Numero 2 Anno II - icbaseggio.it · gli alunni, he han-no s ritto gli artioli ... sballano, ma mai...
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Bentornato Bentornato “Bencontento news”! Un altro anno scola-stico sta finendo e diamo alle “stampe” il secondo nu-mero, che è il terzo dopo il numero 0 di prova del di-cembre 2016, del giornalino della Scuola Secondaria di Primo Grado di Malcontenta. Basterà darci un’occhiata per notare l’ampio spazio dato alle iniziative sportive con le “Lezioni di Sport” dello scorso marzo e le Malcon-tentiadi, le sfide sportive di qualche giorno fa. Ringrazio gli alunni, che han-no scritto gli articoli ed, in particolare, - per la serie, qualche volta, ritornano—alcuni nostri ex-alunni che erano diventati firme di punta dei numeri precedenti e che siamo onorati di tornare ad ospitare sulle colonne del “Bencontento” news. Giacinta Gimma
Adolescenti, troppi sì
L' adolescenza è una delle fasi della vita di una perso-na e suscita sempre incer-tezza e smarrimento sia nei ragazzi sia nei loro genitori. Questo momento rappre-senta una fase importante per un essere umano: con essa, si inizia una nuova vita. Si conoscono le scuole medie che, per alcuni, rap-presentano un vero salto e, a volte, possono causare in noi ragazzi una chiusura in noi stessi. Dobbiamo dire anche che, purtroppo, la nostra generazione è di-pendente dall' uso smisura-to della tecnologia e questo SEGUE A PAG. 2
VIAGGIO STUDIO
Dai nostri inviati
in U. K.
pag. 5
SIAMO
TUTTI
FUMETTISTI!
pag. 10
Numero 2 – Anno II
Maggio 2017
MALCONTENTIADI
La III G vince
il torneo di pallavolo
pag. 3
Giornalino degli alunni della
Scuola Secondaria di Primo Grado di Malcontenta
Istituto Comprensivo Statale «Cesco Baseggio» Venezia Marghera
Disegno di Julia Lazzarini
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Cari genitori, siate più severi!
può provocare distorsioni della realtà. Basti pensare ai giochi che incitano alla violenza dal momento che i ragazzi rischia-no di immedesimarsi nei prota-gonisti e pensare che sia legitti-mo uccidere i propri nemici. Questa distorsione della realtà, fa sì che il maturare di essi sia lento e, quindi, anche se ormai quasi adulti, l'infantilismo ca-ratterizza l'adolescenza. Alcuni adulti, invece, non si sforzano nemmeno di educare i ragazzi perché costerebbe trop-pa fatica e scelgono di annuire sempre piuttosto che scontrarsi con loro. Preferiscono che cre-scano da soli diventando sem-pre più maleducati e egocentri-ci. Sarebbe molto meglio che i genitori si scontrassero con i figli quando si tratta di affron-tare temi importanti e di dar loro delle responsabilità perché solo così li aiutano a crescere. Nella vita, infatti, non troveran-no solo persone che li assecon-deranno ma si troveranno di
fronte ostacoli da superare e, se i genitori non avranno inse-gnato loro il sen-so di responsa-bilità, non riusci-ranno ad affron-tarli. E’ sotto gli occhi di tutti che alcu-ni genitori non sono in grado di essere rigidi e accontentano i figli ad ogni loro ordine, ad esempio la richiesta del telefo-no o il permesso di uscire fino a tardi. Tutti questi no, che non vengo-no detti, portano i ragazzi a cer-care limiti fuori dalla famiglia. Il disagio e la voglia di evasione degli adolescenti spesso porta-no loro alla droga e all' alcool che causano danni tremendi. Questi giovani sono inconsape-voli dei pericoli a cui vanno in-contro. Alla nostra età possia-mo dare molto in cambio: stu-diare, dare una mano in casa,
essere rispettosi, non fare creti-nate… A questi genitori ci verrebbe di far notare che prevenire, consi-gliare e, a volte, imporre, sono i compiti di un vero genitore, che ci faccia crescere ma che veda anche i risultati dei suoi sacrifici. Come dicono alcuni dei nostri genitori: "Quando inizierò a dirti sempre di sì, do-vrai cominciare a preoccuparti perché vorrà dire che non mi interessa nulla di te".
