NOTIZIE sul clima ael Carso e delle coste Trie•stine · 2019. 11. 6. · Riassunto J. - CARATTERI...
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Puhb/. N. 8.
R. ESERCITO ITALIANO
COMi\.N:DO SUPREMO
Riparto Operazioni - " rvizlo Meteorologico
NOTIZIE
sul clima ael Carso e delle coste Trie•stine
ROMA.
Lab, Ti p. del Comando del Corpo di Shto Mag~lor11
Pubbl. N. 6.
R. ESERCITO ITALIANO
COMANDO SUPREMO
Riparto Operazioni - Servizio Meteorologico
NOTIZIE
sul clima flel Carw e acile coste Triestine
ROMA L~b. Tip , dal Ooinando dal Corpo di Stato Magg iore
1910
BASCR • IJIIV . TS FONDASAVIO IC 1020
N.IIIV . ASll 2779
NO'f IZIE
sul clima del Carso e delle coste Triestine
Nel
generale scl'itto si è cercato ,li dctrc una idea
condizioni climcitfohe delle coste Triestine
e dell' altopiano ,·etrostante, che è noto sotto il nome r7i
Carso .
.Abbiamo av11,to di mira più la ,·iprwlizione geografica
rlei vari elementi cli11wtici, che non la lo,·o descrizione
per i singoli l11,ogld, poichè il tempo nelle singole località
è molto variabile, ed è determinato non solo dalla sit11,a,
zione locale (pag. 9), ma vi hanno influenza più che a.l
trove i venti e g_1iindi la sitnazione isobarica.
Perciò, dopo aver p,·emesso 11,n breve riassunto gene
rale dei earcitteri delle regioni, (pag. 9) ;
abMam.o esaminato le singole sit11,azioni isobariche
in ,·cl.azione «i venti che detei·minano, (pag. 11);
·ne abbiamo rfoarnto le ·regole p·1·i11cipnli l"' " la prognosi (pag. 15) ;
a.bbimno poi preso in esame le earnttcristichc ,lei/e
si-ngole Btngioni nelle rarie loea!itù 1>e 1· q11a.•11 fo riy11ar ,la:
la tenipe,·alwrn, (png. 2i);
le preeipita.zioni, (pag. 37);
le ·nebbie (pag. 35).
Si premette un quadro si-,wttico e, 7,.c rirtss11m e il lr,rn rn.
Riassunto
J. - CARATTERI GENERALI DELLA REGJ-ONE.
1° - '.rerreno a piccolo calore specifico, asciutto,
poroso.
2° - Forte gradiente termico in direzione verticale
e orizzontale.
3° - Forti escursioni annue di temperatura ahcbe nei
luoghi costieri.
4° - Precipi_tazioni di breve durata, ma di molta
denRità.
5° - Frequenza delle nebbie variabile secondo le
annate.
6° · - Atmosfera fortemente trasparente.
IJ. - NELLE SINGOLE STAGIONI GLI ELEMEN1'I MKTEORO
LOGICI SI DISTRIBUISCONO IN GENE"ALE CON LE
SEGUENTI PAR'rICOLARI1'A'.
Inverno: 1° - Predominio dei venti di N.
2° - La rigidezza dipende dall'esposizione dei luoghi
ai venti del N.
3° - In generale è mite sulle coste e nei luoghi ben protetti.
4° - Poche pioggie; in genere molto asciutto.
5° - Poclie nevicnte (e sempre con bora) o ln nern si fenna poco.
6° - Nebbie nelle valli chit1se dell'interno, spec ie mattina e sera.
7° - Si può considerare ch e cominci in novcrnhre
nei paesi interni e in gen naio sulle coste: tb p
pertutto si può considerare jìnito -in f cbbrnin,
sebbene in marzo (con bora) si abbiano rit 1J.rni ac.uti di freddo.
Pri11wL"era:
1° - Venti di N. ancorn frequenti oppure sciro'Ceo
(S.-E).
2° - Notevoli sbalzi di temperatura. da un giorno
all'altro.
3° - Precipitazioni pii1 copiose e più frequenti cbe
non in inverno.
4° - Rari ssime nevicate.
5° - Nebbie sul fonùo delle valli interne.
6° - Si può considerare finita in marw-aprile.
Estate:
l' - Aumentano i venti del 4° quadrante (N.-W.).
2° - Notevoli differenze di temperatura sul Carso
tra il giorno e ·Ja notte.
3° - "Minori precipitazioni che in Primavera (Carso
molto asciutto).
4° - 'Temporali froqtrnnti, violenti e brevi.
5° - Cielo di straordinaria pnrezza.
6° - Si può considerare finit» in settembre in cui
però si hanno ancora grandi calori.
A·11tu.nno:
io - Venti frequenti di scirocco (S.-E.).
2° - Molto caldo in principio, salto brusco di tem-
peratura alle prime pioggio (fine settembre).
:3° - Epoca tli abbondanti e lunghe precipitazioni.
