Numero 5 - Maggio 2017€¦ · 5 8 9 11 12 17 20 pag. 25 pag. 34 3 sommario Dialogo tra noi Mensile...

40
1 Numero 5 Maggio 2017 Dialogo tra noi Mensile di informazione della Comunità Pastorale "SANTA CROCE" in Garbagnate Milanese

Transcript of Numero 5 - Maggio 2017€¦ · 5 8 9 11 12 17 20 pag. 25 pag. 34 3 sommario Dialogo tra noi Mensile...

Page 1: Numero 5 - Maggio 2017€¦ · 5 8 9 11 12 17 20 pag. 25 pag. 34 3 sommario Dialogo tra noi Mensile delle parrocchie “Santi Eusebio e Maccabei”, “Santa Maria Nascente”, “S.

1

Numero 5Maggio 2017Dialogo

tra noi

Mensile di informazione della Comunità Pastorale "SANTA CROCE" in Garbagnate Milanese

Page 2: Numero 5 - Maggio 2017€¦ · 5 8 9 11 12 17 20 pag. 25 pag. 34 3 sommario Dialogo tra noi Mensile delle parrocchie “Santi Eusebio e Maccabei”, “Santa Maria Nascente”, “S.

2

Page 3: Numero 5 - Maggio 2017€¦ · 5 8 9 11 12 17 20 pag. 25 pag. 34 3 sommario Dialogo tra noi Mensile delle parrocchie “Santi Eusebio e Maccabei”, “Santa Maria Nascente”, “S.

L’editoriale

Qui in Diocesi

Qui in Città

Qui in Oratorio

Qui a Scuola

Qui la Parola

Storia Locale

Qui nelle Parrocchie

Qui Associazioni

pag.

pag.

pag.

pag.

pag.

pag.

pag.

589

11121720

pag. 25pag. 34

3

sommario

Dialogo tra noiMensile delle parrocchie “Santi Eusebioe Maccabei”, “Santa Maria Nascente”,“S. Giuseppe Artigiano” e “S. Giovanni Battista”in Garbagnate MilaneseAnno XLIX, n° 5 - Maggio 2017Proprietà della Parrocchia Santi Eusebioe Maccabei, via Gran Sasso, 12 - tel. 02.9955607.www.comunitasantacrocegarbagnate.iteusebio.maccabei@tin.it

Direttore responsabile: don Claudio GalimbertiHanno collaborato:Lella Fierro Almiento, Riccardo Lobascio,Giorgio Montrasi, Roberto Gianotti, Matteo Comi.Registrato al Tribunale di Milano il 15.09.1969 aln.249F.i.us. Srl – via A. Diaz, 11 – 22072 CERMENATE(CO)Abbonamento annuale 20 euro

In copertina: Benedizione della Croce del Novantesimo a Bariana

Page 4: Numero 5 - Maggio 2017€¦ · 5 8 9 11 12 17 20 pag. 25 pag. 34 3 sommario Dialogo tra noi Mensile delle parrocchie “Santi Eusebio e Maccabei”, “Santa Maria Nascente”, “S.

4

Page 5: Numero 5 - Maggio 2017€¦ · 5 8 9 11 12 17 20 pag. 25 pag. 34 3 sommario Dialogo tra noi Mensile delle parrocchie “Santi Eusebio e Maccabei”, “Santa Maria Nascente”, “S.

5

a gratuità è un eccesso di amo-re e di generosità. Ma, parados-salmente, quasi mai gli eccessisono nel segno della gratuità.Siamo circondati dalla gratuità,

siamo inondati da essa. La natura, il cie-lo, le stagioni, l’arte, l’irrompere dell’amo-re, la nostra stessa esistenza, un grembomaterno, Dio. Ma, in un mondo stracolmodi gratuità, gli esseri umani non riesconoa resistere alla tendenza/tentazione dicostruire sistemi idolatrici e quindi senza

gratuità, dove ogni cosa ha il suo prezzo.Si è parlato spesso in questi anni di“era dell’accesso”: “Sempre connessi”era lo slogan. La rivoluzione digitale ciavrebbe portato a rimanere sempre con-nessi e quindi ad avere accesso al sape-re, al commercio, all’arte, a tutto.Qualcosa del genere sta, in eff etti, rea-lizzandosi, ma ancor più sembra che sisia entrati in un’era dell’eccesso, nondell’accesso. Basta guardarsi attorno, edecco che l’eccesso si materializza: neimedia, come nelle trasmissioni televisi-ve, che perdono il senso del limite e dellaconvenienza, cadendo nell’in-sipidezza o nella trivialità; nel-la politica, con i populismi chepropongono vocabolari apocalit-tici contro stranieri e rifugiati, di-menticando che le nostre socie-tà non sono manichee (io sonoil bene, tu sei il male), ma com-plesse (c’è del bene e del malein me, come anche in te); nella

vita civile (o piuttosto incivile), come adesempio nel perseverare della sfrontatapresenza mafi osa, che se la prende con gli onesti; nella vita delle relazioni attra-verso gli smartphone, che non ci rendepiù capaci di andare oltre i superfi ciali I-like o di evitare la critica gratuita e feroce.Nei comportamenti della gente: droga,alcool, volgarità, maleducazione, prepo-tenza.L’uomo e la donna del 2017 cercano ineff etti l’eccesso, forse memori che la vita

è in sé un eccesso, un “dipiù”, una vittoria dell’armo-nia e dell’ordine. Ma troppospesso sbagliamo, sce-gliendo quegli eccessi che

non sono un “di più” ma un “di meno”:chi manca di rispetto per la donna e perl’essere umano; i populisti che dimostra-no la loro pochezza individuando nel mi-grante di Lampedusa o Lesbos la causadi tutti i mali; coloro che attentano al benecomune con la corruzione e i commerci didroga e carne umana; sono invece suc-cubi del narcisismo coloro che anneganonello schermo del telefonino in attesa delbip di un presunto amico di Facebook. Cimuoviamo verso il troppo poco.Possiamo invertire la tendenza? Sì,scegliendo il campo dell’eccesso d’amo-

l’editoriale

L’uomo e la donnadel 2017 cercano in

eff etti l’eccesso, forse memori che la vitaè in sé un eccesso,

un “di più”, unavittoria dell’armonia e

dell’ordine

TRA GRATUITÀ EDECCESSO

Page 6: Numero 5 - Maggio 2017€¦ · 5 8 9 11 12 17 20 pag. 25 pag. 34 3 sommario Dialogo tra noi Mensile delle parrocchie “Santi Eusebio e Maccabei”, “Santa Maria Nascente”, “S.

6

Page 7: Numero 5 - Maggio 2017€¦ · 5 8 9 11 12 17 20 pag. 25 pag. 34 3 sommario Dialogo tra noi Mensile delle parrocchie “Santi Eusebio e Maccabei”, “Santa Maria Nascente”, “S.

7

re, di generosità, misericordia, gratuità ecreatività, quello che genera vita; quan-do cioè è un “di più” quello che ci abita,quando amiamo “senza misura”. Mentreè il difetto d’amore che distrugge la vita,perché è un “di meno” che ci fa ripiegaresu noi stessi, ci fa «amare misuratamen-te». Circondati dalla gratuità, non ascol-tiamo più le Parole che sanno trasforma-

re i cuori e le vite in dono. Le sentiamocome parole pronunciate in una linguamorta, intraducibile nel contesto dei no-stri giorni. Come cambierebbero le cosese ascoltassimo la Parola, quella Vera,quella che salva.

Il Vostro aff .mo ParrocoDon Claudio Galimberti

Page 8: Numero 5 - Maggio 2017€¦ · 5 8 9 11 12 17 20 pag. 25 pag. 34 3 sommario Dialogo tra noi Mensile delle parrocchie “Santi Eusebio e Maccabei”, “Santa Maria Nascente”, “S.

8

“ANDEMM AL DOMM”, UNAFESTA PER DIALOGARE,RACCONTARE E GIOIRE

qui in Diocesi

L’Andemm al Domm è ormai un appun-tamento importante nel calendario dio-cesano e noi vogliamo che continui ad

esserlo per lungo tempo.Nata come marcia per attirare l’attenzione sulvalore della scuola cattolica, questa iniziativafu promossa dalle associazioni dei genitorie da subito sostenuta dalla diocesi. Il nostrodesiderio è che diventi sempre più una festadella scuola, dell’educare attraverso la scuo-la, una festa proposta dalle scuole cattolichea tutti coloro che amano la scuola; un’occa-sione per mostrare la nostra passione, pergioire nel sentirci uniti dalla comune ispirazio-ne cristiana e insieme aperti al dialogo contutti, per raccontarci e raccontare qualcosadel bello che stiamo vivendo.È questo – ci sembra – un modo effi cace per dimostrare che stiamo off rendo un contributo positivo alla scuola del nostro paese e allastessa società. Purtroppo, una buona fettadell’opinione pubblica non guarda alla scuolacattolica con simpatia. La defi nisce “scuola privata” e ne fi ssa così le caratteristiche: una scuola alternativa alla statale, per pochi elet-ti (per lo più benestanti), una scuola sicurama chiusa, confessionale e quindi di parte.

Qualcuno arriva addirittura a ritenerla unascuola pensata a scopo di lucro. È un ritrattonel quale non ci riconosciamo. Ci piacerebbepoterne parlare con calma e libertà.In ogni caso, la Chiesa non potrà mai ri-nunciare ad un suo impegno anche direttonell’educazione scolastica dei ragazzi. Certoquesto non è l’unico modo di operare all’in-terno del mondo della scuola. Vi sono uominie donne che a partire dalla loro fede svolgo-no in modo esemplare il compito di dirigentiscolastici, di docenti e di operatori tecnici eamministrativi nella scuola statale. Ma nonpossiamo escludere la possibilità di dar vitaanche a scuole cattoliche.Il nostro sogno è che si arrivi fi nalmente a guardare alla scuola cattolica nel quadro piùampio della scuola libera – come già succedein molti paesi europei – riconoscendole pienalegittimità e non facendole mancare le risorsenecessarie. Intanto però facciamo festa perla scuola, con tutti coloro che lo desiderano.Quest’anno il nostro appuntamento è stato ilmattino di sabato 20 maggio in piazza Duo-mo insieme con il nostro Arcivescovo.

