Noto

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Itinerario di Noto Noto è "un libro vivente". E' un giardino di pietra ove ad ogni angolo è dato incontrare capitelli, fregi barocchi, chiese e palazzi nobiliari. Esistono città e paesi che con i loro nomi rievocano la purezza e l'armonia dell'arte. Noto, è uno di questi; con le sue bellezze architettoniche, culturali risveglia nei visitatori l'idea più alta di ciò che gli uomini d'ingegno hanno prodotto in questo tempio di pietre vive. La città recentemente insignita dall'UNESCO del titolo di "patrimonio culturale dell'umanità" rappresenta l'emblema della ricchezza e dello sfarzo nell'epoca barocca in Sicilia. Offre al turista palazzi di giallognola pietra, così

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Itinerario di NotoNoto è "un libro vivente". E' un giardino di pietra ove ad ogni angolo è dato incontrare capitelli, fregi barocchi, chiese e palazzi nobiliari. Esistono città e paesi che con i loro nomi rievocano la purezza e l'armonia dell'arte. Noto, è uno di questi; con le sue bellezze architettoniche, culturali risveglia nei visitatori l'idea più alta di ciò che gli uomini d'ingegno hanno prodotto in questo tempio di pietre vive.

La città recentemente insignita dall'UNESCO del titolo di "patrimonio culturale dell'umanità" rappresenta l'emblema della ricchezza e dello sfarzo nell'epoca barocca in Sicilia. Offre al turista palazzi di giallognola pietra, così vicina al colore della carne ed inattesi tesori che sparsi nel territorio raccontano storie di civiltà antiche.

Lasciatevi stupire dall'arte, dalla cultura, dalle tradizioni, dal mare e dal sole dalla più bella città della Sicilia.

Porta RealeL'asse principale della città si stende lungo corso Vittorio Emanuele ed è scandito da tre piazze. In ogni piazza si trova una chiesa e il corso è annunciato dalla Porta Reale.

Monumentale ingresso a forma di arco di trionfo, eretto nel XIX sec. La porta e' sormontata da un pellicano, simbolo dell'abnegazione nei confronti di Re Ferdinando.

Ai due lati si trovano una torre, simbolo di fortezza ed un cirneco (antica razza canina siciliana), simbolo di fedeltà.

Alle spalle si stende un viale alberato fiancheggiato dal bel Giardino Pubblico caratterizzato dalla macchie viola della bougainvillea e dai ciuffi delle palme tra i quali emergono i busti marmorei di famose personalità locali.

Chiesa di Santa ChiaraLa Chiesa di Santa Chiara si trova a Noto, in Corso Vittorio Emanuele, adiacente all'ex Convento delle Benedettine. L'attuale facciata della chiesa di forma rettangolare, ha il portale d'ingresso situato su una piccola scalinata.

L'interno della chiesa è piccolo ma pittoresco, infatti è considerato uno dei più belli dell'intera Sicilia. All’interno la Chiesa ha una sola navata di forma ovoidale circondata da dodici colonne in pietra sormontate da dodici statue raffiguranti "I 12 Apostoli". E’ possibile visitare l’ex convento di clausura attraverso un percorso guidato interno che permette di raggiungere le varie terrazze, di cui quella superiore è sicuramente la più suggestiva permettendo di godere di uno splendido panorama sul centro storico di Noto.

Cattedrale di Noto – Basilica di San NicolòLa cattedrale di San Nicolò rappresenta il più importante luogo di culto della città di Noto.La costruzione inizio nel 1693 per poi essere completata nel 1703, anno in cui dopo la “solenne benedizione” fu aperta al culto.Nel corso dei secoli è stata oggetto di numerosi rifacimenti, che hanno conferito la struttura attuale soltanto alla fine del XIX secolo, anno di costruzione della nuova cupola per opera del netino Cassone.All’interno sono custodite numerose opere di rilievo, alcune delle quali originarie della “Noto Antica”, come l’urna contente le spoglie di San Corrado Confalonieri. La cattedrale è stata elevata a Basilica Minore da Papa Benedetto XVI nel 2012. La facciata è in stile tardo barocco, realizzata in pietra calcarea tenera con una marcata nota neoclassicista. La tipologia a torri laterali della facciata è riconducibile ad alcune costruzioni francesi del 700, cui si ispiravano gli architetti del tempo.Coronata dai 4 Evangelisti opera della scultore Giuseppe Orlando nel 1796, presenta nel primo ordine tre maestosi portali, delimitati da colonne corinzie: quello centrale in bronzo, opera dello scultore Giuseppe Pirrone, raffigura alcune scene della vita di San Corrado da Piacenza.Tutto questo si erge sulla sommità di una maestosa scalinata a tre rampe, di origine settecentesca ma completamente ristrutturata agli inizi del 1800.La struttura è sviluppata a croce latina con tre navate, con la centrale più grande rispetto alle laterali.I numerosi rimaneggiamenti hanno consegnato le attuali sembianze all’intera struttura soltanto nel 1889, con la costruzione della cappella del SS. Sacramento.L’interno, quasi completamente disadorno fino alla metà degli anni ’50, fu affrescato dal torinese Nicola Arduino e dal bolognese Armando Baldinelli fra il 1950 e il 1956, per un voto del sindaco della città di Noto a San Corrado Confalonieri, durante la guerra.