4° - Nebbie mattino e sera nelle valli chiuse.
5° - Ha durata diversa: nell'interno è breve, piìt
vicino all e coste, l'autunJJo, si puù dire, duri
fino a gennaio.
i. Ctu•nttc1•i gcncl'nli della 1•t~~·ionc
Per ben comprendere le caratteristiche del clima dol
Carso e delle regioni ci rcostanti è opportuno ricordare
come ci si trovi di fronte ad un territorio alquanto ele
vato sul n1are, generalmente sguarnito di hunuts, e sprov• v isto di vegetazione. La roccia calcareA, che lo costitui
sce, è qt1i espost" alla corrosione interna delle acque che
non . scorrono alla superficie, ma fìltrnno in essa e scor-
1·ouo profonde.
Il livello dell'acqua sotterrànea (indicato dal live llo
del lago di Doberdò e presso a poco dalla linea di sor
genti che scaturiscono su l pendìo occidentale del Carso)
i! inolto al disotto del livello dell'altipiano.
Ne risult,a un terreno poroso, a piccolo calore speci
fico, caratterizzato 1l,i una grande siccità c limitato ,la
1ina s·nperficie a fo,·te Ì?' raggiarnento.
Una regione così fatta si trova sul limite di due
regioni climatiche n caratteri ben distinti, quali sono
quelli dell'Europa centrale ed orientale (fredda d'inverno;
calda d'estate, ecc., a regime continentale) .e qnelli della
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regione 1ncdi tcrranoa (tli to111pcratnra rnit;n .. dt,lt1 piìt
sereno. ccr. a regime mari ttimo). Il contino trn. 11ucstc
due regioni non è .segnato, come per la Val l\1tlana, dn.
n1ns5iceie ed alte 1nontague, che le tengano distinte e se
parate .
Esso quindi si sposta pitt a K., qu;indo spi ra no venti
meritlionali; sce1Hle pii1 " S., tiuo siti le costo, qu: rna o spi
rano v enti settentrionali , che sono i predominan ti.
Qnà e là trovans i znne limi tate l'he dchbonn alla
difesa dai venti di una de lle dne direzioni I., enstanza
di un de terminato cli1na; pe r esempio, Corizia, che giace
in nna conca sull a sini stra dell' J;;ouzo (la quale pt1u-ehbe
rignarùarsi come un lembo estremo della piannrn l':Hla nn),
e,l è circondata da tre parti da colline, goile fama di
mitezza, ed è per ,1nes to che è chiamata la Xi:<½it del
FriÌlli, poic.hè essa sente uu'intlnenza della tem peratura
1narina e solo in casi eccezionali ha g iornate rig iòc.
S'intende s ,tbito qual importanza abbia lo stU<Ji o dei
venti per la conoscenza del clima e del tempo tlclle sin
go1e località. poicliè i venti incanalati nell e vari e gole,
pii1 o meno pr<>fonde e strette, che solcano in vnrie dire
zioni (ma con direzione predominante N.-S.) l'altopiano e
le catene retrostanti, producono le deviazioni in nn senso
o nell'altro degli elementi climatici di quell e locali tiL che
non siano in qualche modo difese dall'azione dei lliC«le
si1ni. Cominceremo quindi con lo studio delle condizioni
isobariche di queste regioni. Dobbiamo · peri, notare fin
dal principio .che la prognosi del tempo nell'Adriatico è
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difficile, eta.i sefini locaU, più che. rtltrove. Anche con
.l'aiuto delle carte sinottiche si bit una probabilità po'co
alta (77 °/, circn, secondo Kesslitz, n Pola). Naturalmente
le prev isioni oltrn le 24 ore sono ancor piiì. difficili,
e si possono arr ischiare solo quando si possono aver
cr iteri per giudicare stilla velocit:\ di spostamento dei
var i centri ciclonici, e sull a piccola pt'obahilit:\ di formn.-
zione ili deprcssimli parr.iali.
II.
Condizioni isohariche
Dall'csrrn,c ,l!:ll e cart,c sinottiche ilell'Enrope.a meri
dionale appare come il tempo, nel Mcdi térr-aneo e nelle
r<:g ionì n/Jiacenl;i, sin. determinn.to, ei pecialmonte nell'in
verno, do. dne di stribuzioni isobariche principali, le quali,
nei dettagli, possono s11blre infinite modificazioni, ma
conservando sempre le loro linee caratteristiche essenziali.
La prima distribuzione principnle, è carntterizznta
dnll'avanznrsi di un ciclone piiì o meno potente dal N.-'W.
o dnl N. , dell'Europa e progrediente verso E. o S-., accompaynato <la un innalza,ncnto ili tem-)J e,·afora . al di
soprc, ,lellc, -me<l-ia; questo ciclone, specir,,lmente 'nell'Adria
ti co, provoca dei venti cli S.-E.
