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NUMERO 1- GENNAIO 2013 Parte il nostro giornalino! Le nostre scuole si trovano a Cogozzo e a Cicognara, frazioni del Comune di Viadana, in provincia di Mantova. Molti di noi abitano nei paesi dove si trova la scuola, alcuni sono residenti nelle frazioni vicine. La nostra scuola è bella perché non ci sono solo bambini Italiani, ma anche bambini che vengono da altri paesi. Quest’anno realizzeremo un giornalino perché vorremmo raccontare i fatti che accadono nella nostra scuola e nel territorio in cui ci troviamo. Ci piace raccontare agli altri quello che ci accade, le nostre esperienze e lavorare insieme. Per noi è un’esperienza nuova e questo ci entusiasma! SOMMARIO CI PRESENTIAMO CRONACA pag.2,3,4,5 RACCONTI pag.6,7 SCIENZE pag.8,9 LUOGHI pag.10 EVVIVA LE POESIE pag.11 L’ANGOLO DELL’INTERVI- STA pag.12,13 CRUCIVERBA pag.14 PUBBLICITÀ pag.15 Periodico della scuola Primaria di Cogozzo e Cicognara.

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NUMERO 1- GENNAIO 2013

Parte il nostro

giornalino!

Le nostre scuole si trovano a Cogozzo e a

Cicognara, frazioni del Comune di Viadana, in

provincia di Mantova.

Molti di noi abitano nei paesi dove si trova la

scuola, alcuni sono residenti nelle frazioni vicine.

La nostra scuola è bella perché non ci sono solo

bambini Italiani, ma anche bambini che vengono

da altri paesi.

Quest’anno realizzeremo un giornalino perché

vorremmo raccontare i fatti che accadono nella

nostra scuola e nel territorio in cui ci troviamo.

Ci piace raccontare agli altri quello che ci

accade, le nostre esperienze e lavorare insieme.

Per noi è un’esperienza nuova e questo ci

entusiasma!

SOMMARIO

CI PRESENTIAMO

CRONACA

pag.2,3,4,5

RACCONTI pag.6,7

SCIENZE pag.8,9

LUOGHI pag.10

EVVIVA LE POESIE

pag.11

L’ANGOLO

DELL’INTERVI-

STA pag.12,13

CRUCIVERBA

pag.14

PUBBLICITÀ

pag.15

Periodico della scuola Primaria

di Cogozzo e Cicognara.

e Cicognara

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Un giornalista nella nostra scuola!

Mercoledì 7 novembre 2012, sono venuti a scuola il giornalista Barili Nicola e il

grafico Pezzi Massimo, per illustrarci come si realizza un giornale. Il giornalista ha

spiegato che il giornale può avere diversi formati, avere la carta liscia o ruvida, essere

colorato o in bianco e nero. Le notizie si possono raccogliere intervistando i

protagonisti del fatto accaduto, persone che erano presenti, famigliari o altre persone

informate dei fatti. Nella prima pagina del giornale sono contenuti il titolo, detto

testata, le notizie più importanti e il sommario, dove è contenuto tutto ciò che è stato

scritto all’interno del giornale. Inoltre ha spiegato che un articolo si deve scrivere con

accuratezza, cioè con precisione e chiarezza, cioè occorre scrivere in modo semplice.

Ci sono delle regole per scrivere un articolo: quelle fondamentali delle cinque W e

dell’ABC. Il grafico ci ha mostrato come s’impagina il giornale e ha spiegato come

inserire foto e testi. Quel giorno abbiamo chiesto al giornalista molte informazioni sul

suo lavoro. Ci siamo divertiti molto in questa esperienza nuova; speriamo di riviverla

perché è stata interessante e abbiamo scoperto tante regole e informazioni. Siamo

tutti grati per l’aiuto e la collaborazione che ci hanno offerto nell’intraprendere questa

nuova esperienza.

