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NOVITA’ CMP versione 28.0.1.0 (15/06/2015) da versione 27.0.5.10 (04/06/2015)

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INDICE

1 Analisi Pushover per c.a. ....................................................................................................................... 3

1.1 Guida metodologica analisi Pushover ............................................................................................. 3

1.2 Finestra di dialogo Parametri Analisi Pushover ............................................................................... 5

1.3 Finestra di dialogo Parametri Avanzati Analisi Pushover ................................................................ 7

1.4 Comando Riepilogo Risultati Analisi > Analisi PushOver… (menù Strumenti) ............................... 9

2 Revisione interfaccia ........................................................................................................................... 12

2.1 Finestra gestione selezioni ad albero ............................................................................................ 12

2.2 Personalizzazione menù e toolbar ................................................................................................ 13

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1 Analisi Pushover per c.a.

1.1 Guida metodologica analisi Pushover CMP implementa l’analisi di di Pushover per elementi in calcestruzzo armato, con elementi a plasticità diffusa e modello a fibre, che nel solutore XFinest sono detti elementi “INFRM”; si rimanda completamente al manuale utente di XFinest stesso per l’illustrazione del funzionamento dell’elemento stesso.

Ci limiteremo qui a riassumere sinteticamente i punti fondamentali:

Materiali CMP adotta per il calcestruzzo e per le barre d’armatura rispettivamente i modelli costitutivi a confinamento costante (TYPE=C_CC) e bilineare (TYPE=S_BL).

Per l’acciaio il parametro “MU”, ovvero la pendenza del tratto di legame costitutivo dopo lo snervamento, è calcolata tracciando la retta che va dal primo punto, individuato da deformazione e tensione di snervamento, al secondo punto individuato da tensione di rottura e deformazione ultima, così come sono definiti nella pagina “Acciaio per armature” nella Finestra di dialogo Tipologia materiale.

Per il calcestruzzo la resistenza a trazione determina il momento in cui la sezione dell’elemento a fibre si parzializza; fino a trazioni inferiori a tale valore la sezione è interamente reagente. Il valore di default nella pagina “Calcestruzzo” nella Finestra di dialogo Tipologia materiale è calcolato, come suggerito nel manuale di XFinest per sezioni inflesse, mediante la formula 0.75 ∗ ��; l’utente può inserire un valore a propria discrezione.

È possibile definire un moltiplicatore per la resistenza del calcestruzzo confinato per ogni sezione in c.a. attraverso il comando Definizione Sezione...; le dimensioni della zona confinata sono determinate automaticamente da CMP in base alla disposizione delle barre d’armatura.

Modellazione con elementi a fibre Utilizzando elementi a fibre, il punto di formazione delle cerniere plastiche è determinato valutando le sollecitazioni sull’elemento stesso nei cosiddetti “punti di Gauss”; XFinest ne adotta due per ogni elemento. Per valutare correttamente il comportamento di travi e pilastri occorre quindi creare una modello numerico con una suddivisione opportuna di ogni membratura strutturale in più elementi finiti, quel che in gergo viene chiamata “meshatura”. Per limitare l’impegno numerico dell’analisi e anche per limitare le autotensione di cui si parlerà più avanti, è suggerito suddividere ogni campata in sei parti: due elementi a fibre all’inizio, due elementi ordinari al centro e nuovamente due elementi a fibre a fine campata; andando così a concentrare gli elementi con maggior onere computazionale alle zone in cui è più probabile la formazione di cerniere plastiche.

A questo fine, CMP mette a disposizione il comando del menù Modellazione Dividi Linee Beam > Dividi Beam per PushOver....

Sezioni ammesse per gli elementi infrm Gli elementi non lineari a fibre di tipo INFRM presentano delle limitazioni dal punto di vista della geometria. La versione attuale di XFinest consente infatti l’utilizzo delle sole sezioni rettangolari piene, rettangolari cave, circolari e a T. L’utilizzo di sezioni di tipo diverso, genererà un errore in CMP durante la generazione del file di Input per XFinest.