L'altra situazione principale è. caratterizr,ata ·dn. nn
anticiclone che, provenendo dalla Sp~g1me daHa Frrincia,
va vnrso il cuore dell'Europri.; .e: iirovoca. 'ile:11\fozwgiorno
l:l
di questa venti anticiclonici (hom ,:N.-E.] nell 'Arlrint,ico)
ed è a ccompagnato dfl. nofe,vo le al,/,assnmento ,/i tcm
perat.,m.
Poca o q,rnsi 11e,snna azione sul tempo del ~l e,1itcr
raneo esercitano le condizioni di pressione esistl'nti al
di li\ di questi centri dell 'Enropa settentrionale or! occi
dentale. Le situazioni descritte, insieme ni minimi linro
metrici che si presentano nel Mediterraneo e le loro
forme di transizione, vi determinano il tempo, e iH par
ticol:ne i venti forti.
Non sarà inutile, pcrciù, rnnunont:irc ~nccin ta111r11tc
le cog11izioni che si hanno su qnestì minimi.
Località di origine dei minimi nel Mediterraneo e loro traiettoria. - Data l'importnnza '1i questi minimi hi ~ognn
sorprenderli sino dall'origine, sorvegliando henc i l11nglli
di loro formazione e cli sv iluppo e segncndoli nelle loro
trn.icttorie.
In vicininrna delle catene montuose, come l'Atl ante,
i Pirenei e le Alpi, o nel golfo rli Genova o in quello rlcl
Lion e, quando vi si trovano r egioni rli bassa prcss:m,c
e debole gradiente, spesso le isobare si formano a J1aso
o a cappio e poi si richiudol)o e si stitccano rnuovcnilosi
verso N.-E., preferendo la via acqnea, costeggian,lo !:l
tei'ra ferma e le montagne, superandole solo I,\ dove c'è
qualche sella. Le localith successivamente attraversato dai mini 111 i
parziali sono le seguenti: Africa, coste orientali rlellit Spagna, coste della S:u·
tlegnn e clella ·Corsica, ~fa.r LignrO.
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Qui giunti possono scegliere una delle tre seguenti vie:
a,) Colle di Tenda, Yal Padana, Golfo di Venezia,
Fiume, Ungheria (*);
b) Livorno, Passo della Futa, Mar Adria tico, Fiume, Ungheria (*); ·
e) Coste d'Italia a S.-E.,. Jonio, per Est in Grecia.
Quceti minimi si presentano (per lo piì1 con l'anti
c'clone nell'Europa centrale) 3 o 4 volte al mese, e,
nel loro spostamento verso E., si mantengono nella zona
d'azione di ciascuna località per circa 3 o 4 giorni. .Da
qui il fatto, consacrato anch~ in detti popolari, che la
dnrata delle singole burrasche è di tre giorni o di un mul
tiplo di 3; hl ragione del multiplo Ai trova in cib : che
a nn primo talora segnono nltri mi11imi.
Aspetto del cielo. - Diamo qui lirevemente i segni
principali e i fenomeni che avvengono ,lnrante lo sviluppo
dei minimi, che si osservano nel golfo di Genova e nel
!' Adriatico settentrionale. Il cielo è fortemente coperto,
d'aspetto plumbeo, il nutro calmo e l'atmosfera tranquilla.
Inoltre si notano: una discesa inquieta del barometro, forte
umidità e pesantezza dell'aria e, di' quando in quando,
forti scrosci d' 11cqua. Dodici ore dopo (oppure 48 ore),
durante il qual tempo il barometro scende di circa 10 mm.
comincia a soffiare il vento, talvolta ad una distanza fort,e
dal centro e nello stesso tempo avviene lo spostamento
del centro verso oriente.
1_•) Qnuleho rrim voltn. pa;,isauo nl N . di Trieste o di Finnrn.
Proprietà e particolarità dei minimi parziali che h,rnno
influenza nell'Adriatico. - Hicorderemo le propriet:\ e parti
colariti,, dei 111inimi ehe occorre tcuer presenti per una
prognosi del tempo con ri grnni\o 8pecinle a ll.t regione ,·l,c
ci iu teressa:
1° - I movimenti i\ell ' aria a vvengono pi,1 fol'ti a
N. -dclla depressione e raggiungono_ la, loro magg ior fo n-m
nelle località situa te a 300-,,U0 chilometri dal centro.
2° · - :ci e sulla traiettoria del mini 1110, o accanl;o alla
nicdesim n., s i · tro,-ano clei rialz i montuosi., qncsti movi
ment i forti ·si hanno anche a poca distanza dal ccnt.ro.
"C11 esempio ci è offerto dnlle bunasche di hora cicloniche
clie s i svi lnppano a Trieste (con scirocco a Lés ina) e, q11i11 -
di , col ce11tro sulla punta meridionale d ell' htria.
" 3° - Come i ciclon i principali , così anche qw·sl;i
secoudad, sono preceduti da un ;.,,,.,,,,zrnmento ,li telllpC
ràltira, sia nel luogo di formazione, con1e ]nngo il loro
camm ino.
