi. A mettere a punto i consigli per i bambini di 4-10 anni sono i ricercatori dell’Istituto di medicina dello sport di Torino. “Uno dei più prestigiosi istituti mondiali (United States Department of Agriculture, Usda) ha definito le quantità, mentre da parte nostra si è provato a dare un gusto più italiano a queste indicazioni. All’insegna di va-rietà, adattabilità e completezza”, spiega all’Adnkronos Salute Piero Astegiano dell’Imsto.Dal lavoro emergono non poche sorprese, come l’at-tenzione ai gusti dei piccoli, rivelata dalla presenza di barrette alla nocciole, pane e Nutella, tavolette di cioccolato ai cereali, ma anche wurstel di tacchino, ba-stoncini di pesce e scaloppine di pollo. E risalta “il fatto di non demonizzare nessun cibo, tanto che si prevede la presenza anche delle merendine che, nonostante ciò che si pensa, all’interno di uno schema variato non hanno affatto una valenza negativa”, assicura l’esper-to. L’importante è non esagerare con le porzioni e ri-spettare i cinque momenti alimentari che scandiscono una giornata “in cui l’attività fisica deve essere di livello medio-intenso”, raccomanda Astegiano. ‘Vietate’, in-vece, le maratone davanti a pc e tv: non si dovrebbe superare l’ora e mezzo al giorno. Risultato? Uno schema settimanale “che, senza rinun-ce, favorisce il benessere, la crescita e la salute. Ed è particolarmente attento all’apporto calorico”. Decli-

nato per i sette giorni della settimana e per quattro settimane, fornisce preziose indicazioni ai genitori, ol-tretutto facili da seguire e gradite ai bambini. “La scelta degli alimenti e dei prodotti, che costituisco-no un esempio tra i molti possibili, è pensata - eviden-zia Astegiano - per privilegiare la qualità dei nutrienti macro e micro. In particolare, la proposta punta alla qualità nutrizionale delle proteine del latte e a garan-tire un controllo non punitivo dell’apporto di grassi e zuccheri”. Un discorso specifico lo merita il calcio: è essenziale durante le fasi di crescita e per questo si sono privilegiati prodotti che, per i loro ingredienti, contribuiscono nell’arco dell’intera giornata al raggiun-gimento dei livelli di apporto necessari. “A colazione non c’è nulla che sostituisca il latte”, ricorda il medico dello sport. Altro elemento cruciale, proprio il primo pasto della mattina: “Tra tutti gli episodi alimentari è forse il più essenziale per la scuola e il rendimento ottimale, poi-ché deve garantire la giusta energia senza appesantire. Oggi, purtroppo, troppo spesso la colazione si fa male o si salta”, ricorda Astegiano. Rendere questo momen-to goloso e variare l’offerta può far sì che sempre meno piccoli arrivino in classe a stomaco vuoto. “Ma non bi-sogna essere solo attenti alle calorie che si introduco-no: i bambini devono anche ‘bruciarle’”, raccomanda l’esperto, preoccupato per il fatto che “in Italia sempre meno persone fanno sport a livello agonistico”. Occhio dunque alla pigrizia, evitando situazioni nelle quali il tempo trascorso davanti alla tv o ai videogiochi ecceda un limite massimo di 1 ora e 30 al giorno. La dieta ideale per i bambini che crescono, dunque, è carat-terizzata da un basso contenuto di grassi specie saturi (sotto il 20-25%), un apporto di carboidrati intorno al 50-55%, un importante contenuto proteico con par-ticolare attenzione alle proteine del latte, poco sale, molte fibre, calcio e fosforo (fondamentali nella fase di accrescimento) e un corretto apporto di vitamine e altri minerali indispensabili per l’organismo.

(*) fonte Adnkronos Salute

DaTorinoleregoleperlacorrettaalimentazionedeibambiniI consigli dai ricercatori dell’Istituto di medicina dello sport di Torino (*)

Per saperne di più, lo schema si può consultare sul web, cliccando sul sito dell'istituto: www.imsto.it/dieta.html

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aAttualità

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Nell’ambito del programma strategico “Guadagnare salute - rendere facili le scelte salutari”, il Ministero della Salute/Ccm (Centro per il Controllo e la prevenzione delle Malattie) ha affidato, nel 2007, all’Istituto Superiore di Sanità (Iss) il coordinamento del progetto “Sistema di indagini sui rischi comporta-mentali in età 6-17 anni”.Il progetto è stato realizzato in collaborazione con il Ministero dell’Istruzione dell’Università e della Ri-cerca, con le Regioni e le Aziende Sanitarie, l’Istituto Nazionale di Ricerca per gli Alimenti e la Nutrizione (Inran) e l’Università di Torino oltre a quelle di Siena e Padova.Il progetto, nato dall’esigenza di approfondire la co-noscenza dei fenomeni nelle giovani generazioni ha sviluppato tre filoni di attività: sorveglianza Okkio alla Salute e studio Zoom8, per i bambini della scuola primaria, e l’Health Behaviour in School-aged Chil-dren, per i ragazzi tra gli 11 e i 15 anni.Okkio alla Salute consente di descrivere la variabi-lità geografica e l’evoluzione nel tempo della stato ponderale dei bambini delle scuole primarie (6-10 anni), degli stili alimentari, dell’abitudine all’esercizio fisico e delle eventuali iniziative scolastiche favoren-ti la sana nutrizione e l’attività fisica. Avviato per la prima volta nel 2008, ha una periodicità di raccolta dati biennale. L’iniziativa fa anche parte del proget-to dell’Oms Europa “Childhood Obesity Surveillance Initiative”.Zoom8, condotto dall’Inran nel 2009, è nato dall’esigenza di approfondire alcune informazioni sui bambini della scuola primaria emerse grazie a Okkio alla Salute. In particolare, Zoom8 ha esaminato le differenze tra le varie aree geografiche italiane ca-ratterizzate da diverse prevalenze di sovrappeso e obesità nei bambini.Per raccogliere informazioni sui comportamenti a rischio nei ragazzi, ci si è avvalsi degli strumenti del-lo studio multicentrico internazionale Hbsc (Health Behaviour in School-aged Children - Comportamenti collegati alla salute in ragazzi di età scolare), coordi-nato dalle Università di Torino, Siena e Padova. Sono stati indagati diversi determinanti di salute e si è dato particolare risalto ai quattro fattori di rischio (alimen-tazione, sedentarietà, fumo e alcol) al centro del programma Guadagnare salute. La periodicità della

raccolta dei dati è quadriennale.È da sottolineare, sia da parte del personale sanitario e scolastico che da parte delle famiglie, l’alta ade-sione a tutti questi studi, indice della buona riuscita delle attività.La ripetizione periodica di Okkio alla Salute e di Hbsc consentirà di monitorare l’andamento dei determi-nanti di salute studiati e di valutare gli interventi di promozione della salute e di comunicazioni avviati.

Per favorire la diffusione di corrette informazioni alle famiglie dei bambini delle scuole primarie e la promozione di scelte consapevoli, in collaborazione con progetto “PinC - Programma nazionale di infor-mazione e comunicazione a sostegno degli obiettivi di Guadagnare salute”, promosso dal Ministero della Salute e coordinato dall’Istituto Superiore di Sanità, sono stati elaborati degli strumenti di comunicazione destinati ai diversi target coinvolti in Okkio alla Salute: il kit di “Canguro SaltaLaCorda” e di “Forchetta e Scarpetta”. Si stanno, inoltre, predisponendo anche degli strumenti di comunicazione rivolti ai ragazzi. Questa attività, ha visto e vede, tuttora, coinvolte molte professionalità. Infatti, come ribadito in letteratura, gli interventi di prevenzione e di promozio-ne della salute più appro-priati sono quelli interset-toriali e multidisciplinari, che prevedono il coinvol-gimento diretto delle fami-glie, delle scuole, degli operatori della salute, promuovono non solo la sana alimentazione ma anche l’attivi-tà fisica, la formazione dei genitori e abbiano una durata pluriennale.

