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1.Natura e obiettivi dell’“ateologia”. Intorno al Trattatodiateologiadi Michel Onfray

Nelsolcodelcomplessodiquestioni,posizionifilosofichee ide-ologicheriguardantil’ateismo,s’inserisceilrecenteTrattato di ateo-logiadiMichelOnfray.1Qualchenotiziaeprecisazionepreliminari:Onfraysièsegnalatoperlasuaposizione“militante”asostegnodiunmaterialismoedonista;autoredisaggifilosoficinon“accademici”–traquelliusciti in lingua italiana:Cinismo (1992),La politica del ribelle(1998)–,èilfondatoredell’UniversitàPopolarediCaen.Lasuanonvuoleessereun’analisiteoretica,mapiuttostouneserciziodidecostruzionedi ideeepratiche legatealledottrinemonoteistiche.InprimoluogoOnfraydistingueiltermine“ateologia”,coniatodaBataille,dal troppopregiudicato“ateismo”.Comevienericordato,quest’ultimoinsensocompiutorisaleal1532,mentre«esistenelse-condosecolodell’eravolgarepressoicristianicheappellavanoestig-matizzavanogliátheoi:quellichenoncredononellorodioresuscitatoilterzogiorno»;2questisonostatianchedefiniti,conunossimoro,“ateipoliteisti”(Harnack).RimanevalidaalriguardoladistinzionefattadaKarlLöwith,nelsaggioWissen und Glauben,apartiredallaconstatazionechelafilosofiaclassicagrecanonsimuoveentrol’aut-autdifedeesaperemaentroladifferenzatraepistéme(conoscenza)edóxa(opinione).‘Ateo’èinognicasounterminecheinséimpli-

1 M.Onfray,Trattato di ateologia,Roma,Fazi,2005.2 K.Löwith,Sapere e fede(1954),inStoria e fede,trad.it.,Roma-Bari,Laterza,2000,

pp.35-65;cfr.pp.48-50:«Nell’antichitànonsitrovauncorrispettivoalladifferenzatraortodossi,miscredenti,increduli.Possonoessercidelleeresiesoltantodovecisianodelleortodossieecipossonoesseredegliateisoltantodovevisianoanchedeicredenti.L’ateismononèunadifferenziazionereligiosarispettoallafede,maèuntipopoliticodieresia inrapportoaifondamentireligiosidellapólis.L’ateismoeraasèbeiaequestaeraunoltraggiochelapólispuniva».

Note su ateologia e ateismointornoallibrodiMichel Onfray,Trattato di ateologiaRoma,Fazi,2005

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ca“unanegazione,unamancanza,unbuco,unacontrapposizione”:è l’immoralista, l’eretico, in un’accezione,mentre dall’altra, quelladell’Autore,èl’uomorealmentelibero–finoalpuntodinegarel’esi-stenzadiDio–,coluichenonsoggiacenessunaautorità,ilverofilo-sofo(l’esempiostoricopiùnotodiun’accesacontroversiasulleimpli-cazioniateistichediunafilosofiaèquell’Atheismusstreitcheallafinedel’700coinvolseilpensierodiFichte).LaconcezionegeneraledacuimuoveOnfrayèuna«realeteoriadell’immanenza,un’ontologiamaterialista».Ilsuoobiettivoèsvelarelastoriadellareligione,deitremonoteismi,comeraccoltadimiti,favole,invenzioni.

IlTrattatonellasuaprimaparteesponealcunechiavi“metodolo-giche”:ildiscorso–questaèlasuacifracaratteristica–sisviluppacomeunadecostruzionerazionaledimiti(eseguitaspecialmentenellasuasecondaparte),attraversolacriticadelleincongruenze,contrad-dizioni,“follie”delledottrinediebraismo,cristianesimoeislamismo,inalcunifrangentiopportunamentedistinte,inaltridebitamenteac-comunate.Illibroinquestionesidifferenziadaun’altra,voluminosa,operasultema,La storia dell’ateismodiGeorgesMinois,3laqualehainveceuncaratteremarcatamentestoriografico.Onfraycriticaque-sto lavoroper lasuaeccessivagenericitàriguardolanozionestessadi“ateismo”:ilgiudizioèparzialmentecondivisibile,ancheseildi-chiaratointentodelsuoautoreètrattare«lastoriadegli increduli,raggruppandosottoquestadefinizionetutticolorochenonricono-sconol’esistenzadiundiopersonalecheintervenganellalorovita:atei,panteisti,scettici,agnostici,maanchedeisti,stanti leinfinitesfumaturechedistinguonotaliposizioni».

L’obiettivodelTrattato,comeaccennato,nonèanalizzareleapo-rie logiche, ad esempio, dell’idea di una creazione del mondo dalnulla o sostenere l’anticoprincipio greco,precisamentemelissiano,dell’ex nihilo nihil;4neppuredimostrarel’inconcepibilitàdiunEssereinfinito,eternoeperfettocheproducel’essere,l’esistenzadelfinito,contingenteeimperfetto.Suquestopunto,neltesto,seppurdatatoeconnotatoideologicamente,L’ateismo modernodiM.Verret,vengo-noespressiinmodosinteticoechiaroiterminidellaquestione:«Dio

3 M.Verret,L’ateismo moderno,trad.it.,Roma,EditoriRiuniti,1970:iltitoloori-ginaleèLes marxistes et la religion(1961).

4 Tito Lucrezio Caro,La natura delle cose (De rerum natura).Contestolatinoafron-te,acuradiI.Dionigi,Milano,Rizzoli,1990:«Non posse creari de nilo neque item genitas ad nil revocari»«[Lecose]nonpossononasceredalnulla,néugualmenteunavoltageneratedissolversinelnulla»(I,265).

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èdefinitocomeunpurospirito,infinitoeperfetto.MaperchéuntaleDiocreerebbedunque?Lucreziolofacevanotare:seglidèisonoper-fettiecomprendonoinsestessilasommadituttelerealtàpossibili,comeconcepireun’esistenzachenonsiaancora?SeDioalcontrarioèl’infinitoinatto,nessunaproduzionesupplementarediessereèpiùpossibile,perchéessaègià;ebisognatenersiaParmenide:“L’Essereè,ilnonesserenonè”.Inquestaeternitàsenzaorigine,nessunacrea-zioneèpossibile.AmenocheDioabbiabisognodellacreazione.Manonsarebbequestolaconfessionedellasuaimperfezione?»5

