Notiziario 2002-09

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Notiziario Convegno Nazionale di Prato 1 La Famiglia - C. Filippini Le mie Emozioni - P. Rossi 2 Dal 4° Reggim. - J.C.Caldera Grazie - J. Luti 3 Altre Storie Felici 4 Sommario B Y A LE E M ARCO Pagina 1 ConvegnoNazionalediPrato AnnoI - Numero4 Come tutti voi sapete, Venerdì 30 agosto è iniziato l'incontro di Prato al quale erano presenti la scrittrice Anna Genni Miliotti, il console cileno Jaime Chomalì ed il console presso la Santa Sede Juan Anibal Barria Garcia. I coniugi in procinto di adottare hanno av- viato i vari dibattiti parlando apertamente con padre Alceste riguardo la loro esperienza. Successivamente padre Alceste è stato arbitro di un intenso e brillante scambio di opinioni e consigli tra giovani i quali avendo, me compresa, una profonda stima per il padre, si sono aperti e confidati con lui riguardo le problematiche insite nella loro età. Il tutto è avvenuto in un goliardico clima di amicizia e rispetto.La giornata di venerdì si è conclusa con una riunione che si è incentrata sulla legislazione delle adozioni Internazionali.Sabato mattina il console cileno Jaime Chomalì ha illustrato la cultura cilena nei suoi molteplici aspetti affin- ché i genitori adottivi possano capire ed educare i loro figli alla propria cultura ed al loro paese. Il momento più intenso dell'incontro è stato quello della conferenza di Sabato pome- riggio poiché giovani ed adulti hanno messo a disposizione degli altri le esperienze che hanno vissuto, sia come figli sia come genitori. Estato un momento importante in quanto abbiamo tutti noi condiviso delle realtà anche a volte sconosciute. Dopo una breve presenta- zione dei partecipanti (padre Alceste Piergiovanni, il presidente dell'Associazione Gianni Palombi, la scrittrice Anna Miliotti, il console Cileno Jaime Chomalì ed il console presso la Santa Sede Juan Anibal Barria Garcia) hanno portato la loro esperienza Jaquelen della Gar- fagnana, che nella sua timidezza ha comunque esternato la sua serenità e felicità di trovarsi in Italia, Juan Carlos ci ha resi partecipi della sua vita recente e della ritrovata tranquillità; Maria ci ha ricordato ancora una volta di quanto sia felice, ma di quanto al tempo stesso le manchi il fratello Luiss; Alessandro, nelle poche parole, ha fatto chiaramente capire che la sua vita , adesso che è sposato con Isabel , è quella di un uomo sicuro che non dimentica chi è stato e prosegue per la sua strada con più coraggio soprattutto adesso che ha formato un nucleo familiare. Anche tra gli adulti gli interventi sono stati particolarmente ricchi di emo- zioni. Tra quelli che ricordo maggiormente sono le testimonianze di Raffaele Coccozza, il quale ha raccontato delle sue difficoltà nel diventare genitore di Rocio. Nico Romanazzi ci ha esposto la sua esperienza come genitore adottivo di Paolina, decisione che ha preso for- me concrete dopo 25 anni di matrimonio e due figli biologici. Paolina con il suo entusia- smo è trascinante per tutta la famiglia, proprio perché come dice suo padre "E' nata per re- galare stupore , gioia e voglia di vivere. E' stato molto importante ascoltare anche le sensa- zioni che provano i futuri genitori Morigi, i quali, non sapendo ancora quali saranno i loro figli ed avendo ingoiato diversi bocconi amari prima di conoscere padre Alceste, oggi vivo- no tra altalenanti incertezze e speranze. A loro va l'augurio più sincero di realizzare quanto prima il loro sogno. Padre Alceste ha più volte sottolineato che considera l'adozione come un matrimonio, ma che la cosa importante è la tutela del minore, fino al punto ad arrivare ad essere il " Supremo " interesse dello stesso; per lui l'unica cosa che conta è quella di vedere che i suoi angeli sono veramente felici, se effettivamente l'adozione sia stata la salvezza per noi che siamo qui e lo sarà per i bimbi che ancora attendono in Cile. La prefazione che Su- sanna ha preparato per il suo libro e che ci ha onorato di leggere è stata senz 'altro sconvol- gente, visto che ha interpretato alla perfezione l'eventuale testamento del nostro Papito Al- ceste. Posso confermare che noi, i suoi angeli, non potremmo mai dimenticare quanto egli ci abbia donato, in quanto ci ha fatto il dono più grande che un qualsiasi mortale possa mai fare: ci ha dato un famiglia , la serenità ,la possibilità di essere amati due volte e la possibilità di amare. Domenica mattina i genitori si sono cimentati in una, quanto mai estenuante partita di calcio contro i loro figli: una entusiasmante Ita- lia Cile, al termine della qua- le, vuoi per voglia di rivincita, vuoi per il caldo soffocante, vuoi perché tra gli italiani era presente un ex-fenomeno che ha pensato di schierarsi dalla parte dei genitori, il povero Cile quest'anno ci ha proprio rimesso di brutto!! La conclu- sione di questi tre giorni mera- vigliosi non poteva che essere coronata con una emozionante messa cocelebrata da padre Alceste e dal rappresentante del vescovo, il quale è rimasto sbalordito dalla intensa parteci- pazione dei bambini. Spero infine che nel prossimo conve- gno che si terrà a Gabicce sare- mo presenti come quest'anno se non di più! Un saluto affet- tuoso ai genitori e uno ancor più affettuoso ai figli, o meglio agli angeli del Padre Pier ed ovviamente a lui! Settembre2002 Anno I Numero 4 pdfMachine trial version

