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1 Notiziario N° 269 Gennaio 2017 Carissimi Amici, buon anno a tutti, un buon anno di cuore, un anno che ci auguriamo possa mostrarci sin da subito un ritorno ad una ripresa economica e che dia un minimo di tranquillità economica e sociale al nostro meraviglioso paese ed a tutti gli italiani. Ma l’anno nuovo ci riserverà un nuovo aumento delle Tariffe Postali, lo ha annunciato il quotidiano “La Repubblica”, domenica 11 Dicembre u.s. anche se al momento di andare in stampa con il notiziario non abbiamo ancora avuto conferma ufficiale. Le tariffe delle raccomandate, secondo l’articolista, saranno incrementate in tutti gli scaglioni di peso. Per quella di base del 1° porto per l’interno ovvero fino a 20 grammi, il costo salirà da 4,50 € a 5,00 €, e l'aumento di 50 centesimi sarà applicato anche alle comunicazioni connesse alle notifiche (Comunicazione Avvenuta Notifica, Comunicazione Avvenuto Deposito, ed altre comunicazioni relative agli atti giudiziari). Più significativo l'aumento per le raccomandate Internazionali; in questo caso infatti il ritocco sarà di 65 centesimi e il costo dell'invio passerà da 5,95 € a 6,60 €. Rincari anche per le tariffe della posta assicurata, precisamente di 35 centesimi per ogni scaglione di peso. Anno nuovo? Vita uguale come ogni anno!

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Notiziario N° 269 Gennaio 2017

Carissimi Amici, buon anno a tutti, un buon anno di cuore, un anno che ci auguriamo possa mostrarci sin da subito un ritorno ad una ripresa economica e che dia un minimo di tranquillità economica e sociale al nostro meraviglioso paese ed a tutti gli italiani. Ma l’anno nuovo ci riserverà un nuovo aumento delle Tariffe Postali, lo ha annunciato il quotidiano “La Repubblica”, domenica 11 Dicembre u.s. anche se al momento di andare in stampa con il notiziario non abbiamo ancora avuto conferma ufficiale. Le tariffe delle raccomandate, secondo l’articolista, saranno incrementate in tutti gli scaglioni di peso. Per quella di base del 1° porto per l’interno ovvero fino a 20 grammi, il costo salirà da 4,50 € a 5,00 €, e l'aumento di 50 centesimi sarà applicato anche alle comunicazioni connesse alle notifiche (Comunicazione Avvenuta Notifica, Comunicazione Avvenuto Deposito, ed altre comunicazioni relative agli atti giudiziari). Più significativo l'aumento per le raccomandate Internazionali; in questo caso infatti il ritocco sarà di 65 centesimi e il costo dell'invio passerà da 5,95 € a 6,60 €. Rincari anche per le tariffe della posta assicurata, precisamente di 35 centesimi per ogni scaglione di peso. Anno nuovo? Vita uguale come ogni anno!

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RELAZIONE DEL PRESIDENTE 2016 E DI FINE MANDATO

Cari Associati, si conclude con questa relazione il terzo anno del terzo triennio di gestione del CIFO della mia Presidenza, il Consiglio Direttivo uscente proporrà alcuni nuovi candidati consiglieri, mi riferisco a Sergio Castaldo di Roma, Diego Carraro e Giacomo Luppi di Milano, mentre Luciano Nicola Cipriani, Francesco Gagliardi ed Eugenio Laguzzi hanno maturato la decisione di non ripresentarsi, ma continueranno a svolgere un ruolo attivo all’interno dell’associazione. Nel suo insieme posso esprimere con soddisfazione che questi sono segnali positivi di rinnovamento al vertice del CIFO. Come sono solito fare, presenterò un bilancio dell’anno appena trascorso evidenziando che quanto realizzato è frutto del lavoro di squadra del Consiglio Direttivo, dei soci con deleghe che hanno operato sul territorio e di tutti gli altri che hanno collaborato alla preparazione e svolgimento delle nostre manifestazioni di Milano, Bologna e Pecetto Torinese. Un rinnovato grazie di cuore, va all'aiuto ed attenzione che l'Amministrazione Comunale di Pecetto Torinese ci riserva, senza dimenticare la famiglia Riggi che ci ha aiutato e sostenuto nella realizzazione delle Mostre Filateliche e l'istituzione del premio intitolato all'amico Giovanni Riggi di Numana. A tutti un grazie di cuore. Passo quindi a fare un breve riassunto delle attività più significative e concrete che sono state realizzate, indice di quanto il CIFO continui a rappresentare una vitale, solida e concreta realtà nel panorama associativo filatelico. IL 2016 IN NUMERI

Presenti con uno stand a Milanofil ed Italfil Bologna Realizzato il 3° Concorso Virtuale CIFO@Net aperto per la prima volta alle Collezioni di

Cartoline Illustrate. Ottimi risultati da parte dei nostri associati in tutte le manifestazioni a concorso sia nazionali

che internazionali Organizzata la 9a Mostra Filatelica con la partecipazione delle scuole elementari di Pecetto, due

le classi coinvolte (ex 4a A e ex 4a B) ed assegnato l’8° Premio Filatelico GRdN al Sen. Carlo Amedeo Giovanardi

Le Flash News pubblicate sul sito ed il "CIFO Risponde” hanno superato quota 1.000 Realizzato il Volume II del Catalogo Specializzato Sassone Pubblicato il quaderno “I piccoli valori di posta italiana” a cura di Luciano Nicola Cipriani Prodotto il compendio “La storia della Posta” a cura di Giorgio Migliavacca che sarà a concorso

a Finlandia 2017 Realizzato il calendario filatelico 2017 quest’anno sul 100 lire Repubblica Romana Presenti sui social network FaceBook con oltre 1000 follower e su LinkedIn con ca. 600 Sulla base di quanto fatto nel 2016 e più in generale nel triennio in fase di conclusione, invito tutti gli associati ad approvare la mia relazione e con essa l’operato del Consiglio Direttivo che ho avuto il privilegio di Presiedere. Grazie della fiducia che ci avete e ci vorrete riservare per il prossimo triennio. Claudio Ernesto Manzati

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IL CONSIGLIO DIRETTIVO SI PROPONE RINNOVATO

E PIÙ GIOVANE!

Carissimi associati, siamo arrivati alla conclusione del mio terzo mandato da presidente e negli ultimi mesi ho avviato una serie d’incontri finalizzati a proporre una nuova squadra che assicuri lo sviluppo della nostra associazione anche per il triennio 2017-2019 nel solco della continuità con la filosofia del nostro fondatore Giovanni Riggi di Numana, mantenendo quei fattori distintivi che nel panorama associativo filatelico l’hanno sin qui caratterizzata per vitalità ed innovazione. In tale senso sono a presentarvi qui di seguito la squadra con cui vorrei traguardare la mia presidenza per l’ultimo mandato, dopo il quale, rimarrò attivo nell’associazione, ma passerò l’onere e l’onore della presidenza ad un giovane a cui sarà affidata alla fine del 2019 la responsabilità della gestione delle elezioni del Consiglio Direttivo 2020- 2022. Come potrete vedere si affacciano a diventare membri del Consiglio Direttivo: Diego Carraro, Giacomo Luppi e Sergio Castaldo, mentre Luciano Nicola Cipriani ed Eugenio Laguzzi, pur continuando a rendersi attivi all’interno dell’associazione, hanno voluto lasciare il posto a dei giovani nel segno del rinnovamento e della continuità. Lascia anche Francesco Gagliardi per ragioni di lavoro che lo tengono spesso all’estero per dovere di servizio. Se questa sarà la squadra l’età media, grazie all’ingresso di giovani leve, si abbasserà dai 46 anni delle ultime elezioni del 2014 a 42 anni. Con loro e con i consiglieri uscenti ho già condiviso una serie di idee innovative, una in particolare che vorrei anticiparvi. Questa idea nasce dall’evidenza che sino ad oggi tutte le iniziative promosse per promuovere la filatelia nei giovani non hanno prodotto molti risultati; forse ne daranno in futuro, nessuno lo sa, vedremo. Albert Einstein diceva che non si può pensare di risolvere un problema utilizzando lo stesso tipo di pensiero che lo ha generato! E quindi forse ci vuole un giovane che elabori idee di come e cosa fare, più che continuare con la nostra visione del mondo a proporre soluzioni che nei fatti risultano inefficaci. In questo senso chi meglio di un giovane può darci indicazioni di come attrarre dei coetanei? La fascia di età a cui pensiamo di rivolgere le attenzioni del CIFO non è quella delle elementari su cui tutti si sono mossi fino ad ora, ma piuttosto su quella dai 18 ai 25 anni (fascia di età dall’ultimo anno delle superiori). A Giacomo Luppi e Sergio Castaldo sarà dato mandato di elaborare un programma di promozione a livello universitario della Storia delle Comunicazioni e della Posta quale testimone della Storia. Nella pagina seguente i candidati al rinnovo del Consiglio Direttivo, che vi invito a votare compatti. Claudio Ernesto Manzati

