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GERUSALEMME NOTIZIARIO INFORMATIVO AMARE LA TERRA SANTA E FARLA AMARE Patriarcato Latino di Gerusalemme www.lpj.org P.O.B. 14152 Gerusalemme 91141 Tel : +972 2 628 23 23 Fax : +972 2 627 16 52 Media office: [email protected] STAMPA DEL PATRIARCATO LATINO BEIT JALA — 2012 NUMERO 15 SETTEMBRE 2012 Editoriale Il calice del dolore Benedetto XVI è atteso, il 14 settembre, in Libano, ove il conflitto siriano, con la sua in- credibile violenza, è alle porte. Il Papa procla- merà la sua esortazione apostolica seguita al Sinodo sul Medio Oriente tenutosi nel 2010 a Roma. Questo viaggio dovrebbe essere per il Papa un’occasione in cui lanciare un nuovo appello in favore della protezione dei cristiani in Medio Oriente che si trovano, sullo sfondo segnato dalla Primavera araba, in una situa- zione molto tesa, tra rivolte politiche e tensio- ni confessionali. In effetti, almeno tre paesi, l’Egitto, la Siria e l’Iraq, stanno vivendo giorni cruciali per il loro futuro. In Libano, stretto vi- cino di una Siria insanguinata, il numero dei rifugiati negli ultimi quattro mesi è raddoppia- to. E proseguendo oltre la Siria, vi è l’Iran. L’Iran, che sta moltiplicando le provocazioni contro Israele, tanto che da più parti si par- la di un possibile intervento contro Teheran. Sarà dunque difficile per Benedetto ignorare questi conflitti. «Attendiamo in modo speciale questa esortazione apostolica post-sinodale”, ha dichiarato il Patriarca latino di Gerusalemme ai microfoni della Radio Vaticana. “Aspet- tiamo dal Papa un messaggio di incorag- giamento. Non si tratta di un viaggio che il Papa intende fare solo per il Libano, ma per tutta questa regione. I sette Patriarchi cattolici saranno presenti per ricordare la situazione così come è, anche se non ri- usciamo a vedere facilmente una fine alla violenza in Medio Oriente”, ha concluso mons. Twal. Che cosa davvero si aspettano i cri- stiani in Medio Oriente? Che i loro diritti umani, in par- ticolare la libertà religiosa e di coscienza, siano rispettati. E che anche la comunità in- ternazionale difenda le loro aspirazioni a vivere nel loro paese d’origine con la digni- tà di cittadini a pieno titolo. E non solo alla luce degli inte- ressi economici. Essi quindi non attendono dal Papa un discorso universale, ma una esortazione che tocchi il loro quotidiano, con le loro angosce, e confermi il loro impegno e le loro speranze. “Simone di Cirene”, alziamoci! Il viaggio del Papa avrà inizio il giorno della Festa dell’Esaltazione della Santa Cro- ce. Si tratta di una festa, quella della croce gloriosa, molto importante nel cristianesimo orientale. (Essa è collegata, fin dalle origini, con la dedicazione della basilica costanti- niana del Santo Sepolcro di Gerusalemme). Oggi, sono i cristiani orientali ad essere pie- gati dal peso della croce. Siamo noi, per i no- stri fratelli del Medio Oriente, dei Simone di Cirene? Siamo loro di sostegno? Spirituale? Umano? Materiale? Come il Papa, che vie- ne come pellegrino di compassione, siamo tutti chiamati ad unirci al calice del loro do- lore. I cristiani del Medio oriente hanno un grande bisogno dei cristiani di tutto il mondo in questi giorni così dolorosi e decisivi per la loro storia. Come Simone di Cirene, che fu costretto dai soldati romani ad aiutare Gesù a portare la sua croce, non abbiamo altra scelta. Così possiamo rivolgerci, in silenzio e preghiera, ai tre fratelli Massabki (France- sco, Abdel-Mooti e Raffaello) beati libanesi, laici maroniti, che furono martirizzati durante la persecuzione turca della Chiesa nel 1860. Ci ricordano ciò che Gesù disse ai suoi: ‘Non abbiate paura’. La loro preghiera sia con i no- stri fratelli in Oriente. Christophe Lafontaine Benedetto XVI si reca in Libano, pellegrino di compassione per incoraggiare tutti coloro che portano la croce in Medio Oriente

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GERUSALEMMEn ot i z i a r i o i n F o r M at i V o

a M a r e l a t e r r a s a n t a e F a r l a a M a r e

Patriarcato Latinodi Gerusalemme

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STAMPA DEL PATRIARCATO LATINOBEIT JALA — 2012