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NotiziarioConvegno Nazionale di Prato 1

La Famiglia - C. FilippiniLe mie Emozioni - P. Rossi

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Dal 4° Reggim. - J.C.CalderaGrazie - J. Luti

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Altre Storie Felici 4

SommarioBY ALE E MARC O

Pagina 1

Convegno Nazionale di Prato

Anno I - Numero 4

Come tutti voi sapete, Venerdì 30 agosto è iniziato l'incontro di Prato al quale erano

presenti la scrittrice Anna Genni Miliotti, il console cileno Jaime Chomalì ed il consolepresso la Santa Sede Juan Anibal Barria Garcia. I coniugi in procinto di adottare hanno av-viato i vari dibattiti parlando apertamente con padre Alceste riguardo la loro esperienza.Successivamente padre Alceste è stato arbitro di un intenso e brillante scambio di opinioni econsigli tra giovani i quali avendo, me compresa, una profonda stima per il padre, si sonoaperti e confidati con lui riguardo le problematiche insite nella loro età. Il tutto è avvenutoin un goliardico clima di amicizia e rispetto.La giornata di venerdì si è conclusa con unariunione che si è incentrata sulla legislazione delle adozioni Internazionali.Sabato mattina ilconsole cileno Jaime Chomalì ha illustrato la cultura cilena nei suoi molteplici aspetti affin-ché i genitori adottivi possano capire ed educare i loro figli alla propria cultura ed al loropaese. Il momento più intenso dell'incontro è stato quello della conferenza di Sabato pome-riggio poiché giovani ed adulti hanno messo a disposizione degli altri le esperienze chehanno vissuto, sia come figli sia come genitori. E’ stato un momento importante in quantoabbiamo tutti noi condiviso delle realtà anche a volte sconosciute. Dopo una breve presenta-zione dei partecipanti (padre Alceste Piergiovanni, il presidente dell'Associazione GianniPalombi, la scrittrice Anna Miliotti, il console Cileno Jaime Chomalì ed il console presso laSanta Sede Juan Anibal Barria Garcia) hanno portato la loro esperienza Jaquelen della Gar-fagnana, che nella sua timidezza ha comunque esternato la sua serenità e felicità di trovarsiin Italia, Juan Carlos ci ha resi partecipi della sua vita recente e della ritrovata tranquillità;Maria ci ha ricordato ancora una volta di quanto sia felice, ma di quanto al tempo stesso lemanchi il fratello Luiss; Alessandro, nelle poche parole, ha fatto chiaramente capire che lasua vita , adesso che è sposato con Isabel , è quella di un uomo sicuro che non dimentica chiè stato e prosegue per la sua strada con più coraggio soprattutto adesso che ha formato unnucleo familiare. Anche tra gli adulti gli interventi sono stati particolarmente ricchi di emo-zioni. Tra quelli che ricordo maggiormente sono le testimonianze di Raffaele Coccozza, ilquale ha raccontato delle sue difficoltà nel diventare genitore di Rocio. Nico Romanazzi ciha esposto la sua esperienza come genitore adottivo di Paolina, decisione che ha preso for-me concrete dopo 25 anni di matrimonio e due figli biologici. Paolina con il suo entusia-smo è trascinante per tutta la famiglia, proprio perché come dice suo padre "E' nata per re-galare stupore , gioia e voglia di vivere. E' stato molto importante ascoltare anche le sensa-zioni che provano i futuri genitori Morigi, i quali, non sapendo ancora quali saranno i lorofigli ed avendo ingoiato diversi bocconi amari prima di conoscere padre Alceste, oggi vivo-no tra altalenanti incertezze e speranze. A loro va l'augurio più sincero di realizzare quantoprima il loro sogno. Padre Alceste ha più volte sottolineato che considera l'adozione comeun matrimonio, ma che la cosa importante è la tutela del minore, fino al punto ad arrivare adessere il " Supremo " interesse dello stesso; per lui l'unica cosa che conta è quella di vedereche i suoi angeli sono veramente felici, se effettivamente l'adozione sia stata la salvezza pernoi che siamo qui e lo sarà per i bimbi che ancora attendono in Cile. La prefazione che Su-sanna ha preparato per il suo libro e che ci ha onorato di leggere è stata senz 'altro sconvol-gente, visto che ha interpretato alla perfezione l'eventuale testamento del nostro Papito Al-ceste. Posso confermare che noi, i suoi angeli, non potremmo mai dimenticare quanto egli ci

