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Bentornato Bentornato “Bencontento news”! Un altro anno scola- sco sta finendo e diamo alle “stampe” il secondo nu- mero, che è il terzo dopo il numero 0 di prova del di- cembre 2016, del giornalino della Scuola Secondaria di Primo Grado di Malcontenta. Basterà darci un’occhiata per notare l’ampio spazio dato alle iniziave sporve con le “Lezioni di Sport” dello scorso marzo e le Malcon- tenadi, le sfide sporve di qualche giorno fa. Ringrazio gli alunni, che han- no scrio gli arcoli ed, in parcolare, - per la serie, qualche volta, ritornano— alcuni nostri ex- alunni che erano diventa firme di punta dei numeri preceden e che siamo onora di tornare ad ospitare sulle colonne del “Bencontento” news. Giacinta Gimma Adolescen, troppi sì L' adolescenza è una delle fasi della vita di una perso- na e suscita sempre incer- tezza e smarrimento sia nei ragazzi sia nei loro genitori. Questo momento rappre- senta una fase importante per un essere umano: con essa, si inizia una nuova vita. Si conoscono le scuole medie che, per alcuni, rap- presentano un vero salto e, a volte, possono causare in noi ragazzi una chiusura in noi stessi. Dobbiamo dire anche che, purtroppo, la nostra generazione è di- pendente dall' uso smisura- to della tecnologia e questo SEGUE A PAG. 2 VIAGGIO STUDIO Dai nostri inviati in U. K. pag. 5 SIAMO TUTTI FUMETTISTI! pag. 10 Numero 2 – Anno II Maggio 2017 MALCONTENTIADI La III G vince il torneo di pallavolo pag. 3 Giornalino degli alunni della Scuola Secondaria di Primo Grado di Malcontenta Istituto Comprensivo Statale «Cesco Baseggio» Venezia Marghera Disegno di Julia Lazzarini

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Bentornato Bentornato “Bencontento news”! Un altro anno scola-stico sta finendo e diamo alle “stampe” il secondo nu-mero, che è il terzo dopo il numero 0 di prova del di-cembre 2016, del giornalino della Scuola Secondaria di Primo Grado di Malcontenta. Basterà darci un’occhiata per notare l’ampio spazio dato alle iniziative sportive con le “Lezioni di Sport” dello scorso marzo e le Malcon-tentiadi, le sfide sportive di qualche giorno fa. Ringrazio gli alunni, che han-no scritto gli articoli ed, in particolare, - per la serie, qualche volta, ritornano—alcuni nostri ex-alunni che erano diventati firme di punta dei numeri precedenti e che siamo onorati di tornare ad ospitare sulle colonne del “Bencontento” news. Giacinta Gimma

Adolescenti, troppi sì

L' adolescenza è una delle fasi della vita di una perso-na e suscita sempre incer-tezza e smarrimento sia nei ragazzi sia nei loro genitori. Questo momento rappre-senta una fase importante per un essere umano: con essa, si inizia una nuova vita. Si conoscono le scuole medie che, per alcuni, rap-presentano un vero salto e, a volte, possono causare in noi ragazzi una chiusura in noi stessi. Dobbiamo dire anche che, purtroppo, la nostra generazione è di-pendente dall' uso smisura-to della tecnologia e questo SEGUE A PAG. 2

VIAGGIO STUDIO

Dai nostri inviati

in U. K.

pag. 5

SIAMO

TUTTI

FUMETTISTI!

pag. 10

Numero 2 – Anno II

Maggio 2017

MALCONTENTIADI

La III G vince

il torneo di pallavolo

pag. 3

Giornalino degli alunni della

Scuola Secondaria di Primo Grado di Malcontenta

Istituto Comprensivo Statale «Cesco Baseggio» Venezia Marghera

Disegno di Julia Lazzarini

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Cari genitori, siate più severi!

