notiziario inForMatiVo ERUSALEMMEMons. Nourhan Manougian. Settimana di preghiera per l’unità dei...

8
GERUSALEMME NOTIZIARIO INFORMATIVO AMARE LA TERRA SANTA E FARLA AMARE NUMERO 20 FEBBRAIO 2013 Editoriale Patriarcato Latino di Gerusalemme www.lpj.org P.O.B. 14152 Gerusalemme 91141 Tel : +972 2 628 23 23 Fax : +972 2 627 16 52 Media office: [email protected] Patriarcato Latino di Gerusalemme è su: IMPRIMERIE DU PATRIARCAT LATIN BEIT JALA — 2013 Terre d’asilo... fino a quando? Kilis, Dar Hamieh, Karami, Za’atari, Ma- fraq, Halabat ... i campi profughi in Turchia, Libano e Giordania alla frontiera con la Siria sono sovraffollati. Le condizioni climatiche sono veramente difficili. E non è raro che la polizia intervenga per far regnare la calma. Dallo scoppio della violenza messa in moto da Bashar al-Assad, oltre 700.000 siriani sono fuggiti nei paesi vicini. L’esodo dei profughi si è particolarmente intensificato negli ultimi mesi. La Giordania, territorio su cui si estende la Dio- cesi del Patriarcato Latino di Gerusalemme, ospita ora circa 340.000 rifugiati. L’ONU pre- vede che, in caso di prolungamento del con- flitto, il loro numero nei quattro paesi confinanti (compreso l’Iraq), raggiungerà entro l’estate un totale di 1 milione e centomila persone. Il mondo arabo, tra cui il re di Giordania Abdullah II, ha chiesto alla fine di gennaio a Davos, dove si è riunita l’elite mondiale fi- nanziaria e politica, un’azione decisiva per porre fine alla guerra che ha devastato la Si- ria. Il monarca ha inoltre lanciato un appello alla comunità internazionale per aiutare il suo paese a far fronte all’afflusso di rifugiati dalla Siria. A livello ecclesiale, il Vicario Patriarca- le di Amman ha deciso di aprire le porte del centro di pace “Notre Dame”, presente nella capitale, e anche delle chiese e delle sale parrocchiali per “accogliere tutti coloro che sono nel bisogno, cristiani e musulmani”. La Caritas invia continuamente aiuti ai rifu- giati. Si occupa anche di casi di malattia oppu- re legati all’istruzione. Ai rifugiati provenienti dai paesi limitrofi, si aggiungono anche gli sfollati interni, fuggiti dai luoghi di combattimento sen- za però passare le frontiere. A metà novembre, la Croce Rossa siriana stimava il loro numero a due milioni e mezzo di persone. In Siria l’avia- zione israeliana è intervenuta per la prima vol- ta a fine gennaio, bombardando un convoglio che trasportava armi dalla Siria verso il Libano. Alla fine, la situazione rimane estremamente tesa: dall’inizio del conflitto sono state uccise più di 60.000 persone. A metà gennaio, suor Rima della Congregazione delle Suore di San- ta Dorotea, che era stata tra noi a Gerusalem- me lo scorso giugno, per seguire un corso di iconografia, è scomparsa dopo il terribile at- tentato che ha colpito l’Università di Aleppo. Secondo esilio «Mentre tutti i civili in Siria devono sopporta- re il peso della violenza, l’attuale situazione dei Palestinesi in Siria è particolare”, ha sottolinea- to in un comunicato il capo dell’UNRWA, Filip- po Grandi. “Circa 525.000 rifugiati palestinesi soffrono in Siria per il conflitto”, ha precisato, affermando che sono in procinto di diventare “rifugiati per la seconda volta”. La situazione di questi rifugiati palestinesi in Siria è sempre più precaria. Poche settimane fa il campo del- lo Yarmouk, un sobborgo di Damasco, è stato teatro di scontri tra l’esercito siriano ed i ribelli. Nel frattempo, molti di questi rifugiati per- manenti hanno raggiunto i campi profughi del vicino Libano. In una lettera di solidarie- tà alla Siria sofferente, scritta il 24 gennaio, il Patriarca Latino di Gerusalemme, Mons. Fouad Twal ha lanciato un “appello a colo- ro che possono intervenire per promuovere un dialogo finalmente costruttivo. Perché c’è sicuramente una via d’uscita, se abbiamo il coraggio e la volontà di intraprenderla per il bene della pace e non per altri interessi”. “Barack Obama farà la sua prima visita in Israele, in Cisgiordania e in Giordania”, ha annunciato, il 5 di febbraio, la Casa Bianca. Secondo alcuni analisti, questa visita dimostra che Barak Obama intende rivolgere maggio- re attenzione ai problemi del Medio Oriente nel corso del suo secondo mandato, al fine di evitare che i conflitti nella regione divenga- no incontrollabili e che le ultime terre d’asilo divengano, a loro volta, totalmente aride. Christophe Lafontaine

Transcript of notiziario inForMatiVo ERUSALEMMEMons. Nourhan Manougian. Settimana di preghiera per l’unità dei...

Page 1: notiziario inForMatiVo ERUSALEMMEMons. Nourhan Manougian. Settimana di preghiera per l’unità dei cristiani Dal 19 al 27 gennaio 2013 si è svolta a Geru-salemme la Settimana di

GERUSALEMMEn ot i z i a r i o i n F o r M at i V o

a M a r e l a t e r r a s a n t a e F a r l a a M a r e

Numero 20Febbraio 2013 Editoriale

Patriarcato Latinodi Gerusalemme

www.lpj.org

P.O.B. 14152

Gerusalemme 91141

Tel : +972 2 628 23 23

Fax : +972 2 627 16 52

Media office:

[email protected]

Patriarcato Latino

di Gerusalemme è su:

IMPRIMERIE DU PATRIARCAT LATINBEIT JALA — 2013

Terre d’asilo... fino a quando?