4° - Kella zona compresa tra due minimi, il \'Cn to
è debole. Così, con un centro ciclonico nel J.nzio, anche
profondo, si hanno venti deboli o medi a Trieste e dill
torni, quando l'Europa centrale sta. sotto l' inRnenza di
hasse pressioni.
5° - Co1ue è noto, in generale c1-ue '11iinirn-i non
molto lontani l'uno dal!' nltro, hanno tendeJ1za a ri11ni?'si.
Alle volte, ma di rado, i l nii·nima ·priiicipale che proviellc
da N.-vV. dell'Europa, si r-iu.nisce ad una dcpre~sionc
parziale a Genova, assumendo la posizione ,lcll' ul t ima;
15
altre volte un minimo si divide in due parti, e allora uno
resta si-azionario nel luogo, mentre l'altro di solito si
al1011tana con grande· velocità.
6° - La velocità del movimento delle depressioni
parziali è molto diversa, e, come in generale, in mare,
molto più grande che in terra ferma. In media si . può
ammettere che l'Adriatico settentrionale stia sotto l' in
fluenza di una depressione dai 3 ai 4 giorni.
7° - L'influenza nel!' .Ad,·iatico comincia, sec,;rndo
il gradiente, quando il minimo nel suo spostamento orien,
tale, è pervenuto a Genova, oppure alla Sardegna e cessa
q,iando il nucleo del mi:nimo abbia oltrepassato la dire
zione S.-E. dell' osserv,itore. Per una depressione che
vassi a N. di un dato luogo ili queste regioni, cessa ogni
sua azione su questo, quand'essa si trova al suo N.-E.
Esame e prognosi dei_ venti speciali, specialmente di burrasca. -- Consideriamo anzitutto i venti principali che
dominano sulle coste oetlentrionali dell'Adriatico, e nel
l"ro hinterland, e cominciamo col dare una tabella della:
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I venti del 4° e soprattutto del io quadrante hanno
il loro predominio in tutte le stagioni.
Anche a Gorizia predominano i venti settentrionali;
però con minor forza che altrove, data la sua posizione
protetta dal\' altipiano retrostante; le frequenze di questa
città non avrebbero quindi che un significato puramente
locale.
Questo predominio assoluto che nella regione hanno
in tutte le stagioni i venti settentrionali ri spetto alle
altre direzioni, è giustificato anche dalla distribuzione
media isobarica. T anto in estate come in inverno la pres
sione media nell'Adriatico è minore che non nell'interno
del continente, con questa diffe1·enza però, che d'inverno
si ba uua zona d'altn pressione nell'interno a NE. del,
l'Adria tico settentrionale, mentre questa zona d'estate
si trova un po' spostata a N.-W. sull e Alpi, e quindi si
spiega il prevalere dei venti estivi di N.-w;
I venti che più di rado si presentano con notevole
intensità sono quelli di S.-W. e di N.-W., rari gli W.
Portano le burras~he pili forti i ,·enti del 1° (Nord-Est) e
del 2° quadrante (Sud-Est) come ri sulta dalla seguente
tabella:
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1• -1 VENTI DI S.-W. (getrbino e Ubecdo). - N11lla
regione di cui ci occupiamo sono venti di transizione, i
quali si presentano allorchè una depressione passa al N.;
essi più frequentemente si sviluppano nel medio e basso
Adriaticoqnando nn minimo ne attraversa la parte setten
trionale e aUora sono acOon1})agnati da n1are grosso. Per lo più l'esper ienza conferma il seguente pro
verbio:
« Garbin bardassa, quel che trova el lassa »
cioè non porta forti variazioni nel tempo.
2° - IL VENTO DI N.-W. (maestro o maestrale) è il vento clcl bel tempo . - I venti di N.-vV. dominano .nella
stagione calda, e soffiano, specia lmente nel!' Adriatico
merid ionale, dalla parte Italiana, spesso molti giorni di
seguito con cielo molto cbiaro e con la forza 4 a 6 (scala
Beaufort), prodncendo mm·e grosso.
Nell 'Adriatico settentrionale il N.-W. è meno svilup
pato e si presenta come vento di mare o di terra, a
seconda dell'orientamento della costa.
È da mettere in rilievo il carattere particolare del
N·-W . nella stagione invernale. Allorn ben spesso forma
il deflusso di noa regione d'alta pressione che si estendé
sulle Alpi ed è accompagnato da tempo nu voloso di
aspetto particolare, che daHà gente del luogo vien detto
« tempo di Provenza ».
n N.-W. d'inverno · talora si presenta nell a parte
posteriore di una depressione e a llora può assumere
il carattere di · burrasca, cui si r iferisce il proverbio :
<< Maestro cl' inverno tutti i cliavoli a.ell' inferno ».
2Q
3° - Per RIGUARDO ALLA DIREZ!OK E W. è da ricordare il seguente proverbio:
« Se si leva da po,iente non si levn mai per niente».