+ Pierantonio Tremolada

Page 9: Numero 5 - Maggio 2017€¦ · 5 8 9 11 12 17 20 pag. 25 pag. 34 3 sommario Dialogo tra noi Mensile delle parrocchie “Santi Eusebio e Maccabei”, “Santa Maria Nascente”, “S.

9

qui in Città

UN CRISTIANESIMO“CITTADINO”

Dialoghi sull’Evangelii Gaudium

La sera di martedì 16 maggio la nostraComunità ha accolto don Walter Ma-gnoni, responsabile della Pastorale del

Lavoro e del Sociale della nostra Diocesiambrosiana, invitato per parlare della notaEsortazione Apostolica di Papa Francescosull’annuncio del Vangelo. La sua esposizio-ne è stata incentrata sugli aspetti di questodocumento magisteriale che più toccano gliambiti della vita pubblica, so-ciale e politica, nei quali il cri-stiano è chiamato a dare testi-monianza della sua fede. L’in-contro si è tenuto in prossimitàdelle elezioni amministrative,che si svolgeranno da qui apoche settimane, e la Comuni-tà ha voluto così esprimere lasua premura non tanto per l’e-sito fi nale delle votazioni, ma per far comprendere alla cittàintera che la Chiesa vive unadimensione pubblica, dunquepolitica, cioè tesa a promuove-re lo sviluppo della società sul-la via della giustizia sociale edell’equità. Proprio queste te-matiche sono state analizzate da don Walter,nella suo commento al capitolo IV dell’Esorta-zione Apostolica, che il Papa sottolinea comeemergenze della nostra società, laddove laricchezza sta venendo accumulata semprepiù nelle mani di pochi, rendendo impossibilequalunque progetto di equità sociale che ga-rantisca una minima forma di partecipazionecomune al benessere. Inoltre, desta semprepiù preoccupazione la rapidità dello sviluppotecnologico, globale, per il quale un numerocrescente di aziende preferisce il lavoro deimacchinari, dal costo decisamente inferiore,

rispetto a quello dell’individuo umano; la do-manda che il Papa si pone è: quanto rimarràsostenibile una tale situazione, con masselavoratrici anche qualifi cate che si ritrovano prive non solo del sostentamento che dal la-voro deriva, ma della stessa dignità che l’oc-cupazione rappresenta per l’uomo?Questi interrogativi possono sembrare distan-ti da quello che è un ambito politico ristretto

come quello della nostra città,ma se presi seriamente, e po-sti in un quadro complessivodi sfi de che la Politica è chia-mata ad aff rontare in questo tempo, comprendiamo comenon si possano elaborare stra-tegie serie per la vita del no-stro Comune prescindendo dalconfronto con quella che è larealtà più grande, nazionaleed internazionale, nella qualesiamo ineluttabilmente immer-si, con le opportunità che essacrea, e le fatiche di adattamen-to che comporta.Garbagnate non è più un pae-se di qualche migliaio di abitan-

ti, e non deve più aff rontare un’immigrazione che proviene da altre parti del nostro territorionazionale, ma è diventata una città che sfi ora i trentamila residenti, con il 10% di immigratiextracomunitari, la sfi da dell’adattamento e dell’integrazione, un’economia che non è piùné agricola né industriale, ma si confi gura in misura crescente come incentrata sui servizi;il suo tessuto sociale è composto in gran par-te da uomini e donne che ogni mattina si re-cano nella grande città per lavorare, tornandoin serata e faticando ad inserirsi appieno nellavita che ancora i nostri vecchi chiamano “pa-

Page 10: Numero 5 - Maggio 2017€¦ · 5 8 9 11 12 17 20 pag. 25 pag. 34 3 sommario Dialogo tra noi Mensile delle parrocchie “Santi Eusebio e Maccabei”, “Santa Maria Nascente”, “S.

10

esana”, ma paesana non è più, con abitudini,usanze, tradizioni che stanno velocementesbiadendo, ed un senso di identità comunalee locale che perde sempre più terreno e cheurge ricostruire, per non ridurre Garbagnatea “città-dormitorio”, come rischia di divenire.Il Papa ci suggerisce, nel suo documento,di riprendere consapevolezza del senso deltempo, che supera lo spazio, e che ci obbliga,in qualche modo, a riscoprire la pazienza, vir-tù che si va perdendo in questa società fl uida, veloce, superfi ciale, eccessivamente dinami-ca; ci invita ad innescare processi, più chead occupare spazi, e questo nel linguaggiopolitico signifi ca premurarsi della bontà del-le iniziative, anche se richiedono tempo pergiungere a maturazione, piuttosto che preoc-cuparsi dell’immediato successo di qualcheprogetto campato per aria. Ulteriore “prati-ca” di cui riappropriarsi è quella del dialogo,del confronto positivo, basato sulla capacitàverbale di discutere, anche aspramente, maal tempo stesso di costruire ponti, liberando-

si della paura di accogliere le idee dell’altro,riconoscendole anche migliori delle proprie,invece che perseguire la via sterile della dif-ferenza e contrapposizione a tutti i costi. Lachiarezza e la coerenza degli intenti non im-pedisce la ammissione di un proprio errore, ilriconoscimento di una proposta più opportu-na o convincente, e le esigenze della propa-ganda non dovrebbero mai essere superiori aquelle di una buona amministrazione.Queste sono le parole della Chiesa, espres-se autorevolmente dal Papa, e limpidamenteriportate e commentate da don Walter. Sap-piano i cittadini ed i candidati che la Comunitàcristiana, come ha ricordato il Parroco in con-clusione, non è un’alternativa a qualsiasi am-ministrazione comunale, ma vuole tendere lamano per soccorrere i bisogni della societànella quale essa vive ed opera.

Riccardo Lobascio

qui in Città

Page 11: Numero 5 - Maggio 2017€¦ · 5 8 9 11 12 17 20 pag. 25 pag. 34 3 sommario Dialogo tra noi Mensile delle parrocchie “Santi Eusebio e Maccabei”, “Santa Maria Nascente”, “S.

11

La C. P. Santa Croce è lieta di presentarvi:

L’ORATORIO ESTIVO

qui in Oratorio

Come ogni anno, anche questo giugno da-remo inizio alle attività dell’Oratorio esti-vo nella nostra città, che vedrà coinvolti

gli Oratori San Luigi, San Giuseppe in SantaMaria e San Giovanni Battista al Quadrifoglio,pronti ad accogliere le centinaia di bambini eragazzi che aff olleranno le strutture ed i cam-pi per quattro settimane (e non cinque, comenegli anni passati) in una fi era di divertimento, all’insegna (questa è la nostra speranza ed ilnostro intento) di un’educazione cristiana vis-suta in modo più giocoso.Anche questo maggio, il 14 ed il 21, si sonotenuti gli incontri del corso cittadino per ani-matori, preparati dal pedagogista Dott. MattiaLamberti, coadiuvato da un gruppo di giovani:questi pomeriggi servono anzitutto ai sacerdo-ti ed ai responsabili degli Oratori per avere unprospetto generale delle presenze degli anima-tori nel corso dell’estate, oltre che, ovviamente,per conoscersi meglio ed apprendere alcuniconsigli ed istruzioni da persone di una certaesperienza su alcune situazioni che possonopresentarsi nel corso di una comune giornatadi oratorio estivo, sul rapporto corretto da te-nere con bambini e ragazzi, sull’importanza delruolo anche educativo e di riferimento che unanimatore ricopre. I numeri per quest’anno pre-sentano la consueta affl uenza di piccoli, svaria-te centinaia, ed una crescita del numero deglianimatori disponibili, nella speranza che tutti

siano appassionati e pronti per questa bellaesperienza che rimane impressa nella memo-ria di tanti “ragazzini cresciuti”.Infatti, nulla come le settimane dell’oratorioestivo e le successive vacanze in montagnasono così attese nel corso dell’anno da tantibambini che, una volta cresciuti, possono an-che allontanarsi dalla vita cristiana praticante,divenire dei “cattolici tiepidi” o d’occasione, main grande maggioranza continuano a ricordarecon piacere e gratitudine gli anni dell’infanziapassati sui campetti del proprio oratorio, ac-canto ad animatori, educatori, sacerdoti; que-sta è certamente una delle motivazioni più for-ti che ci spinge ogni anno a tentare di dare ilmassimo, per rinsaldare quel legame specialeche c’è tra moltissimi ragazzi e questo ambien-te di svago e crescita. Ogni estate ci sforziamodi organizzare e vivere al meglio questo veroe proprio spettacolo, questa festa di entusia-smo e divertimento, nell’orizzonte della fede edell’educazione cristiana. Come era solito ripe-tere san Giovanni Paolo II: “L’oratorio è la portache dalla strada conduce alla chiesa”. Per que-sto motivo speriamo che anche quest’estatelo spettacolo sia gradito e lasci i nostri piccoliamici desiderosi di riviverlo, continuando a po-polare, tutto l’anno, i nostri oratori.

Riccardo Lobascio

Page 12: Numero 5 - Maggio 2017€¦ · 5 8 9 11 12 17 20 pag. 25 pag. 34 3 sommario Dialogo tra noi Mensile delle parrocchie “Santi Eusebio e Maccabei”, “Santa Maria Nascente”, “S.

