Notizie LOTTA di CLASSE n° 1

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1 Notizie Lotta di Classe - n.1 - 1° Dicembre 2010 Supplemento a Lotta di Classe - Periodico dell’U.S.I. - A.I.T. Notizie LOTTA di CLASSE Come sappiamo il turbocapitalismo morente ogni giorno ci riserva non pochi spunti per una serie di riflessioni sul futuro prossimo. Già! Nel giro di appena tre mesi si sono verificati cambiamenti sconcertanti che ovviamente non trovano mai posto sui media di regime il cui motto sembra “depistare – minimizzare – normalizzare” almeno l’appa- renza, ossia il mondo di “fruttolo” in cui qualche tecnocra- te vorrebbe relegarci. Allora, quali sono le novità sotto il tetto che scotta: L’impero americano al tracollo All’ultimo G20 abbiamo visto un Barack Obama, alias il nuovo Zio Tom, lanciarsi in discorsi da allucinato: tutte le sue dichiarazioni, specialmente quella finale, hanno dipin- to l’America come il motore dell’economia mondiale (?), come uno stato che detta ancora legge intimando alla Cina di rivalutare lo yuan (!?!). Il poveretto quanto si è trovato dinnanzi ad un bel rifiuto con aggiunta l’osservazione che la crisi si deve al modello predatorio yankee probabilmen- te ha iniziato ad intendere, ed era ora, che l’aria a livello planetario è cambiata. La stessa cosa ovviamente non è capita della FED che sen- za troppi problemi ha data avvio ad un altro QE (quantita- tive easing), ossia l’ennesima badilata di moneta stampata dal nulla: se oggi il dollaro fosse valutato per quello che effettivamente vale sarebbe al livello della rupia indiana. La FED non vede oltre il proprio naso, non vede oltre l’immediato: il mercato a credito è finito? Allora bisogna iniettare liquidità in modo che da invogliare i consumatori ad indebitarsi ancora; non succede perché la classe media è letteralmente scomparsa come il mercato reale? Non c’é problema le banche comprano titoli di stato, magari degli stati indicati dalle agenzie di rating (tutte americane n.d.a.) come prossime al tracollo! E già! Che genialata: lo stato si fa garante sempre è comunque delle speculazioni dei soliti banksters andando ad intaccare il residuo risparmio privato dei cittadini. Rating appunto! Non una certezza ma un’opinione: se la Grecia ha taroccato i suoi conti lo stesso fanno gli U.S.A.: per intenderci solo nel 2009 il rappor- to deficit/pil non era dell’83%, ma del 113% ... simpatico effetto collaterale del primo QE targato 2007/2009 da 4 trilioni di dollari. Inoltre è bello notare come le tre agenzie di rating continuino a sovrastimare gli U.S.A.: continuano ad avere il massimo di solvibilità con una AAA, forse starà per “Ah! Ah! Ah!”? Oggi più che mai gli U.S.A. avrebbe- ro bisogno di un moto di coraggio del governo, ma quale governo? Le elezioni appena concluse porteranno inevita- bilmente alla paralisi di tutte le decisioni di Tommy e del suo entourage, la disoccupazione REALE non è attestata attorno all’11% ma è attestato in una forbice fra il 20% ed il 25%. Anche l’ennesima guerra (in questi giorni il senatore repubblicano Lindsey ha ventilato la disponibi- lità dei repubblicani ad appoggiare la presidenza qualora si impegnasse a mantenere il controllo in Iraq, prolungare l’occupazione in Afghanistan e scatenare una guerra con ricadute probabilmente mondiali contro l’Iran n.d.a.) non servirebbe a riavviare l’economia per un semplice motivo: nel periodo 1915/18 e 1939/45 oltre alle industrie belliche esistevano anche una fitta rete di aziende legate all’indot- to, oggi queste non esistono più e sarebbe pure ridicolo aprire un’azienda che alla fine della guerra collasserebbe nuovamente sotto il tallone delle banche ... la classe media lo sa molto bene ... sono yankees non imbecilli. Le banche hanno creato la povertà e quanto anche i Tea Parties si riveleranno per quello che sono, ossia uno strumento dei banksters, assolutamente incapace di dare risposte, allora le sommosse interne scoppieranno ... i banksters ed i loro camerieri politici lo sanno ... sono criminali non imbecilli, ed è per questo che stanno silenziosamente rimilitarizzan- do il territorio nazionale. In realtà, di rivoluzione, o guerra civile ai poteri forti, si comincia a parlare negli Stati Uniti; significativamente, proprio dopo le ultime elezioni, il cui risultato non ha accontentato nessuno. L’8 novembre, su MSNBC, l’opinionista destrorso Dylan Ratigan ha affer- mato pubblicamente: «Le cose stanno andando così male nel nostro Paese, che sia davvero venuto il momento di fare una rivoluzione? L’ovvia risposta è sì. La sola doman- da è: come farla?». Il giornalista David Sirota, autore di saggi contro le mega-banche (una specie di Eugenio Bene- tazzo americano n.d.a.) sostiene: «L’eccitazione elettorale biennale è l’oppio delle masse; un oppio particolarmente potente perché depreda la psicologia della speranza. Noi vogliamo disperatamente credere di poter montare una sommossa vittoriosa. Ed è vero, possiamo. Ma non fino a quando capiremo che entrambi i partiti sono complici nella scalata ostile che vogliamo combattere». Tintinnio di scia- bole? Probabile perché il programma di austerità che verrà varato nei prossimi due trimestri sarà da far impallidire anche il più sfegatato liberista: giusto per avere un’idea, la scorsa settimana una speciale commissione presidenziale mista, democratici e repubblicani, ha una riduzione del de- ficit nazionale attraverso tagli alla spesa federale per 4.000 miliardi di dollari, e questo è solo un antipasto. La Cina, per gli amici la tigre di carta La Cina è stata fino ad ora decantata come nuovo asse, CRISI FINALE? SI! MA CON BOTTO!

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Supplemento a LOTTA di CLASSE periodico dell'U.S.I. - A.I.T. - Dicembre 2010

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Notizie Lotta di Classe - n.1 - 1° Dicembre 2010

Supplemento a Lotta di Classe - Periodico dell’U.S.I. - A.I.T.

Notizie LOTTAdi CLASSE

Come sappiamo il turbocapitalismo morente ogni giorno ci riserva non pochi spunti per una serie di riflessioni sul futuro prossimo. Già! Nel giro di appena tre mesi si sono verificati cambiamenti sconcertanti che ovviamente non trovano mai posto sui media di regime il cui motto sembra “depistare – minimizzare – normalizzare” almeno l’appa-renza, ossia il mondo di “fruttolo” in cui qualche tecnocra-te vorrebbe relegarci. Allora, quali sono le novità sotto il tetto che scotta:

L’impero americano al tracolloAll’ultimo G20 abbiamo visto un Barack Obama, alias il nuovo Zio Tom, lanciarsi in discorsi da allucinato: tutte le sue dichiarazioni, specialmente quella finale, hanno dipin-to l’America come il motore dell’economia mondiale (?), come uno stato che detta ancora legge intimando alla Cina di rivalutare lo yuan (!?!). Il poveretto quanto si è trovato dinnanzi ad un bel rifiuto con aggiunta l’osservazione che la crisi si deve al modello predatorio yankee probabilmen-te ha iniziato ad intendere, ed era ora, che l’aria a livello planetario è cambiata.La stessa cosa ovviamente non è capita della FED che sen-za troppi problemi ha data avvio ad un altro QE (quantita-tive easing), ossia l’ennesima badilata di moneta stampata dal nulla: se oggi il dollaro fosse valutato per quello che effettivamente vale sarebbe al livello della rupia indiana. La FED non vede oltre il proprio naso, non vede oltre l’immediato: il mercato a credito è finito? Allora bisogna iniettare liquidità in modo che da invogliare i consumatori ad indebitarsi ancora; non succede perché la classe media è letteralmente scomparsa come il mercato reale? Non c’é problema le banche comprano titoli di stato, magari degli stati indicati dalle agenzie di rating (tutte americane n.d.a.) come prossime al tracollo! E già! Che genialata: lo stato si fa garante sempre è comunque delle speculazioni dei soliti banksters andando ad intaccare il residuo risparmio privato dei cittadini. Rating appunto! Non una certezza ma un’opinione: se la Grecia ha taroccato i suoi conti lo stesso fanno gli U.S.A.: per intenderci solo nel 2009 il rappor-to deficit/pil non era dell’83%, ma del 113% ... simpatico effetto collaterale del primo QE targato 2007/2009 da 4 trilioni di dollari. Inoltre è bello notare come le tre agenzie di rating continuino a sovrastimare gli U.S.A.: continuano ad avere il massimo di solvibilità con una AAA, forse starà per “Ah! Ah! Ah!”? Oggi più che mai gli U.S.A. avrebbe-ro bisogno di un moto di coraggio del governo, ma quale governo? Le elezioni appena concluse porteranno inevita-bilmente alla paralisi di tutte le decisioni di Tommy e del

suo entourage, la disoccupazione REALE non è attestata attorno all’11% ma è attestato in una forbice fra il 20% ed il 25%. Anche l’ennesima guerra (in questi giorni il senatore repubblicano Lindsey ha ventilato la disponibi-lità dei repubblicani ad appoggiare la presidenza qualora si impegnasse a mantenere il controllo in Iraq, prolungare l’occupazione in Afghanistan e scatenare una guerra con ricadute probabilmente mondiali contro l’Iran n.d.a.) non servirebbe a riavviare l’economia per un semplice motivo: nel periodo 1915/18 e 1939/45 oltre alle industrie belliche esistevano anche una fitta rete di aziende legate all’indot-to, oggi queste non esistono più e sarebbe pure ridicolo aprire un’azienda che alla fine della guerra collasserebbe nuovamente sotto il tallone delle banche ... la classe media lo sa molto bene ... sono yankees non imbecilli. Le banche hanno creato la povertà e quanto anche i Tea Parties si riveleranno per quello che sono, ossia uno strumento dei banksters, assolutamente incapace di dare risposte, allora le sommosse interne scoppieranno ... i banksters ed i loro camerieri politici lo sanno ... sono criminali non imbecilli, ed è per questo che stanno silenziosamente rimilitarizzan-do il territorio nazionale. In realtà, di rivoluzione, o guerra civile ai poteri forti, si comincia a parlare negli Stati Uniti; significativamente, proprio dopo le ultime elezioni, il cui risultato non ha accontentato nessuno. L’8 novembre, su MSNBC, l’opinionista destrorso Dylan Ratigan ha affer-mato pubblicamente: «Le cose stanno andando così male nel nostro Paese, che sia davvero venuto il momento di fare una rivoluzione? L’ovvia risposta è sì. La sola doman-da è: come farla?». Il giornalista David Sirota, autore di saggi contro le mega-banche (una specie di Eugenio Bene-tazzo americano n.d.a.) sostiene: «L’eccitazione elettorale biennale è l’oppio delle masse; un oppio particolarmente potente perché depreda la psicologia della speranza. Noi vogliamo disperatamente credere di poter montare una sommossa vittoriosa. Ed è vero, possiamo. Ma non fino a quando capiremo che entrambi i partiti sono complici nella scalata ostile che vogliamo combattere». Tintinnio di scia-bole? Probabile perché il programma di austerità che verrà varato nei prossimi due trimestri sarà da far impallidire anche il più sfegatato liberista: giusto per avere un’idea, la scorsa settimana una speciale commissione presidenziale mista, democratici e repubblicani, ha una riduzione del de-ficit nazionale attraverso tagli alla spesa federale per 4.000 miliardi di dollari, e questo è solo un antipasto.

La Cina, per gli amici la tigre di cartaLa Cina è stata fino ad ora decantata come nuovo asse,

CRISI FINALE? SI ! MA CON BOTTO!

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Notizie Lotta di Classe - n.1 - 1° Dicembre 2010assieme all’India, del turbocapitalismo mondialista ma an-che in questo caso si tratta di un abbaglio. Jimmy Jubak sostiene che: “La Cina ha tutta una tradizione nel cancella-re i debiti dai propri registri ed insabbiarli, il che dovrebbe spingerci a colpire e pungolare le sue cifre. Se torniamo indietro all’ultima volta che la Cina ha falsificato ai massi-mi livelli i suoi registri contabili nazionali, durante la crisi della moneta asiatica del 1997, possiamo avere un’idea di dove possa essere nascosto adesso il suo debito”. I cine-si ne sono ben coscienti, ed è per questo che cercano di eliminare il più possibile i bond americani che saranno a brevissimo carta straccia: vendendo questi titoli a paesi di-sperati come la Moldavia o qualche paese africano cercano di investire in terra, concessioni e tutto ciò che eventual-mente può essere usato come merce di scambio economi-ca e/o politica. Il governo centrale sta anche cercando di creare un mercato interno visto che a breve le esportazioni, già ridotte al minimo complice l’iperinflazione occidentale ormai prossima, non saranno più paganti: l’occidente non sarà più così appetibile per prodotti China Export destinati a durare poco o nulla. Sorge però un altro problema: lo yuan volutamente svaluto, impedisce ipso facto la crea-zione di un mercato interno, ed una sua libera fluttuazione farebbe esplodere anche lì la bomba immobiliare che per entità sarebbe 10 volte tanto quella americana.

L’Europa a bombazza!Se fossi il funambolico Vittorio Brumotti mi verrebbe da dire: “A bombazza compagni! Guardate ‘sto schifo par-cheggiato con le quattro frecce.”. Come già dissi il “con-tagio” dalla Grecia agli altri paesi deboli della zona euro è praticamente un dato di fatto: le banche europee, anche quelle nazionali, sono interconnesse fra di loro, inoltre la famigerata B.C.E. Ci unisce tutti in un comune destino di disgrazia. Comunque andiamo per ordine: si deve sapere che il gruppo dei paesi PIIGS (Portogallo, Irlanda, Italia, Grecia e Spagna n.d.a.) hanno un debito reciproco assai basso, invece hanno un debito molto elevato verso i pae-si forti dell’area euro Francia e Germania, con l’aggiunta della perfida Albione a fare da quinta colonna in nome dei legami con gli U.S.A. .Per capirci, a titolo esemplificativo potremmo citare il caso teutonico:le banche tedesche detengono circa 185 miliardi di dollari di Buoni del Tesoro irlandesi, 238 miliardi di ti-toli spagnoli, 190 di italiani, 45 miliardi di titoli greci e 47 di titoli di debito portoghesi; quindi il sistema usurocratico tedesco ha un esposizione con i PIIGS di 700 miliardi di dollari! In pratica se cade uno dei paesi in questione, salta il sistema tedesco: e pensare che proprio la Germania che nei PIIGS ha un mercato per i propri prodotti ha cercato di affossare la Grecia senza contare sull’effetto domino. Comunque sia il caso greco si sta riproponendo: se la “ti-gre celtica” vuole salvare il proprio sistema bancario (non l’economia reale s’intende n.d.a.) deve approntare un pro-gramma di austerità che avrà come unico vero risultato il depauperamento del sistema produttivo, ergo: economia stagnante, aumento delle tasse, recessione ... un bel “ven-tennio in stile nipponico”. Ovviamente queste decadi an-dranno moltiplicati per tutta Eurolandia: prima i PIIGS poi i paesi forti.

