Novembre 2011 Fare squadra per la diagnosi precoce · La diagnosi pre- coce dei tumori è ... Dalla...

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Via V.E. Dabormida, 64 - 95126 Catania Anno VII - numero 2 Novembre 2011 Autorizzazione del Tribunale di Catania N. 3/2005, dell’11 gennaio 2005 Direttore responsabile Mario Galli Direttore Comunicazione Walter Bruno Coordinamento redazione Laura Capardoni Hanno collaborato Cristina Gurrieri, Matteo Nicolosi, Irene Zucchetti Grafica G&R Associati Immagini archivio CCO Stampa Tipografia F.lli Verderio L e neoplasie maligne costitui- scono la seconda causa di mortalità nel mondo. Gli studi epidemiologici, inoltre, hanno evidenziato un significativo in- cremento di alcuni dei più comu- ni tumori maligni nel corso degli ultimi 20 anni. La diagnosi pre- coce dei tumori è uno strumento efficace per ridurne la mortalità. I medici di medicina generale sono punto di riferimento per i cittadini e protagonisti nella sensibilizzazione alla prevenzio- ne secondaria e a un corretto stile di vita. Humanitas da sem- pre costruisce con loro sinergie che possano rendere sempre più diffusa la cultura della lotta contro i tumori, promuovendo screening per i cittadini e corsi di aggiornamento per il perso- nale medico. Per questo motivo è nato un ca- lendario di corsi di formazione dedicati ai Medici di Medicina Generale. Approfondire casi cli- sono organizzati dai compo- nenti delle Unità Funzionali di Chirurgia Oncologica, Oncologia Medica e Radiote- rapia Oncologica nonché dai professionisti afferenti ai Servizi di Radiodiagnostica, di Medicina Nucleare e di Periodico di informazione e notizie di Humanitas Centro Catanese di Oncologia riser vato ai medici e agli operatori sanitari Anno VII, Numero 1 - Novembre 2011 www.humanitascatania.it Anatomia Patologica, han- no quindi un taglio prati- co, basato sulla discussio- ne dei casi clinici, e vedo- no protagonisti i medici di famiglia, che partecipano in piccoli gruppi per ren- dere più immediata l’inte- rattività. L’iniziativa è sta- ta coordinata con il rap- presentante regionale del- la FIMMG (Federazione Italiana dei Medici di Me- dicina Generale), dott. Domenico Grimaldi, che ha da subito manife- stato grande interesse per i seminari, facendosi por- tatore di preziosi suggerimenti di ordine organizza- tivo. Un nuovo modo per rende- re reale la colla- borazione tra me- dici di medicina generale e specia- listi, per garantire al paziente le mi- gliori cure. verso la risonanza magnetica, mentre nelle donne che hanno superato la mezza età si tende a privilegiare la mammografia. L’APPROCCIO CHIRURGICO RICOSTRUTTIVO Anche per quanto riguarda la chirurgia l’approccio è diverso. “Una donna giovane ha forti mo- tivazioni psicologiche ed esteti- che – continua il dott. Caruso –. Quando possibile, la chirurgia conservativa viene spesso asso- ciata alla ricostruzione plastica, garantendo un risultato molto soddisfacente. Nei casi invece in cui si debba procedere a un in- tervento più demolitivo, possia- mo effettuare una mastectomia sottocutanea, che lascia inaltera- to tutto il mantello cutaneo, areo- la e capezzolo inclusi, e che pre- vede sempre la ricostruzione protesica”. Nelle donne anziane l’impatto estetico è, mediamente, meno determinante e molte di loro scelgono di evitare la chirur- gia plastico-ricostruttiva. La maggior parte di queste pa- zienti sceglie un intervento più radicale nell’ottica di evi- tare la radioterapia adiuvante, risorsa indispensabile nel ca- so si realizzi un intervento conservativo. L’IMPORTANZA DI UNA TERAPIA SPECIFICA Il dott. Michele Caruso, re- sponsabile dell’Oncologia Medi- ca, spiega invece l’approccio nel- le cure farmacologiche: “Anche per quanto riguarda la chemiote- rapia, vi sono notevoli differen- ze: l’indicazione ad effettuarla, per le pazienti sopra i 70 anni, viene determinata con criteri si- mili a quelli che si adottano per la radioterapia, prestando tutta- I n Italia è il tumore più fre- quente nel sesso femminile: colpisce una donna su 9. Il car- cinoma mammario ha fatto regi- strare un aumento di incidenza, rispetto al passato, in particola- re nella fascia di popolazione di 35-55 anni. Tuttavia, l’8-10% dei casi di tumore alla mammella vengono scoperti nelle donne sotto i 35 anni e più del 30% nel- le donne che hanno superato i 70. Una diagnosi precoce è im- portante per trattare la malattia nella sua fase iniziale, quando le possibilità di guarigione (e di una terapia meno invasiva) sono più elevate. “Sia nelle donne giovani che, in misura ancora maggiore, in quelle anziane, i carcinomi mammari vengono spesso dia- gnosticati in fase più avanzata ri- spetto alla fascia di età interme- dia” spiega il dott. Francesco Caruso, direttore del Diparti- mento di Oncologia. “In parte, ciò avviene perché i controlli so- no meno frequenti e non pubbli- cizzati da campagne di comuni- cazione istituzionale, ma anche perché le pazienti tendono a sot- tovalutare la possibilità di amma- larsi a questa età. Dal punto di vi- sta diagnostico, vi sono delle no- tevoli differenze fra le due cate- gorie: la mammella delle donne giovani è infatti mediamente più densa, quindi si presta maggior- mente ad essere studiata attra- nici reali, dai più semplici ai più complessi, inerenti le patologie neoplastiche, porta ad un per- corso virtuoso di