12

qui A Scuola

GRANDI AVVENTUREPER CRESCERE

Dopo il mese di aprile, volato in un bat-tito di ciglia, eccoci arrivati a maggio apensare o ripensare alle attività svolte

o a quelle da vivere ancora.Tra quelle più importanti per la Scuola Pri-maria è sicuramente l’uscita didattica di duegiorni delle classi quarte che sono andatea Verona, ed a Mantova, con escursioni sulMincio in battello e giornata all’aperto al Par-co Sigurtà. Le classi quinte, invece, in tregiorni si sono spinte fi no in Toscana alla visita di Siena, Volterra e del parco dell’Uccellina.Un bellissimo viaggio tra storia, avventura,leggenda e natura. Anche per i ragazzi della Scuola Secondaria

le uscite sono state tante…I ragazzi di prima hanno fatto un tuff o nella storia visitando il castello di Matilde di Canos-sa in provincia di Reggio Emilia, per conosce-re questa straordinaria fi gura del Medioevo che ha riportato la pace tra l’imperatore Enri-co IV ed il papa Gregorio VII.I ragazzi di seconda hanno prima cucinato epoi mangiato i loro prelibati piatti nel giardinobotanico Gavinel in Frazione Scacciapensie-ri; già il nome della località in cui sorge questosplendido luogo è una prova dell’esperienzabellissima che i ragazzi hanno fatto, alla sco-

Page 13: Numero 5 - Maggio 2017€¦ · 5 8 9 11 12 17 20 pag. 25 pag. 34 3 sommario Dialogo tra noi Mensile delle parrocchie “Santi Eusebio e Maccabei”, “Santa Maria Nascente”, “S.

13

qui A Scuola

perta di piante offi cinali, animali da cortile e prodotti gastronomici tipici, avvolti dalla quie-te e dal volo di rondini e farfalle.Le classi terze, prima di prepararsi con im-pegno e costanza agli esami, hanno svoltol’ultima uscita insieme, toccando con mano laricchezza e la complessità della fi gura di Ga-briele D’Annunzio, con la visita al complessodel Vittoriale. Tra libri, statue e navi enormiricostruite nel parco, i ragazzi hanno davve-ro compreso quanto studiato in classe e lettosui libri di testo, scoprendo, ancora una volta,come si possa studiare e imparare anche aldi fuori delle mura di scuola.

Page 14: Numero 5 - Maggio 2017€¦ · 5 8 9 11 12 17 20 pag. 25 pag. 34 3 sommario Dialogo tra noi Mensile delle parrocchie “Santi Eusebio e Maccabei”, “Santa Maria Nascente”, “S.

14

Ma ancora tante sono state le attività chehanno coinvolto i nostri ragazzi, primo tra tut-ti l’arrivo alla Scuola S. Luigi di alcuni alunnidella Scuola Sagrada Familia JPO di Valen-cia, gemellata con noi.I ragazzi spagnoli, ospiti delle famiglie di al-lievi della scuola di musica S. Luigi, hannovissuto l’esperienza di una giornata di lezionialla Scuola Secondaria, con diverse attivitàche hanno poi avuto il loro culmine nei con-

certi di martedì 16 maggio: la mattina per tuttigli alunni della Scuola S. Luigi, primaria e se-condaria, la sera per genitori e tutti gli interes-sati a scoprire come la musica sia sempre,come tutte le forme d’arte, linguaggio univer-sale.Un altro anno scolastico sta per volgere altermine, ma l’entusiasmo di tutti non smettedi crescere!

Prof.ssa Dora Meroni

qui A Scuola

Page 15: Numero 5 - Maggio 2017€¦ · 5 8 9 11 12 17 20 pag. 25 pag. 34 3 sommario Dialogo tra noi Mensile delle parrocchie “Santi Eusebio e Maccabei”, “Santa Maria Nascente”, “S.

15

qui A Scuola

Page 16: Numero 5 - Maggio 2017€¦ · 5 8 9 11 12 17 20 pag. 25 pag. 34 3 sommario Dialogo tra noi Mensile delle parrocchie “Santi Eusebio e Maccabei”, “Santa Maria Nascente”, “S.

16

Trascorrere del tempo insieme, lontanida impegni di lavoro, in un luogo tran-quillo e a misura dei piccoli: questo

è stato il regalo che hanno pensato le duescuole dell’infanzia paritarie S. Luigi e Ca-bella, in occasione della Festa della mam-ma. Nella giornata di lunedì 8 maggio, ognimamma e il suo piccolo sono andati “in gita”alla Cascina Guzzafame, appena fuori Mila-no. Qui, le giovani dipendenti della Cascinae le maestre della S. Luigi e Cabella hannoassistito le mamme in due attività specia-li da svolgere con il proprio bambino: primahanno fatto il pane, poi spazio alla creativitàcon un piccolo libretto “pop-up” con protago-nista una mucca. Proprio le mucche sono glianimali presenti in maggior numero alla Ca-scina: ben 360 esemplari, con i vitellini, che

hanno scatenato l’entusiasmo dei bambini eli hanno deliziati con qualche muggito ed af-fettuose leccatine. Il contatto con la natura èproseguito, dopo un pic-nic, con la visita agliasinelli, ai cani, alle galline e alle oche, senzatrascurare il grande orto e le coltivazioni difrutta e verdura.Per tutte le mamme poi, i piccoli della S. Luigie Cabella hanno preparato anche una sorpre-sa: una dolce poesia e un prezioso lavorettorealizzato con le proprie mani per ricordarealla mamma lei sia speciale e quanto bene cisia tra loro.Una giornata unica, che ha rinsaldato il lega-me più unico e prezioso che esista: quello trauna mamma e il suo bambino.

Andrea Fregi

FESTA DELLA MAMMA:UNA GIORNATA SPECIALE

qui A Scuola

Page 17: Numero 5 - Maggio 2017€¦ · 5 8 9 11 12 17 20 pag. 25 pag. 34 3 sommario Dialogo tra noi Mensile delle parrocchie “Santi Eusebio e Maccabei”, “Santa Maria Nascente”, “S.

17

qui la Parola

REBECCA“Tu, sorella nostra, diventa migliaia di miriadi

e la tua stirpe conquisti le città dei tuoi nemici” (Gen 24,60)

Mi piace immaginare papà Betuèl e suofi glio Làbano che benedicono Rebecca quando si allontana dalla casa in cui

è nata e cresciuta per andare sposa, mentreschiacciano sulla soglia una melagrana i cuichicchi si spargono ovunque, simboleggiandoi molti fi gli augurati. Un simpatico quadretto di vita familiare, in uso ancor oggi tra i beduini pa-lestinesi.Pongo subito la domanda: chi è Rebecca? qua-le vita ha vissuto in casa di suo padre? che cosale prospetta il futuro, andando sposa a Isacco?come lo aff ronterà – da sola – accettando di an-dare in una terra lontana?Rebecca (in ebraico הָקְבִר = Rivqah che signifi -ca “corda” e in senso fi gurato “colei che avvincecon la sua bellezza”) è un personaggio biblico.Nipote di Abramo, diventa moglie di Isacco cheè suo cugino, e sarà madre di Giacobbe edEsaù.Non sappiamo a quanti anni sia morta, ma cer-tamente prima di Isacco che – dice la Bibbia– visse fi no a 180 anni. Fu sepolta nella tom-ba dei Patriarchi a Ebron, vicino ad Abramoe Sara, e al suo fi anco sarà sepolto il marito Isacco. La sua storia è raccontata nel libro dellaGenesi dal cap. 24,15 fi no al cap. 28.

Il viaggio di EliezerMa lasciamo Rebecca, che inizia il suo cammi-no accompagnata dall’augurio “diventa migliaia

di miriadi”, per vedere cosa stava succedendoin casa di Abramo. Dio gli aveva promesso unadiscendenza numerosa, aveva vinto l’infertilitàdi Sara, era nato Isacco. Ora, morta Sara, sitrattava di scegliere una moglie per Isacco, cheera uno scapolo ormai quarantenne, ricco edambìto.Abramo non vuole che sposi una donna di Ca-naan: i cananei erano infatti pagani e non ado-ravano il Dio eterno. Egli era convinto che Dioavrebbe anche scelto la donna ideale per Isac-co. Lui, come padre, poteva dare al suo fi glio casa e ricchezze, ma solo il Signore gli pote-va dare una donna che lo comprendesse: unabuona moglie è una benedizione dell’Eterno.A questo scopo invia Eliezer, suo servo fi dato, ad Arran, in alta Mesopotamia, dove vivono isuoi parenti. Dopo un viaggio di più di 1200 km,Eliezer arrivò ad Arran dove viveva Nacor, fra-tello di Abramo. All’arrivo fece subito due cose:primo, pregò per aver aiuto dal Signore; suc-cessivamente, essendo molto pratico, andò nelposto comune di ritrovo del paese: il pozzo.Si avvicinava la sera, presto le donne sarebbe-ro venute a prendere l’acqua. Ecco la sua pre-ghiera: “Fai che la donna alla quale chiederòdell’acqua e che si off rirà di abbeverare anche i miei cammelli, possa essere la moglie che tudesideri per Isacco” (Gen 24,43-44).E lì arriva Rebecca: “La giovinetta era moltobella d’aspetto, era vergine e nessun uomo siera unito a lei; ella scese alla sorgente, riempil’anfora e risalì” (Gen 24,16-17).Eliezer le chiede da bere, e Rebecca imme-diatamente gli off re l’acqua e abbevera anche i suoi 10 cammelli, attingendo per loro circa150 litri d’acqua; questo richiedeva buona sa-lute e forza fi sica. Bella e intelligente, energi-ca e piena di salute, gentile e con volontà diservire; inoltre crede nel Dio di Abramo; tuttequalità che sarebbero ben servite a Isacco nellavita nomade che avrebbero condotto insieme.

Page 18: Numero 5 - Maggio 2017€¦ · 5 8 9 11 12 17 20 pag. 25 pag. 34 3 sommario Dialogo tra noi Mensile delle parrocchie “Santi Eusebio e Maccabei”, “Santa Maria Nascente”, “S.