abbia donato, in quanto ci hafatto il dono più grande che unqualsiasi mortale possa maifare: ci ha dato un famiglia , laserenità ,la possibilità di essereamati due volte e la possibilitàdi amare. Domenica mattina igenitori si sono cimentati inuna, quanto mai estenuantepartita di calcio contro i lorofigli: una entusiasmante Ita-lia – Cile, al termine della qua-le, vuoi per voglia di rivincita,vuoi per il caldo soffocante,vuoi perché tra gli italiani erapresente un ex-fenomeno cheha pensato di schierarsi dallaparte dei genitori, il poveroCile quest'anno ci ha propriorimesso di brutto!! La conclu-sione di questi tre giorni mera-vigliosi non poteva che esserecoronata con una emozionantemessa cocelebrata da padreAlceste e dal rappresentantedel vescovo, il quale è rimastosbalordito dalla intensa parteci-pazione dei bambini. Speroinfine che nel prossimo conve-gno che si terrà a Gabicce sare-mo presenti come quest'annose non di più! Un saluto affet-tuoso ai genitori e uno ancorpiù affettuoso ai figli, o meglioagli angeli del Padre Pier edovviamente a lui!

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La FamigliaLa famiglia è l’ambiente naturale per l’accoglienzadi una nuova vita, per la crescita e l’educazione deifigli, ricoprendo un ruolo originale e insostituibile peril corretto sviluppo dei bambini. In essa trovanol’humus ideale per svilupparsi ed accrescere la loropersonalità.Purtroppo non vi sono scuole sperimentali che insegni-no ad essere genitori, né d’altronde ad essere figli; nonci sono studi che riescano a fare di noi degli individuibuoni, generosi, altruisti, solidali, pazienti e lieti anchenelle contrarietà. Tali cose possono solo essere soloassorbite, giorno dopo giorno, momento dopo momen-to, dagli esempi e dalla maturità e sono il dono che ibambini possono ricevere dai genitori e anche dai non-ni.L’educazione piu’ efficace passa sempre dalla costantepresenza di entrambi i genitori, ma, purtroppo, oggi-giorno la vita quotidiana comporta che tale presenzadiventi pericolosamente carente. Questo significa chela famiglia diventa piu’ che mai una scelta importante,una missione.La famiglia deve educare alla conoscenza eall’apprezzamento dei valori umani; se poi è una fami-glia cristiana, deve insegnare anche i valori religiosi,tenendo sempre presente un unico modello: la famigliadi Nazareth. E’ cosi’ che si formeranno i futuri cittadi-ni della patria celeste, coscienti che il Regno di Diocomincia fin da questa terra essendo loro stessi a do-verla costruire.La famiglia cristiana assume, in tal modo, l’importanzadi una scuola di formazione e di educazione non soloumana e sociale, ma diventa una scuola di evangelizza-zione, facendo in modo che i figli, nella loro maturità,considerino la loro vita una missione, ove la madre di-venta la prima catechista.Cosi’ la famiglia diventa “chiesa domestica”.I genitori cristiani devono abituare per tempo i proprifigli ad uscire dall’involucro dell’egoismo, dalla bam-bagia ove spesso sono immersi, per guardare in facciala realtà e camminare da soli nel mondo che li circon-da.Infine vi è da ricordare che questo mondo spesso sipresenta come una giungla che accrescel’individualismo e che ci allontana sempre piu’ gli unidagli altri, mentre sperimentiamo ogni giorno che soloamandosi e condividendo insieme i momenti tristi tuttosembra piu’ roseo.Essere una famiglia sana, buona e felice, è il presuppo-sto per dare spazio, tempo e importanza alla carità cri-stiana , che è anche solidarietà e soprattutto amore.

