NOTIZIE DI FRATERNITA - Frati Cappuccini · 2012-05-29 · che lo rendeva venerabile. Domenica 29...

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13 maggio, VI Domenica di Pasqua, Visita Pastorale ad Arezzo - La Verna - Sansepolcro ore 8 Partenza in elicottero dall’Eliporto vaticano per Arezzo. ore 9 Arrivo allo Stadio comunale "Città di Arezzo". ore 10 CONCELEBRAZIONE EUCARISTICA nel Parco "Il Prato" ad Arezzo. Omelia del S. Padre. REGINA CÆLI. Saluto del Santo Padre. ore 12.30 Visita in privato alla Cattedrale di San Donato di Arezzo. ore 13.15 Pranzo con i Vescovi della Toscana nell’Episcopio di Arezzo. ore 16.30 Saluto degli Organizzatori della Visita Pastorale nell’Epi scopio di Arezzo. ore 17.00 Partenza in elicottero dallo Stadio comunale "Città di Arezzo" per La Verna. ore 17.15 Arrivo nell’Eliporto in Località "La Beccia" in Comune di Chiusi della Verna. ore 17.45 VISITA AL SANTUARIO DI LA VERNA, presenti le varie Comunità dei Frati Minori, le Monache Clarisse della Toscana e le Religiose residenti a Chiusi della Verna. Discorso del S. Padre. ore 18.45 Partenza in elicottero dall’Eliporto in Località "La Beccia" in Comune di Chiusi della Verna per Sansepolcro. ore 19.00 Arrivo nell’Eliporto dell’Aviosuperficie di Sansepolcro; Visita in privato alla Concattedrale di Sansepolcro. ore 19.30 INCONTRO CON LA CITTADINANZA in Piazza Torre di Berta a Sansepolcro. Discorso del Santo Padre. ore 20.15 Partenza in elicottero dall’Eliporto dell’Aviosuperficie di San sepolcro per il Vaticano. ore 21.15 Arrivo all’Eliporto vaticano. 27 maggio, Domenica di Pentecoste, Basilica Vaticana, ore 9.30 CAPPELLA PAPALE - Santa Messa NOTIZIE DI FRATERNITA Gli appuntamenti del Santo Padre Foglio Mensile di Informazione della Provincia di Puglia dei Frati Minori Cappuccini Numero 5 Maggio 2012 - Anno XIV a cura di fra Pier Giorgio Taneburgo e fra Andrea Viscardi ([email protected]) I Cappella delle Stimmate alla Verna

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13 maggio, VI Domenica di Pasqua,

Visita Pastorale ad Arezzo - La Verna - Sansepolcro

ore 8 Partenza in elicottero dall’Eliporto vaticano per Arezzo.ore 9 Arrivo allo Stadio comunale "Città di Arezzo".ore 10 CONCELEBRAZIONE EUCARISTICA nel Parco "Il Prato" ad

Arezzo. Omelia del S. Padre.REGINA CÆLI. Saluto del Santo Padre.

ore 12.30 Visita in privato alla Cattedrale di San Donato di Arezzo.ore 13.15 Pranzo con i Vescovi della Toscana nell’Episcopio di Arezzo.ore 16.30 Saluto degli Organizzatori della Visita Pastorale nell’Epi

scopio di Arezzo.ore 17.00 Partenza in elicottero dallo Stadio comunale "Città di Arezzo"

per La Verna.ore 17.15 Arrivo nell’Eliporto in Località "La Beccia" in Comune di

Chiusi della Verna.ore 17.45 VISITA AL SANTUARIO DI LA VERNA, presenti le varie

Comunità dei Frati Minori, le Monache Clarisse della Toscana e leReligiose residenti a Chiusi della Verna. Discorso del S. Padre.

ore 18.45 Partenza in elicottero dall’Eliporto in Località "La Beccia"in Comune di Chiusi della Verna per Sansepolcro.

ore 19.00 Arrivo nell’Eliporto dell’Aviosuperficie di Sansepolcro;Visita in privato alla Concattedrale di Sansepolcro.

ore 19.30 INCONTRO CON LA CITTADINANZA in Piazza Torre diBerta a Sansepolcro.

Discorso del Santo Padre.ore 20.15 Partenza in elicottero dall’Eliporto dell’Aviosuperficie di San

sepolcro per il Vaticano.ore 21.15 Arrivo all’Eliporto vaticano.

27 maggio, Domenica di Pentecoste, Basilica Vaticana, ore 9.30

CAPPELLA PAPALE - Santa Messa

NOTIZIEDIFRATERNITA

Gli appuntamenti del Santo Padre

F o g l i o M e n s i l e d i I n f o r m a z i o n e d e l l a P r o v i n c i a d i P u g l i a

d e i F r a t i M i n o r i C a p p u c c i n i

Numero 5

Maggio 2012 - Anno XIV

a c u r a d i f r a P i e r G i o r g i o Ta n e b u r g o e f r a A n d r e a V i s c a r d i

( b a r i . c u r i a @ f r a t i c a p p u c c i n i . i t )

I

Cappella delle Stimmatealla Verna

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A S. Fara con un collaboratore stretto del Papa

Sabato 19 maggio avremo la grande gioia di ricevere nel santuario di S. Fara la visita del Card. FrancescoMonterisi, originario di Barletta (nella foto durante la processione eucaristico-penitenziale dello scorso Ve-nerdì santo, per le vie di Barletta). Gli è stato chiesto di ordinare Diaconi inostri Studenti teologi, iscritti al V anno dell’I.T.S.F. Si tratta di fra AndreaViscardi da Barletta, fra Angiolo Solano da Nicotera (Vibo Valentia), fra Gio-vanni Delli Carri da Foggia e fra Raffaele Abagnale da S. Antonio Abate(Napoli). Siete invitati alla celebrazione eucaristica, che avrà inizio alle ore18. Auguroni a questi cari fratelli, che si avviano ad entrare nelle piccole fra-ternità delle rispettive Province cappuccine. Sia il loro arrivo in benedizioneper l’Ordine, la Chiesa tutta e la gente del Sud Italia.