Alice Sassi, Sara Panazza,

Lorenzo Bologna, Vito Nola

SALUTI TRAMITE E-MAIL

Il giorno 26 settembre 2012, noi bambini della classe 4^ C di Cogozzo e 4^ A di Cicognara ci

siamo spediti un’e-mail per mandarci gli auguri di buon anno scolastico. Anche gli anni precedenti

ci siamo mandati gli auguri: in seconda tramite una cartolina, in terza con una lettera e quest’anno

abbiamo usato un nuovo canale di comunicazione.

CRONACA

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ALLA SCOPERTA DELLE ENERGIE RINNOVABILI Le classi quinte di Cicognara e Cogozzo hanno visitato un’azienda

agricola.

Mercoledì 14 novembre 2012 tutti gli alunni delle classi quinte di Cogozzo e

Cicognara si sono recati a Bellaguarda all’azienda agricola Carnevali per conoscere

alcuni tipi di energia rinnovabili. Questo evento è stato organizzato dalle maestre. I

bambini si sono divertiti molto a prendere appunti per il giornalino scolastico e a

fotografare i vari passaggi per produrre bioenergia. La visita, infatti, è stata

programmata per partecipare ad un concorso di giornalismo. Appena arrivati, i

ragazzi sono stati accompagnati da Nino, il proprietario dell’azienda, per scoprire i

vari processi di produzione della biomassa. Dopo circa un’ora e mezza le maestre,

finita la visita, hanno accompagnato le due classi dai vitellini e dalle mucche. Le

insegnanti, soddisfatte, e i bambini, contenti per le scoperte, sono saliti sul pulmino e

sono partiti per andare a vedere i pannelli fotovoltaici.

CRONACA

CRONACA

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USCITA ALLE ARTI GRAFICHE CASTELLOScopriamo come si stampa un giornale.

Noi alunni delle classi 4^C di Cogozzo e 4^A di Cicogna, il 14-12-2012, siamo andati in litografia

alle Arti Grafiche Castello per vedere come si realizzano giornali, volantini, cataloghi, dépliant

Quando siamo arrivati ci ha accolto il proprietario, il Signor Massimo Bini; ci ha spiegato che la sua

azienda è nata sessant’anni fa, che la ditta è divisa in tre reparti: prestampa, stampa e legatoria. In

seguito abbiamo visitato i vari ambienti. Nel reparto prestampa si progettano tutti i tipi di lavoro che

precedono la stampa e cioè le dimensioni della carta da usare, si decidono i titoli, l’impaginazione, le

foto da pubblicare e il colore dell’inchiostro da usare: cyan, magenta, giallo o nero. Quando la

prestampa è pronta, viene trasferita su lastre di alluminio. Nel reparto di stampa ci sono due

macchinari: contengono i colori che con il cauciù si trasferiscono sulla carta. Una macchina, chiamata

Image, controlla che la stampa sia perfetta. Nel reparto legatoria c’è un macchinario, Taglierina, che

taglia i fogli stampati prima di essere confezionati. In seguito i fogli sono piegati dalla Piegatrice e

impilati. Prima di lasciare l’azienda abbiamo fatto delle domande al proprietario: ci ha spiegato che

con i macchinari, in tre ore, si possono stampare fino a 30.000 fogli, che il suo primo lavoro è stato

quello di stampare su carta da lettera, il suo successo nel lavoro è quando il cliente è soddisfatto… È

stata un’esperienza emozionante e abbiamo imparato molto. Ringraziamo il proprietario e tutti coloro

che ci hanno accompagnato in questa esperienza.

CRONACA

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Tutti a teatro!

Giovedì 13 dicembre siamo andati all’’Auditorium di Viadana a vedere uno

spettacolo teatrale intitolato “Magici parenti” con qualche battuta in inglese.