L’Italia: il grande bluff è servito Il Belpaese, che ha un debito di circa 1.400 miliardi di dol-lari, di cui ne deve 511 alla Francia: il che significa che

le astute banche francesi hanno comprato titoli di debito italiani per una cifra pari al 20% del prodotto interno lordo francese. Un bel grazie alla globalizzazione che di fatto ha eliminato tutti i controlli sui movimenti di capitale: l’eco-nomia politica (gestita dallo stato) è stata estirpata. Il prin-cipale dogma della ideologia dominante recita che la libera circolazione dei capitali favorisce lo sviluppo, mentre il controllo pubblico lo frena ... quindi i privati (intendesi banche e speculatori n.d.a.) sanno bene dove andare a fare gli avvoltoi.Si noti che nel nostro caso specifico i privati chiedono di più: l’ultima asta di BOT non è andata così bene come si sperava, Tremonti ha raccattato circa 2 miliardi in meno di quelli preventivati anche in rapporto alla diminuzione delle entrate fiscali. Purtroppo in Italia sono già parecchie migliaia le aziende che hanno abbassato le saracinesche, e molte non le alzeranno mai più: non parlo della FIAT o af-fini, ma delle piccole e medie imprese che nei 2 anni prece-denti hanno lasciato a casa una massa operaia decisamente superiore al gruppo FIAT e tutto l’indotto; è indubbio che la grande industria da 15 anni a questa parte ha solo dimi-nuito il proprio peso produttivo mentre le piccole e medie imprese hanno continuato a produrre introiti, ovviamente emeriti economisti bocconiani alla Giavazzi negherebbero ciò, magari ripetendo la litania dell’effetto positivo della globalizzazione e bla, bla, bla. Divagazioni a parte i soldi sono finiti, ma per davvero, ed inizieranno le lacrime ed il sangue tranne che per i politici, le banche ed il sistema guerrafondaio che in fin dei conti rimane il vero volano del capitalismo transnazionale. Tremonti si affretta a dire che i soldi per la cassa integrazione ci sono, balle! Mesi fa scrivevo che questi soldi non ci saranno ed è vero: sono tantissimi i lavoratoti in cassa integrazione che fino ad ora, a distanza di mesi, non hanno ancora visto un euro; però il governo ci rassicura che gli ammortizzatori sociali saranno prorogati ?!?!Riassumendo la situazione in due righe: fino ad ora non abbiamo visto nulla, se tutto va bene siamo rovinati, specie qui in Italia dove non esiste un reale senso civico che possa permettere (parole dello stesso Ricolfi n.d.a.) un cambio drastico della casta politica, ed io aggiungo di quella sin-dacale.

Il Passatore

NOTA REDAZIONALEQuesta pubblicazione informatica (supplemento all’edi-zione cartacea di Lotta di Classe) è un esperimento e un tentativo di restare agganciati all’attualità, legame che la rarefatta periodicità di LdC rendeva irrealistico se non vir-tualmente impossibile. Uno strumento più snello ma anche più duttile. Una pubblicazione che potrà ospitare contri-buti più o meno corposi, ma con la precisa funzione di informare e documentare i militanti dell’Unione, gli iscrit-ti e i lettori, con la massima tempestività possibile. Dun-que, sia la periodicità - in linea di massima mensile, sia il numero di pagine potranno variare in base alle esigenze.Avvertenza: eventuali contributi di collaboratori ester-ni non rispecchieranno necessariamente le opinioni della redazione, né, tantomeno le linee dell’Unione Sindacale Italiana.

La redazione collegiale di Lotta di Classe

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Notizie Lotta di Classe - n.1 - 1° Dicembre 2010

Non brilla il Sole delle alpi sui dettagli rivelati in ab-bondanza dagli inquirenti intorno alla figura del “di-rettore sanitario” della “nordissima” ASL di Pavia, Carlo Antonio Chiriaco, nato a Reggio, classe 1950. Emergono invece una quantità di particolari a dir poco agghiaccianti, particolari raccolti nel corso una lunga inchiesta di due Direzioni Distrettuali Antimafia e del PG aggiunto Ilda Bocassini sull’organizzazione cri-minale calabrese trapiantata nel settentrione italiano. Una specie di piovra con la testa pensante immersa nel sud d’Italia ma con i tentacoli rivolti sempre più in un nord che continua a crogiolarsi nel mito della sua pre-sunta impermeabilità ai fenomeni mafiosi. Un’inchie-sta che alcuni vorrebbero far risalire addirittura agli inizi del 2007 fatta di copiosi appostamenti e abbon-danti registrazioni che si sviluppa sul terreno più con-geniale per gli appetiti mafiosi: le ricche disponibilità di spesa dello Stato. L’ASL della Pavia di Chiriaco in effetti raggruppa e controlla innumerevoli istituti nonché varie attività per un giro d’affari di assoluto rilievo nazionale poiché gestisce 530.000 potenziali pazienti, 160.000 ricoveri, 4.5 milioni di prestazioni farmaceutiche, 10 milioni di prestazioni ambulatoriali e diagnostiche per un budget annuale nel 2008 pari a 780 Milioni di Euro. Quattro sono pertanto gli istituti di ricerca (IRCCS) tra cui la Fondazione Maugeri e il Policlinico S. Matteo, 8 sono gli ospedali, 6 gli Istituti di Cura e numerosi gli ambulatori e le istituzioni sot-toposti all’influenza tecnico-politica del Direttore Sa-nitario Chiriaco incarcerato nell’ambito dell’inchiesta denominata “infinito”.Ma lasciamo parlare direttamente il capo-zona Giu-seppe “Pino” Neri, plenipotenziario per la ricostituen-da ‘ndrangheta dopo l’omicidio del capo scissionista Carmelo Novella. Ascoltiamolo in una intercettazio-ne della DDA (fogli 381/382 Trib. Ord. di Milano, mandati di cattura, “Operazione Infinito”) mentre de-scrive a un suo pari il direttore dell’ASL di Pavia e le sue attribuzioni:

“...una fondazione che ha quattro ospedali sotto a lui presidente. Ha fatto il direttore sanitario qua al po-liclinico..adesso è andato al Santa Margherita come direttore sanitario da lì è passato come direttore gene-rale dell’ASL sanitario di tutta la provincia, una delle province più grosse d’Italia... come estensione è la più grande d’Italia...ha tutta la provincia sotto di lui. Inoltre politicamente… praticamente decidono tutto a tavolino insomma eh. E noi siamo sempre vicini a lui e lui ci tiene sempre in considerazione… poi fa cen-tomila favori, si è sempre messo nei guai per questo e per quello. Una volta è stato arrestato perché ha fatto un favore a uno là...mamma mia... vi ricordate...inc…quando è stato arrestato? Poi dopo tanto tempo è stato assolto, però è stato pure arrestato insomma eh...E’ molto vicino a me eh...è sempre stato vicino a

me...da anni siamo un tutt’uno una fondazione che ha quattro ospedali sotto a lui presidente”.