La sera precedente il nuovo Padre Provinciale di Puglia accoglierà i fratelliMinistri della Collaborazione per il loro incontro di primavera, nella frater-nità di Bari S. Fara. Per l’occasione sono stati programmati i Ministeri daaffidare agli altri frati Studenti del III e IV anno di Teologia. Per l’esattezza, l’Accolitato a fra Fabio Carrieri,Tommaso Mianulli, Alfredo Santoro, Giuseppe Lanzellotti, Michele Monterisi, Giuseppe Rubbio, GiovanniLaratta e Francesco Pignatiello. Invece, il ministero del Lettorato ai frati Matteo Di Seclì, Gabriele Bitonti,Piero Sirianni e Luigi Valentino. L’appuntamento a S. Fara, venerdì 18, alle ore 18.30, durante la S. Messavespertina.

NOTIZIE 2

Un grande benvenuto ai nostri fratelliMauro Jöhri, Ministro generale,

e Felice Cangelosi, Vicario generale,che dal Collegio “S. Lorenzo” sono giunti in Provincia,

per accompagnarci nella celebrazionedel 32° Capitolo elettivo.

Un pensiero di affetto perfra Jorge José Sacala,

Viceprovinciale del Mozambico,che ha fatto più chilometri di tutti,per essere con noi in questi giorni.

Buon Lavoro nella Casa S. Paolo di Martina Franca

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Il 25 aprile 2012, presso l’Hotel Porto Giardino di Monopoli,ha avuto luogo il Capitolo delle Famiglie dell’O.F.S. di Puglia avente come tema:

Educare la famiglia al Vangelosulle orme di Francesco

L’immagine di famiglia unita come gruppo di persone checondividono gioie e preoccupazioni, che affronta insieme le dif-

ficoltà e le supera, è profondamente mutata negli ultimi anni. La famigliamodello di unità, realtà da realizzare con e per amore, Chiesa domesticache nasce dalla risposta di un uomo e una donna al progetto di Dio, non èpiù riconosciuta da molti come un valore.

I giovani che vivono la propria affettività di coppia si interrogano sul-l’opportunità di costruire una famiglia in quanto spaventati dall’idea didover scegliere per sempre, di condividere la propria vita con una personaaccettandola nella sua realtà, di rimodulare le proprie aspettative e scenderedai propri sogni. Per essi allora è meglio non creare un legame indissolu-bile. È meglio separarsi anziché vivere l’incubo dell’ incomprensione, dellasolitudine e della rabbia repressa.

Anche la Chiesa, oggi più che mai, si interroga sul valore, sul progettoe la fatica di essere famiglia nella nostra società. La famiglia sta vivendouna crisi morfogenetica. Sta cambiando forma cercando di adattarsi allenuove condizioni sociali resistendo e diventando elemento di innovazionesociale e culturale a sua volta. La sfida più grande che essa vive è il doverfronteggiare una profonda mutazione antropologica, che ha influenzatofortemente aree dell’esperienza familiare quali l’amore, la sessualità, lasfera della realizzazione personale del coniuge, alla luce di un mutato sensodel concetto di benessere individuale.

Famiglia, allora, quale stile? Come essere testimoni di Cristo inun’epoca in cui la parola famiglia accoglie in se contenuti nuovi? Di certonon è con lo scoraggiamento o accogliendo passivamente il clima di sfi-ducia generale che usciremo da questo momento. Occorre ritrovare il sensovero del nostro vivere decidendo di costruire sulla roccia lasciandoci guidare dalla Parola. Occorre riportareil Vangelo in famiglia con la consapevolezza che questo significa restituirle la gioia piena, quella che vienedal Signore, l’unica in grado di colmarci veramente.

Educare la famiglia al Vangelo non è tanto il tentativo di formare gli individui che la compongono ai valoribuoni della fede cattolica ma tirar fuori dalla famiglia quello che già essa è nel progetto di Dio e nella sua na-turalità ossia amore, libertà, dono, verità, grazia. In altre parole Vangelo.