(*) fonte salute.gov.it

La salute si guadagna tenendo d’occhio il peso (*)

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aAttualità

ALCUNI RISULTATI

OKKIO ALLA SALUTE 2010La seconda raccolta di Okkio alla Salute fornisce risultati non molto dissimili da quanto rilevato nel 2008.Sono stati misurati oltre 42.000 bambini della tersa classe delle scuole primarie.

• Permane alta la prevalenza del sovrappeso (23%) e dell’obesità (11%)• Si continuano a rilevare comportamenti non salutari:

- il 9% non fa colazione- il 30% la fa non adeguata- 1 bambino su 4 non mangia quotidianamente frutta e verdura- circa il 50% consuma bevande zuccherate o gassate nell’arco della giornata- 1 bambino su 2 ha la TV in camera- 1 bambino su 5 pratica sport per non più di un’ora a settimana.

• I genitori non sempre hanno un quadro corretto dello stato ponderale del proprio figlio: tra le madri di bambini in sovrappeso o obesi, il 36% non ritiene che il proprio figlio sia in eccesso ponderale.

ZOOM8Lo studio di approfondimento Zoom8 è stato condotto dall’Inran in un campione di 2100 bambini di 8-9 anni ed ha approfondito alcuni aspetti indagati da Okkio alla Salute.Tra l’altro, lo studio ha mostrato che:

• circa il 70% dei bambini non ha l’abitudine di andare a scuola a piedi• il 26,8% dei bambini gioca più di due ore al giorno all’aria aperta, nei giorni feriali.• Il tempo trascorso dai bambini giocando all’aperto è correlato alla sicurezza dell’ambiente circostante

l’abitazione e alla mancanza di strutture adeguate, specie al Sud.• Per i genitori la principale fonte di informazione su una corretta alimentazione sono i pediatri e gli altri

operatori sanitari. Si evidenziano livelli di conoscenza maggiori al Nord e per elevato titolo di studio dei genitori.

• Per migliorare il benessere dei propri figli, i genitori suggeriscono di ridurre la pubblicità sugli alimenti confezionati, di aumentare le ore di attività fisica svolte a scuola e di potenziare le strutture sportive pubbliche.

HBSCL’Health Behaviour in School-aged Children (Hbsc) è uno studio multicentrico promosso dall’Oms, finalizzato a raccogliere dati sui comportamenti relativi alla salute in età pre-adolescenziale (11-15 anni). Lo studio realizzato in collaborazione tra l’Iss, le Università di Torino, Padova e Siena, ha coinvolto per la prima volta tutte le Regioni.Lo studio 2009-10, per quanto riguarda i ragazzi tra gli 11 e i 15 anni, (77.000 ragazzi) indica tra l’altro:

• una diminuzione dell’eccesso ponderale al crescere dell’età: la frequenza dei ragazzi in sovrappeso e obesi va dal 29,3% nei maschi e dal 19,5% nelle femmine undicenni, al 25,6% nei maschi e al 12,3% nelle femmine di 15 anni. Emerge un minor consumo quotidiano di verdura nel Sud e tra i maschi

• lo svolgimento di minore attività fisica tra i ragazzi di 15 anni (47,5% dei maschi e 26,6% delle femmine) rispetto ai tredicenni (50,9% dei maschi e 33,7% delle femmine).

• una percentuale del 40% dei maschi e del 24% delle femmine di 15 anni che dichiara di consumare alcol almeno una volta a settimana

• un 19% dei quindicenni (maschi e femmine) che dichiara di fumare almeno una volta a settimana.

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24 numero 82010

f Formazione

IprossimieventiformativiacuradiFarmaserviziFormazione

Dalla Scuola Lavoro Impresa (Sli), con cui Farmaservizi Formazione ha già collaborato, è pervenuta la segna-lazione di un interessante evento formativo dedicato al tema della menopausa.Obiettivo del corso è fornire un’informazione aggiornata e indipendente su come affrontare i problemi che possono conseguire alla menopausa, soprattutto se prematura o relativamente precoce; un argomento straor-dinariamente ricco di novità e puntualizzazioni.Per quanto riguarda l’iscrizione, le modalità sono sempre le medesime, ma si evidenzia che, unicamente per questo corso, per il pagamento con bonifico l’Iban valido è:

Ente di Formazione Professionale S.L.I. - Banco Posta -IBAN: IT84K0760101000000001873949

Si fa presente che la Sli richiede una prenotazione anticipata già da ora per loro motivi organizzativi.

Una proposta dalla Sli LA MENOPAUSA

Sede Sala Riunioni dell’Associazione Titolari di Farmacia, Via Galliari 10/A - Torino

Data Sabato 12 Marzo 2011 - dalle ore 9,00 alle ore 18,00e Domenica 13 Marzo 2011 - dalle ore 9,00 alle ore 17,00

Provider Ente di Formazione Professionale S.L.I.

Docenti professor Carlo CAMPAGNOLI; intervengono dottoressa Chiara ABBÀ, dottor Francesco DELTETTO, professor Gian Carlo ISAIA

Costo euro 90,00 esente IVA

Partecipanti 40 laureati in Farmacia e CTF

Crediti Il corso consentirà l’acquisizione di 13 crediti ECM.

Prima Giornataore 9.00 - 18.00

9.00 - 9.45

9.45 - 10.45

10.45 - 11.45

11.45 - 13.00

14.00 - 15.15

15.15 - 16.30

16.30 - 18.00

La transizione alla menopausa: aspetti ormonali e clinici. (C.C.)

Impiego dei progestinici nella fase di transizione alla menopausa: quando, come e per quanto tempo. (C.C.)

La sindrome climaterica e le problematiche post - menopausali (C.C.)

Le differenti forme di incontinenza urinaria: diagnostica e impostazioni terapeutiche. (F. DT.)

Le varie forme di terapia ormonale “sostitutiva”: i differenti tipi di estrogeni e i diversi progestinici; il tibolone. (C.C.)

I fallimenti ovarici prematuri (“premature ovarian failure”, POF) su base iatrogena (per terapie oncologiche), genetica, idiopatica o autoimmune: diagnostica e impostazioni te-rapeutiche. (C.C.)

L’osteoporosi: individuazione, diagnostica differenziale, impiego dei farmaci specifici. (GC.I.)

Seconda Giornataore 9.00 - 17.00

9.00 - 10.45

10.45 - 11.15

11.15 - 12.00

12.00 - 13.00

14.00 - 16.00

16.00 - 17.00

“Lo stile di vita” (alimentazione appropriata e attività fisica) per contrastare le problema-tiche post-menopauali e ridurre i rischi tumorali. (C.A.)

Terapie non ormonali per i disturbi generali o locali da carenza estrogenica. (C.C.)

Integratori alimentari e fitoterapici: omega 3, fitoestrogeni, etc. (C.A.)

Rapporto benefici/rischi delle terapie ormonali “sostitutive”: dati dai trials randomizzati e dagli studi osservazionali (C.C.)

Le terapie ormonali (estrogeni, progestinici, androgeni, tibolone): quando, come, per quanto tempo (C.C.)

Test di apprendimento e successiva discussione generale. (C.C.)

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25 numero 8 2010

fFormazione

Modalità di iscrizione per questo corso

È possibile effettuare l’iscrizione inviando la scheda di iscrizione (a pagina 26) sia via e-mail all’indirizzo formazionefarmapiemonte.org sia al fax 011.56.98.958Accertata la disponibilità dei posti, procedere al pagamento della relativa quota di partecipazione, entro e non oltre 10 giorni dalla data di iscrizione pena la decadenza dell’iscrizione stessa:direttamente presso l’Associazione Titolari di Farmacia della Provincia di Torino (ore 9,00/13,00 - 14,00/17,00) oppure tramite bonifico bancario intestato a:

Ente di Formazione Professionale S.L.I. - Banco Posta -IBAN: IT84K0760101000000001873949

specificando: nome e cognome del partecipante, titolo e data del corso e inviando via fax (011 56.98.958) copia dell’avvenuto pagamento e dati per la fatturazione.Seguirà regolare fattura quietanzata, che sarà intestata come indicato all’atto del pagamento.