Numero 15Settembre 2012 Editoriale

Il calice del doloreBenedetto XVI è atteso, il 14 settembre, in

Libano, ove il conflitto siriano, con la sua in-credibile violenza, è alle porte. Il Papa procla-merà la sua esortazione apostolica seguita al Sinodo sul Medio Oriente tenutosi nel 2010 a Roma. Questo viaggio dovrebbe essere per il Papa un’occasione in cui lanciare un nuovo appello in favore della protezione dei cristiani in Medio Oriente che si trovano, sullo sfondo segnato dalla Primavera araba, in una situa-zione molto tesa, tra rivolte politiche e tensio-ni confessionali. In effetti, almeno tre paesi, l’Egitto, la Siria e l’Iraq, stanno vivendo giorni cruciali per il loro futuro. In Libano, stretto vi-cino di una Siria insanguinata, il numero dei rifugiati negli ultimi quattro mesi è raddoppia-to. E proseguendo oltre la Siria, vi è l’Iran. L’Iran, che sta moltiplicando le provocazioni contro Israele, tanto che da più parti si par-la di un possibile intervento contro Teheran. Sarà dunque difficile per Benedetto ignorare questi conflitti.

«Attendiamo in modo speciale questa esortazione apostolica post-sinodale”, ha dichiarato il Patriarca latino di Gerusalemme ai microfoni della Radio Vaticana. “Aspet-tiamo dal Papa un messaggio di incorag-giamento. Non si tratta di un viaggio che il Papa intende fare solo per il Libano, ma per tutta questa regione. I sette Patriarchi cattolici saranno presenti per ricordare la situazione così come è, anche se non ri-usciamo a vedere facilmente una fine alla violenza in Medio Oriente”, ha concluso mons. Twal.

Che cosa davvero si aspettano i cri-stiani in Medio Oriente? Che i loro diritti umani, in par-ticolare la libertà religiosa e di coscienza, siano rispettati. E che anche la comunità in-ternazionale difenda le loro aspirazioni a vivere nel loro paese d’origine con la digni-tà di cittadini a pieno titolo. E non solo alla luce degli inte-ressi economici. Essi quindi non attendono dal Papa un

discorso universale, ma una esortazione che tocchi il loro quotidiano, con le loro angosce, e confermi il loro impegno e le loro speranze.

“Simone di Cirene”, alziamoci!Il viaggio del Papa avrà inizio il giorno

della Festa dell’Esaltazione della Santa Cro-ce. Si tratta di una festa, quella della croce gloriosa, molto importante nel cristianesimo orientale. (Essa è collegata, fin dalle origini, con la dedicazione della basilica costanti-niana del Santo Sepolcro di Gerusalemme). Oggi, sono i cristiani orientali ad essere pie-gati dal peso della croce. Siamo noi, per i no-stri fratelli del Medio Oriente, dei Simone di Cirene? Siamo loro di sostegno? Spirituale? Umano? Materiale? Come il Papa, che vie-ne come pellegrino di compassione, siamo tutti chiamati ad unirci al calice del loro do-lore. I cristiani del Medio oriente hanno un grande bisogno dei cristiani di tutto il mondo in questi giorni così dolorosi e decisivi per la loro storia. Come Simone di Cirene, che fu costretto dai soldati romani ad aiutare Gesù a portare la sua croce, non abbiamo altra scelta. Così possiamo rivolgerci, in silenzio e preghiera, ai tre fratelli Massabki (France-sco, Abdel-Mooti e Raffaello) beati libanesi, laici maroniti, che furono martirizzati durante la persecuzione turca della Chiesa nel 1860. Ci ricordano ciò che Gesù disse ai suoi: ‘Non abbiate paura’. La loro preghiera sia con i no-stri fratelli in Oriente.

Christophe Lafontaine

Benedetto XVI si reca in Libano,pellegrino di compassione per incoraggiare

tutti coloro che portano la croce in Medio Oriente

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P a G . 2 n ot i z i a r i o i n F o r M at i V o — GERUSALEMME

Diocesi : Attualità inTerra Santa

Una educazione responsabilecome risposta alla violenza

Gerusalemme – Domenica 19 agosto sette adolescenti israeliani sono stati ar-restati dalla polizia per avere aggredito – tre giorni prima – tre giovani palestinesi in pieno centro a Gerusalemme. Un linciaggio razzista che, sommato ai recenti avvenimenti occorsi a Betfage, fa temere un rigurgito di violenza.

Una delle vittime, Jamal Junali, è stato trasferito in coma all’ospedale Hadassa dove è stato rianimato.

I colpevoli sono stati rapidamente rintracciati grazie alle telecamere e inter-rogati. Saranno probabilmente giudicati e la cosa avrebbe potuto fermarsi così. Però, uno degli aggressori, 17 anni di età, dopo avere riconosciuto i propri gesti, ha precisato di non avere nessun rimorso. La violenza del linciaggio e la battuta di questo ragazzo hanno provocato una viva emozione in Israele. Il Primo ministro Benyamin Netanyahu ha denunciato questo gesto come “contrario ai nostri valo-ri” dal canto suo il Capo dello Stato Shimon Peres ha dichiarato la sua “vergogna” e il suo “disgusto”. Il Jerusalem Post del 23 agosto ha riportato la notizia della visita del presidente della Knesset, Reuven Rivlin, al giovane Jamal Junali. “Sono qui a nome dello Stato di Israele per presentare le sue scuse ed esprimere la sua collera per quanto è successo”.