La famiglia, dunque, Vangelo vivente con cui Dio parla d’ amore all’uomo. In questa ottica gli sposi sonol’uno per l’altro il segno della presenza di Dio nonostante i limiti e le fragilità. Anzi Dio si serve proprio dellanostra umanità fragile per educarci all’amore vero e per comunicarci esattamente in cosa dobbiamo maturarenel nostro cammino di santificazione nella famiglia. Non dobbiamo avere timore delle diversità ma conside-rarle delle risorse da rimettere nelle mani di Dio affinché le trasformi in elementi di arricchimento perché lafamiglia scopra il suo vero carisma quello di essere relazione. Relazione come apertura, accoglienza, dono disé ma anche testimonianza. La famiglia diventa Vangelo vivo tra gli uomini. Diventa fonte di quell’acqua dicui il mondo necessita per placare la sua sete di verità, di senso, di amore vero, quello che è donazione totaledi sé fino al sacrificio. Un amore a cui gli sposi sono chiamati, ma che è umanamente irrealizzabile senza lagrazia, senza il desiderio di nutrirsi di Lui, per poi essere gli uni nutrimento spirituale per gli altri.

Occorre essere per Cristo, con Cristo ed in Cristo, per poter realizzare un progetto di vita coniugale e fa-miliare cristiana. Essere in comunione con Lui nella vita familiare significa essere sposi, fratelli e madri dinostro Signore Gesù Cristo. Sposi di Cristo per vivere l’unione sponsale. Fratelli suoi, per farci compagni dicammino gli uni per gli altri in famiglia e nel mondo. Madri affinché lo portiamo nel nostro cuore per generarlogli uni per gli altri. Antonia Boccia Torrente (Fraternità O.F.S. di Conversano)

NOTIZIE 3

Simbolo della giornata del 25 aprilesono stati i sandali con l'icona dellaSanta Famiglia di Nazareth.La famiglia è chiamata portare labuona Notizia nel mondo.

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NOTIZIE 4

Un profilo biografico del novello Beato, che il 29 aprile nella Basilica romanadi San Paolo fuori le Mura ha tagliato un traguardo importante

GIUSEPPE TONIOLO: un modello di santità laicale

Nato a Treviso nel 1845, dopo gli studi medi compiuti in collegio aVenezia, Giuseppe Toniolo frequentò l’Università di Padova, conse-guendovi la laurea in diritto. A Padova cominciò la sua carriera uni-

versitaria, come assistente dal 1868, e come libero docente di economia politica dal1873. Divenne infine ordinario a Pisa. Nel 1878 sposò Maria Schiratti, dalla qualeebbe sette figli. Fu una esperienza di famiglia ricca di tenerezza e di preghiera, unafamiglia dove era di casa la Parola di Dio.

Negli anni ’80 cominciò ad interessarsi attivamente all’Opera dei Congressi.Il suo ideale era riconquistare la società a Cristo. Sarà così, per tutta la vita, uomodi “azione cattolica”. A lui – insieme con Medolago Albani e Paolo Pericoli – fu af-fidata da Pio X, dopo lo scioglimento dell’Opera dei Congressi, la rifondazionedell’organizzazione ufficiale dei cattolici italiani nella forma delle tre “Unioni” trat-teggiata nell’enciclica Il Fermo Proposito (1905).

Il professore pisano fu presidente della principale delle tre Unioni, l’Unione Popolare. Lo anima la speranzadi una civiltà animata dal cristianesimo. Questa sua intuizione trova il clima adatto nel pontificato di LeoneXIII. Il Toniolo – molto stimato dal Pontefice e in rapporto personale con lui – diventa il grande apostolodella Rerum novarum, “leader” dei cattolici sociali italiani a cavallo del secolo, e certamenteuno dei più grandi testimoni sociali del nostro tempo.Numerose le sue iniziative: dall’Unione Cattolica per gli studi Sociali (1889), alla Rivista internazionale discienze sociali (1893), alla Società cattolica italiana per gli studi scientifici (1889).Morì il 7 ottobre 1918. Le sue spoglie mortali riposano nella chiesa di S. Maria Assunta a Pieve di Soligo.A Pisa la sua casa porta ancora intatti i segni della sua vita santa e operosa. Visse tra il Veneto e la Toscana,ma di lui si può dire come di pochi altri che non appartiene solo a questa o a quella diocesi, ma all’interaItalia cattolica. Il 14 giugno 1971 Paolo VI chiuse l’esame della sua vita col decreto di eroicità delle virtù,che lo rendeva venerabile. Domenica 29 aprile 2012, a Roma, la sua beatificazione.

Il “progetto culturale”Verso la fine del secolo, aprendo una nuova pagina di un disegno a lungo meditato, Toniolo si diede a pro-

muovere la presenza cristiana sul piano più generale della cultura. È infatti del settembre 1899 la fondazione,a Como, della Società Cattolica Italiana per gli studi scientifici, che il Gemelli considererà il germe dellafutura Università Cattolica. Si trattava di un’associazione aperta su tutte le branche del sapere – dalla filosofiaalla storia, dalle lettere alle scienze – per far convergere gli sforzi degli studiosi cattolici ai fini di un rinnovatoincontro tra Vangelo e cultura. I risultati furono purtroppo modesti. Tutto poi sarebbe stato complicato dallacrisi del movimento cattolico. Sono note le vicende che portarono Pio X a sciogliere la stessa Opera. Nel-l’acuirsi del conflitto tra “giovani” e “vecchi”, tra democratici cristiani e tradizionalisti, Toniolo aveva fattol’impossibile per tenere insieme gli animi. I suoi sforzi di quegli anni – i suoi gesti, i suoi sentimenti, le sueiniziative – sono da rileggere come un patrimonio di spiritualità della comunione, sempre utile da riscoprireogni volta che le ragioni del pluralismo faticano a comporsi con le esigenze della comunione. Quella del pro-fessore pisano era una spiritualità che lo faceva essere uomo di proposta, ma al tempo stesso rispettoso delleragioni degli altri, assertore di una unità aperta a molteplici contributi, entro l’unico confine obbligato del-l’ortodossia e dell’obbedienza ai pastori.

