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NUMERO 1- GENNAIO 2013
Parte il nostro
giornalino!
Le nostre scuole si trovano a Cogozzo e a
Cicognara, frazioni del Comune di Viadana, in
provincia di Mantova.
Molti di noi abitano nei paesi dove si trova la
scuola, alcuni sono residenti nelle frazioni vicine.
La nostra scuola è bella perché non ci sono solo
bambini Italiani, ma anche bambini che vengono
da altri paesi.
Quest’anno realizzeremo un giornalino perché
vorremmo raccontare i fatti che accadono nella
nostra scuola e nel territorio in cui ci troviamo.
Ci piace raccontare agli altri quello che ci
accade, le nostre esperienze e lavorare insieme.
Per noi è un’esperienza nuova e questo ci
entusiasma!
SOMMARIO
CI PRESENTIAMO
CRONACA
pag.2,3,4,5
RACCONTI pag.6,7
SCIENZE pag.8,9
LUOGHI pag.10
EVVIVA LE POESIE
pag.11
L’ANGOLO
DELL’INTERVI-
STA pag.12,13
CRUCIVERBA
pag.14
PUBBLICITÀ
pag.15
Periodico della scuola Primaria
di Cogozzo e Cicognara.
e Cicognara
Un giornalista nella nostra scuola!
Mercoledì 7 novembre 2012, sono venuti a scuola il giornalista Barili Nicola e il
grafico Pezzi Massimo, per illustrarci come si realizza un giornale. Il giornalista ha
spiegato che il giornale può avere diversi formati, avere la carta liscia o ruvida, essere
colorato o in bianco e nero. Le notizie si possono raccogliere intervistando i
protagonisti del fatto accaduto, persone che erano presenti, famigliari o altre persone
informate dei fatti. Nella prima pagina del giornale sono contenuti il titolo, detto
testata, le notizie più importanti e il sommario, dove è contenuto tutto ciò che è stato
scritto all’interno del giornale. Inoltre ha spiegato che un articolo si deve scrivere con
accuratezza, cioè con precisione e chiarezza, cioè occorre scrivere in modo semplice.
Ci sono delle regole per scrivere un articolo: quelle fondamentali delle cinque W e
dell’ABC. Il grafico ci ha mostrato come s’impagina il giornale e ha spiegato come
inserire foto e testi. Quel giorno abbiamo chiesto al giornalista molte informazioni sul
suo lavoro. Ci siamo divertiti molto in questa esperienza nuova; speriamo di riviverla
perché è stata interessante e abbiamo scoperto tante regole e informazioni. Siamo
tutti grati per l’aiuto e la collaborazione che ci hanno offerto nell’intraprendere questa
nuova esperienza.
Alice Sassi, Sara Panazza,
Lorenzo Bologna, Vito Nola
SALUTI TRAMITE E-MAIL
Il giorno 26 settembre 2012, noi bambini della classe 4^ C di Cogozzo e 4^ A di Cicognara ci
siamo spediti un’e-mail per mandarci gli auguri di buon anno scolastico. Anche gli anni precedenti
ci siamo mandati gli auguri: in seconda tramite una cartolina, in terza con una lettera e quest’anno
abbiamo usato un nuovo canale di comunicazione.
CRONACA
ALLA SCOPERTA DELLE ENERGIE RINNOVABILI Le classi quinte di Cicognara e Cogozzo hanno visitato un’azienda
agricola.
Mercoledì 14 novembre 2012 tutti gli alunni delle classi quinte di Cogozzo e
Cicognara si sono recati a Bellaguarda all’azienda agricola Carnevali per conoscere
alcuni tipi di energia rinnovabili. Questo evento è stato organizzato dalle maestre. I
bambini si sono divertiti molto a prendere appunti per il giornalino scolastico e a
fotografare i vari passaggi per produrre bioenergia. La visita, infatti, è stata
programmata per partecipare ad un concorso di giornalismo. Appena arrivati, i
ragazzi sono stati accompagnati da Nino, il proprietario dell’azienda, per scoprire i
vari processi di produzione della biomassa. Dopo circa un’ora e mezza le maestre,
finita la visita, hanno accompagnato le due classi dai vitellini e dalle mucche. Le
insegnanti, soddisfatte, e i bambini, contenti per le scoperte, sono saliti sul pulmino e
sono partiti per andare a vedere i pannelli fotovoltaici.