Se con barometro discendente s' ».Jzano strati di nubi
,erso vV. è probabile un peggioramento del tempo; in
queste condizioni nell'estate sono da aspettarsi raffiche
burrascose tla S.-,v., con rapida rotazione tlel vento v erso N.-vV.
Anche cirri isolati tlella forma di barbe tli penna
che sorgano ali' orizzonte vV. e s'avanzino rapitlamente
allo zenit, sono protlromi di cattivo tempo, senza che con
ciò si possa conclutlere sn di. una direzione di vento de
terminata.
Del r esto il comportarsi dei cirri e cirro-strati, offre
un punto d' appoggio deficiente per la prev isione del
tempo in questi luoghi.
4°. - V ENTI DEL 1 o QUADRANTE (N.-E.). - Questi venti
sono i più freqnenti: Essi si presen tano con tliversa forza;
quando sono deboli, lungo le coste spirano come brezze di
terra , ma si trovano anche nell 'interno dovuti alla distri
buzione isobarica: la loro importanza è relativa e come
tutti i venti settentrionali sono abbastanza asciutti e
freddi, e accompagnati per lo più dal bel tempo.
Le brezze di terra e di mare spirano da aprile a
settembre, frequenti e regolar i; la brezza di terra . con
clirezione N.-E. si chiama Borino. Es~a, come brezza ha
-poco o punta importanza per il Carso, di dove trae le
sue origini a differenza del vento di tramontana forte,
21
lioto sotto il nòme di bora, il quale nasce molto addietro,
dalle alpi Ifaravanche e Steiner. Cou la bora ha in co
mune la direzione e l'abbassamento termico che produce
sulle coste. I primi suoi colpi però portano aria calda,
l'aria che ·aJ giorno s'era scaldata sul!' altipiano calcaro;
ma in corrispondenza del forto raffreddamento notturno
della superficie del Carso, diviene tosto fredda; la notte
rimane chiara ed il giorno freddo.
Bo..a. - Sul Carso, a Gorizia e nell'Adriatico set•
tentrionale, raramente i venti meridionali assumono vio
lenza di burrasca; le burrasche prevalenti devono attri
buirsi ai venti del 1° quadrante che vanno sotto il nome
di bora.
A Trieste, dal 1875 al 1890, in 16 ,tuoi, furono regi
strate 9 burrasche di W.-SW. contro 323 di bora. Scen
dendo di latitudine, il numero delle burrasche di bora
diminuisce, . mentre crescono quelle con venti meridiÒ•
nali. Questo lo si deve alle traiettorie de{ minimi par
ziali i quali nel loro spostanento lasciano quasi sempre
Trieste al loro N.
Già sui due modi diversi di presentarsi di questo
vento (bora chiara e bora scura) fo fatta un'apposita
pubblicazione (n.1), e ne riassumiamo nel quadro seguente
i caratteri essenziali e i criteri per . la previsione.
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23
5° - V ENTI MBRIDIONALJ. - I venti meridionali sono
11oti più comunemente sotto il nome di Scirocco e hanno,
prevalentemente, la direzione S.-E. Essi di solito sono
caldi ed umidi, e portano con sè, per lo più, nuvole e
pioggia, frequenti in primavera ed autunno.
Nel mare Adriatico pòssono assumere frequente
mente la violenza di burrasca: la frequenza delle bur
rasche sciroccali va crescendo man mano che si scende
in latitudine. Perù quantunque sieno abbastanza rare
nell'interno delle coste settentrionali le burrasche da
essi portate, pure questi venti meritano una menzione
speciale, perchè vi fanno sentire la loro influenza, special
mente nei riguardi delle precipitazioni.
Lo scirocco si pnò disting1,ere in scirocco anticiclo
nico e sofrocco ciclonico.
Scfrocco anticiclonico si ha quando una depressione
trovasi a N. del!' Adriatico, e un' alta pressione a S.-E.
del medesimo. 8' inizia per di più con cielo sereno, che
d11ra per tutto il primo giorno; nel giorno successivo
si forma una cappa di nebbia caratteristica sulla cima
delle montagne; in seguito si stacc:ino alto-cumuli con
moto da S .. -W. e fracto-strati da S.-E. Alla sera · sempre
sereno.
Con questa forma di scirocco non si · hanno precipi
tazioni generali; solo qLUt e là, come sul Carso, qualche
pioggia locale, specie d'autunno, quando affluiscono dal
mare più caldo ì venti caldi e ricchi di umidità.
La forza del vento non è la stessa per tutto l ' Adria•
tico, ma naturalmente più forte là dove più dense sono
le isobare, il che, quasi sempre, si verifica nel · mezzo•
giorno; al N. e sulle coste spira il più delle volte con
intensità moderata o debole.