Parcheggio

Per i corsi che si svolgono presso la Sala Riunioni dell’Associazione Titolari di Farmaciain Via Galliari 10/A a Torino si possono richiedere i buoni parcheggio.

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f Formazione

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fFormazione

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EventieLa ricerca è divertente, giovane e sempre viva, e soprattutto molto più vicina alla vita quotidiana di quanto non ci si aspetti. Questo lo slogan della “Notte dei ricercatori 2010”: “Re-Fuel” - Research is Fun, yoUng and Ever Living. L’appuntamento è quello dello scorso 24 settembre, quando ha avuto luogo in tutta Europa que-sta iniziativa promossa e co-finanziata dal Settimo Programma Quadro dell’Unione Europea, nata per sensibi-lizzare il grande pubblico al tema della ricerca scientifica e alla figura del ricercatore, che vede più di 200 città italiane ed europee impegnate ad aprire uno spazio di incontro e dialogo tra il mondo scientifico della ricerca e i cittadini. Per il Piemonte siamo alla quinta edizione della manifestazione, con sette città coinvolte (Torino, Alessandria, Biella, Cuneo, Novara, Vercelli e per il primo anno anche Verbania) in una giornata e soprattutto una serata in cui alla scienza si è unita al divertimento, in un mix di esperimenti, giochi, dibattiti, dimostrazioni, spettacoli negli stand allestiti nelle piazze cittadine. Novità di quest’anno, a Torino la manifestazione ha trovato una nuova collocazione nella centralissima piazza Castello, con la partecipazione di tanti nuovi gruppi di ricerca ed esperimenti inediti.Non potevano mancare anche quest’anno la Facoltà di Farmacia dell’ateneo torinese e, in particolare, Appa hanno partecipato registrando un notevole successo. Come già nell’edizione 2009, anche quest’anno sono state due le location che hanno visto la presenza di studenti, dottorandi e docenti della Facoltà e di Appa: Torino e Cuneo.Di seguito alcune immagini della Notte dei Ricercatori in entrambe le piazze.

CUNEOMolte classi (3° media e 1° superiore) hanno visitato lo stand la mattina. I ragazzi hanno avuto la possibilità di allestire varie forme farmaceutiche (creme, supposte, capsule, geli) assistiti dallo staff del Progetto A.P.P.A.La sera grande affluenza di famiglie.I ragazzi hanno avuto modo di divertirsi apprendendo al tempo stesso cosa sia l’arte del farmacista e quanto possano i medicinali essere modificati in base alle singole esigenze.I tesisti della Facoltà di Farmacia inoltre hanno avuto modo di parlare del Progetto agli insegnanti ed ai genitori, i quali si sono dimostrati notevolmente interessati ed hanno chiesto dove poter avere ulteriori informazioni.

UnanottededicataallaricercaTra entusiasmo e curiosità anche la Farmacia si racconta

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29 numero 82010

EventieTORINONonostante la pioggia ed il vento, grande successo dal primo pomeriggio alla sera con notevole partecipazione da parte di studenti, bambini e famiglie. Entusiasmo dei bambini nel ci-mentarsi ad allestire preparazioni e ad interagire con interesse con lo staff del Progetto A.P.P.A.Come di consueto il Presidente dell’Ordine di Torino, Mario Giaccone, ha visitato lo stand.

A.P.P.A.

All’interno della Facoltà di Farmacia di Torino, da alcuni anni è nato e si è sviluppato un progetto che ha come obiettivo, proprio tramite i laboratori gelenici, l’aiuto in ambito sanitario dei Pesi in via di sviluppo. Si tratta di A.P.P.A.® “Aid Progress Pharmacist Agreement” e della onlus omonima, frutto di un’intensa collaborazione tra il mondo accademico, rappresentato dall’Università degli Studi di Torino, Facoltà di Farmacia, e la realtà territoriale nell’ambito della Farmacia. http://www.progettoappa.it/

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EventieLemedicinepersonalizzateProspettive scientifiche e necessità di governo clinico

Nel secolo scorso l’importante incremento della durata e della qualità della vita umana è stato reso possibile in buona parte grazie alla disponibilità di farmaci efficaci e ben tollerati in grado di contrastare adeguatamente patologie molto diffuse e gravi. Oggi, per la conoscenza sempre più approfondita dei meccanismi eziopatologici e delle interazioni tra farmaco e paziente, la sfida si sposta verso farmaci e preparati sempre più specifici e mirati sulle esigenze del singolo individuo o di categorie di individui.Questa evoluzione offre da un lato prospettive affascinanti per ricercatori, clinici e produttori, dall’altro evidenzia il tema della gestione del percorso di cura e della valorizzazione delle nuove medicine in un contesto peraltro sempre più condizionato dalla sostenibilità economica. Proprio su questi temi è stato incentrato il convegno, organizzato il 12 ottobre scorso dal Gruppo 24 Ore in collaborazione con Il Sole 24 Ore Sanità e l’Università di Parma. L’incontro, si è posto l’obiettivo di condividere esperienze ed approcci diversi sul tema in uno spirito di arricchimento reciproco e di confronto tra ricercatori, produttori, utilizzatori e decisori della filiera del farmaco.

Dopo il saluto del rettore, Gino Ferretti, e di Alberto Chiesi, presidente della Chiesi farmaceutici, infatti, si sono alternati al microfono, moderati da Paolo Del Bufalo, giornalista dell’inserto sanità de Il Sole 24 Ore, Paolo Colombo, preside vicario della facoltà di Farmacia di Parma, Dario Olivieri, professore ordinario di Medicina e chirurgia, Giampiero Lugli, preside della facoltà di Economia, Antonio Tommassini, presidente della commissione Igiene e sanità del Senato, Stefano Del Missier, direttore generale I.Re.F Lombardia, Roberto Grilli, direttore dell’agenzia sanitaria dell’Emilia Ro-magna, Michele Lipucci di Paola, vicepresidente Erordis, Teresa Petrangolini, segretario di Cittadinanzattiva, Patrizio Piacentini, direttore di Farmacia clinica al San Carlo Borromeo ed Emilio Stefanelli, vicepresidente di Farmindustria.Un dibattito che ha fornito numerosi spunti di riflessione. «Per medicina personalizzata si intende la scelta tra una terapia e l’altra in base alle caratteristiche del paziente - spiega Colombo -. Per medicine personalizzate, invece, il giusto trattamento, ovvero la tempistica, le dosi, il rilascio del farmaco, le combinazioni con altri. In questa direzione si è mosso il mio gruppo di ricerca, con cui abbiamo elaborato moduli di rilascio controllato per i medicinali, combinabili tra loro».Un modo di curare esemplificato anche da Olivieri, soprattutto nelle malattie croniche come l’asma. Ma che avrà ricadute anche nel mondo dell’economia: «Cambierà l’economia delle case farmaceutiche - commenta Lugli -. Ora si basano sui farmaci ‘blockbuster’: si vendono quote modeste a una grande fetta di mercato, a un prezzo medio, producendo il medicinale localmente e con cure indistinte. In futuro, il farmaco sarà ‘personalized’: si avranno quote elevate di tanti piccoli mercati, con un prezzo tarato sulla reale efficacia e sui risultati».Dal punto di vista politico questi cambiamenti saranno così ampi anche per l’applicazione della sanità da richiedere un tavolo di go-verno: «La personalizzazione della medicina è inevitabile - afferma Tommassini -. Serve quindi un controllo serio, sulla formazione, sull’informazione e sulla comunicazione che deve passare attra-verso un tavolo unico nazionale che coinvolga le regioni, gli esperti e le associazioni di pazienti, per omogeneizzare tali cambiamenti». Una visione simile a quella di Grilli: «I cambiamenti saranno titanici, basti pensare la differenza tra ‘prevenzione’ e ‘predizione’ grazie allo studio del dna. Per questioni così complesse è indispensabile un intervento a livello nazionale, ma senza che le regioni diventi-no passive: bisogna ragionare insieme. Così come la ricerca dovrà confrontarsi con l’utenza finale, ovvero la realtà clinica».