XFinest inoltre ragiona con semplice simmetria (asse 3) per le sezioni rettangolari e a T; in doppia simmetria (assi 2 e 3) per le sezioni cave e circolari. Il mancato soddisfacimento di questa condizione, genererà un avviso in CMP durante la generazione del file di Input per XFinest; il calcolo può proseguire ugualmente, ma le barre non simmetriche saranno considerate, in caso di simmetria semplice rispetto all’asse 3, come una coppia di barre simmetriche, ciascuna di area dimezzata, mentre in caso di doppio asse di simmetria, come un gruppo di quattro barre doppiamente simmetriche, ciascuna di area pari ad un quarto. Sarà cura dell’utente valutare l’accettabilità di questi dati.

Si rimanda al manuale del solutore XFinest per ulteriori dettagli.

Autotensioni negli elementi INFRM Un elemento a fibre di tipo INFRM, anche semplicemente inflesso, se fessurato si allunga. Nel caso in cui non sia libero di farlo, nascono in esso delle autotensioni di compressione il cui effetto potrebbe essere a

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sfavore di sicurezza. In particolare, nascono degli sforzi assiali di entità non trascurabile negli elementi INFRM utilizzati per la modellazione delle travi appartenenti a piani rigidi.

Per evitare questo effetto, è raccomandato assegnare agli elementi INFRM appartenenti a piani rigidi, e comunque con dilatazioni assiali vincolate, uno svincolamento assiale assegnando rigidezza elastica nulla, relativamente alla traslazione rispetto all’asse 1 sul nodo iniziale (o finale). Tale comando si trova in Entità > Beam > Connessione nodi ...

Verifiche di rotazione alla corda Le verifiche sono svolte confrontando domanda e capacità, calcolate come segue.

La domanda di rotazione è calcolata a partire dai risultati dell’analisi in termini di spostamento, valutando la rotazione della linea congiungente il punto di verifica con il punto a distanza LV, entrambi nella loro posizione deformata valutata applicando l’equazione della linea elastica sui beam di interesse, depurata della rotazione del punto di verifica. Viene considerata anche l’eventuale rotazione plastica al nodo di verifica.

Lv Rotazione di corda (domanda)

la capacità SLC è invece calcolata ai sensi della C8A6.1 delle Appendici della circolare n. 167 del 02/02/2009, secondo la quale:

( ) ( )( ) ( ) ( )1.6.825.125

;01.0max

';01.0max3.0016.0

1 10035.0225.0

ACh

Lf dc

ywsx

f

f

vc

Elu

ραρ

ν

ωω

γθ ⋅⋅

⋅⋅⋅=

Le verifiche svolte da CMP prevedono le seguenti assunzioni:

• non è gestita la parte del coefficiente di confinamento α, cioè delle armature a taglio; le Appendici tuttavia affermano che, se i ganci delle staffe non sono risvoltati a 135°, si deve assumere comunque α = 0: ne deriva che, nonostante questa limitazione, viene comunque coperta la maggioranza delle situazioni reali;

• la presenza di dettagli di tipo antisismico, in particolare aree minime di barre longitudinali e staffe, è valutata automaticamente in base alle armature assegnate;

• la presenza dei ganci ad uncino e il numero di diametri di sovrapposizione possono essere assegnati a livello globale;

• non viene gestito il contributo delle armature diagonali;

• tutti gli elementi sottoposti a verifica sono considerati primari, pertanto γEl = 1.5.

di conseguenza, la C8A.6.1 può essere semplificata (in sicurezza) con:

( ) ( )( ) ( )CMPAC

h

Lf v

Cu ,1.6.8;01.0max

';01.0max3.001067.0

35.0225.0

⋅⋅=ωωθ ν

Le verifiche a taglio sono invece svolte come normali verifiche SLU, cioè ai sensi del capitolo 4 del DM 14/01/2008.

Le verifiche sono svolte nei due piani locali dell’asta, individuati dagli assi 1-2 e 1 -3.

Il valore della luce di taglio Lv viene definito come la distanza tra la sezione di estremità, dove viene svolta la verifica, e la sezione di momento nullo, a distanza pari a M/V; in caso di carichi trasversali sull’asta la distanza con la sezione di momento nullo e M/V non coincidono, pertanto è stata inserita la possibilità di scegliere tra le seguenti possibilità inserendo anche un criterio semplificato spesso utilizzato nei casi di edifici a telaio molto regolari:

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• criterio M/V: vengono valutate le due sollecitazioni all’estremità dell’asta e viene valutato il loro rapporto; in caso di distanza negativa (momento in valore assoluto crescente) la verifica non viene svolta;

• criterio M=0: viene ricercato a partire dall’estremità soggetta a verifica il primo punto in cui il momento flettente si annulla nel piano di verifica e misurata la distanza;

• criterio L/2: viene calcolata la metà della luce della campata nel piano di verifica; vedere anche Campate Beam/Truss.