Come tutte le burrasche del!' Adriatico, dura dai tre
ai 4 giorni, raramente un multiplo. ~e il barometro di
minuisce, mentre la nebulosità aumenta, si può preve
dere la formazione di una depressione, e quindi la trn
sformazione dello scirocco in ciclonico.
So il barometro cresce e la nebulosità diminuisce, si
avvicina il N.-W. con bel tempo e freddo.
Lo scirocco di primavera si presenta con abbassa
mento di temperatura, perchè proviene dal mare più
freddo; di autunno porta caldo ed afa (aria da serra).
Scirocco ciclonico. - È originato da una forte depres
sione nell'Italia superiore, nel golfo Ligure, nel Tirreno.
È contraddistinto da una notevole discesa del baro
metro con forte vento di S.-E., grande nebulosità con
fracto-cumuli veloci mentre prima s'erano presentati degli
alto strati e nembi; quando passa il centro della depressione
soffia vento debole con copiose precipitazioni, tanto più
copiose quanto meno profon"t:la la depressione e il vento
è meno forte. Raggiunto il punto più basso del barome
tro, il vento ruota a S.-W., e infine col N.-W. viene il
bel tempo.
Se la pressione aumenta e la temperatura diminuisce,
il bel tempo persiste; in càso diverso torna il S.-W. con
venti sciroccali.
Il mutamento precedente ha peculiare importanza
per la gente di mare nel!' Adriatico perchè esso vi pro"
· duce altissime maree e mare molto cattivo e grosso,
causa di danni considerevoli.
25
Se lo scirocco è esteso a tntto l'Adria.tico, si può
asserire con certezza che non sariL seguito dalla bora.
Ser,ni pe1· l' -inizio dello scii-ocr,o:
Il cessare della brezza marina estiva;
L'apparire di alto-cumuli o strato-cumuli prove
nienti da S.-W.; Rapido movimento di cirri o di cirro-strati da
S.-W. ; e N.-W.
Cirro-strati e banchi di alto-strati a W., con fibre
di cirri risplendenti;
Rapido movimento di fracto-cumu\i da S.-E. o S.;
Cnmuli sui monti delle isole e coste Dalnrnticho;
Brina o rugi ada abbondante;
Un intenso scintillare delle stelle;
Aria molto trasparent;e, monti d'un colore turchino;
Anmento del livello medio marino (percbè l'alta
press. si trova sullo J on io) ;
Un evidente chiarimento delle acque costiere (per
il cambiamento dell'acqua).
Ser,ni pe1· la fine dello scirocr,o:
1° Forma anticiclonica: diminuzione della nebulo
sità e leggera scesa del barometro;
2° Forma ciclonica: forte caduta barometrica ed
aumento delle precipitazioni.
Venti di Est. - I venti di E. a Trieste, per frequenza
in tutti i mesi, vengono subito dopo quelli con prove
nienza da N.-E.; ancbe la velocità media mensile si man
tiene solo inferiore a qnelli di N.-E.; solo nei mesi di
luglio, agosto, ottobre vengono superati dalla direzione
di S.-W.
26
Fra i venti orientali merita speciale menzione la
levantera .. Sotto questo nome i marinai inten dono un
vento abbastànza forte con direzione prevalente di E. che
è spesso dai più indicato come bora. Come la bora porta
forte abbassamento termico; è mol to violen ta e costi
tuita a raffiche, e produce danni considerevoli per la sua
violenza sia sugli edifici della città come sulle costru
zioni dei porti.
Spesso, dopo che il vento h,i soffiato per un certo
tempo in direzione di N.-E. con la bora ciclonica, ruota
ad E. ,costituendone l'nltima fase. Questa rotazione av
viene quando l'alta pressione che ha provocato la bora
è i,assata ad E. di Trieste.
In questi casi però si nota anche un leggero aumento
della tempera tura rispetto a quella dominante con N.-E.
:I.fa n ei _m esi invernali talora si possono avere bur
rasche con veuto cli E. (levantera) per tutta la loro du
rata. Esse portano precipitazioni copiose specie nel se
condo periodo della loro durata.
La distribuzione isobarica caratteristica per le bur
rasche di levantera a Trieste e dintorni è una r egione
ad alta pressione chiusa nel mar Nero e un minimo ba
rometrico relativamente debole sopra il Mediterraneo
occidentale.
27
HL
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Nella distribuzione della temperatura ed ancor piì,
dell e precipitasionì si 111 auifesta I' iufluenz,1 dei venti
ora trattati .
Già le isoterme ann uali , che si piegano a seguire tutte
le insenature delle coste invece di segnire l ' andamento
dei para ll eli1 e si comlcns.;no lungo il mare, indi cnno chia
ramente quanta differenza vi sia fra la media annua
delle local ità marittime e delle ìn tem e; ciò vien posto
in rilievo rinche dalln. segttente tabella che ,·i offre la
temperatura medin. nei vari mesi e l' escurzione media
annua.