reale integra- zione tra professionisti che facili- ta l’anticipazione diagnostica di queste patologie. I seminari di integrazione, che A ssicurarsi che il paziente af- fronti un intervento nella migliore condizione clinica pos- sibile, stare al suo fianco in sala operatoria, ma soprattutto aiu- tarlo a recuperare le funzioni vi- tali dopo l’operazione. Questi gli obiettivi del servizio di Aneste- sia e Rianimazione del Centro, che si occupa della gestione ane- stesiologica di tutti i pazienti che afferiscono alle sale operatorie per gli interventi chirurgici, sia in regime di ricovero ordinario sia in day surgery. “Nel corso delle visite anestesio- logiche ambulatoriali pre-opera- torie – spiega il dott. Adolfo To- marchio, responsabile dell’Ane- stesia e Rianimazione – oltre alla valutazione delle condizioni cli- niche del paziente e degli accer- tamenti ematologici e cardiologi- ci, si concorda il tipo di aneste- sia, generale o loco regionale, che verrà attuato per rendere più sicuro e confortevole sia l’in- tervento chirurgico sia il decor- so post operatorio. Per questo sono stati elaborati protocolli an- talgici per il controllo del dolore basati sulla tipologia dell’inter- vento chirurgico”. La terapia intensiva post-opera- toria (TIPO) inoltre aiuta i pa- zienti complessi ad ottenere un rapido recupero delle funzioni vitali dopo interventi chirurgici particolarmente invasivi. “Gra- zie al monitoraggio dei parame- tri vitali (pressione arteriosa, pressione venosa centrale, fre- quenza cardiaca e saturazione di ossigeno del sangue, emo-gas- analisi, etc.) e al supporto farma- cologico e meccanico – racconta il responsabile Dario Salvo – si ha la possibilità di intervenire anche in caso di urgenza ed emergenza”. La terapia intensiva post-chirur- gica è infatti attrezzata con i più aggiornati presidi per il monito- raggio e il supporto respiratorio, cardiocircolatorio, metabolico e laboratoristico continuo. E’ inol- tre allestita una sala di isolamen- to completo per il controllo delle complicanze infettive legate alla terapia immunosoppressiva. L’attività della TIPO comprende anche lo sviluppo e la realizzazio- ne di programmi e protocolli mi- rati al miglioramento continuo della qualità e la programmazio- ne e la partecipazione ed aggior- namento continuo del personale sanitario dedicato. 24 ore su 24 , per il paziente Per visite, esami e ricoveri presso il Centro in convenzione con il Servizio Sanitario Nazionale è necessario presentare: Impegnativa del medico curante sul ricettario unico Documento d’identità Tesserino Codice Fiscale Scheda d’accesso all’ospedale Accettazione ambulatoriale e degenze Tel. 095.733.9000 ore 9 -19 da lunedì a venerdì Ufficio Informazioni Tel. 095.733.90610 I NUMERI UTILI PER I SERVIZI DEL CCO Donne giovani e anziane , insieme per la prevenzione del tumore del seno I dati di incidenza mostrano che il tumore della mammella è in aumento nelle donne under 35 e over 70 come le modalità diagnostiche e le terapie chirurgiche e mediche cambiano in base all’età delle pazienti. LA NOSTRA SQUADRA I nuovi protagonisti di Humanitas Centro Catanese di Oncologia Demetrio Aricò medico Eleonora Maglia medico Dario Salvo medico Michaela Donzuso infermiere Lucia Gullotti biologo Katia Marzo biotecnologo medicina nucleare Rita Monaco staff Adele Pirronello tecnico sanitario medicina nucleare Dalla valutazione pre-operatoria al monitoraggio post-chirurgico. Il servizio di Anestesia e Rianimazione si occupa della gestione anestesiologica a 360°. SOMMARIO 4 3 Fare squadra per la diagnosi precoce Energia su misura per combattere i tumori Al via i corsi di aggiornamento per i Medici di Medicina Generale. La discussione dei casi clinici insieme agli specialisti di Humanitas è fondamentale per fare squadra, facilitare una diagnosi tempestiva e una cura efficace. Fare squadra per la diagnosi precoce Novembre 2011 4 1 DIAGNOSI PRECOCE E VISITA SENOLOGICA Programmazioni e di un iter diagnostico e terapeutico personalizzato 2 ESAMI STRUMENTALI Possibilità di effettuare tutti gli accertamenti necessari per la stadiazione della malattia 3 TERAPIA CHIRURGICA Interventi mirati e ricostruzione immediata 4 TERAPIA FARMACOLOGICA E FOLLOW UP Individuazione di un programma completo di cura e programmazione di controlli periodici IL PERCORSO DELLA PAZIENTE IN HUMANITAS IL CALENDARIO DEGLI INCONTRI 20 ottobre 2011 Carcinoma della mammella Coordinatore: dott. F. Caruso 3 novembre 2011 Carcinoma del colon-retto Coordinatore: dott. S. Mongiovì 17 novembre 2011 Carcinoma del polmone Coordinatore: dott. T. Nicolosi 1 dicembre 2011 Carcinoma della prostata Coordinatore: dott. G. Costantino 15 dicembre 2011 Carcinoma dell’ovaio Coordinatore: dott. G. Petralia Il carcinoma della tiroide, dello stomaco, dell’utero, del rene, del pancreas, il melanoma e le neoplasie epatiche saranno trattati nel corso del 2012. I seminari si terranno, a partire dalle ore 19.00, presso l’aula multimediale di Humanitas Centro Catanese di Oncologia, in via Da Bormida 64, Catania. Per i dettagli organizzativi i medici interessati possono rivolgersi presso la sede di Catania della FIMMG. Nella foto da sinistra, Dario Salvo, responsabile della TIPO, Annunziata Sciacca, Direttore Sanitario, e Adolfo Tomarchio, responsabile Anestesia e Rianimazione Segue a pagina 2 www.humanitascatania.it

