Numero 18 Aprile 2015 - Home page MilanoB · Gesù: “il terzo giorno risorgerò” (cfr Lc18,33)....

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Carissimi amici, dopo le numerose mail con cui vi “intasiamo” la posta, cosa altro dire? Per questa volta abbiamo pensato di condi- videre con tutto il settore, almeno in parte, il fermento che anima il mondo End e che abbiamo la grazia di gustare nei vari incontri a cui siamo chiamati in questo servizio. Sabato 17 gennaio, a Solbiate Olona, con Equipe Regione e con Teresa e Gianni An- dreoli, coppia Responsabile di Equipe Italia, abbiamo accolto le coppie nuove che si sono inserite in equipes già formate da tempo. Per il nostro Settore, erano presenti due coppie ed il nuovo Consigliere Spirituale della Cinisello, accompagnate da una coppia della loro Equipe. Vi trascriviamo le considerazioni di suor Emanuela: “…non posso che fare una restituzione molto positiva dell’iniziativa di sabato 17/1. Gra- zie!... a voi tutte coppie responsabili che con passione avete pensato a questo momento. Interessante l’idea dei laboratori. Hanno reso ‘simpatico’ e assolutamente non pesante il contenuto di ciò che è END. Sicuramente, almeno parlo per me, non riuscirò risponde- re a tutte le domande del cruciverba, mi sfuggiranno ancora alcuni termini, non ri- uscirò collocare con precisione i diversi livelli End, ecc… Ciò che mi è sembrato significa- tivo e ha inciso è l’aver percepito la vostra esperienza e il vostro vissuto nelle diverse modalità di presentare l’End, di accogliere, di condividere, di pregare.. e, non da ulti- mo, l’aver respirato l’END in grande, ‘allargato’. Non ho parcolari proposte da suggerire ma credo sia un appuntamento da non perdere negli anni in occasione dell’accoglienza delle nuove coppie…”. La nostra leggera “fatica” nel preparare i laboratori è stata largamente ricompensata dalla calorosa partecipazione, dall’entusi- asmo e dall’emozione che ci ha unito tutti fraternamente. L’Equipe Internazionale ha inviato un ques- tionario rivolto alle coppie in End da più di 20 anni: abbiamo ricevuto 7 elaborati in risposta. Ringraziamo chi ha introdotto, fatto conoscere e reso vivace l’End nella nostra zona e continua ora a supportarci con la preghiera, sperando comunque che anche chi è più datato si senta sempre “atteso”, così da trasmettere l’esperienza, soprattutto alle nuove coppie che potrebbero così per- cepirne la ricchezza. Lunedì 2 Marzo abbiamo condiviso la cena con 8 Consiglieri Spirituali del nostro Settore e con i responsabili di Regione Clelia e Gian- ni Passoni con padre Luigi Sordelli: tutto si è svolto in un clima familiare, con bei momenti di confronto sulla vita in equipe. Sabato 7 Marzo: giornata intensa con Equipe Regione a Bevera, con ampi spazi di riflessio- ne sui punti dei “LineamentaIn occasione del Primo questionario, Equipe Italia aveva raccolto le risposte degli equipiers, inviate al Sinodo, per elaborarne una sintesi come spunto per ulteriori occa- sioni di approfondimento. Ora siamo alla seconda fase. Papa Francesco, nel rendere pubblici i risulta- ti del Sinodo Straordinario, ci ha invitato ad un’ulteriore partecipazione attiva per far giungere l’opinione dei fedeli circa gli ar- gomenti che verranno affrontati nel prossi- mo Sinodo sulla Famiglia in ottobre. Forse, molti di noi avranno già affrontato i quesiti con le comunità parrocchiali. Essendo il nostro un Movimento di Forma- zione, è utile che tutti noi ci sentiamo chiamati a conoscere i temi proposti che rappresentano per ogni cristiano un’oppor- tunità di approfondimento che la Chiesa e papa Francesco ci invitano a fare. Per questo, invitiamo ogni equipe a confron- tarsi sui Lineamenta, dedicando una riu- nione per affrontare almeno quei punti che ci interpellano maggiormente, disponibili a rinviare il completamento del tema in corso, pur di non lasciar cadere questa sollecita- zione. Essere al passo con i tempi e con le direttive della Chiesa, non è mai perdere tempo: il nostro tema può attendere un mese in più. La nostra fede deve saper sos- tenere le sfide di questi tempi ed il nostro Movimento di “formazione” ha bisogno di testimoni credibili e pronti a rendere ragione della speranza cristiana. Per questo, a breve, vi gireremo la mail dei responsabili nazionali Teresa e Gianni Andre- oli con il documento allegato. Domenica 15 marzo: mini-ritiro di Quaresima con don Luciano Andriolo, re- sponsabile diocesano della Pastorale della Famiglia. Ogni preparazione di “eventi allargati” richie- de un grande sforzo da parte di equipe di Settore per cercare i relatori disponibili, le baby-sitters, per predisporre i tempi più “accessibili” e fruibili perché ogni coppia pos- sa trovare uno spazio da dedicarsi, così come il metodo End suggerisce nei punti concreti d’impegno a cui tutti noi siamo chiamati. Nei giorni antecedenti, spesso succede che ci assale lo sconforto per le diverse defezioni: ci pervengono magari più conferme di as- senza che di presenza. Speriamo che, in futuro, le date dei pochi incontri prestabiliti, pubblicate nell’ENDirizzario di Novembre, siano tenute presenti per contenere, il più possibile, le sovrapposizioni. E’ importante che ci sia sempre più un “prendersi a cuore” questa “chiamata”: la partecipazione è cosa buona non solo per la coppia ma è anche testimonianza. (vedi ultima pagina per gli appuntamenti ) Scusateci se ora, oltre alla posta elettronica, abbiamo appesantito anche la vostra agen- da! Siamo entrati nella fase per cui …“Camminando s’apre cammino”… Auguriamo a tutti voi di proseguire con gioia verso la Pasqua! Uniti nella comune preghi- era per il Papa, per la Chiesa, per le nostre famiglie, per ciò che ci sta a cuore e … anche per tutte le coppie che si avvicenderanno nei vari servizi. Il Signore ama chi dona con gi- oia: chiediamo a Lui che guidi al discerni- mento chi chiamerà e chi sarà chiamato! Un abbraccio fraterno! Marinella e Fausto DAI NOSTRI RESPONSABILI 1 UN CONSIGLIERE PER VOLTA 2 IN ASCOLTO DI PADRE CAFFAREL 3 IL METODO END 4 UN END (o 2) PER VOLTA 5-6-7 VITA DI EQUIPE 8-9 MESSAGGI IN BOTTIGLIA. APPUNTAMENTI FUTURI 10-11 1 CARISSIMI EQUIPIERS... di Marinella e Fausto Barzaghi (Coppia Responsabile Settore MI-B) Numero 18 Aprile 2015 Per comunicazioni: Giovanna e Simone Mariani [email protected]