18

Page 19: Numero 5 - Maggio 2017€¦ · 5 8 9 11 12 17 20 pag. 25 pag. 34 3 sommario Dialogo tra noi Mensile delle parrocchie “Santi Eusebio e Maccabei”, “Santa Maria Nascente”, “S.

19

qui la ParolaQuindi la moglie ideale!Ora si trattava di incontrare il padre di Rebec-ca. Eliezer si muove con intraprendenza: con-quista la fi ducia di Rebecca con un pendente d’oro e due braccialetti di dieci sicli d’oro, echiede ospitalità. Così, accolto nella casa diBetuél, può raccontare la vicenda di Abramo ela ricerca di una moglie per il fi glio Isacco; e tutti convengono che gli avvenimenti sono sottola guida di Dio. Chiedono allora a Rebecca seè disposta ad andare con Eliezer per diventa-re sposa di Isacco ed ella risponde: “Sì” (Gen24,58). Si sente pronta ad aff rontare una nuova vita, ad adattarsi agli usi e costumi dell’uomoche sarebbe diventato suo marito. “Così Re-becca e le sue ancelle si alzarono, salirono suicammelli e seguirono quell’uomo” (Gen 24,61).Un viaggio davvero lungo e non privo di peri-coli. Ma partì sostenuta dalla benedizione delpadre e del fratello.

L’incontro con IsaccoL’incontro avviene nel deserto del Neghev, alpozzo di Lacai-Ro, al tramonto. La Bibbia nondice quali fossero i sentimenti e le attese diIsacco; narra questo incontro al tramonto, chesoddisfa l’attesa e apre un futuro fecondo. Isac-co alza lo sguardo e vede Eliezer con i cammel-li; anche Rebecca alza lo sguardo, vede Isaccoe, saputo che era il suo futuro marito, si copre ilvolto con il velo. Isacco la introduce nella tendache era di Sara, gesto che ha una valenza al-tissima: la fa signora della sua casa. La sposa,amandola con tutto se stesso, ricambiato dall’a-more di Rebecca. Così una piccola sconosciutadiventa parte della storia di Abramo, padre nellafede, ed entra a far parte del futuro di Dio, pienodi promesse.

Esaù e GiacobbeCome già successo per Sara, moglie di Abra-mo, anche Rebecca rimase incinta tardi, a 60anni. La sterilità delle mogli dei patriarchi è piùun fatto simbolico che reale: sta a indicare chei fi gli saranno un dono straordinario del Signo-re. Così furono, per Isacco e Rebecca, i gemelliEsaù e Giacobbe; i quali si urtavano l’un l’altrofi n dal seno materno, annota la Bibbia; e il Si-gnore disse a Rebecca: “Due nazioni sono neltuo grembo e due popoli dalle tue viscere si se-

pareranno. Un popolo prevarrà sull’altro popoloe il maggiore servirà il minore” (Gen 25,23).Nacquero i due gemelli: il primo, rossiccio e pe-loso, fu chiamato Esaù; il secondo uscì nell’at-to di trattenere il fratello per il calcagno e fuchiamato Giacobbe. Essi, cresciuti, prendonoprofessioni diverse come diversi erano i lorocaratteri: Esaù, preferito da Isacco, amava lavita rude e la caccia; Giacobbe, preferito da Re-becca, amava invece la tranquillità della tenda.Forse anche a motivo dei fi gli nacquero proble-mi tra Isacco e Rebecca; forse non pregavanopiù insieme, per loro stessi e per i fi gli, forse non credevano più molto alla Parola di Dio…Sappiamo come prosegue la storia di Esaù eGiacobbe, e gli episodi che caratterizzarono iloro rapporti: la cessione del diritto di primoge-nitura da parte di Esaù per un piatto di lentic-chie; il fatto che avesse sposato donne paganedisobbedendo al Signore…Ma sappiamo anche l’inganno per ottenere la‘benedizione’ di Isacco, ormai cieco, su Giacob-be invece che su Esaù, complice Rebecca stes-sa fi no al punto di dire a Giacobbe: “Prenderòsu di me la tua maledizione, fi glio mio” (Gen27,13). E nonostante tutto, per pura grazia, Diobenedisse Giacobbe.Rebecca, che aveva avuto tanta fi ducia in Dio da abbandonare la sua terra e la sua casa, nonha avuto la pazienza di attendere che si realiz-zasse il piano di Dio, e ha tentato di “dargli unamano”, dimenticando che chi crede non vienemai abbandonato. Ma Dio è l’Onnipotente, eporterà a termine comunque tutti i suoi progetti.Noi possiamo “dargli una mano”, o meglio, dob-biamo essere “strumenti nelle sue mani” perchéegli possa manifestare la sua gloria.

La Bibbia ci presenta Rebecca un’ultima voltamentre saluta e, con Isacco, benedice Giacob-be che parte per la casa di Làbano, lo zio, persfuggire all’ira di Esaù: “Ti benedica Dio l’On-nipotente, ti renda fecondo e ti moltiplichi, con-ceda la benedizione di Abramo a te e alla tuadiscendenza” (Gen 28,3-4). Così la benedizio-ne di Dio ad Abramo prosegue il suo cammino.

p. Tullio

Page 20: Numero 5 - Maggio 2017€¦ · 5 8 9 11 12 17 20 pag. 25 pag. 34 3 sommario Dialogo tra noi Mensile delle parrocchie “Santi Eusebio e Maccabei”, “Santa Maria Nascente”, “S.

20

È questa l’ultima parte di un lunghissimo racconto dal curioso e inedito titolo “Dal Big-bang a… Garbagnate” andato recentemente in onda, in tre puntate, in “Pagine di storialocale”, rubrica mensile trasmessa da Radio Panda; un racconto che ha richiesto nonpoco lavoro, ma che ha accompagnato gli ascoltatori in un incredibile viaggio dall’iniziodei tempi sino agli albori della Storia. “La nostra terra”, terza ed ultima puntata che quiabbiamo pensato di pubblicare, ci racconta come nel corso di milioni di anni si sianoformate la Pianura padana, le Groane e il territorio dove è sorta la nostra Garbagnate. Ciracconta soprattutto il forte rapporto intercorso nei millenni tra questo ambiente e l’uomoe in che modo si sia sviluppato il processo di insediamento e popolamento del territorioattraverso il succedersi di culture e civiltà diverse.

storia Locale SS. Eusebio eMaccabei

LA NOSTRA TERRA

Tra 20 e 15 milioni di anni fa, quando an-cora non c’erano gli uomini ma neppurei suoi lontanissimi diretti ascendenti (la

loro storia inizia circa 3 milioni di anni fa), siera formato il mare Mediterraneo, in forza diquel processo chiamato ‘deriva dei continenti’che ancora oggi è in atto ed è all’origine ditutti i terremoti.Proprio a causa di questo stesso processo,circa 6 milioni di anni fa, lo stretto di Gibilterrasi era chiuso impedendo, per quasi un milio-ne di anni, l’ingresso di acqua dall’oceano alMediterraneo. Questo fatto provocò un suoquasi totale prosciugamento per un processodi evaporazione, creando così un’immensadistesa salata. Attorno a 5 milioni di anni fa,là dove si era creato quel momentaneo sbar-ramento, si verifi cò una breccia che divenne nel tempo sempre più grande, attraverso laquale, con una cascata immensa (gli studiosihanno calcolato che fosse larga, pensate, 16chilometri e alta 500 metri), in poche miglia-ia di anni il bacino mediterraneo si andò dinuovo a riempire e colmare. È così che, cosaquasi da non credere, circa 5 milioni di annifa a Garbagnate c’era… il mare! Non c’eraallora nessun essere umano a vederlo! I no-stri lontanissimi antenati giunsero in Europaprovenienti dall’Africa circa 1 milione di annifa! L’area “continentale” dell’Italia era rappre-

sentata in quel periodo da una ridotta fasciaalpina e da una lunga e stretta penisola chedalla Liguria raggiungeva il Lazio meridionaleseguendo l’attuale dorsale appenninica (Alpie Appennini si erano formati tra i 50 e i 30milioni di anni fa). Quindi, non solo quasi tutta

Quando a Garbagnate c’era il mare

Page 21: Numero 5 - Maggio 2017€¦ · 5 8 9 11 12 17 20 pag. 25 pag. 34 3 sommario Dialogo tra noi Mensile delle parrocchie “Santi Eusebio e Maccabei”, “Santa Maria Nascente”, “S.