Palazzo DucezioPalazzo Ducezio, sede del Comune di Noto, trae il nome dal condottiero che nel V sec. a.C. si mise a capo delle popolazioni sicule nel tentativo di contrastare le preponderanti forze greche. L'edificio (chiamato nel Settecente Casa Sanatoria) si ispirò ad un modello portato dalla Francia dal barone Giacomo Nicolaci e venne iniziato nel 1746 dall'architetto netino Sinatra. Ma la costruzione, più volte interrotta, si protrasse fino ai primi dell'Ottocento.Originariamente ad un solo piano rialzato, esso sorge proprio di fronte alla Cattedrale, mostrando un prospetto di singolare bellezza, con un loggiato formato da una serie di undici arcate. Le tre centrali formano un semicerchio aggettante rispetto alla linea delle altre e sono raccordate al livello della piazza da una breve scalinata essa pure semicircolare. La sopraelevazione venne realizzata dall'architetto Francesco La Grassa nel 1949-51. All'interno è il Salone di rappresentanza, chiamato anche sala degli Specchi, il cui soffitto è adornato da un grande affresco di Antonio Mazza, databile agli ultimi del XVIII sec.: Re Ducezio indica il sito su cui trasferire Noto, sua patria.

Palazzo NicolaciIn stile puramente barocco e con circa 90 stanze, su progetto attribuito a Rosario Gagliardi, risale ai primi decenni del 1700, anche se i lavori, cui partecipò anche Vincenzo Sinatra (allievo del Gagliardi) si protrassero fino a 1765.

L'edificio è nato come residenza nobiliare urbana della famiglia Nicolaci la quale ha mantenuto la proprietà di un’ala, cedendone l’altra al Comune di Noto. Il palazzo è decorato da diverse balconate con decorazioni magnificamente realizzate e rinchiuse dalla sinuose inferriate ricurve. Tra le figure delle decorazioni troviamo sirene, sfingi, ippogrifi, cavalli alati ed altro. Tutte queste decorazioni conferiscono una particolare armonia a tutto l’edificio.

Un'ala di Palazzo Nicolaci accoglie la Biblioteca Comunale, fondata dal Municipio nel 1817 con la munificenza dei privati, specialmente del principe di Villadorata, ed oramai ricca di migliaia di volumi e di vari manoscritti latini e spagnoli a cui va aggiunta una galleria di ritratti degli nomini illustri di Noto, dono del barone Astuto. La Biblioteca non è che uno dei legami che Noto ha con la propria tradizione culturale. Solo per fare un esempio, Ferdinando il Cattolico nel 1503 diede alla città il titolo di Ingegnosissima, per l'erudizione di molti suoi cittadini, ma venne chiamata anche la Celebre e la Dotta

Chiesa di San CarloLa chiesa è dedicata a San Carlo Borromeo ed è la chiesa del convento dei gesuiti di Noto. Edificata nel XVI secolo, in sostituzione alla preesistente chiesa distrutta dal terremoto del 1693, probabilmente su progetto di Rosario Gagliardi. Il campanile della chiesa, dalle 3 campane è visitabile e permette di ammirare il panorama del Centro Storico di Noto.La facciata, a tre livelli, è caratterizzata da colonne libere. Il materiale da costruzione è la dorata calce locale. La campana e l'Altare Maggiore provengono dall'antica chiesa gesuitica della Noto Antica, distrutta dal devastante terremoto del Val di Noto del 1693 che distrusse totalmente l’antica cittadina.

la chiesa è a pianta longitudinale. Nella cantoria, sopra l'ingresso della chiesa, si trova un organo settecentesco. L'interno è a tre navate coperte da una volta a botte e scandite da semicolonne. La volta presenta tre affreschi attribuiti a Costantino Carasi e raffiguranti: la Trasfigurazione, la Guarigione del paralitico e al centro il Trionfo dell’Agnus Dei; mentre sui pennacchi della cupola sono affrescati gli Evangelisti, e sotto sono collocate quattro statue che rappresentano le Virtù cardinali: Temperanza e Fortezza (a destra) e Giustizia e Prudenza (a sinistra).

Chiesa di San DomenicoLa chiesa di San Domenico, adiacente all’edificio exconventuale dei Padri Domenicani, è unanimemente considerata, fra le chiese presenti in città, la più rappresentativa del barocco netino e si pone come uno fra i più significativi capolavori del patrimonio monumentale tardo barocco dell’intera Sicilia sud-orientale. Si affaccia sulla piazza XVI Maggio adornata dai giardini della “Villetta Ercole” e si caratterizza per il suo prospetto convesso nei cui due ordini si alternano colonne e nicchie .Fu costruita tra il 1703 e il 1727 su progetto di Rosario Gagliardi.L’interno presenta tre navate e una cupola collocata in corrispondenza della seconda arcata. Ricca di stucchi presenta negli altari in marmi policromi delle navate laterali pregevoli dipinti fra cui segnaliamo quelli di S. Domenico che riceve lo Spirito Santo (sec. XVIII), la Madonna del Rosario di Vito D’Anna (1712). Il terzo altare della navata di sinistra presenta un Crocifisso e varie formelle marmoree co scene della Passione. Sull’altremagiore il simulacro della Madonna del Rosario all’interno di un ciborio in legno dorato di Antonio Basile.