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Carissimi amici, dopo le numerose mail con cui vi “intasiamo” la posta, cosa altro dire? Per questa volta abbiamo pensato di condi-videre con tutto il settore, almeno in parte, il fermento che anima il mondo End e che abbiamo la grazia di gustare nei vari incontri a cui siamo chiamati in questo servizio. Sabato 17 gennaio, a Solbiate Olona, con Equipe Regione e con Teresa e Gianni An-dreoli, coppia Responsabile di Equipe Italia, abbiamo accolto le coppie nuove che si sono inserite in equipes già formate da tempo. Per il nostro Settore, erano presenti due coppie ed il nuovo Consigliere Spirituale della Cinisello, accompagnate da una coppia della loro Equipe. Vi trascriviamo le considerazioni di suor Emanuela: “…non posso che fare una restituzione molto positiva dell’iniziativa di sabato 17/1. Gra-zie!... a voi tutte coppie responsabili che con passione avete pensato a questo momento.

Interessante l’idea dei laboratori. Hanno reso ‘simpatico’ e assolutamente non pesante il contenuto di ciò che è END. Sicuramente, almeno parlo per me, non riuscirò risponde-re a tutte le domande del cruciverba, mi sfuggiranno ancora alcuni termini, non ri-uscirò collocare con precisione i diversi livelli End, ecc… Ciò che mi è sembrato significa-tivo e ha inciso è l’aver percepito la vostra esperienza e il vostro vissuto nelle diverse modalità di presentare l’End, di accogliere, di condividere, di pregare.. e, non da ulti-mo, l’aver respirato l’END in grande, ‘allargato’. Non ho particolari proposte da suggerire ma credo sia un appuntamento da non perdere negli anni in occasione dell’accoglienza delle nuove coppie…”. La nostra leggera “fatica” nel preparare i laboratori è stata largamente ricompensata dalla calorosa partecipazione, dall’entusi-asmo e dall’emozione che ci ha unito tutti fraternamente. L’Equipe Internazionale ha inviato un ques-tionario rivolto alle coppie in End da più di 20 anni: abbiamo ricevuto 7 elaborati in risposta. Ringraziamo chi ha introdotto, fatto conoscere e reso vivace l’End nella nostra zona e continua ora a supportarci con la preghiera, sperando comunque che anche

chi è più datato si senta sempre “atteso”, così da trasmettere l’esperienza, soprattutto alle nuove coppie che potrebbero così per-cepirne la ricchezza. Lunedì 2 Marzo abbiamo condiviso la cena con 8 Consiglieri Spirituali del nostro Settore e con i responsabili di Regione Clelia e Gian-ni Passoni con padre Luigi Sordelli: tutto si è svolto in un clima familiare, con bei momenti di confronto sulla vita in equipe. Sabato 7 Marzo: giornata intensa con Equipe Regione a Bevera, con ampi spazi di riflessio-ne sui punti dei “Lineamenta” In occasione del Primo questionario, Equipe Italia aveva raccolto le risposte degli equipiers, inviate al Sinodo, per elaborarne una sintesi come spunto per ulteriori occa-sioni di approfondimento. Ora siamo alla seconda fase. Papa Francesco, nel rendere pubblici i risulta-ti del Sinodo Straordinario, ci ha invitato ad un’ulteriore partecipazione attiva per far giungere l’opinione dei fedeli circa gli ar-gomenti che verranno affrontati nel prossi-mo Sinodo sulla Famiglia in ottobre. Forse, molti di noi avranno già affrontato i quesiti con le comunità parrocchiali. Essendo il nostro un Movimento di Forma-zione, è utile che tutti noi ci sentiamo chiamati a conoscere i temi proposti che rappresentano per ogni cristiano un’oppor-tunità di approfondimento che la Chiesa e papa Francesco ci invitano a fare. Per questo, invitiamo ogni equipe a confron-tarsi sui Lineamenta, dedicando una riu-nione per affrontare almeno quei punti che ci interpellano maggiormente, disponibili a rinviare il completamento del tema in corso, pur di non lasciar cadere questa sollecita-zione. Essere al passo con i tempi e con le direttive della Chiesa, non è mai perdere tempo: il nostro tema può attendere un mese in più. La nostra fede deve saper sos-tenere le sfide di questi tempi ed il nostro Movimento di “formazione” ha bisogno di testimoni credibili e pronti a rendere ragione della speranza cristiana. Per questo, a breve, vi gireremo la mail dei responsabili nazionali Teresa e Gianni Andre-oli con il documento allegato.

