Nuovo sito web per AudioGraffiti

Audio Graffiti informa cheè online il suo nuovo sito in-ternet aggiornato con unagrafica più moderna ed at-tuale, con la possibilità diavere immagini più grandie con maggior risoluzioneper permettere agli utenti divisualizzare in modo ancorpiù accurato i prodotti inesame. Il nuovo sito ripor-ta on line il catalogo com-pleto di tutti i marchi di-stribuiti con in dettaglio lecaratteristiche ed i prezzi diogni articolo, compresa an-che la catalogazione del-l’articolata produzione MIT.Per ogni marchio è possibi-le effettuare la selezioneper categoria ed ottenere irelativi prodotti in ordinecrescente. Come nostra con-suetudine contiamo di ag-giornare  ancora più fre-quentemente il sito con l’in-serimento di news e recen-sioni per tenervi al corren-te sulle novità che manmano verranno introdotte.Si mantiene l’archivio diquanto pubblicato in pas-sato anche per la pagina dirassegna stampa con la pos-sibilità di visualizzare di-rettamente le recensioni ap-parse sulle riviste specia-lizzate relativamente ai pro-dotti distribuiti. Grande at-tenzione anche per il re-parto usato, che tradizio-nalmente riveste grande cu-riosità da parte di una mi-riade di utenti che giornal-mente frequentano le nostrepagine per cogliere le occa-sioni più interessanti. Ancheper questo settore abbia-mo sviluppato il sito conuna grafica ancor più accu-rata e con maggiori possi-bilità di inserzione per gliutenti privati.

J.S. Bach: Suites 5 e 6 perVioloncelloRocco Filippini, violon-celloLP Fonè 086 33 rpm 180 grLimited Edition 496 copie

La passione, il virtuosismoe la perfezione tecnica delMaestro Filippini ci coin-volgono con semplicità eforza nell’ascolto di unodei più grandi capolavori diJohann Sebastian Bach, le 6Suites per violoncello solo,una delle prime opere in cuiil violoncello esprime tuttele sue magnifiche poten-zialità espressive come stru-mento solista. L’interpreta-zione del Maestro Filippini,fondata sulla solida tradi-zione esecutiva del Nove-cento, dona un nuovo slan-cio alle Suites aprendole porte della grande musi-ca ad un vasto pubblico.Con questo LP che contienela Suite 5 e 6, si completa ilprogetto dell’Integrale del-le Suites di J. S. Bach in Vi-nile Fonè. Un’edizione danon perdere capace di toc-care l’anima dell’ascoltato-re.

BeoSound 1 & 2 Un siste-ma musicale wireless all-in-one per uno stile di vitain movimentoBang & Olufsen ha presen-tato i nuovi speaker Beo-Sound 1 e 2 nell’elegantecornice dello showroomMarta Sala éditions, inun’installazione firmata dal-lo studio di architettura IT’Se con la collaborazione deivideo artisti di Vertov.BeoSound 1 e BeoSound 2sono impianti musicali wi-

reless progettati per esserepratici, facilmente traspor-tabili e caratterizzati dallamagia di un audio sferico a360 gradi. L’unica certezza in tecno-logia e forse anche nellavita, è che le cose cambiano.Viviamo tutti vite diverse ela sfida che ci siamo posti èdi creare prodotti che siadattino ai più disparaticontesti e stili abitativi. Gli ambienti in cui viviamoe lavoriamo diventano sem-pre più flessibili e fluidi enoi ci dobbiamo adeguare aquesti nuovi stili cercandodi soddisfare ogni esigenza.BeoSound 1 e BeoSound 2rappresentano la rispostadi Bang & Olufsen alla co-stante evoluzione della vitaquotidiana; sono ultra fles-sibili per quanto riguardal’utilizzo, la connettività e le

opzioni di posizionamento,sono in grado di diffonde-re un’esperienza audio im-pareggiabile a 360 gradi,indipendentemente dallaposizione dei diffusori.Il profilo in alluminio ro-

busto ma elegante di Beo-Sound 1 e 2 si integra per-fettamente in qualsiasi con-testo abitativo con un leg-gero tocco di raffinatezza esemplicità. Possono essereposizionati ovunque si vo-glia ascoltare la musica: suuna mensola, a pavimento,su un tavolino o anche al-l’esterno. Le strutture coniche sonoleggermente sospese da ter-ra, lasciando i bassi nellaparte inferiore. Sono aper-te nella parte superiore permotivi acustici, ma nell’in-sieme il profilo in alluminio

è estremamente piacevole euniforme. Portatile e leg-gero, BeoSound 1 è un dif-fusore wireless all-in-onecon una batteria realizzataper la mobilità. BeoSound2 è un po’ più grande e po-tente. Necessita di un’alimenta-zione continua per diffon-dere il suo audio straordi-nario e potente. I sistemi BeoSound 1 e 2sono dotati dell’AcousticLens Technology, già inte-grata nei classici diffusoriBang & Olufsen BeoLab 5 eBeoLab 18. Il driver acusti-co è posizionato nella par-te superiore dei diffusori eriproduce il suono in unriflettore che crea un’espe-rienza audio sferica a 360gradi di grande potenza.Le diverse opzioni di con-nessione come Google Cast,AirPlay, DLNA e Blueto-oth consentono di accederefacilmente dai dispositivimobili e dalle app musica-li. BeoSound 1 e 2 offrono an-che un accesso integratoalle stazioni radio TuneInInternet, oltre ai servizi mu-sicali Spotify e Deezer perconsentire lo streaming mu-sicale senza usare smar-tphone o tablet. BeoSound1 e 2, grazie ai sensori diprossimità, consentono ilcontrollo intuitivo delleprincipali operazioni suidiffusori. Grazie al sensore rilevatoredi presenza, BeoSound èsempre pronto per esegui-re i comandi con l’interfac-cia rivolta verso l’utente. I sistemi musicali all-in-oneBeoSound 1 e 2 sono gli ul-timi nati della famigliaBang&Olufsen caratteriz-zati dalla tecnologia Beo-Link Multiroom, che per-mette di collegare diversiprodotti in un unico im-pianto musicale wireless intutta la casa. Collega fino a8 BeoSound 1 e BeoSound 2in una configurazione mul-tiroom.

80 FDS 251 ▼ Notizie dal mondo della musica • a cura della Redazione

Libri, notizie, appuntamenti e curiosità dal mondo della musica

81Notizie dal mondo della musica▼ FDS 251

Seismographic Sounds: vi-sioni di un nuovo mondo

Per la prima volta in Italia:Seismographic Sounds, lamostra itinerante a cura diNorient. Un percorso so-noro e visivo attraverso mu-siche, suoni e video da 50paesi del mondo.Arriva per la prima volta inItalia, dal 26 novembre al 23dicembre 2016 a BASE Mi-lano, Seismographic Sounds –Visioni di un nuovo mondo.Una mostra itinerante, acura di Norient - Networkfor Local and GlobalSounds and Media Culture-, che indaga e discute la va-rietà e il potenziale inno-vativo che le culture digitaliportano avanti: installazio-ni audiovisive, podcast, fo-tografie, poster e discus-sioni virtuali, guidano i vi-sitatori nel mondo contem-poraneo della produzionemusicale in tutto il mondo,da Giacarta a La Paz, da Cit-tà del Capo a Helsinki, daKarachi ad Accra, passandoper Beirut, Roma e Dama-sco. Come un sismografomisura la durata e la forzadi un terremoto, l’esposi-zione mira a prendere da vi-cino le misure di questonuovo mondo. Duecento-cinquanta musicisti, soundartist, blogger, fotografi e ri-cercatori provenienti da piùdi 50 Paesi, illuminano nuo-vi spazi oltre i confini del-lo spirito commerciale, del-la propaganda.  Curata eideata da Norient, una reteinternazionale con sede aBerna, la mostra vuole an-dare oltre la visione pessi-mistica di una globalizza-zione che porta all’unifor-mità culturale, amplifican-do invece la sperimenta-zione artistica e delineandole nuove forme di produ-zione e di finanziamento,in una geografia variabile

ed in continuo mutamento.Attraverso video musicali,sound art e video clip il vi-sitatore può scoprire la di-versità stilistica locale e glo-bale della musica in modosensoriale e interattivo se-guendo il fil rouge di seiprincipali temi: Denaro, So-litudine, Appartenenza, De-siderio, Esotica e Guerra.Si entra in uno spazio vi-brante dove poter guarda-re 26 video clip proiettati intre mini-cinema: lavori ur-genti, appassionati e sco-modi, che esprimono le vi-sioni di questo mondo nuo-vo di cui siamo già parte.Seismographic Sounds – Vi-sioni di un nuovo mondo è unpercorso immersivo tra au-dio, video e diverse instal-lazioni sonore con cui ilpubblico  può interagire,come in Stereo Types diUrs Hofer, Zurigo, dove sirimescolano 2000 video conl’aiuto di un algoritmo. 15Audio Tubi trasmettono ra-dio podcast (a scelta in ita-liano o nella lingua origi-nale dei  giornalisti localiche li hanno prodotti), perscoprire la realtà degli arti-sti e le sfide che devono af-frontare quando si scontra-no con l’opposizione del-le  società a cui apparten-gono. Parabols di hands onsound, Berlino, proponeuna riflessione sulle anten-ne paraboliche posizionatesui balconi di KottbusserTor, mentre The Stinky Sin-ger di Raed Yassin, Beirut,è un’opera allegorica sullavita delle vecchie popstar li-banesi, un mix di poesierecitate e performance dicanto.Lungo tutto il percorso fo-tografie, poster e mix tapepresentano un ritratto de-gli artisti e del loro lavoro.BASE Milano è il nuovoprogetto per la cultura e lacreatività a Milano, che havisto restituire alla città glispazi dell’ex Ansaldo inVia Bergognone, nel cuoredel distretto Tortona. Nasceper innovare il rapporto tracultura ed economia, visio-ni future e quotidianità.