Teatro Comunale "Vittorio Emanuele"Il teatro comunale di Noto si trova di fronte alla chiesa di San Domenico. Alla sommità del prospetto in stile liberty è posta una grande statua in pietra calcarea, allegoria della Musica, fiancheggiata da trofei. Gli interni sono decorati con stucchi dorati. Ha una capacità di 320 posti a sedere che include tre file di palchi, ed una galleria con 80 poltrone.Dopo il terremoto del 1693, Noto fu interamente ricostruita molto velocemente, ma senza un teatro. All'inizio del XIX sec., un'ala di Palazzo Ducezio fu adibita alle rappresentazioni, ma la soluzione non era soddisfacente, specie dopo che Noto fu nominata capitale della provincia nel 1837 e diocesi nel 1844.Nel 1851 iniziarono il lavori per la costruzione di un nuovo teatro, poi sospesi in quanto il sito scelto non era adatto. Ripresero nel 1853 in una nuova sede, la ex Casa Salonia, acquistata dal Marchese di Castelluccio.Nel 1855 si costituì un comitato di cittadini con lo scopo di raccogliere fondi e i lavori vennero affidati all'architetto Sortino, sostituito alla sua morte dall'architetto Cassone. La costruzione tecnica e meccanica fu affidata ad alcuni cittadini di Noto sotto la guida di Fortunato Queriau, mentre la doratura del teatro fu eseguita dal pittore Santi Ferrara di Messina. La statua di arenaria, rappresentante l'allegoria della Musica, i due trofei musicali, con i quattro treppiedi, sono lavoro dello scultore Giuliano Palazzolo, che seguí un disegno di Cassone; i due pittori Subba e di Stefano decorarono invece il palcoscenico. Il Teatro venne inaugurato, benchè ancora incompleto, il 4 dicembre 1870: inizialmente venne intitolato a Salvatore la Rosa, l'Inendente che lo aveva fortemente voluto, ma dopo la morte di Vittorio Emanuele II (1878) fu dedicato al primo re d'Italia.Il teatro assolse a una funzione di notevole rilievo culturale fin verso il 1915, poi decadde e fu oggetto di scarsa cura manutentiva, tanto che dopo la Grande Guerra dovette essere integralmente restaurato, riaprendo il 31 marzo 1923.Ancora trascurato nei decenni successivi, subì verso il 1958 il crollo della volta. Dagli anni '60 al 1998 è stato di nuovo, più volte, restaurato e, da ultimo, dotato di nuovi arredi e attrezzature, il che ha consentito una nuova inaugurazione nel 1997, con il successivo avvio di regolari stagioni teatrali.

Chiesa del Santissimo CrocifissoLa Chiesa del SS. Crocifisso, situata nella parte alta e pianeggiante della città in piazza Mazzini, è, dopo la Cattedrale, l’edificio religioso più grande di Noto. La costruzione risale al 1715 ed è opera dell’architetto Rosario Gagliardi. L’intitolazione è quella omonima della chiesa esistente in Noto Antica e crollata a seguito del terremoto del 1693. La chiesa, a tre navate con pianta a croce latina, è sormontata da una imponente cupola; la facciata sviluppata su due ordini, incompleta, si apre sulla piazza antistante preceduta da un’ampia scalinata. Ai lati del portale centrale, finemente scolpito nella pietra calcarea con gli strumenti della passione, fino al 1984 erano posti due leoni romanici, trasferiti all’interno della Chiesa a seguito del loro restauro e al fine di preservarli dagli agenti atmosferici. L’interno, luminosissimo, per la presenza degli ampi finestroni della navata centrale, è dominato dalla Croce-reliquiaria in legno scolpito e dorato posta all’estremità dell’abside della navata; in essa sono racchiusi dei frammenti del Crocifisso dipinto su tavola e proveniente dalla chiesa omonima di Noto Antica.

Itinerario completo1) Porta Reale (Corso Vittorio

Emanuele)2) Chiesa di Santa Chiara (Corso

Vittorio Emanuele)3) Cattedrale di San Nicolò (Piazza

del Municipio4) Palazzo Ducezio (Piazza del

Municipio)5) Palazzo Nicolaci (Via Nicolaci)6) Chiesa di San Carlo (Corso Vittorio

Emanuele7) Chiesa di San Domenico (Piazza

XVI Maggio)8) Teatro Comunale Vittorio

Emanuele (Piazza XVI Maggio)9) *Chiesa del SS Crocisisso (Via

Sergio Sallicano)*In caso non ci arrivassimo tour alternativo

Creato da:

Edoardo Panebianco

Leonardo Bottino

Michele Girlando

Gianmarco Ricciardi

Gianmarco Corsaro