Notiziario Dicembre 2012oroscopi o dei portafortuna o di chi sa quali scaramanzie e non vivere nella...

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PINO TORINESE Registro pubbl. n. 336 del 30-9-1971 Autorizzazione Trib. Alba - Direttore Responsabile: don Riccardo Baracco - Impaginazione: Beatrice Massazza - Stampa: La Grafica Nuova N. 45 Dicembre 2012 N OTIZIARIO P ARROCCHIALE Fraternità e missioni Spiritualità 3 Comunità 4 6 Testimoni del tempo 8 Parrocchia cantiere Vocazioni 9 2 Avvento: “Anche se Cristo nascesse mille e diecimila volte a Betlemme, a nulla ti gioverà se non nasce alme- no una volta nel tuo cuore” (Silesio). Del cuore parlano tutti, dal- la Bibbia a Dante e da Walt Disney alla Littizzetto. Ma che cos’è il cuore? L’Avvento è un tempo del cuore, è un percorso del cuo- re. Ora, nel cuore abitano due grandi ataviche paure: soli- tudine e destino. Solitudine come altra faccia della morte. Moriremo soli. E destino co- me fatalità, ogni volta che di- ciamo: doveva andare così... Che cosa dire della solitu- dine? Che elemento fondamentale dell’Avvento è l’attesa di una visita. “Verrà a visitarci dal- l’alto un sole che sorge”. “Dio ha visitato e redento il suo popolo”. Si attende chi già c’è come una donna in- cinta già porta in sé la crea- tura che partorirà. Attesa è nello stesso tempo speranza. L’Avvento ci spin- ge a capire il senso del tra- scorrere dei giorni con i loro ostacoli e le loro difficoltà. Pensate: ogni realtà in crisi co- me occasione favorevole, ogni crisi è anche e sempre una op- portunità. Il vento lo senti so- lo se incontra ostacoli e solo allora ne percepisci il canto. La bellezza nasce dai limiti. Crisi come occasione favo- revole per la nostra salvezza. Gesù ha illustrato questa realtà misteriosa in molte pa- rabole: nel racconto dei ser- vi invitati ad attendere il ritorno del padrone; nella parabola delle vergini che aspettano lo sposo; o in quel- le della semina e della mieti- tura. L’uomo, nella sua vita, è in costante attesa: quando è bambino vuole crescere, da adulto tende alla realizza- zione e al successo, avanzan- do nell’età, aspira al meri- tato riposo. Ma arriva il tem- po in cui egli scopre di aver sperato troppo poco se, al di là della professione o della posizione sociale, non gli ri- mane nient’altro da sperare. La speranza segna il cammi- no dell’umanità, ma per i cri- stiani la speranza è animata da una certezza: il Signore è presente nello scorrere della nostra vita, ci accompagna e un giorno asciugherà anche le nostre lacrime. Un giorno, non lontano, tutto troverà il suo compimento nel Regno di Dio, Regno di giustizia e di pace. Destino. Non fidarti degli oroscopi o dei portafortuna o di chi sa quali scaramanzie e non vivere nella delusione, nel grigiore, nel cinismo che ti avvelena e ti allontana da- gli altri. Il Signore è uno solo, non avrai altro Dio. Gli oroscopi avrebbero vali dità se le costellazioni, con (segue a pag. 2) L’attesa e la speranza Natale 2012 Cara e caro fedele di Gesù e della vita parrocchiale, Tempo fa ho visto ad una mostra il quadro di Van Gogh in cui è raffigurato il seminatore al tramonto. È una bella didascalia della missione del prete oggi chiamato a seminare alla sera di una civiltà perché interpellato dal futuro che ogni chicco di grano con- tiene vitalmente in sé. Il grano-parola di Dio è tenuto gelosamente sul cuore da una mano che ne regge il peso mentre l’altra lo sparge nonostante qualche uccel- lo nero sia già pronto a razziarne. Nella visione trasfigurata dell’artista (ma ogni battez- zato è tenuto a rendere la sua vita un’opera d’arte) il cielo ha preso il colore del campo di grano pronto per la mietitura e la terra ha assunto la luce e il colore del cielo. È il mistico scambio dell’Incarnazione del Verbo che stiamo celebrando nel Natale. Il Cielo si fa fango perché il fango diventi Cielo ed è la bella realtà del Regno a cui ci sentiamo protesi offrendo la nostra vita. Anche il seminatore con la sua serenità si sta rivestendo del colore del cielo lasciando, lui che non è la luce, che la luce se ne impossessi. Ti auguro di gustare interiormente queste realtà preziose. Buon Natale a te e ai tuoi familiari!

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PINO TORINESE

Registro pubbl. n. 336 del 30-9-1971 Autorizzazione Trib. Alba - Direttore Responsabile: don Riccardo Baracco - Impaginazione: Beatrice Massazza - Stampa: La Grafica Nuova

N. 45 Dicembre 2012

NOTIZIARIOPARROCCHIALEFraternità e missioni

Spiritualità 3

Comunità 4

6Testimoni del tempo

8Parrocchia cantiere

Vocazioni 9

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Avvento: “Anche se Cristonascesse mille e diecimilavolte a Betlemme, a nulla ti gioverà se non nasce alme-no una volta nel tuo cuore”(Silesio).Del cuore parlano tutti, dal-la Bibbia a Dante e da WaltDisney alla Littizzetto. Mache cos’è il cuore?L’Avvento è un tempo delcuore, è un percorso del cuo-re. Ora, nel cuore abitano duegrandi ataviche paure: soli-tudine e destino. Solitudinecome altra faccia della morte.Moriremo soli. E destino co-me fatalità, ogni volta che di-ciamo: doveva andare così...Che cosa dire della solitu-dine?Che elemento fondamentaledell’Avvento è l’attesa di unavisita. “Verrà a visitarci dal-l’alto un sole che sorge”.“Dio ha visitato e redento ilsuo popolo”. Si attende chigià c’è come una donna in-cinta già porta in sé la crea-tura che partorirà.Attesa è nello stesso temposperanza. L’Avvento ci spin-ge a capire il senso del tra-scorrere dei giorni con i loroostacoli e le loro difficoltà.Pensate: ogni realtà in crisi co-me occasione favorevole, ognicrisi è anche e sempre una op-portunità. Il vento lo senti so-lo se incontra ostacoli e soloallora ne percepisci il canto.La bellezza nasce dai limiti.Crisi come occasione favo-revole per la nostra salvezza.