può provocare distorsioni della realtà. Basti pensare ai giochi che incitano alla violenza dal momento che i ragazzi rischia-no di immedesimarsi nei prota-gonisti e pensare che sia legitti-mo uccidere i propri nemici. Questa distorsione della realtà, fa sì che il maturare di essi sia lento e, quindi, anche se ormai quasi adulti, l'infantilismo ca-ratterizza l'adolescenza. Alcuni adulti, invece, non si sforzano nemmeno di educare i ragazzi perché costerebbe trop-pa fatica e scelgono di annuire sempre piuttosto che scontrarsi con loro. Preferiscono che cre-scano da soli diventando sem-pre più maleducati e egocentri-ci. Sarebbe molto meglio che i genitori si scontrassero con i figli quando si tratta di affron-tare temi importanti e di dar loro delle responsabilità perché solo così li aiutano a crescere. Nella vita, infatti, non troveran-no solo persone che li assecon-deranno ma si troveranno di

fronte ostacoli da superare e, se i genitori non avranno inse-gnato loro il sen-so di responsa-bilità, non riusci-ranno ad affron-tarli. E’ sotto gli occhi di tutti che alcu-ni genitori non sono in grado di essere rigidi e accontentano i figli ad ogni loro ordine, ad esempio la richiesta del telefo-no o il permesso di uscire fino a tardi. Tutti questi no, che non vengo-no detti, portano i ragazzi a cer-care limiti fuori dalla famiglia. Il disagio e la voglia di evasione degli adolescenti spesso porta-no loro alla droga e all' alcool che causano danni tremendi. Questi giovani sono inconsape-voli dei pericoli a cui vanno in-contro. Alla nostra età possia-mo dare molto in cambio: stu-diare, dare una mano in casa,

essere rispettosi, non fare creti-nate… A questi genitori ci verrebbe di far notare che prevenire, consi-gliare e, a volte, imporre, sono i compiti di un vero genitore, che ci faccia crescere ma che veda anche i risultati dei suoi sacrifici. Come dicono alcuni dei nostri genitori: "Quando inizierò a dirti sempre di sì, do-vrai cominciare a preoccuparti perché vorrà dire che non mi interessa nulla di te".

Marika Ciacchella Elia Grasselli Greta Magris

Andrea Maraventano

Abbiamo letto… di noi “Agli adolescenti italiani piacciono le “bionde”. Gli studenti del Belpaese sono primi in Europa per uso e

consumo di sigarette a scuola. Nessuno, tra i coetanei degli altri Ventisette Stati membri dell’Unione Eu-

ropea, fuma così tanto. Se complessivamente il 54% degli adolescenti europei non ha mai acceso una siga-

retta, il 37% di quelli italiani è considerato uno smoker abituale. Lo rileva il rapporto del Progetto europeo

di indagini sull’uso di alcol, droga e sostanze psicoattive nelle scuole (Espad), diffuso oggi. I giovani si

sballano, ma mai come nello Stivale. Qui gli studenti fanno un maggior uso di alcool e di nuove sostanze

psicoattive rispetto alla media dei coetanei europei. Sono proprio queste ultime, secondo Espad, a rappre-

sentare il principale motivo di preoccupazione. “Ci sono timori per le nuove droghe e i nuovi comporta-

menti” tra i giovani. (da “La Stampa” del 21 settembre 2016)

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Il torneo di pallavolo organiz-

zato dalla professoressa Eli-

sabetta Masi e disputato, co-

me avviene ogni anno, nella

nostra scuola è stato vinto

dalla classe 3G. Le tre terze si

sono sfidate, l’ultimo sabato

di maggio, in una serie di set

avvincenti e molto combattu-

ti. Si è capito subito, però,

dalla bravura ma anche

dall'altezza di alcuni compo-

nenti della 3G che sarebbe

stata quella la classe vincen-

te. Dovete sapere, infatti, che

alcuni ragazzi di questa clas-

se superano il metro e no-

vanta...

Il primo set la 3D, la più ele-

gante in campo con ma-

gliette

uguali de-

corate

dagli alun-

ni, fron-

teggiò la

3F conqui-

stando la

vittoria

con un

totale di

25-23

punti.

