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NOVEMBRE 3 Novembre 10 novembre 17 novembre 24 novembre Regina di Tutti i Santi, prega per noi Dai «Discorsi» di san Bernardo, abate Affrettiamoci verso i fratelli che ci aspettano A che serve dunque la nostra lode ai santi, a che il nostro tributo di gloria, a che questa stessa nostra solennità? Perché ad essi gli onori di questa stessa terra quando, secondo la promessa del Figlio, il Padre celeste li onora? A che dunque i nostri encomi per essi? I santi non hanno bisogno dei nostri onori e nulla viene a loro dal nostro culto. Ѐ chiaro che, quando ne veneriamo la memoria, facciamo i nostri interessi, non i loro. Per parte mia devo confessare che, quando penso ai santi, mi sento ardere da grandi desideri. Il primo desiderio, che la memoria dei santi o suscita o stimola maggiormente in noi, è quello di godere della loro tanto dolce compagnia e di meritare di essere concittadini e familiari degli spiriti beati, di trovarci insieme all’assemblea dei patriarchi, alle schiere dei profeti, al senato degli apostoli, agli eserciti numerosi dei martiri, alla comunità dei confessori, ai cori delle vergini, di essere insomma riuniti e felici nella comunione di tutti i santi. Ci attende la primitiva comunità dei cristiani, e noi ce ne disinteresseremo? I santi desiderano di averci con loro e noi e ce ne mostreremo indifferenti? I giusti ci aspettano, e noi non ce ne prenderemo cura? No, fratelli, destiamoci dalla nostra deplorevole apatia. Risorgiamo con Cristo, ricerchiamo le cose di lassù, quelle gustiamo. Sentiamo il desiderio di coloro che ci desiderano, affrettiamoci verso coloro che ci aspettano, anticipiamo con i voti dell’anima la condizione di coloro che ci attendono. Non soltanto dobbiamo desiderare la compagnia dei santi, ma anche di possederne la felicità. Mentre dunque bramiamo di stare insieme a loro, stimoliamo nel nostro cuore l’aspirazione più intensa a condividerne la gloria. Questa bramosia non è certo disdicevole, perché una tale fame di gloria è tutt’altro che pericolosa. Vi è un secondo desiderio che viene suscitato in noi dalla commemorazione dei santi, ed è quello che Cristo, nostra vita, si mostri anche a noi come a loro, e noi pure facciamo con lui la nostra apparizione nella gloria. Frattanto il nostro capo si presenta a noi non come è ora in cielo, ma nella forma che ha voluto assumere per noi qui in terra. Lo vediamo quindi non coronato di gloria, ma circondato dalle spine dei nostri peccati. Si vergogni perciò ogni membro di far sfoggio di ricercatezza sotto un capo coronato di spine. Comprenda che le sue eleganze non gli fanno onore, ma lo espongono al ridicolo. Giungerà il momento della venuta di Cristo, quando non si annunzierà più la sua morte. Allora sapremo che anche noi siamo morti e che la nostra vita è nascosta con lui in Dio. Allora Cristo apparirà come capo glorioso e con lui brilleranno le membra glorificate. Allora trasformerà il nostro corpo umiliato, rendendolo simile alla gloria del capo, che è lui stesso. Nutriamo dunque liberamente la brama della gloria. Ne abbiamo ogni diritto. Ma perché la speranza di una felicità così incomparabile abbia a diventare realtà, ci è necessario il soccorso dei santi. Sollecitiamolo

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NOVEMBRE

3 Novembre 10 novembre 17 novembre 24 novembre

Regina di Tutti i Santi,

prega per noi

Dai «Discorsi» di san Bernardo, abate

Affrettiamoci verso i fratelli che ci aspettano

A che serve dunque la nostra lode ai santi, a che il nostro tributo di gloria, a che questa stessa nostra

solennità? Perché ad essi gli onori di questa stessa terra quando, secondo la promessa del Figlio, il

Padre celeste li onora? A che dunque i nostri encomi per essi? I santi non hanno bisogno dei nostri

onori e nulla viene a loro dal nostro culto. Ѐ chiaro che, quando ne veneriamo la memoria, facciamo

i nostri interessi, non i loro. Per parte mia devo confessare che, quando penso ai santi, mi sento

ardere da grandi desideri.

Il primo desiderio, che la memoria dei santi o suscita o stimola maggiormente in noi, è quello di

godere della loro tanto dolce compagnia e di meritare di essere concittadini e familiari degli spiriti

beati, di trovarci insieme all’assemblea dei patriarchi, alle schiere dei profeti, al senato degli

apostoli, agli eserciti numerosi dei martiri, alla comunità dei confessori, ai cori delle vergini, di

essere insomma riuniti e felici nella comunione di tutti i santi. Ci attende la primitiva comunità dei

cristiani, e noi ce ne disinteresseremo? I santi desiderano di averci con loro e noi e ce ne

mostreremo indifferenti? I giusti ci aspettano, e noi non ce ne prenderemo cura? No, fratelli,

destiamoci dalla nostra deplorevole apatia. Risorgiamo con Cristo, ricerchiamo le cose di lassù,

quelle gustiamo. Sentiamo il desiderio di coloro che ci desiderano, affrettiamoci verso coloro che ci

aspettano, anticipiamo con i voti dell’anima la condizione di coloro che ci attendono.