Mons. Shomali, Vescovo ausiliare di Gerusalemme, si è recato a Betfage nella giornata di mercoledì 22 agosto, insieme al Patriarca, Mons. Fouad Twal, per so-stenere gli abitanti cristiani di quel quartiere vittime di alcuni lanci di pietre avvenuti nella serata del 20 agosto.

Secondo Mons. Shomali “La pace di domani si misurerà dall’energia che ciascuno metterà oggi nell’educazione dei nostri figli“.

Amélie de La Hougue

Cambiamento in NunziaturaIl Santo Padre Benedetto XVI ha nomi-

nato Mons Giuseppe LAZZAROTTO Nuo-vo Delegato Apostolico in Gerusalemme e Nunzio Apostolico in Israele.

Mons. Giuseppe LAZZAROTTO è Arci-vescovo titolare di Numana (Italia), ed è stato fino ad ora Nunzio In Australia. Succede a Mons. Antonio Franco che lascia l’incarico per raggiunti limiti canonici d’età (75 anni). Mons. Franco resta confermato nell’incarico di Responsabile degli Atti di negoziazione tra la Santa Sede e lo Stato di Israele con-cernenti materie finanziarie e fiscali e le proprietà materiali della Chiesa in Israele.

Mons Giuseppe LAZZAROTTO è nato a Carpane, in provincia di Vicenza, il 24 maggio 1942.

E’ stato ordinato Sacerdote ed incardinato alla diocesi di Padova (Italia) il 1 apri-le 1967.

E’ laureato in Diritto Canonico. Nel 1971 ha iniziato il suo servizio diplomatico per la Santa Sede. Ha prestato servizio nelle Nunziature Apostoliche in Zambia, Belgio, Cuba, nella Delegazione Apostolica di Gerusalemme e nella Segreteria di Stato Vaticana presso la Sezione Relazioni con gli Stati.

Il 23 luglio 1994 fu nominato Nunzio Apostolico presso il Regno Hascemita di Giordania e la Repubblica dell’Iraq.

L’11 novembre del 2000 fu nominato Nunzio Apostolico in Irlanda.Dal 22 dicembre 2007 è stato Nunzio Apostolico in Australia.Mons. Lazzarotto conosce bene, oltre all’italiano, l’inglese, il francese e lo

spagnolo. E’ diventato membro dell’Ordine del Santo Sepolcro (Luogotenenza di Irlanda) nel 2006.

La redazione

Nuovo Testamento strappato da un depu-tato israeliano, gli Ordinari scioccatiGERUSALEMME – 17 luglio 2012 - Un Depu-tato israeliano ha strappato una copia del Nuovo Testamento, che ha giudicato “sprege-vole”. Il deputato è uno dei parlamentari che hanno ricevuto per posta una copia del “Libro dei Testamenti” che contiene tra l’altro anche il Nuovo Testamento, da parte della Società Biblica Israeliana. L’Assemblea degli Ordina-ri Cattolici di Terra Santa (AOCTS) è rimasta scioccata ed ha condannato tale atto irrive-rente nei confronti dei cristiani e nei confronti della loro fede.

Auguri del Patriarcaper la fine del RamadanIn un discorso tenuto il 1 agosto al Centro Stu-di e Comunicazioni di Amman, Sua Beatitudi-ne il Patriarca Latino Fouad Twal ha formulato i migliori auguri personali e quelli di tutto il Patriarcato Latino ai musulmani in occasione dell’ Aïd El Fitr (la fine del mese di Ramadan – 19 agosto 2012).

AOCTS: Nuovo Appello degli Ordinaridi Terra Santa contro il trafficodi esseri umani nel Sinai In un comunicato del 9 agosto, gli Ordinari della Chiesa cattolica di Terra Santa hanno rivolto un rinnovato appello al mondo, profon-damente preoccupati per la sorte degli africa-ni richiedenti asilo, che sono stati sequestrati durante il loro passaggio attraverso il Sinai.Il 20 marzo 2012, avevano già fatto eco all’ap-pello del Santo Padre Benedetto XVI, affinché si ponesse fine al dramma di questi rapimen-ti, torture ed alla tratta di esseri umani, “che sono nostri fratelli e sorelle”.

Un momento convivialeriunisce cattolici e musulmaniBIR ZEIT – Una cena iftar ramadanica ha visto riuniti, a Bir Zeit, un centinaio tra musulmani e cristiani per un momento conviviale.Questa cena del Ramadan è stata offerta da Don Manawel Musallam (sacerdote latino), nel quadro delle iniziative di colloquio e di dia-logo tra cristiani e musulmani in Palestina. Tra gli ospiti noti, ricordiamo il Patriarca emerito Michel Sabbah e il Vescovo William Shomali, Ausiliare del Patriarca Latino e Vicario Patriar-cale per Gerusalemme e Palestina.