Nel secondo set, invece, il

punteggio è stato ribaltato

ed è stata la 3F, con un totale

di 25-21, a vincere. Stesso

risultato quello del terzo set

che ha costretto la 3 D ad

incassare una sonora scon-

fitta, mettendo, definitiva-

mente, questa classe fuori

gioco, destinata ad essere

fanalino di coda delle compe-

tizioni. Inevitabile il crollo del

morale, tanto che pure la

partita contro la 3G non andò

tanto meglio per la 3 D, di-

fatti, la persero senza vincere

un set. In seguito, neppure la

3F riuscì a battere la 3G vin-

cendo con molta fatica solo il

primo set 20-25.

Per la cronaca, nella sfida tra

le seconde, giocata alla fine

della stessa mattinata, la II F

ha battuto la II D.

La vittoria alla III G

Il resoconto delle

partite delle Malcon-

tentiadi è stato curato

dalla classe 3 D.

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Sabato 27 maggio, professori

e gli alunni della 3 G, vincitori

del torneo tra le terze, hanno

affrontato una competizione

amichevole. Si tratta del se-

condo anno in cui docenti e

ragazzi si sfidano a colpi di

battute e bagher!

Precedentemente le tre terze

si erano battute tra di loro (lo

riferiamo nell’articolo prece-

dente ). I professori hanno

scelto di sfidare la terza vin-

cente. E’ avvenuto, però, an-

che un cambio di programma

perché l'ultimo set contro i

professori è stato giocato con

la partecipazione di tutte le

terze, e lì i professori, dopo

aver subito due amare sconfit-

te, hanno unito le loro forze e

sono riusciti a vincere con il

punteggio di 12 a 15. A causa

del mancato allenamento, i

professori hanno giocato, di-

ciamo così,... a modo loro: il

prof. di Spagnolo malgrado le

evidenti difficoltà nel fare le

battute dal basso, si è dimo-

strato scattante in campo.

Il prof di Arte, vera rivelazio-

ne in campo, ha dimostrato di

essere un bravo giocatore,

malgrado i pochi allenamenti.

La prof di Storia e Geografia

Jovane si è, invece, rivelata

molto efficace nelle battute.

Curioso era il modo in cui la

prof. De Bacco si lanciava per

non perdere una palla anche

rischiando di farsi male. Mal-

grado fosse sempre presente

in posizione di ricezione, la

prof. Gimma ha faticato a

toccare palla a parte un paio

di azioni non proprio fortuna-

te. Scattante, in campo, il

prof. Montalto e timorosa

nelle battute, invece, la prof.

d’Inglese. Ottimo nel coordi-

namento della squadra e in

battuta, Francesco, in campo

a far le veci della prof. Capo-

celli, presente in tribuna. La

prof. Di Lisi si è dimostrata

molto brava e sportiva.

A parte rare eccezione, i

proff sono stati molto bravi.

A questo torneo abbiamo

partecipato un po’ tutti, allo

scopo di stare assieme e di-

vertirci.

E, in questo, non ci sono

stati vinti ma solo vincitori!

Proff e alunni, sfida sul campo

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Fare sport, perché?

Negli ultimi anni, l’uomo sta

diventando sempre più se-

dentario: con la creazione di

macchinari che svolgono

qualunque funzione, l’obesi-

tà è in aumento. Un rimedio

naturale, a questo peggiora-

mento della nostra salute, è

lo sport. Chiunque può tro-

vare la disciplina sportiva

che fa al caso suo perché,

con il progresso della cultu-

ra, con l’unione di vari popo-

li e con il miglioramento del-

le condizioni di vita, l’attività

sportiva ha potuto svilup-

parsi. Lo sport

è stato prati-

cato fin

dall’antichità

quando, nella

seconda metà

del 700 a.C., i Greci organiz-

zarono la prima Olimpiade.