I Depeche Mode annun-ciano il Global Spirit Tour

I Depeche Mode, una delleband più influenti al mon-do, hanno annunciato oggi,durante un evento specialea Milano, che intraprende-ranno un nuovo tour mon-diale a partire da maggio2017, a supporto del loronuovo lavoro discografico,Spirit, in uscita a inizio 2017.Dopo la pubblicazione del-l’album, il Global SpiritTour offrirà a fan vecchi enuovi la grande opportu-nità di vedere la band dalvivo, in uno dei loro entu-siasmanti e incredibili show.La prima parte del GlobalSpirit Tour vedrà Dave Ga-han, Martin Gore e AndyFletcher esibirsi per oltre unmilione e mezzo di fan in 32città di 21 paesi europei. Il tour partirà da Stoccolmail 5 maggio 2017, e farà tap-pa in alcune delle venuepreferite dai fan della band,tra cui lo Stade de France diParigi, lo Stadio San Siro diMilan, e l’Olympiastadiondi Berlino. Faranno parte del tour an-che alcuni stadi nuovi per laband, tra cui il London Sta-dium, la Otkritie Arena diMosca, e la Veltins-Arena diGelsenkirchen, in Germa-nia. La tranche europea termi-nerà il 23 luglio con ungrande concerto finale aCluj-Napoca in Romania.In Italia i Depeche Modesono attesi il 25 giugno alloStadio Olimpico di Roma, il27 giugno allo Stadio SanSiro di Milano e il 29 giugnoallo Stadio Renato Dall’Aradi Bologna.Dopo la tranche europeanell’estate 2017, il Global

Spirit Tour proseguirà condate in Nord e Sud Ameri-ca; sarà il diciottesimo tourdella band, e il primo dopopiù di tre anni. L’ultimo tour della band, ilDelta Machine Tour, ha en-tusiasmato oltre due milio-ni e mezzo di fan in una se-rie di concerti sold-out in tut-ta Europa e Nord America,ed è stato uno dei tour piùampi e proficui del 2013.Per il Global Spirit Tour laband continuerà la colla-borazione con la casa diorologi svizzeri Hublot, persensibilizzare e raccoglierefondi a favore di Charity:Water, organizzazione noprofit che fornisce acquapulita alle persone di tuttoil mondo.Spirit sarà il quattordicesi-mo lavoro discografico del-la band, seguito dell’accla-matissimo Delta Machinedel 2013, che ha raggiuntola Top Five in 26 paesi e laprima posizione delle clas-sifiche di 12 paesi. Spirit èprodotto da James Ford,membro fondatore dellaband Simian Mobile Disco,che recentemente ha pro-dotto gli album di Florenceand the Machine e ArcticMonkeys. Spirit sarà pub-blicato a inizio 2017 su eti-chetta Columbia Recordsin tutto il mondo.Durante l’evento a Milano,Dave Gahan ha detto, “Sia-mo estremamente orgo-gliosi del suono e del-l’energia di Spirit, e siamoentusiasti di tornare in tourper presentarlo ai nostri fanin tutto il mondo.”Con più di 100 milioni di al-bum venduti e concerti peroltre 30 milioni di fan, iDepeche Mode non smet-tono di deludere; sono in-numerevoli gli artisti che linominano tra le proprieispirazioni musicali e stra-ordinarie le critiche ricevu-te nel corso della loro car-riera. Spirit e il Global Spi-rit Tour consolideranno si-curamente la loro storia diinnovazione musicale e illoro enorme successo glo-bale.

FDS 251▼ CLASSICA DISCHI • a cura della Redazione82

Per celebrare il 225° anniversariodella morte di Mozart, Decca eDeutsche Grammophon pubbli-cano la raccolta più autorevole,completa e scientifica che sia maistata realizzata per celebrare il la-voro di un singolo autore. LaComplete Edition si compone di200 CD ed è stata creata in colla-borazione con la Mozarteum Sal-zburg Foundation e l’esperto diMozart professor Cliff Eisen delKing College di Londra.Mozart 225: The New CompleteEdition, è un lavoro straordinario,frutto di anni di studio scrupo-loso, diciotto mesi di progetta-zione e curatela, e presenta ogni singola opera diMozart - fino ad una nuova canzone scoperta solol’anno scorso - in un innovativo pacchetto multime-diale.Nel box set sono presenti 600 solisti di fama mondiale e60 orchestre, in tutto 200 CD (in ordine cronologico e digenere), tra cui 30 CD di interpretazioni alternativedelle opere più note che forniscono un’ampia scelta trastrumenti tradizionali e d’epoca.Ci sono anche due libri rilegati importanti e riccamenteillustrati, tra cui una nuova biografia full-length redattada Cliff Eisen, più un commento di ciascuna opera daparte di esperti mozartiani di tutto il mondo.Tra le sue 240 ore di musica, Mozart 225 offre oltre 5 oredi materiale appena registrato, tra cui:la registrazione in prima mondiale di una canzone per-duta scoperta di recente (K477a) scritta in competizioneamichevole con Antonio Salieri; la prima registrazionedella Sonata K331 con il Rondò “alla turca” tratta dalmanoscritto autografo recentemente scoperto, interpre-tato da Francesco Piemontesi; un nuovo disco di Acca-demia Bizantina e Ottavio Dantone; oltre 2 ore di nuoveregistrazioni con strumenti propriamente mozartiani.Ognuna delle 15000 copie di questa Limited Edition ènumerata individualmente e contiene l’accesso a unainnovativa Mozart 225 Libretto App (che offre testi can-tati in lingua originale e la traduzione parallela a scelta:inglese, francese o tedesco) più collegamenti alle auto-revoli partiture Urtext dell’edizione on-line della NeueMozart-Ausgabe.Le registrazioni sono state selezionate attingendo dagliarchivi della Decca e Deutsche Grammophon, nonché18 altre etichette, con un elenco di artisti che racchiudel’eccellenza mozartiana passata e presente: Abbado,Ashkenazy, Auger, Barenboim, Bartoli, Bilson, Böhm,Brendel, Brüggen , Curzon, Damrau, Di Donato, Fle-ming, Gardiner, Gilels, Gulda, Haskil, Hogwood, Jano-witz, Kozena, Levin, Mackerras, Marriner, Mutter,Nézet-Séguin, Pinnock, Pires, Popp, Rattle, Schiff, Simo-neau, Solti, Te Kanawa, Terfel, Uchida, Villazón, Wun-derlich e molti altri.Il layout innovativo di Mozart 225 presenta le opere inordine cronologico e di genere, offrendo così agli ascol-tatori la possibilità di esplorare il compositore in un

nuovo contesto - ad esempio giustapponendo un con-certo per corno con un concerto per pianoforte dellostesso periodo. Sottolineando questo approccio, lanuova biografia del più importante studioso di Mozart,Cliff Eisen, rivaluta il tradizionale racconto di Mozart edescrive una vita, sia professionalmente che personal-mente, di enorme successo, non più il racconto roman-tico carico di pathos che ha caratterizzato la biografia diMozart per oltre due secoli e che è ancora oggi comune-mente riconosciuto.Un ulteriore spunto di studio è fornito da un secondolibro con copertina rigida, che contiene i commenti perciascuna opera scritti da trenta esperti di fama mondialeoltre a un nuovo “K book”, in esclusiva per Mozart 225,che presenta la prossima nuova edizione curata dallaSalzburg Mozarteum Foundation del catalogo Köcheldelle opere di Mozart. Ogni set contiene anche cinquestampe di alta qualità da collezione delle partiture auto-grafe di Mozart, l’ultimo noto ritratto e una famosa let-tera a suo padre, patrimonio della Salzburg MozarteumFoundation.“Il tempo è sicuramente giusto per dare uno sguardonuovo ad una delle realizzazioni artistiche più sublimial mondo”, dice Paul Moseley, direttore di Mozart 225.“Siamo partiti dai principi fondamentali, promuovendoun nuovo modo di pensare la pratica e la teoria per pro-durre qualcosa che ci auguriamo possa essere un ele-mento di desiderio e di riferimento per gli amanti dellamusica in generale, ma anche un primo punto di riferi-mento per i luoghi di studio. Il nostro obiettivo con Mo-zart 225 è quello di promuovere il piacere, la meraviglia,il dibattito e la scoperta per il pubblico, vecchio enuovo, in tutto il mondo.”“Per 175 anni, la Mozarteum Salzburg Foundation si èdedicata alla promozione sia della tradizione mozar-tiana sia dei nuovi approcci alle opere di Mozart”, af-ferma Johannes Honsig-Erlenburg, Presidente dellaFondazione Mozarteum di Salisburgo. “È ‘un grandepiacere vedere che la Neue Mozart-Ausgabe, ambiziosoprogetto editoriale della Fondazione iniziato nel 1954,ha fortemente influenzato le rappresentazioni di Mozartnel nostro tempo. Mozart 225 è una speciale opportunitàper rendere accessibile a tutto il mondo della musica untale straordinario risultato acustico.”

Mozart 225: The New Complete EditionLimited Edition 15000 copie200 CD Decca 4830000

83CLASSICA DISCHI▼ FDS 251

Scomparso proprio quest’anno, all’età di 90anni, Pierre Boulez è stato direttore d’orchestratra i più influenti del Ventesimo secolo, maanche compositore moderno, educatore e mu-sicista anticonformista e rivoluzionario, il prin-cipale rappresentante dell’onda avanguardistadel dopoguerra. Allo stesso tempo, si esibìcome direttore con le maggiori orchestre e suimigliori palcoscenici di tutto il mondo peroltre cinquant’anni. Aveva un repertorio va-stissimo, Boulez, ma preferiva la musica piùaudace e “rivoluzionaria” del Ventesimo se-colo. L’arrivo di Pierre Boulez in URSS, nell’or-mai lontano 1990, divenne un evento chiavenella vita musicale di quel paese e, allo stessotempo, un simbolo della caduta della cortinadi ferro, l’inizio di una nuova era per l’artedella musica russa. Insieme ai suoi più giovanicolleghi dell’Inter Contemporain EnsembleBoulez portò la sua musica a Mosca, dove or-ganizzò un concerto con l’orchestra sinfonica del Con-servatorio di Mosca. Il programma del concertocomprendeva musiche per balletto Petrushka di IgorStravinskij, La Mer di Claude Debussy e Sei Pezzi, op. 6,per orchestra di Anton Webern. In queste opere dei treautori che hanno maggiormente influenzato la musica

del Ventesimo secolo, Boulez non enfatizza tanto le di-verse, persino contrastanti, tendenze di sviluppo musi-cale, ma piuttosto rivela le caratteristiche comuni nelloro ritmo, nell’importanza della voce e nel tessuto or-chestrale, ponendo così le basi per la musica accademicacorrente, tra cui le composizioni di Pierre Boulez stesso.