Kilis, Dar Hamieh, Karami, Za’atari, Ma-fraq, Halabat ... i campi profughi in Turchia, Libano e Giordania alla frontiera con la Siria sono sovraffollati. Le condizioni climatiche sono veramente difficili. E non è raro che la polizia intervenga per far regnare la calma. Dallo scoppio della violenza messa in moto da Bashar al-Assad, oltre 700.000 siriani sono fuggiti nei paesi vicini. L’esodo dei profughi si è particolarmente intensificato negli ultimi mesi. La Giordania, territorio su cui si estende la Dio-cesi del Patriarcato Latino di Gerusalemme, ospita ora circa 340.000 rifugiati. L’ONU pre-vede che, in caso di prolungamento del con-flitto, il loro numero nei quattro paesi confinanti (compreso l’Iraq), raggiungerà entro l’estate un totale di 1 milione e centomila persone.

Il mondo arabo, tra cui il re di Giordania Abdullah II, ha chiesto alla fine di gennaio a Davos, dove si è riunita l’elite mondiale fi-nanziaria e politica, un’azione decisiva per porre fine alla guerra che ha devastato la Si-ria. Il monarca ha inoltre lanciato un appello alla comunità internazionale per aiutare il suo paese a far fronte all’afflusso di rifugiati dalla Siria. A livello ecclesiale, il Vicario Patriarca-le di Amman ha deciso di aprire le porte del centro di pace “Notre Dame”, presente nella capitale, e anche delle chiese e delle sale parrocchiali per “accogliere tutti coloro che sono nel bisogno, cristiani e musulmani”.

La Caritas invia continuamente aiuti ai rifu-giati. Si occupa anche di casi di malattia oppu-re legati all’istruzione. Ai rifugiati provenienti dai paesi limitrofi, si aggiungono anche gli sfollati interni, fuggiti dai luoghi di combattimento sen-za però passare le frontiere. A metà novembre, la Croce Rossa siriana stimava il loro numero a due milioni e mezzo di persone. In Siria l’avia-zione israeliana è intervenuta per la prima vol-ta a fine gennaio, bombardando un convoglio che trasportava armi dalla Siria verso il Libano. Alla fine, la situazione rimane estremamente tesa: dall’inizio del conflitto sono state uccise più di 60.000 persone. A metà gennaio, suor Rima della Congregazione delle Suore di San-ta Dorotea, che era stata tra noi a Gerusalem-me lo scorso giugno, per seguire un corso di

iconografia, è scomparsa dopo il terribile at-tentato che ha colpito l’Università di Aleppo.

Secondo esilio

«Mentre tutti i civili in Siria devono sopporta-re il peso della violenza, l’attuale situazione dei Palestinesi in Siria è particolare”, ha sottolinea-to in un comunicato il capo dell’UNRWA, Filip-po Grandi. “Circa 525.000 rifugiati palestinesi soffrono in Siria per il conflitto”, ha precisato, affermando che sono in procinto di diventare “rifugiati per la seconda volta”. La situazione di questi rifugiati palestinesi in Siria è sempre più precaria. Poche settimane fa il campo del-lo Yarmouk, un sobborgo di Damasco, è stato teatro di scontri tra l’esercito siriano ed i ribelli.

Nel frattempo, molti di questi rifugiati per-manenti hanno raggiunto i campi profughi del vicino Libano. In una lettera di solidarie-tà alla Siria sofferente, scritta il 24 gennaio, il Patriarca Latino di Gerusalemme, Mons. Fouad Twal ha lanciato un “appello a colo-ro che possono intervenire per promuovere un dialogo finalmente costruttivo. Perché c’è sicuramente una via d’uscita, se abbiamo il coraggio e la volontà di intraprenderla per il bene della pace e non per altri interessi”.

“Barack Obama farà la sua prima visita in Israele, in Cisgiordania e in Giordania”, ha annunciato, il 5 di febbraio, la Casa Bianca. Secondo alcuni analisti, questa visita dimostra che Barak Obama intende rivolgere maggio-re attenzione ai problemi del Medio Oriente nel corso del suo secondo mandato, al fine di evitare che i conflitti nella regione divenga-no incontrollabili e che le ultime terre d’asilo divengano, a loro volta, totalmente aride.

Christophe Lafontaine

Page 2: notiziario inForMatiVo ERUSALEMMEMons. Nourhan Manougian. Settimana di preghiera per l’unità dei cristiani Dal 19 al 27 gennaio 2013 si è svolta a Geru-salemme la Settimana di

P a G . 2 n ot i z i a r i o i n F o r M at i V o — GERUSALEMME

Diocesi: Attualità inTerra Santa

Presto un memoriale Lustigerin Terra Santa

La fondazione per la memoria del Cardi-nale Jean-Marie Lustiger si appresta ad apri-re un sito in sua memoria nei giardini di Abu Gosh.

I monaci della Congregazione Benedet-tina Olivetana stanno vedendo nascere un memoriale in onore di uno dei loro compianti visitatori: il Card. Jean-Marie Lustiger.

Si conosce già a Gerusalemme il memoriale in onore di Mons. Decourtray. Presto, se i lavori dell’architetto israeliano M. Efrat saranno terminati in tempo, un memoriale dedicato al Cardinale Lustiger verrà inaugurato nei giardini della Congregazione Benedettina di Santa Maria del Monte Oliveto (Abu Gosh).

L’inaugurazione ufficiale del sito avrà luogo il 14 marzo. Si tratterà di una rete di fontane e di canali, accompagnati da pannelli con meditazione prese dai testi del Cardinale Lustiger – lui stesso ebreo, convertito poi al cattolicesimo.