Sualtropiano,masempreriguardanteil“rapporto”tral’Essereeternoel’esistenza-mondo–nelcristianesimoinparticolareriferibilealLógosgiovanneo–,bisognafareicontiancoraconlagraniticatesiparmenidea;comescriveF.Cordero:«Nientevietadipresupporrel’“eterno”purchéstiaimmobile,inscindibile,senza“prima”e“poi”;appenaentranellospazio-tempovirestaimpigliatocomenell’escla-mazionediMaldoror:“Èfatta,qualcosadiorribilestaperentrarenellagabbiadeltempo”.Parmenidechelohacapito,risolvelafilo-sofiainun’enormetautologia:l’Essereè».Pareimpossibile,quindi,inunadottrinachevuolessereancherazionale,aggirarel’ontologiaparmenidea,lapiùprofondamenteantimetafisica.6Ilproblemarima-nesempre lostesso: lacontraddizionedipensare ilcominciamentodell’essere(diqualcosa)da“un”nulla.7InquestoàmbitoandrebberopreseseriamenteinconsiderazioneanchealcuneanalisidiFeuerbachespostenella sua criticadella filosofiahegeliana: citiamoal riguar-dosolounpasso:«Sièrimproveratoaifilosofipaganidinonaversuperatol’eternitàdelmondo,dellamateria.Lamateriahaperlorosoltantoilsignificatodell’essere,erasoltantol’espressionesensibileper‘essere’;l’unicacosachesirimproveraloroèquindidiaverlafat-taoggettodipensiero.Maforsecheicristianihannodavverofattosparire l’eternità, cioè la realtà dell’essere?Non hanno fatto altroinvecechetrasferirlainunessereparticolare,nell’esseredivino,cheessipensavanocomefondamentodisestesso,comeessereprivodi

5 Verret,L’ateismo moderno,cit.p.48.6 F.Cordero,L’Epistola ai Romani. Antropologia del cristianesimo paolino,Torino,

Einaudi,1972,p.14.7 RicordiamoalriguardosolounpassaggiodiRitornare a ParmenidediEmanueleSe-

verino(inEssenza del nichilismo,Milano,Adelphi,1995,p.34):inriferimentoalletesidiTommasod’Aquino(S. Theol.I,q.2,a.3):«Comeassurdanonèvistal’affermazionestessachealiquando nihil fuit in rebus,chenihil fuit ens(l’affermazionechel’esserenonè),bensìlaconseguenzachedataleaffermazionescaturisce,ossiacheilfattocheancheattualmen-tenonesisterebbenulla, ilcheèfalso(edècertamentefalso)perchél’essereèpresentenell’esperienza».

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inizio».Echeneèdel‘nulla’edelsuoruolonell’ideadicreazione?Losirendeuna“quasimateria”,«datocheèdaesso,ex nihilo,chedeveesserecreatoilmondo»:sirivelaquindicomeun‘qualcosa’,inunpensierochenonpuònonimplicareun’entificazione.8

RitornandoalTrattato:tramiteessoOnfraysifapromotorediunateismoprincipalmentepratico.Inconcreto,secondolasuainterpre-tazionetutteledottrinemonoteistichesirivelanoincentratesulrifiu-todellamorte,dellafinitezzadell’uomo,delmondo,conconseguenteinvenzionedell’esistenzadiundio,diunoltremondooantimondo,diunavitaultraterrena.AlriguardoricordiamoilbrucianteaforismadiKafka:«Allavita terrenanonpuòfarseguitounAldilà,perchél’Aldilàèeterno,eperciònonpuòstareincontattotemporaleconlavitaterrena».9Aprescinderedallecritichealleastrusitàdelpensieroteologicopropostedamoltifilosofi,cherimangonoperòaldiquadellimitedellanegazionedell’esistenzadiDio,nellagenealogiadelveroe rigorosoateismoOnfray individuaalcunefigure fondamentali. IlprimoèilcuratofranceseJeanMeslier(1664-1729),ilqualehascrit-tounoriginalissimoTestament(oMemoria dei pensieri e dei sentimen-ti…),operapubblicatapostuma:ilsuomeritoèquellodiavernegatoognidimensionedelladivinità;10egli,aggiungiamo,èstatoancheunostrenuosostenitoredelmaterialismo(«Èevidentechel’esseremate-rialeèinognicosa,cheognicosahaoriginedall’esseremateriale,echeognicosasiriduceallafineal’esseremateriale…»).C’èpoil’illu-ministaPaulHenriThiryD’Holbach(1723-1789),ilqualehasmon-tatoilcristianesimoinunafondamentaleoperadidemistificazione.AltropensatoredecisivoperOnfrayèFeuerbach,ilqualenellasuaoperamaggiore,L’essenza del cristianesimo,hadecostruitoilconcettodiDioesvelatolareligionecomepraticadialienazione,alienazionedell’essenzadell’uomonellapresuntaoggettivitàdiDio:comenoto,lateologiavienerisoltanelquadrodiun’antropologia.

8 L.Feuerbach,Per la critica della filosofia hegeliana,inScritti filosofici,acuradiC.Cesa,Roma-Bari,Laterza,1976,pp.8990.

9 F.Kafka,Quaderni in ottavo,acuradiI.A.Chiusano,Milano,SE-StudioEditoria-le,2002,III,p.51.

10 Sivedal’utilepresentazionedelsuopensieroinMinois,Storia dell’ateismo,cit.pp.289-313.IldiscorsodiMesliersiarticolain8partifondamentaliSulle dimostrazioni chiare ed evidenti della vanità e falsità di tutte le divinità e di tutte le religioni del mondo:nonsonocheinvenzioniumane;lafede,“credenzacieca”,èunprincipiodierrori,diillusioniediraggiri;falsitàdellepresuntevisionierivelazionidivine;vanitàefalsitàdellepresuntepro-feziedell’AnticoTestamento;erroridelladottrinaedellamoraledellareligionecristiana;lareligionecristianaautorizzaleprepotenzeelatiranniadeigrandi;falsitàdellapresuntaesistenzadelladivinità;falsitàdell’ideadellaspiritualitàedell’immortalitàdell’anima.

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MailfilosofochehadischiusolaviadelveroateismoèNietzsche,con il quale«Per la primavolta comparenel paesaggio occidentaleunpensieropostcristianoelaboratoeradicale».Nietzscheècoluiche«pursenzaportareaterminedasolotuttoilcompitodell’ateologia,lorendefinalmentepossibile».Unatesiinteressante,anchesenonelabo-ratateoricamente,èchesoltantol’ateismorendepossibilel’uscitadalnichilismo(debitamentedistintodalprimo).PerOnfraysideveassu-mereilnucleomiglioredelpensieronietzscheano,ossiailsuorivelarelatrasvalutazione–lanegazionedeivalorietico-religiositradizionali–chesolapuòconsentireilpassaggioadun’altramorale,adun’eticanuova,basatasuvaloriinediti.Cosabisognafareallora?“Insegnarel’ateismo”,ilcheimplica«un’archeologiadelsentimentoreligioso»,lascopertadelsuoveromotoreinterno(sullasciadiLucrezio):«lapau-ra,iltimore,l’incapacitàdiguardareinfaccialamorte,l’impossibilecoscienzadell’incompletezzaedellafinitudinedegliuomini…».11Soloperquestaviasipotràinaugurareun’erapostcristiana.