Gesù ha illustrato questarealtà misteriosa in molte pa-rabole: nel racconto dei ser-vi invitati ad attendere il ritorno del padrone; nella parabola delle vergini cheaspettano lo sposo; o in quel-le della semina e della mieti-tura. L’uomo, nella sua vita,è in costante attesa: quandoè bambino vuole crescere, da adulto tende alla realizza-zione e al successo, avanzan-do nell’età, aspira al meri-tato riposo. Ma arriva il tem-po in cui egli scopre di aversperato troppo poco se, al dilà della professione o dellaposizione sociale, non gli ri-mane nient’altro da sperare.La speranza segna il cammi-no dell’umanità, ma per i cri-stiani la speranza è animatada una certezza: il Signore èpresente nello scorrere dellanostra vita, ci accompagna eun giorno asciugherà anchele nostre lacrime. Un giorno,non lontano, tutto troverà ilsuo compimento nel Regnodi Dio, Regno di giustizia edi pace.Destino. Non fidarti deglioroscopi o dei portafortuna odi chi sa quali scaramanzie enon vivere nella delusione,nel grigiore, nel cinismo cheti avvelena e ti allontana da-gli altri. Il Signore è unosolo, non avrai altro Dio. Gli oroscopi avrebbero validità se le costellazioni, con

(segue a pag. 2)

L’attesa e la speranza

NNaattaallee 22001122Cara e caro fedele di Gesù e della vita parrocchiale,Tempo fa ho visto ad una mostra il quadro di Van Goghin cui è raffigurato il seminatore al tramonto.È una bella didascalia della missione del prete oggi chiamato a seminare alla sera di una civiltà perché interpellato dal futuro che ogni chicco di grano con-tiene vitalmente in sé. Il grano-parola di Dio è tenuto gelosamente sul cuore da una mano che ne regge il peso mentre l’altra lo sparge nonostante qualche uccel-lo nero sia già pronto a razziarne.Nella visione trasfigurata dell’artista (ma ogni battez-zato è tenuto a rendere la sua vita un’opera d’arte) il cielo ha preso il colore del campo di grano pronto perla mietitura e la terra ha assunto la luce e il colore delcielo. È il mistico scambio dell’Incarnazione del Verboche stiamo celebrando nel Natale. Il Cielo si fa fangoperché il fango diventi Cielo ed è la bella realtà del Regno a cui ci sentiamo protesi offrendo la nostra vita.Anche il seminatore con la sua serenità si sta rivestendodel colore del cielo lasciando, lui che non è la luce, che la luce se ne impossessi.Ti auguro di gustare interiormente queste realtà preziose.

Buon Natale a te e ai tuoi familiari!

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(segue da pag. 1)la loro armonia, fossero mi-gliori dell’uomo. Ma Cristo‘uomo nuovo’, è miglioredelle stelle.Guarda la Stella “Oriente”:“Verrà a visitarci dall’alto un Sole che sorge per rischia-rare quelli che stanno nelle te-nebre e nell’ombra di morte”.Custodisci l’Avvento e l’Av-vento ti custodirà.Un giorno, allo scrittore Gio-vanni Papini capitò di leggere:“Anche se Cristo nascessemille e diecimila volte a Be-tlemme, a nulla ti gioverà senon nasce almeno una voltanel tuo cuore”. Papini si do-mandò: “Ma come potrà ac-cadere questa nascita interio-re?”.Ecco la risposta che egli stes-so ci ha consegnato: “Eppu-re questo miracolo nuovonon è impossibile purché siadesiderato e aspettato. Il gior-no nel quale non sentirai unapunta di amarezza e di gelo-sia dinanzi alla gioia del ne-mico o dell’amico, rallegra-ti perché è segno che quellanascita è prossima. Il giornonel quale non sentirai una se-

greta onda di piacere dinan-zi alla sventura e alla cadutaaltrui, consolati perché la na-scita è vicina. Il giorno nelquale sentirai il bisogno diportare un po’ di letizia a chiè triste e l’impulso di alleg-gerire il dolore o la miseriaanche di una sola creatura,sii lieto perché l’arrivo diDio è imminente. E se ungiorno sarai percosso e per-seguitato dalla sventura eperderai salute e forza, figli eamici e dovrai sopportarel’ottusità, la malignità e lagelidità dei vicini e dei lon-tani, ma nonostante tutto nonti abbandonerai a lamenti néa bestemmie e accetterai conanimo sereno il tuo destino,esulta e trionfa perché il por-tento che pareva impossibi-le è avvenuto e il Salvatore ègià nato nel tuo cuore. Nonsei più solo, non sarai più so-lo. Il buio della tua nottefiammeggerà come se millestelle chiomate giungesseroda ogni punto del cielo a fe-steggiare l’incontro della tuabreve giornata umana con ladivina eternità.”

don Riccardo

Racconta il Vangelo di Mar-co che al momento dell’a-scensione al cielo del Signo-re «alcuni dubitavano». Nonsono bastate le numerose apparizioni di Gesù per 40giorni, i segni che egli ha dato, per convincere alcunidiscepoli che era veramenterisorto. Malgrado questa debole fede ed incredulità,Gesù conferma il mandatomissionario a tutti, nessunoescluso. (...)Quando diciamo “La caritàè anima della missione”, in-tendiamo sottolineare che alcentro della missione c’è l’a-more di Cristo donato, mani-festato e testimoniato dallaChiesa missionaria e da ognicristiano che da essa è man-dato. Questa sottolineaturadella comunità-carità, chetrova in Cristo il suo cuore e nella vita ecclesiale l’am-biente dove realizzarsi, vasempre tenuta presente pernon ridurre la missione adun’opera generosa, ma soli-taria, di qualche persona sen-za legami forti e stretti con lacomunità che lo invia. (...)È importante che lavoriamosempre affinché ogni rappor-to con i missionari, anchecon un singolo missionario,si apra all’incontro e all’ac-coglienza della Chiesa doveopera ed aiuti la nostra co-munità a sviluppare un rac-

cordo di interscambio di do-ni tra le due Chiese e comu-nità: quella di invio e quelladi accoglienza. (...)Capita spesso che gruppimissionari e comunità pro-muovano un forte impegnoper sostenere economicamen-te e dare risorse finanziarieper progetti sociali nei Paesimissionari o a singoli missio-nari. Questo è certamente positivo, perché l’annuncio del Vangelo deve essere ac-compagnato dalla concretapromozione umana e sociale delle popolazioni povere.Tuttavia, non dobbiamo maidimenticare che il missiona-rio è lì per annunziare GesùCristo e portare il dono del-la fede, che è l’atto di amorepiù grande di cui ogni uomonecessita. Inoltre, i missiona-ri, in stretta collaborazionecon la Chiesa locale, edifica-no le comunità loro affidateper poterle poi consegnare alclero autoctono affinché nediventi responsabile. Pertan-to, l’aiuto per i seminari, perle iniziative ed opere di evan-gelizzazione, per la Chiesalocale è necessario e in-dispensabile come quello percostruire un pozzo o unascuola o un ambulatorio. (...)Dall’omelia dell’Arcivesco-vo Cesare Nosiglia alla ve-glia missionaria (20 ottobre2012).