Non soltanto dobbiamo desiderare la compagnia dei santi, ma anche di possederne la felicità.

Mentre dunque bramiamo di stare insieme a loro, stimoliamo nel nostro cuore l’aspirazione più

intensa a condividerne la gloria. Questa bramosia non è certo disdicevole, perché una tale fame di

gloria è tutt’altro che pericolosa.

Vi è un secondo desiderio che viene suscitato in noi dalla commemorazione dei santi, ed è quello

che Cristo, nostra vita, si mostri anche a noi come a loro, e noi pure facciamo con lui la nostra

apparizione nella gloria. Frattanto il nostro capo si presenta a noi non come è ora in cielo, ma nella

forma che ha voluto assumere per noi qui in terra. Lo vediamo quindi non coronato di gloria, ma

circondato dalle spine dei nostri peccati.

Si vergogni perciò ogni membro di far sfoggio di ricercatezza sotto un capo coronato di spine.

Comprenda che le sue eleganze non gli fanno onore, ma lo espongono al ridicolo. Giungerà il

momento della venuta di Cristo, quando non si annunzierà più la sua morte. Allora sapremo che

anche noi siamo morti e che la nostra vita è nascosta con lui in Dio. Allora Cristo apparirà come

capo glorioso e con lui brilleranno le membra glorificate. Allora trasformerà il nostro corpo

umiliato, rendendolo simile alla gloria del capo, che è lui stesso. Nutriamo dunque liberamente la

brama della gloria. Ne abbiamo ogni diritto. Ma perché la speranza di una felicità così

incomparabile abbia a diventare realtà, ci è necessario il soccorso dei santi. Sollecitiamolo

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premurosamente. Così, per loro intercessione, arriveremo là dove da soli non potremmo mai

pensare di giungere.

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Per tutto il mese di Novembre:

Ogni lunedì alle ore 17:00 sarà celebrata una Santa Messa per tutti i defunti al Centro

Giovani di Lorenzo.

Ogni giovedì alle ore 16:00 sarà celebrata una Santa Messa per tutti i defunti nella chiesa di

Maria.

Ogni venerdì alle ore 15:30 sarà celebrata una Santa Messa per tutti i defunti nella chiesa di

Silvestro.

A queste Messe settimanali per tutti i morti i fedeli possono secondo la consuetudine partecipare

con una libera offerta in suffragio dei loro cari defunti (nell’apposita bussoletta).

Preghiera per la Chiesa il 3 novembre

Nel 1973 la Beata Vergine Maria apparve ad Akita, in Giappone. Le apparizioni e i relativi

messaggi furono riconosciuti come attendibili e degni di fede nel 1988 dalla Congregazione per la

Dottrina della Fede presieduta dal cardinale Ratzinger. Il messaggio del 13 ottobre conteneva una

profezia:

«L’opera del diavolo si insinuerà anche nella Chiesa in una maniera tale che si vedranno cardinali

opporsi ad altri cardinali, vescovi contro vescovi. I sacerdoti che mi venerano saranno disprezzati

e ostacolati dai loro confratelli […] chiese ed altari [verranno] saccheggiati; la Chiesa sarà piena

di coloro che accettano compromessi e il Demonio spingerà molti sacerdoti e anime consacrate a

lasciare il servizio del Signore. Il demonio sarà implacabile specialmente contro le anime

consacrate a Dio. Il pensiero della perdita di tante anime è la causa della mia tristezza. Se i peccati

aumenteranno in numero e gravità, non ci sarà perdono per loro».

Si invita a recitare il “Memorare” (composto da San Bernardo di Chiaravalle) dopo la Santa

Comunione il prossimo 3 novembre, per la crisi nella Chiesa:

RICORDATI, o piissima Vergine Maria, non essersi mai udito al mondo che alcuno sia

ricorso al tuo patrocinio, abbia implorato il tuo aiuto, chiesto la tua protezione e sia stato

abbandonato. Animato da tale confidenza, a te ricorro, o Madre, Vergine delle Vergini, a te

vengo e, peccatore contrito, innanzi a te mi prostro. Non volere, o Madre del Verbo,

disprezzare le mie preghiere, ma ascoltami propizia ed esaudiscimi. Amen

SETTIMANA LITURGICA

31a settimana del tempo ordinario

Anno C / ciclo I

Per prenotazioni di Sante Messe o per contattare

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Don Mauro telefonare al 0862-976263 – 3387779754

Lunedì 4 Novembre

A. Carlo Borromeo vescovo

15:30 S. Messa a S. Silvestro (Def. Berardino, Evelina e Domenico – ord. da Marfisa).

17:00 S. Messa a S. Lorenzo-Centro Giovani (Per tutti i defunti).