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Via V.E. Dabormida, 64 - 95126 CataniaAnno VII - numero 2Novembre 2011Autorizzazione delTribunale di Catania N. 3/2005, dell’11 gennaio 2005Direttore responsabileMario GalliDirettore ComunicazioneWalter Bruno

Coordinamento redazioneLaura CapardoniHanno collaboratoCristina Gurrieri, Matteo Nicolosi,Irene ZucchettiGraficaG&R AssociatiImmaginiarchivio CCOStampaTipografia F.lli Verderio

Le neoplasie maligne costitui-scono la seconda causa di

mortalità nel mondo. Gli studiepidemiologici, inoltre, hannoevidenziato un significativo in-

cremento di alcuni dei più comu-ni tumori maligni nel corso degliultimi 20 anni. La diagnosi pre-coce dei tumori è uno strumentoefficace per ridurne la mortalità. I medici di medicina generalesono punto di riferimento per icittadini e protagonisti nellasensibilizzazione alla prevenzio-ne secondaria e a un correttostile di vita. Humanitas da sem-pre costruisce con loro sinergieche possano rendere semprepiù diffusa la cultura della lottacontro i tumori, promuovendoscreening per i cittadini e corsidi aggiornamento per il perso-nale medico. Per questo motivo è nato un ca-lendario di corsi di formazionededicati ai Medici di MedicinaGenerale. Approfondire casi cli-

sono organizzati dai compo-nenti delle Unità Funzionalidi Chirurgia Oncologica,Oncologia Medica e Radiote-rapia Oncologica nonché daiprofessionisti af ferenti aiServizi di Radiodiagnostica,di Medicina Nucleare e di