21

storia Locale SS. Eusebio eMaccabei

l’attuale Pianura padana era allora mare, ma5 milioni di anni fa buona parte dell’Italia eracoperta da un caldo mare tropicale dove nuo-tavano pesci di ogni tipo.Quell’antico mare era costellato di isolet-te coperte da lussureggiante vegetazione el’acqua copriva i luoghi dove oggi sorgonoRoma, Milano, Torino, Venezia, Palermo,Cagliari e tante altre località. La linea di co-sta di questo mare padano passava, a ovest,vicino a Torino; a Biella, Como, Bergamo,Brescia e Verona nella sua parte settentrio-nale (in Lombardia il golfo era sbarrato dallePrealpi Orobie, che avevano iniziato a for-marsi circa venti milioni di anni fa); passavaad Asti, Piacenza, Parma e Bologna nella suasponda meridionale, mentre verso est eramare aperto con quello che noi oggi chiamia-mo mare Adriatico. Soprattutto in Piemonteed in Toscana, ma anche in Lombardia ed inEmilia, scavando in profondità, si ritrovanoi fossili delle specie animali che vivevano inquell’antico mare. Le sue tracce si possonoritrovare nel sottosuolo milanese a circa 250metri di profondità.Questa situazione si protrasse per circa 3milioni di anni; il clima allora era molto mite,più umido e caldo di quello odierno, tale dafavorire una lussureggiante vegetazione ditipo tropicale; sulla terra emersa pascolavanoelefanti, ippopotami, antenati del cavallo, epredatori quali iene e ghepardi! Lo sappiamopoichè di tutti questi animali si sono rinvenutitanti reperti fossili. Nel corso di questi 3 mi-lioni di anni si verifi cò, sempre per quel feno-meno di orogenesi legato alla deriva dei con-tinenti, un graduale sollevamento del fondodel bacino marittimo, a partire dal Piemonte eprogressivamente e lentamente anche nell’a-rea “lombarda” per fi nire con quella “veneta”, andando a creare lo “zoccolo” di quella chediverrà la pianura padana, frutto a sua voltadi immani sedimentazioni fl uvio-glaciali delle quali tra poco parleremo.Alla fi ne di questo periodo, che i geologi chia-mano Pliocene, circa 2 milioni di anni fa, ilmare cominciò a raff reddarsi: iniziavano le

grandi glaciazioni del Pleistocene (cosi sichiama il periodo che va da circa 2 milioni a100.000 anni fa) che vedrà formarsi il terri-torio dell’Italia sostanzialmente come noi loconosciamo. La prima grande glaciazioneavvenne tra 1,5 e 1 milione di anni fa e durò,pensate, 500.000 anni! Si registrò una fasedi forte raff reddamento globale che provocò l’aumento delle masse glaciali e di conse-guenza l’abbassamento del livello del mare.Le calotte glaciali ricoprirono quasi tutta l’Eu-ropa centro settentrionale. I ghiacciai alpiniarrivarono a lambire il margine settentrionaledella Pianura padana che proprio allora sta-va emergendo dopo essere stata un grandegolfo marino. I fi umi che sfociavano nel golfo padano, specialmente quando gli eff etti ero-sivi erano maggiori (nei periodi glaciali) tra-sportavano e sedimentavano molto materialeasportato dalle aree montane. L’area pada-na, quindi, andò sempre più a riempirsi disedimenti assumendo sempre più l’aspetto diuna vastissima pianura. Negli ultimi 800.000anni si sono susseguite quattro glaciazionidurante le quali buona parte della Lombardiaera ricoperta da ghiacciai. I periodi glacia-li erano intervallati da fasi inter-glaciali (conclima più mite) durante le quali le acque discioglimento degli immensi ghiacciai monta-ni (che avevano uno spessore di centinaia dimetri) scendevano verso valle sotto forma dienormi fi umi, portando con sé terra, sassi e detriti che si depositavano sulla pianura for-mando spessi strati di decine di metri. Nellostesso tempo questi fi umi erodevano gli strati che si erano già depositati durante le prece-denti fasi interglaciali.Nella storia climatica dell’attuale era, chia-mata Cenozoico, si contano quattro periodiglaciali e altrettanti periodi interglaciali: le gla-ciazioni sono dette di Gunz, Mindel, Riss eWurm, intervallate da tre fasi interglaciali chesi chiamano Gunz-Mindel (da circa 620.000a 455.000 anni fa), Mindel-Riss (da circa300.000 a 200.000 anni fa) e Riss-Wùrm (dacirca 130.000 a 110.000 anni fa), più la faseinterglaciale ancora in corso iniziata circa

Page 22: Numero 5 - Maggio 2017€¦ · 5 8 9 11 12 17 20 pag. 25 pag. 34 3 sommario Dialogo tra noi Mensile delle parrocchie “Santi Eusebio e Maccabei”, “Santa Maria Nascente”, “S.

22

storia Locale SS. Eusebio eMaccabei

12.000 anni fa e nella quale noi viviamo. È inqueste fasi interglaciali che s’insinua la storiadell’uomo e del popolamento del nostro ter-ritorio.L’Italia, a partire dall’arrivo dei primi “italia-ni”, appartenenti ad altre specie del genereHomo che vissero nella nostra penisola pri-ma di Homo sapiens, fu sempre un terrenodi incontro e di transiti. L’Italia ha recepitofl ussi di popolamento umano antichissimi. I primi Ominidi giunsero in Italia circa 850.000anni fa probabilmente seguendo le rotte mi-gratorie dei grandi mammiferi come l’elefanteche dalle savane africane si spostarono ver-so l’Europa meridionale occupata da estesesteppe mentre in quel periodo l’Africa si fa-ceva sempre più arida. Poi altre tre speciedel genere Homo vissero sulla penisola intempi successivi a questo. Il così detto ‘uomodi Ceprano’ è oggi attribuito a una forma ar-caica di Homo di Heidelberg, il protagonistadella seconda emigrazione dall’Africa, circa600.000 anni fa. Successivamente, per de-

cine di millenni, l’Italia è stata parte del ter-ritorio dell’uomo di Neanderthal. L’Italia hacertamente assistito al possibile contatto traHomo sapiens, la nostra specie, e l’uomo diNeanderthal. Dai siti pugliesi a quelli laziali,dalle Prealpi del veronese alla Liguria, in-torno a 45-42.000 anni fa la penisola italia-na era abitata da due umanità cugine, conqualche possibilità di “incontro”, anche segli studi italiani sul Dna antico ci dicono cheerano senz’altro due specie separate e che,almeno qui, non si “incrociarono”. Ma quan-do è che l’uomo arrivò in Lombardia? Ancorauna volta abbiamo bisogno di fare un passoindietro nel tempo e di fare una premessa aproposito del territorio. La Lombardia ha rap-presentato fi no da tempi remoti quello che in termini scientifi ci si defi nisce un ecosistema di “terre umide” unico nel suo genere rispettoall’Italia intera. Di questo ecosistema l’uomoha imparato a servirsi riuscendo a trasforma-re un territorio inizialmente inospitale in unadelle aree più ricche, prospere ed evolute ditutto il nostro continente. Per migliaia di annil’acqua è stata per gli antichissimi lombardiuna risorsa fondamentale ed una compagnainseparabile dell’esistenza quotidiana, e lo ètuttora. Sappiamo bene quale ricchezza laLombardia abbia di laghi e fi umi. Fatto salvo l’arco alpino a nord, la regione è praticamentedelimitata da corsi d’acqua: a ovest il Ticino,ad est il Mincio e a sud il Po. A questi gran-di fi umi vanno naturalmente aggiunti l’Adda e l’Oglio. Questi corsi d’acqua sono emissaridei grandi laghi: il lago Maggiore, il lago diComo, il lago d’Iseo e il lago di Garda, tuttieredità delle ere glaciali! La forma allungatadei laghi ci suggerisce la loro origine, legata avalli profonde scavate dai fi umi e successiva-mente rimodellate dall’azione erosiva di enor-mi lingue glaciali. E i detriti lasciati da questelingue di ghiaccio hanno formato grandi anfi -teatri morenici: lo sono le prime alture del co-masco e del varesotto. Durante le fasi glacialile lingue di ghiaccio raggiunsero addirittura lazona di Cogliate (Mindel, 300.000 anni fa) epoi quella di Cermenate (Riss, 100.000 anni

L’Italia durante l’ultima glaciazione

Page 23: Numero 5 - Maggio 2017€¦ · 5 8 9 11 12 17 20 pag. 25 pag. 34 3 sommario Dialogo tra noi Mensile delle parrocchie “Santi Eusebio e Maccabei”, “Santa Maria Nascente”, “S.

23

storia Locale SS. Eusebio eMaccabei

fa) ed infi ne quella di Cantù (Wurm 50.000 anni fa)? Cermenate e Cantù (così come lazona del Castelseprio verso Varese), sonole prime collinette che si innalzano dalla pia-nura andando verso le Prealpi; ebbene, que-ste collinette altro non sono che le morenedi quegli antichissimi immensi ghiacciai chescendevano dalle Alpi durante le ere glaciali!Ed è proprio alla fi ne di una di queste glacia-zioni, quella di Mindel, circa 300.000 anni fasi venne a formare il territorio delle Groane:come detto, le acque di scioglimento deighiacciai scendevano verso valle sotto formadi enormi fi umi, portando con sé terra, sas-si e detriti che si depositavano sulla pianura.Dobbiamo immaginare l’Olona o il Seveso (cibasti osservare le loro valli!) o i torrenti tipoil Lura come fi umi imponenti ed impetuosi! Questi fi umi depositavano nuovi materiali ed erodevano gli strati che si erano depositatidurante le precedenti fasi interglaciali.Nella nostra zona, quella delle Groane, visono depositi antichissimi che hanno resistitoad alluvioni successive (di Riss e di Wurm)quelle che hanno dato origine al suolo attua-le di gran parte della pianura; il terreno delleGroane è quindi tra i più antichi di tutta la pia-

nura padana (risale al così detto “fl uviogla-ciale Mindel”), diverso dai terreni circostantied anche un po’ sopraelevato (proprio perchénon è stato eroso durante le successive fasiinterglaciali). Si tratta di un terreno argillosocon uno spesso strato (2-3 metri) di ferrettosuperfi ciale; i materiali ghiaiosi e sabbiosi che costituivano le formazioni fl uvioglaciali hanno subito un processo di “ferrettizzazio-ne” cioè una alterazione chimico-fi sica dovu-ta alla prolungata esposizione all’aria. Unostudio condotto nel lontano 1967 (proprio 50anni fa!) da don Elio Gentili (sacerdote garba-gnatese e grande studioso naturalista) ci diceche Garbagnate dal punto di vista geologico èuna peculiarità assoluta; il suo territorio contaben tre distinte zone geologiche: quella del-le Groane che risale a 300.000 anni fa a estdella Ferrovia; la zona posta tra la Ferrovia ela Varesina che risale alla deglaciazione Riss(circa 100.000 anni fa); ed infi ne quella posta oltre la Varesina, la più fertile, che risale a cir-ca 10-15.000 anni fa, formatasi dopo l’ultimaglaciazione, detta di Wurm. (continua)

Giorgio Montrasi

I primi uomini arrivano in Lombardia

Page 24: Numero 5 - Maggio 2017€¦ · 5 8 9 11 12 17 20 pag. 25 pag. 34 3 sommario Dialogo tra noi Mensile delle parrocchie “Santi Eusebio e Maccabei”, “Santa Maria Nascente”, “S.

