Note marine

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Materiale didattico - Note marine Museo Civico di Scienze Naturali - San Giovanni Teatino

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CHE COSA SONO LE CONCHIGLIE?

Le conchiglie sono un involucro di varia forma e grandezza, formato da diversi strati sovrapposti (composti da carbonato di calcio, fosfato di calcio e da una sostanza detta conchiolina ), che protegge e sostiene il corpo dei molluschi. Questo involucro viene prodotto dallo stesso animale che lo abita.

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Le conchiglie esistevano già nella preistoria e venivano utilizzate per creare oggetti come pettini, scodelle e collane e per abbellire vestiti e copricapi. Dalle conchiglie si ricavavano anche lame, punte di freccia, coltelli e strumenti musicali. Poi sono state usate come moneta vera e propria. Ora ne abbiamo molte, di quelle epoche antiche, sotto forma di fossili.

QUANDO SONO NATE LE CONCHIGLIE?

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La conchiglia usata come uno strumento a fiato rappresenta uno dei modi più arcaici e naturali di produzione del suono.Legato ai riti del mare e della pesca, il suono delle conchiglie é comune a popoli marinari in tutto il mondo. Tuttora viene usata spesso in modo sacro e rituale: ad esempio nei templi induisti in India, nelle processioni dei monaci buddisti tibetani, nelle danze rituali azteche degli indios messicani.Usi tradizionali della conchiglia come strumento sono presenti nel Mediterraneo, in India, in Tibet, in Mongolia, in Malesia, Polinesia, Nuova Zelanda, in quasi tutta l'America e in Madagascar.

LA CONCHIGLIA COME LA CONCHIGLIA COME STRUMENTO MUSICALESTRUMENTO MUSICALE

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STRUMENTARIO SONORO STRUMENTARIO SONORO PREISTORICOPREISTORICO

Strumenti sonori di pietra, conchiglie, ossa e corna, sono stati rintracciati e ricostruiti in base ai reperti archeologici europei del Paleolitico Superiore. Vengono utilizzati durante i concerti e le dimostrazioni, nei  percorsi sonori nelle caverne,  per produrre suoni in grado di provocare straordinari fenomeni acustici, secondo una ricerca di Archeoacustica.

Nota: Le conchiglie e le corna che si impiegano come trombe, non sono presenti tra i reperti del Paleolitico, ma si trovano tra quelli del Mesolitico e del Neolitico.

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STRUMENTARIO SONORO  STRUMENTARIO SONORO  PREISTORICOPREISTORICO

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Gli oggetti sonori riconosciuti compaiono 40.000 anni fa con l’avvento dell’Homo Sapiens Sapiens nel Paleolitico superiore e sono tra i primi reperti bucati artificialmente. Pietre, semi, legni, conchiglie, ossa, corni impiegati come percussioni, fischietti, flauti, trombe, ance, archi, rombi, strumenti che producono suoni archetipi, la base del linguaggio sonoro e musicale universale. Sonorità impiegate nello sciamanesimo e nei culti misterici dell’antichità. Ogni materia ha le sue differenti proprietà acustiche. Per attivare questi strumenti ed ottenere i giusti suoni occorre una particolare e raffinata preparazione tecnica.

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Nelle caverne e nei ripari della Liguria, in particolare ai Balzi Rossi, e nel Finalese sono state trovate sepolture di uomini, donne e bambini che indossavano centinaia di conchiglie, disposte come braccialetti, cavigliere, collane, cuffie, cinture e gonnellini.

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In una delle tribù più primitive della Nuova Guinea il re o capotribù teneva sempre 'una tromba di conchiglia davanti alla sua bocca quando parlava alla sua gente, e così la sua voce aveva un suono cavernoso'; è un tipico esempio di come uno strumento musicale sia stato da principio creato per distorcere o amplificare la voce.

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In Madagascar le trombe di conchiglia venivano adoperate nelle seguenti occasioni: funerali, riti ancestrali, cura dei malati, sacrifici dopo un cattivo sogno, cerimonie reali, incantesimi, incontri di lotta, convocazione dei fedeli, segnalazioni di pericolo ed esecuzioni musicali. Anche marinai e carrettieri del Madagascar usavano trombe di conchiglia per segnali, e infine, attraverso un opportuno sistema di suoni a breve o lunga durata, esse venivano usate per comunicare messaggi a grande distanza.