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La precedente tabella riguarda anche regioni al di
l_à del Carso pe1· provare come, a mano a mano che si
procede verso l'interno, la temperatura diminuisce forte
mente; e questo serve a giustificare i caratte1:i termici
dei Yenti settentriunali.
Si comprende però che i luoghi soleggiati come Ter
nova hanno sempre temperature più alte, specie in estate,
dei luoghi non soleggiati, anche se essi sono piì, vicini
al mare. Quelli posti sul follllo di valli chiuse, come
Dornegg e- Aidussina hanno estati cnlde, ma un autunno
iofelice ed un rigido inverno; d'inverno v i sono frequenti
le inversioni di temperatura con l'altezza. I luoghi sul
l'altipiano del Carso sono caldi in estate e freddi in in
,erno a causa delle burrasche settentrionali.
· Le temperature invernali dipendono soprattutto dalla
maggiore o minore difesa dei var i luoghi da i freddi
venti del N. Certi luoghi sul mare sono anche in prima
vera più fr eddi di luoghi di terraferma, ma ben protetti.
L'esC'l<rsione an-nna è grande in tutti i luoghi, in quelli
marittimi per le elevate temperature esthe, e per i luoghi
del Carso per -le basse temperature iuvcrnali.
Ciò meglio che dalle temperature medie mensili della
precedente tabella può risultare dall 'esame degli estremi
giornalieri contenuti nella seguente tabella:
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È opportuno ricordare qui le cnratteristiche delle varie stngioni in questi luoghi .
I./hivcrno dura fluo a. 1narzo; e in marzo, con la, bora che passa sopra i monti ancor cnricl,i di neve, si devono temere dei rito1·ni ncuti di freddo. Dmante questi possono anche presentarsi le minime dell'anno.
La pd,navcra è per ci,\ di corta d11rnta, poichù, col tempo buono, la tempernturn cresce molto rapidamente. In maggio abbiamo gi il, nelle kcnlit:ì paste in basso, giornnte molto cnlde.
L'estate abbraccia anche tutto settembre e qualche volta il massimo di temperntnrn capita in questo mese. In questa stagione il cielo è noto per la sua speciale chiarezza; talvolta, come da noi, sulle parti centrali del Carso i temporali scoppiano anche nelle pin tarde ore della notte. La brezza di mare che è di tanto sollievo sulle coste, non si fa sentire sul Carso; ad esso arriva aria calda e secca,· che tutto avvolge in densa polvere ; soltanto salendo sulle alture si pui> sottrarsi al ca.Ido.
Il sole in questi luoghi ri scalda fortemente o soprat11tto la pietra calcal'€a bianca del Carso assume alte temperature (fino n 50°).
La notte, la temperatura del Carso diminuisce considerevolmente dipendentemente dalla natura del suolo arido e di piccolo calore specifico. La sP-guente tabella ci offre un'idea del numero dei giorn_i in cui la temperatura dei vari luoghi resta sotto zero, oppure sopra i 20°. Come .i vede, a mano a mano che si procede verso l'interno il numero dei giorni caldi diminuisce, tanto che a Lnbiana la tempern.turn non sale mni al disopra dei 20°. Le notti sono sempre pii, fredde via via che. Ri proce,1e 'verso l'interno.
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in . ottobre co1ninciano le pioggie; si ha no brusco abbas
s:imeuto clella teniperaturn, sebbene non mancliino giorni
che ricordano l'estate. Nell'in terno l'antunuo è breve ;
le , strette gole tengono come racchi nsa l'arht umida Jc
valli , mattina è sera, sono sotto ln nebhin. S,1lle co~tc
l'inverno comincia, si può. dire,. in gennaio.
Il Carso rimane in autunno genernhnente ascint.t.o.
Ap11enn. comine-inno i venti di N. comincia l'inverno.
L'isoterma cli gennnio di + 4° segue q1rnsi le coste.
L'isoterma 0 ° abbraccia il Carso, ma esclude In, C.-irnioh.
Ln born porta freddi asciutti. Sul Carso, snllc
ripide pendici, essa npportn temperatura molto bassa.
rrrieste ha 13 giorni di gelo, Gorizia 25, il Carso tric•
stino 40: nlentre nelle conche chiuse si accumula m-ia
fredda e quieta e il gelo al snolo è freqn entc, sul Careo
e sulle alture si av vicendano giorni freddi ili bnrrnsca
e caldi giorni di soìe. Al principio delle grandi foreste
comincia· h. neve ed H freddo è continuo e costante: tali
freddi sono però sempre meno sensihili che quelli pro
vocati dai ·venti freddi e asciutti. In tali luoghi (conche
della Carniola) l'inverno è più lungo, e apport>t tempe
rature ancor molto piil basse e qirnlclie burrasca occasio
nale;• in essi si manifesta, in tutti i suoi cnrattel'i, il
clima invernale continentalè.