Quaranta giovani alla scopertadella PalestinaDal 6 al 21 luglio una delegazione della Fon-dazione Cristiana ecumenica per la Terra San-ta ha effettuato una visita di due settimane in Palestina.Composta da 41 giovani, comprendeva uomi-ni e donne, cristiani e musulmani, provenienti da 13 Stati americani e da altri 4 paesi – Au-stralia, Canada, Francia, Inghilterra – con una caratteristica in comune: i loro genitori erano tutti originari di Haifa, Gerico, Hebron, Geru-salemme, Giaffa, Birzeit, Gaza, Ramallah, e da altri 20 città e paesi della Palestina storica.

Mons.Giuseppe Lazzarotto prende il postodi Mons. Antonio Franco

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a M a r e l a t e r r a s a n t a e F a r l a a M a r e P a G . 3

Diocesi : Attualità inTerra Santa

Avvocati cristiani riuniti a Gerico

NAZARET - Nella città di Maria, la solennità dell’Assunzione co-nosce tre “momenti forti”: una processione popolare, la celebrazione della Santa Messa, e la danza “mariale” piu comunemente nota come “danza delle spade e del drago”.

Punto culminante della festa, la S.Messa è stata celebrata, il 15 agosto, nella Basilica dell’Annunciazione, con la partecipazione di cir-ca 1200 fedeli provenienti da Nazaret, dalla Galilea, e di alcuni pelle-grini stranieri.

Dopo la Messa, tutti i fedeli si sono ritrovati nel cortile della chiesa latina per partecipare alla danza “Sahjeh”, o danza popolare che si chiama anche “mariale”, visto che viene eseguita in onore della Vergi-ne Maria. Si allude al “drago” in riferimento ad una rappresentazione sacra della lettura dell’Apocalisse.

I partecipanti, tutti insieme, grandi e piccoli, uomini e donne, for-mano un grande cerchio e ruotano a ritmo costante in cadenza regola-re al ritmo degli applausi degli spettatori. Al centro due “combattenti”, armati di spade e scudi, si affrontano a duello.

Lo ‘zajjal’ recita versi augurali tradizionali o improvvisati ispirati alla lettura della Messa, per impedire che l’enorme drago divori il bambino al momento della sua nascita.

Lo “zajjal”, che è il vero leader della danza, interviene alla fine di ogni verso per ‘separare’ i duellanti, invitando i partecipanti a ripetere in coro il suo ritornello.

Questa danza, tipica a Nazaret durante questa festa, si è svilup-pata grazie a tre o quattro famiglie di Nazaret: Mazzawi–Zaatrah-Abboud-Zeitoun. Esse custodiscono gelosamente le vecchie spade

e i vecchi scudi e si tramandano tradizionalmente, di padre in figlio, questa “danza mariale delle spade e del drago”.

Terminata la “danza” nel cortile della Chiesa Latina, gli animatori si trasferiscono presso la Chiesa Melkita e successivamente presso quella Maronita per ripetervi la danza che appartiene al patrimonio folkloristico legato al culto mariano, esclusivo di Nazaret.

De notre correspondant de Galilée. Photos de A.K.

GERICO – Da Venerdì 27 a Domenica 29 Luglio 2012, ses-santa Avvocati e cinque Giudici del Tribunale Ecclesiastico del Patriarcato Latino di Gerusalemme* si sono ritrovati insieme a Gerico (Palestina) per un convegno di formazione sul matrimo-nio, organizzato insieme alla Chesa Melchita. Il programma, che prevedeva ogni giorno quattro relazioni seguite da un di-battito, è stato molto ricco. “L’obiettivo - ha spegato Don Emil Salayta, Presidente del Tribunale Ecclesiastico del Patriarcato Latino di Gerusalemme e organizzatore dell’evento, consiste nel fornire una formazione di base ed un aggiornamento sulla teologia del Sacramento del matrimonio, e su quanto dice il Diritto Canonico …”

E’ sempre il Presidente a precisare: “Abbiamo avuto una ric-ca e fruttuosa discussione con Don Faysal Hijazin e con il Dott. Michael Mansur (ndr: psicologo e vice presidente dell’Univer-sità di Betlemme) per quanto concerne le discordie coniugali e come trasformarle in modo po-sitivo … ”

Il dott. Jamal Khader, i signo-ri M. Issam Abou Nassar, M. Sa-lim Copti, M. Nabil Mushahwar, il professor Sabbah Sabbah e il signor Khadr Habash (Consi-gliere giuridico del Tribunale ec-clesiastico di Gerusalemme e di Nazaret) sono intervenuti, ognu-no a partire dal proprio ambito di specializzazione.

Tra i numerosi argomenti trattati, meritano di essere citati quelli riguardanti la teologia del matrimonio, il dolo e la frode, i casi di nullità e gli effetti civili del matrimonio religioso.

Il Convegno, che si è concluso nella domenica con una S.Messa presieduta dal Patriarca Latino di Gerusalemme, Mons. Fouad Twal, è stato una occasione per invitare gli avvo-cati a non considerare il matrimionio unicamente sotto l’aspetto professionale, ma anche dal punto di vista pastorale dell’unione uomo-donna davanti al Signore, oltre che per insistere anche sull’importanza della preparazione dei fidanzati al matrimonio.