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Doni angelici. Questi angioletti, fedele riproduzione diquelli posti sulla macchina processionale restaurata conil contributo della Compagnia di San Paolo e dell’Asso-ciazione Santa Maria del Pino Onlus, sono un’occasioneper farvi e fare un dono di classe. Un calco: offerta mini-ma 30 euro; 2 calchi: offerta minima 50 euro.Prenotazioni e ritiri in segreteria parrocchiale.

Fraternità e missioni

La carità è animadella missione,ci spiega l’Arcivescovo

Come sostenere le missioni?Presso l’Ufficio Missionario: in contanti o con assegnointestato allo stesso ufficio. In banca, con bonifico a:Arcidiocesi di Torino – Uff. Missionario; banca: IntesaSan Paolo SpA - filiale di Torino – via Forlì 68 bis – Torino; IBAN: IT60 S030 6901 1341 0000 0000 364. Alla Posta, con versamento sul conto 17949108, intestato a: Ufficio Missionario Diocesano, Via Arci-vescovado 12 - 10121 Torino

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Un evento straordinario, calato nell’ordinarietà dellavita di fede. Proiettato nel futuro, che significa anchememoria del cammino fatto.Senza confini, perché lega insieme storie e speranze del-le più diverse comunità ec-clesiali, ciascuna a suo mo-do originale.

Il Papa ci ricorda che all’ori-gine della fede non c’è unateoria né tantomeno un’eticama l’incontro con Cristo. Unanno dedicato a ravvivare ilrapporto con Gesù diventa al-lo stesso tempo un’occasio-ne di grande evangelizzazio-ne, ben sapendo che si vivràin maniera straordinaria lavia ordinaria che la Chiesasegue da duemila anni.

Detto in altro modo la co-munità ecclesiale esiste perevangelizzare...

La Chiesa porta in sé la mis-sione di Cristo che è an-nunciare la bella notizia delVangelo. Gesù l’ha volutaper continuare la sua opera.Tutto quello che ha ricevutodal Padre, Cristo l’ha tra-smesso a noi.

Nell’Instrumentum laborisdel Sinodo si parla delle nuo-ve sfide poste all’evangeliz-zazione dal mondo contem-poraneo. Scenari che chia-mano in causa la secolariz-zazione, il fenomeno migra-torio, la situazione econo-mica e politica, la ricercascientifica e tecnologica, imezzi di comunicazione, acominciare dalla rivoluzione

informatica. Qual è la prin-cipale insidia da superare?

Il primo ostacolo lo troviamoall’interno di noi stessi, èquella forma di pigrizia cheaccompagna il nostro vivereil cristianesimo soprattuttonelle Chiese di antica tra-dizione. È la resistenza allasfida di cambiare vita, di tro-vare autenticamente qualco-sa di nuovo che meriti di es-sere vissuto. E poi, spesso,c’è l’ostacolo dell’autosuffi-cienza per cui non sentiamopiù l’esigenza dell’evange-lizzazione. Condizioni chechiedono un serio esame dicoscienza su come abbiamovissuto la fede fino ad oggi.Poi, certo, dall’altra parte cisono anche situazioni che ciportano a confrontarci in ma-niera molto seria con unanuova condizione culturale esociale, con i volti dell’atei-smo contemporaneo. Un atei-smo diverso dal passato, mol-

to più materiale e subdolo,intessuto di indifferenza, de-risione, emarginazione, checioè tocca ambiti della vitapersonale tra i più sensibili.Ma l’ostacolo più grande è laresistenza alla conversione,resistenza che il Vangelo incontra da sempre. E cheobbliga i credenti a una testi-monianza più veritiera e piùcoerente.

Oggi il cristiano è più chemai chiamato ad andare con-trocorrente, consapevole diessere minoranza.

Io non amo il complesso del-la minoranza. A mio avviso,più che le condizioni socio-logiche legate all’essere po-chi o maggioranza, oggi il tema centrale è quello dellaconsapevolezza di vivere unmomento peculiare della sto-ria della salvezza. Un tempoda affrontare senza cedere alla nostalgia del passato percui sembra che prima andas-

se tutto bene o all’utopia disognare un futuro che nonpotrà mai venire. Dobbiamovivere con realismo evange-lico, che ci obbliga a vederequanto il Signore ci chiede inquesto momento e a indivi-duare la presenza della suagrazia che trasforma i cuorie chiama la Chiesa a perse-guire il suo cammino in ob-bedienza allo Spirito.

Chi sono i nuovi evangeliz-zatori?

Sono i cristiani che parteci-pano assiduamente alla vitadella comunità parrocchiale,sono innanzitutto loro a do-ver riscoprire il desiderio diessere autenticamente cre-denti. E poi sacerdoti, reli-giosi, laici che partecipanodella grande ricchezza di as-sociazioni e movimenti, al-cuni nati proprio con l’obiet-tivo della nuova evangeliz-zazione, capaci di offrire unatestimonianza anche di gran-de entusiasmo.

In altre parole quello dell’e-vangelizzazione è un compi-to cui tutti sono chiamati.

Ogni credente è un nuovoevangelizzatore perché si vie-ne a trovare in una condizio-ne di vita che richiede il suoimpegno come cristiano.

Riccardo Maccioni: intervi-sta a mons. Rino Fischella,presidente del Consiglio perla promozione della nuovaevangelizzazione (da Avveni-re, 6 ottobre 2012)

Cfr. www.annusfidei.va

Anno della fedeCapaci di testimoniarecon entusiasmo

Spiritualità

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Scuola dei genitori:la catechesi a misura dei bambiniil bello dei riti familiari

“Sono un genitore ateo maaccompagno mio figlio a ca-techismo perché è giusto of-frirgli l’opportunità di cono-scere il messaggio cristiano”“Lo accompagno a catechi-smo perché si avvicini a Ge-sù”“Voglio che venga a catechi-smo perché ci sono doman-de sulla fede alle quali io, dasola, non sono in grado di rispondere”“Siamo una famiglia religio-sa ma quello che nostro fi-glio trova a catechismo nonpuò trovarlo in casa” Questi soltanto alcuni degliinterventi dei genitori presen-ti al primo incontro, in que-sto nuovo anno catechistico,della Scuola dei genitori cu-rata da don Domenico Cra-vero. Sabato 29 settembreerano presenti almeno 60 ge-nitori per interrogarsi sul te-