CRONACA
CRONACA
USCITA ALLE ARTI GRAFICHE CASTELLOScopriamo come si stampa un giornale.
Noi alunni delle classi 4^C di Cogozzo e 4^A di Cicogna, il 14-12-2012, siamo andati in litografia
alle Arti Grafiche Castello per vedere come si realizzano giornali, volantini, cataloghi, dépliant
Quando siamo arrivati ci ha accolto il proprietario, il Signor Massimo Bini; ci ha spiegato che la sua
azienda è nata sessant’anni fa, che la ditta è divisa in tre reparti: prestampa, stampa e legatoria. In
seguito abbiamo visitato i vari ambienti. Nel reparto prestampa si progettano tutti i tipi di lavoro che
precedono la stampa e cioè le dimensioni della carta da usare, si decidono i titoli, l’impaginazione, le
foto da pubblicare e il colore dell’inchiostro da usare: cyan, magenta, giallo o nero. Quando la
prestampa è pronta, viene trasferita su lastre di alluminio. Nel reparto di stampa ci sono due
macchinari: contengono i colori che con il cauciù si trasferiscono sulla carta. Una macchina, chiamata
Image, controlla che la stampa sia perfetta. Nel reparto legatoria c’è un macchinario, Taglierina, che
taglia i fogli stampati prima di essere confezionati. In seguito i fogli sono piegati dalla Piegatrice e
impilati. Prima di lasciare l’azienda abbiamo fatto delle domande al proprietario: ci ha spiegato che
con i macchinari, in tre ore, si possono stampare fino a 30.000 fogli, che il suo primo lavoro è stato
quello di stampare su carta da lettera, il suo successo nel lavoro è quando il cliente è soddisfatto… È
stata un’esperienza emozionante e abbiamo imparato molto. Ringraziamo il proprietario e tutti coloro
che ci hanno accompagnato in questa esperienza.
CRONACA
Tutti a teatro!
Giovedì 13 dicembre siamo andati all’’Auditorium di Viadana a vedere uno
spettacolo teatrale intitolato “Magici parenti” con qualche battuta in inglese.
La protagonista era una ragazza di nome Adele che ha ricevuto una lettera:
c’era scritto che era stata ammessa alla scuola di Hogworth per imparare a
fare magie. Si è svolto tutto in modo divertente e ironico!
Classe 3ª C
CRONACA
STORIE IN VIAGGIO… TRA REALTÀ E FANTASIA! Accadde a Fantasy... C’era una volta una ragazza di nome Jessica, che
aveva i capelli lunghi, biondi e gli occhi celesti.
Abitava a Fantasy. Un giorno uno scrittore di
nome Arturo chiese a Jessica se gli poteva
descrivere il paese dove abitava. Lei cominciò col
dire - Fantasy è un ambiente con tanta erba,
boschi, ruscelli e, quando esce il sole, si possono
vedere le cime delle montagne e quella più alta si
chiama Monter. Due maghi di nome Macilier e
Mathan, gelosi della bellezza di quel paese,
decisero di inquinarlo perché volevano farlo
diventare orrendo come il loro. Costruirono una
macchina per inquinare; questa aveva molti
pulsanti, tubi e cassetti. Da un tubo molto grande
uscivano molte lattine usate e del liquido
velenoso; altri tubi emanavano gas e polveri di
colore scuro. I maghi decisero di usare questo
macchinario il giorno del matrimonio di Jessica e
Arturo.
Gli abitanti aiutarono Jessica nei preparativi del
matrimonio trasformando il paese in un mondo
incantato. Durante la notte i maghi usarono la
macchina per distruggere gli addobbi e ricoprire il
paese di sostanze nocive, rovinando così anche la
festa. Le piante incominciarono a seccarsi e a
morire; tutto era diventato scuro e maleodorante.
Nei ruscelli galleggiavano i pesci morti.
Il giorno dopo gli abitanti erano molto confusi:
non capivano chi poteva aver fatto quel disastro,
ma non si scoraggiarono e iniziarono a ripulire
ogni angolo del paese. Riuscirono a pulire i
ruscelli e a piantare nuovi alberi, grazie anche
all’aiuto della fata Lucetta che aveva una pozione
per guarire il mondo, più qualche ricetta utile per
mantenere tutto sano e pulito.