Laurent Charnin

* In Terra Santa, il Tribunale Ecclesiastico svolge il ruolo svolto dal Tri-bunale civile in Francia. In altre parole, non c’è il matrimonio civile, ma unicamente quello religioso.

Dopo la Messa, tutti i fedeli si riuniscono nel cortile della Chiesa per partecipare alla «Sahjeh», danze popolare “mariale”

A Nazaret, l’Assunta si celebra in modo unico e originale

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Diocesi : Attività pastorali e vita liturgica

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stata celebrata il 3 agosto con la presenza del Vescovo G.Boulos Marcuzzo e di diverse famiglie stupite dai numerosi programmi presentati dai loro figli. Il Vicario Patriarcale si è calorosamente felicitato e ha ringraziato il parroco, il seminarista, gli animatori e tutti i collaboratori per questa iniziativa che “salva i nostri bambini e i nostri giovani da una vita di dissipazione morale, culturale, spirituale ed educativa quale è spesso il tempo delle vacanze mal utilizzato”. Tra le associazioni, gli Scout della Annunciazione di Nazaret si sono particolarmente distinti. Hanno organizzato il loro campo a Tabgha, dal 20 al 28 luglio, sulla riva del Lago di Ti-beriade, nei pressi della casa dei Padri Francescani, sotto la guida esperta del Sig. Joseph Farran. La festa conclusiva si è svolta sulla riva del lago con la presenza di molte famiglie e del vescovo Mons. G.B. Marcuzzo che ha portato loro anche i saluti e la benedizione del Patriarca di Gerusalemme, Mons. Fouad Twal.

Dal nostro corrispondente in Galilee

Tutte le novitàdel Seminario Patriarcale Latinodi Beit Jala sul nuovo sito internetBEIT JALA - Il Seminario Patriarcale di Beit Jala lancia il suo nuovo sito web: www.latin-seminary.org. Troverete tutte le novità del Seminario e di quanti vi operano. Potrete anche accedere alle meditazioni bibliche o inviare intenzioni di preghiera. Chiaro, pra-tico e completo, il nuovo sito permetterà alle famiglie e agli amici del Seminario di seguirne le diverse attività da casa, durante tutto l’anno.

Kaytana 2012Cinque giorni di campo estivoQuest’anno 72 bambini e adolescenti e 11 assistenti adulti hanno partecipato alla “Kaytana” annuale per i bambini cattolici di lingua ebraica che si è tenuta a Deir Rafat dal 16 al 20 luglio 2012..

Come ogni estate, alcune parrocchie, scuole, così come al-cuni movimenti, hanno organizzato dei campi durante le vacanze. Si sa che queste iniziative sono molto efficaci ma anche molto impegnative. Le autorità pubbliche impongono condizioni di sicu-rezza sempre più draconiane – cosa che, quest’anno, ha causato una sensibile riduzione del numero dei campi. Questo mette ancor più in evidenza il merito delle parrocchie e delle associazioni che affrontano con coraggio questi problemi e organizzano, malgra-do tutto, questi preziosi periodi di tempo di formazione estiva. Tra gli altri, presentiamo qui la parrocchia di Shefaamer e gli Scout di Nazareth che si sono segnalati in modo particolare. La parroc-chia latina di Shefaamer ha organizzato in luglio un campo estivo, frequentato da 250 bambini, molto vario nei suoi programmi e, a detta dei genitori, molto riuscito. L’iniziativa è stata organizzata accuratamente da Don Bassam Al-Deir, con la preziosa collabora-zione del seminarista Salim Haddad. La conclusione del campo è

Seminario sui mezzi moderni di insegnamento della catechesiBEIT JALA – Il 16 e 17 agosto il Centro Catechistico ha organizzato a Beit Jala un seminario formativo per tutti i catechisti di Gerusalemme e del territori palestinesi intitolato “Metodologia e moderni strumenti per la catechesi”. Il workshop ha visto la partecipazione di 50 insegnanti, uomini e donne, di diverse scuole.

Assunzione: alcune Suore del Rosario professano i votiGERUSALEMME - Mercoledì 15 Agosto, le Suore del Rosario hanno professato i voti durante la Messa dell’Assunta presieduta dal Patriarca Fouad Twal a Beit Hanina. Tre Suore hanno pro-nunciato i loro voti perpetui, e cinque i temporanei.

Festa di Santa Chiara e chiusura del giubileo degli 800 annidi fondazione delle ClarisseNAZARETH - L’11 agosto, come ogni anno, i fedeli di Nazaret e della Galilea si sono ritrovati presso il Monastero delle Clarisse di Nazaret per celebrare la festa di Santa Chiara. Quest’anno la festività ha assunto uno spessore maggiore perché è coincisa con la chiusura del giubileo per gli 800 anni della fondazione dell’Ordine delle Clarisse. La Messa pontificale di ringraziamento è stata presieduta da Mons. Marcuzzo.GERUSALEMME - Sabato 11 agosto, le Clarisse di Gerusalemme hanno festeggiato con gioia la solennità di Santa Chiara nella cappella del loro monastero. Molti sacerdoti, frati francescani e cappuccini, il Vicario custodiale P. Artemio Vitores, e tante Suore si sono voluti unire alla Liturgia eucaristica, presieduta da Mons. Shomali.