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La tromba di conchiglia deriva dall’ambiente acquatico, e ciò le conferisce il potere di agire sulle acque come pure, conseguentemente, sulla luna che regola le maree. Il suo legame con l'acqua le valse d'esser ritenuta capace, per antica credenza, d'attirare la pioggia o d'arrestarla se troppo abbondante. Di ciò si possono trovare esempi in Europa centrale dove esiste l'usanza di suonarla nel vento durante i temporali ancora ai giorni nostri.

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La tromba di conchiglia dell'India moderna è una turbinella, affusolata, bianca e lucida, con un foro praticato in cima a formare l'imboccatura. Il suo nome è Shanka in sanscrito e bengalese. Lo Shanka è uno strumento esclusivamente religioso, usato nel culto divino e connesso con la leggenda e col mito.

(da Curt Sachs, Storia degli strumenti musicali, Mondadori editore)

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Ecco ciò che Ovidio racconta nel primo libro delle sue Metamorfosi dopo che Giove, fece perire fra le acque il genere umano:

'sopra gli abissi si ergeva il corpo azzurrino di Tritone, le spalle coperte dalle porpore nascenti; il dio lo chiama, gli ordina di soffiare nella conchiglia sonora e di richiamare col suono i flutti del mare ed i fiumi. Tritone stringe il suo corno, la cui cavità a spirale va allargandosi dalla voluta più bassa, corno che animato debolmente dal soffio in mezzo all'oceano, risuona fra le sponde che si estendono tra i due confini del percorso di Febo. Così non appena essa ebbe toccato la bocca del Dio, grondante d'acqua distillata dalla sua barba, e trasmesso sonoramente l'ordine della ritirata, il suo suono si espanse per tutte le acque della terra e del mare, e tutte le acque, nell'udirlo, si ritirarono'.

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Molti secoli prima di Cristo, in tutto il bacino del Mediterraneo il grande nicchio di Charonia nodifera era comunemente usato come corno per scopi religiosi, ma anche per radunare greggi di pecore, usanza che si è mantenuta tuttora in alcune regioni italiane, a prescindere dalla loro vicinanza dal mare.

Nel Duomo di Chieri, in Piemonte, in occasione della settimana santa ancora oggi una grande conchiglia di Charonia sostituisce il richiamo delle campane per radunare i fedeli alle cerimonie religiose.

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La Turbinella pyrum (o Xancus pyrum) è la conchiglia sacra per eccellenza nella religione induista, e viene suonata sia dall'apice che da fori laterali, a seconda delle regioni. Spesso l'imboccatura è in argento finemente istoriato e la conchiglia è decorata con incisioni ornamentali.

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INSERTO CORRIERE SCIENZA. LA PARTICOLARE COLORAZIONE DEL MOLLUSCO E ' SERVITA COME BASE PER LA COMPOSIZIONE DI UN CONCERTO

Suonata la musica scritta sulla conchiglia.Trasformate in suoni le " note " che la natura ha disegnato sul guscio.

" L'arte della conchiglia “: 5a edizione della Mostra malacologica mandralisca, a Cefalu‘

Sono migliaia d' anni che l' umanita' ha imparato a suonare le conchiglie, inventando, anche grazie ad esse, gli strumenti a fiato; ed e' pure da migliaia di anni che i suoni naturali, voce umana compresa, hanno ispirato la musica. Ora, infine, una conchiglia con la sua particolare colorazione che forma un disegno simile a note e righe musicali ha fornito il tema base per la composizione di un concerto per

organo e tromba, che e' già stato eseguito, registrato e inciso su compact disc. La conchiglia e' la Voluta musica, specie tipica dei Caraibi sud orientali, che meritava questo primato artistico, se non dalla sua comparsa, dodici milioni di anni fa, almeno da tre secoli e piu' . Da quando cioe' i Gesuiti

andati a catechizzare le Americhe, ne avevano riportato qualche esemplare a Roma per il loro museo Kircheriano, dove si raccoglievano le curiosita' (naturali e non), provenienti da tutto il mondo. Ed era gia' stato il direttore del museo, Padre Filippo Buonanni, nel 1681, a descriverla cosi' : "Con ragione