Domenica 15 marzo: mini-ritiro di Quaresima con don Luciano Andriolo, re-sponsabile diocesano della Pastorale della Famiglia. Ogni preparazione di “eventi allargati” richie-de un grande sforzo da parte di equipe di Settore per cercare i relatori disponibili, le baby-sitters, per predisporre i tempi più “accessibili” e fruibili perché ogni coppia pos-sa trovare uno spazio da dedicarsi, così come il metodo End suggerisce nei punti concreti d’impegno a cui tutti noi siamo chiamati. Nei giorni antecedenti, spesso succede che ci assale lo sconforto per le diverse defezioni: ci pervengono magari più conferme di as-senza che di presenza. Speriamo che, in futuro, le date dei pochi incontri prestabiliti, pubblicate nell’ENDirizzario di Novembre, siano tenute presenti per contenere, il più possibile, le sovrapposizioni. E’ importante che ci sia sempre più un “prendersi a cuore” questa “chiamata”: la partecipazione è cosa buona non solo per la coppia ma è anche testimonianza.

(vedi ultima pagina per gli appuntamenti) Scusateci se ora, oltre alla posta elettronica, abbiamo appesantito anche la vostra agen-da! Siamo entrati nella fase per cui …“Camminando s’apre cammino”… Auguriamo a tutti voi di proseguire con gioia verso la Pasqua! Uniti nella comune preghi-era per il Papa, per la Chiesa, per le nostre famiglie, per ciò che ci sta a cuore e … anche per tutte le coppie che si avvicenderanno nei vari servizi. Il Signore ama chi dona con gi-oia: chiediamo a Lui che guidi al discerni-mento chi chiamerà e chi sarà chiamato! Un abbraccio fraterno! Marinella e Fausto

DAI NOSTRI RESPONSABILI 1

UN CONSIGLIERE PER VOLTA 2

IN ASCOLTO DI PADRE CAFFAREL 3

IL METODO END 4

UN END (o 2) PER VOLTA 5-6-7

VITA DI EQUIPE 8-9

MESSAGGI IN BOTTIGLIA.

APPUNTAMENTI FUTURI

10-11

1

CARISSIMI EQUIPIERS... di Marinella e Fausto Barzaghi (Coppia Responsabile Settore MI-B)

Numero 18

Aprile 2015

Per comunicazioni:

Giovanna e Simone Mariani

[email protected]

…e non sapeva che

era Gesù. (Gv 20,14)

Maria di Magdala, figura signifi-cativa nel vangelo di Giovanni, viene presentata come la prima persona che si reca al sepolcro ove si trova il corpo di Gesù. Spinta dal desiderio di com-piere un ultimo gesto di vici-nanza a quel Gesù che aveva segnato e cambiato profonda-mente la sua vita, va al sep-olcro, di buon mattino, quand’era ancora buio, incu-rante dei rischi ai quali sarebbe potuta incorrere. Soffermiamo la nostra atten-zione sulla persona di Maria di Magdala e comprendere che cosa avviene nell’anima e nella vita dei primi testimoni della risurrezione di Gesù. La familiarità di Maria di Mag-dala con Gesù non è una cono-scenza qualsiasi. Lei da tempo condivideva con il gruppo degli Apostoli il seguire Gesù nella sua predicazione. Lei ha visto le umilianti soffer-enze di Gesù durante il proces-so, ha camminato lungo le strade di Gerusalemme con Ma-ria, la madre di Gesù, fino al Calvario, ha assistito alla crudele crocifissione, ha as-coltato le sette parole di ‘grazia’ uscite dalla bocca di Gesù dalla croce, “il più bello tra i figli dell’uomo” (Salmo 45,3). E’ ri-masta sotto la croce fino alla sepoltura di Gesù. Come mai con tutta la sua fa-miliarità con Gesù, non lo ricon-osce come risorto?

“Maria stava… vicino al sepolcro , e piangeva”(v. 11). Commovente la narrazione d’evan-gelista Giovanni nel riportare il di-alogo di Maria di Magdala con gli Angeli e poi con il Risorto che lei riteneva fosse il giardiniere. La sua mente e il suo dolore le impedis-cono di comprendere il nuovo ‘significato’ del sepolcro vuoto, della presenza straordinaria degli Angeli, troppo presa dall’ansia che quel Gesù, da lei visto morto e sepolto, non si trovasse più in quel luogo. Il miracolo del Risorto, la straordinaria presenza degli Angeli non bastano per condurre il cuore di Maria di Magdala a ricordare le parole di Gesù: “il terzo giorno risorgerò” (cfr Lc18,33). E’ l’ascolto che guida alla nuova fa-miliarità con Gesù. Gesù la chiama per nome: “Maria!” Lei distoglie lo sguardo interiore dal ‘ricordo di Gesù morto e sepolto per volgere lo sguardo verso Gesù as-coltato-presente.’ Riconoscere che Gesù la chiama ora significa lasciare quanto restava della sua familiarità di un tempo, per una nuova famili-arità con Gesù, che nasce adesso da questa chiamata, da questo essere ora chiamata per nome. Familiarità che diventa ‘annuncio’. “Maria di Magdala andò subito ad annunciare ai discepoli…”(v.18) La nuova familiarità con Gesù vissu-ta da Maria di Magdala, la spinge