Marika Ciacchella Elia Grasselli Greta Magris
Andrea Maraventano
Abbiamo letto… di noi “Agli adolescenti italiani piacciono le “bionde”. Gli studenti del Belpaese sono primi in Europa per uso e
consumo di sigarette a scuola. Nessuno, tra i coetanei degli altri Ventisette Stati membri dell’Unione Eu-
ropea, fuma così tanto. Se complessivamente il 54% degli adolescenti europei non ha mai acceso una siga-
retta, il 37% di quelli italiani è considerato uno smoker abituale. Lo rileva il rapporto del Progetto europeo
di indagini sull’uso di alcol, droga e sostanze psicoattive nelle scuole (Espad), diffuso oggi. I giovani si
sballano, ma mai come nello Stivale. Qui gli studenti fanno un maggior uso di alcool e di nuove sostanze
psicoattive rispetto alla media dei coetanei europei. Sono proprio queste ultime, secondo Espad, a rappre-
sentare il principale motivo di preoccupazione. “Ci sono timori per le nuove droghe e i nuovi comporta-
menti” tra i giovani. (da “La Stampa” del 21 settembre 2016)
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Il torneo di pallavolo organiz-
zato dalla professoressa Eli-
sabetta Masi e disputato, co-
me avviene ogni anno, nella
nostra scuola è stato vinto
dalla classe 3G. Le tre terze si
sono sfidate, l’ultimo sabato
di maggio, in una serie di set
avvincenti e molto combattu-
ti. Si è capito subito, però,
dalla bravura ma anche
dall'altezza di alcuni compo-
nenti della 3G che sarebbe
stata quella la classe vincen-
te. Dovete sapere, infatti, che
alcuni ragazzi di questa clas-
se superano il metro e no-
vanta...
Il primo set la 3D, la più ele-
gante in campo con ma-
gliette
uguali de-
corate
dagli alun-
ni, fron-
teggiò la
3F conqui-
stando la
vittoria
con un
totale di
25-23
punti.
Nel secondo set, invece, il
punteggio è stato ribaltato
ed è stata la 3F, con un totale
di 25-21, a vincere. Stesso
risultato quello del terzo set
che ha costretto la 3 D ad
incassare una sonora scon-
fitta, mettendo, definitiva-
mente, questa classe fuori
gioco, destinata ad essere
fanalino di coda delle compe-
tizioni. Inevitabile il crollo del
morale, tanto che pure la
partita contro la 3G non andò
tanto meglio per la 3 D, di-
fatti, la persero senza vincere
un set. In seguito, neppure la
3F riuscì a battere la 3G vin-
cendo con molta fatica solo il
primo set 20-25.
Per la cronaca, nella sfida tra
le seconde, giocata alla fine
della stessa mattinata, la II F
ha battuto la II D.
La vittoria alla III G
Il resoconto delle
partite delle Malcon-
tentiadi è stato curato
dalla classe 3 D.
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Sabato 27 maggio, professori
e gli alunni della 3 G, vincitori
del torneo tra le terze, hanno
affrontato una competizione
amichevole. Si tratta del se-
condo anno in cui docenti e
ragazzi si sfidano a colpi di
battute e bagher!
Precedentemente le tre terze
si erano battute tra di loro (lo
riferiamo nell’articolo prece-
dente ). I professori hanno
scelto di sfidare la terza vin-
cente. E’ avvenuto, però, an-
che un cambio di programma
perché l'ultimo set contro i
professori è stato giocato con
la partecipazione di tutte le
terze, e lì i professori, dopo
aver subito due amare sconfit-
te, hanno unito le loro forze e
sono riusciti a vincere con il
punteggio di 12 a 15. A causa
del mancato allenamento, i
professori hanno giocato, di-
ciamo così,... a modo loro: il
prof. di Spagnolo malgrado le
evidenti difficoltà nel fare le
battute dal basso, si è dimo-
strato scattante in campo.
Il prof di Arte, vera rivelazio-
ne in campo, ha dimostrato di
essere un bravo giocatore,
malgrado i pochi allenamenti.
La prof di Storia e Geografia
Jovane si è, invece, rivelata
molto efficace nelle battute.
Curioso era il modo in cui la
prof. De Bacco si lanciava per
non perdere una palla anche
rischiando di farsi male. Mal-
grado fosse sempre presente
in posizione di ricezione, la
prof. Gimma ha faticato a
toccare palla a parte un paio
di azioni non proprio fortuna-
te. Scattante, in campo, il
prof. Montalto e timorosa
nelle battute, invece, la prof.
d’Inglese. Ottimo nel coordi-
namento della squadra e in
battuta, Francesco, in campo
a far le veci della prof. Capo-
celli, presente in tribuna. La
prof. Di Lisi si è dimostrata
molto brava e sportiva.