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CANDIDATI AL RINNOVO DEL CONSIGLIO DIRETTIVO

DIEGO CARRARO [email protected] 43enne milanese, Laureato in Architettura, collezionista sin dalla prima infanzia. Ha seguito le orme paterne, affiancando dal 2005 il padre Gianni in tutte le fasi relative all'attività peritale svolta dalla Carraro Filatelia ed occupandosene in prima persona dal 2009; dal 2014 è stato accolto nell'Associazione dei Periti Filatelici Italiani Professionisti (APFIP). Studioso di Storia Postale della guerra Franco-Prussiana ed in particolare dell’occupazione tedesca dell’Alsazia del 1870-1871, colleziona usi e tariffe particolari degli Antichi Stati Italiani, è esperto di Filatelia Specializzata di Regno, Repubblica e Trieste, con il padre Gianni è coautore del Catalogo Sassone delle specializzazioni e varietà della Repubblica Italiana e Trieste.

SERGIO CASTALDO [email protected] 45enne, laureato in economia e commercio, e master come Financial Planner e progettista di applicazioni web based. Vive e lavora a Roma per un'azienda informatica. Avviato alla filatelia all'età di 15 anni, grazie alla passione trasmessagli dallo zio; si occupa di social networking per numerose realtà filateliche e circoli filatelici, per valorizzare le potenzialità dei primi e divulgare le numerose attività dei secondi. Dal punto di vista collezionistico ha iniziato con una collezione sulla propaganda di guerra e Repubblica Sociale Italiana; successivamente si è appassionato alle varie tipologie di soprastampe per le Buste Lettere Postali,

per poi trovare il suo punto fermo con la prima serie d'Italia, la De La Rue e Torino, con cui ha partecipato a concorsi filatelici nazionali ed internazionali conquistando medaglie d’oro. Delegato nazionale della Federazione per la parte internet e social network, è socio dell’USFI, Associazione Salernitana di Filatelia e Numismatica, Circolo Filatelico Bergamasco, AIFS, AFI Diena, CIFT. Socio del CIFO dal 2013 di cui è responsabile per la Filatelia Giovanile e Social Network nonché referente informatico per il Concorso Virtuale CIFO@Net

FRANCESCO DE CARLO [email protected] 45enne, di Conversano (Ba), laureato in scienze dell’informazione, è socio in una azienda di consulenza informatica e sviluppo software. Nasce “filatelicamente” nel 1982 iniziando a raccogliere francobolli di Castelli e Siracusana, per poi passare alla collezione di Repubblica. Qualche anno più tardi scopre la storia postale: la Democratica su busta diventa subito una delle sue principali passioni. Nel 2003 un’altra affascinante scoperta: le serie ordinarie italiane, soprattutto quelle recenti, Donne nell’Arte e Prioritari. Inizia così una raccolta nella raccolta, impreziosita da alcune interessanti varietà. Attualmente dirige Philweb, una testata giornalistica online di

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attualità filatelica e postale nella quale è riuscito a riunire le sue tre più grandi passioni: la scrittura, l’informatica e il collezionismo. Nel frattempo continua a raccogliere Democratica, francobolli ordinari e tutto ciò che riguarda il mondo della posta. Iscritto al CIFO dal 2006 è anche membro dell’USFI (Unione Stampa Filatelica Italiane) e dell’AIJP, l’associazione internazionale dei giornalisti filatelici

GIACOMO LUPPI [email protected] 19enne milanese, diplomato liceo scientifico, studente di Economia e amministrazione delle imprese, si è avvicinato spontaneamente al CIFO nel 2014 come Under 18, colleziona principalmente Repubblica nuova contemporanea e Regno Unito. Con il passare del tempo sta affinando le sue doti di collezionista grazie ai preziosi consigli degli associati più “esperti.”

CLAUDIO ERNESTO MANZATI [email protected] 63enne milanese, laureato in Farmacia ha conseguito Master e Diplomi Internazionali, ha lavorato per multinazionali nel campo farmaceutico come Amministratore Delegato e Vice President Operations Europe, dal 2010 è Partner in una Società di Consulenza. Collezionista di Storia Postale di Repubblica, i suoi interessi spaziano dalle lettere antiche quattro-cinquecentesche, alle Basi Derivanti Russe al Polo Nord sino alle più recenti Missioni Militari in tempo di Pace, oltre naturalmente a tutte le serie ordinarie di Repubblica; è socio del CIFO dal 1995. E’ coautore di alcuni studi e simposi: Il Servizio Prioritario in Italia (Marzo 2015), La prima

classificazione e valutazione della Posta Militare Italiana delle Missioni di Pace (Aprile 2001), I Servizi Postali dal 1997 al 2002 in Italia nel periodo di transizione da Pubblico a Privato e le sue ricadute collezionistiche (Ottobre 2003), Le Serie Ordinarie d’Italia (Ottobre 2010), pubblicati dal CIFO. Espone dal 2007 ed ha conseguito diverse medaglie d´oro in esposizioni nazionali ed internazionali. Giurato Nazionale di Storia Postale e Filatelia Tradizionale Moderna e Contemporanea è Vice Delegato per la Federazione per gli Affari Internazionali. Iscritto nei quadri dell´USFI, l’Unione della Stampa Filatelica Italiana e dell’AIJEP l’Associazione dei Giornalisti Filatelici Europei è membro del Collectors Club di New York e della Royal Philatelic Society London

STEFANO PROSERPIO [email protected] 48enne di Como, laureato in Scienze Biologiche, iscritto all’Ordine Nazionale dei Biologi, dipendente dal 2000 del Comune di Como. È socio del CIFO dal maggio 1994, dopo aver appreso dell’esistenza dell’Associazione da G. Riggi di Numana in una risposta ad un suo quesito pubblicato nella “posta dei lettori” della rivista Il Collezionista. Dal 2011 è Segretario e Tesoriere del CIFO. È socio anche dell’Unione Filatelica Subalpina. Raccoglie francobolli dall’età di 8 anni; la “svolta” collezionistica avviene però

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durante gli anni del Liceo, quando alla “raccolta base” di Repubblica usata comincia ad affiancare specializzazioni, varietà e servizi. Successivamente si accosta alla storia postale, a partire dalla serie Castelli. Collezionista di filatelia tradizionale di Repubblica Italiana (nuova ed usata), di specializzazioni e varietà di Repubblica Italiana (allo stato di usato) e di storia postale delle serie ordinarie Michelangiolesca, Castelli, Donne e Prioritario. Medaglia d’oro al Campionato Cadetti 2012 con la collezione “La Michelangiolesca: usi e tariffe postali” con la quale ha esordito in campo espositivo alla semifinale del Campionato Italiano Cadetti tenutasi a Pecetto Torinese nel giugno 2012.