L’epocaattualesarebbesegnatanondall’ateismobensìdalnichi-lismo:masidevedissolvereladistorsioneideologicadellanotatesi,espostadaDostoevskijneiFratelli Karamazov,secondocui“SeDiononesiste, allora tutto èpermesso”.Èveropiuttosto il contrario,precisa Onfray con una controtesi incalzante: “Poiché Dio esiste,alloratuttoèpermesso”.Èinfatticonlagiustificazionediun’istanzatrascendente, con l’affermazione delDio unico, vetero e neotesta-mentario,edell’agireinSuonome,chesonostateprodotte–difficilenegarlo–incredibilinefandezzenelcorsodellastoria:Inquisizione,roghi,guerredireligioneequant’altro.L’Autoresnocciolaunacasi-sticaminuziosadellucrezianoTantum religio potuit suadere malorum.

L’ateologiasisviluppacosìsuunadecisivavia destruens,dideco-struzioneradicaledelcomplessodifinzionicreatedallareligione:le“fiabe”(sivedailrecentelibrodiF.Cordero,Fiabe d’entropia. L’uo-mo, Dio, il diavolo,Milano,Garzanti,2005),le“invenzioni”,nobili-tatedallostatutodidogmiesacramenti(echesitrasformanoin“mer-cantie”,comeledefinivafronteall’InquisizioneilmugnaiofriulanoDomenicoScandella-Menocchioallafinedel’500).Lefinzioni,poi,insenso ideologicopossonoportareaformedioppressione,mentreinsensopsicopatologicosuscitanogravinevrosi(apartiredaquelledisanPaolo)eisteriacollettiva.Onfrayquindi,inmodomoltoacuto,individua lo zoccolo duro dell’“epistéme ebraico-cristiana” (epistéme

11 Cfr.Onfray,Trattato di ateologia,cit.,pp.4549.

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intesacomecomplessodidiscorsierappresentazionedelmondocheinformaecristallizzaun’epoca):questaconsiste«Nell’ideachelama-teria,larealtà,ilmondononesaurisconolatotalità:[…]restaqualco-sa:unaforza,unapotenza,un’energia,undeterminismo,unavolontà,unvolere».Oltrelospettacolodelmondo,assurdo,irrazionale,mo-struoso,“deve”esisterequalcosadiulteriorechegiustifichi,legittimi,dia sensoeoffra l’agognata salvezza.All’opposto, l’ateismo implical’abbandonodiogni formadi trascendenza,essendoper suanaturateoriaradicaledell’immanenzaeteoriadell’immanenzaradicale.Ma,sinoti,cisarebbeancheunpersistente“ateismocristiano”,quellochedaiVangeliaKant,finoapartedelpensierocontemporaneo,sifondasuunarappresentazioneessenzialmenteimmanentedelmondo.Essoperòsoggiaceancoraadeterminatiinalterabilivalori:carità,temperan-za,compassioneecc.,edèinoltrecontaminatodallavisionepaolina:rifiutodelcorpo,dellepulsioni,dellepassioni.Sidevealloracompiereilpassaggioall’ateologia,adun“ateismoateo”,significativopleona-smo,ilqualeècostruitoinvecesullanegazionedell’esistenzadiDiounitaallanegazionedipartedeisuddettivalori.Solocosìsiaprelospazioperl’instaurazionediunanuovaepistéme,diversa,alternativa:èunaposizionenonnichilistica,echevuoleesserecostruttiva.Onfrayesponequindiconestremachiarezzatreprincìpiobiettiviconcreti–“icantieriinaugurali”–dellungolavorodell’ateologia(perseguitinellesuccessive sezioni del libro): è preliminare (1) la decostruzione deitremonoteismi,chesimuovonosulmedesimoterreno:«tantoodioimpostoconviolenzanellastoriadauominichepretendonodiesseredepositarieinterpretidellaparoladiDio»ossiadellaverità;odioperl’intelligenza,cuipreferisconoobbedienzaesottomissione;odioperlavita:tuttietrecondividonolatanatofilia,sonoanimaticioèdallastes-sa“pulsionedimorte”(ilTodestriebfreudiano);odioperilcorpoelasualiberaespressione(sessoin primis);odioperilmondo,conl’occhiorivoltoadunbeatificoAldilà.Insecondoluogosideveoperareuna(2)decostruzionedelcristianesimoeinfine(3)unadecostruzionedelleteocrazie(apartiredallecriticheall’imperototalitariocristianodiCo-stantino),lequaliistituisconoilpotereinnomediDioesercitandoildominiosullecoscienzeeicomportamentidegliuomini

Intermezzo sull’asimmetria del rapporto credente-non credente

QuestionenondirettamenteanalizzatadaOnfray,machecipareimplicitanelsuodiscorso,èquelladell’intransigenza-intolleranzain

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chi,ilcredente,ritienediessere“inpossessodellaVerità”.Innanzituttolaveritàèintalmodoconsiderataallastreguadiun“oggetto”,sipotrebbedire,metaforicamente,comeunaspadadaimpugnare(ebrandire).12Ilcontenutodifedeèquindilaverità,mainterminidiRivelazionedivina,la“ParolastoricadiDio”.SignificativaèlatesidiTommasod’Aquinosuquesta linea (ancheseespressapernega-zione):«Nonèlecitoritenereche,essendocosìevidentementecon-fermatodaDio,ciòchevieneaffermatoperfedesiafalso»(Summa contra gentiles,I,7):tesifondamentaledituttoilmessaggiocristia-no,dell’AnticoedelNuovoTestamento.Perchénonèpossibile lasuafalsità?ÈDioarivelareilcontenutodifede,aconfermarlo,inmodo“evidente”,quindièvero:ingiustificatoricorsoauntermine,‘evidenza’,chenullaha,epuòavere,dell’evidenceanglosassone,os-siadella“prova”razionale.Riguardoinvecelapretesadiesclusivitàdellaveritàdifede,essafubentematizzataecontrastata,traglialtri,daJaspers:«Ilcontenutodifedenonèintesosolocomequalcosadiincondizionato,macomequalcosacheesprimalaveritàesclusiva»:13

questaesclusivitàrappresentaundatofondamentaledellarealtàreli-giosadelcristianesimo.Eccouncorollario:«Lapretesadipossederelaveritàesclusivahageneratolapretesadidominareilmondo».Inquestoquadrosidelineaalloraunmondonettamentedivisoindue,tertium non datur:coluichenonhafedeèfuoridellaverità,einoltrelametteindubbio,lainsidia,lanega(ènell’erroree,moralmente,nelmale:daunlatoVeritatis splendor,14dall’altro“tenebre”);lasentenza

12 InteressantecheJosephRatzingerneldialogoconPaoloFloresd’Arcais–Dio esiste? Un confronto su verità, fede, ateismo–hasostenutoachiarelettereilcarattere“razionale”delcristianesimo:«Lafedecristiananonsibasasullapoesiaelapolitica,questeduegrandifontidellareligione;sibasasullaconoscenza.Veneraquell’Esserechestaafondamentodituttociòcheesiste,il“veroDio”.Nelcristianesimo,larazionalitàèdiventatareligioneenonpiùilsuoavversario»:cfr.Dio esiste?,ilfondacodiMicroMega,2005,p.55;sirico-noscepoicheallatolleranzadelrelativismopoliteisticol’esclusivitàdellaVeritàcristianarisultaopposta.