Un consigliere per volta

2

fuori dal piangere su un corpo morto e le apre il cuore e lo sguar-do alla vita: “Ho visto il Signore!” Lei non parla ai discepoli della risurrezione di Gesù, annuncia la novità della propria esperienza di fede, di vicinanza con quel Gesù che aveva seguito, amato, visto sepolto, ascoltato e non sempre capito, quello stesso Gesù è vivo! La nostra familiarità con il Risorto. Che cosa cerchiamo noi cristiani di oggi? Che cosa ho fatto di Gesù risorto nella mia vita di fede? Come è presente nella nostra famiglia, che crede? Auguro che il Cristo risorto sia vivo e presente nella vostra vita familiare e, nella vostra quotidian-ità, siate testimoni del Vivente. Cristo nostra Speranza è Risorto. Alleluia!

Frate Pio Prandina (CS Bellusco 1)

I l l i b ro p i u ’ sa p ie n te

Io credo che hai torto a leggere

durante l’orazione. Piuttosto

che nutrire la tua preghiera,

cio’ lusinga il tuo gusto - per

non dire la tua golosita’ - di

idee. Lascia dunque da parte

tutti i libri, o meglio accontenta-

ti del “piu’ sapiente dei libri”,

come lo ha definito il Curato

d’Ars, un giorno che ne ha fat-

to l’elogio. “La croce e’ il libro piu’ sapiente che si possa leg-gere. Coloro che non lo cono-scono sono degli ignoranti quandanche conoscessero tutti gli altri. Non sono veri sapienti se non coloro che l‘amano, lo consultano, l’approfondiscono. Per quanto amaro sia questo libro, non c’e’ felicita’ piu’ gran-de di immergersi nelle sue ama-rezze. Piu’ ci si mette alla sua scuola, piu’ ci si vuole restare. Il tempo passa senza noia. Si sa tutto cio’ che si vuole sapere e non si e’ mai sazi di cio’ che si gusta”.

Io credo di indovinare cio’ che

tu risponderai: la lingua di que-

sto libro mi e’ estranea. Dipen-

de da te impararla. Un cristiano

non puo’ ignorarla, e’ il lin-

guaggio di Dio. Vedi tutti que-

sti uomini di preghiera, tutti

questi santi che l’iconografia

cristiana ci rappresentano ai

piedi della croce o con un croci-

fisso in mano, occupati a deci-

frarne il messaggio: non risalta

con evidenza che ormai nessun

libro rischia di distoglierli dal

meditare la croce, questa

“lettera d’amore dell’Amato”?

P re gare d ava nt i a l c ro -

c i f i s so ?

Cara mamma, rassicurati, ma tua let-

tera non mi ha scandalizzato. Non

hai torto a domandarmi se e’ conve-

niente far pregare i tuoi bambini pic-

coli davanti all’immagine del Cristo in

croce, se non rischia di turbare la lo-

ro sensibilita’.

Ma hai ragione di nutrire dei dubbi

sulle motivazioni che portano oggi

molti a disaffezionarsi dal crocifisso, a

trascurare la Passione del Signore, a

favore della sua resurrezione, come

se questa non richiedesse il passag-

gio attraverso la morte.

Essi sono lontani da San Paolo, che

dichiara “io ritenni infatti di no sape-

re altro in mezzo a voi se non Gesu’

Crsito, e questi crocifisso” (1 Cor 2,2).

La tua domanda, la coscienza cristia-

na se l’e’ posta per tutti i venti secoli

della nostra storia. L’arte lo testimo-

nia.

La rappresentazione di Cristo in cro-

ce fu molto rara durante i primi seco-

li; l’immagine del buon Pastore era

In Ascolto di padre Caffarel

3

per i primi cristiani di allora cio’

che per noi e’ il crocifisso. In

seguito la crocifissione divenne

un motivo privilegiato [...]

Gli stessi artisti cristiani hanno

concezioni divergenti che si

possono ridurre a due [...]

La concezione realista vuole

esprimere soprattutto le soffe-

renze fisiche e morali di Cristo

[...].

Una concezione opposta si ma-

nifesta nei crocefissi qualificati

come mistici [...]. Con tali opere

mirano […] a risvegliare la no-

stra speranza piuttosto che la

nostra compassione, a convin-

cerci che la passione non e’

che un passaggio verso la re-

surrezione [...] Il loro merito

immenso e’ di non velare l’es-

senziale, di lasciarci presagire il

mistero divino. [...]

Il crocefisso si presentera’ [...]

come segno dell’amore piu’

grande. Dell’amore del Padre,

che ha amato gli uomini al

punto di donare loro suo Fi-

glio. Dell’amore del Figlio per

suo Padre, dell’amore del Salva-

tore per gli uomini, suoi fratelli:

“Nessuno ha un amore piu’

grande di questo: dare la vita

per i propri amici”. Apoteosi

anche della gioia, si, della gioia

piu’ formidabile, poiche’ Cristo

lo ha detto: “C’e’ piu’ gioia nel

donare che nel ricevere”.

