Notiziario Trimestrale della Cassa di Previdenza dei Biologi · Anno 6 - Numero 1/2015 ... 31...

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Poste Italiane S.p.A. - Spedizione in abbonamento postale -70%- Roma /Aut. GIPA/C/RM//05/2011 Anno 6 - Numero 1/2015 Notiziario Trimestrale della Cassa di Previdenza dei Biologi

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Poste Italiane S.p.A. - Spedizione in abbonamento postale -70%- Roma /Aut. GIPA/C/RM//05/2011

Anno 6 - Numero 1/2015Notiziario Trimestrale

della Cassa di Previdenza dei Biologi

sommario

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recensioni

rassegna stampa

contatti ENPAB

Apprendimento in rete e condivisione delle conoscenzeStefano Dumontet

Redditi (ancora) in calo per i professionisti italianiA cura di Daria Ceccarelli

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professione

La professione e il contesto economicoStefano Dumontet

Le esigenze formative dei biologi

L’Europa e l’autoimprenditorialità

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Giornata Nazionale della Previdenza

speciale GNP 27

Pianeta Nutrizione (Milano EXPO 2015)

Sabato 27 Giugno 2015 - Congresso ENPAB

L’alimentazione dell’uomo: Evoluzione,

Comportamento, Genomica

ENPAB news 11

speciale ricerca

Diagnosi prenatale da sangue maternoMarina Baldi

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Anno 6 - Numero 1 • Gennaio/Marzo 2015

Notiziario Trimestrale della Cassa di Previdenza dei Biologi

Associato all’USPIUnione StampaPeriodica Italiana

Direttore Responsabile

Sergio Nunziante

Hanno collaborato

Stefano Dumontet, Michele Ettorre, Marina Baldi

Danilo Pone, Claudio Pisano, Daria Ceccarelli.

ENPAB

Via di Porta Lavernale, 12 - 00153 Roma

Tel. 06.4554.7011 - Fax 06.4554.7036

mail: [email protected] - [email protected]

web: www.enpab.it

Ufficio Stampa

Rosa Maria Serrao - [email protected]

Grafica e impaginazione

Claudia Petracchi - [email protected]

Stampa

Fotolito Moggio - Strada Galli, 5 - Villa Adriana (Tivoli)

[email protected]

Tel. 0774.381922 - 0774.382426 - Fax 0774.509504

finito di stampare aprile 2015

Autorizzazione del Tribunale di Roma n. 464/2010 del 6 Dicembre 2010

l’opinione 2L’ENPAB a Expo 2015Sergio Nunziante

europa

Il programma Erasmus per giovani imprenditoriA cura dell’Ufficio Stampa ENPAB

I Biologi e la “European Professional Card”A cura dell’Osservatorio ENPAB

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previdenza

Aliquota fiscale, credito d’imposta, economia reale: i potenziali riflessi sul patrimonio della previdenza italianaDanilo Pone

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l’intervista

Bioetica, Comunicazione Scientifica e GiornalismoUn’intervista al Prof. Francesco Paolo Casavola

Presidente Comitato di Bioetica

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fisco e previdenza

Legge di Stabilità 2015: più carala previdenza per i professionistiClaudio Pisano

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formazione

La Formazione a Distanza e le Professional Learning CommunitiesA cura dell’Osservatorio ENPAB

Il biologo sulla scena del crimineMichele Ettorre

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Giornata Nazionale Biologo Nutrizionista 2015www.giornatanazionalebiologonutrizionista.it

ENPAB news 14

l’opinione

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La vetrina dell’EXPO2015 è indiscutibil-mente un’occasioneunica per promuovere,

presso un pubblico vastissimoe qualificato, le competenzeprofessionali dei biologi. Que-sta ovvia considerazione è sta-ta il leitmotif che ci ha guidatoalla programmazione della no-stra presenza e delle nostreiniziative all’EXPO.Organizzare un semplice spa-zio espositivo ci è sembrato,da subito, un’iniziativa ridutti-va e poco consona all’impor-tanza e ai bisogni della nostracategoria professionale. La sfi-da è quella di far riconquistareal biologo un ruolo primarionel campo dell’alimentazione,dalla prevenzione primaria allasicurezza alimentare. Unobiettivo troppo ambizioso perridurlo in qualche metro qua-

drato di stand. Ancora, diffon-dere notizie generiche su pro-getti futuri e futuribili non ci èsembrato coerente con le ca-ratteristiche teoriche e operati-ve di professionisti che si can-didano a gestire le problemati-che di carattere biologico digrande valenza sociale. Dunque, la scelta è caduta sul-l’organizzazione di due conve-gni: uno sull’alimentazione inuna prospettiva antropologica,previsto per il prossimo giu-gno, e un altro sulla sicurezzaalimentare, da tenere invecenel prossimo settembre. En-trambi i convegni si prefiggo-no di aprire prospettive nuovesu tematiche tra le più com-plesse e delicate del nostrotempo. Prospettive nuove indi-cate, diffuse e difese dai biolo-gi. I convegni faranno da co-rollario ai nostri progetti già

operativi, come la “Giornatanazionale del biologo nutrizio-nista” e “Biologi in classe conENPAB“. Tutte iniziative diambito nazionale che coinvol-gono biologi, grande pubblicoe istituzioni.Tracciare l’evoluzione dell’ali-mentazione nelle epoche prei-storiche e storiche per dise-gnare l’evoluzione dell’uomo,per ripercorrere la sua capacitàdi adattarsi a contesti in con-tinuo mutamento. Trasformarela materia prima in alimenti hasignificato trasformare l’uomofacendogli acquisire funziona-lità nuove. Capire questacomplessa vicenda significaaffrontare con consapevolezzastorica i problemi odierni deldismetabolismo, dell’obesità,delle intolleranze alimentari. In perfetta sintonia con que-sto tema è il problema della

Sergio NunziantePresidente ENPAB

L’ENPAB

a

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l’opinione

sicurezza alimenta-re, che diviene ognigiorno più sensibileviste le molteplici“crisi” di amplissi-ma diffusione terri-toriale capaci dimettere in serissimadifficoltà vari settori nevralgicidella produzione alimentare.Le perdite di vite umane, idanni economici ingentissimie il loro impatto politico han-no avuto vastissima eco suimedia di tutto il mondo. I nostri convegni all’EXPO siprefiggono di illustrare le co-noscenze più avanzate incampo nutrizionale insieme al-le criticità e i punti di forzadelle politiche italiane sulla si-curezza alimentare e ambien-tale, poiché un ambiente con-taminato non potrà mai dareorigine a cibo di qualità.L’obiettivo è quello di indicareil biologo come “gestore” deimolteplici e complessi aspettidi tematiche che toccano davicino ognuno di noi.L’EXPO ci darà la possibilità diillustrare il nostro progetto“Biologi in classe con EN-PAB“. Il nostro Ente stanziamezzo milione di euro per affi-dare a biologi l’insegnamentodella cultura e della consape-volezza alimentare nel rispetto

coerente dell’ambiente in circa100 scuole, distribuite su tuttoil territorio nazionale. Duecen-to borse di studio per biologinutrizionisti e biologi ambien-tali sono state deliberate dalConsiglio di amministrazionedell’Ente. L’iniziativa è condivi-sa con il Ministero dell’Istru-zione, dell’Università e dellaRicerca (MIUR). I biologi sele-zionati per partecipare al pro-getto seguiranno un percorsoformativo, che fornirà lorocompetenze mirate. Il progettosarà operativo nelle scuole apartire dall’anno scolastico2015-2016 e si organizzerà inincontri frontali con bambini egenitori, sportelli di ascolto edi educazione ecologica e nu-trizionale, laboratori pratici einterattivi attraverso l’originaleausilio delle nuove tecnologiedi comunicazione.All’EXPO saranno anche por-tati i risultati dell’ormai prossi-mo progetto “Giornata nazio-nale del biologo nutrizionista2015”.

Il progetto, in coe-renza con “Biologiin classe con EN-PAB“, si prefigge dicontinuare a diffon-dere la cultura diuna sana ed equili-brata alimentazione

e di un corretto stile di vita.La prevenzione e l’educazionealimentare sono al momentogli unici strumenti per favorireil benessere di una popolazio-ne, in cui l’obesità e le suecritiche conseguenze conti-nuano a destare preoccupa-zione e a rappresentare unaspesa sanitaria considerevole.Con questa finalità i biologinutrizionisti presteranno il lo-ro contributo professionale,volontario e gratuito, a chi nefarà richiesta nelle piazze ditutti i capoluoghi di regioneitaliani. Ancora una volta ENPAB in-terviene per promuovere la fi-gura del Biologo libero profes-sionista, individua concrete ri-cadute occupazionali per glistessi con progetti di alta va-lenza sociale. In più ci preoc-cupiamo di dare ampio risaltoalle nostre attività a difesa epromozione della professioneattraverso la partecipazione aun evento, come l’EXPO, di ri-sonanza planetaria.

EXPO 2015, il padiglione Italia

L’analisi della nostra professione non puòprescindere dall’analisi del contesto eco-nomico e sociale nel quale siamo chia-mati ad operare. E’ molto importante in-

fatti, prima di formulare progetti e illustrareidee, riflettere su quanto sta avvenendo nel no-stro Paese.In assenza di un’analisi approfondita delle criti-cità politiche ed economiche odierne ogni azio-ne volta a sostenere la professione di biologoassume il tono di uno sterile esercizio di puraaccademia.La professione vive grazie a un substrato eco-nomico che permette di utilizzare risorse per ilpagamento delle parcelle dei professionisti, sianel caso di committenti pubblici che in quello

di committenti privati. Se l’economia rallenta, ilvalore di acquisto degli stipendi e delle pensionisi erode, la spesa pubblica si contrae, l’effettodeflattivo sulle professioni è certo e inevitabile. Malauguratamente, il panorama dell’economiaitaliana non è confortante. Cito qui di seguitoalcuni indicatori essenziali che ne documenta-no la gravità.1. La cassa integrazione. Il 2014 si chiude

con la richiesta complessiva da parte delleaziende di 1 miliardo di ore di cassa integra-zione. La richiesta di cassa integrazione ne-gli ultimi 7 anni si situa al livello record di 7miliardi ore. Ciò significa che la crisi è parti-ta da lontano e non accenna a risolversi. Leaziende e il lavoro sono in gravi difficoltà.

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Stefano Dumontet

La professione e il contesto economico

professione

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2. La disoccupazione. Nel dicembre scorsosi è toccato il record del 13,4% di disoccu-pazione. Nello stesso mese la disoccupazio-ne giovanile ha raggiunto il 43,9%, un ulte-riore primato negativo per il nostro Paese. Ilievi miglioramenti propagandati dal governonelle ultime settimane sono solo un malde-stro tentativo di coprire un’emergenza na-zionale. Le cifre governative debbono esserelette correttamente e valutate in funzionedelle tipologie di contratti che sono stati at-tivati. Un recente studio della CGIL dimostrache nell’ultimo anno sono stati stipulati cir-ca 400.000 contratti della durata di un sologiorno e circa 900.000 della durata inferioreal mese. Il progetto ”Garanzia Giovani” è or-mai naufragato senza aver prodotto risultati.Tornando al tasso dei senza lavoro, si trattadel massimo storico: il valore più alto siadall’inizio delle serie mensili sia delle trime-strali, ovvero dal 1977 (ben 37 anni fa). Perquanto riguarda il tasso di disoccupazionegiovanile, questo è salito al 43,9%, in au-mento di 1,9 punti nel confronto tendenzia-le. Si tratta - spiega l’ISTAT - della quota deidisoccupati sul totale di quelli occupati o incerca di lavoro. I disoccupati tra i 15 e i 24anni sono 708 mila. Se si guarda l’intera po-polazione nella fascia giovanile, l’incidenza

dei senza lavoro è dell’11,9%, in aumento di0,7 punti su base annua.

3. Le retribuzioni. Anche su questo frontec’è da registrare un dato negativo. Dall’iniziodell’anno si è avuta una diminuzione nettadello 0,3%. La sperequazione tra il 20% del-le famiglie della fascia più ricca (che percepi-sce circa il 40% del reddito totale) e quellodel 20% delle famiglie più povere (che per-cepisce solo l’8% del reddito totale) si allar-ga sempre di più.