CHIRIACO, L’UOMO GIUSTO AL POSTO GIU-STOL’attività di questo personaggio decisivo, collegato direttamente e da lungo tempo a esponenti di rilievo della mafia calabra del calibro di Neri - ma anche con quel Cosimo Barranca risultato capozona per il mila-nese - è in tutto e per tutto l’attività di un sanitario ai vertici della cosa pubblica, lo si ritrova per esempio, agli inizi del 2003 nei dintorni del San Paolo, proprio nel consiglio di amministrazione della sfortunatissima società per azioni “Dental Buiding” SPA. Un esperi-mento “pubblico-privato”, dove le promesse presen-tate con affettate brochure dalla fondazione di Luca Tognana, lasciano dopo tre anni di “sperimentazione” il posto a un buco di alcuni milioni di Euro e a una serie di accuse e denunce di incapacità, mala-gestio-ne, favoritismi parentali vicendevolmente scambiate tra socio privato (Fondazione Gesis, Gestione Sistemi Salute) con a capo appunto il Tognana e socio Pubbli-co Sanpaolino impersonato, all’inizio dell’avventura, dal DG Franco Sala e poi, una volta avvenuto il crack, da Carlo Pampari. Un’esperienza fallimentare che gli scettici davano già scritta in partenza, una vicenda che ha accomunato sullo stesso campo due protagoni-sti degli avvenimenti del tragico luglio 2010, Pasqua-le Libri e Carlo Chiriaco, il primo caduto dall’ottavo piano del San Paolo e il secondo arrestato nell’inchie-sta anti ‘ndrangheta denominata appunto “infinito”.Relativamente al ruolo del Chiriaco presso la Den-tal SPA si è saputo che svolgeva il compito di “rap-presentante” della Regione, in un CDA dove erano rappresentati gli attori principali (Ospedale S. Paolo, Università, Regione e “socio” privato). La Regione non poteva scegliere di meglio, circa l’esperienza del Chiriaco in fatto di Odontoiatria poi non vi sono molti dubbi dal momento che, come recitano le carte dell’in-chiesta, lo stesso medico sarà destinatario nell’aprile del 2007 di un decreto penale di condanna per abuso della professione medica all’interno di un suo studio dentistico per altro privo di autorizzazione sanitaria… chissà, forse proprio per questo, poco dopo, precisa-mente il 18 gennaio 2008 leggeremo sulla “Provin-cia Pavese”, in tempi già sospetti solamente per gli inquirenti al lavoro che “Viene dato quasi per certo l’arrivo di Carlo Chiriaco all’Azienda sanitaria locale di Pavia. Lascerebbe il suo ufficio “corrispondente” all’istituto di riabilitazione Santa Margherita, che fa capo all’Asp dove, peraltro, è rientrato di recente - dopo una breve permanenza come direttore ammini-strativo prima e generale poi - Maurizio Niutta, anche lui Forza Italia ma poco in sintonia con l’assessore regionale Giancarlo Abelli, stratega delle mosse sulla sanità non solo in provincia di Pavia. Il nome di Chi-

I “SOLI DELLA SILA” SULLA PADANIA DEGLI AFFARI

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Notizie Lotta di Classe - n.1 - 1° Dicembre 2010riaco era circolato anche nei giorni caldi delle nomine al San Matteo. Non è un mistero, infatti, la grande amicizia che lo lega ad Abelli e alla sua famiglia. E con Chiriaco dovrebbe arrivare all’Asl, come diret-tore amministrativo, Camillo Pietra, di Sant’Angelo Lodigiano, che proviene dall’azienda di Lodi.”

2010: GLI EFFETTI DEL PARLAMENTO DI INDEGNILa drammatica estate 2010, irta di scandali politici di ogni tipo, riserba alla Lombardia anche gli incredibi-li coinvolgimenti dei coniugi Abelli in storie - anche passate in giudicato con sentenza patteggiata - relative a riciclaggi monegaschi di danari sporchi (la moglie) e pesanti sospetti di voto di scambio (il marito). Nel caso della moglie, Rosanna Gariboldi, secondo le ri-sultanze sarà lo stesso Chiriaco, grazie ai suoi uffici e alle sue conoscenze di Direttore dell’ASL di Pavia, ad offrirsi per dare una mano alla donna (già assessore al Personale per Pavia) finita in carcere il 20 ottobre 09 per il riciclaggio monegasco dei soldi del costruttore Grossi. L’incompatibilità con il regime carcerario per problemi di “depressione”, secondo le intercettazioni, sarebbe stata realizzabile con tanto di certificazioni mediche e di appuntamenti sanitari (falsi), grazie agli aiuti offerti dal Policlinico San Matteo facilmente controllato dal Chiriaco per altro già coinvolto nel fa-voreggiamento di un noto latitante della ‘ndrangheta arrestato alla Fondazione Maugeri di Pavia. Tutto la-voro inutile poiché, come è noto, Lady Abelli fu con-sigliata a patteggiare alla svelta con la giustizia una pena di due anni con sospensione della pena ma con in aggiunta la confisca di 1,2 Milioni di Euro. Ci troviamo quindi ai vertici di un malaffare abitato da personaggi come quel Giuseppe Grossi implicato in enormi truffe a spese del pubblico interesse (si pen-si soltanto alla vicenda di Milano-city Santa Giulia e alle bonifiche mai fatte), figure che sfilano a brac-cetto con il fior fiore delle eminenze grigie storiche della sanità lombarda finite, come nel caso di Abelli, direttamente in parlamento alle elezioni politiche del 2008. Insomma nulla di strano se anche Pavia adot-ta un direttore di ASL prescritto dalla Cassazione dal reato di estorsione, dopo, ovviamente, le due rituali condanne in primo grado e in appello, un Direttore però davvero esperto - a sua stessa detta - nella pratica estorsiva di che ci si può meravigliare ormai?

UN PIATTO SUGLI AFFARI, UNO SULLA PO-LITICASono circa 130 gli atti intimidatori (roghi di automez-zi movimento terra e violenze varie) che secondo la magistratura sono da connettere alle attività mafiose impiantate nel nostro territorio milanese; dei famosi 120-130 miliardi di Euro appannaggio delle attività del crimine organizzato italiano una bella fetta pro-viene dal Nord o viene in esso investita, ma la capa-cità di infiltrazione mafiosa è lampante laddove si trovano i soldi pubblici, i tantissimi soldi pubblici da

giocare all’asta degli appalti che a centinaia di Mi-liardi compongono per esempio il bilancio di Sanità, trasporti, pianificazione urbana e viabilità. Nelle in-tercettazioni pubblicate si parla ovviamente del piatto tutto da riempire offerto da queste grandi occasioni di arricchimento ottenibili piazzando l’uomo giusto al posto giusto, l’altro piatto, ovviamente, è quello elet-torale, quello dei voti che servono a piazzare appunto gli uomini giusti nei giusti posti, un piatto che le in-chieste in corso riempiono per esempio con i 1.800 voti che lo stesso Chiriaco, secondo l’accusa nei pan-ni del “grande elettore”, si vanta di aver portato alle ultime elezioni amministrative. L’ufficio elettorale, ovviamente, è in via Pirelli n. 27 ed è quello del PdL riferito al sottosegretario alla Regione Lombardia An-gelo Giammario (verrà eletto), d’altro canto, sempre in tema elettorale, al “Direttore” dell’ASL di Pavia la magistratura contesta il pagamento di somme di da-naro a infermieri sindacalisti in cambio di voti. Pe-nosa ma non inattesa è la vicenda dei 2.000 Euro che Chiriaco, intercettato passo passo dai magistrati, paga a tale Galeppi Cosimo (infermiere del S. Matteo) in cambio di 150 voti. Ma torniamo al piatto dei soldi pubblici.Per inquadrare meglio quello che è stato pur sempre il “rappresentante regionale” presso la defunta Den-tal Building SPA ascoltiamo il profilo tracciato nella richiesta di autorizzazione all’arresto del GIP, nel fo-glio n.28 si legge: “Chiriaco Carlo Antonio Direttore Sanitario dell’ASL di Pavia; costituisce elemento di raccordo tra alti esponenti della ‘ndrangheta (il rife-rimento è rivolto principalmente ai mandatari per il territorio milanese e pavese Cosimo Barranca e Pino Neri) e alcuni esponenti politici; favorisce gli interes-si economici della ‘ndrangheta garantendo appalti pubblici e proponendo varie iniziative immobiliari; si presta a riciclare denaro provento di attività illeci-te degli associati; procura voti della ‘ndrangheta a favore di candidati in occasione di competizioni elet-torali comunali e regionali; fornisce protezione a im-prese amiche e compie atti di ritorsione nei confronti di imprese nemiche; si mette a disposizione per ogni esigenza sanitaria degli esponenti della ‘ndrangheta e dei loro familiari”.Scorrendo le più di 400 pagine messe assieme dai ma-gistrati che chiedono l’autorizzazione alle centinaia di arresti dell’operazione anti ’ndrangheta della scorsa estate c’è di che rimaner basiti sul conto di un Diret-tore Sanitario che, a pag. 154, alla voce del predetto documento “i rapporti con esponenti delle istituzioni e della politica” viene così tratteggiato: “...affiliato alla ’ndrangheta e esponente di rilievo del mondo sa-nitario”, a pag. 361 si legge invece: “si pone a dispo-sizione dell’intera organizzazione della ’ndrangheta, e non solo della locale di Pavia”.Oltre ai citati favoritismi e intrallazzi elettorali nei confronti dei politici potenti della cerchia lombarda sono ben documentati anche casi di aiuti medici a esponenti della mafia calabrese, si trovano abbocca-