Campi estivi riusciti per i bambini e i giovani in Galilea

Visite del Patriarca ad HaifaHAIFA – Domenica 19 agosto 2012, S.B. il Patriarca Fouad Twal, accompagnato dal suo Vicario

in Israele, Mons. Giacinto-Boulos Marcuzzo e dal suo nuovo cancelliere, il Rev.do Don George Ayoub, ha compiuto ad Haifa alcune visite dettate da circostanze particolari. Il Patriarca si è recato in primo luogo da S.E. Elias Shaccour, Arcivescovo melkita di Acri, per augurargli un pronto ristabi-limento in seguito ad una caduta. La conversazione tra il Patriarca, i vescovi e alcuni sacerdoti pre-senti si è rivolta naturalmente su temi pastorali e di attualità, come la notizia della nomina del nuovo Nunzio in Terra Santa, la prossima visita del Papa a Beirut, le relazioni islamo-cristiane nel contesto del Ramadan e la nuova situazione nei paesi arabi. Le Suore della Santa Famiglia di Nazareth si sono istallate da due anni nella loro scuola di Nazareth. Il Patriarca le aveva già incontrate, ma ha voluto visitarle ancora una volta per incoraggiarle nel loro sforzo di adattamento.

Le religiose al momento sono quattro e attendono a breve l’arrivo di una quinta suora a completamento della comunità. Esse hanno appena terminato il rifacimento della loro cappella privata e le riparazioni alla cappella della scuola. Il Patriarca, sempre accompagnato da Mons. Marcuzzo e da Don George, ha fatto visita anche alle Suore Francescane CIM presso l’ospedale italiano per alcuni lutti che le hanno colpite in questi ultimi mesi. Nel corso della conversazione la superiora provinciale ha informato il Patriarca di alcuni cambiamenti di religiose occorsi nelle comunità, tra gli altri il trasferimento della casa provinciale da Aida (Betlemme) alla residenza Sant’Antonio di Gerusalemme, ove i lavori di ristrutturazione sono già cominciati. Testo dal nostro corrispondente ad Haifa. Foto di G.A.

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La Diocesi in Medio Oriente e nel Mondo

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« Non si tratta di un viaggio che il Papa intende fare solo per il Libano, ma per tutta questa regione » (Mons. Twal)

Quale verità per Pio XII ?GERUSALEMME - Comunicato: Lo Yad Vashem, il memoriale della Shoah a Gerusalemme, da domenica 1 luglio presenta un testo su Pio XII attenuato rispetto al precedente che accusava il pontefice di essere rimasto passivo di fronte alla sorte degli Ebrei durante la Sho-ah. Questo nuovo testo espone nei particolari il controverso dibatti-to circa il suo atteggiamento durante la Seconda Guerra Mondiale.

Gemellaggio tra la Parrocchia latina di Gerusalemme e la Par-rocchia di San MartinoGERUSALEMME - Mercoledì 22 agosto 2012, la Parrocchia latina di Gerusalemme ha ospitato un gruppo di pellegrini della Parroc-chia di San Martino (della Diocesi di Milano). In occasione della sti-pulazione di un gemellaggio tra le due parrocchie è stata celebrata una Messa nella Chiesa di San Salvatore.

La Celra si rivolge ai cistiani di SiriaLa Celra (Conferenza dei Vescovi Latini della Regione Araba) esprime, tramite una lettera indirizzata il 27 Agosto 2012, a Mons. Nazzaro (Vica-rio Latino ad Aleppo in Siria) e ai cristiani di Siria, tutta la sua vicinanza e “prossimità”. La Celra attende la prossima riunione plenaria ad Amman (Giordania) per ascoltare la testimonianza di Mons. Nazzaro e per firma-re un messaggio di pace.

La Terra Santa festeggia la Beata Mariam Baouardy Sabato 25 e domenica 26 agosto numerosi fedeli di Terra Santa si sono riuniti per celebrare la festa della “piccola Mariam”, giovane carmelitana palestinese beatificata nel 1983. Sabato sera Mons. Marcuzzo ha ce-lebrato una Messa presso il Carmelo di Nazaret, mentre domenica po-meriggio si è tenuta una celebrazione eucaristica al Carmelo di Betlem-me, presieduta da Mons. Lahham, Vescovo ausiliare per la Giordania.

Il 23 luglio, il Patriarca Fouad Twal ha espresso al Papa in una lettera la sua gioia e l’assicurazione delle sue preghiere per il successo della sua missione, della visita in Libano che si terrà dal 14 al 16 sep-tembre 2012. Pubblichiamo in questa sede un estratto della lettera:

Santità,Abbiamo appreso, con gioia, la notizia della Sua Visita in Libano, dove incontrerà nuovamente i Suoi

fedeli per consegnare loro l’Esortazione Apostolica, frutto del Sinodo dei Vescovi delle Chiese del Medio Oriente. La Terra Santa le dà il benvenuto in Libano.