ANIELLO VENERI [email protected] 33enne di Battipaglia (SA) ma romano di adozione, Commercialista di professione, già Presidente dell´Associazione Salernitana di Filatelia e di Numismatica, è stato delegato Regionale per la Campania dell´AICPM, FSFI e Consigliere della Federazione sino al 2015. E’ Giurato Nazionale di Storia Postale Moderna e Contemporanea. Vincitore nel 2005 del Campionato Cadetti nella Sezione Giovanile, si interessa della Storia Postale di Regno e Repubblica con particolare interesse per le serie ordinarie e i servizi postali. Dal 2014 è animatore di incontri e cene filateliche con i collezionisti di Roma.

La scheda elettorale verrà inviata a tutti gli associati, ma hanno diritto di voto solo i Soci in regola con la quota sociale per l’anno 2017. Per esprimere il proprio voto occorre barrare il quadrato relativo a uno o più candidati che si vuole votare, sino ad un massimo di sette. Una volta compilata, la scheda deve essere inserita nella busta di piccolo formato allegata, che va sigillata senza scriverci sopra nulla, in modo che possa restare ANONIMA. La busta contenente la scheda votata andrà consegnata a mano al Presidente del seggio elettorale che sarà costituito presso la sede di Milanofil 2017 Sabato 18 Marzo 2017 alle ore 12.00, oppure spedita per posta alla Segreteria, presso Dr. Stefano Proserpio Via Serafino Balestra 6, 22100 Como-CO inserendola - piegata in due – nell’altra busta pre-indirizzata al CIFO che avrete ricevuto e che reca già anche i dati del mittente per poter registrare il voto.

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I SALOTTI FILATELICI 2017

L’elenco degli incontri per il 2017 è il seguente 20/1 17/2 17/3 14/4 19/5 16/6 14/7 15/9 20/10 17/11 15/12 Si ricorda che le date sono anche disponibile sul sito, www.cifo.eu nell’apposita pagina del menù “Salotti Filatelici”. RINNOVO QUOTA ASSOCIATIVA – Ringraziamo i nostri associati che diligentemente, hanno provveduto a versare la quota come richiesto entro il 31 Dicembre u.s. ai pochi rimasti l’invito a provvedere con celerità e comunque se non intenzionati a proseguire di inviarne comunicazione alla segreteria per posta al Dr. Stefano Proserpio, Via Serafino Balestra 6, 22100 Como-CO o per email [email protected] Ricordiamo per chi non ha ancora effettuato il versamento che è ancora attiva la campagna “Volti Nuovi”; ovvero la riduzione della quota sociale del 50%, ovvero 15 € e 20 € per chi riceve il notiziario per posta, se presenterà all’atto del rinnovo l’iscrizione di un nuovo socio. Alla quota associativa scelta, sarà necessario aggiungere quest’anno 8,00 € per chi desidera ricevere i quattro numeri di "Qui Filatelia" il trimestrale della Federazione. Il pagamento può essere effettuato con bonifico sul conto corrente bancario intestato al CIFO presso UNICREDIT BANCA Agenzia di Milano, Via De Roberto angolo Via Maria Melato. Coordinate Bancarie IBAN - IT 05 B 02008 01650 000100693378 NUOVI SOCI – Anche questo mese un gradito ritorno, ci riferiamo a Mauro Verdi di Montevarchi (AR) a Mauro un caloroso benvenuto da parte del Consiglio Direttivo.

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ASSEMBLEA ORDINARIA Lo statuto prevede che ogni anno si tenga un’assemblea ordinaria dei soci per l’approvazione del bilancio consuntivo dell’anno precedente e di quello preventivo del nuovo anno, pertanto, il presente notiziario funge anche da convocazione dell’Assemblea che si terrà immediatamente dopo le votazioni del Nuovo Consiglio Direttivo, presso gli uffici del primo piano (scala dietro il bar) della Fiera MilanoCity, in via Gattamelata 2 a Milano, in prima convocazione il giorno 17 Marzo 2016 alle ore 6.30 ed in seconda convocazione sabato 18 Marzo 2016 dalle 12.30 alle 13.30 con il seguente ordine del giorno: 1) Relazione del Presidente uscente 2) Approvazione bilancio consuntivo 2016 3) Approvazione bilancio preventivo 2017 4) Varie ed eventuali

Nell’immagine l’assemblea ordinaria del 2016 tenutasi a Milanofil Hanno diritto a partecipare esclusivamente i soci in regola con il pagamento della quota sociale per l’anno in corso. Coloro che non potranno partecipare sono invitati a farsi rappresentare conferendo la delega allegata nell’ultima pagina del presente notiziario ed inviandola per posta alla segreteria Dr. Stefano Proserpio - Via Serafino Balestra, 6 – 22100 Como – CO. Oppure in alternativa inoltrando una email a [email protected] semplicemente indicando nell’oggetto DELEGA ASSEMBLEA ORDINARIA CIFO del 13 Marzo 2017.

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MILANOFIL 2017

“Vota il francobollo più bello” questa è la nuova iniziativa che la Federazione ha lanciato quest’anno per tutti i Circoli e le Associazioni Nazionali in occasione del Salone Internazionale del Francobollo organizzato da Poste Italiane il 17 e 18 Marzo p.v. Invitiamo quindi i nostri associati a segnalare alla segreteria entro e non oltre domenica 26 febbraio p.v. quale dei francobolli qui di seguito riportati è da loro considerato il più bello, indicando il relativo numero. Il francobollo che sarà risultato più votato dai circoli ed associazioni, sarà premiato durante la predetta manifestazione.

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La FSFI organizzerà inoltre il Campionato Italiano di Filatelia Giovanile, la finale del Campionato Cadetti 2017 ed una esposizione nazionale per le classi di filatelia tradizionale classica e diacronica e storia postale moderna e contemporanea, nelle sezioni "campioni", "competizione" e "un quadro". A partire da questa manifestazione verrà impiegato dalla Federazione un nuovo sistema informatico: questa nuova applicazione, realizzata dalla commissione informatica della Federazione, consentirà ai vari soggetti interessati (espositore, delegato, commissario, giurato, etc) l'accesso in tempo reale alle varie informazioni inserite dai medesimi nell'esecuzione delle varie fasi, dall'iscrizione di un singolo partecipante alla produzione della reportistica finale (verbale, schede di valutazione, diplomi). Non possiamo che essere contenti di questo ammodernamento voluto e realizzato dalla Federazione che si sta proiettando verso una organizzazione 4.0.

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CARTOLINE ? ………MAI VISTE IN

FILATELIA! Claudio Ernesto Manzati

Il 22 dicembre u.s. durante una piacevole cena nella famosa trattoria “da Giuliana” di Bergamo bassa e davanti ad una bottiglia di Brunello di Montalcino del 2006 che ha favorito l’intesa tra i presenti, ci si è accordati per lanciare una nuova iniziativa rivolta al rilancio del collezionismo filatelico. Presenti: Vinicio Sesso e Mario Bonacina rispettivamente Presidente e Vicepresidente del Circolo Filatelico di Bergamo e Claudio Ernesto Manzati Presidente del CIFO. L’idea di base delle due associazioni che negli ultimi anni si sono distinte per aver promosso iniziative innovative e di successo, è stata quella di creare una sinergia tra “Cose mai viste in filatelia” e la piattaforma organizzativa della manifestazione filatelica virtuale CIFO@Net. Il principio che ha guidato l’accordo, è stato quello di dedicare il nuovo soggetto espositivo esclusivamente a Collezioni di Cartoline, la ragione è che quasi tutti i filatelisti collezionano cartoline e che questi oggetti esposti, attraggono molto di più un pubblico non auto-referenziato, soprattutto di giovani e donne. Le collezioni di Caroline Illustrate oltre ad essere iconograficamente molto più attrattive delle spesso noiose collezioni di Filatelia Tradizionale o di Storia Postale, hanno dal Novembre 2015 una propria classe espositiva riconosciuta dalla FEPA ed un regolamento dedicato. A Finlandia 2017 saranno per la prima volta presenti ad una manifestazione internazionale Federico Borromeo e Vanna Cercenà che esordiranno nella manifestazione espositiva a concorso con due belle collezioni. La manifestazione, che sarà chiamata “Cartoline? ….. mai viste in Filatelia!”, richiama il titolo della manifestazione di successo del CFB “Cosa mai viste in filatelia” ma anche che le collezioni di cartoline illustrate sino ad ora non sono mai state viste nei concorsi filatelici. Questo il programma:

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1. Comunicazione ai circoli, alle associazioni ed agli operatori commerciali cartofili entro il 15 gennaio.