Periodico di informazione e notizie di Humanitas Centro Catanese di Oncologia riservato ai medici e agli operatori sanitari Anno VII, Numero 1 - Novembre 2011

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Anatomia Patologica, han-no quindi un taglio prati-co, basato sulla discussio-ne dei casi clinici, e vedo-no protagonisti i medici difamiglia, che partecipanoin piccoli gruppi per ren-dere più immediata l’inte-rattività. L’iniziativa è sta-ta coordinata con il rap-presentante regionale del-la FIMMG (FederazioneItaliana dei Medici di Me-dicina Generale), dott.Domenico Grimaldi,che ha da subito manife-stato grande interesse peri seminari, facendosi por-

tatore di preziosisuggerimenti diordine organizza-tivo. Un nuovomodo per rende-re reale la colla-borazione tra me-dici di medicinagenerale e specia-listi, per garantireal paziente le mi-gliori cure.

verso la risonanza magnetica,mentre nelle donne che hannosuperato la mezza età si tende aprivilegiare la mammografia.

L’APPROCCIOCHIRURGICORICOSTRUTTIVOAnche per quanto riguarda lachirurgia l’approccio è diverso.“Una donna giovane ha forti mo-

tivazioni psicologiche ed esteti-che – continua il dott. Caruso –.Quando possibile, la chirurgiaconservativa viene spesso asso-ciata alla ricostruzione plastica,garantendo un risultato moltosoddisfacente. Nei casi invece incui si debba procedere a un in-tervento più demolitivo, possia-mo effettuare una mastectomiasottocutanea, che lascia inaltera-

to tutto il mantello cutaneo, areo-la e capezzolo inclusi, e che pre-vede sempre la ricostruzioneprotesica”.Nelle donne anziane l’impattoestetico è, mediamente, menodeterminante e molte di loroscelgono di evitare la chirur-gia plastico-ricostruttiva. Lamaggior par te di queste pa-zienti sceglie un inter ventopiù radicale nell’ottica di evi-tare la radioterapia adiuvante,risorsa indispensabile nel ca-so si realizzi un inter ventoconservativo.

L’IMPORTANZA DI UNA TERAPIASPECIFICAIl dott. Michele Caruso, re-sponsabile dell’Oncologia Medi-ca, spiega invece l’approccio nel-le cure farmacologiche: “Ancheper quanto riguarda la chemiote-rapia, vi sono notevoli differen-ze: l’indicazione ad effettuarla,per le pazienti sopra i 70 anni,viene determinata con criteri si-mili a quelli che si adottano perla radioterapia, prestando tutta-

In Italia è il tumore più fre-quente nel sesso femminile:

colpisce una donna su 9. Il car-cinoma mammario ha fatto regi-strare un aumento di incidenza,rispetto al passato, in particola-re nella fascia di popolazione di35-55 anni. Tuttavia, l’8-10% deicasi di tumore alla mammellavengono scoperti nelle donnesotto i 35 anni e più del 30% nel-le donne che hanno superato i70. Una diagnosi precoce è im-portante per trattare la malattianella sua fase iniziale, quando lepossibilità di guarigione (e diuna terapia meno invasiva) sonopiù elevate.“Sia nelle donne giovani che, inmisura ancora maggiore, inquelle anziane, i carcinomimammari vengono spesso dia-gnosticati in fase più avanzata ri-spetto alla fascia di età interme-dia” spiega il dott. FrancescoCaruso, direttore del Diparti-mento di Oncologia. “In parte,ciò avviene perché i controlli so-no meno frequenti e non pubbli-cizzati da campagne di comuni-cazione istituzionale, ma ancheperché le pazienti tendono a sot-tovalutare la possibilità di amma-larsi a questa età. Dal punto di vi-sta diagnostico, vi sono delle no-tevoli differenze fra le due cate-gorie: la mammella delle donnegiovani è infatti mediamente piùdensa, quindi si presta maggior-mente ad essere studiata attra-

nici reali, dai più semplici ai piùcomplessi, inerenti le patologieneoplastiche, porta ad un per-corso virtuoso di reale integra-zione tra professionisti che facili-ta l’anticipazione diagnostica diqueste patologie. I seminari di integrazione, che