24

Page 25: Numero 5 - Maggio 2017€¦ · 5 8 9 11 12 17 20 pag. 25 pag. 34 3 sommario Dialogo tra noi Mensile delle parrocchie “Santi Eusebio e Maccabei”, “Santa Maria Nascente”, “S.

25

qui nelle Parrocchie SS. Eusebio eMaccabei

LA CRESIMADEGLI ADULTI

L’amministrazione della Cresima agliadulti è ormai un appuntamento fi sso per la nostra parrocchia.

Ogni anno, l’ultimo sabato di aprile, in Basi-lica, durante la S. Messa vespertina, alcunigiovani ed adulti si accostano al Sacramentodella Confermazione. Sono persone che pervari motivi non hanno potuto ricevere questoSacramento in età adolescenziale ed ora, ac-compagnati da sacerdoti, suore o laici incari-cati, hanno scelto di completare il loro cam-mino di formazione cristiana.Nella nostra parrocchia il loro “tutor” è AlbertaFumagalli che da anni, con impegno e dedi-zione, si preoccupa di prepararli a ricevereconsapevolmente la Cresima con una seriedi incontri settimanali di catechesi.Quest’anno erano dieci i candidati che hannoseguito il corso da noi, cui se ne sono aggiun-ti dodici inviati da altre parrocchie del Deca-nato, ai quali il Parroco Don Claudio Galim-berti, autorizzato dal Vicario Episcopale, ha

amministrato sabato 29 aprile il Sacramento.La Corale S. Ambrogio ha animato la S. Mes-sa e ad ogni cresimato è stato consegnato unricordo personale dal Parroco.

Page 26: Numero 5 - Maggio 2017€¦ · 5 8 9 11 12 17 20 pag. 25 pag. 34 3 sommario Dialogo tra noi Mensile delle parrocchie “Santi Eusebio e Maccabei”, “Santa Maria Nascente”, “S.

26

S. GiuseppeArtigiano

FESTA PATRONALE AS. GIUSEPPE ARTIGIANO E

90 ANNI DELLA CHIESA

qui nelle Parrocchie

Èstata una festa semplice, ma intensa,che i parrocchiani hanno vissuto conamore, lo stesso che dimostrano da

molti decenni: è stata così vissuta la Festapatronale della parrocchia barianese di S.Giuseppe Artigiano. La festività si è articolatain molti momenti di svago e spiritualità, con lacostante partecipazione dei parrocchiani, cheha avuto il suo “cuore” senz’altro nel giornodi lunedì 1 maggio, memoria di S. Giuseppeartigiano.Nel giorno dedicato al santo patrono dellaparrocchia e di tutti i lavoratori, si è svolta laMessa solenne, durante la quale sono statefesteggiate ben 15 coppie che ricordavanol’anniversario di matrimonio, dei 10, 20, 25 e60 anni. Un tempo di amore, di impegno, difatiche ma anche di gioie, tutte vissute tra l’in-timità della casa e la condivisione della vita dicomunità. Ma la Messa è stata ricca di altrericorrenze: in questo 2017 la parrocchia di S.Giuseppe Artigiano ricorda anche i 90 anni dicostruzione della sua chiesa e per festeggia-re sono state scelte 90 parole sul tema “direchiesa” e, su queste parole, 90 persone dellacomunità si sono impegnate a scrivere una

piccola rifl essione. Sono stati poi realizzati 90 sassi con la tecnica del découpage, per ricor-dare le parole scelte e per off rire un pensiero donato ai parrocchiani. Sono stati poi chia-mati ad unirsi ai festeggiamenti anche quattroparrocchiani che, come la chiesa, compionoquest’anno 90 anni.La ricca celebrazione di lunedì si è conclu-sa con la benedizione delle moto e di una

Page 27: Numero 5 - Maggio 2017€¦ · 5 8 9 11 12 17 20 pag. 25 pag. 34 3 sommario Dialogo tra noi Mensile delle parrocchie “Santi Eusebio e Maccabei”, “Santa Maria Nascente”, “S.

27

nuova croce, realizzata dall’artista Vito Melee posta nel cortile dell’oratorio. Questa cro-ce moderna in acciaio satinato vuole essereuna rilettura artistica dei novant’anni trascorsidalla costruzione della Chiesa. È formata datre segmenti, tre “vie” che simboleggiano treepoche temporali della vita della nostra par-rocchia. Il primo periodo rappresenta l’epocain cui la chiesa c’era, ma non era ancora par-rocchia. Il secondo elemento ricorda gli annidella parrocchia “autonoma”. Il terzo percorsointroduce alla nuova età: quella della Comu-nità Pastorale. I tre bracci si annodano a rea-lizzare i bracci orizzontali della Croce stessa,ricordando la comunità pastorale dedicataalla S. Croce.La festa è proseguita con il pranzo e il mo-mento di preghiera; ma anche altre sono sta-te le occasioni per stare insieme: giovedì 27aprile si è inaugurata la Patronale con l’ado-razione eucaristica, sabato 29 sera è andatoin scena, in una sala gremita, l’apprezzatis-simo spettacolo dei Bariafus: una commediagialla dal titolo “Il morto sta bene in salute”.Domenica 30 il Parroco don Claudio ha am-ministrato il Sacramento dell’Unzione degliInfermi ad alcuni ammalati e anziani della co-munità barianese.Tantissime, quindi, le iniziative: la Festa Pa-

tronale è un momento molto forte per ognicomunità, quest’anno lo è stato anche di più;alle celebrazioni liturgiche si sono affi ancati momenti ludici ed attività sportive, con la par-tecipazione sempre rilevante dei barianesi.La processione per le vie di Bariana, previstaa chiusura dei festeggiamenti, è stata sospe-sa a causa del maltempo, ma si è comunquepregato per avere l’intercessione di S. Giu-seppe per il prossimo anno ed infi ne è stato aperto il mese di maggio alla Grotta della Ma-donna di Lourdes per tutta la Comunità Pa-storale Santa Croce.

Martedì 2 maggio, a sera, si è celebrato l’Uffi -cio Generale per tutti i defunti della Parrocchia

S. GiuseppeArtigianoqui nelle Parrocchie

Page 28: Numero 5 - Maggio 2017€¦ · 5 8 9 11 12 17 20 pag. 25 pag. 34 3 sommario Dialogo tra noi Mensile delle parrocchie “Santi Eusebio e Maccabei”, “Santa Maria Nascente”, “S.

28

S. GiuseppeArtigianoqui nelle Parrocchie

Page 29: Numero 5 - Maggio 2017€¦ · 5 8 9 11 12 17 20 pag. 25 pag. 34 3 sommario Dialogo tra noi Mensile delle parrocchie “Santi Eusebio e Maccabei”, “Santa Maria Nascente”, “S.

29

S. GiuseppeArtigianoqui nelle Parrocchie

Page 30: Numero 5 - Maggio 2017€¦ · 5 8 9 11 12 17 20 pag. 25 pag. 34 3 sommario Dialogo tra noi Mensile delle parrocchie “Santi Eusebio e Maccabei”, “Santa Maria Nascente”, “S.

30

qui nelle Parrocchie S. GiovanniBattista

1° MAGGIOA SAN GIOVANNI BATTISTA

“GIORNATA DELLA FRATERNITÀ”DEI PADRI DEHONIANI

Nella parrocchia di San Giovanni Batti-sta, non ci sono “Don” ma “Padri”. In-fatti, come tanti sanno, non sono preti

diocesani. Fanno parte di una Congregazionereligiosa che si chiama “Congregazione deiSacerdoti del Sacro Cuore di Gesù”, detti Pa-dri dehoniani perché il loro fondatore è statoPadre Leone Dehon, un prete francese cheha dato vita all’istituto nel 1878 in Francia.Ora hanno comunità in tutti i continenti, ec-cetto l’Australia. Sono presenti in Italia dal1907 ed oggi operano in 22 comunità, unitenella “Provincia Italia Settentrionale dei Sa-cerdoti del Sacro Cuore”.Noi, Padri dehoniani italiani, da tradizione citroviamo insieme il 1° maggio, in una dellenostre comunità, per celebrare la giornatadella “Fraternità”. Non è un incontro di studioo di formazione e neanche programmazione,ma di “fraternità”, che signifi ca trovarsi insie-me per sentirci fratelli con lo stesso ideale divita cristiana, per celebrare insieme l’Euca-restia e gustare con gioia un pasto condivisonella comunicazione fraterna.Per la prima volta questa giornata di fraternitàl’abbiamo celebrata qui a Garbagnate Mila-

nese, nella parrocchia San Giovanni Battista.Abbiamo preparato questo incontro con ilgeneroso aiuto di tanti, che hanno fatto una“toeletta di fi no” della nostra chiesa, dei locali dell’oratorio e delle adiacenze. Il contributo diquesti volontari ci ha dato gioia e ci ha con-fermato che ci vogliono bene, come era av-venuto durante il periodo di degenza di padreFortunato in ospedale, quando tanti si sonoalternati al suo capezzale per assisterlo. Ungrazie sincero a tutti.Dunque, questa Giornata di Fraternità haavuto luogo il 1° maggio. Alle 9.00 un buonnumero di padri era presente al Bar dell’ora-

Page 31: Numero 5 - Maggio 2017€¦ · 5 8 9 11 12 17 20 pag. 25 pag. 34 3 sommario Dialogo tra noi Mensile delle parrocchie “Santi Eusebio e Maccabei”, “Santa Maria Nascente”, “S.