Carlo Filippini(nonno in attesa, papà di Alessandra)

Le mie emozioniNon è mai facile tradurre in parole i propri sentimenti, quelli

si provano dentro al cuore, profondi, privati. E’ un po’ piùfacile scrivere cose che riguardano il contorno dei sentimenti,quello che io e mia moglie abbiamo vissuto prima e durante lanostra permanenza in Cile, per un’adozione di un bambino, unbambino di Padre Pier.Nella tarda estate del 2000 conosciamo, per caso, un piccolo,ma grandioso Sacerdote di Tuscanica; e sempre per un casopartecipiamo al convegno sulle adozioni che l’associazioneICYC tiene tutti gli anni. Dopo una visita a Padre Alceste sia-mo rimasti con un saluto e una promessa; tuttavia rimaniamoin contatto telefonico con lui dal Cile. Segue un periodo diffi-cile tra legislazioni contorte e continue telefonate in Cile. In-tanto Padre Alceste torna in Italia, ed a Tuscania in un pome-riggio con un caldo infernale ci fa una proposta da noi imme-diatamente accettata, telefona in Cile ed, emozionantissimi,parliamo per la prima volta con nostro figlio.Da quel momento in poi raffiche di telefonate con nostro fi-glio Juan Bautist ”mi ami, sì, ma quanto mi ami?” Intanto iltempo vola e dopo il convegno di Capodimonte arriva il mo-mento di partire alla volta del Cile.Arriviamo a Santiago del Cile entrambi sconvoltidall’emozione, con lo stomaco in tumulto ed il cuore in mano;ci aspettano all’aereoporto “tio Arturo” e “tio Marco” i duecollaboratori di Padre Alceste e finalmente lui, nostro figlioJuanito più emozionato di noi. In pochi attimi siamo a Quintade Tilcoco al Centro di protezione dei minori e qui inizia lanostra nuova vita, anzi la VITA!Facendo tesoro delle esperienze e dei consigli di chi ha adotta-to lì un bambino prima di noi abbiamo preso le cose con lagiusta calma, serenità, ma soprattutto tranquillità. I due mesitrascorsi laggiu’ sono stati, per me e mia moglie, il periodopiù bello della nostra vita: due compleanni, mio e di mia mo-glie, festeggiati laggiù insieme ai ragazzi, la visita alla casa diPablo Neruda, la colonia dei bambini a Picidangui, un week-end da sogno insieme a tio Arturo e sua moglie, la stupendaSantiago apprezzata in tutti i suoi particolari caratteristici, dalmercato del pesce al cambio della guardia alla Moneda, dalCerro Santa Lucia al luna park del parco O’ Higgins, dal Cer-ro della Virgen al zoologico.Abbiamo abitato al Centro di protezione a Quinta, a Chillehuein campagna ed infine a Santiago, ma in ogni posto c’era sem-pre la presenza discreta dei responsabili della ICYC che cifacevano da supporto nel caso ne avessimo bisogno; ma ancheda “casa” non ci è mancato l’appoggio morale e “tecnico” del-la Associazione ICYC, nella persona di Gianni non il Presi-dente, ma l’amico, e della Fondazione Nidoli nella persona diVeronica.Ripartire per l’Italia un po’ ci è dispiaciuto, ben sapendo chetante persone che ci sono state vicine difficilmente le incontre-remo ancora e perché sappiamo di avere lasciato degli amicisinceri; ci ha rattristato il fatto che rivedremo Padre Alcestetra un po’ di mesi: e se andiamo in crisi di astinenza? Beh c’èil telefono no?

Paolo Rossi

Addio CarloUn caro ricordo va a Carlo Ippoliti, marito diAntonietta, che purtroppo ci ha lasciati ad Agostodopo appena 9 mesi dall’arrivo dal Cile dellasplendida Carolina. Siamo convinti che da lassu’continuerà a guidare e proteggere la sua adoratafamiglia.