La protagonista era una ragazza di nome Adele che ha ricevuto una lettera:

c’era scritto che era stata ammessa alla scuola di Hogworth per imparare a

fare magie. Si è svolto tutto in modo divertente e ironico!

Classe 3ª C

CRONACA

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STORIE IN VIAGGIO… TRA REALTÀ E FANTASIA! Accadde a Fantasy... C’era una volta una ragazza di nome Jessica, che

aveva i capelli lunghi, biondi e gli occhi celesti.

Abitava a Fantasy. Un giorno uno scrittore di

nome Arturo chiese a Jessica se gli poteva

descrivere il paese dove abitava. Lei cominciò col

dire - Fantasy è un ambiente con tanta erba,

boschi, ruscelli e, quando esce il sole, si possono

vedere le cime delle montagne e quella più alta si

chiama Monter. Due maghi di nome Macilier e

Mathan, gelosi della bellezza di quel paese,

decisero di inquinarlo perché volevano farlo

diventare orrendo come il loro. Costruirono una

macchina per inquinare; questa aveva molti

pulsanti, tubi e cassetti. Da un tubo molto grande

uscivano molte lattine usate e del liquido

velenoso; altri tubi emanavano gas e polveri di

colore scuro. I maghi decisero di usare questo

macchinario il giorno del matrimonio di Jessica e

Arturo.

Gli abitanti aiutarono Jessica nei preparativi del

matrimonio trasformando il paese in un mondo

incantato. Durante la notte i maghi usarono la

macchina per distruggere gli addobbi e ricoprire il

paese di sostanze nocive, rovinando così anche la

festa. Le piante incominciarono a seccarsi e a

morire; tutto era diventato scuro e maleodorante.

Nei ruscelli galleggiavano i pesci morti.

Il giorno dopo gli abitanti erano molto confusi:

non capivano chi poteva aver fatto quel disastro,

ma non si scoraggiarono e iniziarono a ripulire

ogni angolo del paese. Riuscirono a pulire i

ruscelli e a piantare nuovi alberi, grazie anche

all’aiuto della fata Lucetta che aveva una pozione

per guarire il mondo, più qualche ricetta utile per

mantenere tutto sano e pulito.

Finalmente tutto era in ordine; Fantasy era al

primo posto come paese più curato e pulito. I

maghi capirono la lezione e furono mandati a

pulire il loro paese; la macchina fu distrutta,

naturalmente. Jessica e Arturo si sposarono ed

ebbero quattro figli.

Klara Kriku, AnitaCurrà, Noemi Moramarco,

Francesca Arcuri, Nadinne Alberti.

I CONSIGLI DI FATA LUCETTA----------------------

Se ti trovi in un luogo pubblico e hai dei

rifiuti in mano, cerca il più vicino contenitore,

oppure portali a casa tua, dove puoi

provvedere alla raccolta differenziata.

Ricorda di non gettare in terra i rifiuti. I

luoghi pubblici sono un bene di tutti!

RACCONTI

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MIX DI FIABE (INSALATA DI FIABE)

C’era una volta un bambino di nome

Pollicino, che viveva in un palazzo con sua

madre e sei fratelli. Un giorno andò nel bosco

da solo e incontrò un lupo cattivo che voleva

mangiarlo.

Pollicino si guardò intorno e vide una

lampada sopra un albero, si arrampicò e,

siccome era sporca, la pulì sfregandola.

All’improvviso dalla lampada uscì un genio

che gli chiese se voleva un aiuto. Pollicino

rispose che voleva scappare lontano da lì.

Il genio gli fece sfregare di nuovo la lampada

e il bambino per magia si trovò in un altro

bosco. Davanti a lui vide una casetta di

cioccolato. Bussò. Uscì un orco brutto,

peloso, sdentato e puzzolente ma soprattutto

affamato, che gli disse gentilmente di entrare

in casa. Lo mise in una stanza chiuso a

chiave, ma prima gli diede tanti dolci da

mangiare per farlo ingrassare bene e poi

divorarlo in un boccone. Pollicino riuscì a

trovare un passaggio segreto nella casa: aprì

una botola si calò dentro e tutto d’un tratto si

ritrovò nel bosco.