Pierre Boulez in MoscowOrchestra Sinfonica del Conservatorio diMosca diretta da Pierre BoulezCD Melodiya MELCD1002255

L’album propone, in prima mondiale, le cantate ita-liane di George Frideric Händel: la doppia versione diMira Lilla gentile e l’accostamento della versione ano-nima della cantata La caduta di Icaro all’händeliana Trale fiamme. Mira Lilla gentile è eseguita nella doppia ver-sione per soprano e violino obbligato e in quella persoprano e violoncello obbligato. Il soprano ValentinaVarriale, con la sua voce morbida ed estesa, benesprime la languidezza, la pateticità, la concitazione

degli affetti che caratterizzano le arie di entrambe leCantate che narrano dell’amore non corrisposto delprotagonista per Lilla.Le cantate, La caduta di Icaro e Tra le fiamme hanno fonteletteraria comune. Il libretto è del cardinale BenedettoPamphili e tratta del mito classico di Dedalo e Icaro; èun insegnamento morale che ricorda all’uomo di essernato per salire al Cielo solo con l’aiuto divino. Struttu-ralmente identiche nella successione di arie e recita-tivi, le due Cantate differiscono tra loro per l’organicostrumentale. In Tra le fiamme si aggiungono la viola dagamba concertante, due flauti dritti (nella prima aria),un oboe (nella seconda). Nelle quattro composizioni,ai recitativi spetta l’onere dello sviluppo della vi-cenda, alle arie l’onore dell’espressione statica e asso-luta dei sentimenti seri, dei patetici lamenti, delleaccorate preghiere, delle maestose evocazioni e dellelanguide effusioni amorose. È una magia che si com-pie: carta rimasta sepolta per secoli ritrova la luce edemerge in tutta la sua potenza. Il soprano e l’Ensem-ble Musica Perduta hanno ridato voce al manoscrittoriscoperto dal Maestro Criscuolo. Agilità e fioriturevirtuosistiche si sposano con intensi momenti lirici,dai timbri e dai colori tipici dei gusti musicali sei-set-tecenteschi.

George Frideric HändelItalian cantatas: Mira Lilla gentile, La caduta di Icaro,Tra le fiammeEnsemble Musica PerdutaValentina Varriale, sopranoRenato Criscuolo, direttoreCD Brillant Classics BT 0714

FDS 251▼ IL DISCO DEL MESE • di Mauro Bragagna84

Deluso dall’amore e dalla vita, nel 2007 Justin Ver-non si è rifugiato in un casolare del Wisconsin, cir-condato dalla neve. Isolato come un soldato di guar-

dia davanti a uno spazio immenso, pensoso come il Buz-zati de “Il deserto dei Tartari”. Armato di chitarra, ha mes-so insieme un pugno di canzoni folk che fotografano l’iso-lamento in cui le ha concepite. Una solitudine che è la me-tafora dell’inverno più pesante, quello dell’anima. Ini-zialmente pensate per un uso poco più che privato, es-senzialmente catartico, sono state pubblicate ufficial-mente nel 2007 diventando classiche all’istante. ForEmma, Forever Ago è un archetipo della nuova musicafolk, con la sua aura desolata edintensa, il falsetto di Vernon ri-chiama i protagonisti della black-music, più che gli altri folk singer.Qualcosa di unico, attribuito algruppo che è la prosecuzione diVernon con altri mezzi, i BonIver. Buon inverno in francese,proprio così … Nel 2011 è arrivatoil secondo album, Bon Iver, BonIver, meno riuscito e più versati-le del primo, che gli ha fatto vin-cere due Grammy Awards: mi-glior album indipendente e mi-glior giovane artista. Dopo diche qualche comparsata, qual-che collaborazione eccellente, masostanzialmente un silenzio as-sordante. Cinque anni non sonopochi, nello stesso lasso di tempoi Beatles sono passati da She Lo-ves You a A Day in the Life. Pen-savamo di averlo perso, che sarebbe stato l’ennesimo ar-tista a non aver mantenuto tutte le promesse, l’elenco è in-finito: dagli Strokes ai Fleet Foxes, dagli Animal Collecti-ve ai Franz Ferdinand. 22, a Million nasce fra gli applausie un’ammirazione quasi acritica, ed è un progetto che ri-corda l’amico Kanye West, con la genialità che rischia ditrasformarsi in mera arroganza. La scelta dei titoli, ad esem-pio, è a dir poco irritante. Un insieme di numeri e di sim-boli, praticamente incomprensibili senza l’aiuto dell’in-terprete: 22 sta per Justin Vernon. La ricorrenza di questo nu-mero nella sua vita è diventato uno schema significativo per viadella frequenza con cui l’ha incontrata la conseguente consa-pevolezza. Una distanza su un cartello stradale, il numero di unamaglia sportiva, il totale di un conto. Il 2 ripetuto rappresentail dualismo che rappresenta una duplice identità: il rapporto chesi ha con se stessi ed il resto del mondo. A million è il resto delmondo. Così il comunicato stampa. Interessante. O no? Mac’è bisogno del professor Zagrebelski, per ascoltare un di-sco? Viene voglia di riabilitare il Partigiano Reggiano diZucchero, la musica che sa di pane e salame. Mentre quel-la di Bon Iver è tanto eccentrica quanto politicamente cor-

retta, l’ostentata dichiarazione di indipendenza di chi ri-fiuta il passato, non vuole più comporre con la chitarra acu-stica in mano. Apparentemente fragile, ma con le bizze delDivo: la sua faccia non deve apparire nelle fotografie, perlasciare tutto l’interesse alla musica. Insomma, il pacchettoideale per chi si vanta di non guardare X Factor e trova Bru-ce Springsteen un cottimista del rock’n’roll. Il falsetto diVernon è spesso violentato dal vocoder, o da effetti elet-tronici che lo trasformano fino a renderlo irriconoscibile.Il folk che lo ha reso celebre è diventato soltanto uno sti-molo musicale fra i tanti, l’obiettivo era quello di inven-tare un nuovo suono, usando i campionamenti, le drum

machine, il computer. Ricordan-do le tinte pastello autunnali di Ja-mes Blake, più che l’elettronicaspettrale di Skeleton Tree diNick Cave. Il primo approccio èstato faticoso, ci siamo innervositicome Pete Seeger al Festival diNewport del 1965, quando hacercato di interrompere l’esibi-zione elettrica e sacrilega di BobDylan, trasformatosi in rockernel tempio del folk. Ma a diffe-renza di Pete abbiamo avuto pa-zienza, e dopo un paio di ascoltiè nata l’empatia che ci ha con-sentito di entrare nella musica diVernon, di apprezzarne il corag-gio, la voglia di stupire che sod-disfa il suo Ego smisurato ma an-che, in definitiva, il nostro. Bastaun poco di zucchero, e la pillolava giù. E alla fine, con suoni to-

talmente diversi, riscopriamo lo spirito di For Emma, Fo-rever Ago: la vita è corta, tutto può finire da un momen-to all’altro, come suggerisce il brano introduttivo – 22(OVER S∞∞N) - che riassume il mood dell’album. Anchela musica finisce presto, una mezz’oretta e poco più. E al-lora facciamo scendere di nuovo la testina sul solco.

Come Zooropa degli U2, Yankee Hotel Foxtrot dei Wil-co o Anima Latina di Lucio Battisti (con le parole che sisentivano volutamente male), difficile separare il giudizioartistico da quello tecnico: il modo di distorcere una fra-se per raggiungere l’idea che Vernon ha in testa, va al dilà di una valutazione limitata a concetti classici come de-finizione o trasparenza. Ma vale la pena di seguirlo, nonè un furbetto del quartierino che vuole nascondere qual-che marachella tecnica, ma un Duchamp che mette in di-scussione la musica ascoltata sino ad oggi. DISCRETO

LP+ download Jagjaguwar Jag300

IL DISCO DEL MESE

BON IVER“22 A MILLION”

86 FDS 251▼ ROCK E I SUOI FRATELLI AUDIOFILI • di Mauro Bragagna

Wilco “Schmilco” LP 180 grammi + dow-nload dBpm Records/Anti 7259-1

Se guardiamo le cifre, i Wilco assomiglianoall’Italia. Nel 1987 era la quinta potenza eco-nomica dopo Stati Uniti, Giappone, Germa-nia e Francia, mentre oggi il Ministro Padoanconsidera un obiettivo ambizioso (ma realiz-zabile) un tasso di crescita dell’1% nel 2017.La band di Jeff Tweedy ha portato l’Alterna-tive Country in giro per il mondo, mesco-lando rock e avanguardia, trovandoospitalità sui giradischi di chi cerca qualcosadi nuovo che non invecchi il giorno dopo, unacquisto sicuro come gli Stones o i R.E.M.,ma più audace. Così i Wilco sono diventati ilgruppo americano che piace anche a chi lapensa come i Clash di I’m So Bored with theU.S.A., per il carattere obliquo e avventu-roso della loro musica. Da qualche anno laband di Jeff Tweedy ha rallentato la corsa,Star Wars (2015) non è neppure entrato nellaTop 100 della classifica di Billboard, quandoerano ormai habitué della Top 10. Ha fattoscalpore perché all’inizio è stato offerto gra-tuitamente al pubblico come download, piùche per la qualità delle canzoni. Che comun-que c’erano, non è un capolavoro ma - comeci ha insegnato il Neil Young degli Anni Set-tanta - i dischi apparentemente minori pos-sono regalare grandi soddisfazioni.Schmilco è nato dalle stesse session e la co-pertina cinica e crudele, come è tipico del-l’artista Joan Cornellà, vuole sottolineare chela musica si è addolcita ma lo spirito deiWilco no. Si propone ancora come un albumun po’ dimesso, vestendo l’abito più tran-quillo e acustico della loro storia. Su dodicicanzoni, addirittura sette non superano i treminuti, gli spazi sono stretti come accadevanegli album degli Anni Sessanta, quando siragionava di singoli e 45 giri. Pezzi brevi chenon costruiscono puzzle sonori complicati eambiziosi come Yankee Hotel Foxtrot, ma siaccontentano di nutrirti la mente senza es-sere ingombranti, leggeri ed essenziali comelo zaino di un alpinista.