A parte rare eccezione, i
proff sono stati molto bravi.
A questo torneo abbiamo
partecipato un po’ tutti, allo
scopo di stare assieme e di-
vertirci.
E, in questo, non ci sono
stati vinti ma solo vincitori!
Proff e alunni, sfida sul campo
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Fare sport, perché?
Negli ultimi anni, l’uomo sta
diventando sempre più se-
dentario: con la creazione di
macchinari che svolgono
qualunque funzione, l’obesi-
tà è in aumento. Un rimedio
naturale, a questo peggiora-
mento della nostra salute, è
lo sport. Chiunque può tro-
vare la disciplina sportiva
che fa al caso suo perché,
con il progresso della cultu-
ra, con l’unione di vari popo-
li e con il miglioramento del-
le condizioni di vita, l’attività
sportiva ha potuto svilup-
parsi. Lo sport
è stato prati-
cato fin
dall’antichità
quando, nella
seconda metà
del 700 a.C., i Greci organiz-
zarono la prima Olimpiade.
La loro nascita è legata alla
religione: le Olimpiadi, in-
fatti, si svolgevano per vene-
rare gli dei. Lo sport è un’e-
spressione di valori essenzia-
li per la vita dell’uomo come
l’impegno, lo sforzo, la com-
petizione… L’esercizio di
un’attività sportiva aiuta la
mente, oltre che il fisico. E’
utile per ridurre lo stress che
l’uomo è portato ad accu-
mulare ogni giorno, renden-
do chi lo pratica più rilassato
e tranquillo. Un altro fine
dello sport è il raggiungi-
mento dell’intesa profonda
fra lo sportivo e le sue emo-
zioni: lo sport, infatti, può
aiutare ad esprimere i propri
stati d’animo e a relazionarsi
con gli altri. Possiamo classi-
ficare lo sport e, quindi, an-
che i valori di cui è portatore
in due gruppi: sport indivi-
duali e sport di squadra. Nel
primo, lo sportivo si allena in
solitudine e, quindi, è più
difficile, per lui, instaurare
rapporti di amicizia con altri
atleti. Il suo scopo è la vitto-
ria che lo aiuta a sviluppare
lo spirito agonistico e il sen-
so di competizione, elementi
fondamentali per la crescita
interiore. Lo sport individua-
le porta alla conoscenza del-
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Il senso dell’impegno, della
costanza, dello sforzo, della
competizione, della lealtà,
dello spirito agonistico e,
soprattutto, il rispetto degli
altri. Alcuni atleti, purtrop-
po, non riescono a rispettare
neppure sé stessi perché la
società sportiva e gli sponsor
che le sostengono talvolta li
inducono ad assumere so-
stanze chimiche al fine di
migliorare il proprio rendi-
mento sportivo. Con l’impie-
go di queste sostanze che
prendono il nome di
“doping”, non si rispettano i
valori dello sport. L’indivi-
duo che ne fa uso è, quasi
sempre, punito con la squa-
lifica, mentre le società e i
medici compiacenti
vengono denunciati.
Altre persone, pur non
praticando sport, non
ne rispettano i valori
morali, dal momento
che tentano di arric-
chirsi con scommesse
clandestine oppure,
come fanno molti ul-
tras, pensano che tifare
una squadra significhi
distruggere una città o
insultare dei giocatori con
appellativi razzisti. Nel mio
piccolo ho potuto constatare
che esistono dei gruppi dove
l’importante è solo vincere,
pur essendo a bassi livelli
agonistici, contano solo le
prestazioni fisiche. Con il
passare del tempo, ho sco-
perto, invece, che esistono
associazioni sportive per cui
non conta solo lo sforzo fisi-
co. Secondo me, il valore più
difficile da rispettare è la
lealtà perché se un parteci-
pante vuole vincere fa di
tutto per imbrogliare. Un
elemento, presente nel ca-
rattere di molti, compreso il
mio, che è difficile soppri-
mere o mettere a tacere.
Concludendo, chi vuole pra-
ticare sport deve cercare di
rispettare tutti i valori auten-
tici: il seguire le regole può
portare solo ad un migliora-
mento della propria perso-
na.
