NOZIONI DI ANATOMIA, FISIOLOGIA, PATOLOGIA E ......14 I DENTI DEL CAVALLO – STIMA DELL’ETA’...

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1 NOZIONI DI ANATOMIA, FISIOLOGIA, PATOLOGIA E BENESSERE DEL CAVALLO ANATOMIA DEL CAVALLO: SCHELETRO E REGIONI DEL CORPO GLI APPIOMBI MANTELLI E SEGNI PARTICOLARI PIEDE E FERRO DENTI CENNI DI FISIOLOGIA DEL CAVALLO PATOLOGIE ALIMENTARI: COLICHE, SQUILIBRI ALIMENTARI TRATTAMENTI VERMIFUGHI PATOLOGIE RESPIRATORIE PATOLOGIE INFETTIVE E VACCINAZIONI PATOLOGIE MUSCOLARI: RABDOMIOLISI E SINDROME DA SFINIMENTO ANAGRAFE EQUINA, BENESSERE ANIMALE ANATOMIA DEL CAVALLO

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NOZIONI DI ANATOMIA, FISIOLOGIA, PATOLOGIA E BENESSERE DEL CAVALLO 

 

 

 

ANATOMIA DEL CAVALLO: SCHELETRO E REGIONI DEL CORPO 

GLI APPIOMBI 

MANTELLI E SEGNI PARTICOLARI 

PIEDE E FERRO 

DENTI 

CENNI DI FISIOLOGIA DEL CAVALLO 

PATOLOGIE ALIMENTARI: COLICHE, SQUILIBRI ALIMENTARI 

TRATTAMENTI VERMIFUGHI 

PATOLOGIE RESPIRATORIE 

PATOLOGIE INFETTIVE E VACCINAZIONI 

PATOLOGIE MUSCOLARI: RABDOMIOLISI E SINDROME DA SFINIMENTO 

ANAGRAFE EQUINA, BENESSERE ANIMALE 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

ANATOMIA DEL CAVALLO 

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GLI APPIOMBI 

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MANTELLI DEL CAVALLO 

Il mantello è l’insieme dei peli e dei crini che nei loro diversi colori, ricoprono il corpo degli equini. Questi, 

con i segni particolari, sono elemento di distinzione che permettono il riconoscimento e la segnalazione. In 

alcuni casi il puledro, avanzando con l’età, può anche variare la colorazione del mantello (ad es da nero a 

grigio). 

MANTELLI SEMPLICI:    Ad un solo colore 

MANTELLI COMPOSTI: 

Binari:  a due colori separati 

Binari: a due colori mescolati 

Ternari: a tre colori 

MANTELLI PRINCIPALI 

 

 

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I SEGNI PARTICOLARI 

 

 

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Remolino: si tratta di cambiamenti di direzione del pelo, possono essere di diverse forme, 

semplici,  spigati  (allungati). Sul passaporto è  indicato  con una X nera. Se è  spigato viene 

indicata una X con una freccia nel senso della spigatura 

 

Balzana: è una macchia bianca sugli arti, che parte dalla corona e si estende verso l’alto 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

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I DENTI DEL CAVALLO – STIMA DELL’ETA’ 

L’età dei cavalli può essere stabilita con attendibile precisione  fino a otto‐dieci anni di età guardando gli 

incisivi.  Poi  i  cambiamenti  sono  meno  visibili  e  diversi  a  seconda  della  dieta  o  eventuali  vizi 

comportamentali e la valutazione può perdere di precisione. I denti vanno fatti controllare periodicamente 

dal Veterinario che provvederà eventualmente alla limatura delle punte che si formano a livello dei molari 

ed incidono negativamente sulla loro capacità molitoria del cibo (e quindi della sua digestione).  

 

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CENNI DI FISIOLOGIA DEL CAVALLO 

Il  cavallo  è  un mammifero  perossidattilo  (fornito  di  un  solo  dito  in  ciascun  arto),  ungulato,  erbivoro 

monogastrico (con un solo stomaco, a differenza dei poligastrici come  i bovini che ne posseggono più di 

uno). Il dito su cui cammina è il medio, la terza falange è rivestita da una scatola cornea, lo zoccolo. Delle 

altre  quattro  dita  restano  tracce  rudimentali:  il  1°  dito  è  la  “castagnetta”,  il  2°  e  il  4°  sono  i 

metacarpei/tarsei accessori o “ditini”, posti ai lati di metacarpo e metatarso,  il 5° è lo “sperone” a livello 

del nodello. 