ma “Un anno di catechesi.Che cosa spinge ancora og-gi i genitori a scegliere unpercorso catechistico per iloro figli.”Prendendo spunto da questiinterventi, Don Cravero hatracciato un ritratto di comedovrebbe essere la catechesi.Deve essere intelligente. In-telligente in quanto ci aiuta ariflettere sui grandi inter-rogativi della nostra esi-stenza: chi sono, da dovevengo e dove vado. Interro-gativi ineludibili a meno chesi trascorra la vita a stordirsiper non doverseli porre, in-terrogativi inesauribili per-ché non potremo mai esau-rirli con risposte “definitive”.Interrogativi che sono figlidello stupore di chi sa guar-darsi intorno e apprezzaretutto ciò che di meravigliosolo circonda, stupore in grado

di sollecitare a qualunque etàil desiderio di apprenderequalcosa di nuovo. Una catechesi intelligentesa prendere in considera-zione le domande dei bam-bini. Non le banalizza mai.I bambini, molto prima deisei anni, sono capaci di do-mande tutt’altro che ingenue(dov’ero prima di nascere?Dov’è il nonno che non c’èpiù? Perché mi avete vo-luto?). Semmai molte volteingenue o impacciate si ri-velano le risposte o le non-risposte degli adulti.L’ora di catechesi non puòdiventare un’ora di lezionequalunque. Le risposte chesi danno ai quesiti scolasticisono frutto di un sapere ac-quisito, ma di fronte a certiinterrogativi “sull’amore esulla vita” tutto quel tipo disapere si ritrova appena a

balbettare. Questi interroga-tivi necessitano di altro. Ne-cessitano di magia (magianon intesa come degenera-zione del sacro ma come stu-pore e meraviglia), capace disuscitare l’incanto; per dirlacon Harry Potter non un’oratenuta da babbani per altribabbani, cioè per gente chepensa di esaurire tutto in unpuro e sterile razionalismo. La catechesi deve essere in-telligente ed emozionata.Non si esaurisce nel pen-siero ma è anche e sempre(pena il suo fallimento) ini-ziazione emozionata e vitaleal mistero. Il catechista è colui che “av-vicina i bambini a Gesù”.Prima ancora di parlare lorodi Dio, li avvicina a Gesù chetanto li amava. Ecco allorache la catechesi, oltre che intelligente perché sa stimo-lare interrogativi, diventaemozionata perché trasmetteun’esperienza, l’esperienzadi un mistero, l’esperienza dichi è abituato a pregare e afrequentare la liturgia do-menicale e che a questa espe-rienza sa avvicinare i bam-bini.La catechesi fatta in parroc-chia permette poi di viverealcune dimensioni impossi-bili a casa.Il gruppo di amici. La tra-dizione. In parrocchia c’è la storia del cammino dellaChiesa. I riti religiosi, anti-chissimi, che continuano aparlare al cristiano anche og-gi con la stessa intensità di2000 anni fa.

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Ad un genitore che sottoli-neava l’importanza di avereverso i propri figli “l’amoredel genitore e la severità del-l’educatore”, don Cravero haricordato come nella Bibbiaemergano a tal proposito,spunti interessantissimi. Co-me all’origine dei nostri figlici sta un atto di gratuità (i no-stri figli non hanno scelto divenire al mondo e se oggi sono mentalmente sani è per-ché negli anni sono stati ama-ti da noi), anche nella BibbiaDio sceglie un popolo e lo“solleva come su ali d’aqui-la”, senza che questo ne ab-bia merito. Ma, dice la Bib-bia, “non si può sempre starein braccio”, ad un certo pun-to al popolo viene data “laLegge”. Ai nostri figli, ad uncerto punto devono essere

detti i primi no, quelli che liaiuteranno a crescere, quelliche permetteranno l’afferma-zione vitale della loro auto-stima, quelli che contribui-ranno a renderli uomini edonne maturi e autonomi.

***Sabato 27 ottobre l’incontrocon Don Cravero era affol-lato di genitori interessati all’argomento proposto: “Co-municare l’amore - L’im-portanza dei riti familiari”.Dal lavoro di gruppo sonoemerse interessanti rifles-sioni circa l’importanza del-la ritualità familiare qualemomento di sicurezza affet-tiva per ciascun componen-te. Don Cravero ha poi svi-luppato il tema proponendoun acuto parallelismo con ilRito dell’Eucaristia.Riscoprire i piccoli riti quo-tidiani per diventare capacidi celebrare il grande Ritodomenicale, e viceversa: vi-vere la liturgia domenicalecon intensità di fede tale darigenerare i riti quotidianidell’amore familiare.La ritualità è il linguaggioumano adatto per rappresen-tare la Grazia che rigeneral’amore nella celebrazione liturgica, così come nelle ritualità familiari le parole“fanno cose”, o meglio, at-

traverso il rito, “compiono”l’amore (l’esatto opposto del-le parole evanescenti e an-noiate della chiacchiera). Nel rito familiare si compio-no gesti ed azioni che si svol-gono in uno spazio-tempodefinito, con regole e fasiben precise ma senza alcu-no scopo diretto, in un tem-po liberato dalla prestazione.Nella gratuità familiare il rituale dell’accoglienza, delsaluto, degli abbracci, dei pasti, del gioco, del “dolcefare niente” insieme sono

vissuti con l’intensità del ritoe come pieni di senso. Anche nelle nostre famiglieviviamo dunque la quotidia-nità come spazio in cui si ge-nera e rigenera il bene reci-proco, in modo da affermarecon gioia: “in quella giorna-ta non si è fatto niente di par-ticolare, ma quando è finitaci siamo accorti di essere sta-ti bene insieme”.

A cura diMaria Grazia Ferraris

Maria Teresa Mancinelli

INCONTRI DELLA SCUOLADEI GENITORI

con don Domenico Craveroperché genitori non si nasce

perché nessuno è perfettoperché non ci sono solo problemi ma anche soluzioni

perché insieme le soluzioni si trovanoperché parlare fa bene.

Sabato 2 febbraio, 15.30: Padri e madri insieme.Codice materno e codice paterno.

Sabato 2 marzo 15.30 La bell’età.Risorse e problemi nella preadolescenza.

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Padre Georg Sporschill, il confratellogesuita che lo intervistò in Conversa-zioni notturne a Gerusalemme, e Fede-rica Radice hanno incontrato Martini l’8agosto: «Una sorta di testamento spiri-tuale. Il cardinale Martini ha letto e ap-provato il testo». Come vede lei la situazione dellaChiesa? «La Chiesa è stanca, nell’Euro-pa del benessere e in America. La no-stra cultura è invecchiata, le nostre Chie-se sono grandi, le nostre case religiosesono vuote e l’apparato burocratico del-la Chiesa lievita, i nostri riti e i nostriabiti sono pomposi. Queste cose peròesprimono quello che noi siamo oggi?(...) Il benessere pesa. Noi ci troviamolì come il giovane ricco che triste se neandò via quando Gesù lo chiamò perfarlo diventare suo discepolo. Lo so chenon possiamo lasciare tutto con facilità.