(da Henri Caffarel

Presenza a Dio. 100 lettere

sulla preghiera, n. 39-40)

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IL METODO END LE SCHEDE DI PILOTAGGIO — 1

Spunti dalle schede di ripilotaggio contenuti nel sussidio “Riuniti nel nome di Cristo”

PERCHÉ “FARE EQUIPE”?

Se chiediamo a degli équipiers perché sono entrati

nel Movimento END, otterremo probabilmente due

risposte differenti. Anche se sono complementari,

rappresentano due approcci differenti e riflettono

due approcci teologici differenti: uno deduttivo e

l'altro induttivo.

La prima risposta che potremo ricevere è: “per

rispondere ad una chiamata”.

È la storia degli apostoli, chiamati uno ad uno da

Cristo.

È la storia della nostra vita, dove c'è sempre stato

qualcun altro, i genitori, il coniuge, a chiamarci, a

darci un nome, a darci un'identità nuova.

È forse la storia del nostro riscontro nei confronti

dell'esperienza delle END, in risposta alla testimoni-

anza o all'invito diretto di una coppia di amici.

È la storia della nostra fede che vede la nostra vita

come una risposta alla chiamata di Dio.

E noi possiamo estendere a tutti i cristiani il saluto

che Paolo ha inviato alla comunità dei credenti di

Roma: “A quanti sono in Roma diletti da Dio e santi

per vocazione, grazia a voi e pace da Dio, Padre

nostro, e dal Signore Gesù Cristo”. (Rm 1,7). È la

risposta deduttiva.

Ma l'altra risposta che potremo ricevere è: “per sod-

disfare ad una nostra esigenza”.

È la storia del Movimento END, con la prima équipe

creata da Padre Caffarel per rispondere alla esigen-

za concreta di alcune coppie di sposi.

Le END non sono nate da un progetto pianificato a

tavolino, né dalla risposta ad una necessità pasto-

rale. Sono nate dall'iniziativa e dall'esigenza matura-

ta dalle coppie di sposi.

Sono nate perché rispondevano ad un bisogno già

diffuso tra i laici più attenti che avevano preso cosci-

enza che l'allungamento considerevole e improvvi-

so della durata della vita apriva alla strada di coppia

un itinerario più lungo e più complesso di quello

racchiuso nella sola finalità procreativa; che com-

prendevano che la vita di coppia è un itinerario di

vocazione e di salvezza non subalterno; che

volevano confrontare il senso del sacramento del

matrimonio con il vissuto della loro esperienza; che

cominciavano a prendere coscienza del loro ruolo

in seno alla comunità ecclesiale.

Il fatto che il Movimento sia nato per soddisfare l'esi-

genza di alcune coppie gli ha lasciato una traccia

indelebile: le END si sentono impegnate in una ri-

flessione permanente sul modo di armonizzare il

carisma ispiratore con la lettura dei segni dei tempi

che interroga la coppia in tutte le stagioni della

storia.

È il metodo induttivo. Nel nostro approccio alle

END ritroviamo un poco di questi due aspetti.

Da una parte la sete di entrare più profondamente

nel mistero del corpo di Cristo al quale ogni cris-

tiano, e più particolarmente ogni coppia, è

chiamato ad aderire.

Dall’altra parte trovare una risposta ed un aiuto di

fronte alle difficoltà incontrate da tante coppie di

cristiani nella società attuale.

(da “Aspetti di base del pilotaggio e valori generali

del Metodo”, pag 53)

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La nostra equipe è nata nel 2005, il nostro

parroco Don Gian Battista ci ha fatto incontra-

re il movimento e insieme, guidati da Ruggero

e Nicoletta (Brusuglio), abbiamo iniziato il pi-

lotaggio.

Tante cose sono cambiate da allora ma una

delle cose che ci contraddistingue da sempre

è di vivere lo stesso quartiere, la stessa parroc-

chia, la stessa città. Questo rende il momento

della condivisione dei fatti un momento parti-

colare in cui gli avvenimenti raccontati da

ciascuno spesso hanno una risonanza anche

nelle altre coppie. C'è grande capacità di as-

colto, di silenzio , di accoglienza reciproca, ma

anche di considerazioni capaci di aggiungere

nuova luce agli avvenimenti e perché no di

un sano umorismo che nel rispetto solleva.

Uno dei dubbi che all'inizio ci ha accom-

pagnato è la paura che il metodo e il mo-

vimento potessero imbrigliarci e limitare in

qualche modo la nostra espressione ed auto-

nomia.

La grande scoperta di questi anni è che il

metodo e il movimento ci hanno enor-

memente aiutato a vivere liberi e a crescere in

Gesù.

Abbiamo piano piano apprezzato e compre-

so l'organizzazione del movimento che

promuove la partecipazione e l'impegno pur

rimanendo una coppia tra le altre, che ha una

equipe di base e che cammina insieme.

Dopo 10 anni, abbiamo deciso di fare un

nuovo pilotaggio, guidati da Lucia e Arcange-

lo (Monza), per consolidare alcuni aspetti del

metodo nella consapevolezza che capire e

praticare meglio è a nostro esclusivo vantag-

gio.

La compartecipazione comincia solo ora ad

assumere una forma più precisa nella

preparazione in coppia e nelle nostre riunioni

d'equipe.