Assicurarsi che il paziente af-fronti un intervento nella

migliore condizione clinica pos-sibile, stare al suo fianco in salaoperatoria, ma soprattutto aiu-tarlo a recuperare le funzioni vi-tali dopo l’operazione. Questi gliobiettivi del servizio di Aneste-sia e Rianimazione del Centro,che si occupa della gestione ane-stesiologica di tutti i pazienti cheafferiscono alle sale operatorieper gli interventi chirurgici, siain regime di ricovero ordinariosia in day surgery.“Nel corso delle visite anestesio-logiche ambulatoriali pre-opera-torie – spiega il dott. Adolfo To-marchio, responsabile dell’Ane-stesia e Rianimazione – oltre allavalutazione delle condizioni cli-niche del paziente e degli accer-tamenti ematologici e cardiologi-ci, si concorda il tipo di aneste-sia, generale o loco regionale,che verrà attuato per rendere

più sicuro e confortevole sia l’in-tervento chirurgico sia il decor-so post operatorio. Per questosono stati elaborati protocolli an-talgici per il controllo del dolorebasati sulla tipologia dell’inter-vento chirurgico”.La terapia intensiva post-opera-

toria (TIPO) inoltre aiuta i pa-zienti complessi ad ottenere unrapido recupero delle funzionivitali dopo interventi chirurgiciparticolarmente invasivi. “Gra-zie al monitoraggio dei parame-tri vitali (pressione arteriosa,pressione venosa centrale, fre-

quenza cardiaca e saturazione diossigeno del sangue, emo-gas-analisi, etc.) e al supporto farma-cologico e meccanico – raccontail responsabile Dario Salvo – siha la possibilità di intervenireanche in caso di urgenza edemergenza”.La terapia intensiva post-chirur-gica è infatti attrezzata con i piùaggiornati presidi per il monito-raggio e il supporto respiratorio,cardiocircolatorio, metabolico elaboratoristico continuo. E’ inol-tre allestita una sala di isolamen-to completo per il controllo dellecomplicanze infettive legate allaterapia immunosoppressiva.L’attività della TIPO comprendeanche lo sviluppo e la realizzazio-ne di programmi e protocolli mi-rati al miglioramento continuodella qualità e la programmazio-ne e la partecipazione ed aggior-namento continuo del personalesanitario dedicato.

24 ore su 24, per il paziente

Per visite, esami e ricoveri pressoil Centro in convenzionecon il Servizio Sanitario Nazionaleè necessario presentare:� Impegnativa del medico curante

sul ricettario unico� Documento d’identità� Tesserino Codice Fiscale� Scheda d’accesso all’ospedale

Accettazione ambulatorialee degenze � Tel. 095.733.9000� ore 9-19 da lunedì a venerdì

Ufficio Informazioni � Tel. 095.733.90610

I NUMERI UTILI PER I SERVIZI DEL CCO

Donne giovani e anziane, insieme per la prevenzione del tumore del senoI dati di incidenza mostrano che il tumore della mammella è in aumento nelle donne under 35 e over 70 come le modalitàdiagnostiche e le terapie chirurgiche e mediche cambiano in base all’età delle pazienti.

LA NOSTRA SQUADRAI nuovi protagonisti di Humanitas Centro Catanese di OncologiaDemetrio AricòmedicoEleonora MagliamedicoDario SalvomedicoMichaela DonzusoinfermiereLucia GullottibiologoKatia Marzobiotecnologo medicina nucleare Rita MonacostaffAdele Pirronellotecnico sanitario medicina nucleare

Dalla valutazione pre-operatoria al monitoraggio post-chirurgico. Il servizio di Anestesia e Rianimazionesi occupa della gestione anestesiologica a 360°.

SOMMARIO

43Fare squadra per la diagnosiprecoce

Energia sumisura percombatterei tumori

Al via i corsi di aggiornamento per i Medici di Medicina Generale. La discussione dei casi clinici insieme agli specialisti di Humanitasè fondamentale per fare squadra, facilitare una diagnosi tempestiva e una cura efficace.