Edoardo Berton
Abbiamo dedicato molto spazio allo sport, anche
per ricordare “Lezioni di sport”, l’iniziativa organiz-
zata dalla nostra scuola, il 2, 3 e 4 marzo scorsi. Le
classi hanno partecipato, a scuola, a lezioni di difesa
personale, di yoga, di hip hop, e hanno seguito, gra-
zie alla disponibilità del personale del 118, un corso
di primo soccorso mentre, fuori scuola, hanno par-
tecipato a lezioni di nuoto e di tennis.
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Trentadue ragazzi della nostra scuola in viaggio studio oltre Manica
Dai nostri inviati in U.K. Lo scorso settembre, all’LTC di Eastbourne
Malcontenta in trasferta in Gran Bretagna. Lo scorso settembre, siamo andati in vacanza studio per una settimana ad Eastbourne, una cittadina sulla costa a sud dell’Inghilterra. Siamo partiti assieme alle proff. Giacinta Gimma, Teresa Morreale e Francesca Piatto.
È stata un’esperienza fantastica! Siamo stati ospiti di un collage, l’LTC di Eastbourne che, un tempo, era una residenza vittoriana: è circondato da uno splendido parco in cui vivevano scoiattoli, conigli e… una volpe. Assieme a noi, alloggiavano nel collage anche delle ragazze colombia-ne, con le quali abbiamo fatto amicizia, e una sera abbiamo partecipato con loro ad una festa all’interno del college.
La nostra giornata si strutturava in questo modo: al mattino facevamo lezione con degli insegnanti madrelingua, eravamo divisi in classi, a seconda delle età e delle potenzialità, mentre al pomeriggio, visita-vamo città come Brighton, oppure face-
vamo shopping, o addirittura andavamo al mare. Alla sera, dopo mangiato, uscivamo nel parco, dove c’erano campi da pallavolo, basket e tennis, e giocavamo assie-me ai tutor, i quali erano molto simpatici.
Per quanto riguarda la nostra trasferta a Brighton, l’ab-biamo raggiunta grazie ad un mezzo tipico inglese, ov-vero il bus a due piani e arrivati lì abbiamo visitato il palazzo reale che Giorgio IV trasformò in una residenza
tipica dell’Oriente. La cittadina di Eastbourne seppur non molto grande aveva una spiaggia bellissima, ed un mare abbastanza limpido, nel quale abbiamo fatto il bagno, anche se l’acqua era freddina. Il penultimo giorno di permanenza siamo andati a visi-
tare Londra, abbiamo visto il Big Bang, il London Eye ,
sul quale siamo pure saliti, e il palazzo della regina, è
stata una giornata indimenticabile, anche se piovosa.
Questa esperienza se potessi, la rifarei mille volte, sia
perché il luogo era stupendo, e anche perché non è
mai mancato il divertimento, soprattutto grazie ai com-
pagni e alle proff. fantastiche. Francesca Righetto
Re Giorgio IV, vissuto tra Settecento e Ottocento,
era talmente innamorato dell’Oriente che trasformò il
suo palazzo reale (il Royal Pavilon) di Brighton in una
residenza orientale che ricorda il Taj Mahal.
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La Gran Bretagna,
per me
Per me Londra è stata una gita
stupenda non riesco a descri-
vere il divertimento provato
nell'aver conosciuto altri ra-
gazzi di altri paesi o amici della
stessa città che ho potuto co-
noscere meglio solo grazie a
questo viaggio. Ho apprezzato
mille aspetti del soggiorno stu-
dio: aver potuto scoprire i mo-
numenti di una città unica e
meravigliosa come Londra,
aver ammirato le bellezze del-
la cultura inglese come il Big
Ben o il Bukingham Palace o la
Sturbaks, cosa che io ho ado-
rato più di tutto, aver scoperto
come funziona la scuola ingle-
se. Unico neo? Il cibo d’Oltre
Manica: dovrebbero davvero
imparare da noi italiani, infatti,
la cucina sarebbe l’unica cosa
per cui... non andare nel Re-
gno Unito. Se dovesse esserci
un’altra occasione, personal-
mente, ci tornerei: penso di
non essermi mai divertito cosi
tanto. Gita meravigliosa!
Luca Palmiere
Indimenticabile...
Come poter dimenticare quel-
la bella esperienza con la scuo-
la! Ho legato subito con tutti.
Ho conosciuto anche delle ra-
gazze colombiane che mi han-
no insegnato alcuni passi di
canzoni spagnole. Il college
era immerso in un paesaggio
stupendo, pieno di animali, di
verde e di attrezzature sporti-
ve. Una delle uscite è stata a
Londra: mamma mia, sembra-
va un sogno! Le sere prima di
dormire, sentivo un po’ la
mancanza della mia famiglia e
dei miei amici ma le mie com-
pagne di stanza mi consolava-
no. Le lezioni di inglese con
veri e propri professori inglesi
mi sono state d’aiuto.