A questo proposito ci è capitato di partecipare

al ritiro organizzato per l'accoglienza delle

nuove coppie di tutta la regione. In questa

occasione sono stati organizzati dei laboratori

che per immagini ci hanno raccontato il

metodo! E' stata assolutamente illuminante

l'immagine utilizzata per raccontare la com-

partecipazione.......

un grande muro fatto di fatiche, preoccupa-

zioni, timidezza, mancanza di tempo, pensieri,

indipendenza spesso impedisce alle coppie di

avvicinarsi e comunicare nel profondo;

Un’END per volta

Il percorso della nostra END—CINISELLO 1

La preghiera può abbattere questo muro:

mentre noi tutti recitavamo un salmo il muro

si è trasformato in ponte.......un ponte dall'e-

quilibrio precario, sorretto da un grosso libro,

la Bibbia.... un ponte che unisce due parti nel

silenzio, nel rispetto, nell'ascolto, nella com-

prensione, nel perdono , nell'aiuto recipro-

co……

Ancora non tutte le parti del metodo ci ap-

partengono. La preghiera di coppia e la rego-

la di vita rimangono per certi versi degli

obiettivi .

La Chiesa che ci ha fatto scoprire la End è una

Chiesa di condivisione tra sacerdoti e laici.

I consiglieri spirituali che ci hanno accom-

pagnato hanno saputo mettere sul tavolo vita

ed emozioni e condividerle con quelle delle

nostre famiglie e allora la pratica del Vangelo

è diventata ricerca comune.

Il percorso di Equipe ha sostenuto e rafforza-

to i nostri impegni in oratorio come cate-

chiste, membri del consiglio pastorale parroc-

chiale, nella pastorale famigliare decanale,

nella politica di Cinisello.

Inoltre, il metodo END ci ha resi più

consapevoli dell'importanza della convivialità

e della condivisione semplice della vita intor-

no a un tavolo. Troviamo questa intuizione di

Caffarel geniale!

I ritmi delle nostre famiglie sono molto freneti-

ci: le attività dei figli , il lavoro per cui tanto

abbiamo studiato, gli impegni che inevitabil-

mente ci assumiamo. La riunione End, il do-

vere di sedersi, i ritiri spirituali sono piacevoli

“obblighi” che ci aiutano a fare il punto della

situazione ed a non essere travolti!!!!

Marta e Alberto

Insieme a tutta la Cinisello 1

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Un’END per volta

Parlare dell’esperienza dell’équipe Carugate 1, nata quasi cinquanta anni fa, e tuttora viva e vegeta, richiederebbe ore. Scriverne, riempirebbe un’enciclopedia. Si è trattato e si tratta di un’avventura straordinaria, pur se di straordinario nel senso “spettacolare” del termine non c’è stato nulla. Il nostro è stato un gruppo che si è anche trasformato un pochino nel tempo, nel senso che ne sono cambiati in parte i componenti, ma che ha mantenuto una certa identità, in qualche misura caratteristica.

Siamo, cioè,“amici” (ormai tutti un po’ …sull’età, come si suole dire), nel senso pieno del termine, anche al di fuori, pertanto, dei momenti "istituzionali” del movimento. In questo senso, davvero le nostre riunioni hanno titolo per essere letteralmente definite di “amicizia”, appunto. Un elemento che ci connota tutti quanti, del resto, è che ciascuno di noi, uomo o donna che sia, è “materialmente” impegnato (tuttora) in attività diciamo generalmente sociali, a livello territoriale e non solo: chi in parrocchia, col catechismo ma non soltanto, chi più specificamente all’oratorio, in particolare nelle attività estive (oratorio estivo, campeggio, ma non solo), che accolgono centinaia e centinaia di ragazzi, chi alla Caritas, un centro sempre più “appetito” in questi anni di crisi, che stanno oltretutto registrando il clamoroso fenomeno dell’immigrazione, chi nelle istituzioni socioeconomiche locali (cooperative, banche comprese, ecc.), chi nelle associazioni che si occupano in particolare della “questione donna” (leggi Centro italiano femminile), chi nelle organizzazioni che raccolgono, rispettivamente, i donatori di sangue e i donatori di organi (AVIS e AIDO). Chi, infine, impegnato direttamente nelle istituzioni politico-amministrative locali, provinciali, regionali. Insomma, siamo da sempre un gruppo che si occupa anche del “labora”, oltre che dell’ “ora”.

Un’èquipe, la nostra, che dunque non si è certo mai chiusa nella propria "parrocchietta”, ma che ha sempre tenuto un rapporto

"osmotico" con il complesso mondo circostante. Nessuno di noi, però, ha aderito alle END per diventare più bravo nel campo culturale, sociale, dell'amministrazione pubblica, o della politica che sia.

No: c’interessava poter disporre di uno strumento che potesse aiutarci a rafforzare, in una visuale cristiana, il nostro rapporto di coppia. La "spiritualità familiare", perciò. Consapevoli che questa era una premessa indispensabile, tanto più col passare degli anni, per poter continuare anche ad occuparci debitamente “fuori dal tempio”. Se in casa, nel rapporto con marito/moglie, stai bene, infatti, è evidente che riesci a “lavorare” meglio pure all’esterno. E che cosa significhi “star bene”, in proposito, nell’ottica di chi ha scelto di seguire Gesù Cristo, lo sappiamo.