Martedì 5 Novembre

15:30 S. Messa a S. Silvestro (Deff. Angelantonio 1° Anniversario e Annamaria – ord. dai

figli).

16:00 S. Messa a S. Maria (Def. Luciana 1° Ann. – ord. da Maria A.).

Mercoledì 6 Novembre

15:30 S. Messa a S. Silvestro (Def. Paolo – ord. da Domenica).

Giovedì 7 Novembre

15:30 S. Messa a S. Silvestro (Deff. Gabriele, Maria e Franco – ord. da Antonina).

16:00 S. Messa a S. Maria (Per tutti i defunti).

Venerdì 8 Novembre

In mattinata: Comunione ai malati.

15:30 S. Messa a S. Silvestro (Per tutti i defunti).

17:00 S. Messa a S. Lorenzo-Centro Giovani (Defunti Iannozzi e Ioannucci – ord. da

Rosina).

Sabato 9 Novembre

Dedicazione dell’Arcibasilica Lateranense

15:30 S. Messa a S. Silvestro (Deff. Angelino, Amedeo, Gelsomina e Gino – ord. da Angela).

16:00 S. Messa a S. Maria (Def. Domenica – ord. dalla famiglia).

17:00 S. Messa a S. Lorenzo-Centro Giovani (Defunti Ponzi e Incletolli – ord. da

Domenica).

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Domenica 10 Novembre

10:00 S. Messa a S. Lorenzo-Centro Giovani (Def. Mena, 1° Anniversario – ord. dalla

famiglia).

11:30 S. Messa a S. Maria (Deff. Paolina, Pietro e Vincenzo- ord. da Lina).

17:30 S. Messa in Rito antico a S. Lorenzo-Centro Giovani.

10 novembre

In memoria

di Carla Dell’Aguzzo

Nella notte tra sabato 2 e domenica 3 novembre a 49 anni di età se n’è andata in silenzio, Carla

Dell’Aguzzo, con la consapevolezza che la sua vita terrena era ormai al tramonto. Intimamente

purificata dalla sofferenza dell’ultima ora, Carla è entrata finalmente nell’abbraccio di Dio Padre e

in questo momento è vicino a noi quasi per dare un’ultima carezza affettuosa ai suoi cari,

amatissimi famigliari e un forte abbraccio a tutti quelli che le sono stati vicino.

Nel ricordo della bontà d’animo e della grande cordialità che la rendeva ottimista e speranzosa,

soprattutto in questi ultimi mesi di lotta contro il male, lo spirito di sopportazione, di cristiana

rassegnazione, diciamo grazie a chi intorno a lei ha accettato il compito del servizio, del conforto,

della cura e della compassione. Ora la cara Carla può dire con l’Apostolo Paolo al termine della

vita: “Ho combattuto la buona battaglia, ho terminato la mia corsa, ho conservato la fede”.

Dunque esprimiamo ai familiari le nostre condoglianze e la nostra partecipazione al loro dolore.

Carissima Carla, in questo momento mentre ognuno di noi qui ti ricorda personalmente nel suo

intimo e prega per te, perché tu possa ricevere da Dio il premio promesso ai servi fedeli, sentiamo di

esprimerti la nostra riconoscenza perché sei stato una donna giusta, caritatevole e di grande cuore,

una mamma meravigliosa e un esempio di cristianesimo vissuto: il tuo sorriso, le tue parole ci

mancheranno, ma la memoria di te rimarrà indelebile nel cuore delle tante persone che ti hanno

conosciuto, amato e stimato. Vorrei rivolgerti l’ultimo saluto, pensare a te in paradiso con le parole

di Sant’Agostino che ci invitano alla speranza nella fiducia in Dio:

Se mi ami non piangere

Non piangere per la mia dipartita. Ascolta questo messaggio. Se tu conoscessi il mistero immenso

del cielo dove ora vivo; se tu potessi vedere e sentire ciò che io vedo e sento in questi orizzonti

senza fine, e in quella luce che tutto investe e penetra, non piangeresti.

Sono ormai assorbita dall’incanto di Dio, dalla sua sconfinata bellezza. Le cose di un tempo sono

così piccole e meschine al confronto. Mi è rimasto l’affetto per te, una tenerezza che non hai mai

conosciuto. Ci siamo visti e amati nel tempo: ma tutto era allora fugace e limitato. Ora vivo nella

serena speranza e nella gioiosa attesa del tuo arrivo tra noi. Tu pensami così... Non piangere, se

veramente mi ami.