La loro nascita è legata alla

religione: le Olimpiadi, in-

fatti, si svolgevano per vene-

rare gli dei. Lo sport è un’e-

spressione di valori essenzia-

li per la vita dell’uomo come

l’impegno, lo sforzo, la com-

petizione… L’esercizio di

un’attività sportiva aiuta la

mente, oltre che il fisico. E’

utile per ridurre lo stress che

l’uomo è portato ad accu-

mulare ogni giorno, renden-

do chi lo pratica più rilassato

e tranquillo. Un altro fine

dello sport è il raggiungi-

mento dell’intesa profonda

fra lo sportivo e le sue emo-

zioni: lo sport, infatti, può

aiutare ad esprimere i propri

stati d’animo e a relazionarsi

con gli altri. Possiamo classi-

ficare lo sport e, quindi, an-

che i valori di cui è portatore

in due gruppi: sport indivi-

duali e sport di squadra. Nel

primo, lo sportivo si allena in

solitudine e, quindi, è più

difficile, per lui, instaurare

rapporti di amicizia con altri

atleti. Il suo scopo è la vitto-

ria che lo aiuta a sviluppare

lo spirito agonistico e il sen-

so di competizione, elementi

fondamentali per la crescita

interiore. Lo sport individua-

le porta alla conoscenza del-

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Il senso dell’impegno, della

costanza, dello sforzo, della

competizione, della lealtà,

dello spirito agonistico e,

soprattutto, il rispetto degli

altri. Alcuni atleti, purtrop-

po, non riescono a rispettare

neppure sé stessi perché la

società sportiva e gli sponsor

che le sostengono talvolta li

inducono ad assumere so-

stanze chimiche al fine di

migliorare il proprio rendi-

mento sportivo. Con l’impie-

go di queste sostanze che

prendono il nome di

“doping”, non si rispettano i

valori dello sport. L’indivi-

duo che ne fa uso è, quasi

sempre, punito con la squa-

lifica, mentre le società e i

medici compiacenti

vengono denunciati.

Altre persone, pur non

praticando sport, non

ne rispettano i valori

morali, dal momento

che tentano di arric-

chirsi con scommesse

clandestine oppure,

come fanno molti ul-

tras, pensano che tifare

una squadra significhi

distruggere una città o

insultare dei giocatori con

appellativi razzisti. Nel mio

piccolo ho potuto constatare

che esistono dei gruppi dove

l’importante è solo vincere,

pur essendo a bassi livelli

agonistici, contano solo le

prestazioni fisiche. Con il

passare del tempo, ho sco-

perto, invece, che esistono

associazioni sportive per cui

non conta solo lo sforzo fisi-

co. Secondo me, il valore più

difficile da rispettare è la

lealtà perché se un parteci-

pante vuole vincere fa di

tutto per imbrogliare. Un

elemento, presente nel ca-

rattere di molti, compreso il

mio, che è difficile soppri-

mere o mettere a tacere.

Concludendo, chi vuole pra-

ticare sport deve cercare di

rispettare tutti i valori auten-

tici: il seguire le regole può

portare solo ad un migliora-

mento della propria perso-

na.

Edoardo Berton

Abbiamo dedicato molto spazio allo sport, anche

per ricordare “Lezioni di sport”, l’iniziativa organiz-

zata dalla nostra scuola, il 2, 3 e 4 marzo scorsi. Le

classi hanno partecipato, a scuola, a lezioni di difesa

personale, di yoga, di hip hop, e hanno seguito, gra-

zie alla disponibilità del personale del 118, un corso

di primo soccorso mentre, fuori scuola, hanno par-

tecipato a lezioni di nuoto e di tennis.

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Trentadue ragazzi della nostra scuola in viaggio studio oltre Manica

Dai nostri inviati in U.K. Lo scorso settembre, all’LTC di Eastbourne

Malcontenta in trasferta in Gran Bretagna. Lo scorso settembre, siamo andati in vacanza studio per una settimana ad Eastbourne, una cittadina sulla costa a sud dell’Inghilterra. Siamo partiti assieme alle proff. Giacinta Gimma, Teresa Morreale e Francesca Piatto.

È stata un’esperienza fantastica! Siamo stati ospiti di un collage, l’LTC di Eastbourne che, un tempo, era una residenza vittoriana: è circondato da uno splendido parco in cui vivevano scoiattoli, conigli e… una volpe. Assieme a noi, alloggiavano nel collage anche delle ragazze colombia-ne, con le quali abbiamo fatto amicizia, e una sera abbiamo partecipato con loro ad una festa all’interno del college.