2. Definizione del Regolamento entro il 15 gennaio.

3. Raccolta delle adesioni entro il 31 marzo 2017.

4. Caricamento sulla piattaforma CIFO@Net entro il 31 Maggio.

5. Messa in rete delle collezioni dal 1° giugno.

6. Votazioni via email delle collezioni sino al 30 settembre.

7. Valutazione della giuria entro il 30 settembre.

8. Esposizione al Filandone di Martinengo – BG nei week-end del 30 settembre-1 ottobre e 7- 8 ottobre.

9. Premiazioni sempre a Martinengo l’8 ottobre.

La manifestazione manterrà un carattere “Competitivo” per chi lo desidera, esponendo nella piattaforma virtuale l’intera sua collezione con numero illimitato di fogli come è nel regolamento del CIFO@Net, oppure “Non Competitivo” esponendo esclusivamente 1 o 2 quadri in fotocopia durante la manifestazione espositiva a Martinengo. Naturalmente anche chi esporrà per via virtuale avrà la possibilità di esporre una selezione di materiale in fotocopia in 1-2 quadri come per l’attuale regolamento di “Cosa mai viste in Filatelia”.

Ai primi tre classificati sia per la parte ”Competitiva” che “Non Competitiva” saranno assegnate delle coppe, per la parte non competitiva ma di gradimento del pubblico saranno cumulati i voti raccolti via email dal 1° giugno al 30 settembre a quelli raccolti nella sede della manifestazione con votazione cartacea. A tutti diplomi di partecipazione e scheda di valutazione della giuria per gli iscritti all’esposizione competitiva.

MUTINA 2017 Il capodanno filatelico 2017 (nell’immagine a lato una delle precedenti edizioni) si terrà a Modena sabato 14 e domenica 15 gennaio, presso il Palazzo Sport, viale Molza 21. Per informazioni AFN Modenese, CP 224 Centro, 10121 Modena, tel./fax 059221533. Come di consueto i soci del CIFO presenti al convegno potranno unirsi al pranzo sociale organizzata dagli amici del Circolo Filatelico di Modena. Per prenotarsi contattare [email protected] o chiamando il 3398408189.

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SALERNO CAPITALE DELLA DIFFUSIONE DELLA CULTURA FILATELICA (per gentile concessione della redazione de “L’Occhio di @rechi)

Giuseppe Preziosi C’era una volta Romafil, c’erano e ci sono ancora Milanofil, Italiafil (o Itinerariafil), Veronafil, Bophilex e così via a calare nel numero dei soci dell’associazione filatelica locale che sogna di realizzare la sua Vattelapescadisottofil. A volte il sogno si avvera, allorché un giovane e dinamico

sessantenne (perché ve ne sono più giovani di così?) prende in mano un circolo, ne scuote la polvere del tradizionale “servizio novità” e lo proietta verso l’Olimpo delle “fil” entrando a far parte del

circo mediatico della filatelia organizzata. C’erano una volta, e tali son rimasti, i punti di forza delle manifestazioni locali o nazionali. Una kermesse filatelica può dirsi riuscita se vi sono box o banchetti per i commercianti, se prevede un’esposizione di qualunque grandezza per quanto riguarda il numero di quadri sempre gentilmente forniti da Poste Italiane, che deve anche mettere a disposizione lo sportello temporaneo con relativo annullo speciale, anche se, ad onor del vero, molto spesso, il Circolo, il bollo deve pagarselo. Si parla di grande manifestazione se nel suo ambito sono

Dr. Pietro La Bruna

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stati previsti incontri tra i soci di una o più associazioni nazionali e se, fuori dei locali, non ci sono i banchetti degli abusivi, in genere vecchi poveracci che offrono cartoline, pochi francobolli e anticaglie varie, usando come punto d’appoggio il cofano o il bagagliaio delle loro auto. E quindi c’è poco da fare: il misantropismo dei filatelici si combatte con le mostre e i convegni commerciali. Così si è sempre fatto e sempre si farà. E c’è pure chi misura la forza di un’associazione dal numero di soci che potrebbero essere in grado di esporre! E tutto ciò quanto costa? Da qualche migliaio ad alcune centinaia di migliaia di euro, dipende dal prestigio della sede, dalla ricchezza dell’allestimento e da chi paga. Il 10 dicembre si è tenuta, presso la locale Camera di commercio, la quarta edizione degli incontri filatelici salernitani. Alla presenza di un pubblico qualificato, si sono alternati al microfono alcuni dei maggiori esponenti della filatelia nazionale impegnati ad esporre i meriti di alcuni settori di essa o i risultati di loro studi e ricerche su materiale originale. Ha illustrato con la sua presenza l’intera manifestazione il Dr. Pietro La Bruna, dirigente della divisione “Filatelia” di Poste italiane, intervenuto con il suo collaboratore dr. Orlando Ranaldi. A lui è stata consegnata la targa del primo premio dell’Associazione Salernitana di Filatelia e Numismatica per la sua capacità di “comunicare” e diffondere la nostra passione in ambienti che il francobollo neanche ricordavano più cosa fosse.

Assegnazione del primo GranPremio SalernoPhil_2016 al Dr. Pietro La Bruna

E questa manifestazione cosa c’entra con quanto detto prima? Dov’erano i banchi e i banchetti dei commercianti e i quadri della istituzionale mostra? Non c’era nulla, di tangibilmente filatelico c’era solo il banchetto (proprio un tavolino, neanche grande) con due impiegati delle poste e il bollo speciale. Allora un fiasco? Non direi, visto che con Pietro La Bruna e i rappresentanti dell’Associazione locale erano iscritti a parlare (in ordine di apparizione) il Dr. Paolo De Ambrosi (Unificato), Giuseppe Nappo e Giovanni Terranova, Dr. Carlo Galimberti (Gusto Filatelico), Prof. Bruno Crevato Selvaggi (I.S.S.P.), Prof. Silvia Siniscalchi (Università di Salerno), Dr. Sergio Castaldo (web master Almaviva), Dr. Nicolino Parlapiano (F.S.F.I.). Certo che tra fare di Salerno la “capitale filatelica d’Italia”, come ha asserito il dr. La Bruna e l’apparente modestia della manifestazione ce ne corre. Ma vi sono alcune considerazioni che rendono l’affermazione più credibile. 1) La città di Salerno attira per via della sua ordinata bellezza, delle sue peculiarità storico-

architettoniche, del suo clima e della disponibilità dei suoi abitanti.

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2) La location dove si è svolta la manifestazione è ideale e funzionale per le dimensioni della manifestazione stessa.

3) L’entusiasmo del dinamico Presidente dell’Associazione filatelica e numismatica salernitana è superiore alla media.