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Notizie Lotta di Classe - n.1 - 1° Dicembre 2010menti per lucrare con certe pompe funebri, estorsioni usura e via dicendo, particolare riguardo hanno gli af-fari finanziari e le compravendite immobiliari sempre in ambito mafioso. Insomma, quel direttore è anche a suo dire (vedi la nota intercettazione con il povero Libri) un mafioso dalla testa ai piedi, cosa ci faceva e chi l’ha messo in quella posizione di potere è tuttavia la domanda più importante che lo riguardi perché, in realtà, riguarda anche noi tutti. È una domanda de-stinata a non trovare per ora risposta pratica, non ci facciamo illusioni, ma proprio per questo motivo è una domanda alla quale la risposta già esiste, ed è fin troppo chiara! Una risposta che riguarda la decadenza della politica da basso impero e lo strapotere dell’eco-nomia finanziaria su quella etica. Non si tratta di un campanello ma di una sirena d’allarme!

QUESTO È DAVVERO IL NOSTRO SAN PAO-LO?Per i dipendenti del San Paolo l’allarme è inaspettata-mente suonato quel triste 19 luglio su un pianerottolo della scala di sicurezza del blocco A, una fine astrusa per un dipendente che di lì a poco sarebbe stato asso-ciato ad intercettazioni frammiste di lessici mafiosi e circostanze prima impensabili fatte di presunti boss scampati ad agguati ma in cerca di investimenti im-mobiliari, di raccomandazioni per parenti di rispetto, di clan ospedalieri su base regionale e via discorren-do; ma poi quei fulminei accenni alla nostra dirigenza contenuti nelle intercettazioni pubblicate, alle sue de-clinazioni politiche e perfino alle sue ambizioni. Per-ché proprio un Cosimo Barranca, che con il Neri è ai vertici della ‘ndrangheta del nord, compare nelle con-versazioni intercettate a ricordarci che c’è “un cazzu di appalto del San Paolo” con il direttore Amministra-tivo che ambirebbe a fare il Direttore Generale (foglio 388 richiesta autorizzazioni agli arresti Operazione “Infinito”); e poi ancora, su argomenti analoghi, al-tro materiale simile che vede protagonista il direttore dell’ASL di Pavia Chiriaco. Si tratta di intercettazioni ambientali del 30 gennaio 2010 sul tema degli scambi elettorali, documenti che compaiono in siti di ONLUS collegati alla magistratura; eccone uno dell’Onlus “Casa della Legalità” rintracciabile all’indirizzo: www.casadellalegalita.org/index.php?option=com_content&task=view&id=8891&Itemid=144 “poi CHIRIACO dice a NERI di andare a parlare con il direttore amministrativo (sembra Bardolini), Ore 11.44 circa, CHIRIACO “allora il discorso quale....che tra breve incontro BARDOLINI e gli dico ascolta, io sta roba la sto facendo per te, per aiutarti per fare il direttore generale...ti spiego il 31.12.2010 vengono praticamente rinnovate tutte le Direzioni Strategiche di quasi tutta la Lombardia, quindi vengono nomina-ti i nuovi direttori generali, direttore amministrativo ecc, lui ambisce a fare il direttore generale, e l’unico che gli può garantire questa posizione è GIANMA-RIO...giusto?.., io gli avevo consigliato di .. come dire

andare con la LEGA, però lo doveva fare 2 anni fà, ora è tardi, ora anche i Leghisti si stanno attrezzan-do, perchè moltissimi di quelli che ..inc... sono leghi-sti, poi hanno capito i Leghisti non hanno personale, non hanno ..inbc..., in ogni caso ... io a GIANMARIO gliel’ho già detto, lo faccio perchè LUIGI me lo ha chiesto ecc., ecc., però se questo qua non vede che attraverso di te ci sono i contatti, voti , ecc., ecc., dico poi non è motivato...se tu ti crei in giro la fama di uno che 500/1000 voti, se non ti nomina GIANMARIO, può star certo che ad un certo punto trovi un Leghista che ti .... - squilla il telefono di CHIRIACO (risponde, e MAR-CO - si mettono d’accordo per prendere un aperitivo) - riprende il discorso ....allora ...questo qui, potrebbe diventare il direttore generale del San Paolo, per-ché...perchè ad ABELLI non gli interessa più un caz-zo di Milano, quindi per non perdere Pavia potrebbe barattarla con la LEGA, allora, potrebbe anche darsi che la LEGA sapendo che questo qua è uno vicino a loro ecc., glielo fà fare in carica a Forza Italia..e dice vabbè.., noi siamo disponibili per esempio rinuncia-mo ad uno, se al San Paolo và questo no?.., per far questo però devi essere conosciuto come uno che ha voti..., io perchè sono lì, e ho il potere di andare dove cazzo voglio, perchè ormai anche a Milano ricono-scono che io ad un certo punto.. valgo da un punto di vista elettorale tot..,no, io a Pavia vengo accreditato di 1500 voti, in tutta la Provincia, quindi di fatto sono il più grosso elettore che c’è in questa Provincia...., allora se noi riusciamo a fare a percepire a quello là, NERI ...inc...CHIRIACO ...no, lui deve essere il referente vostro...senza passare da me, perchè è su Milano, e se lui...e sennò ad un certo punto non cam-bia un cazzo lui, capisci, perchè dice che i voti sono sempre di CARLO, e che cazzo ...inc...la cosa che lui non capisce è proprio questa, è lui che deve diventare visibile agli occhi dei vari COLUCCI, di quelli che hanno aspirazioni anche future, di prendere voti, lui deve apparire come uno che ha 500 voti, almeno, io gli ho messo ...CUBA SERVICE a disposizione attra-verso ...inc...., è chiaro che quando lui deve fare una cortesia, va bene, deve essere disponibile, per questo va bene LIBRI, perchè lui sà come trattare…”Pare proprio che gli stessi temi periodicamente trattati chissà quante volte all’ora del caffè dai dipendenti del San Paolo siano appannaggio di ben altri personaggi e per scopi che non siano quelli del consueto chiacchie-riccio sul rinnovo dei mandati dei vari Direttori, que-sto con in aggiunta non più un appalto piuttosto che un altro, ma una vera e propria trattazione di tecniche e situazioni elettorali che si rifanno alle parrocchie e alle cappellette votive all’ombra del PDL, luoghi dove si incontrano i soliti inossidabili immancabili ex socialisti, magari con i loro computer zeppi delle note del dare avere che li eleva da decenni a divinità dei postulanti. Ora qualcuno si domanderà a questo punto cosa fa-ranno in Regione alla fine dell’anno o anche prima,

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Notizie Lotta di Classe - n.1 - 1° Dicembre 2010magari per salvarsi dalle magre figure estive di questo incredibile 2010 o per cercare responsabili da manda-re al macello; di solito, in simili casi, cadono le teste delle prime file, ma poi, cosa ne seguirà? Al San Pao-lo non siamo nuovi a simili situazioni, che, vorremmo aggiungere, hanno prodotto in passato pessimi esiti.