4. I salari al minimo. Le fasce deboli dalpunto di vista salariale rappresentano circa25 milioni di cittadini. Disoccupati, precari,immigrati, pensionati al minimo, neet (acro-nimo anglosassone Not in Education, Em-ployment or Trading che indica i giovaninon impegnati in processi educativi o di for-mazione) rappresentano un’enorme fetta dipopolazione senza tutele e non inserita inalcun progetto del governo.

professione

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Rimane, infine, il tema del cosiddetto “dogmalavorista” nato in una società fordista, ormaitramontata da decenni, caratterizzata dalla pre-senza di grandi masse di operai dell’industria.Oggi si assiste a un cambiamento radicale dellestrutture produttive che ci sta trasformando insocietà di servizi e non più industriali, societàin cui i termini che identificano i settori produt-tivi in “primario”, “secondario” e “terziario”perdono completamente di significato.Le politiche di piena occupazione, nel sensokeynesiano del termine, non hanno più dirittodi cittadinanza in una realtà in cui si è definiti-vamente affermato il dogma neo-liberista “unabuona dose di ineguaglianza fa bene alla cresci-ta”. Il dibattito sull’articolo 18 dello Statuto deilavoratori sembra ormai superato in un clima,come quello odierno, in cui non sono le garan-zie per i lavoratori ad essere messe in discussio-ne ma il lavoro stesso che “si accetta quandoc’è e si lascia quando vogliono” seguendoun’opzione anti-egualitaria, mai tanto forte co-me oggi.Resta da capire come le imprese vorranno fron-teggiare il disastro prossimo venturo, che saràinevitabilmente provocato da una forza lavorosempre meno fedele, sempre più occasionale esempre meno qualificata.Ultimo dato importante da considerare è l’au-mento del contributo previdenziale contenutonella Legge di Stabilità. Per i lavoratori autono-

mi, quelli che debbono versare i contributi allagestione separata INPS, l’aliquota passa dal27,72% al 29,72% e si incrementerà gradual-mente raggiungendo il 33,72% nel 2018. Ricor-do che il contributo soggettivo da versare al-l’ENPAB sarà invece, a regime, solo del 15%. Questo è il contesto odierno. Che fare?

La prima immediata considerazione è che lacompetizione professionale basata sull’elimina-zione del concorrente grazie a legislazioni pro-tezionistiche è definitivamente tramontata. Og-gi si può competere solo per qualità, comple-tezza e innovazione dei servizi resi. Gli ordiniprofessionali debbono urgentemente ripensarele loro politiche professionali, pena la loro emar-ginazione dalle dinamiche sociali.La competizione per qualità di servizio si realiz-za attraverso interventi di rafforzamento e di

aggiornamento delle competenze pro-fessionali. L’ENPAB sta dando uncontributo in questo senso, certo co-m’è che la nostra professione potràdare soddisfazioni di carattere socialeed economico solo se i biologi saran-no in grado di intercettare i bisogni. Le parole d’ordine sono “intercettare ibisogni” e “anticipare i bisogni”. Suqueste parole d’ordine l’ENPAB co-struisce il suo impegno a favore deibiologi.

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La nostra indagine sulleesigenze formative deicolleghi ha raccolto, si-no ad ora, 1488 rispo-

ste. Il numero è sicuramentesufficiente per dare all’ENPABun primo orientamento sulletematiche da privilegiare neinostri eventi formativi. Comeabbiamo più volte sottolinea-to, non basta avere una piatta-forma tecnologica innovativaper erogare formazione di qua-lità, non basta avere dei temida approfondire e non bastaneppure raccogliere informa-zioni circa i desideri dei colle-ghi in termini di aggiornamen-to professionale.E’ necessario avere tutte que-ste cose coordinate in un pro-

getto organico. Tale progettodeve essere in grado non solodi erogare formazione attraver-so strumenti e tecniche peda-gogiche moderne, ma anche ingrado di orientare la formazio-ne in modo da intercettare pri-ma, e anticipare poi, i bisognidella popolazione. Lo spiritodel nostro questionario risiedeproprio in questi concetti. E’ molto interessante analizza-re le risposte dei colleghi erapportarle alle loro attività la-vorative. Le esigenze in termi-ni di formazione e aggiorna-mento professionale non sem-pre coincidono con il tipo diattività svolta. Ciò significache diversi colleghi guardanocon attenzione a una loro ri-

collocazione sul mercato dellavoro e desiderano acquisirecompetenze per poter cambia-re lavoro o aggiungere, a ciòche già fanno, un’attività com-plementare.Queste esigenze vanno nelladirezione del nuovo mercatodel lavoro, un mercato in cuidomineranno le competenzemultiple e associazioni di pro-fessionisti in grado di offrireservizi “chiavi in mano” acommittenti con molteplicinecessità. Passiamo ora ad esaminare ciòche i nostri colleghi hanno in-dicato. La figura che segue illu-stra in modo sintetico le prefe-renze di aggiornamento rispet-to ai temi dai noi suggeriti in

professione

Le esigenzeformative dei biologi

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funzione dei settori di attività. Sicuramente il dato più interes-sante della nostra ricerca è latendenza a ricollocarsi sulmondo del lavoro espressa daicolleghi. Il grafico, infatti, met-te in evidenza le richieste diformazione come differenzapercentuale rispetto ai settoridi impiego. Le barre in rossorappresentano una diminuzio-ne della richiesta di formazio-ne rispetto al numero di biolo-gi impegnati nell’attività di nu-trizionista, nella biologia clini-ca (che fa riscontrare lo sco-stamento più alto), sicurezza erischio biologico e biotecnolo-gie. Il dato relativo alla biologiaclinica viene però molto ridi-mensionato se a questa vienesommata la richiesta di forma-zione in genetica e biologia

molecolare, che potrebbe rap-presentare un ambito dellabiologia clinica come macro -area.Appare strano che i biologi im-piegati nella sicurezza e rischiobiologico non richiedano unaformazione in questo settore,un ambito professionale desti-nato a crescere, vista l’attualelegislazione nazionale e comu-nitaria nel settore e le nuovenorme che si attendono neiprossimi anni.La richiesta di formazione di-venta l’indicatore di tendenzedi riallocazione sul mercato dellavoro e ci danno la dimensio-ne delle dinamiche professio-nali. In questo modo possia-mo capire meglio le traiettorieche il nostro mondo del lavorodescrive.

E’ molto interessante notarecome la biologia forense e lecertificazioni in ambito ali-mentare siano due settori incui la domanda di formazioneè in crescita e per cui si regi-stra una richiesta nettamentesuperiore al numero attuale diaddetti.Sono queste le notizie neces-sarie, direi anzi indispensabili,per costruire una strategia for-mativa che risponda alle realiesigenze e non a genericheconsiderazioni di carattere for-male.Nel ringraziare tutti i colleghiche hanno partecipato alla ri-cognizione e tutti quelli chevorranno farlo nel prossimo fu-turo, rimandiamo alla chiusuradell’inchiesta una valutazionepiù esaustiva dei risultati.

professione

Richieste di formazione in funzione dell’area professionale di impiego

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Nel quadro di unacomplessiva crisieconomico-finan-ziaria, le istituzio-

ni europee stanno lavorandoper individuare le soluzionimirate ad un sostegno dellafutura politica di coesione nel-la programmazione 2014-2020. I negoziati riguardano sia gliaspetti programmatici (Strate-gia Europea 2020, Obiettiviterritoriali/ammissibilità, Qua-dri nazionali, Programmi ope-rativi, ecc.) sia quelli finanziari(bilancio comunitario 2014-2020 e ripartizione risorse).Dal punto di vista dei conte-nuti, l’obiettivo è quello di per-fezionare gli strumenti operati-vi e gestionali per la piena rea-lizzazione dell’agenda europea

in tema di crescita e occupa-zione. Il 6 ottobre 2011 la Commis-sione ha adottato un pacchet-to legislativo - di cui fa parteanche il Fondo Sociale Euro-peo - che definisce le lineedella politica di coesione delleEU per il periodo 2014-2020. La grave situazione venutasi acreare in merito alla disoccu-pazione generale, disoccupa-zione giovanile e rischio po-vertà indirizza gli obiettivi eu-ropei alla soluzione deiproblemi che ne so-no alla base: scarsi-tà di competen-za, ridotta

mobilità dei lavoratori, inade-guatezza dei sistemi scolasticie del mercato del lavoro.Il Fondo Sociale Europeo rap-presenta il principale strumen-to finanziario per investire nel-le risorse umane. Consente diaccrescere le opportunità dioccupazione dei cittadini eu-ropei, promuove lo sviluppodell’istruzione e punta a mi-gliorare la situazione dei sog-getti più vulnerabili a rischio di

povertà attraverso ilraggiungi-mento diquattroobiettivitematici:

L’Europa e l’autoimprenditorialità

professione

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• promuovere l’occupazione esostenere la mobilità dei lavo-ratori;

• promuovere l’inclusione socia-le e lottare contro la povertà;

• investire in istruzione, compe-tenze e apprendimento per-manente;

• migliorare la capacità istitu-zionale e un’efficiente ammi-nistrazione pubblica.

Il Fondo sociale europeo è po-tenziato soprattutto nelle se-guenti aree di intervento:► istituzione di una quota mini-

ma FSE nel bilancio assegnatoa ciascuna categoria di regio-ni, quota più alta di quellaprecedente (circa il 25% per leregioni meno sviluppate; 40%per quelle “in transizione” e52% per quelle più sviluppa-te); in totale si tratta di alme-no 84 miliardi di euro per ilFSE contro i 75 dell’attualeprogrammazione;

► concentrazione del FSE su unnumero limitato di obiettivi edi investimenti, in linea con lepriorità della Strategia Europa

2020, in modo da incrementa-re i risultati di impatto e rag-giungere una massa critica;

► riserva di almeno il 20% delFSE per azioni di inclusionesociale (contro l’attuale 13%circa);

► maggiore enfasi sugli stru-menti per combattere la disoc-cupazione giovanile, promuo-vere un invecchiamentoattivo e sano, supporta-re i gruppi svantaggiatied emarginati comequello dei Rom;

► maggiore supporto al-l’innovazione sociale,attraverso la sperimen-tazione e diffusione suvasta scala di soluzioniinnovative che rispon-dano ai fabbisogni so-ciali e il supporto adazioni di inclusione e dicooperazione transna-zionale;

► maggiore incoraggia-mento alla partecipazio-ne di reti sociali e par-tenariato civile, in par-

ticolare ONG, nell’attuazionedel FSE, attraverso strumenti dicapacity building, promozio-ne di strategie locali di svilup-po e semplificazione del si-stema di gestione. Le regoleper il rimborso dei progetti FSEsaranno semplificate in parti-colare per i “piccoli” beneficia-ri, corrispondenti a circa il50% di finanziamenti FSE,ONG, PMI e altri; eleggibilitàdelle spese relative ad attrez-zature legate agli investimentiin capitale umano e sociale;

► il FSE sarà anche utilizzato pergarantire i prestiti concessiad organismi degli Stati mem-bri per finanziare misure com-prese nei sui obiettivi di inter-vento.

I documenti sono disponibili sulsito osservatorio.enpab.it

professione

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ENPAB news

Milano EXPO 2015Sabato 27 Giugno 2015

Congresso ENPAB

L’alimentazione dell’uomo: Evoluzione, Comportamento, Genomica

L’alimentazione è il risulta-to del processo evolutivodell’uomo, e al tempostesso responsabile della

sua evoluzione. Gli ominidi han-no variato la loro alimentazionea seconda degli ambienti occu-pati, questo ha condizionatol’assunzione di nutrienti e lo svi-luppo di capacità funzionali. Ladieta paleolitica era caratterizza-ta da biodisponibilità energetica,proteine di alto valore nutrizio-nale, acidi grassi saturi, polinsa-turi e microelementi e vitamine.Nel neolitico la dieta si arricchi-sce di cereali, latte e derivati, olivegetali, alcol e sale, grazie alconsolidamento dell’agricoltura edella pastorizia. La rivoluzioneagricola ha favorito cultura, eco-nomia e ha permesso lo sviluppo

di: sedentarismo, disponibilitàalimentare, incremento demo-grafico e allungamento del-l’aspettativa di vita. L’alimentazione rispecchia anchela storia dei costumi dell’uomo,l’attuale cultura enogastronomi-ca affonda le sue radici nell’Im-pero romano, nel Medioevo, nelRinascimento ed è stata influen-zata dalla scoperta di nuove terree nuovi alimenti. Quello di cui cinutriamo oggi è la risultanza diuna evoluzione economica, so-ciale, culturale, storica e ha vistouna radicale ultima trasformazio-ne dopo l’Era industriale.Il cambiamento alimentare delneolitico di 10000 anni fa finoall’iperalimentazione moderna,viziata dalla gastronomia o ob-nubilata dal junk-food, non è

stato per nulla compensato dallaselezione di un nuovo genotipo,o lo è stato solo parzialmente. Conseguenze acclarate comel’allarme obesità e la sindromemetabolica possono essere con-siderate come “patologie evoluti-ve” ed interessano in manierapreoccupante anche bambini eadolescenti. Gli emergenti disturbi infiamma-tori cronici, la sensibilità al gluti-ne, la celiachia, l’allergia al nichelpossono essere per alcuni aspetticonsiderati altri maladattamentiall’evoluzione dei consumi ali-mentari. In questo panorama, lamedicina personalizzata e la nu-trigenetica possono rappresenta-re una strategia per studiareun’alimentazione ritagliata sulpatrimonio genetico.

ENPAB a

Enpab stanzia un contributo speciale per EXPO 2015Grazie all’Ente di previdenza 1.000 Biologi potranno visitare l’Expo e partecipare al convegno organizzato da Enpab “L’alimentazione dell'uomo: evoluzione, comportamento, genomica”

all’interno di pianeta nutrizione al costo simbolico di 10,00 euro. In più verrà data l’opportunità ai Biologi che vorranno partecipare a tutte e tre le giornate di pianeta nutrizione di accedere

a uno speciale costo di 80,00 euro invece di 150,00 euro previsti.