La  respirazione:  gli organi preposti  a questa  funzione  sono  le  cavità nasali,  i  seni  frontali,  la  laringe,  la 

trachea, i bronchi e gli alveoli polmonari. La laringe, oltre a consentire il passaggio dell’aria, è organo della 

voce ed è separata dalla faringe da una membrana flessibile (epiglottide) che rovesciandosi al passaggio del 

bolo alimentare  impedisce che questo vada nell’albero respiratorio. Segue  la trachea, che si divide poi  in 

ramificazioni dette bronchi. I bronchi, sempre più sottili si ramificano nei polmoni perdendosi negli alveoli, 

piccoli  spazi  simili a  cellette,  che  ricevono  l’aria dai bronchi più piccoli. Per  la  conformazione  laringea  il 

cavallo può  respirare  solo dalle narici e non dalla bocca.  L’ossigeno viene  ceduto dai polmoni al  circolo 

sanguigno che lo diffonde a tutto l’organismo e l’anidride carbonica, sempre veicolata dal sangue, torna ai 

polmoni che lo espellono come prodotto di scarto.  

La digestione:  l’apparato digestivo è  in sostanza un  lungo tubo che  inizia e termina con due orifizi che  lo 

mettono  in  comunicazione  con  l’esterno. È  suddivisibile  in due parti: bocca,  retrobocca ed esofago  che 

costituiscono il primo tratto con funzione preparatoria, e stomaco ed intestino con funzione digestiva vera 

e propria. Ogni porzione ha ghiandole proprie,  le salivari nel primo  tratto, con azione demolitrice molto 

modesta  rispetto  a  quelle  del  secondo  tratto  (fegato  e  pancreas);  anche  lo  stomaco  possiede  attività 

ghiandolare propria. Da notare che il palato, la parte superiore della bocca, si prolunga posteriormente nel 

cosiddetto palato molle, di consistenza elastica, che si solleva durante la deglutizione così da permettere il 

passaggio del  cibo ed agendo da valvola  impedendo  il  ritorno di alimenti,  solidi o  liquidi, nella bocca. È 

questo  il motivo per cui  il cavallo non vomita dalla bocca, ma  in caso di  rigurgito  il materiale esce dalle 

narici. I denti sono impiantati nelle ossa incisive, mascellari e mandibolari mediante radici molto solide. Gli 

incisivi sono disposti a segmento di cerchio e hanno la funzione di strappare l’erba o afferrarla; i molari (24) 

hanno il compito di triturare il cibo. Dopo lo stomaco troviamo l’intestino tenue (duodeno digiuno ed ileo) 

dove avviene la maggior parte della digestione vera e propria e l’intestino crasso (cieco , colon, retto) dove 

avviene  soprattutto  il  recupero  dell’acqua  e  la  digestione  della  cellulosa.  Le  feci  sono  il  residuo 

dell’alimento dopo che la digestione ne ha assorbito le parti utilizzabili. La defecazione è intermittente e ad 

intervalli molto brevi. 

Riproduzione:  La cavalla è poliestrale stagionale, ovvero presenta “calori” a cadenza regolare (20‐23gg da 

un  ovulazione  alla  successiva)  durante  il  periodo  che  va  da  fine  Febbraio  a  fine  Settembre;  segue  un 

periodo cosiddetto di anestro invernale, durante il quale le ovaie restano silenti fino all’inizio della stagione 

successiva.  Con  i  recenti  cambiamenti  climatici  e  inverni  particolarmente miti  non  è  però  raro  vedere 

cavalle  in  estro  anche  nei mesi  invernali.  Il  “calore”,  durante  il  quale  la  fattrice manifesta  urinazione 

frequente e contrazioni del clitoride in presenza di stalloni o castroni, dura generalmente da 4 a 10 gg. La 

gravidanza  dura  11  mesi  ed  il  puledro  raggiunge  l’età  dello  svezzamento  a  6  mesi.  Per  il  tipo  di 

placentazione (epitelio‐coriale) durante  la gestazione non avviene  il passaggio di anticorpi dalla madre al 

feto per cui è fondamentale che il puledro assuma il colostro materno entro le prime 5 ore di vita. 

 

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LE ANDATURE 

I cavalli hanno quattro tipi principali di andature: 

 

Passo:  il passo è un’andatura  camminata, nella quale gli arti del  cavallo  si posano uno dopo  l’altro  in 4 

tempi ben marcati e mantenuti durante tutto il lavoro. 

Trotto:  il  trotto è un’andatura a 2  tempi, separati da un momento di sospensione, nel quale  il cavallo si 

muove per bipedi diagonali con appoggio simultaneo dell’anteriore e del posteriore corrispondenti. 

Canter: il canter è un’andatura in 3 tempi, analoga al galoppo ma in cui il passo è accorciato  

Galoppo:  il galoppo è un’andatura  in 3  tempi, nella quale  le battute, ad esempio nel galoppo destro,  si 

succedono nell’ordine: posteriore dx, posteriore sx e anteriore dx, anteriore sx seguite da un momento di 

sospensione dei quattro arti prima dell’inizio della falcata successiva.