NUOVE STRADE PER NUOVE PISTE?Rimane intanto in essere l’inchiesta che ha visto gli inquirenti recarsi spesso in un San Paolo dove si inda-gano i legami con la Pavia di Chiriaco, visite presu-mibilmente in cerca di appalti e riscontri magari lega-ti anche alla sicurezza carceraria, la convinzione che proprio dal nostro ospedale possa “aprirsi una pista destinata a portare altrove” non suona propriamente come la migliore pubblicità per il nostro ospedale fini-to proprio in questi modi sulla stampa. Certo fa effet-to vedere un giornale nazionale, a distanza di 7 anni, riconoscere, come recita il Corriere della Sera, a fian-co riportato, l’esistenza “del più fallimentare progetto della sanità lombarda degli ultimi 10 anni: il Dental Building”. Infine, proprio relativamente al “palazzo dei denti” una domanda che rode da un pezzo come un tarlo di notte: ma chi incassa da un decennio i fitti? Non è detto che il Dental e magari anche la vicina pa-lazzina che ospita tra gli altri gli approvvigionamenti ospedalieri sia stato o sia ancora per qualcuno di spe-ciale più di un bell’affare, ma per chi? Sulle quantità economiche dei fitti e su quanto era già emerso nel 2005 rimandiamo al Paolaccio n. 24 dove si scopre che la società proprietaria delle palazzine site in via Beldiletto e in Viale Famagosta 46 è una certa SPOR-TINVEST, ovvero, come è stato detto, la famosa, “so-cietà dei calciatori”, eppure basta farsi un giretto si Internet per scoprirne di tutti i colori relativamente a questo fornitore di servizi pubblici ospedalieri come i nostri. Insomma, vediamo un po’ cosa ha da dire in proposito il Corriere della Sera di qualche tempo fa, ovvero di quando era ancora in vita la “Dental Bui-lding SPA” e auguriamoci che nulla sia vero perché sarebbe veramente il colmo. Va bene la ‘ndrangheta, ma scoprire che il SSN della verde Padania dia da mangiare anche a certi “colleghi” della Campania… Sta a vedere che ogni parrocchia, in quest’Italia che l’unità la fa a modo suo ha davvero il suo santo.La morale? Certo che, i “governatori a vita” che han-no inventato un affare come la Dental SPA ricordano davvero gli imperatori romani, anzi, l’impero: quello basso.Non per fare polemica, ma se dovessimo applicare con le dovute proporzioni i provvedimenti disciplinari nei confronti dei pubblici dipendenti “normali”, quel-li così cari alla propaganda di Brunetta tanto amata dai parlamentari della destra di Berlusconi, cosa mai si dovrebbe fare ai politici e agli amministratori che diedero vita a quella SPA che, come recitò il defun-to DG Franco Sala il 12 ottobre 2002, vedeva “Oltre all’Ospedale San Paolo, due partner assolutamente importanti che sono da un lato l’Università che ov-

viamente partecipa, insieme all’Ospedale, anche alla sperimentazione di questo modello gestionale; e poi il socio privato che abbiamo individuato attraverso una lunga procedura di evidenza pubblica con tutte le caratteristiche che queste cose devono avere”…

E L’AMMINISTRAZIONE?Una volta appurato che le sanzioni disciplinari riguar-dano sempre e solamente i malcapitati del Compar-to con le loro errate e criminose timbrature, alcuni si chiedono che cosa mai abbia detto l’amministrazione riguardo alle rivelazioni giornalistiche, alla straor-dinaria mole di intercettazioni apparse in ogni dove sul WEB, ai sigilli apposti alle porte di alcuni uffici, alla presenza, piuttosto ingombrante, degli inquirenti in ospedale oltre ché, naturalmente, alla cruentissima fine del povero Pasquale Libri.Per quel che ne sappiamo, a quasi tre mesi dall’inizio dell’operazione “infinito” e quindi dalla conseguente ondata di arresti l’amministrazione ha prodotto un co-municato, questo, rilasciato all’Agenzia Giornalistica Italia:

AGI) - Milano, 22 lug. - L’Amministrazione del-l’Azienda Ospedaliera San Paolo afferma in una nota “di non essere mai stata ne’ di essere a tutt’oggi al corrente di presunti rapporti illeciti del signor Pa-squale Libri, il quale aveva con l’azienda un rappor-to di lavoro come Funzionario amministrativo e non, così come riportato su alcune testate, come Dirigente Aziendale”.

Comportamento di Libri a parte, è chiaro che ai verti-ci del San Paolo premeva sottolineare la non apparte-nenza alla Direzione Aziendale del “funzionario” ca-duto 3 giorni prima dalla scala di sicurezza del blocco A dell’ospedale. Libri, insomma, era solamente un funzionario, non, come avevano scritto i giornali, un dirigente degli approvvigionamenti. Terminata la pausa estiva è del sindacato SDL l’iniziativa di rende-re pubblico il volantino avanti riprodotto recante sul diritto il testo di una delle intercettazioni riguardanti il DA e, sul rovescio la copia dell’articolo del Corrie-re della Sera apparso il 19 settembre sulla “Chiriaco connection” pavese, un pezzo che non aveva molti ri-guardi nei confronti del nostro DG proprio mentre sul web era facile imbattersi in commenti e appunti sui suoi famigliari più stretti, il figlio, eletto consigliere al Comune di Pavia nonché la moglie, un tempo risulta-ta solamente in predicato per formare una società con personaggi come la già citata faccendiera moglie di Abelli nonché la moglie del Direttore della nota Cli-nica degli orrori, la Santa Rita di Milano.Sta di fatto che è l’11 ottobre, proprio al tavolo di trattativa, il luogo dove l’amministrazione per la pri-ma volta parla, sia pure in ambito ristretto, delle note vicende estive a una RSU che si aspettava invece la convocazione sui temi pressanti espressi nelle assem-blee generali di settembre e ottobre (fascia per tutti,

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precari, part time, mensa).In effetti la “convocazione”, per la verità senza odg., è stata improntata all’autodifesa dell’operato della Direzione Strategica che tra l’altro ha lamentato la pubblicazione del volantino di USB/SDL già menzio-nato. L’estraneità alle vicende riportate dai giornali, compresi l’appalto a cui evidentemente si è alluso nelle intercettazioni riportate abbondantemente un po’ ovunque coinvolgendo il DA, ha quindi suggel-lato la presa di posizione del gruppo dirigente. Il ta-volo, che vedeva anche la presenza di Rappresentanti Provinciali, ha accolto senza particolari commenti la professione di estraneità ascoltata.A chiare lettere il Direttore Generale, ha professato al tavolo un ruolo passivo sin dagli inizi della vicen-da Dental SPA che, ha ricordato, disponeva di sede legale diversa da quella del San Paolo. Nemmeno nei riguardi della figura del Presidente del CdA della disastrosa Dental SPA a conduzione definita svantag-giosa, se non truffaldina, il nostro attuale DG ricorda di avere disposto di capacità di nomina, anzi… Con-cludendo il suo intervento il DG ha ricordato il suo “reintegro”, a cose ormai avvenute, nella rediviva Clinica Odontoiatrica risorta, appunto, sulle fumanti ceneri della Dental SPA, correva ormai il dicembre del 2005 e da definire rimanevano, tra gli altri, le posizioni dei dipendenti “privati”, successivamente integrati presso il San Paolo tramite assunzione in seguito a vertenza sindacale.L’USI, contraria alle censure di ogni tipo ha dal can-to suo ha ricordato una vicenda utile da chiarire per il bene di tutti, quella della società che incassa i fitti delle palazzine di Beldiletto e Famagosta, la già citata Sportinvest, appunto. Una vicenda che i meno sme-morati rammenteranno come tutt’altro che nuova…