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LibriLNoi,farmacisti

Presentato a Roma il volume Noi Farmacisti, breve storia della professione farmaceutica dal secondo dopoguerra al web (1946-2009) realizzato da Giacomo Leopardi. Un’opera che traccia un’ampia fotografia dell’evoluzione del sistema sanitario italiano attraverso lo sguardo attento di uno dei suoi protagonisti.Cinquant’anni di storia della sanità italiana, raccontati da un farmacista che, con il suo camice e il suo caduceo indosso, li attraversati tutti, spesso da protagonista. L’autore del libro è infatti Giacomo Leopardi, che rimane per gli oltre 80.000 farmacisti “Il Presidente”. Lo è stato per dieci anni di Fe-derfarma, per ventiquattro della Federazione degli Ordini e oggi è ai vertici della Fondazione Cannavò. È la memoria storica della categoria, colui che l’ha tenuta compatta per tanto tempo.Il volume costituisce una lucida testimonianza del percorso che la farmacia italiana ha compiuto dalla rinascita degli ordini professionali a questi giorni:

la scansione cronologica degli eventi, delle battaglie, delle strategie comunicative che ne hanno costituito la storia, raccontate con lucida e pacata obiettività dall’Autore, fanno emergere, in trasparenza, l’evoluzione del costume sociale e della politica sanitaria nel nostro Paese, delle trasformazioni - e delle resistenze - che ne hanno caratte-rizzato la faticosa evoluzione. “Non è solo un valido contributo di sistematizzazione e di conoscenza della vita istituzionale degli Enti farmaceutici” - ha affermato il ministro della Salute, Ferruccio Fazio - “nel suo puntuale raccordarsi alle tappe di sviluppo della politica sanitaria italiana e al più ampio orizzonte dei mutevoli equilibri politici della storia nazionale, questo libro si offre quale prezioso strumento di comprensione delle trasformazioni culturali che hanno investito l’esercizio della professione farmaceutica nel nostro Paese”. Il testo riesce inoltre anche nell’intento di smontare i frusti stereotipi che spesso funestano l’immagine del farmaci-sta: “queste pagine - ha sottolineato Giacomo Leopardi - “vogliono essere anche la testimonianza di come l’operato delle istituzioni preposte alla tutela della categoria dei farmacisti abbia lavorato per smascherare certi clichè, con-tribuendo a difendere e rilanciare gli aspetti etici, scientifici, sociali della professionalità di colui che si fa carico della grande responsabilità di dispensare farmaci”. “Il libro lo voglio considerare come un ringraziamento a quanti hanno percorso insieme a me il cammino di questa Professione - ha detto Leopardi - in questi ultimi 50 anni. Momenti belli, altri meno, ma, in ogni occasione, la netta consapevolezza di aver avuto l’opportunità di conoscere tante per-sone eccezionali che saranno per sempre nei miei ricordi. I ricordi sono importanti, ci permettono di ricostruire la nostra vita e diventano addirittura indispensabili se si vuole conoscere il proprio mestiere, che non può prescindere né dalla storia né dal mondo circostante. È con questa certezza - ha concluso Leopardi - che guardo al futuro con ottimismo, perché la farmacia del futuro sarà quella che il farmacista del futuro saprà realizzare, mettendo la sua Nobile Professione al primo posto”.

A proposito dell’Autore e del suo lungo e costante operato a favore del settore farmaceutico italiano, Giuseppe De Rita, Presidente della Fondazione Censis, ben evidenzia che “uno dei suoi meriti è stato senza dubbio quello di creare le condizioni di un cambiamento “culturale” della professione di farmacista, favorendo l’allontamento della categoria da una prospettiva di tipo corporativista e creando le condizioni di un progressivo ingresso della farmacia nel moderno contesto del mercato”. La realizzazione del volume è stata fortemente voluta da Alliance Healthcare, al fine di rendere merito alla insosti-tuibile opera svolta da Giacomo Leopardi nel comparto italiano del farmaco e della farmacia.

TITOLO Noi, Farmacisti.Breve storia della professione far-maceutica dal secondo dopoguer-ra al web (1946-2009)

Anno: 2010

Autore: Giacomo Leopardi

Il volume è disponibile telefonando al

numero 0185 31571o scrivendo a:

ufficiocomunicazione�alliance-healthcare.it

Il nuovo libro di Leopardi

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gDai Giornali (*)

Adnkronos Salute FARMACI17 novembre

Boom sequestri Nas su mercato online, 350 mila fiale e pillole nel 2010Boom di sequestri di farmaci contraffatti sul mercato online. Nei primi 10 mesi del 2010 i carabinieri dei Nas (Nucleo antisofisticazioni) hanno sequestrato 350 mila tra fiale e compresse contraffatte e rischiose per la salute dei cittadini. Ben il 52% in più rispetto allo stesso periodo del 2009. Nel corso di queste operazioni sono state inoltre arrestate 14 persone, 129 segnalate e sono stati chiusi 6 siti web. A tracciare il quadro è il ministro della Salute Ferruccio Fazio, intervenuto questa mattina alla sede dei Nas di Roma, dove si è tenuto un corso, il pri-mo in Europa, proprio per affinare le tecniche di contrasto al fenomeno della vendita online dei medicinali contraffatti."Tra i farmaci più sequestrati - ha precisato il ministro - al primo posto c’è il Viagra e tutti i medicinali contro la disfunzione erettile. Al secondo posto gli anabolizzanti, assunti dagli sportivi per miglio-rare le proprie performance". A tal proposito, il generale e comandante dei Nas Cosimo Piccinno ha sottolineato come anche il Viagra sia utilizzato dagli sportivi come doping. "Si è scoperto - ha detto - che soprattutto tra i ciclisti que-sto tipo di farmaco viene assunto per migliorare le proprie performance. Il Viagra infatti - ha aggiunto - migliora l’ossigenazione del sangue". Il corso, che si è tenuto al Comando dei Nas di Roma, è iniziato lune-dì scorso e si è chiuso questa mattina. Ha visto la partecipazione di funzionari della Dea (Drug enforcement administration), delle dogane tedesche, dell’Oclaesp francese e della Polizia federale belga, e quel-la di 19 marescialli dei Nas con una pregressa esperienza nell’attività investigativa in materia di contraffazione farmaceutica. Lo scopo dell’iniziativa - spiegano i Nas - è quello di affinare le co-noscenze informatiche e familiarizzare con l'utilizzo di software per l’individuazione dei server e dei siti web sui quali vengono commerciali i farmaci contraffatti. Sono stati inoltre studiati quei programmi che permettono la rintracciabilità dei pagamenti effettuati online. Al termine del corso è stata infine offerta la disponibilità ai membri del Gruppo investigativo sui traffici delle sostanze dopanti - istituito dal Segretario generale di Interpol e composto da investigatori di Au-stria Norvegia, Spagna, Svezia e Svizzera - di partecipare eventualmente a un secondo corso che si potrebbe tenere entro il 2011.

Corriere.it PSICOLOGIA DEL MALATO8 novembre

Dai sintomi alla terapia, ecco quello cheaccade nel cervello

Neurofisiologia del rapporto col medico. La relazione con il curante può influenzare l'efficacia delle cureAUTORE: Margherita Fronte

Quel che accade nel cervello di un malato, dall'apparire dei primi sin-tomi fino alla risposta alla terapia, è il risultato di milioni di anni

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Dai Giornali (*)gdi evoluzione. E dal punto di vista della neurofisiologia, il percorso che il paziente compie per cercare aiuto non è diverso da quello di un assetato che va in cerca di acqua, o di un affamato a caccia di cibo. L'obiettivo, come in questi casi, è uno solo: trovare sollievo e scon-figgere il male. E le probabilità di successo sono legate anche al tipo di relazione che si instaura fra il malato e chi lo prende in cura: una relazione capace di modificare il cervello del paziente per aumen-tare - oppure ridurre - l'efficacia di un trattamento. È questa la tesi del libro «The patient's brain», appena uscito per i tipi della Oxford University Press, in cui Fabrizio Benedetti, ricercatore dell'Istituto nazionale di neuroscienze e docente di fisiologia all'Università di Tori-no, esplora la malattia e il rapporto medico-paziente da una prospettiva completamente nuova: quella della neurofisiologia.