Finalmente tutto era in ordine; Fantasy era al
primo posto come paese più curato e pulito. I
maghi capirono la lezione e furono mandati a
pulire il loro paese; la macchina fu distrutta,
naturalmente. Jessica e Arturo si sposarono ed
ebbero quattro figli.
Klara Kriku, AnitaCurrà, Noemi Moramarco,
Francesca Arcuri, Nadinne Alberti.
I CONSIGLI DI FATA LUCETTA----------------------
Se ti trovi in un luogo pubblico e hai dei
rifiuti in mano, cerca il più vicino contenitore,
oppure portali a casa tua, dove puoi
provvedere alla raccolta differenziata.
Ricorda di non gettare in terra i rifiuti. I
luoghi pubblici sono un bene di tutti!
RACCONTI
MIX DI FIABE (INSALATA DI FIABE)
C’era una volta un bambino di nome
Pollicino, che viveva in un palazzo con sua
madre e sei fratelli. Un giorno andò nel bosco
da solo e incontrò un lupo cattivo che voleva
mangiarlo.
Pollicino si guardò intorno e vide una
lampada sopra un albero, si arrampicò e,
siccome era sporca, la pulì sfregandola.
All’improvviso dalla lampada uscì un genio
che gli chiese se voleva un aiuto. Pollicino
rispose che voleva scappare lontano da lì.
Il genio gli fece sfregare di nuovo la lampada
e il bambino per magia si trovò in un altro
bosco. Davanti a lui vide una casetta di
cioccolato. Bussò. Uscì un orco brutto,
peloso, sdentato e puzzolente ma soprattutto
affamato, che gli disse gentilmente di entrare
in casa. Lo mise in una stanza chiuso a
chiave, ma prima gli diede tanti dolci da
mangiare per farlo ingrassare bene e poi
divorarlo in un boccone. Pollicino riuscì a
trovare un passaggio segreto nella casa: aprì
una botola si calò dentro e tutto d’un tratto si
ritrovò nel bosco.
In un cespuglio vide qualcosa di luccicante:
era la lampada! La prese, la sfregò e uscì di
nuovo il genio. Pollicino chiese al genio di
uccidere l’orco e di riportarlo a casa. Esauditi
i suoi desideri, il genio gli disse che poteva
esprimere un ultimo desiderio. Pollicino disse
al genio che voleva che il suo palazzo si
ricoprisse di oro luccicante e così fu!
Il genio scomparve e pollicino si ritrovò in un
palazzo meraviglioso.
Vissero così tutti felici e contenti.
Classe 3^ A
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C’era una volta una bambina che si chiamava
Cappuccetto Rosso, che aveva una matrigna
brutta e cattiva.
Un giorno la matrigna la cacciò dalla nonna
con un cestino di mele avvelenate.
Cappuccetto passò per il bosco e cammina
cammina, arrivò ad una casetta piccola
piccola. La bambina bussò e uscì una
fanciulla di nome Biancaneve, che le chiese
che cosa avesse nel cestello. Cappuccetto
Rosso rispose che aveva delle belle mele per
la nonna. La fanciulla ne volle assaggiare una.
Subito cadde a terra. Cappuccetto si spaventò
ed entrò in casa a cercare qualcosa per
aiutarla. Salì le scale e di sopra nei lettini
trovò tre porcellini che stavano dormendo. La
bambina li svegliò e chiese loro aiuto.
Insieme andarono nel bosco a cercare la Fata
Turchina che li consigliò di andare al castello
del Principe Azzurro. Il Principe, però, era
andato a provare la scarpetta, che aveva
trovato dopo il ballo, a tutte le ragazze del suo
regno.
Cappuccetto e i tre porcellini andarono a
cercarlo in paese e lo trovarono a casa di
Cenerentola, che stava cercando di entrare
nella scarpetta, ma purtroppo era stretta.
Allora se ne tornarono tutti da Biancaneve. Il
Principe le provò la scarpetta che le andava a
pennello e, siccome era magica, Biancaneve si
risvegliò e diede un bacio alla Fata Turchina
per ringraziarla di averla salvata. Alla fine si
abbracciarono tutti e, mentre festeggiavano,
arrivarono anche i nanetti e Pinocchio.