Dal punto di vista tecnico Schmilco appro-fitta del contesto rilassato dei Wilco 2016.Non suona bene come certi dischi di WillieNelson, ma al The Loft di Chicago giocanoin casa e danno il meglio. L’ingegnere delsuono Tom Schick e il “solito” Bob Ludwigci consegnano un vinile che rimane voluta-mente “indie”, poco rifinito in alto e nonparticolarmente dinamico, caratterizzato daun ottimo microcontrasto che rende la mu-sica vivace come il disegno di copertina.BUONO

Amiamo quest’uomo, ci aggrappiamo a luicome gli appassionati di Formula 1 che ti-fano il diciottenne Max Verstappen nellasperanza di un po’ di spettacolo. Lo ringra-ziamo per aver dato al rock qualche anno divita in più, per aver cercato di ribaltare unasituazione ormai compromessa, in una sortadi nibelungica Offensiva delle Ardenne. Se ilfolk, il blues ed il country più crudi ed es-senziali hanno ancora cittadinanza nel main-stream, lo dobbiamo anche alle sue band(White Stripes, Dead Weather, Raconteurs) ealla sua combattiva casa discografica, laThird Man Records. Se Joe Henry e BillyBragg registrano un disco essenziale ed acu-stico nelle stazioni dei treni d’America(Shine a Light) la notizia interessa i musico-logi più attenti, se Jack White stacca la spinase ne occupano anche i grandi quotidiani. Inrete ci sono dei filmati che illustrano il modomigliore di aprire il vinile di Acoustic Recor-dings 1998- 2016, tagliando il grande ade-sivo azzurro con una lama e chiudendone ibordi dentro la copertina. È un disco che faimmagine. Gli dobbiamo gratitudine, a JackWhite, per come è riuscito a gestire la suapopolarità senza tradire i fan, con un rigorecalvinista applicato alla musica. Incarnal’ideale del chitarrista elettrico alla JimmyPage, ma ha sempre amato anche i grandibluesmen del secolo scorso, come Blind Wil-lie Johnson e Son House. Questa raccolta celo conferma, proponendo in ordine cronolo-gico le canzoni di Jack senza chitarra elet-trica, in versioni alternative o vestite da unnuovo mix. C’è un inedito, City Lights,tratto dalle session di Get Behind Me Satan.Solo uno, ecco perché questa volta un suoalbum non è nella rubrica Disco del Mese.

È stato paladino del vinile anche nei giornioscuri, quando chi lo sosteneva veniva emar-ginato come nostalgico e passatista. Bastaprendere in mano il nuovo doppio per capirequanto White ami ancora questo formato: èpesante come uno stivale di cuoio, il cartonedella copertina apribile sembra nato per sfi-dare il tempo. Andrew Mendelson del Geor-getown Masters di Nashville ha realizzatoun master di alta qualità, la musica suonapiacevolmente organica, ben definita e dina-mica come si deve. Niente lussi, ma un la-voro solido ed efficace. BUONO/OTTIMO

Jack White “Acoustic Recordings 1998-2016” 2 LP 180 grammi + download Third

Man Records TMR-387

Raphael Gualazzi “Love Life Peace” 2 LP180 grammi A1 Entertainment/Sugar Srl

988042

Non ci sono più le stagioni di una volta. So-prattutto, non ci sono più le estati di unavolta. Non solo le ragazze nordiche nonscendono più in Riviera alla ricerca del LatinLover, forse perché sanno che è impegnato afare il tagliando della Panda che è meglioregga ancora un po’, ma non esistono più lecanzoncine estive tanto leggere da essere in-dimenticabili. Non è più tempo di Watussi,capelli biondi che sono crini di cavallo, divamos a la playa e innocenti evasioni. Ra-phael Gualazzi va ringraziato almeno perquesto, per i tre minuti e trenta secondi deL’Estate di John Wayne. Il ritornello è unpo’ ruffiano, ma nell’insieme è un singolo di-vertente che cita più personaggi di un discodi Battiato (Fellini, Pertini, John Wayne, JohnTravolta, Lupin, Andy Warhol), con il gustoper il collage di Quentin Tarantino. E ti fa ve-nire pure voglia di cantare, come dovrebbeessere ovvio per una canzone ma non capitaquasi mai. Ci siamo buttati sul nuovo albumdi Gualazzi con le aspettative di un lupo cheaspetta il passaggio del gregge, acquistandosia il vinile che il cd. Cercando una degnacompagna de L’Estate di John Wayne, chepurtroppo non abbiamo trovato. Ci piac-ciono i dischi eclettici, anche perché sonosempre più rari, gli album moderni tendonoad essere monolitici, ma Love Life Peaceesagera. Sembra un portfolio sonoro che illu-stra tutte le possibilità dell’artista. Bossanova, musica popolare siciliana, funky, rhy-thm’n’blues, ballate pianistiche jazzate e can-zonette tout court. L’impressione è checonosca tutte le strade ma non abbia ancoradeciso quale percorrere sino in fondo, comese non si fidasse completamente del suo na-vigatore. Così procede per tentativi più omeno riusciti, dipingendo tanti bozzetti chesono spontanei ma mancano della profon-dità che è sicuramente nelle sue corde, manon viene fuori. Dal vivo renderanno moltomeglio, non c’è dubbio.

Capita di ascoltare il vinile soprattutto per-ché è colorato di giallo, fa un bell’effetto ve-derlo girare sul piatto. Tutto qui: rispetto alcd il vantaggio è solo nella confezione, la co-pertina apribile è di un nero lucido elegantecome le Lotus John Player Special, ma tecni-camente non è un granché. Non solo è com-presso come tanti prodotti di cassetta, maanche timbricamente è decisamente sbilan-ciato sulle medio-alte: passando dal discodei Wilco o di Jack White a Love Life Peace,sembra che qualcuno abbia cambiato il twee-ter. Si può dare di più, anche mettendo il co-dice per il download nel vinile.SUFFICIENTE

ROCK E I SUOI FRATELLI AUDIOFILI▼ FDS 251 87

Dinosaur Jr “Give a Glimpse of What YerNot” LP+ Download Jagjaguwar Jag285

Difficile, restare all’altezza della propria leg-genda. I Pixies hanno insegnato ai Nirvanacome si fa il pop ad alto volume, ma il loronuovissimo album non troverà spazio inqueste colonne: non ci piace parlare male deinostri eroi, quando sono in difficoltà, prefe-riamo dedicare spazio a tutta la musicabuona che gira attorno. Meglio festeggiare imiracoli, grandi o piccoli che siano. Non soloil tempo è un ladro, come cantava Rod Ste-wart, ma è pure un nemico. Soprattutto sefai rock rumoroso e non vuoi sembrare ridi-colo, o patetico. I Dinosaur Jr. di Johnny Ma-scis sono stati una delle indie- band piùapprezzate degli Anni Ottanta e Novanta,accompagnando con una base noise dellecanzoni che dietro gli spigoli nascondonouna struttura ben articolata, ammiccandospesso e volentieri al rock elettrico del NeilYoung più visionario, che non a caso eraconsiderato il “Godfather of Grunge”. Nel2007, con Beyond, i Dinosaur Jr. sono tornatialla musica nella formazione tipo, con LouBarlow al basso, spazzando via la diffidenzagenerale. Give a Glimpse of What Yer Not èil quarto album del nuovo corso. Non ha lapretesa di inventare qualcosa di nuovo, cimancherebbe, ma quello che si ascolta è diuna qualità e di una freschezza che non tiaspetti: I Walk for Miles e Going Down me-ritano di finire in un ipotetico “best” dellaband, le due canzoni di Lou Barlow sono unsuccesso forse inaspettato (soprattutto la“californiana” Love is…), il drumming diMurph è sempre accattivante. Nel video dilancio del disco, Henry Rollins dichiara che“come tutti gli album dei Dinosaur Jr, anchequesto è fantastico”. Diffidiamo degli spot,ma in questo caso: fuochino.

I Dinosaur Jr sono sempre stati famosi per illoro particolare Wall of Sound, per le chitarreelettriche sempre al limite della saturazione,in simbiosi con la voce pigra e sussurrata diMascis. Un incontro ardito come le uova conil pesce: eppur funziona. Suono personalis-simo, compresso per scelta artistica, lo eraquando l’MP3 non era ancora stato conce-pito. Se lo rifiutate vi capisco, ma almenonon è il risultato della solita mediocrità dila-gante, nasconde un ragionamento. Per gliesteti segnalo che l’album è disponibileanche in purple vinyl. SUFFICIENTE

“Documenti, prego. No, questa carta d’iden-tità è un falso clamoroso, signor Hunter. Chipuò credere che lei abbia davvero 77 anni?”.Già, chi può crederlo. Ma è davvero così, èproprio a lui, quando era leader dei Mott theHopple, che David Bowie ha regalato unodegli inni della nostra musica, All theYoung Dudes. La seconda traccia del nuovoalbum, Dandy, è un omaggio al Duca Biancoche dà voce ad un dubbio che ci prendespesso: “un amico dice che eri meglio dei Beatlese dei Rolling Stones”. Ian Hunter non è statoun altro Bowie, ma a livello musicale nondeve invidiare niente a nessuno. Si è affer-mato quando il glam-rock britannico eraall’apice, diventandone un’icona, ma non siè lasciato intrappolare dai cliché del rock intacchi e rossetto. Ha anche coltivato una so-bria attrazione per i grandi folksinger ameri-cani, per la musica delle radici. Due mondimusicali separati dall’Oceano Atlantico, con-siderati avversari - la British Invasion -o al li-mite rivali, anche se non si vuole inseguire laretorica anti-inglese del Mel Gibson de “IlPatriota”: quando i Beatles andarono a tro-varlo a Graceland, Elvis li trattò con unacerta sufficienza. Anche Keith Richards è ri-masto deluso da uno dei suoi eroi assoluti,Chuck Berry, dopo averlo conosciuto. InveceIan Hunter è andato a suonare nel miticoSun Studio di Memphis, dove è nato ilrock’n’roll a stelle e strisce, e dopo aver re-spirato a pieni polmoni quell’atmosfera, de-scrive le sue emozioni nella nostalgicaGhosts. “In passato ha fatto molto meglio”,si scrive di default quando ci si occupa divecchie glorie, ma in questo caso non nesiamo così sicuri. Difficile rimanere delusi daFingers Crossed, anche a prescindere dallastraordinaria dimostrazione di longevità diIan Hunter: speriamo non se ne accorga il le-gislatore italiano, ché settantasette anni nonbastano a fare un pensionato.