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UN ANNO FELICIANOPER IL PRIMO SANTO CAPPUCCINO

In maggio inizia l’anno giubilare in ricordo dei 300 anni dalla Canoniz-zazione dell’umile fratello laico, Felice da Cantalice, da parte di Papa Cle-mente XI (22 maggio 1712). Il corpo del Santo riposa sul lato sinistro dellachiesa dell’Immacolata Concezione, in via Veneto, a Roma. A fianco dellachiesa c’è la stanza originale, dove il Santo frate visse per 40 anni fino allamorte (1587). Egli «non è solo un Santo tra tanti altri Santi dell’Ordine; maè il capostipite, il modello, quasi lo stampo, sul quale si sono modellati e,grazie a Dio, continuano a modellarsi tanti nostri meravigliosi fratelli» (fraMauro Jöhri, Min. gen. ofm.cap.).

Sull’onda appena iniziata di quest’Anno Feliciano, è stata organizzato pervenerdì 25 maggio, dalle ore 9 alle 18, un Convegno di Studio al Conventodi via Veneto, dedicato al Vademecum per i Beni Culturali all’interno delnostro Ordine. I frati che volessero parteciparvi possono rivolgersi a P. Ri-naldo Cordovani, tel. 06.4871185; cell. 347.6120028, e-mail [email protected]; subito dopo il pranzo sarà possibile visitare l’ex convento deicappuccini di S. Bonaventura, in via dei Lucchesi, vicino la fontana di Trevi,dove san Felice visse per un certo periodo della sua vita. È disponibile in viaVeneto un certo numero di stanze per il pernottamento.

Il Ven. Tommaso Acerbis da Olera (BG) e P. Aurelio GarganoPadre Aurelio Gargano per un certo tempo è stato residente in via Abbrescia, a Bari. In questi giorni si

sta riportando negli Atti della Provincia dei Cappuccini del Veneto la descrizione grafo-psicologica stesa dalui in riferimento ad una lettera di frate Tommaso da Olera, mistico del Cuore di Gesù, prossimo beato. (fpg)

Fra Tommaso da Olera fu un campione della difesa della fede e della promozione della pietà popolare, nel Tirolo enel Veneto, nella prima metà del ‘600. Si chiamava Tommaso Acerbis e nacque nel piccolo paese di Olera, posto nellaVal Seriana (Bergamo) nel 1563, fece il pastorello fino ai 17 anni, dividendo con i genitori la povertà dell’epoca,rimanendo nel contempo analfabeta, perché nel suo piccolo paese non vi erano scuole.Entrò a 17 anni nell’Ordine dei Cappuccini, il 12 settembre 1580, nel convento di Verona, ottenendo di imparare aleggere e scrivere, dimostrandosi subito un giovane novizio colmo di ogni virtù.

Fece la sua professione il 5 luglio 1584, ricevendo l’incarico di addetto alla questua a Verona fino al 1605; poi a Vi-cenza fino al 1612 e a Rovereto dal 1613 al 1617. Nel suo giro fuori dal convento fra le popolazioni di allora operavariappacificazioni e spingeva al perdono; visitava e confortava i malati; ascoltava ed incoraggiava i poveri, denunciavail male e operava molte conversioni. La sua opera d’apostolato era alimentata dalla preghiera spesso notturna, dalle pe-nitenze che infliggeva al suo corpo, dai digiuni ed austerità; fu suscitatore di vocazioni religiose, specialmente dellesuore. A Vicenza promosse la costruzione del monastero delle cappuccine nel 1612-13, nei pressi di Porta Nuova; lostesso interessamento ci fu per il monastero delle clarisse a Rovereto, costruito poi nel 1624.

NOTIZIE 5

La memoria dei nostri frati

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NOTIZIE 6

Nel 1618 lo si trova a Padova come portinaio del convento, intanto dall’anno precedente fu guida spi-rituale e amico dello scienziato Ippolito Guarinoni di Hall, medico di corte a Innsbruck; nel 1619 su ri-chiesta dell’arciduca del Tirolo, Leopoldo V d’Asburgo, fu destinato ad Innsbruck quale questuante. Maanche qui non fu solo un questuante, fu guida spirituale delle Vergini di Hall, che era un centro di educa-zione per le ragazze nobili tirolesi; con lettere e colloqui guidò spiritualmente le arciduchesse d’AsburgoMaria Cristina ed Eleonora, sorelle di Leopoldo V, al quale insieme alla moglie Claudia de’ Medici, dedicòfrequenti incontri nel loro palazzo e indirizzando loro anche delle lettere. Seguì pure la vita spirituale del-l’imperatore d’Austria Ferdinando II, rimanendo suo consigliere durante la guerra dei Trent’anni (1618-48); amico e consigliere dei duchi di Baviera Massimiliano I ed Elisabetta, alla loro corte di Monaco,

dove nel 1620 riuscì a convertire al cattolicesimo il luterano duca di Weimar; come pure convertì alla corte imperialedi Vienna nel 1620-21, dal luteranesimo la vedova di Giorgio Fleicher, Eva Maria Rettinger che divenne badessa nelmonastero delle benedettine di Salisburgo.