Le END ci hanno dunque aiutato, e non poco, in tal senso. Anche grazie ai vari “assistenti” ecclesiastici locali, ovvero i consiglieri spirituali, che si sono succeduti via via. Così diversi tra loro, così unici.

E ai quali siamo sommamente grati. Certo, nati tutti attorno alla prima metà del secolo scorso, e dunque un poco avvezzi a “cavarcela”, per necessità, da soli, sul piano del “metodo”, delle “regole” generali del movimento, non siamo forse stati sempre “rigorosi”, nè sempre "comunitari" con gli altri gruppi.

Con tutti gli impegni derivanti da quanto sopra ricordato, non abbiamo in particolare partecipato con grande frequenza, coppie responsabili a parte, alle riunioni di settore. Nel nostro piccolo ci sentiamo comunque, in una certa misura, dei “pionieri” del movimento.

Abbiamo vissuto anche i tempi in cui, insieme ad altri, abbiamo contribuito a far conoscere meglio le équipes Notre Dame, allora ancora alle prime prese, al cardinale arcivescovo di Milano ….E scusate se è poco.

Teresa e Vincenzo Ortolina

Insieme a tutta la CARUGATE 1

Il percorso della nostra end—CARUGATE1

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Vita di Equipe

Incontro annuale dei CS 2015

UN’ALTRA EUCARISTIA Ognuno di noi è attraversato dal desiderio di rin-graziare. Entra, si fa spazio, ci conquista e va verso gli altri legandoci insieme. È faticoso trovare una data perché l’incontro si svolga, ma è una fatica ben ripagata. I preti sono giustamente attenti a occupare i pochi momenti liberi, ma per un’altra eucaristia vale sicuramente la pena. Lunedì 2 marzo ci siamo ritrovati a casa di Marinel-la e Fausto, coppia responsabile di Settore, per l’annuale incontro dei CS. All’arrivo un’atmosfera satura di attesa, Marinella e Fausto trasmettono il loro desiderio di vederci e di vederci insieme. Lo hanno coltivato da tempo, proponendo e organiz-zando la serata, lo diffondono spontaneamente. L’attesa è carica di accoglienza ed è come un nido caldo in cui ti ritrovi a tuo agio, ti si modella attor-no creando uno spazio per te. Entri ed è come mettere abiti comodi, non formali o di ruolo, quanto invece famigliari e quotidiani. Per prima cosa un giro di presentazione. Ci sono volti nuovi: Emanuela, Ausiliaria Diocesana, che ha iniziato quest’anno il servizio di CS nell’Equipe Cinisello 1 poi, ospiti graditissimi, Clelia e Gianni Passoni, coppia responsabile di regione insieme a padre Luigi Sordelli, dei padri Somaschi, equipier della prima ora, che della regione è il CS. Costitui-scono un valore aggiunto. Ci hanno aiutato ad allargare lo sguardo portandolo oltre l’orizzonte delle nostre equipes e del nostro Settore, ed allar-gare è movimento naturale per l’END, non deve mai mancare, e quando lo si vive uscendo dal ter-reno già conosciuto e sfruttato della propria equi-pe il raccolto è fecondo. La condivisione è stata propiziata da una scheda messa a disposizione da padre Luigi sulla figura del CS in cui spiccavano le parole del beato Paolo VI pronunciate proprio ai CS in un raduno interna-zionale dell’END svoltosi a Roma nel 1970:

«Cari figli, Consiglieri Spirituali delle Equipes Notre Dame, si sa per una lunga e ricca esperienza che il vostro celibato rende particolarmente disponibile ad essere vicini alle famiglie nel loro cammino ver-so la santità, vi rende testimoni che agiscono nell'amore del Signore per la sua Chiesa. Lungo la vita di tutti i giorni, li aiutate a "camminare nella luce" (Gv 1,7): a pensare in modo giusto, a valuta-re cioè il loro comportamento nella verità; a volere in modo giusto, per fornire cioè una guida, come persone responsabili, alla loro volontà di bene; ad agire in modo giusto, ossia a mettere progressiva-mente la loro vita, attraverso pure i pericoli, in ar-monia con l’ideale del matrimonio cristiano che stanno generosamente costruendo». Padre Luigi ha sottolineato l’invito di papa Paolo VI ad essere presenti nelle equipes come fratelli ma anche come guide spirituali e ad essere dispo-nibili ad accompagnare cammini di coppia o per-sonali che possono nascere grazie alla conoscen-za e vicinanza reciproche; e, per i CS preti, ad eser-citare il ministero della misericordia attraverso la confessione. Il confronto seguente ha messo in luce la bellezza e la profondità vissute nei momenti di equipe, la presenza di cammini spirituali personali e di cop-pia già consolidati in cui inserirsi, ma anche la di-screzione nel proporsi come guide spirituali evi-tando qualsiasi tipo di imposizione o costrizione. Tra equipiers e CS può nascere una relazione di amicizia intensa e coinvolgente, ma può anche non sorgere. Nelle equipes possono nascere richieste di accom-pagnamento spirituale personale o di coppia rivol-te al o alla CS, ma può non accadere, anche a par-tire dal fatto che non è detto che più di un equi-pier non abbia già un riferimento in questo ambi-to. Il terreno della libertà, adeguatamente seminato e arricchito, è quello che genera i fiori più belli e i frutti più gustosi; inoltre al di là dell’essere guida o avere amicizie intime tutti abbiamo riconosciuto che partecipare alla vita delle equipes è condivi-sione di un cammino umano e spirituale, di frater-nità e di fede.