In un cespuglio vide qualcosa di luccicante:

era la lampada! La prese, la sfregò e uscì di

nuovo il genio. Pollicino chiese al genio di

uccidere l’orco e di riportarlo a casa. Esauditi

i suoi desideri, il genio gli disse che poteva

esprimere un ultimo desiderio. Pollicino disse

al genio che voleva che il suo palazzo si

ricoprisse di oro luccicante e così fu!

Il genio scomparve e pollicino si ritrovò in un

palazzo meraviglioso.

Vissero così tutti felici e contenti.

Classe 3^ A

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C’era una volta una bambina che si chiamava

Cappuccetto Rosso, che aveva una matrigna

brutta e cattiva.

Un giorno la matrigna la cacciò dalla nonna

con un cestino di mele avvelenate.

Cappuccetto passò per il bosco e cammina

cammina, arrivò ad una casetta piccola

piccola. La bambina bussò e uscì una

fanciulla di nome Biancaneve, che le chiese

che cosa avesse nel cestello. Cappuccetto

Rosso rispose che aveva delle belle mele per

la nonna. La fanciulla ne volle assaggiare una.

Subito cadde a terra. Cappuccetto si spaventò

ed entrò in casa a cercare qualcosa per

aiutarla. Salì le scale e di sopra nei lettini

trovò tre porcellini che stavano dormendo. La

bambina li svegliò e chiese loro aiuto.

Insieme andarono nel bosco a cercare la Fata

Turchina che li consigliò di andare al castello

del Principe Azzurro. Il Principe, però, era

andato a provare la scarpetta, che aveva

trovato dopo il ballo, a tutte le ragazze del suo

regno.

Cappuccetto e i tre porcellini andarono a

cercarlo in paese e lo trovarono a casa di

Cenerentola, che stava cercando di entrare

nella scarpetta, ma purtroppo era stretta.

Allora se ne tornarono tutti da Biancaneve. Il

Principe le provò la scarpetta che le andava a

pennello e, siccome era magica, Biancaneve si

risvegliò e diede un bacio alla Fata Turchina

per ringraziarla di averla salvata. Alla fine si

abbracciarono tutti e, mentre festeggiavano,

arrivarono anche i nanetti e Pinocchio.

Biancaneve e il Principe Azzurro si sposarono

e vissero a lungo felici e contenti…

E Cenerentola?

Ma questa è un’altra storia…

Classe 3^B

RACCONTI

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MARTEDI’ 30 OTTOBRE

La Zucca di Halloween

Il giorno 30 ottobre durante l’ora di scienze la maestra ha portato una zucca in classe e ne abbiamo

esaminato e studiato le sue parti.

Abbiamo così scoperto che:

La zucca è di colore arancione ma può anche essere gialla, o nera;

ha la forma rotonda, ovale o allungata;

la polpa dentro è dura;

al suo interno ha semi a goccia duri e piatti di color bianco;

ha foglie grandi e ruvide;

i suoi fiori sono gialli o arancioni.

Una volta studiata la zucca, abbiamo fatto un bellissimo laboratorio collaborando con l’insegnante.

La nostra zucca di colore arancione e di forma ovale è stata trasformata in una “terrificante” Zucca

di Halloween.

Inizialmente abbiamo tagliato il cappello con il tralcio e successivamente a gruppi di tre con

cucchiai e guanti abbiamo svuotato la zucca.

Tolta la polpa ed i semi abbiamo disegnato con un pennarello occhi naso e bocca alla zucca.

La maestra ha inciso il disegno della faccia sulla zucca e noi abbiamo messo al suo interno una

candela.