A nome del Patriarcato Latino di Gerusalemme, dell’Assemblea degli Ordinari Cattolici di Terra Santa e della Conferenza dei Vescovi Latini della Regione Araba (C.E.L.R.A.), Le esprimiamo sin d’ora la nostra gioia e La accompagniamo con la nostra preghiera prima, durante e dopo la Sua Visita.

Santità, ritorna in Medio Oriente per donarci l’Esortazione Apostolica, grazie alla quale noi accoglieremo i Suoi consigli e il Suo insegnamen-to al fine di essere in questa regione e nel mondo intero, segno di comunione e di testimonianza.

La nostra regione vive attualmente in condizioni difficili e avvertiamo il bisogno di ascoltare la Sua voce, il suo messaggio di preghiera e di condivisione con quanti soffrono.

Questa terra, dal Sinodo fino ad oggi, si trova a vivere cambiamenti radicali che stanno segnando la vita e le opere in una prospettiva nuova di libertà e di dignità, spesso però accompagnate dall’aumento della violenza.

Auspichiamo che la Sua Visita in Libano e le parole che rivolgerà al Medio Oriente e alla Comunità internazionale rafforzino la speranza dei cristiani, il dialogo islamo-cristiano e i valori della giustizia e della pace

+ Fouad TwalPatriarca Latino di Gerusalemme,

Presidente della Assemblea degli Ordinari Cattolici di Terra Santa (AOCTS),Presidente della Conferenza dei Vescovi Latini della Regione Araba (CELRA).

Libano – Il Papa Benedetto XVI si recherà in Li-bano i prossimi 14, 15 e 16 settembre 2012. In que-sta occasione, il Santo Padre consegnerà ai capi delle comunità cristiane l’esortazione apostolica per il Medio Oriente, che segue il sinodo celebrato nel 2010. In preparazione alla visita del Santo Padre – visita che interessa tutti i cristiani – il Patriarca Latino di Gerusalemme, Mons. Fouad Twal, ha dichiarato ai microfoni della Radio Vaticana:

“Attendiamo in modo speciale questa esortazione apostolica post-sinodale, essa sarà il riassunto di tutto ciò che abbiamo augu-rato durante il nostro sinodo”.

Un problema di identitàIl Patriarca ha precisato: “Si torna all’idea di appartenenza a que-

sta terra (ndr: la Palestina). Si tratta di un problema di identità, di politi-ca. (…) Sta a noi, pastori, e un poco alla comunità internazionale oc-cuparcene e prendere in considerazione la presenza dei cristiani”.

Interrogato da una giornalista, Mons. Fouad Twal non nasconde la sua delusione per ciò che riguarda i contatti interreligiosi: “Non ci sono molti progressi a livello del dialogo con gli ebrei, anche se ci sono persone di buona volontà”. Medesima constatazione circa “la festa di Ramadan che è stata una buona occasione per domandare la pace, la convivialità”,

ma che nello stesso tempo non ha impedito la crescita di un certo radicalismo islamico.

Ciò che di più preoccupa il Patriarca Latino è senza dubbio la tensione mondiale, protesa verso la Siria, che fa sì che non si parli più della situazione in Palestina e nei territori occupati. “Aspettiamo dal Papa un messaggio di incoraggiamento, ha concluso mons. Twal. “Non si tratta di un viaggio che il Papa intende fare solo per il Libano, ma per tutta questa regione. I sette patriarchi cattolici saranno presenti per ricordare la situazione così come è, anche se non riusciamo a vedere facilmente una fine alla violenza in Medio Oriente”. Laurent Charnin

Auguri del Patriarca Fouad Twal al Papa in occasione del suo prossimo viaggio in Libano

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Progetti del Patriarcato Latino

P a G . 6 n ot i z i a r i o i n F o r M at i V o — GERUSALEMME

Cucina italiana a Ramallah

RAMALLAH – Dopo molto lavoro, presso i locali della parrocchia della Santa Famiglia di Ramallah, è stato inaugurato, domenica 1 luglio 2012, il nuovo Ristorante “LA CORTE ITALIANA”.

L’inaugurazione è avvenuta alla presenza di tante personalità, tra cui il Vescovo Ausiliare di Gerusalemme Mons. Shomali e il Console Generale d’Italia a Gerusalemme, Sig. Giampa-olo Cantini, il Governatore di Ramallah, la Dott.ssa Leila Ghannam, musulmana, il Sindaco di Ramallah, la signora Janette Mikhail, cristiana. Ospiti d’onore gli amici della Confartigianato Imprese con la presenza del Presidente na-zionale, Sig. Giorgio Guerrini e del Segretario Generale, Sig. Cesare Fumagalli, oltre ai tre vi-cepresidenti e ad altri amici.