Un’iniziativa originale

L’iniziativa di questo memoriale si deve al dottor Richard Prasquier, Presidente del Consiglio dei rappresentanti delle istituzioni ebraiche di Francia (Crif), che ha voluto rendere omaggio al Cardinal Lustiger per il suo ruolo nell’avvicinamento tra ebrei e cristiani.

Il giardino di Abu Gosh, situato in una delle quattro proprietà nazionali francesi di Gerusalemme, unito al particolare affetto del Cardinale per questa comunità in seguito alla sua fondazione nel 1976, spiega l’apertura di una tale memoriale così particolare.

Un piccolo anfiteatro e le fontane saranno situati sulle due terrazze nella parte alta del giardino. L’acqua simbolizza il legame tra giudaismo e cristianesimo, essa è anche un segno di purificazione e di vita. Il complesso verrà inaugurato alla fine del viaggio del Cardinal André Vingt-Trois, Arcivescovo di Parigi.

Laurent Charnin

Accordo Santa Sede – Israele:ottimismo prudente da parte del Nunzio

In un’intervista all’agenzia SIR, il Nunzio in Israele, S.E. Mons. Lazzarotto, ha mostrato un prudente ottimismo a riguardo della possibilità di un accordo fiscale tra la Santa Sede e Israele. L’accordo in questione – in corso di nego-ziazione – concerne le questioni economiche e finanziarie delle Istituzioni in Terra Santa.

Alla domanda se l’anno 2013 sarà un anno buono per concludere questo accordo tra la Santa Sede e Israele, il Nunzio Apostolico in Israele ha risposto: “Ci stiamo lavorando. Ce lo auguriamo. Non si possono dire date, e farlo non sarebbe corretto, in quanto il negoziato è in corso. Direi che una possi-bilità c’è, alcuni elementi devono essere ancora definiti, ma non è esclusa la possibilità di arrivarci entro l’anno”.

L’intervista è stata concessa a Betlemme nel corso di una riunione infor-mativa con i Vescovi del Coordinamento Terra Santa. L’incontro è organizzato dal Coordinamento delle Conferenze Episcopali in favore della Terra Santa e dall’Assemblea degli Ordinari Cattolici di Terra Santa. Nel corso di questo scam-bio il Nunzio ha anche ricordato la posizione della Santa Sede sulla risoluzione del conflitto israelo-palestinese: una soluzione a due Stati.

Christophe Lafontaine

Protesta contro la profanazionedella tomba del re DavidePer la seconda volta in dieci giorni il luogo detto “ tomba del re Davide”, che si trova sotto il Cenacolo sul Monte Sion a Gerusa-lemme, è stato profanato nella notte tra il 2 e 3 gennaio 2013. Il Patriarcato Latino pro-testa energicamente contro questo atto di vandalismo che ferisce tutti i credenti, ebrei, cristiani e musulmani.Ancora una volta il Patriarcato Latino di Ge-rusalemme esprime il suo vivo desiderio di vedere arrestati i colpevoli.

Auguri da Mons. Fouad Twalal Patriarca ortodossoIl 9 di gennaio 2013 Sua Beatitudine Mons. Fouad Twal, Patriarca Latino di Gerusalem-me, si è recato al Patriarcato Ortodosso per porgere gli auguri di un Santo Natale e di Buon Anno al Patriarca S.B. Teofilo III.

Visita dei Vescovi della Galileaal Presidente Abbas a RamallahIl 31 dicembre 2012 tutti i Vescovi della Galilea si sono recati in visita ufficiale dal Presidente dello Stato palestinese, Mahmud Abbas, nella sua Muqataah di Ramallah. La stessa Autorità palestinese aveva desiderato tale incontro.Questa storica “prima visita” rientra in ciò che sembra essere un nuovo orientamento dell’Autorità al fine di moltiplicare gli sforzi per avvicinare ulteriormente le due comunità pa-lestinesi dei Territori palestinesi e di Israele.

Nuovo Patriarca copto cattolicoL’Assemblea degli Ordinari Cattolici di Terra Santa esprime le proprie felicitazioni al nuo-vo Patriarca Copto Cattolico di Egitto recen-temente eletto, Mons. Ibrahim Isaac SIDRAK.

Nuovo Patriarca armenoS.B. Mons. Fouad Twal, accompagnato da una delegazione di Vescovi, sacerdoti e re-ligiosi, si è recato la mattina del 29 dicem-bre al Patriarcato armeno insieme a tutte le altre Chiese di Gerusalemme per salutare il Patriarca armeno recentemente eletto, S.B. Mons. Nourhan Manougian.

Settimana di preghieraper l’unità dei cristianiDal 19 al 27 gennaio 2013 si è svolta a Geru-salemme la Settimana di preghiera per l’uni-tà dei cristiani, intitolata “Quel che il Signore esige da noi” (Michea 6,6-8). Per la Galilea il Vicario generale latino, S.E. Mons.Giacin-to-Boulos Marcuzzo ha indirizzato, a nome del Patriarca, una lettera speciale a tutte le parrocchie e alle comunità, invitando tutti a compiere uno sforzo particolare in questo Anno della Fede, celebrando e partecipando attivamente alla settimana di preghiera per l’unità dei cristiani.