08,30 Registrazione dei partecipanti

09,30 Indirizzo di saluto

Presidente ENPAB, Sergio Nunziante

Vicepresidente ENPAB, Michele Ettorre

SIMPOSIO I. L’evoluzione dell’alimentazione dell’uomo:

dal paleolitico ai nostri giorni

Moderatori: Michele Ettorre, Tiziana Stallone

10.00 LETTURA MAGISTRALE

Il ruolo dell’alimentazione nell’evoluzione dell’uomo

Prof. Giuseppe Rotilio, Università San Raffaele - Roma

11.00 Storia del consumo alimentare:

dalla preistoria ai fast food

Dr. Giancarlo Signore, Presidente Emerito del Nobile

Collegio dé Speziali - Roma

11.30 COFFEE BREAK

12.00 La dieta mediterranea come modello

Dr. Andrea Ghiselli, CRA - Roma

12.30 La Sindrome metabolica

Prof. Claudio Tubili, San Camillo-Forlanini - Roma

13:00 LUNCH BREAK

SIMPOSIO II. Dal comportamento alimentare

alla genomica dell’alimentazione

Moderatori: Michele Ettorre, Armando Piccinni

14.30 Drogati di cibo.

E’ possibile una dipendenza dagli alimenti?

Prof. Armando Piccinni, Neurologo e Psichiatra,

Università di Pisa

15.30 Comportamento alimentare e percorso dietetico

Dr.ssa Tiziana Stallone, Direttore de La Scuola

di Ancel - Roma

16.00 Genomica e metabolomica in

medicina personalizzata

Prof. Maurizio Simmaco, Ospedale Sant’Andrea - Roma

16.30 Alimentazione e Disturbi Infiammatori cronici

Immuno mediati. Dall’approccio gene-centrico

alla Medicina Sistemica.

Dr. Mauro Minelli, GVM Care & Research

17:00 TAVOLA ROTONDA

Moderatore: Tiziana Stallone

Comunicare il corretto stile di vita: La Scuola di Ancel,

quotidiano scientifico on-line

Partecipanti:

Direttore dr.ssa Tiziana Stallone; Capo Redattore dr.ssa Lau-

ra Imperadori; Membri della Redazione: dottori Francesco

Bonucci, Roberto Casaccia, Mariarosa Di Lella, Eliana Mar-

chese, Dario Padovan; Webmaster: Sandra Taliano.

17:30 Discussione e dibattito

18:00 Compilazione test di apprendimento

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ENPAB news

La dieta, intesa in termini pre-scrittivi e perentori, è risultata fal-limentare. Oggi il tasso di abban-dono dei piani nutrizionali e delrecupero dei chilogrammi persi èstimato intorno all’80%.Non è facile dire di no al cibo,perché non rappresenta solo nu-trimento, ma anche piacere, unostrumento consolatorio o un an-

tidepressivo. Negli ultimi anni siè arrivati ad ipotizzare una dipen-denza da cibo palatabile, al paridi alcol o droghe.In questo panorama lo strumen-to motivazionale e il lavoro sulcomportamento alimentare siconfigurano come una possibilevia per vincere l’obesità, intesaanche come dipendenza da cibo.

La veicolazione di una correttaeducazione alimentare, infine,scevra da allarmismi o da mes-saggi promozionali di prodotti ometodi di dimagrimento, è auspi-cabile raggiunga capillarmentetutta la popolazione, non solosulla carta stampata e i media,ma anche attraverso strumenticome il web.

L’alimentazione dell’uomo: Evoluzione, Comportamento, Genomica

Milano EXPO 2015 - Sabato 27 Giugno 2015

Responsabili Scientifici: Michele Ettorre, Vicepresidente ENPAB, Tiziana Stallone, Direttore de La Scuola di Ancel

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ENPAB news

COSTI DI ISCRIZIONI AD HOC PER GLI ISCRITTI ALL’ENPAB

DA INVIARE ENTRO IL 31/05/2015

PIANETA NUTRIZIONE (solo il 27 GIUGNO) €10,00

PIANETA NUTRIZIONE (tutto l’evento 25 26 27 GIUGNO) €80,00

LA QUOTA DI ISCRIZIONE COMPRENDE: partecipazione alle

sessioni scientifiche, Kit congressuale, Attestato di partecipazione,

Lunch, Coffee Point (full day), Attestato ECM inviato entro 90 giorni

dal termine dell’evento.

Tutti coloro che si iscriveranno al convegno ENPAB, avranno

un biglietto omaggio all’esposizione Universale EXPO MILANO

2015 da utilizzare in qualsiasi giorno degli eventi Expo2015.

La scheda, debitamente compilata in ogni sua par te, dovrà essere inviata alla Segreteria Organizzativa

Akesios Group srl al numero di FAX 0521 1622061 o via E- MAIL a [email protected]

DATI DEL PARTECIPANTE

Cognome _______________________________________ Nome ______________________________________

Indirizzo _____________________ _______________________________________________________________

Città _____________________________________________________ CAP. ______________ Prov. ___________

C.F. / P. IVA ______________________________________________________________________ ___________

Disciplina Professionale ____________________________________________________________________ ____

N.Iscrizione ENPAB _________________________________________________________________________

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da spedire entro e non oltre 23 Giugno 2015

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ENPAB news

Idati rilevati nel 2014 nellequattro città campione evi-denziano errori nelle abitudi-ni alimentari che vanno va-

lutati e corretti per una sana ali-mentazione. Tra i principali:• prima colazione scarsa o as-

sente;• consumo di acqua insufficiente

per fascia di età e stile di vita;• scarso anche il consumo di

frutta, in alcuni casi quasi as-sente, e di verdura;

• carne e derivati animali in ec-cesso;

• disabitudine diffusa al consu-mo di legumi;

• frequente sostituzione di pran-zo e cena con pizza da asporto;

• scarso anche il consumo diprodotti integrali e di farine al-ternative al grano;

• diseducazione al movimento(dipendenza da schermi, disa-bitudine o impossibilità di gio-care in strada).

Il Ministro Beatrice Lorenzin hainviato all’Enpab una lettera diapprezzamento per l’evento dellaGiornata Nazionale 2014, soste-nendo il progetto per l’importan-za della sua finalità. Sostegnoche ha rappresentato e rappre-senta un sicuro incoraggiamentonella riconferma dell’iniziativaanche per il 2015.

Giornata del biologo nutri-zionista 2015 e il biologonutrizionista professionistaOltre 600 biologi nutrizionistiprofessionisti iscritti Enpab, sa-ranno nel 2015 nuovamente im-

pegnati su tutti i capoluoghi diregione, con le seguenti finalità:• Prestare un servizio sociale sul

territorio di prevenzione pri-maria in cui saranno rilevate leabitudini alimentari e di stiledi vita della popolazione. Conl’occasione saranno forniticonsigli individuali e materialeinformativo;

• Sensibilizzare la popolazionesull’importanza della preven-zione del sovrappeso e del-l’obesità;

• Raccogliere dati utili alla rile-vazione dello stato nutrizio-nale della popolazione e al-l’individuazione dei principalierrori alimentari e dello stiledi vita;

• Far conoscere la figura profes-sionale del biologo nutrizioni-sta e il suo compito crucialenella prevenzione primaria diobesità, sovrappeso e patolo-gie a queste correlate.

2015Giornata Nazionale Biologo Nutrizionista 2015

www.giornatanazionalebiologonutrizionista.it

Correggere gli errori alimentari e indicare corretti stili di vitaIntervenire prima dell’insorgenza della patologia, con notevole risparmio per la spesa sanitaria è lapriorità del progetto che vede l’impegno di Biologi Nutrizionisti consapevoli dell’importanza di

replicare l’esperienza professionale dello scorso anno, intervenendo su tutto il territorio nazionale cosìda ampliare il coinvolgimento e l’interessamento dei cittadini.

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ENPAB news

La Giornata 2015Il progetto Giornata nazionaledel biologo nutrizionista2015, “il biologo nutrizionistain piazza”, memore del suc-cesso dell’iniziativa pilota del2014, si prefigge di continuarea diffondere la cultura di unasana ed equilibrata alimenta-zione e di un corretto stile divita.Riguardo al quadro di malnu-trizione per eccesso che inte-ressa la popolazione italiana, ele importanti patologie a essocorrelate, diviene infatti sem-pre più essenziale un’azionedi educazione alimentare. Li-nee guida per una sana e cor-retta alimentazione, e stile divita, che interessino tutte lefasce della popolazione, daipiù giovani ai più anziani, co-me forma di prevenzione pri-maria, al fine di agire primaancora che il problema del so-vrappeso si manifesti con lesue negative conseguenze.Molte persone compiono deglierrori alimentari non eclatantie manifesti, ma sottili e spessotaciuti. Diviene a tal propositodi fondamentale importanza illavoro del nutrizionista cherenda consapevole e coscientela persona - attraverso un’at-tenta analisi delle abitudini ali-mentari e del suo stile di vita -

degli errori alimentari e dei ri-schi potenziali a essi connessi.Molto spesso, inoltre, non sivaluta in maniera obiettiva lapropria situazione di sovrap-peso tralasciando aspetti fon-damentali come l’apporto disale, la corretta alternanza ne-gli alimenti, un apporto ade-guato di prodotti vegetali pro-tettivi come frutta e verdura,l’indicazione della correttapreparazione degli alimentiper preservarne le proprietànutrizionali, le linee guida ali-mentari dedicate ad ogni fa-scia di età e specifica condi-zione (età evolutiva, gravidan-za, allattamento, sport, meno-pausa, età senile…).La prevenzione e l’educazionealimentare sono al momentogli unici strumenti per favorire

il benessere di una popolazio-ne, in cui l’obesità e le sue cri-tiche conseguenze continuanoa destare preoccupazione e arappresentare una spesa sani-taria considerevole. Con que-sta finalità i biologi nutrizioni-sti, con una partecipazionepiù ampia, presteranno il lorocontributo professionale vo-lontario e gratuito per la popo-lazione che ne farà richiesta,anche nel 2015.

Organizzazione del lavoroAl centro della piazza selezio-nata in ogni Regione italianache aderirà al progetto, saran-no presenti:• uno stand all’interno del

quale sarà organizzato unostudio di consulenza nutri-zionale (corredato con scri-vania, sedie, lettino, bilan-ce pesa persona, metri fles-sibili anaelastici e altri stru-menti di rilevazione antro-pometrica);

Città interessate: tutti i capoluoghi di regione, fatta eccezioneper il Veneto dove l’evento si terrà a Padova

Identificazione delle piazze: in fase di definizioneSabato 23 e Domenica 24 maggio 2015

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ENPAB news

• tavolini con materiale infor-mativo collocati all’ingressodello stand.

In questo contesto circa 30biologi nutrizionisti professio-nisti per singola piazza (circa600 in tutta Italia) si alterne-ranno e accoglieranno i cittadi-ni che si offriranno volontaria-mente di partecipare all’iniziati-va e, gratuitamente, farannovalutazioni dello stato nutrizio-nale e rileveranno individual-mente le abitudini alimentari.La durata di ciascuna consu-lenza sarà di circa 20 minuti altermine dei quali il biologo nu-trizionista rilascerà indicazioniverbali e scritte personalizzate,al fine di migliorare le abitudi-ni alimentari e lostile di vita dellepersone che a luisi rivolgono. Nello stesso con-testo sarà conse-gnato materiale

informativo preparato preven-tivamente per l’evento.I dati raccolti, in forma anoni-ma, saranno oggetto di studioed elaborati con l’obiettivo dievidenziare lo stato nutrizio-nale e lo stile di vita di uncampione rilevante della popo-lazione residente in Italia.Risorse umane: per ogni gior-nata saranno impegnati 30biologi per ogni piazza (per untotale di circa 600 biologi). Lagiornata nazionale prevederà,inoltre, la partecipazione dilaureandi/specializzandi chedesiderano svolgere in futurola professione di nutrizionista,con finalità di orientamentoalla professione.

Il Ruolo dell’ENPABL’Enpab (Ente nazionaledi previdenza e assisten-za a favore dei biologi)ha scelto di patrocinarela campagna sulla sanaalimentazione, sostenen-do la Giornata nazionaledel Biologo nutrizionista. L’ENPAB è interessata apromuovere interventi diwelfare in favore dei pro-pri iscritti per realizzare icompiti legittimati dallanormativa primaria (leg-ge n. 99/2013) che util-

mente favorisce gli interventidi sostegno alla professionequale necessaria condizioneper un adeguamento futurodelle prestazioni previdenziali.All’importanza della funzioneistituzionale di assistere e assi-curare una più equa previden-za al biologo professionistaiscritto all’Ente si collegano,quindi, i positivi riflessi previ-denziali connessi alle iniziativea sostegno della crescita dellalibera professione.In tale contesto sarà data visi-bilità alla figura professionaledel biologo professionista e alsuo ruolo chiave per la preven-zione primaria e per il benes-sere della popolazione.