13 K.Jaspers,La fede filosofica,trad.it.,Milano,RaffaelloCortinaEditore,2005,pp.143150:«Solonell’àmbitodellareligionebiblicasembrache l’adozionediunaveritàdifedeimplichi,comeessenzialeallafedestessa,questapretesaesclusivistica,coscientementeenunciataeportataalleestremeconseguenze.Agliocchidelcredentetuttociòapparecomeunnuovosegnochesiaggiungeallacredibilitàdellapropriafede,mentreaunesamefiloso-ficoattento,apparenonsololanonveritàchenascedaifondamentalifraintendimentichesiverificanoall’internodiquestafede,maancheleterribiliconseguenzechenederivano».

14 SuquestopuntoèesplicitaanchelaposizionediPapaGiovanniPaoloIIcheinFides et ratio(n.73)sostieneachiareparoleche«muovendosientroquestiduepoli–paroladiDioemiglioresuaconoscenza–,laragioneècomeavvertita,einqualchemodoguidata,adevitaresentierichelaporterebberofuoridellaVeritàrivelatae,indefinitiva,fuoridellaveritàpuraesemplice».

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diGesù“Chinonèconmeècontrodime”èintalsensoeloquente.Indiversi gradi – agnostico, eretico, ateo – l’incredulo è in sé unpersonaggio“pericoloso”neicuiconfrontisidelineanodiversiatteg-giamenti,tuttisegnatiperòdaintolleranza:primo,deveessereresoinnocuo(nondevenuocereallaVerità)opersinodirettamenteelimi-nato,annientato;secondo,deve“abiurare”,piegarsiariconoscereilVero,ildogmaoconvertirsi;terzo,peranimereligiosepiùmiti,deveesserericondotto–spessoconlaformula“per ilsuobene”–sullastradadellasalvezzaedellavitaeterna.

Questacongenitaintransigenzaèoppostaalprincipioditolleran-za.Ciònonvuoldirechequellasiasempre,eperfortuna,esercitataanchese,comecontinuamentericordaOnfray,lastoriaesibiscein-numerevoli testimonianze in negativo. Il non credente quindi nonpuònonsuscitareunoscandalo(skándalon):egliè“impedimento”alsalvificoaffermarsidellaverità-fede,“pietrad’inciampo”ossiacadu-tanell’errore.Ilrapportocredente-noncredentenonèquindidipersémaisimmetrico,paritetico.Ilsecondononcela,secondocoeren-za,intenzionidiconversionedelprimoall’ateismo(chealtrimentisirivelerebbecomeaporetica“fede”negativa).Inquantorazionalistailnoncredenteèinclineallatolleranzapoichéconsideral’altrosem-plicementesoggettoadun’illusione(qualcosachenonharealtà,edèinoltredestinataascomparire,comeritenevaFreudinAvvenire di un’illusione).Ingenerale,l’esistenzadichièsoggettoaillusioni,“vit-tima”dicredenze,nellavarietàditipologieumane,alnoncredente-ateononsuscitaalcunproblema“filosofico”oesistenziale.15

Meritadiesseremeditatoanchelo“stranoparadosso”incuisonorinchiusi,secondoOnfray,itremonoteismi:«lareligionerispondealvuotoontologicoscopertodachiunquesiaccorgacheungiornodovràmorire[…]cheogniesistenzasisvolgeperunbreveperiodotraduenulla.Lefavoleacceleranoilprocesso.Esseimpiantanolamortesullaterrainnomedell’eternitàincielo».16Conqualefallimentarerisul-tato?Disprecare“ilsolobenedicuidisponiamo”,ossialamateriavivadell’esistenza.Comeefficacementesintetizzal’Autore:“rinun-ciareaviverepernondovermorire”èunadeviazione,acausadella

15 RiassumemoltobenequestopuntoFloresd’ArcaisnelsuodialogoconRatzinger:«[…]c’èunagrandeasimmetria,perchéilcredenteèinteressatoaconvertireilnoncreden-te(èinteressato,nelsensopiùaltodeltermine).L’ateononèassolutamenteinteressatoaconvincereilnoncredentedellainesistenzadiDio,nonhanessuninteresseafarperderelafedeaqualcuno»:cfr.Dio esiste?,cit.,p.5.

16 Onfray,Trattato di ateologia,cit.,p.72.

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qualeallamortesipagaduevolteiltributo:ancorapulsionedimorte.Segueunlungoelencodiodi,disprezzi,proibizioni:l’odioprimarioèquelloneiconfrontidell’intelligenza,esemplificatodalsignificatodi“sottomissione”del termine Islâm.Nel cosmoreligiosooperanoleduefondamentalicoppie ‘lecito/illecito’, ‘puro/impuro’ (vièunavera epropriaossessionedellapurezza), l’ultimo termineassociatoprincipalmentealcorpo,dicuisisvisceranomaniacalmentetuttigliaspettinegativi.Itremonoteismicondividonolavisionedelmondopercuiilpuroè«l’Uno,Dio,ilParadiso,l’Idea,loSpirito;difrontel’impuro:ilDiverso,ilMolteplice,ilMondo,ilReale,laMateria,ilCorpo,laCarne».17

IlnucleodellereligionimonoteistichesicondensainoltreintornoadunLibrosacro:essoperòdovrebbeessereletto«conocchiofilo-logico,storico,filosofico,simbolico,allegorico,einognialtromodochedispensidalcrederechesianolibriispiratiescrittisottodetta-turadiDio».18Alriguardosonocitatialcunidatiincontrovertibili:nessunevangelistahaconosciutodirettamenteGesù,quindinonnehaascoltatolapredicazione;ilcanonetestamentarioèilrisultatodiun’opinabileselezioneideologicanelquadrodiunampioestratifi-catocorpusdi scritti: i testinonsceltidiventanoapocrifi (su tuttiiVangeli gnostici), letteralmente“sconosciuti, segreti”,mapiùabi-tualmente“nonautentici”(!);MaomettononhascrittoilCorano(iltestoèsuccessivodiqualchedecennioallasuamorte),ecosìvia.LaconclusioneècheicosiddettiLibrisacrisononient’altrocheoperediuomini.MaacutamenteOnfraysegnalaunaltrofatto:ilLibrosacroesclude,persuanatura, inquantopresuntotestodellaRivelazionedivina,tuttiglialtrilibri.Eccoalloralaconsequenzialepersecuzionedelleoperepagane,eterodosseoeretiche,chesfocianell’istituzionenelxivsecolodelfamigeratoIndice dei libri proibiti: laBibbia«colpretestodiconteneretutto,impediscetuttociòchenoncontiene».