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Vita di Equipe

Mentre ci si ascolta in questo modo, in quella serata come nelle equipes, si diffonde il desiderio di ringra-ziare, dall’interno, un desiderio che esce e lega gli uni gli altri al di là delle parole e dei “grazie”, tanti, che alla fine si riescono a dire. Ci siamo comunicati qualcosa di importante, qualcosa di noi stessi. Ringraziamento e comunione: mentre mi avvio verso la macchina e cerco di capire quello che provo per vivere con consapevolezza i sentimenti che mi animano penso: non è stata questa un’altra eucaristia? Don Luca (CS di equipe di settore)

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Messaggi in bottiglia

Libri e Film sul comodino

Vorremmo condividere in questa rubrica alcuni titoli interessanti, per alimentare il nostro cammi-no di uomini, di coppie, di famiglie. Questa volta siamo i soli autori, ma scrivete, scrive-te, scrivete!

LIBRI: Pronto, Dio... sei connesso? Di Guglielmoni e Negri

Gesu’ faceva veramente tanti miracoli? Perche’ ci sono dei bambini disabili? Devo credere all’oro-scopo? Vorrei avere successo nella vita. Sbaglio? Nell’Ostia c’e’ davvero Gesu’? Calde domande e fresche risposte, per non cerca-re in basso cio’ che sta in Alto. Per non avere pau-ra di fare domande importanti e cercare la verita’ Scappati di mano di Antonio Ferrara, e Filippo Mittino 6 racconti per narrare l’Adolescenza e consigli per non perdere la strada. Di questo libro ho avuto la fortuna di ascoltare gli autori in un incontro re-cente e mi hanno colpito per la loro passione nell’accompagnare i ragazzi che aiutano.

Ogni mattina a Jenin Di Susan Abulhawa "Questa è la storia di una famiglia araba lungo i sessant'anni del conflitto israelo-palestinese. An-che se racconta di tragici lutti e indicibili dolori, questa è una storia d'amore – l'amore tra un con-tadino e la sua terra; tra una madre e i suoi figli; tra un uomo e una donna; tra amici. Ho messo il mio cuore in ogni pagina di questo romanzo: spe-ro che Ogni mattina a Jenin tocchi i vostri cuori e le vostre menti, che vi ricordi la nostra comune umanità." Un libro intenso, umano e poetico, da leggere.

FILM: 2 giorni e 1 notte. Per 2 giorni e una notte, con l’aiuto del marito, la trentenne Sandra inizia a girare per la citta’ con lo scopo di contattare i suoi colleghi. Il suo intento e’ di chiedere loro di sacrificare i loro bonus in modo che lei possa mantenere il suo posto di lavoro. Un film delle forti valenze esistenziali, fortemente umanista.

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Bacheca

Appuntamenti END

Eventi futuri Equipes Miste: la traccia preparata da don Luciano sarà di aiuto per lo scambio nelle Equipes che si ter-ranno. SABATO 11/04/2015 con la possibilità di due orari differenti: nel pomeriggio (per chi volesse ritrovarsi prima di cena)

alle ore 21 (per chi preferisse trovarsi dopo cena) Confidiamo nella disponibilità di ognuno, perchè si colga l'importanza di partecipare ad un momento allargato e speriamo che anche i Consiglieri Spirituali e le coppie "veterane" accolgano l'invito a testimoni-are, in questa particolare occasione, la bellezza del Metodo alle coppie End più giovani. Qualora non vi fosse possibilità di una doppia riunione nel mese di Aprile, Equipe Italia consiglia di privi-legiare l'incontro in Equipes Miste rispetto alla propria equipe di base. Speriamo che, almeno una volta all'anno, questo torni ad essere un “punto forte” di confronto nella nos-tra crescita spirituale e di apertura all'altro, come più volte ci invita a fare papa Francesco. Venerdì 8 Maggio – preghiera mariana in “simultanea” Considerata la difficoltà nel proporre un’ulteriore data di incontro, si è pensato in Equipe di Settore di ded-icare un momento di preghiera “insieme”, ma da viversi ognuno secondo la modalità più adatta alla pro-pria situazione: in coppia, in famiglia, con gli amici, con l’equipe, in casa, in chiesa, … Maggio è il mese dedicato a Maria e le Equipes sono nate sotto la sua protezione: ci è sembrato bello far-ne memoria. Il testo introduttivo sarà preparato da don Luca Corbetta: lo invieremo via mail. L’altro appuntamento mariano sarà per il mese di Ottobre: più avanti forniremo i dettagli.

Che io non disperi mai (Dag Hammarskjold, Tracce di cammino, Bose 1992, pp. 125-126) Tu che sei al di sopra di noi, Tu che sei uno di noi, Tu che sei anche in noi, che tutti ti vedano, anche in me, che io ti prepari la strada, che io possa render grazie per tutto ciò che mi accadrà. Che io non dimentichi i bisogni degli altri.

Conservami nel tuo amore come vuoi che tutti dimorino nel mio. Possa tutto il mio essere volgersi a tua gloria e possa io non disperare mai. Perché io sono sotto la tua mano, e in te è ogni forza e bontà. Donami un cuore puro – che io possa vederti, e un cuore umile – che io possa sentirti, e un cuore amante – che io possa servirti, e un cuore di fede – che io possa dimorare in te.