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IL CORO CERCA NUOVE VOCI

Il Coro della Parrocchia è alla ricerca di nuovi elementi per ampliare il proprio organico vocale. Il

repertorio del Coro spazia dalle antiche melodie del canto gregoriano alla polifonia rinascimentale,

dai grandi autori barocchi alla musica del Settecento e dell’Ottocento, fino alle più belle

composizioni dei giorni nostri e ai canti più amati della tradizione cristiana. Tutti possono proporsi

per cantare nel Coro: non solo gli esperti, ma anche i principianti e coloro che non hanno alcuna

esperienza o conoscenza di tipo tecnico. Non è necessario saper leggere uno spartito, basta amare la

musica e dedicare un po’ del proprio tempo al canto. Il Coro anima abitualmente le liturgie

domenicali e le principali celebrazioni delle festività liturgiche Le prove si svolgono di norma una

volta alla settimana, in orario serale, presso la Chiesa. Per informazioni potete contattare Chiara

Zarivi…Il Coro vi aspetta numerosi per condividere questa bella esperienza!

Visita Pastorale: Card. Petrocchi: “Speciale prossimità ad ammalati e situazioni di

marginalità come a ragazzi e giovani”

Con una solenne celebrazione nella basilica di santa Maria di Collemaggio, il Cardinale Giuseppe

Petrocchi, Arcivescovo del capoluogo abruzzese, ha dato inizio alla Visita Pastorale nelle

parrocchie dell’Arcidiocesi dell’Aquila. La basilica di Collemaggio svolge, infatti, le funzioni di

Cattedrale provvisoria in sostituzione del Duomo di San Massimo distrutto dal terremoto del 2009.

“Una particolare attenzione – ha scritto il cardinale nel decreto di indizione letto all’inizio della

celebrazione – sarà rivolta alle famiglie dei ragazzi che stanno compiendo il cammino

dell’iniziazione cristiana, al tema vocazionale e al ruolo degli anziani nella comunità”.

Il desiderio dell’arcivescovo Petrocchi è quello di farsi vicino in particolare alle periferie

esistenziali in cui vivono tante persone.

“Una speciale “prossimità” – ha detto il porporato – intendo dedicare agli ammalati, alle situazioni

di marginalità come anche all’incontro con i ragazzi e i giovani”.

Non mancheranno anche gli incontri nei luoghi di lavoro, con le Amministrazioni comunali, nei

luoghi della cultura con i quali il cardinale desidera avere “un contatto fraterno”.

Una visita che intende porsi “come un gesto di sincera fraternità e fattiva amicizia – ha detto

Petrocchi – anche con i battezzati di altre Chiese o Comunità cristiane, con Coloro che non

frequentano più la Parrocchia, professano altre fedi religiose o si riconoscono in altre convinzioni

ideali”.

Infine, l’auspicio del cardinale per la visita pastorale che terminerà il 29 marzo 2023: “lo Spirito del

Signore, Crocifisso e Risorto, ci aiuti a crescere nell’ascolto della Parola, nel vivere ogni giorno la

Pasqua e nel lasciarci animare dalla grazia della Pentecoste, per essere sempre più Chiesa unita,

articolata e missionaria”.

SETTIMANA LITURGICA

32a settimana del tempo ordinario

Anno C / ciclo I

Per prenotazioni di Sante Messe o per contattare

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Don Mauro telefonare al 0862-976263 – 3387779754

Lunedì 11 Novembre

A. Martino di Tours, vescovo

15:30 S. Messa a S. Silvestro (Deff. Antonio e Anna – ord. da Delia).

16:00 S. Messa a S. Maria (Def. Giuliano – ord. dalla famiglia).

17:00 S. Messa a S. Lorenzo-Centro Giovani (Per tutti i defunti).

Martedì 12 Novembre

*****************

Mercoledì 13 Novembre

15:30 S. Messa a S. Silvestro (Per le Anime Sante – ord. da Pasqualina).

17:00 S. Messa a S. Lorenzo-Centro Giovani (Deff. Vincenzo, Giulia, Gaetano e Angelo –

ord. Dalla famiglia).

Giovedì 14 Novembre

16:00 S. Messa a S. Maria (Per tutti i defunti).

17:00 S. Messa a S. Lorenzo-Centro Giovani (Def. Paolo – ord. da Antonina).

Venerdì 15 Novembre

15:30 S. Messa a S. Silvestro (Per tutti i defunti).

16:00 S. Messa a S. Maria (Per tutti i defunti – ord. da Maria C.).

17:00 S. Messa a S. Lorenzo-Centro Giovani (Def. Carla Dell’Aguzzo – ord. da Teresa).

Sabato 16 Novembre

16:00 S. Messa a S. Maria (Deff. Benedetto, Concetta e Gino – ord. da Giovanna).

17:00 S. Messa a S. Lorenzo-Centro Giovani (Deff. Alfonsina e Beniamino – ord. da

Franco).

Domenica 17 Novembre

10:00 S. Messa a S. Lorenzo-Centro Giovani (Deff. Augusta e Francesco – ord. dai figli).

11:30 S. Messa a S. Maria (Def. Domenica – ord. da Luisa).

17:30 S. Messa in Rito antico a S. Lorenzo-Centro Giovani.

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17 novembre

Messa feriale nella Cappellina di S. Maria

Da lunedì prossimo 18 novembre la Santa messa nei giorni feriali a Santa Maria, salvo eccezioni,

che verranno specificate di volta in volta sulla lucciola, verrà celebrata nella cappellina, dietro

l’altare.