QuestaèlaleggeoppressivadelLibrounico,totale,integrale,laqualegeneraungravissimoimpoverimentodelpensiero.

Intermezzo sul pensiero “eretico” di Galilei

Apriamo, sulla lineadiun’interpretazione storiografica sostenutadaOnfray,unaparentesigalileianachecontieneimportantiimplica-

17 Ivi,p.77.18 Ivi,p.82.

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zionifilosofiche.LaChiesacattolicaavversalaconcezioneatomisticadelmondo:comeL’Autorecorrettamenteaffermasul‘casoGalileo’,questinonèstatocondannatoperlasuadifesadell’astronomiacoper-nicanaquantoperlasuaposizionematerialistica.Andandoalpuntonevralgicodellaquestione:ilmaterialismoatomisticometteincrisiildogmadellatransustanziazionenell’Eucaristia,“ilsacramentodeisa-cramenti”.LaChiesasostienelapresenzavera,realeesostanzialedelcorpoedelsanguediCristonelpaneenelvino:manipolandoconcettididerivazionearistotelica,ladottrinaufficialesostienechepurper-manendopervolontàdidivinale‘speciesensibili’,ossiagliaccidentidelpane–colore,sapore,caloreecc.–,graziealmiracoloeucaristicola sostanza è stata trasmutata: accidenti reali senza sostanza origi-naria(delpaneedelvino).GalileonelSaggiatore(1623)sifainvecesostenitoredell’identificazioneoccamisticadiquantità(oestensione,accidenti)esostanza:inparticolare,implicitamente,dellapermanen-zarealedellaquantitàcomesostanzafiguratao, inaltritermini,diparticelle sostanziali esplicanti gli accidenti sensibili. Tutto questoconfutaildogmadellatransustaziazione.Èingioconientemenocheilnucleosoprannaturaledelcristianesimo, insidiatodasempre“allespalle”dalladottrinaatomistica,in primisdiEpicuro.PerquestoGa-lileo,chesenemostròseguace,fuinchiodatodall’occhioclinicodelTribunale del Sant’Uffizio (l’attualeCongregazione per laDottrinadellaFede),bracciogesuitadell’ortodossia,checolsenellesueteorieilgermedell’eresia.

Aquesta scopertauno storicodella scienza,PietroRedondi,hadedicatounvoluminosoeinteressantissimolibro(unpo’almarginedellastoriografiapiùaccreditata)dalsignificativotitolo,Galileo ere-tico:unaserrata,eanostrogiudizioconvincente,analisidottrinaleesoprattuttostorica,filologicaedocumentaria,chedimostrailvero,ancheseocculto,motivodellacondannagalileiana.19SeufficialmenteGalileofucondannatonel1633perchésospettatodiaversostenutoladottrinaeliocentrica,malgradoidinieghiformalidifronteall’au-

19 P.Redondi,Galileo eretico,Torino,Einaudi,1983.L’autore,traimoltidocumentiariprovadellasuatesisulnucleoereticodelledottrinediGalileo,rinvieneuntestosignifica-tivo,Exercitatio de formis substantialibus et qualtitatibus physicispubblicataanomedelnobi-lefiorentinoFrancescoMariaArrighi(1677)[conG.F.Vanni]:«EssaversavailcontenutodellapolemicalanciatadalpadreGrassicontroilSaggiatoreechecircolavanegliambientigesuiticidavaridecenni,nelleformeaccademichediun’esercitazione[…]L’opinionedabattereeral’atomismodelSaggiatore»,cheinparticolareèespressonelparagrafo48relati-voallateoriadellesensazioniedellastrutturadellamateria(p.393).L’Exercitatioafferma,findall’inizio:«FuGalileomoltopropensoacrederechetuttelecosefosserocostituitedaatomidiversamentefiguratiecombinati»(arg.VII).

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torità ecclesiastica (nel 1616 e nel Dialogo) – condanna per eresiainquisitorialeodisciplinare–,egliinrealtàfufindall’inizioaccusatodibenpiùgravecolpa:eresiateologicaodottrinaleoeresiatout court–“opinioneinconciliabileconlafedecattolicaecontrariaall’autoritàdellatradizioneteologica”.Nellospecificolasuaeraun’eresianomi-nalistaeatomistacontroildogmaeucaristico.

Nonsipuònegareilfattochedallontano’600aoggiatomismoematerialismo,cherappresentanoscientificamenteun’implicitaconfu-tazionedellametafisicaaristotelico-tomistica,sonotraleteoriepiùavversateeufficialmentecondannatedallaChiesa.

RivolgiamocinuovamentealTrattato:dalpuntodivistateorico,ilmonismoatomistasiopponealla“schizofreniadeimonoteismi”chegiudicanoevalutanoil‘quieora’–mondosensibile,Terra–innomediunAltrove–modellosoprasensibile,Cielo–,aldualismoplatonico-cristiano.«Aforzaditrovarsitraquestedueistanzecontraddittorie,nell’esseresicreaunavoragine,unaferitaontologicachenonèpos-sibilerichiudere.Daquestovuotoesistenzialeimpossibiledacolmarenasceilmalesseredegliuomini».Èl’unitàmaterialisticachepermettedievitaremetafisiche“pienedibuchi”:«Infattilalogicadichipen-sachelarealtàsiacostituitaesclusivamentedimateriaecheilrealesia riducibile alle sole manifestazioni terrestri, sensibili, mondane,fenomeniche,impediscel’erranzadellamenteelafratturacolsoloeveromondo».20L’’altromondo’ècostituitodacreazionifantastiche,l’Angelo (che sarebbenatoda rifiutodella figuradelladonna) e ilParadiso,dicuiOnfraymetteanudominuziosamenteleassurdità(v.ilcapitolo“Desiderarel’inversodelreale”),anchediquelleconnesseall’elogiodellapurificazionesessuofobica,dellaferreamortificazionedel corpo.Nonostante lavoluta semplificazionedimoltedelle tesidell’Autorenonargomentatemausatepiuttostocomeattacchicritici–,quellachemetteinluceilcosiddettodualismoplatonicocristianononèdavverosostenibile.Intercorreinfattiunanotevoledifferenzatral’ontologiadelladottrinadelleideeequelladellatrascendenzaedellacreazionedelmondo:leideeplatonicherappresentanolastrut-turaontologicao, inuncertosenso, trascendentaledelmondodeifenomeni.Aprescinderedalleaporieinternedelconcetto,la“parte-cipazione”all’Idea,all’éidos,eternaeimmutabile,conferiscel’esserealmondofenomenico:l’ideaèil“checosaè”diognientesensibile.Bendiverso lo scenariodella teologiamonoteisticaper cui sussiste