Parametri di convergenza L’analisi di pushover può essere fortemente influenzata dai parametri utilizzati per determinare la convergenza numerica. Attraverso il comando del Menù Dati Generali Analisi Buckling, Non Lineare e Pushover > Parametri Generali… è possibile accedere a questi parametri.

Per le analisi di pushover spesso è consigliabile verificare quale impostazione dia i migliori risultati, controllando lo svolgimento dell’analisi. Un buon punto di partenza è Impostare la convergenza in termini di energia con un valore di tolleranza pari a 0.00001 e numero massimo di iterazioni pari o superiore a 50.

1.2 Finestra di dialogo Parametri Analisi Pushover

Il dialogo permette la definizione dei lanci di pushover e dei rispettivi parametri. Sono previste due opzioni di inserimento: Genera i Lanci si occupa della creazione automatica e coerente alle opzioni scelte, mentre l’inserimento manuale permette la definizione di un lancio di pushover in totale libertà.

Il comando Genera i Lanci cancella dalla tabella i dati esistenti e crea i nuovi lanci, coerentemente a quanto impostato negli altri comandi del dialogo:

Lanci con forze proporzionali alle masse: verranno generati lanci di pushover con distribuzione di forze orizzontali proporzionale alle masse sismiche. Risulta quindi la forza all’i-esimo nodo:

⋅=j j

ihi W

WFF

dove si assume Fh = Wtot. Tale valore risulta infatti ininfluente nell’analisi successiva: ad interessare è solamente la distribuzione di forze.

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Lanci con forze proporzionali al modo di vibrare pr incipale: verranno generati lanci di pushover con distribuzione di forze orizzontali proporzionale agli spostamenti del modo di vibrare principale nella direzione del lancio stesso. Risulta quindi la forza all’i-esimo nodo:

∑ ⋅δ

⋅δ⋅=

j jj

iihi W

WFF

Lanci con forze proporzionali a masse e ad altezze: verranno generati lanci di pushover con distribuzione di forze orizzontali proporzionale al prodotto di masse per altezze. Risulta quindi la forza all’i-esimo nodo:

∑ ⋅

⋅⋅=

j jj

iihi Wz

WzFF

Lanci in direzione X / Y verranno generati lanci di pushover con direzione X / Y;

d max X / Y spostamento massimo per i lanci in direzione X / Y;

n steps X / Y numero di passi per i lanci in direzione X / Y;

Nodo rif. X / Y nodo di controllo per i lanci in direzione X / Y;

NOTA: la versione attuale di XFinest prevede che in caso di presenza di piano rigido il nodo di controllo dell’analisi pushover debba essere il nodo di riferimento del piano rigido stesso; l’utilizzo di un altro nodo vincolato al piano rigido, genererà un errore di calcolo.

Forze di entrambi i segni vengono generate analisi sia in direzione positiva, sia negativa, relativamente alle direzioni selezionate.

Nella tabella descrittiva dei lanci sono riportati altri due valori, non impostabili tramite il wizard:

Eccentr. indica l’eccentricità del lancio, che può essere del tipo dx, sx, oppure “-“nel caso in cui i lanci sismici siano privi di eccentricità;

Combo V

indica la combinazione di carico verticale da utilizzarsi nell’analisi. Viene normalmente proposto il valore ~def, che indica che ciascuna condizione di carico sarà moltiplicata per il suo coefficiente ψ2; è possibile impostare combinazioni dei carichi verticali diverse da questo dai Parametri Avanzati.

Il comando Parametri avanzati apre il dialogo dei parametri avanzati dell’analisi pushover.