Page 3: notiziario inForMatiVo ERUSALEMMEMons. Nourhan Manougian. Settimana di preghiera per l’unità dei cristiani Dal 19 al 27 gennaio 2013 si è svolta a Geru-salemme la Settimana di

a M a r e l a t e r r a s a n t a e F a r l a a M a r e P a G . 3

Diocesi: Attualità inTerra Santa

Assieme ai Vescovi locali, in-coraggiamo un sostegno concre-to per i più vulne-rabili, la formazio-ne dei giovani e ogni sforzo per la promozione della pace. Incoraggiamo i cristiani a venire in pellegrinaggio in Terra Santa per sperimentare la stessa calda ospita-lità che abbiamo ricevuto. Lavoreremo strenuamente per persuadere i nostri rispettivi governi a riconoscere le cause che stanno alla radice della sofferenza in que-sta terra e ad intensificare gli sforzi per una pace giu-sta. Facciamo eco all’invito rivolto di recente da Papa Benedetto nel suo discorso al Corpo Diplomatico ac-creditato presso la Santa Sede: “In seguito al ricono-scimento della Palestina quale Stato Osservatore non Membro delle Nazioni Unite, rinnovo l’auspicio che, con il sostegno della comunità internazionale, Israelia-ni e Palestinesi s’impegnino per una pacifica conviven-za nell’ambito di due Stati sovrani, dove il rispetto della giustizia e delle legittime aspirazioni dei due Popoli sia tutelato e garantito. Gerusalemme, diventa ciò che il Tuo nome significa! Città della pace e non della divisione”.

Con le parole di uno dei Salmi che abbiamo pregato insieme ogni giorno: “Domandate pace per Gerusalemme” (Salmo 122,6).

10 gennaio 2013, Firmatari del Comunicato finale:

S.E. Mons. Richard Smith – Arcivescovo di Edmonton,Canada

S.E. Mons. Joan-Enric Vives – Arcivescovo di Urgelle Andorra, Spagna

S.E. Mons. Gerald Kicanas – Vescovo di Tucson,Stati Uniti

S.E. Mons. Stephan Ackermann – Vescovo di Trier,Germania

S.E. Mons. Michel Dubost – Vescovo di Evry, Francia

S.E. Mons. William Kenney – Vescovo di Birmingham,England e Wales

S.E. Mons. Peter Bürcher – Vescovo di Reykjavik, Conferenza Episcopale del nord Europa

S.E. Mons. Declan Lang – Vescovo di Clifton,England e Wales.

Coordinamento Terra Santa 2013: il comunicato finale

Da quando i Vescovi del Holy Land Co-ordination si sono riuniti nel mese di gennaio 2012, la gente di questa regione si è trovata a vivere eventi oscuri e drammatici: il conflitto a Gaza e nel sud d’Israele, la guerra civile in Siria, che ha causato un alto numero di rifugiati in altri paesi, mettendone a dura prova le risorse, la crescente polarizzazione in Israele e Palestina. Questi sviluppi hanno causato profonda ansia in tutti gli abitanti di questa regione, in particolare negli Israeliani, Palestinesi, Ebrei, Musulmani, e soprattutto nella popolazione cristiana in calo.

Quest’anno abbiamo incontrato le comunità cristiane di Gaza, Betlemme, Beit Jala, Madaba e Zarqa. Nella valle di Cremisan abbiamo sentito parlare di battaglie legali per proteggere i terreni della popolazione locale e le istituzioni religiose dall’invasione della Barriera di sicurezza (“il muro”). Assicuriamo di continuare a sollecitare i nostri rispettivi governi affinché agiscano per prevenire questa ingiustizia. Abbiamo sentito commoventi testimonianze di religiose impegnate nella cura dei lavoratori migranti, delle persone vittime del traffico di esseri umani e dei prigionieri.

La nostra fede è stata arricchita dalla forza e dal co-raggio delle persone che abbiamo incontrato: coloro con cui abbiamo condiviso una vivace celebrazione della Messa a Zarqa in Giordania; coloro si prendono cura dei più vulnerabili, come i profughi siriani e iracheni in fuga dal terrore e dalla violenza; coloro che lottano di fronte all’oppressione e all’insicurezza da una parte all’altra dei paesi che compongono la Terra Santa. Ci sentiamo spin-ti a promuovere una pace giusta e invitiamo le comunità cristiane nei nostri paesi di origine e le persone di buona volontà in tutto il mondo a sostenere il lavoro intrapreso in questa regione per costruire un futuro migliore. Un buon esempio sono due agenzie che abbiamo visitato: il Catholic Relief Services a Gaza e il programma per i rifugiati in Giordania gestito dalla Caritas.

Siamo anche chiamati a riconoscere e a dire agli altri come la fede in Dio porti luce nella vita della gente che vive in Terra Santa. Uno dei modi in cui ciò avviene è l’im-pegno della Chiesa per l’educazione, un investimento tangibile per il futuro. In nessun luogo ciò è più evidente che nell’Università di Betlemme, dove siamo stati colpi-ti dalle storie degli studenti, e nell’Università americana di Madaba in Giordania. Nel 2009, Papa Benedetto XVI invitò il personale e gli studenti della regione a essere costruttori di una società giusta e pacifica, composta di popoli diversi per religione e per estrazione etnica.

Page 4: notiziario inForMatiVo ERUSALEMMEMons. Nourhan Manougian. Settimana di preghiera per l’unità dei cristiani Dal 19 al 27 gennaio 2013 si è svolta a Geru-salemme la Settimana di

Diocesi: Attività pastorali e vita liturgica

P a G . 4 n ot i z i a r i o i n F o r M at i V o — GERUSALEMME

Visita pastorale a MafraqSabato 19 e domenica 20 Gennaio 2013, Sua Be-atitudine Fouad Twal si è recato in visita pastorale a Mafraq, in Giordania. Nel corso della visita, Sua Beatitudine ha incontrato personalmente tutte le Fra-ternità e le organizzazioni locali, ringraziandole per il loro servizio in ambito sanitario, nonché gli inse-gnanti delle scuole che si prodigano senza risparmio e in condizioni spesso molto difficili.