Biancaneve e il Principe Azzurro si sposarono
e vissero a lungo felici e contenti…
E Cenerentola?
Ma questa è un’altra storia…
Classe 3^B
RACCONTI
MARTEDI’ 30 OTTOBRE
La Zucca di Halloween
Il giorno 30 ottobre durante l’ora di scienze la maestra ha portato una zucca in classe e ne abbiamo
esaminato e studiato le sue parti.
Abbiamo così scoperto che:
La zucca è di colore arancione ma può anche essere gialla, o nera;
ha la forma rotonda, ovale o allungata;
la polpa dentro è dura;
al suo interno ha semi a goccia duri e piatti di color bianco;
ha foglie grandi e ruvide;
i suoi fiori sono gialli o arancioni.
Una volta studiata la zucca, abbiamo fatto un bellissimo laboratorio collaborando con l’insegnante.
La nostra zucca di colore arancione e di forma ovale è stata trasformata in una “terrificante” Zucca
di Halloween.
Inizialmente abbiamo tagliato il cappello con il tralcio e successivamente a gruppi di tre con
cucchiai e guanti abbiamo svuotato la zucca.
Tolta la polpa ed i semi abbiamo disegnato con un pennarello occhi naso e bocca alla zucca.
La maestra ha inciso il disegno della faccia sulla zucca e noi abbiamo messo al suo interno una
candela.
Abbiamo infine spento le luci in classe…ed abbiamo ammirato la nostra paurosissima zucca di
Halloween
Classe 2^C Cogozzo
SCIENZE
PER SAPERNE QUALCOSA IN PIU’...
Il pettirosso
Abbiamo scelto di parlare del
pettirosso perché a volte
compare nei nostri giardini e
volevamo avere più informazioni
su di lui. Il pettirosso è lungo dai
tredici ai quindici centimetri, pesa
massimo sedici grammi e la sua
età media è dai tre ai quattro anni.
Ha la fronte, i lati del capo, la gola
e il petto rosso-arancio; le parti
superiori sono di colore bruno
oliva e l’addome è bianco. Ha
occhi grandi e scuri, il becco e le
zampe sono brune. Il pettirosso
emette un suono dolce e melodioso. Si nutre
d’insetti, ragni, vermi, larve, lombrichi, semi,
piccoli molluschi, frutta, bacche, more,
lamponi, mirtilli, fragole e ribes. Il volo è
solitamente lento e breve e sul terreno fa dei
lunghi balzi. E’ diffuso in Italia e in tutta
Europa; questo migratore si orienta con il
campo magnetico terrestre. In estate vive nei
boschi di conifere, in autunno va in cerca di
cibo in pianura e nei giardini. La femmina
costruisce il nido in un
cespuglio, nei tronchi
cavi, nelle siepi o in
luoghi nascosti. Le uova
sono deposte verso la
fine di aprile, la cova
dura tredici, quindici
giorni; la femmina
depone cinque - sei
uova bianche giallastre.
Quest’uccello è
solitario e d’indole
aggressiva verso i
simili: infatti, impedisce agli altri
pettirossi di entrare nel suo territorio. Una
leggenda racconta che il pettirosso si sarebbe
insanguinato il petto tentando di rimuovere
con il becco la corona di spine che circondava
la testa di Gesù Cristo sulla croce. Per questo
motivo il petto sarebbe rimasto macchiato di
rosso.
Chiara Piccinini, Simone Fornaro,
Kimberly Scazzi, Marco Gozzi,
Francesca Corso.
SCIENZE
Forse non tutti sanno che la
biomassa è storicamente la più
antica forma di energia sfruttata
dall’uomo.
Ultimamente, tuttavia, una
rinnovata coscienza ambientale,
unita ad una crescente
preoccupazione per il
reperimento delle risorse
energetiche hanno fatto tornare di
attualità questa fonte.
In tale ambito, la combustione di
combustibili rinnovabili vie
ne intesa come combustione di
scarti di lavorazione
dell’industria agroalimentare (
bucce di pomodoro, scarti del
mais…) o del legno.
Attualmente, in Italia, come nella
zona di Viadana, tale fonte è in
forte crescita, seppure ancora
con valori percentuali molto
bassi.
5^ C
ancora con valori percentuali
molto bassi.
LA BIOMASSA: ENERGIA RINNOVABILE
IO PRODUCO
ENERGIA
RINNOVABILE!