L’ultimo giorno è stato davve-
ro duro: non volevo andarme-
ne, volevo restare lì con le mie
amiche anche se il cibo non
era perfetto. E’ stata un’espe-
rienza bellissima, ho imparato
molte cose, ho conosciuto per-
sone nuove e sono cresciuta
molto. Sarà uno dei miei più
bei ricordi!
Alice Tomaello
Londra, il mio sogno
E’ stata un’esperienza magnifi-
ca! Impossibile scordarla. Lo
scorso 4 settembre, alle 4 del
mattino, ero in aeroporto.
Avevo paura di salire su l’ae-
reo che ci avrebbe portato in
Gran Bretagna ma, dopo il
check in, siamo saliti a bordo
e, per passare il tempo, ascol-
tavo musica, facevo foto e
guardavo fuori dal finestrino.
Ero molto felice: era il mio so-
gno andare a Londra: mi chie-
devo come fosse, che abitudini
avessero gli inglesi, e mille
altre domande. Già il secondo
giorno, abbiamo iniziato a le-
gare tra di noi e anche con
altre studentesse colombiane
che studiavano nel college.
Non dimenticherò mai Kero-
lain, ad esempio. Durante la
nostra trasferta a Londra, ab-
biamo fatto un giro sul London
Eye e, da lì, … non sarei più
scesa. E’ stato tutto bellissimo
a cominciare dalla cittadina in
cui si trovava il nostro college.
Veramente complimenti a chi
ha organizzato tutto!
Giada Bolognese
L’edificio
Vittoriano
che ospita
il college LTC
di Eastbourne.
Il college tornerà ad
ospitare, il prossimo
settembre, il secondo
viaggio studio del
“Baseggio group”.
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Malcontenta a teatro Le terze hanno assistito alla rappresentazione de “La locandiera”
Critico per un giorno…
Quest’anno le classi terze della nostra scuola hanno assistito, ol-tre ad uno spettacolo in spagnolo, “Evita Peron” e a “Alice in won-derland”, in inglese, alla rappre-sentazione della commedia “La Locandiera” di Carlo Goldoni, in-terpretata dalla compagnia “I Guitti”. L’intera commedia è in-centrata sul personaggio di Miran-dolina, un’affascinante locandiera che è corteggiata dal Conte D’Al-bafiorita, un mercante arricchito che ha comprato il titolo nobiliare con i suoi commerci, e dal Mar-chese di Forlimpopoli. Il primo è sempre impegnato a farle regali e il secondo, appartenente alla no-biltà decaduta e ormai senza mez-zi, tenta di conquistarla con pro-messe di protezione. Anche Fabrizio, cameriere della locanda, che era stato suggerito come marito dal padre della lo-candiera, prima che morisse, è innamorato di Mirandolina. Nella locanda, che si trova a Firen-ze, viene ospitato anche il cavalie-re di Ripafratta, un convinto miso-gino che si vanta di essere immu-ne al fascino femminile ed, anzi, sostiene di essere nemico delle donne. Mirandolina, interpretata da Ales-sandra Mattei, decide, per ripicca, di voler conquistare il cuore del cavaliere a lei ostile, punendo la sua superba misoginia. Mirandolina, grazie al suo fascino seduttore, gioca equivocamente con i suoi corteggiatori, e, senza troppe difficoltà, riesce a far inna-morare il cavaliere Ella però ne rifiuta l’amore così
come prima ave-va rifiutato la cor-te dei due nobili e concede la pro-pria mano al ca-meriere della lo-canda, Fabrizio. Mi è piaciuto molto assistere ad una trama che, studiata dal libro, potrebbe apparire noiosa quando, invece, è comica e diver-tente. Secondo me, gli attori sono stati tutti molto bravi, però quello che mi ha colpito di più è stato l’aiu-tante del cavalie-re, interpretato Alessandro Peli, perché parlava usando l’accento veneziano e face-va molto ridere. I temi chiave del-la rappresentazione sono l’amore e le sfide. La finalità della comme-dia, secondo me, è anche quella di far riflettere sulle classi sociali. I tre atti si sono notati con il cam-biamento delle luci, della musica e dei diversi scenari. Spesso ci sono dei soliloqui in cui l’attore si rivolge allo spettatore e gli rivela dei segreti o lo fa mentre è solo in scena oppure, se si trova in compagnia, gli altri fingono di niente e non si accorgono di ciò che sta succedendo. Per rendere realistica la scena, la
tazza di cioccolato, portata dal servitore al cavaliere ed offerta allo spiantato marchese, era addi-rittura fumante. La recitazione degli attori è stata molto naturale mentre erano cariche di passione le battute del cavaliere quando scopre di essersi innamorato di Mirandolina. Il regista, Stefano Micheletti, è stato abile nel conte-nere i tempi della recitazione in modo tale che anche un pubblico di adolescenti, come noi, potesse stare attento e seguire senza an-noiarsi.