Fare squadra per la diagnosi precoce

Novembre 2011 4

1DIAGNOSI PRECOCE E VISITA SENOLOGICA

Programmazioni e di uniter diagnostico eterapeutico personalizzato

2ESAMI STRUMENTALIPossibilità di effettuare

tutti gli accertamentinecessari per lastadiazione della malattia

3TERAPIA CHIRURGICAInterventi mirati e

ricostruzione immediata

4TERAPIAFARMACOLOGICA

E FOLLOW UPIndividuazione di unprogramma completo dicura e programmazione dicontrolli periodici

IL PERCORSO DELLA PAZIENTE IN HUMANITAS

IL CALENDARIO DEGLIINCONTRI20 ottobre 2011 Carcinoma della mammellaCoordinatore: dott. F. Caruso

3 novembre 2011 Carcinoma del colon-rettoCoordinatore: dott. S. Mongiovì

17 novembre 2011 Carcinoma del polmoneCoordinatore: dott. T. Nicolosi

1 dicembre 2011 Carcinoma della prostataCoordinatore: dott. G. Costantino

15 dicembre 2011 Carcinoma dell’ovaioCoordinatore: dott. G. Petralia

Il carcinoma della tiroide, dellostomaco, dell’utero, del rene, delpancreas, il melanoma e leneoplasie epatiche sarannotrattati nel corso del 2012. Iseminari si terranno, a partiredalle ore 19.00, presso l’aulamultimediale di HumanitasCentro Catanese di Oncologia,in via Da Bormida 64, Catania. Per i dettagli organizzativi imedici interessati possonorivolgersi presso la sede di Cataniadella FIMMG.

Nella foto da sinistra, Dario Salvo, responsabile della TIPO,Annunziata Sciacca, Direttore Sanitario, e Adolfo Tomarchio, responsabileAnestesia e Rianimazione

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Un nuovo modo di concepirela diagnosi ed il trattamento

dei tumori, per riuscire a scoprir-li in anticipo e per controllare – inmaniera quasi istantanea – se lecure di radioterapia e chemiote-rapia stanno funzionando. Si trat-ta della PET, o tomografia diemissione a positroni, una meto-dica di Medicina Nucleare che,grazie ad apparecchiature speci-fiche, consente di tracciare la di-

stribuzione di una sostanza ra-dioattiva che viene somministra-ta in piccole dosi al paziente. Il ra-diofarmaco viene assorbito dauno specifico bersaglio e identifi-ca quindi la lesione tumorale. Nel tomografo PET/TC la PETsi combina con una Tac, checonsente di coniugare le infor-

mazioni morfologiche con quel-le funzionali e metaboliche.L’obiettivo è rilevare le alterazio-ni del metabolismo cellulare eidentificare quindi le lesioni pre-senti, in base alle caratteristichebiomolecolari. “Le indicazioni fornite dalla PETsono complementari a quelleche si possono ottenere con unaTac, ad esempio vitalità dei tes-suti e volumi, rendendo più sem-

plice la definizione del percorsoclinico del paziente” spiega ildott. Sergio Sportelli, respon-sabile del Servizio di MedicinaNucleare, che continua: “La loca-lizzazione del tessuto neoplasti-co (quindi della malattia) diventaestremamente precisa; i macchi-nari di ultima generazione, come

quello qui recentemente installa-to, sono in grado di scoprire le-sioni tumorali di dimensioni an-che inferiori ai 5 mm se l’assorbi-mento del radiofarmaco è suffi-cientemente elevato. Questoconsente di diagnosticare la ma-lattia in fasi molto precoci, quan-do altri esami darebbero risultatiancora negativi, e permette ditrattare il tumore con notevoleanticipo. La PET inoltre rende

molto più rapida anche la valuta-zione della risposta del pazientealla terapia anti-tumorale, in par-ticolare alla chemioterapia, con-sentendo di evitare esami di ac-certamento e risparmiare tempoe risorse. È un esame sicuro, cheè possibile ripetere molte voltesenza alcuna controindicazione”.