Referenti nazionalidott. Sergio Nunziante, Presidente Enpabdott. Michele Ettorre, Biologo Nutrizionista vicepresidente Enpabdott.ssa Tiziana Stallone, Biologa Nutrizionista e direttore de la Scuola di Ancelprof. Stefano Dumontet, Direttore Osservatorio sulla professione del biologo

formazione

Le esigenze formative, equi mi riferisco all’ag-giornamento professio-nale permanente, si

modificano in funzione del-l’evoluzione degli stili di vita.Oggi è sempre più difficile perun professionista poter parte-cipare a corsi in cui si erogaformazione in presenza. I ritmilavorativi incalzanti, il temposempre crescente dedicato alletecnologie, l’erosione dei mo-menti liberi dovuta agli impe-gni che caratterizzano la vitamoderna sono tutti fattori cherendono difficile trovare deltempo da dedicare alla fre-quenza di corsi di aggiorna-mento.La naturale evoluzione dellaformazione è quella che portaall’erogazione telematica dicompetenze.

Per questo motivo l’ENPAB sista dotando di nuove tecnolo-gie in grado di strutturare unaformazione moderna la cuifruizione è possibile nel luogoe nel momento a noi più co-modi. Ovviamente non bastaavere contenuti da erogare euna piattaforma telematica perdiffonderli. E’ necessario avereun “sistema” teorico che per-metta di organizzare la comu-nicazione della conoscenza,secondo criteri in grado dimassimizzarne l’efficienza el’efficacia. In altri termini, bi-sogna progettare il “perché”e il “come” della forma-zione tenendo presentele specifiche esigenzedei biologi e ricordandoche tali esigenze mutanocon il rapido mutare del con-testo sociale in cui operiamo.

Sin dagli anni ’90 del secoloscorso la formazione ha subitouna brusca accelerazione teo-rica con l’implementazionedelle strategie di knowledgemanagement. Mi scuso sind’ora per l’uso di vocaboli in-glesi nel prosieguo dell’artico-lo, ma spesso non esistonotraduzioni italiane condivisedei termini usati in questocontesto. Il knowledge mana-gement, nato in ambito azien-dale, è un processo sistematico

A cura dell’Osservatorio ENPAB

La Formazione a Distanza e le Professional Learning Communities

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formazione

di acquisizione, organizzazio-ne, sostegno, applicazione,condivisione di tutte le formedi conoscenza per potenziarele prestazioni dell’azienda ecreare valore aggiunto.Il know ledge management mi-ra a facilitare l’accesso, l’uso dirisorse di conoscenza, non ne-cessariamente presenti solo inazienda ma anche importatedall’esterno. Un efficace pro-gramma di knowledge mana-gement include la capacità diconsiderare l’apprendimentosia come un “oggetto” che co-me un “processo”. Entrambigli approcci richiedono una per-cezione condivisa nell’aziendadi cosa è la conoscenza e dicome questa debba essere ge-stita all’interno dell’organizza-zione. Dall’ambito aziendale ilknowledge management si èesteso ad altre realtà, tra cui laformazione professionale.

L’ENPAB sta strutturando unprogetto di erogazione delleconoscenze basato sulla teoriadel knowledge managementinterpretata in chiave tecnolo-gica. Voglio dire che l’aspettoteorico di costruzione dell’im-palcatura formativa e di quellastrutturale (analisi di contesto,thinking about thinking, anali-si dei modi di interagire con latipologia di competenze ri-chieste dai biologi, identifica-zione dei metodi pratici concui operare, le strutture e l’or-ganizzazione richieste perl’implementazione del proget-to formativo, ecc.) si sposeràcon le esigenze prima ricorda-te e, quindi sarà erogato nellamodalità della formazione adistanza.La prima cosa da fare è indivi-duare le forme di conoscenzapassibili di essere agglutinatein competenze. Le varie tipo-

logie di conoscenza sono clas-sificate in 4 tipi principali:a) Sapere esplicito (explicit

knowledge). E’ un sapereformalmente espresso at-traverso un sistema di sim-boli (parole, formule,ecc.).Questo sapere è ulte-riormente diviso in rule-ba-sed (codificato in istruzio-ni, specificazioni, standard,formule, sistemi di classifi-cazione, ecc.) e object-ba-sed (principalmente rappre-sentato in stringhe e sim-boli e incorporato in mac-chine o prodotti)

b) Sapere codificato (codifiedknowledge). E’ un sapereche può essere riportato informa scritta senza perdereinformazione. Si presta par-ticolarmente alla dissemi-nazione, è altamente for-malizzato ed è quello piùfacilmente e rapidamente

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veicolato. Questo tipo disapere viene ulteriormentesuddiviso da alcuni autoriin encapsulated knowled-ge. Benchè non esista unaformalizzazione precisa, disolito lo si definisce comeun sapere rilevante trasfor-mato in un prodotto.

c) Sapere tacito (tacit know -ledge), definito come com-plesso, difficile da esporre,implicito, internalizzato. Ilsapere tacito è personale eorientato all’azione.

Sono tutte queste forme di sa-pere, nel loro insieme, che de-finiscono le competenze pro-fessionali.Tutto ciò non basta ancora.Non è infatti sufficiente rico-noscere il ruolo fondamentaledell’acquisizione delle compe-tenze, individuare le tipologiedi sapere e proporre un mododi erogazione compatibile congli impegni a cui tutti noi sia-mo soggetti. La formazionemoderna non è solo un pro-blema di contenuti e di piatta-forma tecnologica. Bisogna fa-re un passo avanti.L’erogazione di competenzedeve mirare alla costruzionedi professional learning com-munities a cui affidare il com-pito di continuare la forma-zione continua in un ambien-te cooperativo di professioni-sti che si trasformano, da sog-getti passivi che ricevono for-mazione, in soggetti attivi che

gestiscono l’aggiornamentoprofessionale in una comunitàdi apprendimento virtuale ba-sata sullo scambio di espe-rienze concrete.Le professional learning com-munities si prefiggono almeno4 grandi scopi: a) assicurarsiche tutti apprendano e tutti

condividano ciò che hannoappreso, b) costruire una cul-tura della collaborazione, c) ri-muovere le barriere al successoprofessionale, d) focalizzarsisui risultati. Per raggiungerequesti obiettivi è necessarioche i componenti delle profes-sional learning communities

implementino unmodello di lavorocooperativo impron-tato a ciò che gli an-glosassoni defini-scono hard workand commitment.Un impegno nonsaltuario, non episo-dico e non effimeroè la chiave di voltadel successo di que-ste iniziative.

formazione

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Il 14 giugno dello scorsoanno l’ENPAB, nella per-sona del suo presidenteSergio Nunziante, ha fir-

mato una convenzione conl’AISF (Accademia Internazio-nale di Scienze Forensi), pre-sieduta dalla dott.ssa RobertaBruzzone, che prevede la par-tecipazione dei Biologi iscrittiall’Ente, a tariffa agevolata, al“Corso di Alta Formazione inScienze Forensi, CriminologiaInvestigativa, SopralluogoTecnico sulla Scena del Cri-mine e Criminal Profiling”.Tale corso, iniziato a ottobre2014, ha previsto “8 moduliteorici”, uno al mese, fino amaggio 2015, con esame fina-le a giugno, previa preparazio-ne di una tesina su un argo-mento trattato durante lo svol-gimento dello stesso.

Accanto a questa fase “teori-ca”, per la prima volta per noibiologi, è stata prevista unaparte “pratica” con relativobando di partecipazione, inte-ramente finanziata dall’EN-PAB, grazie agli accordi con ladott.ssa Bruzzone dimostrata-si prontamente disponibile elieta di operare con e per lanostra categoria.

Premettendo che l’art.10 bisdel decreto-legge 28 giugno2013, n. 76, convertito conmodificazione nella legge 9agosto 2013, n.99, riconosceagli Enti di previdenza di dirit-to privato la facoltà di realizza-re “interventi di welfare in fa-vore dei propri iscritti per le fi-nalità di assistenza di cui alcomma 3 dell’articolo 8 del

formazione

Michele EttorreVice Presidente ENPAB

Il biologo sulla scena del crimine

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decreto legislativo 10 febbraio1996, n. 103, e successive mo-dificazioni” ed in particolare“interventi di promozione e so-stegno al reddito dei professio-nisti e agli interventi di assi-stenza in favore degli iscritti”,nonché di attuare “funzioni dipromozione e sostegno dell’at-tività professionale … al fine dianticipare l’ingresso dei giova-ni professionisti nel mercatodel lavoro”, l’ENPAB ha forte-mente voluto questo corsoconsiderando che l’attività for-mativa pratica e di tirociniocertificato di “Studio della Sce-na del Crimine” e, quindi, l’ad-destramento tecnico-pratico elo sviluppo delle capacità pro-fessionali nell’ambito delleScienze Forensi nei contestioperativi, sia pubblici che pri-vati, realizzati sotto la guidadei coordinatori didattici e deitutor, attestano ex se l’abilitàprofessionale concretamenteacquisita e come tali rappre-sentano un titolo utile per lapromozione ed il sostegnodell’attività professionale delBiologo, nonché un validostrumento per avvantaggiarel’ingresso del giovane profes-sionista nel mercato del lavoro.Finora sono stati realizzati 5moduli teorici ed i risultati so-no già molto lusinghieri. Le im-pressioni sulla validità, utilità ecompetenza da parte dei rela-tori sono state estremamentepositive come dichiarato daglistessi biologi che frequentano

il Corso nonché dalla stessadott.ssa Bruzzone la quale hapotuto apprezzare la serietà, lapreparazione e l’interesse mo-strati dai colleghi, ribadendol’importanza del ruolo del Bio-logo nelle Scienze Forensi, dal-la genetica allo studio delletracce biologiche sulla scenadel crimine. Ad aprile 2015, presso l’Istituto“Genoma” a Roma, inizia dun-que il percorso pratico che ve-drà la partecipazione di 17 bio-logi.Il nostro augurio va quindi aquesti colleghi affinché possa-no mettere a frutto nel mondodel lavoro questa esperienza,che certamente non vuol esse-re esaustiva, forti del consegui-mento di un duplice attestatodi partecipazione, teorico epratico, che consentirà loro an-che l’iscrizione all’Albo dei Pe-riti del tribunale competenteper territorio in qualità di Foren-

sic Examiner - Esperto in Scien-ze Forensi, Criminologia Inve-stigativa e Criminal Profiling.Dal canto nostro l’esperienzacon l’AISF non si esaurisce conquesto corso ma continueràanche in futuro, con il rinnovodella convenzione, grazie alladisponibilità della dott.ssaBruzzone che potremmo ormaidefinire ‘biologa ad honorem’.L’ENPAB ha interesse ad eserci-tare il ruolo di promotore di in-terventi di welfare in favore deipropri iscritti, realizzando queicompiti legittimati dalla previ-sione normativa di cui al ri-chiamato art. 10 bis della leggan. 99/2013, consapevole del-l’importanza della funzioneistituzionale prioritaria di assi-stere il professionista biologoiscritto all’Ente, oltre che per iriflessi previdenziali positiviconnessi ad iniziative a soste-gno e promozione della liberaprofessione.

formazione

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fisco e previdenza

La Legge di Stabilità in-troduce un nuovo pre-lievo forzoso a caricodella previdenza per i

professionisti e per la previ-denza complementare. In par-ticolare, le Casse professionalisono poste davanti ad un bi-vio: subire l’aumento al 26%della pressione fiscale o dele-gare al Ministero dell’Econo-mia le proprie scelte di inve-stimento per fruire di un cre-dito d’imposta che tenda amantenere l’aliquota al 20%,senza peraltro assicurare laneutralità fiscale dell’opera-zione. Il tutto, in contrastocon una mozione approvataalla Camera che impegnavainvece l’Esecutivo a ridurre latassazione sul risparmio previ-denziale.Ciò, tenendo conto del fattoche il D. L. 66/14 introduttivodel Bonus degli 80 euro avevafinanziato tale misura per il2014 con l’aumento al 26%

della tassazione dei rendi-menti del risparmio previden-ziale professionale (e dall’11all’11,5% per la previdenzacomplementare) mitigandotale misura con l’introduzionedi un farraginoso credito d’im-posta e “l’impegno” a succes-sive misure di armonizzazio-ne del regime fiscale della pre-videnza professionale e diquella complementare.La predetta mozione è stataapprovata negli stessi giorninei quali stava giungendo aconclusione l’esame parla-mentare della Legge di Stabili-tà per il 2015. Pertanto, il vo-to sulla mozione – che peral-tro prevedeva anche un coin-volgimento fattivo delle Casseprofessionali nel finanziamen-to di interventi a sostegnodell’economica reale – erasembrato ad alcuni un viaticoper la definizione dell’annosoproblema della tassazione sul-la previdenza professionale.

Ora, invece, con la definitivaapprovazione della Legge diStabilità e la sua pubblicazionein Gazzetta Ufficiale, si scopreche passando dalle mozionialle leggi, l’intento del Gover-no era esattamente quello op-posto.Vediamo in che termini si at-teggiano le prospettive fiscalidella previdenza professionale(e di quella complementare).