Julia Lazzarini
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SIAMO TUTTI FUMETTISTI
LO SCORTESE E’ UN RAGAZZO COME
NOI, MAGARI UN PO’ DISCOLO ED HA
POCA VOGLIA DI FARE. MA NON E’ DET-
TO CHE NON SI POSSA IMPARARE QUAL-
COSA ANCHE DA LUI...
AAA Cercasi nuovo fumettista. Causa cambio casa, “Il Bencontento” perde il suo fumettista che, supporta-
to dal prof. Salvatore Taverna, docente di Arte e Immagine, lo scorso anno, aveva ideato la rubrica “Lo
scortese”. Ringraziamo entrambi di cuore e ripubblichiamo due “strisce” dello scorso anno nella speranza
che qualche fumettista—supplente si faccia avanti.
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Caro “Bencontento”, Volevo raccontarti cosa significa, per me, leggere un libro. Rappresenta una scoper-ta. Un libro è come un ponte tra realtà e immaginazione. Ti fa entrare in un mondo diverso e speciale, magico. Il libro perfetto, per me, dovrebbe essere emozionante, suggestivo, intrigante, divertente, che sia un giallo, un romanzo o un noir… Un libro giallo che risponde a queste caratteristi-che? “L’affittacamere” di Roald Dahl. E’ inquietante, curioso e spa-ventoso. Mi piacciono libri come questo perché ti fanno entrare dentro l’ambienta-zione: è come se facessi par-te del libro stesso. A volte, leggendo un libro che mi appassiona, perdo il senso del tempo e mi ritrovo a notte fonda senza render-mene conto. I libri sono spa-zi che si aprono in qualun-que direzione. Sono percor-si, percorsi che puoi cambia-re, modificare… sognare per-ché i libri sono veicoli che ti portano dove vuoi, in qua-lunque posto del mondo reale o fantastico. I libri ti fanno sognare, ti fanno divertire, ti fan-no emozionare… un libro è una scoperta.
Sofia Baruzzo
Egregio cronista,
Tutti dicono che gli anni delle medie sono i
peggiori di tutta la carriera scolastica…
Ebbene, coloro che sostengono che sia
così, si sbagliano. Secondo la mia modesta
opinione, gli anni delle medie sono gli anni
più belli mai vissuti. Tra scherzi e leggerez-
ze, il tempo passa e i tre anni
volano. Durante questo periodo,
il motto preferito dalla sotto-
scritta potrebbe sembrare:
“Facciamo cose stupide con i
nostri amici “adolescemi” come
me” perché, alla fine, la cosa da
fare è divertirsi. Si tratta, però,
di divertirsi nei momenti giusti.
C’è un tempo per il piacere, in-
fatti, ed uno per il dovere.
Questa suddivisione non
deve essere mai sottovalu-
tata. Soprattutto il tempo
del dovere non deve essere
violato: sicuramente è il
più noioso, ma, se vuoi as-
sicurarti un buon futuro, dovrai sfruttare
al meglio quel tempo senza permettere
che altri te lo rubino.
So che, in alcune situazioni, può capitare
che i ragazzi, in classe, urlino e disturbino
chi vorrebbe seguire le lezioni. Qualcuno
lo fa perché si annoia o perché si diverte a
sfidare gli adulti. Il problema è che non si
rendono conto che stanno giocando con le
tigri e i ragazzi stanno compromettendo
da soli il loro futuro. Comportandosi così,
infatti, non si rendono conto che non la
passeranno lisci e che, alla fine, gli unici a
rimetterci saranno loro.
Anastasia Todaro
La posta de
«Il Bencontento»
“Nutri le tue
idee, difendi ciò
in cui credi, divi-
di le tue passio-
ni, libera la tua
mente”
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