LA MORALE: IL DIRITTO È MEGLIO DEL ROVESCIOArriviamo infine all’autunno, tutto procede come vuole la logica consacrata, i quotidiani si interessa-no ampliamente proprio delle sedie di DG da spartire giunte in scadenza il 31 dicembre 2010 - le poltrone

da riempire nuovamente tanto citate dai mafiosi nel-le intercettazioni pubblicate - magari sottolineando il raddoppio delle pretese leghiste e soppesando gli influssi negativi patiti dai politici professionisti come Abelli o dai direttori a vario titolo implicati o toccati dell’inchiesta sulla mafia calabrese a Milano e din-torni.Puntuale come sempre la lotta per il potere, compreso quello di dirigere i giganteschi flussi di denaro della sanità lombarda, arriva al dunque, ci arriverà questa volta, ma non è certo la prima volta, con qualche tonnellata di fango sul groppone e, purtroppo, con la morte di un collega in più. Una lotta “in famiglia” guerreggiata nei grattacieli di quel personaggio in-vestito “a vita” di quella “governance” che solo a sentirla fa ridere i polli. Un prescritto retroattivo a vita come Berlusconi che investe, sempre a vita, un governatore che i leghisti vorrebbero a Roma a fare il deputato, o magari il ministro, tanto è uguale, ba-sta che se ne vada fuori dalle palle, dopo 15 anni… che tristezza, non è vero? Ma che gridano, che dico-no, chi denunciano, ma quale onorabilità hanno da vendere che per il solo fatto di mettere le scarpe nei loro partiti affaristici ci si dovrebbe poi disinfettare le suole. Centrali di pilotaggio dei soldi, null’altro. Posti da dove, guarda caso, nascono le prediche con-tro i fannulloni, eppure se si dovesse scegliere tra un nullafacente da mantenere e un ladro patentato da fo-raggiare, beh: meglio quello meno pericoloso!

È il vuoto il vero protagonista della corruzione, e ci riempie di nostalgia il solo pensare agli spessori umani dei padri costituzionali se confrontati a quel Berlusconi che in data 13 ottobre manda un messag-gio alle camere dal titolo “bravo Cossiga per le pic-conate alla Costituzione”: i peggiori si abbracciano sempre tra loro. Il meglio? Sono i diritti l’autentica nostra grandezza, torniamo a parlare di diritti, l’uni-ca cosa che non può essere appaltata è quella che ti dà lavoro per diritto e non per la grazia di qualche strano direttore dell’ASL.

da «Il Paolaccio». n. 41 del novembre 2010

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Il gruppo Call and Call (che opera nel settore call-center) nasce nel 2001 a Milano e sbarca a Genova nel 2004. Per aprire, natural-mente, acquisisce una serie di fondi che vengono messi a disposi-zione dalle istituzioni ed anche dalla regione.Il gruppo di Genova originariamente contava quasi 200 persone, inutile dire fatte fuori nell’arco del tempo, gli ultimi licenziamenti eseguiti ad aprile 2010, con il non rinnovo di contratti a tempo determinato.A metà circa dell’anno 2007 attraverso l’invito della circolare del Ministro Damiano, nonché le ispezioni della Direzione provincia-le del lavoro, scopre che i lavoratori presenti all’interno di Call and Call Genova pur essendo tutti a con contratto a progetto, in realtà devono essere inquadrati come lavoratori subordinati, cioè alle dipendenze della stessa azienda; questo per una semplice ra-gione, perché differentemente dal lavoratore a progetto hanno un orario ed inoltre svolgono attività inbound, cioè anziché vendere prodotti fanno anche assistenza di vario tipo per diverse aziende, che a fronte di questo servizio versano un pagamento alla Call and Call.Dal momento in cui l’azienda viene “invitata”, ma sostanzialmen-te obbligata, dalla DPL ad assumere i lavoratori, inizia il periodo di crisi. E’ evidente che ora i lavoratori diventano “un peso” per la stessa azienda, che sino al momento specifico della messa in regola, lavorava senza difficoltà non rispettando la legge.Naturalmente oggi si parla di crisi, ma è inutile dire che un pro-cesso di crisi non nasce immediatamente, ma matura con il tempo. Eppure Call and Call, sponsorizza sia lo Spezia Calcio, che Spe-zia Volley femminile, squadra che milita in serie B1, entrambe le società legate agli ambiti del Pd. Massimo Federici sindaco della città omonima è legato alla dirigenza di una delle due società.Va da se che in concomitanza con la campagna politica ultima, una serie di dichiarazioni del Signor Burlando, evidenziano questa azienda con parole di elogio, un esempio è lo stralcio presente qui sotto:“Siamo di fronte ad una realtà di eccellenza, che ha compiuto due “miracoli”: un personale di altissima qualificazione e una grande fiducia in se stessa che ha portato ad un processo di stabilizzazione consolidato”Ma non finisce qua poiché il Signor Burlando, sponsor di questa azienda, lo è già da parecchio tempo, si veda un comunicato del 16 luglio 2009, nel quale dichiara “L’azienda spezzina è una realtà economica in crescita, diventata punto di riferimento di un gruppo importante come Coop”. Quando già a Genova si parlava di crisi, nonché di mancanza di commesse, altri 50 posti di lavoro nascono a La Spezia, grazie alla Coop. Naturalmente anche questa opera-zione solleva più di un dubbio, almeno per chi segue internamente le alterne vicende del call center di Genova. Nasce dunque spon-tanea la domanda: se a la Spezia, vi sono crescite esponenziali di posti di lavoro, perché invece a Genova, alcune commesse di lavoro vengono tolte? In sostanza le commesse, sono tutte quelle lavorazioni che rendono vivo un call center. Ancora Burlando, il 7 aprile 2007 (Il Secolo XIX) benediceva l’assunzione di 407 perso-ne al call center di La Spezia con la commessa Enel, Strano perché, lo stesso Giampaolo Gualla (ex sindacalista Cgil) che si interessa alle relazioni sindacali della Call and Call, proprio tra fine del 2007 e l’inizio del 2008, contattava i sindacati, infor-mando di uno stato di crisi crescente.Nel mese di febbraio 2010 i campanelli di allarme, diventano sem-pre più insistenti, infatti in quel frangente l’azienda inizia in modo sottile ad orientarsi sull’attivazione dei contratti di solidarietà per il sito di Genova, che trova la disponibilità dei sindacati confederali. Un mese dopo circa, viene convocata anche un assemblea dei la-voratori per informarli che saranno attivati i contratti di solidarietà, salvo poi un repentino dietro front dell’azienda. Più o meno nello

D O V E VA L A C A L L A N D C A L L ?stesso periodo del 12-14 febbraio in cui Burlando loda l’operato di Call and Call La Spezia, come già riportato in precedenza.Contemporaneamente, lo stesso il 12 febbraio 2010, la Call and Call di La Spezia dichiara che a maggio si trasferirà nella località dove risiede oggi (Pianazze) in una struttura di ben 3100 metri quadri con asilo nido e mensa, struttura in parte finanziata con fon-di pubblici!!!In sintesi a La Spezia hanno creato un vero call center “modello” a discapito di Genova. Fa specie, come ultima segnalazione, l’in-tervista rilasciata dal Signor Costamagna, che come ultimo dono per i lavoratori genovesi afferma che chiude questo sito per aiutare Pistoia, gruppo rilevato da poco, dove evidentemente erano o sono disponibili nuovi fondi e avanzando la richiesta di cassa integra-zione per almeno due anni per i lavoratori di Genova. Soluzione che potrebbe essere accettabile se fosse funzionale ad un rilancio delle attività di Call and Call di Genova, ma che invece sembra essere l’anticamera del licenziamento per 100 lavoratori, visto che la chiusura è prevista per il 6 dicembre. Un bel regalo di Natale.