Registrato e mixato da James Frazee (HoboSound) e masterizzato da Greg Calbi (Ster-ling Sound), che meritano il nostro apprez-zamento. Il suono è orgogliosamente ruvido,vivace e poco raffinato, e il vinile non riesceproprio a nascondere il fatto che è tratto daun master digitale. È però possibile alzare ilvolume senza essere travolti dalla compres-sione, un DR 12 ci rallegra e ci invita a di-menticare qualche asprezza. BUONO

Ian Hunter & The Rant Band “FingersCrossed” LP 180 grammi + Download Pro-

per Records PRPLP137

Teenage Fanclub “Here” LP 180 grammi +download PEEMA009LP

La band scozzese è tornata in gran forma.Dite che è una notizia di relativo interesse?Già, chi sono i Teenage Fanclub? In Italianon se li è filati quasi nessuno, neppure neglianni d’oro del Britpop. Che nel loro casosono anni di platino. Qualche referenza? Nel1991 la rivista Spin ha votato Bandwagone-sque album dell’anno, davanti a lavori comeOut of Time dei R.E.M. e Nevermind deiNirvana. Kurt Cobain non se ne è sicura-mente lamentato, dal momento che li consi-derava la miglior band del mondo. E per unmegalomane come Liam Gallagher erano laseconda miglior band del mondo, dopo gliOasis. Ma cosa avevano di così speciale?Riuscivano a coniugare le loro radici noisecon il gusto per la canzone fatta bene tipicodella West Coast, secondo la scuola di BeachBoys e -soprattutto! - Byrds, attualizzati se-condo la lezione dei Big Star di Alex Chilton.Per niente facile, direbbe Fossati, eppure cisono riusciti alla grande. Il nuovo millennioè stato più avaro di belle notizie, lo standardsi è mantenuto buono ma senza raggiungerei livelli e la brillantezza degli Anni Novanta.Con Here applaudiamo il ritorno all’altis-simo artigianato pop, e in realtà non siamoper niente stupiti: rispetto a Ian Hunter sonoancora dei ragazzini. Quattro canzoni a testaper Norman Blake, Gerard Love e RaymondMcGinley, che sanno scrivere e cantare ade-guatamente. Un tridente che consente algruppo un’infinità di sfumature e di solu-zioni alternative, pur rimanendo nell’ambitodi un pop orgogliosamente jingle- jangle.

È stato masterizzato da Sean Magee a AbbeyRoad, ma non basta uno studio eccellente arendere un disco ben sonante. Temevo fossecolpa del vinile trasparente della limited edi-tion, corredata anche di un poster, ma non èun problema di stampa. La qualità sonora èdiscontinua, ad esempio Hold On si ascoltaun po’ meglio, ma nell’insieme la musica deiTeenage Fanclub deve fare i conti con unatecnica approssimativa: suono piccolo, tal-volta confuso, così privo di ossigenazione daassegnargli un codice rosso. INSUFFI-CIENTE/SUFFICIENTE

16 novembre Milano,Serraglio24 novembre Firenze,Spazio AlfieriDiego Mancino

È uscito il 23 settembre ilnuovo album di DiegoMancino, Un invito a te,per l’etichetta UniversalMusic. Scritto e prodottoda Mancino con la colla-borazione di Dario Faini,Stefano Brandoni (in Ave-re fiducia) e William Nica-stro (in Molte cose insieme),l’album contiene otto bra-ni inediti e la cover delbrano di Tenco Ragazzomio.Diego Mancino, già auto-re di brani di successo (in-terpretati tra gli altri daFrancesco Renga, Emma,Noemi, Cristiano De An-drè) ha realizzato il nuovoalbum attraverso MusicRaiser, piattaforma leadernel crowdfunding musi-cale in Italia, che ha finan-ziato la registrazione deibrani inediti. Successiva-mente Diego ha firmatoun contratto discograficocon Universal Music, chenon ha comportato nes-sun cambio di rotta per isottoscrittori di MusicRaiser.Diego Mancino inizia ilsuo percorso cantautoraledopo la decisione di la-sciare il sound più duroche aveva caratterizzato isuoi precedenti lavori.Nel 2005 pubblica l’albumCose che cambiano tutto,che riceve molti elogi dal-la critica specializzata.Nel 2006 registra con Fa-bri Fibra il brano Idee stu-pide, presente nell’albumdel rapper, Tradimento.

Nel 2008pubblica il suosecondo album, L’eviden-za. Nel 2011, insieme aMatteo Buzzanca, è coau-tore di musiche e testi delsingolo Odio tutti i cantan-ti e coautore del testo diMusa contenuti nell’al-bum Rosso Noemi di Noe-mi. Nello stesso anno col-labora con Daniele Silve-stri all’album S.C.O.T.C.H.nel brano Acqua Che Scor-re. Collaborazione che sirinnova anche nel recenteAcrobati nel brano L’Orolo-gio. Nel 2012, Mancinopartecipa come autore alFestival di Sanremo con ilbrano La Tua Bellezza(scritto insieme a DarioFaini) ed interpretato daFrancesco Renga. Nellostesso anno è autore delbrano La felicità che NinaZilli pubblica nel suo al-bum L’amore è femmina.Nel 2012 pubblica il suoterzo album È necessario.Nel 2014 partecipa al Fe-stival di Sanremo comeautore di Un uomo è un al-bero di Noemi e Il cielo èvuoto di Cristiano De An-dré. Nel 2015 ha cofirmatodue brani del nuovo al-bum di Emma Adesso,Quando le canzoni finirannoed Il Paradiso Non esiste.Quest’ultimo brano è ilsingolo scelto per pro-muovere l’album nel-l’estate 2016. A settembre2016 verrà pubblicato ilnuovo album Un Invito ATe.

18 novembre, Roma, Au-ditorium Parco della Mu-sicaStanley Jordan e BillyCobhamDire Stanley Jordan e BillyCobham significa nomi-nare due leggende dellafusion (e anche del jazz,senza ulteriori specifica-zioni). Stanley Jordan harivoluzionato la tecnicadella chitarra elettrica fa-cendo leva sulla sua pre-

cedente esperienza comepianista: ha così creato iltouch (o tapping), grazieal quale la chitarra vienesuonata come fosse unpianoforte. Billy Cobham

ha prestato la sua batteriaa una miriade di registra-zioni storiche, realizzateda maestri come MilesDavis, John McLaughlin(storia la sua collaborazio-ne nella Mahavishnu Or-chestra), Carlos Santana,George Benson, StanleyClarke, per non parlaredei suoi tanti dischi daleader. Due artisti che, in-sieme, fanno faville e pro-mettono un concerto adalto tasso di spettacolari-tà.

19 novembre Ciampino,Orion20 novembre Milano, Al-catraz Europe

Nel 1986 gli Europe, ov-vero i più importantiesponenti dell’hard rocksvedese, pubblicavanoThe Final Countdown: pie-tra miliare della musicarock che ancora oggi èuno degli album semprepresenti nelle playlist ditutto il mondo. Nel 2016,

questo disco compietrent’anni. Per festeggiarel’importante anniversario,la band intraprenderà untour di concerti moltospeciali in cui eseguirà dalvivo e per intero The FinalCountdown. Inoltre gli Eu-rope suoneranno anche ipezzi più importanti dellaloro carriera.Joey Tempest, cantantedella band dichiara:” Conun archivio di brani cosìnumeroso come il nostro,è sempre difficile deciderela scaletta di un concerto.Ma questo è un anno spe-ciale, e vogliamo dare aifan quello che hanno sem-pre chiesto. Siamo orgo-gliosi di annunciare chesuoneremo l’album perintero: dall’inizio alla fine.The Final Countdown ci hapermesso di farci giraresui palchi di tutto il mon-do, realizzando i nostrisogni. Per rendere il tuttoancora più speciale, suo-neremo anche brani delnostro ultimo album WarOf Kings e degli altri di-schi che non abbiamo maisuonato prima d’ora. Sa-ranno concerti memorabi-li”.

20 novembre Segrate(Mi), Circolo MagnoliaWarhaus

Cantante, song-writer estraordinario musicistaMaarten Devoldere arrivain Italia con i suoi War-haus, per una data unica,in occasione del tour eu-ropeo a supporto dell’al-bum di debutto We Fucked

88 FDS 251 ▼ APPUNTAMENTI D’ASCOLTO • a cura della Redazione

Rassegna di concerti ed eventi di tutti i generi musicali per lasciare, una volta tanto, l’impianto spento. O, quantomeno, in stand-by...

89APPUNTAMENTI D’ASCOLTO▼ FDS 251

A Flame Into Being (Play ItAgain Sam / UniversalMusic Group), uscito loscorso 2 settembre. È unalbum dove ogni canzonecelebra l’imperscrutabilitàdi un incontro, un omag-gio alla decadenza e allaprofondità che la vita of-fre.We Fucked A Flame IntoBeing ha raccolto subitocritiche entusiastiche intutta Europa.

20 novembre Roma, Au-ditorium Parco della Mu-sicaEnzo Avitabile & Bottaridi PorticoEnzo Avitabile voce, sas-sofoni, Bottari di Portico

Enzo Avitabile in un con-certo speciale in cui ripro-porrà brani del suo reper-torio con la sua band e unospite d’eccezione, il sas-sofonista Manu Dibango.Il Conservatorio. Il pop. Ilritmo afro-americano. Lamusica antica della pastel-lessa e della zeza e il can-to sacro. Avitabile ha vis-suto nella ricerca di unsuono inedito, vitale edessenziale. Demolendoogni moda. Queste le notebiografiche del cantante,compositore e polistru-mentista nato a Marianel-

la, quartiere popolare diNapoli nel 1955. Da bam-bino, ha studiato il sasso-fono; da adolescente si èesibito nei club napoletaniaffollati di clienti america-ni. Si è diplomato in flau-to al Conservatorio di Na-poli e ha iniziato a colla-borare con artisti pop erock di tutto il mondo, daJames Brown a Tina Tur-ner. Nel 2012, con il discoBlack Tarantella, riceve laTarga Tenco come miglioralbum italiano in dialetto.Nel 2013 compone le mu-siche per l’opera teatraleOrchidee di Pippo Delbo-no e pubblica la colonnasonora del docu-filmEnzo Avitabile Music Life.Nel 2014 riceve il presti-gioso premio SeverinoGazzelloni e presenta aBologna BestemmiaD’amore, opera a quattromani con Pippo Delbono.Nel 2015 compone la co-lonna sonora del film IlSegreto di Cyop e Kaf.Nel suo ultimo album diinediti, Lotto infinito, Avi-tabile duetta con Giorgia,Francesco De Gregori,Mannarino, Renato Zero,Caparezza, Paolo Fresu emolti altri.