4) Tutti i particolari sono stati curati (anche se alle spalle vi è un notevole dispendio di energie). 5) La notizia è stata diffusa per tempo in tutti gli ambienti filatelici nazionali e gli inviti ai relatori

sono stati pressanti. 6) Vi è stato il coinvolgimento, anche attivo, di componenti della cultura estranei al mondo della

filatelia ma che hanno intuito le sinergie possibili. 7) Dopo il riuscito Convegno per il 50° dell’U.S.F.I., Salerno ha acquisito un suo spazio per

l’organizzazione di un certo tipo di manifestazioni. 8) Il tutto è costato nulla ai partecipanti (anche se con qualche sacrificio economico per i dirigenti

dell’Associazione). In buona sostanza Salerno ha occupato una nicchia a lungo trascurata dalla filatelia: esser divenuta il luogo per la divulgazione degli studi, pur numerosi, nel settore, l’esser il laboratorio di esperimenti, pur arditi, per allargare la base dei collezionisti, l’essersi posta quale polo meridionale dell’”Accademia” e del “confronto”. E vi pare poco? Ecco perché il dr. La Bruna ha potuto ricordare che proprio a Salerno si è tenuto l’ormai storico incontro tra le quattro amministrazioni postali esistenti in Italia. E l’incontro ha prodotto già un primo frutto che i partecipanti alla

manifestazione hanno potuto ammirare (ed eventualmente acquistare): il folder con le buste delle quattro amministrazioni, bollate con l’annullo speciale per la chiusura della Porta Santa del Giubileo. Ed ecco anche perché il dr. La Bruna ha scelto di annunciare proprio da Salerno l’intenzione nel prossimo anno di dividere Italiafil di ottobre in tre manifestazioni di eguale

importanza, anche se necessariamente meno elefantiache, a Bergamo, a Rieti e a Napoli. In questa nuova ottica, l’aspirazione di Salerno a mantenere intatto il proprio ruolo di capitale per la diffusione della cultura filatelica in Italia, in sinergia con Prato, ma di divenire, almeno periodicamente, anche capitale della filatelia tout court è più che legittima. Gli autori degli interventi, meglio di me, illustreranno i contenuti dei loro lavori. A me resta il compito della sintesi. Il dr. Paolo De Ambrosi, dopo aver brevemente ricostruita la storia della filatelia, ha illustrato quanto la stampa filatelica ha fatto in oltre un secolo e

mezzo di vita nei tre filoni in cui si suddivide: i cataloghi, gli album e le riviste di settore.

Paolo Deambrosi

Giuseppe Nappo

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I due Maestri del lavoro Giuseppe Nappo e Giovanni Terranova hanno raccontato come, da un’occasionale osservazione di una lapide marmorea murata sulla facciata del municipio, sia nata una ricerca che ha investito sia le fonti sia la critica esegetica delle numerose lapidi marmoree murate sulle facciate dei palazzi pubblici e non di Salerno. La ricerca ha messo in luce anche degli addentellati con la storia postale che sarebbe necessario approfondire. Il dr. Carlo Galimberti, che da più di due anni porta avanti, anche da un punto di vista pratico , la sua convinzione di una stretta sinergia tra gastronomia e filatelia, ha ricordato come, da sempre,

esistano stretti contatti tra i due mondi e ha sottolineato che molto meglio farebbero i vertici di poste italiane a ricordare le eccellenze dei sapori delle nostre tavole piuttosto che propagandare dei prodotti specifici attraverso dei marchi industriali, cosa che trasforma il francobollo in oggetto pubblicitario, tentazione in cui almeno un’altra volta è già caduta la posta. Bisogna però sottolineare, come già aveva fatto il dr. La Bruna, il ritorno in termini di immagine, ed anche economiche, che hanno sia le aziende che sfruttano tale strana forma pubblicitaria che Poste Italiane. In quasi tutte le aziende

ricordate attraverso i francobolli, il virus ha attecchito, diffondendosi tra il personale e la clientela più assidua. Qualsiasi mezzo è buono per accrescere la visibilità della nostra passione. Lo sa bene il dr. Galimberti che occupa ormai stabilmente, con le specialità gastronomiche, uno spazio nelle manifestazioni filateliche nazionali. La gastronomia attira i curiosi di ogni estrazione sociale e culturale che la filatelia poi incuriosisce e spesso cattura con il suo fascino secolare. Il Prof. Bruno Crevato Selvaggi ha ben illustrato la storia e le finalità dell’Istituto di Studi Storici Postali di Prato, una onlus che, attraverso gli anni, ha creato una nutrita biblioteca, mettendo in salvo, o ricevendo per lascito, una gran mole di documenti storico postali, destinati altrimenti alla distruzione.

Attraverso i seminari, organizzati annualmente in sede, l’Istituto ha voluto da sempre gettare un ponte tra il mondo del collezionismo e quello universitario che si sono quasi sempre ignorati o, più spesso, ritenutisi antitetici, con un atteggiamento spocchioso assunto dal secondo nei confronti del primo. L’invito a sostenere col volontariato o con contributi finanziari l’I.S.S.P. appare lecito e giustificato. L’intervento della Prof. Silvia Siniscalchi amplia un precedente studio del Prof. Di Biasio, dell’Istituto Universitario Orientale di Napoli, prematuramente scomparso.

Docente di Geografia presso l’Università di Salerno, la Siniscalchi ha illustrato le numerose carte geografiche in cui sia comparsa una qualsiasi rete stradale, a cominciare dalla Tabula Peutingeriana. La studiosa pone in risalto come, soprattutto per l’Italia Meridionale, nelle carte siano scarsi i segni di strade e ancor più di “poste” chiaramente identificabili e ciò fin quasi alla fine del Settecento. In

Bruno Crevato-Selvaggi

Prof.ssa Silvia Siniscalchi

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ogni caso, sottolinea la necessità di approfondire ancor più gli studi con una ricerca d’archivio e con un interscambio con i cultori di prefilatelia. Il Dr. Sergio Castaldo, che tutti noi abbiamo imparato ad apprezzare quale esperto del web, ha illustrato gli stretti collegamenti che si sono instaurati tra i social network e la

filatelia, allargando il discorso alle potenzialità, anche commerciali, della rete ed ai pericoli collegati ad incauti acquisti presso venditori sconosciuti per merce non direttamente verificabile. L’ultimo relatore, il dr. Nicolino Parlapiano, ha ricostruito, con dovizia di particolari e la proiezione di numerose immagini, la secolare storia dei Buoni Risposta Internazionali, uno strumento utilissimo per facilitare i rapporti con corrispondenti esteri, che ha subito nel tempo numerose trasformazioni nelle dimensioni, nei formati, nei colori, nei testi. L’excursus ha consentito anche di documentare la progressiva svalutazione della nostra moneta, concentrata in alcuni periodi della storia. Solo l’ora tarda ha impedito a me, ottavo relatore, di illustrare un gruppo di cartoline inviate da un nostro ufficiale preso prigioniero durante la Prima guerra mondiale. Poco male vista la possibilità di far conoscere il mio studio attraverso la stampa di settore. Eppure ciò dimostra che, a meno di tre

mesi dal convegno del cinquantenario dell’USFI, sarebbe stata necessaria un’intera giornata per dare a tutti la possibilità di illustrare i propri lavori intervallandoli con opportune pause per la discussione. Il nostro è un settore in crisi, lo dicono tutti, e se, in realtà, fosse solo in trasformazione, per cui, dopo il tempo del commercio e dell’esposizione, fosse venuto quello della ricerca, per cui le stesse collezioni non fossero pensate solo per il godimento personale o per essere esposte, ma piuttosto illustrate e divulgate, suscitando nella gente un nuovo tipo di curiosità? E quindi Salerno fosse non la capitale della filatelia italiana ma la capitale della divulgazione della cultura filatelica italiana?

Sergio Mendikovic

SergioCastaldo Nicolino Parlapiano

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… Ancora sul 70 centesimi Poste Italiane falso Franco Moscadelli

Un appunto sulla stampa del 70 centesimi “busta che vola” falso. Mi hanno inviato delle varietà di stampa per una verifica e nel mucchio c’era questo valore da 70 centesimi ceduto per stampa fortemente spostata. Ma cosa ci faceva quella stampa bianca che nella foto sembrava albina? Era invece la stampa dell’inchiostro trasparente serigrafico U.V. che viene data sopra la stampa offset con un leggero rilievo per far apparire la stampa come calcografica.