I commi 91-93 dell’art. 1della Legge di Stabilità2015L’art. 1, comma 91 della Leggedi Stabilità ha previsto - per leCasse di previdenza professio-nale privatizzate e private (dicui ai DD. Lgss. 509/94 e103/96) - che “a decorrere dalperiodo d’imposta 2015” per ipredetti enti è confermato l’in-cremento al 26% dell’aliquotafiscale sui rendimenti finanzia-ri ed è altresì riconosciuto un“credito d’imposta pari alla

Legge di Stabilità 2015:più cara la previdenza per i professionisti

Claudio PisanoDottore Commercialista

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differenza tra l’ammontare del-le ritenute e imposte sostituti-ve applicate nella misura del26 per cento sui redditi di na-tura finanziaria dichiarate ecertificate dai soggetti interme-diari o dichiarate dagli entimedesimi e l’ammontare di taliritenute e imposte sostitutivecomputate nella misura del 20per cento”. Tuttavia, a diffe-renza di quanto disposto loscorso anno dal D. L. 66/14, ilfuturo credito di imposta ècondizionato.Esso, infatti, verrà concesso “acondizione che i proventi as-soggettati alle ritenute e impo-ste sostitutive siano investiti inattività di carattere finanziarioa medio o lungo termine indi-viduate con apposito decretodel Ministro dell’economia edelle finanze” e potrà essereutilizzato “a decorrere dal pe-riodo d’imposta successivo aquello di effettuazione del ci-tato investimento, esclusiva-mente in compensazione”.

Alcune riflessioniMai come in questo caso lemisure appena sommariamen-te illustrate e, in par-ticolare quelle sullaprevidenza profes-sionale, si prestanoa più livelli di lettu-ra: uno istituzionale,uno strettamentegiuridico e normati-vo, uno economicoe, infine, uno previ-denziale.

La valutazione istituzionaleL’ordinamento della previden-za professionale si fonda – dacirca 20 anni – sullo svolgi-mento da parte di soggetti pri-vati dotati di autonomia ge-stionale, organizzativa e con-tabile di una funzione di rile-vanza pubblica (quale la previ-denza obbligatoria) sotto unavigilanza statale articolata suvari soggetti (Ministeri, Cortedei Conti, Collegi dei Revisori,Covip e altri). Tuttavia, è datempo in atto una tendenza -che, in altre occasioni, chi scri-ve ha avuto modo di definireuna “ripubblicizzazione stri-sciante” - che si è sviluppataattraverso l’estensione pervasi-va del controllo pubblico, ilriassorbimento di moltepliciambiti decisionali all’internodella sfera pubblica, l’estensio-ne di vincoli e prelievi forzosidel settore pubblico alle Cas-se, nonostante esse siano sog-getti di diritto privato privi difinanziamenti a carico del bi-lancio dello Stato. Ebbene,l’odierna norma per un versoappare in contrasto con l’auto-

nomia riconosciuta dal Legisla-tore alle previdenza professio-nale. Per altro verso, contrad-dice i molteplici riconoscimen-ti del Governo e del Parlamen-to in ordine al successo delmodello della previdenza pro-fessionale.Dopo gli altri provvedimenti,quest’ultimo provvedimentoappare paradigmatico di que-sta contraddittorietà: da un la-to si eleva il livello di tassazio-ne dei rendimenti previdenzialidelle Casse e, dall’altro, si pre-vede che l’unico modo per ov-viare a tale incremento è dele-gare al Ministero delle Finanze,in violazione della predetta au-tonomia, le scelte di investi-mento del risparmio previden-ziale degli iscritti.

La valutazione giuridicaL’ordinamento privatizzato eprivato delle Casse di previ-denza professionale si fondasul meccanismo della “delegi-ficazione”, in virtù del quale idecreti delegati sopra citatihanno normato la cornice diriferimento all’interno dellaquale ciascuna Cassa è stata

fisco e previdenza

dotata di autonomia normativa,organizzativa, contabile e di ge-stione (seppur sotto la vigilanzadello Stato). Da ciò deriva che lenorme dell’odierna Legge di Sta-bilità, nel prevedere una surretti-zia approvazione delle “decisionidi investimento” delle Casse, ap-paiono illegittime per violazionedell’ordinamento speciale dellaprevidenza professionale qualeprevisto dal Legislatore della pri-vatizzazione.Senza contare che il meccani-smo di prelievo forzoso fa sorge-re più di qualche dubbio di legit-timità costituzionale in relazioneai parametri di eguaglianza eproporzionalità e – per quelloche si dirà più avanti – per laindiretta potenziale lesionedei diritti previdenziali degliiscritti.Per chiudere sul punto conuna battuta, la normativa incommento sembra il primocaso di “aiuto di impresa alloStato”, ossia il finanziamen-to degli investimenti delloStato per il tramite di un “in-vestimento forzoso” di soggettiprivati.

La valutazione strettamenteeconomicaLa fondatezza delle perplessità dicui sopra trova ulteriore confer-ma se si passa alla pratica valu-tazione degli effetti economicidella misura. Infatti, gli 80 milio-ni con i quali il Governo intendefinanziare il credito di impostasono largamente insufficienti a“rimborsare” il maggior carico fi-scale introdotto.

Partendo dagli ultimi dati dispo-nibili, riportati dalla Covip (Com-missione di Vigilanza sui fondipensione) e dall’AdEPP (l’Asso-ciazione delle Casse di previden-za professionale), il patrimoniocomplessivo su cui inciderà ilnuovo regime fiscale è stimabilein circa 160 miliardi di euro. Con-siderando un rendimento mediointorno al 3%, la previdenza pro-fessionale e quella complementa-re possono ipotizzare utili com-plessivi per 4,8 miliardi.Così individuata la base imponi-bile, con la previgente (e già ini-quamente differenziata) tassa-zione il prelievo fiscale ammon-tava a 716 milioni di euro.

Con le aliquote previste per il2015 al lordo del credito di im-posta (come detto pari al 26%per le Casse ed al 20% per i fon-di di previdenza complementare)tale prelievo fiscale arriverà a cir-ca 1,1 miliardi di euro: con unaumento del carico fiscale ap-punto pari a circa 360 milioni dieuro, a fronte dei soli 80 milionidi euro messi a disposizione dal-la Legge di Stabilità per il finan-ziamento del credito di imposta.Con la conseguenza, che solo glienti previdenziali “più rapidi”

potranno sterilizzare appienol’aumento dell’aliquota, esauren-do lo stanziamento, mentre leCasse meno rapide (o meno for-tunate) subiranno in toto l’incre-mento delle aliquote, indipen-dentemente dal fatto che inten-dano o meno “piegarsi” alle im-posizioni di investimento cheverranno indicate dal MEF con ilproprio futuro decreto.

La valutazione previdenzialee pensionisticaQuest’ultima valutazione – chein realtà dovrebbe essere semprela prima quando si ragiona di en-ti di previdenza obbligatoria –appare a chi scrive conseguente.

La riduzione delle risorseeconomiche a disposizionedelle Casse, che intervienedopo un triennio di contra-zione dei costi e prelievi for-zosi più o meno mascherati,non potrà non tradursi, nelmedio-lungo periodo, in unariduzione delle (già non ec-celse) aspettative previden-ziali degli iscritti alla previ-

denza professionale.Infine, ove non fosse chiaro dal-lo sviluppo di questo contributo,indipendentemente dalla (ingiu-stificata) disparità di aliquota fi-scale, tutte le riflessioni sugli ef-fetti delle nuove norme sulla pre-videnza professionale sono pe-dissequamente applicabili ancheai fondi di previdenza comple-mentare. Con l’aggravante chetali forme di risparmio, pur inte-grative di una pensione di primopilastro, riguardano un numeroben più elevato di contribuenti.

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fisco e previdenza

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Professor Casavola, dal 1990 - anno dellasua istituzione - il Comitato nazionale dibioetica si occupa di problemi etici nell’am-bito delle scienze della vita e della curadella salute. Come vengono veicolati dalla stampa igrandi temi etici legati alla vita? Quali sono i limiti della comunicazione del-la bioetica nel sistema dei media italiano?I temi della bioetica meriterebbero più spazio sul-la stampa quotidiana, con un tono di maggioreproblematicità, di quanto non si faccia. I mediache informano non devono proporre soluzioniunilaterali, che riflettono scelte ideologiche diparte. I prodotti del progresso biomedico vannodivulgati con la massima possibile obiettivitàquando siano usciti dalla fase critica della speri-mentazione e della ricerca. Gli effetti sociali delledisponibilità di nuove terapie farmacologiche, diprotesi e strumenti tecnologici, dal punto di os-servazione dei costi economici e dell’accesso allapiù ampia platea di pazienti, vanno esposti siache siano già calcolabili sia che siano prevedibili

e in via di potenziale verificazione. L’accezionedi salute non è più quella tradizionale di assenzadi malattia; è oggi invece lo stato di benessere fi-sico e psichico della persona umana. Taluno può celiare che questa è la definizionedella felicità, non della salute. Ma si può obiet-tare che soprattutto per la componente psichicala salute è una meta da raggiungere. Ne conse-gue che l’informazione scientifica non può limi-tarsi al circuito medicina-malattia. La personali-tà del soggetto da curare complica questo qua-dro, astratto pur nella sua empiria. Ad ogni pa-ziente la sua medicina, conveniente al suo ge-noma. La genomica è una frontiera della medi-cina e non supera per ora tipizzazioni diagno-stiche e sperimentazioni terapeutiche. La infor-mazione dei media non dovrebbe mai nascon-dere i limiti critici di ogni progresso biomedico.Altrimenti si rischia di servire gli interessi eco-nomici del mercato della salute, che legano in-dustria e ricerca, accrescono la disuguaglianzatra i cittadini e tra le strutture private o pubbli-che verso cui sono spinti.

l’intervista

Bioetica, comunicazione scientifica e giornalismo

Un’intervista al Prof. Francesco Paolo CasavolaPresidente Comitato di Bioetica

L’intervista è gentilmente concessa a Rosa Maria Serrao per la rivista DESK dedicata al giornalismo scientifico.

Pubblichiamo soltanto le parti che interessano la nostra professione.

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Negli ultimi trent’anni la domanda di in-formazione medico-scientifica in Italia ècresciuta enormemente. In che modo ilgiornalismo medico-scientifico, in nomedi un servizio esclusivo all’opinione pub-blica, rischia di semplificare pericolosa-mente i problemi etici nel raccontare lascienza?

La crescita dell’informazione è dovuta alla piùdiffusa ed elevata consapevolezza sociale di-nanzi ai problemi della salute. Ma siamo ancoraad una divulgazione di prodotti di farmacia o ditecniche di camera operatoria, assai poco di la-boratori di ricerca e di sperimentazioni terapeu-tiche. Quanto alle questioni bioetiche più spa-zio è lasciato ai contrasti ideologici, laicisti ofondamentalistico-religiosi, che non alla esposi-zione delle persuasioni più ragionevoli e condi-visibili. Vien fatto di chiedersi se la scienza me-dica, più che non abbia fatto nei secoli passati,deve colloquiare oggi con la società, non debbaeducare scienziati e clinici delle paratie di spe-cialismi, dato che l’uomo non è un mosaico diorgani, ma una figura intera. La stimolazione a questa evoluzione dellascienza e della pratica medica può venire ancheda chi la racconta all’opinione pubblica. E sonogli intellettuali della comunicazione a doversimisurare con quell’altra indissociabile facciadella medicina, che è la bioetica.

l’intervista

Il dibattito bioetico nei media spesso è vizia-to da assenza di approfondimento tra i diver-si punti di vista risultando talvolta fazioso.Quanto diventa fondamentale la formazionedei giornalisti e il riferimento ai valori univer-sali come guida per la correttezza deontolo-gica?

Occorre innanzi tutto che sia conosciuta la motiva-zione originaria della nascita della bioetica nel de-cennio settanta del Novecento, che fu di autodifesadel malato rispetto al progresso biomedico. Nonsembri un paradosso. Gli ebrei, i dementi, i detenutipolitici nella Germania nazista, i negri dell’Alabamanegli Stati Uniti, erano stati utilizzati come cavie perla ricerca biomedica. Alla fine del XX secolo, la Con-venzione di Oviedo stabiliva che l’interesse del mala-to doveva prevalere d’ora in poi su quello della solascienza o della sola società.Era quello che il fondatore della bioetica, Van Ren-sselaer Potter, aveva dato come compito, nel 1971,alla nuova disciplina, dandole il titolo di “Bridge tothe future”, un futuro in cui avrebbe dovuto contaresempre e soltanto il rispetto dell’uomo. Da allora perogni intervento sul corpo umano è indispensabile ilconsenso informato del malato o di un suo rappre-sentante. Ma perché questo requisito per il rispettodella dignità e della libertà umana non scada a for-malità burocratica occorre superare la distanza chesepara la scienza del medico dalle approssimative co-noscenze, quando non la vera e propria ignoranza,del paziente. Al medico è richiesto di fare alleanza,empatia, con il malato, di conoscerne non la sola pa-tologia, ma la biografia, di colloquiare con i suoi fa-miliari, gli amici. L’atto medico è un atto umano e sociale, non tecni-co. E il medico deve sentirsi sempre più promossoverso il futuro del ponte bioetico come un organodella solidarietà sociale, non soltanto come un pro-fessionista della ricerca e della cura. In una tale de-crittazione dell’eticità della medicina operazione fon-damentale è quella giornalistica, che deve raccoglieree comporre le esperienze mediche e quelle sociali.