24 novembre, Roma, Au-ditorium Parco della Mu-sicaEnzo Gragnaniello, MisteriosamenteUno spettacolo che hacome filo conduttore lamusica del cantautoreEnzo Gragnaniello e dellaNapoli che lui rappresen-

ta, vive e respira ognigiorno, quella città chenon ha mai abbandonatoe nel cui cuore pulsante, iQuartieri Spagnoli, conti-nua orgogliosamente a vi-vere e creare. Il cantautorenapoletano riprende eamplifica la dimensionespirituale della sua musi-ca, l’essere emozione pri-migenia, concepita ed ese-

guita per entrare in con-tatto con la sfera più inti-ma dell’ascoltatore, un ri-chiamo preciso a quellaparte di anima che accen-de tutte le esistenze, la ri-cerca di un’etnia profon-da, universale, lontanissi-ma da ogni possibile for-ma di fraintendimentofolkloristico o strumenta-le. Un richiamo ancestralealla dignità di ogni essereuomo nel suo sentire au-tentico. Una performancelive in cui la forma assolu-ta e radicale di una musi-ca originaria, atavica eistintiva, scevra dall’an-gusto bozzettismo oleo-grafico, si rivela al pubbli-co per ricondurlo alle sueradici più remote attraver-so sonorità e ritmiche sin-cere e dirette. L’atmosferamagica che riesce a creare,miscelando la sua intensae graffiante voce con unamusica che spazia dalleantiche origini napoletane

a quelle africane, per arri-vare ai più tipici suonimediterranei con accennidi melodie più che sugge-stive. Nel concerto infattisono previsti sia momentidi richiamo alla musicaclassica napoletana qualiad esempio Passione, Sce-tate che altri in cui l’autoreinterpreta i suoi classicicome O’ mare e tu famosis-sima canzone scritta tem-po fa per Andrea Bocelli,Senza Voce e Cu’ mmè, unodei brani più famosi al-l’estero di Gragnaniellotradotto in otto lingue en-trando nelle hit in Greciae America Latina.

25 novembre Trezzosull’Adda (Mi), LiveClub26 novembre Taneto diGattatico, Circolo ArciFuoriorario 27 novembre Padova,Gran Teatro Geox2 dicembre Ciampino,Orion 3 dicembre Modugno(Ba), New DemodéPlanet Funk

Dopo l’uscita di Revelationcon il grande ritorno dellacollaborazione di DanBlack, i Planet Funk an-nunciano un nuovo singo-

90 FDS 251 ▼ APPUNTAMENTI D’ASCOLTO

lo Non Stop, un nuovo di-sco che uscirà nel 2017 eun nuovo attesissimo tourche partirà il 25 novem-bre. Da oltre dieci anniuna delle più importantiband del panorama elet-trodance italiano ed inter-nazionale, i Planet Funkhanno esordito nel 2000con la hit Chase the Sunche ha raggiunto le vettedelle classifiche di tutto ilmondo. Tanti i brani disuccesso come Paraffin(con Dan Black), These bo-ots are made for walking(cover dello storico branocantato da Nancy Sina-tra), Stop me (Colonna so-nora dello spot televisivodella Coca Cola nel 2005,)Static (divenuta soun-dtrack del videogioco Fifa08), Another Sunrise (AlexUhlmann, disco d’oro2011), Ora il mondo è perfet-to (con Giuliano Sangior-gi, 2012). In questi ultimidue anni i Planet Funksono tornati a produrrecome un grande colletti-vo, formula che ha dasempre contraddistinto illoro progetto artistico chesegna adesso il ritorno,alla voce, di Dan Black eSally Doherty e confermala presenza di AlexUhlmann. Un nuovo progetto musi-cale e un nuovo punto dipartenza per Alex Neri,Marco Baroni, DomenicoCanu e Sergio Della Moni-ca che sono attualmenteimpegnati, tra Firenze,Roma e Londra, con lachiusura delle registrazio-ni del nuovo album cheuscirà a inizio 2017 a di-stanza di sei anni dall’ul-timo lavoro in studio TheGreat Shake. In attesadell’uscita del disco, i Pla-net Funk saranno da no-vembre impegnati sui pal-chi dei principali club ita-liani con una prima fasedi tour prodotto da FabioStucchi per Make it srl. In-sieme ad Alex Neri (Dj esynth), Marco Baroni(synth e keyboard), Do-menico Canu (chitarre),

Luca Capasso (batteria), cisaranno, alla voce, DanBlack, Alex Uhlmann eSally Doherty.

26 novembre, Roma, Auditorium Parco dellaMusicaLa Dolce Vita: la musicadel cinema italianoOrchestra Roma Sinfo-nietta diretta dal StevenMercurio Carly Paoli voce, specialguest Peppe Servillo,Giovanni Caccamo, Fede-rico Paciotti

La Dolce Vita: la musica delcinema italiano è il più pre-stigioso omaggio mai rea-lizzato alle colonne sonoredel cinema italiano. Il for-mat attinge al ricco reper-torio di musiche per il ci-nema per dare vita a unospettacolo di grande im-patto emotivo in cui le co-lonne sonore più rappre-sentative dei grandi capo-lavori italiani sono esegui-te dal vivo dall’OrchestraRoma Sinfonietta, direttadal Maestro e compositoredi fama internazionaleSteven Mercurio. Sul pal-co, insieme all’orchestra,ci saranno Carly Paoli, lacantante britannica di ori-gini italiane e gli specialguest Peppe Servillo, Gio-vanni Caccamo, FedericoPaciotti. Questi i primidue nomi annunciati, alcast si aggiungeranno al-tre prestigiose voci delmondo della musica. Ibrani del concerto - com-posti da Nino Rota, EnnioMorricone, Luis Bacalov,Nicola Piovani e molti al-tri grandi maestri dellamusica da cinema - sonotratti da film che con leloro musiche hanno fattola storia del grande scher-

mo: 8 ½, La Dolce Vita,Amarcord, Il Postino, Nuo-vo Cinema Paradiso e LaVita è Bella. Durante ilconcerto - evento lo spet-tatore è proiettato in unvero e proprio viaggiomusicale accompagnatodalle immagini originalicreate da Giuseppe Ra-gazzini che richiamano,attraverso la musica, lestorie dei vari film e i di-versi stati emotivi che su-scitano. L’elemento unicodello spettacolo è infattiquello di ribaltare il rap-porto tra immagini deifilm e colonna sonora, incui, generalmente, la mu-sica è al servizio delle im-magini. In questo caso, in-vece, sono le straordinarieanimazioni di Ragazzini,pittore, scenografo e vi-sual-artist, ad accompa-gnare le coinvolgenti co-lonne sonore eseguite dalvivo, creando una sintesiemotiva che porta lo spet-tatore a rivivere i tanti ediversi film evocati. A fir-mare la regia è GiampieroSolari che arricchisce conla sua creatività l’eccellen-za assoluta dell’evento ealterna i visual con imma-gini di repertorio sceltegrazie alla collaborazionecon l’Istituto Luce Cinecit-tà che nel 2014 ha celebra-to i suoi 90 anni.

27 novembre, Roma, Auditorium Parco dellaMusicaFrancesco Cafiso Quartet,Vinicio Marchioni, L’in-seguitore

Vinicio Marchioni vocenarrante, Francesco Cafisosassofono contralto, Mau-

ro Schiavone pianoforte,Pietro Ciancaglini con-trabbasso, Adam Pachebatteria. Musiche di Fran-cesco Cafiso. Testo trattoda L’Inseguitore di JulioCortázar, adattamento eregia di Vinicio Marchio-ni.L’Inseguitore è un monolo-go in jazz sulla vita diCharlie Parker tratto daL’Inseguitore del grandescrittore argentino JulioCortázar (1914-1984).Pubblicato nel 1959 nellaraccolta Le armi segrete, ilracconto s’ispira libera-mente agli aspetti piùdrammatici della vita diCharlie Parker, ribattezza-to Johnny Carter, la cui vi-cenda è filtrata dalle paro-le del suo amico Bruno,critico musicale. VinicioMarchioni ha adattato iltesto e lo ha messo in sce-na insieme ad uno dei piùbrillanti musicisti po-stparkeriani, il sassofoni-sta Francesco Cafiso che,con il suo quartetto, Mau-ro Schiavone al pianofor-te, Pietro Ciancaglini alcontrabbasso e Adam Pa-che alla batteria, interagi-sce con il corpo e la vocedi Marchioni. Un’ora emezza per entrare fin den-tro al midollo di una vitavissuta per il jazz.

1 dicembre Bergamo,Creberg Teatro2 dicembre Brescia, Tea-tro Pala Banco4 dicembre Firenze, Tea-tro Verdi5 dicembre Bologna, Tea-tro Europauditorium7 dicembre Ancona, Tea-tro delle Muse10 dicembre Cesena,Nuovo Teatro Carisport12 dicembre Milano, Tea-tro Degli Arcimboldi15 dicembre Padova,Gran Teatro Geox16 dicembre Torino, Au-ditorium Lingotto G.Agnelli 17 dicembre Sanremo,Teatro Ariston19 dicembre Assisi, Tea-tro Lyrick

19 - 20NOV2016

M I L A N OSABATO 19

orario continuato 9,30 - 19,00

DOMENICA 20orario continuato 9,30 - 18,00

MUSICA NUDAPetra Magoni & Ferruccio Spinetti

T E S T I M O N I A L MUSICA NUDALittle wonder

Disponibile

su Vinile 33rpm 180gr

Limited Edition

496 copies

Al Gran Galà di Milano il 19 e il 20 Novembre, il pubblico presente potrà ascoltare

in esclusiva, i Master Analogici che Giulio Cesare Ricci ha registrato per realizzare

VASCO ROSSI High Quality Remastered. I Master saranno letti da registratori a

nastro Ampex ATR 102, 76 cm/sec, 2 tracce 1/2 pollice.