Abbiamo infine spento le luci in classe…ed abbiamo ammirato la nostra paurosissima zucca di

Halloween

Classe 2^C Cogozzo

SCIENZE

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PER SAPERNE QUALCOSA IN PIU’...

Il pettirosso

Abbiamo scelto di parlare del

pettirosso perché a volte

compare nei nostri giardini e

volevamo avere più informazioni

su di lui. Il pettirosso è lungo dai

tredici ai quindici centimetri, pesa

massimo sedici grammi e la sua

età media è dai tre ai quattro anni.

Ha la fronte, i lati del capo, la gola

e il petto rosso-arancio; le parti

superiori sono di colore bruno

oliva e l’addome è bianco. Ha

occhi grandi e scuri, il becco e le

zampe sono brune. Il pettirosso

emette un suono dolce e melodioso. Si nutre

d’insetti, ragni, vermi, larve, lombrichi, semi,

piccoli molluschi, frutta, bacche, more,

lamponi, mirtilli, fragole e ribes. Il volo è

solitamente lento e breve e sul terreno fa dei

lunghi balzi. E’ diffuso in Italia e in tutta

Europa; questo migratore si orienta con il

campo magnetico terrestre. In estate vive nei

boschi di conifere, in autunno va in cerca di

cibo in pianura e nei giardini. La femmina

costruisce il nido in un

cespuglio, nei tronchi

cavi, nelle siepi o in

luoghi nascosti. Le uova

sono deposte verso la

fine di aprile, la cova

dura tredici, quindici

giorni; la femmina

depone cinque - sei

uova bianche giallastre.

Quest’uccello è

solitario e d’indole

aggressiva verso i

simili: infatti, impedisce agli altri

pettirossi di entrare nel suo territorio. Una

leggenda racconta che il pettirosso si sarebbe

insanguinato il petto tentando di rimuovere

con il becco la corona di spine che circondava

la testa di Gesù Cristo sulla croce. Per questo

motivo il petto sarebbe rimasto macchiato di

rosso.

Chiara Piccinini, Simone Fornaro,

Kimberly Scazzi, Marco Gozzi,

Francesca Corso.

SCIENZE

Forse non tutti sanno che la

biomassa è storicamente la più

antica forma di energia sfruttata

dall’uomo.

Ultimamente, tuttavia, una

rinnovata coscienza ambientale,

unita ad una crescente

preoccupazione per il

reperimento delle risorse

energetiche hanno fatto tornare di

attualità questa fonte.

In tale ambito, la combustione di

combustibili rinnovabili vie

ne intesa come combustione di

scarti di lavorazione

dell’industria agroalimentare (

bucce di pomodoro, scarti del

mais…) o del legno.

Attualmente, in Italia, come nella

zona di Viadana, tale fonte è in

forte crescita, seppure ancora

con valori percentuali molto

bassi.

5^ C

ancora con valori percentuali

molto bassi.

LA BIOMASSA: ENERGIA RINNOVABILE

IO PRODUCO

ENERGIA

RINNOVABILE!

IO PRODUCO

ENERGIA

RINNOVABILE!

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VACANZE IN KENYA

Io e la mia famiglia siamo partiti il 30 novembre

con l’aereo dall’aeroporto di Milano-Malpensa

con destinazione Kenya.Dopo aver viaggiato tutta

la notte, siamo atterrati a Monbasa. Abbiamo

viaggiato in pullman per 3 ore per raggiungere il

nostro hotel, situato sulla costa.

In Kenya, in questo periodo è estate, fa molto

caldo e ci sono temperature che superano i 30

gradi.

Dal pullman ho potuto vedere la povertà di questo

paese. Le strade non sono asfaltate, le persone

vivono in baracche o addirittura in capanne di

legno e argilla; i bambini sono poveri ma

sorridono sempre.