Il Rev. Don Raed Abusahliah nominatoSegretario generale di Caritas-GerusalemmeI membri del ‘Consiglio di Amministrazione” di Ca-ritas Gerusalemme si sono riuniti Mercoledì 23 gennaio 2013 presso il Patriarcato Latino di Geru-salemme per eleggere il nuovo Segretario generale di Caritas Gerusalemme. Il Parroco di Ramallah è stato eletto a maggioranza, succedendo alla Sig.ra Claudette Habesh.

Il Presidente malgascio in pellegrinaggio in Terra Santa incontra il PatriarcaIl Presidente di transizione del Madagascar, Andry Rajoelina, in pellegrinaggio pri-vato in Terra Santa, si è recato al Patriarcato Latino di Gerusalemme dove mercole-dì 2 gennaio 2013 ha incontrato S.B. Mons. Fouad Twal.

S.B. Mons. Sabbah celebra il giubileo d’argentodella sua ordinazione episcopaleEsattamente 25 anni fa, il 6 gennaio 1988, Michel Sabbah fu ordinato vescovo da Papa Giovanni Paolo II nella Basilica di S. Pietro a Roma. L’annuncio della sua nomina era stato precedentemente diffuso il 27 dicembre. Domenica 6 gennaio 2013 il Patriarca emerito si trovava a Nazaret ed i sacerdoti del Vicariato patriarcale di Nazaret hanno voluto organizzare un momento di azione di grazie in attesa di una celebrazione più ufficiale al Patriarcato, il 31 gennaio.

L’Arcivescovo di Genova in Terra SantaMartedì 8 gennaio 2013 il Cardinale Angelo Bagnasco, Arcivescovo di Genova, e trenta dei suoi sacerdoti hanno celebrato la messa alla Kehilla di Gerusalemme. Sabato 12 febbraio il Presidente della Conferenza Episcopale Italiana ha incontrato Sua Beatitudine Mons. Fouad Twal, Patriarca Latino di Gerusalemme.

Ritorno a Gaza 6 settimane dopo la treguaAll’indomani della solennità dell’Epifania a Betlemme, i nostri

occhi si volgono a Gaza, luogo di riposo della Sacra Famiglia in fuga verso l’Egitto. E’ su questo lembo di Terra Santa che S.E. Mons. Shomali, Vicario episcopale per Gerusalemme, si è recato il 24 dicembre per celebrare Natale un mese dopo la tregua firmata il 21 novembre che ha messo fine a otto giorni di guerra.

Erano centinaia i cristiani venuti a celebrare il Natale lunedì 24 dicembre 2012 nella parrocchia della Santa Famiglia a Gaza. Tra di loro i cattolici, fedeli della parrocchia, ma anche numerosi ortodossi. La messa è stata presieduta da S.E. Mons. Shomali, Vicario episcopale a Gerusalemme, accompagnato da Don Faysal Hijazin, responsabile delle scuole cattoliche in Palestina, ed anche dal parroco, P. Jorge Hernandez e dal suo vicario P. Gabriele. Dopo la celebrazione la parrocchia ha offerto ai circa 600 cristiani presenti uno spettacolo tradizionale, mettendo in scena l’Annunciazione e la Natività, a cui è seguito un pasto festivo.

L’attesa della Salvezza nella Speranza

Quest’anno Natale è stato festeggiato solo un mese dopo la tregua firmata il 21 Novembre che ha messo fine all’operazione Colonna di difesa. Per molti parrocchiani questo cessate il fuoco è un vero miracolo della Madonna. La Natività e l’Annuncio della Buona Novella sembrano essere state vissute quest’anno con una profondità tutta particolare. Ad ogni modo questa è l’impressione colta da S.E. Mons. Shomali, ritornato da Gaza il 25 dicembre. “Celebrando la messa di Natale nella parrocchia della Santa Famiglia ho avvertito quanto i cristiani di Gaza desiderino veramente la Salvezza”. Una Speranza forte. Ed anche una gioia profonda. “L’atmosfera era molto gioiosa”, testimoniano le Suore del Verbo Incarnato, molto coinvolte in tutta l’organizzazione della giornata. Tuttavia si sa bene che tutti hanno ancora nel cuore e nella testa il trauma di questi 8 giorni di bombardamenti. Soprattutto i bambini con i quali ha potuto parlare Don Faysal Hijazin, responsabile delle scuole cattoliche in Palestina. Le scuole del Patriarcato Latino accolgono a Gaza 1500 allievi, cristiani e musulmani.

530 permessi accordati da Israele

Ogni anno lo Stato di Israele accorda ai cristiani residenti nei Territori palestinesi dei permessi per recarsi nei Luoghi Santi durante le feste religiose. Per questo Natale 2012 sono stati accordati 530 permessi agli abitanti di Gaza (su 1550 cristiani). Tra coloro che hanno ottenuto questo permesso ce ne sono alcuni che hanno voluto comunque restare a Gaza per vivere la messa di Natale nella parrocchia della Santa Famiglia e partire solo dopo per visitare i Luoghi Santi. Una bella testimonianza di attaccamento alla parrocchia che desidera essere una famiglia per i suoi fedeli e un omaggio al suo parroco P. Jorge Hernandez, al suo vicario e alle tre comunità religiose presenti in loco: le Suore del Rosario, le Missionarie della Carità e le Suore del Verbo Incarnato.

Amélie de La Hougue

Page 5: notiziario inForMatiVo ERUSALEMMEMons. Nourhan Manougian. Settimana di preghiera per l’unità dei cristiani Dal 19 al 27 gennaio 2013 si è svolta a Geru-salemme la Settimana di

La Diocesi in Medio Oriente e nel Mondo

a M a r e l a t e r r a s a n t a e F a r l a a M a r e P a G . 5

Perché credo?È questo l’interrogativo, al quale ha risposto il vescovo mons. William Shomali, nel corso di un incontro, svoltosi lo scorso 18 gennaio, a Tarshiha, parrocchia greco-cattolica dell’alta Galilea.