IO PRODUCO
ENERGIA
RINNOVABILE!
VACANZE IN KENYA
Io e la mia famiglia siamo partiti il 30 novembre
con l’aereo dall’aeroporto di Milano-Malpensa
con destinazione Kenya.Dopo aver viaggiato tutta
la notte, siamo atterrati a Monbasa. Abbiamo
viaggiato in pullman per 3 ore per raggiungere il
nostro hotel, situato sulla costa.
In Kenya, in questo periodo è estate, fa molto
caldo e ci sono temperature che superano i 30
gradi.
Dal pullman ho potuto vedere la povertà di questo
paese. Le strade non sono asfaltate, le persone
vivono in baracche o addirittura in capanne di
legno e argilla; i bambini sono poveri ma
sorridono sempre.
Al contrario, noi eravamo alloggiati in un
bellissimo hotel in riva al mare con 2 piscine ed
un ottimo ristorante. Dopo 2 giorni, siamo partiti
per un safari di 2 giorni nella savana, per vedere
gli animali nel loro habitat naturale. Durante il
tragitto che ci conduceva alla savana, ci siamo
fermati in una scuola per lasciare ai bambini
poveri alcuni quaderni, delle matite e dei vestiti
che noi avevamo portato da casa. Arrivati a
destinazione, abbiamo iniziato l’avvistamento
degli animali. Ho avuto la fortuna di vedere:
elefanti, ippopotami, giraffe, leonesse, zebre,
struzzi, antilopi, coccodrilli, facoceri, scimmie,
bufali e iguane.
Successivamente abbiamo trascorso una giornata
in hotel a goderci il mare e la piscina. Il giorno
dopo siamo ripartiti per fare il safari blu. Siamo
saliti su una barca di legno e siamo andati alla
ricerca dei delfini, ma sfortunatamente non li
abbiamo visti. Ci siamo spostati in un altro tratto
di mare per fare il bagno con maschera e
boccaglio e poter vedere i pesci e la barriera
corallina.
Sono rimasto un po’ deluso perché c’erano pochi
pesci. Risaliti in barca, siamo andati a vedere le
mangrovie: sono degli alberi che crescono in riva
al mare, si nutrono di acqua salata e, attraverso le
foglie, rilasciano gocce di acqua dolce. Ci siamo
spostati su un altro tratto di spiaggia, dove
abbiamo pranzato sotto a una capanna. Dei cuochi
kenioti ci hanno cucinato il riso al cocco che mi è
piaciuto molto. Dopo il pranzo, ho fatto una
passeggiata in riva al mare, ho trovato un granchio
e l’ho preso in mano per vederlo meglio. Siamo
tornati all’hotel tutti molto stanchi.
Il giorno dopo, ci siamo riposati e siamo rimasti
nella spiaggia presso l’hotel.
Sabato 8 dicembre abbiamo preso l’aereo per
tornare a casa: ci siamo alzati presto, abbiamo
volato parecchie ore e, nel tardo pomeriggio
siamo arrivati a Milano (che freddo!).
E’ stata una bella vacanza, in cui mi sono divertito
molto e ho potuto vedere tante cose, ma adesso si
torna a scuola.
Davide Cavalli
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Una regione stupenda: la mia Sardegna
La Sardegna (Sardegna in sardo, sassarese e
gallurese, Sardenya in algherese) è la seconda
isola più estesa del Mar Mediterraneo; è una
regione dell’Italia a statuto speciale la cui
denominazione ufficiale è regione autonoma della
Sardegna. Lo statuto speciale, sancito nella
costituzione del 1948, garantisce l’autonomia
amministrativa delle istituzioni locali a tutela delle
peculiarità linguistiche e geografiche. Nonostante
l’insularità ottenuta solo dalla vicinanza con la
Corsica, da cui è separata dalle Bocche di
Bonifacio, la posizione strategica al centro del
Mar Mediterraneo occidentale ha favorito , sin
dall’antichità i rapporti commerciali e culturali,
come gli interessi economici, militari e strategici.
In epoca moderna, molti viaggiatori e scrittori
PAESI
LUOGHI
hanno esaltato la bellezza della Sardegna,
immersa in un ambiente ancora incontaminato e in
un paesaggio che ospita le vestigia della ci
Filippo Lora
EVVIVA LA POESIA
Le stagioni son belle perché...