In definitiva era un semplice frate laico, cioè non sacerdote, ma era in grado di parlare altamente di Dio, suscitandoin chi lo ascoltava stupore e meraviglia; istruì nella fede persone umili e nobili regnanti, impegnando tutti nell’amore.L’obbedienza e l’umiltà lo fecero diventare il “fratello della questua” per quasi 50 anni; fu consigliere dell’arcivescovoParide Lodron, principe di Salisburgo. Svolse opera sociale a favore degli operai delle miniere di Taufers e nelle vallidell’Inn e dell’Adige, prese a combattere le ideologie luterane che si espandevano velocemente. Per ordine dei Superiorinel 1620 a Vienna, stese per iscritto le sue conversazioni a difesa della fede, dal titolo “Concetti morali contra gli here-tici”, pubblicati postumi nel 1692 e le sue parole indicano bene la sua spiritualità: “Né mai ho letto una sillaba di libri;ma bene mi fatico a leggere il passionato Christo”.

Nei suoi scritti riconosce già in quell’epoca l’Immacolata Concezione e l’Assunzione in cielo della Madonna; sirecò in pellegrinaggio tre volte (1623, 1625, 1629) alla Santa Casa di Loreto; fu il promotore dell’erezione della primachiesa in terra di lingua tedesca, dedicata all’Immacolata Concezione, che iniziata nel 1620, con vari aiuti, superandodifficoltà di ogni genere, venne completata nel 1654; viene considerata monumento nazionale dell’Austria. Frate Tom-maso da Olera morì piamente e santamente il 3 maggio 1631 a Innsbruck e fu sepolto nella cripta della Cappella dellaMadonna, nella locale chiesa dei Cappuccini, dopo alcuni giorni di ininterrotta venerazione dei fedeli austriaci. Neisecoli successivi la Chiesa ha dato testimonianza alla fama di santità e all’opera fulgida dell’umile frate bergamasco,che seppe parlare di Dio ai poveri ed ai potenti del suo tormentato tempo.

Papa Giovanni XXIII lo definì un “santo autentico e un maestro di spirito”, Paolo VI lo ricordò come “valido stru-mento della generale rinnovazione spirituale… tanto da brillare nella storia di quel glorioso periodo insieme coi più ar-denti sostenitori della Riforma Cattolica”. Secoli dopo il 28 febbraio 1967 a Bergamo, s’iniziò il processo informativo;il decreto d’Introduzione della causa di beatificazione si ebbe il 4 dicembre 1980, il decreto sulle virtù e il titolo di ve-nerabile si ebbe il 23 ottobre 1987.

Antonio Borrelli in www.santiebeati.it

Con santa Veronica Giuliani (1660-1727) verso il futuroIl Segretariato nazionale della Comunione Francescana ha in

programma a Foligno e Città di Castello, dal 24 al 26 maggio, unConvegno sulla nostra grande mistica Veronica, sorella clarissacappuccina. Nella Tavola Rotonda moderata da Don Romano Pia-citelli, direttore dell’Anno Veronichiano, è previsto un interventodel nostro fra Mariano Bubbico su “Mistica e psicologia”. L’Eu-caristia di sabato 26 maggio sarà presieduta dal Ministro gene-rale.

Il costo è di euro 150. Info e iscrizioni presso fra Lorenzo Pa-squini ([email protected]), tel. 0575.22296, cell. 338.4708076

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NOTIZIE 7

Il Triduo santo in Provincia1. Il cenacolo terlizzese: una Pasqua a misura d’uomo!

Anche quest’anno, per il sesto consecutivo, ho avuto la gioia di celebrare il Triduo santo nellapiccola chiesetta del nostro convento di Terlizzi. Ritengo questa opportunità, una benedizione diDio, perché poter presiedere queste celebrazioni, le più importanti dell’anno liturgico, non capita

sempre e a tutti, soprattutto per la loro ricchezza ministeriale e di fede. La gioia poi è più grande perché ho lapossibilità di servire una fraternità francescana che nonostante l’assenza domiciliare dei frati, hanno proseguitoil loro cammino, ormai da vent’anni, rimanendo fedeli al carisma e servendo la Chiesa con i mezzi a disposi-zione. L’offerta della celebrazione del triduo santo ai fedeli è uno dei servizi che la fraternità dell’O.F.S. diTerlizzi cura di più, insieme alla celebrazione domenicale e delle solennità. È un modo semplice e concretoper tenere vivo un pezzo della nostra presenza tanto acclamata e benedetta da un popolo che ci ha amato eche i nostri frati fino ad ora hanno servito e continuano a servire.

Per quanto mi riguarda ho iniziato a servire questa fraternità sei anni fa, quando ero assistente dell’O.F.S.e della Gi.Fra., e ho avuto la possibilità di continuare a farlo anche vivendo a Roma per motivi di studio. Perle feste di Natale e Pasqua mi rendo disponibile per le celebrazioni, alleggerendo il lavoro alla fraternità diGiovinazzo che se ne prende cura tutto l’anno.