20 Cfr.Onfray,Trattato di ateologia,cit.,pp.97ss.

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unadifferenzaassoluta,radicale,tral’Esseresupremo-Creatoreelarealtàdelmondo,chedalnullasarebbecreato.21

Nellaiiisezionedellibro,Onfrayvieneadaffrontaredirettamen-teilcorpusdottrinario-ideologicodelcristianesimo,esordendosullaquestionedell’esistenzastoricadiGesù.Subitonedichiaral’insoste-nibilità,maanche–èinteressante–larelativaimportanza:diessasioccupanoinfattisologli“appassionatididibattitiinconcludenti”.Ciòcheèrilevantedalpuntodivistafilosofico-antropologicosonoinvecelerisposteallequestionisulladimensionedi“costruzioneide-ologica”delpersonaggioGesù:«Comeènatalacostruzionechiama-taGesù?Perfarnechecosa?Conqualiscopi?[…]Chihacreatoquestafinzione?Inchemodoprendecorpoquestomito?».22 Se ilpoterediquesto“fantasma”suunimpero(romano)esulmondoèstatoenorme,compitodell’ateologiaèfarvederecomeedachi(sututtiPaolodiTarsoe,politicamente,l’imperatoreCostantino)èsta-toprogressivamentecostruito.

2.Una critica teoretica dell’ateismo. La questione del monismo e dell’im-manenza

AbbiamoincontratonellateoriaateologicadiOnfray,chesioffrecome una visione del mondo e filosofia pratica più che come unaconcezionespeculativa,itermini-chiavedi‘monismo’e‘immanenza’.Trasferiamociintutt’altroàmbitoetenorefilosofico,daunateismopraticoadunacriticateoreticadell’ateismostesso.

Quarant’annifa(1964)unodeipiùimportantipensatoricattolicidelNovecento,CornelioFabro(daricordareisuoiimportantistudisuTommasoeKierkegaard),dedicavaunponderosoeimpegnatoli-broaltemainquestione:Introduzione all’ateismo moderno.Fabrocri-ticaisuddetticoncettiinquantosonoallabasedell’ateismo,cheegliintendeconfutare:«Il“monismo”costituiscelastrutturaontologicapropriadell’ateismo,mal’affermareun’unicarealtàesigelasoppres-

21 Concordiamo,adesempio,conMarioRuggenini ilqualescrive:«Se lametafisicaplatonicaoltrepassailsensibileversol’intelligibile,èperdarseneragione,nonperabban-donarlo:perfareesperienzadellecosedelmondoallalucedell’esserepienochelerivela.SeinvecelateologiacristianadimostraDiorazionalmente,èperchécredenellasuaassolutatrascendenza,laqualenondà,matoglieconsistenzaallecose»:cfr.M.Ruggenini,Dio, l’essere, la contraddizione,inAA.VV.,Dio e la ragione. Anselmo d’Aosta, l’argomento ontolo-gico e la filosofia,acuradiC.Vigna,Genova,Marietti,1993,p.54.

22 Onfray,Trattato diateologia,cit.,p.114.

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sionedellamolteplicità edelledistinzionidel reale».23Una figuraradicaleèintaleprospettivaSpinoza,ilcuipanteismoo“panentei-smo”«sopprimeladistinzionemetafisica,cioèsulpianodell’essere,diDiodalmondoedall’uomo.PerSpinozal’essereèunicocioèlaSostanza…».Strutturalmenteconnessoalmonismoè il“principiodiimmanenzaodiappartenenza”dellaveritàallacoscienza,alco-gito cartesiano,principio chenelpensieromodernoviene invariomodosviluppato(laprimaefondamentaleformulazioneèilconcettospinozianodiDiocausa sui,concuisicompieunpassodecisivoindirezionedelsuperamentoradicaledellatrascendenza).Aessovieneoppostoil“principioditrascendenzaodicausalità”,24medianteilqualesarebbeconcepibilefilosoficamenteilDiocristiano.L’opposi-zione,inuna“dialetticasenzafine”,èquinditralaconcezioneto-misticaequellaspinoziana,«fral’essedis.Tommasoel’existentiadiSpinoza:quellodicel’assolutatrascendenzadiDiocioèseparazionedipienezzadiperfezioneossial’appartenenzadiDio“asestesso”,l’existentiainveceesigel’appartenenzaaDiodeimodieattributi».

InunaltropassaggioFabrosostieneinvececheilprincipiodiap-partenenza,cuivieneoppostoilprincipiodicausalità,25siesprimenelriconoscimentoche ilmolteplicee ilvariononsonoche leapparen-zeopresentazionidell’Unoedell’identico–ilcogito,lacoscienza,ilpensiero – e che gli appartengononecessariamente.Questa sorta diontologicareductio ad unumperònonimplicalatotalecancellazioneonegazionedellamolteplicità.Aldiladiciò,inquestasedeinteressa,nelquadrodelle“istanzeteorichenellaproblematicadell’ateismo”,ilpianologicodell’argomentazionedell’Autore:«l’erroredell’ateismovaindividuato–eperciòconfutato–nelprimatoch’essodàal“principiodiidentità”,scavalcandoilprincipiodi(non)contraddizione».26 Èunaformulasorprendentechesembrascindereallaradiceidueprincìpi.Ilprincipiod’identitànonpuòessereilprimo«perchéilmondononèil

23 C.Fabro,Introduzione all’ateismo moderno,Roma,Studium,1964,p.25.24 PerFabrol’opposizionesispecificapoiinquestitermini:loinvolvitdiSpinozacon-

troloest(inDeus essentia “est” suum esse)diS.Tommaso:loestindicailsuperamentodelcontenutoalmododiun’essenzaqualsiasi,peraffermarel’Esse purumossiaseparatocomeanchespessodiceSanTommaso.Inveceloinvolvitspinozianoindicaunprocessodicosti-tuzionedellaSostanzacheèinteriorealproprioesseregraziealqualeessas’impadroniscedelcontenutoesitrovaadessereil“fondamento”deisuoiattributiemodi–ossialasferadell’esistenzaappartieneaDio,ilmondoel’uomocosìcomel’estensionesonoleattuazionidiDio»,cfr.op. cit.,pp.967-968.