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speciale GNP

La Giornata Nazionale della Previdenza edel Lavoro è un evento dedicato al mon-do delle pensioni e del welfare, gratuitoe aperto a tutti, dai più “esperti” a chi

ancora non ne sa nulla. È per chi sente il biso-gno di saperne di più sulla propria situazioneprevidenziale e per tutti i giovani che sono oche stanno entrando nel mondo del lavoro.I neolaureati e i giovani lavoratori sanno aquanto ammonta la loro pensione di base e co-me monitorarla? Sanno cos’è la previdenzacomplementare, come ci si iscrive e con qualivantaggi? L’obiettivo della GNP è quello di sen-sibilizzare le giovani generazioni ma anche tutti

i lavoratori individuali e dipendenti sulla neces-sità di progettare il proprio futuro pensionisticoe previdenziale; obiettivo che non può prescin-dere dall’acquisizione della tutela della salute edella sicurezza sul lavoro.Per questo, durante la GNP, oltre a visitare glistand dei principali enti di previdenza di base,integrativa e di assistenza sanitaria, è possibileconfrontarsi direttamente con le istituzioni pub-bliche e con i privati e seguire un ricco program-ma di appuntamenti con esperti del settore eprofessionisti in grado di rendere temi i previ-denzali accessibili al grande pubblico. L’evento èideato e organizzato da Itinerari previdenziali. 

Una schiera di biologi nutrizionisti ENPAB sarà presente dal 12 al 14 maggio in Piazza del Plebiscito a Napoli per parlare di sana alimentazione.

Saranno forniti a chi ne farà richiesta consigli nutrizionali e di stili di vita personalizzati.

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speciale GNP

L’edizione 2015 della GNP sarà all’insegna di unagrande novità: da Milano si trasferisce a Napoli, inPiazza del Plebiscito, Martedì 12, Mercoledì 13e Giovedì 14 Maggio 2015.Cambia la location, ma non gli obiettivi. Anchenel 2015 focus su:• pensione: cos’è, come si costruisce la propria,

come incide oggi sia in termini di costo che disupporto al lavoro. Con la possibilità di incon-tro diretto con i propri enti di riferimento perquanto riguarda la pensione di base e quellacomplementare, per avere un’idea di come ga-rantirsi un futuro sereno.

• lavoro: perché per parlare di previdenza è indi-spensabile parlare innanzitutto di lavoro in tuttele sue forme. Dopo il grande successo dellapassata edizione, in occasione della GNP tornail festival #servelavoro: da come trovarlo a co-me inventarne uno! Dalla ricerca del lavoro, aicontratti e le tutele; dall’avvio di una nuova im-presa, alle peculiarità della partita iva.

• benessere e salute: grande attenzione al con-nubio corretto stile di vita/sanaalimentazione/buona salute, vista l’occasioneitaliana dell’EXPO2015.

Per tre giorni gratuitamente a disposizionedi tutti:• gli stand interattivi degli enti di riferimento in

materia di pensione di base e complementare eassistenza sanitaria integrativa per una consulen-za personalizzata. Dalla stampa dell’estratto con-to previdenziale al risolvere faccia a faccia dubbie questioni spinose sulla propria situazione.

• lo stand della Busta Arancione, dove ottene-re una proiezione della propria futura pensione e

pensare a quali strumenti sono utili per colmarele lacune della previdenza obbligatoria.

• seminari e workshop per confrontarsi con gliesperti e trovare le risposte alle proprie doman-de. Dal lavoro alla previdenza passando per lasalute: cicli di appuntamenti dedicati a lavoratoridipendenti per avviare o migliorare la propriacarriera, a liberi professionisti che incontrano leCasse di Previdenza e gli Ordini Professionali diriferimento e a chi decide di mettersi in proprioavviando un’attività.

Quest’anno attenzione ai più giovani, invitati apartecipare al Premio GNP2015 e a prendere partea una serie di appuntamenti dedicati all’orienta-mento e all’educazione finanziaria e previdenziale.

Luoghi e sedi delle relazioniMartedì 12/05, ore 18.00 - 18.30

(Saletta informale Rosa, circa 30-40 posti) Mercoledì 13/05, ore 15.00 – 15.30

(Saletta informale Rosa, circa 30-40 posti) Giovedì 14/05, ore 9.30 – 10.00

(Saletta informale Gialla, circa 40-50 posti)

Relazioni ENPABTiziana Stallone: Dimagrire lavorando sul comportamento alimentare Salvatore Ercolano: La prevenzione dellepatologie attraverso l'alimentazione Michelina Petrazzuoli: Ad ogni mese i suoi frutti: la stagionalità degli alimenti

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Da qualche mese a que-sta parte, sempre piùspesso ed in manieranon sempre chiara, i

media e gli esponenti delle forzepolitiche e sociali italiane si con-frontano su di un tema moltodelicato, ovvero quale ruolo deb-ba avere il sistema della previ-denza di primo pilastro e quellacomplementare a favore del so-stegno della ripresa economicadel paese Italia. Si vedono rispol-verati termini come aliquota fi-scale, credito d’imposta, ed eco-nomia reale, ma in sostanza acosa si fa riferimento? Cerchiamodi capire.Partendo con l’ordine che ci sia-mo dati, il termine aliquota fi-scale è rilevante per i nostri finipoiché potremmo in qualchemodo intenderlo quale catalizza-tore di una sorta di “rivoluzionedella tassazione” sui frutti del ri-sparmio previdenziale avviata dalgoverno Monti e portata avantidal governo Renzi. Il primo lu-glio 2014 è stato il giorno in cuila tassazione dei redditi di naturafinanziaria fu portata dal 20% al26% escludendo da tale rincaro ititoli di Stato, italiani e white list(aumento quest’ultimo che arri-va solo secondo dopo quello po-sto in essere dal governo Monti

che portò la tassazione dal12,5% al 20% lasciando fuorisempre i predetti titoli e che giàin quell’occasione pose un ag-gravio al risparmio previdenzia-le). Da tale inasprimento, anchequi altro déjà vu, il sistema dellaprevidenza non è stato immune,tant’è che la legge 23 dicembre2014 n. 190 (legge di stabilità2015) conferma la stretta sullaprevidenza privata (di cui al de-creto legislativo 30 giugno 1994n. 509 e al decreto legislativo 10febbraio 1996 n. 103), con l’in-nalzamento della tassazione del-le rendite finanziarie dal 20% al26%, e portando quella dellaprevidenza complementare (fon-di pensione) dall’11% al 20%1

(per questi ultimi l’effetto è re-troattivo a partire dal 1° gennaio2014). Una volta che abbiamofatto un po’ di chiarezza sull’ali-quota fiscale passiamo al nostrosecondo istituto, il credito d’im-posta.

La citata legge di stabilità 2015riconosce - per le Casse di previ-denza professionali privatizzate -all’art.1 comma 91, a decorreredal periodo d’imposta 2015 un“credito d’imposta pari alla diffe-renza tra l’ammontare delle rite-nute e imposte sostitutive appli-cate nella misura del 26 per cen-to sui redditi di natura finanzia-ria dichiarate e certificate daisoggetti intermediari o dichiaratedagli enti medesimi e l’ammon-tare di tali ritenute e imposte so-stitutive computate nella misuradel 20 per cento”. L’articolo suc-cessivo della stessa legge rigira ilmedesimo meccanismo calando-lo sulla fattispecie dei fondi pen-sione, prevedendo, sempre a de-correre dal periodo d’imposta2015, “un credito d’imposta parial 9% del risultato netto matura-to, assoggettato all’imposta so-stitutiva di cui all’articolo 17 ditale decreto applicata in ciascunperiodo d’imposta”.

previdenza

Note: 1 art.1 commi 621-624 legge di stabilità 2015

Aliquota fiscale, credito d’imposta, economia reale:i potenziali riflessi sul patrimonio della previdenza italiana

Danilo PoneUfficio Finanza ENPAB

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Tuttavia tale credito d’imposta èsottoposto a diverse condizioni:primo, i proventi assoggettati alleritenute ed imposte sostitutivesiano investiti in attività di carat-tere finanziario a medio o lungotermine (individuate con apposi-to decreto del Ministero dell’eco-nomia e delle finanze) oltre cheessere utilizzato solo dal periodod’imposta successivo a quello dieffettuazione del suddetto inve-stimento esclusivamente in com-pensazione; secondo, dovrà ri-spettare il limite di spesa indica-to dall’Esecutivo e fissato, ad og-gi, dalla legge di stabilità in 80milioni di euro.Una volta affrontato il tema delcredito d’imposta, possiamoconcentrarci sul perché a tale ter-mine fa eco quello di economiareale.Le attività a cui prima si facevariferimento, e che concorrono al-la determinazione del significatodi economia reale, potrebberoessere quelle che riguardano, co-me ha spiegato Enrico Morando- viceministro dell’Economia - alConvegno di primavera, promos-so da Itinerari Previdenziali e te-nutosi a Roma il 18 marzo 2015,i settori “che faticano di più atrovare un flusso di finanziamen-to stabile e prevedibile” ovvero“le infrastrutture materiali ed im-materiali”, e le aziende, special-mente quelle di piccole e mediedimensioni. Come ha conferma-to lo stesso viceministro è in di-rittura d’arrivo il DM che renderàoperativa la norma sul credito

d’imposta e che ne dettaglierà lemodalità di fruizione. Definito il perimetro etimologico,con sommari riferimenti alla nor-mativa di riferimento, potrebberosorgere spontanee le seguentidomande: perché il governo po-ne così tanta attenzione su talitemi, e in che modo il patrimo-nio previdenziale italiano puòrendersi protagonista al sostegnodel nostro Paese? Il patrimonio previdenziale trafondi pensione e casse professio-nali registra quasi 180 miliardi dieuro con flussi annui costantiderivanti dai contributi degliiscritti. Sono proprio questi i nu-meri che inducono il governo ariflettere su come attingere nuo-va linfa utilizzando la leva del ri-sparmio fiscale, per l’appunto ilcredito d’imposta, spingendo igestori delle forme previdenzialiad un bivio: subire l’aumentodella tassazione tout court o de-legare al governo le scelte di in-vestimento pur di assicurare aipropri iscritti un minor carico fi-scale sui montanti. In particola-re, le Casse di previdenza si tro-verebbero in parte svuotate diquel principio di autonomia sucui l’ordinamento della previden-za professionale si fonda da circa20 anni, principio che in più oc-casioni è stato minato dal gover-no, nonostante siano enti di na-tura privatistica privi di finanzia-menti a carico dello Stato, attra-verso più o meno subdoli tenta-tivi di attrazione all’interno dellasfera pubblica.

La lunga crisi economico/finan-ziaria, che da tempo zavorra ilnostro Paese, ha dato il via aduna profonda riflessione da partedi enti previdenziali, come l’EN-PAB, sui temi degli investimentisocialmente responsabili (Social-ly Responsible Investments). Temiche ad Enti che fanno dell’assi-stenza sociale e della finanza eti-ca (che contemplano le conse-guenze sociali e ambientali nelnovero di una rigorosa analisi fi-nanziaria) uno degli elementiportanti del proprio Statuto, fun-gono da collettore tra le forme diprevidenza ed il contesto di riferi-mento. I temi legati al creditod’imposta nascono sicuramentecon i fini più nobili, per l’appuntostimolare gli investimenti nell’eco-nomia reale, ma arrivano con unpo’ di ritardo visto che più di unaforma di previdenza, compresol’ENPAB, sono stati antesignaninel tempo in questo senso. Detto questo, il patrimonio dellaprevidenza non può restare in-differente alla richiesta di aiutodel Paese, ma non deve scenderead alcun compromesso che inqualche modo vedrebbe alienatoil proprio scopo costitutivo: ero-gare pensioni. Pertanto, gli stru-menti a cui il governo sta pen-sando dovranno assicurare ade-guati ritorni finanziari commisu-rati al profilo di rischio propostoe ben incardinati nel portafogliodegli Enti poiché ciò che si im-piega è il patrimonio dell’Italiadel domani e di questo non sipuò non tener conto.

previdenza

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europa

Erasmus per giovani impren-ditori è un programma di scam-bio transfrontaliero che offre ainuovi imprenditori – o aspirantitali – l’opportunità di imparare isegreti del mestiere da professio-nisti già affermati che gestisconopiccole o medie imprese in unaltro paese partecipante al pro-gramma. Lo scambio di esperien-ze avviene nell’ambito di un pe-riodo di lavoro presso la sededell’imprenditore esperto, il qua-le aiuta il nuovo imprenditore adacquisire le competenze neces-sarie a gestire una piccola impre-sa. L’imprenditore ospitante hal’occasione di considerare la pro-pria attività sotto nuovi punti divista, collaborare con partnerstranieri e informarsi circa nuovimercati. Il soggiorno è cofinan-ziato dall’Unione europea. Chesiate neo-imprenditori o profes-sionisti navigati, il programmapuò apportare un importante va-lore aggiunto alla vostra attività:scambio di conoscenze ed espe-rienze, possibilità di estensionedella rete di contatti a livello eu-ropeo, nuovi rapporti commer-ciali, accesso a mercati esteri fi-nora sconosciuti, sono solo al-cuni dei molteplici benefici.