Quest’anno in particolare i giorni del triduo sono stati per me e la fraternità, molto intensi. Ho percepitouna richiesta implicita da parte dei fedeli di ascoltare una parola capace di scuotere la grigia quotidianità fattadi continui fallimenti, e inappaganti gioie. Allora cosa c’è di meglio della Pasqua, che annuncia la vittoria diCristo sulle nostre costanti cadute, sulla morte che è rappresentata dall’incapacità di amare fino alla fine! Ilkerigma è stato quanto mai fecondo, perché ha ridestato le ossa inaridite, di tutti coloro che aspettavano consperanza la liberazione dalla loro schiavitù. Tre domande hanno accompagnato la predicazione e la celebra-zione del triduo: credi tu che Dio ti ama? Credi tu che Gesù è il Signore? Credi tu che Cristo è risorto vincendola morte e ti ha dato lo Spirito per compiere le opere dei figli di Dio?

La vita di un cristiano con la Pasqua si trasforma, assume la forma del Risorto capace di superare i muridell’incredulità e della paura, per raggiungere i poveri che attendono una buona notizia di salvezza. Ho vistonella piccola fraternità di Terlizzi un piccolo popolo, che con fede cammina e ricerca e con umiltà si mette inascolto. Penso che il nostro impegno di frati a servizio delle fraternità francescane sia oggi più che mai pre-zioso, per trasmettere la fede e rafforzarla con la nostra spiritualità. L’esperienza di vita a Roma mi sta inse-gnando che la fede in un contesto cosmopolita necessità di essenzialità. La nostra terra ha ancora tante formedi religiosità popolare, che, se pur vissute con tanta dignità, non riescono a rispondere all’esigente invito delvangelo di condurre l’uomo a convertirsi anteponendo l’amore di Cristo a tutto. Soprattutto fatica a portare ilcredente ad amare il suo nemico. Occorre perciò un lavoro paziente e intenso di predicazione e di proposta divita ecclesiale. Penso che questa Pasqua abbia portato esattamente questo slancio e questa speranza ai fratelliche ho incontrato nel piccolo cenacolo terlizzese.

Ringrazio il Signore per questo dono grande, la vocazione francescana, che ci permette di condividere lagioia della fede con tanti fratelli e sorelle, che non smettono mai di esserci accanto e di sostenerci in tantimodi. Il Signore benedica ciascuno di noi e in particolare questa piccola fraternità! Pace e Bene!

fra Francesco Rutigliano

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2. La mia Settimana santa a ScorranoSono fra Fabio Di Pierro, studente di teologia a S.

Fara, e sono lieto di raccontarvi che dal 31 marzo all’8aprile scorso ho avuto la possibilità di trascorrere la set-timana santa con i fratelli del convento di Scorrano. Inquesto convento della tradizione cappuccina mi hannoaccolto a braccia aperte l’attuale guardiano, fra Cristo-

foro Campanella, e gli altri quattro componenti della fraternità: fraPaolo, fra Giovanni, fra Vittorio e fra Antonino. Ho condiviso conloro momenti di vera fraternità, che mi hanno dato la possibilità disperimentare il vivere quotidiano di una nostra fraternità, distaccatadal contesto di formazione dal quale provengo e nel quale attual-mente vivo.

Ho gustato la paternità di fra Cristoforo col quale ho collaboratoper la composizione di un suo libro sulla missione in Mozambico,ho apprezzato l’ilarità di fra Antonino col suo marcato accento ro-mano, l’organizzazione impeccabile della liturgia di fra Vittorio, laspiritualità forte di fra Giovanni, amato pellegrino del Salento, e l’amabilità che usa avere fra Paolo nel suoservizio di cappellano in ospedale. Ho notato la presenza attiva della fraternità OFS che anima il convento edè sempre in stretta collaborazione con i frati, nella celebrazione della liturgia delle ore e in tutte le attività delconvento. Nelle mie passeggiate oranti, fatte in giardino, ho sognato di vedere i campi di calcetto e di tennisattivi, magari pieni zeppi di giovani che giocano e stringono relazioni tra loro e con i frati. Purtroppo, invece,ho notato l’erba alta che fa da padrona, nascondendo gli scivoli e le altalene di quello che era una volta ilparco San Francesco, come sta scritto su un cartello ormai sbiadito dal tempo.

Questo mi ha fatto meditare maggiormente sulla risurrezione di Cristo, che magari deve invadere ancoradi più le nostre realtà conventuali con piccole e semplici iniziative, volte a rendere più vivo l’ambiente dovespendiamo gran parte della nostra vita. Mi sono divertito a sentire i commenti della gente, che al vedermi perla prima volta esclamava: “Ci ede dhu frate carusu? Ma rimane cu nui?” che significa: Chi è quel frate gio-vane? Rimane con noi? A questo desiderio della gente ho sempre risposto che i frati di Scorrano sono moltogiovani dentro e a quelli che magari si mostravano più insistenti ho detto che tutto cambierà col prossimo Ca-pitolo provinciale, quindi ogni loro desiderio sarà esaudito. Ringrazio i frati di Scorrano per questa breveesperienza regalatami e ringrazio anche l’OFS e la gente affettuosa e calorosa di questo bel paese salentino,che mi fa sentire sempre orgoglioso delle mie origini.

fra Fabio Di Pierro

3. A Rutigliano, ai piedi di un Crocifisso

che accoglie e riscalda

Pace e bene! Ho avuto il grande e bel dono di vivere a Rutigliano i giorni “santi”,la settimana di Passione, le ultime ore del Signore Gesù, del mistero centrale dellanostra fede, il grande giorno di Pasqua. Insieme con il calore e il fascino del vivoCrocifisso del nostro Santuario, dove si contano già 400 anni di storia e presenza delCristo agonizzante e dei frati che vivono con un popolo innamorato, servi nell’evan-gelizzazione di questa gente.