L’autunno è giallo, verde, arancione
e ci riempie gli occhi di colore.
Il vento soffia forte
e fa volare le foglie morte
L’inverno è gelido e ghiacciato
come un albero addormentato.
La neve è soffice,
ti fa provare tanta emozione.
Finalmente arriva la primavera
e ogni bambino l’aspetta
con tanta ansia e fretta.
L’erba è lucente per il sole splendente.
L’estate è stupore
ma soprattutto calore.
L’estate è allegria
e il mare ci porta via con la fantasia.
Maria Antonietta Silipo, Raffaela D’Ambrosio,
Alessio Biacchi, Denis Domis
L’autunno L’autunno è una fantastica stagione
per ogni omone marrone,
i funghi colorati
vengono mangiati,
le foglie dorate
sono profumate ed argentate,
gli alberi spogli
sono simili a scogli,
i rami nudi
sono crudi,
le castagne fumanti
sono davvero invitanti.
Rebecca Coroni, Davide Cavalli
Colori dell’autunno Quando inizia l’autunno
le foglie cadono e gli alberi si spogliano.
Tanti sogni finiscono
E con loro finisce anche l’estate.
Le foglie in autunno cambiano
E assumono i colori dell’arcobaleno.
Francesco Sulla, Valeria Cordua, Alex Storti, Mattia
Prato, Mey, Riccardo Canova
Foglie d’autunno
L’arcobaleno nel cielo appare e le foglie di tanti colori
brillano come lucciole.
La natura in autunno In autunno la natura va a dormire, gli alberi perdono le
foglie e diventano spogli, i funghi spuntano dalla bella
terra. Le foglie cadono lievemente sul prato incantato. In
seguito arrivano marciando con il manto marrone i frutti:
ghiande, castagne e pigne.
Le pigne quando cadono fanno uscire di casa i loro
piccoli, i pinolini che devono prendere la loro strada.
Le ghiande vengono rubate dai maiali affamati.
Nel ruscello, l’acqua scorre veloce per dissetare le piante.
Rebecca Coroni, Davide Cavalli
Quadro d’autunno Ecco l’autunno
pieno di colori:
il rosso, l’arancione e il marrone;
come un quadro incorniciato,
funghi colorati e maculati
castagne dorate che paion fatate,
i colori dell’autunno sono davvero pieni di stupore e
ardore.
Yuossef Nassir, Paolo Pigozzi
CULTURA
3^C
L’angolo dell’intervista Intervista a nonno Francesco
Ho intervistato mio nonno Francesco che mi ha comunicato molte informazioni interessanti sul paese di
Cogozzo quando lui era giovane.
Quanti anni hai?
Ho ottant’anni e sono nato il giorno 1- 2-1932.
Dove sei nato?
Sono nato a Cogozzo, in casa, perché a quei tempi
non si andava all’ospedale.
Hai frequentato la scuola dell’infanzia?
No, perché non esisteva, a sei anni si andava alle
scuole elementari.
Dove andavi a scuola?
Dove vai tu adesso.
Quante classi c’erano?
Nella scuola c’era fino alla classe quarta perché
un’aula era usata come legnaia: perché, a quei
tempi per scaldare si usavano le stufe a legna. La
classe quinta era trasferita dove c’è l’oratorio.
Con quale mezzo andavi a scuola?
Andavamo tutti a piedi. A quei tempi c’erano solo
biciclette e per andare lontano c’era la corriera.
Inoltre, al posto della strada che passa davanti
all’Ipersimply, c’erano le rotaie: infatti, passava
un treno a vapore con una sola carrozza che
congiungeva Viadana a Mantova. Dove oggi c’è
la fabbrica Caleffi, c’era la stazione di Cogozzo.
Ti ricordi qualche festa particolare che non c’è più?
L’ultima domenica di settembre c’era la festa
dell’uva. Consisteva in una processione che
partiva dalla scuola elementare per arrivare fino in
chiesa, dove si celebrava la messa per ringraziare
il Signore del buon raccolto e dell’abbondante
vendemmia. Durante la processione i bambini
tenevano in mano un grappolo d’uva.
Preferisci il paese di oggi o quello di quando eri piccolo?
Se penso alle comodità, preferisco oggi, ma allora
era bello perché nel paese ci conoscevamo tutti ed
eravamo amici.