25 Sivedanellaparteconclusivadell’operailcapitolodedicatoallaloroanalisi,pp.964-982.

26 Fabro,Introduzione all’ateismo moderno,cit.,pp.26-27.

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tuttoeperchél’uomosidistinguedalmondo[…]lalorodiversitàfondalapresenzanellaconoscenzaelapossibilitàdelrapporto».Nonsipuòneanchespiegareilmondocolmondoel’uomoconl’uomo,altrimentisiporrebbeafondamentoancorailprincipiod’identità.Nellaconce-zionediFabroquindiilmondotout courtnonpuòesibireun’identi-tà“forte”,ovverol’autosussistenzaontologica,maèintrinsecamentescisso:giàquestainterpretazioneappareunpo’capziosapoichémondoeuomocostituisconoinultimaanalisil’unitàdelcreato.QualèalloraperFabrolastradagiustadapercorrere?Andarepiùafondomedianteilprincipiodicontraddizione,persuperarelepresunteaporiedell’atei-smo,inparticolaredelmonismomaterialisticoediquelloidealistico:ilprimolascialospirito,lacoscienza,senzafondamento,ilsecondoilmondo.Nonsicomprendebeneinognicasoinchesensovisarebbeunacontraddizione:nonsitrattadidialetticareale,ecisembraquindipiùsensatoparlaredi“semplice”distinzione.

Si deve chiarire però un punto: l’assunzione che è a monte diquestacomedituttelealtreconcezioniteistiche(maanche,surretti-ziamente,diognifilosofiainquantosidomandaqualesialaratiooilprincipiodiciòcheesiste)èquelladellatrascendenza:essarivelaunacoimplicazioneconl’ideadicreazione.Taleprospettivaèbenindivi-duata,adesempio,daLöwith:«Seper“mondo”intendiamoilcieloelaterrauniti,lafedenellacreazionenegachetuttoilmondovisibile,elatotalitàdell’essere,compresol’uomo,esistanopernatura».27Vie-nesottrattacosìallanaturalaphýsiseilkósmos,riducendoall’assurdolanaturanellasuanaturalità.Siamodifronteadunprincipioassolu-tamentefermo,comesostieneancheJosephRatzinger:«Sicreaunaseparazionetralanaturauniversaleel’Esserechelafonda,cheledàlasuaorigine»:distinzionenettatrafisicaemetafisica,28metafisicaassoluta.Maunaltroaspetto,tantonecessarioalpensierocattolicoquantofilosoficamenteinsostenibile,datochesirisolveinvuotaaf-fermazione,èildichiaratocarattere“razionale”dellafedecristiana:essanonsibasasullapoesiaelapolitica,bensìsullaconoscenza:«Nelcristianesimo,larazionalitàèdiventatareligioneenonpiùilsuoav-versario»,insistel’attualePapaBenedettoXVI,inconseguenzadelfattochelacreazioneè“provenienzadaunamente,daunlógos”.

ScendiamoancorapiùafondonellateoriadiFabro:l’esperienzaattestachel’uomoè“dipiù”delmondopoichéloconosceetrasfor-

27 K.Löwith,Creazione ed esistenza(1955),inStoria e fede,cit.,p.69.28 Ratzinger-Flores d’Arcais,Dio esiste?,cit.,p.57.

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ma,cosìcomeilmondoè“dipiù”dell’uomopoichélocondizionaeminaccia.Ilreciproco“dipiù”trauomoemondosarebbe«ilsegnodel tanto “di meno” che ciascuno ha verso l’essere», inteso comefondamento.Cosìl’accettazioneinevitabiledelprincipiodicontrad-dizioneè,implicitamente,laposizionedelproblemadiDio,dell’esi-genzadeltrascendimentoedellaTrascendenzacontrol’ateismoim-manentistico.Questa,insintesi,l’argomentazionediFabro:essapuòesseretradottaneiseguentitermini:l’uomo–pensiero,coscienzaèulterioree,insieme,limitatodalmondo–essere,realtàesperibile;ilmondoèulterioree,insieme,limitatodall’uomo.Sievidenziaquindilareciprocaappartenenza–«ilrapportodiappartenenza[distinzio-needipendenza]escludeperdefinizionel’identità»–,unprocessomutuodifondazione,percuiuomoemondosonosimmetricamentefondantifondati.Maessiinquantotalisarebberoentrambilimitati,inferiori,rispettoall’Esseresupremo,aDiochelitrascendeinquantofondamento:«Principiosupremocheponeiterminidiquelrapportosenzaesseresoggettoalrapportostesso».

Il vero teismoconsiste, inultima istanza (da intendersi in sensoletterale), nella concezione di Dio come supremo Principio ontolo-gico, distinto dal mondo – uomo e realtà fisica – da lui creato, ecomePrincipioSpirituale,Personadivina.Ontologicamenteilmondoel’uomononsonoautosussistenti:ènecessarioalloraunfondamen-to,trascendente,chelisostenga.MaFondamento,Principio,Causachesia,Diosipresentacomeunenteerimanedipendentedaciòchecomefondatooderivatoènecessarioa rivelarequella suapresuntanatura.Èquesta,anostrogiudizio,un’insidiosaformadiappartenen-za,chesussisteanchenell’ideadicreazione:selafacoltàdicreareèpropriadell’essenzadivina,lacreaturamondorivendicaperòunasuaconsistenzaontologica.Spettrodell’ateismo,cosìcomequalificatodaFabro?Unaquestionechealmenoandrebbepresaindebitaconside-razione.Inconclusione,egliincentraisuoiargomentisulladicotomiatrailpensieromodernoincuil’immanenzaècostitutivaefondanteri-spettoall’essere(ateismo),eilrealismoincuièl’essereche,conilsuodarsiepresentarsiallacoscienza,fondaeportaall’attolacoscienzastessa:questadiventacosìcoscienzadell’essere,elaveritàconformitàall’esseremedesimo.Inentrambiicasi,però,enonsolonelprimo,comepensaFabro,coscienzaeesseresonooriginariamenteseparati.

Il discorso èmolto complesso,ma in generale si esclude aprio-ri l’obiezione per cui, che si parta da una concezione o dall’altra,è semprenella dimensionedella coscienza odel pensiero nella sua

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“indifferenza”dalpensierochel’Esserestessopuògiungereadunadefinizioneoesibireunsenso.

3.Conclusione: una “via filosofica”

AbbiamoillustratoilcontenutodellacriticadecostruzionisticadiOnfray,chehailmeritoel’utilitàdicogliereipuntipiùaporetici,assurdi,delledottrinemonoteisticheeidogmicheincidonopesan-tementesuunapositiva,materialisticaeedonisticavisionedelmon-do.Fabrorappresentainvecel’oppostototale:untentativoteoreticodidestrutturaregliassuntibasilaridell’ateismo.L’unoproe l’altrocontra,siriferisconoapuntifermicomuni:ateismoèmonismoeim-manenza(inuncaso,l’ateismoriducetuttol’esserealmondo,al“co-noscibile”;nell’altro,essosibasasulprimatodelcogito,quindidel“pensabile”).Mamoltequestionisonopiùcomplesse:iconcetti, lecategorieeirapportichemettonoingiocononsonosempreconsi-stentieprividiinternecontraddizioni.