La nostra giornata si strutturava in questo modo: al mattino facevamo lezione con degli insegnanti madrelingua, eravamo divisi in classi, a seconda delle età e delle potenzialità, mentre al pomeriggio, visita-vamo città come Brighton, oppure face-

vamo shopping, o addirittura andavamo al mare. Alla sera, dopo mangiato, uscivamo nel parco, dove c’erano campi da pallavolo, basket e tennis, e giocavamo assie-me ai tutor, i quali erano molto simpatici.

Per quanto riguarda la nostra trasferta a Brighton, l’ab-biamo raggiunta grazie ad un mezzo tipico inglese, ov-vero il bus a due piani e arrivati lì abbiamo visitato il palazzo reale che Giorgio IV trasformò in una residenza

tipica dell’Oriente. La cittadina di Eastbourne seppur non molto grande aveva una spiaggia bellissima, ed un mare abbastanza limpido, nel quale abbiamo fatto il bagno, anche se l’acqua era freddina. Il penultimo giorno di permanenza siamo andati a visi-

tare Londra, abbiamo visto il Big Bang, il London Eye ,

sul quale siamo pure saliti, e il palazzo della regina, è

stata una giornata indimenticabile, anche se piovosa.

Questa esperienza se potessi, la rifarei mille volte, sia

perché il luogo era stupendo, e anche perché non è

mai mancato il divertimento, soprattutto grazie ai com-

pagni e alle proff. fantastiche. Francesca Righetto

Re Giorgio IV, vissuto tra Settecento e Ottocento,

era talmente innamorato dell’Oriente che trasformò il

suo palazzo reale (il Royal Pavilon) di Brighton in una

residenza orientale che ricorda il Taj Mahal.

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La Gran Bretagna,

per me

Per me Londra è stata una gita

stupenda non riesco a descri-

vere il divertimento provato

nell'aver conosciuto altri ra-

gazzi di altri paesi o amici della

stessa città che ho potuto co-

noscere meglio solo grazie a

questo viaggio. Ho apprezzato

mille aspetti del soggiorno stu-

dio: aver potuto scoprire i mo-

numenti di una città unica e

meravigliosa come Londra,

aver ammirato le bellezze del-

la cultura inglese come il Big

Ben o il Bukingham Palace o la

Sturbaks, cosa che io ho ado-

rato più di tutto, aver scoperto

come funziona la scuola ingle-

se. Unico neo? Il cibo d’Oltre

Manica: dovrebbero davvero

imparare da noi italiani, infatti,

la cucina sarebbe l’unica cosa

per cui... non andare nel Re-

gno Unito. Se dovesse esserci

un’altra occasione, personal-

mente, ci tornerei: penso di

non essermi mai divertito cosi

tanto. Gita meravigliosa!

Luca Palmiere

Indimenticabile...

Come poter dimenticare quel-

la bella esperienza con la scuo-

la! Ho legato subito con tutti.

Ho conosciuto anche delle ra-

gazze colombiane che mi han-

no insegnato alcuni passi di

canzoni spagnole. Il college

era immerso in un paesaggio

stupendo, pieno di animali, di

verde e di attrezzature sporti-

ve. Una delle uscite è stata a

Londra: mamma mia, sembra-

va un sogno! Le sere prima di

dormire, sentivo un po’ la

mancanza della mia famiglia e

dei miei amici ma le mie com-

pagne di stanza mi consolava-

no. Le lezioni di inglese con

veri e propri professori inglesi

mi sono state d’aiuto.

L’ultimo giorno è stato davve-

ro duro: non volevo andarme-

ne, volevo restare lì con le mie

amiche anche se il cibo non

era perfetto. E’ stata un’espe-

rienza bellissima, ho imparato

molte cose, ho conosciuto per-

sone nuove e sono cresciuta

molto. Sarà uno dei miei più

bei ricordi!

Alice Tomaello

Londra, il mio sogno

E’ stata un’esperienza magnifi-

ca! Impossibile scordarla. Lo

scorso 4 settembre, alle 4 del

mattino, ero in aeroporto.