VASCO ROSSI High Quality Remastered

AMPIO PARCHEGGIO

INGRESSO LIBEROwww.fone.it

NH Fiera Hotel Rho/Milano

92 FDS 251 ▼ APPUNTAMENTI D’ASCOLTO

22 dicembre Roma, Auditorium Parco DellaMusicaFiorella Mannoia

A distanza di due anni dalsuo ultimo progetto disco-grafico, il 28 ottobre èuscito Combattente, il nuo-vo album di inediti di Fio-rella Mannoia. Molti gliamici e i colleghi che han-no collaborato alla realiz-zazione dell’album, autoridella nuova generazione,ma anche storici nomi delcantautorato italiano: Iva-no Fossati, con il qualeFiorella torna a collabora-re dopo qualche anno, poiGiuliano Sangiorgi, Fede-rica Abbate, Cheope, Fa-brizio Moro, Amara, maanche la stessa FiorellaMannoia insieme a Bun-garo e Cesare Chiodo. An-cora una volta l’artista in-canterà il pubblico con lemille sfumature della suavoce e canzoni senza tem-po, scritte per lei dai piùgrandi autori italiani. Fio-rella Mannoia è una dellevoci più amate della can-zone d’autore italiana; ca-maleontica e appassiona-ta, tra le pochissime arti-ste ad essere riuscite acombinare il fascino delladiscrezione e della misuracon un’intensità interpre-tativa coraggiosa e poli-croma. Romana di nascitama milanese d’adozione,Fiorella Mannoia ha sapu-to costruirsi dalla metàdegli anni Ottanta la ne-cessaria credibilità per di-ventare la voce e il contro-canto femminile di unacanzone d’autore storica-mente declinata al ma-schile. Erede della grandetradizione delle interpreti,

ha realizzato la sua carrie-ra cambiando pelle a ogninuovo disco, traendosempre nuovi stimoli dal-le collaborazioni più di-sparate, da quella storicacon Ivano Fossati a quellapiù recente con GiulianoSangiorgi. Del progetto faparte anche Perfetti Scono-sciuti, il brano scritto daFiorella Mannoia con Ce-sare Chiodo e Bungaro eche le è valso (al suo de-butto come autrice e inter-prete di una colonna so-nora) il Nastro D’Argento2016 per la Migliore Can-zone Originale nell’omo-nimo film diretto da PaoloGenovese. Una ritrovatapassione, quella per il ci-nema, per Fiorella, chetorna sul grande schermonel film di Michele Placi-do 7 Minuti, in cui ha reci-tato il ruolo di una delleprotagoniste. Tutti com-battiamo per un’idea, unamore, un’ingiustizia, untraguardo... in generaleper il diritto di essere feli-ci.

2 dicembre Bologna, Lo-comotiv Club3 febbraio Milano, La Sa-lumeria della MusicNobraino

Il nuovo disco dei Nobrai-no 3460608524, il quinto,ha già nel suo titolo un’in-tenzione; l’interazione conil proprio pubblico. Sì,perché il telefono del tito-lo è un vero numero di uncellulare, a cui la band ri-sponderà in giorni e orariprecisi.Un desiderio di riappro-priarsi di spazi di socialitàvera, a viva voce, tra icomponenti della band ela base; una comunicazio-ne diretta, senza interme-diari. Il numero sarà ope-rativo con l’avvio del nuo-

vo tour, il prossimo di-cembre. Proprio i membridel gruppo risponderan-no alle chiamate comuni-cando, attraverso i propricanali social, gli orari incui il numero sarà attivo.Tredici brani per un discoche segna la maturità diquesta originalissimaband.

3 dicembre Torino, Tea-tro ColosseoEduardo De Crescenzo

Sul palco il personale bi-sogno di ritrovare l’essen-za dell’emozione, la ricer-ca di un suono che potes-se rappresentarlo oggi econtenere tutto il suocammino artistico. Essenzejazz è il format ideale perla personalità talentuosa,eclettica e libera di DeCrescenzo: sapore di jazz,del mondo classico chel’ha formato sin da picco-lissimo, cantautorale nellepagine in cui si riconosco-no le sue radici umane emusicali. Un concerto acustico, ri-goroso, eppure appassio-nato. Controtendenza, an-tico e modernissimo per-ché porta in scena solo ilcuore, l’essenza dell’arte:l’emozione. Eduardo simuove sul palco con clas-se e destrezza, lascia vive-re con passione e legge-rezza il suo percorso di fi-sarmonicista, di composi-tore, di vocalist d’eccel-lenza. La sua voce leggen-daria suona classica e an-tica nei passaggi melodici,poetica e raffinata nelleinterpretazioni misurate etoccanti, araba o andalu-sa, quando potente e rocabuca le note più alte e la

pelle di chi ascolta. Deljazz cattura le atmosfere,il gusto per la composi-zione estemporanea, la-scia vivere con toccanteemozione la sua straordi-naria capacità di far suo-nare la voce, di piegarlaora alle esigenze del mu-sicista, ora a quelle del-l’interprete.Caposcuola di razza,Eduardo rilegge sé stesso:Quando l’amore se ne va,Sarà così, Dove, La vita èquesta vita, Dove c’è il mare,Naviganti... arrivano ine-dite eppure mai snaturate.Le stesse mitiche Ancora,L’odore del mare, E la musi-ca va - che pure hannoraggiunto vette interna-zionali di popolarità -brillano di nuova lucesenza lasciare spazio a no-stalgie.Sapiente il canovaccio de-gli arrangiamenti stesodallo stesso Eduardo e daStefano Sabatini suo colla-boratore storico già dal1983. Felice il connubiocon questi grandi musici-sti che riescono a condivi-dere la sua musica offren-do ognuno una tracciapersonale e riconoscibile,sempre attenta alla coe-renza emozionale del-l’esecuzione piuttosto chealla tecnica di modelliprecostituiti. Enzo Pietro-paoli al contrabbasso;Marcello Di Leonardo allabatteria; Stefano Sabatinial pianoforte; DanieleScannapieco al sassofono;Lamberto Curtoni al vio-loncello; Eduardo De Cre-scenzo voce e fisarmonica.

Dall’8 al 13 dicembre Mi-lano, Teatro Dal VermeLudovico Einaudi

Elements nasce da un de-siderio di ricominciare

93APPUNTAMENTI D’ASCOLTO▼ FDS 251

daccapo, di intraprende-re un nuovo percorso diconoscenza. “C’eranonuove frontiere - sul filodi quello che conoscevo edi quello che non cono-scevo - che da tempo de-sideravo indagare: i mitidella creazione, la tavolaperiodica degli elementi,le figure geometriche diEuclide, gli scritti di Kan-dinsky, la materia sonora,ma anche i colori, i filid’erba di un prato sel-vaggio, le forme del pae-saggio. Per mesi ho vagato den-tro una miscela apparen-temente caotica d’imma-gini, pensieri e sensazio-ni; poi, tutto gradual-mente si è amalgamato inuna danza, come se tuttigli elementi facesseroparte di un unico mondo,ed io anche”. Questo èElements. Se non fossemusica sarebbe una map-pa dei pensieri, a voltechiari, a volte sovrappo-sti, punti, linee, figure,frammenti di un discorsointerno che non si fermamai.Così, a due anni e mezzodi distanza dal successomondiale di In A TimeLapse, Ludovico Einaudipresenta il suo nuovo al-bum Elements, dai contor-ni ancora più trascinantie decisi.Composto da 12 brani,l’album ha una strumen-tazione che comprendepiano, archi, percussioni,chitarra ed elettronica.Come nei precedenti la-vori del compositore, an-che questo si sviluppacome una suite in cuiogni brano ha una preci-sa relazione con gli altri. Il suono è ricco e stratifi-cato, gli elementi sonorisi sommano e s’intreccia-no con una freschezzad’insieme che unisce consapiente naturalezza suo-ni acustici, elettrici edelettronici. Ora il maestrotorna con un nuovo toura supporto di questo la-voro, tutto da scoprire.

10 dicembre, Chiesa diSan Francesco, TerniKiev Radio SymphonyOrchestra, Tutto Tchai-kovskyVladimir Sheiko, direzio-neStefan Milenkovich. vio-linoP.I. Tchaikovsky: Capric-cio italiano op.45; Con-certo per violino e orche-stra in re maggiore op.35Sinfonia n.6 in si minoreop.74 PateticaLa grandeMusicaClassicatorna aTerni, gra-zie all’as-sociazio-ne Visio-ninmusi-ca. L’Or-chestraSinfonicadella Ra-dio Nazio-nale diKiev, diretta da VladimirSheiko e uno tra i più ap-prezzati violinisti contem-poranei, Stefan Milenko-vich, saranno i protagoni-sti di un concerto che ren-derà omaggio a PyotrIlyich Tchaikovsky, autorele cui composizioni risul-tano tra le più note del re-pertorio classico. TuttoTchaikovsky è il titoloscelto da Visioninmusicaper un concerto che rac-chiude l’essenza di uncompositore figlio del tar-doromanticismo, di cui le

sue opere sono incarna-zione. Diretta da VladimirSheiko, suo direttore prin-cipale e direttore artisticodal 2005, l’Orchestra Sin-fonica della Radio Nazio-nale di Kiev, con all’attivooltre 85 anni di storia egrandi successi in tournéerealizzate in tutto il mon-do, eseguirà un repertoriodedicato al grande com-positore russo. Ad affian-care l’Orchestra Sinfonicadella Radio Nazionale

Ucraina, ilviolinistaStefan Mi-lenkovich.Talentoprecocedel pano-rama clas-sico, Mi-lenkovich

inizia a suo-nare il vio-lino a treanni, a seianni debut-

ta per la prima volta dasolista con l’orchestra e asoli nove anni si esibiscealla Casa Bianca di fronteal Presidente degli StatiUniti Ronald Reagan dan-do così inizio a una carrie-ra strabiliante.

11 dicembre, Roma, Auditorium Parco dellaMusicaFiati dei Berliner Philhar-monikerBeethoven Fidelio: Over-ture (arr. per ottetto di fia-ti di Wenzl Sedlak)Mozart Serenata per fiatiK 375Beethoven Ottetto per fia-ti op. 103Mozart Parthia in Si be-molle (probabile versioneoriginale della Gran Par-tita K 361)Jonathan Kelly, oboeAndreas Wittmann, oboeAlexander Bader, clarinet-toWalter Seyfarth, clarinet-toFergus McWilliam, cornoSarah Willis, cornoStefan Schweigert, fagottoMor Biron, fagottoMartin Heinze, contrab-bassoLa Wind of the Berlin Phil-harmonic sarà a Roma, perun evento straordinario.L’orchestra ha voluto dedi-care alla Fondazione Ma-ruzza Lefebvre D’OvidioOnlus il concerto che siterrà alla Sala Sinopoli del-l’Auditorium Parco dellaMusica nella giornatadell’11 dicembre. L’Accademia Nazionale diSanta Cecilia ha condivisol’iniziativa diventandonepartner. I proventi della se-rata saranno interamentedestinati al sostegno delleattività della FondazioneMaruzza Onlus che daanni opera per garantire lamigliore qualità di vita allepersone, soprattutto bam-bini e anziani, colpite damalattia cronica o inguari-bile, perché possano esserecurati a casa da personalededicato e specificatamen-te formato.