È evidente che per poche persone non vale la pena effettuare l’accensione del riscaldamento della

chiesa ogni giorno, quindi cerchiamo di risparmiare un po’ riscaldando bene la cappellina che può

contenere tranquillamente una ventina di persone. Naturalmente per le celebrazioni in cui si prevede

un maggior afflusso di fedeli useremo la chiesa.

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FESTA DEL CIAO

Azione Cattolica dei Ragazzi

DOMENICA 24 NOVEMBRE

È’ giunto il momento della prima festa del cammino ACR 2019!

Tutti i bambini e ragazzi dai 6 ai 14 anni sono invitati a partecipare!

PROGRAMMA:

Ore 10:00- Accoglienza presso il cortile sul retro della chiesa di S. Maria

Ore 11:30- Santa Messa

Ore 13:00- PRANZO AL SACCO

Ore 14:00- Grande gioco

Ore 16:00- Arrivo genitori e preghiera

Ringraziamo chiunque volesse portare un dolcetto!!!

Ricordiamo che l’appuntamento con l’ACR è ogni sabato dalle 15:00 alle 16:00 nella stanza sul

retro della chiesa di S. Maria.

L'ACR si presenta

L'ACR (Azione Cattolica Ragazzi) è una speciale esperienza di Chiesa che nasce, vive e cresce

all’interno della comunità parrocchiale e che, attraverso originali iniziative di fraternità ed

esperienze comunitarie rispondenti all’età, dona a ogni ragazzo la possibilità di incontrare

personalmente il Signore Gesù.

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L'ACR è nata dall’Azione Cattolica nel 1969, per valorizzare il ruolo dei più piccoli nella Chiesa.

Da allora moltissimi bambini e ragazzi hanno dato vita di giorno in giorno all’ACR, trovando nei

suoi gruppi un ambiente adatto a favorire la crescita e l’amicizia con tanti coetanei.

Un cammino che vuole introdurre i ragazzi all’incontro personale con Gesù facendo esperienza viva

e concreta della comunità cristiana. Il percorso formativo, che vede i ragazzi protagonisti del loro

cammino di crescita, è un itinerario di iniziazione alla vita cristiana che parte dalla realtà quotidiana

dei ragazzi e cerca di leggerla e interpretarla alla luce della Parola di Dio. Alcuni strumenti aiutano

e accompagnano bambini e ragazzi lungo tutto il cammino:

Le riviste associative La Giostra, Foglie, Ragazzi e Graffiti aiutano i piccoli soci ad aprirsi

gradualmente alla vita associativa e alla conoscenza degli altri gruppi in Italia.

L’ACR li guarda i ragazzi per ciò che sono oggi e non in funzione di quello che saranno domani,

accompagnandoli a vivere in pienezza questa stagione della vita legata alla scoperta del mondo e

alla crescita della persona. Dai 4 ai 14 anni, con percorsi adatti a ciascuna fascia di età, i bambini e i

ragazzi si incontrano nelle numerose parrocchie italiane settimanalmente in gruppo dove vivono

attività ricche e coinvolgenti.

Alcuni momenti in particolare ritmano la vita dei ragazzi dando loro occasione di essere testimoni

di Cristo: il Mese del Ciao, che segna l’apertura delle attività in Settembre-Ottobre. Il Mese della

Pace, che in Gennaio promuove un’iniziativa di solidarietà internazionale. Il Mese degli Incontri,

Maggio, che permette di conoscere altri gruppi e realtà. E infine il Tempo Estate Eccezionale,

dedicato ai campi scuola, uscite e numerosi momenti di gioco quotidiano organizzati dalle

parrocchie.

La nostra Parrocchia è lieta di invitare tutti i ragazzi ogni sabato dalle ore 15:00 alle 16:00

presso la sala attigua al giardino della chiesa di S. Maria per il gioco e per un cammino di

educazione cristiana. La preparazione alla messa per tutti i bimbi alle 11.00 a S. Maria ogni

domenica.

Miracolo a San Marco

Sono giorni ed ore, questi, di forte preoccupazione per il picco straordinario di marea che ha colpito

Venezia, causando anche due vittime in aggiunta agli enormi danni. Danni che hanno riguardato –

come testimoniano le immagini televisive che hanno ammutolito tutti – anche la chiesa veneziana

per eccellenza, la Basilica di San Marco, che dà il nome alla celebre piazza antistante, da molti

ritenuta la più bella del mondo. Ebbene, pur avendo riportato molti danni pare che la Basilica possa

non averne subiti di irreparabili. Questo, almeno, viene da pensare dalle parole del procuratore

della Basilica stessa, Pierpaolo Campostrini, il quale ha dichiarato all’agenzia Ansa: «Siamo stati

a un soffio dall’Apocalisse, a un pelo dal disastro». Staremo dunque a vedere gli sviluppi della

vicenda veneziana, anche se di una cosa possiamo essere certi: l’incantevole città veneta e la sua