Celebrazione del giubileo della Scuoladelle Suore Salvatoriane con il Cardinal MeisnerIl 26 gennaio 2013, le Suore Salvatoriane di Nazaret hanno celebrato il giubileo d’oro della loro scuola. Hanno inaugurato il nuovo liceo, portando a termine il loro vasto programma di lavoro, iniziato quindici anni fa, al fine di dotare la scuola di tutto il necessario.

La gioia del Natale al Centro Maria di NazaretIn totale sono 635 gli allievi di tutte le età che hanno condiviso la gioia della nascita di Gesù al Centro Maria di Nazaret. Sono stati accolti dalla Comunità di Chemin Neuf, comunità a vocazione ecumenica che anima il luogo.

I Salesiani hanno festeggiato Santo Stefano a Beit JemalMercoledi 26 dicembre 2012 S.E. Mons. Marcuzzo, Vicario patriarca-le in Israele, ha celebrato la festa di Santo Stefano nella Cappella di Santo Stefano a Beit Jemal. Secondo la tradizione, secondo le ricer-che e secondo le recenti scoperte questo convento si troverebbe nel luogo dove fu deposto il corpo del santo.

Frua, responsabile a titolo onorifico del settore stampa e media in lingua tedesca del Patriarcato Latino, presiederà il comitato di direzione della nuova organizzazione con l’assistenza di Richard Siebler, responsabile della pastorale delle parrocchie a Holzkirchen, in Alta Baviera. Il comitato annovera tra i suoi membri anche un tesoriere ed un responsansabile per i media. Sua Beatitudine Mons. Fouad Twal presiederà l’associazione come presidente onorario.

“Durante i suoi viaggi le parrocchie chiedono spesso al Patriarca come si può aiutare la Terra Santa, ed egli risponde ‘con la preghiera, i pellegrinaggi ed i progetti’. La nostra associazione desidera seguire questa proposta del Patriarca ricordando la vita e la realtà dei nostri cristiani in Terra Santa, risvegliando un interesse per questi cristiani e ricordando alle parrocchie la Chiesa Madre”, spiega la direttrice generale Barbara Frua.

Troverete il sito dell’associazione, ancora in costruzione, all’indirizzo http://gesellschaft-lpj.org/.

La redazione

Domenica 9 dicembre 2012 è stata creata a Monaco di Baviera in Germania un’associazione di pubblica utilità a favore del Patriarcato Latino di Gerusalemme. I dieci membri fondatori, di cinque diversi paesi, tra cui anche due sacerdoti del Patriarcato Latino, hanno firmato gli statuti dell’“Associazione per il sostegno del Patriarcato Latino di Gerusalemme”. Questa composizione multinazionale ben riflette la vita religiosa in Terra Santa con tutte le sue congregazioni, volontari, pellegrini ed amici del mondo intero.

L’associazione ha come fine il sostegno materiale e morale delle istituzioni cristiane del Patriarcato Latino, la promozione della comprensione tra i popoli e l’assistenza ai sacerdoti che guidano i pellegrinaggi. Essa può fare ricorso alla lunga esperienza di Don Shawki Baterian come cancelliere e amministratore del Patriarcato Latino e di Don Bernt Besch, sacerdote del Patriarcato Latino e membro della Commissione per i pellegrinaggi della Conferenza degli Ordinari Cattolici di Terra Santa.

Come concordato durante l’assemblea costitutiva, Barbara

Un’associazione per il sostegno del Patriarcato Latino

Intervista con S.E. Mons. Lahham sulla situazione politica in Giordania1) In Giordania si sta aggravando la situazione umanitaria per i rifugiati siriani vittime delle intemperie. Come sta agen-

do il Vicariato per venire loro in aiuto?La situazione dei rifugiati in Giordania è veramente catastrofica. Ma bisogna anche sapere che la Giordania non ha strutture

sufficienti e che l’ultima tempesta di neve era eccezionale. Per conto della Chiesa la Caritas invia continuamente dell’aiuto ai rifugiati. Essa si occupa anche dei casi di malattia. Inoltre ho dichiarato all’agenzia Fides che apriremo il Centro Notre Dame de la Paix ad Amman, le nostre chiese e le nostre sale parrocchiali per accogliere tutti coloro che sono nel bisogno, cristiani e musulmani.

2) Ci sono molte manifestazioni nel vostro Paese. La primavera araba sta arrivando anche in Giordania? Come reagi-scono i cristiani?Il vento della primavera araba soffia anche in Giordania, ma molto dolcemente. I cristiani giordani reagiscono come i musulmani

giordani. Siamo tutti sulla stessa barca.

3) Può il re tener testa alla contestazione politica e sociale? Pensa che i Fratelli musulmani possano imporsi?Penso che il Re sia sufficientemente forte e soprattutto sufficientemente prudente ed intelligente da sopportare il colpo. I

Fratelli musulmani sono sempre qui anche se in questi ultimi tempi in disparte, soprattutto dopo le avventure dei Fratelli musulmani in Egitto e in Siria. Ma non abbassano la guardia. Non penso tuttavia che si possano imporre.

4) A suo avviso le elezioni parlamentari del 23 gennaio prossimo rilanceranno le riforme?Sì. Lo spero almeno. Attendiamo e vediamo.