La seguente tabelln, in cui sono raccolti i dati della,
nebulosità media e dell'insolazione nei varì mesi, serve
a mettere in rilievo l,i chiarer.zn del ciclo in estate
e l'improvviso aumento della nebulosit:\ in ottohre, clic
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1
18.1
32
.9
554
1009
24.9
30.5
25
5 31
3
24.4
30
.9
275
342
25.7
32.6
'2
91
367
27,5
31.1
29
9 33
5 1
22.7
31.2
22
1 30
4 2
2'1.7
3.U
20
9 32
4 2
21.6
32.5
19
1 28
9 4
41
La di stribuzione anm1ale dimostra ev identemente il
earnttere cli transizione rla.l clima continentale a quello
rn elliterraneo. Da per tutto il massimo avviene in cint,mno
qnanclo pi i, spesso spiri( lo scirocco. Tuttavi,i nel!' inter
no del paese le pioggie primaverili hanno maggiore du
rata ed importanza che snl C,trso e sulla costa. A Lubia
n;i il massimo di pioggia do! periodo primaverile si ha,
in g iugno. Se si rmn1nenta che carattere del clinrn, conti
nentale dell'Europa media è la presenza di pioggie estivo
c1ebo!i e di lunga d,1rata, si vede chiaramente come man
mano che si procede nell'interno le condizioni si avvi
cin ino a quelle dell'Europa media. e si allontanino rlni
,·rn,esci nntnnnali ,folle regioni pih prossime alla costa.
La 1nassima sicciti\ si ha nell'inverno in seguito ai
freddi venti terrestri. I luoghi frequentati dalla bora
hanno nn minimo di precipitazione in in verno e solo sni
monti si ha una considerevole caduta di neve (3-6 giorni
all rt costa, 40-60 sui monti e sopratutto su llo Schneeberg
ove si ha uno strato da 1 e 1/, a due metri, mentre sul
Crtrso cadono appena raramente 20 cent.). In regola la
neve compare primieramente sul lato sottovento del C:1rso.
In media s i può calcolare cl,e Gorizia ha 4,8 g. di neve
e Trieste 6,5 e Basov izza 18. Nella strada da Lubiana a
Trieste la maggiore quantità di neve cade sempre più
nel tratto da Lubiana a Adelsberg, dopo di questa la
neve è poca. La neve fino a 500 rn. durn pochi giorni a
meno che non si geli. In generale la neve cade da novem
bre a genm1io: però sull'àltipiano si possono avere nev i
cate 6no in marzo. In tempo di bora può per<> nevicare
in alto e in basso al tempo ste~so.
42
In primave·m <tncora si fa sentire b siccità deri
vante dalla bom, ma però a poco a poco comincia a pio
vere piì1 abbondantemente, sempre più verso il N.
L' est«te è assai secca. Y i sono però, come si è detto,
v,olenti tempornli che spesso durano solo ' /, d 'ora e ap
portano poca, frescnrn-; per la grande evapornzione l'acqna
caduta si dilegua ben presto. Sull'altipiano però grnn
parte dell 'acqua viene succhia ta dal terreno poroso. Fra
il 23 settembre e il 3 ottobre cominciano le pioggie aiit·wn
-nali, subito con pioggie dirotte. li massimo delle pioggie
autunnali si ha in settembre a N., e in novembre e dicem
bre a S.; esse non sono contirrne ; piove per 2 o 3 giorni
(sebbene anche non di rado per 5 o 6 giorni).
La pioggia ffutm,m,le è in totale doppia che nell'estate
v icino al mare; nell'interno però supera molto meno la
quantità estiva e a Lubian:i è perfino pii\ piccoln che
nell'estate . Le pioggie :ibbondanti e i temporali si adden
sano precisamente là dove vi sono rapide alture: di cii,
danno prova le differenze tra Trieste e Barcola. D,-vanti
al gradino del Carso la precipitazione aumenta improv
, isamente, e anche salendo a maggiore altezza si man
tiene poi costante.
La siccità è dovuta snl Carso a due cause principaH:
alla grande evaporazione e alla porosità dello special e
suolo .calcareo. Si calcola che il 60 °lo in media dell'acqun
cadut_a si evapora. Sul Carso la maggior parte dell'acqua
non evaporata si elimina per ,ie sotterranee.
La distribuzione delle pioggie spiega pertanto come
il livello sotterraneo dell'acqua sia alto in primavera ed
antnnno; basso in estnt~ : e ciò spiegn come le sorgenti
-i:3
alimentate dall'acqua che ],a potuto raggiungere il livello
piÌl basso attraverso il terreno, siano abbondanti in pri-
1navera ed autunno. Però esse non reagiscono rapida
mente nlle pioggie: solo l'acqua scorrente BLll suolo mo
stra evidenti gli alti e bassi dovuti alle pioggie. I fiumi
ciattoli non hanno un vero e proprio periodo di alta e
di rnagrn, ma Jmnno epoche io cui l'alto livello od il basso
prevale. Ad ogni acquazzone segue come un'onda di alto
livello, che (in circa due giorni) percorre il fiume dalla
sorgente alla foce.