Quanto meno però potremmo cercareuomini che siano liberi e più vicini alprossimo. Come lo sono stati il vesco-vo Romero e i martiri gesuiti di El Sal-vador. Dove sono da noi gli eroi a cuiispirarci? Per nessuna ragione dobbia-mo limitarli con i vincoli dell’istituzio-ne».Chi può aiutare la Chiesa oggi? «Pa-dre Karl Rahner usava volentieri l’im-magine della brace che si nasconde sot-to la cenere. Io vedo nella Chiesa di og-gi così tanta cenere sopra la brace chespesso mi assale un senso di impoten-za. Come si può liberare la brace dallacenere in modo da far rinvigorire lafiamma dell’amore? Per prima cosadobbiamo ricercare questa brace. Dovesono le singole persone piene di gene-rosità come il buon samaritano? Chehanno fede come il centurione romano?

Che sono entusiaste come Giovanni Bat-tista? Che osano il nuovo come Paolo?Che sono fedeli come Maria di Magda-la? Io consiglio al Papa e ai vescovi dicercare dodici persone fuori dalle righeper i posti direzionali. Uomini che sia-no vicini ai più poveri e che siano cir-condati da giovani e che sperimentinocose nuove. Abbiamo bisogno del con-fronto con uomini che ardono in modoche lo spirito possa diffondersi ovun-que».Che strumenti consiglia contro la stan-chezza della Chiesa? «Ne consiglio tremolto forti. Il primo è la conversione:la Chiesa deve riconoscere i propri er-rori e deve percorrere un cammino ra-dicale di cambiamento, cominciando dalPapa e dai vescovi. Gli scandali dellapedofilia ci spingono a intraprendere uncammino di conversione. Le domande

Carlo Mar“La nostra C

Con tre commenti de

Testimoni del tempo

Sogniamo con lui una Chiesa…Il testamento spirituale del cardinalMartini è una pagina forte, che ci in-terpella e ci commuove allo stesso tem-po. Tre sono i punti su cui ci vogliamosoffermare.Dio è grazia, tenerezza, salvezza perogni uomo. Non per ogni cristiano:per ogni uomo. Martini ha centrato tut-ta la sua predicazione in questa ricer-ca: l’esperienza della cattedra del dia-logo dove in cattedra salivano gli ateiper spiegarci le loro ragioni, il supera-mento del muro di separazione tra cri-stiani e uomini (che evoca il muro diseparazione tra giudei e pagani di SanPaolo agli Efesini, il muro di prescri-zioni e decreti da un lato e la libertà checi fa sentire non stranieri, ma familiaridi Dio) sono esempi lampanti di que-sta ricerca di incontro.Sogniamo con lui una Chiesa che trovil’umiltà e il coraggio di abbandonarele false sicurezze che la arroccanonella difesa di verità possedute per

mettersi in ascolto della verità cheDio ha donato a ogni uomo secondoil suo disegno, sia esso ateo, cristiano,di qualsiasi religione, etero o omoses-suale, suicida, separato, dentro o fuorila Chiesa. Una Chiesa che non usi i sa-cramenti per distinguere gli ammessi ei non ammessi alla Grazia: il dono diGesù Eucarestia usato per un giudi-zio…, proprio l’Eucarestia, Gesù spez-zato per ogni uomo, la debolezza di Dioche non giudica ma cerca, chiama e ac-coglie ciascuno.Il secondo aspetto che ci interpella èche il cardinal Martini ha mosso que-ste critiche restando all’interno del-la Chiesa e continuando ad amarla.Quando il volto della Chiesa non èquello della misericordia di Dio, ma diun giudice severo (che in più porta insé peccati drammatici, come la pedo-filia) la nostra tentazione è di scapparvia, separarci... rinunciare a “liberarela brace dalla cenere in modo da far

rinvigorire la fiamma dell’amore”. Il cardinale Martini, che ha sognato unaChiesa diversa, è stato un uomo che hascelto la strada della preghiera, per edentro questa stessa Chiesa.Infine l’indicazione della Parola di Dioquale strumento potente contro lastanchezza della Chiesa: “solo chipercepisce nel suo cuore questa Paro-la può far parte di coloro che aiute-ranno il rinnovamento della Chiesa.(…) La Parola di Dio è semplice e cer-ca come compagno un cuore che ascol-ti (...). Né il clero né il Diritto ecclesia-le possono sostituirsi all’interiorità del-l’uomo”. Una Chiesa che faccia spazioa “uomini che siano vicini ai più pove-ri, che siano circondati da giovani eche sperimentino cose nuove. Abbiamobisogno del confronto con uomini cheardono in modo che lo spirito possadiffondersi ovunque”.

Cristina e Renato

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sulla sessualità e su tutti i temi che coin-volgono il corpo ne sono un esempio.Questi sono importanti per ognuno e avolte forse sono anche troppo importan-ti. Dobbiamo chiederci se la gente ascol-ta ancora i consigli della Chiesa in ma-teria sessuale. La Chiesa è ancora inquesto campo un’autorità di riferimen-to o solo una caricatura nei media? Ilsecondo la Parola di Dio. Il ConcilioVaticano II ha restituito la Bibbia ai cat-tolici. (...) Solo chi percepisce nel suocuore questa Parola può far parte di co-loro che aiuteranno il rinnovamento del-la Chiesa e sapranno rispondere alle do-mande personali con una giusta scelta.La Parola di Dio è semplice e cerca co-me compagno un cuore che ascolti (...).Né il clero né il Diritto ecclesiale pos-sono sostituirsi all’interiorità dell’uomo.Tutte le regole esterne, le leggi, i dogmi

ci sono dati per chiarire la voce internae per il discernimento degli spiriti. Perchi sono i sacramenti? Questi sono ilterzo strumento di guarigione. I sacra-menti non sono uno strumento per la disciplina, ma un aiuto per gli uomini

(segue a pag. 8)

ia Martini:Chiesa, oggi”ella comunità pinese

Alle mie domande,provo a risponderecon le opereÈ un po’ che mi sono reso conto diquesti problemi della Chiesa, da uncerto punto di vista mi fa piacere cheanche un cardinale li abbia notati e li esponga apertamente a tutti. Nel-le prime righe dell’intervista emer-gono le principali “accuse” alla Chie-sa alle quali spesso si attaccano gliscettici. Ovviamente non è tutto lì,ma in linea di massima le criticheche sento di solito puntano sulla lon-tananza tra il messaggio del Vange-lo e il comportamento della Chiesaai “piani alti”. In testa a tutto c’èsempre l’argomento soldi. La mag-gior parte delle persone atee che hoconosciuto si tiene lontano dallaChiesa per questo tipi di problemi:non si pongono nemmeno il pro-blema di Dio.Se penso però alla mia esperienza divita parrocchiale (e, un po’, anchediocesana) non noto questa mancan-za di fiducia: la Chiesa è accoglien-za, è amore, è Parola. Ci sono mol-te persone che fanno di tutto per po-ter restituire un poco dell’Amore chehanno ricevuto. Molti però questonon lo sanno, perché sui giornaliquando si parla di Chiesa non si par-la mai di un pomeriggio di oratorio,ma spesso solo di Roma. A questopunto mi pongo il problema di cosaposso fare io: come posso controbat-tere alle accuse di chi non si ponedomande serie? Come posso dimo-strare (o mostrare) che la fede nonè sbagliata e la ricerca non è vana?Spesso su queste domande rimangobloccato. L’unica cosa che provo afare è dimostrare con le opere la miafede, ma non mi sembra sufficiente.