chiesa ne hanno vissute di peggiori. E non si riferiamo solo alla marea del 1966. L’allusione, qui, è

infatti ad un altro fatto storico di certo noto a chi risiede in Laguna ma molto meno, c’è da

scommettere, a tutti gli altri. Stiamo parlando di quanto accadde a Venezia nel lontano 972

quando, in seguito ad una rivolta popolare contro il doge Pietro Candiano IV, un incendio devastò la

chiesa primitiva, l’antenata, per capirci, della Basilica che tutti conosciamo e ammiriamo. Oltre

alla struttura, le fiamme si presero anche il corpo di san Marco, nel senso che si perse traccia

delle reliquie dell’evangelista. Per i veneziani di allora, lo shock – comprensibilmente – fu davvero

tremendo. Si temeva che l’incendio avesse distrutto per sempre la salma del santo, anche se la totale

assenza di tracce fece, in un secondo momento, propendere per il furto. Le ipotesi insomma si

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accavallavano in un crescendo di panico e sconcerto ma intanto, nonostante il trascorrere degli anni,

il corpo non si trovava. Niente di niente. Cosa che alimentò una vera e propria disperazione

cittadina alla quale non pareva esserci umano rimedio. Così, quando tutto sembrava ormai

perduto, nel giugno del 1094, il doge Vitale Falier stabilì un digiuno di tre giorni con precessione

solenne nel quarto affinché Venezia potesse riavere il suo tesoro perduto. Una decisione che oggi

molto probabilmente susciterebbe i risolini dei tanti scettici che popolano i media. Invece i

veneziani di allora presero l’idea del doge molto sul serio. Nei documenti locali viene infatti

raccontato il fervore del popolo che invocava con preghiere e lacrime il miracolo. Ebbene, il

sospirato prodigio avvenne: il 25 giugno, una delle poche colonne rimaste dell’antica chiesa vide

le proprie pietre muoversi, lasciando apparire l’arca dove giaceva la salma dell’evangelista. Per

Venezia fu una vera e propria rinascita, seguita da gioia e festeggiamenti. Ora, che insegna questo

episodio? Tante cose, evidentemente. La prima è la resistenza – persino agli eventi più avversi – del

culto marciano. Il secondo insegnamento, più generale ma non per questo meno importante, è legato

alla potenza sottovalutata di devozione e preghiera. Forze in grado, ci assicura il Vangelo, di

smuovere le montagne. Motivo per cui, nonostante la situazione drammatica di questi giorni,

conviene non perdersi d’animo e pregare per Venezia. Perché nessuna marea, neppure la più

impetuosa, può nulla contro l’oceano della fede.

SETTIMANA LITURGICA

33a settimana del tempo ordinario

Anno C / ciclo I

Per prenotazioni di Sante Messe o per contattare

Don Mauro telefonare al 0862-976263 – 3387779754

Lunedì 18 Novembre

16:00 S. Messa a S. Maria-Cappellina (Deff. Vincenza, Pietro e Luigi – ord. da Giovanna).

17:00 S. Messa a S. Lorenzo-Centro Giovani (Per tutti i defunti).

Martedì 19 Novembre

16:00 S. Messa a S. Maria-Cappellina (Deff. Guido, Maria e Domenico – ord. da Pia).

17:00 S. Messa a S. Lorenzo-Centro Giovani (Deff. Dania e Giancarlo – ord. da Maria

Oliva).

Mercoledì 20 Novembre

15:30 S. Messa a S. Silvestro (Def. Valentina – ord. dalla famiglia).

16:00 S. Messa a S. Maria-Cappellina (Per tutti i defunti – ord. da Emma).

Giovedì 21 Novembre

Presentazione della Beata Vergine Maria

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15:30 S. Messa a S. Silvestro (Deff. Pasqualina, Anna e Ottavio – ord. da Antonina).

16:00 S. Messa a S. Maria (Per tutti i defunti).

Venerdì 22 Novembre

A. Cecilia, vergine e martire

15:30 S. Messa a S. Silvestro (Per tutti i defunti).

17:00 S. Messa a S. Lorenzo-Centro Giovani (Deff. Aldo e Berta – ord. da Sistina).

Sabato 23 Novembre

15:30 S. Messa a S. Silvestro (Deff. Giovanni, Angela, Gina, Giuseppe e Giuseppina – ord. da

Cococcia).

16:00 S. Messa a S. Maria-Cappellina (Deff. Domenico, Fernando, Pasqualina, Angelo e

Loreto – ord. da Antonietta).

Domenica 24 Novembre

Solennità di Cristo Re

10:00 S. Messa a S. Lorenzo-Centro Giovani (Def. Sabatino – ord. da Lina).

11:30 S. Messa a S. Maria (Def. Cecilia 1° Anniversario – ord. da Graziella).

17:30 S. Messa in Rito antico a S. Lorenzo-Centro Giovani.