«Gli studi di medicina, psicologia e sociologia, hanno accertato or-mai da tempo che una buona relazione fra medico e paziente produce un effetto positivo sull'esito della terapia» dice il ricercatore. «Oggi, però, possiamo andare oltre, e rendere più scientifica questa relazione, esaminando come e in quale misura gli atteggiamenti del medico influen-zano i processi cerebrali nel malato». Che cosa accade, dunque, nel cervello, dalle prime fasi della malattia a quando si viene curati? Be-nedetti individua quattro fasi, alle quali corrisponde l'attivazione di specifiche aree cerebrali. La prima fase corrisponde al "sentirsi male", ed è il risultato dei segnali che l'organo malato invia al sistema ner-voso centrale, e della loro successiva elaborazione da parte del cer-vello. «L'area cruciale a essere coinvolta in questa fase è l'insula, ritenuta responsabile della percezione cosciente del sintomo» chiarisce Benedetti. Ma importante è anche il coinvolgimento del sistema limbico, situato più in profondità, la cui attività è legata a emozioni negative che incrementano il malessere, come l'ansia, la depressione o la rab-bia. Per questo, si legge nel libro, «per comprendere quanto è forte il dolore del paziente, il medico non deve solo considerare l'entità del danno ai tessuti, ma anche il suo stato psicologico». Innescata dalla prima, la seconda tappa del percorso nella malattia è costituita dalla ricerca di aiuto.

Qui entrano in gioco le strutture cerebrali dell'aspettativa e della motivazione, come il nucleo accumbens e il sistema della dopamina che, più in generale, determinano un'ampia gamma di comportamenti mirati a soddisfare i bisogni. Studi condotti su malati di morbo di Parkinson, di depressione o su persone con dolore cronico hanno dimostrato che questi circuiti si attivano anche quando ci si aspetta di migliorare, magari dopo aver conosciuto il medico che ci curerà. Quella dell'incontro con il medico, peraltro, è una fase complessa, regolata dai processi che stanno alla base di fiducia e speranza, influenzati a loro volta dalle informazioni che la corteccia cerebrale riceve dagli organi di senso. L'udito e la vista, infatti, sono capaci di cogliere i messaggi nasco-sti nel tono della voce e nella comunicazione non verbale, che indicano una disponibilità o una chiusura dell'altra persona. Ma altre strutture sono coinvolte. Così, per esempio, se la corteccia visiva è responsabile del riconoscimento del volto, è l'attività dell'amigdala, una struttura situata al centro del cervello, a dirci se di quel volto possiamo fidar-ci oppure no. Si giunge così all'ultima fase, quella della terapia, la cui efficacia è influenzata dalle aree cerebrali responsabili dell'effet-to placebo. «Il personale sanitario, con il suo atteggiamento, modula l'attività di queste aree» continua Benedetti «e poiché la speranza e la fiducia influenzano le probabilità di guarigione, si può dire che l'in-contro con il terapeuta è già parte della terapia».

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gDai Giornali (*)

Adnkronos FUMO27 ottobre

Fazio, inaccettabile che i medici fumino"È veramente inaccettabile che i medici fumino" è la bacchettata del mi-nistro della Salute Ferruccio Fazio al presidente della Federazione degli ordini dei medici (Fnomceo) Amedeo Bianco, che durante la presentazio-ne di un volume sul centenario dell'istituzione degli ordini dei medici aveva ammesso di aver ricominciato a fumare. Fazio lui stesso medico e convinto salutista ha ammonito Bianco: "i medici non devono fumare e deve essere lei il primo a dare il buon esempio", ha concluso Fazio ricordando che anche in famiglia conduce con la moglie una battaglia che "purtroppo sto perdendo".

Adnkronos/Adnkronos Salute SANITÀ27 ottobre

Fazio, e-health chiave per un Servizio sanitario nazionale sostenibileSanità elettronica chiave per rendere il sistema sanitario nazionale economicamente sostenibile e per garantire la continuità assistenziale. "L'e-health non è solo un semplice pezzo della sanità, ma quel pezzo ne-cessario per mettere l'Ssn a sistema e renderlo sostenibile". Lo ha detto oggi a Roma, aprendo i lavori del convegno 'Le strategie nazionali in ma-teria di sanità elettronica', il ministro della Salute Ferruccio Fazio."La sanità elettronica - ha proseguito Fazio - sarà utile anche per ridi-segnare la mappa territorio-ospedali, ottenendo la necessaria continuità assistenziale. Il paniere di provvedimenti avviati in questo senso su almeno sei diversi canali copre infatti tutta la sanità". Il ministro ha infine ricordato che "tutto ciò è possibile grazie alla collaborazione tra diversi ministeri", in primis tra quello della Salute e quello della Pubblica amministrazione e innovazione. Su questo esem-pio, cioè quello di intesa interministeriale "è in programma il prossimo 8 novembre a Cernobbio - ha annunciato Fazio - un convegno sull'inter-nazionalizzazione della ricerca biomedica, organizzato con il ministro dell'Istruzione Mariastella Gelmini".

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Dai Giornali (*)gAnsa SANITÀ ESTERO26 ottobre

Francia: visite mediche con webcam

Dal prossimo anno diagnosi a distanza e consulenze on line

In Francia dall'anno prossimo il medico di famiglia potrà essere consul-tato su internet grazie a una webcam e a un indirizzo e-mail. Lo ha an-nunciato il ministro della Salute, Roselyne Bachelot: il decreto prevede che 'le prime teleconsulenze' di un medico via internet saranno possibili a partire dall'inizio del 2011. 'Con questo decreto si da' la possibi-lità ai pazienti di ottenere una diagnosi a distanza e una consulenza on line', ha spiegato Bachelot.

Il Corriere.it STUDI&RICERCHE26 ottobre

Proteggersi dal tumore al colon con l'aspirina. E con un nuovo test

Uno studio conferma: piccole dosi regolari di aspirinetta riducono il rischio di ammalarsi. Ma non è una soluzione valida per tutti, come lo screening per diagnosi precoceAUTORE: Vera Martinella (Fondazione Veronesi)

Un aumento valutato del 10 per cento e 270 mila nuovi casi. Sono le sti-me per il 2010 presentate a Roma nei giorni scorsi dalla Lega italiana tumori. Fra i tipi di cancro sempre più diffusi c’è quello del colon retto, in crescita fra uomini e donne a causa soprattutto di alimenta-zione scorretta, sedentarietà, sovrappeso. Ma dai laboratori di ricerca arrivano due buone notizie. Primo, piccole dosi di aspirina (quelle usate comunemente per la prevenzione cardiovascolare) riducono il rischio di ammalarsi di carcinoma colonrettale. Secondo, i medici potrebbero ave-re presto a disposizione un nuovo test efficace per la diagnosi precoce della malattia.PROTEZIONE DALL’ASPIRINA - Secondo uno studio pubblicato sull’ultimo nu-mero della rivista Lancet da Peter Rothwell del John Radcliffe Hospital di Oxford, l’acido acetilsalicilico (più noto come aspirina) può ridurre di un quarto le probabilità di sviluppare un tumore al colon e di oltre un terzo la sua gravità, quindi il pericolo di morte per questa neopla-sia. La ricerca ha coinvolto più di 14 mila persone, tenute sotto osser-vazione per quasi 20 anni. I volontari sono stati suddivisi in gruppi, a seconda che prendessero o meno l’aspirinetta quotidiana per la preven-zione cardiovascolare (in particolare per evitare ictus e infarti). Nel corso dello studio a 391 partecipanti è stato diagnosticato un carcinoma colonrettale ed è emerso che chi assume l’aspirinetta regolarmente (in dosi da circa 75 milligrammi al giorno) per almeno sei anni ha un ri-schio ridotto del 24 per cento di ammalarsi e del 35 per cento di morire a causa del tumore. «Il farmaco però va assunto con cautela e solo dopo un’attenta valutazione del bilancio tra rischi e vantaggi - precisano i ricercatori britannici - perché, com’è noto, può provocare sanguinamenti gastrointestinali e ulcere». Insomma, non ci sarà una prescrizione di massa dell’acido acetilsalicilico, ma potrebbe venire consigliato a chi è considerato a elevato rischio di sviluppare la neoplasia.