95di Francesco Peluso • JAZZ DISCHI ▼ FDS 251

ALLAN HARRIS“Nobody’s Gonna Love You Better”

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Nato nel 1956 a Brooklyn (New York), ilcantante e chitarrista Allan Harris pro-pone alla soglia dei sessanta anni un beldisco dal titolo “Nobody’s Gonna LoveYou Better”, in cui si denota una ventatadi jazz, blues e non solo, capace di affa-scinare nella sua globalità per la gioiosaimpronta stilistica. La coinvolgenteatmosfera musicale che pervade l’interoalbum si racchiude in uno spontaneoparadigma formale che, snocciolato conestrema naturalezza dal brillante com-positore americano, rispecchia appienoil suo modus vivendi: “Non ho saputotrovare altro che potesse darmi un posto inquesto universo se non questa cosa chia-mata musica”. Il lavoro si articola in unrepertorio imperniato su quattro com-posizioni originali di Harris, un paio dievergreen tratte dall’AmericanSongbook, qualche immancabile stan-dard e la rivisitazione di alcunestrutture riconducibili a Jimi Hendrix,agli Steely Dan e agli Spiral Staircase.Fra le undici tracce si segnalano: “AnyMajor Dude Will Tell You”, “I RememberYou”, “Up from the Skies” e “SecretMoments” a dimostrazione di una con-creta discontinuità estetica. Con ilpassare degli anni Allan Harris si è rita-gliato un maggiore spazio nel mondomusicale a stelle e strisce, riuscendo adesportare la propria voce baritonaleanche oltreconfine e, grazie ai suoiultimi album, si è fatto apprezzare daun pubblico sempre più vasto. Pertanto,“Nobody’s Gonna Love You Better” è unaproduzione discografica che confermail talento di uno dei migliori cantantidel panorama internazionale che impre-ziosisce l’attuale scena del jazzcontemporaneo.

Qualità artistica 8 Qualità tecnica 8,5

La fattiva collaborazione, intercorsa frail celebrato maestro della chitarraFranco Cerri ed alcuni talenti della chi-tarra partenopea, trova un naturaleincontro in questo lavoro edito dallaAbeat Records, in cui Antonio Onoratorappresenta l’ideale partner di Cerri inuna produzione tanto elegante, quantocoerente nelle sue forme. La sequenzadei brani scelti per confezionare il discoè nel segno della tradizione del jazz ma,al contempo, si ammanta di una gar-bata modernità che vede il serratodualismo fra il distillato di note deldecano della chitarra jazz europea e ilprorompente fraseggio del più giovaneesponente delle sei corde italiane. Inapertura “Out of Nowhere”, in cui i duesolisti si profondono in delicati colpi difioretto, mentre il climax prova a riscal-darsi nella notissima “Corcovado” e nelvibrante blues di “Bye Bye Blues”. Ildichiarato amore del maestro Cerri perNapoli, poi, si manifesta nella breve edintensa declamazione di una delle piùfamose canzoni del repertorio napole-tano “Munasterio ‘e Santa Chiara”. Alfianco dei due chitarristi si muovonocon pertinente ed incalzante ritmicaLuca Colussi al contrabbasso e SimoneSerafini alla batteria, entrambi a pro-prio agio con Cerri ed Onorato sia nelmero sostegno, che nelle fasi in solo.Pertanto, le altre quattro tracce: “Blue-sette”, “Neapolitan Minor Blues”, “Bodyand Soul” e la conclusiva “Take the aTrain” scivolano via in un garbato edavvolgente flusso jazzistico, in cui colo-riture musicali dalle tonalità pastello ediffusa gradevolezza d’ascolto sono gliingredienti di un buon disco.

Qualità artistica 8 Qualità tecnica 8,5

ANTONIO ONORATO & FRANCO CERRI

“Antonio Onorato & Franco Cerri”ABEAT RECORDS AB JZ 156

TRYGVE SEIM“Rumi Songs”

ECM 2449

Il sassofonista Trygve Seim e lacantante Tora Augestad, in compagniadi Frode Haltli all’accordion e SvanteHenryson al violoncello compongonoun quartetto dalla toccante liricità ese-cutiva che lascia letteralmente rapiti dalpersonalissimo verbo collettivo. Il sas-sofonista norvegese si confronta inquesto album con i versi della poesia diJelaluddin Rumi (1207 - 1273), partendodai testi originali a cui si aggiungono lecontemporanee versioni inglesi di Cole-man Barks e Kabir Helminski. Come sipuò facilmente intuire già nelle primetracce di questo raffinato “Rumi Songs”,la line up è decisamente inusuale, con-siderata la sua composizione e la ciframusicale che ciascuno dei membri delquartetto apporta alla realizzazione deldisco. L’incantevole voce di Tora Auge-stad (mezzo soprano classica) si staglianitida nel brano d’apertura “In YourBeauty”, utilizzando un tono tantointimo, quanto rarefatto, in grado diesaltare la poetica di Rumi arricchita, divolta in volta, dai sofisticati arrangia-menti e dai pertinenti slanci solistici diTrygve Seim, Frode Haltli e SvanteHenryson. Declamazione del tema, nar-razione delle Rumi Songs e una garbatalibera improvvisazione rappresentanol’asse portante di un lavoro in cui laforma canzone si muove intorno ad unapersonale rivisitazione della strutturaLieder, donando al tutto una rilassataed avvolgente raffinatezza estetica.Trigve Sain ha proposto, in questa ele-gante produzione ECM, un incontro frala musicalità, la forza dei versi di Jela-luddin Rumi e un tipo di musica cheaffonda le proprie radici nella culturanordica e quella orientale.

Qualità artistica 8,5 Qualità tecnica 9

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88 dB, medioalto 85-86 dB), tim-brica naturale e coerente grazie al-l’assenza di crossover in gammamedio-alta, bassi estesissimi e pu-liti. Invio fotografie a richiesta.Vendo, anche separatamente, cop-pia casse woofer 300 Euro, satelliti200 Euro, tutto insieme 450 Euro.Giancarlo.gian.bardelli@gmail.com – Tel.3348579346

Vendo i seguenti amplificatori:Normende pa 991 a 80 Euro, Phi-lips 22 rh 590 a 80 Euro, Technicssu 7100 a 80 Euro; inoltre, sintoPhilips rh 694 a 100 Euro; prezzitrattabili. Quasi tutti gli apparec-chi sono in ottime condizioni este-tiche, e perfettamente funzionanti(posso fornire foto su richiesta).Giuseppe. bikerpeppe@tiscali.it –Tel. 3290159536

Vendo diffusori Triangle Magellanconcerto SW 2. numero serieMCSW 032.Diffusore Hi-End top di gammadella francese Triangle. Se interes-sati disponibile ad ascolti senzaimpegno su Milano. Grande occa-sione, vendo per trasloco. Fede-rico. fedepenzo@hotmail.com -Tel. 039 9054902

Vendo capsula microfonica a con-densatore, originale Rode, diame-tro 34mm, doppio diaframma,utilizzata sul modello NT2, nuovamai usata, invio foto su richiesta,150 Euro spedizione inclusa. An-drea.andreadesantilabtech@gmail.com- Tel 3341311250

Vendo i seguenti ampli vintage:Grundig V30 a 150 Euro, GrundigSV85 a 150 Euro, Marantz PM410a150 Euro, Denon PMA250 a 100Euro, Godwuin A400 a 100 Euro,giradischi Technics SL-1310 a 250Euro, giradischi Sanyo TP240 a 80Euro. Vendo sintonizzatore vin-tage THE VOICE OF MUSIC1497-1 a 100 Euro, sintonizzatore+ amplificatore vintage LUXOR5001-5002 a 500 Euro, reg bobineSABA TG664 a 100 Euro, pre fi-nale AMC CVT1030a CVT2030a a800 Euro. Giuseppe -giuseppe.martinelli01@gmail.com

- Tel. 0331 240631

Vendo New Audio Frontiers Su-preme 300b Special Edition, stu-pendo finale stereo 2x20 wattclasse a ancora in garanzia e inperfette condizioni a causa trasfe-rimento in abitazione purtropposenza spazio per l’ascolto Gian-carlo. lucatremendo2013@libero.it- Tel. 348 4380953

Vendo diffusori Focal Electra 936color ciliegio in eccellenti condi-zioni con imballi e manuale a 1200Euro. Corrado - pacoam@alice.it -Tel. 338 9588583

Vendo finale di potenza Sae Mark2500 funzionamento 110 volt (ho iltrasformatore) 350 watt per canale1.200,00 Euro. Finale di potenzaSAE 2401 250 watt per canale,funzionamento 220 volt, 800 Euro.Preamplificatore SAE Mark1M600 Euro. Equalizzatore parame-trico SAE 1800 400 Euro. Tutto inbuono stato. Pietro - ptrbatti-stoni@gmail.com - Tel. 3400864077

Vendo Sugden a21 series 2 conscheda phono a 950 Euro; lettorecd Sugden cd 21 series 2 a 700Euro; diffusori Proac studio 118 a1050 Euro; se in blocco sconto 10per cento e regalo cavi Van DenHul. Sergio -lilligi4345@gmail.com - Tel. 3389142726

Vendo finale Krell KSA 80B, ot-timo stato, con imballo originale,revisionato da Audioplus nel2013, a 2200 Euro. Vendo finalePrimare A30.2 ottimo stato senzaimballo a 750 Euro. Disponibileper prova di ascolto a Milano.Paolo - paolo.iacomacci@email.it -Tel. 3473772911

Vendo diffusori pavimento CastleSevern 2se. Ottime condizioni conimballi originali. 2 vie, h81x21x2113kg. Imp. 8 ohm. Sen. 89. Pot. 15110. Freq.45 20kg. MADE U.K.Consegna mano Milano città. Nopermute. Euro 700. Gaspare -gaspare.genovese49@gmail.it -Tel. 3393636483