PET, RADIOATTIVITÀSICURA“La PET-TC è un esame dallascarsissima invasività e non è pe-ricoloso né doloroso per il pa-ziente” spiega il dott. DemetrioAricò, responsabile della PET.“L’unico disagio è il fastidio pro-vocato dalla puntura dell’ago del-l’iniezione, attraverso il qualeviene somministrato il radiofar-maco che si fissa all’organo esa-

minato. La quantità diradioattività iniettata,inoltre, è molto piccolae la dose cui si vienesottoposti è paragona-bile a quella dei più co-muni esami radiologici.Basti pensare che il ra-diofarmaco più utilizza-to, il fluorodesossiglu-cosio (FDG), mantienela sua radioattività persole due ore e vienesmaltito in tempi moltorapidi. L’esame dura15-20 minuti. Non ri-chiede una particolarepreparazione eccettouna buona idratazionee il digiuno di 4-6 ore.Le sostanze utilizzate

nella PET non sono tossiche, ge-neralmente non provocano effet-ti secondari e le manifestazioniallergiche sono estremamenterare. Una volta iniettato, il radio-farmaco si concentra in tutti itessuti in proporzione del lorometabolismo glucidico: le celluletumorali consumano glucosio fi-

no a 30 volte più velocemente ri-spetto alle normali cellule circo-stanti, così l’FDG diventa unagente tracciante ideale per ladiagnosi di cancro, la sua stadia-zione ed il monitoraggio tera-peutico”.Conclude il dott. Sportelli: “Studiinternazionali hanno dimostratoche il corretto utilizzo di questatecnologia modifica le strategieterapeutiche e la gestione dei pa-zienti oncologici in più di un ter-zo dei casi”.

Energia su misura per combattere i tumoriLa PET è un esame veloce, sicuro ed efficace, che permette di diagnosticare per tempo le neoplasie e aiuta a definire il percorsoterapeutico.

Segue dalla prima pagina

PET E RADIOTERAPIA“Un settore in cui la PET-CT sta assumendo un ruolosempre più importante è quello relativo alla selezione deipazienti candidati alla radioterapia ed alla valutazione diestensione e posizione della massa tumorale da irradiare”spiega il dott. Carmelo Marino, esperto di fisica medica diHumanitas Centro Catanese di Oncologia. “Questastraordinaria possibilità consente di ottenere trattamentiradioterapici sempre più mirati, che al Centro Catanese diOncologia vengono poi realizzati grazie all’acceleratorelineare Varian ‘Unique Performance’, in uso ormai da unanno presso il servizio di radioterapia oncologica. Ilradioterapista ha la possibilità di eseguire trattamenti ditipo RapidArc, regolati direttamente attraverso leimmagini ottenute con la PET-TC e, grazie alle proceduredi centratura, è in grado di erogare con precisionemillimetrica la massima dose di radiazioni sul tessutoneoplastico, risparmiando dunque gli organi sanicircostanti”.

via particolare attenzione ai pro-blemi di cardiotossicità. Unapossibilità farmacologica alter-nativa è l’ormonoterapia: circa il70% delle pazienti anziane ri-sulta rispondere alla terapiaormonale, la cosiddetta “pillo-lina dei 5 anni” che comportaeffetti collaterali decisa-mente più tollerabili.Per le pazienti giovanile possibilità sono in-discutibilmente piùampie: nel 30%circa dei casila loro patolo-gia presental’antigene C-ERBB2 ed è

quindi possibile affiancare allachemioterapia una terapia biolo-gica che, attraverso un anticorpomonoclonale, agisce contro il tu-

more in manieraelettiva. L’im-

portante è non sottovalutare ilproblema del carcinoma mam-mario nella donna sotto i 35 annie non confonderlo, come pur-troppo spesso avviene, con il co-mune fibroadenoma, benigno e

caratteristico dell’età giovanile.Per quanto riguarda invece ledonne anziane, l’allungarsi dellavita media dovrebbe consigliareun innalzamento dell’età previstaper lo screening istituzionale dai

69 almeno fino ai 75anni e, particolarmen-te se le condizioni disalute della singola pa-ziente lo permettono,considerare sempretutte le modalità di cu-ra come possibili, sen-za scartarne nessuna apriori”.Conclude infine il dott.Francesco Caruso,con una importante in-dicazione: “L’attenzio-ne alla diagnosi, anchese vi sono motivi diffe-renti per ognuna delledue categorie (disat-tenzione nelle donnegiovani, fatalismo e

rassegnazione per quelle anzia-ne), è il filo rosso che dovrebbeunire tutte le donne che non so-no già incluse nei programmi discreening istituzionale per il tu-more della mammella”.