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gDai Giornali (*)

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NUOVO TEST IN ARRIVO - In Italia i tumori del colon rappresentano la seconda causa di morte per cancro. La sopravvivenza a cinque anni per questa patologia si aggira attorno al 65 per cento e sale fino al 90 per cento se la malattia viene rilevata a uno stadio iniziale. «Scoprire la neoplasia il più presto possibile è fondamentale per ridurre la morta-lità, ma l’adesione agli screening disponibili per il carcinoma colon-rettale è ancora troppo bassa» dicono dall’Istituto scientifico romagno-lo Irst di Meldola (Forlì-Cesena), dove si sta studiando un innovativo test per la diagnosi precoce e non invasiva del tumore del colon-retto, il Fluorescente Long Dna (Fl-Dna). Uno strumento che analizza il Dna delle cellule di esfoliazione della mucosa del colon presenti nelle feci, che avviene in modo continuo, non è soggetto alle variazioni di risultato dipendenti dalla intermittenza del sanguinamento delle lesio-ni tumorali. E che quindi potrebbe scovare i segnali più precoci della malattia, riducendo inoltre i casi falsamente negativi. Il nuovo test molecolare che valuta la quantità e l’integrità del Dna fecale sarebbe più accurato del test del sangue occulto nelle feci - dicono dall’Irst - e avrebbe un valore predittivo particolarmente elevato.«SCREENING FONDAMENTALI» - Ad oggi il test Sof, in grado di ridurre la mortalità del 13–33 per cento, rappresenta ancora la procedura non in-vasiva più comunemente utilizzata per scovare in anticipo un carcinoma del colon. Ma secondo i dati più aggiornati dell’Osservatorio nazio-nale screening nel 2008 risulta coperto dallo screening (tramite Sof, nella grande maggioranza di casi, o mediante rettosigmoidoscopia) solo circa il 51 per cento del territorio nazionale. «È importante che la partecipazione allo screening cresca - spiega Paolo Bianchi, direttore dell’Unità di chirurgia mini-invasiva all’Istituto europeo di oncolo-gia di Milano - perché scoprire un carcinoma colonrettale agli inizi vuol dire avere maggiori probabilità di sopravvivere. E con una qua-lità di vita migliore, perché l’intervento d’asportazione può essere conservativo». La sensibilità del test del sangue occulto però lascia troppi spazi di indeterminatezza nell’individuazione di un carcinoma, soprattutto delle forme più precoci, per le quali si ricorre quindi di frequente a indagini diagnostiche invasive come la colonscopia. «Gli attuali programmi di screening hanno certamente alcune criticità - con-clude Bianchi -: bisognerebbe aumentare l’adesione della popolazione e migliorare la sensibilità del test, cioè ridurre i cosiddetti falsi negativi (persona malata giudicata sana, ndr). I test che valutano il Dna delle cellule tumorali esfoliate e presenti nelle feci sono pro-mettenti, in quanto hanno un’alta sensibilità nel riconoscimento dei soggetti malati e potrebbero superare il problema dei falsi negativi presenti nel Sof. Bisognerà valutare attentamente i costi del test pri-ma di poterlo introdurre come screening sulla popolazione».

Il Corriere.it STUDI&RICERCHE26 ottobre

Il sale "buono" che aiuta il cuore

Aumentare il consumo di potassio potrebbe ridurrela pressione tanto quanto dimezzare il sale in tavolaAUTORE: Elena Meli

Il potassio come "antipertensivo naturale": lo propongono alcuni ri-cercatori tedeschi dopo aver misurato l'introito di sali di potassio in 21 Paesi, dimostrando che aumentarne il consumo potrebbe ridurre la

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Dai Giornali (*)gpressione della popolazione tanto quanto dimezzare il sale "cattivo", ovvero quello da cucina abitualmente usato ogni giorno.STUDIO - Linda van Mierlo, ricercatrice all'università tedesca di Wa-geningen, assieme ai suoi collaboratori ha misurato il consumo di po-tassio in 21 Paesi, dagli Stati Uniti alla Cina, dalla Nuova Zelanda all'Olanda: i risultati, pubblicati sugli Archives of Internal Medici-ne, dimostrano che l'apporto giornaliero di potassio varia da 1.7 a 3.7 grammi al giorno, ovvero parecchio meno rispetto ai 4.7 grammi racco-mandati. «Se il consumo di potassio aumentasse fino al livello consi-gliato, la pressione sistolica dei cittadini di questi Paesi calerebbe, con un effetto paragonabile alla riduzione di 4 grammi al giorno di sale. Il bilancio fra introito di potassio e introito di sodio è infat-ti basilare nella prevenzione dell'ipertensione», dice la van Mierlo.POTASSIO - Non è la prima volta che il rapporto sodio/potassio vie-ne indicato come un elemento chiave nella regolazione della pressione sanguigna. Il sodio fa salire la pressione perché richiama liquidi nel circolo sanguigno, aumentando la "fatica" del cuore e dell'apparato cardiovascolare; il potassio agisce invece da contraltare, favorendo il riassorbimento del sodio e migliorando la funzionalità cardiovascola-re in generale. Già in passato altri studi hanno testimoniato a favore di un ruolo antipertensivo del potassio: si è visto, ad esempio, che i soggetti con valori di potassio più bassi sono a rischio di sviluppare ipertensione; o, ancora, che a maggiori quantità di potassio in circolo si associa un minor pericolo di sviluppare problemi cardiovascolari. Di conseguenza, si sente sempre più spesso consigliare di stare attenti non solo alla riduzione del sale in tavola (secondo l'Organizzazione Mondiale della Sanità non si dovrebbero superare i 5 grammi al giorno, ma anche nel nostro Paese siamo abbondantemente attorno al doppio, ma anche a garantirsi un buon apporto di potassio. «Ridurre il sale e au-mentare il potassio sono entrambi metodi validi per tenere la pressione sotto controllo», ribadisce la van Mierlo. Come riuscire a introdurre potassio in abbondanza? Attraverso la frutta e la verdura, che ne sono le fonti principali e sono tra l'altro povere di sodio: sì quindi a banane, arance, albicocche, legumi, patate, spinaci. Da evitare invece i cibi lavorati industrialmente: i processi di trasformazione possono modificare i contenuti di potassio dell'alimento e generalmente aumen-tano quelli di sodio.

Il Corriere.it SPERIMENTAZIONI24 ottobre

Mai più cavie umane

L'America si scusa per uno studio del 1946 in cui 700 detenuti furono infettati con l'agente della sifilide per verificare l'efficacia della penicillina AUTORE: Adriana Bazzi

L'America lo ha fatto per la seconda volta: pochi giorni fa il Segre-tario di Stato Hillary Clinton si è scusata pubblicamente con il Gua-temala per una sperimentazione, condotta dal 1946 al 1948, durante la quale almeno 700 individui, tra detenuti, malati mentali e soldati, sono stati deliberatamente infettati con l’agente della sifilide (e di altre malattie veneree), grazie anche alla complicità involontaria di prostitute, per verificare, poi, l'efficacia della penicillina. Era già successo fra il 1932 e il 1972 con il tristemente famoso studio di Tu-

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gDai Giornali (*)