Avevo paura di salire su l’ae-

reo che ci avrebbe portato in

Gran Bretagna ma, dopo il

check in, siamo saliti a bordo

e, per passare il tempo, ascol-

tavo musica, facevo foto e

guardavo fuori dal finestrino.

Ero molto felice: era il mio so-

gno andare a Londra: mi chie-

devo come fosse, che abitudini

avessero gli inglesi, e mille

altre domande. Già il secondo

giorno, abbiamo iniziato a le-

gare tra di noi e anche con

altre studentesse colombiane

che studiavano nel college.

Non dimenticherò mai Kero-

lain, ad esempio. Durante la

nostra trasferta a Londra, ab-

biamo fatto un giro sul London

Eye e, da lì, … non sarei più

scesa. E’ stato tutto bellissimo

a cominciare dalla cittadina in

cui si trovava il nostro college.

Veramente complimenti a chi

ha organizzato tutto!

Giada Bolognese

L’edificio

Vittoriano

che ospita

il college LTC

di Eastbourne.

Il college tornerà ad

ospitare, il prossimo

settembre, il secondo

viaggio studio del

“Baseggio group”.

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Malcontenta a teatro Le terze hanno assistito alla rappresentazione de “La locandiera”

Critico per un giorno…

Quest’anno le classi terze della nostra scuola hanno assistito, ol-tre ad uno spettacolo in spagnolo, “Evita Peron” e a “Alice in won-derland”, in inglese, alla rappre-sentazione della commedia “La Locandiera” di Carlo Goldoni, in-terpretata dalla compagnia “I Guitti”. L’intera commedia è in-centrata sul personaggio di Miran-dolina, un’affascinante locandiera che è corteggiata dal Conte D’Al-bafiorita, un mercante arricchito che ha comprato il titolo nobiliare con i suoi commerci, e dal Mar-chese di Forlimpopoli. Il primo è sempre impegnato a farle regali e il secondo, appartenente alla no-biltà decaduta e ormai senza mez-zi, tenta di conquistarla con pro-messe di protezione. Anche Fabrizio, cameriere della locanda, che era stato suggerito come marito dal padre della lo-candiera, prima che morisse, è innamorato di Mirandolina. Nella locanda, che si trova a Firen-ze, viene ospitato anche il cavalie-re di Ripafratta, un convinto miso-gino che si vanta di essere immu-ne al fascino femminile ed, anzi, sostiene di essere nemico delle donne. Mirandolina, interpretata da Ales-sandra Mattei, decide, per ripicca, di voler conquistare il cuore del cavaliere a lei ostile, punendo la sua superba misoginia. Mirandolina, grazie al suo fascino seduttore, gioca equivocamente con i suoi corteggiatori, e, senza troppe difficoltà, riesce a far inna-morare il cavaliere Ella però ne rifiuta l’amore così

come prima ave-va rifiutato la cor-te dei due nobili e concede la pro-pria mano al ca-meriere della lo-canda, Fabrizio. Mi è piaciuto molto assistere ad una trama che, studiata dal libro, potrebbe apparire noiosa quando, invece, è comica e diver-tente. Secondo me, gli attori sono stati tutti molto bravi, però quello che mi ha colpito di più è stato l’aiu-tante del cavalie-re, interpretato Alessandro Peli, perché parlava usando l’accento veneziano e face-va molto ridere. I temi chiave del-la rappresentazione sono l’amore e le sfide. La finalità della comme-dia, secondo me, è anche quella di far riflettere sulle classi sociali. I tre atti si sono notati con il cam-biamento delle luci, della musica e dei diversi scenari. Spesso ci sono dei soliloqui in cui l’attore si rivolge allo spettatore e gli rivela dei segreti o lo fa mentre è solo in scena oppure, se si trova in compagnia, gli altri fingono di niente e non si accorgono di ciò che sta succedendo. Per rendere realistica la scena, la

tazza di cioccolato, portata dal servitore al cavaliere ed offerta allo spiantato marchese, era addi-rittura fumante. La recitazione degli attori è stata molto naturale mentre erano cariche di passione le battute del cavaliere quando scopre di essersi innamorato di Mirandolina. Il regista, Stefano Micheletti, è stato abile nel conte-nere i tempi della recitazione in modo tale che anche un pubblico di adolescenti, come noi, potesse stare attento e seguire senza an-noiarsi.