Spazio DonazioniContinua la raccolta di materiale didattico eabbigliamento per i bimbi in Cile. Chiunquevolesse effettuare una donazione di tali generi èpregato di inviare una e-mail al Presidente ICYCGianni Palombi al seguente indirizzo:

[email protected]

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GRAZIE...Caro Padre Alceste,Nel discorso che ho improvvisato oggi non ho espressotutta la mia gratitudine e la mia ammirazione, ma il miocuore è troppo debole ancora per esprimere ciò che hodentro davanti a tante persone. Lei sa già il mio passato,la mia storia che ha reso agli occhi di una bimba una fa-vola sa le sofferenze e le gioie che ho passato .GRAZIE perché mi ha permesso di cominciare una vitamano nella mano a due persone veramente speciali.GRAZIE per aver capito che erano proprio loro di cuiavevo bisogno, già proprio loro. Mi hanno insegnato co-sa sia la felicità, l’amore, il rispetto, la sincerità, la fidu-cia nelle persone e nella vita.GRAZIE per il modo in cui mi ha insegnato a sognare.Sognare per me è importante, è diventato una parte di meche cercherò di trasmettere a mia volta ai miei figli o fi-glie.GRAZIE perché senza di lei non avrei il presente serenoin cui vivo adesso e non smetterò mai di dirle: “ESSERESTATA ADOTTATA NON E’ STATO SOLO UN BE-NE, MA LA POSSIBILITA’ DI CONOSCERE PERSO-NE COME LEI E COME I MIEI GENITORI E TANTEALTRE CHE HANNO INTRAPRESO QUESTO BEL-LO E DIFFICILE CAMMINO”.Conserverò sempre i suoi insegnamenti e cercherò diinsegnare ai miei figli che sogno di adottare tutto ciò percui si batte e si è battuto che per consiste “NEL SORRI-SO SINCERO DI UN BAMBINO CHE NON HANIENTE”.Con amore

Jackeline Luti

Dal 4° Reggimento Artiglieria Controaerei“Peschiera”

Sono arrivato in Italia nel 1997 a circa 16 anni.Dopo aver vissuto in prima persona la morte di mio padrenaturale e i tanti problemi di mia madre, sono arrivato, all’etàdi 9 anni, all’Istituto di Padre Pier in Quinta. Qui ho trovatopiù che un freddo istituto una grande famiglia dove le zie era-no le nostre madri e P.Pier il nostro grande padre il quale miha dato anche un nomignolo: “SIGNORINO”. Ricordo ungiorno, un ragazzo di nome Hector stava per essere adottato.Lo vedevo felice ed ero contento per lui, ma dentro di me latristezza era grande in quanto le persone a me piu’ care nonc’erano piu’. Hector vedendomi cosi’ mi disse: “Chiedi a Pa-dre Pier di essere adottato”.Avevo paura che mi rispondesse che ero troppo grande maalla fine mi decisi: non un ruggito, non un sorriso ma sola unarisposta di speranza.Dopo pochi mesi Padre Pier mi chiamo’ per dirmi che c’eraun famiglia che cercava un figlio a cui donare il proprio amo-re. Il mio cuore comincio’ a battere a 1000 ed il mio corpoballava tutto di allegria, tutte le mie paure ed i miei pensierierano spariti. Da quella telefonata passarono pochi mesi e miritrovai all’aeroporto ad aspettare i miei nuovo genitori, unafelicità nuova da nascondere, tutto grazie ad una persona cheper noi, suoi figli, si è dato sempre da fare. Grazie Padre Alce-ste.Una volta arrivato in Italia non ho avuto problemi ad ambien-tarmi, ho cominciato subito a studiare la lingua, mi sono inse-rito all’interno di una squadra di calcio, dopo un paio di mesiho iniziato a frequentare una scuola e le vacanze le ho passateal mare con i ragazzi del paese alle colonie dell’oratorio. Sonostato accettato da tutti e questo per me è stata una gran cosa inquanto avevo paura di esser messo da parte.Non tutto pero’ è stato rose e fiori ed essere di nuovo figlio,dopo tanti anni senza una vera famiglia: è stato tutto un po’difficile, come tutt’ora lo è.Per diversi motivi sono riuscito subito a legare con mio padre;invece con la mamma le cose sono state molto diverse pervecchi ricordi , non accettavo consigli ed era sempre unoscontro fino ad arrivare alle lacrime. Per fortuna con il passaredel tempo ho cominciato a cambiare sia mentalità sia i com-portamenti nei suoi confronti e ormai saranno due anni chenon la vedo piu’ piangere e dopo le nostre liti, che ormai siriducono ad un paio di parole, subito torna tutto come prima equesto mi rende molto felice. Spero con il tempo di riuscire inquello che mia madre si aspetta da me: chiedo solo del tempo!Sono tante le persone che dovrei ringraziare a cominciare dal-le “zie” dell’istituto che mi sempre aiutato e protetto. Tuttaviase sono qua lo devo principalmente ad una ad una persona eda nome di tutti i tuoi figli ti ringrazio per il grande dono che cihai dato e per la felicità che hi donato ai nostri cuori e a quellidei nostri genitori; io personalmente ti ringrazio, perché senzadi te ora chissà dove sarei: grazie Padre Pier, grazie di cuore.Per finire vorrei ripetere una frase di Padre Pier pronunciata aVarese:”...anche se nelle vostre carte d’identità c’è scritto Cit-tadinanza Italiana, nel luogo di nascita c’è scritto Cile. Nonscordate mai da dove venite altrimenti dimenticherete chi sie-te...”