Alessio

Verità su cui riflettere e pregareDifficile non sentirsi pienamente d’ac-cordo con le parole-testamento del car-dinale Martini, grande profeta dei no-stri tempi. Molti di noi percepiscono“il senso di stanchezza” che affliggela Chiesa. Ma siamo anche d’accordocon il cardinale che dalle ceneri di que-sta stanchezza potremmo ripescareun’importante occasione di conversio-ne. Convertirsi per riscoprire la Paro-la di Dio come unica fonte preziosa ingrado di nutrire la nostra interiorità eil nostro discernimento spirituale. Por-re al centro di tutto “l’interiorità di ogniuomo” (“alla quale né clero né Dirit-to ecclesiale possono sostituirsi”), seda un lato è certamente molto liberan-te per l’uomo, dall’altro gli richiedeun arduo cammino di maturazione per-sonale ed un grande senso di respon-sabilità.Le regole esterne, le leggi, i dogmipossono soltanto aiutarci a “chiarire la

voce interna” di Dio posta in ognunodi noi.E dunque la Chiesa nell’elevato com-pito di guida del suo popolo, prima didettargli regole che siano veramentein grado di guidarlo, dovrà impararead ascoltarne la voce riconsiderando iSacramenti come nuova forza, come“strumenti di guarigione da offrire neimomenti del cammino e nelle debo-lezze della vita”. Vale la pena di riflet-tere e di pregare molto su queste ve-rità. Soprattutto per noi catechisti, chesiamo umile parte della Chiesa che gui-da, impegnati nel delicato compito diformazione delle coscienze. Pregareper liberarci dalla paura, compagnainevitabile di ogni tipo di cambiamen-to, e riscoprire il coraggio e la fiduciadi chi sa di non essere solo e impoten-te nella tempesta, ma sempre nellebraccia dell’Amore di Dio.

Un gruppo di catechisti

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Restauri da faree fatti

Parrocchia cantiere

(segue da pag. 7)nei momenti del cammino enelle debolezze della vita.Portiamo i sacramenti agliuomini che necessitano unanuova forza? Io penso a tuttii divorziati e alle coppie ri-sposate, alle famiglie allar-gate. Questi hanno bisognodi una protezione speciale.La Chiesa sostiene l’indis-solubilità del matrimonio. È una grazia quando un ma-trimonio e una famiglia rie-scono (...). L’atteggiamentoche teniamo verso le famiglieallargate determinerà l’avvi-cinamento alla Chiesa dellagenerazione dei figli. Unadonna è stata abbandonatadal marito e trova un nuovocompagno che si occupa dilei e dei suoi tre figli. Il se-condo amore riesce. Se que-sta famiglia viene discrimi-nata, viene tagliata fuori nonsolo la madre ma anche i suoifigli. Se i genitori si sentonoesterni alla Chiesa o non nesentono il sostegno, la Chie-sa perderà la generazione fu-tura. Prima della Comunionenoi preghiamo: “Signore nonsono degno...” Noi sappiamodi non essere degni (...). L’a-

more è grazia. L’amore è undono. La domanda se i divor-ziati possano fare la Comu-nione dovrebbe essere capo-volta. Come può la Chiesaarrivare in aiuto con la forzadei sacramenti a chi ha situa-zioni familiari complesse?»Lei cosa fa personalmente?«La Chiesa è rimasta indie-tro di 200 anni. Come mainon si scuote? Abbiamo pau-ra? Paura invece di coraggio?Comunque la fede è il fonda-mento della Chiesa. La fede,la fiducia, il coraggio. Io so-no vecchio e malato e dipen-do dall’aiuto degli altri. Lepersone buone intorno a memi fanno sentire l’amore.Questo amore è più forte delsentimento di sfiducia cheogni tanto percepisco neiconfronti della Chiesa in Eu-ropa. Solo l’amore vince lastanchezza. Dio è Amore. Ioho ancora una domanda perte: che cosa puoi fare tu perla Chiesa?».

Georg Sporschill SJ,Federica Radice Fossati

Confalonieri1° settembre 2012

Per gentile concessione delCorriere della Sera

LLaa MMaaddoonnnnaa ddeell RRoossaarriioottoorrnnaa aallllee oorriiggiinniiGrazie al contributo dell’Associazione Santa Maria del Pino è stato realizzato il restauro della statua lignea della Madonna del Rosario. La mano esperta della restauratrice Elena Bizzozero, sotto la direzione delladottoressa Paola Nicita della Soprintendenza ai Beni Storici Artistici ed Etnoantropologici del Piemonte, ci ha restituito la statua policroma così come lo scultore eindoratore torinese Rinaldi l’aveva realizzata nel 1867.

Con l’aiuto dell’Associazione Santa Maria del Pino Onlusdovrebbe essere realizzato nei primi mesi del 2013 il restauro della cappella della Madonna del Suffragio e di San Rocco. Caratterizzata dalla tela (datata 1799) del pittore Antonio Piantini in cui il Santo intercede presso la Vergine per le anime del Purgatorio, la cappella denotaun’abile regia decorativa, grazie al sapiente rapporto tra lastruttura dell’altare e gli eleganti stucchi. La Soprinten-denza ai Beni Artistici sta valutando la richiesta di avvio del restauro. A curare il lavoro saranno i restauratori che giàhanno restituito all’originale bellezza il battistero: EmanueleRacca e Alessandro Nuccio. La spesa complessiva sarà dicirca quarantamila euro, essendo previsti anche interventiper il risanamento delle pareti, sull’impianto elettrico e diassestamento strutturale.