24 novembre

Non preti, ma preti santi di Giorgio Enrico Cavallo

Nella Chiesa, da quanto l’aridità delle vocazioni ha palesato l’urgente necessità di rimpinguare i

seminari, la soluzione che da più parti viene proposta per invogliare i giovani al sacerdozio è quella

di togliere l’ingombrante celibato dei preti. E va bene, a dirla tutta non è proprio un’idea

contemporanea, ma il Sinodo Amazzonico l’ha posta all’attenzione urgente della Chiesa universale.

Tutto si può dire del Sinodo che passerà alla storia per la carnevalata neopagana delle

Pacahamama e per aver ulteriormente picconato l’edificio storico della Cattolicità. Ma ormai

demolire la Chiesa di Cristo è lo sport preferito in Vaticano, ed è inutile commentare ulteriormente.

Semmai, è bene soffermarsi sulla convinzione profonda e condivisa da molti in buona fede, che il

celibato ecclesiastico scoraggi i seminaristi e che aprendo le porte ai preti sposati vi sia un

meraviglioso ritorno di fiamma, con centinaia – ma che dico? – migliaia di vocazioni in più. Una

Nuova Pentecoste.

Anche con il Concilio Vaticano II dicevano le stesse cose, e abbiamo visto che la sua applicazione

ha prodotto effetti diametralmente opposti a quelli che erano attesi dai padri conciliari. Ammesso,

naturalmente, che molti di essi non fossero già appassionati giocatori dello sport di cui sopra. Karl

Rahner ebbe a sostenere che il celibato dei sacerdoti non sarebbe sopravvissuto all’ingresso della

Chiesa nella modernità. Si tratta di un’affermazione sbagliata, perché la stessa Chiesa non è

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sopravvissuta alla modernità, come mostra il deprimente quadro contemporaneo di una cattolicità

tiepida, sbandata, dissolta. In questa cattolicità si parla dunque di preti sposati. Ma c’è davvero

qualcuno, in Vaticano, che crede che i moderni cattolici da operetta possano decidere di fare il prete

se verrà loro concesso di sposarsi? D’accordo che il lavoro a tempo indeterminato è allettante, ma di

un lavoro si tratta; e buona parte dei parroci di oggi tutto fanno fuorché il loro lavoro di parroci.

Hanno trasformato il sacerdozio nell’amministrazione delle parrocchie, nell’accompagnare i

ragazzini alle gite ed all’Estate ragazzi, nell’aprire e chiudere i saloni parrocchiali per mostre di

dubbio gusto e riunioni di condominio. Poi, in mezzo, c’è anche la Messa. Onore a chi celebra con

convinzione e con consapevolezza; ma stendiamo un velo sui sacerdoti che fanno della Messa un

divertissement, con tanto di varianti ecumeniche e neopagane, fino all’assurdo di stralciare il credo

perché «io al credo non ci credo». Infine, vi è l’aspetto “pubblicitario”: nessuno può nascondere la

profonda inquietudine della Chiesa contemporanea, palesemente sperduta e dilaniata da un

progressismo “centrosocialaro”. Ora, con tutta la buona volontà: ma chi può scegliere di fare il

sacerdote in una Chiesa così? «Eh, ma mancano le vocazioni… le proviamo tutte… magari questa

volta va bene». La sensazione è che qualcuno in Vaticano e dintorni davvero la pensi così. Ma sì,

facciamo i preti sposati. E poi anche le pretesse, va’. Magari funziona. E se non funziona facciamo

le Messe in videoconferenza, con l’eucaristia 2.0 recapitata via posta elettronica. La verità è che non

servono più preti. La storia insegna che il cristianesimo non si fa con i numeri, ma con la qualità.

All’inizio, i discepoli erano 12. Ma erano determinati, innamorati, sostenuti dallo Spirito Santo.

Non servono più preti, ma preti santi. Servono nuovi don Bosco e nuovi Curati d’Ars. Servono

nuovi san Benedetto capaci di far rifiorire il monachesimo. Servono esempi. Serve gente che ci

crede. E chi ci crede davvero non ha bisogno della strada comoda o degli escamotage. Dall’attuale

gerarchia ecclesiastica, nella quasi totalità palesemente dimentica del proprio ruolo, troppo spesso

tiepida, talvolta nemmeno cattolica, non possiamo attenderci una svolta positiva. La possiamo

soltanto chiedere a Cristo. Susciti nel cuore degli uomini una santa vocazione; perché senza preti e

suore santi, saremo costretti a subire una Chiesa sempre meno cattolica e sempre più luterana o

pagana, quando non musulmana o dichiaratamente massonica. Una Chiesa che, per perseverare nel

suo sport preferito, finirà per demolire fin l’ultimo mattone del Sacro Edificio eretto in due

millenni. E allora, altro che preti sposati.

In Memoria

La nostra abitazione sulla terra è certamente il tempo che sembra colmare la vita con intense attività

e soddisfazioni, soprattutto nella gioia degli affetti familiari. Ma c’è un traguardo che dobbiamo

raggiungere, affidandoci alla suprema benevolenza di Dio “Dispensatore di ogni bene” che ci ha

dato la vita terrena con la promessa di accoglierci nella dimora eterna, non costruita da mani di

uomo.