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1.3 Finestra di dialogo Parametri Avanzati Analisi Pushover Vedi anche: Indicazioni generali per analisi Pusho ver

Il dialogo permette la definizione dei lanci di pushover e dei rispettivi parametri. Sono previste due opzioni di La prima metà del dialogo è relativa ai parametri che ha senso impostare a monte dell’analisi di pushover. Si tratta in particolare di:

Abbattimento curva di capacità per interruzione ana lisi: è la percentuale della forza di picco Fbu oltre la quale (con riferimento al ramo discendente della curva) si interrompe l’analisi. Questo valore è anche utilizzato per generare il relativo warning nella casella del dialogo Risultati Analisi Pushover . Il default prevede 85, cioè di interrompere l’analisi quando viene determinata una forzante F < 0.85 Fbu.

Per l’analisi, utilizza le proprietà medie dei mate riali: se selezionato, l’analisi a elementi finiti e quindi la determinazione delle cerniere plastiche sarà svolta utilizzando le proprietà medie di resistenza dei materiali, altrimenti quelle caratteristiche o, in caso di materiali esistenti, quelle di riferimento, pari ai valori medi divisi per il fattore di confidenza FC. Di default, quest’opzione non è selezionata.

Tabella delle combinazioni verticali: riporta le combinazioni verticali poi selezionabili dalla tabella dei lanci nel dialogo dei parametri dell’analisi pushover. Per ciascuna combinazione, si definiscono i coefficienti moltiplicativi di ciascuna condizione di carico. Di default non c’è nulla, perché si usa la combinazione sismica.

La seconda metà del dialogo è invece relativa ai parametri che entrano in gioco nella fase post-analisi, in particolare nell’esecuzione delle verifiche. Si tratta di:

Interrompere la curva di capacità al primo collasso : se selezionato, al fine della determinazione della curva bilineare equivalente, viene considerata la porzione di curva di capacità che va fino all’ultimo punto in cui le verifiche di taglio e di rotazione di corda SLC sono soddisfatte.

Parametri automatici da normativa per il calcolo de lla domanda: se selezionato, la bilineare equivalente passerà sempre in 0.6 Fbu e il suo calcolo sarà riferito al punto in cui si presenta il decremento impostato in Abbattimento curva di capacità per interruzione analisi .

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Bilineare equivalente in 0.6 Fbu: se selezionato, impone il passaggio del primo tratto della bilineare in 0.6 Fbu e determinando Fy imponendo l’equivalenza delle aree sottese (come indicato in C7.3.4.1 – Circ. n. 617 del 9/2/09), altrimenti la bilineare viene calcolata imponendo Fy = Fbu e la pendenza del primo tratto viene determinata imponendo l’equivalenza delle aree sottese.

Calcolo della domanda con metodo standard DM 2008 / con metodo iterativo: il metodo standard del DM 2008 prevede la costruzione di un’unica bilineare equivalente per ciascun lancio, cioè per tutte le sue domande. Il metodo iterativo calcola invece una diversa bilineare per ogni domanda, ponendo come punto finale la relativa domanda: la procedura è iterativa perché, al momento della costruzione della bilineare, non si conosce ancora il valore della domanda, che dipende a sua volta dalla bilineare.

SLD, SLV, SLC: stati limite da considerare nelle diverse tipologie di verifica. Selezionando di verificare l’SLV nelle verifiche a taglio, saranno visualizzati i risultati delle verifiche del taglio SLV, e così via.

Metodo di calcolo L v per elementi trave / pilastro: la luce di taglio (verifiche di rotazione rispetto alla corda) può essere calcolata la distanza del nodo da verificare dal punto di momento nullo (criterio di M = 0 ), oppure come rapporto tra momento e taglio (criterio di M / V ), oppure metà campata (criterio di L / 2 ). Le prime due metodologie coincidono in caso di assenza di carichi trasversali sulla distanza Lv..

Ancoraggi con ganci ad uncino: se deselezionato, le sezioni con barre lisce presenteranno una capacità di rotazione rispetto alla corda SLC nulla, in accordo con il par. C8A.6.1 delle Appendici al DM 14/01/2008.

Num. diam. sovrapp.: numero di diametri con cui sono state eseguite le sovrapposizioni dei ferri. Serve per il calcolo dei coefficienti correttivi delle formule presente al par. C8A.6.1 delle Appendici al DM 14/01/2008.