Juan Carlos Caldera

Incontri di Padre Alceste26 Giugno: a Roma presso la sede del’Autorità centra-le per le adozioni Internazionali. Presenti la dr.ssa Ca-vallo (presidente della commissione), dr.ssa Vinci(membro della commissione), Palombi e Paucchi(Icyc);

6 Luglio: a Roma al seminario di Famiglie e Minori.Presenti la dr.ssa Azzecconi (presidente dell’ass. Fa-miglie e Minori), il console Cileno Jaime Chomali, ladr.ssa Vinci (membro Commissione Adoz. Intern.),Palombi e Paucchi (Icyc);

13 Luglio: nei pressi di Varese con le coppie lombar-de. Presenti Palombi e Zanolini (Icyc);

30-31/08 01-09: a Prato Convegno Nazionale Icyc;

13 settembre: a Roma con le famiglie per il saluto dipartenza per il Cile.

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NUMERI e INDIRIZZISito Internet dell’Associazione www.adozionefamiglieicyc.orgSito Internet di Padre Alceste www.es.geocities.com/icycclE-mail di Padre Alceste [email protected]. di Padre Alceste in Cile (istituto) 0056/72541271Tel. di Padre Alceste in Cile (parrocchia) 0056/72541232c/c postale Associazione Famiglie AdottivePro I.C.Y.C.

N.ro: 17179045

Notizie Flash

Numero di copie spedite del giornalino: 330.

La Scuola “I. Calvino” di Roma si è impegnata nuovamente per la raccoltadi denaro da devolvere ai bimbi di Padre Alceste.

Eventuali suggerimenti o articoli da pubblicare nel notiziario si possonoinviare alla e-mail: [email protected]

Ricordiamo che l’Associazione vive di contributi volontari e quindi siinvitano i soci attuali e tutti coloro che desiderano partecipare al sostenta-mento della stessa a versare la somma inerente la quota annuale. Per infor-mazioni rivolgersi al Presidente Gianni Palombi.

...ALTRE STORIE FELICIØ CAROLAINE ESTEFANIA ARAYA MUÑOZ

Matrimonio: Marco Civinini – Carolina Bruno VareseØ PAULINA DE LOS ANGELES LEON OYARZO

Matrimonio: Vito Nicola Romanazzi – Luisa Angela Mariani Monza.Ø JESENIA CAROLINA LAGOS BECERRA

Matrimonio: Leonello Schiavi – Carla Ascenzi Morolo – Prov. FrosinoneØ FRANCISCO JAVIER CASTRO PELISSIER

Matrimonio: Vincenzo Margiotta – Silvana Tuso RomaØ JUAN ENRIQUE Y VICTOR ANDRES MORENO LOPEZ

Matrimonio: Pasquale Rigante – Lidia Ceribelli. Cinisello Balsamo (Milano)Ø JOSE FELICIANO Y LUIS GUILLERMO ORTIZ FERNANDEZ

Matrimonio: Salvatore Passafaro – Daniela Venditti RomaØ PATRICIO ANDRES Y MANUEL JESUS ARAYA MAÑAN.

Matrimonio: Gilberto Prina – Simonetta Sarracini MilanoØ MACARENA INALDY Y LEONARDO RAMON ORELLANA ALVAREZ

Matrimonio: Flavio marini –Maria Bertoni Costa Volpino (Bergamo)Ø FRANCESCA STHEPNAY RAMOS ARENAS.

Matrimonio: Domenico Ramunno – Lorenza Calgano Varese

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Quinta De Tilcoco — Hogar De Menores

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