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Chiedere a un seminarista diraccontare qualcosa sul pro-prio percorso vocazionalenon è mai semplice né imme-diato. Forse la gente si aspet-ta episodi eclatanti, vite tra-sfigurate improvvisamente,illuminazioni divine. Maga-ri per qualcuno è stato così.Il nostro Alberto Vergnano(Bellobbello, come lo chia-mano gli amici con un nomed’arte un po’ “tamarro”) è ungiovanotto come tutti gli al-tri. Ha frequentato le scuolesuperiori al Monti, a Chieri; ècresciuto in parrocchia, pri-ma come animato poi comeanimatore e a un dato mo-mento decide di iscriversi alPolitecnico di Torino. Quasisubito però si fa strada in luila voglia di lavorare e nel2005 viene assunto in unaditta a Rivoli in seguito a unostage. I crescenti impegni dilavoro iniziano ad allontanar-lo, se non con il cuore, alme-no fisicamente dalla parroc-chia e dalle attività che finoa quel momento aveva svol-to con tanta passione. Aquante persone, tuttavia, ca-pita di prendere questa stra-da? Fino a questo momento,quindi, niente di speciale.Livello di fede: normale.Le cose iniziano lentamentea cambiare nel 2006. Una se-ra Alberto prende parte a unapreghiera, come peraltro ave-va fatto tante altre volte, nel-la quale viene letto il capito-lo 20 del Vangelo di Giovan-ni. La sua attenzione si foca-lizza sul brano di Maria diMagdala che incontra Gesùrisorto: non lo riconosce fi-no a che lui non la chiama

per nome. Essere chiamatiper nome ha un grande signi-ficato. Quella sera sorge nelcuore di Alberto una doman-da: “Dio mi chiama per no-me. C’entra con la mia vita.Ma come?”.Dopo quest’episodio la vitaricomincia a scorrere tran-quilla nella sua routine perun paio d’anni. Nel frattempoAlberto ha scelto due guidespirituali: una suora e il suoparroco. Qualcuno che ciguarda dall’esterno ha sem-pre uno sguardo più oggetti-vo del nostro. Ha partecipa-to anche ad alcuni esercizispirituali e al Cammino diSantiago. Proprio dopo que-st’ultima esperienza, nell’e-state del 2008, Alberto trovail coraggio di pronunciare laparola “Seminario” per la pri-ma volta: è un bellissimo am-biente, dove si fa esperienzadi vita comunitaria, con i suoipro e i suoi contro.Inizia per lui un periodo digrandi scelte da maturare. Pertutto il primo anno il Semi-nario è affiancato dal lavoroe dalla sua vita di sempre, fi-no al luglio 2009, momentodecisivo nel quale, con unpo’ di titubanza, lascia il la-voro e intraprende definitiva-mente il cammino per diven-tare sacerdote. Dio ci parla inmodo semplice, bisogna sa-per ascoltare.Alberto non è certo una per-sona superficiale nelle scel-te; ci confessa che un po’ dipaura rimane sempre, ma èsana perché ti rendi conto chesi tratta di una cosa seria.

Serena Arato

Una cosa seriaIl cammino di Alberto

Vocazioni

Alberto Vergnano (a sinistra con gli occhiali) e un gruppo di fan.Dal settembre 2011, il seminarista Alberto (soprannominato “Bellobbello” dagli amici) presta servizio presso la Parrocchia.

Il diaconato di Enrico GriffaIl 18 novembre, solennità della Chiesa locale e giorno di avvio del Sinodo dei Giovani, nella cattedrale di Torino l’Arcivescovo Cesare Nosiglia ha conferito a dodici candidati il ministero del diaconato. Tra i neo-diaconi c’era anche Enrico Griffa, nato a Moncalieri il 16 giugno del 1988, che dalla tarda estate del 2009 perdue anni ha fatto parte della nostra comunità, occupan-dosi tra l’altro degli scout e dei ragazzi dell’oratorio. Enrico, che attualmente svolge l’attività pastorale nelleparrocchie di Santena e Villastellone, sarà ordinato sacerdote nel prossimo giugno.

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10 In breve

Anagrafe parrocchialemarzo-novembre 2012

Sono rinati al fonte battesimale:

Olivia Emma Marthe PortacoloneFederico ChiadòAnita PelassaAlessandro SferlingaUmberto D’AccardiGreta AllottaVittorio MariniLaura RomeoCarolina Tento

Michela CitroAmanda FerreroEmanuele RobertoCarlo Maria ScapinoMaya PacioniViola CoccoloEliyan Elijah Yoel Asfa TekesteSofia Regina MaseraMargherita Visca

Eleonora RossiniEmma PiovanoEmma ScarpaAlexandru Robert ChirichesGianluca RivettiGiulietta CalzamigliaStefano GaraviniGiada Ginevra Valpreda

Hanno celebrato il sacramento del matrimonio:

Bennardino Andrea Perrone e Silvia Strada Andrea Ronco e Gemma CivalleriMichele Cocciardi e Laura Restani Edoardo Damasco e Valentina MaseraPaolo Romeo e Silvia Giuliano Massimiliano Albertin e Tiziana BiasioliGiuseppe Sciolla e Daniela Moré Riccardo Chiesa e Federica CannoneSimone Albrigi e Claudia Cianciulli

Sono tornati alla Casa del Padre:

Enrico Martinotti a. 81Domenica Parodi v. Berta a. 84Cesare Ravizza a. 82Giovanna Zuccoli v. Gaspardo Moro a. 76Carmine Bevacqua a. 73Teresa Piumatti v. Neretto a. 92Franca Massera in Valfré a. 73Angelo (Mario) Nosella a. 81 Margherita Enrici v. Caballo a. 87 Gualtiero Castiglia a. 82 Emma Spandonari v. Spalla a. 92Rosina Massimino a. 81Concettina (Tina) Fichera v. Bocca a. 68Cesare Ghivarello a. 81Caterina Avogliero in Briccarello a. 82Maria Donati v. Pratesi a. 84Luciano Massucco a. 61Arrigo Nucci a. 79Otello Fanelli a. 90

Vanda Dragoni v. Denozza a. 91Anna Maria Pesaresi in Sacchi a. 79Lisa Beltrame in Martina a. 79Pietro Milani a. 87Camillo Donati a. 78Rino Falco a. 73Maria Oreglia v. Bersano a. 94Wanda Biasissi v. Trivero a. 91Leonella Contino v. Dutto a. 86Candida Boccardo v. Benedetto a. 73Michele Fasano a. 88Vanna Liliana Palumbo a. 88Ermenegilda Alciati v. La Manna a. 96Miranda Belfi v. Pogliani a. 89Monique Vandeuren in Michel a. 58Paolo Maciotta Bianc a. 67Angela Boscaro a. 92Andrea Briccarello a. 94Piera Gemma Colombo v. Grosso a. 85