Le differenze sono, come sappiamo, nella perforatura (tracciatura) e nella fustellatura (dentellatura con gli angoli diversi dall’originale) ma non mi era mai capitato un pezzo così ben visibile. La stampa molto spostata ha evidenziato l’errore del falsario che non doveva mettere “in circolazione” tali pezzi, anche perché vietato per legge.

L’effetto “calcografico” con questo sistema di stampa è molto simile all’originale e ci vuole buon occhio per distinguerlo a prima vista.

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Con luce radente evidenziamo la stampa dell’inchiostro trasparente ad alto spessore.

Attenzione agli acquisti sul web per queste varianti di stampa. Franco Moscadelli (usfi) - www.francomoscadelli.it

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IL PIACERE DELLA RICERCA

Stefano Proserpio Sul numero 184 del giugno 2015 de Il Foglio dell’Unione Filatelica Subalpina iniziavo un articolo dal titolo “Una questione… spinosa” descrivendo come segue un pezzo acquisito dopo lunghe ricerche: “Qualche settimana fa navigando su Ebay incappavo in un lotto di 20 buste di Repubblica offerto per pochi spiccioli; tra 19 pezzi di nessun interesse faceva bella mostra di sé una raccomandata A/R affrancata con un 300 ed un 600 lire della serie Castelli d’Italia, atti ad assolvere rispettivamente l’importo per lettera 1° porto per l’interno ed il diritto di raccomandazione nel periodo tariffario compreso tra il 1/10/81 e il 30/9/82 (avviso di ricevimento affrancato a parte): nulla di trascendentale, ma un pezzo oggettivamente di difficile reperibilità che cercavo da tempo, in quanto all’epoca l’affrancatura delle raccomandate veniva più comodamente assolta applicando l’apposito taglio da 900 lire della medesima serie.”

Raccomandata A/R 1° porto da Genova per Palermo del 11.11.1981

Ricordo che, pur senza averlo citato, avevo cominciato la ricerca di quel pezzo a seguito di confronto con Costantino Gironi, che mi aveva confidato di cercare da lungo tempo un pezzo così affrancato, ma di non averlo mai trovato e pregandomi di ricordarmi di lui nel caso in cui avessi avuto maggior fortuna, mandandogliene una scansione. Quale l’interesse per affrancature del genere? Quello di trovare l’impiego di più francobolli ciascuno atto a coprire perfettamente una “fetta” della tariffa prevista per l’oggetto postale sul quale sono stati applicati: spesso la ricerca si rivela più difficile ed impegnativa della ricerca di affrancature secche, anche se non considerata della medesima dignità di queste ultime. A distanza di quasi due anni ho reperito una nuova raccomandata affrancata con gli stessi francobolli, entrambi bordo di foglio, apparentemente non provocata, inoltrata a Narzole (CN) per Torino:

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Raccomandata 1° porto da Narzole (CN) a Torino del 6.01.1982

Nello stesso lotto era, inoltre, presente un’ulteriore raccomandata da Pessione (TO) per Torino, sulla quale insieme al Castello da 600 lire per il diritto di raccomandazione, fu applicata una coppia di Castelli da 150 lire per coprire la tariffa lettera 1° porto:

Raccomandata 1° porto da Pessione (TO) per Torino del 21.12.1981

In questo caso la tariffa per la lettera 1° porto non è assolta con un singolo francobollo, bensì con una coppia, ma “il sapore” è ugualmente appagante. La ricerca, se supportata dalle debite conoscenze della materia e dallo studio, può dare grandi soddisfazioni anche (o soprattutto?) con esborsi piccoli piccoli.

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Il cuore di ghiaccio e gli echi del silenzio

Le prime basi derivanti sovietiche al Polo Nord: oltre i confini dell’ignoto, alla ricerca del futuro.

1. Pionieri alla deriva La conquista della luna è considerata da molti una delle maggiori conquiste da parte dell’umanità nel XX secolo. Ma poco più di quaranta anni prima, più precisamente alle ore 1.30 del 12 Maggio 1926, un’altra grande impresa aveva scosso il mondo intero: il primo uomo trasvolava il Polo Nord. Il comandante Umberto Nobile, a bordo del dirigibile Norge, aveva sorvolato il polo nord geografico, lasciando cadere sulla banchisa una bandiera Norvegese, una Italiana ed una Statunitense. I successi della prima missione procurarono una grande fama a Nobile che decise di ripetere due anni dopo il viaggio con una missione totalmente italiana con il dirigibile Italia, ma ironia della sorte nel viaggio di ritorno il dirigibile precipitava sulla banchisa polare, pagando un alto tributo in vite umane alla sfida che l’uomo aveva ingaggiato con la natura.

Cartolina commemorativa russa che raffigura il salvataggio

dei superstiti da parte del rompighiaccio Krassin Non tutti sanno che la gara tra Russia e Stati Uniti per la conquista e supremazia nello spazio, trae origine proprio dalla sfida tra le due nazioni nel teatro artico.

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Occorsero altri 9 anni, da quei tragici eventi, che vengono a noi tutti ricordati dall’immagine della “Tenda Rossa” sul pack, prima che l’uomo si avventurasse nuovamente al polo nord. Fu una missione segreta russa, denominata successivamente NP 1 (North Pole 1), realizzata da 4 uomini dotati di un’attrezzatura minima: una tenda ed una radio trasmittente. Rimasero su un blocco di ghiaccio alla deriva per 8 mesi, dal 21 Maggio 1937 al 18 Febbraio 1938.

A sinistra la mappa della deriva della base NP1, a destra una articolo

apparso sui giornali dell'epoca. L’impresa fu possibile grazie alla supremazia tecnologica dell’aviazione russa che era in grado di atterrare e decollare sul pack, condizione indispensabile affinché gli uomini della missione avessero la possibilità di ricevere i rifornimenti necessari alla loro sopravvivenza. La missione aveva anche un carattere scientifico (meteorologico e medico) ma era soprattutto militare, volendosi verificare il comportamento psicofisico dell’uomo in condizioni estreme, e per poter sperimentare nuovi materiali e tecnologie d’avanguardia, oltre ad effettuare prove tecniche sulle trasmissioni radio. Tutto questo risultò propedeutico alla soluzione delle problematiche che da li a poco si sarebbero dovute affrontare per l’organizzazione dei primi voli spaziali dei sovietici che, fino ai primi anni ’60, mostrarono la loro netta supremazia tecnologica sugli americani.

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2. La prima missione, gli eroi polari. La prima missione fu sostenuta politicamente da Otto Schmidt e fu comandata da Ivan Papanin che con E.T. Krenkel, E.K. Fjodorov e R.P. Shirshov sarebbero diventati eroi di tutte le Russie o meglio i “Poljarnye Ljudi” ovvero gli “Uomini Polari”.

I festeggiamenti per il ritorno degli "Eroi polari".

Nell'immagine il Comandante Papanin saluta la folla in festa.

Di questa prima missione non sono ci sono giunti documenti postali, ma solo alcuni radiogrammi e delle buste commemorative realizzate dalle Poste Sovietiche, a ricordo dell’impresa. Le buste (Fig. 2) furono affrancate con la serie di quattro valori denominata “Spedizione aerea al Polo Nord”, commemorativa della base NP1 (Yvert 617-620), ma anche con la serie di quattro valori, emessa il 21 Giugno 1938, denominata “Salvataggio della Missione Polare Papanin” (Yvert 647-650) in quanto i quattro esploratori polari, vennero tratti in salvo dal rompighiaccio Krassin quando il lastrone di ghiaccio su cui poggiava la base si stava oramai frantumando.