Chiara Piccinini
Intervista ad Alex Valentini
Ho intervistato Alex Valentini, un ragazzo di Cogozzo, che è riuscito a realizzare il suo sogno: diventare il primo portiere in una squadra di serie B. Ciao Alex, sono un bambino di
4ª e mi piacerebbe sapere
qualcosa su di te: dove sei
nato?
Sono nato a Viadana,
ventiquattro anni fa.
Dove si cresciuto?
Sono cresciuto a Cogozzo in
via Don Mazzi, proprio vicino
alla tua scuola!
La passione per il calcio
com’è nata in te?
Giocare a pallone è sempre
stato il mio gioco preferito,
poi, all’età di sei anni, ho
iniziato a praticare questo
sport a Viadana.
Quando giocavi qual era il
ruolo che ti piaceva di più?
Ho sempre sognato di fare il
portiere, infatti l’ho sempre
avuto e tuttora ho questo
ruolo!
In che squadre hai giocato?
Ho giocato nel Viadana, nel
Mantova e nel Provercelli. Al
Provercelli tuttora sono il
primo portiere.
So che adesso la tua squadra è
in serie B, e tu sei un
professionista. È stato facile
per te riuscirci?
No, è stato molto duro, ho
affrontato tanti sacrifici, ma,
con l’aiuto dei miei genitori,
allenatori e amici, sono
riuscito a realizzare il mio
sogno!
Simone Fornaro
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Intervista a zia Debora Alberici Ho intervistato zia Debora perché mi sembra che il suo lavoro sia molto interessante e utile.
Quanti anni hai?
Ho quarant’anni.
Che titolo di studio hai?
Diploma d’infermiera professionale.
Che professione svolgi?
Infermiera domiciliare.
Dove eserciti la tua professione?
Esercito la mia professione sul territorio
Casalasco.
Hai mai fatto concorsi per lavorare in ospedale?
Sì, quando mi ero appena diplomata e cercavo il
posto di lavoro.
Sei dipendente o libera professionista?
Dipendente dal 2003, prima ero libera
professionista.
Da quanti anni eserciti questa professione?
Da diciotto anni.
Che mezzi utilizzi per recarti al lavoro?
Autovettura privata.
In cosa consiste il tuo lavoro?
Assistenza ai malati, eseguendo prelievi,
medicazioni e terapie intramuscolari o
endovenose.
Che fascia d’età hanno i tuoi pazienti?
Solitamente si parte da sessant’anni, ma ci sono
pazienti più giovani e sono malati terminali,
oppure ultra centenari.
Che rapporti hai con i pazienti?
Innanzitutto si deve instaurare un buon rapporto di
fiducia col paziente e con la famiglia, poi in base
alla frequenza e durata dell’assistenza il rapporto
può evolvere in amicizia.
Ti piace il tuo lavoro?
Sì, perché è quello che ho sempre desiderato fare.
FESTA DELL’UVA A COGOZZO.
2
Sara Panazza.
ORIZZONTALI: 1Non si esauriscono mai
2 E’ un gas indispensabile
3 Si allevano in Pianura Padana
4 Serve per togliere l’acqua
5 Grandi contenitori
6 Usato anche nell’insalata
7 Erba tagliata e fatta seccare
VERTICALI:
1 Lo è un tipo di pannello
2 Si possono bruciare
3 Se cambi una lettera può diventare letale
4 Si montano sui tetti o nei campi
5 La stella più grande
6 Quello che non si usa più
7 Un “ mucchio di vita”
8 Li ha il sole
Soluzioni ORIZZONTALI: 1 rinnovabili; 2
ossigeno; 3 ovini; 4 essiccatore; 5 silos; 6 mais; 7
fieno. VERTICALI: 1 fotovoltaico; 2 combustibili;
3 letame; 4 pannelli; 5 sole; 6 scarto; 7 biomassa;
8 raggi.
Dove siamo Istituto Comprensivo “A. Parazzi”- Viadana
Scuola Primaria di Cogozzo
Via Don Mazzi n.32 - Tel.Fax 0375-88330
Scuola Primaria di Cicognara
Via Piave n.71 - Tel.Fax 0375-790139
Succursale di Cicognara
Via Piave - Tel 0375-88369.
Cogozzo
Cicognara