Donne giovani e anziane, insieme perla prevenzione del tumore del seno Il carcinoma mammario nelle donne

giovani (under 35) e nelle donneanziane (over 70) è il tema delsettimo congresso annuale sultumore della mammellaorganizzato da Humanitas CentroCatanese di Oncologia e curato daldott. Francesco Caruso e dal dott.Michele Caruso. L’incontro daltitolo “Due aspetti opposti deltumore mammario: Il carcinomadella mammella nella donnagiovane e nella donnaanziana”, è stato aperto daldott. Armando Santoro,direttore scientifico diHumanitas CentroCatanese di Oncologia edirettore di HumanitasCancer Center.

Il congresso, pensatonell’ambito delle attività

scientifiche e formativepromosse dal nostro

Centro Catanese, punto diriferimento regionale per la

diagnostica ed iltrattamento dei tumori della

mammella, ha declinato leproblematiche delle pazienti

che, per età, sono escluse dallecampagne di screening

istituzionale. Il congresso haaffrontato gli sviluppi della

ricerca clinica in termini didiagnosi, terapia chirurgica,

radiologica e farmacologica conattenzione specifica verso le donne

escluse dalle campagne di screeningistituzionale.

Lo scorso 9 settembre nel tea-tro della Villa Comunale di

Fiumefreddo di Sicilia, di frontead una ampia platea, HumanitasCentro Catanese di Oncologiaha ricevuto il Premio Posidonealla Speranza XIX edizione. Il ri-conoscimento è stato ritirato daldott. Francesco Caruso, diret-tore del Dipartimento di Oncolo-gia, e dall’oncologo MaurizioChiarenza.Il premio è stato conferito ad Hu-manitas Centro Catanese di On-cologia, attivo sul territorio da ol-tre 50 anni e riconosciuto dallaRegione Sicilia come Diparti-mento oncologico di III livello,“per l’alta professionalità e lagrande umanità che contraddi-stinguono l’ospedale nella curadei tumori”. Il Centro rappresen-ta infatti un punto di riferimentoa livello regionale per la diagnosie cura delle patologie oncologi-che addominali, ginecologiche,della mammella e della tiroide.“Ciò che nel nostro ospedale hafatto e fa tuttora la differenza, –

spiega il dott. Caruso – sono duevalori in cui noi crediamo ferma-mente. Si tratta innanzitutto del-la nostra capacità di fare squa-dra: tutti noi, dai medici agli in-fermieri, agli operatori socio sa-nitari, alle figure amministrative,

Posidone, un premio al nostro ospedaleUna squadra che lotta unita contro la malattia e offre professionalità e umanità per dare una speranza ai propri pazienti.Grazie a questi valori Humanitas Centro Catanese di Oncologia ha vinto il Premio Posidone alla Speranza XIX edizione.

lavoriamo sentendoci parte di ungruppo, unito dal medesimoobiettivo, cercare di sconfiggerei tumori offrendo il migliore ser-vizio e supporto psicologico ainostri pazienti. L’altro punto diforza è rappresentato dall’aspet-

to umano. Fondamentale, infatti,è prendersi cura del pazientesotto questo profilo e trasmetter-gli appunto un messaggio di spe-ranza. Il paziente oncologico habisogno in modo particolare disentire che non lotta da solo con-

tro il male, ma combatte con tut-ti noi e deve poter continuare asperare di sconfiggere la malat-tia. Questo da forza non solo a lo-ro, ma anche ai medici e al per-sonale sanitario che affrontanoogni giorno la sofferenza dei

propri pazienti”.Nell’ambito della Rasse-gna Mediterranea Posi-done, sono stati asse-gnati altri premi. Hannoricevuto il prestigiosoriconoscimento per es-sersi distinti nel panora-ma artistico- culturalecatanese: il duo musica-le I violinisti in jeans,Micaela Foti, secondaclassificata a SanremoGiovani 2011, la manife-stazione The look of theyear, l’attore comico ca-tanese Eduardo Saitta,e il fisico e ricercatoredell’Università degliStudi di Catania, nativodi Fiumefreddo, Vincen-zo Greco.Al centro, Maurizio Chiarenza, Francesco Caruso e Michele Caruso ritirano il premio

La squadra di medici, infermieri, tecnici e staff della Medicina Nucleare di fianco alla PET-TC

ESPERTI A CONFRONTO