Coefficiente di sicurezza massimo accettabile nelle verifiche: di default è 1, cioè una verifica è considerata non soddisfatta se presenta coefficiente > 1; impostando ad esempio 0.90, le verifiche non saranno più considerate soddisfatte se presentano coefficienti maggiori di 0.90. In questo modo è possibile eseguire le verifiche mantenendo sempre una certa aliquota di sicurezza.

Selezione su cui eseguire le verifiche: è il gruppo di selezione su cui si va ad eseguire le verifiche. E’ possibile selezionare uno dei gruppi di selezione presenti nel modello.

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1.4 Comando Riepilogo Risultati Analisi > Analisi P ushOver… (menù Strumenti)

Vedi anche: Indicazioni generali per analisi Pusho ver

Il dialogo mostra i risultati delle analisi di pushover svolte. Può essere concettualmente diviso in 5 aree: una prima relativa alla navigazione tra i lanci e tra gli steps di pushover, un’altra al grafico disegnato e alle sue opzioni di visualizzazione, una terza ai risultati in forma tabellare ed ai relativi warning, una quarta relativa alle opzioni di visualizzazione dei risultati nel modello, ed un’ultima all’esecuzione delle verifiche.

L’area delle opzioni di navigazione presenta i seguenti comandi:

Lancio: indica il lancio di pushover che si sta visualizzando;

Step: indica lo step che si sta visualizzando;

Bottoni > dom. SLD, > dom. SLV, > dom. SLC: selezionano automaticamente lo step che immediatamente successivo alle domande SLD, SLV o SLC.

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L’area relativa al grafico disegnato è caratterizzata dal grafico stesso e dai bottoni che ne modificano i parametri di visualizzazione, in particolare:

Curva vulnerab.: se selezionato, verrà visualizzata la curva di vulnerabilità (che ha significato solamente se sono già state eseguite delle verifiche), altrimenti la curva di capacità della struttura;

Bilin. Equiv: se si sta visualizzando la curva di capacità, verrà tracciata anche la bilineare equivalente;

Valori in accel.: se selezionato, in ascissa saranno riportate le accelerazioni adimensionalizzate rispetto a quella di gravità, altrimenti gli spostamenti dell’analisi; la relazione tra le due quantità è data dalla relazione

2

2g

T

4d

g

a π⋅=

dove T è il periodo dell’oscillatore associato all’intera curva di pushover.

Domande: se selezionato, verranno evidenziate sulla curva le domande associate agli stati limite indagati: si avrà una domanda in spostamento se è visualizzata la curva di capacità; in accelerazione se quella di vulnerabilità.

Step Corrente: se selezionato, verrà evidenziato sulla curva lo step di visualizzazione corrente. E’ importante tuttavia evidenziare che, nel caso di curva di vulnerabilità, la visualizzazione del punto necessita della contemporanea selezione di un risultato di verifica (si veda più avanti): visualizzando le verifiche SLV a taglio, ad esempio, il punto dello step corrente sarà posizionato sulla curva di vulnerabilità a taglio.

Decimali curva: indica con quanti decimali verranno visualizzati i valori in ascissa / ordinata.

L’area relativa ai risultati in forma tabellare contiene un semaforo, una finestra dei warning ed una tabella di riepilogo. I primi due avvisano l’utente con eventuali messaggi, funzione dei risultati che si stanno visualizzando. Per scegliere il tipo di risultato da mostrare in tabella, si deve cliccare sui bottoni al di sotto di essa:

Risultati analisi: mostra in tabella i punti della curva di capacità. Vengono in particolare distinti i numeri di step, gli spostamenti, le corrispondenti accelerazioni, le forza applicata e il moltiplicatore della forza totale (dove Forza applicata = prodotto di Forza totale per moltiplicatore);

Domande: mostra in tabella i valori delle domande associate alle CdC sismiche utilizzate e, pertanto, ai relativi stati limite. Le grandezze con asterisco sono relative all’oscillatore ad un singolo grado di libertà;