Il programma Erasmus per gio-vani imprenditori aiuta gli aspi-ranti imprenditori europei ad ac-quisire le competenze necessarieper avviare e/o gestire con succes-so una piccola impresa in Europa.I nuovi imprenditori apprendonoe scambiano conoscenze e ideedi business con imprenditori giàaffermati, dai quali vengono ospi-tati e con i quali collaborano perun periodo da 1 a 6 mesi. Il sog-giorno è cofinanziato dalla Com-missione europea.

BeneficiSe siete nuovi imprenditori,avrete l’opportunità di vivereun’esperienza di formazione sulposto di lavoro presso una PMIcon sede in un altro paese parte-cipante al programma.

Ciò vi aiuterà ad avviare consuccesso la vostra attività o arafforzare le basi dell’impresache avete costituito di recente.Non solo: potrete affacciarvi sunuovi mercati, intraprendere rap-porti di collaborazione interna-zionale e sfruttare potenziali oc-casioni di cooperazione con par-tner stranieri.Se siete imprenditori già affer-mati, potrete trarre beneficio dauna mente motivata e pronta adalimentare la vostra attività conidee innovative. Il vostro ospitepotrebbe essere dotato di com-petenze o conoscenze specializ-zate in un ambito che non do-minate, magari complementareal vostro. La maggior parte degliimprenditori esperti che hannoaderito al programma sono rima-sti talmente entusiasti delloscambio che hanno deciso di ri-petere l’esperienza.Si tratta senza dubbio di una col-laborazione da cui entrambe leparti possono trarre enormi be-nefici, poiché offre tanto agli uniquanto agli altri nuove opportu-nità di mercato a livello europeo,la possibilità di individuare nuovipartner commerciali e di scopriremodi diversi di fare affari.

Il programmaErasmus per giovani imprenditori

A cura dell’Ufficio Stampa ENPAB

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Sul lungo termine, i vantaggi po-trebbero estendersi alla creazionedi un’ampia rete di contatti e alladecisione di continuare la coope-razione, magari come partnerstabili in affari (ad es. concluden-do un accordo di joint venture,stipulando subcontratti, definen-do rapporti di fornitura, ecc.).

Come funziona il programmaIl programma “Erasmus per gio-vani imprenditori” è finanziatodalla Commissione europea eopera su tutto il territorio deiPaesi partecipanti grazie alla col-laborazione di centri di contattolocali attivi nel settore del soste-gno alle imprese (quali Cameredi commercio, centri di appog-gio alle imprese start-up, incu-batori di imprese, ecc.). Le loroattività sono coordinate a livel-lo europeo dall’Ufficio di Sup-porto del programma.Per maggiori informazioni sullecondizioni di partecipazione, viinvitiamo a leggere la guida alprogramma su www.erasmus-entrepreneurs.eu . La guida è di-sponibile anche in tedesco e infrancese.

Chi può partecipare•Nuovi imprenditori: giovani se-

riamente intenzionati a costi-tuire una propria impresa o cheabbiano avviato una propria at-tività negli ultimi tre anni.

• Imprenditori già affermati: tito-lari o responsabili della gestio-ne di una piccola o media im-presa (PMI) in un altro paesepartecipante.

Come funziona lo scambio? Il processo si sviluppa nellequattro fasi descritte di seguito:1. Candidatura

Che siate nuovi imprenditori oimprenditori già affermati, po-tete partecipare al programmapresentando la vostra candi-datura attraverso lo strumentodi iscrizione on-line. In questafase, dovrete mettervi in con-tatto con un’organizzazioneintermediaria a vostra scelta. Ilcentro di contatto locale saràresponsabile di verificare lavostra domanda e, in casoquesta soddisfi i requisiti pre-visti, di accettarla.

2. Scelta del partnerUna volta ammessa la vostracandidatura, vi sarà dato ac-cesso a una banca dati on-linecontenente la lista degli im-prenditori nuovi e ospitantiche aderiscono al programma.Nella ricerca di un partneradeguato, potrete proporre fi-no a 5 nomi tratti da questodatabase. Il vostro centro dicontatto locale, incaricato difacilitare i contatti tra gli im-prenditori, vi aiuterà a trovareun partner idoneo.

3. Impegno e preparazioneLe parti coinvolte (il nuovoimprenditore, l’imprenditoreospitante e i rispettivi centri dicontatto locali) redigerannoallora un progetto di “Impe-gno per la qualità”, in cui sidescriveranno il programmalavorativo/ formativo, i compi-ti, le responsabilità, i risultatiattesi, le condizioni finanzia-rie e le implicazioni legali del-lo scambio. I centri di contat-to locali, inoltre, organizze-ranno attività come corsi diformazione per preparare ilnuovo imprenditore ad affron-tare l’esperienza.

4. Realizzazione dello scambioIl soggiorno all’estero si svi-lupperà in uno o più intervallidi tempo, a seconda delle esi-genze degli imprenditori par-tecipanti. Vi sarà chiesto dicompilare un questionario sul-la vostra esperienza. I centri dicontatto locali responsabilidello scambio verificherannola qualità dell’attività e ne va-luteranno i risultati.

Durata della cooperazioneoltre confineIl soggiorno all’estero può durareda uno a sei mesi e deve esserecompletato entro un periodocomplessivo di dodici mesi.Nell’arco di questo intervallo, loscambio può essere suddiviso inpiù momenti (tappe di almenouna settimana) in cui il nuovoimprenditore viene ospitato dal-l’imprenditore esperto nel paesestraniero.

europa

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Impegno e aspetti finanziariL’impegno assunto dal nuovoimprenditore, dall’imprenditoreospitante e dai due centri dicontatto locali si compone didue elementi fondamentali: •Un impegno per la qualità,

riassunto in un documentosottoscritto dalle quattro parti(il nuovo imprenditore, l’im-prenditore ospitante e i duecentri di contatto locali) chedefinisce gli obiettivi delloscambio, il programma di atti-vità, le rispettive responsabili-tà, i risultati attesi, la duratadel soggiorno e le date di ini-zio e di fine previste;

•Un accordo di sostegno fi-nanziario al nuovo imprendi-tore, firmato da quest’ultimoe dal suo centro di contattolocale. Per maggiori informa-zioni circa il finanziamento, viinvitiamo a consultare l’areadel sito dedicata all’”Assisten-za finanziaria”.

Il centro di contatto locale delnuovo imprenditore eroga il so-stegno finanziario secondo itermini indicati nell’accordo. Ilcentro di contatto locale del-l’imprenditore ospitante garan-tisce che lo scambio si sviluppiregolarmente come previsto dalprogetto di “Impegno per laqualità”.

I centri di contatto locali: le or-ganizzazioni intermediarie(OI)A livello locale, il programma ègestito da una rete di organiz-zazioni intermediarie (OI), sele-zionate tra Camere di commer-cio, incubatori di imprese e altrisoggetti di per sé attivi nel cam-po del sostegno alle imprese edella promozione dell’imprendi-torialità su scala europea, na-zionale o locale.Le OI si occupano di mettere incontatto il nuovo imprenditore(NI) e l’imprenditore ospitante(IO). Sono i vostri centri di con-

tatto locali e hanno il compitofondamentale di contribuire acreare rapporti di successo traNI e IO. A tale scopo, promuo-vono il programma, fornisconoinformazioni, accettano candi-dature, organizzano incontri, re-digono progetti e offrono assi-stenza per il soggiorno. Dal mo-mento che i due imprenditoridevono venire da paesi diversi,ogni combinazione NI-IO ri-chiede due OI: una in qualità dicentro di contatto del NI e l’al-tra come centro di contattodell’IO.

Ufficio di SupportoL’Ufficio di Supporto, costituitoa livello europeo, opera in stret-ta collaborazione con la Com-missione e le organizzazioni in-termediarie, garantendo la coe-renza del lavoro svolto dalle IOe rafforzando la dimensione pa-neuropea del programma di mo-bilità. Questo ruolo è svolto dal-la società EUROCHAMBRES.

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La Giornata europea deimari 2015 (European Ma-ritime Day 2015) si terrà il28 maggio ad Atene,l’evento è organizzato nelquadro della Conferenzadella Giornata europea deimari (EMD 2015).L’EMD è un evento annua-le che riunisce le parti inte-ressate del settore maritti-mo dell’UE e i responsabili delle politiche del-l’UE per discutere, parlare e scambiare buonepratiche.

Questo evento, volto alla creazionedi contatti, si rivolge ad aziende in-novative, università, enti pubblici ealtre organizzazioni interessate acondividere idee per nuovi progetti,a trovare collaboratori per crearepartenariati per futuri bandi di fi-nanziamento, acquisire tecnologiee trovare partner per lo sviluppo.La partecipazione all’evento di mat-ching con le imprese è gratuita, è

tuttavia necessario iscriversi.Per ulteriori informazioni:https://www.b2match.eu/emd2015

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Il diritto di libera circola-zione e di stabilimentodei cittadini europei inuno qualsiasi degli stati

membri dell’Unione è sancitodal Trattato di Roma del 25marzo 1957.Se il principio è sacrosanto, lasua applicazione risulta abba-stanza complessa, soprattuttonel caso della nostra professio-ne. La grande differenza nellaregolamentazione delle libereprofessioni nei vari Paesi euro-pei e la diversa percezione dellavoro del professionista deli-neano un quadro complessivodi non facile armonizzazione.La struttura normativa di riferi-mento è la Direttiva europea n.36 del 2005. Come vedrete sitratta di un documento checerca di risolvere il problemadel diritto di stabilimento deiprofessionisti, ma riesce effica-cemente solo a risolvere casidelle professioni di medico, in-fermiere, odontoiatra, veterina-rio, ostetrica, farmacista e ar-chitetto, le cosiddette “profes-sioni settoriali”, per cui esisteun riconoscimento automaticoe una altrettanto automaticapossibilità di esercitare senzaincombenze amministrative eautorizzative.

In tutti gli altri casi la Direttivariconosce che “una delle mag-giori difficoltà che un cittadi-no dell’Unione deve affronta-re, se interessato a lavorare inun altro Stato membro, riguar-da la complessità e il grado diincertezza delle procedureamministrative a cui deveconformarsi”.La Direttiva ricorda anche che«vi sono casi in cui, nello Sta-to membro ospitante, le attivi-tà interessate fanno parte diuna professione con un ambi-to di attività più esteso chenello Stato membro di origine.Se le differenze tra ambiti diattività sono così vaste da esi-gere che il professionista seguaun programma completo diistruzione e formazione percompensare le lacune e se ilprofessionista stesso ne fa ri-chiesta, in presenza di tali cir-costanze particolari lo Statomembro ospitante dovrebbegarantire un accesso parziale».

Anche da un’analisi prelimina-re della Direttiva appare chiaroche la materia è lungi dall’es-sere normalizzata. Ancoratroppe differenze tra gli Statieuropei, ancora troppe diverseinterpretazioni della professio-ne, ancora troppe realtà nellarappresentanza delle profes-sioni (ordini, associazioni,strutture dello stato, ecc.).Un’importante novità della Di-rettiva è l’introduzione della“tessera del professionista”che si chiamerà European Pro-fessional Card (EPC), una cardche permetterebbe l’immedia-to riconoscimento del profes-sionista da parte dello Statoospitante e l’immediata possi-bilità di esercitare. Questa cardrappresenterebbe un vero eproprio “passaporto professio-nale” che dovrebbe semplifica-re al massimo la possibilità disvolgere, in un paese diversodal proprio, lo stesso tipo diattività.Ho usato il condizionale per-ché un’iniziativa di questo ti-po prevede degli accordi trastati che riconoscono recipro-camente equipollente la for-mazione di ogni singola pro-fessione e analogo l’ambitooperativo.

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A cura dell’Osservatorio ENPAB

I Biologi e la “European Professional Card”

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Tali accordi sono lungi dall’es-sere una realtà.Inoltre, l’introduzione di unatessera professionale europeaper una determinata professio-ne è soggetta alle seguenti con-dizioni:a) esistenza di una significativa

mobilità, o una significativapotenziale mobilità, nellaprofessione interessata;

b) esistenza di un sufficienteinteresse manifestato dalleparti interessate;

c) la professione o l’istruzionee la formazione che portanoall’esercizio della professio-ne sono regolamentate inun numero significativo diStati membri.