Livio Gallo a. 83Clelia Ganio v. Tilli a. 88Elvira Bechis v. Zucca a. 97Irma Musso in Iozzino a. 54Domenica Restagno v. Quaglia a. 88Pace Cantelli v. Celeghini a. 96Rosa Impiccichè v. Ansaldi a. 88Domenico Confuorto a. 57Amabile Cassinelli a. 77Marco Etur a. 71Ferdinanda Rubatto in Serra a. 80Riccardo Audino a. 76Federico Bonanni a. 77Pia Falaguerra v. Tarasco a. 84Saverio Loprieno a. 85Olga Mollo v. Fino a. 93Stefania Coticoni in Grandolfo a. 69Antonio Masera a. 83

7 ottobre 2012 – Foto di gruppo in occasione del festeggiamento degli anniversari di matrimonio

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Ritornano le attività invernali della Città sul Monte aCrissolo: preghiera, giochi nella neve, vecchi e nuoviamici, passeggiate, serate allegre…Le giornate per i ragazzi delle scuole superiori si svol-geranno dal 27 al 30 dicembre 2012 e saranno dedicateal tema “Affidarsi a Dio”; quelle per i ragazzi dellemedie, sul tema “Giocare, pensare, pregare”, si ter-ranno dal 5 all’8 gennaio 2013.Iscrivetevi al più presto in segreteria parrocchiale e comunque, fino ad esaurimento delle disponibilità, entro il 20 dicembre. Visitate anche il sito www.lacittasulmonte.it.

Sguardi d’autore sul mondoAl cinema “Le Glicini”, il martedì alle 21

15 gennaio The Artist di Michel Hazanavicius (2011) 22 gennaio E ora dove andiamo?

di Nadine Labaki (2011)29 gennaio Cesare deve morire

di Paolo e Vittorio Taviani (2012)5 febbraio Detachment di Tony Kaye (2011)12 febbraio The Way Back di Peter Weir (2011)19 febbraio Il primo uomo di Gianni Amelio (2011)26 febbraio Un amore di gioventù

di Mia Hansen-Løve (2011)12 marzo Il cammino per Santiago

di Emilio Estevez (2010)

Al Teatrino delle Scuole Medie, il martedì alle 21

2 aprile Altra Europa di Rossella Schillaci (2011)9 aprile Vite da recupero di Enrico Verra (2011)

Abbonamento: 20 euro - Biglietto singolo: 4 euro

GRUPPO BIBLICOcon Nanni Maglioni

PADRE NOSTROil “Credo” di Gesù

10 gennaio Il nome e le attese messianiche17 gennaio Il nome e il Regno24 gennaio Venga il tuo regno: il “regno”31 gennaio Regno, creazione e Esodo7 febbraio Regno e legge mosaica14 febbraio Regno e uomo giusto21 febbraio Regno e attese escatologiche28 febbraio Regno e Apocalisse7 marzo Regno e Volontà14 marzo Padre nostro:

Credo della speranza e carità

Incontri al giovedì - ore 17.45

Leggere insieme la Bibbiacon i suggerimenti

di Flavia Vaudano Rovello

Il luogo della fede: piccole escursioni biblichelungo brevi e facili sentieridi incontro con la Chiesa

venerdi - ore 16.50 - 17.501 - 8 - 15 - 22 febbraio

1 - 8 - 15 marzo

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Da domenica 16 dicembre alle ore 18 celebrazione della Messa con canto delle Profezie e del Magnificat.

Novena di Natale

31 dicembre: ore 18 messa di ringraziamento. 1° gennaio non si celebra la messa delle ore 9 a Podio. In Parrocchia messe alle 11.30 e alle 18.

Capodanno

Anche quest’anno gli Scout ci procureranno la luce prelevata dalla lampada che bril-la perennemente nella grotta della Natività a cui è possibile attingere per la proprialampada domestica. È una tradizione che caratterizza ormai il Natale di molte famiglie.

Luce di Betlemme

Ogni venerdì alle 15, nell’ora della morte di Gesù, Coroncina della Divina Misericordia e Rosario (cappella sotto il portico).

Altre opportunitàdi preghiera

Ogni giovedì ore 21-23: adorazione eucaristica. La piccola cappella sotto il portico èadatta alla preghiera personale ed è aperta tutti i giorni dalle 8 alle 19.

Adorazione eucaristica

Ogni giorno feriale alle 8.Lodi mattutine eufficio delle letture

Orario di segreteria: da lunedì a venerdì 9-12 e 16-19. Sabato: 9-12. Don Riccardo èpresente generalmente il sabato mattino (prenotazione telefonica). Per appuntamentiin altro orario accordarsi telefonicamente (011/843171) il sabato mattino.

Ufficio parrocchiale

Ogni sera dei giorni feriali alle 18.30.Vespri

• Parrocchia Santissima Annunziata (Pino T.se)da mercoledì a domenica ore 18.45, don Riccardo Baracco.

• Parrocchia Santa Maria della Scala (duomo) Chieri,8.30 – 10.30, mercoledì 15.30 – 17.30, mons. Mauro Rivella.

• San Domenico (Padri Domenicani) Chieri,feriali (escluso lunedì mattino): 9 – 11.30; 17 – 18.30.

Sacramento delperdono (confessioni)dove, con chi e quando

Giovedì 20 dicembre dalle 15 alle 17.30 e dalle 21 alle 22 don Riccardo sarà in chiesa per il Sacramento della Riconciliazione.

Confessioni inpreparazione al Natale

Gli sposi del 2013 devono rivolgersi in parrocchia al più presto. Per informazioni eadesioni contattare don Riccardo.

Incontri di preparazioneal matrimonio

Appuntamenti: quando e dove

L’orario festivo in parrocchia è modificato e rimarrà invariato anche nel tempoestivo: al mattino unica celebrazione alle 11.30.Di seguito il riepilogo delle messe nel territorio di Pino Torinese:Giorni feriali e vigilia delle festività: ore 18 in Pino centro (parrocchia SS. Annunziata)Giorno festivo:• ore 9 a Podio (B. V. Assunta)• ore 10 a Valle Ceppi (parrocchia B. V. delle Grazie)• ore 11.30 e 18 in Pino centro (parrocchia SS. Annunziata)Al venerdì anche alle 10.45 presso la Residenza Seniores, via Galliera, 3.

Nuovo orario messe

Come alla domenica (messa della vigilia ore 18; ore 9 a Podio, ore 10 a Valle Ceppi;a Pino centro Parrocchia SS Annunziata alle ore 11.30 e 18); inoltre a mezzanotte del 24 dicembre: messa della Natività (Pino centro).

Natale e festivitànatalizie: le messe

I genitori che hanno accompagnato i loro bambini al fonte battesimale nel 2012 sonoinvitati a partecipare ad un pomeriggio di festa/incontro domenica 20 gennaio alle 15e alla messa di ringraziamento alle 18.

Bambini battezzatinel 2012

Il patrono di Pino Torinese sarà festeggiato domenica 3 febbraio.Messa solenne alle 11.30.

Sant’Andrea Corsini