Julia Lazzarini

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SIAMO TUTTI FUMETTISTI

LO SCORTESE E’ UN RAGAZZO COME

NOI, MAGARI UN PO’ DISCOLO ED HA

POCA VOGLIA DI FARE. MA NON E’ DET-

TO CHE NON SI POSSA IMPARARE QUAL-

COSA ANCHE DA LUI...

AAA Cercasi nuovo fumettista. Causa cambio casa, “Il Bencontento” perde il suo fumettista che, supporta-

to dal prof. Salvatore Taverna, docente di Arte e Immagine, lo scorso anno, aveva ideato la rubrica “Lo

scortese”. Ringraziamo entrambi di cuore e ripubblichiamo due “strisce” dello scorso anno nella speranza

che qualche fumettista—supplente si faccia avanti.

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Caro “Bencontento”, Volevo raccontarti cosa significa, per me, leggere un libro. Rappresenta una scoper-ta. Un libro è come un ponte tra realtà e immaginazione. Ti fa entrare in un mondo diverso e speciale, magico. Il libro perfetto, per me, dovrebbe essere emozionante, suggestivo, intrigante, divertente, che sia un giallo, un romanzo o un noir… Un libro giallo che risponde a queste caratteristi-che? “L’affittacamere” di Roald Dahl. E’ inquietante, curioso e spa-ventoso. Mi piacciono libri come questo perché ti fanno entrare dentro l’ambienta-zione: è come se facessi par-te del libro stesso. A volte, leggendo un libro che mi appassiona, perdo il senso del tempo e mi ritrovo a notte fonda senza render-mene conto. I libri sono spa-zi che si aprono in qualun-que direzione. Sono percor-si, percorsi che puoi cambia-re, modificare… sognare per-ché i libri sono veicoli che ti portano dove vuoi, in qua-lunque posto del mondo reale o fantastico. I libri ti fanno sognare, ti fanno divertire, ti fan-no emozionare… un libro è una scoperta.

Sofia Baruzzo

Egregio cronista,

Tutti dicono che gli anni delle medie sono i

peggiori di tutta la carriera scolastica…

Ebbene, coloro che sostengono che sia

così, si sbagliano. Secondo la mia modesta

opinione, gli anni delle medie sono gli anni

più belli mai vissuti. Tra scherzi e leggerez-

ze, il tempo passa e i tre anni

volano. Durante questo periodo,

il motto preferito dalla sotto-

scritta potrebbe sembrare:

“Facciamo cose stupide con i

nostri amici “adolescemi” come

me” perché, alla fine, la cosa da

fare è divertirsi. Si tratta, però,

di divertirsi nei momenti giusti.

C’è un tempo per il piacere, in-

fatti, ed uno per il dovere.

Questa suddivisione non

deve essere mai sottovalu-

tata. Soprattutto il tempo

del dovere non deve essere

violato: sicuramente è il

più noioso, ma, se vuoi as-

sicurarti un buon futuro, dovrai sfruttare

al meglio quel tempo senza permettere

che altri te lo rubino.

So che, in alcune situazioni, può capitare

che i ragazzi, in classe, urlino e disturbino

chi vorrebbe seguire le lezioni. Qualcuno

lo fa perché si annoia o perché si diverte a

sfidare gli adulti. Il problema è che non si

rendono conto che stanno giocando con le

tigri e i ragazzi stanno compromettendo

da soli il loro futuro. Comportandosi così,

infatti, non si rendono conto che non la

passeranno lisci e che, alla fine, gli unici a

rimetterci saranno loro.

Anastasia Todaro

La posta de

«Il Bencontento»

“Nutri le tue

idee, difendi ciò

in cui credi, divi-

di le tue passio-

ni, libera la tua

mente”

Page 12: Numero 2 Anno II - icbaseggio.it · gli alunni, he han-no s ritto gli artioli ... sballano, ma mai come nello Stivale. Qui gli studenti fanno un maggior uso di alcool e di nuove sostanze

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