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I cari fratelli Lorenzo e Massimiliano mi hannoavvolto di affetto, rendendosi disponibili ad ognimia necessità. Ho molto imparato da loro, ancheattraverso le varie fragilità che si possono creareper la precarietà in numero e nella vita fraterna-pastorale. Ho cercato di inserirmi come aiuto intutte le celebrazioni, preparate e proposte con curae passione pastorale in questi giorni santi, a volte

anche con la sola presenza semplice e silenziosa.

Carissimi fratelli, ho avvertito in tutta la sua ampiezza eprofondità la nostra preziosa presenza in questo luogo singo-lare per storia e grazia. Un luogo che si è mostrato sempregeneroso con la nostra fraternità in campo vocazionale e mis-sionario. Ricordiamo il fratello Fortunato, che nella Messadel Crisma a Conversano è stato nominato da Mons. Padovano; fra Gaetano, fra Paolo e fra Giuseppe Ma-selli.

Preghiamo, quindi, fratelli, come augurio di novità e scintilla di speranza e ottimismo, affinché questoluogo santo risplenda come segno di offerta del Cristo, che dalla croce si abbandona tra le braccia del credente.Cristo che asciuga ogni lacrima e ascolta ogni grido e riscalda il cuore affranto di ogni uomo, donna, giovane,anziano, che passando sceglie di fermarsi al Santuario e trovare un sorso d’acqua fresca, proprio perché sempretrova la dolce e paterna presenza di un frate. Grazie, fratello Lorenzo, per la tua nobile saggezza e paternità.Grazie, fratello Massimiliano, per la tua premura e voglia di raccontare episodi affascinanti della tua storia,che oggi segnano la nostra famiglia.

frate Andrea Viscardi

Messaggeri di Speranza. Perseveranti nella fedeVol. II. Memoria e Profezia (1935-2012)]

«Ti ho visto così come tu eri abitualmente, quando eri con noi»

Esce in occasione del Capitolo provinciale il nuovo volume di PadreMatteo M. Valerio, che si riconferma appassionato di storia e specialmentedi vita francescana cappuccina, declinata nelle vicende della nostra amataProvincia di Puglia. Dopo il primo tomo di Messaggeri di Speranza, chevoleva coprire un arco di tempo a cavallo tra la soppressione e la rifon-dazione della Provincia, questo nuovo repertorio copre un arco di 77 anni,dal 1935 al 2012. La grafica è stata curata dallo Studio Deodara Color diMarco Fortunato. Composizione e impaginazione di Saverio Montrone,767 pagine patinate ed elegantemente assemblate, stampa presso RagusaGrafica Moderna. Una dedica in apertura è rivolta dal Curatore ai suoicompagni di studi, fra Mario da Francavilla Fontana e fra Edoardo da Tra-pani.

Sono delineati 65 profili di frati chierici e 26 non-chierici defunti, intutto 91 medaglioni, frati che anche molti di noi un po’ più giovani ab-biamo incontrato e ben conosciuto. Per tutti un bell’intervallo che vieneriempito con notizie, brandelli di vita, curiosità, testimonianze, fotografie,reperite tramite le varie fonti consultate da padre Matteo. Perseveranti

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nella fede, appunto perché sono morti in convento, ma ce ne sareb-bero tanti altri deceduti fuori dalla nostra Famiglia religiosa. Le pa-role di padre Matteo rivolte a padre Diego Pedone potrebbero benattribuirsi a ciascuno dei “messaggeri” protagonisti del volume: «Tiho visto così come tu eri abitualmente, quando eri con noi» (pag.569).

Grazie, fratello Matteo, del tuo lavoro impegnativo, minuziosoed efficace: chi fa lavorare il cervello ha il futuro nelle sue mani.

(fpg)

ROMA. Due appuntamenti di studio e riflessione

Lunedì 7 maggio, ore 16: Pontificia Università Antonianum - Facoltà di Teologia e Université de Lyon(Lyon 2) LARHRA - RESEA: Vita religiosa e Concilio Vaticano II. I francescani tra ‘attualità’ e ritorno allefonti.

Seminario di studio in occasione della pubblicazione del volume di GIUSEPPE BUFFON, Le renouveau Fran-ciscain au 20e siècle. Le Premier “totum” des sources franciscaines, Editions franciscaines, PARIS 2011; trad.italiana: San Francesco d’Assisi. Fonti francescane e rinnovamento conciliare, Messaggero, Padova 2011.Intervengono: C. SORREL, Il rinnovamento conciliare tra i religiosi nel contesto francese; G. ROCCA, Religiosie Vaticano II, con riferimento al caso italiano; L. BERTAZZO, Fonti francescane e Rinnovamento conciliare.

Venerdì 18 maggio - Pontificia Università Antonianum, ore 15,30: XI Giornata del Centro Italiano di Lul-lismo. Intervengono G. RAMIS, La causa di Raimondo Lullo tra beatificazione e canonizzazione; A. MAIARELLI,I processi di beatificazione di Raimondo Lullo tra storia e memoria; J. PERARNAU I ESPELT, Verso il settimocentenario della morte di R. Lullo.