Verif. Lancio: mostra in tabella i risultati associati alle verifiche selezionate nei Parametri avanzati dell’analisi pushover. Ciascuna riga della tabella rappresenta un diverso step del lancio corrente; ciascuna colonna rappresenta una diversa tipologia di verifica, suddivisa a sua volta nei piani 12 e 13. Ogni valore è scritto nella forma x (n), dove x rappresenta il peggior coefficiente di verifica in corrispondenza del relativo step, mentre n è il numero totale di elementi non verificati. Le prime righe della tabella, in grigio, rappresentano rispettivamente lo step che maggiora la domanda dello stato limite relativo alla verifica in colonna e lo step in corrispondenza del quale si manifesta la prima verifica di quel tipo non soddisfatta su un elemento del modello. Se lo step immediatamente successivo alla domanda precede quello della prima verifica non soddisfatta su un singolo elemento, la verifica globale sulla struttura è da considerarsi soddisfatta;

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Verif. TOTALI: è la tabella riassuntiva di tutta l’analisi svolta. A ciascuna sua riga corrisponde una diversa tipologia di verifica; le tipologie di verifica riportate sono quelle selezionate nei parametri avanzati. La tabella considera le verifiche di tutti i lanci calcolati: i suoi valori non dipendono quindi dal lancio corrente. Per ciascuna tipologia di verifica, la tabella riporta il valore di ag/g più piccolo in corrispondenza del quale, per la prima volta, si presenta il mancato soddisfacimento della stessa su un singolo elemento; di fianco all’ag/g, vengono anche riportati il lancio e lo step corrispondenti a tale situazione. Nell’ultima colonna, infine, si ha lo stato globale di verifica ed è molto importante evidenziare che è relativo a tutti i lanci: è quindi possibile avere uno stato globale di verifica non soddisfatta, pur essendo quella in corrispondenza dell’ag/g minimo soddisfatta, semplicemente perché fanno riferimento a due lanci diversi. Per avere maggiori dettagli in queste situazioni, è sufficiente selezionare i dati di Verif. Lancio e scorrere i lanci calcolati.

L’area relativa alle opzioni di visualizzazione dei risultati nel modello prevede invece:

Finestra di selezione della tipologia di visualizza zione (di seguito denominata ComboBox): Solo cerniere plastiche indica che non verranno visualizzati valori numerici, ma solo le cerniere plastiche sul modello; epsS / epsY mostra il rapporto tra la deformata dell’acciaio corrente e la sua deformazione di snervamento (si ha un valore > 1 in seguito alla formazione della cerniera); SLV Rotaz. Corda, SLC Rotaz. Corda, SLV Taglio sono invece associati alla visualizzazione delle corrispondenti verifiche.

Cern. Pl.: se selezionato, verranno mostrate a video le cerniere plastiche sui beam selezionati, relativamente allo step corrente;

Lv, Domande, Capacità, Verif: sono i valori inerenti l’esecuzione delle verifiche. La luce di taglio Lv ha senso solamente per le verifiche di rotazione alla corda; la domanda e la capacità nelle verifiche a taglio coincidono con il taglio sollecitante e quello resistente della sezione; i coefficienti di verifica sono sempre da intendersi come rapporto tra domanda e capacità.

Piano di visualizzazione: p12 e p13: è il piano rispetto al quale visualizzare i risultati della verifica.

Piano peggior verif.: visualizza i risultati relativi al piano dove si ha il coefficiente di verifica peggiore: in tal caso, verrà indicato tra parentesi, insieme al valore visualizzato a video, il piano a cui esso si riferisce.

Solo non verif.: se selezionato, vengono mostrati i coefficienti di verifica delle sole verifiche non soddisfatte.

Decimali risult.: indica il numero di cifre dopo la virgola con le quali rappresentare i risultati a video.

Unità di misura: se selezionato, verranno mostrate le unità di misura dei risultati a video. Le rotazioni sono sempre espresse in milliradianti e, attualmente, non è possibile modificare tale unità.

Nota: le cerniere plastiche assumono colore arancio in corrispondenza dello step in cui si formano; successivamente, diventano di colore azzurro.

Nota: si considera non soddisfatta una verifica se il rapporto domanda / capacità è maggiore del coefficiente massimo accettabile: tale coefficiente (di default uguale a 1), può essere modificato nei Parametri Avanzati di Verifica.