38 numero 8 2010

skegee: allora 400 raccoglitori di cotone dell'Alabama, malati di sifi-lide, erano stati lasciati senza cure allo scopo di studiare gli effet-ti della malattia. Per questo esperimento era stato l'allora Presidente degli Stati Uniti Bill Clinton a presentare le sue scuse, nel 1997. Poco tempo dopo è stato creato il Centro di bioetica di Tuskegee, uno dei primi negli Stati Uniti, e il problema delle sperimentazioni cli-niche nell’uomo è diventato argomento di discussione fra ricercatori, bioetici, politici, filosofi, pazienti, sostenitori dei diritti civili e, persino, giornalisti. Discussioni che hanno prodotto, nei Paesi occi-dentali, una serie di regole e leggi per la tutela di chi vi partecipa, compresa la dichiarazione di Helsinki. Proprio in questi giorni, in Italia, è stato approvato dal Consiglio dei Ministri un disegno di legge su «Sperimentazione clinica e altre disposizioni in materia sanitaria» che, fra l’altro, prevede nuove regole per i comitati etici (che hanno il compito di tutelare i diritti di chi partecipa a sperimentazioni) e l'individuazione di nuovi requisiti per i centri autorizzati alle spe-rimentazioni cliniche, a partire dai test di laboratorio fino a quelli sull’uomo. Bene. Ma leggendo la letteratura scientifica, frequentando congressi internazionali, visitando centri di ricerca, dall’America alla Cina, ascoltando ricercatori e pazienti, e, perché no, navigando in Internet, ci si imbatte in una serie di questioni ancora più com-plesse. Intanto si percepisce la pressante necessità di trovare persone disponibili a partecipare alle sperimentazioni, soprattutto di farmaci. Basti pensare che sono in sviluppo 800 nuove molecole anti-cancro: dove reperire i malati? Negli Stati Uniti il reclutamento avviene anche at-traverso giornali e siti Internet. Ma non basta: così l'industria, da tempo, si è rivolta ai Paesi in via di sviluppo. Che spesso non hanno regole così severe come in Occidente. All'ultimo congresso degli onco-logi americani si è posto il problema dell'affidabilità di queste spe-rimentazioni per valutare efficacia e sicurezza di medicinali che arri-veranno poi sul mercato mondiale. E non ci sono solo i farmaci: ci sono anche le terapie con le staminali, i dispositivi medici, come protesi o stent, i nuovi interventi chirurgici (dai trapianti estremi all'uso di robot in sala operatoria) che dovrebbero essere valutati attraverso accurati e ampi protocolli sperimentali. La questione è più complicata di quello che sembra e merita un dibattito molto approfondito con tutti i cittadini. Tutti potenziali «cavie».

* La proprietà intellettuale è riconducibile alla fonte specificata in testa al singolo articolo.Il ritaglio stampa è da intendersi per uso privato.

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farmacisti

NON SOLO

Anche per il 2011 il Cisaf (Collegio Indipendente Su-balpino Arti Farmaceutiche) presenta la nuova edi-zione del premio letterario per farmacisti, giunto al quinto appuntamento. Questa iniziativa culturale era nata dalla curiosità dei suoi promotori di vedere se tra i farmacisti, lasciate da parte spatole e ricette, si celas-sero dei bravi scrittori. Si era pensato di utilizzare il rac-conto a tema libero per non limitare la creatività degli autori lasciandoli trattare senza vincoli degli argomenti che meglio stimolassero loro creatività. Tale formula si è dimostrata azzeccata e fin dalla prima edizione c’è stato un ottimo riscontro da parte dei colleghi che

NuovobandoperifarmacistiscrittoriPresentata l’edizione 2011 del concorso Cisaf

diLivioOggeroMembroConsigliodirettivoCisaf

BANDO DI PARTECIPAZIONE - Sezione Farmacisti

1. La partecipazione al premio è riservata ai soci Cisaf (Collegio Indipendente Subalpino Arti Farmaceutiche) e a tutti gli studenti e laureati in Farmacia e in Chimica e Tecnologia Farmaceutiche. Ha come oggetto opere di narrativa inedite, scritte in lingua italiana nella forma di racconto.

2. La partecipazione è gratuita.

3. Il tema del racconto è libero.

4. Il testo non deve superare le 12000 battute (spazi in-clusi).

5. Ogni autore può proporre un solo racconto.

6. I testi vanno spediti in cinque copie ed in forma dat-tiloscritta a: “Quinta edizione premioletterario CISAF - prima sezione riservata ai farmacisti”, C. Appio Claudio 203, 10146 Torino. I testi non verranno restituiti.

7. I testi devono essere spediti entro il 6 febbraio 2011.

8. I propri dati identificativi (nome, cognome, indirizzo, telefono, indirizzo di posta elettronica, anno di laurea in Farmacia o CTF o anno di iscrizione alla Facoltà di Farmacia e titolo del racconto) insieme ad una dichia-razione di autenticità dell’elaborato rilasciata sotto la propria responsabilità, vanno inclusi in busta separata, inserita nella busta principale.

9. I racconti verranno valutati da una giuria composta da farmacisti, scrittori e personalità della cultura piemon-tese, che nominerà i vincitori.

10. I migliori racconti saranno pubblicati sul sito www.cisaf.org e sugli Atti del VI Convegno annuale CISAF 2011. Gli autori dei tre racconti giudicati migliori saranno pre-miati il 9 aprile 2011 con una targa in occasione del-le Giornate di Cultura Farmaceutica. Al vincitore sarà inoltre offerto un week end per due persone “Tour di Torino” o “Tra Langa e Roero”.

11. La partecipazione al concorso comporta la totale ac-cettazione del presente regolamento e l’automatica cessione a titolo gratuito dei diritti per la pubblicazione del racconto proposto.

Quinta edizione

Premio Letterario

CISAF

20112011

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farmacisti

NON SOLO

hanno inviato racconti numerosi e ben scritti.Una parte importante del successo del premio è do-vuta alla qualità della giuria composta da Lucia Cellino, Jacopo Masini, Alessandro Perissinotto e Pier Massi-mo Prosio, nomi di indubbio prestigio nel panorama culturale nazionale.Con le successive edizioni il numero di lavori giunti alla segreteria del Cisaf è costantemente aumentato; que-sto fatto ha piacevolmente allarmato coloro che valu-tano i racconti che, trovandosi di fronte ad un numero importante di elaborati, hanno un poco brontolato sull’inaspettata fecondità compositiva degli speziali.Spesso alle attività culturali del Cisaf partecipano an-che non farmacisti e qualcuno di loro, sentendo par-lare del premio letterario, ha detto che è un peccato che la partecipazione sia limitata solo al farmacista scrittore. Questa voglia di scrivere, che evidentemente si cela in molti di più di quanto ci si aspetti, ha por-tato alla decisione di istituire una seconda sezione

aperta per non farmacisti a partire dall’edizione 2011. Nell’anno del centocinquantenario a Torino, e non di-mentichiamoci che la S dell’acronimo del Cisaf sta per “subalpino”, si realizza così un’iniziativa culturale che fa vedere a chi farmacista non è come non siamo solo una categoria dentro un laboratorio o dietro un banco ma con interessi culturali che spaziano a 360°.Come per la sezione riservata, anche per quella aper-ta i tre racconti giudicati migliori verranno premiati il 9 aprile 2011 in occasione delle Giornate di Cultura Farmaceutica.

Per informazioni:segreteria organizzativa dottoressa Paola Marsaglia

CISAF c. Appio Claudio, 203 - 10146 Torinotelefono 3292182293 - fax 0117070541

posta�cisaf.org | www.cisaf.org

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Tempo libero ltCAMILLOBENSODICAVOUREILSUOTEMPOAnche nel mese di novembre e dicembre prosegue il tour della mostra “Camillo Benso di Cavour e il suo tempo”, che illustra gli ambienti e i contesti in cui si formò e agì Camillo Benso, evidenziando lo spirito, il metodo e l’originalità della sua azione politica. La mostra è stata realizzata dalla Provincia di Torino in collaborazione con l’Associazione Amici della Fondazione Cavour di Santena e la Fondazione Cavour. Pannelli e cimeli (come alcune lettere autografe di Cavour) ricordano e documentano i cambiamenti scientifici, tecnologici, sociali, istituzionali, economici, produttivi, commerciali e culturali in atto nell’Italia pre-unitaria e la complessità del quadro politico e strategico nazionale ed internazionale di metà Ottocento. Il carattere divulgativo-didattico e il supporto storico e tecnico garantiscono la fruibilità ad un vasto pubblico di studenti, di insegnanti, di appassionati della storia del nostro Paese e di estimatori di Camillo Cavour.