Al contrario, noi eravamo alloggiati in un

bellissimo hotel in riva al mare con 2 piscine ed

un ottimo ristorante. Dopo 2 giorni, siamo partiti

per un safari di 2 giorni nella savana, per vedere

gli animali nel loro habitat naturale. Durante il

tragitto che ci conduceva alla savana, ci siamo

fermati in una scuola per lasciare ai bambini

poveri alcuni quaderni, delle matite e dei vestiti

che noi avevamo portato da casa. Arrivati a

destinazione, abbiamo iniziato l’avvistamento

degli animali. Ho avuto la fortuna di vedere:

elefanti, ippopotami, giraffe, leonesse, zebre,

struzzi, antilopi, coccodrilli, facoceri, scimmie,

bufali e iguane.

Successivamente abbiamo trascorso una giornata

in hotel a goderci il mare e la piscina. Il giorno

dopo siamo ripartiti per fare il safari blu. Siamo

saliti su una barca di legno e siamo andati alla

ricerca dei delfini, ma sfortunatamente non li

abbiamo visti. Ci siamo spostati in un altro tratto

di mare per fare il bagno con maschera e

boccaglio e poter vedere i pesci e la barriera

corallina.

Sono rimasto un po’ deluso perché c’erano pochi

pesci. Risaliti in barca, siamo andati a vedere le

mangrovie: sono degli alberi che crescono in riva

al mare, si nutrono di acqua salata e, attraverso le

foglie, rilasciano gocce di acqua dolce. Ci siamo

spostati su un altro tratto di spiaggia, dove

abbiamo pranzato sotto a una capanna. Dei cuochi

kenioti ci hanno cucinato il riso al cocco che mi è

piaciuto molto. Dopo il pranzo, ho fatto una

passeggiata in riva al mare, ho trovato un granchio

e l’ho preso in mano per vederlo meglio. Siamo

tornati all’hotel tutti molto stanchi.

Il giorno dopo, ci siamo riposati e siamo rimasti

nella spiaggia presso l’hotel.

Sabato 8 dicembre abbiamo preso l’aereo per

tornare a casa: ci siamo alzati presto, abbiamo

volato parecchie ore e, nel tardo pomeriggio

siamo arrivati a Milano (che freddo!).

E’ stata una bella vacanza, in cui mi sono divertito

molto e ho potuto vedere tante cose, ma adesso si

torna a scuola.

Davide Cavalli

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Una regione stupenda: la mia Sardegna

La Sardegna (Sardegna in sardo, sassarese e

gallurese, Sardenya in algherese) è la seconda

isola più estesa del Mar Mediterraneo; è una

regione dell’Italia a statuto speciale la cui

denominazione ufficiale è regione autonoma della

Sardegna. Lo statuto speciale, sancito nella

costituzione del 1948, garantisce l’autonomia

amministrativa delle istituzioni locali a tutela delle

peculiarità linguistiche e geografiche. Nonostante

l’insularità ottenuta solo dalla vicinanza con la

Corsica, da cui è separata dalle Bocche di

Bonifacio, la posizione strategica al centro del

Mar Mediterraneo occidentale ha favorito , sin

dall’antichità i rapporti commerciali e culturali,

come gli interessi economici, militari e strategici.

In epoca moderna, molti viaggiatori e scrittori

PAESI

LUOGHI

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hanno esaltato la bellezza della Sardegna,

immersa in un ambiente ancora incontaminato e in

un paesaggio che ospita le vestigia della ci

Filippo Lora

EVVIVA LA POESIA

Le stagioni son belle perché...

L’autunno è giallo, verde, arancione

e ci riempie gli occhi di colore.

Il vento soffia forte

e fa volare le foglie morte

L’inverno è gelido e ghiacciato

come un albero addormentato.

La neve è soffice,

ti fa provare tanta emozione.

Finalmente arriva la primavera

e ogni bambino l’aspetta

con tanta ansia e fretta.

L’erba è lucente per il sole splendente.

L’estate è stupore

ma soprattutto calore.