31

torio per la colazione, tra abbracci e sorrisi,che hanno positivamente sorpreso chi erapresente. Diversi padri erano anni che nonsi rivedevano, in particolare coloro che lavo-rano in missione o sono appena tornati; si èvisto da subito aria di immediata fraternità.Dopo l’abbondante colazione, una settantinadi Padri si è riunita nel salone addobbato afesta. Qui hanno ascoltato il nostro parroco,don Claudio Galimberti, che ha illustrato larealtà di Garbagnate dal punto di vista civi-co, religioso e pastorale. In particolare ha il-lustrato la realtà della “Comunità Pastorale” ecome la comunità dei padri Dehoniani è inse-rita in essa.Don Claudio ha ricordato che in diocesi cisono tante parrocchie servite pastoralmenteda sacerdoti religiosi (padri), in una gestioneautonoma a nome della diocesi. Qui da noi,invece, i padri non agiscono in autonomia,

ma vivono inseriti nella “Comunità PastoraleSanta Croce” al pari degli altri sacerdoti dio-cesani. È un caso raro questa modalità di pre-senza, sia nella chiesa milanese, sia in quella

italiana. A suo dire, funziona bene: sacerdo-ti diocesani e sacerdoti religiosi apportanouna testimonianza effi cace e si arricchiscono mutualmente, grazie alle loro caratteristichespecifi che, ai vari carismi, all’aiuto fraterno.Dopo don Claudio ha preso la parola padreTullio Benini, superiore della comunità deho-niana e referente per la Comunità Pastorale.Ha narrato la storia della presenza dei PadriDehoniani a Garbagnate, cominciando daquando, nel 1975 -1977, i padri Fortunato

qui nelle Parrocchie S. GiovanniBattista

Page 32: Numero 5 - Maggio 2017€¦ · 5 8 9 11 12 17 20 pag. 25 pag. 34 3 sommario Dialogo tra noi Mensile delle parrocchie “Santi Eusebio e Maccabei”, “Santa Maria Nascente”, “S.

32

qui nelle Parrocchie S. GiovanniBattista

Page 33: Numero 5 - Maggio 2017€¦ · 5 8 9 11 12 17 20 pag. 25 pag. 34 3 sommario Dialogo tra noi Mensile delle parrocchie “Santi Eusebio e Maccabei”, “Santa Maria Nascente”, “S.

33

qui nelle Parrocchie S. GiovanniBattista

Zambetti, Renato Zanon e Giovanni Prosshanno iniziato ad abitare in un appartamentoalla scala 7 del Quadrifoglio e usavano comechiesa l’attuale negozio di generi alimentari“Vegé”. La narrazione ha ricordato i diversipadri che hanno lavorato in questa parroc-chia, la costruzione dell’attuale bella chiesa,l’evoluzione della parrocchia.Anche lui, parlando del presente, ha dettoche la vita pastorale in comune tra sacerdotidiocesani e dehoniani è una realtà positiva,da scoprire e sviluppare sempre meglio.E poi la solenne concelebrazione di tutti iPadri, presente anche Don Claudio Franchi,cappellano dell’ospedale. Gli altri sacerdotinon hanno potuto esserci a causa di impe-gni pastorali. È stato anche bello vedere cheun centinaio di parrocchiani di San GiovanniBattista hanno partecipato alla S. Messa. Fe-lici di vedere tanti sacerdoti celebrare i miste-ri della salvezza nella loro chiesa: vedevanoquesto evento come una benedizione per tut-ta la Comunità Pastorale.Molti dei padri presenti – tutti l’hanno notato –

erano anziani… le nuove vocazioni stentanoa venire. Ci sentiremo ancora più uniti nellapreghiera al Padre della messe perché mandiancora operai.

Dopo la solenne concelebrazione un pranzocon i fi occhi, degno di un ristorante a cinque stelle, preparato e servito dai volontari, pre-senti anche il parroco don Claudio, don Wil-liam, don Claudio Franchi. Clima fraterno,gioioso. Una vera festa.La maggior parte dei dehoniani veniva dalontano (Trento, Appennino Tosco-Emiliano,Padova, Bologna, Conegliano, Albisola) enon c’è stato tempo per intrattenersi a lungo.Ci si è salutati con calore e via in auto, sottola pioggia, ma con il sole nel cuore.Da queste pagine diciamo un grazie sinceroa quanti ci hanno aiutato a organizzare unagiornata così intensa e fraterna e vi hannopartecipato con noi.

Padre Nerio Broccardo

Page 34: Numero 5 - Maggio 2017€¦ · 5 8 9 11 12 17 20 pag. 25 pag. 34 3 sommario Dialogo tra noi Mensile delle parrocchie “Santi Eusebio e Maccabei”, “Santa Maria Nascente”, “S.

34

qui Associazioni

Radio Panda compie 40 anni e, comeresponsabili della storica emittente gar-bagnatese, abbiamo condiviso con Don

Claudio e con tutto lo staff il desiderio di realiz-zare, nel corso del 2017, una serie di eventi daoff rire alla Città che esprimessero l’identità del-la nostra radio. Abbiamo raccolto da subito unentusiasmante consenso e così abbiamo atti-vato la macchina organizzativa che ci ha portatial primo di questi momenti con lo Spettacolo “Ecosì siamo arrivati agli…anta”, andato in scenail 7 maggio alle ore 16 presso l’Auditorium SanLuigi. Proprio per dire grazie ai nostri ascoltato-ri fedelissimi, abbiamo pensato di organizzarequesto concerto spettacolo vicino agli interessie ai gusti di chi nel 1977 ha visto nascere lanostra emittente, allora erano signorine e gio-vanotti o giovani genitori e ora hanno un po’ diprimavere sulle spalle, ma sempre sostenitorientusiasti di questa emittente, unica nel pano-rama radiofonico locale.Durante la presentazione, alternandoci nel di-scorso, dicevamo: “Molti di voi ricorderanno lanascita di Radio Panda: i locali in uno scantina-to, le parete ricoperte con i cartoni delle uovaper insonorizzare i locali, l’antenna issata soprail palazzo dove c’erano gli studi, i programmimusicali con i giochi, le dediche, i dibatti, il Pan-

dino d’oro, i pionieristici Babbo Natale, gli ade-sivi con il Panda. Sì… Panda un nome originaleche si riferisce a una specie molto amata dallagente, perché i panda sono dotati di un aspettoamabile che li fa spesso assomigliare a degliorsacchiotti di peluche viventi, ecco nel periodostorico in cui la radio è nata, la spinta ambien-talista per la salvaguardia dei Panda era moltosentita e da qui il nome che tuttora portiamocon orgoglio. Ci piace pensare che siamo raricome un Panda, da salvaguardare, da soste-nere, da custodire… ma forti come un leoneper determinazione e potenzialità.Come accade per le realtà che si sviluppanoin diversi anni, anche la storia di Radio Pandaè costellata di tappe fondamentali per la suacrescita. Come non ricordare il passaggio dallavecchia alla nuova proprietà avvenuta nel 1990con un assetto societario che è quello che c’ètuttora? Passaggio che si deve alla lungimiran-za e all’avvedutezza di Don Pino Caimi che hada subito intravisto nella radio un mezzo unicodi promozione culturale e di evangelizzazione.Figura determinante in quel passaggio è stato ilcompianto Franco Zbudil Bonatti che ha segui-to dal punto di vista amministrativo, con eleva-ta professionalità, la gestione economica dellacostituenda cooperativa.

RADIO PANDACOMPIE 40 ANNI

Page 35: Numero 5 - Maggio 2017€¦ · 5 8 9 11 12 17 20 pag. 25 pag. 34 3 sommario Dialogo tra noi Mensile delle parrocchie “Santi Eusebio e Maccabei”, “Santa Maria Nascente”, “S.

35

qui AssociazioniL’aspetto gestionale e organizzativo era coordi-nato con grande disponibilità da Silvia Santam-brogio. Sempre una garanzia di successo per iprogrammi la presenza del simpatico e amatoCarlo Castiglioni, per tutti “el Carletu” con le tra-smissioni in dialetto milanese. E che dire delcambio di sede nel 1999? Da Via Gavinana aVia volta 98, in locali rinnovati e ampliati: i no-stri studi sono molto accoglienti e dotati di ampispazi per regie e messe in onda, per redazionee archivi discografi ci; i vecchi giradischi hanno lasciato il posto ai compact disc e a sofi sticate strumentazioni elettroniche, informatiche e di-gitali.Ma se ci lasciassimo andare ai ricordi, chis-sà quante immagini si accalcherebbero nellamemoria, quante voci ancora tornerebbero inmente! Eh, sì, molte persone si sono alternatein questi 40 anni ai microfoni di Radio Panda,alcuni sono ancora con noi, altri hanno intra-preso strade diverse, altri nuovi conduttorisono entrati a far parte dello staff : a tutti va la nostra riconoscenza per avere contribuito acostruire la storia di Radio Panda, la radio dellacittà e del territorio, da tutti riconosciuta comeimportante punto di riferimento, informativo,culturale, ricreativo.Abbiamo anche letto il saluto di Don Claudioche non era presente perché impegnato in unviaggio artistico - culturale in Spagna con ungruppo di concittadini, ma ha voluto esserci co-munque vicino. Riportiamo con piacere il suomessaggio:

A “RADIO PANDA”“Siamo arrivati agli “anta”. Molti anni a serviziodella Comunità cittadina di Garbagnate e delcircondario, ma Radio Panda è giovane. Per-ché c’è entusiasmo, perché c’è creatività, per-ché, chi si impegna, crede in questo progetto.Da nove anni, come Parroco e Presidente dellanostra Radio, seguo con interesse e rispetto illavoro, le fatiche, i problemi e i successi dellaRadio. Intravvedo per questa emittente moltepotenzialità anche nel campo a me più conso-no, che è quello della trasmissione del mes-saggio evangelico di Gesù e della Chiesa. E,comunque, sono convinto che uno strumentocome questo debba essere animato da spiriti

liberi e pensanti. Il cardinale Carlo Maria Mar-tini, a suo tempo, usava defi nire il mondo di-stinguendo tra persone pensanti e persone nonpensanti. Mi auguro che la nostra Radio possacontribuire a far crescere il numero dei pensan-ti, abbattendo il più possibile il non pensiero,l’indiff erenza o l’arroganza che rende solo più grigio il nostro mondo, che è così bello e cosìricco di futuro.Auguri Radio Panda!E un grazie di vero cuore a tutti i soci, a coloroche ci mettono la loro opera volontaria per ge-stirla e farla funzionare.Un caro saluto e un grazie di cuore soprattuttoa Mariella e a Riccardo”. Così concludeva DonClaudio.