Il progetto ha preso avvio un anno fa quando alcuni locali della parrocchia sono stati adibiti a “Scuola di Cucina Italiana”. L’idea ini-ziale era di creare un corso di formazione per aiutare i giovani di Ramallah a trovare più facil-mente un lavoro. La Confartigianato, grazie al sostegno della ANCOS (Associazione Naziona-le Comunità Sportive e Sociali), ha finanziato il progetto e così è stata acquistata una nuova cucina per poter effettuare i corsi di chef. Da cosa nasce cosa e così il parroco di Ramallah ha proposto di sistemare anche un paio di stanze per poter aprire i corsi di

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a M a r e l a t e r r a s a n t a e F a r l a a M a r e P a G . 7

scuola alberghiera da inserire nel piano di studi della scuola latina di Ramallah. A settembre la prima classe ospiterà i primi 15 alunni.

Qualche mese fa la Provvidenza, che ha preso ancora il volto degli amici di Confartigianato, ha per-messo di fare un ulteriore passo in avanti: una grande sala è stata sistemata e adibita a Ristorante ove si può gustare la buona cucina italiana. Dopo aver tenuto, nel mese di febbraio, il primo corso di cucina italia-na, lo chef Paolo Ferri, un giovane italiano, si è reso disponibile per aiutare i giovani di Ramallah ad aprire il Ristorante.

Ed ecco che il sogno è divenuto realtà: i tanti amici presenti a Ramallah per l’inaugurazione, han-no potuto assaggiare un menù preparato per l’occa-sione: dei gustosissimi antipasti seguiti da delle otti-me lasagne, da un piatto di pollo ai peperoni e, per concludere, da un delizioso tortino al cioccolato con salsa di vaniglia, il tutto accompagnato da un ottimo Chianti.

La nostra speranza è che tanti e tanti amici pos-sano godere delle cose buone cucinate con amore, passione e con “stile italiano” dai giovani di Ramallah.

Dal nostro corrispondente di Ramallah

Per saperne di più, visitate il nostro sito www.lpj.org :

•AuguridelPatriarcaTwalalPapaperilsuoprossimoviaggioinLibano

•DichiarazionedellaPresidenzaCCEEsullasituazioneinSiria

•ConversioniforzateaGaza?(luglio2012)

•IlPatriarcaadAndria(Italia)perlacerimoniadiinvestituradell’Ordineequestre(luglio2012)

•Appuntamentoconicristianid’Oriente–Percorsoinautomobile(luglio2012)

•Iconografiaperl’Unità(luglio2012)

•UominiperDio:ordinazioniinTerraSanta(giugno2012)

•Celebrazionedei150annidellaMissioned’OrienteaSanPietroinGallicantu(giugno2012)

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ComuniCato:La Basilica della Natività,

patrimonio dell’umanità

GERUSALEMME – Comunicato: il Patriarcato Latino di Gerusalemme saluta con favore la decisione di venerdì 29 giugno con la quale la chiesa della Natività di Betlemme, in Cisgiordania, è stata inserita nella lista del Patrimonio Mondia-le dell’Unesco. Il “sito della nascita di Gesù” include anche il percorso del pellegrinaggio a Betlemme.

Il Patriarcato ci tiene a sottolineare che Betlemme, prima di essere riconosciuta come primo sito in territorio palestinese inserito nella lista dell’Unesco, apparteneva già al Patrimonio Mondiale dell’Umanità, se si considera che due miliardi di cristiani venerano il luogo e che un miliardo di musulmani riconosce Gesù come un profeta. La metà dell’umanità, dunque. Per il Patriarcato, questa dichiarazione dell’ Unesco è in sé molto positiva.

Il fatto che l’Autorità palestinese abbia lavorato per questa dichiarazione è anche segno di una vittoria diplomatica. Betlem-me fa parte dei territori palestinesi, quindi per l’AP si tratta di un diritto ed allo stesso tempo di un dovere.

Detto questo, non è l’unico punto che deve essere rilevato.

In questa decisione dell’Unesco si può riconoscere anche l’interessamento dei Palestinesi ai Luoghi Santi cristiani, e il loro desiderio di incoraggiare i pellegrinaggi e il turismo religioso. Ri-cordiamo che Betlemme è il primo sito turistico dei Territori pale-stinesi (due milioni di visitatori nel 2011).

Il Patriarcato ha inoltre fatto notare come questo inserimen-to nel Patrimonio Mondiale dell’Unesco manifesti l’intenzione di proteggere questi Luoghi Santi dalle intemperie atmosferiche e da altri rischi.

Esiste un regolamento interno, lo Status quo, che regola i rapporti tra le diverse comunità cristiane e i loro diritti e doveri in relazione al funzionamento e alla manutenzione della Basilica della Natività. È auspicabile che l’Unesco e l’Autorità palestinese rispettino questa peculiarità e non intervengano se non in casi eccezionali.

Christophe Lafontaine

Sagrato della Basilica della Natività

Interno della Basilica della Natività

Grotta della nascita di Gesù