L’estate è allegria

e il mare ci porta via con la fantasia.

Maria Antonietta Silipo, Raffaela D’Ambrosio,

Alessio Biacchi, Denis Domis

L’autunno L’autunno è una fantastica stagione

per ogni omone marrone,

i funghi colorati

vengono mangiati,

le foglie dorate

sono profumate ed argentate,

gli alberi spogli

sono simili a scogli,

i rami nudi

sono crudi,

le castagne fumanti

sono davvero invitanti.

Rebecca Coroni, Davide Cavalli

Colori dell’autunno Quando inizia l’autunno

le foglie cadono e gli alberi si spogliano.

Tanti sogni finiscono

E con loro finisce anche l’estate.

Le foglie in autunno cambiano

E assumono i colori dell’arcobaleno.

Francesco Sulla, Valeria Cordua, Alex Storti, Mattia

Prato, Mey, Riccardo Canova

Foglie d’autunno

L’arcobaleno nel cielo appare e le foglie di tanti colori

brillano come lucciole.

La natura in autunno In autunno la natura va a dormire, gli alberi perdono le

foglie e diventano spogli, i funghi spuntano dalla bella

terra. Le foglie cadono lievemente sul prato incantato. In

seguito arrivano marciando con il manto marrone i frutti:

ghiande, castagne e pigne.

Le pigne quando cadono fanno uscire di casa i loro

piccoli, i pinolini che devono prendere la loro strada.

Le ghiande vengono rubate dai maiali affamati.

Nel ruscello, l’acqua scorre veloce per dissetare le piante.

Rebecca Coroni, Davide Cavalli

Quadro d’autunno Ecco l’autunno

pieno di colori:

il rosso, l’arancione e il marrone;

come un quadro incorniciato,

funghi colorati e maculati

castagne dorate che paion fatate,

i colori dell’autunno sono davvero pieni di stupore e

ardore.

Yuossef Nassir, Paolo Pigozzi

CULTURA

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3^C

L’angolo dell’intervista Intervista a nonno Francesco

Ho intervistato mio nonno Francesco che mi ha comunicato molte informazioni interessanti sul paese di

Cogozzo quando lui era giovane.

Quanti anni hai?

Ho ottant’anni e sono nato il giorno 1- 2-1932.

Dove sei nato?

Sono nato a Cogozzo, in casa, perché a quei tempi

non si andava all’ospedale.

Hai frequentato la scuola dell’infanzia?

No, perché non esisteva, a sei anni si andava alle

scuole elementari.

Dove andavi a scuola?

Dove vai tu adesso.

Quante classi c’erano?

Nella scuola c’era fino alla classe quarta perché

un’aula era usata come legnaia: perché, a quei

tempi per scaldare si usavano le stufe a legna. La

classe quinta era trasferita dove c’è l’oratorio.

Con quale mezzo andavi a scuola?

Andavamo tutti a piedi. A quei tempi c’erano solo

biciclette e per andare lontano c’era la corriera.

Inoltre, al posto della strada che passa davanti

all’Ipersimply, c’erano le rotaie: infatti, passava

un treno a vapore con una sola carrozza che

congiungeva Viadana a Mantova. Dove oggi c’è

la fabbrica Caleffi, c’era la stazione di Cogozzo.

Ti ricordi qualche festa particolare che non c’è più?

L’ultima domenica di settembre c’era la festa

dell’uva. Consisteva in una processione che

partiva dalla scuola elementare per arrivare fino in

chiesa, dove si celebrava la messa per ringraziare

il Signore del buon raccolto e dell’abbondante

vendemmia. Durante la processione i bambini

tenevano in mano un grappolo d’uva.

Preferisci il paese di oggi o quello di quando eri piccolo?

Se penso alle comodità, preferisco oggi, ma allora

era bello perché nel paese ci conoscevamo tutti ed

eravamo amici.