Lo spettacolo ha visto la partecipazione di per-sonaggi famosi e autentici beniamini che am-miriamo in diversi show televisivi di successo.Il duo amatissimo degli Stramilano, il simpaticoGalimba, il coinvolgente duo Gloria e Paolo egli inimitabili Nadine e Marcus ci hanno guida-to attraverso un incantevole percorso musica-le tra canzoni meneghine, successi anni 60 eindimenticabili romanze. Alla musica si sonoalternati spettacoli di cabaret e divertentissimegag. Non è mancato l’umorismo irresistibile diEnrico Beruschi, special guest. Ospite anche ilcantautore Marloon che ha interpretato un suointenso brano. Il tutto armonizzato dall’accatti-vante conduzione di Niky, nostro collaboratore,animatore della piacevole trasmissione, il mer-coledì dalle 9.30 alle 11.00, “Revival DOC”.Siamo lieti di comunicare che la replica dell’e-vento è programmata per venerdì 2 giugno dal-le 9.30.La festa è andata avanti con un ritmo incalzan-te e ha letteralmente conquistato il pubblicoche ha sottolineato tutte le esibizioni con scro-scianti applausi.Il prossimo appuntamento è fi ssato per vener-dì 16 giugno all’interno della festa dell’Oratoriocentrale e vedrà protagonisti gli speaker di Ra-dio Panda che animeranno la serata con tra-smissioni “live”.Siete tutti invitati.

Mariella e Riccardo

Page 36: Numero 5 - Maggio 2017€¦ · 5 8 9 11 12 17 20 pag. 25 pag. 34 3 sommario Dialogo tra noi Mensile delle parrocchie “Santi Eusebio e Maccabei”, “Santa Maria Nascente”, “S.

36

qui Associazioni

A TEATROCON LE ACLI

“Terzo tempo”, è lo spettacolo cheil Circolo Acli “Carlo Castiglioni” diGarbagnate ha programmato per il

prossimo 11 giugno. Si terrà presso l’Audito-rium di via Vismara alle ore 20.30, precedutoda una breve introduzione del presidente delCircolo che illustrerà le motivazioni alla basedi questo evento, che si preannuncia di par-ticolare interesse per il suo contenuto e per ilmessaggio che propone. “Terzo tempo” esponela storia di Nelson Mandela e di come egli ab-bia inteso e promosso il rugby quale strumentodi unifi cazione del suo paese, avendo come culmine del racconto la fi nale della Coppa del Mondo disputata a Johannesburg nel 1995.Lo spettacolo è inserito in un progetto, intitolato“Accogliere, innovare, aggregare. I giovani e losport”, con il quale il Circolo Acli di Garbagnatesi propone di coinvolgere le strutture del territo-rio cittadino, avendo per obiettivi una maggioreaggregazione fra le diverse discipline sportive,un maggiore coinvolgimento della cittadinanza,la sensibilizzazione dei gio-vani in un clima di dialogoe reale confronto. Si vuoleaff ermare, in particolare, la necessità di stabilire uncontatto diretto tra le asso-ciazioni sportive e non solo,per sostenere in manieraeffi cace e tempestiva im-portanti realtà aggregative.“Aggregazione nello sport,per lo sport, con lo sport.Lo sport muove le personee le idee” è, infatti, il mot-to alla base dell’iniziativache si inserisce nell’ambitodel progetto “Step forward”(guardare avanti) delle AcliMilano, fi nanziato con i fon-di del 5 per mille 2014.Al progetto delle Acli han-

no dato l’adesione le associazioni sportivedell’OSL (Calcio, Basket, Volley), San LuigiBasket, P. Oscar Bariana, Primule Garbagna-te e, come partner esterni, la Comunità SantaCroce, il Comune, Radio Panda, il Rotary ClubGarbagnate Groane, l’Aido, l’Afadig, l’Associa-zione “ScuolaxScuola=Solidarietà”, il Gruppoculturale la Piazza, la Palestra Tajiquan.Lo spettacolo “Terzo tempo” sarà presentatodal gruppo teatrale del Circolo Acli Gallaratese-Trenno di Milano, che si è già esibito a Garba-gnate e che negli ultimi cinque anni ha messoin scena una dozzina di reading musicali (let-ture di brani accompagnate da musica), alcunidedicati a grandi protagonisti della letteraturamondiale, altri a temi e storie più legate alleesperienze e alla “missione” delle Acli (eticadel lavoro, rapporto tra guerra e democrazia,vita di fabbrica, fi gura della donna nel riscat-to di un paese in guerra). Partito da un piccolonucleo, oggi il gruppo - con le sue due anime,una letteraria con il nome di “Piccola compa-

gnia del bar dentro il mare”e l’altra musicale, chiamata“The Coff ee Book Band” - si è allargato a una dozzina dipersone tra lettori, musici-sti, autori dei testi e tecnici.L’idea di fondo del gruppoè quello di accompagnarele attività del circolo cre-ando momenti di unione e,come l’esperienza comuneinsegna, raramente si trovaqualcosa di più potente edeffi cace che il trovarsi una sera a raccontare e sentirraccontare una storia, so-prattutto se vera.

Vincenzo Quartu

Page 37: Numero 5 - Maggio 2017€¦ · 5 8 9 11 12 17 20 pag. 25 pag. 34 3 sommario Dialogo tra noi Mensile delle parrocchie “Santi Eusebio e Maccabei”, “Santa Maria Nascente”, “S.

37

RICORDATI SIGNOREDEL NOSTRO FRATELLO

Don Adriano Carugati1924 - 2016

Nello scorso novembre, si spegneva no-stro zio, don Adriano Carugati, pressol’ospedale di Vimercate.

Era nato a Garbagnate nel 1924, primogenitodi cinque fi gli. Molto presto entrò in seminario, prima a Cremona, concludendo la sua prepa-razione a Venegono; ricevette l’ordinazionesacerdotale in Duomo il 31 maggio 1947.Per un breve periodo fu coadiutore (vicarioparrocchiale) a Monza, nella parrocchia deiS.S. Giacomo e Donato che lasciò per incari-chi organizzativi e dirigenziali presso l’Opera

Bonomelli, specialmente nei soggiorni clima-tici per bambini di Cesenatico e San Primo.Nel 1967 divenne Cappellano presso la CasaMadre delle suore “Serve di Gesù Cristo” inAgrate Brianza, incarico ricoperto fi no alla morte.Durante questo periodo, ha insegnato anchein scuole superiori di Monza.Durante la sua lunga vita, è stato “soprattuttoIL SACERDOTE che, in persona Christi, hacelebrato la cena di Gesù, rinnovando il suoSacrifi cio ogni giorno per la nostra comunità e donandoci la Presenza Eucaristica che pernoi è IL DONO DEI DONI” come lo ha ricor-dato Madre Anna, superiora generale della

Congregazione delle suore “Serve di GesùCristo”.Sempre disponibile anche per la Parrocchiadi Agrate, Don Adriano era apprezzato per lacura e la precisione con cui preparava le ce-lebrazioni, anche per l’amore per la musica eil canto.Erano attesi anche i momenti formativi per le

Page 38: Numero 5 - Maggio 2017€¦ · 5 8 9 11 12 17 20 pag. 25 pag. 34 3 sommario Dialogo tra noi Mensile delle parrocchie “Santi Eusebio e Maccabei”, “Santa Maria Nascente”, “S.

38

Suore, con presentazioni attente della realtàsocio-politica, della vita della Chiesa e dellaCongregazione, ed i suoi interventi partico-lari nella casa di riposo “Madre Ada Bianchi”come la presentazione del Vangelo domeni-cale in dialetto.Quest’anno Don Adriano avrebbe festeggiatoil 70° anniversario di ordinazione sacerdotale.Nostro zio è sempre stato legato alla suaparrocchia nativa di Garbagnate ed alla suafamiglia.Fin quando ha potuto, ha accettato gli invi-ti per festeggiare avvenimenti importanti edanniversari, oltre che per celebrazioni legateai familiari; veniva a Garbagnate quando po-teva e, oltre a intrattenersi con le persone difamiglia, a volte incontrava anche i Sacerdotidella Parrocchia.Voleva essere informato sulle vicende di Gar-bagnate e commentava con noi notizie lettesu “Dialogo tra noi” che gli passavamo quan-

do veniva a casa o andavamo a trovarlo.Don Adriano riposa nel cimitero di AgrateBrianza, accanto a tante suore della Congre-gazione ed al cappellano suo predecessore.

I nipoti

Page 39: Numero 5 - Maggio 2017€¦ · 5 8 9 11 12 17 20 pag. 25 pag. 34 3 sommario Dialogo tra noi Mensile delle parrocchie “Santi Eusebio e Maccabei”, “Santa Maria Nascente”, “S.

39

Page 40: Numero 5 - Maggio 2017€¦ · 5 8 9 11 12 17 20 pag. 25 pag. 34 3 sommario Dialogo tra noi Mensile delle parrocchie “Santi Eusebio e Maccabei”, “Santa Maria Nascente”, “S.