detta Chiocciola Musica, avendo per natura quattro linee, che con doppio ordine la fasciano; è spruzzata di schizzi e goccioline, ordinate fra loro con le distanze, e le grandezze, da parere tante note

del canto“.La colorazione naturale della Voluta musica (battesimo confermato da Linneo nel 1758), configura cioe' delle immagini pressoche' identiche alle pagine degli antichi libri antifonari nei cori delle chiese: il colore di fondo e' d' avorio antico come la pergamena, su cui serie di linee e puntolini danno l' apparenza della scrittura musicale, particolarmente quando le note erano ancora segnate con quadratini e solo quattro erano le righe. La tentazione di eseguire effettivamente su qualche strumento quelle note scritte dalla

Natura aveva gia' avuto un accenno nel ' 73 e l' avevamo ripreso in un articolo sulla Voluta musica decine di anni fa, affermando che bisognava decidersi a trarne a pieno titolo una "Sinfonia dei Mari" o

"Delle conchiglie".

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Il momento e' venuto ora con l' organizzazione della V Mostra Malacologica Mandralisca, che ogni due anni riunisce personalita' della scienza e della cultura in nome delle conchiglie e della passione per le collezioni. Con il titolo "L' arte della conchiglia" l' edizione di quest' anno propone sia una concentratissima raccolta di conchiglie rare e rarissime (apparse pure sul Guinness dei primati) fra cui la più' grande pescata finora nel Mediterraneo (una Pinna nobilis di un metro) ed altre giganti, sia una collezione di cammei d'epoca mai prima esposta al pubblico, pero' interamente pubblicata nel volume di Tiziano Cossignani "Cammei: gioielli dalle conchiglie", edito contemporaneamente pure in giapponese, inglese, tedesco. I veri cammei si ricavano infatti intagliando in maniera diversificata, i vari strati di cui si compongono le conchiglie. L' arte figurativa e' presente con una mostra di quadri ispirati alle conchiglie, e quella musicale a maggior ragione, perché è dal Mediterraneo che e' partita, durante il Neolitico, l' invenzione delle conchiglie come strumenti sonori: in una grotta della costiera ligure si sono trovati circa 200 tritoni (Charhnia lampas) con l' apice gia' aperto per dargli fiato come poi alle trombe, più altri 18 ancora intatti: una trogloditica bottega di produzione in serie. I primitivi suonavano i tritoni nelle cerimonie nuziali e funebri, di circoncisione e di iniziazione, nelle feste di aratura, semina e raccolto, in stretto rapporto con i culti solari che imparentano Creta con l' Indonesia. Diffondendosi nel mondo, l' uso musicale delle conchiglie ha coinvolto man mano altre specie "locali": in India lo Xancus (Turbinella pyrum) sacro alle divinita' indu' , e in America lo Strombo (Strombus gigas) annunciava l' arrivo dei sovrani inca e aztechi. Ma ancora fino a poche decine di anni fa, i pastori dei Paesi mediterranei suonavano le conchiglie per guidare le mandrie, i pescatori per comunicare da barca a barca (le "sirene" da nebbia ne sono un' imitazione), e durante la Settimana Santa le si faceva risuonare in chiesa nell' entroterra genovese e fin nelle campagne piemontesi. Per questo Natale, invece, la conchiglia non più strumento, ma coautrice (come ha puntualizzato Mario Pasi nel catalogo della Mostra) col maestro Piero Luigi Zangelmi del poema sinfonico "Voluta musicale", officiato l' altro sabato nella cattedrale di Cefalu' da Ferruccio Bertoletti all' organo e Lorenzo Cimmino alla tromba, che nel bis ha voluto usare addirittura delle conchiglie vere, prestate dai pescatore cefaluresi: tanto per chiudere il cerchio.

Angeletti Sergio (27 dicembre 1992) - Corriere della Sera

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PERCHE’ SI SENTE SEMPRE UNO STRANO SUONO ACCOSTANDO L’ORECCHIO ALLE

CONCHIGLIE? Il suono che si sente avvicinando l'orecchio ad una

conchiglia non è il rumore del mare, ma è soltanto il suono del nostro sangue che circola nel nostro orecchio!