Un GRAZIE di tutto cuore al Ministro provinciale,

frate Francesco Neri,

che lungo sei anni di servizio ha viaggiato per chilometri,

colmato tante valli, insegnato le verità

che conducono al cielo.

Resta navigabile questo mare di bene,

che oggi e domani potrà essere attraversato da chiunque.

Eccovi qualche foto ricordo, un segno semplice

di riconoscenza profonda a Dio e a lui.

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22 ottobre 2010:presentazionedel libro su San Francescoe i sacerdoti a Bari S.Fara

Conversano, Oasi S. Maria dell’Isola:durante il corso di Esercizi con p. Dino Dozzisi festeggia il compleanno di p. Oronzo T.

Conversano,SeminarioVescovile:da Presidentedella CISMregionaleincontrai Vescovi di Puglia

10 ottobre 2009:i voti perpetuidi fra Andrea,fra Michelee fra Mirco

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I viaggi missionari in Mozambico e Albania

Settimana santa e Pasqua 2010in Albania

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Fra Alfredo Marchello il 17 e 18 maggio offre un ritiro alle sorelle Clarisse di Otranto.

Fra Giuseppe Maria dall’8 al 12 offre la formazione permanente francescana ai frati della Pro-vincia napoletana. Tutto il mese vive e offre una peregrinatio Mariae ai Gruppi di preghiera di

Padre Pio dell'Arcidiocesi di Bari-Bitonto.

Fra Piero Errico dal 10 al 12 predica il triduo della Madonna di Fatima. Inoltre aiuta per tutto maggio per lecelebrazioni nella cattedrale di Barletta, nel mese dedicato a Maria dello Sterpeto.

Fra Roberto Francavilla presiede vari capitoli OFS della nostra regione. Dal 14 al 19 predica gli esercizispirituali a Castellamare di Stabia, nella Casa madre delle suore Alcantarine.

Il 20 maggio si terrà l’VIII Pellegrinaggio delle confraternite di Puglia. Aappuntamento alle ore 4 delmattino a Santa Maria di Leuca per gli ultimi km a piedi. Al termine, alle ore 11, Santa Messa nel Santuario,presieduta dal Vescovo, mons. Vito Angiuli.

Padre Bruno Guarnieri in questi mesi è in Provincia e risiede a Bari Immacolata. Sta per arrivare tra brevefra Antonio Triggiante.

I candidati al diaconato con il maestro vivranno un Ritiro a Sorrento dal 9 al 13 maggio, presso l'Oasi dellaPace delle Suore Francescane Immacolatine.

Alla Vergine nel mese a Lei consacrato

Grande festa nel convento di Triggiano, la sera di giovedì 26 aprile, per la ricollocazione nel suosito originario della pala d’altare raffigurante la Vergine Madre col Bambino, Dio Padre, san Francesco edAngeli. Già da diverso tempo si era pensato di affidarla al lavoro e alla cura dei Restauratori degli Studi Dam-brosio e Laquale di Altamura. Il Rotary Club “Rutigliano e Terre dell’Uva”, presieduto in quest’anno socialedal dr. Michele Troiano, si è fatto carico della raccolta dei fondi per il restauro della tela e della cornice. Trai fautori dell’iniziativa il nostro padre Zaccaria Donatelli. Col contributo dello stesso Rotary Club già era statopossibile restaurare altre due tele nella chiesa del convento di Rutigliano.

Sulla tela che è tornata splendente c’erano due gravi strappi, stuccature e rattoppi con colle che ave-vano rovinato l’insieme dell’opera d’arte. La cornice presentava, invece, diverse mani di colori aggiunti neisecoli. Ed è stato possibile restituirla al decoro d’un tempo, che riprende imitandola la figura del marmo, cosìcome si vede nelle cornici degli affreschi alla volta della stessa chiesa. Ciò evidenzia, naturalmente, che inostri Padri e quegli Artisti che ricevevano da loro l’incarico di adornare le chiese, avevano un gusto omogeneoe delicato nella realizzazione di tutta la decorazione del luogo sacro. Perciò esso parlava di armonia e bellezzaa chiunque vi fosse entrato per la preghiera personale o quella in assemblea. E ancor oggi parla di Cielo aiTriggianesi e ad ogni fedele, che ricerca il semplice contatto col Divino. Congratulazioni a tutti i frati dellanostra Famiglia locale!

(fpg)

GLI IMPEGNI DEI FRATI

Alla pagina seguente le immagini per gentile concessione di Foto Lombardi-Triggiano.

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LE FESTE FRATERNE

COMPLEANNI ONOMASTICI

5 fra Vittorio Nardomarino 10 fra Antonino Colasanti6 fra Pompilio Marangio 11 frati Fabio Carrieri, F. Di Pierro8 fra Mario Incalza 12 fra Pancrazio Gaudioso10 fra Salvatore Chierico 18 fra Felice Ferrara13 fra Giuseppe Benegiamo 20 fra Bernardino Bucci

fra Massimiliano Carucci 21 fra Vittorio Nardomarino22 fra Cecilio Lomoro,

fra Domenico Donatelli29 fra Gabriele Bitonti31 fra Onofrio A. Farinola