Come si vede la cosa è tutt’altroche semplice, anche se non im-possibile. E’ importante comun-que che la Direttiva riconosca lapossibilità di una regolamenta-zione della professione in alcu-ni, anche se non in tutti, Statidell’Unione. E’ sufficiente, in-fatti, che la professione sia re-golamentata in un numero “si-gnificativo” di Stati membri. Perprofessione regolamentata si in-tende quella gestita da un Ordi-

ne professionale o da un’asso-ciazione riconosciuta dallo Sta-to e che sia sottoposta ad unaspecifica legislazione nazionale.La tessera del professionista sa-rà inizialmente disponibile soloper quelle professioni che nehanno esplicitamente manife-stato interesse nell’ambito diuna recentissima consultazionepubblica. Si tratta, per quantostrano possa sembrare, delle so-le professioni di infermiere, far-macista, fisioterapista, guida al-pina e agente immobiliare. Mala sua applicazione potrà essereestesa successivamente anchead altre categorie professionali.Si fa notare che i farmacisti e gliinfermieri già godono di unaspecifica regolamentazione de-finita dalla Direttiva. Nonostan-te questo, per rendere ancorapiù semplice il diritto di stabili-mento, hanno anche manifesta-to interesse per la card.Nel caso dei biologi è difficiledimostrare una “significativamobilità” e sarà ancor più diffi-cile esercitare in Paesi, uno pertutti la Svezia, in cui la profes-sione di biologo semplicementenon esiste.

La difficoltà di armonizzare unmondo così variegato è ovvia.Come è ovvio che questo lavo-ro vada iniziato perché nelprossimo futuro il diritto di li-bero stabilimento, o anchequello dell’esercizio tempora-neo e occasionale delle profes-sioni, venga pienamente realiz-zato.L’ENPAB, cosciente di questiproblemi, implementerà a bre-ve sulla piattaforma BiologyForum uno sportello operativoin grado di offrire un serviziodi informazione e orientamen-to sui seguenti temi: sbocchioccupazionali, progettualitànazionale ed europea, interna-zionalizzazione e mobilità,creazione d’impresa. Siamo infatti convinti che tuttiquesti temi si intersechino inuna professione moderna cheguarda al futuro.Un interessante tutorial perl’interrogazione della banca da-ti europea sulle professioni èdisponibile a quest’indirizzo:http://www.italiansinfuga.com/2014/09/17/come-capire-se-la-tua-professione-e-regolamenta-ta-in-unaltra-nazione-europea/

europa

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La diagnostica Genetica Prenatale ebbeinizio negli anni 60, quando C. Valenti,un famoso medico italo-americano, riu-scì per la prima volta a diagnosticare

una Sindrome di Down in utero mediante lacoltura di cellule provenienti dal liquido amnio-tico. Da allora sono state implementate tecni-che sia di prelievo che di diagnosi sempre piùaccurate che consentono di avere informazionisullo stato di salute dell’embrione e del feto re-lativamente ad un sempre maggiore numero dipatologie. Ogni anno si verificano nel nostro paese circa500.000 nascite ed a circa il 10% di esse, poi-ché relative a donne al di sopra dei 35 anni dietà, viene offerta la diagnosi citogenetica prena-tale finalizzata al controllo della sindrome di

Down e delle altre sindromi da anomalie cro-mosomiche. Tuttavia poiché il prelievo necessario per questadiagnosi, la villocentesi o l’amniocentesi, si as-sociata ad un rischio di aborto valutabile intor-no allo 0,5%, lo screening citogenetico prenata-le di massa non è proponibile e ciò ha stimola-to la ricerca di nuove metodologie non invasiveda utilizzare nella diagnosi prenatale di questemalattie.La presenza di cellule fetali dal sangue maternofu prospettata già a partire dalla fine degli anni‘60, quando alcuni scienziati riportarono nellaletteratura specialistica la presenza in campioniematici, prelevati alla mamma in gravidanza, dicellule in cui era presente il cromosoma Y, che ècaratteristico degli individui di sesso maschile.

speciale ricerca

Diagnosi prenatale da sangue materno

Marina BaldiLaboratorio Genoma Roma

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Da allora numerosi gruppi di studiosihanno rivolto la loro attenzione al reperi-mento e allo studio di questo materialefetale che si trovava in circolo insieme alsangue materno. Dopo il primo periodo in cui si studiaro-no le cellule fetali vere e proprie, l’atten-zione si rivolse al DNA libero che si trovanel circolo ematico materno che, pur es-sendo presente in piccolissime quantità,è facilmente distinguibile, perché ha ca-ratteristiche che per il 50% derivano dalpapà.Recentemente, dopo lunga sperimentazione, èstata messa a punto, mediante la nuovissimatecnica Next Generation Sequencing, una nuo-va analisi prenatale, la NIPT (Non Invasive Pre-natal Testing), che, proprio mediante la selezio-ne e l’analisi del DNA fetale presente nel circolomaterno consente di diagnosticare le principalitrisomie cromosomiche, come la trisomia 21,

che è la più frequente e meglio conosciuta co-me sindrome di Down, la trisomia 13 e la triso-mia 18, oltre alle aneuploidie dei cromosomisessuali ed alcune sindromi da microdelezione.Questa analisi pur essendo comunque un testdi screening ad altissima sensibilità, è decisa-mente più accurata del semplice bitest, che finoad oggi era l’unico test possibile da sangue ma-terno, ma che è solo un test con valenza di tipo

statistico in quanto non analizza materia-le che proviene direttamente dal feto. L’analisi del DNA fetale da sangue mater-no è una analisi con una capacità predit-tiva di circa il oltre il 99% e può essereeseguita anche in caso di gravidanza ge-mellare, ma certamente è indicata in tuttiquei casi in cui la coppia non vuole corre-re il rischio seppur minimo che comportaun prelievo invasivo, quale la villocentesio l’amniocentesi. E’ sufficiente un prelievo di 10 ml di san-gue della mamma ed in un breve periododi tempo si può essere rassicurati sullostato di salute del proprio bambino relati-vamente alle principali anomalie più fre-quenti oppure, qualora il test indicasse lapresenza di una aneuploidia, si può di-scutere con il proprio genetista il risultatodella analisi e programmare ulteriori ap-profondimenti diagnostici, sempre consi-gliati in caso di positività del risultato.

speciale ricerca

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Il tema dell’apprendimento inrete è un nodo centrale delmoderno dibattito sull’ero-

gazione del sapere e delle com-petenze. Il libro di Trentin si ri-volge al mondo dei professioni-sti e delle aziende, piuttosto chea quello della formazione se-condaria e universitaria, dove lenuove tecnologie dell’informa-zione e della comunicazione,insieme a le nuove teorie didat-tiche, potrebbero dare un con-tributo di enorme valore.Il mondo del lavoro, in tutte lesue sfaccettature, è invece il ter-reno su cui Trentin pone lescommesse dell’agire attraverso tecnologie e teo-rie innovative di valorizzazione e promozione delcapitale umano. Trentin riprende con sintesi echiarezza i principi del knowledge management,strumenti e tecniche per la condivisone delle co-noscenze in ambito aziendale. L’autore introduceil lettore all’importanza della consapevolezza, daparte dei vertici delle aziende, che solo una ge-stione dei flussi di informazione, di sapere tacito,sapere codificato e sapere formale possono assi-curare l’ottimizzazione della crescita individualee, nel complesso di tutti i dipendenti, della cre-scita dell’azienda.

Oggi imporsi sul mercatosignifica innovare e inno-vare è sinonimo di cono-scenze, competenze ebrain storming. Trentinpassa in rassegna sia laparte teorica che quellatecnologica di un appren-dimento fondato sui prin-cipi del knowledge mana-gement non limitandosi alcaso delle aziende. La par-te più interessante del libroper noi professionisti èsenz’altro quella dedicataalle comunità professionalidi apprendimento. Lo svi-

luppo delle tecnologie informatiche mette a di-sposizione dei professionisti degli strumenti ingrado di implementare con una certa semplicitàdelle comunità virtuali di apprendimento in cuisi può condividere sia il classico momento for-mativo e distanza, sia le esperienze consolidateattraverso il learning by doing, il cooperative le-arning e la costruzione di learning environmentsnei quali far crescere ed aggiornare le competenzeprofessionali in un mondo in continua e rapidaevoluzione.

Stefano Dumontet

Apprendimento in rete e condivisione delle conoscenzeGuglielmo Trentin, Franco Angeli Editore 2005; 304 pp., euro 33,00

Recensioni

rassegna stampa

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Tra il 2007 e il 2013 si è registrata unacontrazione dei fatturati di oltre il20% per i liberi professionisti italiani:questo ciò che emerge dal quarto rap-

porto Adepp sulla previdenza privata (“Lavoro,crescita, Europa: il valore sociale delle Casse diprevidenza private”) e dal rapporto Censis sullenuove condizioni sociali ed economiche deiprofessionisti italiani.La crisi economica ha praticamente ‘divorato’quasi un quarto dei redditi dei professionistiitaliani: nel 2008 i redditi medi superavano i 35mila euro, nel 2013 sono scesi a 27 mila. Nonsolo una congiuntura economica a dir poco

sfavorevole ha giocato un ruolo determinante,ma anche scelte politiche disattente alle esigen-ze delle categorie professionali se non addirit-tura lesive.Le più colpite dalla crisi risulterebbero le pro-fessioni tecniche: dal 2011 al 2013 la diminu-zione reale dei redditi medi di ingegneri, archi-tetti, periti industriali, geometri e biologi è arri-vata al 22,9%. Di pari passo l’escalation nega-tiva dell’area giuridica (-23,7%) che risulta, finoal 2012, la più colpita dalla crisi.Di seguito, alcuni stralci tratti dalle maggiori te-state economico-finanziarie nazionali che negliultimi mesi hanno trattato ampiamente il tema.

A cura di Daria Ceccarelli

Redditi (ancora) in calo per i professionisti italiani

Nell’arco di sei anni (dal 2007 al 2013), la spe-sa media degli imprenditori e dei liberi profes-sionisti è scesa del 6,4%, pari ad una quota di3.506 euro... Lo si legge nel rapporto “La com-posizione sociale dopo la crisi. Protagonisti edsclusi della ripresa”, realizzato dal Censis...

19/03/2015

La crisi non ha colpito solo i lavoratori dipenden-ti. Dai piccoli imprenditori agli autonomi, allePartite Iva, la fascia che proporzionalmente hapagato il conto più salato della crisi sono i co-siddetti indipendenti. La categoria degli autono-mi è approdata al 2014, dopo 7 anni durissimitra recessione e austerity, con un conto pesantis-simo... in termini numerici sono stati spazzati viaquasi 480 mila posti...

Paola Barbetti, 17/03/2015

[...] Al netto di una crisi che non sembra inten-zionata ad allentare la presa, il senso di smar-rimento che si abbatte sui liberi professionistidiventa ancor più profondo davanti a un con-testo economico e politico che mira a livellareverso il basso il mercato dei servizi professio-nali.

Gaetano Stella, 12/03/2015

[...] non si può negare che i governi che si sonosucceduti dal 2006 hanno manifestato, nei fattiuna forte avversione ideologica nei confronti del-le categorie professionali. Le lenzuolate di Visco-Bersani del 2007 ne sono solo l’esempio più cla-moroso. L’obiettivo dichiarato era quello di libe-rare il mercato delle professioni da vincoli e stec-cati che ne rendevano difficile l’accesso. La mo-tivazione reale era di consentire l’accesso di seg-menti influenti del mondo confindustriale in unmercato ritenuto appetibile. Siccome il lupo perdeil pelo ma non il vizio, il disegno di legge sulleprivatizzazioni approvato pochi giorni fa sembraandare nella stessa direzione.

Marino Longoni, 02/03/2015

[...] L’analisi dell’Adepp... mostra le categorie pro-fessionali che hanno fatto registrare le perditemaggiori in termini di reddito medio: biologi, con-sulenti del lavoro, commercialisti, ragionieri, no-tai, psicologi, avvocati, infermieri, attuari, agro-nomi e forestali, chimici, geologi, architetti, inge-gneri. Questa sottocategoria, tra il 2005 e il 2013,ha subito un decremento del proprio reddito me-dio nominale pari al 9,27% che in termini reali ar-riva al 23,4%; nel 2005 il reddito medio reale erapari a 40.896,50 euro, nel 2013 a 31.315,45 euro,quasi 10 mila euro lasciati per strada.[...] il rapporto Censis “Le nuove condizioni socialied economiche dei professionisti italiani”, da doveè emerso che, secondo il 62% dei professionisti, ilproblema maggiore riscontrato negli ultimi dueanni è stato il peso crescente della burocrazia. Aseguire, il calo della domanda dovuto alla crisi(56,5%) e il ritardo dei pagamenti (45,4%).

Gabriele Ventura, 02/03/2015

“C’è un grande mondo, quello del lavoro autono-mo, in questo momento fortemente sottorappre-sentato e marginalizzato nelle scelte del Gover-no. I giovani professionisti, un popolo che conta4 milioni di partite Iva, sono le formiche dello Sta-to”. Così Angelo Deiana, presidente di Confasso-ciazioni, ospite della trasmissione ‘Agorà’... “Noisiamo il bancomat dello Stato... “.

06/02/2015

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