Commentando il triste evento della morte, l’Apostolo Paolo descriveva il trapasso che affrontiamo

quando il nostro corpo viene disfatto: “finché abitiamo nel corpo siamo in esilio lontano dal

Signore, perciò camminiamo nella fede e coltivando la fiducia di essere graditi a Dio, preferiamo

andare in esilio dal corpo per abitare presso il Signore…che ci farà ricevere la ricompensa delle

opere compiute.”

L’esilio terreno si è compiuto mercoledì scorso, 20 novembre, per il nostro fratello Cappelli

Gabriele che si è spento a Roma all’età di 88 anni.

La sua serena e feconda esistenza, gli offriva sollievo dopo una lunga esistenza dedicata al lavoro,

ravvivando anche la serenità del cuore nella quiete della famiglia con la quale aveva condiviso i

momenti più espressivi della sua vita. Gli ultimi sorrisi che aleggiavano sul suo volto, quando la sua

voce era ormai sommersa dal dolore dell’infermità, esprimevano ai familiari che lo assistevano la

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riconoscenza per tutta la benevolenza ricevuta. Il ricordo di Gabriele come di un uomo amabile e

scherzoso che ha dedicato tutta la sua vita al lavoro per il sostegno della famiglia rimane nel cuore

di tutti noi.

Il dolore dei suoi cari per la sua scomparsa lascia comunque trasparire l’accoglienza offerta da Dio

nella dimora della pace eterna. È la ricompensa per le buone opere compiute da Gabriele in tutta la

sua vita.

Ora ci stringiamo accanto ai suoi diletti familiari per esprimere le nostre sincere condoglianze ed

assicurare un ricordo nella preghiera per questo caro fratello.

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Togli La Benda!

Quando un maestro di spiritualità invitò un uomo d'affari a praticare l'orazione e questi gli rispose

che era molto occupato, la risposta del maestro fu: "Mi ricordi un uomo che camminava nella

foresta, piena di pericoli, con gli occhi bendati... e che era troppo occupato per aver tempo di

togliersi la benda!" Quando l'uomo d'affari portò come scusa la mancanza di tempo, il maestro di

spiritualità disse: "è un errore credere che la preghiera non si può praticare per mancanza di tempo.

Il vero motivo per cui spesso non si prega è l'agitazione della mente".

Ma Gesù le rispose: "Marta, Marta, tu ti preoccupi e ti agiti per molte cose, ma una sola è la cosa

di cui c’è bisogno. Maria si è scelta la parte migliore, che non le sarà tolta". (Vangelo di Luca

10, 41-42)

SETTIMANA LITURGICA

34a settimana del tempo ordinario

Anno C / ciclo I

Per prenotazioni di Sante Messe o per contattare

Don Mauro telefonare al 0862-976263 – 3387779754

Lunedì 25 Novembre

15:30 S. Messa a S. Silvestro (Deff. Filena, Nicola ed Esterina – ord. da Silvio).

16:00 S. Messa a S. Maria-Cappellina (Deff. Italo, Giuliana e Claudio – ord. dalla famiglia).

17:00 S. Messa a S. Lorenzo-Centro Giovani (Per tutti i defunti).

Martedì 26 Novembre

15:30 S. Messa a S. Silvestro (Deff. Sette e Cococcia – ord. da Domenica).

16:00 S. Messa a S. Maria-Cappellina (Deff. Tecla, Giuseppe e Nazzarena – ord. da Franca).

Mercoledì 27 Novembre

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15:30 S. Messa a S. Silvestro (Def. Innocenzo e Ada – ord. dalla famiglia).

16:00 S. Messa a S. Maria-Cappellina (Def. Umberto – ord. dalla famiglia).

Giovedì 28 Novembre

15:30 S. Messa a S. Silvestro (Def. Giuseppino – ord. dalla famiglia).

16:00 S. Messa a S. Maria (Per tutti i defunti).

Venerdì 29 Novembre

15:30 S. Messa a S. Silvestro (Per tutti i defunti).

16:00 S. Messa a S. Maria-Cappellina (Def. Rosa – ord. da Arnaldo).

17:00 S. Messa a S. Lorenzo-Centro Giovani (Deff. Angelo, Sistina e Domenico – ord. da

Santina).

Sabato 30 Novembre

A. Andrea, apostolo

15:30 S. Messa a S. Silvestro (Def. Franco – ord. dalla famiglia).

16:00 S. Messa a S. Maria-Cappellina (Def. Alfredo – ord. dalla famiglia).

Domenica 1 Dicembre

10:00 S. Messa a S. Lorenzo-Centro Giovani (Deff. Maria, Giandomenico e Vita – ord. da

Gianna).

11:30 S. Messa a S. Maria (Deff. Cappelli e Marinelli – ord. da Lina).

17:30 S. Messa in Rito antico a S. Lorenzo-Centro Giovani.