5) Incoraggia i cristiani a votare? Ha delle indicazioni di voto per i suoi cristiani?Sicuramente, è un dovere. Io stesso andrò a votare e il Patriarca ha scritto una lettera a questo proposito a tutti i fedeli in Gior-

dania Intervista di Christophe Lafontaine

Page 6: notiziario inForMatiVo ERUSALEMMEMons. Nourhan Manougian. Settimana di preghiera per l’unità dei cristiani Dal 19 al 27 gennaio 2013 si è svolta a Geru-salemme la Settimana di

P a G . 6 n ot i z i a r i o i n F o r M at i V o — GERUSALEMME

Progetti del Patriarcato Latino

Ingrandita a Gaza la scuola della Santa Famiglia

GAZA - La fine del 2012 ha visto il completamento, da parte del Patriarcato latino, di un importante progetto riguardante la scuola della Santa Famiglia a Gaza. Per circa un anno, gli architetti del Patriarcato e i loro operai hanno lavorato per aggiungere un ulteriore terzo piano all’edificio scolastico, con la sfida di lasciare la scuola aperta per non penalizzare gli alunni che vi studiano nel corso dell’anno.

La scuola della Santa Famiglia a Gaza può attualmente disporre di circa 1045 m² in più. Il terzo piano aggiunto comprende una grande sala polivalente con 250 posti a sedere, una zona di servizio con cucina, un bagno adattato per le persone con disabilità e tre sale specializzate per alcuni corsi (laboratorio di fisica e altri), una sala professori, un ufficio amministrativo, una biblioteca e alcuni altri ambienti supplementari oltre ai necessari servizi sanitari. È stato anche costruito un ascensore esterno che serve tutti i piani.

Il progetto è iniziato il 7 dicembre 2011 ed è terminato nel mese di settembre 2012. Il progetto è stato reso possibile grazie alla generosità di numerosi donatori, tra cui l’associazione Giovanni Paolo II, che ha assunto i costi di questo cantiere.

Ora, anche se i lavori sono terminati, restano ancora alcuni elementi tecnici da affinare, in relazione alla situazione specifica di Gaza. “Attualmente”, spiega il Rev. Don Hijazen, Direttore generale delle Scuole del Patriarcato Latino in Palestina, “stiamo studiando la questione del generatore perché ci sono spesso problemi di interruzioni di corrente nella Striscia di Gaza che ostacolano gli studenti nei loro corsi di formazione”.

Le sfide di un progetto riguardante una scuola di Gaza

La situazione in cui versa Gaza rende effettivamente complesso tutto il progetto.Così, oltre ad interruzioni quotidiane dell’elettricità, i promotori di questo progetto di ampio respiro hanno anche

affrontato difficoltà di approvvigionamento di alcuni materiali che non erano disponibili nella Striscia di Gaza.Ad esempio, si sono dovuti portare dall’estero alcuni materiali come pezzi in acciaio con un iter di arrivo a volte

rallentato dai controlli di frontiera.L’arrivo dei materiali più importanti è stato allo stesso modo ostacolato anche dalla carenza di carburante in

particolare per le macchine. A causa di questa mancanza di carburante, i camion erano impossibilitati a circolare nel cantiere per il getto del cemento. Senza contare che appena la costruzione è stata ultimata, la scuola ha subito diversi danni nel mese di novembre durante gli otto giorni di guerra: le bombe sono cadute nelle vicinanze, causando danni alle porte, scardinamenti alle finestre e vetri rotti.

Il sito di Tabgha gemellato con Roma e l’UnitalsiSabato 26 Gennaio 2013 è stato firmato un accordo di gemellaggio senza precedenti tra Roma, che rappresenta la sede di San Pietro e il Papa, e Tabgha, che rappresenta il sito biblico del primato di Pietro e del primo papa. Erano presenti il sindaco di Roma, Gianni Alemanno, e il Vice-Presidente dell’UNITALSI da una parte, e dall’altra il Nunzio Apostolico in Israele, Mons. Giuseppe Lazzarotto, il Vicario Patriarcale latino, Mons. Giacinto-Boulos Marcuzzo e il Custode di Terra Santa, R.P. Pierbattista Pizzaballa.

3000 città in preghieraper la Pace in Terra SantaDomenica 27 gennaio 2013 avrà luogo la V Giornata internazionale d’intercessione per la Pace in Terra Santa. Quest’anno già 3 000 città nel mondo intero hanno espresso la loro adesione a queste 24 ore di preghiera con-tinua.

Page 7: notiziario inForMatiVo ERUSALEMMEMons. Nourhan Manougian. Settimana di preghiera per l’unità dei cristiani Dal 19 al 27 gennaio 2013 si è svolta a Geru-salemme la Settimana di

a M a r e l a t e r r a s a n t a e F a r l a a M a r e P a G . 7

Progetti del Patriarcato Latino

Per saperne di più, visitate il sito www.lpj.org:

•UnainiziativainterreligiosaperlapaceinMedioOriente(Nili–USA–28gennaio2013)

•LetteradisolidarietàdelPatriarcaFouadTwalperlaSiriasofferente(24gennaio2013)

•PuntodivistadelPatriarcatosulleelezioniinIsraeleeGiordania(24gennaio2013)

•Ilruolodellereligioninell’evoluzionedellesocietàarabe(Mons.Lahham–19gennaio2013)

•IntervistaconP.FransBouwensull’ecumenismoinTerraSanta(18gennaio2013)

•Giordania–icristianitraleelezioniedirifugiatisiriani(8gennaio2013)

•IlPapaesortaGerusalemmeadivenire“unacittàdipaceenondidivisione”(7gennaio2013).

•BenedizioneApostolicaindirizzataaS.B.Mons.MichelSabbahinoccasionedelsuogiubileodiordinazione episcopale festeggiato domenica 6 gennaio 2013

Un’altra sfida interna alla scuola:

— Conservare questo locale aperto in fase di costruzione in modo da non interrompere le lezioni e mantenere l’eccellenza del livello scolastico e garantendo, allo stesso tempo, la sicurezza del sito. Barriere, protezioni, coperture sono state messe in atto a questo scopo. E il 100% degli alunni ha ottenuto il diploma alla fine dell’anno con soddisfazione del Direttore, padre Jorge Hernandez.