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Busta commemorativa della NP1, affrancata con la serie "Spedizione aerea al Polo Nord"

Questa seconda serie fu molto utilizzata per la corrispondenza inoltrata dalle successive missioni, che dalla base NP4 in avanti, ebbero un proprio Ufficio Postale, di norma diretto dal responsabile delle trasmissioni radio. Le missioni Russe al polo nord si sono succedute con regolarità sino alla NP31, chiusa il 25 Luglio 1991 per mancanza di fondi, in pieno disfacimento politico economico dell’impero sovietico, per riprendere nel 2003 con la NP32. Le basi al polo nord, sotto l’egida dell’AARI l’Istituto Russo di Studi Artici ed Antartici si sono chiuse per il momento nel 2015 con la Base Polare NP41 che è stata denominata North Pole 2015. Nel corso del 2016 si è svolta una missione di sopravvivenza presso la stazione Barneo da parte di truppe russe d’elite. Solo a partire dalla missione North Pole 4, il radiotelegrafista addetto alle comunicazioni, venne incaricato della distribuzione della posta che arrivava con i voli di rifornimento e contemporaneamente dell’inoltro della corrispondenza di servizio e quella personale dei membri della base alle famiglie, che veniva inoltrata a destino con il volo di ritorno. La base era fornita di francobolli e la posta veniva regolarmente affrancata e annullata con un timbro tipo Guller, ovvero a cerchi con lunette e data al centro, che ebbe un’impronta sempre uguale per tutte le missioni, differenziata solo dal numero progressivo della base dalla NP4 alla NP21. Dalla base NP22 in avanti, furono invece realizzati timbri figurati e personalizzati per ogni nuova missione, nella tabella in calce sono elencati i dati postali significativi delle missioni sin qui realizzate. (continua)

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LA SERIE CASTELLI NON FINIRÀ MAI DI STUPIRCI! Ketty Borgogno

Dopo la scoperta di colori fluorescenti visibili dal verso di alcuni valori del 750 Lire, come se si fosse aperto il coperchio ad una scatola dimenticata in qualche angolo, i castelli hanno ripreso a prenderci e sorprenderci con le loro sempre molto gradite novità nascoste. Giovambattista Spampinato, ritrova per caso la fluorescenza della cornice grigia nel 350 Lire (angoli superiori), ma non solo, ritrova cercando il pettine doppio modificato una coppia di 400 Lire con il castello completamente visibile in blu al verso e con anche la caratteristica del pettine doppio modificato. In questo caso risultano fluorescenti sia il grigio che il marrone.

Le mie ricerche hanno rivelato che anche il 500 Lire ha i colori fluorescenti; in uno si intravede anche il castello, nell’altro solo la parte sinistra della cornice.

Anche il 700 Lire presenta alcune parti della cornice ed un piccolo scorcio del castello con risposta positiva alla luce viola.

Per puro caso, avendo ormai la mania di far passare fronte-retro i francobolli sotto la Wood, ho ritrovato la stessa caratteristica sui valori da 50 e 500 Lire dei castelli in bobina. In particolare per il 50 lire

reagisce alla Wood l’angolo inferiore della cornice, mentre nel 500 lire un po’ tutta la vignetta. Le ricerche sono aperte, non appena saremo in grado valuteremo statisticamente la frequenza di questo fenomeno non ancora ben spiegato proprio perché non ancora ben conosciuto.

Il 400 lire castelli con inchiostro fluorescente

Il 500 lire castelli con inchiostro fluorescente

Il 700 lire castelli con inchiostro fluorescente

Il 50 lire castelli in bobina con inchiostro fluorescente

Il 500 lire castelli in bobina con inchiostro fluorescente

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FLUORESCENZA, COSA MAI SARÀ COSTEI! Nicola Luciano Cipriani

uesto titolo di manzoniana memoria non deve far pensare che voglia fare una lezione di fisica, assolutamente. Voglio solo evidenziare il fatto che la fluorescenza della carta e dei colori utilizzati per la stampa dei francobolli non hanno mai attratto commercianti ed editori

di cataloghi, se non marginalmente. Mi sono sentito dire più volte qualcosa come: “ma, sai non è una cosa che si vede! E poi, non interessa proprio a nessuno!”. Vorrei obiettare che potrebbero essere ben altre le motivazioni per cui la fluorescenza è considerata una Cenerentola della filatelia. Una cosa è certa, se non viene presentata, spiegata ed offerta è chiaro che il collezionista medio ne sarà attratto solo dietro impulso personale e spontaneo. Il non parlarne l’ammanta in qualche modo di cosa misteriosa (proprio perché poco nominata e quindi poco conosciuta) e passibile di imbroglio e comunque del suo dubbio. Il dubbio, che è sempre bene avere, in questo caso agisce da sicuro distruttore del “mito”. C’è da aggiungere che il tacerla fa sì che i “qualcuno mi ha detto” o “per quanto ne so” producano spesso falsi concetti. Concludo il mio pensiero dicendo semplicemente che le giuste informazioni stimolano i collezionisti ad intraprendere ricerche con interesse reale inserendo l’argomento all’interno delle proprie collezioni. Signori commercianti, vi pare cosa da poco? Inizio con le variazioni non volute e possibili sulla fluorescenza, bisogna dire che ce ne sono anche di empiricamente provate come il passaggio di particelle fluorescenti su francobolli con carta non fluorescente durante il lavaggio. Ma anche questo concetto viene spesso tirato in ballo per spiegare anche l’inspiegabile. E poi mica un francobollo non fluorescente lo diventa per aver fatto un bagno in comune con uno fluorescente! Assumerà un debole segnale superficiale leggermente rilevabile dalla luce viola. Ma è valido anche il contrario: è impossibile che un francobollo fluorescente perda del tutto o quasi la sua caratteristica fino a mostrare una carta senza nemmeno un luminoforo (microscopiche particelle di fosforo). Vengo al sodo. Questo argomento mi è venuto in mente a seguito della ricerca del 750 lire con inchiostro fluorescente (Il Francobollo Incatenato n. 257, dicembre 2015), durante la quale ho trovato alcuni strani francobolli. Quando penso a questo argomento mi torna sempre alla memoria la pubblicazione di Giovanni Riggi su questo argomento (La Fluorescenza nei Francobolli d’Italia, edito nel 1990 da CRAL SIP sez. Torino e nel 1995 da Vaccari Editore, l’unica per il momento applicata allo studio dei francobolli) ed alcuni suoi appunti inediti dei quali mi sono ripromesso da tempo di riorganizzare; prima o poi lo farò! Tra i circa 12.000 miei pezzi del 750 lire castelli visionati, ne ho trovati alcuni in cui la fluorescenza non investe tutto il francobollo. Lì per lì ho notato la cosa, ma senza soffermarmi a pensarci più di tanto in quanto ricordavo, più o meno vagamente, che Riggi doveva aver descritto qualcosa di simile nel suo lavoro. In realtà il mio ricordo non era così fedele, Riggi si riferiva ad altra cosa, come ho ricontrollato recentemente. Ad ogni modo li avevo comunque accantonati. Ripensandoci, in un secondo momento, mi è venuta la considerazione: “ma come è possibile che la fluorescenza sia mancante su ampie aree del francobollo?” Il lavaggio prolungato, potrebbe causare questa apparente anomalia? Ma, veramente… se ci ragioniamo un po’ sopra e cerchiamo di immaginarci i microscopici luminofori

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Figura 1 – alto valore da 1500 con fluo-rescenza in patina (solo al recto) e non fluorescente al verso che, a contatto con altro francobollo fluorescente durante il lavaggio, mostra al verso una leggera fluorescenza (Riggi, appunti inediti).