Un lavoratore di call-center

Agenda 2011

Camminando...E’ un’agenda in formato settimanale che nasce come stru-mento solidale a sostegno del sistema autonomo di salute del Caracol 1, “La Realidad”, Zona Selva Fronteriza, Chiapas, Messico.

Camminando…Oltre che un’agenda, include testi di Eduardo Galeano, testi-monianze di prigionieri politici della “otra campaña”( Gul-liermo Selvas e sua figlia Mariana, detenuti in Atenco nel 2006 e Sara Lopez Gonzales arrestata a Campeche nel luglio del 2009 ), articoli, lettere (Hermann Bellinghausen), fotogra-fie, racconti e tutto il necessario per aprire una finestra sul Messico attuale e sulla forte repressione ed aggressione che il Governo, nei suoi tre livelli (federale, statale, municipale), esercita contro l’attivismo politico extrapartitico e contro la costruzione delle differenti forme di autonomia.

Camminando… vuole rappresentare , nell’impostazione grafica delle pagine e nei suoi disegni, l’armonia della vita comunitaria e la costru-zione di un mondo giusto, inclusivo, degno, rispettoso della diversità e biodiversità, dove i diritti umani sono una garanzia inalienabile e dove “tutto è per tutti” .

Sono state stampate 1000 copie, 500 in italiano e 500 in spa-gnolo.

Il ricavato della vendita delle agende verrà consegnato diret-tamente nelle mani della Giunta del Buon Governo della Rea-lidad per la costruzione di una clinica ed annessa farmacia.

É possibile vedere l’agenda a questi indirizzi:http://cox18.noblogs.org/files/2010/10/camminando_zapa-genda_it.pdfPrenotazioni via mail a: [email protected] Ritiro presso:- Sede U.S.I. Via Torricelli 19 Milano- Calusca City Lights – Via Conchetta 18 Milano

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Notizie Lotta di Classe - n.1 - 1° Dicembre 2010PROGETTO CONCIATORI

AI CENTRI SOCIALI, AI COMITATI DI LOTTA, A TUTTE LE REALTA’ ALTERNATIVE SOCIALI E PO-LITICHE, A TUTTI I SINGOLI INDIVIDUI SENSIBILI ALLA DIFESA DEGLI SPAZI PUBBLICI E SOCIALI DIFENDIAMO ED ALLARGHIAMO LE ESPERIENZE DI VIA DEI CONCIATORI

La Giunta Comunale di Firenze ha messo all’asta il patrimo-nio immobiliare pubblico di Via dei Conciatori, nel quartiere di Santa Croce.Un patrimonio pubblico di 1646 metri quadrati che il Comu-ne vuole dare in pasto alla speculazione edilizia.Già da molti anni gli abitanti del quartiere si sono visti sottrar-re luoghi dell’incontro e della socialità.Un quartiere trasformato in un mercato di locali e localini dove contano solo i profitti mentre non esistono spazi di vera socialità e produzione culturale per i giovani, per le famiglie, per gli anziani.Una parte degli immobili di Via dei Conciatori, oggi messi all’asta, sono da anni occupati da alcune realtà sociali, poli-tiche e sindacali, che ne hanno fatto luogo di aggregazione, socialità, di produzione culturale e politica alternativa.Si tratta della Casa dei Diritti Sociali, del Circolo Anarchico Fiorentino, di Rifondazione Comunista, del Collettivo Liber-tario Fiorentino, dell’Unione Sindacale Italiana.In questi mesi altre realtà (Movimento Lotta per la Casa, Unione Inquilini, ecc.) si sono coagulate attorno agli spazi di via dei Conciatori dando vita ad un progetto di spazio pubbli-co autogestito alternativo alla privatizzazione e alla specula-zione.Il progetto si chiama appunto PROGETTO CONCIATORI Le associazioni culturali hanno ritrovato nello stabile di Via dei Conciatori una centrale idroelettrica che produce ric-chezza sociale, interlocuzione culturale e dove idee, fantasia, creatività, antirazzismo possono esprimersi fuori dalle ferree logiche e regole vigenti imposte dalle istituzioni.

MOBILITAZIONE!!!Purtroppo i tempi delle dettati dagli speculatori sono stret-ti. Il 13 dicembre si terrà la seconda asta (la prima è andata deserta), dopodiché, in caso di fallimento, si andrà rapidis-simamente a trattativa privata.Per difendere il patrimonio immobiliare pubblico ed il Progetto Conciatori occorre mobilitarsi subito!Per questi motivi invitiamo tutte quelle realtà, collettive ed individuali, che condividono la lotta contro le privatizza-zioni, la speculazione e il deserto di socialità, a partecipare in massa ai seguenti appuntamenti :

SABATO 4 DICEMBRE ORE 16 MANI-FESTA-AZIONE CON PARTENZA DA VIA DEI CONCIATORI QUARTIERE S. CROCE FIRENZE

LUNEDI’13 DICEMBRE ORE 8PARTECIPIAMO TUTTE E TUTTI ALL’ASTA DELLO STABILE AL PALAGIO DI PARTE GUELFA

PER INFO: [email protected] Tel: 348 9115008FIRMA LA PETIZIONE ONLINE: www.bit.ly/conciatori

PARMA: LA LOTTA ALLA CLOMercoledì 24 novembre, la sezione di Parma dell’USI ha effettuato un volantinaggio di solidarietà e per esortare le persone a boicottare il supermercato Billa.La campagna di boicottaggio parte da una richiesta dei la-voratori della cooperativa CLO, i quali lavorano in appalto per il magazzino Billa di Villamaggiore, da mesi in lotta per i loro diritti. La mattina del 20 novembre i lavoratori della cooperativa vengono duramente colpiti dalle forze del disordine, po-lizia e carabinieri, su richiesta della ditta. In tutti i modi la Billa sta cercando di rompere il fronte di lotta.A Parma il volantinaggio è andato bene e alcuni clienti leggendo o sentendo le motivazioni dell’iniziativa hanno espresso solidarietà e sono andati a fare la spesa in un altro posto.Sezione USI-Parma MILANO: CRONACHE ANARCHICHE FRANCO SCHIRONE e GIULIO D’ERRICO presenta-no:

Cronache Anarchiche. Il giornale Umanità Nova nel-l’Italia del Novecento (1920-1945) Volume curato da Franco Schirone. Con scritti di De Agostini, Di Lembo, D’Errico, Galzerano, Guerrini, Or-talli, Pagliaro, M.Rossi, Sacchetti, Schirone.

VENERDI 17 DICEMBRE ORE 18.00 via Treviso, 33 (una traversa di viale Padova) autobus 56 oppure MM2 (o verde) fermata Cimiano tel.0289919073 / 3406055786 fax 0240044537

email [email protected]

REDAZIONE LOTTA DI CLASSE:

U.SI. Genova - Redazione collegiale Referente tecnico: Carlo Canepa Dino Ariis per il sito Internet Per collaborazioni contattare: E-mail: [email protected] tel. 3312880416 Recapito postale: c/o Guido Barroero C.P. 1545 Genova Centro - 16121 GE

SITI INTERNET DELL’U.S.I.

http://www.ecn.org/usi-ait (sito nazionale USI) http://www.lottadiclasse.it (sito Lotta di Classe) http://www.artiemestireri.it (sito USI Arti&Mestieri)