L’area relativa all’esecuzione delle verifiche è invece distinta in:

Parametri di verifica: cliccando il bottone, si accede ai Parametri Avanzati di Verifica;

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Verif.: mostra il gruppo di selezione sul quale saranno eseguite le verifiche;

Calcola LANCIO o TUTTO: il comando LANCIO avvia l’esecuzione delle verifiche relativamente al lancio corrente; TUTTO a tutti i lanci presenti nel modello. Essendo il suo effetto più invasivo, il calcolo di tutti i lanci manda all’utente un messaggio di conferma della sua stessa esecuzione.

Infine, è possibile scegliere su quali elementi eseguire le verifiche:

Selezione di verifica: le verifiche saranno eseguite sul Gruppo di Selezione impostato nel dialogo Parametri Avanzati Analisi PushOver ;

Selezione corrente: le verifiche saranno eseguite sulla selezione corrente;

2 Revisione interfaccia

2.1 Finestra gestione selezioni ad albero

E’ stato rivisitato il comando Gestione Selezioni, volendo renderlo sempre a disposizione del progettista in virtù della sua utilità. Non ne sono state alterate le potenzialità: è ancora ovviamente possibile memorizzare gruppi di entità (i cosiddetti gruppi di selezione) in maniera totalmente libera, per poi richiamarli con operazione di selezione / deselezione.

I comandi sono utilizzabili sia dalla toolbar della nuova finestra Gestione Selezioni, sia dalla finestra apribile mediante click destro del mouse su un elemento dell’albero.

E’ possibile selezionare più di una voce dell’albero usando il click del mouse insieme ai tasti SHIFT per selezionare tutte le voci comprese nell’intervallo dall’ultimo click effettuato oppure CTRL per aggiungere/sottrarre voci.

Tali comandi sono:

Carica / Carica la selezione: seleziona solo gli elementi contenuti nel gruppo di selezione scelto, e deseleziona tutti gli altri.

Aggiungi / Aggiunge la selezione: aggiunge alla selezione corrente gli elementi del gruppo di selezione scelto.

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Sottrai / Sottrae la selezione: deseleziona gli elementi del gruppo di selezione scelto.

Sottrai e nascondi / Sottrae e nasconde la selezion e: deseleziona gli elementi del gruppo di selezione scelto e li rende non visibili.

Applica le selezioni solo su ciò che è visibile: permette di restringere l’azione solo su ciò che è correntemente visibile, escludendo tutto ciò che risulta nascosto. Tale comando è selezionabile solamente dalla toolbar, cioè non compare nell’elenco di comandi associato al click destro del mouse.

Deseleziona tutti i gruppi: annulla l’evidenziazione di tutte le voci dell’albero.

Crea Selezione Utente / Inserisci una nuova selezio ne utente: apre una finestra in cui va immesso il nome desiderato per la selezione da creare, quindi memorizza la selezione corrente con tale nome; se il nome esiste già viene chiesta conferma per la sostituzione.

Elimina la selezione / Elimina una selezione utente : cancella dall’elenco il gruppo di selezione scelto.

Nota: Le selezioni sono distinguibili in due diverse tipologie, cioè quelle create automaticamente da CMP e quelle create dall’utente. Quelle automatiche non possono essere cancellate o modificate, perché la loro gestione, incluso il loro aggiornamento, è affidata a CMP; quelle create dall’utente sono raggruppate al di sotto della dicitura “Utente” e la loro gestione è ad esclusiva cura di quest’ultimo.

2.2 Personalizzazione menù e toolbar

E’ possibile personalizzare i menù e le toolbar in maniera totalmente libera. Cliccando sulla freccia alla destra di ciascuna toolbar, si accede al comando Aggiungi o rimuovi pulsanti. Da esso è possibile accedere ad ulteriori comandi:

Barra degli Strumenti CMP / Barra dei Comandi CMP: Permette di scegliere con un click quali pulsanti visualizzare sulla rispettiva barra.

Personalizza…: Apre un’omonima finestra di dialogo da cui è possibile gestire nel dettaglio e, soprattutto, in maniera totalmente generica, quali pulsanti visualizzare sulle Toolbar. Mentre la finestra è aperta, è possibile spostare i comandi del menù di CMP all’interno delle Toolbar, semplicemente tramite Drag&Drop.

NOTA: il comando del menù Visualizza > Ripristina Toolbar reimposta l’aspetto e il posizionamento delle toolbar alla posizione iniziale, annullando le impostazioni utente.