Lafilosofiachenegliultimidecenniharipropostounaformanuo-vaeradicaledi“eresia”–conlaqualesièconfrontatoFabro,inpar-ticolareinL’alienazione dell’Occidente(1981)–èquelladiEmanueleSeverino.Esistonoalriguardodiversidocumenti:lacriticaconcon-seguentecondannadellaCongregazionedellaFededelsuopensieroe,dallaparteopposta,lacontrocriticaseverinianacontenutainEssenza del nichilismo(“RispostaallaChiesa”,cuisirimanda).

La riflessione di Severino risulta imprescindibile per delineareundiversoapproccioaltemadell’ateismo.Chesenecondividanoomenoleconclusioni,rappresentalalibertàdiun’analisifilosoficache,aldilàdelledefinizioni,vaalnucleodellequestioni.Senzaminima-mentepretenderedicoglierelacomplessitàdelpensierodiSeverino,discutiamobrevementelasuaposizione.InPensieri sul cristianesimo(1995)–ciriferiamoinparticolarealcapitoloxxvii–eglipartedaquesta considerazione: «Per l’ateo esiste soltanto il mondo. Dio è“troppo”:un sogno […]Rispettoa chi crede inDio, l’ateo riducequindi i confini della realtà»,29 sino a farla coincidere col mondo.Quiiterminisonochiari:il“senza-Dio”,l’á-theos,poichéDioèlafonteditutto,èil“totalmenteprivo”,insipiensemalvagiosecondolaScrittura(quell’insipiensche“dixit in corde suo: Deus non est ”).Si

29 E.Severino,Pensieri sul cristianesimo,Milano,Rizzoli,1995,p.282.

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delineaperòladomanda:seesistesoloilmondo,comepensaradical-mentel’ateo,checos’èilmondoperlui?Èl’insiemedelle“cosechenasconoemuoiono,cheeranonullaetornerannoaesserlo”.Questoèperaltroilpensierochecaratterizzal’interaculturacontemporanea.Cisidevepoichiedere,percomplemento,cosasiailmondoperDio:èciòcheeglicrea,lecoseche,conlasuaonnipotenza,fausciredalnulla:«Egliinoltreinvecedicrearleavrebbepotutolasciarlenelnul-la».Unaprimaparzialeconclusione:«L’ateopensachenonesistaunDiochefacciauscirelecosedalnullaevelerisospinga.Diopensadiessereluilaforzasupremachefauscirelecosedalnullaevelepuòrisospingere».30 La diversità tra le due posizioni, che pur sussiste,secondoSeverinosiritraesullosfondo:emergecosì,inevitabilmente,ilfattochepensanoqualcosadiidentico,èciòè“decisivo”.Rimanecomunqueildatoche,almenonelletesi,unacertaformadiateismosostiene–sipensiinparticolareall’atomismomaterialista–l’eternitàdelmondoaldilàdelleinfinitamentepossibiliconfigurazionidientidicuiessoinundatomomentosicompone.

Macertol’argomentazionediSeverinoscendeabenaltrolivellodiprofondità:l’identicoincuiconvergerebberolaposizionedell’ateoequelladiDio,dichicredeinunDioonnipotenteecreatore,consisteinciò:«entrambipensanochelecosedelmondoesconodalnullaeviritornano.L’ateoeDioconcordanosulsensodellecose».Sensoquisignifica“essenza”:lacosaoscillatral’essereeilniente.Equin-di,primadistabilireseunterreno,ilmondo,abbiaononabbiaunpadrone,secondometafora,ènecessariointendersi,suggerisceSeve-rino,suchecosasiaun“terreno”.Interminiespliciti:«primaancoradistabiliresevisiaononvisiaunCreatore,ènecessariointendersisu ciò che una cosa è». Ma quel che condividono l’ateo e Dio, eilcristianesimo–nonostanteleinnegabili,almenoideologicamente,divergenze,coinvolgetutteleformedellaculturaedellaciviltàocci-dentale:ognienteèespostoalnulla,inorigineedestinazione.Daquisisviluppal’analisidellacontemporaneitàeildiscorsosullaTecnica.InchesensoSeverinosostieneche«LaTecnicaèlaformapiùradi-calediateismo»?InquantoessahasostitutoDionell’impresadifaruscirelecosedalnullaedirisospingervele.Ma–questoèilpuntofondamentalel’animadellaTecnicaèl’animastessadiDio,ossiaDioèla“formaoriginariadellaTecnica”.Piùprecisamente,sidevedirechelaTecnicaèateismopoichéhaabbandonatoil“vecchio”Diodel

30 Ivi,pp.282-283.

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monoteismo ebraico-cristiano (con tutte le sue deviazioni antropo-logiche),purmantenendoinsélanaturadiquello:la“convinzionediessere“Forzasuprema”chegovernal’essernullael’annientamentodellecose,ildivenire.Perdareunadefinizionealfondocomunedeidue“contendenti”Severino,comeènoto,parladinichilismo,conce-zionechecoincideconl’alienazionedellaveritàel’imporsidella“fol-liasuprema”nelmondodell’Occidente.L’essenzadelnichilismoèlafedeneldivenire–l’usciredalelosprofondarenelnulladeglienti;ilnichilismo,conmetaforaincisiva,è“ilcuorechebattenell’ateoeinDio”.Qualèl’esito?«Primaancoradidire“Diononè”,l’ateodicenelsuocuorepiùprofondo“Lecoseilcieloelaterrasononulla”».31

LamedesimacosadiceDio,primadidire“IosonoilCreatoredelcieloedellaterra”:èlostessovaleancheperlaTecnicaoperqualsi-vogliaentitàCreatrice-Distruttrice.

Sial’ateocheDioaffondanoquindilelororadicinelnichilismo.Ilprimononsilimitaaridurrelarealtàalmondo,perchélariducedaultimoalniente;ilsecondoprivalecosedell’essereo,meglio,siilludediprivarledell’essere(inquantonevorrebbeesserecreatore),che loro compete per necessità. Allora, traducendo in termini piùevocativi:«L’intesatral’ateoeDioèlastessaintesatral’omicidioeilcomandamentodinonuccidere».Alladomandadiqualesiailcom-pitodelpensierofilosofico,larispostaè:pensarealdifuoridellaco-strizionedelnichilismoecercaredifissareilsensoautenticodell’es-sere:néateismo,néteologia,percomelatradizioneoccidentalelihaparadossalmentepensati.

Intanto,oalmeno,sipuòtornarearifletteresulsensodiunadivi-nitàchenonèquella,chesipretendeunica,dellereligionimonotei-stiche:unadivinitàcheconcededipiùalrigorepensierorazionale.Pensiamoaqueldivinoche,comeritenevaEpicuro,nellasuasupre-maperfezionenonbisognodialtrodasé,etereamenteindifferentealmondoeallesortideimortalicheloabitano.

31 Severino,Pensieri sul cristianesimo,cit.,p.285.

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