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che vanno in giro nella bacinella piena di acqua e francobolli….. si, negli appunti di Riggi ci sono alcuni esempi di passaggio per contatto dei luminofori da un francobollo ad un altro (figura 1), ma si tratta di leggeri passaggi di fosforo che investono pellicolarmente i francobolli e che non rendono il francobollo decisamente fluorescente. In figura 1 le aree colorate non sono uniformi a causa della direzione di origine della luce viola proveniente solo dalla parte alta del francobollo, questa parte risponde con maggiore intensità e la macchina fotografica la registra fedelmente. La differenza reale tra la carta non fluorescente (in basso nell’immagine) e la parte che ha ricevuto pellicolarmente un po’ di fluorescenza va valutata giusto in prossimità dell’impronta visibile della dentellatura. In questa zona a cavallo della dentellatura, si nota bene come la differenza di fluorescenza sia realmente contenuta. E si deve anche dire che il francobollo fluorescente non ha subito la perdita totale della fluorescenza perché se così fosse, lavando i francobolli misti, dovremmo avere tutte carte uguali a debole fluorescenza! Oppure si potrebbero preparare facilmente varietà di fluorescenza. Certamente con opportune manipolazioni chimiche tutto si può fare, anche se non al 100% perché qualche evidenza resta sempre, ma qui non voglio parlare di frodi, bensì di semplice lavaggio che tutti i collezionisti fanno. Restando nell’ambito del collezionismo sano, tutto questo non c’è! C’è anche da aggiungere che il fosforo che può passare per aderenza da un francobollo ad un altro, è solo quello applicato superficialmente, quindi contenuto nella vernice con risposta gialla, non certamente quello contenuto all’interno della carta. E qui è necessario citare anche i differenti tipi di carta perché non sono mica tutte uguali! Come è noto, per la stampa dei francobolli è stata utilizzata carta fluorescente in patina, carta fluorescente in pasta, vernice fluorescente ed inchiostri fluorescenti [il famoso 10 lire siracusana con un rosso brillante alla luce viola nelle versioni con filigrana ruota, stelle 1, 2 e 4(?), ma ce ne sono tanti altri, come abbiamo visto in altre occasioni]. È mia intenzione riprendere gli appunti di Riggi su questo argomento e spero di farlo a breve. Qui vorrei mostrare solo un po’ di immagini di francobolli che ritengo abbiano difetti di fluorescenza, ma non dovuti a lavaggio, bensì ad una fluorescenza difettosa per fabbricazione della carta. Si tratta, come ho accennato all’inizio, di esemplari del 750 lire castelli usati negli anni 91-92 (quelli da me analizzati). Nella figura 2 riproduco un esemplare con fluorescenza mista bianco-gialla, cosa già messa in evidenza da Riggi (opera citata). La particolarità è che sono presenti anche chiazze blu grigiastre che denotano la totale assenza di fluorescenza. Ricordo che nei castelli la fluorescenza è sempre in pasta; vuol dire che, abradendo la superficie, la parte interna della carta continua a rispondere senza alcuna differenza alla luce di Wood. Dobbiamo anche tener presente che da un certo punto della produzione è stata aggiunta anche fluorescenza gialla in vernice sulla parte stampata per accentuarne la risposta all’ultravioletto (Riggi, opera citata). La fluorescenza in pasta presenta una colorazione abbastanza variabile, dal bianco brillante al rosato delle prime tirature al giallo più o meno intenso delle ultime. Altra immagine interessante è quella di figura 3. Essendo una striscia di quattro francobolli, la gradualità del fenomeno è veramente chiara. È indubbio in questo caso che la fluorescenza tenda a diminuire gradualmente da destra verso sinistra e l’estremo lembo sinistro appare come se ne fosse totalmente privo. Se guardiamo il fronte osserviamo questa particolarità per la fluorescenza gialla (vernice superficiale), se guardiamo il retro, osserviamo la fluorescenza in pasta propria della carta. Tale decremento di fluorescenza è certamente dovuto ad una riduzione quantitativa di fosforo

Figura 2 – castello da 750 lire in cui si nota una fluo-rescenza in pasta intermedia tra il giallo ed il bianco. Sono presenti anche alcune aree di totale assenza della fluorescenza.

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nell’impasto di produzione della carta e la luce viola lo evidenzia perfettamente. Tenendo presente che i castelli hanno fluorescenza in pasta nella carta, non è possibile toglierla al suo interno, come aveva già notato Riggi (appunti inediti). Sul fronte invece l’aggiunta della vernice fluorescente gialla è un’aggiunta successiva nelle ristampe di qualche anno dopo la sua emissione. Detto questo, bisogna asserire che in figura 3 la carta del primo francobollo a sinistra ha una concentrazione di fosforo molto bassa tendente ad azzerarsi verso il bordo sinistro del francobollo. Questo ritrovamento induce a pensare

che ci possano essere stati fogli di questo valore con parti senza fluorescenza. A conferma di questa idea presento altre immagini molto eloquenti che provengono sicuramente da fogli differenti (figura 4). Come si può notare, nessun esemplare è totalmente senza fluorescenza; solo il primo a sinistra lo è quasi. Si nota infatti una risposta debolmente chiara nell’angolo superiore destro e un po’ di fluorescenza della vernice gialla in basso, relativamente più abbondante a destra. Stranamente osserviamo che nelle immagini riscontriamo sia una, da parziale a quasi totale, assenza di fluorescenza nella pasta della carta e contemporaneamente una riduzione delle superfici coperte dalla vernice fluorescente gialla. Una strana coincidenza che si può osservare anche nella striscia di figura 3. A questo punto vengono spontanee due considerazioni: 1- Secondo Riggi la vernice

fluorescente gialla veniva aggiunta sulla parte stampata della bobina, quindi dovrebbe essere avvenuto presso il Poligrafico, mentre la carta è stata prodotta da uno dei fornitori esterni. È strano che sia avvenuto in concomitanza l’esaurimento della vernice gialla fluorescente sul difetto di fluorescenza in pasta della carta. Non penso che questi francobolli siano stati manipolati in quanto mancherebbe la possibilità di estrarre la fluorescenza dall’impasto della carta per via chimica o fisica. Farò delle prove di verifica e vi farò sapere.

2- In base a quanto sopra, si potrebbe pensare che potenzialmente potrebbero esistere esemplari di castelli stampati su carta non fluorescente per difetto di fabbricazione dell’impasto, però questa volta su carta con filigrana stelle quarto tipo e non secondo.

Figura 3 – striscia di quattro del castello da 750 lire in cui si nota una graduale diminuzione della fluorescenza in pasta da destra verso sinistra, fin quasi ad essere assente.

Figura 4 – quattro esemplari isolati del castello da 750 lire esempio di variabilità della fluorescenza, fino a quasi “senza”.

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Il prossimo quaderno del CIFO riguarderà la serie imperiale soprastampata a Teramo nel febbraio 1944 in periodo di Repubblica Sociale Italiana. Autore: Nicola Luciano Cipriani Prevediamo di presentarla a Milanofil 2017

Hanno collaborato alla realizzazione e diffusione di questo numero: Ketty Borgogno, Michele Caso, Nicola Luciano Cipriani, Claudio Ernesto Manzati, Franco Moscadelli, Giuseppe Preziosi, Stefano Proserpio, Pier Giorgio Romerio.

CIFO Collezionisti Italiani di Francobolli Ordinari Sede Sociale: Piazza Rimembranza 1, 10020 Pecetto Torinese –TO

Sede Legale: Dr. Claudio Manzati, Presidente, Via C. Pascarella 5, 20157 Milano [email protected] Segreteria: Dr. Stefano Proserpio, Segr.-Tesoriere, Via S. Balestra 6, 22100 Como [email protected] Redazione: Prof. Nicola Luciano Cipriani, Vicepresidente, P.za F. Ferrucci 4, 50126 Firenze [email protected]

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ASSEMBLEA ORDINARIA DEI SOCI 2017

Cognome e Nome

Io sottoscritto ………………………………………………………

socio del CIFO in regola con la quota associativa 2017, con la

presente delego ………………………………………………….

a rappresentarmi nell’assemblea ordinaria del 18 Marzo 2017.

Firma autografa

In fede ………………………………………………………………

……………………………………… data ……………………..

NB Si suggerisce di delegare un socio della cui presenza all’assemblea si è certi; in caso contrario non indicare il nome del delegato: le deleghe così pervenute verranno suddivise tra i presenti.

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