— Poter ospitare, nonostante il cantiere, la tradizionale festa della consegna dei diplomi di conclusione della scuola. È stata l’occasione per una solenne cerimonia con il Patriarca Fouad Twal, svoltasi nel cortile della scuola. Per questo si son dovuti intraprendere lavori di pulizia, liberare il parco giochi, rimuovere i pannelli protettivi in acciaio. Dopo la festa, tutte le protezioni sono state rimesse al loro posto.

Quasi 1.000 alunni a Gaza: “essere aperti a tutti”

Per la cronaca, le scuole del Patriarcato Latino in Palestina accolgono circa 6.000 alunni, il 43% dei quali sono cristiani. A Gaza il Patriarcato Latino ha due scuole con 968 alunni. Di questi, 855 non cristiani e 113 cristiani, che rappresentano appena il 12% degli alunni. Cifre diverse dal resto della Palestina, come commenta Don Hijazen: “Gaza è una scuola molto importante per noi perché è un modo per aiutare i cristiani a rimanere nel Paese”. Il Direttore delle scuole di Palestina non nasconde che vi è “una certa pressione dell’Islam” sui bambini. “Per esempio, egli dice, la settimana scorsa un giovane cristiano ha deciso di cambiare religione e di diventare musulmano”. La scuola è anche un modo per aiutare i giovani “a mantenere la loro fede”. Padre Jorge Hernandez, direttore dela scuola e parroco della Parrocchia della Santa Famiglia e le tre comunità religiose presenti sul posto sanno rendersi quotidianamente presenti a tale scopo, mettendosi a disposizione dei ragazzi. “Qui si vive come in una famiglia”, non manca di sottolineare spesso Padre Jorge.

La scuola della Santa Famiglia – che occupa due edifici - impiega 86 persone (divise tra la gestione, l’ammi-nistrazione, gli insegnanti e impiegati di servizio). Di questi, 22 sono cristiani, gli altri sono musulmani. Una col-laborazione che si vive, nella pace e nella fratellanza, nel quotidiano e che invita gli alunni a vivere allo stes-so modo. Sia i numeri sia l’atmosfera della scuola della Sacra Famiglia esprimono lo spirito che anima le scuole del Patriarcato Latino di Gerusalemme: “Essere aperti a tutti”. Amélie de La Hougue

Page 8: notiziario inForMatiVo ERUSALEMMEMons. Nourhan Manougian. Settimana di preghiera per l’unità dei cristiani Dal 19 al 27 gennaio 2013 si è svolta a Geru-salemme la Settimana di

AbbonarsiPer l’abbonamento (gratuito),scrivere a:[email protected]

Per visitare il nostro sito:www.lpj.org

Patriarcato Latinodi GerusalemmeP.O.B. 14152Gerusalemme 91141Tel: + 972 2 628 23 23Fax: + 972 2 627 16 52Media office : [email protected]

L’Ordine Equestre del Santo Sepolcro

I coniugi Hahn in visita al Patriarcato

GERUSALEMME – Il celebre autore americano Scott Hahn (Rome Sweet Home) ha fatto visita al Patriarca Lati-no di Gerusalemme. Sua moglie Kimberly ha ricevuto da Sua Beatitudine Fouad Twal la Conchiglia del Pellegrino. Scott e Kimberly Hahn sono entrambi membri dell’Ordi-ne Equestre del Santo Sepolcro e hanno fatto un pel-legrinaggio in Terra Santa dal 4 al 14 gennaio 2013 con l’Agenzia statunitense “206 Tours”.

“È un grande onore appartenere all’Ordine del San-to Sepolcro, e sostenere i nostri fratelli e sorelle in Cristo che vivono in Terra Santa – in mezzo alla soffe-renza e a molti conflitti“, ha detto Scott Hahn dopo che sua moglie ha ricevuto la conchiglia del pellegrino dal Patriarca latino di Gerusalemme.

Scott e Kimberly sono membri dell’Ordine e hanno partecipato per dieci giorni ad un pellegrinaggio in Ter-ra Santa organizzato da Milanka Lachman, presidente dell’Agenzia americana “206 tours” e anche Lei membro dell’Ordine del Santo Sepolcro.

Il gruppo comprendeva 175 pellegrini, di cui 8 sacer-doti. Di questi ultimi, anche due Monsignori hanno de-siderato ricevere la Conchiglia del Pellegrino da Mons. William Shomali, Vicario patriarcale di Gerusalemme: Mons. Philip Halfacre dall’Illinois (Luogotenenza USA del Centro-Nord) e Mons. James Swiader di New York (Luo-gotenenza USA Orientale).

Il Dr. Scott Hahn è persona conosciuta. Ordinato ministro presbiteriano, fece per dieci anni esperienza nelle congregazioni protestanti, insegnando anche presso il Seminario Teologico “Chesapeake” fino a quando si decise al gran passo, entrare cioè nella Chiesa cattolica. Scott Hahn è ora professore e oratore famoso negli Stati Uniti. Ha tenuto molte conferenze a livello nazionale e internazionale su diversi argomenti relativi alla Scrittura e alla fede cattolica. Scott Hahn è anche un autore e un teologo cattolico. Ha pubblicato una quarantina di libri, tra cui i noti Rome Sweet Home e The Lamb’s Supper (la Messa come il Cielo sulla Terra). Attualmente è professore di teologia presso l’Università francescana di Steubenville negli Stati Uniti.

Christophe Lafontaine