Chiara Piccinini

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Intervista ad Alex Valentini

Ho intervistato Alex Valentini, un ragazzo di Cogozzo, che è riuscito a realizzare il suo sogno: diventare il primo portiere in una squadra di serie B. Ciao Alex, sono un bambino di

4ª e mi piacerebbe sapere

qualcosa su di te: dove sei

nato?

Sono nato a Viadana,

ventiquattro anni fa.

Dove si cresciuto?

Sono cresciuto a Cogozzo in

via Don Mazzi, proprio vicino

alla tua scuola!

La passione per il calcio

com’è nata in te?

Giocare a pallone è sempre

stato il mio gioco preferito,

poi, all’età di sei anni, ho

iniziato a praticare questo

sport a Viadana.

Quando giocavi qual era il

ruolo che ti piaceva di più?

Ho sempre sognato di fare il

portiere, infatti l’ho sempre

avuto e tuttora ho questo

ruolo!

In che squadre hai giocato?

Ho giocato nel Viadana, nel

Mantova e nel Provercelli. Al

Provercelli tuttora sono il

primo portiere.

So che adesso la tua squadra è

in serie B, e tu sei un

professionista. È stato facile

per te riuscirci?

No, è stato molto duro, ho

affrontato tanti sacrifici, ma,

con l’aiuto dei miei genitori,

allenatori e amici, sono

riuscito a realizzare il mio

sogno!

Simone Fornaro

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Intervista a zia Debora Alberici Ho intervistato zia Debora perché mi sembra che il suo lavoro sia molto interessante e utile.

Quanti anni hai?

Ho quarant’anni.

Che titolo di studio hai?

Diploma d’infermiera professionale.

Che professione svolgi?

Infermiera domiciliare.

Dove eserciti la tua professione?

Esercito la mia professione sul territorio

Casalasco.

Hai mai fatto concorsi per lavorare in ospedale?

Sì, quando mi ero appena diplomata e cercavo il

posto di lavoro.

Sei dipendente o libera professionista?

Dipendente dal 2003, prima ero libera

professionista.

Da quanti anni eserciti questa professione?

Da diciotto anni.

Che mezzi utilizzi per recarti al lavoro?

Autovettura privata.

In cosa consiste il tuo lavoro?

Assistenza ai malati, eseguendo prelievi,

medicazioni e terapie intramuscolari o

endovenose.

Che fascia d’età hanno i tuoi pazienti?

Solitamente si parte da sessant’anni, ma ci sono

pazienti più giovani e sono malati terminali,

oppure ultra centenari.

Che rapporti hai con i pazienti?

Innanzitutto si deve instaurare un buon rapporto di

fiducia col paziente e con la famiglia, poi in base

alla frequenza e durata dell’assistenza il rapporto

può evolvere in amicizia.

Ti piace il tuo lavoro?

Sì, perché è quello che ho sempre desiderato fare.

FESTA DELL’UVA A COGOZZO.

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2

Sara Panazza.

ORIZZONTALI: 1Non si esauriscono mai

2 E’ un gas indispensabile

3 Si allevano in Pianura Padana

4 Serve per togliere l’acqua

5 Grandi contenitori

6 Usato anche nell’insalata

7 Erba tagliata e fatta seccare

VERTICALI:

1 Lo è un tipo di pannello

2 Si possono bruciare

3 Se cambi una lettera può diventare letale

4 Si montano sui tetti o nei campi

5 La stella più grande

6 Quello che non si usa più

7 Un “ mucchio di vita”

8 Li ha il sole

Soluzioni ORIZZONTALI: 1 rinnovabili; 2

ossigeno; 3 ovini; 4 essiccatore; 5 silos; 6 mais; 7

fieno. VERTICALI: 1 fotovoltaico; 2 combustibili;

3 letame; 4 pannelli; 5 sole; 6 scarto; 7 biomassa;

8 raggi.

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