LE TAPPE DELLA MOSTRA A DICEMBRE

A Settimo Torinese la mostra sarà visitabile dal 26 novembre al 15 dicembre presso l’Ecomuseo del Freidano, in via Ariosto 36 bis. L’inaugurazione è in programma venerdì 26 novembre alle 18. Le visite saranno possibili il sabato e la domenica dalle 15 alle 19; negli altri giorni su prenotazione al numero telefonico 011.8028532.Il tour della mostra proseguirà a Villastellone (2-12 dicembre), a Caselette (13-20 dicembre) e si concluderà a Pinerolo (16-31 dicembre). Per saperne di più: http://www.provincia.torino.it/speciali/2010/cavour/

LE LETTERE DI CAVOUR E I TESORI DELLA BIBLIOTECA "GIUSEPPE GROSSO"

La Biblioteca di Storia e Cultura del Piemonte della Provincia di Torino, istituita nel 1956 su impulso dei professori Luigi Firpo e Giuseppe Grosso (allora Presidente dell'Amministrazione Provinciale e poi Sindaco di Torino) venne uf-ficialmente aperta al pubblico nel maggio 1964. Costituita per dotare il capoluogo e la sua provincia di un organismo specializzato nella raccolta di opere di argomento piemontese, attualmente la Biblioteca dispone di un patrimonio di oltre 100.000 titoli fra monografie, periodici, manoscritti, cinquecentine, stampe, carte geografiche e tesi di laurea. Rappresenta per gli studiosi un punto di riferimento importante per ricerche approfondite in svariati settori: dalla lette-ratura all'arte, dalla politica alla sociologia, dall'economia alle discipline scientifiche. La prima importante acquisizione è datata 1961: si tratta del Fondo bibliografico e archivistico a carattere giuridico del senatore Giorgio Ermanno Anselmi, nato a Valperga Canavese nel 1873. Tra le biblioteche familiari, si distingue quella della casata Giulio-Falconieri, carat-terizzata dagli interessi scientifici di Carlo Ignazio, figura di spicco per il suo eclettismo, che ben rappresentò gli stimoli intellettuali del Piemonte sabaudo nella prima metà dell'Ottocento. Grandissima importanza dal punto di vista letterario riveste invece la raccolta di Marino Parenti, bibliofilo milanese, appassionato collezionista di prime edizioni dell'Otto-cento e del primo Novecento. In anni più recenti si sono aggiunte le accessioni dei Fondi "Lange", "Campini", "Fusi" e "Bertagna". Parte notevole del patrimonio della Biblioteca è costituita, infine, da una quarantina di fondi archivistici. Fra gli archivi nobiliari, è di particolare interesse quello della famiglia feudale "Bosses di Bosses", preziosa raccolta di 494 pergamene datate fra il 1225 e il 1788. L'archivio "Claretta" contiene invece documenti sulle principali famiglie nobili piemontesi, mentre l'archivio "Carron di San Tommaso" è ricco di interessanti carteggi. Altrettanto importanti sono gli archivi risorgimentali, tra i quali spicca, appunto, quello del deputato al parlamento subalpino Lorenzo Valerio, con oltre 200 lettere di eminenti personalità politiche e letterarie dell'800, da Cavour a D'Azeglio, da Gioberti a Mazzini, da Brofferio a Garibaldi, con autografi di Napoleone III e Vittorio Emanuele II.

La Biblioteca è aperta al pubblico il lunedì dalle 8,15 alle 12,15 e dalle 13,15 alle 15,45, il martedì, mercoledì e giovedì dalle 8,15 alle 12,15 e dalle 13,15 alle 16,45, il venerdì dalle 8.15 alle 12.

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Convenzioni Card Farmacia Amica

Per informazioni su Convenzioni e Card Farmacia Amica:SEGRETERIA FARMASERVIZI

Telefono [email protected]

con orario 8,30 - 12,30

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CfConvenzioni Card Farmacia Amica

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CfConvenzioni Card Farmacia Amica

CfConvenzioni Card Farmacia Amica

Lo splendore del cuoredella Valle d’Aosta

Breuil-Cervinia

ComprensoriodiBreuil-CerviniaValtournencheZermatt

Per informazioni: Telefono 0166.94441 | www.cervinia.it

La convenzione copre l’intera stagione invernale è valida fino al 8 maggio 2011 per tutto il Comprensorio di Breuil-Cervinia Valtournenche Zermatt. Con la stessa D-Card si avrà diritto a tariffe agevolate anche anche per la stagione estiva 2011.

Skipass1 Mattutino Breuil-Cervinia Valtournenche Euro 27,00 anzichè Euro 30,001 Pomeridiano Breuil-Cervinia Valtournenche Euro 27,00 anzichè Euro 30,00 1 Giorno feriale Breuil-Cervinia Valtournenche Euro 30,00 anzichè Euro 37,001 Giorno feriale Breuil-Cervinia Valtournenche + tutta Zermat Euro 46,00 anzichè Euro 51,00 1 Giorno festivo Breuil-Cervinia Valtournenche Euro 34,00 anzichè Euro 37,001 Giorno festivo Breuil-Cervinia Valtournenche + tutta Zermat Euro 46,00 anzichè Euro 51,00 6 Giorni Breuil-Cervinia Valtournenche Euro 156,00 anzichè Euro 194,006 Giorni Breuil-Cervinia Valtournenche + tutta Zermat Euro 202,00 anzichè Euro 252,00

Il sabato è considerato giorno feriale.L'acquisto e l'utilizzo degli skipass è soggetto al Regolamento di Biglietteria esposto presso i punti vendita.

Punti di ristoro sulle pistePresentando la D-Card presso il Bar di Plan Maison si avrà diritto ad uno sconto del 20% sul Menu dello Sciatore.

Per ottenere la D-Card è necessario presentarsi presso l’Ufficio Informazioni della Cervino S.p.A., adiacente alle biglietterie centrali alla partenza dell funivia e della telecabina per Plan Maison, con un tesserino di Farmacia Amica ed un documento di identità.

Verrà rilasciata, su pagamento di una cauzione di 5,00 Euro, una speciale tessera elettronica, la Key-Card, sulla quale verrà anche caricato lo skipass scontato. Tale supporto può essere tenuto nella tasca della giacca, permettendo quindi di passare più velocemente ai tornelli.La cauzione verrà rimborsata a restituzione della Key-Card integra entro e non oltre il 04 settembre 2011.

La D-Card è strettamente personale ed il suo impiego è veramente semplice: si accede direttamente alla biglietteria e si presenta la tessera contestualmente ad un documento d'identità. Si otterrà automaticamente lo sconto per il possessore della tessera e per un suo accompagnatore.

Dal nostro sito Internet www.cervinia.it potrete inoltre apprendere tutte le novità della prossima stagione invernale, le più importanti manifestazioni sportive e gli eventi d’intrattenimento, oltre alle condizioni meteo ed ai dati di funziona-mento degli impianti e d’agibilità delle piste sci.

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CfConvenzioni Card Farmacia Amica

TucanoViaggi-ViaggiRicercadiWillyFassioTour Operator.

Per prenotazioni: Telefono 011.5617061 | [email protected] | www.tucanoviaggi.com

Per informazioni: Telefono 011.5618271 | [email protected] | www.5to1filosofia.it

5TO1FilosofiaTour Operator.

SportClubChamoisBardonecchiaLo Sport Club Chamois Bardonecchia è disponibile su richiesta ad organizzare soggiorni settimanali personalizzati per ragazzi presso alberghi convenzionati, comprendenti il servizio di pensione completa, l’assistenza di personale qualificato e tre ore giornaliere di tennis.

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F.lliCerrutiCamiceria, maglieria ed ovviamente gli intramontabili capi spalla della famosa griffe che si distingue per la sobria eleganza dei suoi capi: tailleur, giacche, completi, parka, cappotti, gonne, etc.

Per informazioni: Telefono 015.351144 - 015.3591202 | [email protected] | www.lanificiocerruti.com

FactoryStoreAngelicoIl factory store di 1000 mq per l’abbigliamento uomo e donna.

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CfConvenzioni Card Farmacia Amica

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